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sergix00

Episodi visti: 11/22 --- Voto 7,5
Attenzione: la recensione contiene spoiler

"Shiki" per me è stato un continuo di alti e bassi sul piano del gradimento, con una qualità alta a parte gli ultimi episodi che ho visto, contenenti diversi elementi irrealistici, come la scelta del dottore di combattere un esercito di vampiri assieme a un monaco senza richiedere l'aiuto del governo; lo so, probabilmente non gli avrebbero creduto, però avrebbe potuto chiamarli con la scusa di un'epidemia, per poi mostrargli che aveva ragione, appena si fosse presentato un rizen. Inoltre, trovo discutibile la scelta di tenere all'oscuro l'intero villaggio dalla realtà dei fatti solo per prevenire il panico, soprattutto, ripeto, quando a combattere sei solamente tu, un medico che sta per crollare dallo sfinimento, e un monaco che non farebbe male a una mosca. Infine, mi sembra inverosimile il procedimento deduttivo di Toshio che l'ha portato a credere in un'altra possibilità, che si tratti non di un'epidemia ma di vampiri, siccome lui non aveva ancora visto nessuno resuscitato, e inoltre è improbabile che un individuo così razionale ipotizzi uno scenario sovrannaturale.
Per il resto, a parte momenti lenti e pesanti, si parla di un'opera fatta bene con personaggi ben caratterizzati.

Concludendo, cercherò di dare un voto il più obbiettivo possibile, siccome quello soggettivo non rispecchierebbe il vero valore dell'opera, soprattutto considerando che il genere horror-mistero non è lontanamente tra i miei preferiti ed è di sicuro il motivo che mi ha fatto abbandonare l'anime.
Valutazione finale: 7,5, consigliato agli amanti del genere.


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Focasaggia

Episodi visti: 22/22 --- Voto 9
«Shiki» è un anime horror, a cura dello studio di animazione Daume, trasposizione della light novel del 1998 (che successivamente venne adattata nel manga omonimo scritto sempre da Fuyumi Ono e disegnato da Ryu Fujisaki), molto ben curato sotto molti punti di vista, che ben saprà incutere ansia e angoscia nello spettatore con una storia coinvolgente piena di ottimi personaggi.

In un villaggio sperduto nel Giappone, dove si vive rinnegando i tempi moderni, vi sono delle morti improvvise, la cui causa sembra inspiegabile. Il medico Toshio indaga scrupolosamente sulla reale natura di quella che gli sembra essere un'epidemia, mentre molte persone ricordano delle vecchie superstizioni del luogo e altri ci ridono sopra; intanto si continua a morire.

Questa storia è pregna di una caratteristica del genere horror, quel senso di inquietudine che si respira, quell'ansia, quel senso di rabbia nel vedere uno scenario prestabilito, per quanto reale e crudele nella sua esecuzione, immutabile, e ci si avvia verso la fine di tutto, senza speranza alcuna. La storia scorre, arrivando fino a quasi al termine della stessa, con un senso di angoscia sempre più pressante, in quanto i pochi protagonisti positivi della vicenda, per quanto determinati, per quanto si sapranno muovere con intelligenza, sembra che non abbiano speranze contro un nemico più forte di loro, si spera sempre in un barlume di speranza che sembra non vedersi mai. I vari colpi di scena, ben dosati, risulteranno essere inseriti al momento forse più opportuno, considerando quello che accadrà in seguito, questo a dimostrare che l'autrice non si perderà in quel maremoto di pensieri ed emozioni che invece nasce nello spettatore, ben gestendo i tanti personaggi. Vi saranno scene forti, molto forti, alcune anche disturbanti, ma nessuna di esse sarà fuori luogo, non lo si penserà mai durante la visione, risulterà un crescendo di tali scene. I primi episodi saranno più tranquilli, ma nell'aria si respirerà sempre un qualcosa di anomalo, un qualcosa di sbagliato.

Epidemia, questa parola, nei momenti in cui scrivo la recensione, non è mai stata così vicina, presente, come negli ultimi decenni, fa anche sorridere, in quanto nel vedere il tutto si penserà a mascherine e guanti, all'ospedale come un possibile focolaio e via dicendo, cose che, quando vidi la serie per la prima volta (anni fa), non pensavo minimamente.
Nota di merito va alle spiegazioni scientifiche fornite nel corso dell'opera, o almeno al tentativo di dare sempre una spiegazione medica convincente a quello a cui assisteremo.

Il punto di forza della storia sono sicuramente i personaggi, ben sfaccettati. Non a caso ci verranno quasi presentate, a man mano che si mostrano durante la storia, famiglie intere e le loro storie, ben costruite, diverse fra loro; le loro reazioni saranno sempre credibili, considerando il loro background, vivremo quel villaggio insieme ai protagonisti.
Toshio, il medico del villaggio, è uno dei personaggi più carismatici, risoluto nel perseguire il suo obiettivo; i ragazzi Megumi e Nastuno vogliono fuggire da quello che per loro è una prigione, un antico villaggio. Anche tanti altri meritano di essere citati, come l'irreprensibile Ritsuko o l'energico Tomio Ookawa, il fedele Tatsumi e persino il detestabile Masao Murasako, che ricoprono alla perfezione il loro ruolo. Meno riusciti sono il debole monaco Seishin e Seishirō (con un doppiatore d'occasione, il grande Gackt), con un agire che lascia perplessità. Con un insieme tali di personaggi la suspense la si respirerà in ogni episodio.

Poi c'è lei. Da una parte abbiamo i suoi lunghi monologhi, curati, interessanti, in cui si mostrerà furba, sagace, coerentemente con il suo background, con la sua storia, carismatica, il tutto ben fatto. Dall'altro lato vedremo il suo agire completamente "fuori personaggio", una forzatura continua da parte dell'autrice dove lei, e non il personaggio, vuole ingannare lo spettatore e farà l'impossibile per riuscirci. Il contrasto lo si nota quando si troverà ad affrontare verbalmente un avversario, non mostrandosi abile come dovrebbe essere.

L'autrice vuole fornire una morale sul confine tra il bene e il male, suggerendo che fra i tanti personaggi mostrati nessuno sia veramente nel torto, e che al contrario i mostri potrebbero essere chi pensiamo siano i buoni. A rinforzare la tesi, i tanti monologhi e dialoghi ottimamente curati: le loro parole sono veramente interessanti, e alcune scene volutamente esasperate, anche nella realizzazione. Ma, analizzando a mente fredda, la divisione fra "sbagliato" e "giusto", più che il semplicistico "buono"/"cattivo", rimane. I "buoni", che non si presenteranno mai come tali, agiranno solo per difende il villaggio o la loro libertà, non volendo che siano gli altri a scegliere per loro, i "cattivi", che evidenzieranno il non esserlo, sapranno trovare solo scuse del loro agire e ipocritamente andranno contro i loro stessi concetti magari poco prima esposti, volendo forzare gli altri a condividere il loro pensiero. Lo dico a mente fredda, in quanto probabilmente in una prima visione la serie saprà coinvolgere così tanto lo spettatore, che si farà convincere dalle loro belle parole.

La prima opening, "Kuchizuke" dei Buk-Tick, è briosa, ma soprattutto angosciante, risultando un ottimo preludio a quanto accadrà, mentre la seconda, "Calendula Requiem" dei Kanon x Kanon, è più ritmata, mentre meno interessanti risultano le ending; fra le OST segnalo "Muddy Water".

I disegni sono nettamente migliori rispetto alla controparte cartacea, risultano particolari, spigolosi, eccessivi in alcuni frangenti come alcune pettinature, mentre più curato risulta l'abbigliamento, a volte tendente al gotico. Le animazioni, a cura dello studio Daume, risultano fluide, costanti negli episodi senza cali evidenti.

L'autrice Fuyumi Ono, sposa di Naoyuki Uchida, più noto con lo pseudonimo di Yukito Ayatsuji, autore di "Another" (cosa molto curiosa, in quanto le atmosfere ricordano quell'opera), è celebre per la sua grande opera "Juuni Kokuki - 12 Kingdoms".

Il finale dell'opera potrebbe accontentare i vari spettatori, cosa non facile, fornendo la stessa risposta, la stessa sensazione a chi lo guarda. Da ricordare che esistono due OAV che aggiungono punti di vista differenti e interessanti a quanto visto nella serie.

In definitiva, uno dei migliori anime horror che abbia visto, ben realizzato e con ottimi dialoghi; lo suggerisco a qualsiasi persona a cui piaccia il genere. Nel manga si vedono diverse scene aggiuntive che ne rendono l'acquisto consigliabile a chi abbia apprezzato l'anime.


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klunk

Episodi visti: 22/22 --- Voto 5,5
Sotoba è un villaggio sperduto e isolato tra le montagne, e con l'arrivo di una misteriosa famiglia iniziano strane e numerose morti tra gli abitanti, che sembrano andarsene uno dopo l'altro. Toshio, il medico del villaggio, farà di tutto per venire a capo della situazione.

Un anime horror, splatter a volte, incentrato sul mistero, che fallisce in gran parte nel suo intento, causa una notevole prevedibilità e sviluppo scontato. Non solo, a volte il ritmo si abbassa quasi ad annoiare, tanto che ad un certo punto mi è venuta voglia di 'dropparlo', cosa che non ho mai fatto prima con un anime, ma ho poi optato per continuare a guardarlo nella speranza che riservasse qualche sorpresa. Tutto vano però, il risultato è non soddisfacente, così come lo è stato, a mio parere, anche il finale.

Non aiuta neanche il comparto visivo: acconciature dei personaggi tra il ridicolo e l'inguardabile, adatti forse a un anime demenziale, non certo a quello in questione, per non parlare delle animazioni scarse, che invece avrebbero certo potuto alzare un po' il livello complessivo.
Non mi hanno entusiasmato nemmeno le sigle e la colonna sonora in generale, scontate e poco ispirate entrambe.

Insomma, poco si salva di questo "Shiki", un'occasione persa; si poteva certamente fare qualcosa di più per superare almeno la sufficienza.


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ALUCARD80

Episodi visti: 22/22 --- Voto 9
“La morte è orribile per tutti. Giovani, vecchi, buoni o cattivi. La morte è imparziale, non ci sono morti più orribili di altre. È per questo che la morte fa cosi paura. Comportamento, carattere, ricchezza, bellezza... di fronte alla morte sono cose inutili. La morte è terribile: distrugge tutte queste cose.”

Se il cinema statunitense ci ha abituato - soprattutto negli ultimi trent’anni - a un horror carico di jumpscare, dosi improvvise e massicce di adrenalina, situazioni sanguinolente standardizzate e picchi di paura improvvisi, l’immaginario orientale si è permesso invece di veicolare un horror più psicologico e sottile, spesso ansiogeno e inquietante, quasi subdolo, a livello di disordine mentale.
Ed eccolo qui: nella sua totalità, “Shiki” è principalmente mentale, poi fisico, poiché un racconto di paura può anche essere incentrato su qualcosa di più profondo e inquietante che un cuore saltato in gola, e può svilupparsi in un lento, crescente, malinconico decadimento dell’anima.
Tristezza, oblio, dolore, rammarico, raccapriccio. Sentimenti che se dilatati divengono quasi affascinanti nella loro deprimente oscurità, eterni per come quest’anime li racconta, eterni e tetri, affogati in una sofferta tristezza di vittoriana memoria, come ci hanno insegnato i grandi Mary Shelley, Le Fanu o Bram Stoker.
Soprattutto, Bram Stoker. Uno strazio e una malinconia figli di quella sontuosa e ibrida letteratura gotica, tramandata ormai in tutto il mondo come canone a cui ispirarsi per un horror elegante e sovrannaturale, che potrebbe apparire al limite dell’umana comprensione, ma che di umano ha veramente tanto, e che spesso, proprio come nei racconti degli autori sopracitati, ci ricorda che i mostri non sono sempre i “diversi”, ma spesso basterebbe guardarsi allo specchio per scoprire nuovi orrori, e che anche la creatura più oscura e sofferente possiede sentimenti, forse più intensi e rotti nel profondo, incisi per l’eternità da esperienze inevitabili quando terribili.
Per i cultori del genere è una piacevole sofferenza, un amore per il cupo e per il nero, un fascino innegabile che risiede ad ogni modo dentro ognuno di noi, e che viene a galla in modo differente da persona a persona. Chi lo ama s’immerge in una visione realistica, spietata quanto delicata, che in “Shiki” sfocia in un racconto horror surreale quanto fantastico.

Si può morire di anemia? Cosa potrà mai nascondere un piccolo paesino di campagna, nel mezzo di una valle profonda, antica e rigogliosa, isolato dal caos delle grandi metropoli moderne?
Cominciamo con pizzi rosa e merletti, una bella adolescente che sogna in grande. Megumi è una giovane ragazza che abita in questo piccolo paese di nome Sotoba, liceale scontenta e insoddisfatta della fin troppo semplice vita di campagna. Ama vestirsi in modo ricercato ed elegante, sogna una vita in città dal futuro brillante e radioso, e detesta la mentalità sempliciotta della gente di provincia. Tuttavia, è innamorata di un giovane che non ricambia questo sentimento, un giovane di nome Tatsuno, anche lui abitante di Sotoba, più chiuso e cupo.
Le giornate scorrono sempre uguali, a valle, fra le stradine del paese o su al tempio, e nei primissimi episodi vengono presentati numerosi personaggi, fra protagonisti e secondari, familiari e conoscenti di questi: una buona fetta degli abitanti del paese. Ed è una calda estate, quando uno strano virus sembra colpire in modo letale e vigliacco, mietendo qualche vittima e mettendo in allarme il centro medico del posto gestito dal dottor Toshio Ozaki, un uomo deciso, irreprensibile e determinato.
Ecco però che a movimentare la vicenda una nuova famiglia giunge in paese, andando ad abitare in un grosso maniero in cima alla collina, un edificio in stile occidentale che ricorda un antico castello settecentesco, sorto sulle ceneri dell’edificio precedente. Si tratta della famiglia Kirishiki, tipi piuttosto eccentrici e vanitosi: si trasferiscono in una sola notte, mentre il villaggio dorme, e fanno parlare ben poco di loro, mostrandosi di rado agli occhi dei vicini.
Le basi sono gettate, tutto è pronto per essere narrato.
Eccoci dunque all’incipit di una vicenda improntata sullo stravagante e l’eccentrico, o almeno rappresentata in tal chiave, ma capace di parlare al cuore dello spettatore in modo rimarchevole.
La prima cosa che salta all’occhio e che ha ricevuto molte critiche (spesso negative) è senz’ombra di dubbio la scelta stilistica e il design dell’opera: si tratta di un disegno selettivo, decisamente sperimentale, provocatorio, esasperatamente spigoloso, colorato a tinte piatte in contrasti di colori particolari, tanto da stridere a confronto dei fondali più realistici e ispirati a luoghi reali. Il character design appare quindi come un esercizio di stile in chiave futuristica, che contrasta (troppo) con l’ambiente in cui sono immersi i protagonisti.
I volti deformati ed esasperati, le acconciature assurde che talvolta quasi sdrammatizzano situazioni che altrimenti sarebbero risultate ancora più cupe di quanto già non fossero (i capelli della giovane infermiera Ritsuko sono un affronto alla forza di gravità e a Newton stesso), enormi occhi neri colmi di terrore: ogni elemento estetico pare un bizzarro esperimento che non sempre trova un riscontro positivo, anzi, talvolta risulta fuori luogo e in qualche frangente stona totalmente con l’atmosfera che si viene a creare. Invece di una sperimentazione inopportuna, credo che avrebbe probabilmente pagato di più una ricerca estetica più elaborata, meno minimalista e meno esasperata, magari più monotona e classica, ispirata a un “new gothic” che avrebbe calzato meglio in un contesto simile.
Tuttavia, bisogna ammettere che una scelta più conservatrice non avrebbe certo lasciato il segno che ha lasciato questo concept: un merito inequivocabile degli autori si palesa quando la storia accelera sull’horror macabro e spaventoso e i volti deformi, dissennati dei protagonisti accentuano il senso di disagio e di terrore: sguardi perforanti di un rosso sangue, carichi di rabbia, follia, odio e mostruosità, sono gemme che adornano questo capolavoro del genere.

