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ryo79

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
"Samurai 7" è sostanzialmente una rielaborazione in chiave moderna de "I Sette Samurai" di Akira Kurosawa, film giapponese edito nel 1954, che all'epoca della sua pubblicazione riscosse un enorme successo in patria. L'idea di base dell'opera di Akira Kurosawa viene ripresentata in chiave cyberpunk, proiettando i personaggi in una realtà avveniristica dove la tecnologia e le tradizioni si muovono di pari passo. Un esempio di questa rielaborazione è proprio il personaggio di Kikuchiyo, che nel film si fingeva un samurai: nell'anime, questa finzione viene esaltata dalla trasformazione del suo corpo in uno meccanico.

Lo studio Gonzo ha realizzato un mondo dove il vecchio e il nuovo si mescolano tra loro, dando vita a un'ambientazione davvero singolare. Un mondo dove le città, costruite dalle carcasse di antiche astronavi, sono popolate da povera gente, ambulanti, mercanti e robot, ma dove i contadini vivono ancora in umili capanne di paglia e legno. Un mondo dove i samurai sembrano dei superuomini e, armati solo della propria katana, possono affrontare giganteschi robot o distruggere una nave con un solo colpo di spada.

Dal punto di vista della realizzazione tecnica, i disegni sono davvero di alto livello e le animazioni, integrate con la computer grafica, sono molto fluide. La caratterizzazione dei personaggi è ben fatta, in particolar modo i samurai. E' proprio per quello che riguarda i samurai che l'anime si ispira di più al film di Kurosawa, mantenendo la personalità, il carattere e il loro modo di combattere.


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nndoo

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Si sa, il Giappone era ed è tuttora un popolo in cui il passato e le tradizioni assumono un'importanza fondamentale. In effetti, perché non dovrebbe essere così, dal momento che possono vantare come loro discendenti niente poco di meno che i magnifici samurai? Per me, e penso anche per la stragrande maggioranza di italiani ed europei, è difficile immaginare la veridicità di tali figure. E' veramente possibile che siano mai esistiti guerrieri tanto coraggiosi che andavano in giro con la loro sola spada per proteggere i poveri e gli indifesi, oppure che servissero fino alla morte con assoluta fedeltà un unico signore?

"Samurai 7", un anime di ventisei episodi del 2004 dello studio Gonzo, riesce secondo me perfettamente a inquadrare e a dipingere fedelmente lo spirito di queste carismatiche figure. La trama è molto semplice, banale oserei dire, a dir la verità mi ricorda un po' "I magnifici 7", un famoso quanto datato film western che sicuramente qualcuno di voi avrà visto. Un piccolo villaggio di contadini stanchi dall'oppressione attuata da dei banditi robot, i Nobuseri, decide di assoldare un gruppo di samurai per mettere fine alle razzie di riso. A tale scopo tre ragazzi verranno inviati nella città dei mercanti per reclutare i guerrieri.
Vero è che quest'anime raffigura pienamente lo spirito guerriero dei samurai, ma è altrettanto vero che vengono apportate numerosissime modiche, in primis al periodo storico. Si sa che il periodo d'oro dei nostri eroi armati di katana era il medioevo giapponese; lo studio Gonzo è abilissimo a cambiare tale cornice in una società futuristica. Parliamoci chiaro: si vedono in giro apparecchi tecnologici, astronavi, radar, robot, però tutto questo non cozza minimamente con gli elementi del passato. Il futuro con le sue innovazioni e il passato con le sue tradizioni coesistono perfettamente, creando un intreccio più unico che raro, dando all'opera un'originalità senza precedenti.

I personaggi sono carismatici e ben caratterizzati, riescono a emergere con vigore nel complesso dell'anime, e qualche personaggio subisce anche un'evoluzione psicologica davvero niente male. Il character design è più che degno, soprattutto nella realizzazione dei robot - qualche astronave a dire la verità mi ha ricordato "Submarine no. 6", altro anime della Gonzo. Perfette sono anche le musiche, in pieno stile giapponese, melodie di flauto e altri strumenti etnici che ben si fondono con gli eventi narrati e che donano fascino e vigore all'intera vicenda.

Detto questo mi sento assolutamente di consigliare quest'anime soprattutto agli amanti dei samurai e del periodo storico in generale, ma anche gli amanti del mecha ci andranno a nozze, visti i parecchi combattimenti robotici.


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ALUCARD80

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Inizialmente sconcertato da una battaglia fra mecha di proporzioni gargantuesche e samurai volanti dai sovrumani poteri capaci di affettare il metallo come fosse burro, ho dovuto subito ricredermi, comprendendo, man mano che la storia di questo Samurai 7 progrediva, di trovarmi di fronte ad un vero e proprio capolavoro.

Studio Gonzo ci ha abituato a rivisitazioni di eccezionale fattura non che stravagante quanto originalissima eccentricità - tanto per citarne uno, Gankutsuou, il Conte di Montecristo - e anche questa volta colpisce nel segno trasponendo una delle più grandi colonne portanti del cinema giapponese, niente poco di meno che i "Sette Samurai", del grande maestro Akira Kurosawa.
Paragonati ai samurai guerrieri del film, Kanbei, Gorobei e compagni sono stati ritratti e rappresentati in maniera decisamente differente, con solo pochi punti (per lo più psicologici) in comune con la pietra miliare di Kurosawa, inseriti sapientemente in un universo dai forti tratti "steampunk" abilmente cuciti ad una realtà cruenta e spietata come gli ultimi anni dell'epoca Sengoku, il vero e proprio tramonto non che totale declino del samurai stesso.
Ed ecco quindi nascere dalla creativa genialità degli sceneggiatori un Giappone feudale ricco di reminescenze futuristiche, delle città architettonicamente improbabili ma oniricamente plausibili, a metà fra fortezze che sanno d'antico Shogunato e cattedrali d'acciaio e cibernetica fuori da ogni concezione, centri abitati con un retrogusto di quei film "cult" che fondevano cupezza e fantascienza come Blade Runner o Terminator.
Il mix di tutti questi elementi fa sì che ne emerga un lavoro di notevole interesse sia tecnico che psicologico, quasi provocatorio in certi frangenti e pregno di un ritmo e un pathos che lasciano spazio anche a lunghi momenti d'azione, non disdegnando neppure qualche frivolezza e classica battuta di cui possono fregiarsi gli anime più leggeri come può essere il genere di commedia comica made in Japan nei suoi fortunati anni novanta.

Allo sguardo estasiato dello spettatore spiccano una diversità di stili e rappresentazioni, tanto da indurre i disegnatori a sperimentare addirittura differenti tecniche di realizzazione da un episodio all'altro, alternando un tratto preciso, efficace e molto espressivo ad uno più dinamico, sciolto, confusionario e provocatorio.
Magistrali risultano le animazioni, nonché gli scenari, entrambi realizzati con cura nel dettaglio, e sconcertante è la maniacalità dei primi piani nei momenti chiave della storia, nonché la realizzazione stessa degli elementi tecnologici che adornano spesso e volentieri le scene, e arricchiscono piacevolmente il colpo d'occhio. Stesso discorso per le musiche, davvero toccanti, compresa un'opening davvero avvincente.
Per chi già conosce la storia, sappia che la trama dell'anime non si ferma alla battaglia dei Nobuseri, piuttosto continua in un intrigo ambientato prevalentemente nella "Capitale", ove la gente di corte e altri personaggi inseriti per arricchire in maniera brillante il cast (già di per sé eccezionale) contribuiscono ad accrescere il valore globale dell'opera.

