The God of High School
Sinceramente io non vi consiglio di vedere questo anime, se cercate qualcosa di serio o che vi coinvolga emotivamente, l'ho trovato abbastanza mediocre e piatto, e ora spiegherò senza fare spoiler cosa ne penso, per darvi un'idea a cosa andate incontro guardando questo anime.
Partiamo dai personaggi: io li ho trovati parecchio scialbi, il protagonista sicuramente è il tipico personaggio shōnen, e i comprimari a parte in qualche scena sono praticamente neutri e non senti quasi la loro presenza. Ogni tanto ci sono delle azioni dei personaggi che mancano di causa-effetto, cattivi che sono cattivi perché sì o altri che hanno un background che dovrebbe giustificare le loro azioni, quando sinceramente non è realistico mantenere un odio per anni e anni per una cosa che non è di tutta questa gravità. Un altro problema sono i power-up dati a caso ai personaggi e i loro livelli di forza, che slittano da normali essere umani a dei scesi in terra (in tutti i sensi, chi ha visto capirà).
Ci sono tantissimi momenti "stupidi" nell'anime; per fare un esempio, in una scena un personaggio viene trafitto da un colpo per salvare un altro personaggio e il protagonista si arrabbia per fare la solita "arrabbiatura che ti boosta" degli shōnen, però nella scena dopo quel personaggio sta benissimo.
I combattimenti, che sono ovviamente un punto molto importante della storia, visto che sono il tema principale dell'opera e si combatte sempre, li ho trovati brutti, e per brutti non intendo come animazioni, che in realtà sono fatte bene, ma più che altro nel procedere della storia nei combattimenti i personaggi usano tecniche che non dovrebbero sapere o fanno cose che non rifaranno mai più. Per fare un esempio, a un certo punto un personaggio usa le tecniche di combattimento di un altro personaggio senza contesto, di colpo le ha imparate e non ti spiega come fa ad averle assimilate (nel senso, quel personaggio studia quelle tecniche da quando aveva tre anni per ogni giorno e tu, autore, mi vieni a dire che questo personaggio le ha imparate in così poco tempo?).
Vorrei aprire una parentesi anche sul design dei personaggi, che per me è brutto, non ce n'è uno con caratteristiche particolari o qualcosa che te lo farà ricordare nei mesi a venire. Per la trama non mi dilungherò, è semplice, lineare e i colpi di scena sono ovvi e di nessun effetto. Se c'è una cosa che odio profondamente, è quando un personaggio mascherato o con il volto coperto si rivela e sotto c'è un volto che non conosci (che senso ha coprire un volto e fare tutta la scena a rallentatore, se poi, quando scopre il volto, non so chi è, dove dovrebbe stare il colpo di scena?). Per me questo anime è un no, ci sono tantissimi problemi proprio di sceneggiatura e costruzione della trama; per far capire con un esempio: un personaggio ci viene descritto come fortissimo, ma viene sconfitto da uno dei nemici, tutto ok, però poi mi vieni a dire che quello che ha sconfitto il nemico è molto meno forte di quel personaggio, che coerenza! O questo personaggio me lo fate meno forte o fate quello che l'ha sconfitto più forte, se no non si capisce perché perde.
Il finale non è nulla di che, ed è un finale aperto, ma ti lascia l'amaro in bocca, per me non ne vale la pena.
Partiamo dai personaggi: io li ho trovati parecchio scialbi, il protagonista sicuramente è il tipico personaggio shōnen, e i comprimari a parte in qualche scena sono praticamente neutri e non senti quasi la loro presenza. Ogni tanto ci sono delle azioni dei personaggi che mancano di causa-effetto, cattivi che sono cattivi perché sì o altri che hanno un background che dovrebbe giustificare le loro azioni, quando sinceramente non è realistico mantenere un odio per anni e anni per una cosa che non è di tutta questa gravità. Un altro problema sono i power-up dati a caso ai personaggi e i loro livelli di forza, che slittano da normali essere umani a dei scesi in terra (in tutti i sensi, chi ha visto capirà).
