Ore no Imouto ga Konna ni Kawaii Wake ga Nai
"Oreimo" si compone di due serie di dodici episodi ciascuna (2010 e 2013), seguite rispettivamente da due serie di OAV di quattro e tre episodi ciascuna, con la seconda che chiude la storia.
La trama si fonda sulla light novel di diciassette volumi di Tsukasa Fushimi del 2008 e sul successivo manga del 2009-2011 (è in corso uno ulteriore dedicato ad uno dei personaggi, Kuroneko, del 2021), e narra la storia di due fratelli, Kyosuke e Kirino, che, all'improvviso dopo anni di reciproca indifferenza, iniziano a condividere i propri segreti e sentimenti. In particolare Kirino, la sorella più giovane, decide di condividere col fratello maggiore il suo "segreto": la passione sfrenata e incontrollabile per i giochi visual novel anche eroge sull'amore tra fratello e sorella con protagonista proprio le sorelle minori. Ma non è tutto: Kirino si comporta verso il fratello come la classica "tsundere", maltrattando in modo anche violento il fratello oggetto dei suo sentimenti più che affettuosi. Se poi aggiungiamo che Kyosuke è il classico imbranato, impacciato bonaccione gentile e altruista che si preoccupa fino all'annullamento per la sorellina, una volta ritrovata in qualche modo l'interazione con lei...
Con queste premesse, è possibile intuire che "Oreimo" da un punto di vista dei personaggi utilizza i classici "cavalli di battaglia" del genere, cercando, soprattutto per la prima serie, di "sdoganare" la c.d. cultura dell'otaku, cercando di dimostrare che la passione "malata" per un certo genere di videogiochi (e tutti i gadget correlati) non è appannaggio solo di persone, perlopiù disadatte, asociali e incapaci di vivere e relazionarsi con gli altri.
Kirino è una bella ragazza, popolare, studiosa con ottimi voti, bravissima anche nello sport (eccelle nella corsa), e a tempo perso si dedica anche al lavoro di modella. Sembra la perfezione per i canoni sociali nipponici (e non solo...), ma ha quel "segreto" che non vuole e, soprattutto, non può condividere con nessuno (anche con i familiari e i pochi amici): la sua passione patologica per i giochi eroge a tema proprio fratello/sorella minore con route anche a sfondo sessuale.
Pertanto, se proprio dovessi trovare una "morale" alla prima serie (e alla sua coda di OAV), si potrebbe pensare che "Oreimo" strizza in modo furbetto l'occhio al pubblico che cerca di rappresentare, attribuendo al mondo tipico dei gamer incalliti e completamente persi nei personaggi di anime, manga e videogiochi di "nicchia" (eufemismo...) una sorta di giustificazione, trasmettendo il messaggio che chi ha passioni non propriamente in linea con i comuni canoni sociali e di comportamento non è necessariamente una persona negativa, da rieducare o da emarginare, come se fosse affetta da una malattia mentale.
Il lato "buono" della cultura otaku?
Ma "Oreimo" riesce a trasmettere il messaggio di riabilitazione e approvazione delle passioni "not politically correct"? Purtroppo, a mio modesto avviso, no.
Premetto che rimando il tema del sister e del brother complex di cui sembrano soffrire i due fratelli protagonisti della serie, che è accennato nella prima serie e troverà il suo sviluppo negli OAV seguenti alla prima serie, per poi "esplodere" nella seconda serie, ma raccontare della ossessione di Kirino come se fosse una vittima del pregiudizio, perché in fondo non fa nulla di male, è francamente puerile e superficiale.
Tale sensazione è avvalorata dal comportamento bipolare della protagonista Kirino, tanto artificioso quanto surreale ed estremo. Mi sono sempre chiesto perché una ragazza all'interno di serie tipo "Oreimo" debba essere sempre ascritta agli eccessi del genere "tsundere" (con l'aggressività di un gallo da combattimento) o di quello "imbranata e timida" con la vocina in falsetto tanto fastidiosa quanto ridicola... e perché i protagonisti maschili hanno la turba della gentilezza e della bontà ad ogni costo (anche quella di "zerbinarsi" al cospetto della persona per cui hanno un evidente debole), con l'aggravante della necessità di "proteggere" la persona cui sono interessati ad ogni costo, quando in realtà tale atteggiamento da "buon samaritano" non è assolutamente giustificato dalla reale forza di autodeterminazione della persona protetta.
Se Kirino è ascrivibile al primo genere di protagonista sopra descritto, Kyosuke è proprio il solito e classico ragazzo senza nerbo che inizia in apparenza tollerante e comprensivo, ma poi diventa "interessato" e "morboso", e, da buon fratello maggiore secondo i canoni nipponici, comprende senza giudicare Kirino e la supporta a manifestare la sua passione contro tutto e tutti (esilarante la sua difesa verso il padre che non poteva sopportare l'idea che la cocca della famiglia possa avere una "depravazione" simile), rendendo alla lunga la sorella più sicura di sé stessa, senza dover vivere l'assillo per l'amore per il mondo dei manga, anime e videogiochi (con gadget, action figure, ecc.), come se fosse qualcosa di negativo, anzi, ma anche da condividere con altre persone che come lei hanno una passione assimilabile.
Ed ecco che, grazie al costante supporto di Kyosuke, Kirino evolve (tranne che nei confronti del fratello) e così arrivano anche gli altri personaggi salienti della serie. Che a differenza dei due fratelli possono apparire anche "normali".
Se Saori e Ruri "Kuroneko", pur essendo due otaku, riescono a rendere simpatiche alcune situazioni e potrebbero essere tutto sommato ritenute gradevoli, Ayase (l'amica di Kirino dagli atteggiamenti inquietanti, schizofrenici e possessivi), Manami (l'amica di infanzia di Kyosuke che lo ama neanche tanto in segreto e che sembra una "gatta morta" con una vocina che indispone dopo aver pronunciato anche solo due parole) e Kanako (altra amica di Kirino, aspirante idol, molto simile per atteggiamento ad Ayase e Kirino) rendono il teatrino delle maschere di "Oreimo" grottesco, inverosimile e caricaturale.
Un anime senza un minimo di attinenza alla realtà.
Nonostante il discreto lavoro svolto dallo studio AIC per il chara design, animazioni e sfondi (sulle opening e le ending probabilmente potevano fare di meglio), "Oreimo" prima serie rappresenta una visione leggera e scorrevole, ma talmente inverosimile nell'introspezione dei personaggi e nelle loro interazioni, che potrebbe essere tollerato (non riesco a scrivere "apprezzato") solo se si visionasse l'opera con il filtro della weltanschauung otaku.
Purtroppo, per quanto mi riguarda, e avendo già visto anche lo "scempio" della seconda serie, non riesco a consigliare la visione di questo anime...
La trama si fonda sulla light novel di diciassette volumi di Tsukasa Fushimi del 2008 e sul successivo manga del 2009-2011 (è in corso uno ulteriore dedicato ad uno dei personaggi, Kuroneko, del 2021), e narra la storia di due fratelli, Kyosuke e Kirino, che, all'improvviso dopo anni di reciproca indifferenza, iniziano a condividere i propri segreti e sentimenti. In particolare Kirino, la sorella più giovane, decide di condividere col fratello maggiore il suo "segreto": la passione sfrenata e incontrollabile per i giochi visual novel anche eroge sull'amore tra fratello e sorella con protagonista proprio le sorelle minori. Ma non è tutto: Kirino si comporta verso il fratello come la classica "tsundere", maltrattando in modo anche violento il fratello oggetto dei suo sentimenti più che affettuosi. Se poi aggiungiamo che Kyosuke è il classico imbranato, impacciato bonaccione gentile e altruista che si preoccupa fino all'annullamento per la sorellina, una volta ritrovata in qualche modo l'interazione con lei...
Con queste premesse, è possibile intuire che "Oreimo" da un punto di vista dei personaggi utilizza i classici "cavalli di battaglia" del genere, cercando, soprattutto per la prima serie, di "sdoganare" la c.d. cultura dell'otaku, cercando di dimostrare che la passione "malata" per un certo genere di videogiochi (e tutti i gadget correlati) non è appannaggio solo di persone, perlopiù disadatte, asociali e incapaci di vivere e relazionarsi con gli altri.
Kirino è una bella ragazza, popolare, studiosa con ottimi voti, bravissima anche nello sport (eccelle nella corsa), e a tempo perso si dedica anche al lavoro di modella. Sembra la perfezione per i canoni sociali nipponici (e non solo...), ma ha quel "segreto" che non vuole e, soprattutto, non può condividere con nessuno (anche con i familiari e i pochi amici): la sua passione patologica per i giochi eroge a tema proprio fratello/sorella minore con route anche a sfondo sessuale.
Pertanto, se proprio dovessi trovare una "morale" alla prima serie (e alla sua coda di OAV), si potrebbe pensare che "Oreimo" strizza in modo furbetto l'occhio al pubblico che cerca di rappresentare, attribuendo al mondo tipico dei gamer incalliti e completamente persi nei personaggi di anime, manga e videogiochi di "nicchia" (eufemismo...) una sorta di giustificazione, trasmettendo il messaggio che chi ha passioni non propriamente in linea con i comuni canoni sociali e di comportamento non è necessariamente una persona negativa, da rieducare o da emarginare, come se fosse affetta da una malattia mentale.
Il lato "buono" della cultura otaku?
Ma "Oreimo" riesce a trasmettere il messaggio di riabilitazione e approvazione delle passioni "not politically correct"? Purtroppo, a mio modesto avviso, no.
Premetto che rimando il tema del sister e del brother complex di cui sembrano soffrire i due fratelli protagonisti della serie, che è accennato nella prima serie e troverà il suo sviluppo negli OAV seguenti alla prima serie, per poi "esplodere" nella seconda serie, ma raccontare della ossessione di Kirino come se fosse una vittima del pregiudizio, perché in fondo non fa nulla di male, è francamente puerile e superficiale.
Tale sensazione è avvalorata dal comportamento bipolare della protagonista Kirino, tanto artificioso quanto surreale ed estremo. Mi sono sempre chiesto perché una ragazza all'interno di serie tipo "Oreimo" debba essere sempre ascritta agli eccessi del genere "tsundere" (con l'aggressività di un gallo da combattimento) o di quello "imbranata e timida" con la vocina in falsetto tanto fastidiosa quanto ridicola... e perché i protagonisti maschili hanno la turba della gentilezza e della bontà ad ogni costo (anche quella di "zerbinarsi" al cospetto della persona per cui hanno un evidente debole), con l'aggravante della necessità di "proteggere" la persona cui sono interessati ad ogni costo, quando in realtà tale atteggiamento da "buon samaritano" non è assolutamente giustificato dalla reale forza di autodeterminazione della persona protetta.
Se Kirino è ascrivibile al primo genere di protagonista sopra descritto, Kyosuke è proprio il solito e classico ragazzo senza nerbo che inizia in apparenza tollerante e comprensivo, ma poi diventa "interessato" e "morboso", e, da buon fratello maggiore secondo i canoni nipponici, comprende senza giudicare Kirino e la supporta a manifestare la sua passione contro tutto e tutti (esilarante la sua difesa verso il padre che non poteva sopportare l'idea che la cocca della famiglia possa avere una "depravazione" simile), rendendo alla lunga la sorella più sicura di sé stessa, senza dover vivere l'assillo per l'amore per il mondo dei manga, anime e videogiochi (con gadget, action figure, ecc.), come se fosse qualcosa di negativo, anzi, ma anche da condividere con altre persone che come lei hanno una passione assimilabile.
Ed ecco che, grazie al costante supporto di Kyosuke, Kirino evolve (tranne che nei confronti del fratello) e così arrivano anche gli altri personaggi salienti della serie. Che a differenza dei due fratelli possono apparire anche "normali".
Se Saori e Ruri "Kuroneko", pur essendo due otaku, riescono a rendere simpatiche alcune situazioni e potrebbero essere tutto sommato ritenute gradevoli, Ayase (l'amica di Kirino dagli atteggiamenti inquietanti, schizofrenici e possessivi), Manami (l'amica di infanzia di Kyosuke che lo ama neanche tanto in segreto e che sembra una "gatta morta" con una vocina che indispone dopo aver pronunciato anche solo due parole) e Kanako (altra amica di Kirino, aspirante idol, molto simile per atteggiamento ad Ayase e Kirino) rendono il teatrino delle maschere di "Oreimo" grottesco, inverosimile e caricaturale.
Un anime senza un minimo di attinenza alla realtà.
Nonostante il discreto lavoro svolto dallo studio AIC per il chara design, animazioni e sfondi (sulle opening e le ending probabilmente potevano fare di meglio), "Oreimo" prima serie rappresenta una visione leggera e scorrevole, ma talmente inverosimile nell'introspezione dei personaggi e nelle loro interazioni, che potrebbe essere tollerato (non riesco a scrivere "apprezzato") solo se si visionasse l'opera con il filtro della weltanschauung otaku.
Purtroppo, per quanto mi riguarda, e avendo già visto anche lo "scempio" della seconda serie, non riesco a consigliare la visione di questo anime...
Con colpevole ritardo, eccomi a recensire quest'opera.
In effetti, nell'oramai 2024, perché dovrei stare a perdere tempo a scrivere di un anime di un decennio prima?! La risposta è semplice: è ancora un punto di riferimento per un genere particolare che va oltre la classica commedia sentimentale a sfondo scolastico (almeno di età dei personaggi), quello con protagonista la "sorellina". Per un occidentale è un argomento un po' particolare e non molto comune, ma in Giappone va ancora di moda, tanto che ci sono ancora opere basate su questo, chiamiamolo, sotto-genere. Inoltre, "Oreimo" viene richiamato da altri anime e non solo, un po' come "Toradora!" per esempio in altri ambiti.
Cercherò di essere il più oggettivo possibile, anche se sarà dura, visto che ho potuto vedere l'opera per intero (la prima stagione non ha senso senza il resto) e mi verrebbe voglia di dare fuoco allo studio che l'ha prodotta, visto il finale. E non sono neppure l'unico...
Regia: 7
Non sarà facile non guardare uno dietro l'altro tutti gli episodi, la storia incuriosisce già di per sé, e il modo di narrare non ti fa staccare gli occhi dallo schermo. Questo almeno per tutta la prima stagione e buona parte della seconda, poi, complice anche una sceneggiatura che perde la testa, si crea confusione.
Certo, il fratellone super-gentile e mega-disponibile già da solo aggiusta tutti gli eventi, facendoli proseguire con semplicità, però il regista ci mette del suo per mettere quella sana curiosità del "chissà come proseguirà" nella nostra mente. Almeno questa parte si è salvata...
Sceneggiatura: 2
O mio Dio, cos'ho visto?! Vorrei tanto dirvi qualcosa di come si evolve la storia, per farvi capire dove vogliono andare a parare, ma dovrei 'spoilerare' a destra e sinistra. Dico solo che è assurda, almeno da metà della seconda stagione in poi.
La prima parte è piacevole, si introducono temi un po' seri con leggerezza e simpatia, quali la diffidenza verso gli "otaku" e la difficoltà a fare amicizia quando si hanno certi interessi. Un po' alla volta saltano fuori nuovi personaggi e, anche se molte sono ragazze, non si crea il classico harem attorno al protagonista. Niente fanservice e pochi luoghi comuni classici vengono introdotti nell'anime, che riesce a mantenere la sua semplicità senza esagerare. Devo anche dire che il tutto è anche un po' superficiale da certi punti di vista, ma non è quello il problema, e si fa guardare alla grande. La prima stagione avrebbe quindi anche un buon voto, ma tutto salta in aria nella seconda parte, dove il treno prende i binari della pazzia, finendo contro un muro a 300 km/h. E pensare che la prima stagione poteva anche concludersi così come l'avevano fatta, ma, per star dietro alla light novel e al successo dell'anime, hanno cambiato il finale e animato anche la seconda.
Vedendo i commenti, non sono l'unico che la pensa così, ma immagino che sia dovuto anche a un problema di differenze culturali tra Occidente e Sol Levante, soprattutto in fatto di relazioni sociali. Se guarderete "Oreimo", vi avviso che verrete così illusi da un anime tanto carino, che ad un certo punto vorrete lanciar fuori dalla finestra il televisore...
Design: 5,5
La qualità generale non è granché e, visto che è un anime del 2010 - 2013, non posso dare chissà quali giustificazioni. Disegni semplici come gli sfondi, nessun effetto speciale, almeno in alcune scene importanti, animazioni base per raggiungere la sufficienza, giochi di luce inesistenti... Insomma, il compitino è stato fatto, ma niente di più. Ho visto anche di peggio, ma per quel periodo anche di meglio. Non aspettatevi grandi cose.
Caratterizzazione dei personaggi: 6,5
Parte fondamentale per anime di questo genere, in questo caso è riuscita a metà.
Difficile non mettere i propri gusti in questa valutazione, perché alcuni personaggi, soprattutto i protagonisti, sono molto caratterizzati (nel bene e nel male) senza seguire stereotipi, ma comunque in modo decisamente preciso.
La sorellina è schizofrenica e odiosa da tanto è egoista (solo verso la fine se ne capirà il motivo), mentre il fratellone è di una gentilezza e disponibilità assurda, una coppia di protagonisti che ami o odi. Fortunatamente, in seguito entrano personaggi secondari più equilibrati, anche se pure loro con manie o problemi di vario tipo. Rispetto ai primi due li ho trovati più interessanti e rappresentano le varie route sentimentali, di vita classica oppure di alleggerimento e divertimento. Menzione in particolare per Kuroneko, la vera regina della serie, amata da chiunque. Sarà lei, a mio parere, a mantenere la serie il più possibile dentro i binari della normalità e dell'interesse, anche se alla fine anche lei soccomberà alla sciagurata sceneggiatura del finale.
Oltre a lei altri due o tre personaggi avranno una parte discretamente importante nell'anime, con pure uno sviluppo discreto (tranne per il solito finale, dove chissà cosa si son fumati). In generale riusciranno comunque a tenere alto l'interesse ad ogni singolo episodio, anche perché i protagonisti vanno presi un po' con le pinze.
Sonoro: 5
Le sigle non sono nulla di che, un po' banali e con immagini che non dicono niente. Anche le musiche di sottofondo sono non pervenute, peccato in un anime di questo tipo.
Niente rumore d'ambiente... Insomma, proprio nulla di nulla.
In definitiva: 5,2
Un anime che, se fosse finito nella prima stagione, ma anche a metà della seconda, sarebbe stato meglio. Mi ha intrattenuto nella sua semplicità, per gran parte delle serie è una buona commedia quasi sentimentale/scolastica migliore di altre. La verità è che il finale, per capirci gli ultimi tre minuti, per quanto assurdo oltre ogni limite, ha quasi (ripeto quasi) un senso. Peccato per gli ultimi cinque/sei episodi di pazzia che hanno rovinato un'opera a mio parere molto carina.
Lo consiglierei comunque agli amanti delle commedie non troppo stupide o a chi vuole una visione leggera di una pietra miliare del genere (nonostante tutto quello che ho scritto), sperando che riusciate a sopportare meglio di me quello che vedrete alla fine.
In effetti, nell'oramai 2024, perché dovrei stare a perdere tempo a scrivere di un anime di un decennio prima?! La risposta è semplice: è ancora un punto di riferimento per un genere particolare che va oltre la classica commedia sentimentale a sfondo scolastico (almeno di età dei personaggi), quello con protagonista la "sorellina". Per un occidentale è un argomento un po' particolare e non molto comune, ma in Giappone va ancora di moda, tanto che ci sono ancora opere basate su questo, chiamiamolo, sotto-genere. Inoltre, "Oreimo" viene richiamato da altri anime e non solo, un po' come "Toradora!" per esempio in altri ambiti.
Cercherò di essere il più oggettivo possibile, anche se sarà dura, visto che ho potuto vedere l'opera per intero (la prima stagione non ha senso senza il resto) e mi verrebbe voglia di dare fuoco allo studio che l'ha prodotta, visto il finale. E non sono neppure l'unico...
Regia: 7
Non sarà facile non guardare uno dietro l'altro tutti gli episodi, la storia incuriosisce già di per sé, e il modo di narrare non ti fa staccare gli occhi dallo schermo. Questo almeno per tutta la prima stagione e buona parte della seconda, poi, complice anche una sceneggiatura che perde la testa, si crea confusione.
Certo, il fratellone super-gentile e mega-disponibile già da solo aggiusta tutti gli eventi, facendoli proseguire con semplicità, però il regista ci mette del suo per mettere quella sana curiosità del "chissà come proseguirà" nella nostra mente. Almeno questa parte si è salvata...
Sceneggiatura: 2
O mio Dio, cos'ho visto?! Vorrei tanto dirvi qualcosa di come si evolve la storia, per farvi capire dove vogliono andare a parare, ma dovrei 'spoilerare' a destra e sinistra. Dico solo che è assurda, almeno da metà della seconda stagione in poi.
La prima parte è piacevole, si introducono temi un po' seri con leggerezza e simpatia, quali la diffidenza verso gli "otaku" e la difficoltà a fare amicizia quando si hanno certi interessi. Un po' alla volta saltano fuori nuovi personaggi e, anche se molte sono ragazze, non si crea il classico harem attorno al protagonista. Niente fanservice e pochi luoghi comuni classici vengono introdotti nell'anime, che riesce a mantenere la sua semplicità senza esagerare. Devo anche dire che il tutto è anche un po' superficiale da certi punti di vista, ma non è quello il problema, e si fa guardare alla grande. La prima stagione avrebbe quindi anche un buon voto, ma tutto salta in aria nella seconda parte, dove il treno prende i binari della pazzia, finendo contro un muro a 300 km/h. E pensare che la prima stagione poteva anche concludersi così come l'avevano fatta, ma, per star dietro alla light novel e al successo dell'anime, hanno cambiato il finale e animato anche la seconda.
Vedendo i commenti, non sono l'unico che la pensa così, ma immagino che sia dovuto anche a un problema di differenze culturali tra Occidente e Sol Levante, soprattutto in fatto di relazioni sociali. Se guarderete "Oreimo", vi avviso che verrete così illusi da un anime tanto carino, che ad un certo punto vorrete lanciar fuori dalla finestra il televisore...
Design: 5,5
La qualità generale non è granché e, visto che è un anime del 2010 - 2013, non posso dare chissà quali giustificazioni. Disegni semplici come gli sfondi, nessun effetto speciale, almeno in alcune scene importanti, animazioni base per raggiungere la sufficienza, giochi di luce inesistenti... Insomma, il compitino è stato fatto, ma niente di più. Ho visto anche di peggio, ma per quel periodo anche di meglio. Non aspettatevi grandi cose.
Caratterizzazione dei personaggi: 6,5
Parte fondamentale per anime di questo genere, in questo caso è riuscita a metà.
Difficile non mettere i propri gusti in questa valutazione, perché alcuni personaggi, soprattutto i protagonisti, sono molto caratterizzati (nel bene e nel male) senza seguire stereotipi, ma comunque in modo decisamente preciso.
La sorellina è schizofrenica e odiosa da tanto è egoista (solo verso la fine se ne capirà il motivo), mentre il fratellone è di una gentilezza e disponibilità assurda, una coppia di protagonisti che ami o odi. Fortunatamente, in seguito entrano personaggi secondari più equilibrati, anche se pure loro con manie o problemi di vario tipo. Rispetto ai primi due li ho trovati più interessanti e rappresentano le varie route sentimentali, di vita classica oppure di alleggerimento e divertimento. Menzione in particolare per Kuroneko, la vera regina della serie, amata da chiunque. Sarà lei, a mio parere, a mantenere la serie il più possibile dentro i binari della normalità e dell'interesse, anche se alla fine anche lei soccomberà alla sciagurata sceneggiatura del finale.
Oltre a lei altri due o tre personaggi avranno una parte discretamente importante nell'anime, con pure uno sviluppo discreto (tranne per il solito finale, dove chissà cosa si son fumati). In generale riusciranno comunque a tenere alto l'interesse ad ogni singolo episodio, anche perché i protagonisti vanno presi un po' con le pinze.
Sonoro: 5
Le sigle non sono nulla di che, un po' banali e con immagini che non dicono niente. Anche le musiche di sottofondo sono non pervenute, peccato in un anime di questo tipo.
Niente rumore d'ambiente... Insomma, proprio nulla di nulla.
In definitiva: 5,2
Un anime che, se fosse finito nella prima stagione, ma anche a metà della seconda, sarebbe stato meglio. Mi ha intrattenuto nella sua semplicità, per gran parte delle serie è una buona commedia quasi sentimentale/scolastica migliore di altre. La verità è che il finale, per capirci gli ultimi tre minuti, per quanto assurdo oltre ogni limite, ha quasi (ripeto quasi) un senso. Peccato per gli ultimi cinque/sei episodi di pazzia che hanno rovinato un'opera a mio parere molto carina.
Lo consiglierei comunque agli amanti delle commedie non troppo stupide o a chi vuole una visione leggera di una pietra miliare del genere (nonostante tutto quello che ho scritto), sperando che riusciate a sopportare meglio di me quello che vedrete alla fine.
Uno di quei titoli fatti con lo scopo di fungere da balsamo per l'anima della clientela più "affezionata". Niente di male ad essere otaku, niente di male finché non sei un peso economico-scolastico-lavorativo nel portare avanti la tua passione; niente di male se anche la società ti schifa, la famiglia nel profondo ti amerà comunque; se gli amici non ti capiscono o hai paura di confidarti con loro, basta trovare amici adatti... questi grossomodo sono i messaggi veicolati. La furbata in questo caso è stata di far fare non al tipico giovinotto in preda agli ormoni, ma a una piacente sorellina, la parte del maniaco collezionista... di roba estrema per soli uomini. Punto di riferimento e waifu ideale (per qualcuno) in un colpo solo.
Già dal titolo della serie chiunque si aspetterebbe un anime in cui la sorella è una tsundere che si lega fortemente al fratello e che, sempre da classica tsundere, lo insulta e occasionalmente calcia con fare cartoonesco, cambiando magari pure stile grafico in qualcosa di più buffo. Questo concetto di base rimane, ma non viene messo in atto come mi sarei aspettato. Avrei scommesso su una sorellina con passioni otaku nascenti, negate fino all'ultimo o equilibrate, magari spinte dal fratello o al limite con reticenza a darvi fondo. Niente di più sbagliato, Kirino è assolutamente all'ultimo stadio di compratrice compulsiva, ed è lei semmai a costringere il fratello, completamente non interessato agli anime o ai videogiochi, a vedere e giocare serie TV majokko-moe e novelle erotiche su PC. Kirino col suo lavoretto di modella si può permettere persino edizioni extralusso, e butta soldi per riedizioni con insignificanti differenze estetiche, più appassionata genuina di così non si può. Farebbe pure cosplay, se non temesse di essere beccata da qualcuno che conosce.
"Ore no Imouto ga Konna ni Kawaii Wake ga Nai", o per dirla in modo comprensibile "Non è possibile che mia sorella minore sia così carina", tenta di mantenere un'aria semi-seria per tutto l'arco di questa prima mezza stagione, il che rende più difficile, perlomeno a me, che non ho mai apprezzato le tsundere all'infuori della splendida Kuriso Makise di "Steins;Gate", sopportare i continui elementi "tsun" presenti, che in altri casi sarebbero stati mitigati, se non dall'ironia, perlomeno da personaggi "dere" gravitanti intorno al personaggio maschile protagonista, qui solo sullo sfondo e con scarso interesse sessuale del fratello di Kirino, Kyousuke, che, a parte imbarazzi, non mostra mai davvero un interesse minimo che vada oltre a quello dell'amicizia, non solo con l'angelica Manami, sua amica d'infanzia e perfetta casalinga, ma pure con l'amica-otaku Kuroneko, o la più giovane modella Ayase. Tutte stereotipi, ma utilissime se sapute usare a dovere.
Kyosuke Kosaka, il fratello maggiore nonché protagonista maschile, più che essere un tipo responsabile e maturo, è di certo un masochista, oltre che un super-siscon inconsapevole. Per tutto il tempo non farà altro che farsi umiliare dalla sorella minore, direttamente o indirettamente. Verrà svegliato gratuitamente a suon di schiaffi, insultato ripetutamente, ri-schiaffeggiato all'improvviso per frasi normali, preso più volte a calci nei gioielli di famiglia, fortunatamente con solo un caso andato a segno; si è preso persino una testata in faccia con conseguenti fazzoletti insanguinati in una scena non ironica... Ora, dico io, nessuno pretenderebbe roba che vada oltre a un affetto platonico, anzi gli spettatori in maggioranza neanche la vorrebbero, ma per vedere un grazie sincero da parte della giovane Kirino si deve aspettare davvero parecchio, e questo non è normale manco per una cavolo di tsundere. Perchè Kyosuke si becca tanto odio? Fondamentalmente è gentile con lei, le dedica tempo, si sacrifica per aiutarla, a volte senza nemmeno farglielo sapere, anche umiliandosi per una persona che a detta di tutte le sue amiche è una egoista mancante di buone maniere, e il modo in cui Kirino tratta Manami ne è il massimo esempio. Ma perché allora tutti le vogliono così tanto bene? Perché in fondo non è cattiva? Perché di viso è graziosa, perché ha buoni voti e fa la modella? Perché la sua passione ne fa un soggetto particolare e la vive con passione sincera, quindi non si vuol incupire lo spettatore otaku? Mistero! Fosse stata più giovane e innocua a livello fisico, la monelleria poteva essere anche simpatica, ma stiamo parlando di un'adolescente capricciosa di quattordici anni che provoca semmai voglia di prenderla a bacchettate. Ironicamente poi nemmeno lei sopporta i personaggi che più la rispecchiano nei suoi adorati eroge, dove è lei a fare il fratellone tapino. Kirino non si rende nemmeno conto di come è realmente, ma questa non è un'attenuante. Seriamente, avendo lei i riflettori puntati costantemente addosso, a fine visione l'ho messa nella top delle peggiori imouto che avessi mai visto, tralasciando, ribadisco, le sorelline tsundere non protagoniste o più vistosamente ridicole, che sono in fondo la versione più comune nei prodotti animati di media fattura. Boccerei la serie stessa, non lo nego, per la sensazione costante di soluzioni forzate, se non avessi il cuore tenero e non vi trovassi spunti interessanti e materiale per poter proseguire la storia con un'altra mezza stagione, già uscita, ma da cui non mi aspetto eventi epocali, e che, a quanto mi pare di aver capito, ha scontentato più di un fan, anche se mi auguro solo per pretese troppo alte. Vedremo, è presto per dirlo.
