Lupin III - Spada Zantetsu, infuocati
Devo dire la verità: dal titolo mi sarei aspettato uno special più simile a "La cospirazione dei Fuma", dove Goemon è molto più attivo, mentre in questo caso mi sono trovato di fronte un film in cui certamente il mitico samurai è comunque più importante del solito, ma al contempo viene utilizzato meno di quello che mi aspettavo.
Goemon infatti viene coinvolto nell'avventura solo perché custodisce uno scritto che è in grado di "attivare" una certa statua che si trova nel fondo dell'oceano, dove riposa il Titanic! Quella statua fa gola anche a un boss della mafia di Hong Kong, e ovviamente anche Lupin se ne interessa. La statua nasconde un segreto, è fatta di un materiale ancora più resistente della spada di Goemon, e quindi può essere usata per creare armi imbattibili.
La premessa è entusiasmante, l'esecuzione forse molto meno, ma non mancano buoni momenti. In questo special appare anche una nuova "fiamma" per Goemon, solo che non tutto è come sembra. Forse il finale è la parte più debole dell'intero film: Goemon infatti riesce a tagliare il metallo in teoria più resistente di quello della sua spada, dopo averci provato solo per tre/quattro volte. E questo dopo che per tutto il film si era detto che la spada Zantetsu non sarebbe mai stata in grado di farlo. Se Goemon avesse usato un colpo segreto speciale, o se ci fosse stato qualche difetto strutturale nel metallo, sarebbe stato più credibile, invece semplicemente prova e riprova, finché non riesce a tagliare il metallo speciale a metà. Un peccato dunque che il finale sia così deludente: i colpi di scena erano abbastanza scontati e prevedibili, ma tutto sommato ben giocati, mentre la storia è discreta.
Disegni e animazioni sono buoni per un film (televisivo) di quasi trent'anni fa, e comunque ancora gradevoli. Peccato, sarebbe bastato poco per renderlo un film molto più memorabile, e sarebbe stato un gran bell'omaggio a un personaggio che di solito interviene solo per risolvere i problemi di Lupin, o all'ultimo momento per "aprire" una cassaforte ostinata. Resta comunque, nonostante i difetti elencati, un film da guardare per tutti i fan di Lupin.
Goemon infatti viene coinvolto nell'avventura solo perché custodisce uno scritto che è in grado di "attivare" una certa statua che si trova nel fondo dell'oceano, dove riposa il Titanic! Quella statua fa gola anche a un boss della mafia di Hong Kong, e ovviamente anche Lupin se ne interessa. La statua nasconde un segreto, è fatta di un materiale ancora più resistente della spada di Goemon, e quindi può essere usata per creare armi imbattibili.
La premessa è entusiasmante, l'esecuzione forse molto meno, ma non mancano buoni momenti. In questo special appare anche una nuova "fiamma" per Goemon, solo che non tutto è come sembra. Forse il finale è la parte più debole dell'intero film: Goemon infatti riesce a tagliare il metallo in teoria più resistente di quello della sua spada, dopo averci provato solo per tre/quattro volte. E questo dopo che per tutto il film si era detto che la spada Zantetsu non sarebbe mai stata in grado di farlo. Se Goemon avesse usato un colpo segreto speciale, o se ci fosse stato qualche difetto strutturale nel metallo, sarebbe stato più credibile, invece semplicemente prova e riprova, finché non riesce a tagliare il metallo speciale a metà. Un peccato dunque che il finale sia così deludente: i colpi di scena erano abbastanza scontati e prevedibili, ma tutto sommato ben giocati, mentre la storia è discreta.
Disegni e animazioni sono buoni per un film (televisivo) di quasi trent'anni fa, e comunque ancora gradevoli. Peccato, sarebbe bastato poco per renderlo un film molto più memorabile, e sarebbe stato un gran bell'omaggio a un personaggio che di solito interviene solo per risolvere i problemi di Lupin, o all'ultimo momento per "aprire" una cassaforte ostinata. Resta comunque, nonostante i difetti elencati, un film da guardare per tutti i fan di Lupin.