Quando si traspongono capolavori cinematografici senza tempo alterando la struttura originaria come l'opera in questione si rischia sempre di andare incontro ad un misero ed arrogante fallimento, ma non è certo questo il caso dello Studio Gonzo, che ancora una volta riesce a tirare fuori dal cilindro delle emozioni una magia animata che rimarrà negli annali.


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Uccello Gira-Viti

Episodi visti: 26/26 --- Voto 7
Quest'anime è forse uno dei miei primi anime non da grande pubblico, visto che ai tempi mi limitavo a quelli trasmessi ad ora di pranzo da una famigerata rete televisiva, e non avevo ancora scoperto l'anime night.
Ai tempi ero abbastanza nuovo nel mondo degli anime e assorbivo tutto come una spugna (anche se questa metafora potrei usarla benissimo anche per il presente) e quindi quando vidi il titolo "I sette samurai", conoscendo già in modo oserei dire più che casuale il film di Kurosawa, mi decisi a seguire la serie.

La trama, ispirata a quella del più famoso film dell'ancor più celebre registra, racconta della ricerca da parte di un villaggio annualmente vessato da incursioni di banditi molto tecnologici di un gruppo di samurai che li possa difendere dall'ennesimo e non più sopportabile attacco dei cattivi di turno.
La ricerca, all'inizio difficile, prosegue pian piano riuscendo a formare un gruppo di sei samurai a cui poi si aggiungerà una fortissima ex-guardia del corpo. I samurai istruiranno il villaggio al combattimento e riusciranno a respingere l'attacco dei banditi.
Fin qui la trama si svolge in modo simile a quella del film, ma sono due gli elementi che la rendono profondamente diversa dal lungometraggio a cui si è ispirata: per prima cosa la storia prosegue, descrivendoci come i sette compagni decidano di attaccare il palazzo dell'imperatore, secondo e più importante elemento innovatore è l'ambientazione: ci si trova infatti in un mondo pseudo futuristico in cui la maggior parte dei samurai si è fatta trasformare in enormi robot, altri indossano esoscheletri, e fatta esclusione per i villaggi di campagna e i samurai che hanno deciso di restare "umani", la popolazione vive immersa nella tecnologia.

Quest'anime risale per me a molto tempo fa, quando ancora non sapevo nemmeno che fosse la Gainax (anche se NGE lo conoscevo), ma devo dire che ai tempi mi piacque molto. La storia è semplice ma appassionante e pian piano ho imparato a conoscere tutti i personaggi che, nonostante con il senno di poi riconosco siano un po' stereotipati, mi sono piaciuti molto. Molte sono le morti in quest'anime e devo dire che per tutte quante provai una forte emozione, a riprova del fatto che mi coinvolse molto.
Bella l'opening e il character design semplice ma che ho apprezzato, mentre devo dire che le animazioni che talvolta si accostavano alla computer grafica non mi fecero un'ottima impressione.

Lo consiglio a chiunque sia appassionato della cultura giapponese e che magari la vuole vedere sotto una luce un po' futuristica, e ai fan di Kurosawa, che poi lo ritengano uno scempio o un ottimo lavoro.


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Rieper

Episodi visti: 26/26 --- Voto 7
Sinceramente parlando, dal trailer non avevo capito che in Samurai 7 ci fossero mecha, fantascienza, e quant'altro. Pensavo si trattasse di un anime con ambientazione nell'antico Giappone, dove sette samurai si incontrano man mano che la storia si evolve. Ma poi, quando inizia già il primo episodio con tutti quei robottoni, io penso: "Ma non è che ho sbagliato anime?". E invece no, ci sono proprio dei robottoni in questo anime dal retrogusto antico.

La trama non è tutto questo granché, un villaggio di contadini viene depredato da banditi a bordo di enormi robot. Gli abitanti quindi decidono di chiedere aiuto a dei samurai per combattere i - decisamente meglio attrezzati - criminali. Di qui in poi le vicende saranno sempre più intricate per essere spiegate in una recensione, quindi vi consiglio, se vi interessa il genere, a mia detta un po' confusionario, di scoprirlo guardando anche già solo il primo episodio.

Anche sul versante tecnico non si grida al miracolo, molti disegni sono a malapena abbozzati, le animazioni sono buone ma assai "frettolose", il comparto audio passabile ma ci si rende conto che c'è di moooooolto meglio in circolazione.

Non sono rimasto deluso da questo anime, tuttavia mi aspettavo qualcosa di più "classico" (e con questo non intendo stereotipato). Il mio modestissimo parere è che se avessero lasciato perdere i mecha, gli autori si sarebbero trovati qualcosa di più di un anime che cerca disperatamente (fallendo, secondo me) di essere originale.


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ryujimihira

Episodi visti: 26/26 --- Voto 7
A cinquant'anni dall'originale "I sette Samurai", Akira Kurosawa viene celebrato, con una rivisitazione del suo capolavoro, dall'anime Samurai 7, prodotto dallo studio Gonzo.

In una rivisitazione storica del periodo feudale giapponese, i Samurai sono ormai dismessi dagli incarichi prestigiosi e privati della gloria di un tempo. Lo status sociale è basato sul commercio, mentre una parte dell'universo dei Samurai si è tramutato in Nobuseri, veri e propri mech dalle dimensioni gigantesche. I Nobuseri sono al servizio dell'imperatore, e sono ormai relegati a compiti ignobili, quali depredare puntualmente i villaggi dei contadini dai quali prelevano ingenti quantità di riso e a volte anche le donne più giovani e graziose. Il villaggio di Kanna però si ribella, e decide di mandare in tempo utile prima del prossimo raccolto un gruppo di persone alla ricerca di valenti Samurai in grado di aiutarli. La paga sarà solo il riso, visto che i contadini non possono offrire altro.
La storia si sviluppa in una prima parte di ricerca (e convincimento) dei Samurai, e in una seconda di scontro contro le forze nemiche.

Sebbene non sia un estimatore delle commistioni di elementi moderni a rivisitazioni storiche, questo Samurai 7 è in grado di attirare l'interesse dello spettatore fin dai primi istanti. Un incedere cauto e mai improvvisato di vicende, rende la visione gradevole così come la semplicità della trama permette di carpirne tutti gli elementi di interesse. Ogni Samurai è perfettamente caratterizzato, spesso troppo forzatamente, ad avere un carattere ben distinto dagli altri. Le abilità di ognuno spazzano dal rozzo all'agile, dall'esperto di mille battaglie al principiante allievo. Inoltre c'è anche spazio ad intrighi, seppur quasi sempre scontati e senza grossi colpi di scena.
La realizzazione tecnica è ottima, così come la regia, collaudata e senza grosse fastidiose sperimentazioni che il genere è solito integrare.

Un ottimo prodotto, gradevole anche se in alcuni punti banale, sa dare spesso elementi di riflessione ma non pretende grosse teorie filosofeggianti. Consigliato a chi apprezza la cultura giapponese, sconsigliato invece a chi è propenso alla cultura Hollywodiana in quanto non troverà niente di particolarmente stimolante. Riflessivo.


