Rumic World - La foresta delle sirene
Una Rumiko Takahashi che ci presenta una storia dalle tinte decisamente cupe e drammatiche, ma quanto mai coinvolgenti.
In questo mondo, sempre oniricamente medievale, i mari sono popolati dalle sirene, esseri tutt'altro che dolci e amabili! Da millenni, gli uomini danno loro la caccia, attratti dalla leggenda che le circonda: chiunque riesca a mangiare carne di sirena, diverrà immortale! Quello che molti non sanno, è che la carne di sirena agisce come un potente veleno, e solo in pochi hanno la "fortuna" di ottenere il dono della vita eterna. La maggior parte delle persone infatti, soccombe sotto atroci dolori, o, peggio ancora, diventano dei "Deformi", esseri orrendi con sembianze umanoidi governati solo da istinti omicidi. Discorso opposto vale invece per le sirene. Una vita eterna non corrisponde ad un'eterna giovinezza, e per ritornare al loro aspetto migliore, le sirene devono nutrirsi a loro volta della carne di un essere umano che abbia mangiato carne di sirena.
Sulla base di questa introduzione, incontriamo i personaggi centrali della storia.
Nel primo dei tre racconti infatti, "Le sirene non ridono mai", conosceremo Mana, una ragazza bellissima continuamente accudita dalle anziane del villaggio, e nutrita a tradimento con carne di sirena. Nel villaggio giunge anche Yuta, un uomo dalle sembianze di un giovane ragazzo, che in realtà è in vita da oltre 600 anni, per aver mangiato anche lui carne di sirena. Solo dopo essere morto e tornato in vita molte volte, il ragazzo scopre la dannazione del non avere il diritto di invecchiare, di potersi legare a qualcuno, e viaggia alla ricerca di una sirena nella speranza che lo possa aiutare a trovare la normalità. Una volta giunto nel villaggio, scopre ben presto l'atroce verità che aleggia attorno a Mana; le vecchie del villaggio, tutte uguali tra loro, sono in realtà vecchie sirene che vogliono nutrirsi della ragazza, e assumere le sue sembianze.
Yuta la salverà, e, assieme alla sua nuova compagna di avventure, continuerà il suo viaggio alla ricerca di una sirena.
Gli altri due racconti, "Il villaggio del pesce guerriero" e "Il bosco della sirena" sono entrambi suddivisi in due parti. Il primo è ambientato nel passato di Yuta, dove ebbe modo di aiutare una ragazza e la sua ciurma a liberarsi di un gruppo di odiosi e pericolosi pirati, il secondo in un improbabile presente, dove incontreremo due strane gemelle...una anziana e una bellissima ragazza dai lunghi capelli bianchi.
Come sempre, non mi dilungo nei dettagli per non rovinare la sorpresa a chi si accinge a seguire l'opera.
Conclusioni finali
Bello, bello, bello! E con bello, non voglio essere banale. Dico "bello" perché, contrariamente a tante opere della Takahashi, non vi sono comicità, romanticismo e belle ragazze in abiti succinti, ma si lascia il posto a forti emozioni e storie intense, dimostrando quanto l'autrice sia brava a destreggiarsi anche in questo campo. La trama continua a muoversi parallelamente seguendo sia il presente, con la ricerca di Yuta e Mana, che nel passato di Yuta, facendoci capire molto bene che la vita eterna può essere più una maledizione che non un dono. Non mancano momenti di suspance, scene crude e nemmeno la morte. Questo lo trovo un lato positivo, perché ogni volta che si affronta una nuova storia, si ha sinceramente la curiosità di sapere come andrà a finire, e non la certezza del lieto fine.
Anche i disegni mi sembrano molto carini, pur non apprezzando molto lo stile della Takahashi.
Mi lascia un po' perplessa invece "l'involuzione" di Mana, che appare forte e decisa, quasi un po' perfida, nel primo episodio, per ridursi infine ad una ragazza spaesata, totalmente fuori dal mondo. Mi sta bene che sia un po' smarrita, non avendo mai lasciato il suo villaggio natio prima, ma ciò non giustifica a parer mio, la sua stupidità.
