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menelito

Episodi visti: 24/24 --- Voto 6
È una seconda stagione in cui vengono fuori ancora più palesemente tutti i problemi già visti nella prima: combattimenti scontati e poco dinamici, oltre ad antagonisti banali e con quasi sempre una "giustificazione" strappalacrime alle loro azioni, giustificazione che però nella maggior parte dei casi non giustifica un bel niente. Quando Touma è sullo schermo, parte la fiera delle banalità, con frasi fatte a manetta e tutto il corollario di caratteristiche che più si addicono al classico protagonista shonen; le cose iniziano a farsi interessanti giusto quando Accelerator e un paio di altri personaggi gli rubano la scena.
Ultimo, ma non ultimo, ho trovato anche il fanservice piuttosto insulso ed evitabile.

Insomma, il tempo non è stato molto clemente con questa serie, i cui difetti già evidenti in passato sono stati esaltati in questo sequel che ha davvero troppo poco per poterlo considerare veramente godibile, tanto da rendermi difficile il raggiungimento dell'ultimo episodio.
Banale.


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maxcristal1990

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
È la seconda stagione di "To Aru Majutsu no Index": in questa seconda stagione Toma si vedrà costretto sempre a proteggere Index e la sua Enciclopedia dei Grimori. Vedremo l'ingresso in scena della Chiesa Romana e di nuovi personaggi rivali. Poco da dire in più, Toma rimarrà sempre allo stesso livello 0 e utilizzerà il suo Imagine Breaker per annullare i poteri degli avversari e prendere a pugni i suoi rivali.

Ho notato in questa stagione che non c'è stato nessun miglioramento, anzi forse un peggioramento! La storia prosegue e cambiano solo gli avversari, non ho trovato la trama interessante come nella prima stagione, e mi ha un po' annoiato. La grafica non sarebbe male, anzi sarebbe molto buona. I personaggi nella bellezza di altri ventiquattro episodi non hanno nessun power up, così tutti gli scontri diventano scontati.
Il livello di surreale abbinato a questa storia, anche difficoltosa da capire, non si abbina troppo bene... Suore combattenti che da un giorno all'altro lasciano la propria chiesa e vanno in un'altra… boh! Trascurato, a mio giudizio, o privo di idee.


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Xeno001

Episodi visti: 24/24 --- Voto 6
Attenzione: la recensione contiene spoiler

"To Aru Majutsu no Index" è una storia interessante con un enorme potenziale, ha solamente un unico difetto che le ha rovinato buona parte della storia: il protagonista, che è un idiota totale.

In ogni anime esistono protagonisti e altri personaggi con difetti, alle volte sono stupidi e possiamo dire che tutti commettono sbagli, ma questo individuo non è un idiota in senso buono, e gli sbagli che commette sono veramente gravi, eppure in tutta la storia tutti guardano solo il lato positivo della sua personalità e delle sue azioni. Il romanzo viene argomentato con numerosi avvenimenti interessanti di scienza, magia, esper, politica, misteri, psicologia ecc.; nonostante ciò, alla fine passano tutti in secondo piano, concentrandosi unicamente nel mettere su un piedistallo il personaggio di Kamijo Touma come il grande eroe che risolve tutto con qualche bella frase e agitando la sua speciale mano destra, facendo sembrare Touma l'unico personaggio positivo e facendo apparire deboli e cattivi tutti gli altri personaggi. Ha riempito di menzogne famiglia e amici, nascondendo la sua perdita di memoria, e ciò ha portato ad alcuni incidenti, tra cui l'incidente Angel Fall, che avrebbe causato una catastrofe planetaria, che si sarebbe potuta evitare fin dall'inizio se Touma avesse capito che era stato il padre a lanciare l'incantesimo, cosa che non avviene a causa dell'amnesia, e nessuno degli altri personaggi ci fa caso e glielo rinfaccia. Ha un harem di ben 10.000 donne (il più grande mai visto in qualsiasi anime o manga) e non se ne accorge nemmeno, non c'è mai una ragazza di cui si innamora o un amico a cui si lega particolarmente, trattando tutti alla stessa maniera e aiutando tutti incondizionatamente, solo per seguire il proprio ideale da eroe malato e non perché comprende ciò che è veramente giusto fare; si fa ingannare e manipolare in numerose occasioni, è molto fortunato, perché ha ricevuto molto dalla vita, circondato da tante persone che lo apprezzano a prescindere dai suoi numerosi sbagli, e non lo apprezza neanche, lamentandosi tutto il tempo della sua apparente sfortuna; non ha un briciolo di orgoglio e ha un'umiltà esagerata, prende spesso decisioni stupide finendo nei guai, perché, se agisse in maniera più razionale, eviterebbe molti problemi sia quotidiani sia che riguardano il sovrannaturale. Si potrebbe anche perdonare tutto dei suoi difetti, se non fosse un individuo terribilmente noioso.
Ci sono molti personaggi incredibilmente potenti e intelligenti, eppure tutti commettono errori stupidi che li portano a essere sconfitti da Touma: nonostante sia un emerito pezzente, segue sempre il proprio ideale contraddittorio di salvare tutti, agendo sempre da solo, rischiando di peggiorare la situazione, e non fa mai caso al mondo che lo circonda. Queste azioni lo hanno reso indirettamente responsabile della Terza Guerra Mondiale e di numerosi avvenimenti nel lato oscuro di Città Accademia, portando alla morte di migliaia di persone, eppure viene alla fine considerato ancora come un eroe da quelli che lo circondano. Le sue gesta vengono spesso ingigantite, mentre è invece aiutato spesso da qualcun altro, e stranamente gli viene data tutta la gloria in più situazioni (capisco che di solito bisogna mettere il personaggio principale in buona luce, ma qui si esagera), inoltre la maggior parte dei suoi avversari sono donne che vengono prese a pugni in faccia da lui e... seriamente, viene elogiato per questo!? Nella vita reale farlo una sola volta ti tende marchiato a vita come uno che picchia le ragazze! L'autore ha inoltre affermato che Kamijo sviluppa costantemente il suo personaggio e agisce come un collante tra i tutti gli altri personaggi, ma è l'esatto contrario, resta un personaggio piatto per tutta la storia e agisce come un muro tra i membri del cast della serie "To Aru Majutsu no Index", impedendo loro di conoscersi e confrontarsi tra loro, restando ignoranti di ciò che accade nel mondo, portando anche i livelli 5 a odiarsi tra loro, e questo è a parere di tutti enormemente fastidioso.

L'unica valida ragione per cui ho seguito la storia è per le parti che comprendono Accelerator e Mikoto, gli unici personaggi interessanti e con una loro particolare personalità, soprattutto il primo, che sviluppa la sua personalità da cattivo ad eroe dopo aver incontrato il piccolo clone Last Order, sviluppando il legame più forte ed emotivo di tutta la storia, diventando poco alla volta anche più forte di prima. Anche Mikoto ha una certa popolarità, guadagnandosi uno spin-off, sviluppando anche essa il suo personaggio, anche se in misura minore, considerando che nonostante tutti i suoi pregi per molto tempo resta ancora una mocciosa che divide il mondo in buoni e cattivi, quando alcuni di quei "cattivi" avevano cercato di rimediare ai propri errori, facendo anche il lavoro sporco, permettendo a persone come lei di condurre una vita tranquilla nel lato luminoso del mondo. Sarebbe stata una storia più interessante se avessero imbastito una love story tra Accelerator e Mikoto, anche se secondo alcuni è un po' irrealistico; è da notare che, se venissero cambiate solo un po' le circostanze e la prospettiva dei personaggi, sarebbe possibile. Innanzitutto i due esper non si sono mai più rincontrati in seguito all'esperimento, e Accelerator ha fatto molte cose per rimediare ai suoi sbagli, e indirettamente anche molte cose per lei, senza che quest'ultima lo abbia mai saputo: salva le sorelle da un virus a costo di buona parte dei suoi poteri, riducendosi a uno storpio nel farlo, salva Last Order numerose volte, e anche le altre sorelle ancora in vita, distrugge il Remnant per impedire che inizino altri esperimenti dove Mikoto aveva tentato e fallito, salva sua madre Misuzu dagli Skill-out e salva l'amica Uiharu da Kakine Teituku. I due personaggi sono simili e allo stesso tempo opposti: sono entrambi degli tsundere che vogliono proteggere le persone a loro care, uno è un antieroe che ha visto il lato oscuro del mondo, l'altra è un'eroina dai forti principi morali. Avrebbero sicuramente creato una trama interessante in cui i loro ideali si scontrano e cambiano in meglio le loro personalità: Accelerator avrebbe imparato ad essere più gentile e Mikoto avrebbe sviluppato una personalità più matura, imparando a comprendere il lato oscuro del mondo e a come salvare davvero le persone. Da notare che Accelerator stringe un forte legame con Last Order, che, essendo un clone, è alla fine solo una versione più giovane di Mikoto, e Misaka si interessa a individui forti e che la trattano come una ragazza normale, tratti di personalità che possiamo vedere sia in Touma che in Accelerator; entrambi non fanno molta differenza tra un livello 0 e un livello 5, ed entrambi sanno gestire facilmente un impulsivo electromaster di livello 5, con la sola differenza che Accelerator non è affatto denso come Touma, anche se manca di buone maniere.