Seguendo il modus operandi dei migliori horror nipponici, già dal primissimo episodio, personaggi, luoghi e situazioni generano una flebile ma palpabile ansia, capace di crescere man mano che la serie avanza. Pianificato con grande astuzia narrativa, vengono quindi presentati tantissimi personaggi fra primari e comprimari con tanto di titolo introduttivo sovrimpresso, in modo da incidere subito facce e nomi nella mente dello spettatore e focalizzare lesto la moltitudine di elementi a disposizione, elementi di un mosaico che avrà numerose tessere da collocare nei luoghi esatti, per poter inquadrare la realtà di un racconto che parte come un giallo pieno di mistero, e sfocia in un terrificante horror sovrannaturale.
Se il design potrebbe far storcere il naso a qualche spettatore, ci pensa una colonna sonora incredibilmente bella ad elevare questo prodotto nel firmamento animato giapponese: immensa, ispirante, emozionante, assolutamente indimenticabile, forse non troppo varia ma di una incisività ineguagliabile. Le musiche portanti sono di una bellezza talmente portentosa, da far impallidire tante altre colonne sonore sulla stessa falsariga. Ogni scena dell’anime viene intensificata e valorizzata da queste note sublimi, tristi, malinconiche e tuttavia piacevolissime, e ci si rende conto che il tempo vola letteralmente durante la visione degli episodi, anche per merito di tale colonna sonora. E ci si perde, nel cuore oscuro di questo racconto, perché si sa, il tempo vola quando ci si smarrisce nel labirinto del piacere. Anche le opening e le ending risultano orecchiabili, adatte a introdurre e chiudere gli episodi nel modo migliore.

Ricco di allegorie macabre che si rifanno all’occulto dark di concezione classica, i primi episodi sono sparsi di indizi che, se collegati, permettono di intuire l’imminente disgrazia che sta per abbattersi sul disgraziato villaggio. Ed eccoli, i tanti attori di questo macabro palcoscenico, prendere “vita” (che ossimoro!), definendosi a vicenda, in una profonda e lenta introspezione: il duetto fra Sunako e il monaco Seishin è un cardine portante, capace di aprire le porte al vero cuore di “Shiki”: il dualismo luce/ombra, bene/male e sacro/profano è solo l’inizio della diatriba morale. Senza entrare in dettagli che svelerebbero troppo, si può dire che siamo di fronte a una visione drammatica e surreale di cosa sia giusto e cosa sia sbagliato; come “Death Note”, spartiacque del genere, giustizia e sopruso sono divisi da un sottile confine, spesso fraintendibile e molto labile, e si fa fatica a comprendere chi sia la vittima e chi il carnefice. Ombre d’innocenza rubata, persone intrappolate e sofferenti, figure controverse capaci di suscitare sia compassione che orrore, tristezza e un grande senso di desolazione si alternano in un affresco prettamente nipponico dai sapori occidentali. Grazie proprio a Sunako e Seishin, emerge un misto di metafore di stampo biblico, in primis la sofferta interpretazione di Caino e Abele, seguita dallo spinoso argomento degli “esseri dimenticati da Dio”, disperati intrappolati nella notte, una similitudine che calza a pennello in modo cupo e tristemente perfetto.
È davvero sbagliato uccidere per sopravvivere? Se la nostra natura ci impone determinati atti obbligatori alla sopravvivenza, può un delitto essere considerato un peccato?
A fronte di queste domande scabrose e d’insoluta risposta, chi emerge alla distanza è senza dubbio il mattatore della trama principale, ovvero Toshio, il medico. Più umano che mai, più determinato e duro di altri, si rivela arguto, controverso e inaspettatamente eroico, ma di un eroismo greve e sanguinolento come tutta la seconda, oscena parte della storia.
Ed è proprio la seconda parte a sconvolgere.
Pian piano i toni passano da tristemente romantici, travagliati e struggenti (come nella miglior tradizione letteraria da Le Fanu ad Anne Rice), ad ammorbarsi di uno spessore grottesco e tremendamente doloroso, che tuttavia donano spessore a una vicenda già complessa e splendidamente frammentata.
Se la prima parte appare attendista e vagamente lugubre, gli ultimi episodi si rivelano ricchi di colpi di scena. V’è una meticolosa costruzione prima di un climax lento e inesorabile. La grande quantità di personaggi secondari non viene messa in secondo piano, tutt’altro: ognuno è approfondito, a suo modo, e nella giusta misura, prendendo parte alla macabra e raccapricciante recita. Alcuni personaggi risultano grotteschi e assurdi più di altri, ma sono proprio le perle dell’anime: Chizuru, per esempio, la signora della famiglia Kirishiki, esageratamente sensuale, una caricatura di sé stessa e di ciò che vorrebbe apparire, un eccesso esagerato ispirato forse a un moderno incrocio fra Elvira, Morticia Gomez e con un retrogusto che rimanda alle memorie di Lady Bathory, un gotico dalle inflessioni puramente stokeriane che permette di far scaturire un personaggio più simile a una succube ammaliante che una “semplice cittadina altolocata”.
Di tutt’altro sapore è il rapporto fra Natsuno e Tohru, un’amicizia silenziosa che provocherà fitte al cuore e lacrime amare agli spettatori.

I personaggi sono tanti e veramente sfaccettati, impossibile descriverli tutti. Alcuni di pirandelliana memoria, altri volutamente assurdi e davvero originali, maschere ambigue che inizialmente fanno sorridere, ma poi si amalgamano all’inarrestabile orrore che si diffonde a macchia d’olio.
Il finale è apocalittico, una escalation sconvolgente che raramente si è visto in un prodotto per questa fascia d’utenza.
Si precipita in una spirale di caos senza fondo, confusionaria, drammatica e a tratti incredibilmente raccapricciante, in attesa di un epilogo straziante dove l’ormai vaga, sottile linea fra bene e male si brucia completamente, ed entrambi i concetti si mescolano in un orrore senza fine, e tutto ci appare più reale, più vivido, più intenso e più vicino alla nostra quotidianità; la storia fantastica nata da un fumetto viene meno, e siamo messi di fronte allo specchio della nostra coscienza.
La morale è così dolorosa poiché reale: nel momento di massimo climax, i personaggi della storia dismettono le maschere da “attori”, e noi spettatori smettiamo di essere tali. Siamo ergo di fronte a uno specchio, un giudice interiore, che ci ricorda chi siamo davvero: esseri amorali che si danno delle leggi per non cadere vittima del caos scaturito dalle necessità del nostro ego. La sopravvivenza è il primo istinto dell’uomo, capace di trasformarlo in un animale, o in un mostro, poiché i mostri non esistono nella fantasia, ma siamo noi, e siamo tutti qui, ma solo quando la nostra razionalità viene annichilita da istinti primordiali.
Ma è davvero mostruoso uccidere per difendersi e per sopravvivere? È davvero sbagliato togliere una vita per salvarne un’altra, quando alternative non ve ne sono?
Chi ha ragione? Il lupo che uccide per sfamarsi, o la pecora che fugge dalla bestia per sopravvivere?
Chi è peccatore e chi è ipocrita?
La realtà è che la storia, come nelle fiabe, ci insegna che non esistono buoni o cattivi nella lotta per la sopravvivenza.
E mentre ci si pone tali quesiti, il sovrannaturale che da secoli ci spaventa nelle ombre della sera, infine ci appare più fragile e codardo. Finiamo per sforzarci di comprendere un punto di vista troppo lontano dal nostro, ed è qui che ci arrendiamo alla più grande evidenza di sempre: per quanto cercheremo di capire chi è totalmente diverso da noi, sceglieremo sempre di salvaguardare le nostre origini, se la situazione si farà estrema, perché l’essere umano è questo, e non esiste né giusto né sbagliato in tali azioni: è l’istinto di sopravvivenza la legge più forte di tutte, e da essa non si può rifuggire.

Ma tutta questa consapevolezza non ci difende, non ci crea alcuno scudo: soffriremo lo stesso perché siamo empatici e conosciamo la compassione.
È un finale straziante, mostruoso, dove la violenza diventa padrona assoluta. Lo struggente mondo del sovrannaturale che abbiamo imparato ad amare viene così reso vivo, ma profondamente spezzato, e se ne esce confusi e sconvolti.
Il senso di vuoto e di tristezza che si avverte ai titoli di coda ci ricorda però qualcosa di molto importante: significa che siamo ancora umani, e che possiamo provare compassione e dolore per chi soffre, anche se è diverso da noi, anche se ci sembra un mostro, anche se coesistere è impossibile.

Gli episodi extra, da vedere in ordine cronologico corretto, sono, se possibile, ancora più terribili e raccapriccianti, proprio perché più vicini a una ipotetica realtà di come ci immagineremmo se dovessimo reagire a situazioni del genere.
Il sangue e lo splatter puro tingono di rosso le scene più truci. C’è del Dario Argento in alcune inquadrature, momenti in cui il dolore e la follia umana prevaricano ogni buonsenso acquisito e le leggi della società si infrangono sotto i colpi di una rabbia collettiva.

“Shiki” è un esperimento assolutamente riuscito, e probabilmente, l’anime più sottovalutato del nuovo millennio.
Sebbene per molti i disegni siano risultati detestabili, non deve certo essere il gusto personale a bloccare lo spettatore: forse non sarà un capolavoro in senso totalitario, ma lo è nel suo genere; un capolavoro di concetto, un pugno allo stomaco capace di scuotere i più sensibili nel profondo dell’anima, soprattutto in un epilogo mostruosamente e maledettamente attuale.
Una cosa è certa, al di là dei gusti personali: non vi dimenticherete mai di averlo visto.
Le struggenti note del pezzo più maestoso e triste, intitolato appunto “Shi-Ki”, rimarranno nella vostra testa per sempre, così come quella lunga, calda, sanguinosa estate, laggiù nel villaggio di Sotoba.

C’è una ragazzina che implora pietà, nel buio della foresta sulle colline, al calar del sole. Grida terrorizzata.
Sapresti giudicare cos’è giusto o sbagliato, quando a rischio è la tua vita?


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alessiox1

Episodi visti: 22/22 --- Voto 8
Attenzione: la recensione contiene lievi spoiler

"ShiKi" è un anime del 2010, composto da ventidue episodi, di genere horror, mistero e splatter.

La storia ci porta nel Giappone contemporaneo, in un villaggio sperduto dove non accade mai nulla, fino a quando un giorno viene costruita una grande casa in stile europeo, quasi un castello si può dire, e cominciano a succedere strani decessi. Che si tratti di un'epidemia o di qualcosa di molto diverso, legato al soprannaturale?

"Shiki" è sicuramente un'opera molto interessante, usa degli elementi soprannaturali molto usati (vampiri), ma li declina in un modo radicalmente diverso rispetto alla tradizione classica, cercando di fare ragionamenti e riflessioni differenti, anche se ci riesce solo in parte. Soprattutto quando cerca di fare provare pietà per i carnefici, quando si trasformano in vittime; ho visto altri anime in cui questo espediente è riuscito, qui fallisce perché mancano determinati elementi, e ci sono molte incongruenze abbastanza evidenti, oserei dire.
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, è stato fatto un ottimo lavoro.
Tra i personaggi che mi hanno convinto di più abbiamo Toshio, ovvero il dottore, poi Natsuno, e tra gli antagonisti (anche se un po’ meno) Tastumi. Mentre tra i personaggi che mi hanno convinto di meno abbiamo Sunako e Seishin, la prima per la ragione che dicevo prima: non mi puoi fare passare un carnefice per vittima, solo perché da cacciatore diventa preda, senza mettermi alcuni elementi, qui non siamo né in “Tokyo Ghoul” nè in “Kiseiju”. Per quanto riguarda invece Seishin, trovo le sue scelte prive di alcuna logica, soprattutto quelle finali: è inutile cercare di scimmiottare alcuni contenuti filosofici mescolandoli con un po’ di pseudo-teologia, per cercare di dare un senso a cose che un senso non ce l'hanno.
Dato che siamo in tema, un'altra cosa molto strana che riguarda i personaggi in quest'anime è la loro immobilità di fronte agli eventi; mi spiego meglio: quando i vampiri cominciano a uccidere sempre più persone, cosa che la gente all'inizio pensa essere dovuta a un’epidemia, ma che con il tempo capisce essere un problema di tipo soprannaturale, gli abitanti non scappano, non si armano, non diventano paranoici, si fanno uccidere passivamente, negano la realtà davanti ai loro occhi, nonostante sappiano quale sia la verità. Questa cosa onestamente la trovo paradossale, è risaputo che gli esseri umani (e pure molti animali), quando si trovano in una situazione di pericolo, possono avere due tipi di reazioni, radicalmente opposte: scappare per fuggire dal pericolo oppure combattere, ma farsi uccidere passivamente non è una di queste. Alla fine non parliamo di situazioni in cui non puoi scappare, tipo un campo di prigionia ecc. soprattutto visto poi la parte finale.
Ovviamente, senza fare ulteriori spoiler, poi la situazione peggiorerà, arrivando a livelli estremi: del resto, se una malattia non viene curata, alla fine si muore o bisogna asportare intere parti del corpo.
Diciamo che "Shiki" fallisce nella parte di inviare un messaggio, a meno che esso non fosse contro il "buonismo" o contro l'ignavia di non schierarsi e di ignorare i problemi.