Ci sono tantissimi momenti "stupidi" nell'anime; per fare un esempio, in una scena un personaggio viene trafitto da un colpo per salvare un altro personaggio e il protagonista si arrabbia per fare la solita "arrabbiatura che ti boosta" degli shōnen, però nella scena dopo quel personaggio sta benissimo.
I combattimenti, che sono ovviamente un punto molto importante della storia, visto che sono il tema principale dell'opera e si combatte sempre, li ho trovati brutti, e per brutti non intendo come animazioni, che in realtà sono fatte bene, ma più che altro nel procedere della storia nei combattimenti i personaggi usano tecniche che non dovrebbero sapere o fanno cose che non rifaranno mai più. Per fare un esempio, a un certo punto un personaggio usa le tecniche di combattimento di un altro personaggio senza contesto, di colpo le ha imparate e non ti spiega come fa ad averle assimilate (nel senso, quel personaggio studia quelle tecniche da quando aveva tre anni per ogni giorno e tu, autore, mi vieni a dire che questo personaggio le ha imparate in così poco tempo?).
Vorrei aprire una parentesi anche sul design dei personaggi, che per me è brutto, non ce n'è uno con caratteristiche particolari o qualcosa che te lo farà ricordare nei mesi a venire. Per la trama non mi dilungherò, è semplice, lineare e i colpi di scena sono ovvi e di nessun effetto. Se c'è una cosa che odio profondamente, è quando un personaggio mascherato o con il volto coperto si rivela e sotto c'è un volto che non conosci (che senso ha coprire un volto e fare tutta la scena a rallentatore, se poi, quando scopre il volto, non so chi è, dove dovrebbe stare il colpo di scena?). Per me questo anime è un no, ci sono tantissimi problemi proprio di sceneggiatura e costruzione della trama; per far capire con un esempio: un personaggio ci viene descritto come fortissimo, ma viene sconfitto da uno dei nemici, tutto ok, però poi mi vieni a dire che quello che ha sconfitto il nemico è molto meno forte di quel personaggio, che coerenza! O questo personaggio me lo fate meno forte o fate quello che l'ha sconfitto più forte, se no non si capisce perché perde.
Il finale non è nulla di che, ed è un finale aperto, ma ti lascia l'amaro in bocca, per me non ne vale la pena.
Il mondo dei manhwa, i fumetti coreani, sta diventando sempre più noto, da quest’anno anche nell’ambito dell’animazione. Com’è logico che sia, per cominciar a far conoscere queste opere, spesso realizzate da ragazzi anche giovanissimi che si cimentano nel disegno e nella scrittura dei loro lavori del tutto da soli, si punta in quelle più lette e quindi più famose, in particolare sulla piattaforma WEBTOON.
Io capito proprio “a fagiolo”, dato che è da quasi un anno che ho cominciato a leggere questi manhwa proprio tramite l’app WEBTOON, quindi ero molto felice di poter vedere animate le storie che avevo appena letto.
Se per “Tower of God”, trasmesso poco prima della serie che sto recensendo, l’hype era a mille perché tra i manhwa è senza ombra di dubbio tra i miei preferiti (lascio stare il giudizio sull’anime, dato che meriterebbe una recensione a parte), “The God of High School” mi entusiasmava, all’uscita dei primi trailer, per le animazioni e anche per quello che doveva essere il tema centrale: le arti marziali. Di fatto, non lo avevo letto, quindi non sapevo cosa aspettarmi, ma proprio in occasione dell’uscita dell’anime avevo deciso di anticiparmi leggendo i primi capitoli dell’opera su WEBTOON. Risultato: delusione. Ma avevo ancora speranza: le animazioni avrebbero aiutato a far gradire la storia in generale e, da quel che sapevo, dato che comunque il manhwa fu iniziato diversi anni fa, per una questione legata all’adattamento, sarebbero stati apportarti alcuni cambiamenti. Tutto ciò mi ha portata ad arrivare alla prima visione di “The God of High School” tutto sommato emozionata, nonostante l’impatto con il manhwa non mi avesse soddisfatta.