Considerando che tutti quelli che hanno visto l'anime, letto il manga o la light novel la pensano più o meno come me, a giudicare dalle altre recensioni consiglio a tutti di leggere le fanfiction della serie "To Aru Majutsu no Index", che contengono versioni più interessanti della storia, soprattutto su Accelerator. Se posso poi dare un suggerimento, consiglierei "A Certain Sense of Deja Vu": il titolo non è dei migliori, ma garantisco io stesso che è la miglior fanficton su Accelerator mai scritta, per tutti quelli che amano questo personaggio e non gradiscono Kamijo Touma; questa storia non vi deluderà, contenendo anche molti elementi che tutti i fan avrebbero voluto vedere nella serie originale e non hanno potuto, tra cui una vera battaglia tra maghi ed esper.


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Oasis

Episodi visti: 24/24 --- Voto 5,5
Non è mai scattato il feeling tra me e il brand “A Certain Magical Index”, tanto da rendere estremamente complicata la visione complessiva di tutte le ventiquattro puntate finali della seconda stagione, dopo un tour de force iniziato con le due serie spin-off “To Aru Railgun” e proseguito con la prima parte della saga principale. Non nego che il mio giudizio sia stato pesantemente influenzato dalle ottime aspettative iniziali per un prodotto rinomato nell’ambiente shounen. Non mi aspettavo di trovare un capolavoro, ma almeno una sequenza di episodi godibili, dai buoni ritmi e dall’adeguata miscela di ironia, azione, trama e personaggi interessanti. Ho trovato invece estremamente lento e lacunoso lo sviluppo della storia, penalizzata oltremodo dalla staticità complessiva dei tanti personaggi coinvolti.

Rispetto alla stagione I, in “A Certain Magical Index II” s’intravede la forma archetipica di un nemico comune identificato nella Chiesa Cattolica. Sarebbe un passo avanti, se non fosse che il dipinto tracciato del Vaticano e dei suoi uomini lasci alquanto a desiderare. I virgulti di San Pietro non spiccano per intelligenza e sembrano più saltimbanchi (vedi le suore con gli zatteroni, ecc.) utili a far numero e a consentire al protagonista di sferrare un po’ di pugni risolutivi. La mancanza di un ‘cattivo’ credibile penalizza la costruzione logica di un nesso fra i diversi archi narrativi, il cui trait d’union residuale s’identifica nell’accenno a quelle ipotesi di complotto che aleggiano nell’aere senza sfociare in nulla di concreto. Ne risulta una sceneggiatura indefinita, spezzettata, dove risalta ancor di più il principale difetto che, a mio parere, contraddistingue tutti i prodotti del brand: la qualità non eccelsa dei personaggi. Tranne una paio di rari casi (Accellerator e Tsuchikimado), vi è un’assoluta mancanza di crescita degli alfieri della serie. L’approfondimento delle loro componenti psicologiche e caratteriali è completamente assente e l’epitome di ciò è l’evoluzione della stessa Index. Nel corso delle quarantotto puntate colei che dovrebbe essere l’eroina principale non solo non dà seguito al potenziale intravisto nella sua presentazione iniziale, ma subisce una pesante involuzione, fino a renderla una comprimaria a tratti irritante e, da ultimo, una macchietta fanservice senza arte né parte.

A salvare parzialmente il prodotto finale è l’ultimo arco narrativo, dove spicca il personaggio di Accellerator, l’unico in possesso di un retaggio valoriale particolare e atipico. Il numero uno tra gli ESP di Gakuen Toshi è il solo a compiere un viaggio introspettivo e a ritornarne evoluto, pur mantenendo i tratti peculiari del suo carattere iniziale. Lo tsundere dai capelli bianchi si candida ad essere un potenziale protagonista di una futura serie o di uno specifico spin-off.


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eracliano

Episodi visti: 24/24 --- Voto 6
Non posso che dire di essere rimasto complessivamente deluso da questa seconda stagione di "To aru majutsu no Index". Se è vero che come nella prima c'è una grande quantità di spunti interessanti, è altrettanto vero che il loro impiego è decisamente peggiorato.
Rispetto alla prima serie, qui il nemico "cattolico" diviene praticamente una costante. E potrebbe andare bene, se non fosse che troppe volte si finisce con lo scadere nel ridicolo. Ma non in quello divertente/demenziale. In quello che ti fa cadere le braccia, che ti fa dire "Ma scusa un attimo, ma ci sono o si fanno?". A furia di vedere orde di suore armate di lance e spade che definirle automi poco reattivi sarebbe un complimento sono stato ben due volte sul punto di interrompere la visione a tempo indeterminato.
E questo è un peccato, perché tra i vari personaggi che erano stati introdotti in precedenza, e che ritroviamo qui, ce n'erano di estremamente validi. E devo dire che solo il ritorno sulla scena, anche se verso la fine, riesce a salvare questa serie dall'insufficienza. Ma di poco eh!
Giusto, parliamo dei personaggi. Anche qui una almeno parziale delusione: ne vengono introdotti un sacco, ma alcuni svolgono un ruolo così limitato che tuttora mi chiedo a che pro metterli a mo' di stelle cadenti. Volete capire cosa intendo? Guardatevi la prima puntata, tenetela a mente, e poi alla fine ripensateci su.
Prima di passare all'aspetto tecnico e concludere, voglio spendere due parole sul finale, che è stato pure una delusione, e che si potrà salvare soltanto con l'arrivo di una terza stagione. Nel corso dell'ultimo arco, infatti (tra l'altro godibilissimo, probabilmente il più riuscito dall'inizio della prima), vengono buttati sul fuoco una grandissima quantità di spunti, che poi per ovvi motivi non trovano spazio per una risoluzione. Se si fosse fatto a meno di un po' di puntate mediocri a favore di altrettante che portassero avanti e completassero quanto preparato dall'ultimo arco probabilmente ne sarebbe uscito un anime da 8…
Dal punto di vista grafico il livello è lo stesso della prima stagione, al punto che non se ne notano differenze. Idem per la colonna sonora. Dal punto di vista sigle di apertura/chiusura ho apprezzato in particolare la prima opening, più energica (e più in linea con le ultime puntate, che ne hanno invece una che gli si intona poco).
Globalmente come dicevo sopra assegno una sufficienza. Ma è davvero sul filo del rasoio. Del resto, credo che chiunque abbia apprezzato la prima stagione guarderà questa comunque.


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scarlet nabi

Episodi visti: 24/24 --- Voto 6
A CERTAIN MAGICAL INDEX 2 Analisi

La seconda stagione di "A Certain Magical Index" ("To-Aru Majutsu no Index 2") è la prosecuzione della storia proposta nella prima serie, ovvero l'adattamento animato dei light novel dal settimo al dodicesimo volume.
Come nella prima serie lo sviluppo narrativo non è del tutto unitario e, anzi, si può suddividere in due filoni principali; da un lato l'aspetto "religioso" o "magico" della realtà e dall'altro l'approccio "scientifico": due versanti sono legati dalla presenza centrale dello studente Touma Kamijô e dalla suora anglicana Index, una vera e propria banca-dati vivente che ha memorizzato il contenuto di 103.000 grimori magici e proibiti.
In particolare, qui sono presentate con più chiarezza le diverse organizzazioni magiche/spirituali che si fronteggiano per il dominio sulla conoscenza occulta (o per la conquista di nuovi spazi di espansione della fede?) e quindi una suddivisione schematica dei vari gruppi potrebbe essere utile per orientarsi.

Chiesa Puritana d'Inghilterra.
I suoi componenti fondamentali erano già stati introdotti all'inizio della vicenda, quando Stiyl Magnus e Kaori Kanzaki erano stati inviati a recuperare Index, rifugiata nell'appartamento di Touma. Qui vengono mostrate le alte sfere dell'organizzazione Necessarius ( la Chiesa del Male Necessario) con sede a Londra. L'arcivescovo Laura Stuart muove le fila come diretta superiore del braccio operativo. Dal punto di vista narrativo, il nuovo personaggio consente di gettar luce sulla complessa ambientazione futuristica /steampunk: la Città-Studio nella quale vivono circa due milioni di persone (di cui l'80% studenti ed ESPER) è un luogo completamente regolato da una tecnologia sostenibile avanzata, mentre il resto del mondo sembra in un certo senso bloccato nel periodo vittoriano. Considerando il character design e l'idea di una donna forte al comando di una potente istituzione religiosa è inevitabile pensare a Caterina Sforza, il capo del Ministero dei Santi Affari in "Trinity Blood" (Sunao Yoshida / Kiyô Kujyô): anche se Laura ha un'aria più giovane e meno autorevole, ma dirige le operazioni per recuperare la "Croce di Pietro", un potente artefatto magico che doveva essere sotto la custodia della Chiesa Romana. Usando tale strumento, i cattolici possono teoricamente conquistare qualsiasi luogo sulla Terra a patto che si realizzino alcune specifiche condizioni astrali ma essa è una "spada-pugnale" con la quale si possono uccidere i santi perché il suo metallo, proprio come i chiodi della crocifissione, estrae la debolezza degli eletti e li rende così inoffensivi.