Una cosa è certa, nei suoi soli dodici episodi, la serie di tempo per approfondire ne aveva eccome, ma è stato tutto sprecato per portare avanti le nuove fissazioni della ragazza, che fondamentalmente riusciva già a destreggiare sia doveri che piaceri nella propria vita, anche senza l'aiuto del fratello. Un esempio di spreco narrativo? Beh, senz'altro sarebbe facile e comodo incolpare di tutto semplicemente il cattivo carattere di Kirino, ma vi è una traccia narrativa che potrebbe giustificare tanto "tsun" e poco "dere" da parte sua. Una frase detta durante uno dei tanti momenti di collera, in cui asserisce che il fratello non si sia mai preso cura di lei in passato. Sappiamo che erano semi-estranei all'inizio, ma come, crescendo insieme, siano arrivati a tanto non è dato saperlo. I fratelli spesso non vanno d'accordo, va bene, ma perché si sono ignorati per anni? Il fratello maggiore Kyosuke di certo non lo saprebbe dire e neanche ci pensa, nonostante non sia un punto tralasciabile della storia, perché darebbe un nuovo significato, meno comico, alla passione di Kirino. Bisogna infatti chiedersi seriamente perché una ragazza etero, anche con un complesso fraterno nel profondo, dovrebbe appassionarsi alle sorelline loli al punto da farsi venire convulsioni di imbarazzo e felicità e atteggiamenti lesbo al sentire frasi carine giocando a giochi eroge, senza contare le doujinshi porno. Perché, come dice lei, le sorelline loli sono carine e basta? Suvvia! Come motivazione potrebbe forse essere accettata da un uomo, e a livello pratico immagino che con lo yaoi sarebbe stato difficile e traumatico coinvolgere il suo onii-chan e gran parte del pubblico pagante, ma, arrivati a questo punto, con Kirino è difficile non legare tale peculiarità a qualche seria disfunzione affettiva degna di una mancanza genitoriale. Kirino in effetti non gradisce mai pienamente la presenza del fratello, il loro avvicinarsi non attutisce minimamente il suo atteggiamento aggressivo, men che meno il suo passatempo otaku, non percepisce nemmeno del tutto le azioni che Kyosuke fa per lei, o meglio a volte sembra rendersene conto, ma queste non lasciano grande impatto in lei, e non perché vengano date per scontate. Kirino farà ammenda solo in un episodio in cui è vestita da maid, in una parte davvero appiccicata col nastro adesivo al resto della serie e che comunque non impedirà di tornare alla solita situazione di tutti i giorni. Kirino, a pensarci bene, nei suoi giochi interpreta il ruolo che a suo dire le sarebbe stato negato nell'infanzia da Kyosuke, e nel suo racconto amatoriale addirittura lo sostituisce con un personaggio femminile suo alter-ego, segno che nonostante tutto non concepisce o perdona la figura fraterna appieno, nonostante le stia accanto e si faccia pure in quattro per lei. Che vi sia dell'affetto nella ragazza è dato per certo, ma è dosato in modo davvero troppo parsimonioso durante la visione.
Al contrario, Kyosuke, francamente... non dico che dovrebbe restituire qualche colpo ricevuto, ma almeno cercare di farsi rispettare un minimo di più sarebbe stato sensato. Mai un rancore minimo per quel che sopporta non è comportarsi da adulti, è solo assurdo. Addirittura il fratellone, dopo una sfuriata ridicola, per nascondere al padre la collezione eroge della sorella, si becca infamia e legnate per cosa? Già lo aveva convinto a essere indulgente con Kirino, doveva solo cedere sul non permettere che la sua imouto di quattordici anni avesse in quantità industriale roba vietata a minori di diciotto anni. Senza fare il bacchettone, che non è roba per me, non mi pare così tanto un favore quello fattole, estendendo la sua crociata, specie considerando che lei ha più versioni dello stesso titolo, tra cui edizioni censurate per la famiglia. Avrebbe perso poco e avrebbe rimediato sicuramente presto alle mancanze, a che pro sacrificarsi tanto? Arrivati a quel punto diviene ormai chiaro perché Kyosuke è un imbecille, stop, nessun'altra spiegazione. Certo hanno giustificato un minimo la cosa facendo sfuggire una frase al ragazzo, che avrebbe spinto il padre a controllare la camera della figlia, e lui se ne sarebbe preso da uomo affettuoso la responsabilità... già, perché ci vuole troppo cervello a pensare che può esserci altra roba hentai per casa. Eh già. Da scommettere che, se non fosse andata a buon fine, Kyosuke si sarebbe addossato candidamente la responsabilità con Kirino, senza nasconderlo, che l'averla comunque aiutata non sarebbe bastato e che si sarebbe fatto colpire e poi fatto perdonare con qualche soluzione scema di stampo otaku. Scontato! A questo proposito, preferisco dimenticare scene patetiche come quella nello studio di animazione in cui si voleva trasporre il romanzetto trash di una Kirino febbricitante, perché non sapeva evidentemente gestire le delusioni, tanto la sua vita era stata finora perfetta. Scena in cui il non coinvolgimento di un genitore o manager appare pure un tantino bizzarro, vista la giovane età della ragazza.
Ecco, Kyosuke ha fondamentalmente un solo scopo nella storia, rendere la vita perfetta e perfettamente gestita da Kirino ancora più perfetta, e per far questo lo staff che ha realizzato l'anime ha preferito saltare completamente l'approfondimento del loro rapporto, con pure tirchieria nel concedere parentesi di gratitudine a compensare tali mancanze. Durante un episodio natalizio sembrava quasi esserci stato un mezzo passo avanti, per poi tornare al solito atteggiamento. Non si sono nemmeno degnati di far conoscere bene il personaggio di Saori, che pare ben meno trasandata in realtà di quanto non appaia nei raduni otaku, e (ma forse qui è un limite solo mio) non sono nemmeno riuscito a interpretare bene il crescente atteggiamento scostante, ma educato, dell'emotiva amica-modella di Kirino, Ayase, verso Kyosuke. Lei ha compreso che un certo monologo aveva scopo riappacificatore, Kyosuke l'ha pure aiutata, anche se in modo particolare: davvero Ayase lo considera negativo per Kirino? Direi di no. Non si fida del ragazzo a livello ormonale? Un caso di tsundere al contrario? Teme che la metta di nuovo in imbarazzo? Lo considera un rivale? Eh, chissà, non escludo niente, il suo modo di porsi sinceramente mi confonde, e discuterne bene tra i due sarebbe qualcosa di troppo normale da fare. Onestamente avrei accettato di più se l'amicizia tra Kirino e Ayase fosse andata male, magari addolcita nell'addio, ma ci avrebbe risparmiato un discorso da parte di Kyosuke di quelli veramente tremendi e diretti male, e avrebbe dato anche spazio a questioni più importanti. Un problema risolto in modo decisamente discutibile, non solo per i dialoghi ambigui, ma pure per come difficilmente possano aver presa sulla non accettazione di una passione otaku.
Avendo visto tardivamente la prima serie, dopo la visione dei dodici episodi ho visto pure i pochi capitoli aggiuntivi del "True Route", che consiglio, in quanto cambiano la svolta finale improvvisa dell'ultimo episodio, risolta senza nemmeno un motivo vero (seriamente la regia ha cali bruttini), con una versione più digeribile, sebbene la sostanza conclusiva non cambi moltissimo. Perlomeno il "True Route", il cui titolo fa riferimento ai bivi narrativi nel gergo delle visual novel, ci fa approfondire ulteriormente il gradevole personaggio di Kuroneko, l'amica gotica dei due fratelli, fin troppo versatile nelle sue passioni (disegnare, scrivere, cucire), e che avrà pure grossi difetti nel parlare con le persone, ma che almeno ha dalla sua parte una buona dose di graziosità, nonostante l'aspetto possa erroneamente farla passare inizialmente come 'tsunderina' sullo stesso livello over-power di Kirino, che, se non si fosse già capito, per me, a dispetto del titolo, anche quando è di buon umore, tutto può essere, tranne che kawaii.
Concedo a questa produzione la sufficienza, e mi auguro che la seconda mezza stagione colmi le lacune e migliori la mia opinione generale, ma ne dubito.
Già dal titolo della serie chiunque si aspetterebbe un anime in cui la sorella è una tsundere che si lega fortemente al fratello e che, sempre da classica tsundere, lo insulta e occasionalmente calcia con fare cartoonesco, cambiando magari pure stile grafico in qualcosa di più buffo. Questo concetto di base rimane, ma non viene messo in atto come mi sarei aspettato. Avrei scommesso su una sorellina con passioni otaku nascenti, negate fino all'ultimo o equilibrate, magari spinte dal fratello o al limite con reticenza a darvi fondo. Niente di più sbagliato, Kirino è assolutamente all'ultimo stadio di compratrice compulsiva, ed è lei semmai a costringere il fratello, completamente non interessato agli anime o ai videogiochi, a vedere e giocare serie TV majokko-moe e novelle erotiche su PC. Kirino col suo lavoretto di modella si può permettere persino edizioni extralusso, e butta soldi per riedizioni con insignificanti differenze estetiche, più appassionata genuina di così non si può. Farebbe pure cosplay, se non temesse di essere beccata da qualcuno che conosce.
"Ore no Imouto ga Konna ni Kawaii Wake ga Nai", o per dirla in modo comprensibile "Non è possibile che mia sorella minore sia così carina", tenta di mantenere un'aria semi-seria per tutto l'arco di questa prima mezza stagione, il che rende più difficile, perlomeno a me, che non ho mai apprezzato le tsundere all'infuori della splendida Kuriso Makise di "Steins;Gate", sopportare i continui elementi "tsun" presenti, che in altri casi sarebbero stati mitigati, se non dall'ironia, perlomeno da personaggi "dere" gravitanti intorno al personaggio maschile protagonista, qui solo sullo sfondo e con scarso interesse sessuale del fratello di Kirino, Kyousuke, che, a parte imbarazzi, non mostra mai davvero un interesse minimo che vada oltre a quello dell'amicizia, non solo con l'angelica Manami, sua amica d'infanzia e perfetta casalinga, ma pure con l'amica-otaku Kuroneko, o la più giovane modella Ayase. Tutte stereotipi, ma utilissime se sapute usare a dovere.
Kyosuke Kosaka, il fratello maggiore nonché protagonista maschile, più che essere un tipo responsabile e maturo, è di certo un masochista, oltre che un super-siscon inconsapevole. Per tutto il tempo non farà altro che farsi umiliare dalla sorella minore, direttamente o indirettamente. Verrà svegliato gratuitamente a suon di schiaffi, insultato ripetutamente, ri-schiaffeggiato all'improvviso per frasi normali, preso più volte a calci nei gioielli di famiglia, fortunatamente con solo un caso andato a segno; si è preso persino una testata in faccia con conseguenti fazzoletti insanguinati in una scena non ironica... Ora, dico io, nessuno pretenderebbe roba che vada oltre a un affetto platonico, anzi gli spettatori in maggioranza neanche la vorrebbero, ma per vedere un grazie sincero da parte della giovane Kirino si deve aspettare davvero parecchio, e questo non è normale manco per una cavolo di tsundere. Perchè Kyosuke si becca tanto odio? Fondamentalmente è gentile con lei, le dedica tempo, si sacrifica per aiutarla, a volte senza nemmeno farglielo sapere, anche umiliandosi per una persona che a detta di tutte le sue amiche è una egoista mancante di buone maniere, e il modo in cui Kirino tratta Manami ne è il massimo esempio. Ma perché allora tutti le vogliono così tanto bene? Perché in fondo non è cattiva? Perché di viso è graziosa, perché ha buoni voti e fa la modella? Perché la sua passione ne fa un soggetto particolare e la vive con passione sincera, quindi non si vuol incupire lo spettatore otaku? Mistero! Fosse stata più giovane e innocua a livello fisico, la monelleria poteva essere anche simpatica, ma stiamo parlando di un'adolescente capricciosa di quattordici anni che provoca semmai voglia di prenderla a bacchettate. Ironicamente poi nemmeno lei sopporta i personaggi che più la rispecchiano nei suoi adorati eroge, dove è lei a fare il fratellone tapino. Kirino non si rende nemmeno conto di come è realmente, ma questa non è un'attenuante. Seriamente, avendo lei i riflettori puntati costantemente addosso, a fine visione l'ho messa nella top delle peggiori imouto che avessi mai visto, tralasciando, ribadisco, le sorelline tsundere non protagoniste o più vistosamente ridicole, che sono in fondo la versione più comune nei prodotti animati di media fattura. Boccerei la serie stessa, non lo nego, per la sensazione costante di soluzioni forzate, se non avessi il cuore tenero e non vi trovassi spunti interessanti e materiale per poter proseguire la storia con un'altra mezza stagione, già uscita, ma da cui non mi aspetto eventi epocali, e che, a quanto mi pare di aver capito, ha scontentato più di un fan, anche se mi auguro solo per pretese troppo alte. Vedremo, è presto per dirlo.
Una cosa è certa, nei suoi soli dodici episodi, la serie di tempo per approfondire ne aveva eccome, ma è stato tutto sprecato per portare avanti le nuove fissazioni della ragazza, che fondamentalmente riusciva già a destreggiare sia doveri che piaceri nella propria vita, anche senza l'aiuto del fratello. Un esempio di spreco narrativo? Beh, senz'altro sarebbe facile e comodo incolpare di tutto semplicemente il cattivo carattere di Kirino, ma vi è una traccia narrativa che potrebbe giustificare tanto "tsun" e poco "dere" da parte sua. Una frase detta durante uno dei tanti momenti di collera, in cui asserisce che il fratello non si sia mai preso cura di lei in passato. Sappiamo che erano semi-estranei all'inizio, ma come, crescendo insieme, siano arrivati a tanto non è dato saperlo. I fratelli spesso non vanno d'accordo, va bene, ma perché si sono ignorati per anni? Il fratello maggiore Kyosuke di certo non lo saprebbe dire e neanche ci pensa, nonostante non sia un punto tralasciabile della storia, perché darebbe un nuovo significato, meno comico, alla passione di Kirino. Bisogna infatti chiedersi seriamente perché una ragazza etero, anche con un complesso fraterno nel profondo, dovrebbe appassionarsi alle sorelline loli al punto da farsi venire convulsioni di imbarazzo e felicità e atteggiamenti lesbo al sentire frasi carine giocando a giochi eroge, senza contare le doujinshi porno. Perché, come dice lei, le sorelline loli sono carine e basta? Suvvia! Come motivazione potrebbe forse essere accettata da un uomo, e a livello pratico immagino che con lo yaoi sarebbe stato difficile e traumatico coinvolgere il suo onii-chan e gran parte del pubblico pagante, ma, arrivati a questo punto, con Kirino è difficile non legare tale peculiarità a qualche seria disfunzione affettiva degna di una mancanza genitoriale. Kirino in effetti non gradisce mai pienamente la presenza del fratello, il loro avvicinarsi non attutisce minimamente il suo atteggiamento aggressivo, men che meno il suo passatempo otaku, non percepisce nemmeno del tutto le azioni che Kyosuke fa per lei, o meglio a volte sembra rendersene conto, ma queste non lasciano grande impatto in lei, e non perché vengano date per scontate. Kirino farà ammenda solo in un episodio in cui è vestita da maid, in una parte davvero appiccicata col nastro adesivo al resto della serie e che comunque non impedirà di tornare alla solita situazione di tutti i giorni. Kirino, a pensarci bene, nei suoi giochi interpreta il ruolo che a suo dire le sarebbe stato negato nell'infanzia da Kyosuke, e nel suo racconto amatoriale addirittura lo sostituisce con un personaggio femminile suo alter-ego, segno che nonostante tutto non concepisce o perdona la figura fraterna appieno, nonostante le stia accanto e si faccia pure in quattro per lei. Che vi sia dell'affetto nella ragazza è dato per certo, ma è dosato in modo davvero troppo parsimonioso durante la visione.
Al contrario, Kyosuke, francamente... non dico che dovrebbe restituire qualche colpo ricevuto, ma almeno cercare di farsi rispettare un minimo di più sarebbe stato sensato. Mai un rancore minimo per quel che sopporta non è comportarsi da adulti, è solo assurdo. Addirittura il fratellone, dopo una sfuriata ridicola, per nascondere al padre la collezione eroge della sorella, si becca infamia e legnate per cosa? Già lo aveva convinto a essere indulgente con Kirino, doveva solo cedere sul non permettere che la sua imouto di quattordici anni avesse in quantità industriale roba vietata a minori di diciotto anni. Senza fare il bacchettone, che non è roba per me, non mi pare così tanto un favore quello fattole, estendendo la sua crociata, specie considerando che lei ha più versioni dello stesso titolo, tra cui edizioni censurate per la famiglia. Avrebbe perso poco e avrebbe rimediato sicuramente presto alle mancanze, a che pro sacrificarsi tanto? Arrivati a quel punto diviene ormai chiaro perché Kyosuke è un imbecille, stop, nessun'altra spiegazione. Certo hanno giustificato un minimo la cosa facendo sfuggire una frase al ragazzo, che avrebbe spinto il padre a controllare la camera della figlia, e lui se ne sarebbe preso da uomo affettuoso la responsabilità... già, perché ci vuole troppo cervello a pensare che può esserci altra roba hentai per casa. Eh già. Da scommettere che, se non fosse andata a buon fine, Kyosuke si sarebbe addossato candidamente la responsabilità con Kirino, senza nasconderlo, che l'averla comunque aiutata non sarebbe bastato e che si sarebbe fatto colpire e poi fatto perdonare con qualche soluzione scema di stampo otaku. Scontato! A questo proposito, preferisco dimenticare scene patetiche come quella nello studio di animazione in cui si voleva trasporre il romanzetto trash di una Kirino febbricitante, perché non sapeva evidentemente gestire le delusioni, tanto la sua vita era stata finora perfetta. Scena in cui il non coinvolgimento di un genitore o manager appare pure un tantino bizzarro, vista la giovane età della ragazza.
Ecco, Kyosuke ha fondamentalmente un solo scopo nella storia, rendere la vita perfetta e perfettamente gestita da Kirino ancora più perfetta, e per far questo lo staff che ha realizzato l'anime ha preferito saltare completamente l'approfondimento del loro rapporto, con pure tirchieria nel concedere parentesi di gratitudine a compensare tali mancanze. Durante un episodio natalizio sembrava quasi esserci stato un mezzo passo avanti, per poi tornare al solito atteggiamento. Non si sono nemmeno degnati di far conoscere bene il personaggio di Saori, che pare ben meno trasandata in realtà di quanto non appaia nei raduni otaku, e (ma forse qui è un limite solo mio) non sono nemmeno riuscito a interpretare bene il crescente atteggiamento scostante, ma educato, dell'emotiva amica-modella di Kirino, Ayase, verso Kyosuke. Lei ha compreso che un certo monologo aveva scopo riappacificatore, Kyosuke l'ha pure aiutata, anche se in modo particolare: davvero Ayase lo considera negativo per Kirino? Direi di no. Non si fida del ragazzo a livello ormonale? Un caso di tsundere al contrario? Teme che la metta di nuovo in imbarazzo? Lo considera un rivale? Eh, chissà, non escludo niente, il suo modo di porsi sinceramente mi confonde, e discuterne bene tra i due sarebbe qualcosa di troppo normale da fare. Onestamente avrei accettato di più se l'amicizia tra Kirino e Ayase fosse andata male, magari addolcita nell'addio, ma ci avrebbe risparmiato un discorso da parte di Kyosuke di quelli veramente tremendi e diretti male, e avrebbe dato anche spazio a questioni più importanti. Un problema risolto in modo decisamente discutibile, non solo per i dialoghi ambigui, ma pure per come difficilmente possano aver presa sulla non accettazione di una passione otaku.
Avendo visto tardivamente la prima serie, dopo la visione dei dodici episodi ho visto pure i pochi capitoli aggiuntivi del "True Route", che consiglio, in quanto cambiano la svolta finale improvvisa dell'ultimo episodio, risolta senza nemmeno un motivo vero (seriamente la regia ha cali bruttini), con una versione più digeribile, sebbene la sostanza conclusiva non cambi moltissimo. Perlomeno il "True Route", il cui titolo fa riferimento ai bivi narrativi nel gergo delle visual novel, ci fa approfondire ulteriormente il gradevole personaggio di Kuroneko, l'amica gotica dei due fratelli, fin troppo versatile nelle sue passioni (disegnare, scrivere, cucire), e che avrà pure grossi difetti nel parlare con le persone, ma che almeno ha dalla sua parte una buona dose di graziosità, nonostante l'aspetto possa erroneamente farla passare inizialmente come 'tsunderina' sullo stesso livello over-power di Kirino, che, se non si fosse già capito, per me, a dispetto del titolo, anche quando è di buon umore, tutto può essere, tranne che kawaii.
Concedo a questa produzione la sufficienza, e mi auguro che la seconda mezza stagione colmi le lacune e migliori la mia opinione generale, ma ne dubito.
Kyousuke, ragazzo delle superiori, non è in buoni rapporti con sua sorella minore, Kirino; infatti i due per anni si ignorano completamente, ma un giorno, dopo un caso fortuito, Kyousuke scopre che sua sorella in realtà è una otaku: questo è l'inizio di una lunga storia atta a descrivere il miglioramento del rapporto tra i due.
Storia: l'anime non ha una storia che prende da subito, inizia a diventare interessante solo dopo il terzo episodio, ma da quel momento prende molto, con una serie di momenti drammatici e altamente comici in un perfetto equilibrio; questo è anche dovuto alla protagonista, Kirino, una stereotipata ragazza otaku fanatica di eroge (fusione delle parole inglesi "erotic" e "games", quindi giochi erotici) sulle sorelline, e Kuroneko, ragazza sempre vestita con abiti stile gotich lolita con cui ha spesso battibecchi; grazie a questi due personaggi ci sarà molto di cui divertirsi durante la visione degli episodi.
Personaggi: i personaggi sono molto ben caratterizzati, con alcune caratteristiche nascoste che vengono piano piano svelate durante l'avanzamento della storia.
Grafica: lo stile grafico è molto gradevole alla vista, con sfondi ben realizzati, una illuminazione molto ben realizzata e (cosa rara in anime di questo genere) poco uso di faccine o espressioni irrealistiche per i personaggi.
Musica: ho molto apprezzato la volontà dello studio di voler creare un filmato per l'opening diverso in ogni episodio, e soprattutto il vasto numero di ending, ben dodici, tutte con canzone e immagini completamente diverse tra loro. Anche le musiche usate durante gli episodi sono ben realizzate e sempre adatte alla situazione.
In conclusione, definisco questo un bellissimo anime, anche se è consigliato soprattutto a chi ha una buona "nerd cultura", dati i tanti riferimenti ad anime di questo tipo o eroge famosi, e le parole tipiche del mondo otaku usate in quest'opera.
Storia: l'anime non ha una storia che prende da subito, inizia a diventare interessante solo dopo il terzo episodio, ma da quel momento prende molto, con una serie di momenti drammatici e altamente comici in un perfetto equilibrio; questo è anche dovuto alla protagonista, Kirino, una stereotipata ragazza otaku fanatica di eroge (fusione delle parole inglesi "erotic" e "games", quindi giochi erotici) sulle sorelline, e Kuroneko, ragazza sempre vestita con abiti stile gotich lolita con cui ha spesso battibecchi; grazie a questi due personaggi ci sarà molto di cui divertirsi durante la visione degli episodi.
Personaggi: i personaggi sono molto ben caratterizzati, con alcune caratteristiche nascoste che vengono piano piano svelate durante l'avanzamento della storia.
Grafica: lo stile grafico è molto gradevole alla vista, con sfondi ben realizzati, una illuminazione molto ben realizzata e (cosa rara in anime di questo genere) poco uso di faccine o espressioni irrealistiche per i personaggi.
Musica: ho molto apprezzato la volontà dello studio di voler creare un filmato per l'opening diverso in ogni episodio, e soprattutto il vasto numero di ending, ben dodici, tutte con canzone e immagini completamente diverse tra loro. Anche le musiche usate durante gli episodi sono ben realizzate e sempre adatte alla situazione.
In conclusione, definisco questo un bellissimo anime, anche se è consigliato soprattutto a chi ha una buona "nerd cultura", dati i tanti riferimenti ad anime di questo tipo o eroge famosi, e le parole tipiche del mondo otaku usate in quest'opera.
"Ore no Imouto ga Konna ni Kawaii Wake ga Nai", tradotto letteralmente "Non è possibile che mia sorella minore sia così carina" e conosciuto meglio come "Oreimo", è un anime composto da dodici episodi di durata canonica, più quattro episodi special che di fatto sono parte integrante della trama. La serie è la trasposizione animata dell'omonima light novel scritta da Tsukasa Fushimi.
Kyousuke e Kirino sono fratello e sorella, ma tra di loro vi è tutt'altro che un buon rapporto. Mentre Kirino è una ragazza bella, a tal punto da fare la modella nonostante sia ancora alle medie, e con ottimi risultati sportivi e scolastici, Kyousuke è un semplice studente nella media, e per questo viene da lei completamente snobbato. La storia inizia nel momento in cui Kyousuke scopre Kirino in possesso di un videogioco, e quest'ultima per non farsi scoprire dai genitori e compromettere la sua immagine decide di rivelargli la sua passione segreta per gli anime e per gli eroge, anche se più che passione potremmo proprio definirla ossessione. Da quel momento Kyousuke decide di aiutare la sorella, incoraggiandola a trovare qualcuno che come lei condivide questi hobby, in modo da poterne liberamente parlare senza paura di essere giudicata.
La trama non è niente di speciale, tuttavia si lascia seguire piacevolmente in quanto accompagnata da scene comiche che tutto sommato riescono nel loro intento. Per quanto riguarda i personaggi, purtroppo, non posso dire che siano riusciti al meglio, anche se alla fine si dimostrano sufficientemente caratterizzati. Ciò che abbassa la valutazione di questa serie è proprio la protagonista femminile, che più irritante, maleducata e scorbutica non si poteva proprio fare. Probabilmente era questa l'intenzione dell'autore, tuttavia l'antipatia provata nei confronti di Kirino, soprattutto nelle prime puntate, compromette drasticamente il livello dell'opera, in quanto essa si pone come una commedia, e come tale deve divertire, non innervosire.
Tecnicamente è un lavoro eccellente. Per quanto riguarda la grafica, le animazioni sono fluide, il design dei personaggi ottimo e le ambientazioni sono varie e con un buon grado di dettaglio. Il comparto sonoro si presenta ancora meglio, grazie a un elevato numero di OST e di ending, una diversa per ogni episodio. L'opening invece è sempre la stessa e si lascia ascoltare piacevolmente. Anche il doppiaggio è ottimo.
"Oreimo", oltre ad essere una commedia, porta il peso di analizzare, anche se non troppo approfonditamente, il rapporto fra "otaku" e società. Il messaggio che vuole lanciare è piuttosto evidente: gli otaku non sono certamente visti di buon occhio, soprattutto in Giappone. Essere otaku può essere motivo di vergogna e in alcuni casi di discriminazioni, per questo in molti tengono segrete le loro passioni. Tuttavia è veramente conveniente rinunciare ad essere sé stessi e vergognarsi di ciò che piace?
"Oreimo" prova a dare la propria risposta attraverso Kirino, una ragazza che agli occhi delle persone rasenta la perfezione. Studentessa modello, popolare a scuola, atletica e con un lavoro che le permette quasi di mantenersi da sola nonostante frequenti ancora le scuole medie. Il fatto di essere otaku non compromette tutte queste qualità, tuttavia sarebbe sufficiente a plasmare l'idea globale della sua persona, trasformandola addirittura in un esempio da evitare.
"Oreimo" non è una serie esente da difetti, tuttavia questa prima stagione si dimostra essere interessante. Una commedia divertente che porta con sé anche degli ottimi spunti di riflessione. Consigliata la visione.
Kyousuke e Kirino sono fratello e sorella, ma tra di loro vi è tutt'altro che un buon rapporto. Mentre Kirino è una ragazza bella, a tal punto da fare la modella nonostante sia ancora alle medie, e con ottimi risultati sportivi e scolastici, Kyousuke è un semplice studente nella media, e per questo viene da lei completamente snobbato. La storia inizia nel momento in cui Kyousuke scopre Kirino in possesso di un videogioco, e quest'ultima per non farsi scoprire dai genitori e compromettere la sua immagine decide di rivelargli la sua passione segreta per gli anime e per gli eroge, anche se più che passione potremmo proprio definirla ossessione. Da quel momento Kyousuke decide di aiutare la sorella, incoraggiandola a trovare qualcuno che come lei condivide questi hobby, in modo da poterne liberamente parlare senza paura di essere giudicata.
La trama non è niente di speciale, tuttavia si lascia seguire piacevolmente in quanto accompagnata da scene comiche che tutto sommato riescono nel loro intento. Per quanto riguarda i personaggi, purtroppo, non posso dire che siano riusciti al meglio, anche se alla fine si dimostrano sufficientemente caratterizzati. Ciò che abbassa la valutazione di questa serie è proprio la protagonista femminile, che più irritante, maleducata e scorbutica non si poteva proprio fare. Probabilmente era questa l'intenzione dell'autore, tuttavia l'antipatia provata nei confronti di Kirino, soprattutto nelle prime puntate, compromette drasticamente il livello dell'opera, in quanto essa si pone come una commedia, e come tale deve divertire, non innervosire.
Tecnicamente è un lavoro eccellente. Per quanto riguarda la grafica, le animazioni sono fluide, il design dei personaggi ottimo e le ambientazioni sono varie e con un buon grado di dettaglio. Il comparto sonoro si presenta ancora meglio, grazie a un elevato numero di OST e di ending, una diversa per ogni episodio. L'opening invece è sempre la stessa e si lascia ascoltare piacevolmente. Anche il doppiaggio è ottimo.