Allora… Se devo essere onesta, trovo alcune difficoltà a recensire quest’opera, perché, presa nel complesso, è così confusionaria da mettersi le mani nei capelli, ma cerchiamo di procedere con calma.
Prima le cose buone o quelle cattive? Va beh, partiamo dai punti più facili, ovvero i primi.
Ciò che, senza se e senza ma, di questa serie si salva sono due cose: le animazioni e la colonna sonora. Per quanto riguarda le prime, scorrevano fluide: una vera e propria gioia per gli occhi. Per un anime sulle arti marziali (mettere le ultime due parole tra tante virgolette), guardare i movimenti dalle varie angolature era a dir poco soddisfacente: allo studio d’animazione non si può dir altro se non che abbiano svolto un lavoro eccellente.
La colonna sonora merita anch’essa degli elogi: azzeccatissima per il tipo di anime e davvero particolare: diciamo che una soundtrack simile in altri anime difficilmente si trova, o almeno tra quelli che ho visto non ho sentito nulla del genere. Anche qui tanti complimenti al compositore.
Bene, potrei spendere anche altre parole per questi due punti, giusto per equilibrare il testo della recensione tra gli elementi buoni e non della serie, ma mi ripeterei, quindi preferisco dedicarmi alla parte dura: gli aspetti negativi di “The God of High School”.
Dunque, il discorso qui si fa insidioso, dato che le cose che non hanno funzionato in quest’anime sono troppe, ma vorrei partire da quello che forse è l’elemento che primo tra tutti salta all’occhio: la trama.
Diciamo che è parecchio difficile sintetizzare quest’opera o anche solo questa serie (o stagione? Per la lunghezza del manga, questi tredici episodi sono a malapena l’introduzione, quindi è probabile che si voglia proseguire con l’animazione dei capitoli successivi...), dato che in poco più di una decina di puntate accadono talmente tante cose che, cercando di voler riassumere, si va inevitabilmente incontro all’esasperazione. Diciamo che un quantitativo di eventi, rivelazioni, power-up (e chi più ne ha più ne metta) della portata di quelli presenti in “The God of High School” l’avrei trovato accettabile in una serie lunga minimo il doppio dei soli tredici episodi proposti. Ma che dico? Il triplo.
Seriamente, succedono così tante cose in un solo episodio che, allo stesso tempo, sei elettrizzato e confuso, per poi arrivare alla fine dei venti minuti cominciando a meditare: “Ma che cavolo ho visto?”. Non è che la stragrande maggioranza degli eventi che accadono in questa serie siano senza senso, ma... in fin dei conti lo sono. Il problema principale, più che la quantità di avvenimenti nell’arco di pochissime puntate o addirittura minuti, è la mancanza assoluta di spiegazioni per quanto accade, e, anche quando sono presenti, sono ridotte all’osso e incomprensibili. Se queste fossero state accettabili, avrei anche provato a capire i milioni di eventi in questa serie, ma, se non ricevo uno straccio di chiarimento, mi sembra tutto buttato a caso, tanto per rendere personaggi e opera in generale più “fighi”.
Okay, ma questo è solo l’inizio, no? Diranno coloro che hanno letto i quattrocento e passa capitoli del manhwa. Se un discorso del genere l’avrei accettato per “Tower of God” (non perché l’abbia effettivamente letto, ma proprio perché l’introduzione dell’opera è visibilmente solo un inizio, con le spiegazioni necessarie e i punti interrogativi messi nei posti giusti. Non realizzato nel migliore dei modi, ma questo è un altro discorso...), non faccio altrettanto per “The God of High School”. Questi tredici episodi non sembravano l’inizio della storia vera e propria, quanto più una specie di riassunto-minestrone della storia completa realizzato con i piedi, tanto per comprimere tutto in poche ore.
Con il manhwa non sono arrivata allo stesso punto della fine della serie, quindi non saprei dire se l’adattamento abbia saltato delle esplicazioni, ma qui io non mi permetto di giudicare l’opera originale. Questa recensione si basa solo sull’anime, e la trama in questa è gestita malissimo.