Per questa ragione Kanzaki non potrà partecipare alla missione: la donna, che usa una nodachi mescolando tecniche giapponesi e occidentali, prima di abbracciare la fede anglicana era stata papessa di Amakusa.
La "Chiesa delle Distinte Dottrine" o "Amakusa Style Remixed Church" (Amakusa-shiki Jûji Seikyô) è una setta cristiana nipponica molto selettiva, che mantiene la propria segretezza nascondendo i riti nei gesti quotidiani. Il nome, che potrebbe sembrare fantasioso, trae spunto dall'esistenza storica dei cosiddetti "kakure kirishitan" che dovettero nascondere la loro fede dopo la Rivolta di Shimabara del 1638 e la conseguente persecuzione dei cristiani e la chiusura dei rapporti commerciali con gli europei in generale e con i portoghesi in particolare.
Dopo l'abbandono di Kaori Kanzaki, il ruolo di Supremo Pontefice è stato assunto da Saiji Tatemiya che usa una spada a lama serpentina, probabilmente una rivisitazione della mitica Flamberga di Rinaldo da Montalbano, l'eroe del ciclo carolingio.
I capelli pieni di punte suggeriscono un'affinità con Touma, anche se il design di questo combattente lascia presagire il carattere misto del suo stile di lotta: la maglia molle con disegnata una grossa croce rossa rimanda chiaramente alle crociate e ai cavalieri di S. Giorgio; la pesante collana ornata da lunghi pendagli cilindrici è un attributo tipico degli antichi sciamani e le scarpe da basket e i pantaloni larghi sottolineano la fluidità dei movimenti, simili ai passi di breakdance (ed è forse quest'ultima caratteristica a richiamare Mugen, il vagabondo di "Samurai Champloo"[geniale serie diretta da Shin'ichirô Watanabe nel 2004-2005] che mischiava elementi della danza di strada alla capoeira brasiliana).
Come dimostrano Tatemiya e Kanzaki nonostante siano esperti nella lotta mista, i membri della setta di Amakusa prediligono la spada e si rifanno in modo abbastanza esplicito alla tradizione delle kunoichi (donne ninja). Infatti, oltre ai due leader del gruppo nel primo blocco della seconda serie vengono presentate delle ragazze che, conservando alcuni tratti in comune con Kaori, non ne hanno il fascino né la sensualità. In particolare, prima che la situazione delle alleanze sia chiarita, Touma si trova a dover affrontare Uragami, una ragazza dai metodi e dall'aspetto molto simili a quelli della guardia del corpo Lan Fan del Paese di Xing (corrispondente alla Cina) in "Fullmetal Alchemist" di Hiromu Arakawa.

L'arco narrativo del "Libro della Legge" mostra i rapporti di forza esistenti tra le diverse organizzazioni in campo, descrivendo la gerarchia interna alla setta di Amakusa e alla Chiesa Romana.
Come Necessarius è guidato da Laura Strauss, anche nell'organizzazione cristiana le donne hanno un ruolo fondamentale, pur non avendo esplicitamente la leadership. Il Papa Matthai Reese si serve di un vero e proprio esercito di suore combattenti - Agnese Forces - ncaricate di recuperare il libro eretico scritto da Edward Alexander.
Nell'anime, il nome dell'autore non viene chiarito mentre nel manga il parallelo con Aleister Crowley è reso esplicito fin dall'inizio. Secondo la storia, il mago aveva iniziato a lavorare al suo grimorio per completare il corpus di regole che avrebbero posto fine al sistema magico della cristianità cominciando una nuova era, L'Eone di Horus (Æon of Horus). In realtà la stesura del testo risale un'esperienza in Egitto del 1904, quando il cerimoniere tentò di invocare delle entità sovrannaturali (le silfidi) utilizzando un rito ispirato alla demonologia secentesca. La creatura risvegliata da tale formula era Aiwass, che dettò le sue rivelazioni tra l'8 e il 10 aprile.
Nella fiction l'uomo, sfuggito alla morte, vive nel misterioso Palazzo Senza Finestre , dal quale dirige la Città-Studio col titolo di Sovrintendente Generale (Tôkatsu Rijichô) con lo scopo occulto di creare un Paradiso Artificiale sfruttando la bioelettricità dispersa dall'utilizzo reiterato dei poteri degli studenti ESPER.
Sarebbe interessante aprire una breve parentesi sulla fortuna della figura di Alisteir Crowley nella narrativa nipponica degli ultimi anni, che rinverdisce il recupero operato dalle star della cultura pop psichedelica occidentale degli anni '60-'70. "A Certain Magical Index" non è infatti l'unico anime / manga nel quale compare un personaggio con questo illustre nome. In "D-Gray Man" di Katsura Hoshino uno degli esorcisti è Krory III, un vampiro convertito che, insieme ai suoi compagni, s'impegna nello sterminio del Male.

Tuttavia, la caratterizzazione dei due personaggi è sostanzialmente diversa perché, se in "D-gray" l'accento è gotico - anche se scherzoso - in "To-aru Majutsu no Index" sia il suo aspetto sia l'ambiente che lo circonda sono ispirati alla luce e suggeriscono il punto di congiunzione tra scienza e magia, rappresentato dalla pratica alchemica fusa alla tecnologia informatica. Il direttore dell'accademia è pallido, quasi albino e indossa un completo tradizionale cinese, come se si rifacesse alla leggenda cinese degli Otto Immortali, tuttavia la stanza piena di led e la soluzione nella quale è immerso (perché a testa in giù?) sono elementi fantascientifici che ricorrono nella maggior parte degli anime post-apocalittici / cyberpunk.
La ricerca del Libro della Legge inizia con il salvataggio di Orsola Aquinas, una religiosa della Chiesa Romana che possiede le più potenti chiavi per decodificare i linguaggi occulti. Il nome Orsola è un riferimento alla santa mentre il cognome deriva chiaramente da Tommaso d'Aquino, considerato uno dei pensatori più importanti della Scolastica del XIII secolo nella quale si realizza il punto di raccordo tra la cristianità e la filosofia classica. In questo senso, è idealmente complementare a Stiyl Magnus che, come ho già notato in precedenza, ha il suo omonimo in Alberto Magno, famoso teologo dello stesso periodo storico che postulava la convivenza pacifica tra religione e scienza. A causa delle sue capacità do "traduzione", Orsola è considerata pericolosa dal Vaticano, che quindi decide di eliminarla e invia i suoi emissari a questo scopo. Salvata dalla Chiesa Anglicana, torna in patria, a Chioggia, dove viene nuovamente attaccata dagli assassini.

L'organizzazione paramilitare è guidata da Agnese Sanctis una suora con una massa di treccine rosse, una divisa molto ridotta e un paio di scarpe con la suola altissima che somigliano ai tradizionali zôri giapponesi, ma s'ispirano alle "chopine", calzature in voga tra la nobiltà europea nel periodo compreso tra il XV e il XVII secolo. Avendo circa la stessa età d Index, la ragazzina diventa un'ideale spalla nelle gag a sfondo sessuale che coinvolgono Touma, preso tra le due "lolita" e la procace Orsola. Per la verità, questa deriva quasi ecchi / harem rovina le potenzialità della serie togliendo mordente e profondità psicologica ai personaggi: si ha la sensazione che l'autore abbia aggiunto questi sketch ammiccanti più per compiacere il pubblico dei sondaggi che per una reale esigenza stilistica!
Le truppe armate sono dei veri e propri battaglioni di giovani suore tra le quali spiccano diverse figure che però, vista la ricchezza del materiale originale, nell'anime (e nel manga) vengono presentate di sfuggita. Sorella Lucia ha un carattere forte e una grande determinazione che le consente di affiancare Agnese nelle missioni più pericolose comandando un intero plotone. Anche lei si converte alla dottrina anglicana di Necessarius dopo essere stata sconfitta e poi salvata da Touma.
Angeline agisce seguendo il proprio credo, ma non è radicale come le sue compagne e spesso si lascia prendere dalle emozioni e dal dubbio. A causa della sua indecisione sembra pasticciona e goffa quando cerca di seguire alla lettera gli ordini per rientrare nelle grazie delle sue superiori. Si può presumere, infatti, che la ragazza, allevata in seno alla chiesa, abbia scelto la strada del sacerdozio per emulare Agnese e Lucia. I lunghi capelli biondi sono spesso legati in due trecce e i suoi occhi grandi ricordano molto Rosette di "Chrono Crusade" (Daisuke Moriyama).
Caterina è un'altra suora del corpo combattente Ha meno spessore e meno importanza bellica, anche se si dimostra una preziosa alleata dopo la conversione delle armate alla causa anglicana. Considerando l'aspetto fisico delle tre e il loro comune passato di orfane, esse costituiscono un "trio di supporto", ossia un gruppo che, ricalcando in chiave pop e post-moderna il tema mitologico e artistico classico della triade femminile, torna in molti anime e manga a sfondo religioso. L'esempio più chiaro di questa costruzione narrativa è in "07- Ghost" (Yuki Amemiya / Yukino Uchihara) con Libelle, Athena e Angela, anche se in questo caso le donne non hanno un ruolo offensivo; o in "Chrono Crusade" (Daisuke Moriyama) dove le novizie, raggruppate in un unico insieme, non scendono in battaglia.
Inizialmente la devozione di Agnese alla causa la rende un'acerrima nemica della Chiesa Anglicana e della sua magia, anche se lei stessa ha particolari abilità, che derivano dalla sua grande croce, chiamata "Bacchetta del Loto". Tuttavia, come afferma Orsola, la sua fede non è basata sulla certezza ma sul dubbio e proprio questo credo non-monolitico le consente di vedere le pecche e le reali intenzioni della Chiesa Romana e di passare dalla parte di Touma durante il salvataggio di Orsola sulla Regina dell'Adriatico, una nave incantata originariamente creata da Roma per attaccare la fazione veneziana e sminuirne il potere e trasformata successivamente in una galera sulla quale anche la giovane è stata imprigionata con l'accusa di eresia per aver fallito la precedente missione.
Dal punto di vista dell'animazione, questo arco narrativo è il migliore della serie sia per quanto riguarda gli effetti scenici della flotta azzurra e luminosa in navigazione sul mare sia per il dinamismo dei combattimenti. Infatti, l'ammiraglia, con le caratteristiche visive della classica nave fantasma in stile "Olandese Volante"/"Perla Nera", diventa subito teatro di una nuova battaglia che contrappone il nostro protagonista senza macchia a una delle eminenze della Chiesa Romana, Biagio Busoni, un vescovo fondamentalista che desidera ottenere la gloria terrena anche sacrificando delle vite umane e con questo obiettivo comanda ben mille soldati. La più notevole delle sue capacità offensive è "Il Peso della Croce" che schiaccia l'avversario con enormi crocifissi di pietra: tale tecnica ricorda uno dei supplizi inflitti alle presunte streghe dall'Inquisizione, mentre la "Croce della Santa Vergine Margherita" è un incantesimo basato sulla storia di Margherita di Antiochia, che uccise il serpente tentatore pugnalandolo con un crocifisso.
Lidvia Lorenzetti, conosciuta anche come "Mardi Gras" (Martedì Grasso, anche se l'originale giapponese "kokkai no kayô" significa letteralmente "martedì del pentimento") è un'altra figura importante che si muove nell'ombra perseguendo i suoi scopi. Trovandosi già ai vertici dell'istituzione cattolica, non cerca ulteriore potere ma desidera propagare il più possibile il Verbo. Per questo ordisce un piano per risvegliare la Croce di Pietro che, attivata durante le celebrazioni estive ("Daihasei-sai"), dovrebbe convertire forzatamente tutti gli abitanti della Città-Studio.