Passiamo ora a parlare del lato tecnico: per essere un anime di quasi dieci anni fa abbiamo una buona grafica, idem per le musiche che sono molto belle.
Un altro aspetto molto positivo della serie è l'angoscia che fa provare allo spettatore, è un vero horror su questo aspetto, che non punta a spaventare lo spettatore con il classico e abusato scary face improvised, ma appunto con l'angoscia, il terrore ecc. Questa cosa è veramente sublime.

In conclusione: un ottimo anime, sicuramente non perfetto e con qualche pecca, ma assolutamente da vedere, soprattutto se cercate un ottimo anime horror.
Voto finale: 8-


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Ataru Moroboshii

Episodi visti: 24/22 --- Voto 8,5
"Non esistono morti più terribili di altre, vecchi, giovani o bambini, la morte è terribile per tutti", questa è la massima di questa serie, che gli autori ci faranno arrivare per bocca di uno dei "villain".

L'anime non è a mio avviso horror come contrassegnato, ma, benché spesso ecceda con il sangue sparso ad ettolitri, è da assegnare al genere drammatico; se c'è qualcosa in cui eccede, è nel macabro, dopo "Bokurano" credo sia l'anime più macabro che abbia visto. L'anime descrive un villaggio di 1300 abitanti sperduto in una valle pedemontana in cui si trasferisce dalla città un'eccentrica famiglia, che da subito capiremo avere qualcosa di sovrannaturale. Presto nel villaggio la mortalità aumenta a causa di quelli che sembrano a noi palesemente essere attacchi di vampiro, ma che il medico insisterà nel considerare come casi di un'epidemia. In un clima surreale da "Invasione degli ultracorpi", il paesino e i suoi abitanti cominceranno lentamente a mutare in modo inquietante.

"Shiki" è un anime che non bada molto alla trama, come in uno slasher anni ottanta capiremo subito cosa sta accadendo, solo gli abitanti terranno in modo innaturale e forzato le loro fette di salame ben piazzate davanti agli occhi. L'anime ha invece i due suoi punti di forza nella regia e nei personaggi. La regia estremamente fine si nota già dai primi episodi: il ritmo dell'anime è infatti ben fatto, le scene respirano, le inquadrature variano nel momento giusto, e quindi miracolosamente il regista riesce a tenere viva l'attenzione durante le puntate iniziali in cui non succede praticamente nulla. Non ci saranno infatti grossi misteri da risolvere, l'unico mistero sarà il perché il romanizere abbia scritto questi abitanti in modo così illogico e passivo.

Ciò che però regge l'anime fino alla fine e lo eleva è la caratterizzazione dei personaggi, molti, sfaccettati e inseriti in contesti familiari e relazionali realistici. Come ci si aspetta da un horror, prima o poi le cose andranno veramente a schifio, e le azioni compiute dagli shiki finiranno per spaccare famiglie, amici e il paese stesso nel modo più drammatico possibile. Benché l'omologazione per "quieto vivere" regni sovrana in ogni schieramento, in un racconto corale ognuno dei numerosi personaggi si troverà prima o poi davanti a dei dilemmi drammatici, e ognuno di loro avrà almeno una volta il coltello dalla parte del manico; se molti seguiranno la corrente, altrettanti ci sorprenderanno con le loro scelte e a volte con le loro non scelte. Come già detto, l'anime non ha dei protagonisti forti sempre sotto i riflettori, non verrà quindi mostrata una "via giusta" per affrontare la situazione, oppure identificato un vero e proprio villain; benché la regia nelle varie situazioni vorrà farci empatizzare quasi sempre con la vittima di turno, rimarrà sempre abbastanza neutrale nella vicenda complessiva.

Una menzione speciale va ai due ottimi episodi OAV, da guardare prima dell'ultimo e del penultimo episodio. Questi sono probabilmente gli episodi più splatter e drammatici della serie e gettano un quadro d'insieme del paesino e del rapporto fra umani e shiki che in effetti mancava nei concitati episodi finali.


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CptLuppl

Episodi visti: 22/22 --- Voto 7
Ho appena concluso la serie, e sinceramente mi aspettavo molto di più.
L'anime è ben ambientato, classico paesino giapponese isolato da tutto con abitanti dagli ideali ancora di vecchio stampo. I primi episodi sono molto stimolanti, perché incuriosiscono sullo svolgimento futuro della vicenda, ma più mi sono avvicinato alla fine e più le mie aspettative sono calate. Mancano decisamente i colpi di scena, l'anime è smorto in molte situazioni e a un certo punto (verso la fine) si invertono i ruoli di cattivi e buoni. Altra nota negativa va ai personaggi principali, che non vengono particolarmente valorizzati. In compenso ho apprezzato la particolarità di quest'anime di collegarsi alla mitologia giapponese dei demoni, unita alla mitologia dell'Europa dell'Est (vampiri).


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Enrico F.

Episodi visti: 22/22 --- Voto 5,5
Sconsigliato.
La trama è banale e gli episodi procedono in modo altalenante: pochi carini, altri discreti e altri ancora noiosi e ripetitivi. Come horror non soddisfa: i (troppi) personaggi "sciocchi" e le situazioni surreali non fanno immedesimare nella storia. Neanche le musiche colpiscono e non rimangono impresse. Le uniche cose che ho apprezzato sono i disegni che contrastano il genere (vedi "Higurashi no Naku Koro ni") e il ribaltamento del ruolo di buoni e cattivi che avviene verso il termine della storia.
Ho faticato ad arrivare alla fine, che è la parte meglio riuscita. Peccato, poteva dare di più.


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Sguaida

Episodi visti: 22/22 --- Voto 9
Sono diversi i motivi per cui "Shiki" mi è piaciuto davvero tanto:
1) una parte iniziale che, a differenza del solito, non avvicina e incuriosisce lo spettatore mostrando la propria parte puramente violenta, ma che invece gioca sul piano della paura dello sconosciuto. Similmente al "Dracula" di Bram Stoker, in "Shiki" lo spettatore inizialmente resta all'oscuro o quasi delle dinamiche dei carnefici, vedendo solo gli effetti di una minaccia tanto sconosciuta quanto irrefrenabile, inesorabile, inevitabile. Non quindi il solito anime che colpisce perché brutalmente violento, morboso e crudo;
2) la caratterizzazione psicologica dei personaggi, ognuno differente dall'altro per comportamento e reazioni alla minaccia. Elemento riscontrabile in tutti e ventidue gli episodi ma anche, e soprattutto, nei due special, che solitamente siamo abituati a considerare sotto gli standard della serie vera e propria. L'elemento puramente psicologico è quindi ben realizzato, con personaggi variegati; soprattutto i principali (basta vedere il giovane monaco e il dottore) mostrano una mentalità non lineare, colpiti da rimorsi e sensi di colpa ma anche da riflessioni più mature sul senso della vita, sull'operato divino, sulla coscienza;
3) la scelta di dare un background e un contesto agli Shiki. Elemento non da poco, a mio avviso, perché permette di vedere "il nemico" come un'entità vivente alla pari dell'uomo. E anche in questo caso, oltre a qualche allegoria sulla loro routine di vita, colpisce anche la profondità psicologica di alcuni elementi, soprattutto dell' "elemento zero", la giovane Sunako;
4) la ricercatezza medica, che riesce a dare una spiegazione razionale e scientificamente solida a un fenomeno inverosimile e ultra-terreno.

L'anime perde qualcosina, un voto totale, a causa di reparti grafici e sonori non proprio all'altezza di una serie veramente ben architettata, ma sono sottigliezze.


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Hatake Rufy

Episodi visti: 22/22 --- Voto 6
"Shiki" è un'anime particolare, difficile da recensire, visto che ha contenuti altrettanto particolari che mi hanno fatto cambiare giudizio sul voto più di una volta.

La trama è accattivante, ambientata in un vecchio villaggio di montagna sperduto, dove le comunicazioni con altri villaggi si fanno attendere. Esistono ancora vecchie tradizioni come l'inumazione dei defunti, e questo sarà uno svantaggio bello grande per gli abitanti; all'improvviso una famiglia si trasferisce nel castello situato sopra una collina dove si può tener d'occhio tutto il villaggio, e stranamente ha inizio una serie di morti strane nel villaggio. L'unico medico del villaggio, dopo una attenta analisi, arriva alla conclusione che c'è una possibile epidemia, ma grazie all'aiuto di un suo amico arriva a una conclusione più orribile.

Il comparto tecnico è ben realizzato, con un comparto sonoro che richiama lo stile horror e mette i brividi, mentre i disegni sono molto particolari, ma non un granché.
Lo sviluppo della storia è forse scontata, nel senso che "un'epidemia" colpisce proprio un villaggio sperduto con difficile comunicazione: troppo facile così, e poi non ti lascia un minimo di mistero, in quanto tutti gli abitanti sono all'oscuro di tutto e cadono nel panico. Ecco, sarebbe stato bello se anche lo spettatore, all'oscuro di tutto, avesse scoperto tutto verso le scene finali, così da avere un colpo di scena maggiore. Dopo qualche puntata l'anime inizia a diventare un po' pesante e fiacco, ma questo dipende da persona a persona.
Non so come spiegarlo, ma i personaggi non mi hanno colpito per niente, non hanno nulla da trasmettere e niente personalità, tranne il medico che sembra essere l'unico ad avere coraggio e obiettivi precisi.

In conclusione, "Shiki" non sembra essere un cattivo prodotto, ma non si può dire neanche che sia da buoni voti. Contiene diversi fattori positivi e certi negativi difficili da ignorare, e quindi non mi sento di dare un voto del tutto negativo: un 6 strappato lo prende.


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ShikuChan

Episodi visti: 22/22 --- Voto 5
Shiki è un opera che non riesce assolutamente a spiccare. Degno più del genere "mistero e soprannaturale" che "horror" visto ben poco. La trama viene trattata in un villaggio con una serie di morti che si susseguono l'un l'altro per una causa sconosciuta. Il villaggio viene così definito come una spirale di morte. I protagonisti centrali, in tutta la serie, sono Natsuno Yuuki/Koide, Toshio Ozaki e Seishin Muroi. Tutti e tre, fanno parte integrante del tema centrale della storia ma con storie diverse a parte. Natsuno si troverà a confrontarsi con Megumi Shimizu, Toshio(da dottore) con il resto del villaggio e Muroi con Sunako Kirishiki.
Lo sconvolgimento del villaggio parte da una leggenda popolana o vociferie dove i cosiddetti "risorti" vengono a trovare nella notte le persone che dormono (e non vi dico perché). Il fatto che non riesca a spiccare è che sembra che manchi qualcosa, quella atmosfera horror, quella suspence, dove ti batte il cuore a mille dalla paura.
Poi non sono d'accordo che il tutto venga giustificato con mezzi bibblici che non c'entrano un fico secco con la trama...
I disegni non fanno né caldo né freddo, c'è di meglio e questi sembrano disegni un pò stile Pokémon (quello al giorno d'oggi) un pò stile Yu-gi-oh per i capelli strambi (che odio da morire). E' guardabile per chi non piace l'horror (come me, ma ero curiosa di vedere quest'anime come era uscito fuori) ma non va bene per chi sa che l'horror non è questo genere appena presentato, che sembra più un anime avvicinabile allo stile Conan (anche se ho azzardato) dove devono scoprire chi o cosa dietro chi e come.
Sarebbe stato un bell'anime se la trama sarebbe stata gestita meglio e avessero approfondito i personaggi.


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Paul1992

Episodi visti: 22/22 --- Voto 8
"Shiki" è un anime abbastanza lento e con una trama molto banale, ma analizzandolo bene si può notare che il lavoro fatto non è affatto deludente, perché riesce a trasmettere un'inquietudine mista a una sensazione di ansia. Chi si aspetta un anime complesso rimarrà sicuramente deluso, perché non c'è seriamente nulla da comprendere durante la visione di questi ventidue episodi, la trama prosegue in modo abbastanza scontato, anche se ancora devo comprendere le scelte inaspettate e autolesionistiche (ovviamente assolutamente insopportabili) come quelle del dottore Ozaki. Molti personaggi sembrano dei bambini capricciosi e agiscono in modo totalmente incoerente e privo di logica, quando in realtà non sono proprio i tipi che agirebbero in quel determinato modo, perché psicologicamente parlando non vengono presentati come "stolti" e ovviamente suscitano un serio interesse nello spettatore; peccato che quei tre-quattro personaggi coerenti sono stati accantonati un po' troppo e francamente avrebbero meritato più spazio, soprattutto Sunako e Megumi Shimizu.

Molti criticano gli sfondi statici, le animazioni pessime o le musiche ripetitive di quest'anime, ma io penso che tutto questo sia un punto di forza in "Shiki", perché è ovvio che l'anime cerca di logorarti in tutti i modi possibili presentandosi stressante, ma senza mai cadere nell'eccessiva noia, e quindi risulta stranamente godibile.
Molto belle le acconciature di alcuni personaggi, anche se i corpi sono disegnati decisamente male, visto che sono tutti snelli e/o sproporzionati; forse non è una cosa nemmeno voluta, ma questa scelta rende il character design di "Shiki" ancora più strano e stravagante.

"Shiki" è anche un anime dall'atmosfera azzeccata che cerca di ostentare un po' troppo il suo contenuto e tratta argomenti seri in un modo intenso, fino a rasentare il dramma totale.
Mi è piaciuto molto anche il triste confronto tra buoni e cattivi: l'inversione di ruoli viene davvero trattata in modo ottimale e alla fine dell'anime non si è in grado di giudicare i vampiri come esseri totalmente maligni; forse sono proprio gli umani ad essere più facilmente condannabili, visto che di umano (soprattutto dopo aver visionato il finale) hanno ben poco.

Il mio voto è un 8 meno.


