California Crisis
Aah, Califonia! Uno stato unico nel suo genere, la sede delle meraviglie americane!
Chi almeno una volta nella vita non ha sognato di intraprendere un viaggio "coast to coast", dalla East Coast alla West Coast degli Stati Uniti per raggiungere la culla di quello che viene chiamato il famoso "sogno americano"?
Chi non ha mai voluto vedere Los Angeles e soprattutto Hollywood, con i suoi studios e quindi assistere in prima persona alla realizzazione di grandi film diventati poi colossal e cult del mondo cinematografico?
Chi non ha mai desiderato gettarsi nella mischia e nei balli sfrenati che dai ruggenti "Anni 20" hanno continuano ad ammaliare intere generazioni e a farle sognare e volare, proprio come ne "Il Grande Gatsby" di Francis Scott Fitzgerald?
Ma attenzione a non confondere la finzione con la realtà, perché si rischia di farsi male. Ed è proprio ciò che i nostri due protagonisti stanno rischiando. Dopo aver trovato per caso una strana sfera che mostra il futuro i due ragazzi sono seguiti sia dai servizi segreti statunitensi che dai servizi segreti sovietici, i quali sono determinati ciascuno a ottenere la sfera, poiché possederla significherebbe avere un vantaggio militare e strategico significativo e decisivo per le sorti della guerra fredda. I due scappano e trovano rifugio presso un vecchio amico e compagno di scuola di Noera, ovvero Jack Varo, il quale ha lavorato nell'American Air Force gli è quindi possibile nascondersi senza destare sospetti e noleggiano un pick-up per fuggire lontano dagli sguardi indiscreti degli agenti dei servizi segreti e cercano di raggiungere la Death Valley, vivendo loro stessi il proprio "sogno americano" ed anche la sfera continua a mostrare loro questo posto. Giunti a destinazione si ritrovano a dover fronteggiare nuovamente i servizi segreti i quali sono decisi a riprendersi il loro congegno segreto per utilizzarlo nell'ambito di una probabile guerra tra le due superpotenze, Stati Uniti e Unione Sovietica. Alla fine i due precipitano in un lago dove la sfera si rompe e quindi smette di funzionare, quindi di fatto la vicenda si conclude così come è cominciata.
La grafica è quella tipica degli Anni '80 e '90, dove tutti gli elementi, dai personaggi, passando per la trama, fino alle ambientazioni sono ancora caratterizzati da un certo realismo e quindi presentano una fedeltà di particolari evidente. I colori sono ben definiti con tinte chiare e scure distribuite "a pennello". La colonna sonora è composta di sonorità rock e pop leggere ed incalzanti che fanno rivivere allo spettatore il brivido e la tensione di quel periodo grandioso che sono stati gli anni 70, 80 e 90. Le scene sono grandiose, tipiche di una serie americana piene di inseguimenti, sparatorie ed improvvisazione e questo ci fa voglia di immergerci in questa vicenda e dir voler parteciparvi per sentirsi un tutt'uno. Infine il titolo "California Crisis" è una chiara allusione alle diversi crisi che hanno caratterizzato la guerra fredda, prima fra tutte quella della Baia dei Porci a Cuba, dove l'Unione Sovietica aveva installato gli impianti missilistici puntati contro gli Stati Uniti nel lontano, (ma non tanto) 1962. E' una sorta di avvertimento contro un probabile, ma ormai quasi certo scontro tra Stati Uniti e Russia, il quale sembra ormai più vicino che mai, dato quello che sta accadendo in Ucraina ed è quindi un monito a cercare di scongiurare tale minaccia/pericolo.
Un piccolo capolavoro di animazione, breve, ma potente ed efficace che sa trasmettere emozioni e sentimenti come una volta, vecchio stile. Voto: 9
Chi almeno una volta nella vita non ha sognato di intraprendere un viaggio "coast to coast", dalla East Coast alla West Coast degli Stati Uniti per raggiungere la culla di quello che viene chiamato il famoso "sogno americano"?
Chi non ha mai voluto vedere Los Angeles e soprattutto Hollywood, con i suoi studios e quindi assistere in prima persona alla realizzazione di grandi film diventati poi colossal e cult del mondo cinematografico?