Nella strategia per sfruttare la particolare configurazione astrale e la massa di energia sprigionata durante le competizioni è coinvolta anche Oriana Thomson, una formosa maga che combatte usando un mini-grimorio le cui pagine vengono strappate con i denti e lanciate verso gli avversari. La tecnica denominata "shortland" le permette di formulare diversi incantesimi mescolando i simboli dei quattro elementi e le conoscenze riguardanti i colori. Storicamente la magia elementale è diffusa tanto nelle credenze occidentali (dai riti celtici al moderno olismo di Wicca) quanto nell'esoterismo praticato nell'onmyôdô. Nel caso specifico, la donna usa il simbolo dell'acqua per generare un canale di comunicazione, quello del fuoco per attaccare, il vento per creare una barriera di nebbia (combinandolo con le fiamme) e il suolo per ergere una muraglia che si sposta come una valanga verso l'obiettivo. Naturalmente sono numerosissimi i manga e gli anime nei quali i superpoteri delle protagoniste sono basati sulla corrispondenza con i quattro elementi, a partire da titoli storici come "Sailor Moon" (Naoko Takeuchi) o "Magic Knight Rayearth" e "Card Captor Sakura" (CLAMP), ma in questo caso si tratta di un'anticipazione di ciò che verrà sviluppato su più vasta scala con la comparsa dei membri della "God's Right Seat"("Kami no Useki"), un'organizzazione magica segreta fondata dal Papa per tenere sotto controllo i fenomeni paranormali. Infatti, gli affiliati sono quattro e hanno nomi italiani che rimanda agli elementi abbinati alle rispettive posizioni spaziali: Vento di Fronte, Fiamma di Destra, Terra di Sinistra e Acqua Dietro, con esplicito richiamo alle correlazioni tra natura e punti cardinali presente nella tradizione occultistica sia in Oriente sia in Occidente.

Nella seconda serie di "To-aru Majutsu no Index" manca l'equilibrio tra "magia" e "scienza" presente invece nella prima stagione: per quanto riguarda la vicenda di Makoto Misaka e dei suoi cloni ci sono pochi sviluppi significativi, incentrati più che altro sulla nuova convivenza tra Accelerator (che un tempo uccideva meccanicamente i replicanti) e Last Order, l'ultimo prototipo sperimentale. Da questo punto di vista, il filone che inizialmente aveva le connotazioni dello shônen di combattimento diventa quasi una commedia del genere slice of life, in cui non mancano nemmeno gli accenni di gag romantica, nelle puntate dedicate ai sentimenti di Misaka per Touma. Inoltre, in un breve arco narrativo che introduce i temi del successivo spin-off ("To-aru kagaku railgun"), la protagonista è Kuroko Shirai, miglior amica e compagna di stanza di Makoto e legata a lei da un rapporto di emulazione tale che lei stessa pare una sua versione modificata. Nei più recenti successi manga mainstream è spesso presente un accenno saffico, sempre in tono scherzoso e comunque mai portato a compimento.
A tutti i livelli, non c'è un vero approfondimento psicologico di questi personaggi secondari che prometterebbero interessanti sviluppi collaterali sin dal nome. Si tratta di sottolineare le caratteristiche di una protagonista femminile accostandola a una spalla che dimostra per lei devozione e ammirazione, prendendola a modello assoluto. Nel caso di Kuroko, non solo apprezza la bellezza fisica di Makoto ma, durante le missioni compiute per conto della Judgment (l'organo di controllo della Città-Studio, ricalcato sulle commissioni disciplinari studentesche delle scuole giapponesi, e parallela alla GROUP che svolge la funzione d'intelligence) ne vuole emulare anche la forza offensiva.
Altro personaggio chiaramente inserito allo scopo di creare delle situazioni erotiche / umoristiche è Seiri Fukiyose, una compagna di classe di Touma molto prosperosa che, nell'anime, compare soltanto nel "ciclo del Festival Daihasei". In questo frangente, sembra che si completi il meccanismo tipico del genere harem, in cui il protagonista maschile si ritrova circondato dalle donne, sia provocanti maggiorate sia innocenti lolite.
Nel complesso, quindi, il giudizio sulla serie è inferiore rispetto a quello dato alla prima parte, anche se bisogna operare delle distinzioni. La tendenza troppo evidente (e immotivata) alle scenette equivoche penalizza molto un anime che invece dal punto di vista tecnico avrebbe meritato un buon punteggio, sia per l'animazione sia per l'evoluzione narrativa.
Sotto quest'aspetto, come ho detto, ci si concentra di più sul "lato magico" e tuttavia si comincia a delineare una fusione dei due versanti, che probabilmente si concretizzerà nel seguito della vicenda.


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Giukum

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
"To aru Majutsu no Index II" è il seguito dell'omonimo anime uscito nel 2008. Per poter dare un buon giudizio all'opera darò un voto a ciascuno degli elementi fondamentali dell'anime.
Grafica (voto 8): l'ASCII Media Works fa un ottimo lavoro con Index II, si nota il miglioramento negli effetti rispetto alla prima serie, le luci e personaggi sono ben realizzati; la grafica risulta così molto curata e gradevole.
Sonoro (voto 8): la soundtrack rimane pressoché la stessa della prima serie, ogni musica risulta azzeccata, rimanendo in tema con l'argomento trattato dall'anime, niente da segnalare.
Trama (voto 5): purtroppo la trama è il punto debole di quest'opera. La prima metà dell'anime vede i protagonisti alle prese con diversi complotti della Chiesa Cattolica, che viene gratuitamente snaturata con storielle e personaggi tendenti alla blasfemia. La seconda metà invece cerca di riprendere un po' l'andamento della prima serie, con diversi complotti all'interno di Gakuen Toshi, ma che purtroppo ci lasceranno con l'amaro in bocca a causa di un incompleto finale.
Character design (voto 6): altro duro colpo per quest'opera, che vedeva nei personaggi il proprio punto di forza. Se nella prima serie vediamo spiccare diversi personaggi ben caratterizzati e posti nella trama, nella seconda vediamo l'imporsi del personaggio principale, Touma, come l'eroe onnipresente che salva tutti nel momento giusto, divenendo non poco irritante. Si nota anche la scelta di nemici poco carismatici che mancano di caratterizzazione. Questo punto si salva dalla sufficienza grazie al personaggio di Accelerator, che fa rientrare nei binari giusti la serie grazie al suo ritorno nella seconda serie.
Giudizio globale: 7. "To aru Majutsu no Index II" si dimostra un seguito non all'altezza della prima serie, ma che comunque può riuscire a intrattenere, soprattutto nella seconda metà. Do come giudizio globale 7 dando fiducia ai produttori di Index, sperando che la prossima serie possa rialzare le aspettative di questa saga.