 4
Nyx

Episodi visti: 22/22 --- Voto 10
Sin da subito venni spiazzato dallo svolgersi dei fatti e dalla regia.
Horror, splatter e mistero? Ok, dove sono? Se in mezzo a personaggi e situazioni quasi comiche vengono trattati (in modo superficiale) anche casi macabri e misteriosi che getteranno le fondamenta per la trama a venire, ma abbinandoli, perlomeno inizialmente, a un certo tipo di situazioni ridicole e palesemente fuori contesto, in questo modo si rende ridicola l'opera nel suo insieme. Quand'è che gli autori di opere horror (e quindi seriose) riusciranno a metterselo bene in testa? Quando ciò avverrà, non sarà mai troppo tardi. Addirittura la soundtrack ci mette del suo usando brani discretamente evocativi, carichi di suspense, anche in situazioni strambe che non lo richiederebbero affatto; per fare un esempio concreto: un cucciolo di cane goffo e con il muso buffissimo starnutisce e prende a leccare un passante... c'era bisogno della musica d'atmosfera thriller in questa circostanza? Mi cadono le braccia...

Queste sono state le mie primissime considerazioni dopo aver visionato qualche episodio, ma fortunatamente non mi sono perso d'animo e ho continuato la visione di quest'opera che, proseguendo, porta un taglio piuttosto drastico alle baggianate, liberando la vera natura di quel che dovrebbe essere un ottimo anime horror; sotto questo punto di vista, nonostante le premesse non certo lusinghiere, "Shiki" è stato in grado di sorprendermi e di colpirmi profondamente.
Le situazioni si faranno via via più tese, difficilmente saremo in grado di trovare un'opera thriller/horror capace di comunicarci altrettanto bene tali stati d'animo di ansia e di terrore. In alcuni passaggi (piuttosto avanzati) finiremo in ambito splatter con scene a dir poco crude e forse persino "troppo" sanguinose. "Shiki", lo scoprirete ben presto, è un anime vampiresco che tratta l'argomento in modo assolutamente unico e incredibilmente convincente, attingendo a sfaccettature abbastanza estranee al campo dell'animazione, ma usualmente proprie del genere letterario vampiresco - forse ciò è dovuto proprio al fatto che l'opera prende ispirazione da un celebre libro di Stephen King ("Le notti di Salem"). Nelle fasi finali il raffronto fra umani e vampiri è trattato in modo ambivalente, prendendo in esame i due diversi punti di vista; a quel punto non saprete più chi ritenere dalla parte del giusto e chi dalla parte del torto, le belve cacciatrici di uomini e assetate di sangue vi appariranno quanto mai "umane", conservando forse anche un po' troppo della loro identità pre-decesso. Questo dettaglio è essenziale per poter giocare sul raffronto "buoni o cattivi", ma da un lato (da purista del genere) fa storcere un po' il naso, non avendo mai trovato precedentemente opere che lasciassero ai vampiri tanta autocoscienza della loro esistenza pregressa. Seguendo l'anime fino alla fine capirete meglio il significato delle mie parole e forse, proprio come è successo al sottoscritto, sarete colti da ansia e un forte senso di tristezza dinnanzi a certe scene cariche di sentimento, di disperazione e di "umanità perduta". L'opera mira proprio a questo, a creare un raffronto diretto tra bene e male, confondendo le carte in tavola e dandovi la possibilità di rivedere tutti i vostri punti di vista iniziali su queste temibili creature spietate e sanguinare almeno quanto... almeno quanto gli esseri umani! Il finale è triste, angoscioso ma lascia aperte le speranze per un'eventuale seconda serie.

Il comparto grafico è molto piacevole per quanto riguarda i paesaggi e abbastanza buono e "originale" per quel che riguarda i personaggi. L'originalità della grafica, oltre che nelle bizzarre acconciature, risiede più che altro nel particolare disegno degli occhi di molte persone con un cerchietto colorato attorno alla pupilla che fa molto "fashion style"... tutt'altro che verosimile, ma decisamente piacevole. Passando ad analizzare un altro dettaglio grafico, viene da chiedermi come si possano scambiare per esseri umani tanti altri personaggi ai quali manca completamente il bianco dell'occhio, rendendo i loro sguardi cupi e spenti come quelli della morte stessa. Avete mai guardato gli occhi di uno squalo? Se trovaste un essere umano con quegli occhi, non avreste qualche ragionevole dubbio sulla sua "normalità"? Beh... io sì, penso che rabbrividirei. In quest'opera invece passano per comuni mortali... va beh, è solo un dettaglio (più o meno).
Così come le orecchie da cane sulla testa di un giovane che molto difficilmente potrebbero essere scambiati per due ciocche di capelli...

Il mio voto, nonostante di difettini ve ne siano, sarebbe un 9.5, che arrotonderò per eccesso, dato che "Shiki" potrebbe a pieno merito diventare il mio punto di riferimento in ambito vampiresco. Se non fosse stato per quelle sporadiche gag sarebbe stato un 10 netto.
A fare i raffronti con questo genere, il primo nome a doverci saltare in mente dovrebbe essere "Blood+", altra opera veramente eccellente ma completamente dissimile da "Shiki", che tende a dare maggior risalto ad ansia e terrore, a fasi di tristezza profonda e a tutte quelle grandi e piccole sfaccettature proprie del genere letterario più che di quello animato. Ci sono tante possibilità per narrare una storia legata a una tipologia di racconti, e questi due titoli lo fanno in modi completamente diversi, ma entrambi riescono a creare qualcosa di speciale e di assolutamente meritevole.


 2
Frehyas

Episodi visti: 22/22 --- Voto 7
''Shiki'', un'opera da alcuni considerata noiosa, da altri molto gradita, che tratta come tema principale un villaggio in cui sono comparsi degli Shiki (cadavere demoniaco, una sorta di vampiro). Personalmente considero ''Shiki'' l'anime più horror che io abbia visto finora, per alcuni semplici punti chiave.

I vampiri non sono esseri dall'estrema potenza o resistenza, sono i classici vampiri come le leggende li rappresentano: costretti a bere il sangue umano nonostante non vogliano, perché la fame cambia completamente la loro mente, indebolendola e rendendola schiava di questa sete infinita. Detto questo, prima della visione bisogna ricordarsi che i vampiri non posso brillare, rigenerare il loro corpo in qualsiasi parte o correre a una velocità inaudita, sono semplicemente creature oscure ma ''mortali'', quindi possono essere uccise da qualsiasi umano comune.
L'atmosfera all'interno del paese in cui avvengono i fatti è perfetta: i morti continuano a moltiplicarsi sotto gli occhi ''ciechi'' dei cittadini, che pensano fino all'ultimo che sia una sfortuna portata da un'epidemia. Lo spettatore stesso si ritrova a offendere questi ultimi, uomini, donne e vecchi che non vogliono cercare una spiegazione fuori dalla norma, nonostante i fatti parlino da soli. Questa è una vera atmosfera da horror, una sensazione che avvolge tutto il corpo dando un senso di impotenza verso l'orrore.
Nonostante questa iniziale atmosfera, se ne instaura un'altra in seguito: i vampiri vengono mostrati agli occhi dell'ignaro popolo, scatenando una vera e propria caccia al demone. Ho apprezzato molto questa seconda parte, perché mi ha spinto a guardare gli OAV, colto da una sensazione di compassione. I vampiri vengono massacrati, decimati, si può vedere la loro paura nell'essere trovati e uccisi durante il giorno, quando sono costretti a dormire. La situazione iniziale ribaltata al contrario, insomma. Non posso non dire che il mio cuore si è riempito di compassione nel vedere i vampiri che non volevano diventare tali, ammassarsi e scappare in luoghi stretti e bui spingendo in avanti gli altri per non essere i primi a morire.

I disegni sono buoni, tralasciando qualche strana acconciatura di capelli che fa veramente ribrezzo. Gli occhi degli Shiki sono perfetti, vuoti come la loro anima strappata e poi fatta risorgere in un corpo che non desideravano.
La opening della prima stagione è fenomenale, le ending e la seconda opening un po' meno. La colonna sonora tutto sommato è gestita bene.

In definitiva, consiglio vivamente questo anime a chiunque, un ottimo horror rallentato solo da alcuni dialoghi superflui.


 1
Icchan92

Episodi visti: 22/22 --- Voto 4
Amo gli anime con delle trame complicate, horror e possibilmente con tanto sangue. Ho apprezzato ad esempio "Higurashi" e "Another", ma "Shiki" si è rivelato veramente noioso. Sarò concisa per chi legge le recensioni per decidere se guardare l'anime, e io sinceramente lo sconsiglio: carino, ma è solo un lungo e inutile massacro, con alcuni personaggi ben caratterizzati, ma utilizzati veramente poco. Tra l'altro ho notato una certa somiglianza tra Yuno e la ragazza dai capelli rosa, ma purtroppo è un personaggio fortemente secondario.
Belle le OST, belli anche i disegni, ma manca davvero di trama a mio parere.


 6
Vic9811

Episodi visti: 22/22 --- Voto 10
In Giappone, durante un'estate intorno agli anni '90, in un villaggio chiamato Sotoba, si scopre all'improvviso una serie di morti a causa di una strana malattia, proprio quando si trasferisce una strana famiglia. Inizia così l'anime horror "Shiki", tratto dal manga di Fuyumi Ono scritto nel 2007. Ho conosciuto questo anime su Wikipedia, e, appena letta la trama, mi ha così incuriosito che sono andato subito a vedere il primo episodio, e, appena l'ho visto, la storia diventava tanto cupa e inquietante che mi ha spinto a guardare l'anime fino alla fine, scoprendo che la causa di tutto sono i vampiri. Una delle cose che mi ha fatto rabbrividire in questa serie è la rabbia e la violenza degli esseri umani, che uccidono senza pietà le persone a loro care tramutate in vampiri.

La grafica non è per niente trascurata, è una delle migliori che abbia mai visto, i colori e le luci sono perfette. Le musiche sono bellissime e perfette per un anime horror come questo, capace di dare emozioni, inquietudini e suspense allo spettatore. I personaggi sono diversi tra loro, ognuno ha una caratteristica diversa, soprattutto per i capelli, che sono altamente strani e un po' buffi, mentre il loro fisico è perfetto e originale; mi è piaciuto molto il doppiaggio.
L'unica pecca di questa serie è il finale aperto, che non dice cosa succederà in futuro ai personaggi. Detto questo, "Shiki" è uno dei migliori anime horror di vampiri che abbia mai visto, e lo consiglierei agli amanti del genere.


 4
irishman

Episodi visti: 22/22 --- Voto 7
Anime davvero particolare, questo "Shiki", che ho visto con piacere qualche tempo fa e che mi accingo a recensire. Perché particolare? Per due fattori principalmente: il primo, che si può, in parte, intuire anche dalle immagini postate a corredo della scheda dell'anime, è lo stile grafico adottato dagli autori. Questi ultimi hanno infatti tratteggiato il chara design dei personaggi trasponendolo direttamente dal manga, e creando, quindi, un qualcosa di abbastanza fuori dai canoni degli altri anime. Al di là dei volti spigolosi e affilati, già visti anche in altre opere, spiccano le capigliature dei personaggi femminili in particolare, che a volte sembrano voler sfidare le leggi della fisica, tanto sono complicate ed elaborate. Molto ricercato è anche l'aspetto degli occhi, degli sguardi, dei cittadini del villaggio di Sotoba, che muteranno in modo spiccato e azzeccato dopo la mutazione in "shiki" da parte degli sventurati che la subiranno.

Il secondo aspetto che particolareggia quest'anime, e qui entriamo nel vivo della recensione, è anche la trama, che pur essendo incentrata su temi che non sono decisamente niente di innovativo, riesce sempre a catturare l'attenzione dello spettatore, grazie al buon ritmo con cui sono proposti gli eventi, e alla tematica del ruolo bene/male, o vittima/carnefice se preferite, che come spesso accade negli anime di questa tipologia, da Go Nagai in poi, permea nettamente la serie in questione.

A quest'aspetto dà un grandissimo contributo la caratterizzazione dei personaggi, che dopo aver ricevuto un ottimo input in sede grafica, riceve una notevole attenzione anche dal punto di vista caratteriale, facendoci conoscere, chi più chi meno, tantissimi dei cittadini di Sotoba che verranno colpiti dalla maledizione degli shiki, facendoci conoscere i loro problemi, le loro fobie, le loro manie. Ecco quindi che, come accennavo, seppur la trama poggi le sue fondamenta su temi abbastanza usati e abusati (gli shiki in pratica non sono nient'altro che vampiri), essa viene continuamente arricchita dai vari contributi che ci forniranno i vari comprimari, che siano un paio di amici e compagni di scuola dei protagonisti, o i titolari del negozio di liquori del paese, il bibliotecario o le infermiere dell'ospedale. Grazie a questo meticoloso lavoro sui personaggi secondari, la sensazione di trovarsi davvero in un paese sperduto tra le montagne giapponesi non appare mai forzata, trovandoci di fronte le classiche comari pettegole, eternamente sedute sulla panca di fronte alla loro casa, o assistendo al disagio della tipica ragazza tsundere, a cui la dimensione - non solo geografica, ma soprattutto culturale - del paesino va molto stretta.
Tra i personaggi principali, spiccheranno poi, tra gli altri, il sacerdote e il dottore della clinica locale che, sulla base della loro professione, affronteranno il problema in modo diametralmente opposto e anche conflittuale, arrivando quindi a trasformare quella che era un'amicizia profonda in un rapporto di netta ostilità.

Detto della trama e dell'ambientazione ben riuscite, diamo un'occhiata al resto del comparto grafico, dopo aver esaminato l'aspetto del chara design, anch'esso di prim'ordine. Gli scenari in cui si svolgono gli eventi di "Shiki" sono decisamente ben fatti, che siano le stradine del paese, come le foreste che lo circondano, quasi come se esso fosse stretto in una morsa. A volte la sensazione claustrofobica di non aver via d'uscita dalla cittadina maledetta di Sotoba è davvero tangibile, e da questo punto di vista non posso non fare un plauso al lavoro dei grafici.
Alla buona riuscita dell'amalgama complessivo contribuisce anche la colonna sonora che, sigle piacevoli a parte, fornisce un campionario di motivi non incredibilmente vario, ma ben calzante con i vari eventi, che siano tristi, pieni di paura, o pervasi dall'ineluttabilità che spesso e volentieri caratterizzerà le vicende che avranno luogo a Sotoba.
Decisamente un ottimo lavoro è stato fatto, quindi, da parte di tutti gli autori che hanno imbastito quest'anime. Perché allora soltanto un 7 e non un voto più alto, che, a giudicare dal commento finora steso, pareva essere ampiamente alla portata di "Shiki"? Questo perché, e non poteva essere altrimenti, il fatto che la trama non porti davvero niente di nuovo, non poteva non influire e questo, purtroppo, mi sono sentito in dovere di segnalarlo e di dare a ciò un peso rilevante in sede di valutazione. Considerate, però, che se siete amanti dei vampiri e delle loro vicende, per voi "Shiki" è davvero un prodotto di ottimo livello e valutatelo decisamente un punto in più.