"Oreimo", oltre ad essere una commedia, porta il peso di analizzare, anche se non troppo approfonditamente, il rapporto fra "otaku" e società. Il messaggio che vuole lanciare è piuttosto evidente: gli otaku non sono certamente visti di buon occhio, soprattutto in Giappone. Essere otaku può essere motivo di vergogna e in alcuni casi di discriminazioni, per questo in molti tengono segrete le loro passioni. Tuttavia è veramente conveniente rinunciare ad essere sé stessi e vergognarsi di ciò che piace?
"Oreimo" prova a dare la propria risposta attraverso Kirino, una ragazza che agli occhi delle persone rasenta la perfezione. Studentessa modello, popolare a scuola, atletica e con un lavoro che le permette quasi di mantenersi da sola nonostante frequenti ancora le scuole medie. Il fatto di essere otaku non compromette tutte queste qualità, tuttavia sarebbe sufficiente a plasmare l'idea globale della sua persona, trasformandola addirittura in un esempio da evitare.
"Oreimo" non è una serie esente da difetti, tuttavia questa prima stagione si dimostra essere interessante. Una commedia divertente che porta con sé anche degli ottimi spunti di riflessione. Consigliata la visione.
Anche se non è apprezzatissimo, devo ammettere che a me "OreImo" è piaciuto davvero tanto. La seconda stagione non è il massimo, ma la prima merita, anche se viene sottovalutata.
La trama non è proprio uno dei punti forti di questo anime, è già sentita e risentita, anche se presenta qualcosina di originale. E' perfetta per chi ha visto molti anime e adora coglierne le citazioni. Lo sviluppo non è dei migliori e per certi versi non ho ben capito nemmeno dove volesse andare a parare. Darei un 5.5.
I personaggi invece sono fantastici. La mia preferita è senza ombra di dubbio Kuroneko, è davvero molto particolare e non facile da comprendere; vederla con quel suo vestito da gothic-loli poi è il massimo. Gli altri personaggi sono apprezzabili ma non hanno suscitato in me particolari emozioni: Kirino è la classica tsundere e sinceramente non è il massimo; Kyosuke è il classico protagonista un po' ingenuo; ho apprezzato Saori e Ayase. Degli altri personaggi, invece, non ricordo nulla in particolare che li distinguesse. Ai personaggi darei un 8.5.
L'aspetto grafico è davvero buono, ho apprezzato sia le animazioni sia il character desing. La opening è molto bella, ma stanca facilmente. Delle ending e delle OST invece non ne ricordo nessuna in particolare. A questo aspetto darei un 8-.
Riguardo a scorrevolezza nulla da ridire. La visione è stata molto piacevole e le scene comiche abbastanza divertenti; non è un anime impegnativo e può essere visto senza dedicarci troppa attenzione, vista la sua trama alquanto banale. Il mio voto è un 9-.
Il mio voto per questo anime sarebbe un 7.6, che si arrotonda per eccesso a 8. Lo consiglio a tutti quelli che adorano le citazioni e apprezzano un anime anche se non ha una grande trama.
La trama non è proprio uno dei punti forti di questo anime, è già sentita e risentita, anche se presenta qualcosina di originale. E' perfetta per chi ha visto molti anime e adora coglierne le citazioni. Lo sviluppo non è dei migliori e per certi versi non ho ben capito nemmeno dove volesse andare a parare. Darei un 5.5.
I personaggi invece sono fantastici. La mia preferita è senza ombra di dubbio Kuroneko, è davvero molto particolare e non facile da comprendere; vederla con quel suo vestito da gothic-loli poi è il massimo. Gli altri personaggi sono apprezzabili ma non hanno suscitato in me particolari emozioni: Kirino è la classica tsundere e sinceramente non è il massimo; Kyosuke è il classico protagonista un po' ingenuo; ho apprezzato Saori e Ayase. Degli altri personaggi, invece, non ricordo nulla in particolare che li distinguesse. Ai personaggi darei un 8.5.
L'aspetto grafico è davvero buono, ho apprezzato sia le animazioni sia il character desing. La opening è molto bella, ma stanca facilmente. Delle ending e delle OST invece non ne ricordo nessuna in particolare. A questo aspetto darei un 8-.
Riguardo a scorrevolezza nulla da ridire. La visione è stata molto piacevole e le scene comiche abbastanza divertenti; non è un anime impegnativo e può essere visto senza dedicarci troppa attenzione, vista la sua trama alquanto banale. Il mio voto è un 9-.
Il mio voto per questo anime sarebbe un 7.6, che si arrotonda per eccesso a 8. Lo consiglio a tutti quelli che adorano le citazioni e apprezzano un anime anche se non ha una grande trama.
Esordisco affermando che quest'anime mi ha colpito in maniera particolare (tenendo in considerazione anche la seconda serie che vi consiglio anch'essa). È in tutto e per tutto una commedia, ma riesce a superare brillantemente il rischio di ripetitività e omologazione.
Originalità, ecco la parola chiave per quest'opera, che sprizza simpatia, ma non risparmia neanche momenti dolorosi e ricchi di suspense.
Kirino Kousaka e Kyousuke Kousaka sono due fratelli, ma non si parlano. Apparentemente non c'è una ragione precisa, ma la loro diversità li ha portati nel corso degli anni ad allontanarsi sempre di più. Tutto cambia un giorno, quando Kyousuke trova a casa uno strano gioco che, come scoprirà in seguito, appartiene alla sorella. Quest'ultima lo scongiura in tutti i modi di mantenere segreta la sua passione per gli anime e i videogiochi al fine di proteggere la propria vita sociale, che, almeno esteriormente, sembra impeccabile.
I due si avvicineranno sempre di più (anche troppo) ed entreranno nel mondo degli anime, dove conosceranno tra l'altro Kuroneko e Saori: due ragazze appassionate di anime e manga.
Le vicende si susseguiranno in momenti di puro divertimento, alle volte esaltati dal carattere esplosivo di Kirino, altre volte invece dallo strambo atteggiamento di Kuroneko, perennemente in cosplay. La vita scorre tranquilla (o quasi), senonché, ben presto, sorgeranno complicazione nei rapporti tra i due fratelli. Kirino e Kyousuke diventeranno sempre più affiatati, fino a che non sorge qualcosa di più di un semplice affetto fraterno.
La commedia colpisce per i colori: puliti e limpidi, che ne esaltano l'atmosfera di serenità e allegria. Le musiche sono nella norma e neanche l'opening e la ending sono da buttare. Insomma, per quanto riguardo il reparto tecnico, devo ammettere che il lavoro è stato svolto in maniera discreta.
Tuttavia non è questo che rende l'anime entusiasmante. Il carattere dei vari personaggi è ben delineato e, nonostante il genere "commedia", riesce ad evitare classici stereotipi, mostrando invece sentimenti sinceri e quasi spontanei. In aggiunta si vede che, nel corso della serie, i protagonisti muteranno i loro rapporti e la crescita si protrarrà dalla prima all'ultima puntata.
Piccolo difetto: il finale.
Il mio povero cuore è stato dilaniato da un conflitto interiore. Infatti, senza fare spoiler, vi dico solamente che le puntate 13,14,15,16 sono descritte come finale alternativo e ciò, riprendendo lo stile dei classici giochi giapponesi a scelta multipla, mostra un altro possibile finale (non vi dirò qual è quello vero, lasciandovi anche a voi questo dubbio cartesiano).
L'idea in sé è eccezionale originale, ma l'ascia un bel po' l'amaro in bocca. Dunque lo si può vedere come un pregio oppure come difetto…a voi la scelta.
In conclusione "Oreimo" è un anime discreto, che può appassionare e divertire allo stesso tempo. Ottimo per passare il tempo e gustarsi una buona commedia.
Consigliato vivamente.
Voto finale: 7…e mezzo!
Originalità, ecco la parola chiave per quest'opera, che sprizza simpatia, ma non risparmia neanche momenti dolorosi e ricchi di suspense.
Kirino Kousaka e Kyousuke Kousaka sono due fratelli, ma non si parlano. Apparentemente non c'è una ragione precisa, ma la loro diversità li ha portati nel corso degli anni ad allontanarsi sempre di più. Tutto cambia un giorno, quando Kyousuke trova a casa uno strano gioco che, come scoprirà in seguito, appartiene alla sorella. Quest'ultima lo scongiura in tutti i modi di mantenere segreta la sua passione per gli anime e i videogiochi al fine di proteggere la propria vita sociale, che, almeno esteriormente, sembra impeccabile.
I due si avvicineranno sempre di più (anche troppo) ed entreranno nel mondo degli anime, dove conosceranno tra l'altro Kuroneko e Saori: due ragazze appassionate di anime e manga.
Le vicende si susseguiranno in momenti di puro divertimento, alle volte esaltati dal carattere esplosivo di Kirino, altre volte invece dallo strambo atteggiamento di Kuroneko, perennemente in cosplay. La vita scorre tranquilla (o quasi), senonché, ben presto, sorgeranno complicazione nei rapporti tra i due fratelli. Kirino e Kyousuke diventeranno sempre più affiatati, fino a che non sorge qualcosa di più di un semplice affetto fraterno.
La commedia colpisce per i colori: puliti e limpidi, che ne esaltano l'atmosfera di serenità e allegria. Le musiche sono nella norma e neanche l'opening e la ending sono da buttare. Insomma, per quanto riguardo il reparto tecnico, devo ammettere che il lavoro è stato svolto in maniera discreta.
Tuttavia non è questo che rende l'anime entusiasmante. Il carattere dei vari personaggi è ben delineato e, nonostante il genere "commedia", riesce ad evitare classici stereotipi, mostrando invece sentimenti sinceri e quasi spontanei. In aggiunta si vede che, nel corso della serie, i protagonisti muteranno i loro rapporti e la crescita si protrarrà dalla prima all'ultima puntata.
Piccolo difetto: il finale.
Il mio povero cuore è stato dilaniato da un conflitto interiore. Infatti, senza fare spoiler, vi dico solamente che le puntate 13,14,15,16 sono descritte come finale alternativo e ciò, riprendendo lo stile dei classici giochi giapponesi a scelta multipla, mostra un altro possibile finale (non vi dirò qual è quello vero, lasciandovi anche a voi questo dubbio cartesiano).
L'idea in sé è eccezionale originale, ma l'ascia un bel po' l'amaro in bocca. Dunque lo si può vedere come un pregio oppure come difetto…a voi la scelta.
In conclusione "Oreimo" è un anime discreto, che può appassionare e divertire allo stesso tempo. Ottimo per passare il tempo e gustarsi una buona commedia.
Consigliato vivamente.
Voto finale: 7…e mezzo!
Cosa mi aspettavo quando iniziai a vedere quest'opera?
Mi aspettavo un anime molto divertente, forse anche demenziale ma a conti fatti le scenette divertenti (seppur presenti) non risultano degne di nota e di certo non riescono a far ridere di gusto, riusciranno al massimo a strappare un sorrisino. Cos'ho trovato invece in Oreimo? Beh, innanzitutto tanta noia, e a seguire una trama con dei risvolti tutto sommato più seriosi di quel che avrei potuto immaginare. Tuttavia, in questo frangente, "serioso" non è sinonimo di qualità.
Se non lo si guarda distrattamente sarà facile accorgersi del messaggio di denuncia riguardo il fenomeno "otaku". Gli otaku che hanno paura di rivelare la loro passione perché, a torto o a ragione, verrebbero sicuramente emarginati, gli otaku che forse qualche problema lo hanno davvero, come del resto chiunque estremizzi un determinato comportamento, gli otaku che molto spesso vengono usati come capro espiatorio per qualche crimine e/o per qualche tipo di comportamento deviato. Ma non c'è solo questo. Una parte di Oreimo che ho apprezzato discretamente è l'evolversi del rapporto tra fratello e sorella, col fratello maggiore pronto ad aiutarla e a proteggerla anche a costo di esporsi in prima persona e tutto ciò nonostante la sorellina sia tutto tranne che amabile con lui. Un comportamento che non sarei mai stato in grado di emulare (la sorellina rischiava di finire scaraventata dalla finestra in diverse occasioni) ma per certo un comportamento interessante, persin capace d'insegnarci qualcosa direi.
La caratterizzazione del fratello sembra essere troppo remissiva ma in realtà dimostra un affetto e una maturità fuori dal comune mentre la sorellina (apparentemente perfettina) è un ginepraio di difetti. E' questa la caratterizzazione che l'autore voleva per lei, questo dev'essere il suo ruolo ma personalmente l'ho trovata a dir poco odiosa. Gli altri personaggi fanno il loro dovere senza rubarsi eccessivamente la scena ma una delle amiche della sorella (Kuroneko) avrebbe potuto dare un valore aggiunto alla storia se si fosse sfruttato maggiormente tale personaggio al quale, perlomeno, sono state dedicate 4 puntate extra conclusive, un vero e proprio finale alternativo diciamo ma anche questo risulta alquanto deludente.
Ricapitolando, sono rimasto deluso da quest'opera, essenzialmente per i ritmi blandi e la mancanza di qualcosa di realmente incisivo, purtroppo la noia si è presa possesso di me in più di un'occasione.
Ho la netta impressione che Oreimo avesse tutte le potenzialità per poter dar vita a qualcosa di decisamente più intrigante ma fallisce nel suo intento per via di un iter narrativo piuttosto discutibile. Non riesce a catturare l'attenzione del telespettatore in modo costante, non riesce a far divertire come era lecito aspettarsi da un'opera di questo genere, non riesce a proporre qualcosa di realmente "concreto" e per questo motivo (forse) mi sentirei di consigliarla unicamente a chi è alle prime armi con gli anime; in caso contrario si troverebbe a dover avere a che fare con tante situazioni più o meno viste e riviste. La passione di Kirino per gli "eroge" è l'unico elemento "originale" ma tutto quel che gli fa da contorno non ha niente di realmente accattivante, è semplicemente scialbo.
L'aspetto grafico è decisamente piacevole mentre, per quanto riguarda la soundtrack, posso segnalare poco o nulla, perlopiù è composta da brani che passano inascoltati e/o vengono dimenticati in un battito di ciglia. E dire che si son "ingegnati" a cambiare ending song ad ogni episodio ma in questo caso la quantità supera la qualità.
Il voto è un 4 e mezzo che arrotonderò per difetto.
Ci sarà una seconda serie ma, per quanto mi riguarda, questa basta e avanza.
Mi aspettavo un anime molto divertente, forse anche demenziale ma a conti fatti le scenette divertenti (seppur presenti) non risultano degne di nota e di certo non riescono a far ridere di gusto, riusciranno al massimo a strappare un sorrisino. Cos'ho trovato invece in Oreimo? Beh, innanzitutto tanta noia, e a seguire una trama con dei risvolti tutto sommato più seriosi di quel che avrei potuto immaginare. Tuttavia, in questo frangente, "serioso" non è sinonimo di qualità.
Se non lo si guarda distrattamente sarà facile accorgersi del messaggio di denuncia riguardo il fenomeno "otaku". Gli otaku che hanno paura di rivelare la loro passione perché, a torto o a ragione, verrebbero sicuramente emarginati, gli otaku che forse qualche problema lo hanno davvero, come del resto chiunque estremizzi un determinato comportamento, gli otaku che molto spesso vengono usati come capro espiatorio per qualche crimine e/o per qualche tipo di comportamento deviato. Ma non c'è solo questo. Una parte di Oreimo che ho apprezzato discretamente è l'evolversi del rapporto tra fratello e sorella, col fratello maggiore pronto ad aiutarla e a proteggerla anche a costo di esporsi in prima persona e tutto ciò nonostante la sorellina sia tutto tranne che amabile con lui. Un comportamento che non sarei mai stato in grado di emulare (la sorellina rischiava di finire scaraventata dalla finestra in diverse occasioni) ma per certo un comportamento interessante, persin capace d'insegnarci qualcosa direi.
La caratterizzazione del fratello sembra essere troppo remissiva ma in realtà dimostra un affetto e una maturità fuori dal comune mentre la sorellina (apparentemente perfettina) è un ginepraio di difetti. E' questa la caratterizzazione che l'autore voleva per lei, questo dev'essere il suo ruolo ma personalmente l'ho trovata a dir poco odiosa. Gli altri personaggi fanno il loro dovere senza rubarsi eccessivamente la scena ma una delle amiche della sorella (Kuroneko) avrebbe potuto dare un valore aggiunto alla storia se si fosse sfruttato maggiormente tale personaggio al quale, perlomeno, sono state dedicate 4 puntate extra conclusive, un vero e proprio finale alternativo diciamo ma anche questo risulta alquanto deludente.
Ricapitolando, sono rimasto deluso da quest'opera, essenzialmente per i ritmi blandi e la mancanza di qualcosa di realmente incisivo, purtroppo la noia si è presa possesso di me in più di un'occasione.
Ho la netta impressione che Oreimo avesse tutte le potenzialità per poter dar vita a qualcosa di decisamente più intrigante ma fallisce nel suo intento per via di un iter narrativo piuttosto discutibile. Non riesce a catturare l'attenzione del telespettatore in modo costante, non riesce a far divertire come era lecito aspettarsi da un'opera di questo genere, non riesce a proporre qualcosa di realmente "concreto" e per questo motivo (forse) mi sentirei di consigliarla unicamente a chi è alle prime armi con gli anime; in caso contrario si troverebbe a dover avere a che fare con tante situazioni più o meno viste e riviste. La passione di Kirino per gli "eroge" è l'unico elemento "originale" ma tutto quel che gli fa da contorno non ha niente di realmente accattivante, è semplicemente scialbo.
L'aspetto grafico è decisamente piacevole mentre, per quanto riguarda la soundtrack, posso segnalare poco o nulla, perlopiù è composta da brani che passano inascoltati e/o vengono dimenticati in un battito di ciglia. E dire che si son "ingegnati" a cambiare ending song ad ogni episodio ma in questo caso la quantità supera la qualità.
Il voto è un 4 e mezzo che arrotonderò per difetto.
Ci sarà una seconda serie ma, per quanto mi riguarda, questa basta e avanza.
Un anime carino e divertente per alcuni, e per motivi diametralmente opposti brutto e addirittura fastidioso per altri. Io sono del secondo partito, e credo di poterlo ritenere un anime insufficiente sotto molti punti di vista, in quanto non compie scelte vincenti, né per quanto riguarda i personaggi né per quanto riguarda lo sviluppo della storia.
I protagonisti sono Kirino Kosaka, ragazza che eccelle a scuola e nello sport e lavora anche come modella, e il fratello Kyosuke, ragazzo ordinario che deve sopportare i continui capricci della sorellina. E che capricci. Kirino infatti non solo è fastidiosa, ma è anche arrogante, prepotente, viziata, chi più ne ha più ne metta, e Kyosuke dal canto suo è sempre passivo e non sa farsi valere; semplicemente si limita ad obbedire alla sorella. La particolarità di Oreimo inizia dal segreto di Kirino: infatti nessuno sa che lei in realtà è una otaku che nasconde in camera sua i suoi acquisti, finché non la scopre Kyosuke. La premessa è interessante, ma l'entusiasmo si spegne subito appena si scopre che Kirino è appassionata solo per doujinshi ed eroge (videogiochi erotici) aventi come protagonisti un fratello e una sorella. E già qui mi chiedo dove voglia andare a parare questo anime. Il tema del siscon infatti emerge sporadicamente ed è finalizzato ad un fanservice poco gradito, mentre il tema otaku risulta già in parte compromesso per via della perversione di Kirino, che più che una otaku sembra in tutto e per tutto una semplice depravata. In seguito la storia si concentra sulle amicizie di Kirino, vecchie e nuove, e nel primo caso si tratta della sua amica d'infanzia, ragazza carina ma particolarmente paranoica e yandere. Delle nuove amicizie invece mi interesso, in quanto è su questi personaggi che la serie doveva puntare, almeno per non svilire quelli che potevano essere gli unici personaggi decenti: esse sono Saori, una otaku con gli occhiali a spirale e un' indole aperta e cordiale, e Kuroneko, ragazza vestita a mo di gothic lolita che si mostra fin da subito introversa e anche scorbutica. Queste due ragazze sono carenti di una cospicua caratterizzazione e sono messe lì solo per fare presenza e far sì che Kirino risalti, e questo è davvero un peccato; si poteva fare qualche sforzo in più almeno per Kuroneko.
La trama sostanzialmente segue i comportamenti che tiene Kirino con le sue amiche, le sue esigenze e gli avvenimenti che riguardano la sua vita da otaku, e tutti i personaggi la seguono a ruota, vivono e agiscono in funzione di lei. E come se non bastasse, come ci dice la stessa Kuroneko, Kirino ha una fortuna sfacciata in tutto. A me è venuto da pensare che Kirino sia una perfetta estranea che si intromette nella passione genuina di otaku veri e propri per imporre il proprio "credo" quantomeno discutibile, e questo mi ha fatto storcere il naso non poco, considerando anche che è uno dei personaggi più odiosi degli ultimi tempi. Considerando poi il fatto che qualunque cosa essa faccia, "cada sempre in piedi" e non le vada male nulla, contribuisce a creare avversione per questo personaggio sempre più inverosimile.
Abbiamo quindi dei personaggi poco approfonditi e poco azzeccati, e anche un presupposto, quello del descrivere gli otaku per come sono davvero, letto in modo controverso e discorde che per forza di cose crea una folta schiera di detrattori. Detrattori che però a mio parere hanno altri motivi oltre a questo per bocciarlo, quali, come ho già detto, i personaggi e la trama in sé, e anche la ripetitività dei vari modelli moe e tsundere accostati ad una grafica abbastanza anonima che non dà all'anime una marcia in più.
Detto questo concludo la recensione di un anime che in realtà aveva destato la mia curiosità e mi aveva infuso fiducia all'inizio, e do 5 principalmente per questo "fastidio" di fondo che mi ha trasmesso Oreimo, nonostante offrisse episodi abbastanza sopportabili e interessanti scorci di Akihabara, il rinomato quartiere degli otaku che molti di noi sicuramente vorremmo visitare.
I protagonisti sono Kirino Kosaka, ragazza che eccelle a scuola e nello sport e lavora anche come modella, e il fratello Kyosuke, ragazzo ordinario che deve sopportare i continui capricci della sorellina. E che capricci. Kirino infatti non solo è fastidiosa, ma è anche arrogante, prepotente, viziata, chi più ne ha più ne metta, e Kyosuke dal canto suo è sempre passivo e non sa farsi valere; semplicemente si limita ad obbedire alla sorella. La particolarità di Oreimo inizia dal segreto di Kirino: infatti nessuno sa che lei in realtà è una otaku che nasconde in camera sua i suoi acquisti, finché non la scopre Kyosuke. La premessa è interessante, ma l'entusiasmo si spegne subito appena si scopre che Kirino è appassionata solo per doujinshi ed eroge (videogiochi erotici) aventi come protagonisti un fratello e una sorella. E già qui mi chiedo dove voglia andare a parare questo anime. Il tema del siscon infatti emerge sporadicamente ed è finalizzato ad un fanservice poco gradito, mentre il tema otaku risulta già in parte compromesso per via della perversione di Kirino, che più che una otaku sembra in tutto e per tutto una semplice depravata. In seguito la storia si concentra sulle amicizie di Kirino, vecchie e nuove, e nel primo caso si tratta della sua amica d'infanzia, ragazza carina ma particolarmente paranoica e yandere. Delle nuove amicizie invece mi interesso, in quanto è su questi personaggi che la serie doveva puntare, almeno per non svilire quelli che potevano essere gli unici personaggi decenti: esse sono Saori, una otaku con gli occhiali a spirale e un' indole aperta e cordiale, e Kuroneko, ragazza vestita a mo di gothic lolita che si mostra fin da subito introversa e anche scorbutica. Queste due ragazze sono carenti di una cospicua caratterizzazione e sono messe lì solo per fare presenza e far sì che Kirino risalti, e questo è davvero un peccato; si poteva fare qualche sforzo in più almeno per Kuroneko.
La trama sostanzialmente segue i comportamenti che tiene Kirino con le sue amiche, le sue esigenze e gli avvenimenti che riguardano la sua vita da otaku, e tutti i personaggi la seguono a ruota, vivono e agiscono in funzione di lei. E come se non bastasse, come ci dice la stessa Kuroneko, Kirino ha una fortuna sfacciata in tutto. A me è venuto da pensare che Kirino sia una perfetta estranea che si intromette nella passione genuina di otaku veri e propri per imporre il proprio "credo" quantomeno discutibile, e questo mi ha fatto storcere il naso non poco, considerando anche che è uno dei personaggi più odiosi degli ultimi tempi. Considerando poi il fatto che qualunque cosa essa faccia, "cada sempre in piedi" e non le vada male nulla, contribuisce a creare avversione per questo personaggio sempre più inverosimile.
Abbiamo quindi dei personaggi poco approfonditi e poco azzeccati, e anche un presupposto, quello del descrivere gli otaku per come sono davvero, letto in modo controverso e discorde che per forza di cose crea una folta schiera di detrattori. Detrattori che però a mio parere hanno altri motivi oltre a questo per bocciarlo, quali, come ho già detto, i personaggi e la trama in sé, e anche la ripetitività dei vari modelli moe e tsundere accostati ad una grafica abbastanza anonima che non dà all'anime una marcia in più.
Detto questo concludo la recensione di un anime che in realtà aveva destato la mia curiosità e mi aveva infuso fiducia all'inizio, e do 5 principalmente per questo "fastidio" di fondo che mi ha trasmesso Oreimo, nonostante offrisse episodi abbastanza sopportabili e interessanti scorci di Akihabara, il rinomato quartiere degli otaku che molti di noi sicuramente vorremmo visitare.
"Ore no Imouto ga Konna ni Kawaii Wake ga Nai!", abbreviato comunemente in "OreImo", è un anime del 2010 che vanta l'impressionante titolo "Non è possibile che la mia sorellina sia così carina!"
E infatti non lo è. Kiririn, come ogni singolo personaggio che fa la sua comparsa in quest'assurdo complesso di 12, orripilanti episodi, è un esserino stereotipato e tremendamente irritante. Mentre il suo carattere fa seguito a quello che si è soliti chiamare modello "tsundere", il fratello è il solito, lesso, "zerbino", e la sua amica d'infanzia una timidona buona con tutti et cetera...
Ma procediamo con ordine. La storia è incentrata sulla quotidianità dei due fratelli già citati, sconvolta nel bel mezzo dell'adolescenza dalla scoperta di una segreta passione di Kiririn: il morboso interesse per tutto ciò che può essere definito il più squallido livello di merchandise otaku presente in Giappone. Il fratello maggiore l'aiuterà a tenere nascosta questa mania ai genitori e soprattutto alle compagne di classe, che la reputano un modello per fisico, reputazione, voti scolastici e bravura nello sport. Per di più Kirin lavora come modella in alcuni servizi fotografici, e non potrebbe proprio permettersi di rovinarsi l'immagine.
Per quanto la trama possa consistere in qualcosa di più che di due ideuzze buttate giù a caso (ed è questo il motivo che mi ha spinta ad iniziare la visione dell'anime), la realizzazione risulta in tutto e per tutto insufficiente. Diciamo che c'era la possibilità di sviluppare un anime guardabile, creando gag efficaci e personaggi accativanti. Tuttavia la regia opta per un'altra strada: farcire la serie di luoghi comuni e situazioni che superano l'imbarazzo per sfociare nello squallido (sì, la casuale palpatina non è divertente, è fastidiosa) trattando il tema del siscon come un semplice argomento di cui poter approfittare per introdurre scenette semi-ecchi e non, magari, da approfondire dal lato psicologico.
Gli episodi sono un susseguirsi di situazioni antipatiche e palesemente ignorate come occasioni per migliorare la trama. Per esempio, perché non approfondire meglio la psicologia di personaggi leggermente all'infuori degli stereotipati protagonisti, come Kuroneko e Saori? Macchè! Kuroneko, per quanto si fosse presentata come ragazza vagamente interessante, piomba nella monotonia con il suo atteggiamento malinconico che scoccia subito, mentre la ricca Saori è rovinata fin da subito con il cognome 'Bajeena'. Ma si può?
Ben poca soddisfazione ho riscontrato nella grafica. Dal tratto simpatico e dai colori sgargianti, lascia le espressioni perennemente uguali, e le pecche nei fondali non sono poche. In sostanza, ho comunque visto di peggio. Anche le musiche si sono rivelate godibili, dal ritmo placido e leggero. In particolare ho apprezzato l'idea di cambiare quasi sempre l'ending, idea che la stessa Kiririn esprime nel momento in cui descrive l'anime ideale che potrebbero trarre dalla sua serie di light novel.
Per concludere, l'appena sufficienza del comparto grafico-musicale non è in grado di coprire il vasto abisso che lascia l'assenza di trama, abisso che i creatori cercano di coprire suggerendo "colpi di scena" che di fatto non cambiano lo stato delle cose, "gag" che ridere non fanno, "situazioni atipiche" che hanno del già visto e dello squallido (scusate se continuo ad usare questo aggettivo, ma è il solo in grado di esprimere perfettamente quello che ho provato durante la visione).
Un anime che non consiglierei di vedere a nessuno, e che non si prende tre solo per il ritmo della sigla di Stardust Witch Meruru, entrato nella mia testa e mai uscito.
E infatti non lo è. Kiririn, come ogni singolo personaggio che fa la sua comparsa in quest'assurdo complesso di 12, orripilanti episodi, è un esserino stereotipato e tremendamente irritante. Mentre il suo carattere fa seguito a quello che si è soliti chiamare modello "tsundere", il fratello è il solito, lesso, "zerbino", e la sua amica d'infanzia una timidona buona con tutti et cetera...
Ma procediamo con ordine. La storia è incentrata sulla quotidianità dei due fratelli già citati, sconvolta nel bel mezzo dell'adolescenza dalla scoperta di una segreta passione di Kiririn: il morboso interesse per tutto ciò che può essere definito il più squallido livello di merchandise otaku presente in Giappone. Il fratello maggiore l'aiuterà a tenere nascosta questa mania ai genitori e soprattutto alle compagne di classe, che la reputano un modello per fisico, reputazione, voti scolastici e bravura nello sport. Per di più Kirin lavora come modella in alcuni servizi fotografici, e non potrebbe proprio permettersi di rovinarsi l'immagine.