Chi non ha mai desiderato gettarsi nella mischia e nei balli sfrenati che dai ruggenti "Anni 20" hanno continuano ad ammaliare intere generazioni e a farle sognare e volare, proprio come ne "Il Grande Gatsby" di Francis Scott Fitzgerald?
Ma attenzione a non confondere la finzione con la realtà, perché si rischia di farsi male. Ed è proprio ciò che i nostri due protagonisti stanno rischiando. Dopo aver trovato per caso una strana sfera che mostra il futuro i due ragazzi sono seguiti sia dai servizi segreti statunitensi che dai servizi segreti sovietici, i quali sono determinati ciascuno a ottenere la sfera, poiché possederla significherebbe avere un vantaggio militare e strategico significativo e decisivo per le sorti della guerra fredda. I due scappano e trovano rifugio presso un vecchio amico e compagno di scuola di Noera, ovvero Jack Varo, il quale ha lavorato nell'American Air Force gli è quindi possibile nascondersi senza destare sospetti e noleggiano un pick-up per fuggire lontano dagli sguardi indiscreti degli agenti dei servizi segreti e cercano di raggiungere la Death Valley, vivendo loro stessi il proprio "sogno americano" ed anche la sfera continua a mostrare loro questo posto. Giunti a destinazione si ritrovano a dover fronteggiare nuovamente i servizi segreti i quali sono decisi a riprendersi il loro congegno segreto per utilizzarlo nell'ambito di una probabile guerra tra le due superpotenze, Stati Uniti e Unione Sovietica. Alla fine i due precipitano in un lago dove la sfera si rompe e quindi smette di funzionare, quindi di fatto la vicenda si conclude così come è cominciata.
La grafica è quella tipica degli Anni '80 e '90, dove tutti gli elementi, dai personaggi, passando per la trama, fino alle ambientazioni sono ancora caratterizzati da un certo realismo e quindi presentano una fedeltà di particolari evidente. I colori sono ben definiti con tinte chiare e scure distribuite "a pennello". La colonna sonora è composta di sonorità rock e pop leggere ed incalzanti che fanno rivivere allo spettatore il brivido e la tensione di quel periodo grandioso che sono stati gli anni 70, 80 e 90. Le scene sono grandiose, tipiche di una serie americana piene di inseguimenti, sparatorie ed improvvisazione e questo ci fa voglia di immergerci in questa vicenda e dir voler parteciparvi per sentirsi un tutt'uno. Infine il titolo "California Crisis" è una chiara allusione alle diversi crisi che hanno caratterizzato la guerra fredda, prima fra tutte quella della Baia dei Porci a Cuba, dove l'Unione Sovietica aveva installato gli impianti missilistici puntati contro gli Stati Uniti nel lontano, (ma non tanto) 1962. E' una sorta di avvertimento contro un probabile, ma ormai quasi certo scontro tra Stati Uniti e Russia, il quale sembra ormai più vicino che mai, dato quello che sta accadendo in Ucraina ed è quindi un monito a cercare di scongiurare tale minaccia/pericolo.
Un piccolo capolavoro di animazione, breve, ma potente ed efficace che sa trasmettere emozioni e sentimenti come una volta, vecchio stile. Voto: 9
Nel nascente panorama degli OAV ecco sbucare "California crisis", un mediometraggio dalla grafica e dal disegno particolari che si discostano dalla produzione del settore e un po' da tutta l'animazione nipponica.
La trama vede due ragazzi entrare per caso in possesso di un misterioso oggetto che fa gola a una data organizzazione dalla quale verranno braccati. Lo svolgimento ricorda un po' quello di certi film statunitensi e tra l'altro la storia è ambientata, come si può notare già dal titolo, negli States.
Da rimarcare l'atmosfera prettamente anni '80.
Non sarebbe stato male se l'episodio fosse durato un po' di più a mio avviso. Comunque questo OAV risulta nel complesso godibile.
La trama vede due ragazzi entrare per caso in possesso di un misterioso oggetto che fa gola a una data organizzazione dalla quale verranno braccati. Lo svolgimento ricorda un po' quello di certi film statunitensi e tra l'altro la storia è ambientata, come si può notare già dal titolo, negli States.
Da rimarcare l'atmosfera prettamente anni '80.
Non sarebbe stato male se l'episodio fosse durato un po' di più a mio avviso. Comunque questo OAV risulta nel complesso godibile.