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Gambaruzzu

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Nella recensione del primo capitolo di questo anime ho dato 'solo' un 7, perché aspettavo proprio quello che ho visto nel secondo capitolo per dare un 8. La trama principale è sempre la stessa: Touma dovrà cercare di tenere Index lontana dai guai e salvarla dalle altre chiese del mondo. Ci sarà l'inserimento di nuovi personaggi e torneranno anche i vecchi; personalmente, il mio preferito è la mini-Misaka (detta Last Order), mi fa letteralmente morire la sua parlata ed è un personaggio fatto davvero bene, che in questa serie prenderà un ruolo chiave, come anche Accelerator. Ci sono anche qua varie saghe da circa tre/quattro episodi; trovo molto carina quella in Italia, dove i giapponesi si dilettano in un italiano che lascia molto a desiderare, ma molto simpatico. I combattimenti sono ancora meglio della prima stagione, perché li ho trovati più cattivi, quello che mancava a questa serie.
Le OST sono come sempre epiche, non c'è niente da dire, a parte che mettono la pelle d'oca. Il finale è apertissimo, infatti la light novel da dove è tratto l'anime è ancora in corso, e di materiale per una terza e anche quarta stagione ce n'é, speriamo il più presto possibile, per un'opera che diventa ogni episodio sempre più bella.


 5
Musso92

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
Il voto di questa seconda serie di Index, si può interpretare in diverse maniere, visto che durante questi 24 episodi, vi sono puntate che meriterebbero tranquillamente un 10, mentre altre un bello 0 spaccato. Ma tutto sommato, un 6 e mezzo, arrotondato a 7 sulla fiducia, se lo può anche meritare.

Non credo ci sia bisogno di un'introduzione ai personaggi, o alla trama, quindi passiamo direttamente al sodo: "To Aru Majutsu no Index II" è peggiorato notevolmente rispetto alle due serie precedenti, sotto moltissimi aspetti.
Il primo, palese in moltissime puntate, è l'introduzione delle scene ecchi, se servono per lo più a nascondere le enormi lacune della trama, presenti in questo sequel. In certi momenti mi sembrava di confondere Touma con Yuuki Rito ed essere passati a To-Love Ru, dalle tante ragazze nude e prosperose che compaiono nel corso della serie, ma tant'è, finché fa audience...

Secondo, il fatto di essersi dedicati per più di metà serie a parlare delle dispute fra chiese, ha influito negativamente sull'intera serie. Lo spin-off Railgun, è concentrato esclusivamente su Gakuen Toshi, e sugli esper, e il successo che ha ottenuto è stato portentoso. Qui, a vedere suore combattenti e fuori di senno, ci si annoia dopo neanche mezza puntata. Se tanto mi dà tanto, spero che almeno nella terza serie si decida di prendere spunto dallo spin-off.

Terzo, l'utilizzo dei personaggi è completamente sballato. Touma, che nella prima serie mi era sembrato simpatico e abbastanza originale, in questa serie viene trasformato in un paladino di proporzioni bibliche, con un buonismo vomitevole, e sempre pronto a prendere a pugni i suoi nemici, che in quattro casi su cinque, sono giovani fanciulle. Evidentemente si pensa che sia divertente o erotico vedere ragazze prese a cazzotti da un povero babbeo, che altro non sa fare se non straparlare, e vincere di culo.

Quarto, Index. E ho detto tutto. Index è il personaggio che è stato più rovinato, visto che in questa serie ha l'utilità di un puntaspilli nel deserto, se non blaterare: "Ho fame", o mostrarsi seminuda, per le gioie di tutti i lolicon, non avrà nessun ruolo, e nessuna importanza. Ora io mi chiedo: ma Index, non era l'indice dei grimori, che volendo potrebbero distruggere il mondo? E a nessuno, tantomeno alla chiesa, importa che girovaghi tranquillamente per Gakuen Toshi? Bah.

L'unica cosa che si salva di tutta la serie sono le sporadiche apparizioni di Accelerator, e quelle poche puntate dedicate a Kuroko, Misaka e Touma. Soprattutto i siparietti dedicati a questi ultimi sono fantastici, e riescono da soli a far arrivare l'intera serie alla sufficienza.
Dunque? Se avete visto le prime due serie, dovrete per forza vedere anche questa, ma non aspettatevi miglioramenti, anzi. Uomo avvisato, mezzo salvato.


 5
HaL9000

Episodi visti: 24/24 --- Voto 5
Avendo tutto sommato gradito la prima serie, e ancora di più lo spin-off, ho recuperato anche il secondo lavoro di questa mini saga. A parere mio, il confronto tra le due opere è decisamente sfavorevole all'ultima nata.
Per tutta la serie emerge il tentativo affannoso da parte degli sceneggiatori di trovare uno straccio di idea che possa tenere in piedi la trama, ma senza, ahimè, trovarla. Mentre nel primo lavoro non era mancato più di uno spunto originale, qui abbiamo solo tanta confusione. E quando mi sono trovato di fronte a bande di suorine adolescenti che brandivano mazze e altre armi di foggia medioevale, mi sono cadute le braccia.
In fin dei conti, se certe situazioni avevano un senso ad Accademy City, ovvero un luogo immaginario, non ne hanno alcuno in altri contesti più reali (città di Chioggia, mare Adriatico), rischiando così di scadere nel ridicolo, cosa puntualmente accaduta. Se davvero volete, per completezza, vedere anche questa seconda serie, non aspettatevi niente di che.


 8
npepataecozz

Episodi visti: 24/24 --- Voto 5
A volte mi sorprendo di come certi autori o produttori riescano a intestardirsi in questo modo su talune convinzioni palesemente errate. Credo, infatti, che non rappresenti soltanto una mia opinione il fatto che tutte e due le serie proposte prima di questa decollavano veramente solo quando si decideva di fare interagire Touma, detentore dell'"imagine breaker", e Makoto, la "railgun". Di Index, diciamolo francamente, non importava francamente niente a nessuno, in quanto si era già dimostrato essere un personaggio piuttosto anonimo; e anche in questo nuovo capitolo questa bimbetta travestita da suora si riconfermerà tale: non basteranno, infatti, due morsi sparsi qua e là per dargli un grado d'interesse maggiore.
Ambientato in un mondo dominato dalla contrapposizione fra scienza e magia, è comprensibile il fatto che Index dovesse venir considerato come quel personaggio destinato a fare da collante tra le due discipline suddette; ma nonostante questo credevo che in questo terzo capitolo si potesse retrocederla senza troppi rimpianti al ruolo di comprimaria e lasciare più spazio a Mikoto. Con mio grande disappunto, invece, To aru majutsu no Index II sembra non aver recepito questa necessità, nonostante il fatto che la serie dedicata alla railgun aveva nel frattempo riscosso il favore del pubblico. E così, ancora una volta, Makoto resta relegata ai margini di una storia che si trascina per troppi episodi in una serie di sconcertanti deliri incentrati su lotte fra suore supersexy appartenenti alle diverse Chiese del mondo di cui, ancora una volta, non fraga niente a nessuno.
E' inevitabile, dunque, che tutto ciò mi induca a dare una valutazione negativa a questo anime, reo di ripetere sempre gli stessi errori senza apportare nulla di veramente innovativo o interessante. Questo, almeno, fino al suo diciottesimo episodio.
Improvvisamente, infatti, con la ricomparsa di "Accelerator" e lo scoppio del conflitto fra magia e tecnologia, To aru majutsu no Index II cambia decisamente marcia e comincia ad inanellare una serie di episodi davvero superbi, al punto da far nascere nello spettatore il dubbio che si tratti di un altro anime rispetto a quello che si era seguito fino a quel momento. Peccato che queste ottime premesse si perdano poi nel nulla, in attesa di una probabile terza serie che ne sviluppi (si spera) le potenzialità.
A questo punto è lecito porsi una domanda: c'era davvero bisogno di sprecare diciassette episodi intestardendosi a riproporre certi schemi che già in passato avevano abbondantemente annoiato? Non sarebbe stato preferibile cominciare direttamente dall'episodio diciotto e svilupparne la trama fino alla sua conclusione?
In definitiva devo manifestare tutta la mia delusione per un titolo verso il quale riponevo grandi aspettative; l'incapacità, però, di ammettere che qualcosa andava cambiato ne ha limitato in modo decisivo il potenziale rendendolo oltremodo noioso. Per tutti questi motivi ribadisco il mio parere negativo su questa serie.


 2
OMEGA_BAHAMUT

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Seconda parte del fortunato adattamento in anime dell'omonima novel, To Aru Majutsu no Index è un anime prodotto dalla J.C. Staff nel 2010 dopo la trasposizione animata dello spin off To aru kagaku no Railgun.
Touma, Index, Misaka ed Accelerator (quartetto di protagonisti in coabitazione della serie), respinti a più riprese i tentativi di attacco portati alla città accademica dalle varie fazioni, iniziano a comprendere il progressivo ingigantirsi della situazione di conflitto, tanto da iniziare a prestare attenzione anche ai movimenti intestini del Gakuen Toshi. Così, mentre Touma ed Index sono chiamati ad allearsi con la chiesa cattolica per tentare di salvare Orsola Aquinas da una fazione pseudo cattolica giapponese (di cui fa parte tra l'altro anche Kanzaki, momentaneamente scomparsa), Accelerator e Misaka iniziano a muoversi rispettivamente per tentare di proteggere Last Order e le Sisters da chi sta tentando di utilizzare il loro immenso potere per i propri fini.
Comincia così l'ennesima battaglia corale, vera premessa di ciò che accadrà.