Per quanto la trama possa consistere in qualcosa di più che di due ideuzze buttate giù a caso (ed è questo il motivo che mi ha spinta ad iniziare la visione dell'anime), la realizzazione risulta in tutto e per tutto insufficiente. Diciamo che c'era la possibilità di sviluppare un anime guardabile, creando gag efficaci e personaggi accativanti. Tuttavia la regia opta per un'altra strada: farcire la serie di luoghi comuni e situazioni che superano l'imbarazzo per sfociare nello squallido (sì, la casuale palpatina non è divertente, è fastidiosa) trattando il tema del siscon come un semplice argomento di cui poter approfittare per introdurre scenette semi-ecchi e non, magari, da approfondire dal lato psicologico.
Gli episodi sono un susseguirsi di situazioni antipatiche e palesemente ignorate come occasioni per migliorare la trama. Per esempio, perché non approfondire meglio la psicologia di personaggi leggermente all'infuori degli stereotipati protagonisti, come Kuroneko e Saori? Macchè! Kuroneko, per quanto si fosse presentata come ragazza vagamente interessante, piomba nella monotonia con il suo atteggiamento malinconico che scoccia subito, mentre la ricca Saori è rovinata fin da subito con il cognome 'Bajeena'. Ma si può?
Ben poca soddisfazione ho riscontrato nella grafica. Dal tratto simpatico e dai colori sgargianti, lascia le espressioni perennemente uguali, e le pecche nei fondali non sono poche. In sostanza, ho comunque visto di peggio. Anche le musiche si sono rivelate godibili, dal ritmo placido e leggero. In particolare ho apprezzato l'idea di cambiare quasi sempre l'ending, idea che la stessa Kiririn esprime nel momento in cui descrive l'anime ideale che potrebbero trarre dalla sua serie di light novel.
Per concludere, l'appena sufficienza del comparto grafico-musicale non è in grado di coprire il vasto abisso che lascia l'assenza di trama, abisso che i creatori cercano di coprire suggerendo "colpi di scena" che di fatto non cambiano lo stato delle cose, "gag" che ridere non fanno, "situazioni atipiche" che hanno del già visto e dello squallido (scusate se continuo ad usare questo aggettivo, ma è il solo in grado di esprimere perfettamente quello che ho provato durante la visione).
Un anime che non consiglierei di vedere a nessuno, e che non si prende tre solo per il ritmo della sigla di Stardust Witch Meruru, entrato nella mia testa e mai uscito.
<b>Il seguente paragrafo contiene spoiler!</b>
Ore no Imouto ka gonna ni kawaii wake ga nai, in breve "Oreimo" racconta la vita di un liceale qualunque, di nome Kosaka Kyosuke, e di sua sorella Kirino, studentessa delle media assai bella, brava a scuola, negli sport e che lavora anche come modella. Il rapporto tra i due è pessimo: difatti Kirino ignora sempre il fratello e lo tratta come un cane. Un giorno però, per caso, Kyosuke trova la custodia di un DVD di un anime che si intitola "Hoshikuzu Witch Meruru", tuttavia al suo interno si cela il CD di un eroge (gioco contenente scene dal contenuto sessuale esplicito) che parla del rapporto amoroso tra una sorellina minore e il fratello maggiore. Dopo essere stata scoperta, Kirino rivela al fratello la sua intera collezione di anime e di eroge (per i quali va letteralmente matta), rivelandosi un otaku molto accanita. Inoltre gli affida degli eroge da completare e vuole anche giocare ad alcuni di essi con lui (cosa alquanto spiacevole: giocare con il fratello maggiore ad un eroge che parla del rapporto tra fratelli...). Kirino vuole inoltre mantenere segreto il tutto, visto che le sue amiche odiano gli otaku e del resto anche i genitori e la società giapponese stessa. Così Kyosuke le propone di trovare "altra gente come lei" per poter parlare di quelle cose e si iscrive ad una community, per poi partecipare ad un meeting con gli altri iscritti. Qui incontra la direttrice della community, Saori Bajeena, una donna di mezza età, e una ragazzina che ci viene presentata attraverso il suo nickname, ovvero Kuroneko. Le due ragazzine iniziano subito a litigare in quanto hanno dei gusti completamente differenti, ma nonostante nessuna delle due lo voglia ammettere diventano grandi amiche. Ha inizio così la storia.
Alcuni personaggi risultano davvero molto particolari, come la stessa Kirino, una ragazza appassionata di eroge e che adora le sorelle minori (?) mi sembra alquanto singolare come cosa. Ciò non toglie però che i suoi comportamenti siano molto fastidiosi e quasi insopportabili. Anche Kuroneko mi sembra un ottimo personaggio, il migliore della serie per profondità, storia, stile e comportamento. Saori è ancora un mistero, forse è un personaggio più complicato di quello che sembra e questo mistero viene lasciato irrisolto. Kyosuke invece è abbastanza stereotipato, il solito obbediente e sottomesso cagnolino che fa di tutto per aiutare la sorella anche se lei lo ha sempre trattato da cani per 15 anni. Anche Ayase, una delle amiche di Kirino, è stereotipata e rappresenta la società giapponese stessa. Gli altri personaggi sono abbastanza secondari e poco sviluppati, forse solo Manami, amica di infanzia di Kyosuke, si salva un po', ma anche lei è abbastanza trascurata, segno che la storia gira tutta attorno a Kirino e le sue manie.
La colonna sonora è di pregevole fattura, adatta e simpatica; la opening è bellissima, una delle più belle che io abbia mai sentito (e ne ho sentite parecchie), bello anche come il video di questa cambi anche in base all'episodio (molto bella quella dove presenta i personaggi come se fosse un picchiaduro).
Anche le animazioni sono molto belle e ben fatte ma soprattutto molto moe.
Commento personale: inizialmente sembrava molto promettente, ma con il passare degli episodi si è un po' spento. Il finale anche è abbastanza scontato; però alla fine qualche risata la strappa. Ho apprezzato molto di più gli episodi extra incentrati su Kuroneko, anche se pure lì, il finale è abbastanza scontato... Ora sono in attesa di vedere cosa ci riserverà la oramai prossima "season".
Ore no Imouto ka gonna ni kawaii wake ga nai, in breve "Oreimo" racconta la vita di un liceale qualunque, di nome Kosaka Kyosuke, e di sua sorella Kirino, studentessa delle media assai bella, brava a scuola, negli sport e che lavora anche come modella. Il rapporto tra i due è pessimo: difatti Kirino ignora sempre il fratello e lo tratta come un cane. Un giorno però, per caso, Kyosuke trova la custodia di un DVD di un anime che si intitola "Hoshikuzu Witch Meruru", tuttavia al suo interno si cela il CD di un eroge (gioco contenente scene dal contenuto sessuale esplicito) che parla del rapporto amoroso tra una sorellina minore e il fratello maggiore. Dopo essere stata scoperta, Kirino rivela al fratello la sua intera collezione di anime e di eroge (per i quali va letteralmente matta), rivelandosi un otaku molto accanita. Inoltre gli affida degli eroge da completare e vuole anche giocare ad alcuni di essi con lui (cosa alquanto spiacevole: giocare con il fratello maggiore ad un eroge che parla del rapporto tra fratelli...). Kirino vuole inoltre mantenere segreto il tutto, visto che le sue amiche odiano gli otaku e del resto anche i genitori e la società giapponese stessa. Così Kyosuke le propone di trovare "altra gente come lei" per poter parlare di quelle cose e si iscrive ad una community, per poi partecipare ad un meeting con gli altri iscritti. Qui incontra la direttrice della community, Saori Bajeena, una donna di mezza età, e una ragazzina che ci viene presentata attraverso il suo nickname, ovvero Kuroneko. Le due ragazzine iniziano subito a litigare in quanto hanno dei gusti completamente differenti, ma nonostante nessuna delle due lo voglia ammettere diventano grandi amiche. Ha inizio così la storia.
Alcuni personaggi risultano davvero molto particolari, come la stessa Kirino, una ragazza appassionata di eroge e che adora le sorelle minori (?) mi sembra alquanto singolare come cosa. Ciò non toglie però che i suoi comportamenti siano molto fastidiosi e quasi insopportabili. Anche Kuroneko mi sembra un ottimo personaggio, il migliore della serie per profondità, storia, stile e comportamento. Saori è ancora un mistero, forse è un personaggio più complicato di quello che sembra e questo mistero viene lasciato irrisolto. Kyosuke invece è abbastanza stereotipato, il solito obbediente e sottomesso cagnolino che fa di tutto per aiutare la sorella anche se lei lo ha sempre trattato da cani per 15 anni. Anche Ayase, una delle amiche di Kirino, è stereotipata e rappresenta la società giapponese stessa. Gli altri personaggi sono abbastanza secondari e poco sviluppati, forse solo Manami, amica di infanzia di Kyosuke, si salva un po', ma anche lei è abbastanza trascurata, segno che la storia gira tutta attorno a Kirino e le sue manie.
La colonna sonora è di pregevole fattura, adatta e simpatica; la opening è bellissima, una delle più belle che io abbia mai sentito (e ne ho sentite parecchie), bello anche come il video di questa cambi anche in base all'episodio (molto bella quella dove presenta i personaggi come se fosse un picchiaduro).
Anche le animazioni sono molto belle e ben fatte ma soprattutto molto moe.
Commento personale: inizialmente sembrava molto promettente, ma con il passare degli episodi si è un po' spento. Il finale anche è abbastanza scontato; però alla fine qualche risata la strappa. Ho apprezzato molto di più gli episodi extra incentrati su Kuroneko, anche se pure lì, il finale è abbastanza scontato... Ora sono in attesa di vedere cosa ci riserverà la oramai prossima "season".
"Ore no imōto ga konna ni kawaii wake ga nai", più semplicemente "Oreimo", segue le vicende (le disavventure per meglio dire) di Kyosuke Kosaka, un tranquillo ragazzo del liceo la cui vita viene sconvolta quando scopre che la sorella, coprotagonista della storia, Kirino, dietro un'apparenza di modella perfetta in tutto, nasconde un (imbarazzante, per lei) segreto, è un inguaribile otaku.
Da qui Kyosuke affronta innumerevoli casini createsi per colpa della sorella, che non vuole svelare il suo segreto. Solo poche sono le persone che conosceranno la "vera" Kirino, tra cui il personaggio a mio parere meglio riuscito dell'anime, Kuroneko, con la quale darà vita a "battaglie otaku" verbali che sono forse la parte più divertente della storia. Altri personaggi secondari seguiranno le vicende dei due, tra cui mi preme sottolineare Saori, altro divertente personaggio. L'anime invece, pur partendo da una buona premessa, non sembra riuscire a svilupparla fino in fondo. Per di più, per mio conto, ha il difetto di fossilizzarsi troppo sull'irritante personaggio di Kirino, mentre non sviluppa quanto meriterebbero, personaggi davvero piacevoli, come la stessa Kuroneko. Il focus della storia diviene l'essere se stessi con le altre persone, ma questo tema non viene sviluppato come meriterebbe(e non aiuta in questo che Kirino sia antipatica da morire), ed altri anime (vedi "Toradora") in quest'ambito, sanno fare molto meglio.
Sul lato grafico e del doppiaggio nulla vi è da eccepire, anzi l'anime si assesta su un livello piuttosto alto. In definitiva abbiamo di fronte una storia che riesce nell'intento di far divertire lo spettatore, ma forse non ad appassionarlo, a coinvolgerlo, e che si trascina un po stancamente verso il finale. Difetti che si spera vengano limati nella seconda serie.
Da qui Kyosuke affronta innumerevoli casini createsi per colpa della sorella, che non vuole svelare il suo segreto. Solo poche sono le persone che conosceranno la "vera" Kirino, tra cui il personaggio a mio parere meglio riuscito dell'anime, Kuroneko, con la quale darà vita a "battaglie otaku" verbali che sono forse la parte più divertente della storia. Altri personaggi secondari seguiranno le vicende dei due, tra cui mi preme sottolineare Saori, altro divertente personaggio. L'anime invece, pur partendo da una buona premessa, non sembra riuscire a svilupparla fino in fondo. Per di più, per mio conto, ha il difetto di fossilizzarsi troppo sull'irritante personaggio di Kirino, mentre non sviluppa quanto meriterebbero, personaggi davvero piacevoli, come la stessa Kuroneko. Il focus della storia diviene l'essere se stessi con le altre persone, ma questo tema non viene sviluppato come meriterebbe(e non aiuta in questo che Kirino sia antipatica da morire), ed altri anime (vedi "Toradora") in quest'ambito, sanno fare molto meglio.
Sul lato grafico e del doppiaggio nulla vi è da eccepire, anzi l'anime si assesta su un livello piuttosto alto. In definitiva abbiamo di fronte una storia che riesce nell'intento di far divertire lo spettatore, ma forse non ad appassionarlo, a coinvolgerlo, e che si trascina un po stancamente verso il finale. Difetti che si spera vengano limati nella seconda serie.
"Oreimo" si è rivelato realistico, lento e strano. Nel frattempo che aspettavo l'arrivo dei DVD di "Trigun", ho deciso di spulciare la mia lista anime alla ricerca di qualcosa che potesse interessarmi. Leggendo la trama ho pensato di trovare un anime stile "Kami nomi shizu sekai" o come "Welcome to NHK" in cui abbiamo un appassionato di manga/anime o videogiochi che lotta contro la società per farsi accettare. In effetti quello che è stato promesso si riesce a trovare, anche se ci sono diversi elementi che rendono "Oreimo" molto particolare e alquanto strano. Ovviamente è la protagonista femminile a rendere il tutto particolare.
Procediamo con ordine. Kyosuke è uno dei soliti personaggi che adora la normalità. Odia tutto ciò che va fuori questi schemi e, prima tra tutti, sua sorella, che è una modella famosa, un'ottima atleta e un'ottima studentessa. In realtà tra i due non esiste un vero legame e, anche se lo dicono spesso, non si odiano. Diciamo il reale e classico rapporto tra fratello e sorella. Kyosuke un giorno però riesce a scoprire che la ragazza è un'appassionata di manga e un'amante di eroge. La storia, diciamo, prosegue con l'avventura dei due che si troveranno più volte a confronto con le persone per la passione di Kirino.
Ciò che ho particolarmente odiato è la falsamente celata tematica dell'incesto. Già in "Kiss x Sis" avevo fatto notare il mio disappunto per questo tema non tanto per il contenuto, ma perché è di difficile realizzazione. Inserire questa fantasia e poi lavorarci con un personaggio tsundere come Kirino mi è sembrato sbagliato. Il tabù unito al carattere particolare della protagonista rende il personaggio statico. Non c'è cambiamento e se questo avviene è forzato e fastidioso. Kirino infatti per come si comporta è quasi un personaggio da videogioco. Peccato, perché il tutto è molto realistico.
Infatti proprio quello che mi ha colpito è il realismo usato nell'affrontare le tematiche "otaku". Kirino non ostenta questa sua passione in quanto potrebbe essere discriminata, ma quando si riesce ad aprire è in pace con se stessa. Inoltre ho adorato la veridicità degli incontri tra appassionati di anime. Chi va nei vari comics o fiere e conosce qualche altro otaku diventa subito amico e potrebbero parlare per ore della loro passione anche accendendo i toni nei momenti di disappunto.
Quest'anime mi ha ricordato tantissimo "Nogizaka Haruka no Himitsu". Anche lì avevo apprezzato la veridicità di comportamento di noi otaku, però il lavoro, in questo caso, è appena sufficiente.
Non ci sono tagli profondi né momenti di riflessione. Tutto avviene senza un vero scopo, se non quello di avvicinare il fratello alla sorella. I temi come la discriminazione, il lottare per le proprie passioni e l'amicizia sono in secondo piano, lasciando l'amaro in bocca proprio perché non vengono sviluppati. Il ritmo, infatti, è altalenante. Si passa da episodi che sembrano intensi a episodi che non mostrano nulla e servono da contorno per legare maggiormente i due personaggi (esempio ne è l'episodio "Mia sorella gioca tutto il giorno agli eroge").
Il livello tecnico è buono. I disegni sono molto carini e i colori non troppo luminosi. La regia non è complessa, visto il genere di anime, e mancano quasi completamente le OST, se non un paio di canzoni che ti bloccano tanto quanto "Gangnam Style". Personalmente ho ritenuto interessanti i corpi dei personaggi.
"Oreimo" è un anime nella media. Probabilmente però la cosa che mancava era o il taglio sentimentale o il taglio profondo. Le gag comunque sono quasi sempre carine, anche se scontate - dopo "Zero no Tsukaima" se una tsundere fa qualcosa di diverso mi fa ridere, quindi questo commento sulle gag vale poco.
Lo consiglio a chi ha amato tutti gli anime sopracitati e in più a chi adora tutti gli anime che fanno tante citazioni anime e manga reali: qui ne vengono presentate alcune davvero particolari.
Procediamo con ordine. Kyosuke è uno dei soliti personaggi che adora la normalità. Odia tutto ciò che va fuori questi schemi e, prima tra tutti, sua sorella, che è una modella famosa, un'ottima atleta e un'ottima studentessa. In realtà tra i due non esiste un vero legame e, anche se lo dicono spesso, non si odiano. Diciamo il reale e classico rapporto tra fratello e sorella. Kyosuke un giorno però riesce a scoprire che la ragazza è un'appassionata di manga e un'amante di eroge. La storia, diciamo, prosegue con l'avventura dei due che si troveranno più volte a confronto con le persone per la passione di Kirino.
Ciò che ho particolarmente odiato è la falsamente celata tematica dell'incesto. Già in "Kiss x Sis" avevo fatto notare il mio disappunto per questo tema non tanto per il contenuto, ma perché è di difficile realizzazione. Inserire questa fantasia e poi lavorarci con un personaggio tsundere come Kirino mi è sembrato sbagliato. Il tabù unito al carattere particolare della protagonista rende il personaggio statico. Non c'è cambiamento e se questo avviene è forzato e fastidioso. Kirino infatti per come si comporta è quasi un personaggio da videogioco. Peccato, perché il tutto è molto realistico.
Infatti proprio quello che mi ha colpito è il realismo usato nell'affrontare le tematiche "otaku". Kirino non ostenta questa sua passione in quanto potrebbe essere discriminata, ma quando si riesce ad aprire è in pace con se stessa. Inoltre ho adorato la veridicità degli incontri tra appassionati di anime. Chi va nei vari comics o fiere e conosce qualche altro otaku diventa subito amico e potrebbero parlare per ore della loro passione anche accendendo i toni nei momenti di disappunto.
Quest'anime mi ha ricordato tantissimo "Nogizaka Haruka no Himitsu". Anche lì avevo apprezzato la veridicità di comportamento di noi otaku, però il lavoro, in questo caso, è appena sufficiente.
Non ci sono tagli profondi né momenti di riflessione. Tutto avviene senza un vero scopo, se non quello di avvicinare il fratello alla sorella. I temi come la discriminazione, il lottare per le proprie passioni e l'amicizia sono in secondo piano, lasciando l'amaro in bocca proprio perché non vengono sviluppati. Il ritmo, infatti, è altalenante. Si passa da episodi che sembrano intensi a episodi che non mostrano nulla e servono da contorno per legare maggiormente i due personaggi (esempio ne è l'episodio "Mia sorella gioca tutto il giorno agli eroge").
Il livello tecnico è buono. I disegni sono molto carini e i colori non troppo luminosi. La regia non è complessa, visto il genere di anime, e mancano quasi completamente le OST, se non un paio di canzoni che ti bloccano tanto quanto "Gangnam Style". Personalmente ho ritenuto interessanti i corpi dei personaggi.
"Oreimo" è un anime nella media. Probabilmente però la cosa che mancava era o il taglio sentimentale o il taglio profondo. Le gag comunque sono quasi sempre carine, anche se scontate - dopo "Zero no Tsukaima" se una tsundere fa qualcosa di diverso mi fa ridere, quindi questo commento sulle gag vale poco.
Lo consiglio a chi ha amato tutti gli anime sopracitati e in più a chi adora tutti gli anime che fanno tante citazioni anime e manga reali: qui ne vengono presentate alcune davvero particolari.
"Oreimo" si pone come una commedia degli equivoci in salsa giapponese. La trama tratta di un normale liceale diciassettenne di nome Kyousuke che un bel giorno scopre che sua sorella minore, da sempre considerata da tutti in famiglia la "bambina prodigio" per quanto riguarda scuola sport e, sì, anche concorsi di bellezza, è segretamente una otaku incallita, appassionata di eroge. Kirino, questo è il nome della ragazzina (loli), si confida con il fratello facendogli però giurare di non rivelare il suo segreto a nessuno, pena la perdita della propria credibilità con i genitori e i compagni a scuola. Da qui in poi scaturiranno una serie di eventi concatenati che porteranno i due a conoscersi meglio e fare amicizia, dato che fino a quel momento il rapporto tra loro era sempre stato freddo e tacito. La trama, come si può notare fin da subito, è abbastanza lineare e fatta di situazioni che si susseguiranno temporalmente in maniera unidirezionale fino all'arrivo della conclusione della serie.
Il punto di forza di quest'anime è, secondo me, la capacità di catturare lo spettatore con situazioni divertenti sempre diverse, basate soprattutto sull'imbarazzo nei confronti di alcune tematiche quali quelle del sesso e, perché no, a volte anche delle perversioni. Attenzione però, non confondiamo "Oreimo" con un anime pieno di fanservice o basato esclusivamente su quest'ultimo. Esso è infatti presente in quantità minime e la presenza di materiale "per adulti" si fa sentire di solito quasi del tutto su "riferimento", facendo intravedere pochissime scene di nudo "sconce", se così possiamo definirle. La trama, però, non è basata soltanto su situazioni divertenti. L'opera infatti non mancherà di trattare anche tematiche più serie, quali ad esempio l'ottica nella quale vengono visti i cosiddetti otaku nella cultura giapponese, con scene che possono far anche riflettere su questi specifici argomenti. Il tutto è condito squisitamente con riferimenti alla cultura nerd/otaku giapponese con chiare citazioni a molte opere sia fumettistiche/animate sia videoludiche, anche provenienti dal mondo underground dei videogiochi erotici. Citazioni che, sicuramente, sapranno strappare più di un sorriso agli intenditori.
I personaggi sono carismatici e secondo me perfettamente caratterizzati, e più che adatti a questo genere di anime, quindi perfettamente contestualizzati all'interno della storia. Niente da dire a riguardo. Sul lato tecnico il tutto è perfetto, con una colonna sonora appropriata e disegni puliti. Lo stile potrà non piacere a tutti, dato che tutte le ragazze vengono rappresentate in maniera "pucciosa" e carina, e il mondo viene delineato in maniera estremamente colorata.
Conclusoni: concludo con il dire che "Oreimo" è un anime che mi è piaciuto tantissimo e ha saputo prendermi e farmi ridere fino all'ultimo secondo dell'ending dell'episodio finale. Sicuramente non è un anime adatto a tutti dato che per apprezzarlo deve piacere questo genere di comicità "dell'imbarazzo". Consiglio comunque la visione, almeno dei primi episodi, a tutti, per capire a pieno se questo genere di anime può piacervi o meno e soprattutto se può farvi ridere o no, perché è questo ciò su cui si basa questa serie, il far ridere. Non date ascolto a chi dice che si tratta di una anime per pervertiti e dategli una possibilità, potrebbe piacervi.
Il punto di forza di quest'anime è, secondo me, la capacità di catturare lo spettatore con situazioni divertenti sempre diverse, basate soprattutto sull'imbarazzo nei confronti di alcune tematiche quali quelle del sesso e, perché no, a volte anche delle perversioni. Attenzione però, non confondiamo "Oreimo" con un anime pieno di fanservice o basato esclusivamente su quest'ultimo. Esso è infatti presente in quantità minime e la presenza di materiale "per adulti" si fa sentire di solito quasi del tutto su "riferimento", facendo intravedere pochissime scene di nudo "sconce", se così possiamo definirle. La trama, però, non è basata soltanto su situazioni divertenti. L'opera infatti non mancherà di trattare anche tematiche più serie, quali ad esempio l'ottica nella quale vengono visti i cosiddetti otaku nella cultura giapponese, con scene che possono far anche riflettere su questi specifici argomenti. Il tutto è condito squisitamente con riferimenti alla cultura nerd/otaku giapponese con chiare citazioni a molte opere sia fumettistiche/animate sia videoludiche, anche provenienti dal mondo underground dei videogiochi erotici. Citazioni che, sicuramente, sapranno strappare più di un sorriso agli intenditori.
I personaggi sono carismatici e secondo me perfettamente caratterizzati, e più che adatti a questo genere di anime, quindi perfettamente contestualizzati all'interno della storia. Niente da dire a riguardo. Sul lato tecnico il tutto è perfetto, con una colonna sonora appropriata e disegni puliti. Lo stile potrà non piacere a tutti, dato che tutte le ragazze vengono rappresentate in maniera "pucciosa" e carina, e il mondo viene delineato in maniera estremamente colorata.
Conclusoni: concludo con il dire che "Oreimo" è un anime che mi è piaciuto tantissimo e ha saputo prendermi e farmi ridere fino all'ultimo secondo dell'ending dell'episodio finale. Sicuramente non è un anime adatto a tutti dato che per apprezzarlo deve piacere questo genere di comicità "dell'imbarazzo". Consiglio comunque la visione, almeno dei primi episodi, a tutti, per capire a pieno se questo genere di anime può piacervi o meno e soprattutto se può farvi ridere o no, perché è questo ciò su cui si basa questa serie, il far ridere. Non date ascolto a chi dice che si tratta di una anime per pervertiti e dategli una possibilità, potrebbe piacervi.
"Oreimo" è un anime quantomeno particolare: tutti lo conoscono, ma ben pochi l'hanno realmente visto, e di certo non è una gran perdita lasciarlo dov'è. In breve la storia tratta di due fratelli, Kyosuke e Kirino, e del loro rapporto parecchio complesso, senza però scadere nel volgare, o nell'incesto, per fortuna.
Che dire dell'anime in sé? Non c'è una vera e propria trama, essendo uno slice of life, e raramente capita di essere interessati alle vicende, non c'è coinvolgimento, anche se penso che la colpa di tutto possa ricadere sul lato peggiore di quest'anime: i personaggi.
Kirino è la persona più odiosa e scorbutica che abbia mai avuto modo di vedere in un anime, persino Lucy Van Pelt dei Peanuts era un angioletto paragonata a questa irritante ragazza in perenne ciclo mestruale; Kyosuke invece è uno zerbino fatto persona, capace di farsi sottomettere totalmente dalla prima ragazzina delle medie che passa, non ha personalità ed è capace di umiliarsi, e buttare al vento la propria reputazione, per una sorella che, se va bene, per ringraziarlo gli tirerà un calcio nelle palle, dopo averlo insultato. Bella trovata.
Gli altri personaggi sono totalmente vuoti e anonimi, non destano interesse, a eccezione di Kuroneko, che sarei stato felice di vedere come protagonista dell'intera serie, al posto di Kirino. Ci tengo anche a precisare che il rapporto tra Kyosuke e Kirino non è il solito rapporto scemo/tsundere, ma si limita a Kirino che impone degli ordini a suo fratello, che nonostante abbia tutti i motivi per rifiutare, obbedirà come un cane fedele, per poi al ritorno beccarsi insulti e botte, come ringraziamento, il tutto per 12 puntate. E questo dovrebbe essere un siscon? Per fortuna non lo è, ma variare la personalità di questi due individui sarebbe stato un bel po' meglio.
Perché dargli 6 allora? Ho guardato questa serie in due giorni, e devo ammettere che non è per niente difficile da completare, essendo composta solo da 12 puntate e 4 OAV, ma soprattutto ho imparato nuovi aspetti dell'otaku medio giapponese che ancora mi sfuggivano, oppure altri concetti, come la realizzazione di un anime, ecc. Su questo devo dire che l'anime è stato oltremodo istruttivo.
Quindi? "Oreimo" si merita una sufficienza piena, ma non di più. Essendo una serie di nicchia, ma di certo non un capolavoro come "Kami nomi zo shiru sekai", può essere guardato, oppure lasciato da parte, come preferite.
Che dire dell'anime in sé? Non c'è una vera e propria trama, essendo uno slice of life, e raramente capita di essere interessati alle vicende, non c'è coinvolgimento, anche se penso che la colpa di tutto possa ricadere sul lato peggiore di quest'anime: i personaggi.
Kirino è la persona più odiosa e scorbutica che abbia mai avuto modo di vedere in un anime, persino Lucy Van Pelt dei Peanuts era un angioletto paragonata a questa irritante ragazza in perenne ciclo mestruale; Kyosuke invece è uno zerbino fatto persona, capace di farsi sottomettere totalmente dalla prima ragazzina delle medie che passa, non ha personalità ed è capace di umiliarsi, e buttare al vento la propria reputazione, per una sorella che, se va bene, per ringraziarlo gli tirerà un calcio nelle palle, dopo averlo insultato. Bella trovata.
Gli altri personaggi sono totalmente vuoti e anonimi, non destano interesse, a eccezione di Kuroneko, che sarei stato felice di vedere come protagonista dell'intera serie, al posto di Kirino. Ci tengo anche a precisare che il rapporto tra Kyosuke e Kirino non è il solito rapporto scemo/tsundere, ma si limita a Kirino che impone degli ordini a suo fratello, che nonostante abbia tutti i motivi per rifiutare, obbedirà come un cane fedele, per poi al ritorno beccarsi insulti e botte, come ringraziamento, il tutto per 12 puntate. E questo dovrebbe essere un siscon? Per fortuna non lo è, ma variare la personalità di questi due individui sarebbe stato un bel po' meglio.
Perché dargli 6 allora? Ho guardato questa serie in due giorni, e devo ammettere che non è per niente difficile da completare, essendo composta solo da 12 puntate e 4 OAV, ma soprattutto ho imparato nuovi aspetti dell'otaku medio giapponese che ancora mi sfuggivano, oppure altri concetti, come la realizzazione di un anime, ecc. Su questo devo dire che l'anime è stato oltremodo istruttivo.
Quindi? "Oreimo" si merita una sufficienza piena, ma non di più. Essendo una serie di nicchia, ma di certo non un capolavoro come "Kami nomi zo shiru sekai", può essere guardato, oppure lasciato da parte, come preferite.
Non so che idea abbiate dell'otaku medio nipponico, ma questi, nell'immaginario collettivo giapponese, è una figura spregevole, un sottoprodotto umano ignaro delle basilari norme di igiene personale, un ciandala recluso nel buio di una stanza, morbosamente dedito al culto dei suoi hobby.