In questo mondo, sempre oniricamente medievale, i mari sono popolati dalle sirene, esseri tutt'altro che dolci e amabili! Da millenni, gli uomini danno loro la caccia, attratti dalla leggenda che le circonda: chiunque riesca a mangiare carne di sirena, diverrà immortale! Quello che molti non sanno, è che la carne di sirena agisce come un potente veleno, e solo in pochi hanno la "fortuna" di ottenere il dono della vita eterna. La maggior parte delle persone infatti, soccombe sotto atroci dolori, o, peggio ancora, diventano dei "Deformi", esseri orrendi con sembianze umanoidi governati solo da istinti omicidi. Discorso opposto vale invece per le sirene. Una vita eterna non corrisponde ad un'eterna giovinezza, e per ritornare al loro aspetto migliore, le sirene devono nutrirsi a loro volta della carne di un essere umano che abbia mangiato carne di sirena.
Sulla base di questa introduzione, incontriamo i personaggi centrali della storia.
Nel primo dei tre racconti infatti, "Le sirene non ridono mai", conosceremo Mana, una ragazza bellissima continuamente accudita dalle anziane del villaggio, e nutrita a tradimento con carne di sirena. Nel villaggio giunge anche Yuta, un uomo dalle sembianze di un giovane ragazzo, che in realtà è in vita da oltre 600 anni, per aver mangiato anche lui carne di sirena. Solo dopo essere morto e tornato in vita molte volte, il ragazzo scopre la dannazione del non avere il diritto di invecchiare, di potersi legare a qualcuno, e viaggia alla ricerca di una sirena nella speranza che lo possa aiutare a trovare la normalità. Una volta giunto nel villaggio, scopre ben presto l'atroce verità che aleggia attorno a Mana; le vecchie del villaggio, tutte uguali tra loro, sono in realtà vecchie sirene che vogliono nutrirsi della ragazza, e assumere le sue sembianze.
Yuta la salverà, e, assieme alla sua nuova compagna di avventure, continuerà il suo viaggio alla ricerca di una sirena.
Gli altri due racconti, "Il villaggio del pesce guerriero" e "Il bosco della sirena" sono entrambi suddivisi in due parti. Il primo è ambientato nel passato di Yuta, dove ebbe modo di aiutare una ragazza e la sua ciurma a liberarsi di un gruppo di odiosi e pericolosi pirati, il secondo in un improbabile presente, dove incontreremo due strane gemelle...una anziana e una bellissima ragazza dai lunghi capelli bianchi.
Come sempre, non mi dilungo nei dettagli per non rovinare la sorpresa a chi si accinge a seguire l'opera.
Conclusioni finali
Bello, bello, bello! E con bello, non voglio essere banale. Dico "bello" perché, contrariamente a tante opere della Takahashi, non vi sono comicità, romanticismo e belle ragazze in abiti succinti, ma si lascia il posto a forti emozioni e storie intense, dimostrando quanto l'autrice sia brava a destreggiarsi anche in questo campo. La trama continua a muoversi parallelamente seguendo sia il presente, con la ricerca di Yuta e Mana, che nel passato di Yuta, facendoci capire molto bene che la vita eterna può essere più una maledizione che non un dono. Non mancano momenti di suspance, scene crude e nemmeno la morte. Questo lo trovo un lato positivo, perché ogni volta che si affronta una nuova storia, si ha sinceramente la curiosità di sapere come andrà a finire, e non la certezza del lieto fine.
Anche i disegni mi sembrano molto carini, pur non apprezzando molto lo stile della Takahashi.
Mi lascia un po' perplessa invece "l'involuzione" di Mana, che appare forte e decisa, quasi un po' perfida, nel primo episodio, per ridursi infine ad una ragazza spaesata, totalmente fuori dal mondo. Mi sta bene che sia un po' smarrita, non avendo mai lasciato il suo villaggio natio prima, ma ciò non giustifica a parer mio, la sua stupidità.