Il seguito di To aru majutsu no Index si conferma, come da aspettativa, essere fin da subito nettamente superiore a livello di coinvolgimento rispetto al suo predecessore, proponendo allo spettatore un qualcosa che va oltre la semplice presentazione dei personaggi (sebbene metà serie sia comunque destinata ad introdurne altri) ed avviando gradualmente la vera e propria storia (quella che si svilupperà appieno in un'ipotetica quanto probabile terza serie).
Analizzando qualitativamente l'opera in questione, c'è da dire che assistiamo per certi versi alla riproposizione di tutti i punti forti e deboli della prima serie, con qualche aggiunta extra tale da differenziare il giudizio finale. Come nel precedente capitolo ci ritroviamo dunque davanti al problema di avere due protagonisti sostanzialmente poco incisivi, che questa volta, però, per fortuna si trovano supportati dall'intervento di Misaka ed Accelerator, due comprimari della prima stagione ora molto più partecipi delle vicende (soprattutto quando nella seconda parte dell'anime le cose iniziano a muoversi).
Sul piano delle vicende narrate, invece, il rapporto di sostanziale parità tra le vicende in chiave "magica" e la sua controparte "scientifica" viene purtroppo meno, determinando dei periodici alti e bassi nel ritmo narrativo in occasione di alcune delle saghe appartenenti alla prima categoria ed originando un netto calo nella valutazione finale, a meno che ovviamente la simpatia dei personaggi non riesca a compensare in parte tutto ciò.

Tecnicamente, sempre relazionandoci alla serie madre, assistiamo ad un innalzamento piuttosto deciso della qualità sul versante grafico, che questa volta può contare su una scelta di colori ed effetti luminosi molto più completa (tanto da meritare la visione in HD). Si mantengono invece le buone prospettive che avevo sottolineato al tempo per quanto riguarda le musiche della OST, ancora perfettamente in grado di assimilare al loro interno la componente scientifica e magica della storia.

Voto: 8 - Uno shonen che definire solo "di tutto rispetto" può sembrare limitativo, soprattutto quando si ha a che fare con determinati "scatti" verso l'alto a livello di storia e con delle prospettive di evoluzione della stessa dir poco rilevanti.


 2
Watashiwa7

Episodi visti: 24/24 --- Voto 6
Qualcosa mi dice che dovrei rimandare a settembre i produttori di "Index II", ma oggi mi sento particolarmente buono, quindi se la cavano con una sufficienza (molto molto stentata).

Chi ha seguito la prima serie - e poi il Railgun - parte con aspettative abbastanza alte. Non sarà un capolavoro, però è un anime carino, divertente, a tratti appassionante.
Con la prima serie vengono introdotti i personaggi, tutti abbastanza simpatici, e si viene inevitabilmente colpiti dalla storia del progetto Misaka. La parte sulla magia m'è sembrata leggermente più noiosa, ma ugualmente godibile.
La serie spin-off incentrata su Mikoto è davvero bella, e mi è piaciuta sotto ogni punto di vista: ottima caratterizzazione dei personaggi, storie interessanti, animazioni e musiche davvero niente male. E poi, diciamocelo, adoro Kuroko (insieme alla sua onee-sama, ovviamente).

Tornando al discorso precedente, dopo due serie così ci si aspetta qualcosa di altrettanto valido. Purtroppo, però, questo sequel fa acqua da tutte le parti.
Anche stavolta abbiamo degli archi dedicati alla magia e altri agli esper, e proprio gli episodi dedicati alla magia sono quelli che rovinano la serie.
Il motivo? Chiudendo un occhio sulle "sister" in minigonna che mostrano nudità ogni 3x2, oppure sulle suore con i piercing alla lingua, è proprio tutta la trama di fondo ad essere noiosa, quasi insostenibile.
Vorrei smontarla pezzo per pezzo, ma ho ricordi molto vaghi della storia. Anche perché non c'è nulla di particolarmente profondo dietro, ricordo solo combattimenti, cosce ed esauriti che urlano a destra e a manca. La parte ambientata in Italia, poi, è un'offesa all'intelligenza umana. Non c'è niente che vada bene, anche la caratterizzazione dei personaggi se ne va a donnine di facili costumi. Le suore "cattive" del precedente arco diventano buone e collaborano col protagonista allo scopo di contrastare il perfido frate che vuole conquistare il mondo.
Oddea, preferisco dimenticarla e basta. Io sopporto ben volentieri le trovate "shonen", così come l'uso di pelle in vista anche quando non c'entra niente, però c'è un limite a tutto. Nemmeno i combattimenti sono epici, alla fine dei giochi gli scontri si riducono a scazzottate stile film di Bud Spencer.
Riassumo il tutto così: negli archi dedicati alla religione hanno semplicemente sbagliato tutto quello che potevano sbagliare, non salverei nulla.
La parte dedicata agli esper, invece, è carina. Tornano le sorelle Misaka, anche se per poco. C'è persino un duello fra la Misaka 10032 e quella originale, il "premio" in palio è ovviamente Touma.
Ma a tornare è soprattutto Accelerator e la sua amata (?) loli-Misaka. La storia che li vede protagonisti è molto bella, soprattutto perché il personaggio di Accelerator è ben delineato ed interessante. E' quasi impossibile non parteggiare per lui, nonostante la sua apparenza (e non solo) da serial-killer.
In tutta la storia Index riveste un ruolo importantissimo. Del resto è lei la vera protagonista della storia (vedi titolo). Se non fosse per lei, infatti, chi morderebbe la testa di Touma? Perché sì, strano ma vero, in pratica è l'unica cosa che fa dalla prima all'ultima puntata. Se il suo personaggio non fosse presente la trama della seconda serie non ne risentirebbe minimamente.

Insomma, per fortuna che c'è stata la saga dedicata ad Accelerator, altrimenti avrei solo buttato il mio tempo. Chi ha amato la prima serie troverà anche nella seconda qualcosa d'interessante, quindi alla fin fine mi sento di consigliarne la visione. Spero solo che, se e quando faranno la terza stagione, non ripetano gli errori visti in questa serie, dato che in certe occasioni hanno toccato veramente il fondo.


 5
MaoMao

Episodi visti: 24/24 --- Voto 1
Dopo aver visto una prima serie molto carina, uno spinoff incentrato sulla mitica "Railgun" Misaka, una serie creata appositamente dagli autori accortosi che la coprotagonista aveva avuto un successo nettamente superiore al ragazzo della prima serie, mi sono messo a vedere questa seconda serie convinto che sarebbe stata un ottimo lavoro, dato che le premesse erano ottime, purtroppo non è stato così.

L'unica cosa bella di quest'anime è la grafica, sembra che gli autori dell'anime siano completamente cambiati in quanto tutto cambia e sembra di vedere un lavoro di chi non ha per nulla visto le due serie precedenti. I motivi di tanto sconcerto sarebbero molti, ma vi elencherò solamente i 2 principali.
Primo, il protagonista non ha poteri (come sempre) ma ha solo la mano che annulla gli altri poteri, ottima cosa, ma nelle serie precedenti (giustamente) poteva essere di grande aiuto come supporto ai sui amici maghi ed aiutarli pesantemente, in questa serie invece lui diventa il protagonista eroe che deve sconfiggere tutti i potenti maghi, mentre i sui amici per un motivo o nell'altro finiscono sempre a terra feriti. Metterlo come unico salvatore è stato un grosso errore perché il suo dono non è così grande da permettergli questo ruolo, infatti (per farlo vincere) gli avversari possono solo lanciargli un colpo singolo verso di lui e lui con la sua mano lo annulla per poi stenderli con un semplice pugno. Questo rende tutta la storia base debole e soprattutto monotona, finisce sempre così.
Seconda cosa, Misaka non è altro che un'apparizione, appare 2 secondi, arrossisce e se ne va. Speravo avessero imparato di più sullo spinoff, invece...

Per quanto riguarda tutta la storia invece si può dire che un castello di sabbia, dove sembra che chissà cosa stia per succedere e poi alla fine tutto svanisce e lo spettatore dopo 24 puntate si chiede cosa è successo e che fine abbiano fatto tutti, tutto finito in una bolla di sapone.
Le musiche non mi sono piaciute, ma questi sono gusti personali, le BGM sono sempre le solite ed il suono di quando lui annulla una magia a forza di risentirlo così tante volte per puntata alla fine mi è risultato quasi fastidioso.

Ora arriviamo al punto più dolente, non importa se siate credenti o no, non importa di quale religione siate, ma dopo aver visto le suore Cristiane vestite coi loro vestiti da suora in minigonna che mostrano le mutande coi tacchi alti, nude sotto la doccia, quelle cattive con tutte la faccia da psicopatiche e che usano le croci come armi per uccidere, la suora chiamata "la mano destra di Dio" - che oltre alla faccia psicopatica è piena di piercing, ne ha uno sulla punta della lingua con una catena di 20cm con all'apice una croce e che quando parla lo spettatore le vede parlare con la lingua fuori e questa croce che penzola - ha fatto firmare al Papa una mandato di morte per il protagonista come nemico della Chiesa. Ti fa ribrezzo, nessun rispetto o decenza.