Prospettiva che, con virtuosismo da prestigiatore, si può ribaltare però senza vergogna, se si tiene bene a mente che il mondo otaku, per le case di produzione di anime, manga ed eroge, è una fonte spropositata di reddito, da stigmatizzare in pubblico, ma da lusingare sottobanco.
E visto che ogni tanto bisogna pur far gongolare l'ego represso di questa stirpe negletta, ecco che AIC Build ha pensato bene di deliziarci con "Oreimo" - vi prego, non costringetemi a scriverne per intero il titolo, perché è veramente stupido -, anime la cui protagonista non è che la trasfigurazione del concetto stesso di otaku: bella, alla moda, atletica e studiosa, Kirino è infatti la figlia perfetta che ogni buon papà dagli occhi a mandorla vorrebbe avere. Beh, quasi perfetta, se consideriamo la sua segreta passione per gli eroge dalla trama incestuosa, passione che l'accomuna pericolosamente ai quei suoi compatrioti socialmente emarginati, e che la costringe a vivere in perenne contraddizione con la sua reale natura.
Un'adolescente modello con perversioni da maniaco… a pensarci bene un concept assurdo, che permette tuttavia di abbozzare un divertente affresco su un universo colorato e stravagante, il cui popolo, dipinto forse con eccessiva indulgenza, può orgogliosamente dichiarare il suo amore per doushinji, cosplay e visual novel, in una satira (non certo velenosa) delle sue manie e dei suoi comportamenti grotteschi.
Nella rivalità tra Kuroneko, gothloli fanatica di anime sofisticati e intellettuali, e Kirino, schiava del moe più insulso, "Oreimo" offre gli spunti migliori, soprattutto quando le due ragazze si confrontano sui loro personaggi preferiti, Meruru e Maschera, a loro volta parodie dei generi majokko e seinen.
In un simile contesto, forzare l'inserimento di un elemento sentimentale non ha molto senso, poiché corre il serio rischio di risultare quantomeno stucchevole. Evidentemente, non l'hanno pensata così gli autori, i quali hanno avuto la brillante idea di guastare l'atmosfera dell'anime con la patetica descrizione del rapporto tra Kirino e suo fratello Kyosuke: servizievole fino alla nausea nei confronti della sorella, Kyosuke è infatti un personaggio vuoto, inutile, inspiegabilmente deferente verso colei che lo tratta come uno zerbino, psicologicamente piatto dalla prima all'ultima puntata.
Fastidiosamente pendente verso tematiche siscon, l'anime è oltretutto reso più irritante dalla patologica predilezione di Kirino per le cosiddette 'sorelline' - acerbe lolite innamorate del loro 'oni-chan' - capace di insinuare più di un dubbio sulla finalità stessa dell'opera: "Oreimo" vuole divertire, o vuole solleticare le perverse fantasie degli otaku più lascivi?
La propensione per la seconda possibilità è forte; ci fosse almeno un'evoluzione nel personaggio di Kyosuke, un progressivo allontanamento dal rapporto morboso con la sorella, ci si potrebbe forse ricredere: invece, senza scendere nei dettagli, va constatato con rammarico che la situazione non muta nemmeno nei quattro episodi speciali (i quali, identificati come "True Route", illudono lo spettatore alimentando la speranza di un ipotetico cambiamento).
Peccato, se questa serie si fosse limitata a prendere bonariamente in giro le abitudini degli otaku, il mio giudizio su di essa sarebbe stato tutto sommato favorevole.
A salvare in parte la baracca ci pensa la superba realizzazione tecnica, che presenta l'anime in una confezione davvero di pregio: animazioni fluide, disegni eccellenti, opening con immagini differenti per ogni singolo episodio, e sigle di chiusura sempre diverse.
Un lavoro indubbiamente lodevole, che non nasconde però le pecche di un'opera che cerca con troppa spudoratezza il favore della fetta di pubblico cui è indirizzata.
Da guardare se volete farvi qualche risata sulle stravaganze degli otaku, o se avete bisogno di un corso accelerato per familiarizzare con il lessico relativo al loro mondo.
Prospettiva che, con virtuosismo da prestigiatore, si può ribaltare però senza vergogna, se si tiene bene a mente che il mondo otaku, per le case di produzione di anime, manga ed eroge, è una fonte spropositata di reddito, da stigmatizzare in pubblico, ma da lusingare sottobanco.
E visto che ogni tanto bisogna pur far gongolare l'ego represso di questa stirpe negletta, ecco che AIC Build ha pensato bene di deliziarci con "Oreimo" - vi prego, non costringetemi a scriverne per intero il titolo, perché è veramente stupido -, anime la cui protagonista non è che la trasfigurazione del concetto stesso di otaku: bella, alla moda, atletica e studiosa, Kirino è infatti la figlia perfetta che ogni buon papà dagli occhi a mandorla vorrebbe avere. Beh, quasi perfetta, se consideriamo la sua segreta passione per gli eroge dalla trama incestuosa, passione che l'accomuna pericolosamente ai quei suoi compatrioti socialmente emarginati, e che la costringe a vivere in perenne contraddizione con la sua reale natura.
Un'adolescente modello con perversioni da maniaco… a pensarci bene un concept assurdo, che permette tuttavia di abbozzare un divertente affresco su un universo colorato e stravagante, il cui popolo, dipinto forse con eccessiva indulgenza, può orgogliosamente dichiarare il suo amore per doushinji, cosplay e visual novel, in una satira (non certo velenosa) delle sue manie e dei suoi comportamenti grotteschi.
Nella rivalità tra Kuroneko, gothloli fanatica di anime sofisticati e intellettuali, e Kirino, schiava del moe più insulso, "Oreimo" offre gli spunti migliori, soprattutto quando le due ragazze si confrontano sui loro personaggi preferiti, Meruru e Maschera, a loro volta parodie dei generi majokko e seinen.
In un simile contesto, forzare l'inserimento di un elemento sentimentale non ha molto senso, poiché corre il serio rischio di risultare quantomeno stucchevole. Evidentemente, non l'hanno pensata così gli autori, i quali hanno avuto la brillante idea di guastare l'atmosfera dell'anime con la patetica descrizione del rapporto tra Kirino e suo fratello Kyosuke: servizievole fino alla nausea nei confronti della sorella, Kyosuke è infatti un personaggio vuoto, inutile, inspiegabilmente deferente verso colei che lo tratta come uno zerbino, psicologicamente piatto dalla prima all'ultima puntata.
Fastidiosamente pendente verso tematiche siscon, l'anime è oltretutto reso più irritante dalla patologica predilezione di Kirino per le cosiddette 'sorelline' - acerbe lolite innamorate del loro 'oni-chan' - capace di insinuare più di un dubbio sulla finalità stessa dell'opera: "Oreimo" vuole divertire, o vuole solleticare le perverse fantasie degli otaku più lascivi?
La propensione per la seconda possibilità è forte; ci fosse almeno un'evoluzione nel personaggio di Kyosuke, un progressivo allontanamento dal rapporto morboso con la sorella, ci si potrebbe forse ricredere: invece, senza scendere nei dettagli, va constatato con rammarico che la situazione non muta nemmeno nei quattro episodi speciali (i quali, identificati come "True Route", illudono lo spettatore alimentando la speranza di un ipotetico cambiamento).
Peccato, se questa serie si fosse limitata a prendere bonariamente in giro le abitudini degli otaku, il mio giudizio su di essa sarebbe stato tutto sommato favorevole.
A salvare in parte la baracca ci pensa la superba realizzazione tecnica, che presenta l'anime in una confezione davvero di pregio: animazioni fluide, disegni eccellenti, opening con immagini differenti per ogni singolo episodio, e sigle di chiusura sempre diverse.
Un lavoro indubbiamente lodevole, che non nasconde però le pecche di un'opera che cerca con troppa spudoratezza il favore della fetta di pubblico cui è indirizzata.
Da guardare se volete farvi qualche risata sulle stravaganze degli otaku, o se avete bisogno di un corso accelerato per familiarizzare con il lessico relativo al loro mondo.
Quello delle light novel è un fenomeno a doppia lama: da una parte permette a giovani e talentuosi autori di metter su delle storie pur non sapendo disegnare come dei mangaka, risparmiandoci quindi - teoricamente - manga dalle storie interessanti, ma disegnati da cane. Dall'altra, però, abbiamo un'ondata di novelli cosiddetti narratori che in realtà non capiscono un'emerita mazza non solo di script, di sceneggiatura, di caratterizzazione dei personaggi, ma neppure del mondo stesso che li circonda, del modo di fare parodia (chiamiamola così) sul mondo otaku, eppure così facile da prendere per il c**o. Dovrebbe avere la strada spianata per divertire con questo tema, far ridere seppur in modo amaro, o più semplicemente in modo demenziale.
No.
"Oreimo" fallisce sui presupposti testé elencati, poiché vive in un mondo tutto suo, nella testa (bacata) del suo autore, al di fuori di ogni contesto plausibile di relazioni personali, culturali e sociali. Un mondo fantasy dove gli otaku hanno ragione e possono tutto, dove bisogna vantarsi e non temere di ciò che si è, appassionati per i videogiochi pedopornografici inclusi. Un mondo fantasy dove è del tutto normale che una quattordicenne - carina, modella, con voti alti - abbia la passione per gli eroge con protagoniste le sorelline che ti chiamano onii-chan di qua e onii-chan di là, nascosti in un armadio a parete enorme che, non si sa come, nessuno si è mai preso la briga di aprire. Quattordicenne. Femmina. Che non si fa problemi a giocare agli erotici quotidianamente per poi tirarsela e fare l'acida appena viene sfiorata. Allora "Oreimo" non è realistico, ergo è un demenziale, fa almeno ridere.
No.
Nessuno dei dodici episodi mi ha mai strappato una risata, forse qualche sorrisino nei battibecchi tra Kirino, la protagonista, e Ruri "Kuroneko" Goko, otaku anch'essa ma con gusti quasi del tutto opposti. Ecco: Kuroneko, soggetto carismatico che salvo dalla lapidazione, poiché il resto è un disastro, a partire dal protagonista.
Diamine, il protagonista. Togliete a un essere umano tutta la sua dignità, un carattere, un carisma, le palle: avrete una vaga idea, forse, di ciò che è Kyosuke Kosaka, schiavo, zerbino, immondizia. Ma qui non si tratta di un normale rapporto fesso-tsundere come ne abbiamo visti altrove, è tale soggetto a cercare la sottomissione da parte di sua sorella, senza che nessuno glie l'abbia mai chiesto, senza alcun obbligo causa-effetto, è lui a volersi umiliare per la giusta causa: aiutare la sorellina in ogni occasione, poco importa se lei ti dirà sempre "baka" (tipico dialogo di "Oreimo"). Tanto sei solo immondizia. Un vero modello da seguire.
Si pensa a questo punto, con un incipt già così imbecille, e con dei personaggi del genere, che la serie avrà dei colpi di scena, una storia che evolve.
No.
"Oreimo" non va avanti, sentiremo solo Kirino dare del baka al fratello, e del pervertito, perché ascolta lei che gioca agli eroge, un intero episodio. Che risate. Altri episodi, uno incentrato sul comicket, un altro sulle novel dove Kirino sfonderà con una storia idiota (autobiografia?), un altro dove il fratello va a casa dell'amica d'infanzia mentre la sorella tira dei calci alla porta di camera sua dicendo baka, un altro ancora dove Kirino gioca e sbava su un nuovo eroge ma darà del pervertito al fratello perché origlia, e così via. Che spasso.
E' difficile salvare qualcosa a quest'insulto dell'animazione, dato che come parodia non funziona (già detto?), come affresco del mondo otaku neppure per i motivi spiegati - in tal senso, Konata Izumi di Lucky Star, lo disintegra, senza scomodare un cult come Genshiken. "Oreimo" non fa ridere, non fa riflettere, non eccita, di tsundere del cavolo ne abbiamo fin sopra i capelli e ben migliori di questa, dunque perché, perché "Oreimo"? Magari avrà anche belle animazioni e un character design caruccio, colori vivaci, doppiaggio di qualità, ma a che serve, mi ha fatto schifo, non me la sento di fare il critico "è nella media e ben fatto, potrebbe divertirvi nonostante..." e bla bla, 6 e nanna. No. Con "Oreimo" ho sprecato il mio tempo, per cui è l'indolenza l'unica via per giudicarlo. Inutile utilizzare tecnicismi e citazioni: la verità è che "Oreimo" è un anime insulso scritto da una capra e come tale va giudicato. Sono una perdita di tempo, la sua visione, la sua realizzazione, la sua esistenza, la sua recensione.
No.
"Oreimo" fallisce sui presupposti testé elencati, poiché vive in un mondo tutto suo, nella testa (bacata) del suo autore, al di fuori di ogni contesto plausibile di relazioni personali, culturali e sociali. Un mondo fantasy dove gli otaku hanno ragione e possono tutto, dove bisogna vantarsi e non temere di ciò che si è, appassionati per i videogiochi pedopornografici inclusi. Un mondo fantasy dove è del tutto normale che una quattordicenne - carina, modella, con voti alti - abbia la passione per gli eroge con protagoniste le sorelline che ti chiamano onii-chan di qua e onii-chan di là, nascosti in un armadio a parete enorme che, non si sa come, nessuno si è mai preso la briga di aprire. Quattordicenne. Femmina. Che non si fa problemi a giocare agli erotici quotidianamente per poi tirarsela e fare l'acida appena viene sfiorata. Allora "Oreimo" non è realistico, ergo è un demenziale, fa almeno ridere.
No.
Nessuno dei dodici episodi mi ha mai strappato una risata, forse qualche sorrisino nei battibecchi tra Kirino, la protagonista, e Ruri "Kuroneko" Goko, otaku anch'essa ma con gusti quasi del tutto opposti. Ecco: Kuroneko, soggetto carismatico che salvo dalla lapidazione, poiché il resto è un disastro, a partire dal protagonista.
Diamine, il protagonista. Togliete a un essere umano tutta la sua dignità, un carattere, un carisma, le palle: avrete una vaga idea, forse, di ciò che è Kyosuke Kosaka, schiavo, zerbino, immondizia. Ma qui non si tratta di un normale rapporto fesso-tsundere come ne abbiamo visti altrove, è tale soggetto a cercare la sottomissione da parte di sua sorella, senza che nessuno glie l'abbia mai chiesto, senza alcun obbligo causa-effetto, è lui a volersi umiliare per la giusta causa: aiutare la sorellina in ogni occasione, poco importa se lei ti dirà sempre "baka" (tipico dialogo di "Oreimo"). Tanto sei solo immondizia. Un vero modello da seguire.
Si pensa a questo punto, con un incipt già così imbecille, e con dei personaggi del genere, che la serie avrà dei colpi di scena, una storia che evolve.
No.
"Oreimo" non va avanti, sentiremo solo Kirino dare del baka al fratello, e del pervertito, perché ascolta lei che gioca agli eroge, un intero episodio. Che risate. Altri episodi, uno incentrato sul comicket, un altro sulle novel dove Kirino sfonderà con una storia idiota (autobiografia?), un altro dove il fratello va a casa dell'amica d'infanzia mentre la sorella tira dei calci alla porta di camera sua dicendo baka, un altro ancora dove Kirino gioca e sbava su un nuovo eroge ma darà del pervertito al fratello perché origlia, e così via. Che spasso.
E' difficile salvare qualcosa a quest'insulto dell'animazione, dato che come parodia non funziona (già detto?), come affresco del mondo otaku neppure per i motivi spiegati - in tal senso, Konata Izumi di Lucky Star, lo disintegra, senza scomodare un cult come Genshiken. "Oreimo" non fa ridere, non fa riflettere, non eccita, di tsundere del cavolo ne abbiamo fin sopra i capelli e ben migliori di questa, dunque perché, perché "Oreimo"? Magari avrà anche belle animazioni e un character design caruccio, colori vivaci, doppiaggio di qualità, ma a che serve, mi ha fatto schifo, non me la sento di fare il critico "è nella media e ben fatto, potrebbe divertirvi nonostante..." e bla bla, 6 e nanna. No. Con "Oreimo" ho sprecato il mio tempo, per cui è l'indolenza l'unica via per giudicarlo. Inutile utilizzare tecnicismi e citazioni: la verità è che "Oreimo" è un anime insulso scritto da una capra e come tale va giudicato. Sono una perdita di tempo, la sua visione, la sua realizzazione, la sua esistenza, la sua recensione.
"Oreimo" è uno dei tanti titoli che punta dritto all'auto-celebrazione del mondo di manga e anime. Se questo tema viene affrontato in "Bakuman" dal punto di vista dell'autore, "Oreimo" cambia prospettiva e si pone dal lato dello spettatore più accanito, gli ormai celebri otaku.
Mi sarei aspettato, dato il tema trattato, un'opera molto più ironica, volta a sbeffeggiare tutte le esagerazioni a cui si sottopone con il sorriso sulle labbra un giorno dopo l'altro chi è riuscito a trasformare la passione per dei prodotti di fantasia in un vero e proprio culto. Invece "Oreimo" è un titolo che si pone a difesa di questa categoria, cercando di rendere razionali e plausibili dei comportamenti che fanno parte, invece, del lato più folle dell'uomo.
Tengo a precisare che queste affermazioni non provengono da chi propone provvedimenti atti a moralizzare comportamenti che giudica di malcostume; come viene affermato anche in quest'anime, ognuno ha il diritto di avere la passione che vuole, e un pizzico di follia rende senz'altro la vita delle persone più interessante. Ciò che non mi è piaciuto, invece, è che l'obiettività in "Oreimo" finisce per annegare in un mare di pubblicità e propaganda assolutamente sgradevole.
Questo aspetto si nota già dall'inizio, in quanto l'otaku di turno non è un personaggio alla "Welcome to the NHK", ossia una persona che si emargina o che viene emarginata, né tanto meno una persona semplicemente comune.
Kirino, infatti, ha tutte le qualità che si possano desiderare da una ragazza: bella, con ottimi voti, capacità atletiche eccezionali, un lavoro part-time attraverso cui mantenersi (quasi) da sola e chi più ne ha più ne metta. Sarebbe, insomma, un monumento alla perfezione se si trattasse di un anime normale; e data l'enorme mole di personaggi che aspirano a tali obiettivi che sono apparsi finora, posso solo concludere che Kirino rappresenta la meta ultima verso cui la ragazza giapponese dovrebbe puntare secondo quelli che sono i valori dominanti della società nipponica. Una volta creato questo personaggio tanto perfetto si decide poi di "sporcarlo" attribuendole il "vizio" degli eroge; ma questa è solo apparenza studiata a tavolino, in quanto il vero obiettivo non è semplicemente quello di mostrare una ragazza un po' strana, ma dimostrare che l'essere un otaku non è un difetto sufficiente per rovinare questo bel modellino cartonificato. In più si potrebbe pensare che ciò la renderebbe agli occhi del pubblico più umana rispetto all'immagine di perfezione proposto inizialmente; ciò, tuttavia, a me è parsa solo una buona scusa per ottenere l'effetto voluto, ossia quello descritto in precedenza.
Oltre a questi aspetti, "Oreimo" si dimostra davvero noioso, eccezion fatta per qualche episodio dedicato al fratello Kyosuke in cui la sorellina mezza matta non è al centro dell'attenzione. Per il resto si tratta di episodi davvero fastidiosi da vedere e tanta, troppa auto-celebrazione. La mia valutazione è, dunque, molto negativa: "Oreimo" ha messo a dura prova la mia pazienza e sinceramente, a giochi fatti, non ne è valsa assolutamente la pena.
Mi sarei aspettato, dato il tema trattato, un'opera molto più ironica, volta a sbeffeggiare tutte le esagerazioni a cui si sottopone con il sorriso sulle labbra un giorno dopo l'altro chi è riuscito a trasformare la passione per dei prodotti di fantasia in un vero e proprio culto. Invece "Oreimo" è un titolo che si pone a difesa di questa categoria, cercando di rendere razionali e plausibili dei comportamenti che fanno parte, invece, del lato più folle dell'uomo.
Tengo a precisare che queste affermazioni non provengono da chi propone provvedimenti atti a moralizzare comportamenti che giudica di malcostume; come viene affermato anche in quest'anime, ognuno ha il diritto di avere la passione che vuole, e un pizzico di follia rende senz'altro la vita delle persone più interessante. Ciò che non mi è piaciuto, invece, è che l'obiettività in "Oreimo" finisce per annegare in un mare di pubblicità e propaganda assolutamente sgradevole.
Questo aspetto si nota già dall'inizio, in quanto l'otaku di turno non è un personaggio alla "Welcome to the NHK", ossia una persona che si emargina o che viene emarginata, né tanto meno una persona semplicemente comune.
Kirino, infatti, ha tutte le qualità che si possano desiderare da una ragazza: bella, con ottimi voti, capacità atletiche eccezionali, un lavoro part-time attraverso cui mantenersi (quasi) da sola e chi più ne ha più ne metta. Sarebbe, insomma, un monumento alla perfezione se si trattasse di un anime normale; e data l'enorme mole di personaggi che aspirano a tali obiettivi che sono apparsi finora, posso solo concludere che Kirino rappresenta la meta ultima verso cui la ragazza giapponese dovrebbe puntare secondo quelli che sono i valori dominanti della società nipponica. Una volta creato questo personaggio tanto perfetto si decide poi di "sporcarlo" attribuendole il "vizio" degli eroge; ma questa è solo apparenza studiata a tavolino, in quanto il vero obiettivo non è semplicemente quello di mostrare una ragazza un po' strana, ma dimostrare che l'essere un otaku non è un difetto sufficiente per rovinare questo bel modellino cartonificato. In più si potrebbe pensare che ciò la renderebbe agli occhi del pubblico più umana rispetto all'immagine di perfezione proposto inizialmente; ciò, tuttavia, a me è parsa solo una buona scusa per ottenere l'effetto voluto, ossia quello descritto in precedenza.
Oltre a questi aspetti, "Oreimo" si dimostra davvero noioso, eccezion fatta per qualche episodio dedicato al fratello Kyosuke in cui la sorellina mezza matta non è al centro dell'attenzione. Per il resto si tratta di episodi davvero fastidiosi da vedere e tanta, troppa auto-celebrazione. La mia valutazione è, dunque, molto negativa: "Oreimo" ha messo a dura prova la mia pazienza e sinceramente, a giochi fatti, non ne è valsa assolutamente la pena.
Così, per curiosità, mi piacerebbe sapere cosa si sono fumati quelli che, a proposito di quest'anime, parlano di incesto, siscom, ecc. Pura curiosità, la mia, perché non fumo, quindi non passerei mai all'uso della sostanza, però mi piace capire bene le cose.
"Oreimo" è un anime che parla degli otaku e ne difende il modo di essere e di vivere la loro passione. Intelligentemente, gli autori mettono al centro dell'azione un'otaku piuttosto difficile da difendere. Kirino, infatti, ha la passione degli ero-games pedofili, quindi orrore e ribrezzo. Ma se fosse stata un'otaku di Pikachu e consimili assurdità sarebbe stato troppo facile difenderla con il solito discorso "è una mania inoffensiva, che male c'è". Gli autori hanno invece voluto fare un discorso serio sulla figura dell'otaku che, nella società giapponese, è visto come un criminale in erba, pronto a diventare un serial killer o giù di lì. Ecco quindi che quasi tutti i protagonisti di "Oreimo" sono degli otaku - in particolare Saori e Kuroneko, amiche di Kirino. Ognuna di esse rappresenta un modo particolare di essere otaku: Saori rappresenta la generazione anni '80; Kuroneko è una gotic-loli e appassionata cosplayer. Solo il fratello di Kirino, Kyosuke, è un non-otaku, anche se si amalgama facilmente a questo mondo. Classico bravo ragazzo senza pregiudiziali, Kyosuke rappresenta l'uomo della strada che affronta la "disgrazia" di avere una sorella otaku armato solo di buon senso e santa pazienza. Non essendo un otaku Kyosuke non sempre arriva a capire i comportamenti della sorella e delle sue amiche, però entra nel loro mondo, si fa coinvolgere dalle loro dispute "teologiche" su manga e anime, e - secondo me - alla fine è lui quello che si diverte più di tutti. Di sicuro mi diverto io a vedere e rivedere quest'anime. Buona visione a tutti.
"Oreimo" è un anime che parla degli otaku e ne difende il modo di essere e di vivere la loro passione. Intelligentemente, gli autori mettono al centro dell'azione un'otaku piuttosto difficile da difendere. Kirino, infatti, ha la passione degli ero-games pedofili, quindi orrore e ribrezzo. Ma se fosse stata un'otaku di Pikachu e consimili assurdità sarebbe stato troppo facile difenderla con il solito discorso "è una mania inoffensiva, che male c'è". Gli autori hanno invece voluto fare un discorso serio sulla figura dell'otaku che, nella società giapponese, è visto come un criminale in erba, pronto a diventare un serial killer o giù di lì. Ecco quindi che quasi tutti i protagonisti di "Oreimo" sono degli otaku - in particolare Saori e Kuroneko, amiche di Kirino. Ognuna di esse rappresenta un modo particolare di essere otaku: Saori rappresenta la generazione anni '80; Kuroneko è una gotic-loli e appassionata cosplayer. Solo il fratello di Kirino, Kyosuke, è un non-otaku, anche se si amalgama facilmente a questo mondo. Classico bravo ragazzo senza pregiudiziali, Kyosuke rappresenta l'uomo della strada che affronta la "disgrazia" di avere una sorella otaku armato solo di buon senso e santa pazienza. Non essendo un otaku Kyosuke non sempre arriva a capire i comportamenti della sorella e delle sue amiche, però entra nel loro mondo, si fa coinvolgere dalle loro dispute "teologiche" su manga e anime, e - secondo me - alla fine è lui quello che si diverte più di tutti. Di sicuro mi diverto io a vedere e rivedere quest'anime. Buona visione a tutti.
Da molti anni la convivenza in casa tra Kyousuke e la sua sorellina Kirino è ai ferri corti, indifferenti come sono l'uno all'altro. Un giorno però il ragazzo scopre il segreto di Kirino: dietro la sua bellezza, i superbi voti scolastici e la carriera di modella (a soli 14 anni!) si nasconde un'otaku pazza per gli eroge, videogiochi erotici, dalle tematiche incestuose, che tiene segretamente nascosti ai genitori. Scioccato, Kyousuke decide di proteggere la sorellina, assecondandola e aiutandola a trovare amicizie in una società che repelle i nerd...
Dovessi basarmi sulle semplici sensazioni e su quello che vuole rappresentare, non esiterei ad appioppare a "Oreimo" il temuto e leggendario voto 1 che non ho mai dato a nessun'altra produzione. Avete una sorellina arrogante, prepotente, in perenne ciclo, ingrata (in pratica l'identikit di qualsiasi sorellina)? Aiutatela sempre e comunque, prendete le sue difese, mettete becco nelle sue questioni fino a prostrarvi e umiliarvi come uno schiavo con altra gente. Continuerà a trattarvi di merda pur sapendo dei vostri sacrifici? Fregatevene, anzi mettetevi a 90 invece di picchiarla a sangue. Se ne sta perennemente chiusa in casa a giocare a pornazzi? Lasciatela fare, visto che l'aiutano a farsi amici.
Se "Welcome to the NHK" e la sua trasposizione animata, apripista nelle produzioni dedicate al mondo degli otaku, a loro modo, volevano rendere tangibili le sofferenze patite dalla categoria per la loro fragile condizione (emarginati dalla vita sociale per colpa della loro debolezza), qui siamo all'esatto opposto, con la loro glorificazione attraverso comiket, doujinshi e discussioni, da parte della cricca di protagonisti, su quale anime sia più bello/brutto/ben-mal sceneggiato/animato, ecc. ecc.
"Oreimo" è una schifezza intellettuale che cerca di far sembrare perfettamente normale e positivo che una ragazzina faccia la modella e stia a masturbarsi su eroge incestuosi, ma che sopratutto irrita per il buonismo esasperato di un "fratellone" altruista oltre ogni limite di credibilità (roba che manco Gesù...), che più viene trattato da rifiuto e più si sbatte per aiutarla. La fiera dell'idiozia e del miele, questa commedia inverosimile tenta anche la carta dell'ambiguità facendo "avvicinare" i due fratelli a un livello tale da destare sospetti. "Oreimo" è squallido, irritante, a suo modo diseducativo e con opening/ending atroci, ma purtroppo, come il male, anche seducente: animazioni degne del 2010, colori sgargianti, disegni accattivanti, ma sopratutto ogni episodio è appassionante e ben sfrutta i temi narrati per offrirci interessanti risvolti del Giappone e divagazioni sul mondo degli otaku.
Si può quasi definire uno slice of life, non seguendo una storia portante e offrendoci sempre curiosità e approfondimenti, puntata dopo puntata, sul tema videogiochi/manga/anime/novel, talmente tante da fare la felicità dei jappo-maniaci, ricco com'è di strizzatine d'occhio e considerazioni sui meccanismi del mondo dell'animazione. Esclusi i due insopportabili protagonisti, i comprimari poi sono addirittura simpatici, sopratutto l'adorabile Ruri "Kuroneko" Gakou, e più di una gag, bisogna ammetterlo, strappa una risata. A rappresentare un valore aggiunto è anche la cura certosina con cui AIC ha confezionato il prodotto, lavorando sodo per fornirci una rappresentazione più verosimile possibile degli ambienti in cui si muovono i nostri eroi: questo si nota dalla grande cura visiva in interni e sopratutto dai molteplici chara design e musiche utilizzati per illustrare gli anime ora majokko, ora erotici, ora robotici, ecc. che i protagonisti si guardano. A suo modo geniale è anche il "finale alternativo" presente nei tre episodi extra dei DVD, che fornisce una seconda conclusione in analogia con le visual novel giocate da Kirino dai molteplici finali.
Non si può comunque prescindere dall'anima di questa storia: "Oreimo" ha i suoi pregi e rappresenta senza dubbio una visione leggera, piacevole e scorrevole, ma è troppo inverosimile in ciò che racconta, troppo fuori da ogni realtà con la sua eroina puttanella e il fratello zerbino che si addossa colpe non sue per proteggerla. Manca di qualsiasi attinenza alla realtà e questo basta e avanza per darle il voto più vicino che c'è alla sufficienza ma non oltre, anche a fronte di questa "Oreimo-mania" che s'è creata e che temo, come Haruhi, non ci abbandonerà per un bel pezzo.