Passando ai personaggi, altri elementi chiave nelle serie, me ne saranno piaciuti due/tre, ma neanche più di tanto. Diciamo che come la trama sono tenuti in piedi su delle basi di sabbie mobili, anche quelli principali. L’unico del trio dei protagonisti che apprezzavo era Daewi, dato che sembrava l’unico con un obiettivo definito e un carattere un po’ più delineato, ma anche lui ad un certo punto si perde tra la miriade di eventi a caso che accadono in questa serie, tanto da diventare un personaggio insulso: sembra quasi che da un episodio in poi venga a mancare anche la sua personalità.
Lasciando stare i personaggi principali, anche quelli secondari non scherzano per quanto concerne l’inutilità e la mancanza di senso assoluto. Anche questi sono tantissimi, molti dei quali non si capisce chi siano e a cosa servano. Non ce n’è uno che spicca, in generale. Non mi è rimasto impresso davvero nessuno, paradossalmente in una serie tanto ricca di personaggi come questa.
Credo che debba concluderla qui, anche perché, se volessi continuare entrando più nel dettaglio, mi scoppierebbe la testa, ripensando a tutto ciò che succede in “The God of High School”. Cavolo, se avesse un minimo di senso... La cosa più brutta di questa serie è che ti lascia davvero l’amaro in bocca: guardi delle cose spettacolari, al momento sei anche elettrizzato, ma l’attimo in cui tutto finisce scompare la magia, come se tutto fosse stato un miraggio.
In conclusione, la mancanza principale di quest’anime è il senso: se ce ne fosse stato non dico in quantità normale, ma almeno decente, molti degli avvenimenti che ricordo per il 90% grazie alle animazioni incredibili avrebbero avuto un effetto emotivo molto più grande.
Ultime riflessioni: vedrò un prosieguo laddove dovesse essere animato? Difficile a dirsi, ma probabilmente direi sì solo per guardare i combattimenti animati magistralmente dallo studio MAPPA, senza più preoccuparmi di trovare un senso a ciò che vedo, ma prendendolo tutto come un modo per allegrare gli occhi.
Consiglio l’anime? Ovviamente, dato il mio giudizio, sarebbe ovvio che dica di no, ma credo che chi non abbia molte pretese (anche se, pensandoci meglio, il cervello deve lavorare molto per trovare una logica nella trama...) e voglia godersi una serie dalla portata di animazioni e colonna sonora molto elevata potrebbe anche appezzare questa serie.
Giudizio finale: 5. Se gli elementi positivi non fossero stati tanto buoni, la valutazione sarebbe stata molto inferiore.
Io capito proprio “a fagiolo”, dato che è da quasi un anno che ho cominciato a leggere questi manhwa proprio tramite l’app WEBTOON, quindi ero molto felice di poter vedere animate le storie che avevo appena letto.
Se per “Tower of God”, trasmesso poco prima della serie che sto recensendo, l’hype era a mille perché tra i manhwa è senza ombra di dubbio tra i miei preferiti (lascio stare il giudizio sull’anime, dato che meriterebbe una recensione a parte), “The God of High School” mi entusiasmava, all’uscita dei primi trailer, per le animazioni e anche per quello che doveva essere il tema centrale: le arti marziali. Di fatto, non lo avevo letto, quindi non sapevo cosa aspettarmi, ma proprio in occasione dell’uscita dell’anime avevo deciso di anticiparmi leggendo i primi capitoli dell’opera su WEBTOON. Risultato: delusione. Ma avevo ancora speranza: le animazioni avrebbero aiutato a far gradire la storia in generale e, da quel che sapevo, dato che comunque il manhwa fu iniziato diversi anni fa, per una questione legata all’adattamento, sarebbero stati apportarti alcuni cambiamenti. Tutto ciò mi ha portata ad arrivare alla prima visione di “The God of High School” tutto sommato emozionata, nonostante l’impatto con il manhwa non mi avesse soddisfatta.