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M3talD3v!lG3ar

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Samurai 7 è senza dubbio un fulgido esempio di rivisitazione animata di un'opera cinematografica, e che opera! Parliamo, infatti, di una delle più grandi pellicole mai realizzate: "I Sette Samurai".
Il capolavoro di Akira Kurosawa non avrebbe bisogno di presentazioni, tuttavia andrebbe delucidata, in sintesi, la trama di questa storia, per chi si avvicini per la prima volta a questa serie animata, prodotta nel 2004 dallo studio GONZO. Il piccolo villaggio di Kanna, abitato interamente da poveri contadini, procede, ogni anno, al raccolto di una certa quantità di riso, da destinare ai messi imperiali. Tra questi vi sono enormi demoni robotizzati chiamati Nobuseri, sempre più inclini a razzie e rapimenti a danno della misera popolazione. Un giorno, l'anziano capo del villaggio, stanco di tali soprusi, decide di inviare alcuni cittadini alla ricerca di abili samurai, da assoldare allo scopo di eliminare per sempre la minaccia dei Nobuseri. Saranno in tutto sette i valorosi guerrieri che, in cambio di una ciotola di riso, accetteranno di compiere l'impossibile...

Samurai 7 ha il pregio di riuscire a non stravolgere del tutto l'opera originale, pur mostrando una prevalenza di elementi e situazioni del tutto immaginari rispetto a questa. Si parte dall'ambientazione, che validamente associa il Giappone feudale al suggestivo mondo della sci-fi, con tanto di mecha, castelli volanti e altro ancora; vi è poi un radicale prolungamento della trama, sicuramente ben gradito, visti i risultati; infine, non manca l'aggiunta - direi scontata - di vari personaggi, per fortuna piuttosto rilevanti ai fini della trama.
Insomma, i fondamentali cambi di rotta di quest’anime, rispetto al modello di riferimento, sono abbastanza consistenti ma, strano ma vero, ineccepibili. Voglio dire che, probabilmente, non si sarebbe potuto fare di meglio, al di là delle varie pecche che poco hanno a che fare con il lavoro di riadattamento.

La storia è decisamente piacevole, incalzante, coinvolgente, a prescindere da alcune dismisure presenti nella sceneggiatura, soprattutto quando i combattimenti sono posti in primo piano, e capita di storcere il naso di fronte a particolari prodezze. Insomma, davvero niente di particolarmente penalizzante. Vanno annoverati, tra gli elementi davvero curati di questa serie, anche i magnifici personaggi, gli eccellenti dialoghi, le emozionanti battaglie, le ottime musiche di Kaoru Wada, che molti conosceranno grazie a "Inuyasha".
Meno entusiasmanti sono invece alcune insufficienze di fluidità da parte delle animazioni, che barcollano continuamente tra lo scenografico e il goffo.
In definitiva, Samurai 7 è una serie da vedere e da divulgare, come del resto il must del cinema dal quale è tratto.


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Kagura

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Samurai 7 è un anime davvero molto bello e appassionante. I personaggi, dato che non conosco l'opera di Kurosawa, sono secondo me molto particolari e ben caratterizzati. Ognuno ha un suo stile, sue credenze, i suoi pregi e difetti, i quali, nel corso della storia, in alcuni casi, subiscono cambiamenti importanti.
I paesaggi sono davvero fantastici, sia quelli della capitale, avanzata tecnologicamente e dall'aspetto meccanico e un po' malinconico, sia quelli del villaggio che nei momenti di pace esplicita quella che è la vita dei contadini, contrassegnata dal lavoro nei campi, dalla famiglia e dalla tranquillità.
Le musiche sono ben curate e davvero belle, adatte in ogni momento a fare da sottofondo alle varie vicende.
Per quanto riguarda la storia io la trovo molto interessante e per nulla banale, sempre emozionante, a volte commovente, ricca di colpi di scena accattivanti e carichi di suspense e, talvolta, fatta anche di momenti di leggera comicità. Lo consiglio davvero a tutti.


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LightLife

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
"Noi samurai – dice Kambei – siamo come il vento che passa veloce sulla terra, ma la terra rimane e appartiene ai contadini. Anche questa volta siamo stati noi i vinti; i veri vincitori sono loro."

Il vento infatti serve a spazzare la terra, liberarla da tutti gli impedimenti che ne ingombrano lo spazio.
Il vento però, per quanto impetuoso e memorabile, è momentaneo.
Il vento non dà la vita, ma la spazza via.
Ripulita la terra e fatto ordine, il vento non ha più motivo di esistere, la terra diventa quindi protagonista, perchè darà i suoi frutti. Sono proprio i contadini a rappresentare la terra.
L’origine dei popoli umani, che da nomadi cacciatori si trasformarono in stabili coltivatori, è proprio da imputare al ruolo cardine dei contadini. Figure queste ultime da sempre dismesse ma fondamentali per la vita.
Kambei, che rappresenta il concetto di samurai incarnato, è consapevole del ruolo precario del samurai, che sebbene sia figura mitica, ha un senso solo nel momento della guerra. Se non c’è motivo di combattere allora il samurai perde significato, da figura mitica si trasforma in una macchietta di se stesso che vaga senza meta.
La gente intorno sembra quasi scordarsi dei samurai; dimentica delle loro imprese, pensa alla pace e mantiene nel petto la forte volontà di non rivederli più, perché questo significherebbe pace e prosperità. I samurai si trovano quindi dispersi, senza un significato.

I samurai da sempre appaiono avvolti in un’aura speciale che li pone a metà strada tra l’umano e il sovrannaturale. La figura del samurai non nasce di punto in bianco ma è frutto di anni di evoluzione e approfondimento delle tecniche di combattimento. Migliaia di scontri e litri di sangue versato ne hanno temprato l’immagine cosi come noi la conosciamo. Infinite volte il samurai è stato scaldato al fuoco del pericolo ed infinite volte venne modellato dal martello della disciplina.
La storia del Giappone, più di tanti altri stati, è stata infatti caratterizzata da violenti scontri,ed è soprattutto l’epoca Sengoku la più tremenda, che ha visto il susseguirsi di 200 anni di guerre civili. In questi anni il samurai ha vissuto la sua massima importanza. Quella era un’epoca dove i combattimenti erano ravvicinati, non c’erano le armi da fuoco che consentivano di attaccare da lontano, in questo caso il valore dell’uomo combattente era determinante.
La pace però inesorabilmente o fortunatamente, a seconda dei punti di vista, arrivò e la figura del guerriero logicamente iniziò a perdere lucentezza e importanza. Ed è qui che inizia Samurai 7.

Si tratta di una rivisitazione del famosissimo ed affermato film di Akira Kurosawa “I 7 Samurai” a sua volta ispiratore di molti altri film anche occidentali. Quando si ha a che fare con un’opera maestosa e famosa e la si vuole in qualche modo rieditare si hanno 2 alternative disponibili: ripercorrerla fedelmente, una scelta meno rischiosa ma non meno pericolosa perché i confronti diventano più immediati, oppure ripercorrerla in maniera innovativa, scelta molto rischiosa ma senza dubbio apprezzabile per il coraggio. In questo caso ci si trova a confronto con la seconda delle ipotesi.

L’elemento di differenziazione più rilevante tra le due opere è la più accurata collocazione storica di Samurai 7. Si tratta di una collocazione ovviamente metaforica dato la presenza di elementi fantascientifici, tuttavia vi sono vicende che ci permettono di inquadrare perfettamente in quale contesto avviene la vicenda ovvero l'epoca Tokugawa
Si mostra all’inizio una grande guerra che coinvolse tutti i samurai, ovviamente ogni riferimento riguarda proprio il periodo Sengoku delle guerre civili e successivamente l’inizio dell’era Tokugawa, un periodo caratterizzato da due secoli e mezzo di pace interna. Questa collocazione la si percepisce poco nel film originale mentre è lapalissiana nell’anime.
L’epoca Tokugawa è caratterizzata da un forte centralizzazione a livello organizzativo e da rigide distinzioni di classe. Gli individui nati in una classe non potevano assolutamente passare in un’altra ma solamente cercare di migliorare la propria posizione all’interno della casta originaria. La popolazione venne infatti suddivisa in quattro categorie: i samurai, i contadini, gli artigiani e i mercanti. Nello scalino più infimo vi erano invece un gruppo considerato alla stregua di bestie ovvero gli Eta, si trattava di persone ritenute impure per i delitti che avevano commesso o per il loro mestiere tra cui: mendicanti, prostitute, macellai e conciatori.