Dovessi basarmi sulle semplici sensazioni e su quello che vuole rappresentare, non esiterei ad appioppare a "Oreimo" il temuto e leggendario voto 1 che non ho mai dato a nessun'altra produzione. Avete una sorellina arrogante, prepotente, in perenne ciclo, ingrata (in pratica l'identikit di qualsiasi sorellina)? Aiutatela sempre e comunque, prendete le sue difese, mettete becco nelle sue questioni fino a prostrarvi e umiliarvi come uno schiavo con altra gente. Continuerà a trattarvi di merda pur sapendo dei vostri sacrifici? Fregatevene, anzi mettetevi a 90 invece di picchiarla a sangue. Se ne sta perennemente chiusa in casa a giocare a pornazzi? Lasciatela fare, visto che l'aiutano a farsi amici.
Se "Welcome to the NHK" e la sua trasposizione animata, apripista nelle produzioni dedicate al mondo degli otaku, a loro modo, volevano rendere tangibili le sofferenze patite dalla categoria per la loro fragile condizione (emarginati dalla vita sociale per colpa della loro debolezza), qui siamo all'esatto opposto, con la loro glorificazione attraverso comiket, doujinshi e discussioni, da parte della cricca di protagonisti, su quale anime sia più bello/brutto/ben-mal sceneggiato/animato, ecc. ecc.
"Oreimo" è una schifezza intellettuale che cerca di far sembrare perfettamente normale e positivo che una ragazzina faccia la modella e stia a masturbarsi su eroge incestuosi, ma che sopratutto irrita per il buonismo esasperato di un "fratellone" altruista oltre ogni limite di credibilità (roba che manco Gesù...), che più viene trattato da rifiuto e più si sbatte per aiutarla. La fiera dell'idiozia e del miele, questa commedia inverosimile tenta anche la carta dell'ambiguità facendo "avvicinare" i due fratelli a un livello tale da destare sospetti. "Oreimo" è squallido, irritante, a suo modo diseducativo e con opening/ending atroci, ma purtroppo, come il male, anche seducente: animazioni degne del 2010, colori sgargianti, disegni accattivanti, ma sopratutto ogni episodio è appassionante e ben sfrutta i temi narrati per offrirci interessanti risvolti del Giappone e divagazioni sul mondo degli otaku.
Si può quasi definire uno slice of life, non seguendo una storia portante e offrendoci sempre curiosità e approfondimenti, puntata dopo puntata, sul tema videogiochi/manga/anime/novel, talmente tante da fare la felicità dei jappo-maniaci, ricco com'è di strizzatine d'occhio e considerazioni sui meccanismi del mondo dell'animazione. Esclusi i due insopportabili protagonisti, i comprimari poi sono addirittura simpatici, sopratutto l'adorabile Ruri "Kuroneko" Gakou, e più di una gag, bisogna ammetterlo, strappa una risata. A rappresentare un valore aggiunto è anche la cura certosina con cui AIC ha confezionato il prodotto, lavorando sodo per fornirci una rappresentazione più verosimile possibile degli ambienti in cui si muovono i nostri eroi: questo si nota dalla grande cura visiva in interni e sopratutto dai molteplici chara design e musiche utilizzati per illustrare gli anime ora majokko, ora erotici, ora robotici, ecc. che i protagonisti si guardano. A suo modo geniale è anche il "finale alternativo" presente nei tre episodi extra dei DVD, che fornisce una seconda conclusione in analogia con le visual novel giocate da Kirino dai molteplici finali.
Non si può comunque prescindere dall'anima di questa storia: "Oreimo" ha i suoi pregi e rappresenta senza dubbio una visione leggera, piacevole e scorrevole, ma è troppo inverosimile in ciò che racconta, troppo fuori da ogni realtà con la sua eroina puttanella e il fratello zerbino che si addossa colpe non sue per proteggerla. Manca di qualsiasi attinenza alla realtà e questo basta e avanza per darle il voto più vicino che c'è alla sufficienza ma non oltre, anche a fronte di questa "Oreimo-mania" che s'è creata e che temo, come Haruhi, non ci abbandonerà per un bel pezzo.
L'anime "Ore no Imōto ga Konna ni Kawaii Wake ga Nai" (nome contratto "Oreimo") è l'adattamento dell'omonima light novel scritta da Tsukasa Fushimi.
Kyosuke vive la sua vita quotidiana in modo ordinario, condividendo il tetto con la più giovane sorella Kirino, classico stereotipo di ragazza modello delle medie, atletica e popolare, tanto da lavorare come fotomodella per un'importante rivista di moda nonostante l'età. Il rapporto da sempre conflittuale tra i due si tramuta improvvisamente in complicità quando il protagonista trova per caso sotto un mobile uno strano DVD, contenente al suo interno un gioco per adulti, identificando come suo proprietario nient'altri che la sorellina stessa. Kirino, infatti, una volta smascherata, decide di rivelare al suo fratello il segreto che ha sempre voluto celare a tutti dietro una vita apparentemente perfetta: un'anima otaku della peggior specie, con un'anomala quanto allarmante perversione per i galgame incentrati sulle storie d'amore tra fratelli e sorelle minori.
Da quel momento in poi la vicenda si incentrerà tutta sul ritrovato (che via via si consoliderà sempre di più) rapporto tra i due, declinandolo all'interno di una gran varietà di situazioni e personaggi, appartenenti sia al mondo "otaku" sia a quello "ordinario".
"Oreimo" è una commedia brillante e leggera, che fa dei più comuni pregiudizi sociali nei confronti degli otaku nonché gli aspetti più vistosi della loro sottocultura il suo più efficace carburante, proponendo un giusto mix tra gag e serietà a livello di storia principale ed evoluzione dei personaggi - nonostante sia chiaro che non ci troviamo ad avere a che fare con chissà quale capolavoro, sia chiaro. In particolare, sono proprio questi ultimi e l'uso che la storia fa di essi che a mio parere ci danno forse i migliori spunti di riflessione sull'opera: se da una parte ad esempio Kirino non sa porre alcun limite alla propria passione, allo stesso tempo ella è perfettamente conscia di come la società veda le persone come lei, mettendola nella difficile situazione di dover far convivere i suoi due mondi. Figura fondante in tal senso risulta essere proprio Kyosuke, il quale, pur trovandosi catapultato in un mondo completamente nuovo per lui, in nome del bene della sorella riesce a integrarsi in esso, cogliendo, dietro gli evidenti eccessi che a volte rendono in quest'opera il mondo otaku al limite del grottesco, tutto ciò che vi può essere di positivo e stringendo nuovi rapporti.
Nulla di epocale, lo ripeto ancora una volta, ma sebbene l'impressione iniziale non sia forse una delle migliori - ci si aspetta un'opera che faccia ridere di continuo, ma così non è alla fine -, alla fine dei 15 episodi non si può che rimanere piacevolmente soddisfatti, scoprendo che alla fine l'opera ha sì divertito, ma soprattutto intrattenuto - che è una cosa diversa.
Tecnicamente c'è poco da dire, gli sfondi sono colorati e il chara, pur non essendo nulla di eclatante, fa perfettamente la sua parte (essendo questa una commedia, alla fine), facendosi tra l'altro trovare sempre perfettamente pronto in tutte le occasioni in cui è necessario quel qualcosa in più a livello di animazioni, ad esempio nel frequente cambio di animazione nell'opening, oppure nel visualizzare durante la storia delle scene di videogame o anime create ad hoc.
Musicalmente parlando è senza dubbio da sottolineare lo sforzo che ha fatto lo studio di produzione per dotare ogni episodio di una propria ending, mutando anche lo stile delle stesse (ovviamente il tema varia a seconda della puntata).
Nota: la storia segue, affiancandosi alla tradizione stessa dei galgame trattati nell'anime, due diverse route, una "true", presente solo nei dvd e riflettente la vera evoluzione della novel, e una "normal", trasmessa dalle reti giapponesi a suo tempo. Senza spoilerarvi nulla, ovviamente vi posso dire che i destini dei due protagonisti in queste due conclusioni sono molto diverse.
Voto: 8. "Oreimo" è un ottimo anime, piacevole e corto, ideale modo per spezzare quando si ha un po' di tempo libero magari tra serie più "impegnate".
Kyosuke vive la sua vita quotidiana in modo ordinario, condividendo il tetto con la più giovane sorella Kirino, classico stereotipo di ragazza modello delle medie, atletica e popolare, tanto da lavorare come fotomodella per un'importante rivista di moda nonostante l'età. Il rapporto da sempre conflittuale tra i due si tramuta improvvisamente in complicità quando il protagonista trova per caso sotto un mobile uno strano DVD, contenente al suo interno un gioco per adulti, identificando come suo proprietario nient'altri che la sorellina stessa. Kirino, infatti, una volta smascherata, decide di rivelare al suo fratello il segreto che ha sempre voluto celare a tutti dietro una vita apparentemente perfetta: un'anima otaku della peggior specie, con un'anomala quanto allarmante perversione per i galgame incentrati sulle storie d'amore tra fratelli e sorelle minori.
Da quel momento in poi la vicenda si incentrerà tutta sul ritrovato (che via via si consoliderà sempre di più) rapporto tra i due, declinandolo all'interno di una gran varietà di situazioni e personaggi, appartenenti sia al mondo "otaku" sia a quello "ordinario".
"Oreimo" è una commedia brillante e leggera, che fa dei più comuni pregiudizi sociali nei confronti degli otaku nonché gli aspetti più vistosi della loro sottocultura il suo più efficace carburante, proponendo un giusto mix tra gag e serietà a livello di storia principale ed evoluzione dei personaggi - nonostante sia chiaro che non ci troviamo ad avere a che fare con chissà quale capolavoro, sia chiaro. In particolare, sono proprio questi ultimi e l'uso che la storia fa di essi che a mio parere ci danno forse i migliori spunti di riflessione sull'opera: se da una parte ad esempio Kirino non sa porre alcun limite alla propria passione, allo stesso tempo ella è perfettamente conscia di come la società veda le persone come lei, mettendola nella difficile situazione di dover far convivere i suoi due mondi. Figura fondante in tal senso risulta essere proprio Kyosuke, il quale, pur trovandosi catapultato in un mondo completamente nuovo per lui, in nome del bene della sorella riesce a integrarsi in esso, cogliendo, dietro gli evidenti eccessi che a volte rendono in quest'opera il mondo otaku al limite del grottesco, tutto ciò che vi può essere di positivo e stringendo nuovi rapporti.
Nulla di epocale, lo ripeto ancora una volta, ma sebbene l'impressione iniziale non sia forse una delle migliori - ci si aspetta un'opera che faccia ridere di continuo, ma così non è alla fine -, alla fine dei 15 episodi non si può che rimanere piacevolmente soddisfatti, scoprendo che alla fine l'opera ha sì divertito, ma soprattutto intrattenuto - che è una cosa diversa.
Tecnicamente c'è poco da dire, gli sfondi sono colorati e il chara, pur non essendo nulla di eclatante, fa perfettamente la sua parte (essendo questa una commedia, alla fine), facendosi tra l'altro trovare sempre perfettamente pronto in tutte le occasioni in cui è necessario quel qualcosa in più a livello di animazioni, ad esempio nel frequente cambio di animazione nell'opening, oppure nel visualizzare durante la storia delle scene di videogame o anime create ad hoc.
Musicalmente parlando è senza dubbio da sottolineare lo sforzo che ha fatto lo studio di produzione per dotare ogni episodio di una propria ending, mutando anche lo stile delle stesse (ovviamente il tema varia a seconda della puntata).
Nota: la storia segue, affiancandosi alla tradizione stessa dei galgame trattati nell'anime, due diverse route, una "true", presente solo nei dvd e riflettente la vera evoluzione della novel, e una "normal", trasmessa dalle reti giapponesi a suo tempo. Senza spoilerarvi nulla, ovviamente vi posso dire che i destini dei due protagonisti in queste due conclusioni sono molto diverse.
Voto: 8. "Oreimo" è un ottimo anime, piacevole e corto, ideale modo per spezzare quando si ha un po' di tempo libero magari tra serie più "impegnate".
"Oreimo" è una commedia moe che prende in giro bonariamente le mode degli otaku giapponesi. Si distingue dalla massa per un certo senso dell'umorismo, per molta malizia e per un fanservice umoristico basato sulle situazioni più che sulle forme delle protagoniste. Per questi motivi promuovo la serie e la distinguo dal moe più becero. Personalmente mi danno piuttosto fastidio le commedie scolastiche moderne che presentano diciottenni dolcissime e più ingenue di bambine dell'asilo, mentre mi fanno sorridere le quattordicenni smaliziate di "Oreimo", espertissime nell'arte della pornografia video-ludica.
Come parodia "Oreimo" funziona bene e più o meno tutti i generi vengono presi di mira: il majokko (brillante è l'invenzione della maghetta Meroru, il cui anime spopola nel mondo di "Oreimo", anche nella sua version eroge siscon); il robotico fighetto alla Code Geass (incarnato dall'anime fittizio Maschera); gli eroge, le orecchie da gatto, le maid, lo yaoi, eccetera. Il rapporto tra i due protagonisti, Kirino, tsundere da manuale, appassionata di eroge siscon, e Kyosuke, fratello maggiore modello, ricalcato sulla figura di Kyon di Haruhi Suzumiya o di Yuuchi di "Kanon", va inteso in senso parodistico. Attrazioni siscon di Kirino vengono astutamente suggerite ma mai concretizzate, né mai si concretizzeranno: le vedo come un trucco per attirare l'attenzione verso la serie, e sono utili a mantenere l'atmosfera semi-seria e a tratti surreale.
Coprotagoniste della serie sono le amiche di Kirino, le otaku Kuroneko e Saori, più un buon numero di belle ragazze: non si tratta comunque di una serie harem, perché non ci sono coinvolgimenti romantici di sorta, anche se nelle puntate finali viene suggerito che qualcosa potrebbe nascere tra Kyosuke e Kuroneko.
È da notare una puntata relativamente seria in cui si cerca di difendere gli otaku dai pregiudizi che li vedono come pervertiti sessuali e pericolosi per la società - c'è un probabile riferimento al caso realmente esistito in Giappone di Tsutomu Miyazaki, otaku condannato nel 1989 per lo stupro e uccisione di 4 bambine. Ciò detto, "Oreimo" è una serie leggera, su di un altro piano rispetto a Genshiken o Welcome to the NHK, ma comunque gradevole se la si guarda senza troppe pretese.
Le animazioni, i colori, il chara design sono di ottimo livello. Purtroppo la serie TV si chiude in maniera insoddisfacente e lascia il lettore in attesa di un seguito. Con astuta e fastidiosa mossa commerciale la vera conclusione della storia viene distribuita solo in DVD, che contiene una puntata 12bis con la conclusione corretta - la puntata 12 andata in onda ha una conclusione farlocca - e tre puntate aggiuntive con protagonista Kuroneko, che inizia ad andare nella stessa scuola di Kyosuke. Il mio voto è 7,5 e seguirò anche lo spin off "Orekou" con protagonista Kuroneko, il personaggio a mio avviso più simpatico di "Oreimo" (ma anche Saori non scherza).
Come parodia "Oreimo" funziona bene e più o meno tutti i generi vengono presi di mira: il majokko (brillante è l'invenzione della maghetta Meroru, il cui anime spopola nel mondo di "Oreimo", anche nella sua version eroge siscon); il robotico fighetto alla Code Geass (incarnato dall'anime fittizio Maschera); gli eroge, le orecchie da gatto, le maid, lo yaoi, eccetera. Il rapporto tra i due protagonisti, Kirino, tsundere da manuale, appassionata di eroge siscon, e Kyosuke, fratello maggiore modello, ricalcato sulla figura di Kyon di Haruhi Suzumiya o di Yuuchi di "Kanon", va inteso in senso parodistico. Attrazioni siscon di Kirino vengono astutamente suggerite ma mai concretizzate, né mai si concretizzeranno: le vedo come un trucco per attirare l'attenzione verso la serie, e sono utili a mantenere l'atmosfera semi-seria e a tratti surreale.
Coprotagoniste della serie sono le amiche di Kirino, le otaku Kuroneko e Saori, più un buon numero di belle ragazze: non si tratta comunque di una serie harem, perché non ci sono coinvolgimenti romantici di sorta, anche se nelle puntate finali viene suggerito che qualcosa potrebbe nascere tra Kyosuke e Kuroneko.
È da notare una puntata relativamente seria in cui si cerca di difendere gli otaku dai pregiudizi che li vedono come pervertiti sessuali e pericolosi per la società - c'è un probabile riferimento al caso realmente esistito in Giappone di Tsutomu Miyazaki, otaku condannato nel 1989 per lo stupro e uccisione di 4 bambine. Ciò detto, "Oreimo" è una serie leggera, su di un altro piano rispetto a Genshiken o Welcome to the NHK, ma comunque gradevole se la si guarda senza troppe pretese.
Le animazioni, i colori, il chara design sono di ottimo livello. Purtroppo la serie TV si chiude in maniera insoddisfacente e lascia il lettore in attesa di un seguito. Con astuta e fastidiosa mossa commerciale la vera conclusione della storia viene distribuita solo in DVD, che contiene una puntata 12bis con la conclusione corretta - la puntata 12 andata in onda ha una conclusione farlocca - e tre puntate aggiuntive con protagonista Kuroneko, che inizia ad andare nella stessa scuola di Kyosuke. Il mio voto è 7,5 e seguirò anche lo spin off "Orekou" con protagonista Kuroneko, il personaggio a mio avviso più simpatico di "Oreimo" (ma anche Saori non scherza).
"Oreimo" è il degno rappresentante di quel tipo di anime creato e pensato a tavolino per piacere all'otaku medio giapponese stuzzicandone i suoi istinti più bassi e dal punto di vista della sua efficacia meriterebbe 10. Ma l'anime in sé è davvero poca cosa. Tutto, dall'idea ai personaggi, allo svolgimento, è pensato per sollazzare l'Akiba-kei odierno: la sorella minore tsundere che guarda caso si scopre essere appassionata di giochi erotici, mettiamoci pure il tema incestuoso, l'amica d'infanzia, la gotic. Insomma "Oreimo" è una serie impressionante di stereotipi, ma al contrario di serie come "Genshiken Club", che, pur raccontando lo stesso tema, ci ridono sopra e comunque danno degli spunti per riflettere sulla condizione otaku. Su "Oreimo" invece si sprecano situazioni dove gli stereotipi possono esprimersi al proprio massimo e la condizione otaku non è sottoposta a nessuna riflessione, anzi viene mostrato un mondo dove si può essere otaku essendo belli, sportivi e vincenti per far credere che alla fine il mondo dove si vive non è poi così pieno di problemi.
Lo svolgimento della trama è noioso, le situazioni che si vengono a creare non hanno un minimo di mordente, la scena del compleanno con le ragazze vestite da maid parla da sé. Il titolo è un anime buono giusto per farci sopra le doujinshi.
Lo svolgimento della trama è noioso, le situazioni che si vengono a creare non hanno un minimo di mordente, la scena del compleanno con le ragazze vestite da maid parla da sé. Il titolo è un anime buono giusto per farci sopra le doujinshi.
In Giappone è cosa relativamente risaputa che alcuni appassionati/maniaci di anime e manga, otaku in poche parole, celano i propri hobby e le proprie passioni per creare un'immagine di loro stessi palesemente diversa. Già, perché agli occhi di persone che trovano gli anime e i manga, specie se di un certo tipo, roba da bambini gli otaku risultano dei deviati, degli strambi pericolosi, eccetera.
La storia segue la normale, almeno per poco, vita di un liceale come tanti, tale Kyosuke Kasaka, la cui esistenza viene stravolta dall'oscura e decisamente discutibile mania della sorella minore, Kirino, ragazza esteticamente carina, intelligente, e per di più top model di una rivista. La giovane ragazza ha una vera e propria mania, non passione, eh, proprio una fissazione morbosa per gli anime infantili, ma sopra ogni cosa per i videogiochi a sfondo erotico contenenti personaggi che essenzialmente ricalcano situazioni "complicate" tra un fratello maggiore e una sorellina. Ora viene spontaneo dire che la passione in questione è facilmente riconducibile al lolicon più sfrenato e moralmente discutibile, tuttavia almeno per ora non mi sento di infierire.
Le situazioni che si verranno a creare saranno decisamente credibili, d'altronde la famiglia Kosaka non è a conoscenza della folle passione di Kirino per "quel" genere di giochi e anime, e sarà Kyosuke, che scoprirà la situazione per puro caso, ad aiutare la sorellina a mantenere il segreto e in un certo senso a darle una mano a migliorare il suo stile di vita decisamente squallido, nonostante la sfacciata fortuna in ogni tipo di attività abbia l'occasione di provare. Questo perché Kirino non ha molti amici, e l'ammettere le sue passioni potrebbe metterla sotto una luce scomoda.
Passiamo ai particolari narrativi, che sono il cuore dell'intero anime. Kirino non è una ragazza dolce e carina come potrebbe apparire, almeno nei confronti del fratello, anzi si comporta in modo irrazionalmente violento, tirannico e strafottente. Voglio precisare che non ci sarà dato sapere il perché del suo atteggiamento esageratamente ostile nei confronti del povero Kyosuke che, nonostante tutto, cerca di aiutarla in ogni modo, mettendo a repentaglio la propria immagine più di una volta, capirete meglio visionando l'opera personalmente.
Il povero Kyosuke verrà maltrattato, pestato, schiaffeggiato, insultato e umiliato per oltre metà della serie dalla tirannica sorella che, nonostante gli infiniti aiuti, rimarrà spesso e volentieri del tutto indifferente a quel gioiello di fratello che si ritrova, bisogna proprio dirlo, mantenendo un atteggiamento di altezzosa presuntuosità e illogica impertinenza. La pietà che si prova nei confronti dello sfortunato fratello sarà infinita, e più volte ne rimarremo amareggiati. Kyosuke d'altronde ci rimette la faccia per la sua sorellina senza ricavarci niente, e senza l'obiettivo di ricavarci niente, facendo quel che può per puro amore fraterno, concetto evidentemente estraneo alla sorella.
Kyosuke dal canto suo non è tuttavia il solito liceale imbranato e sfigato - beh, tralasciando l'immensa sfortuna di avere una sorella come Kirino. E' un personaggio maschile finalmente reso credibile. Anche se non si farà valere come vorremmo, il giovane infatti risulta molto più combattivo e non masochista come molti altri protagonisti maschili in campo d'animazione giapponese.
Sul versante tecnico c'è poco da dire: personaggi, paesaggi e animazioni sono resi in maniera davvero stupenda, lasciandoci appagati nel notare piccoli dettagli come pile di fumetti tutti diversi, o oggetti di uso comune come computer e cellulari perfettamente riprodotti. Anche il sonoro è ottimo, con sigle J-Pop abbastanza azzeccate.
Oreimo, nonostante il chiaro, puro, sfrenato e del tutto ragionevole odio che si può provare nei confronti della giovane Kirino, è un ottimo anime, che per molti versi può rispecchiare le storie di quelle persone che hanno passioni come quella di Kirino, beh, non proprio come la sua, ma simili, di tipologia di anime, per intenderci. Le gag e le situazioni comiche saranno decine e il senso di quotidianità pervaderà ogni episodio, specie quelli rappresentanti Kyosuke e la sua amica d'infanzia, che tuttavia ritengo sia qualcosa di più di una semplice "amica".
La storia segue la normale, almeno per poco, vita di un liceale come tanti, tale Kyosuke Kasaka, la cui esistenza viene stravolta dall'oscura e decisamente discutibile mania della sorella minore, Kirino, ragazza esteticamente carina, intelligente, e per di più top model di una rivista. La giovane ragazza ha una vera e propria mania, non passione, eh, proprio una fissazione morbosa per gli anime infantili, ma sopra ogni cosa per i videogiochi a sfondo erotico contenenti personaggi che essenzialmente ricalcano situazioni "complicate" tra un fratello maggiore e una sorellina. Ora viene spontaneo dire che la passione in questione è facilmente riconducibile al lolicon più sfrenato e moralmente discutibile, tuttavia almeno per ora non mi sento di infierire.
Le situazioni che si verranno a creare saranno decisamente credibili, d'altronde la famiglia Kosaka non è a conoscenza della folle passione di Kirino per "quel" genere di giochi e anime, e sarà Kyosuke, che scoprirà la situazione per puro caso, ad aiutare la sorellina a mantenere il segreto e in un certo senso a darle una mano a migliorare il suo stile di vita decisamente squallido, nonostante la sfacciata fortuna in ogni tipo di attività abbia l'occasione di provare. Questo perché Kirino non ha molti amici, e l'ammettere le sue passioni potrebbe metterla sotto una luce scomoda.
Passiamo ai particolari narrativi, che sono il cuore dell'intero anime. Kirino non è una ragazza dolce e carina come potrebbe apparire, almeno nei confronti del fratello, anzi si comporta in modo irrazionalmente violento, tirannico e strafottente. Voglio precisare che non ci sarà dato sapere il perché del suo atteggiamento esageratamente ostile nei confronti del povero Kyosuke che, nonostante tutto, cerca di aiutarla in ogni modo, mettendo a repentaglio la propria immagine più di una volta, capirete meglio visionando l'opera personalmente.
Il povero Kyosuke verrà maltrattato, pestato, schiaffeggiato, insultato e umiliato per oltre metà della serie dalla tirannica sorella che, nonostante gli infiniti aiuti, rimarrà spesso e volentieri del tutto indifferente a quel gioiello di fratello che si ritrova, bisogna proprio dirlo, mantenendo un atteggiamento di altezzosa presuntuosità e illogica impertinenza. La pietà che si prova nei confronti dello sfortunato fratello sarà infinita, e più volte ne rimarremo amareggiati. Kyosuke d'altronde ci rimette la faccia per la sua sorellina senza ricavarci niente, e senza l'obiettivo di ricavarci niente, facendo quel che può per puro amore fraterno, concetto evidentemente estraneo alla sorella.
Kyosuke dal canto suo non è tuttavia il solito liceale imbranato e sfigato - beh, tralasciando l'immensa sfortuna di avere una sorella come Kirino. E' un personaggio maschile finalmente reso credibile. Anche se non si farà valere come vorremmo, il giovane infatti risulta molto più combattivo e non masochista come molti altri protagonisti maschili in campo d'animazione giapponese.
Sul versante tecnico c'è poco da dire: personaggi, paesaggi e animazioni sono resi in maniera davvero stupenda, lasciandoci appagati nel notare piccoli dettagli come pile di fumetti tutti diversi, o oggetti di uso comune come computer e cellulari perfettamente riprodotti. Anche il sonoro è ottimo, con sigle J-Pop abbastanza azzeccate.
Oreimo, nonostante il chiaro, puro, sfrenato e del tutto ragionevole odio che si può provare nei confronti della giovane Kirino, è un ottimo anime, che per molti versi può rispecchiare le storie di quelle persone che hanno passioni come quella di Kirino, beh, non proprio come la sua, ma simili, di tipologia di anime, per intenderci. Le gag e le situazioni comiche saranno decine e il senso di quotidianità pervaderà ogni episodio, specie quelli rappresentanti Kyosuke e la sua amica d'infanzia, che tuttavia ritengo sia qualcosa di più di una semplice "amica".
<i>Presentazione per chi non ha ancora visto l'anime</i>
Piccolo accenno alla trama: Kyosuke, classico studente delle superiori, viene a scoprire che la sorella minore Kirino, studentessa delle medie, atleta e modella professionista, è un'otaku appassionata in special modo di eroge.
Molti indicano quest'anime come il classico siscon, ma a mio avviso non l'ho mai visto in questo modo, né prima né dopo la visione - il fatto che mi ha incuriosito è la faccenda che una ragazza popolare potesse essere un'otaku.
Pertanto di scene fanservice non ne troverete (forse una sola) e neppure scene esplicite di "amore" tra fratelli - più che altro il tema principale è il conflitto tra otaku e società e il rapporto "normale/complicato" tra fratelli.
<i>Recensione per chi ha già visionato l'anime</i>
Devo dire che non sono d'accordo con chi ha etichettato quest'anime come un banale, scontato siscon.
Per prima cosa il fanservice o le scene esplicite si possono ritenere del tutto pari a zero e questo complesso tra sorella minore e fratello maggiore io non l'ho visto da nessuna parte.
La trama è lineare senza troppe pretese, ma trattandosi di una commedia la cosa mi sembra scontata. Ad ogni modo lo svolgimento è fluido e la visione è piacevole e scorrevole.
Purtroppo certi temi vengono tralasciati, tipo la vicenda dell'adattamento dell'anime della storia di Kirino. Voglio aprire una parentesi su questo fatto perché sembra molto interessante: all'inizio sembra che per l'adattamento non ci siano problemi e Kirino entusiasta espone le sue idee, ma poi il regista e i collaboratori stravolgono un po' tutto. Se ci fate caso molte delle proposte di Kirino sono presenti in Oreimo stesso, tipo le ending tutte diverse e la durata di 13 episodi (mezza stagione) al contrario di quanto dato per scontato da Kirino - li credeva in una stagione, 26 episodi.
Poi Kuroneko espone a suo modo la questione al regista e spiega che lui vuole cambiare la trama e il resto per semplice invidia, in quanto lui non ha mai scritto nulla che abbia avuto successo quanto quello avuto da Kirino, però Kuroneko anche se invidiosa riconosce la cosa - da qui poi anche la tematica riferita ai conflitti tra fratelli in base alle diverse doti e/o considerazioni da parte degli altri e/o familiari.
Questa cosa mi fa pensare che questa situazione sia autobiografica e che sia successa davvero durante la produzione di Oreimo, potrebbe essere.
Di buono si può annoverare i comportamenti non scontati dei protagonisti, in quanto stai già immaginando come andrà a finire una certa scena e invece vi è un epilogo diverso.