Allora… Se devo essere onesta, trovo alcune difficoltà a recensire quest’opera, perché, presa nel complesso, è così confusionaria da mettersi le mani nei capelli, ma cerchiamo di procedere con calma.
Prima le cose buone o quelle cattive? Va beh, partiamo dai punti più facili, ovvero i primi.
Ciò che, senza se e senza ma, di questa serie si salva sono due cose: le animazioni e la colonna sonora. Per quanto riguarda le prime, scorrevano fluide: una vera e propria gioia per gli occhi. Per un anime sulle arti marziali (mettere le ultime due parole tra tante virgolette), guardare i movimenti dalle varie angolature era a dir poco soddisfacente: allo studio d’animazione non si può dir altro se non che abbiano svolto un lavoro eccellente.
La colonna sonora merita anch’essa degli elogi: azzeccatissima per il tipo di anime e davvero particolare: diciamo che una soundtrack simile in altri anime difficilmente si trova, o almeno tra quelli che ho visto non ho sentito nulla del genere. Anche qui tanti complimenti al compositore.
Bene, potrei spendere anche altre parole per questi due punti, giusto per equilibrare il testo della recensione tra gli elementi buoni e non della serie, ma mi ripeterei, quindi preferisco dedicarmi alla parte dura: gli aspetti negativi di “The God of High School”.
Dunque, il discorso qui si fa insidioso, dato che le cose che non hanno funzionato in quest’anime sono troppe, ma vorrei partire da quello che forse è l’elemento che primo tra tutti salta all’occhio: la trama.
Diciamo che è parecchio difficile sintetizzare quest’opera o anche solo questa serie (o stagione? Per la lunghezza del manga, questi tredici episodi sono a malapena l’introduzione, quindi è probabile che si voglia proseguire con l’animazione dei capitoli successivi...), dato che in poco più di una decina di puntate accadono talmente tante cose che, cercando di voler riassumere, si va inevitabilmente incontro all’esasperazione. Diciamo che un quantitativo di eventi, rivelazioni, power-up (e chi più ne ha più ne metta) della portata di quelli presenti in “The God of High School” l’avrei trovato accettabile in una serie lunga minimo il doppio dei soli tredici episodi proposti. Ma che dico? Il triplo.
Seriamente, succedono così tante cose in un solo episodio che, allo stesso tempo, sei elettrizzato e confuso, per poi arrivare alla fine dei venti minuti cominciando a meditare: “Ma che cavolo ho visto?”. Non è che la stragrande maggioranza degli eventi che accadono in questa serie siano senza senso, ma... in fin dei conti lo sono. Il problema principale, più che la quantità di avvenimenti nell’arco di pochissime puntate o addirittura minuti, è la mancanza assoluta di spiegazioni per quanto accade, e, anche quando sono presenti, sono ridotte all’osso e incomprensibili. Se queste fossero state accettabili, avrei anche provato a capire i milioni di eventi in questa serie, ma, se non ricevo uno straccio di chiarimento, mi sembra tutto buttato a caso, tanto per rendere personaggi e opera in generale più “fighi”.
Okay, ma questo è solo l’inizio, no? Diranno coloro che hanno letto i quattrocento e passa capitoli del manhwa. Se un discorso del genere l’avrei accettato per “Tower of God” (non perché l’abbia effettivamente letto, ma proprio perché l’introduzione dell’opera è visibilmente solo un inizio, con le spiegazioni necessarie e i punti interrogativi messi nei posti giusti. Non realizzato nel migliore dei modi, ma questo è un altro discorso...), non faccio altrettanto per “The God of High School”. Questi tredici episodi non sembravano l’inizio della storia vera e propria, quanto più una specie di riassunto-minestrone della storia completa realizzato con i piedi, tanto per comprimere tutto in poche ore.
Con il manhwa non sono arrivata allo stesso punto della fine della serie, quindi non saprei dire se l’adattamento abbia saltato delle esplicazioni, ma qui io non mi permetto di giudicare l’opera originale. Questa recensione si basa solo sull’anime, e la trama in questa è gestita malissimo.