 2
AmarantaKiller

Episodi visti: 22/22 --- Voto 8
Viviamo in un periodo in cui al cinema e in Tv veniamo bombardati da storie di vampiri e demoni. Naturalmente anche manga e anime seguono questo cospicuo filone, talvolta producendo storie banali e scontate che non sono meritevoli di memoria - e di titoli che ne sono. Sebbene si possa ascrivere allo stesso genere, "Shiki" tuttavia rappresenta una piacevole variazione sul tema vampiresco, dove appunto gli "Shiki" presentano almeno qualche differenza rispetto al solito cliché trito e ritrito.
La storia si svolge in estate in un tranquillo villaggio di nome Sotoba, dove non accade mai niente di particolare. Gli anziani trascorrono la loro vita provinciale come in qualsiasi piccolo paesino e i giovani sognano di abbandonare Sotoba per inseguire strade diverse e per sottrarsi alla noia della vita quotidiana. Tra questi il giovane Natsuno più di tutti è intenzionato a scappare dal villaggio e decide così di non stringere alcuna amicizia.
All'improvviso, dopo l'arrivo di una misteriosa famiglia, il dottor Ozaki si trova ad affrontare una serie inarrestabile di morti inspiegabili. Soltanto dopo un bel po' di episodi si farà strada in lui un terribile dubbio.
Il suo amico-nemico potrebbe essere il personaggio di Muroi, che è il monaco del tempio. Egli rappresenta la controparte meno razionale di Ozaki, quella appunto spirituale, delicata e compassionevole.

La storia non è originalissima, ma a compensazione di ciò ci sono molti aspetti estremamente ben curati. Innanzitutto la struttura narrativa è una delle migliori secondo me. Riesce a mantenere sempre alto un interesse trascinante nello spettatore, che divora letteralmente ogni episodio.
Inoltre, altro aspetto interessante è sicuramente l'assetto degli episodi e la regia, che riescono a conferire grande coesione e continuità a una storia molto ricca di personaggi e di eventi.
Neppure la caratterizzazione dei personaggi è trascurabile. In particolare i tre protagonisti ci vengono svelati in tutta la loro pienezza, grazie a uno scavo interiore e a un approfondimento psicologico che ho trovato molto credibili. In questo senso, Murao, Ozaki e Natsuno sono sicuramente le tre perle di diamante dell'anime.

Nondimeno, non mancano delle piccole banalità che ho trovato davvero esagerate, così come delle incongruenze che però sono trascurabili e che non inficiano il risultato finale.
Sicuramente "Shiki" è un prodotto che merita di essere visto, perché è fatto molto bene. Naturalmente la componente lievemente splatter, che non ho trovato così esagerata, potrebbe fare da discriminante.
Ad ogni modo ne consiglio vivamente la visione.


 2
npepataecozz

Episodi visti: 22/22 --- Voto 7
Pur essendo un tema assai fecondo di titoli nell'ambito dell'animazione giapponese, questo è il primo anime che vedo che abbia come oggetto il "vampirismo". Questo, con tutta probabilità, mi rende un osservatore meno attendibile di altri, in quanto la mia ignoranza in materia rende il mio giudizio immune al confronto con altri titoli dello stesso tipo; allo stesso tempo, però, da qualcosa bisognerà pur cominciare, e dato che in molti mi hanno segnalato questo titolo ho scelto "Shiki" come mia prima esperienza, sperando che possa diventare la pietra angolare attorno a cui costruire i miei giudizi sulle opere che, eventualmente, deciderò di vedere in futuro.

"Shiki" viene ambientato in un villaggio sperduto del Giappone, i cui contatti con l'esterno sono, forse in un modo un po' inverosimile, praticamente nulli. La vita fin qui troppo tranquilla dei suoi abitanti viene, però, improvvisamente sconvolta dall'apparizione di una misteriosa epidemia che rischia di annientare l'intera popolazione; toccherà a Toshio, il medico del villaggio, il compito di scoprire le cause del diffondersi della malattia e preparare una terapia adeguata. Nel frattempo, però, il numero di decessi comincia ad assumere valori impressionanti, e le modalità con cui questi avvengono diventano sempre più strane. Si tratta davvero di un'epidemia, o la verità va cercata in qualcosa di diverso, legata al mondo del soprannaturale?

Composto da ventidue episodi, per dare la giusta interpretazione a quest'anime è proprio necessario guardarlo fino in fondo, in quanto le certezze "morali" acquisite nella prima parte della serie verranno fortemente scosse negli ultimi episodi, quando il ruolo del carnefice e quello della vittima finiranno per invertirsi. Per ottenere questo effetto, però, molto si è sacrificato in termini di realismo: il modo in cui un padre non abbia nessuna esitazione e non provi alcuna sofferenza nell'uccidere il proprio figlio lascia, in verità, un po' interdetti. Si sarebbe potuto approfondire di più l'argomento, anche se, obiettivamente, ciò avrebbe inquinato il vero messaggio che, invece, l'autore voleva comunicare allo spettatore attraverso quest'anime.
La trama, con il senno di poi, non rappresenta nulla di particolarmente innovativo o originale, ma, seppur caratterizzata da una lentezza a volte irritante, si lascia seguire tutta senza problemi dall'inizio alla fine. I personaggi sono dotati di un loro personale carisma, ma il loro ruolo è quasi sempre marginale rispetto allo svolgersi degli eventi: se si eccettua il personaggio di Toshio nessuno di essi riesce veramente a incidere sulla trama, finendo per trasformarsi, un po' alla volta, da personaggi cardine a semplici comparse.

Insomma "Shiki" si è dimostrato essere un anime avvincente e contraddittorio allo stesso tempo. Si tratta di un lavoro che merita il massimo rispetto e che propone diversi interessanti interrogativi sulla vera natura dell'uomo, incapace prima di accettare razionalmente la realtà per poi reagire a essa con una furia cieca e priva di razionalità. Non posso fare paragoni, come detto, con altri titoli dello stesso tipo; ma se volessi paragonarlo ad altri titoli che io considero il top del genere horror formato anime sarei costretto, pur ammettendo tutto il suo valore, a porlo su un gradino leggermente più basso.


 3
giaken

Episodi visti: 22/22 --- Voto 9
Quest'anime si è rivelato sempre più interessante man mano che procedevo nella visione. Inizialmente non presentava particolari motivi d'interesse: molte cose già viste in altre serie o al cinema - penso soprattutto a "L'invasione degli ultracorpi" di Don Siegel o agli zombie-film di Romero. Ma tutto è raccontato davvero molto bene, con un ritmo serrato e avvincente. Mi sono venute in mente le parole di Dario Fo a una lezione sul teatro a cui ho assistito molti anni fa. Nel teatro conta il ritmo della recitazione: se trovi quello giusto il pubblico rimane comunque preso e coinvolto, anche se la trama è banale.
Pensavo che il vero merito di questa serie si riducesse a questo - che comunque non è poco, dato che raccontare una vicenda con il giusto tempismo, mettendo i colpi di scena al momento giusto, non è da tutti, ci vuole mestiere e intelligenza.

Nella seconda parte della serie, però, oltre a questo ci sono anche le novità. Ovviamente non posso fare spoiler, però credo di non rovinare il divertimento di nessuno facendo un'osservazione.
Normalmente, nelle storie di vampiri a cui siamo abituati, il tutto si riduce a un duello fra il cacciatore e il vampiro - Van Helsing contro Dracula e poco altro. In "Shiki", invece, assistiamo a una vera guerra fra vampiri e umani per la difesa di un villaggio di montagna che i vampiri vogliono trasformare in un rifugio sicuro per la loro stirpe. Questa dimensione collettiva dello scontro permette agli autori di sviluppare delle situazioni effettivamente nuove all'interno del genere vampiresco.
Molto buona, inoltre, è la caratterizzazione psicologica di tutti i personaggi, che risultano tutti realistici e credibili nelle loro diverse reazioni di fronte all'orrore strisciante in mezzo a loro. I vampiri stessi vengono presentati come creature aventi ognuna la propria personalità. Alcuni sguazzano nel sangue e nella carneficina, altri soffrono per la loro condizione di non-morti e si tormentano per essere esclusi dalla famiglia, tagliati fuori dal contatto con i loro cari.

Unico punto dolente, notato anche da altri recensori, è il design di alcuni personaggi. La qualità del disegno è ottima, ma alcuni personaggi sono stati resi con uno stile più adatto a una serie majokko che a una serie horror: chissà cosa pensavano i responsabili del design. Comunque è un difetto che possiamo perdonare facilmente, se è servito a risparmiarci l'inserimento di fan-service e di elementi ecchi che - questi sì - sarebbero stati veramente fastidiosi e imperdonabili in una serie che tocca argomenti delicati e seri come la morte, l'amore per i propri cari, ecc.
Altra pecca che potremmo rinfacciare all'anime: la vicenda si ramifica in varie sotto-trame, ognuna per ogni protagonista, e non tutte vengono completamente sviluppate. Alcuni protagonisti si salvano dall'attacco degli shiki e nell'ultima puntata ce li ritroviamo sani e salvi senza sapere come e perché. Anche così, "Shiki" rimane un anime che vale sicuramente la pena di vedere, sperando anzi in una nuova stagione che il finale aperto rende possibile. Un'avvertenza è doverosa per le persone sensibili: se vi sapete allergici alla "viuulenza" attenzione alle ultime cinque puntate, perché sono ad alto contenuto splatter. Per il resto, buona visione a tutti.


 3
Shiva87

Episodi visti: 22/22 --- Voto 7
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Il mio voto è 7-7.5. Speravo in un bell' anime horror, ma Shiki è qualcosa di "diverso", è un anime che vuole diventare introspettivo e metaforico, ma lo fa secondo me in maniera superficiale. Tutto inizia con una trama misteriosa accompagnata da musiche "inquietanti"(che alla lunga stancano perché non sono altro che arrangiamenti diversi della stessa melodia, ma sono comunque sadatte), dove pian piano si scopre la verità per poi, a metà della serie, avere un ribaltamento dei ruoli. Si, perchè Shiki secondo me vuole incentrarsi più che sul "far paura", sul descrivere l'animo umano e di come questo si rapporta al diverso e al pericolo, rispondendo di conseguenza. Così a metà dell'opera quelli che sembrano le vittime(i buoni), diventano quasi dei carnefici accecati dalla paura; al contrario i cattivi fanno pena, sembrano quasi buoni e giustificabili per le loro azioni. Il problema è che il concetto è buono (mi ha anche colpita la piega che prende la trama per questo), o meglio, il modo in cui viene raccontato, è superficiale.
I personaggi sono imprevedibili e fanno scelte che lasciano perplessi (nella realtà ci si comporterebbe diversamente in molti casi) e sono banali, questo perché non c'è un vero protagonista(quello che dovrebbe esserlo pian piano scompare) e gli altri son caratterizzati in maniera non troppo approfondita (il personaggio di Megumi per esempio è affascinante, ma non va oltre la superficie).
Il finale è abbastanza scontato secondo me, però violento quanto basta e significativo.
I disegni sono molto particolari e forse rendono più caratteristica quest'opera (le capigliature mi hanno fatto sorridere, come anche i look in generale). Insomma, è un anime che, nonostante i difetti, coinvolge ed emoziona per diversi motivi. Quindi lo consiglio, anche se di questo genere ne ho visti di migliori!


 2
Zenzero

Episodi visti: 22/22 --- Voto 4
Mi è stato detto che non è il mio genere quindi il mio voto può essere condizionato da ciò, ma sinceramente ho aspettato per 22 puntate un colpo di scena che non è mai arrivato.
Questa è un po' la sintesi del mio pensiero.
Andando con calma, iniziamo con le cose che mi sono piaciute, ovvero i disegni, che sono peraltro il motivo per il quale mi sono avvicinato a quest'anime dopo averne letto la trama. Che dire? Sono molto belli, soprattutto per quanto riguarda le varie capigliature dei vari personaggi. Questo però, a mio avviso, è l'unico aspetto positivo dell'anime.
Possiamo ora passare alle cose che non mi sono piaciute, quindi a tutto il resto!
Trama: in un piccolo paesino iniziano a scomparire persone e dopo che mezzo paese è già bello che andato i primi illuminati iniziano ad indagare, e solo dopo che il paese è ridotto all'osso arrivano alla conclusione che tali scomparse hanno a che fare con vampiri.
A mio avviso un punto di forza di quest'opera non è di sicuro l'intelligenza dei personaggi, che pur davanti all'evidenza rimangono increduli e non fanno niente per escludere o confermare le ipotesi che gli saltano alla mente.
La suspance è totalmente assente, ed ho guardato tutte le puntate aspettando che succedesse qualcosa, quando invece non succede assolutamente nulla sino alla fine!
Per quanto riguarda i personaggi, si sa poco e niente sul loro passato e anche i rapporti tra loro non sono approfonditi.
Sinceramente non ho trovato niente di interessante e di memorabile in questo anime, però ripeto, dopo averlo commentato con altra gente mi è stato detto che non è il mio genere e che quella è probabilmente la ragione.
Insomma, a voi la scelta se guardarlo o meno.


 6
Disillusion

Episodi visti: 24/22 --- Voto 7
Peccato, considero il mio 7 come una sorta di delusione in relazione ad un lavoro che per certi suoi aspetti meriterebbe ben di più, ma, purtroppo, è necessario analizzare il tutto per poter essere sinceri nel giudizio, così facendo si trovano grosse imperfezioni e lacune che portano il voto ad abbassarsi irrimediabilmente di 1-2 punti.

Shiki è sicuramente un buon lavoro, ma con tanti alti e bassi che ledono sul giudizio finale dell'opera.

Prendiamo l'ambientazione di Higurashi, la psicologia di Ghost Hound, le argomentazioni di Vampire Knight e l'atmosfera di Highschool of the Dead. Mescoliamo per bene... e cosa otteniamo? Non di certo Shiki. Difatti Shiki non ammette similitudini molto evidenti con questi anime, considerati tra i più simili ad esso e che invece sono solo vagamente simili in qualche aspetto, ma Shiki si svolge in maniera del tutto originale, quasi a voler cercare di ottenere a tutti i costi un lavoro che non possa considerarsi una imitazione a nessun altra storia, nonostante abbia elementi quasi casuali che possono far sembrare un mix di anime.