Altra cosa che trovo corretta, magari un po' troppo enfatizzata, ma che invece altri non trovano giusta è la disponibilità di Kyosuke ad aiutare la sorella; in una scena a fine di un episodio - non ricordo di preciso quale - Kuroneko chiede a Kyosuke come mai fosse così gentile con la sorella nonostante quest'ultima lo trattasse in malo modo - all'inizio Kuroneko lo etichetta come un siscon pervertito, ma poi lui semplicemente gli risponde che l'aiuta per il semplice fatto di essere fratello e sorella - da questo Kuroneko prova invidia, in quanto immagino non abbia un fratello maggiore a cui chiedere aiuto - e forse solo chi è in una situazione simile può capire veramente questa cosa.
Un appunto lo posso fare su alcune scene riferite a Kyosuke: all'inizio quando difende l'hobby di Kirino discutendo con il padre, forse si infervora un po' troppo e la scena diventa poco credibile oppure quando Kirino prende un secchio d'acqua in pieno inverno (sotto Natale) e se lo versa addosso; va bene un po' ma forse questo è troppo per essere credibile.
Pertanto, tralasciando alcune scene, Oreimo non è classificabile come un semplice siscon, ma se si riesce a cogliere i vari temi più o meno celati si può apprezzate tale opera per quello che è, ossia una buona commedia dai toni scanzonati con dei temi tutt'altro che banali, anche se nella fattispecie non sono stati trattati come avrebbero dovuto.
Note positive: un'opening molto orecchiabile e carina, un'OST più che buona e pertinente alla storia; grafica e animazioni molto buone; doppiatori molto bravi (quando ho sentito la voce di Kyosuke mi è venuto quasi un colpo visto che poco prima avevo finito di vedere Clannad AF).
Note negative: in certe scene in secondo piano i personaggi vengono disegnati grossolanamente in malo modo; certi temi vengono presentati e mai sviluppati, tipo la storia tra Kyosuke e Manami; dell'anime di Kirino non si sa più nulla; il background di Saori e di Kuroneko.
Piccolo accenno alla trama: Kyosuke, classico studente delle superiori, viene a scoprire che la sorella minore Kirino, studentessa delle medie, atleta e modella professionista, è un'otaku appassionata in special modo di eroge.
Molti indicano quest'anime come il classico siscon, ma a mio avviso non l'ho mai visto in questo modo, né prima né dopo la visione - il fatto che mi ha incuriosito è la faccenda che una ragazza popolare potesse essere un'otaku.
Pertanto di scene fanservice non ne troverete (forse una sola) e neppure scene esplicite di "amore" tra fratelli - più che altro il tema principale è il conflitto tra otaku e società e il rapporto "normale/complicato" tra fratelli.
<i>Recensione per chi ha già visionato l'anime</i>
Devo dire che non sono d'accordo con chi ha etichettato quest'anime come un banale, scontato siscon.
Per prima cosa il fanservice o le scene esplicite si possono ritenere del tutto pari a zero e questo complesso tra sorella minore e fratello maggiore io non l'ho visto da nessuna parte.
La trama è lineare senza troppe pretese, ma trattandosi di una commedia la cosa mi sembra scontata. Ad ogni modo lo svolgimento è fluido e la visione è piacevole e scorrevole.
Purtroppo certi temi vengono tralasciati, tipo la vicenda dell'adattamento dell'anime della storia di Kirino. Voglio aprire una parentesi su questo fatto perché sembra molto interessante: all'inizio sembra che per l'adattamento non ci siano problemi e Kirino entusiasta espone le sue idee, ma poi il regista e i collaboratori stravolgono un po' tutto. Se ci fate caso molte delle proposte di Kirino sono presenti in Oreimo stesso, tipo le ending tutte diverse e la durata di 13 episodi (mezza stagione) al contrario di quanto dato per scontato da Kirino - li credeva in una stagione, 26 episodi.
Poi Kuroneko espone a suo modo la questione al regista e spiega che lui vuole cambiare la trama e il resto per semplice invidia, in quanto lui non ha mai scritto nulla che abbia avuto successo quanto quello avuto da Kirino, però Kuroneko anche se invidiosa riconosce la cosa - da qui poi anche la tematica riferita ai conflitti tra fratelli in base alle diverse doti e/o considerazioni da parte degli altri e/o familiari.
Questa cosa mi fa pensare che questa situazione sia autobiografica e che sia successa davvero durante la produzione di Oreimo, potrebbe essere.
Di buono si può annoverare i comportamenti non scontati dei protagonisti, in quanto stai già immaginando come andrà a finire una certa scena e invece vi è un epilogo diverso.
Altra cosa che trovo corretta, magari un po' troppo enfatizzata, ma che invece altri non trovano giusta è la disponibilità di Kyosuke ad aiutare la sorella; in una scena a fine di un episodio - non ricordo di preciso quale - Kuroneko chiede a Kyosuke come mai fosse così gentile con la sorella nonostante quest'ultima lo trattasse in malo modo - all'inizio Kuroneko lo etichetta come un siscon pervertito, ma poi lui semplicemente gli risponde che l'aiuta per il semplice fatto di essere fratello e sorella - da questo Kuroneko prova invidia, in quanto immagino non abbia un fratello maggiore a cui chiedere aiuto - e forse solo chi è in una situazione simile può capire veramente questa cosa.
Un appunto lo posso fare su alcune scene riferite a Kyosuke: all'inizio quando difende l'hobby di Kirino discutendo con il padre, forse si infervora un po' troppo e la scena diventa poco credibile oppure quando Kirino prende un secchio d'acqua in pieno inverno (sotto Natale) e se lo versa addosso; va bene un po' ma forse questo è troppo per essere credibile.
Pertanto, tralasciando alcune scene, Oreimo non è classificabile come un semplice siscon, ma se si riesce a cogliere i vari temi più o meno celati si può apprezzate tale opera per quello che è, ossia una buona commedia dai toni scanzonati con dei temi tutt'altro che banali, anche se nella fattispecie non sono stati trattati come avrebbero dovuto.
Note positive: un'opening molto orecchiabile e carina, un'OST più che buona e pertinente alla storia; grafica e animazioni molto buone; doppiatori molto bravi (quando ho sentito la voce di Kyosuke mi è venuto quasi un colpo visto che poco prima avevo finito di vedere Clannad AF).
Note negative: in certe scene in secondo piano i personaggi vengono disegnati grossolanamente in malo modo; certi temi vengono presentati e mai sviluppati, tipo la storia tra Kyosuke e Manami; dell'anime di Kirino non si sa più nulla; il background di Saori e di Kuroneko.
"Ore no Imōto ga Konna ni Kawaii Wake ga Nai", abbreviato Oreimo, è una serie del 2010 prodotta da AIC. Consiste nell'adattamento in versione animata della popolare serie di light novel scritta da Tsukasa Fushimi. Oreimo può vantare addirittura un adattamento manga e un videogioco per PlayStation Portable oltre che un quantomai immeritato successo.
A essere sincero non so per quale assurdo motivo io abbia iniziato a visionare quest'anime.
Probabilmente devo essere stato attratto dal character design sfacciatamente moe, o forse m'incuriosiva l'idea di una storia con protagonista una ragazza otaku. Indipendentemente da ciò la sensazione che mi ha dato quest'opera è descrivibile in sole due parole: “amara delusione”.
Devo ammettere che, stando a quanto propongono i primi episodi, sembrava ci fossero le premesse per tirare fuori qualcosa che almeno potesse raggiungere la soglia della sufficienza. Insomma, si intravedeva una speranza, una pallida luce in lontananza, che tramonta puntualmente verso metà serie.
Infatti l'idea di partenza, di centrare la storia attorno alle vicende di una ragazza alquanto capricciosa ma per bene - che nasconde una passione “pericolosa” socialmente parlando, ovvero la sua morbosa affezione per tutto ciò che riguarda il mondo dei videogiochi e degli otaku, in particolare per gli eroge (per chi non lo sapesse si tratta di videogiochi erotici)- sembrava carina. La storia consente lo sviluppo di siparietti comici divertenti e di situazioni paradossali, ma spiritose e in un certo qual modo coinvolgenti.
In effetti quest'idea di base sembrerebbe addirittura originale, ma vi sono discrepanze non da poco: in primis non vedo come sia lontanamente possibile che una ragazzina sbavi letteralmente per dei personaggi loli; l'idea di una protagonista lolicon, che quindi prova attrazione e interesse per queste dolci e zuccherose ragazzine, penso sia un picco di perversione decisamente esagerato, probabilmente escogitato apposta per attirare quella fetta di pubblico più tendente ad apprezzare questo genere di personaggi.
I difetti di Oreimo però non si fermano qui: tralasciando la povertà della trama, che risulta scarna e quantomai lineare, si aggiunge una ridicola caratterizzazione dei personaggi, e soprattutto una sceneggiatura fatiscente e misera, fatta di dialoghi per lo più scontati e insignificanti. Oltretutto si intuisce molto presto dove l'anime si proponga di andare a parare, centrando l'attenzione sul rapporto tra sorella e fratello: a farla breve un siscon. Il tema dell'incesto viene soltanto accennato e non si concretizza, per fortuna, fattualmente, risulta lasciato in sospeso, "nell'aere", e tratteggiato con estrema superficialità. Si dovrebbe infatti evincere dall'interesse che la protagonista dimostra per gli eroge che trattano storie d'amore tra consanguinei la sua stessa attrazione per il fratello, personaggio mediocre e piatto. La relazione tra i due è caratterizzata da un continuo e apparente volersi ignorare a vicenda, rendendo più sottile ma non per questo più interessante, la trattazione del tutto. A mio avviso se si vuole affrontare certe tematiche, alquanto delicate, lo si deve fare con un minimo di serietà e di approfondimento.
Quello che quest'anime lascia allo spettatore si può sinteticamente definire con: il nulla. Presto le scene che dovrebbero essere comiche cominciano a diventare stucchevoli, nauseanti, si assiste ad un susseguirsi di situazioni poco credibili e soprattutto noiose e di carattere riempitivo, che non hanno assolutamente nulla da dire, nulla da esprimere, e costituiscono una vergognosa e ridicola imitazione di quello che dovrebbe essere un plot narrativo.
Concludo quindi con l'avvertire chi si propone di vedere Oreimo di stare bene in guardia. Si tratta di un'opera dalla splendida realizzazione tecnica e grafica, ma dai contenuti poveri e superficiali, che non adempie nemmeno allo scopo di puro intrattenimento, risultando un'accozzaglia di mediocrità insignificanti mascherate con lo zucchero di un chara moe e accattivante.
Voto: 3.
A essere sincero non so per quale assurdo motivo io abbia iniziato a visionare quest'anime.
Probabilmente devo essere stato attratto dal character design sfacciatamente moe, o forse m'incuriosiva l'idea di una storia con protagonista una ragazza otaku. Indipendentemente da ciò la sensazione che mi ha dato quest'opera è descrivibile in sole due parole: “amara delusione”.
Devo ammettere che, stando a quanto propongono i primi episodi, sembrava ci fossero le premesse per tirare fuori qualcosa che almeno potesse raggiungere la soglia della sufficienza. Insomma, si intravedeva una speranza, una pallida luce in lontananza, che tramonta puntualmente verso metà serie.
Infatti l'idea di partenza, di centrare la storia attorno alle vicende di una ragazza alquanto capricciosa ma per bene - che nasconde una passione “pericolosa” socialmente parlando, ovvero la sua morbosa affezione per tutto ciò che riguarda il mondo dei videogiochi e degli otaku, in particolare per gli eroge (per chi non lo sapesse si tratta di videogiochi erotici)- sembrava carina. La storia consente lo sviluppo di siparietti comici divertenti e di situazioni paradossali, ma spiritose e in un certo qual modo coinvolgenti.
In effetti quest'idea di base sembrerebbe addirittura originale, ma vi sono discrepanze non da poco: in primis non vedo come sia lontanamente possibile che una ragazzina sbavi letteralmente per dei personaggi loli; l'idea di una protagonista lolicon, che quindi prova attrazione e interesse per queste dolci e zuccherose ragazzine, penso sia un picco di perversione decisamente esagerato, probabilmente escogitato apposta per attirare quella fetta di pubblico più tendente ad apprezzare questo genere di personaggi.
I difetti di Oreimo però non si fermano qui: tralasciando la povertà della trama, che risulta scarna e quantomai lineare, si aggiunge una ridicola caratterizzazione dei personaggi, e soprattutto una sceneggiatura fatiscente e misera, fatta di dialoghi per lo più scontati e insignificanti. Oltretutto si intuisce molto presto dove l'anime si proponga di andare a parare, centrando l'attenzione sul rapporto tra sorella e fratello: a farla breve un siscon. Il tema dell'incesto viene soltanto accennato e non si concretizza, per fortuna, fattualmente, risulta lasciato in sospeso, "nell'aere", e tratteggiato con estrema superficialità. Si dovrebbe infatti evincere dall'interesse che la protagonista dimostra per gli eroge che trattano storie d'amore tra consanguinei la sua stessa attrazione per il fratello, personaggio mediocre e piatto. La relazione tra i due è caratterizzata da un continuo e apparente volersi ignorare a vicenda, rendendo più sottile ma non per questo più interessante, la trattazione del tutto. A mio avviso se si vuole affrontare certe tematiche, alquanto delicate, lo si deve fare con un minimo di serietà e di approfondimento.
Quello che quest'anime lascia allo spettatore si può sinteticamente definire con: il nulla. Presto le scene che dovrebbero essere comiche cominciano a diventare stucchevoli, nauseanti, si assiste ad un susseguirsi di situazioni poco credibili e soprattutto noiose e di carattere riempitivo, che non hanno assolutamente nulla da dire, nulla da esprimere, e costituiscono una vergognosa e ridicola imitazione di quello che dovrebbe essere un plot narrativo.
Concludo quindi con l'avvertire chi si propone di vedere Oreimo di stare bene in guardia. Si tratta di un'opera dalla splendida realizzazione tecnica e grafica, ma dai contenuti poveri e superficiali, che non adempie nemmeno allo scopo di puro intrattenimento, risultando un'accozzaglia di mediocrità insignificanti mascherate con lo zucchero di un chara moe e accattivante.
Voto: 3.
Una piccola introduzione: di recente, il pubblico giapponese sembra avere sviluppato un interesse verso il particolare rapporto che si ha tra un fratello e una sorella. Manga come AkiSora e KissxSis hanno sicuramente suscitato molto clamore, nel bene e nel male, dividendo il pubblico. C'è chi li considera appassionanti e trasgressivi, chi cerca di rimanere indifferente, e chi li condanna per via dei tabù che infrangono - persino il governo giapponese!
C'è da dire, però, che i titoli suddetti non solo fanno dell'incesto il protagonista della storia, ma lo fanno anche in un modo molto, molto spinto, sottolineando l'elemento erotico. Per questo motivo, questo titolo potrebbe trarre in inganno: la solita storiella del fratellone che salta addosso alla sorellina? E invece no.
Oreimo è la storia di due fratelli che si sono sempre perlopiù ignorati finché un giorno, per caso, il ragazzo scopre che la sorellina, una ragazza modello (che fa la modella) ha segretamente un hobby un po' fuori dal comune: non solo è una otaku, ma è una otaku di eroge (videogiochi con storie erotiche) aventi per tema proprio l'incesto.
Sembra un pretesto per le solite cose: fanservice a non finire, scene ecchi, malintesi, e l'immancabile innamoramento tra i due. Invece, per la prima volta (almeno per me) i due fratelli protagonisti hanno un rapporto da normali fratelli. Si punzecchiano, si ignorano, ma poi nelle difficoltà si aiutano. E' questa forse la cosa che più colpisce di Oreimo.
La seconda cosa che colpisce è che, accanto al rapporto fratello-sorella l'altro tema fortemente trattato è quello degli otaku e della società. Anche se qualche volta troviamo un otaku negli anime (vedi Lucky Star) questo tratto serve solo a caratterizzare il personaggio, mentre qui forse per la prima volta diventa protagonista. Oreimo è un anime che tratta dei problemi e della passione che scaturiscono dal vedere anime.
La trama scorre tranquilla: non vi aspettate particolari colpi di scena o un climax. Difatti, siamo di fronte a una commedia che punta semplicemente a intrattenere con qualche risata e con dei momenti di tenerezza. Come già accennato, trattando di giochi erotici e incestuosi, sorprende come (per fortuna) il fanservice sia pochissimo, come siano praticamente inesistenti le inquadrature ecchi (talvolta volgari) di seni rimbalzanti, sederi e mutandine.
Anche la componente sentimentale è più bassa di quel che si potrebbe credere: pensi sempre "ecco, ora questo si innamora di quest'altro!" perché così le commedie ci hanno abituato, e invece i rapporti tra i personaggi sono meno scontati e banali del solito.
Già, i personaggi; anche qui all'apparenza sembra che abbiamo i soliti stereotipi eccentrici degli anime: la tsundere, la yandere, la fredda gothic loli, la ragazza della porta accanto. Il meno eccentrico è proprio il protagonista maschile che però si potrebbe rifare a un altro stereotipo, quello del maschio ingenuo e stupidone in mezzo a tante donne. Invece, dietro le apparenze, tutti i personaggi nascondono un'anima più umana, qualcosa che ti fa affezionare a loro.
Due parole sulla parte tecnica: l'animazione e la grafica sono buone, e soprattutto abbastanza costanti. Molto risalto viene dato ad alcuni, piccoli dettagli: le unghie della protagonista cambiano sempre colore, gli eyecatch mostrano sempre una custodia e un dischetto di dvd/videogiochi con disegni diversi, e spesso si vede un anime dentro l'anime (quello di Meruru).
Anche le sigle hanno una particolarità. Le ending cambiano a ogni episodio, con uno o più personaggi che cantano una canzone mentre scorre un'illustrazione a lui/lei/loro dedicata. Tuttavia, in questo caso si è puntato alla quantità più che alla qualità, poiché la maggior parte delle canzoncine sono molto banali.
Più carina invece l'opening delle bravissime debuttanti ClariS, che all'inizio presenta delle scenette piuttosto scarse e banali, ma che si arricchiscono molto con il passare degli episodi (sì, neanche l'opening è sempre uguale) e in particolare negli ultimi episodi diventa migliore.
Dunque, domani esce l'ultimo episodio di quest'anime che non sarà ricordato come capolavoro, ma che brilla tra le commedie per la sua simpatia e tenerezza, e anche perché mette in scena temi semplici ma quasi mai trattati in questo modo.
Il mio voto sarebbe un 7 e mezzo, per ora arrotondo a un 7 che potrebbe diventare 8 se la seconda stagione (che sicuramente ci sarà) andrà ad approfondire certi aspetti come sembra.
C'è da dire, però, che i titoli suddetti non solo fanno dell'incesto il protagonista della storia, ma lo fanno anche in un modo molto, molto spinto, sottolineando l'elemento erotico. Per questo motivo, questo titolo potrebbe trarre in inganno: la solita storiella del fratellone che salta addosso alla sorellina? E invece no.
Oreimo è la storia di due fratelli che si sono sempre perlopiù ignorati finché un giorno, per caso, il ragazzo scopre che la sorellina, una ragazza modello (che fa la modella) ha segretamente un hobby un po' fuori dal comune: non solo è una otaku, ma è una otaku di eroge (videogiochi con storie erotiche) aventi per tema proprio l'incesto.
Sembra un pretesto per le solite cose: fanservice a non finire, scene ecchi, malintesi, e l'immancabile innamoramento tra i due. Invece, per la prima volta (almeno per me) i due fratelli protagonisti hanno un rapporto da normali fratelli. Si punzecchiano, si ignorano, ma poi nelle difficoltà si aiutano. E' questa forse la cosa che più colpisce di Oreimo.
La seconda cosa che colpisce è che, accanto al rapporto fratello-sorella l'altro tema fortemente trattato è quello degli otaku e della società. Anche se qualche volta troviamo un otaku negli anime (vedi Lucky Star) questo tratto serve solo a caratterizzare il personaggio, mentre qui forse per la prima volta diventa protagonista. Oreimo è un anime che tratta dei problemi e della passione che scaturiscono dal vedere anime.
La trama scorre tranquilla: non vi aspettate particolari colpi di scena o un climax. Difatti, siamo di fronte a una commedia che punta semplicemente a intrattenere con qualche risata e con dei momenti di tenerezza. Come già accennato, trattando di giochi erotici e incestuosi, sorprende come (per fortuna) il fanservice sia pochissimo, come siano praticamente inesistenti le inquadrature ecchi (talvolta volgari) di seni rimbalzanti, sederi e mutandine.
Anche la componente sentimentale è più bassa di quel che si potrebbe credere: pensi sempre "ecco, ora questo si innamora di quest'altro!" perché così le commedie ci hanno abituato, e invece i rapporti tra i personaggi sono meno scontati e banali del solito.
Già, i personaggi; anche qui all'apparenza sembra che abbiamo i soliti stereotipi eccentrici degli anime: la tsundere, la yandere, la fredda gothic loli, la ragazza della porta accanto. Il meno eccentrico è proprio il protagonista maschile che però si potrebbe rifare a un altro stereotipo, quello del maschio ingenuo e stupidone in mezzo a tante donne. Invece, dietro le apparenze, tutti i personaggi nascondono un'anima più umana, qualcosa che ti fa affezionare a loro.
Due parole sulla parte tecnica: l'animazione e la grafica sono buone, e soprattutto abbastanza costanti. Molto risalto viene dato ad alcuni, piccoli dettagli: le unghie della protagonista cambiano sempre colore, gli eyecatch mostrano sempre una custodia e un dischetto di dvd/videogiochi con disegni diversi, e spesso si vede un anime dentro l'anime (quello di Meruru).
Anche le sigle hanno una particolarità. Le ending cambiano a ogni episodio, con uno o più personaggi che cantano una canzone mentre scorre un'illustrazione a lui/lei/loro dedicata. Tuttavia, in questo caso si è puntato alla quantità più che alla qualità, poiché la maggior parte delle canzoncine sono molto banali.
Più carina invece l'opening delle bravissime debuttanti ClariS, che all'inizio presenta delle scenette piuttosto scarse e banali, ma che si arricchiscono molto con il passare degli episodi (sì, neanche l'opening è sempre uguale) e in particolare negli ultimi episodi diventa migliore.
Dunque, domani esce l'ultimo episodio di quest'anime che non sarà ricordato come capolavoro, ma che brilla tra le commedie per la sua simpatia e tenerezza, e anche perché mette in scena temi semplici ma quasi mai trattati in questo modo.
Il mio voto sarebbe un 7 e mezzo, per ora arrotondo a un 7 che potrebbe diventare 8 se la seconda stagione (che sicuramente ci sarà) andrà ad approfondire certi aspetti come sembra.
Oreimo è un anime leggermente anonimo, non perché sia brutto, ma perché ha molte cose che sanno molto di già visto. Con sole 12 puntate ha come punto focale il rapporto tra fratello e sorella. Teniamo a precisare che però all'interno di quest'anime non vi sono rapporti incestuosi tra i due, tuttavia c'è la presenza di argomenti che possono far storcere il naso ad alcuni.
Trama
La trama è piuttosto semplice e lineare: un ragazzo diciassettenne di nome Kyosuke scopre che sua sorella minore Kirino, scorbutica con lui, ma modella e studentessa perfetta, è una accanita otaku, amante dei videogiochi erotici e degli anime a loro annessi. Sarà quindi compito di Kyosuke quello di partecipare a delle "consulenze" forzate con sua sorella, nelle quali sarà forzato più di una volta a sgobbare gratuitamente per lei. Inutile dire che il protagonista è letteralmente vittima delle continue violenze della sorella, il che gli conferisce il nobile titolo di martire, perché tende ad addossarsi tutte le colpe della sua adorata imouto a costo di perdere la faccia. Nonostante il bene che vuole Kyosuke a Kirino, notiamo un semplice rifiuto da parte sua di volere ammettere che il fratello è un valido supporto. Ma non tutta la vita è rose e fiori: ben presto, nonostante tutte le colpe addossatesi, Kyosuke non riuscirà a difendere la passione di Kirino, e ne verranno a conoscenza amici e genitori. Nonostante la semplicità della trama, dobbiamo evidenziare però che quasi tutte le puntate hanno una ripetitività di fondo, evidenziata dal fatto che, in ogni puntata, Kyosuke deve gironzolare ovunque o con la sorella, o da solo, o con le amiche della sorella. Nonostante la ripetitività delle puntate, possiamo però ammettere che la storia ha un picco solo nella puntata in cui Kyosuke va a casa della sua amica d'infanzia. Tutte le gag che ci sono nella serie assumono un aspetto diverso in quella puntata e rendono questa la più spiritosa dell'anime.
Aspetto tecnico
Tecnicamente il titolo è stato sviluppato in modo piuttosto discreto. Dal punto di vista grafico, Oreimo ha qualcosa di già visto, e alcune animazioni sono piuttosto elementari, presentando ripetizioni e "riciclaggi" di fotogrammi. Dal punto di vista musicale, la serie presenta una buona OST e una quantità esagerata di ending. Ha una sola opening, che varia però sempre di stile: insomma, sembra di vedere un MAD di youtube, ogni volta che parte l'opening.
Conclusioni
Oreimo è un anime semplice e leggero da vedere. Consigliato a chi vuole vedere qualcosa di semplicistico e che non ha troppe pretese.
Voto: 7.
Trama
La trama è piuttosto semplice e lineare: un ragazzo diciassettenne di nome Kyosuke scopre che sua sorella minore Kirino, scorbutica con lui, ma modella e studentessa perfetta, è una accanita otaku, amante dei videogiochi erotici e degli anime a loro annessi. Sarà quindi compito di Kyosuke quello di partecipare a delle "consulenze" forzate con sua sorella, nelle quali sarà forzato più di una volta a sgobbare gratuitamente per lei. Inutile dire che il protagonista è letteralmente vittima delle continue violenze della sorella, il che gli conferisce il nobile titolo di martire, perché tende ad addossarsi tutte le colpe della sua adorata imouto a costo di perdere la faccia. Nonostante il bene che vuole Kyosuke a Kirino, notiamo un semplice rifiuto da parte sua di volere ammettere che il fratello è un valido supporto. Ma non tutta la vita è rose e fiori: ben presto, nonostante tutte le colpe addossatesi, Kyosuke non riuscirà a difendere la passione di Kirino, e ne verranno a conoscenza amici e genitori. Nonostante la semplicità della trama, dobbiamo evidenziare però che quasi tutte le puntate hanno una ripetitività di fondo, evidenziata dal fatto che, in ogni puntata, Kyosuke deve gironzolare ovunque o con la sorella, o da solo, o con le amiche della sorella. Nonostante la ripetitività delle puntate, possiamo però ammettere che la storia ha un picco solo nella puntata in cui Kyosuke va a casa della sua amica d'infanzia. Tutte le gag che ci sono nella serie assumono un aspetto diverso in quella puntata e rendono questa la più spiritosa dell'anime.
Aspetto tecnico
Tecnicamente il titolo è stato sviluppato in modo piuttosto discreto. Dal punto di vista grafico, Oreimo ha qualcosa di già visto, e alcune animazioni sono piuttosto elementari, presentando ripetizioni e "riciclaggi" di fotogrammi. Dal punto di vista musicale, la serie presenta una buona OST e una quantità esagerata di ending. Ha una sola opening, che varia però sempre di stile: insomma, sembra di vedere un MAD di youtube, ogni volta che parte l'opening.
Conclusioni
Oreimo è un anime semplice e leggero da vedere. Consigliato a chi vuole vedere qualcosa di semplicistico e che non ha troppe pretese.
Voto: 7.
Bah che schifo, un siscon!
E invece no. OreImo non è UN siscon, è IL siscon per eccellenza che rinnova in se elementi già usati nell'incest e nel moè usandoli in modi e funzioni molto diversi rispetto a quelli in cui siamo abituati a trovarle. La prima scena chiarisce tutto: Kirino non è la classica ragazzina puccia innamorata del fratello maggiore, che chiama affettuosamente Onii-chan, e Kyosuke non è il classico fratello perverso che fantastica continuamente sulla sorellina innocente. Tutto il contrario: il rapporto fra i due è caratterizzato da indifferenza e un generale desiderio di ignorare l'altro. Kirino è una modella e un'ottima studente, Kyosuke è un normale e noioso liceale (si, anche più di Kyon). Ovviamente serve qualcosa per movimentare il tutto, ed ecco l'idea: Kirino nasconde di essere un'otaku all'ultimo stadio, fissata con gli eroge che hanno come protagoniste sorelline innamorate dei fratelli e con gli anime loli-majokko. Forse non proprio una cosa che si addice alla sua immagine di ragazza perfetta. Con quello che potremmo definire un colpo di fortuna o un segno di future disgrazie, Kyosuke trova una custodia di un anime con dentro il DVD di un eroge. Accortosi che il pericoloso manufatto appartiene a sua sorella, non tarda a restituirglielo facendo il più possibile finta di niente. Al contrario Kirino, contenta all'idea di poter finalmente parlare della sua mania con qualcuno, inizia a chiedere al fratello dei "consigli di vita" che spaziano da come condividere le sue passioni con altre ragazze otaku a quale sia la miglior scelta per conquistare la sorellina dell'eroge di turno.
Detto così non si può notare l'innovazione e l'originalità di molti altri caratteri dell'anime. Farò un altro esempio parlando della caratterizzazione dei personaggi, anche se non posso rendere a pieno il concetto. Kirino è un personaggio tsundere, ma a sua volta modifica le caratteristiche tsundere arricchendole. Stessa cosa parlando, ad esempio, di Saori Bajena e della classica dojikko, di Ayase e della classica yandere, di Kuroneko e della classica cooldere. Se conoscete bene questi termini, vi stupirà come sia possibile adattarli a personaggi così originali pur mantenendo l'impostazione originale delle caratteristiche caratteriali e comportamentali (per quelle fisiche ammetto che l'originalità non sia il massimo, ma si era già sperimentato molto in passato e non vedo stretta necessità di ampliare l'insieme di particolari che danno un'idea del personaggio anche a prima vista).
Oltre che opera di alto livello, OreImo è diventato in poche settimane un'anime di culto per gli otaku, grazie in particolare al fatto di avere come argomento proprio gli otaku, quasi al livello di Lucky Star. Anzi, penso che piaccia tanto proprio per il fatto che unisce in se ciò che era (ed è) il moe classico agli elementi di novità (come hanno già fatto, con elementi ovviamente diversi, opere come "La Malinconia di Haruhi Suzumiya" e "Angel Beast!"), il tutto reso più gradevole dalla presenza di personaggi otaku come in Lucky Star. E l'effetto finale è senza dubbio fantastico.
