Null & Peta
Anime breve ma carino, “Null & Peta” racconta le vicende di Null, che, per elaborare il lutto della perdita della sorellona Peta, crea un robot che dovrebbe assomigliarle. Strutturalmente non ci siamo, ma a livello caratteriale (premurosa fino all’inverosimile) e culinario (il riso alla cantonese è favoloso, col fumetto viola e ghignante!) Peta robot è la copia esatta della sorellona. Il mondo in cui vivono è originale, caratterizzato da vicende assurde (come la fuga nello spazio) e da pixel sospetti e minacciosi. Strani bug cercano di far sparire anche la scuola...
In brevi episodi un po’ assurdi (ma c’è un perché che non starò a ‘spoilerare’) il rapporto tra le due sorelle si caratterizza per un eccesso di cura da parte di Peta e il fastidio di Null a ricevere soffocanti attenzioni... e però sua sorella le manca, quando non c’è. È veramente tenero da vedere.
Per un anime così breve, ammiro la capacità di costruire una trama lineare con un finale perfetto.
I personaggi principali sono Null, una ragazzina troppo intelligente che a scuola si sente incompresa e maltrattata, tanto che non vuole più andarci malgrado le pressioni della sorella in carne e ossa, e pure di Peta versione robot, e Peta, sua sorella robot, che è l’espressione perfetta e “spaventosa” della sorella troppo premurosa, capace di curare e sostenere la sorellina geniale, allegra, ma spaventata dal confronto con chi non la capisce.
Il chara design è davvero ben fatto e le ambientazioni sono favolose. La grafica è davvero ben fatta per essere un anime dagli episodi brevi. Cito con piacere gli ologrammi sia del cibo che degli ambienti, perché meritano.
L’opening è pucciosa e carinissima.
Per essere un anime che ho iniziato senza troppe attese, “Null & Peta” mi ha stupita piacevolmente. I motivi sono molti, tra cui una trama essenziale ma non per questo priva di elementi interessanti e misteriosi. Ci sono elementi di commedia caratterizzati da una semplicità non pretenziosa ma spontanea. L’intreccio ben orchestrato dietro la fabula funziona e il finale merita per uno scioglimento non scontato.
In brevi episodi un po’ assurdi (ma c’è un perché che non starò a ‘spoilerare’) il rapporto tra le due sorelle si caratterizza per un eccesso di cura da parte di Peta e il fastidio di Null a ricevere soffocanti attenzioni... e però sua sorella le manca, quando non c’è. È veramente tenero da vedere.
Per un anime così breve, ammiro la capacità di costruire una trama lineare con un finale perfetto.
I personaggi principali sono Null, una ragazzina troppo intelligente che a scuola si sente incompresa e maltrattata, tanto che non vuole più andarci malgrado le pressioni della sorella in carne e ossa, e pure di Peta versione robot, e Peta, sua sorella robot, che è l’espressione perfetta e “spaventosa” della sorella troppo premurosa, capace di curare e sostenere la sorellina geniale, allegra, ma spaventata dal confronto con chi non la capisce.
Il chara design è davvero ben fatto e le ambientazioni sono favolose. La grafica è davvero ben fatta per essere un anime dagli episodi brevi. Cito con piacere gli ologrammi sia del cibo che degli ambienti, perché meritano.
L’opening è pucciosa e carinissima.
Per essere un anime che ho iniziato senza troppe attese, “Null & Peta” mi ha stupita piacevolmente. I motivi sono molti, tra cui una trama essenziale ma non per questo priva di elementi interessanti e misteriosi. Ci sono elementi di commedia caratterizzati da una semplicità non pretenziosa ma spontanea. L’intreccio ben orchestrato dietro la fabula funziona e il finale merita per uno scioglimento non scontato.