Spider-Woman
È la versione riveduta e corretta di Spider-Woman (o Donna Ragno), supereroina della Marvel Comics, creata nel 1977 dallo scrittore Archie Goodwin e dal disegnatore Sal Buscema.
Il suo show animato, del 1979, non è certo un capolavoro (del fumetto originale, questo cartone animato rispetta solo l'iconico costume rosso e giallo, il vero nome dell'eroina, Jessica Drew, e il fatto che, pur vivendo nello stesso universo di supereroi americani, non è legata a filo doppio con il suo alter-ego maschile, anche se incontra Spider-Man un paio di volte), non affronta supercriminali fumettistici (a parte rare eccezioni), persino le sue origini differiscono da quelle del fumetto. Eppure, questa Spider-Woman dai poteri esagerati (raggi sprigionati dalle mani, sensi di ragno visivi e preveggenti, poteri psichici che usa per comunicare con gli insetti e ragnatele tessute dalle dita) si porta appresso un fascino e un'ingenuità tipici dei cartoni animati non solo Marvel di fine anni '70/inizio anni '80, che non mi dispiace. All'epoca della sua prima messa in onda italiana, il suo show TV era, per me, più emozionante de "I nuovi Fantastici 4", del 1978 (che consideravo un tradimento, per via del robottino Herbie al posto della Torcia Umana e per gli allora troppo freschi dei bei ricordi che avevo de "I Fantastici 4" di Hanna & Barbera, del 1967, proposti nel programma anni '70/'80 "Supergulp, i fumetti in TV", di Raidue), anche perché era un personaggio allegro e simpatico, e aveva una sigla italiana orecchiabile, cantata dal gruppo I Sorrisi, quelli di "Spider-Man, tu sei l'Uomo Ragno".
Riviste oggi, le avventure di questa giornalista dai poteri ragneschi, che girava per il mondo a caccia di notizie con il suo elicottero, assieme al fotografo/(presunto) fidanzato e al nipotino sapientone, hanno aumentato il loro fascino trash. Eppure, non riesco a disprezzarle del tutto, nonostante la fortuna di Spider-Woman la debba un po' anche all'attrice Lynda Carter, da cui ha scippato la giravolta magica del telefilm "Wonder Woman" per trasformarsi. Jessica Drew, per quanto resa un personaggio adatto ai bambini di fine anni '70, ha sempre un non so che di misterioso e sexy.
Ancora oggi, "Spider-Woman" resta l'unico serial animato Marvel dedicato completamente a una supereroina, un record difficile da battere, viste le preferenze odierne dei fan.
Il suo show animato, del 1979, non è certo un capolavoro (del fumetto originale, questo cartone animato rispetta solo l'iconico costume rosso e giallo, il vero nome dell'eroina, Jessica Drew, e il fatto che, pur vivendo nello stesso universo di supereroi americani, non è legata a filo doppio con il suo alter-ego maschile, anche se incontra Spider-Man un paio di volte), non affronta supercriminali fumettistici (a parte rare eccezioni), persino le sue origini differiscono da quelle del fumetto. Eppure, questa Spider-Woman dai poteri esagerati (raggi sprigionati dalle mani, sensi di ragno visivi e preveggenti, poteri psichici che usa per comunicare con gli insetti e ragnatele tessute dalle dita) si porta appresso un fascino e un'ingenuità tipici dei cartoni animati non solo Marvel di fine anni '70/inizio anni '80, che non mi dispiace. All'epoca della sua prima messa in onda italiana, il suo show TV era, per me, più emozionante de "I nuovi Fantastici 4", del 1978 (che consideravo un tradimento, per via del robottino Herbie al posto della Torcia Umana e per gli allora troppo freschi dei bei ricordi che avevo de "I Fantastici 4" di Hanna & Barbera, del 1967, proposti nel programma anni '70/'80 "Supergulp, i fumetti in TV", di Raidue), anche perché era un personaggio allegro e simpatico, e aveva una sigla italiana orecchiabile, cantata dal gruppo I Sorrisi, quelli di "Spider-Man, tu sei l'Uomo Ragno".
Riviste oggi, le avventure di questa giornalista dai poteri ragneschi, che girava per il mondo a caccia di notizie con il suo elicottero, assieme al fotografo/(presunto) fidanzato e al nipotino sapientone, hanno aumentato il loro fascino trash. Eppure, non riesco a disprezzarle del tutto, nonostante la fortuna di Spider-Woman la debba un po' anche all'attrice Lynda Carter, da cui ha scippato la giravolta magica del telefilm "Wonder Woman" per trasformarsi. Jessica Drew, per quanto resa un personaggio adatto ai bambini di fine anni '70, ha sempre un non so che di misterioso e sexy.
Ancora oggi, "Spider-Woman" resta l'unico serial animato Marvel dedicato completamente a una supereroina, un record difficile da battere, viste le preferenze odierne dei fan.