Il tutto è ben corredato da una splendida Opening, da discrete Ending che cambiano da episodio a episodio e da una soundtrack incisiva e sempre adatta al contesto.
Per ultimo parlo delle animazioni: esse sono decisamente sopra la media, anche se non le migliori mai viste. Bellissime le espressioni dei personaggi, in particolare alcune di Kirino sono fantastiche.
In ultimo, invito anche chi non apprezza al massimo il moe a vederlo, ad alcuni è piaciuto lo stesso e può essere un'occasione di rivalutare questo stile.
E invece no. OreImo non è UN siscon, è IL siscon per eccellenza che rinnova in se elementi già usati nell'incest e nel moè usandoli in modi e funzioni molto diversi rispetto a quelli in cui siamo abituati a trovarle. La prima scena chiarisce tutto: Kirino non è la classica ragazzina puccia innamorata del fratello maggiore, che chiama affettuosamente Onii-chan, e Kyosuke non è il classico fratello perverso che fantastica continuamente sulla sorellina innocente. Tutto il contrario: il rapporto fra i due è caratterizzato da indifferenza e un generale desiderio di ignorare l'altro. Kirino è una modella e un'ottima studente, Kyosuke è un normale e noioso liceale (si, anche più di Kyon). Ovviamente serve qualcosa per movimentare il tutto, ed ecco l'idea: Kirino nasconde di essere un'otaku all'ultimo stadio, fissata con gli eroge che hanno come protagoniste sorelline innamorate dei fratelli e con gli anime loli-majokko. Forse non proprio una cosa che si addice alla sua immagine di ragazza perfetta. Con quello che potremmo definire un colpo di fortuna o un segno di future disgrazie, Kyosuke trova una custodia di un anime con dentro il DVD di un eroge. Accortosi che il pericoloso manufatto appartiene a sua sorella, non tarda a restituirglielo facendo il più possibile finta di niente. Al contrario Kirino, contenta all'idea di poter finalmente parlare della sua mania con qualcuno, inizia a chiedere al fratello dei "consigli di vita" che spaziano da come condividere le sue passioni con altre ragazze otaku a quale sia la miglior scelta per conquistare la sorellina dell'eroge di turno.
Detto così non si può notare l'innovazione e l'originalità di molti altri caratteri dell'anime. Farò un altro esempio parlando della caratterizzazione dei personaggi, anche se non posso rendere a pieno il concetto. Kirino è un personaggio tsundere, ma a sua volta modifica le caratteristiche tsundere arricchendole. Stessa cosa parlando, ad esempio, di Saori Bajena e della classica dojikko, di Ayase e della classica yandere, di Kuroneko e della classica cooldere. Se conoscete bene questi termini, vi stupirà come sia possibile adattarli a personaggi così originali pur mantenendo l'impostazione originale delle caratteristiche caratteriali e comportamentali (per quelle fisiche ammetto che l'originalità non sia il massimo, ma si era già sperimentato molto in passato e non vedo stretta necessità di ampliare l'insieme di particolari che danno un'idea del personaggio anche a prima vista).
Oltre che opera di alto livello, OreImo è diventato in poche settimane un'anime di culto per gli otaku, grazie in particolare al fatto di avere come argomento proprio gli otaku, quasi al livello di Lucky Star. Anzi, penso che piaccia tanto proprio per il fatto che unisce in se ciò che era (ed è) il moe classico agli elementi di novità (come hanno già fatto, con elementi ovviamente diversi, opere come "La Malinconia di Haruhi Suzumiya" e "Angel Beast!"), il tutto reso più gradevole dalla presenza di personaggi otaku come in Lucky Star. E l'effetto finale è senza dubbio fantastico.
Il tutto è ben corredato da una splendida Opening, da discrete Ending che cambiano da episodio a episodio e da una soundtrack incisiva e sempre adatta al contesto.
Per ultimo parlo delle animazioni: esse sono decisamente sopra la media, anche se non le migliori mai viste. Bellissime le espressioni dei personaggi, in particolare alcune di Kirino sono fantastiche.
In ultimo, invito anche chi non apprezza al massimo il moe a vederlo, ad alcuni è piaciuto lo stesso e può essere un'occasione di rivalutare questo stile.
Non capisco come mai questo anime sia stato ritenuto il più sopravvalutato del 2010. Certo, la trama non è tra le più originali, anzi, è pressoché assente e piena di gag e situazioni. Questa ragazza di nome Kirino ha una "facciata" di modella carina e brava in tutto, ma segretamente colleziona videogiochi pornografici e gadget di un (inesistente) anime per ragazzine. Non avendo nessuno con cui condividere questa sua passione, decide di rivolgersi a suo fratello, con il quale però non è mai stata molto gentile. Col passare degli episodi i due fratelli inizieranno ad andare sempre più d'accordo, nonostante il caratteraccio acido di Kirino.
Una storia-parodia degli otaku come ce ne sono molte, rispecchia perfettamente alcune situazioni reali (come litigare amichevolmente su un anime preferito o ragazzi che si esaltano per una storia interattiva virtuale) scherzandoci sopra.
Ho apprezzato i disegni, e un po' meno il fanservice offerto da Kirino, che ha solo 15 anni e questa "perversa" mania tipicamente maschile. Alcune scene inoltre erano evitabili, come il fratello che accidentalmente cade addosso a lei finendo con una mano sul suo seno.
Una storia-parodia degli otaku come ce ne sono molte, rispecchia perfettamente alcune situazioni reali (come litigare amichevolmente su un anime preferito o ragazzi che si esaltano per una storia interattiva virtuale) scherzandoci sopra.
Ho apprezzato i disegni, e un po' meno il fanservice offerto da Kirino, che ha solo 15 anni e questa "perversa" mania tipicamente maschile. Alcune scene inoltre erano evitabili, come il fratello che accidentalmente cade addosso a lei finendo con una mano sul suo seno.
Se pensate che questa sia una storia incestuosa, tranquillizzatevi: nonostante l'apparenza non c'è alcun segno di vero romanticismo tra i due. Lei è una ragazza otaku, ha un carattere forte, ma cerca qualcuno con cui poter parlare delle sue passioni; lui invece deve spesso sopportare le violenze da parte di sua sorella, e a modo suo cerca di aiutarla. Il problema è che Kirino spesso e volentieri risulta insopportabile! Non si contano più gli episodi in cui lei maltratta - in modo assolutamente gratuito - suo fratello, che si limita a sopportare. E Kyosuke, invece di rimproverare Kirino per il suo comportamento, la aiuta a superare le sue difficoltà. Non che sia sbagliato, ma c'è decisamente uno squilibrio in questo rapporto: a me personalmente fa pena vedere il fratello aiutare Kirino (a costo della sua dignità e reputazione) mentre lei lo ricompensa con un calcio.
A parte questo, OreImo va preso per quello che è, cioè un anime senza troppe pretese, con l'unico scopo di far ridere lo spettatore. E visto che ci riesce, non vedo perché negargli un 7. Però non me la sento di dare di più, anche perché il finale lascia parecchio a desiderare, so che stanno lavorando a un finale alternativo, ma per ora posso solo commentare quello trasmesso in TV.
A parte questo, OreImo va preso per quello che è, cioè un anime senza troppe pretese, con l'unico scopo di far ridere lo spettatore. E visto che ci riesce, non vedo perché negargli un 7. Però non me la sento di dare di più, anche perché il finale lascia parecchio a desiderare, so che stanno lavorando a un finale alternativo, ma per ora posso solo commentare quello trasmesso in TV.
Inizio con il dire che è un'anime veramente molto bello, la trama per quanto possa sembrare magari noiosa o brutta vi posso assicurare che non lo è per niente. Molto spesso seguendo questo anime mi sono immedesimato, quando si vedono i molteplici casi in cui la protagonista viene giudicata male dai parenti o dai amici per il suo strano hobby, chiamando infantile e stupido (riferendosi ai manga e non ai eroge) credo che tutti quelli che leggono manga e guardano anime sia già capitata una situazione simile, giusto?
Per non parlare del fratello maggiore, che come dal titolo dell'anime (che non ho scritto per esteso che sennò sarei morto) dice "non posso credere che la mia sorellina sia così carina", non ci crede, anzi non pensa affatto che lei lo sia, però dopo aver scoperto il segreto della sorellina non può fare altro che aiutarla a farsi delle amiche che condividono i suoi stessi hobby, per poi essere travolto nel mondo della sorellina, che con grande sfacciataggine non lo ringrazia nemmeno per le fatiche che fa.
Oltre a questo si aggiungeranno altri personaggi, non molti, molto stravaganti, e ognuno di loro caratterizzato molto bene, tutto questo rende quest'anime un ottimo prodotto che consiglio vivamente a tutti.
Per non parlare del fratello maggiore, che come dal titolo dell'anime (che non ho scritto per esteso che sennò sarei morto) dice "non posso credere che la mia sorellina sia così carina", non ci crede, anzi non pensa affatto che lei lo sia, però dopo aver scoperto il segreto della sorellina non può fare altro che aiutarla a farsi delle amiche che condividono i suoi stessi hobby, per poi essere travolto nel mondo della sorellina, che con grande sfacciataggine non lo ringrazia nemmeno per le fatiche che fa.
Oltre a questo si aggiungeranno altri personaggi, non molti, molto stravaganti, e ognuno di loro caratterizzato molto bene, tutto questo rende quest'anime un ottimo prodotto che consiglio vivamente a tutti.
Anime che parte piuttosto bene e che sembra inizialmente avere una trama particolarmente interessante, ma che già dopo il primo episodio fa notare il vero succo della storia, ossia il rapporto tra la protagonista Kirino e il suo fratellone Kyosuke. Insomma, l'aria che tira è quella dell'amore incestuoso tra i due, più da parte di lei che di lui. Comunque, dopo 8 episodi si è vista solo gelosia. Non avendo letto la novel non so seriamente dire se la storia in se si svilupperà confermando un rapporto tra i due, non so se ci saranno dichiarazioni o altro, ma comunque per quel che ho visto fino adesso è piuttosto evidente un interesse romantico da parte della sorellina per suo fratello; è quindi una specie di "siscon" che tratta più che altro del tema degli Otaku.
Kirino Kosaka è una ragazzina di 14 anni piuttosto indipendente e bella, tanto da fare come lavoro la modella, e si presenta come un personaggio scontroso verso tutti, in particolare verso il fratello, che sembra detestare a morte, ma che poi si rivelerà (ovviamente) la tipica ragazzina tsundere presente ovunque. Comunque, Kirino, bella e indipendente, nasconde in realtà un grande segreto: è una otaku accanita, ossessionata dai giochi eroge di tipo "siscon", dove delle sorelline piccole si innamorano del proprio fratello (e già qua si capisce che il tema del fratello più grande è piuttosto importante). Il segreto verrà poi scoperto proprio da suo fratello Kyosuke, un diciassettenne senza alcun interesse nel mondo dei manga/anime/videogame, e da qui in poi lui verrà a conoscenza del mondo degli otaku, iniziando col giocare agli eroge della sorellina (costretto da lei) e aiutandola a trovare delle amiche otaku con cui discutere della sua passione più grande. Eccetera eccetera, ci saranno momenti in cui sarà possibile vedere un accenno a un triangolo amoroso, composto da lui, la sorella, e l'amica d'infanzia di lui, completamente cotta del protagonista. Ovvio.
La trama, va detto, è interessante in sé, e lo sarà per molti. Si distacca un po' dalle solite trame degli anime moe, soprattutto è stata una buonissima scelta quello di trattare il tema degli otaku. Io però lo trovo non noioso (non lo guarderei sennò), solo un tantino insopportabile in alcuni punti. Non sono una grande fan dei siscon, per piacermi devono essere particolarmente belli (vedere Boku wa imouto ni koi wo suru, o Candy Boy), ma ho iniziato a vedere questo anime perché i disegni erano piuttosto carini, e infatti, nulla da ridire su questo punto: disegni carinissimi, colori brillanti, belle animazioni. Beh, in generale si fa guardare, e infatti ho anche intenzione di continuarlo fino alla fine, i problemi per me sono due: primo, il fatto che i sentimenti, mettiamola così, sono tremendamente impliciti e che quindi probabilmente tirerà tutta questa aria di gelosia da parte di Kirino e dell'amica d'infanzia di Kyosuke per quasi tutto l'anime, e secondo, la protagonista è piuttosto insopportabile, ha un carattere pessimo, almeno per me.
Note positive: le amiche otaku di Kirino sono stupende, i dialoghi e le discussioni tra i personaggi riguardo vari anime sono divertenti, la sigla è carinissima e così anche le ending, e certe situazioni strappano un sorriso, soprattutto a chi come noi apprezza il mondo degli anime e dei manga.
Do quindi un 7 a questo anime, alla fin fine è carino, lo sconsiglio a chi non apprezza i sister complex al massimo, lo consiglio a tutti gli altri, dato che si discosta dalla solita roba che gira. Vedremo come andrà avanti.
Kirino Kosaka è una ragazzina di 14 anni piuttosto indipendente e bella, tanto da fare come lavoro la modella, e si presenta come un personaggio scontroso verso tutti, in particolare verso il fratello, che sembra detestare a morte, ma che poi si rivelerà (ovviamente) la tipica ragazzina tsundere presente ovunque. Comunque, Kirino, bella e indipendente, nasconde in realtà un grande segreto: è una otaku accanita, ossessionata dai giochi eroge di tipo "siscon", dove delle sorelline piccole si innamorano del proprio fratello (e già qua si capisce che il tema del fratello più grande è piuttosto importante). Il segreto verrà poi scoperto proprio da suo fratello Kyosuke, un diciassettenne senza alcun interesse nel mondo dei manga/anime/videogame, e da qui in poi lui verrà a conoscenza del mondo degli otaku, iniziando col giocare agli eroge della sorellina (costretto da lei) e aiutandola a trovare delle amiche otaku con cui discutere della sua passione più grande. Eccetera eccetera, ci saranno momenti in cui sarà possibile vedere un accenno a un triangolo amoroso, composto da lui, la sorella, e l'amica d'infanzia di lui, completamente cotta del protagonista. Ovvio.
La trama, va detto, è interessante in sé, e lo sarà per molti. Si distacca un po' dalle solite trame degli anime moe, soprattutto è stata una buonissima scelta quello di trattare il tema degli otaku. Io però lo trovo non noioso (non lo guarderei sennò), solo un tantino insopportabile in alcuni punti. Non sono una grande fan dei siscon, per piacermi devono essere particolarmente belli (vedere Boku wa imouto ni koi wo suru, o Candy Boy), ma ho iniziato a vedere questo anime perché i disegni erano piuttosto carini, e infatti, nulla da ridire su questo punto: disegni carinissimi, colori brillanti, belle animazioni. Beh, in generale si fa guardare, e infatti ho anche intenzione di continuarlo fino alla fine, i problemi per me sono due: primo, il fatto che i sentimenti, mettiamola così, sono tremendamente impliciti e che quindi probabilmente tirerà tutta questa aria di gelosia da parte di Kirino e dell'amica d'infanzia di Kyosuke per quasi tutto l'anime, e secondo, la protagonista è piuttosto insopportabile, ha un carattere pessimo, almeno per me.
Note positive: le amiche otaku di Kirino sono stupende, i dialoghi e le discussioni tra i personaggi riguardo vari anime sono divertenti, la sigla è carinissima e così anche le ending, e certe situazioni strappano un sorriso, soprattutto a chi come noi apprezza il mondo degli anime e dei manga.
Do quindi un 7 a questo anime, alla fin fine è carino, lo sconsiglio a chi non apprezza i sister complex al massimo, lo consiglio a tutti gli altri, dato che si discosta dalla solita roba che gira. Vedremo come andrà avanti.
Questo anime è una TRAPPOLA! Bei disegni, buona animazione, ma poi con il procedere della vicenda mi sono accorta con grandissimo fastidio che qualcosa non tornava.
La storia, che all'inizio mi aveva fatto soprassedere sulla quantità spropositata di Moe concentrata nel personaggio della sorella e dell'amica d'infanzia del protagonista, dopo alcune puntate svela dove vuole realmente andare a parare, e quello che poteva sembrare un anime sull'amicizia al di là delle apparenze che tocca anche il tema del rapporto fratello/sorella invece è banalmente l'ennesimo superficiale anime siscon.
A parte il fatto che una ragazza eterosessuale che gioca a eroge lolicon è credibile quanto un asino che vola, cioè quanto un ragazzo etero con la passione per lo shota (controparte con bambini). Ma sono davvero così sessualmente appetibili queste sorelline? Io lo trovo disgustoso, come tutto il mercato shota e loli in generale, e il fatto che sia la protagonista femminile a sbavarci sopra non è una attenuante.
Ma nonostante il fastidio per il genere è la superficialità con cui ci si dirige in campo incestuoso, e il fatto che la passione loli di Kirino non sia solo una fantasia ma un plot device che dovrebbe farci capire quali sono i suoi veri desideri per il fratellone. Non so voi, ma per me il tema dell'incesto è qualcosa di estremamente serio, e non sopporto vederlo approcciato in questo modo: una sciocchezza su cui farsi quattro risate e mostrare un po' di fanservice. Ho sbagliato anime e me ne pento moltissimo.
La storia, che all'inizio mi aveva fatto soprassedere sulla quantità spropositata di Moe concentrata nel personaggio della sorella e dell'amica d'infanzia del protagonista, dopo alcune puntate svela dove vuole realmente andare a parare, e quello che poteva sembrare un anime sull'amicizia al di là delle apparenze che tocca anche il tema del rapporto fratello/sorella invece è banalmente l'ennesimo superficiale anime siscon.
A parte il fatto che una ragazza eterosessuale che gioca a eroge lolicon è credibile quanto un asino che vola, cioè quanto un ragazzo etero con la passione per lo shota (controparte con bambini). Ma sono davvero così sessualmente appetibili queste sorelline? Io lo trovo disgustoso, come tutto il mercato shota e loli in generale, e il fatto che sia la protagonista femminile a sbavarci sopra non è una attenuante.
Ma nonostante il fastidio per il genere è la superficialità con cui ci si dirige in campo incestuoso, e il fatto che la passione loli di Kirino non sia solo una fantasia ma un plot device che dovrebbe farci capire quali sono i suoi veri desideri per il fratellone. Non so voi, ma per me il tema dell'incesto è qualcosa di estremamente serio, e non sopporto vederlo approcciato in questo modo: una sciocchezza su cui farsi quattro risate e mostrare un po' di fanservice. Ho sbagliato anime e me ne pento moltissimo.
Oreimo di primo impatto può presentarsi come un anime ecchi, dalla trama scontata e da tanti elementi che caratterizzano il genere, in questo caso invece è diverso e abbiamo a che fare con un prodotto tutt'altro che mediocre e se devo esagerare dopo 5 episodi posso affermare che è il miglior titolo della stagione attuale.
Protagonista della storia Kousaka Kyousuke, studente liceale che scopre per puro caso l'hobby segreto della propria sorella Kirino: infatti Kirino, modella, atleta, studentessa dalle ottime qualità è anche una accanita otaku di eroge, quasi tutti riguardanti il genere siscon. Kirino è terrorizzata dall'idea che qualcuno scopra il suo hobby, ma purtroppo le cose non vanno come dovrebbero e sarà compito del fratello aiutare la sorella a convincere persone come il padre e la migliore amica che in questo hobby non c'è proprio niente di male.
È da sottolineare l'elemento chiave di questo Anime, ossia l'etichetta Otaku. Questo è l'anime in cui persone come me e non credo solo io, riescono a immedesimarsi tantissimo nel ruolo dei protagonisti, la chiarezza e la trasparenza con cui questa serie mette in luce il pregiudizio verso l'Otaku è molto veritiera, non solo in Giappone, ma anche qua andiamo incontro a svariati pregiudizi, di gente che accusa e critica senza nemmeno sapere di cosa si sta parlando, senza immaginarsi lontanamente che dietro a tutto, possono nascere amicizie stupende.
Concludendo, io vi straconsiglio la visione di questo anime se ancora non lo avete fatto, abbiamo di fronte un bellissimo titolo che oltre le situazioni comiche e un po' di fanservice (che alla fine non guasta mai) ci spiega le cose come stanno, per quel che riguarda i nostri hobby, forse è presto per dare un giudizio concreto, ma dopo 5 episodi lo promuovo con un 9, ma sono anche sicuro che per tutta la serie manterrà questo ritmo.
Protagonista della storia Kousaka Kyousuke, studente liceale che scopre per puro caso l'hobby segreto della propria sorella Kirino: infatti Kirino, modella, atleta, studentessa dalle ottime qualità è anche una accanita otaku di eroge, quasi tutti riguardanti il genere siscon. Kirino è terrorizzata dall'idea che qualcuno scopra il suo hobby, ma purtroppo le cose non vanno come dovrebbero e sarà compito del fratello aiutare la sorella a convincere persone come il padre e la migliore amica che in questo hobby non c'è proprio niente di male.
È da sottolineare l'elemento chiave di questo Anime, ossia l'etichetta Otaku. Questo è l'anime in cui persone come me e non credo solo io, riescono a immedesimarsi tantissimo nel ruolo dei protagonisti, la chiarezza e la trasparenza con cui questa serie mette in luce il pregiudizio verso l'Otaku è molto veritiera, non solo in Giappone, ma anche qua andiamo incontro a svariati pregiudizi, di gente che accusa e critica senza nemmeno sapere di cosa si sta parlando, senza immaginarsi lontanamente che dietro a tutto, possono nascere amicizie stupende.
Concludendo, io vi straconsiglio la visione di questo anime se ancora non lo avete fatto, abbiamo di fronte un bellissimo titolo che oltre le situazioni comiche e un po' di fanservice (che alla fine non guasta mai) ci spiega le cose come stanno, per quel che riguarda i nostri hobby, forse è presto per dare un giudizio concreto, ma dopo 5 episodi lo promuovo con un 9, ma sono anche sicuro che per tutta la serie manterrà questo ritmo.
Oreimo si discosta leggermente dai soliti siscon (sister complex) di cui i giapponesi sono innamorati. Personalmente non sono attratto da questo genere di animazione, ma ho trovato questo caso particolare davvero interessante. Difatti il complesso del fratello maggiore per la sorella minore non è così evidenziato come pesavo dai trailer, e forse è questo che mi permette di continuare a guardarlo; tema invece trattato ampiamente è quello degli otaku. La cosa più insolita è che ad essere un otaku non è un ragazzo, ma una ragazza, e questa ragazza è anche una popolare modella...
Il protagonista di Oreimo è Kyosuke Kosaka, il quale, dopo aver scoperto gli interessi particolari della sorella Kirino, viene introdotto in un mondo a lui nuovo. Kirino ha difatti una doppia vita, quella a scuola e al lavoro, e quella a casa con i famosi eroge. Le vicende si sviluppano attorno al povero Kyousuke costretto a giocare ai galge dalla sorella, la quale non sembra imbarazzata dal fatto che gli unici galge a cui gioca sono proprio quelli che trattano il tema del complesso della sorella minore.
Divertente commedia dalle sfaccettature particolari che si rifanno al tema otaku trattato in diversi anime del corrente autunno.
Il protagonista di Oreimo è Kyosuke Kosaka, il quale, dopo aver scoperto gli interessi particolari della sorella Kirino, viene introdotto in un mondo a lui nuovo. Kirino ha difatti una doppia vita, quella a scuola e al lavoro, e quella a casa con i famosi eroge. Le vicende si sviluppano attorno al povero Kyousuke costretto a giocare ai galge dalla sorella, la quale non sembra imbarazzata dal fatto che gli unici galge a cui gioca sono proprio quelli che trattano il tema del complesso della sorella minore.
Divertente commedia dalle sfaccettature particolari che si rifanno al tema otaku trattato in diversi anime del corrente autunno.
Uhm, premetto che per adesso ho visto solo i primi 3 episodi dell'anime, ma mi piace. La storia ruota attorno a Kyosuke, fratello un po' sfigatello di una bellissima ragazza delle medie, Kirino, superintelligente, supercarina (fa anche la modella), ma... anche superotaku. Kyosuke scoprirà infatti molto presto nella serie (più precisamente all'inizio dell'anime, nel primo episodio) che lei è una vera otaku, appassionata di anime, ma anche di giochi erotici, che hanno per protagoniste... piccole sorelline.
Kyosuke si ritroverà quindi ad avere a che fare con i casini di sua sorella, e perfino ad aiutarla a cercare nuove amiche con i suoi stessi hobby.
In questo modo, il loro legame si rafforzerà, passando da schiavo-sorella a fratello-sorellina.
Consiglio di vederlo, in quanto la trama è abbastanza originale, i doppiatori sono piuttosto bravi e i disegni sono davvero belli.
Vedremo come continuerà la storia... Buona visione!
Kyosuke si ritroverà quindi ad avere a che fare con i casini di sua sorella, e perfino ad aiutarla a cercare nuove amiche con i suoi stessi hobby.
In questo modo, il loro legame si rafforzerà, passando da schiavo-sorella a fratello-sorellina.
Consiglio di vederlo, in quanto la trama è abbastanza originale, i doppiatori sono piuttosto bravi e i disegni sono davvero belli.
Vedremo come continuerà la storia... Buona visione!
Ho visto solo le prime tre puntate, ma l'ho trovato simpatico. I disegni mi sono piaciuti, come anche i personaggi, che, anche se ricalcano un po' i soliti schemi, sono comunque gradevoli. Non è un capolavoro ma non pretende di esserlo, se visto con calma e senza eccessivo sguardo critico, riesce a farsi apprezzare. Anche se non sono un esperto l'animazione non sembra campata per aria e tutti i personaggi, bene o male, sono caratterizzati abbastanza bene. La storia all’inizio farebbe pensare al solito pseudo-ecchi incestuoso, anche solo dal titolo, ma di incestuoso e di ecchi non c’è assolutamente niente (per ora...). Personalmente le commedie mi piacciono e quindi un voto negativo non posso darglielo, per di più avendo solo visto i primi episodi. Non so ancora se migliorerà o peggiorerà, quindi il 7 mi sembra il voto più adatto, essendo io anche abbastanza largo di voti. Ora non resta che vedere come andrà avanti.
Un anime davvero ben fatto, per adesso ho visto solo 3 episodi ma devo dire che mi ha dato una buona impressione.
La grafica non è niente di eccezionale, ma comunque godibile. Un'altra caratteristica dell'anime è la trama, che è abbastanza scontata ma mai noiosa, la storia probabilmente seguirà l'evolversi del rapporto tra i due protagonisti.
Anche se potrebbe avere una finale piuttosto deludente, come altri anime che lasciano punti poco chiari nella trama per riuscire ad entrare nel numero di episodi, che sono solo una decina, spero che sappiano terminarla con una finale che non lasci nulla in sospeso.
Voto: 8/9.
La grafica non è niente di eccezionale, ma comunque godibile. Un'altra caratteristica dell'anime è la trama, che è abbastanza scontata ma mai noiosa, la storia probabilmente seguirà l'evolversi del rapporto tra i due protagonisti.
Anche se potrebbe avere una finale piuttosto deludente, come altri anime che lasciano punti poco chiari nella trama per riuscire ad entrare nel numero di episodi, che sono solo una decina, spero che sappiano terminarla con una finale che non lasci nulla in sospeso.
Voto: 8/9.
Che dire, cartone godibile. Una trama non del tutto nuova, ma comunque un lavoro non inutile.
Kyosuke scopre accidentalmente un DVD in casa sua, all'interno vi è un eroge. Subito pensa che sia del padre, ma presto scopre che il DVD è della sorella, amata dai genitori, ragazza normale ed anche modella, questa in realtà ha una doppia vita: è una otaku, una nerd, una appassionata (per non dire feticista) di anime, manga videogiochi ed annessi.
All'inizio, a causa delle diverse citazioni riguardo ai videogame di cui è appassionata la ragazza, si può pensare che i due protagonisti siano coinvolti in una situazione sentimentale di tipo incestuoso, ma già si capisce che l'incesto non è alla base dell'anime, anzi, verso il secondo episodio si viene a creare una situazione simile a quella proposta in Genshiken, o Otaku Club, cioè una congrega di ragazze otaku (fujoshi), se non fosse per il moe presente ormai in quasi tutta l'animazione di stampo giapponese, oltre a Genshiken potevo citare anche Kuragehime, però a causa di questa diversificazione di stile è impossibile.
Però anche se la storia non è nulla di così emozionante, così nuova e lo stile non è tutta questa grande cosa, non bisogna pensare che sia subito da buttare via (cosa che volevo fare), anzi, la commedia, la simpatia che si crea quando si riesce a comprendere che la protagonista è il contrario del classico stereotipo di Fujoshi (amante dello yaoi, shojo-dipendente, cosplayer assatanata, lolita o comunque amante degli stili di Harajuku) si riesce a comprendere che nel complesso è proprio un'opera niente male.
Kyosuke scopre accidentalmente un DVD in casa sua, all'interno vi è un eroge. Subito pensa che sia del padre, ma presto scopre che il DVD è della sorella, amata dai genitori, ragazza normale ed anche modella, questa in realtà ha una doppia vita: è una otaku, una nerd, una appassionata (per non dire feticista) di anime, manga videogiochi ed annessi.
All'inizio, a causa delle diverse citazioni riguardo ai videogame di cui è appassionata la ragazza, si può pensare che i due protagonisti siano coinvolti in una situazione sentimentale di tipo incestuoso, ma già si capisce che l'incesto non è alla base dell'anime, anzi, verso il secondo episodio si viene a creare una situazione simile a quella proposta in Genshiken, o Otaku Club, cioè una congrega di ragazze otaku (fujoshi), se non fosse per il moe presente ormai in quasi tutta l'animazione di stampo giapponese, oltre a Genshiken potevo citare anche Kuragehime, però a causa di questa diversificazione di stile è impossibile.
Però anche se la storia non è nulla di così emozionante, così nuova e lo stile non è tutta questa grande cosa, non bisogna pensare che sia subito da buttare via (cosa che volevo fare), anzi, la commedia, la simpatia che si crea quando si riesce a comprendere che la protagonista è il contrario del classico stereotipo di Fujoshi (amante dello yaoi, shojo-dipendente, cosplayer assatanata, lolita o comunque amante degli stili di Harajuku) si riesce a comprendere che nel complesso è proprio un'opera niente male.