Come al solito, mi contraddico da solo e prima di visionare un anime tento di farmi un'idea se mi piacerà o meno. Mi aspettavo molto da Shiki, ma soprattutto me lo aspettavo molto diverso, mi sono fatto ingannare dagli screen. Ero sicuro che l'anime volesse in qualche modo riproporre vicende già trattate alla stessa maniera degli altri anime catalogabili come compatibili con Shiki; invece Shiki è un anime che sorprende anche chi di anime ne ha già visti a centinaia.

La trama di Shiki è complessa da spiegare senza rischiare di spoilerare, e una spiegazione superficiale è poco utile, poiché lo spettatore che decide di visionarlo poi, si ritrova davanti agli occhi qualcosa di diverso da quello che si aspettava dopo aver letto una trama superficiale.

Personalmente vorrei sottolineare che l'anime in questione non fa paura, prima di vederlo avevo letto che è considerato uno degli anime più raccapriccianti di sempre, ma non l'ho trovato affatto terrorizzante (sarà perché sono poco impressionabile), piuttosto quello che mi ha colpito dell'anime è la psicologia dei personaggi e lo svolgersi della vicenda, voglio dire che i comportamenti dei personaggi sono anomali, strani, innaturali, interessanti, imprevedibili, così come anche lo svolgersi della storia, pare essere quasi casuale. A ogni pezzo di puzzle che si aggiunge al quadro, non si riesce a capire l'immagine raffigurata dal puzzle intero, è come se la nostra mente fosse troppo limitata per comprendere quello che stiamo vedendo, nonostante apparentemente pensiamo di capire tutto quello che sta succedendo. Difatti se proviamo a prevedere quello che succederà (senza pensare a più possibilità, ma a solo una), quasi sempre ci sbaglieremo e accadrà qualcosa che invece non ci aspettavamo.

Ora andrò ad analizzare gli aspetti "fisici" dell'opera.
Il disegno e il character design sono particolari. L'anime si contraddistingue dagli altri poiché quasi tutti i personaggi (e ce ne sono tanti) hanno acconciature di capelli particolari, strane, divertenti, buffe, simpatiche e quasi tutte innaturali. I fisici delle persone sono ben realizzati, le facce sono tirate via e realizzate così così ma accettabili. Anche i colori sono discreti, anche se potevano essere organizzati meglio, il contrasto è elevato, forse un po' troppo ma nei limiti dell'accettabile.
L'animazione lascia un po' a desiderare, presuppongo sia l'opera di principianti che non hanno tante esperienze, o comunque ci sono problemi riguardo l'animazione, che è un po' rigida, non brutta, ma abbassa ulteriormente il mio voto.
Gli scenari e gli sfondi sono statici e spogli, appena sufficienti, ma ledono la qualità dell'anime.
Il problema più grave, per quanto riguarda l'aspetto "fisico" di Shiki è il sonoro. Il doppiaggio e i suoni in generale si salvano, il problema serio sono le musiche e le BGM, tolte le sigle che sono le uniche decenti, quelle durante il corso dell'anime sono pessime, noiose, stancanti ed estremamente ripetitive, soprattutto quelle 3 che girano continuamente con la voce femminile che canta "la...la...la!" e le altre "a...a...a..." e "o...o...o...": queste tre vengono piazzate dappertutto e molto spesso fuori luogo rispetto all'azione del momento, stancando fin da subito con la loro ripetitività e insistenza. Anche le musiche restanti sono molto mediocri e inadatte, si salvano solo le sigle di apertura.

Tutte queste cose mi hanno fatto scalare di un voto, l'altro voto tolto è riguardo alla trama e psicologia dei personaggi, soprattutto per le psicologie dei personaggi, che nonostante la loro relativa originalità e imprevedibilità, sono troppo innaturali e tutte un po' troppo uguali fra loro, sia da parte dei "buoni" sia da parte dei "cattivi".
La trama è alquanto caotica e casuale, ai primi episodi storsi il naso, poi cominciò a piacermi molto, fino circa a metà. Dopo la metà dell'anime inizia la decadenza dell'opera, ci sono dei cambi improvvisi e spesso ingiustificati nel comportamento di molti personaggi, e dove certe azioni rimangono identiche alla prima metà dell'anime, dopo tale soglia le conseguenze vengono stravolte, sballate: il carattere tra alcuni personaggi che nella prima metà dell'anime era forte e di altri debole, ora viene invertito, ma in maniera quasi sempre ingiustificata e senza una spiegazione neanche vaga. Personaggi sicuri diventano inaffidabili per loro stessi, personaggi deboli e controllati da altri personaggi, diventano indipendenti e acquistano autocontrollo spesso senza motivo, agendo in maniera ancora più innaturale di prima.

Da un 9 che volevo dargli a metà della visione, si è trasformato in un 7 a causa dei fastidi sonori che ho riscontrato e per la stranezza esageratamente innaturale dei personaggi e della trama. Tuttavia resta un lavoro interessante, che merita di esser visto da tutti quelli che cercano qualcosa di strano e di diverso dal solito, mentre lo sconsiglio per tutti quelli che detestano le cose strane e imprevedibili.


 4
VerderameAlih

Episodi visti: 22/22 --- Voto 10
Non mi capita molto spesso di appassionarmi così tanto ad un anime, poiché preferisco sempre i manga, ma nel caso di Shiki ho scoperto prima l'anima (casualmente) e poi il manga (che devo ancora iniziare a comprare).

Non ho ancora mai dato il massimo a nessun manga e a nessun anime. Ma Shiki "Demone-Cadavere" ha saputo entrarmi dentro al cuore come pochissimi anime/manga al mondo: il genere horror, condensato da una buona trama e da protagonisti che mi sono piaciuti moltissimo, mi ha letteralmente rapita episodio dopo episodio. Ho terminato di vederlo in circa tre giorni, rimanendo profondamente turbata (in senso buono).

Shiki è qualcosa di potente: alcuni personaggi posseggono una grandissima umanità, e proprio da esseri umani sembrano comportarsi. Soffrono, amano profondamente, muoiono e, anche dopo essere morti, continuano a provare dolore. Nel complesso sono personaggi meravigliosi, e a mio parere in loro brilla un'immensa intensità.

Insomma, Shiki mi ha dato qualcosa di meravigliosamente grande.


 6
Tacchan

Episodi visti: 22/22 --- Voto 9
Ho guardato con piacere Shiki, sebbene in alcuni momenti avrei voluto la voglia di andare nel paese dov'è ambientato ad ammazzare di persona alcuni personaggi, tanto erano incoerenti nel valutare i fatti che stavano accadendo. Avevano inoltre la capacità di andarsi a infilare in situazioni inutilmente pericolose, sfidando anche le più banali regole del buon senso umano. Di certo non offre una caratterizzazione psicologica bilanciata, i personaggi passano da una posizione all'altra in modo netto e senza alcuna via di mezzo. La maggior parte di essi recita un archetipo funzionale alla trama e si dimostrano piuttosto piatti e poco profondi.
E pensare che il titolo ha anche ambizioni filosofeggianti e dedica a tale scopo almeno un paio di personaggi principali. Il risultato è, secondo la mia opinione, confuso e a tratti ridicolo: cerca di fare leva su un dilemma morale abusato e proposto in modo banale ed esagerato.
Così come con i personaggi, anche nella sceneggiatura Shiki dimostra una certa dicotomia e passa da un estremo all'altro in modo repentino.

Dopo questa introduzione vi chiederete per quel motivo abbia optato per una valutazione tanto alta: nonostante i suoi limiti credo che Shiki sia capace di tenere lo spettatore incollato allo schermo, offre un'ambientazione azzeccata, una trama, pur piena di buchi, coinvolgente e ben raccontata, infine propone sequenze in grado di mettere tensione allo spettatore. In pratica, l'ho seguito con estremo piacere e ogni volta non vedevo l'ora di vedere l'episodio successivo, sebbene ogni tanto alcuni comportamenti della gente del villaggio e di alcuni personaggi primari mi faceva venire il sangue alla testa.

L'anime si conclude nel modo in cui mi sarei auspicato, anche se in tinte decisamente più cruente, visto che verso la fine si vira decisamente sulla splatter.
La parte iniziale, quella in cui si scopre che sta accadendo nel villaggio, è realizzata con grande maestria e si dimostra in grado di incuriosire e mettere in apprensione lo spettatore. Grande parte del merito va anche all'ottima colonna sonora, veramente d'effetto e completata da 4 sigle tutte molto belle.

Nel complesso credo sia un titolo in grado di coinvolgere ed intrattenere lo spettatore grazie ad un ritmo narrativo ben bilanciato. A modo suo riesce anche ad essere originale trattando il suo soggetto, in questo periodo molto inflazionato, in un modo diverso dal solito. Ottima l'ambientazione, il paesino giapponese nel quale gli eventi si svolgono è un luogo presentato in modo suggestivo.
Anche visivamente si dimostra piuttosto azzeccato, grazie ad un character design un po' fuori degli schemi, mentre per le animazioni si limita a fare abbastanza bene il suo lavoro, senza eccellere.

Lo sconsiglio a coloro che cercano una storia solida e ben strutturata, mentre lo trovo imperdibile per coloro a cui piace il genere horror o soprannaturale, che non sono troppo schizzinosi, ma che hanno voglia di una storia in grado di suscitare la loro curiosità e farli divertire.


 4
Ryu88

Episodi visti: 22/22 --- Voto 8
Mi sono avvicinato a questo anime dopo aver letto i primi tre numeri del manga che sono usciti in questi mesi in Italia con la curiosità di vedere in che modo avrebbero reso l'ottima storia e l'atmosfera inquietante che si respira in ogni pagina, ma devo ammettere che con la serie animata hanno superato se stessi.
L'anime di Shi-Ki si presenta come un prodotto molto più inquietante, che mette molta più ansia, a volte con un briciolo di paura, e che, negli ultimi episodi in particolare, raggiunge l'apice dell'orrore e della violenza non lasciando niente alla fantasia ma mostrando di tutto e di più.
Finora solo Higurashi No Naku Koro Ni mi aveva saputo trasmettere un'inquietudine tale da lasciare il segno anche dopo la fine della serie, ma Shi-Ki è la prova che quando pensi che non ci possa essere niente di peggio, trovi ciò che smentisce il tutto.

Ma vediamo il tutto nei particolari.
Trama: nonostante la storia di fondo sia incentrata sui vampiri (e anche l'animazione giapponese, come tutto il resto, ha sfornato tonnellate di opere su questo tema), vediamo sin da subito che c'è qualcosa fuori dal comune.
Già dal primo episodio si respira un'atmosfera pesante, oserei dire "di morte", che accompagnerà lo spettatore per tutta la durata della serie senza mai saltare un episodio.
Molti i colpi di scena che terranno lo spettatore incollato allo schermo per tutta la durata della serie e non daranno tempo ai momenti "lenti" di annoiare il pubblico.
Narrazione abbastanza fluida con molti flashback che però sono sempre accompagnati dalla data, grazie alla quale lo spettatore non si perde nel fiume di eventi che si susseguono.
Interessante e ben strutturata la scelta di non far capire fino alla fine il vero protagonista della vicenda: infatti a partire dal primo episodio tutti i personaggi che lo spettatore individuerà come protagonisti si riveleranno essere tutto il contrario (evito di fare spoiler).

I caratteri psicologici sono la cosa che più mi ha sorpreso: purtroppo devo ammettere che mi hanno abbastanza deluso. Sono piatti, non ce n'è uno che spicca sugli altri: forse l'unica che mi ha un po' colpito è Sunako per la sua innocenza nonostante tutti gli eventi di cui è artefice.
Tutti gli altri sono impotenti, non perché non c'è niente che possano fare, ma perché non lo vogliono fare e, nonostante tutto, non vogliono avere a che fare con la verità.
Il dottor Ozaki è un mistero: nonostante abbia tutte le prove per sostenere la verità, lascia morire un saccio di gente pur di seguire il suo piano.
Anche Natsuno, che nella "prima parte" della serie è uno dei protagonisti, nella "seconda" passa improvvisamente in terzo piano e il suo ruolo diventa molto marginale, se non inutile.

Disegni molto particolari, come del resto il manga, ma fluidità un po' scadente.
Musiche molto belle, sia l'opening che l'ending che quelle inserite nei vari episodi, che aumentano il senso di ansia che pervade la storia. Doppiaggio molto molto buono, che contribuisce ad aumentare il terrore delle scene.
Nota a parte va fatta per i due special da vedere dopo le puntate 20 e 21 (special 20.5 e 21.5). In questi il tasso di violenza, orrore e disperazione trova il suo apice, tanto da sconvolgere anche lo spettatore più forte.

Veniamo ora ai due lati negativi che ho riscontrato nella serie. Primo, il finale troppo aperto, tanto che sembra quasi tagliato e che lascia l'amaro in bocca. Secondo, violenza gratuita e scene splatter esagerate, soprattutto negli ultimi episodi, degne di uno zombi movie di serie C.

Concludo dicendo che nonostante tutto questa serie mi è molto piaciuta e la consiglio soprattutto a chi non si lascia impressionare troppo e a chi cerca un anime horror fuori dal comune.


 2
_AnimeLover92_

Episodi visti: 22/22 --- Voto 9
Attenzione: la recensione contiene spoiler

La storia è ambientata in un piccolo paese tra le montagne, isolato dalle grandi città: un luogo ideale dove poter vivere in tranquillità, o almeno così sembra. Dopo la costruzione della nuova villa - o meglio, il nuovo castello - di Kanemasa e l'arrivo dei suoi nuovi inquilini, inizia una serie di sparizioni, traslochi. Ma soprattutto gli abitanti del villaggio iniziano a morire uno ad uno. Sarà davvero un'epidemia, come tutti pensano?

La trama è ben costruita, per niente scontata. All'inizio sembra la solita storiella: una ragazza che vuole andare a vivere in città, stufa della noiosa vita di paese, innamorata di un lui figo e presuntuoso; ma poi si scopre che la storia non è così banale, anzi, ci si allontana subito da questo filo narrante. La grafica e le ambientazioni mi sono piaciute particolarmente, anche i forti contrasti cromatici e le capigliature folli. Non do 10 perché non mi è piaciuto il finale aperto, ma mi hanno molto colpita gli episodi finali. Non si riesce più a capire chi siano i "cattivi" della situazione, la violenza degli abitanti del paese, secondo me, supera di molto quella dei nemici, tanto da farmi considerare dei mostri gli essere umani, privi di qualsiasi autocontrollo o pietà.