La collocazione pseudo-storica e la susseguente distinzione di classe è fondamentale poiché per comprendere l’anime è necessario comprendere il ruolo che a livello sociale avevano le caste dei samurai, dei mercanti e dei contadini.
Per quanto riguarda i samurai, che costituivano il 5-10% della popolazione, il nuovo corso avrà un effetto paradossale; da un lato sancirà la loro definitiva collocazione a elitè di governo, dall’altro a causa della pacificazione interna ne metterà a repentaglio l’identità guerriera e la loro stessa funzione sociale. L’incubo è soprattutto quello di perdere la propria ratio. Bisogna infatti ricordare che la figura del samurai rimane al centro della storia giapponese per quasi sette secoli. Il senso di inquietudine nei guerrieri in periodo di pace è forte in molte opere giapponesi, si pensi allo stesso Gundam dove i piloti soffrono molto il peso del destino da guerrieri.
Al contrario delle apparenze l’anime garantisce una visione molto più storica che fantascientifica, e il senso di inquietudine dei samurai è molto presente. Il samurai durante il periodo di pace doveva imparare paradossalmente a sopravvivere. Mantenere la propria identità fu molte volte troppo complesso e i samurai si trovarono con destini diversi. I più fortunati impararono l’arte della politica; erano sì i più fortunati ma anche coloro disposti a scendere a compromessi con i valori del bushido. La maggior parte si ritrovò a vagare senza una meta; Kambei è infatti l’incarnazione del samurai che non ha più una ragione di vita. Altri samurai cercarono di sfruttare le proprie caratteristiche per diventare giocolieri, come Gorobei, altri si abbandonarono ai piaceri delle donne e della dissolutezza, come Shichiroji nella sua casa di piacere.
Altri samurai diventarono invece banditi perdendo definitivamente il loro onore. Ed è qui che viene introdotto il concetto di robot. In questo universo fantascentificamente reale, Gonzo ha il coraggio di innovare profondamente introducendo una figura completamente opposta ad una visione storica. La figura del robot però se apparentemente può stupire, vista più profondamente ha un ruolo chiave. "Robot" in Samurai 7 significa “negazione di sé” e cosi i Nobuseri sono samurai robot cioè non più samurai, e Kikuchiyo è un contadino-samurai-robot ovvero non più contadino, ma nemmeno completamente samurai.

Ed è cosi che i 7 samurai si trovano ad acquisire una nuova ragione di vita nel momento in cui un gruppo di contadini gli chiede aiuto contro i Nobuseri. Si tratta di un’importante rivoluzione sociale, non sono più le classi dei nobili a dare ordini ai samurai ma sono invece i contadini. Da gradino sociale inferiore si trovano improvvisamente ad avere un nuovo ruolo.
Si tratta però di un passaggio sociale drammatico che traspare violentemente dai visi dei contadini. Cosi come nel film originario ogni loro espressione facciale era fortemente significativa, cosi nel prodotto animato la rappresentazione della paura è fatta netta nei visi terrorizzati e più volte titubanti di poveri lavoratori costretti in un mondo diverso dal loro.

La fase della difesa del villaggio è molto bella e coinvolgente e segue fedelmente i passaggi del film. Un esempio su tutti riguarda il giovane Katsushiro, nel film diviene uomo poiché perderà la sua verginità con una contadina; nell’anime diviene uomo perché a causa di quella stessa contadina è costretto ad uccidere per la prima volta.
Vi sono altri episodi resi in animazione stupendamente, si pensi alla confessione di Kikuchiyo, senza dubbio il momento più toccante del film. Nell’anime è reso con lo stesso phatos. Bisogna sottolineare che l’attore interprete di Kikuchiyo, Toshirō Mifune, è uno dei più importanti in Giappone e la sua interprestazione nel film è superba, i suoi scatti e la sua genuinità rendono perfettamente l’idea di un contadino che si atteggia a samurai. Sono questi stessi aspetti perfettamente trasposti nell’anime, il fatto che Kikuchiyo sia un robot non mina assolutamente la sua personalità ricca e passionale, e non mina il valore emozionale del suo monologo che è trasposto perfettamente. Come detto l’essere robot sta solo a sottolineare la natura spuria del contadino-samurai, e la caratterizzazione in anime è fedelissima.
Tra gli altri episodi presi fedelmente si può citare la missione di Kyuzo al recupero del fucile dai nobuseri, il falso “curriculum” di Kikuchiyo e tanto altro.

Finita la prima parte della serie, intorno all’episodio 14, si passa ad una innovazione nella trama. Innovazione fino ad un certo punto visto che viene ripreso un episodio del film; il rapimento da parte dei nobuseri della moglie di Rikichi. In questo caso il rapimento è utilizzato per espandere la trama. Che sia stato fatto per necessità commerciali, raggiungere i 26 episodi standard, o meno anche la seconda parte non manca di significatività.
Innanzitutto come nel film appare chiaro il senso di disturbo della moglie di Rikichi nelle essere stata “disonorata” da altri e la vergogna di tornare dal marito, nel film questo episodio la porterà addirittura al suicidio. Ciò che conta nella seconda parte è però l’allargamento del conflitto sociale. Se nella prima parte riguarda samurai e contadini, nella seconda sono i mercanti ad acquisire un ruolo chiave.
Da un punto di vista sociale è stata proprio l’epoca Tokugawa a fornire il trampolino di lancio per la loro affermazione. Erano prevalentemente i chomin, la nuova classe emergente di mercanti, che, sebbene ai gradi inferiori della piramide sociale, erano gli unici a trarre beneficio dall’introduzione della moneta, disprezzata dai principi etici della società giapponese. Nobili e signori, infatti, non potevano praticare attività commerciali, mentre i chomin si arricchivano sempre di più, non trovando tuttavia possibilità di investire i guadagni, poiché a loro era rigidamente proibita ogni tipo di proprietà.
Fu così che la liquidità senza sbocchi favorì il diffondersi di uno stile di vita bohemien, basato su uno sfrenato edonismo, la cosiddetta “follia ukyo-e”, che cominciava al calare del sole nel quartiere di Yoshiwara, da dove si usciva solo il mattino dopo, dopo aver mangiato, bevuto, assistito a musiche e spettacoli ed essere stati intrattenuti dalle splendide cortigiane che vi abitavano.
La figura che incarna il mondo dei mercanti è proprio, il nome è emblematico, Ukyo.

Attenzione: la seguente parte contiene spoiler

Il giovane e ambizioso ragazzo da mercante sale rocambolescamente al potere, più precisamente sul trono dell’imperatore. Questo passaggio è forse il più criticabile dell’opera infatti risulta poco credibile, metaforicamente però può rappresentare la repentina e inesorabile importanza che i mercanti acquisirono improvvisamente in Giappone.

Nella seconda parte vi è dunque la presenza di una figura a cui opporsi, una soggetto che manca molto nella prima; insomma il classico nemico. Si comprende fin troppo facilmente che i Nobuseri più che un nemico reale erano semplicemente un preteso per mostrare il vero conflitto, quello interiore della classe dei contadini.