Passando ai personaggi, altri elementi chiave nelle serie, me ne saranno piaciuti due/tre, ma neanche più di tanto. Diciamo che come la trama sono tenuti in piedi su delle basi di sabbie mobili, anche quelli principali. L’unico del trio dei protagonisti che apprezzavo era Daewi, dato che sembrava l’unico con un obiettivo definito e un carattere un po’ più delineato, ma anche lui ad un certo punto si perde tra la miriade di eventi a caso che accadono in questa serie, tanto da diventare un personaggio insulso: sembra quasi che da un episodio in poi venga a mancare anche la sua personalità.
Lasciando stare i personaggi principali, anche quelli secondari non scherzano per quanto concerne l’inutilità e la mancanza di senso assoluto. Anche questi sono tantissimi, molti dei quali non si capisce chi siano e a cosa servano. Non ce n’è uno che spicca, in generale. Non mi è rimasto impresso davvero nessuno, paradossalmente in una serie tanto ricca di personaggi come questa.
Credo che debba concluderla qui, anche perché, se volessi continuare entrando più nel dettaglio, mi scoppierebbe la testa, ripensando a tutto ciò che succede in “The God of High School”. Cavolo, se avesse un minimo di senso... La cosa più brutta di questa serie è che ti lascia davvero l’amaro in bocca: guardi delle cose spettacolari, al momento sei anche elettrizzato, ma l’attimo in cui tutto finisce scompare la magia, come se tutto fosse stato un miraggio.
In conclusione, la mancanza principale di quest’anime è il senso: se ce ne fosse stato non dico in quantità normale, ma almeno decente, molti degli avvenimenti che ricordo per il 90% grazie alle animazioni incredibili avrebbero avuto un effetto emotivo molto più grande.
Ultime riflessioni: vedrò un prosieguo laddove dovesse essere animato? Difficile a dirsi, ma probabilmente direi sì solo per guardare i combattimenti animati magistralmente dallo studio MAPPA, senza più preoccuparmi di trovare un senso a ciò che vedo, ma prendendolo tutto come un modo per allegrare gli occhi.
Consiglio l’anime? Ovviamente, dato il mio giudizio, sarebbe ovvio che dica di no, ma credo che chi non abbia molte pretese (anche se, pensandoci meglio, il cervello deve lavorare molto per trovare una logica nella trama...) e voglia godersi una serie dalla portata di animazioni e colonna sonora molto elevata potrebbe anche appezzare questa serie.
Giudizio finale: 5. Se gli elementi positivi non fossero stati tanto buoni, la valutazione sarebbe stata molto inferiore.
Questo anime ha attirato la mia curiosità principalmente per due motivi: il primo è quello di essere la trasposizione di un manhwa, opere a cui non sono molto avvezzo, mentre il secondo invece è legato esclusivamente alla trama.
La trama per l'appunto è piuttosto semplice, almeno all'inizio. Mentre un'isola sta scomparendo, un'organizzazione decide di creare un torneo di arti marziali aperto esclusivamente agli studenti della scuola superiore. La particolarità di questo torneo è quella di poter utilizzare lo stile di combattimento che più si desidera. Inizialmente il tutto funzionava abbastanza bene, gli scontri erano molto buoni e si seguivano abbastanza bene, anche perché i combattimenti si basavano sulle "classiche" tecniche delle arti marziali, ma, ovviamente, rivisitate nello stile della serie.
Da un certo punto in poi però, senza fare spoiler, questa cosa si perde, infatti la serie più va avanti e più diventa frenetica e confusionaria, con un susseguirsi di avvenimenti sempre meno comprensibili. Il tutto però viene compensato da una buon livello di animazione e dalle musiche sempre incalzanti, opening compresa.
Alla fine dei conti consiglio questo anime principalmente a chi desidera vedere personaggi menarsi senza esclusione di colpi, e che magari mette in secondo piano la storia generale.