Speravo veramente in una bellissima opera basata sulle 2 precedenti serie ed invece è uscito questo Index 2.
Voto 1


 3
Kyrie

Episodi visti: 24/24 --- Voto 6
Dopo una prima serie non brillante e uno spin-off decisamente superiore torna "To Aru Majutsu no Index" con la seconda serie della trama principale. Riuscire a trovare le parole per descrivere la mia opinione su quest'anime non è molto semplice, anche se istintivamente la sensazione che ho provato nel seguirlo è molto chiara: confusione, banalità, "drammaticità mancata", personaggi senza il minimo spessore.

Cercando di andare per ordine:
- Confusione e banalità: l'anime è confuso perché di fatto non ha un capo né una fine e gli eventi risultano a malapena connessi fra loro da una sottile trama principale decisamente poco chiara attorno alla quale ruotano troppi attori "indipendenti", che scompaiono e risorgono dopo qualche episodio senza apparente motivo in trame secondarie poco credibili e banali. Banali perché di fatto l'anime, così come il manga, si propone di reinterpretare a suo modo la religione arrivando però a un qualcosa che trovo difficile pure da interpretare visto che si tratta di un miscuglio eterogeneo e sconnesso di profezie (inventate sul momento), riti, ordini religiosi al limite della decenza e intrighi di palazzo veramente insensati. Coniando un nuovo termine, potrei definirlo "Trash religioso", a qualcuno può piacere magari, ma per un anime che si propone di ricoprire la fascia di età shonen è imbarazzante, mentre può regolare qualche minuto di intrattenimento per spettatori più maturi, comunque coscienti dell'ostentezza dei contenuti.

- "Drammaticità mancata": perché "mancata"? Probabilmente conseguenza della banalità dei contenuti, la drammaticità proposta dalla trama risulta molto smorzata dai personaggi che vi partecipano fino a risultare quasi una messa in scena. Di fatto il protagonista-eroe risolve i problemi di tutti in ogni momento, anche se fortunatamente la scena gli è ogni tanto rubata da altri personaggi secondari.

- Personaggi: in generale non hanno il minimo spessore e alcuni sono molto stereotipati: dalla ragazza timida, a quella forte ma incapace (dopo 2 serie) di dichiararsi, a quella priva apparentemente di sentimenti. Il protagonista è il tipico ragazzo gentile dai buoni sentimenti ma terribilmente imbranato e poco sveglio, che non si accorge di essere circondato da spasimanti e che prosegue la sua avventura riproponendo continuamente il solito cliché di buon samaritano con sempre le solite frasi. I personaggi secondari sono caratterizzati in modo più o meno buono e mentre alcuni risultano in qualche modo più sensati del protagonista, altri sono totalmente privi di spessore come se dovessero essere delle comparse e che invece risultano attivi in più episodi.

Un anime che non mi sento di consigliare a nessuno. Non che sia totalmente un fallimento ma l'ho trovato quasi di cattivo gusto. L'ho seguito sperando in un miglioramento dalla prima serie sull'onda di uno spin-off secondo me molto ben riuscito, purtroppo però sono rimasto veramente deluso. Non darei assolutamente più di 6 e sarei tentato al 5, tuttavia nella speranza di un seguito migliore, condono mezzo punto e assegno la sufficienza: 6.


 8
Shiro-san

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
Si dice che il tempo calmi e plachi gli animi portando giudizio. Quante volte vi sarà capitato di guardare una serie e bollarla immediatamente come un disastro (o come un capolavoro) per poi ritornare sui vostri passi a mente più fredda e serena? Io posso dire senza remore, che aspettare un po’ prima di postare questa recensione mi ha aiutato non poco.
Alla fine dell’anime in questione la mia valutazione si poteva riassumere in queste tre righe: “No, no, no e ancora no! Cosa cavolo hanno combinato i produttori di To Aru majutsu no Index? Qualcuno mi può spiegare in che modo si possa riuscire a rendere un prodotto di base vincente in un’accozzaglia caotica?”. Ripensandoci su, il mio parere è diventato via via più mite, ma, d’altro canto, non posso nascondere la mia immensa delusione.
Ho amato con tutto il cuore la prima serie di To aru majutsu no Index, da me considerata la perfezione nel genere superpoteri/azione, e alla notizia del suo seguito ero letteralmente al settimo cielo; ma la conclusione è stata quello che si suol dire “dalle stelle alle stalle”. Forse sono un po’ esagerato, ma vi assicuro che per passare da un capolavoro ad un anime “normale” ne corre parecchia di strada. All’inizio di ogni puntata ero fiducioso e pensavo fra me e me “adesso incomincia il bello!” oppure “hanno fatto degli episodi un po’ così, ma adesso si cambia registro”; invece niente, l’andazzo è rimasto lo stesso per tutta la storia.
A questo punto vi chiederete che cosa sia mai questo prodotto. Vi anticipo che la recensione cavalca abbastanza la mia passione per la serie (che non si discute): mi aspettavo moltissimo e ho ricevuto una risposta che si aggira sulla sufficienza, e ovviamente quando le aspettative sono elevate si è volenti o nolenti più critici).

Parto nella mia analisi dell’anime concentrandomi sull’aspetto tecnico. La serie To Aru majutsu no Index aveva sfondato - oltre che per la storia innovativa - soprattutto per il livello stratosferico delle animazioni, per il chara moderno e accattivante e per i background suggestivi. In questo sequel il modello da seguire era ben presente - quindi non si vedono particolari magagne - e, anzi, se possibile, la realizzazione in alcune parti (nel finale) fa un ulteriore passo in avanti. Da questo punto di vista J.C.-Staff è promossa a pieni voti.
Anche per quanto riguarda l’ambito “soundtrack e musica” il livello rimane altissimo. Mami Kawada nelle due opening “No Buts!” e “See vision” supera se stessa, realizzando dei capolavori del genere J-pop che si vanno ad aggiungere ai lavori per l’omonima prima serie, per Hayate the combat butler e per Shakugan no Shana. Le melodie nel corso della visione si sposano perfettamente con l’azione dei personaggi e con le vicende a cui assistiamo.

Ma non è tutto oro ciò che luccica. È la trama che mi ha fatto gridare allo scandalo e che mi ha portato alle conclusioni che vi illustrerò.
Partiamo dal presupposto che il mondo di To Aru majutsu no Index era stato faticosamente costruito nella prima serie grazie alla estrema bellezza e “coolness” dei personaggi. Misaka Mikoto, Accelerator, Kuroko, le Sisters, Last Order e molti altri ancora erano dei veri e propri “pilastri”, i quali catturavano seduta stante l’attenzione dello spettatore. Nel seguito, i produttori hanno commesso un gravissimo errore di base: puntano tutto su Kamijou Touma, il personaggio forse meno riuscito fra quelli creati nel mondo della Gakuen machi, e su Index, character interessante inizialmente, ma che nel corso di questa serie assume tratti patetici e “fastidiosi”. Qualcuno potrà dire che questa mia affermazione è un po’ campata per aria: insomma, sono i protagonisti! Su questo punto devo dissentire: a mio parere è il Mondo che circonda questi due personaggi il vero protagonista. Essi erano la “chiave di volta” della vicenda all’inizio della serie, servivano soltanto come introduzione, gettando le basi ad un’ambientazione magica e scientifica allo stesso tempo. Quindi ritornando alla mia affermazione precedente ripeto: che senso ha “consegnargli” il 90% della serie?

Le vicende si sviluppano in una sorta di guerra aperta tra la chiesa Romana Cattolica, qui rappresentata come un insieme di pazzi fanatici (altro che Maria Holic, questo sì che è al limite della blasfemia!), la Chiesa Puritana alla quale appartengono la maggioranza dei nostri eroi e, infine, il Mondo Scientifico degli espers. Solo a dirlo così si nota subito un problema: c’è definitivamente troppa carne al fuoco. Vengono introdotti moltissimi personaggi tralasciando inevitabilmente la loro caratterizzazione, i loro sentimenti e le loro storie - non è un caso che la maggior parte di questi scompaia nel nulla dopo pochi episodi.
La divisione della narrazione in vari archs era stata vincente nella prima serie, ma qui il tutto è estremamente confuso e relativamente campato per aria. Una trama convenzionale e la banalità regnano per la stragrande maggioranza della serie, ma è nella restante parte che sono rimasto letteralmente a bocca aperta. Eventi scollegati privi di un filo logico comune, personaggi che saltano fuori dal nulla, organizzazioni segrete di cui non si capisce l’esistenza, dichiarazioni al limite della follia… Einstein avrebbe avuto i suoi problemi a tirarci fuori qualcosa.