Il conflitto dei samurai con Ukyo, o meglio con l’Ukyo (letteralmente “mondo fluttuante”, non a caso la capitale è un’astronave fluttuante in area), è però molto complesso. Non si troveranno ad affrontare un nemico come tanti per il quale la forza è l’unico elemento necessario per vincere. I mercanti utilizzano altre armi più pericolose: la moneta, l’inganno e l’astuzia. Si tratta di armi contro cui un samurai non può nulla perché contrarie alle virtù del bushido; codice di comportamento cardine per ogni guerriero giapponese.
Il conflitto sociale è reso ulteriormente drammatico da questa opposizione che riguarda due classi sociali completamente opposte per valori e comportamento.

La serie si concluderà ancora in una lotta per difendere il villaggio, anche se il conflitto si è esteso. Il finale che prevede la vittoria dei samurai è fortemente morale nonché moralizzante. Non serve solo per dare l’happy ending ma soprattutto per ribadire almeno a livello storico l’importanza dei samurai e la necessità di conservarne i valori. Emblematica da questa punto di vista è la morte del samurai per eccellenza Kyuzo, il quale perisce incidentalmente per mano di Katsushiro che stupidamente si torva ad impugnare un’arma da fuoco. L’arma da fuoco ha sempre rappresentato infatti l’antitesi della katana, o meglio l’antitesi dei valori guerrieri dei samurai che onorevolmente si affrontavano uno contro uno rischiando la vita e l’onore. Sparare da lontano è un atto vigliacco che ha introdotto la guerra fatta di pedine più che di persone. Si dice infatti che l’esercito giapponese preso singolarmente vantava dei più straordinari guerrieri del mondo, quello che gli è sempre mancato sono stati i grandi generali. Il giovane samurai che impugna la pistola è un segno negativo dei tempi che cambiano inesorabilmente.
Ma si può realmente dire che il finale è positivo per i samurai? La risposta è ovviamente No. La frase citata inizialmente è emblematica, finita la guerra il samurai si trova di nuovo a perdere la sua identità. I contadini rinascono perché vivono di pace, cosi come i mercati, i samurai non hanno più senso.
Forte è la sensazione che traspare da Kambei, quasi affranto per essere sopravvissuto, la sua è una prigionia che non accenna a finire. Si trova prigioniero di un’epoca che lo rifiuta, ma incapace di garantirgli una morte onorevole (sperava nella morte per mano del samurai per eccellenza Kyuzo purtroppo impossibile).

Fine parte contenente spoiler

Dal punto di vista tecnico vorrei approfondire il doppiaggio. Ci troviamo dinnanzi ad un lavoro eccellente. Ivo De Palma alla direzione è straordinario per la scelta delle voci dei protagonisti e per la direzione fantastica delle loro interpretazioni; la sua in particolar modo stupenda per profondità e rispetto che riesce ad incutere tramite Kambei. Ma anche l’adattamento mi ha colpito. Chi vedrà il film noterà parecchie frasi riprese letteralmente dai dialoghi italiani, un bell’omaggio e soprattutto un ottimo sintomo di professionalità.

In conclusione Samurai 7 è un’opera veramente ben fatta, quasi eccellente. È riuscita in un impresa quasi impossibile: migliorare un capolavoro del cinema storico introducendo nuovi elementi e migliorandone alcune carenze, come l’inquadramento storico e la caratterizzazione dei personaggi.
La possibilità di comprendere appieno l’opera dipende però dal suo fruitore, ci si può apparentemente fermare al solo anime, oppure si può cercare di interpretare i vari significati nascosti e soprattutto il dramma del cambiamento sociale di samurai, contadini e mercanti. Kambei infatti diventa portatore di questo pesante fardello, e la sua frase è emblematica:

"Ho perso tutte le battaglie in cui mi sono trovato... Ci hanno sempre ripetuto: "Allenatevi, distinguetevi, diventate dei signori della guerra!" Consumiamo l'esistenza in questa vana ricerca, giunge la vecchiaia e ci troviamo con un pugno di mosche in mano..."


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Maximilian23

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Samurai 7 è una storia di vendetta coraggio e di ribellione, in un mondo dove la maggior parte dei samurai si sono fatti trasformare in enormi macchine da battaglia per avere maggiore potenza in una grande battaglia, ma alla fine quelli che sopravvissero si diedero alla razzia di poveri popoli indifesi, un gruppo di samurai che aveva rifiutato di trasformarsi in questi enormi esseri, e volti all'onore e al coraggio decidono di ribellarsi a questi predoni. Questo è l'inizio di un ottimo anime, magari in alcuni frangenti troppo dispersivo ma in sostanza un ottimo prodotto. Graficamente molto buono e buona anche la scelta delle musiche che arricchiscono alcuni momenti.


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Vash437

Episodi visti: 26/26 --- Voto 5
Ispirato dal film I sette samurai del grande Akira Kurosawa lo Studio Gonzo prova a deliziarci con una serie che sembra fatta apposta per racimolare qualche soldo piuttosto che essere disegnata per il solo gusto di farlo o per trasmetterci qualcosa. Indubbiamente la storia è molto bella con degli sviluppi più o meno intriganti per quanto personalmente trovati troppo semplici, anche i personaggi sono caratterizzati abbastanza bene e nel corso della storia crescono, si evolvono senza pero arrivare a niente alla fine. Ci vengono presentati in gruppo e ognuno ha una sua caratteristica personale, abbiamo il lanciere, l'ingegnere ma cadiamo poi sullo stereotipo quando arrivano personaggi come il pivellino (Katsushiro) o il taciturno fortissimo (Kyuuso), tutti elementi perfetti per un opera che non vuole stupire ma rimanere nello standard. Per quanto i personaggi in un cartone poi siano importanti non di meno dev'essere l'ambientazione in cui si svolge la storia e qui il caro regista ha peccato, infatti ci mostra un Giappone in cui la cultura dei samurai vuol venire soppressa dai mercanti fondatori di quest'era in cui vale di più il denaro che la spada, fin qui tutto normale se non fosse che di mezzo ci sia una tecnologia evolutissima in grado di sviluppare navi volanti ma soprattutto la capacita di poter tramutare il proprio corpo in quello di un robot gigante. A prescindere il fatto che non viene spiegato minimamente il processo di trasferimento dell'anima nel corpo meccanico che tutto sommato è una mossa ammissibile nella narrazione, in questo frangente molti samurai decidono di trasformare il proprio corpo in modo da diventare più forti, detto questo è ovvio che tutti questi privilegi siano riservati ai mercanti che utilizzano le cosiddette armi per sottomettere il popolo. Da qui i primi dubbi nascono nei primi scontri che andiamo a osservare già dalle prime puntate in cui samurai "umani" (per cosi dire) sconfiggono facilmente quelli robotizzati con una facilita mostruosa non tanto per la loro abilita ,perchè si ce ne vuole parecchia, ma per il fatto che le loro spade "normali" riescano tranquillamente a : 1 deviare le pallottole sparate dalle pistole giganti dei robot. 2 tagliare tranquillamente le corazze e le spade spessissime dei loro nemici. 3 deviare i raggi sparati dai cannoni principali delle navi.
Quindi a cosa serve trasformarsi in robot giganti se le uniche cose che se ne guadagna è acquisire una goffagine e una lentezza senza eguali? L'unico vantaggio allora sarebbe il poter volare ma anche questo è facilmente contrastato dai salti improponibili dei nostri personaggi.
Per quanto riguarda l animazione lo studio gonzo stavolta ha fatto un buco nell'acqua, nel corso degli anni ci aveva donato produzioni come Last Exile dove l'animazione 3d si univa perfettamente a quella tradizionale creando cosi un buon mix visivo che piaceva molto ma qui purtroppo non è la stessa cosa, a mio parere il 3d si discosta troppo dal resto sembrando quasi innaturale e fuori luogo arrivando ad avere un significato più estetico e superficiale, quasi a dire "guardate noi lo facciamo in 3d", cosa che non dovrebbe accadere in quanto la storia ci insegna che un robottone puo essere "figo" anche disegnato normalmente infatti senza andare lontani in Full Metal Panic la differenza si nota eccome raggiungendo un livello qualitativo molto più alto.
Evitando quindi l ambientazione assai dubbiosa e l animazione a tratti spiacevole le uniche note positive si possono trovare in un paio di personaggi come Gorobei ("facciamo una scommessa?") o anche Heihaci l'ingegnere che comunque rimane un opinione soggettiva, mentre quello che dispiace è che a parte la grande forza di volontà (se vogliamo) messa dai contadini per conquistare la libertà non si è voluto approfondire messaggi come la cultura dei samurai o gli effetti della guerra avvenuta in passato. In definitiva è una visione molto semplice con una trama abbastanza lineare senza esaltare troppo, ci sono delle gag ogni tanto e alcuni scontri tutto sommato sono carini da vedere (mentre altri meglio lasciar perdere) ma nonostante questo non me la sento di consigliarlo a chi vuole godersi della sana animazione degna di questo nome.