La trama per l'appunto è piuttosto semplice, almeno all'inizio. Mentre un'isola sta scomparendo, un'organizzazione decide di creare un torneo di arti marziali aperto esclusivamente agli studenti della scuola superiore. La particolarità di questo torneo è quella di poter utilizzare lo stile di combattimento che più si desidera. Inizialmente il tutto funzionava abbastanza bene, gli scontri erano molto buoni e si seguivano abbastanza bene, anche perché i combattimenti si basavano sulle "classiche" tecniche delle arti marziali, ma, ovviamente, rivisitate nello stile della serie.
Da un certo punto in poi però, senza fare spoiler, questa cosa si perde, infatti la serie più va avanti e più diventa frenetica e confusionaria, con un susseguirsi di avvenimenti sempre meno comprensibili. Il tutto però viene compensato da una buon livello di animazione e dalle musiche sempre incalzanti, opening compresa.
Alla fine dei conti consiglio questo anime principalmente a chi desidera vedere personaggi menarsi senza esclusione di colpi, e che magari mette in secondo piano la storia generale.
Ennesimo anime mal gestito, ed ennesima occasione sprecata di avere un buon prodotto da guardare, questo "The God of High School" è stata purtroppo un'opera decisamente mal riuscita.
Ma partiamo dall'inizio: la trama nella prima metà della serie procede abbastanza a stento, infatti sono introdotte diverse situazioni più o meno interessanti (a dir la verità sono molto poche le cose interessanti) e una valanga di personaggi, la maggior parte dei quali completamente a casaccio, e tali rimarranno. Dunque, nel complesso nulla di definito e incisivo, infatti il clou arriva proprio nella seconda metà, dove improvvisamente la narrazione diventa a dir poco caotica e frettolosa: in ogni episodio accadono un mucchio di cose, ed è veramente senza respiro, un continuo di scene e situazioni sempre nuove e diverse, e ovviamente nessuna di queste riceverà mai una spiegazione, nelle quali la storia si evolverà, tra la comparsa di ulteriori personaggi e battaglie epocali a colpi di magia, evocazioni, divinità e power up improvvisi, e chi più ne ha più ne metta. Insomma, un calderone che, come detto, provocherà un'enorme confusione, oltre un inevitabile danneggiamento dell'opera in sé.
Quindi, nel complesso, quest'anime non può, ahimè, arrivare alla sufficienza, e dico purtroppo anche a discapito del lavoro fatto dallo Studio Mappa, che mette sul piatto animazioni davvero di buon livello, ma tutto ciò non può bastare ad arginare lacune così evidenti e dannose a livello narrativo.
P.S. Probabilmente sarà solo una mia impressione, ma nessuno ha notato diversi "riferimenti", chiamiamoli così, ad altri anime piuttosto conosciuti?!
Voto finale: 5
Ma partiamo dall'inizio: la trama nella prima metà della serie procede abbastanza a stento, infatti sono introdotte diverse situazioni più o meno interessanti (a dir la verità sono molto poche le cose interessanti) e una valanga di personaggi, la maggior parte dei quali completamente a casaccio, e tali rimarranno. Dunque, nel complesso nulla di definito e incisivo, infatti il clou arriva proprio nella seconda metà, dove improvvisamente la narrazione diventa a dir poco caotica e frettolosa: in ogni episodio accadono un mucchio di cose, ed è veramente senza respiro, un continuo di scene e situazioni sempre nuove e diverse, e ovviamente nessuna di queste riceverà mai una spiegazione, nelle quali la storia si evolverà, tra la comparsa di ulteriori personaggi e battaglie epocali a colpi di magia, evocazioni, divinità e power up improvvisi, e chi più ne ha più ne metta. Insomma, un calderone che, come detto, provocherà un'enorme confusione, oltre un inevitabile danneggiamento dell'opera in sé.
Quindi, nel complesso, quest'anime non può, ahimè, arrivare alla sufficienza, e dico purtroppo anche a discapito del lavoro fatto dallo Studio Mappa, che mette sul piatto animazioni davvero di buon livello, ma tutto ciò non può bastare ad arginare lacune così evidenti e dannose a livello narrativo.