Partiamo, una volta tanto, dal titolo: è più azzeccato l’originale o quello di Italia 1 “Lupin e il tesoro del Titanic”? Direi che entrambi sono ottimi, perché mostrano come questa storia viva su due assi portanti.
Ma andiamo con ordine. A Lupin viene proposto un colpo all’apparenza impossibile, persino per lui: introdursi nel relitto del Titanic e rubare una statuetta ivi custodita! Può sembrare una cosa senza senso, ma, nello stile del delitto in una stanza chiusa, sappiamo che la statua è ancora lì. Aggiungiamoci poi l’orgoglio famigliare, poiché quello fu l’unico colpo che Lupin I fallì. Ma si sa, Lupin non ha padroni e decide di agire per conto proprio. Ma un ostacolo ancora più grande gli si para innanzi, ovvero Goemon. Ebbene sì, dato che la statua è legata al suo clan e, soprattutto, alla sua spada Zantetsu, Goemon è deciso a recuperarla a tutti i costi, anche a costo di tornare ai primi episodi della prima stagione, in cui era un nemico mortale di Lupin. Aggiungiamo una storia d’amore a senso unico con una compagna d’addestramento, e il gioco è fatto. Poi emergerà un terzo elemento, ovvero James Bond. Già, poiché un boss della mala vuole servirsi della statuetta per creare il metallo invincibile, e toccherà ai nostri fermarlo.
Può sembrare impossibile, ma, nonostante tutto, la storia rimane in equilibrio perfetto, e non posso negare che questo sia uno dei film di Lupin che ho gradito di più. Come ne “La cospirazione dei Fuma”, altro film in cui Goemon e la sua vita sentimentale erano in primo piano, ho provato una grande soddisfazione, dato che Goemon è il più trascurato dei personaggi del gruppo. Certo, anche in questo film Daisuke Jigen viene relegato a fare il minimo sindacale, ma non importa. Fujiko è più sopportabile di altri film nel suo ruolo da doppiogiochista, mentre Zaza ha il minimo comico sindacale, ma almeno non è pietoso come in altre occasioni.
La grafica è molto buona per l’epoca e la regia curatissima.
In definitiva, un film diverso dal solito a cui un otto non posso assolutamente negare.
Ma andiamo con ordine. A Lupin viene proposto un colpo all’apparenza impossibile, persino per lui: introdursi nel relitto del Titanic e rubare una statuetta ivi custodita! Può sembrare una cosa senza senso, ma, nello stile del delitto in una stanza chiusa, sappiamo che la statua è ancora lì. Aggiungiamoci poi l’orgoglio famigliare, poiché quello fu l’unico colpo che Lupin I fallì. Ma si sa, Lupin non ha padroni e decide di agire per conto proprio. Ma un ostacolo ancora più grande gli si para innanzi, ovvero Goemon. Ebbene sì, dato che la statua è legata al suo clan e, soprattutto, alla sua spada Zantetsu, Goemon è deciso a recuperarla a tutti i costi, anche a costo di tornare ai primi episodi della prima stagione, in cui era un nemico mortale di Lupin. Aggiungiamo una storia d’amore a senso unico con una compagna d’addestramento, e il gioco è fatto. Poi emergerà un terzo elemento, ovvero James Bond. Già, poiché un boss della mala vuole servirsi della statuetta per creare il metallo invincibile, e toccherà ai nostri fermarlo.