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SuperFra

Episodi visti: 26/26 --- Voto 7
Samurai 7 è un tipico anime dedito alla storia di quei grandi combattenti che furono i samurai.
Vengono narrate le vicende di un era dove il mondo è invaso da tecnologia e sacralità, da scienza e onore.
In questo universo infatti viene presentata una realtà corrotta dall'enorme dislivello economico-sociale fra le classi più diffuse ovvero quella ricca e quella povera.
Un villaggio di poveri contadini è, come molti altri, preso di mira da briganti che oltre a razziare sistematicamente i raccolti rapiscono donne e bambini.
La sacerdotessa del villaggio di nome Kanna decide di partire per la città e reclutare dei samurai in grado di sconfiggere gli invasori.
Tramite svariate peripezie, giochi politici e d'onore si riuniscono attorno a Kanna 7 samurai, ognuno con le proprie caratteristiche e punti deboli e di forza.
La trama scivola molto piacevolmente, riuscendo anche ad attrarre in più di un punto e a conciliare una sorta di realismo con fantasia non troppo spinta.
Questo mix concede all'anime un'aura interessante riuscendo a far si ce lo spettatore in un modo o nell'altro non si annoi più di tanto.
In compenso le tematiche e le situazioni trattate sono fin troppo scontate e banali, questo fa calare drasticamente l'importanza della serie, che spesso sprofonda nel banale.
Gli argomenti canonici di cui si parla con tanta negatività, sono i soliti, onore, tradimento, potere economico-politico ed interessi.
Queste argomentazioni sono raccontate con semplice banalità, con intramezzi di lotte e combattimenti anche interessanti.
Purtroppo la struttura di una serie si basa sulle tematiche trattate, e se queste sono statiche e banali ne risente tutta la struttura narrativa.
Tecnicamente in compenso l'anime è ben curato, soprattutto graficamente le cui animazioni e scenari sono affascinanti e ben fatti.
Anche gli effetti audio sono buoni, come anche l'adattamento. Al contrario la colonna sonora è scialba e semplice, non riuscendo mai a coinvolgere più del necessario.
In definitiva Samurai 7 è un buon anime, che non eccelle in nessun senso, né negativo né positivo; leggero e sfizioso, senza pretese si lascia però guardare con piacere.
Buon livello, voto dettato dal titolo stesso!

wendetta

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wendetta

Episodi visti: 26/26 --- Voto 7
Una buona serie.
Premetto che non ho visto il film di Kurosawa; detto ciò, mi appresto a dire che non è di certo un capolavoro, ma è fatto in maniera decente, con una buona animazione e una storia discreta. Insomma, si lascia guardare senza troppe pretensioni.
L'innesto di elementi steampunk per certi versi non è male, però personalmente avrei cercato di rendere a livello estetico i mecha molto più simili a un armatura dei samurai: il loro design e la computer grafica con cui sono realizzati contribuiscono secondo me a creare uno stacco un po' troppo marcato con i personaggi, e quindi nelle scene di azione.
Detto questo, comunque, è piuttosto godibile: i personaggi sono semplici e talvolta ricadono nello stereotipato, ma alle volte sanno tirare situazioni e frasi di tutta dignità che contribuiscono come valore aggiunto all'opera stessa.
Tuttavia non è un must, secondo me, consigliato soprattutto, oltre che agli appassionati di katana (ma non troppo), a chi non ha nient'altro da vedere (o per periodi di magra o per aver già visto altro).

Vanreese

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Vanreese

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Neanch'io sono tipo di manica larga coi voti, ma bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare... Samurai 7 è una delle migliori produzioni che mi sia capitato di vedere. Certo, storyboard e trama erano assicurati dalla stupenda vicenda del film di Kurosawa, ma la sfida qui era fare qualcosa all'altezza del Maestro, ma allo stesso tempo originale. E' sempre difficilissimo reinventare un capolavoro. In questo caso sono andati molto vicini alla perfezione. Certo, animazioni e disegni potevano essere limati ulteriormente, ma la qualità è generalmente alta. Ma caratterizzazione dei personaggi, struttura, ritmo, sono tutte ai massimi livelli. Ho solo una critica. Geniale l'idea di reinventare il capolavoro, invece che semplicemente trasponderlo in un format diverso, altamente professionale, con elementi di vero genio (la complementarietà/differenza delle personalità dei samurai, tanto per dirne una), la realizzazione, tuttavia alla fine, proprio alla fine, è mancato il coraggio. Certi personaggi muoiono "perchè devono morire", in omaggio alla trama del film di Kurosawa. Tuttavia, nella trama di Samurai 7 avrebbero dovuto sopravvivere, in un modo o nell'altro. O morire in modo meno forzato. Per non parlare dei bub-plots della infatuazione della bambina per Kikuchio o dell'amore silenzioso tra la sacerdotessa e Kambei. Entrambi questi plots meritavano ben altra conclusione. I samurai sopravvissuti che se ne vanno lasciando i contadini che cantano felici le canzoni del raccolto... hmm, è un finale che trasmette un messaggio di inutilità della guerra che finisce per essere anche inutilità delle morti dei samurai. E questo Samurai 7 non se lo meritava. Nel complesso comunque un'opera veramente splendida.