 3
Eretria90

Episodi visti: 22/22 --- Voto 10
Non so da dove cominciare a dire "stupendo".

Grafica: A dir poco particolareggiata, non presenta mai dei tratti appena abbozzati, e non trascura nessuna scena che è ricca di dettagli. Capita che degli elementi risalteranno rispetto ad altri (ad esempio chi occhi) e tutte le figure sono in prospettiva. I colori non sono matti, c'è sempre un gioco di luci ed ombre ben dettagliato specialmente negli sfondi. Spesso ci si trova dinanzi a scene evanescenti in cui si percepisce un'atmosfera particolare che rassomigliano molto ad immagini da film e non da animazione, tant'è vero che in alcuni momenti vengono fatti dei giochi di "ripresa". Un esempio? Si riavvolge il nastro: vediamo Megumi nel bosco che con sguardo lucido si guarda indietro. Subito la scena si riavvolge, Megumi cammina all'indietro in modo sinuoso, dal bosco si ritrova nel luogo dove aveva gettato precedentemente lo sguardo e piange su una lettera stracciata. Dopo questa scena il tempo comincia a scorrere in maniera normale. Megumi piange sulla lettera, ritorna nel bosco con passo lento e si gira con sguardo lucido.
Shiki è la serie anime con la miglior cura grafica che io abbia mai visto!

Musiche: Credo che un'ottima musica posso suscitare delle emozioni o intensificarle. Specialmente in un anime horror, Shiki ha usato delle musiche originali, che ancor più delle immagini e della trama, creano suspense e inquietudine.

Trama: Ebbene, tratto da un light-novel, a sua volta tratto da un romanzo di Stephen King, Shiki possiede anche una versione manga tutt'ora serializzata. A mio parere la storia è divisa in due parti. Nella prima si tende a capire e conoscere l'ignoto, per poi scongiurarlo ad ogni abitante della cittadina a cui ci è capitato di affezionarcisi. Nella seconda parte la cittadina è ormai in trasformazione, ma stavolta essa è alla ricerca della verità, non facile da ottenere per chi non vuole crederci. I personaggi una volta messi dinanzi alla realtà sono costretti a prendere le armi e a combattere i loro cari.
Famiglie sfasciate, egoismo, rapporti umani fragili, ripicche, insolite alleanze e scene cruente non fanno che aumentare, rendendo i sentimenti contrastanti. L'epilogo è vicino, chi vincerà?

Lo lascio scoprire a voi. Scusate se sono stata vaga nel riassunto, ma non voglio spoilerare troppo.
Forse non sarà il genere di tutti, ma sono sicura che oggettivamente non potrete che riconoscere l'ottima qualità e le emozioni che rendono di Shi-ki - corpse demon, uno delle più belle produzioni degli ultimi tempi a mio avviso. Non è la classica storia di demoni e vampiri, non preoccupatevi.


 2
Key-Tsu

Episodi visti: 22/22 --- Voto 9
Inizialmente mi aspettavo una storia sui demoni dato che non avevo affatto letto trama, successivamente ho avuto la brutta idea di andare a leggerla e alla notizia che parlava di vampiri me lo ha fatto sentire un po' banale.
Pensando che fosse una storia banale al settimo episodio mi stava quasi venendo la voglia di abbandonarlo, ma dato che penso sempre che non posso giudicare un anime brutto vedendo solamente sette episodi ho deciso di guardarlo tutto fino all'ultimo episodio. E che dire? Ho fatto bene, anzi, benissimo!

Una trama che lascia un po' a desiderare ma pian piano ti sa prendere, tanto che ti tormenta anche dopo che hai finito di guardarlo.
Bella grafica e animazione, anche le sigle sono molto ben fatte. I personaggi sono ben caratterizzati e grazie a questo possiamo vedere sia il loro lato da umani che quello da vampiri. In particolare gli ultimi tre episodi sono stati grandiosi.
Penso di voler dare un voto molto alto a questo anime, quindi gli do un bel 9 pieno.


 2
SweetDead_Ichigo

Episodi visti: 22/22 --- Voto 10
A Sotoba, un villaggio del Giappone, durante l'estate cominciano ad accadere misteriose morti, proprio quando una strana coppia si trasferisce a Kanemasa. Il dottore Ozaki Toshiho all'inizio pensa che sia un'epidemia, ma mentre le morti continuano, si accorgerà che quella che sconvolge il villaggio non è una malattia.

Questo è uno dei pochi anime che veramente mi ha fatto paura. La storia è stupenda, con moltissimi colpi di scena e la piega che prende la storia non è mai banale.
Le atmosfere cupe e gli occhi dei vampiri sembrano molto realistici e quando Shimizu è sbucata da sotto il letto ho avuto una paura, che ho guardato sotto il letto pure io!
La grafica non è male, ma i capelli dei personaggi sono, diciamo, molto "originali".Insomma, poveri quelli che hanno disegnato i capelli in quel modo, saranno diventati matti, da quanto sono complicati!
In definitiva è davvero un bell'anime a mio parere, e lo consiglio vivamente a tutti.


 3
Armisael

Episodi visti: 22/22 --- Voto 6
Mentre mi accingo a scrivere questa recensione, ad essere onesto non ho ancora deciso chiaramente quale voto dare in quanto in questo anime vi sono tali e tanti fattori, positivi e negativi, pertanto risulta difficile avere una valutazione chiara così su due piedi.
La natura stessa della narrazione, con i suoi salti temporali in entrambe le direzioni rende necessario l'inserimento di dettagli particolareggiati sulla trama, pertanto attenzione agli SPOILER, ve ne saranno in quantità.

Iniziamo dalle basi, ovvero da dove arriva quest'anime?
Sorpresa! Tanto per cambiare rispetto al trend degli ultimi tempi, l'originale è una Light Novel, conclusasi nel 2002 e quindi in teoria la serie animata avrebbe dovuto avere una conclusione degna di tale nota, mentre a quanto pare proprio non riescono più a creare un prodotto in blocco unico e dovrebbero uscire degli OAV, anche se in effetti da un certo punto sono contento dato che il finale è, come spesso accade negli anime di recente produzione, conclusivo ma per nulla risolutivo.
E già qui iniziamo male: si tratta di business, nessuno produce un anime a fondo perduto, ma ogni tanto gradirei vedere una conclusione degna di tale nome.

Vabbè, passiamo all'aspetto grafico. Decisamente sopra la media, se si esclude l'abbondante presenza di rosa shocking, le scelte cromatiche sono assolutamente appropriate all'ambientazione ed anzi ne accentuano a dovere la generale sensazione di impotenza e non accettazione della realtà.
Il chara design è piacevole e si prende qualche libertà solo nelle acconciature di alcuni personaggi, estremamente particolari ed eccessive, probabilmente nel tentativo di caratterizzare il personaggio, potevano anche farne a meno ma rimane una scelta accettabile o quantomeno sopportabile.

Attenzione: la seguente parte contiene spoiler

Ed ora, la trama, il vero punto oscuro.
Perché se è vero che ho guardato tutto l'anime in due "sedute" consecutive da 11 episodi l'una assolutamente incuriosito dalla piega che avrebbero preso gli eventi, c'è anche da dire che non ho fatto altro che provare il più profondo disprezzo per il comportamento dei personaggi, e non mi riferisco a quei personaggi che per "esigenze di copione" si rifiutano di vedere la realtà; parlo proprio dei protagonisti che nonostante si rendano conto di quello che sta succedendo e ne vadano anche piuttosto a fondo, non mostrano neppure il minimo tentativo di difesa e si lasciano macellare.
Capisco che si stia parlando di vampiri e che sia necessaria la sospensione dell'incredulità, ma chiedere anche di far passare dei comportamenti idioti per dei piani articolati e ben congegnati è eccessivo, anche se si considera il target delle light novel è comunque un tripudio di pensieri emo-sociopatici in salsa nipponica. L'unico che si salva è il medico, ma anche su quello ci sarebbe da dire tutto il male possibile: hai dei video con le prove e fai morire comunque ancora un sacco di gente perché devi portare la vampira al matsuri? Non molto furbo, né etico. E parecchi personaggi, altrimenti ben caratterizzati, nel corso della storia inciampano e sbracano su particolari che non dovrebbero sussistere nel contesto. Proprio non capisco perché abbiano dovuto buttare dentro a forza azioni e pensieri che in molti casi stonano con tutto il resto solo per aumentare il volume di dati necessari a categorizzare un personaggio, combinando 'ste vaccate.
Personale nota di odio assoluto per Megumi, che è proprio un'odiosissima sciacquetta, avrei voluto scrivere di peggio ma poi temo la recensione sarebbe censurata, ma potete benissimo immaginare...

Ma chi sto prendendo in giro, la trama è una cagata pazzesca [cit.] e nonostante un buon inizio lo svolgimento degli eventi fa acqua da tutte le parti, riempire un villaggio di vampiri sterminando poi tutta la popolazione... e poi? Bah! Ed i vampiri/mannari come vengono spiegati sono una cosa da far esplodere il cervello, ma per piacere.
Poi la profondità etica dei personaggi sul dover uccidere per vivere o vivere l'uccisione degli umani come uno psicodramma quando poi è rimarcato più volte nella serie che la morte sopravviene dopo 4 "pasti di sangue" che gli shiki, chissà perché, si ostinano a fare di seguito sulla stessa persona uccidendola anziché alternare tra le varie vittime.
Gli sceneggiatori andrebbero retribuiti in frustate per il lavoro fatto, perché come detto più sopra anche la sospensione dell'incredulità ha un limite, se poi vi mettere pure ad imbastire una scenografia di "pseudo-indagine-scientifica" per poi svaccare completamente è intollerabile.

Nota di demerito per il colpo basso di far morire a raffica un sacco di personaggi, anzi, probabilmente è l'artificio narrativo che tiene alto il dramma per tutto il corso della serie anche se la storia è ad un punto morto, e succede più di una volta.

Fine parte contenente spoiler

In sintesi:
Piacevole ed estremamente accattivante, ma vi farà odiare i protagonisti per la loro abissale stupidità.
Appena sufficiente ma solo per l'hype che riesce a generare.
6-


 2
Usagi85

Episodi visti: 22/22 --- Voto 8
Ho trovato che Shiki sia davvero una bella opera, molto più profonda di quello che può apparire. Non avevo letto la trama e quindi ho iniziato a seguirlo senza avere una precisa idea di cosa stavo accingendomi a vedere. Quando ho capito che si trattava di una storia di vampiri, ammetto di aver pensato: Ancora?!
Insomma è un periodo in cui siamo letteralmente assaliti da queste creature. Abbiamo letto dei vampiri in tutte le salse: vampiri aristocratici, vampiri che perdono il senno, vampiri che diventano glitterati. Insomma, è in atto una vera aggressione, una persecuzione.
Ma questo anime è diverso. Si ritorna alla figura del vampiro così come lo aveva immaginato Bram Stocker, con le dovute differenze ovviamente.

Creature notturne che si nutrono del sangue umano per sopravvivere, che hanno la facoltà di ipnotizzare le proprie vittime, soggiogandole alla propria volontà. Individui crudeli, freddi e calcolatori che amano uccidere, raggiungendo un senso di appagamento soltanto perseguitando e sopprimendo le proprie prede. O forse no?
Questa opera ci mostra qualcosa di più, si va oltre gli stereotipi tradizionali. L'autore ci mostra il lato nascosto dei vampiri, ci consente di scrutare il loro punto di vista, ci pone di fronte alle loro fragilità, mette a nudo i loro pensieri.
È così che questi esseri, tanto temuti, diventano fragili e ci si ritrovava con sommo stupore ad immedesimarsi in loro. Nello spettatore sorgono degli interrogativi. Se io diventassi un vampiro, cosa farei? Non desidererei effettivamente proteggere la mia vita? Se l'unico modo per salvaguardare me stesso fosse quello di mietere delle vite, come mi comporterei? Sceglierei di morire o di uccidere? È meglio salvare la salvare la propria coscienza o la propria vita? Bè non mi ero mai posta queste domande, pur avendo spesso visto e sentito storie si vampiri.

Ma Shiki non si ferma qui. Gli esseri umani, che viene spontaneo difendere a spada tratta e che all'inizio attirano le nostre simpatie, ad un certo punto della storia appaiono sotto un'ottica diversa. Si mostrano vili, preferendo accettare le varie e strane morti che si verificano piuttosto che accettare e, soprattutto, affrontare la realtà. E infine, da prede diventano predatori, anche più spietati dei loro originari carnefici. Senza pietà, assaliti da un senso di follia e onnipotenza, non risparmiano nessuno e il fatto che si tratti di una piccola comunità, in cui tutti sui conoscono, amplifica un senso di disgusto e disapprovazione. Parentela, amicizia, amore, tutto perde di significato, anche gli innocenti non vengono risparmiati. Il fatto che la storia sia stata ambientata in un piccolo villaggio, fatto da poche persone e in cui cui tutti sanno tutto l'uno dell'altro, ci mette di fronte a una dura realtà, sempre più moderna: nessun luogo è veramente tutelato e, pur essendo poco rassicurante, è una verità con cui tutti noi dobbiamo iniziare a convivere, nostro malgrado.

Le prime puntate, dallo scorrimento un po' lento, consentono allo spettatore di prendere parte alla storia, di capire insieme ai protagonisti cosa stia accadendo e di realizzare una buona introspezione psicologica di tutti i personaggi che avranno un ruolo fondamentale nel corso degli eventi, per prepararci ad uno sviluppo delle loro personalità, un cambiamento del loro modo di pensare e agire. Un'opera che resta molto bilanciata, in cui lo spettatore viene messo nella condizione di prendere in considerazione tutti i punti di vista, sia dei vampiri che degli esseri umani. Anche i disegni sono molto piacevoli (superiori a quelli del manga, per quel che ho visto), giuste le musiche. In definitiva, consigliatissimo.


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MelissaDuOTM

Episodi visti: 22/22 --- Voto 9
Fresca fresca vengo a scrivere questa recensione appena finito l'ultimo episodio. Son partita dal fatto che è un anime tratto dal manga di Ryu Fujisaki, che personalmente adoro, e quindi non potevo farmi scappare quest'altra sua opera, tratta dal romanzo di Fuyumi Ono.