Forse sono un pochino pesante, ma sostanzialmente le uniche parti in cui ero effettivamente interessato e preso dalla storia riguardavano le sporadiche apparizioni di Misaka, di Kuroko e di Acceleretor, ben sfruttato fino a metà, ma, alla fin fine, sprecato nel calderone incomprensibile degli ultimi episodi. Se la stragrande maggioranza della serie ha però in Touma l’unico fulcro, il risultato è scontato.
Era proprio sul protagonista maschile che volevo soffermarmi. A differenza del prequel - in cui era un personaggio normale, se non anche spiritoso - qui c’è il tracollo. Si erge nella storia come un onnipotente salvatore: salva una suora di qua, salva “una che ti voleva uccidere fino ad un secondo prima” di là, salva l’amica di su e il mondo di giù. Peccato che la logica dietro alle sue buone azioni sia veramente esile, per non dire ridicola. Vi porto un esempio: Touma salva un’intera città solo perché non voleva che i suoi amici perdessero il sorriso durante un festival studentesco. Vi rendete conto a cosa si è arrivati?

E, finalmente, vi porto l’ultima “perla” che il protagonista gentilmente ci fornisce. I nemici (o presunti tali) della trama sono, non si sa bene per quale motivo (o meglio lo so, ma voglio lasciare a voi la risposta), tutti appartenenti al “gentil sesso”. Ora, capite bene che a me la violenza negli anime non dà assolutamente fastidio, ma durante i 24 episodivediamo Touma “prendere a cazzotti” madamigelle (se pur malvagie) un episodio sì e l’altro pure. Questo sinceramente non mi è andato ancora giù.
Collegandomi a quest’ultimo punto concludo avvisando i futuri spettatori che a differenza della prima serie, qui si è arrivati ad introdurre le solite trovate degli anime ecchi. Con tutto ciò che potevano farci con quest’anime inserire i classici cliché visti e rivisti mi ha lasciato perplesso.

Vi sembrerà strano che dopo questa valanga di annotazioni negative dia un voto discreto - si aggirerebbe su un voto tra il 6 e il 7 - a To Aru majutsu no Index II, ma vorrei essere chiaro. L’anime in questione non è brutto e, se volete, è anche leggero e intrigante, il problema di base è un altro: una persona che ha visto e amato la prima serie non può che rimanere deluso dalla sua visione.
Detto ciò non mi rimane che aspettare l’inevitabile ulteriore sequel; infatti, quasi dimenticavo, la storia non finisce neanche lontanamente e, anzi, apre ad una valanga di eventi e di misteri che ci verranno spiegati solo più avanti. Come mi hanno fatto notare altri utenti questa serie è soltanto un “incipit” al piatto forte che dovrebbe arrivare nel terzo anime. Speriamo in bene!


 3
Crashis

Episodi visti: 24/24 --- Voto 8
Questa seconda serie contiene troppo ecchi, e le saghe interne sono state condensate troppo, dando quindi un grave problema di fondo per questo anime, senza dubbio ben realizzato sia graficamente che dal punto di vista del sonoro, cioè dando il problema della ripetitività. Il finale, come già visto nella prima serie, rimane con vari interrogativi, dando quindi le basi per una possibile 3° serie, ma comunque c'è da dire che l'intromissione del fattore "Chiesa-magia" dà qualcosa in meno rispetto allo spin-off e alla prima serie. Primo tra tutti, il problema che salta di più all'occhio è una buona dose di fan service, vista nel personaggio di Oriana Thomson, e secondo, la profondità dei personaggi non è come aspettata. Non c'è l'approfondimento che ci sarebbe dovuto essere tra i personaggi di Misaka e Touma, e non c'è nemmeno un approfondimento nel loro rapporto. Aspettando una terza serie, vi consiglio questa seconda, avvertendovi però che ci sarà una forte aria di "già visto".


 3
AndreaTR

Episodi visti: 24/24 --- Voto 7
To aru majutsu no index II è il sequel (uno dei tanti secondo me) di To aru majutsu no index: un anime sicuramente ben realizzato sotto il punto di vista grafico, un buon character design, ed un'ottima differenza tra ogni personaggio. L'anime è pieno di combattimenti ben realizzati nonostante il protagonista combatta sempre a mani nude. La trama è però molto intrecciata, si va delineando sempre di più lo scontro tra religione e scienza già anticipato nella prima serie ma non si risolve nulla, questa stagione ha semplicemente gettato le basi sulla grande battaglia finale.

Una delle pecche maggiori di quest'anime, a parte l'ingarbuglio della trama, è l'estremizzazione del genere harem: molti episodi sono dedicati a rendere l'anime "sentimentale" ma ovviamente è un fanservice fine a sé stesso visto che il protagonista, nonostante 9/10 delle ragazze della serie gli corrano dietro, non se le fila di sana pianta. Secondo me quando hanno realizzato quest'anime si sono detti "prendiamo un epico scontro tra religione e scienza e complichiamo la trama aggiungendo fazioni nemiche, fazioni amiche e strani complotti", o meglio, questa era l'intenzione perché la trama è stata appesantita così tanto da rendere quasi impossibile seguire il filo logico secondo cui i personaggi agiscano. Questa trama che cerca di essere così complessa però si contrappone all'ingenuità del protagonista e agli infini episodi di fanservice; questo però fa si che almeno l'anime possa essere seguito senza troppi problemi anche non comprendendo a pieno la trama. Detto questo è comunque un anime guardabile di cui seguirò anche la terza serie, e probabilmente anche la quarta visto l'andazzo degli avvenimenti, quindi in definitiva gli do un 7.5 senza troppi problemi.


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giorgio wu

Episodi visti: 18/24 --- Voto 9
Questa è la seconda serie di To aru majutsu no Index. Non mi soffermo troppo sulla storia perché è già stata spiegata bene nelle altre recensioni, mi limito a dire che la trama continua con la solita divisione in saghe, dove in ognuna di queste il protagonista si ritrova a salvare qualcuno in difficoltà.
Un'anime a mio parere molto interessante e pieno di colpi di scena, anche se all'inizio la trama sembra ripetitiva e banale dall'episodio 10 in poi la storia inizia a farsi interessante.
La grafica è buona ed anche la trama non è male, lo consiglio ai cultori del genere.

Yukichi Hurozuke

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Yukichi Hurozuke

Episodi visti: 13/24 --- Voto 8
Indubbiamente la serie è colma dell'effetto miele che il protagonista ha sulle numerose ragazze-api che lo circondano, personalmente non è una scelta che mi esalti particolarmente, però nonostante ciò la storia credo riesca sia a strappar qualche risata che a creare l'atmosfera adatta che spinge alla visione dell'episodio successivo. Seppur in modo forse un po' banalotto, il messaggio trasmesso è importante e trova sempre troppo poco ascolto, e cioè: vivi per te stesso e non in funzione di un qualche dio, e se ti battiti per gli altri non vergognarti del fatto che ciò serva ad autocompiacerti.
Se quest'anime vi appassionerà, non credo sia necessario dispiacersene o pensare di essere superficiali, se lo odierete, andrà bene lo stesso.

Kurama(EL)

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Kurama(EL)

Episodi visti: 12/24 --- Voto 8
Ho seguito la prima serie, lo spin-off ed ora sto seguendo la seconda serie. Non perdo tempo a raccontare la storia perché ormai è arcinota. Concordo con chi sostiene che la realizzazione tecnica sia buona con colori sempre belli e disegni di buon livello. La trama ha i suoi limiti, tuttavia anche se non si può gridare al capolavoro, la serie è piacevole da guardare ed è divertente. Che poi Toma sia costantemente circondato da belle ragazze non mi dispiace mica: personalmente adoro lo "humor ecchi", ma questa è questione di gusti. Devo ammettere però di trovare strano che nonostante l'anime porti il suo nome, Index sia in realtà un personaggio piuttosto marginale.


 2
Shaggy

Episodi visti: 9/24 --- Voto 9
Il tutto nasce dalle light novel di Kazuma Kamachi, attualmente ancora in corso. J.C. staff mantiene il suo livello di grafica, ben studiata sulla luce e sulle tonalità di colore, per una trama fantasy, sebbene la presenza di tante femmine attorno al protagonista, beccate poi in situazioni imbarazzanti o incomprensioni che hanno lo stesso risultato, aggiungano al tutto quel pizzico harem che non guasta mai.

Le avventure del primo capitolo (To Aru Majutsu no Index) e i richiami ai capitoli extra (To Aru Majutsu no Kagaku no Railgun) continuano, mettendo Toma in prima linea, usando al meglio il potere della sua mano destra che annulla gli attacchi di esper e maghi. Il suo fine è nuovamente proteggere Index, una capricciosa e iperattiva bambina dotata della particolare capacità di immagazzinare permanentemente nella memoria qualsiasi informazione senza dimenticare alcun dettaglio, e di evitare una guerra.

Asumi

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Asumi

Episodi visti: 6/24 --- Voto 5
L'eccellente realizzazione grafica di questo anime non lo salva dalla mediocrità e banalità più totale. Se nella serie antecedente delle suore robot urlavano, nello sparare i raggi laser: "Padre mio, Padre mio perché mi hai abbandonato?", citando in maniera, se non blasfema, completamente imbecille Gesù, quanti passi avanti dovrebbe compiere la trama per arrivare alla decenza? Molti, ma sembrerebbe non averne compiuto nessuno. Sono un grande fan degli shonen d'azione, ma devono avere una particolare identità per poter spiccare, questo anime di identità non ne ha, e se ne ha sa di muffa. Ed anzi, tra plot-hole e stupidaggini, mette davvero in imbarazzo lo spettatore più o meno adulto che lo visiona. Se ve lo consigliano, evitatelo. Se vi piace, fatevelo "spiacere".