Ivan180378

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Ivan180378

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Samurai 7 è un buon anime. Si guarda bene, sia per la qualità delle immagini, che per la fotografia e la regia. Sono piacevoli anche le musiche. Per chi conosce Kurosawa, stona la nuova ambientazione Fantasy Futuristica o Steam Punk. Credo che questo adattamento sia stato fatto per avvicinare di più gli adolescenti/ragazzini. Però gli ha fatto perdere. Sono un po' ridicoli questo mega robot che rubano il riso (per farne che?). Già, se lo avessero ambientato nel periodo storico giusto, rendendolo realista e fedele al film sarebbe stato meglio. Il problema è che oggi non riescono a fare un cavolo di anime dove non ci sia fantascienza, mostri, alieni, vampiri, robot, ecc... Cosa darei per qualche nuovo anime storico tipo Lady Oscar, o sentimentale tipo Orange Road, Maison Ikkoku, ecc... mah... torniamo a Samurai 7.
Diciamo che è un buon anime, si guarda bene ed è piacevole. Non arriva all'ottimo proprio a causa del fatto che è stato "ridotto" molto per renderlo adatto ai ragazzini...

torakiki

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torakiki

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Rivisitazione dell' IMMENSO "SETTE SAMURAI" (capolavoro sarebbe riduttivo!), ne mantiene l' idea di base ampliandola.
Ambientazione originale (un ipotetico giappone feudale con robot e palazzi volanti) sorretta da personaggi ben caratterizzati (i sette samurai dell' opera originale erano perfettamente delineati e qui vengono rappresentati in modo quasi fedele) e scene d' azione spesso caotiche!
Non voglio paragonarlo all' originale, ma interpretandolo come un "liberamente tratto" perche' le differenze sono parecchie.
In primis il protagonista! Qui il giovane Kazushiro' mentre nel film era Kikuchyo (ho apprezzato il fatto che ne hanno mantenuto il monologo in cui rivela d'esser in realtà un contadino, toccante e crudo), l' inserimento di molti personaggi (Kirara la sacerdotessa, l' imperatore e Ukyo ) che si rivelano determinanti per la storia e lo stravolgimento di altri (la moglie diii... aH!! Non mi ricordo il nome! Quella che aspetta un figlio dall'imperatore... che nell' originale si suicidava per non tornare dal marito "disonorata"!)

Preso come opera a se e' un ottimo anime ,con una trama semplice ma azzeccata, con personaggi molto "umani" , spettacolari scene d' azione (inverosimili? e' un anime, non un saggio di fisica) e momenti molto toccanti (tenerissima la dichiarazione d'amore della bambina a Kikuchyo per non parlare del "doloroso" bacio tra Kazushiro' e Kirara).
Buona anche la colonna sonora quasi mai "invadente" e sempre azzeccata.

Obomon

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Obomon

Episodi visti: 23/26 --- Voto 1
Pessima.
Le animazioni sono semplici, senza profondità.
La ComputerGrafic è accettabile, ma sfugge come facciano 5 robot giganti a stare in 1 nave madre, se uno solo è grande (stando bassi) quanto 1/3 della stessa.
Quale ingegnere abbia poi progettato dei Robot da qualche quintale che crollano per un solo taglio allo stomaco...
Sorvoliamo sulle capacità di un robosamurai gigante armato di katana ed armi da fuoco: non prende un caterpillar ad un metro di distanza, e di katana colpisce si e no una volta ogni dieci minuti... alberi e carretti.
La storia, come sapete, tenta di distruggere un film epocale chiamato "I sette samurai", di Kurosawa. Almeno fino al combattimento, dopodichè la storia segue mistici sentieri di ignorante demenzialità.
I personaggi meglio riusciti a mio parere sono un contadino robot, che ricalca il carattere divertente e rurale di uno dei personaggi chiave del film, ma che riesce a perdere lo charme e lo spessore di paragone sociale di cui originariamente era portatore; e due bambine che fanno da semplici spettatrici.
Disegni piatti, storia copiata... e rovinata, musiche inesistenti, personaggi vuoti, e combattimenti ridicoli è la ricetta di Samurai 7.
Una nota piacevole è la sigla finale, che per quanto non sia molto ricercata, e in realtà neanche così orecchiabile, almeno sancisce la fine di ogni puntata.
Se per caso non avete visto il film "I sette samurai", se anche solo vi piace la parola samurai, guardatelo. Vi rifarete delle cellule celebrali eliminate da questo anime.

swordmaster

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swordmaster

Episodi visti: 26/26 --- Voto 7
Sicuramente Samurai 7 non è un cattivo anime sotto diversi profili: setting, animazioni e disegni, un po' meno per il plot, ed è proprio per questo motivo che non riesce ad imporsi come una dei quelle serie che "spiccano".
L'intreccio narrativo è senza dubbio piuttosto coinvolgente, anche se purtroppo non mancano numerose parti di stallo, come i lunghi inframezzi sulla vita greste e sulle tristi vite dei contadini, oppressi da banditi e avidi feudatari.
I pesonaggi son ben delineati, ma a volte si cade un po' nei classici stereotipi narrativi degli anime/manga (specialmente per quanto riguarda la sacerdotessa, i nobili, ed anche a volte lo stesso giovane samurai protagonista della serie).
Sicuramente originale l'idea di trasporre l'epoca feudale giapponese in un contesto steampunk, come anche ottimi sotto ogni aspetto i combattimenti e le scene d'azione in generale.
Come si diceva prima ciò in cui la serie soprattutto "non riesce" è purtroppo da collocarsi in ambito prettamente narrativo, con una storia che si dilata cronologicamente per 26 episodi diluendo un po' troppo la magistrale costruzione dell'opera originale di Kurosawa.
Questo è riscontrabile soprattutto nell'ultima parte dell'anime, tralaltro non presente nel film, in cui i superstiti prendono d'assalto la fortezza del Daymio la cui scelleraggine aveva causato tante sofferenze ai protagonisti, un arco della storia che si rivela veramente tedioso, strappalacrime e pieno di morti insensatamente crudeli.

Spike777

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Spike777

Episodi visti: 26/26 --- Voto 7
Voglio dare solo un consiglio a chi ha iniziato a vederlo: all'inizio procede molto a rilento, ma voi abbiate pazienza e coraggio, più avanti si va e più sarà la trama a coinvolgervi... non sottovalutate il genio di Kurosawa...
Nel complesso non direi che è un anime di serie A nonostante le splendide animazioni, che però a volte cadono troppo nel computerizzato; resta comunque un anime che contiene un po' di tutto, l'azione e i combattimenti sono ben curati, ma ciò che lo rende al di sopra di molti altri è la cura del character design, e l'evoluzione dei personaggi stessi... pessima direi solo la comicità, che di certo non è stata molto curata... incomprensibili i riassunti finali della bambina, ma va beh...

Always

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Always

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Premetto che non ho visto il film di Kurosawa, ma devo dire che era molto tempo che non mi capitava tra le mani un anime simile! Caratterizzazione dei personaggi eccellente, intreccio mai banale e una trama solida sono i punti forti di quest'opera.

La grafica è altalenante e varia da eccellente ad incredibilmente scarsa, ma, anche se sinceramente non saprei dire se la cosa sia voluta o meno, la cosa non disturba.

alenogods

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alenogods

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Animazioni ottime, personaggi ben caratterizzati e musiche calzanti a pennello.. se non portiamo troppa attenzione a piccoli eventi che paiono un po' troppo programmati per aggiungere un tocco di amarezza che, in fin dei conti, non guasta mai, sicuramente ci troveremo d'innanzi un piccolo capolavoro che non può mancare nella propria videoteca.
Una buona visione garantita.
enjoy.

zaraki

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zaraki

Episodi visti: 2/26 --- Voto 7
Samurai 7 consta di 26 puntate, tutte rigorosamente viste dal sottoscritto. La trama è abbastanza avvincente con diverse sorprese... da notare come l'elemento trainante della serie sia il riso, proprio così il riso, fonte primaria di sostentamento e materia di scambio (una sorta di oro nero insomma).
Azzeccatissimi alcuni personaggi, non dico di più altrimenti si perde curiosità (personaggio preferito Kyuzo ovviamente!)
n.b. la grafica era sicuramente perfettibile.

ziomatrix

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ziomatrix

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Serie molto interessante e bella. Non so se sia tutto merito della storia di Akira Kurosawa, qui rivisitata e ampliata, ma per quanto mi riguarda è stata capace di tenermi incollato allo schermo fino alla fine senza annoiarmi. Nel complesso buona l'animazione, anche se oscilla tra alti e bassi, e particolarmente buone le musiche. Una menzione particolare per la caratterizzazione dei personaggi che ho apprezzato molto in quanto, a modo loro, sono tutti carismatici ed anche i comprimari non risultano essere "solo di contorno". ^^
Giudizio finale: intrigante.