Può sembrare impossibile, ma, nonostante tutto, la storia rimane in equilibrio perfetto, e non posso negare che questo sia uno dei film di Lupin che ho gradito di più. Come ne “La cospirazione dei Fuma”, altro film in cui Goemon e la sua vita sentimentale erano in primo piano, ho provato una grande soddisfazione, dato che Goemon è il più trascurato dei personaggi del gruppo. Certo, anche in questo film Daisuke Jigen viene relegato a fare il minimo sindacale, ma non importa. Fujiko è più sopportabile di altri film nel suo ruolo da doppiogiochista, mentre Zaza ha il minimo comico sindacale, ma almeno non è pietoso come in altre occasioni.
La grafica è molto buona per l’epoca e la regia curatissima.
In definitiva, un film diverso dal solito a cui un otto non posso assolutamente negare.
“Lupin III - Spada Zantetsu, infuocati!” è il sesto special TV di Lupin, andato in onda originariamente nel 1994 e diretto da Masaharu Okuwaki. Si tratta di un film discreto, meno riuscito del precedente “Viaggio nel pericolo”, ma più convincente dei primi quattro special diretti da Osamu Dezaki.
Tecnicamente parlando, il film si difende bene grazie a dei buoni disegni e a delle animazioni convincenti, soprattutto durante le scene d’azione. La trama gode di un’ispirazione di fondo interessante, il cui potenziale però non viene del tutto espresso a causa di un ritmo talvolta blando in cui gli eventi si susseguono troppo lentamente. In generale si tratta di una visione più leggera e meno impegnativa del precedente special, con tutti i pro e i contro del caso. Vi è infatti un ritorno ad una comicità che in parte si era persa e che risulta abbastanza gradevole, in compenso si perde la tensione e la serietà che avevano tenuto in piedi lo scorso special.
Sul fronte personaggi non ci si può lamentare troppo, come da aspettative: Goemon è il personaggio che guadagna più terreno in questo film, mentre Lupin, Jigen e Fujiko vengono caratterizzati dignitosamente, ma senza particolari guizzi di originalità. Bistrattato, come troppo spesso capita, il povero ispettore Zenigata.
Nel complesso, “Spada Zantetsu, infuocati!” è uno special apprezzabile che gode di un lato tecnico qualitativamente valido e di una trama condita con degli elementi interessanti, che tuttavia deve fare i conti con una narrazione a volte fiacca e priva di mordente. Fino a questo punto, lo special migliore rimane “Viaggio nel pericolo”.
Tecnicamente parlando, il film si difende bene grazie a dei buoni disegni e a delle animazioni convincenti, soprattutto durante le scene d’azione. La trama gode di un’ispirazione di fondo interessante, il cui potenziale però non viene del tutto espresso a causa di un ritmo talvolta blando in cui gli eventi si susseguono troppo lentamente. In generale si tratta di una visione più leggera e meno impegnativa del precedente special, con tutti i pro e i contro del caso. Vi è infatti un ritorno ad una comicità che in parte si era persa e che risulta abbastanza gradevole, in compenso si perde la tensione e la serietà che avevano tenuto in piedi lo scorso special.
Sul fronte personaggi non ci si può lamentare troppo, come da aspettative: Goemon è il personaggio che guadagna più terreno in questo film, mentre Lupin, Jigen e Fujiko vengono caratterizzati dignitosamente, ma senza particolari guizzi di originalità. Bistrattato, come troppo spesso capita, il povero ispettore Zenigata.
Nel complesso, “Spada Zantetsu, infuocati!” è uno special apprezzabile che gode di un lato tecnico qualitativamente valido e di una trama condita con degli elementi interessanti, che tuttavia deve fare i conti con una narrazione a volte fiacca e priva di mordente. Fino a questo punto, lo special migliore rimane “Viaggio nel pericolo”.
"Spada Zantetsu, infuocati!", 1994, è il sesto special per la TV dedicato al ladro gentiluomo, per la regia di Masaharu Okuwaki.