In breve, la trama racconta di questo villaggio che apparentemente sembrerebbe colpito da un'epidemia, ma in realtà qualcos'altro di più misterioso causa le morti degli abitanti.
Ogni personaggio ha un ruolo ben preciso, sono tutti caratterizzati con un'abilità sorprendente, ancora più portentoso il fatto che riesca ad incastrare un così elevato numero di personaggi alla volta, senza sbagliare di una virgola, il tutto è calcolato e giostrato alla perfezione. La fluidità, il mistero, la suspance e altri elementi riescono far tenere sempre sulle spine lo spettatore, invogliandolo sempre di più a sapere come s'evolte la trama, insomma nemmeno ci si accorge che si son visti 22 episodi.

L'animazione è stata curata dallo studio Daume (DearS, Bubu chacha), non è uno studio che amo particolarmente, ma in questo anime potrei dire che si è fatto valere nel riadattare uno stile di disegno particolarissimo come quello del mangaka Fujisaki, soprattutto nel inserire particolare texture ed effetti sonori che conciliano il tutto aumentando l'ansia e la tensione.

Non do un 10 pieno per il fatto che non abbiamo un finale conciso che lasci lo spettatore a bocca aperta ed incuriosito, per questo c'è il rischio di rimaner delusi e quindi rimanerci male, come del resto è successo a me. Questo è causato dal fatto che il manga è tutt'ora in corso.

Sicuramente questo è una vera chicca dell'horror e del mistero, che fa salir l'adrenalina, personalmente son scoppiata a piangere sia dalla rabbia che per commozione per alcune vicende successe nell'anime, che non vi sto a raccontare perché potrei far spoiler.
L'ho trovato veramente sublime, e aspetto con ansia l'uscita del manga in Italia, che avverrà a breve. Consigliatissimo per gli amanti del genere, non ne potrete rimaner delusi!


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ReiRan->--@

Episodi visti: 22/22 --- Voto 8
La programmazione di seconda serata di Fuji TV: noitaminA continua a sfornare ottimi prodotti. Questo Shiki mi ha colpita positivamente poiché ha il giusto mix di introspezione psicologica e pura violenza da buon anime horror. Si avvicina molto a Higurashi no Naku Koro ni (When They Cry), anche se qui la storia non è suddivisa in archi narrativi a flash back, ma al contrario segue una unica linea narrativa che si evolve piano piano e che però può essere suddivisa in tre momenti ideali: il mistero, la scoperta del mistero, la reazione.

Nella prima parte del mistero, nelle 6 puntate iniziali, veniamo portati in un villaggio montano, ci vengono introdotti vari personaggi e diviene subito chiaro, che questa comunità, tanto tranquilla all’apparenza, è funestata da qualche grave piaga, poiché gli abitanti muoiono uno ad uno, come mosche, e non se ne capisce la causa. All’inizio la narrazione parte lenta, vengono centellinati pochi dettagli alla volta, ma non preoccupatevi non sarà sempre così…
La seconda parte rappresenta la scioperata del mistero o meglio della causa che sta provocando l’ecatombe; è la fase del disorientamento, del rifiuto della realtà ed in alcuni casi dell’impotenza di fronte ad una cosa o ad un fenomeno troppo grande, che non si è in grado di sconfiggere. Qui la narrazione si velocizza, ci vengono forniti molti particolari sui protagonisti ed antagonisti.
Ma in ultimo arriva la fase della reazione, per la gioia degli amanti del gore, scorre sangue, ma tanto di quel sangue da ricoprire da capo a piedi i nostri personaggi, tuttavia l’introspezione il ragionamento non cede mai il passo alla pura azione, ma in quest’ultimo segmento i due elementi coesistono.

Tutti sono riluttanti a farlo in un primo momento, alcuni temono il giudizio divino: il peccato, altri temono la punizione mondana: la condanna, ma non appena realizzano che non saranno puniti, cominciano a convivere col peccato…

Secondo me questa frase, estratta da una delle puntate centrali di Shiki, rende bene il senso dell’anime, un racconto dell’orrore in cui, in ultima analisi, non c’è vittima e non c’è carnefice, poiché tutti sono sia un po’ vittime che carnefici. Cos’è il bene? cos’è il male? Chi è nel giusto e chi sta errando? È indefinito.

Il character design è molto peculiare: risaltano sui fondali tetri gli sgargianti capelli dalle pettinature improbabili, che contribuiscono a render ancora più inquietante l’atmosfera; effetto che invece nella versione manga viene reso con degli accentuati chiaro-scuri. Inoltre è molto curata la colonna sonora, in particolare ho gradito la prima opening Kuchizuke di Buck-Tick.
Shiki è stata una delle poche note positive dell’estate 2010, che mi ha fatto aspettare con trepidazione ogni nuova puntata, fino alla sua ventiduesima, nonché ultima, in chiusura di dicembre; si merita un bel 8. E ora aspetto con impazienza i due OVA contenenti gli episodi inediti.


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-Nicorobin-

Episodi visti: 15/22 --- Voto 10
La storia è ambientata in un villaggio sperduto, che, dopo l'arrivo di una famiglia misteriosa che abita in un castello costruito sulla cima del villaggio, vede avvenire moltissime morti inspiegabili. Nei primi episodi non si capisce veramente che questa è opera dei vampiri, anche se lo si può immaginare.
Shiki non ha un vero e proprio protagonista, tutti i personaggi hanno un ruolo fondamentale nella storia. La grafica è a mio parere eccezionale, e ogni episodio che passa la storia diventa sempre più bella. Buone anche le musiche, tra cui spiccano le due opening, davvero bellissime. Lo consiglio vivamente se vi siete stufati di storie alla Twilight e volete rifarvi gli occhi con veri vampiri.


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Killing91

Episodi visti: 12/22 --- Voto 8
Shiki non è diverso dai soliti anime vampireschi, forse ciò che è diverso è la totale assenza di elementi gotici presenti di solito in questo genere di animazione. Unico elemento che si rifà ai famosi racconti di Dracula è forse il castello in cui abita questa famiglia di vampiri. La cosa che mi ha colpito è il modo in cui vengono trattate le morti degli abitanti del villaggio, dal momento che di solito in questi villaggi sperduti la superstizione fa da padrona e la scienza è messa da parte, mentre in Shiki prevale su tutto la scienza medica, nonostante una piccola minoranza si rifaccia alle leggende locali. Forse è questa aria di mistero e di supposizioni scientifiche e atee che mi attira a guardare questo anime; personalmente non sono un patito di cacciatori di vampiri o di esorcisti. Altro elemento evidente è la scarsa propensione degli adulti a credere ai giovani, che a parer mio han sempre ragione, e questo elemento porterà poi ad una serie di complicazioni che non vi voglio svelare.

Il protagonista di Shiki è difficile da determinare; vi sono una serie di esponenti che potrebbero essere definiti protagonisti, ma che allo stesso tempo non lo sono. Nelle prime puntate si capisce ben poco di cosa si stia parlando, per capire meglio la storia bisogna andare più avanti. Iniziando a parlare dei personaggi più in rilievo, mi viene subito in mente il ragazzo di città, Natsume, trasferitosi controvoglia in un paese sperduto in mezzo alla foresta, che per quanto mi concerne potrebbe essere benissimo definito come protagonista assoluto anche se in realtà non è così. Vi è poi il dottore del villaggio, Toshio, il monaco Seishin e due ragazzi che seguono sempre Natsume.
Le morti degli abitanti del villaggio, che sembrano non aver mai fine, vengono attribuite inizialmente ad una epidemia in rapida diffusione; ma ad esse si affiancano ben presto dei traslochi notturni inspiegabili. Da qui iniziano le investigazioni da parte del dottore scettico, del monaco e dei tre ragazzi, che sembrano avvicinarsi alla verità per poi...

Definirei Shiki un anime non tra i migliori, ma che comunque merita di essere guardato, dato che nella sua monotonia dei temi (vedi altri 100 anime, libri, film sui vampiri) riesce a catturare l'attenzione dello spettatore con qualche mistero qua e là.


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eXFrEdRicK

Episodi visti: 11/22 --- Voto 9
A mio parere questa serie, al punto cui sono arrivato, si sta rilevando una piacevolissima sorpresa.
Il tema dei vampiri, che ultimamente è davvero sfruttato (vedesi Twilight e compagnia bella) viene qui riproposto nella sua versione più classica, infatti non troveremo amori tormentati fra vampiri e umani, ma solo esseri assetati di sangue che si muovono seguendo questo loro istinto, il tutto condito da una buona trama e molti misteri.
La storia prende via in un piccolo e sperduto villaggio del Giappone, Sotoba, dove si susseguono strane ed inspiegabili morti di abitanti, quasi contemporaneamente al trasferimento di una famiglia nella villa in stile occidentale che domina la vallata.

La vicenda si snoda attraverso molteplici strade, da una parte abbiamo le indagini sui decessi da parte del dottor Ozaki e del monaco Seishin, dall'altra quelle di Natsuno, uno studente trasferitosi da poco al villaggio, per cercare di carpire cosa si nasconde dietro tutto questo e come combatterlo.
Unica nota negativa può essere la presenza di moltissimi personaggi per cui allo spettatore può risultare difficile ricordarsi di tutti, ma alla fine quelli veramente importanti possono contarsi sulle dita di una mano.

Per quanto riguarda la parte tecnica le animazioni sono molto fluide, così come i colori che ben si adattano alla vicenda narrata. Forse il character design un po' "shojieggiante" non si integra perfettamente al tutto, ma questa è un'opinione del tutto personale.
La colonna sonora è azzeccatissima e degna di nota è l'opening Kuchizuke dei BUCK-TICK.

Consiglio quindi vivamente la visione di questa serie a chiunque cerchi una trama ben sviluppata e ricca di misteri, condita con un po' di horror.
Voto finale: 9.

AngeUshiromiya

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AngeUshiromiya

Episodi visti: 12/22 --- Voto 8
Ho cominciato a seguire Shiki da pochissimi giorni e credo che andrò fino alla fine, aspettando con pazienza l'uscita settimanale di ogni episodio. Di Shiki mi ha colpito molto la dinamica della trama, anche perché adoro questo genere, anche se, ad essere onesta, all'inizio non mi aveva colpito particolarmente, infatti dopo i primi due episodi avevo pensato di lasciar perdere, ma poi ho deciso di continuare... e ho fatto bene, perché si è rivelato ancor meglio di quello che pensavo! Il bello è che non si parla di semplici vampiri, hanno una caratterizzazione tutta loro e soprattutto amo il fatto che il tutto si verifichi all'interno di un villaggio. Infatti questo particolare mi ricordava un po' Higurashi no Naku Koro Ni.
Comunque, se si ama il genere thriller/horror questo è un anime perfetto da seguire, anche perché non è per niente banale. Ci sono vari colpi di scena e mi piace anche come vengono trattati i singoli punti di vista dei personaggi principali. Voto 8.

giano182

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giano182

Episodi visti: 6/22 --- Voto 8
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Non fidatevi delle apparenze, Shiki è un buon anime, anzi cresce con l'avanzare degli episodi.
Sebbene le immagini non sempre sono in tema col genere dell'opera, ciò che colpisce di più è la trama che si presta ad ampi e possibili risvolti e che si sviluppa secondo il punto di vista di più protagonisti(uno studente appena trasferito, il medico del villaggio e il monaco del tempio) che cercano di far luce sulle misteriose e sempre più frequenti morti che stanno affliggendo la gente del paese.
Ciascuno proverà a tirare fuori la verità e presto si renderanno conto che la causa di tutto ciò è da attribuire a dei vampiri. Ma non pensate sia una banale storia moderna stile Twilight (che, diciamocela tutta, un po' ha seccato), qui si ritorna al tema del vampiro in stile Bram Stoker, con quegli aloni di mistero e horror di una volta che in fondo sono sempre andati bene, anzi potrete notare molte somiglianze col famoso romanzo (per esempio il modo in cui muoiono le vittime). Tuttavia, Shiki resta un prodotto originale che tende a catturare l'interesse dello spettatore, anche se forse ancora migliore è il manga...
Date fiducia e non ve ne pentirete.


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cartman666

Episodi visti: 6/22 --- Voto 8
Attenzione: la recensione contiene spoiler

A mio avviso è la migliore uscita dell'estate 2010. Secondo me possiamo intendere questa serie come una risposta ai vampiri per bimbiminkia alla Twilight.
In effetti Shiki è una serie che parla di vampiri, ma senza nessuna concessione al romanticismo, comincia con un epidemia che stermina gli abitanti di un paesino, al quale il medico dell'ospedale, non riesce proprio a fare fronte.
All'inizio le vittime sono principalmente persone anziane, ma cominciano a morire persone giovani e in salute.
Una particolarità è che non c'è un solo protagonista principale, ma tutto ruota su tre personaggi: uno studente trasferitosi da poco, che odia gli abitanti del paesino, e rifiuta l'amore di una sua compagna di classe; un monaco dal passato tormentato; e appunto il medico del paese.
Ci sono delle scene horror fatte davvero bene per un cartone animato, forse Shiki è il cartone che fa più paura di quelli che abbia mai visto.
Se si mantiene su questi livelli potrebbe essere la sorpresa del 2010.
Eccellente tra l'altro l'opening!


 3
HTxTH

Episodi visti: 3/22 --- Voto 6
Nessuna novità per questo anime. Nessuna originalità per questo lavoro. Shiki è un'opera di quel filone pseudo-horror che in Giappone piace tanto, ma che purtroppo oggi ancora non brilla in mezzo al panorama degli anime. In fondo, risulta difficile riuscire a farsi trascinare in un ambiente macabro e mortale, quando i protagonisti hanno i capelli fucsia, verdi o azzurri e grandi occhioni pieni di colori.
E qui anche Shiki cade negli errori del passato. Infatti, seppur la storia non brilla di originalità, quello che veramente è in contrasto e spezza l'atmosfera che con difficoltà si viene a creare intorno al soggetto è il carachter design. Vera nota dolente di tutto l'anime, il chara design sembra più adatto ad uno shojo manga che a un anime fatto di suspance e eventi articolati. Naturalmente l'anime non cerca di scostarsi troppo dal tratto originale del autore del manga, per cui contrappone scenari disegnati in maniera precisa e con un pizzico di surreale a personaggi fin troppo definiti e impregnati di particolari che poco aiutano lo scorrere della storia.
Il problema sostanziale è nel cercare di legare i protagonisti al loro ruolo, la caratterizzazione purtroppo non ci riesce e il flusso narrativo evapora intorno a protagonisti poco adatti a interpretare il proprio ruolo.
Scarso, veramente scarso.