ALUCARD

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ALUCARD

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Inizialmente sconcertato da una battaglia tra mecha e samurai volanti che tagliano il metallo come fosse burro, ho dovuto subito ricredermi: Samurai 7, rivisitazione del grande capolavoro di Kurosawa, è stato per me un bellissimo passatempo in queste ultime sere. Paragonati ai samurai del film, Kanbei, Gorobei e compagni sono stati disegnati ben diversamente, immersi in un mondo tecno steam punk, un giappone passato feudale ma con reminescenze futuristiche che secondo me rendono unica questa opera. le musiche sono davvero toccanti, per non parlare della opening, davvero accattivante. per chi conosce già la storia, sappia che non si ferma dopo la battaglia dei Nobuseri, ma continua in un intrigo con la "Capitale", la gente di corte e altri personaggi inseriti per arricchire secondo me in maniera brillante la storia. la trama originale è stata letteralmente stravolta (nel film, Katsushiroo si innamora della figlia di uno dei traditori del villaggio, mentre qui è tutto diverso, per esempio). non volendo fare spoiler, vi consiglio la visione, soprattutto ad appassionati del genere. L'onore e la simpatia dei leggendari 7 rimane invariata, e anzi, rimarrete ben impressionati da come sono stati sviluppati nella loro sfera psicologica/esistenziale. per i fan, direi imperdibile

Alastor

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Alastor

Episodi visti: 14/26 --- Voto 9
Raramente ho trovato un anime tanto ben fatto...La realizzazione del CGI dello studio GONZO è come sempre eccellente ma unirvi una trama che non sia solo d contorno agli effetti speciali non è sempre facile. Samurai 7 ci riesce: è coinvolgente, appassionante e divertente, nonostante per adesso (sono al 14° episodio) mancano momenti di vero pathos che secondo me metterebbero la ciliegina sulla torta a questo capolavoro.

Demone

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Demone

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Chi ha letto le mie recensioni in passato sà bene che non sono di manica larga con i voti per quanto riguarda gli anime ma solo per convenzione non metto 10 a questo capolavoro ispirato ai 7 Samurai di Kurosawa.
Nonostante il character design dei personaggi e i disegni qualitativamente non impressionanti, tutto il resto è a dir poco commovente..dalla colonna sonora tra le più belle mai ascoltate, alla storia che niente ha da invidiare all'omonimo film. I personaggi sono caratterizati egregiamente e all'interno di questa serie ilarità, emozioni, sentimenti e colpi di scena sono un continuo susseguirsi anche se in principio può sembrare lenta...consigliato a chiunque sappia che cosa è un anime...caldamente : )

Suppo

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Suppo

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Serie molto buona... storia lineare dal primo all'ultimo episodio. Non rimango affatto deluso dall'evoluzione della storia anche se a volte le animazioni non sono perfette (ci sono un paio di episodi almeno inguardabili sotto questo aspetto)e il ritmo non è elevatissimo. Nonostante ciò un episodio tira l'altro senza mai cadere nel banale o nel già visto... a questo punto non mi resta che vedere il film che ho comprato pochi giorni fa (si trova ad un prezzo davvero basso circa 9-10EUR) e vedermelo...

Inomuiro

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Inomuiro

Episodi visti: 13/26 --- Voto 9
Un adattamento a dir poco geniale. E forse spingerà un bel po di gente a vedersi il capolavoro di Kurosawa, il che è ovviamente un bene. La regia è ottima, il passaggio dei personaggi dal film all'anime realizzato benissimo (di nuovo, geniale la caratterizzazione di Kikuchiyo). Non mi resta che sperare che mantenga quest'andamento fino alla fine... dalle ultime cose Gonzo che ho visto non dubito che ci sarà un massacro... più che altro mi auguro che morti e sopravvissuti siano gli stessi del film

nicopasso

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nicopasso

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Che dire...un gran bell'anime!!!! E' assolutamente da guardare! Preso spunto direttamente dal film "I sette samurai" devo dire che ha seguito praticamente alla lettera tutto il film...nell'anime ci sono molte citazioni al film che mi hanno soprpreso! Un uso del CG molto accurato, i personaggi sono ben delineati e anche se è una storia seria la parte in cui ci si diverte non manca...non pensate a delle grasse risate ma qualche sorriso ogni tanto lo farete...

EmBoLo

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EmBoLo

Episodi visti: 2/26 --- Voto 9
Devo sinceramente dire che ero partito prevenuto visto che l'utilizzo massiccio di CGI dello studio GONZO ultimamente era esagerato....dopo aver visto pochi minuti ero ancora più basito.... poi pian piano l'anime prende il largo e si vede l'ottimo lavoro di animazione (e l'uso della CG appropriato e mai a sproposito)...
La serie sembra interessante oltre che ben fatta, come inizio non è male... speriamo che per arricchire il canovaccio di Kurosawa non si scada nel banale o nell'esagerato...CMQ un ottimo voto per le 2 puntate viste sino ad ora

KoNz

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KoNz

Episodi visti: 16/26 --- Voto 7
Essendo un fan di Kurosawa non potevo non scaricare Samurai 7... Anche se la serie di per se non mi ha molto convinto... l'idea di ambientarla in una sorta di retrofuturo medievale non è stata genialissima, poichè non caratterizza o aggiunge nulla di fatto, giustifica solo la presenza dei robottoni...
Credo che molti altri fan di Kurosawa come me avrebbero voluto qualcosa di più fedele al film. Comunque grande serie anche questa, per chi non ha visto il film e quindi per chi non ha in mente il capolavoro del regista nipponico è sicuramente consigliabile Smile Dimenticavo forse una pecca nell'animazione... nei primi episodi è nella norma, anche un pò sopra la media se vogliamo, successivamente precipita nel nulla per poi riprendersi attorno all'episodio 14. Forse qualche animatore s'è sentito male e li hanno sostituiti con gli uomini delle pulizie? Very Happy

Lebowski

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Lebowski

Episodi visti: 17/26 --- Voto 5
Nota in corso di visione. La serie dopo il 12emo episodio praticamente precipita in un baratro. Sia come qualità d'animazione ora davvero scadente sia come dialoghi e storia. Spero in un miglioramento ma le buone premesse ormai temo siano irrimediabilmente deluse.
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Quello che davvero adoro di questa serie sono i riferimenti più sfacciati al film. Il modo in cui l'equivalente del personaggio di Mifune si sdraia per terra è esattamente uguale a quello del film. Così come il discorso ai contadini dove confessa di essere stato un contadino è realizzato splendidamente. Il maestro di spada Kyuzo poi ha carisma da vendere.
Spero che la serie tenga il tono drammatico del film e non cerchi sul finale di accontentare troppo lo spettatore evitando l'inevitabile strage. Fin qui comunque è la miglior serie che ho visto dopo evangelion. Meglio anche di Samurai Champloo che forse è più divertente ma certo ha meno profondità.
La realizzazione tecnica poi è da paura!