La dimora degli Iga viene depredata di uno dei suoi tesori più preziosi: una piccola statua metallica raffigurante un dragone. Ottant'anni dopo Lupin torna alla ricerca della statua niente meno che in fondo all'oceano a bordo del relitto del Titanic. Dopo il recupero il boss della mafia di Hong Kong cercherà di mettere le mani sulla statua, ma anche Goemon Ishikawa, il glaciale samurai, da sempre fidato compagno di Lupin, è disposto a tutto pur di impossessarsi del prezioso manufatto, anche a schierarsi contro i suoi ex soci.
L'episodio procede secondo gli schemi più classici delle trame di Lupin, con Jigen che interpreta il consueto ruolo di fedele spalla, Fujiko è la solita infida doppiogiochista, l'ispettore Zenigata (un po' in ombra) che arranca dietro ai nostri eroi con la sua rodata vis comica, e infine il 'villain' di turno è abbastanza cinico e crudele, pronto a conquistare il mondo, e spalleggiato da una banda di feroci ninja. Insomma tutto come da programma. La particolarità più eclatante consiste nel fatto che la storia è incentrata su Goemon, e sulla sua leggendaria katana, creata con il materiale più resistente al mondo. Lo special infatti getta un barlume di luce nel misterioso passato di questo carismatico e folkloristico personaggio e ne fa un protagonista sui generis, che in questa parentesi e con uno sguardo agli esordi della serie, ritorna momentaneamente a vestire i panni del nemico di Lupin.
La narrazione ha un andamento piuttosto regolare e prevedibile, alternando momenti fitti di dialoghi a improvvise accelerazioni a base di azione scoppiettante, e ci regala novanta minuti abbastanza scorrevoli di spensierato divertimento.
In definitiva si tratta del tipico Lupin che ci si aspetta, consigliato senz'altro ai fan di Goemon e a chi vuole andare sul sicuro senza troppe sorprese da parte del nostro beniamino, ma chi cerca qualcosa di diverso dal solito e di più originale dovrà cercare altrove, perché in questo caso verrà sommerso da una marea di déjà-vu.
La dimora degli Iga viene depredata di uno dei suoi tesori più preziosi: una piccola statua metallica raffigurante un dragone. Ottant'anni dopo Lupin torna alla ricerca della statua niente meno che in fondo all'oceano a bordo del relitto del Titanic. Dopo il recupero il boss della mafia di Hong Kong cercherà di mettere le mani sulla statua, ma anche Goemon Ishikawa, il glaciale samurai, da sempre fidato compagno di Lupin, è disposto a tutto pur di impossessarsi del prezioso manufatto, anche a schierarsi contro i suoi ex soci.
L'episodio procede secondo gli schemi più classici delle trame di Lupin, con Jigen che interpreta il consueto ruolo di fedele spalla, Fujiko è la solita infida doppiogiochista, l'ispettore Zenigata (un po' in ombra) che arranca dietro ai nostri eroi con la sua rodata vis comica, e infine il 'villain' di turno è abbastanza cinico e crudele, pronto a conquistare il mondo, e spalleggiato da una banda di feroci ninja. Insomma tutto come da programma. La particolarità più eclatante consiste nel fatto che la storia è incentrata su Goemon, e sulla sua leggendaria katana, creata con il materiale più resistente al mondo. Lo special infatti getta un barlume di luce nel misterioso passato di questo carismatico e folkloristico personaggio e ne fa un protagonista sui generis, che in questa parentesi e con uno sguardo agli esordi della serie, ritorna momentaneamente a vestire i panni del nemico di Lupin.
La narrazione ha un andamento piuttosto regolare e prevedibile, alternando momenti fitti di dialoghi a improvvise accelerazioni a base di azione scoppiettante, e ci regala novanta minuti abbastanza scorrevoli di spensierato divertimento.
In definitiva si tratta del tipico Lupin che ci si aspetta, consigliato senz'altro ai fan di Goemon e a chi vuole andare sul sicuro senza troppe sorprese da parte del nostro beniamino, ma chi cerca qualcosa di diverso dal solito e di più originale dovrà cercare altrove, perché in questo caso verrà sommerso da una marea di déjà-vu.
Diretto da Masaharu Okuwaki, scritto da Nobuaki Kishima, "Lupin III - Spada Zanzetsu, infuocati" è il sesto TV special di Lupin.
Non è affatto allo stesso livello dello special precedente, ma fa comunque una bella figura, con dei disegni che ricordanola seconda serie e una trama tutto sommato buona.
In questo film, Lupin, Jigen e Fujiko, sono incaricati da un boss della mafia cinese, Chin Chin Chu, di scovare un tesoro che si troverebbe in fondo al mare: ci è finito con la distruzione del famoso Titanic. Il tesoro in questione è una statuetta rappresentante un drago d'oro che conterrebbe la formula della spada onnipotente.
Ma i membri della banda non sono gli unici a cercare il tesoro, infatti Goemon, che all'inizio del film è assalito da alcuni ninja, sta cercando la pergamena con la formula della spada onnipotente aiutato da una sua vecchia amica d'infanzia, Kikyo.
L'inizio è un classico inseguimento tra Lupin e Zenigata, la trama si sviluppa in maniera abbastanza interessante, ma solo con il secondo tempo arriva il bello, perché Kikyo si dimostrerà un personaggio ben diverso da quello che pare all'inizio.
Si tratta di uno dei pochi film dedicati a Lupin, dove il protagonista è Goemon, che vedremo in un curioso ruolo, quello di nemico di Lupin. Sembra di essere tornati ai tempi dei primi episodi della prima serie, quando appunto Goemon era nemico di Lupin.
Fujiko ha lo stesso ruolo di donna opportunista, Jigen è sempre la spalla e Zenigata ha un ruolo alquanto insignificante.
E' un vero peccato. Dopo un bellissimo special, dove tutti i personaggi erano ben utilizzati, torniamo al punto in cui tutti sono messi in 2° piano rispetto a uno solo. Il vantaggio però è che il protagonista è Goemon, per questo vale la pena di essere visto, perché è veramente raro vedere il samurai in un ruolo da protagonista.
Non è affatto allo stesso livello dello special precedente, ma fa comunque una bella figura, con dei disegni che ricordanola seconda serie e una trama tutto sommato buona.
In questo film, Lupin, Jigen e Fujiko, sono incaricati da un boss della mafia cinese, Chin Chin Chu, di scovare un tesoro che si troverebbe in fondo al mare: ci è finito con la distruzione del famoso Titanic. Il tesoro in questione è una statuetta rappresentante un drago d'oro che conterrebbe la formula della spada onnipotente.
Ma i membri della banda non sono gli unici a cercare il tesoro, infatti Goemon, che all'inizio del film è assalito da alcuni ninja, sta cercando la pergamena con la formula della spada onnipotente aiutato da una sua vecchia amica d'infanzia, Kikyo.
L'inizio è un classico inseguimento tra Lupin e Zenigata, la trama si sviluppa in maniera abbastanza interessante, ma solo con il secondo tempo arriva il bello, perché Kikyo si dimostrerà un personaggio ben diverso da quello che pare all'inizio.
Si tratta di uno dei pochi film dedicati a Lupin, dove il protagonista è Goemon, che vedremo in un curioso ruolo, quello di nemico di Lupin. Sembra di essere tornati ai tempi dei primi episodi della prima serie, quando appunto Goemon era nemico di Lupin.
Fujiko ha lo stesso ruolo di donna opportunista, Jigen è sempre la spalla e Zenigata ha un ruolo alquanto insignificante.
E' un vero peccato. Dopo un bellissimo special, dove tutti i personaggi erano ben utilizzati, torniamo al punto in cui tutti sono messi in 2° piano rispetto a uno solo. Il vantaggio però è che il protagonista è Goemon, per questo vale la pena di essere visto, perché è veramente raro vedere il samurai in un ruolo da protagonista.