P.S. Probabilmente sarà solo una mia impressione, ma nessuno ha notato diversi "riferimenti", chiamiamoli così, ad altri anime piuttosto conosciuti?!
Voto finale: 5
«The God of High School» è un anime, a cura dello studio di animazione Mappa, tratto dal manhwa scritto e disegnato da Yong-Je Park, pieno d'azione, sin troppo movimentato.
Tre ragazzi, Jin Mori, Han Daewi e Yoo Mira, partecipano a un torneo di arti marziali scolastico. Dopo una prima fase di qualificazione i vincitori potranno accedere al vero torneo a squadre, al vincitore verrà garantito un desidero che verrà esaudito dall'organizzazione; intanto c'è chi minaccia il mondo intero.
Inizialmente si utilizzeranno esclusivamente le arti marziali, abbastanza ben ricreate durante gli scontri, alcuni ben riusciti, altri meno, la storia scorrerà veloce, ma sarà chiara agli occhi dello spettatore. Nel corso della storia alcuni personaggi effettueranno una sorta di possessione divina, denominata "Charyeok" (che ricorda molto gli stand/bankai/servant), riusciranno quindi a invocare divinità o antichi eroi che scenderanno in lotta, affiancando l'umano che li ha invocati. In questo non convince, queste potentissime essenze faticheranno contro il nemico di turno, che sia presentato come forte o meno non cambierà gli sforzi che faranno, spesso si riveleranno invocazioni inutili e in pochissimi casi, quando si fonderanno con esse, si perderà completamente l'abilità da combattente che si aveva prima.
Il tutto alla lunga diventa confusionario, fra i tanti personaggi introdotti, fra quelli che partecipano al torneo e i membri dell'organizzazione che attaccheranno a più riprese. Negli ultimi episodi le interessanti coreografie di arti marziali, le sfide quasi realistiche e appassionanti, tenderanno a scomparire del tutto in favore di tecniche magiche che si mostreranno con scene graficamente ed esteticamente molto belle da vedere, ma la storia non evolve, si trasforma completamente, diventando altro.
L'evoluzione di un personaggio nel seguire la strada delle arti marziali non è il copiare le tecniche altrui; se un personaggio dimostra una tecnica di lotta inferiore rispetto a quella dell'avversario, occorre migliorarsi, perfezionarsi sino ad arrivare a padroneggiare la propria tecnica, non si può pensare di sopperire a mancanze di fondo copiando le tecniche altrui di cui non si conoscono neanche le tecniche basilari, non si diventa più forte, si vuole solo mascherare la propria debolezza.
Fra i personaggi i più interessanti ci sono Han Daewi (almeno inizialmente, quando erano chiari e comprensibili le motivazioni che lo portavano a combattere), Park Ilpyo, la cui tecnica di combattimento affascina, e il Giudice Q, le cui avventure risultano fra le più riuscite.
Le animazioni sono a cura dello studio Mappa (fra le tante opere su cui hanno lavorato: "Dorohedoro", "Jujutsu Kaisen", "Dororo", "Banana Fish", "Kakegurui"), risultano incisive, dinamiche e fluide, rendono al meglio le scene dei combattimenti. Buoni i disegni.
Consigliato a chi cerca una serie leggera e dinamica.
Tre ragazzi, Jin Mori, Han Daewi e Yoo Mira, partecipano a un torneo di arti marziali scolastico. Dopo una prima fase di qualificazione i vincitori potranno accedere al vero torneo a squadre, al vincitore verrà garantito un desidero che verrà esaudito dall'organizzazione; intanto c'è chi minaccia il mondo intero.
Inizialmente si utilizzeranno esclusivamente le arti marziali, abbastanza ben ricreate durante gli scontri, alcuni ben riusciti, altri meno, la storia scorrerà veloce, ma sarà chiara agli occhi dello spettatore. Nel corso della storia alcuni personaggi effettueranno una sorta di possessione divina, denominata "Charyeok" (che ricorda molto gli stand/bankai/servant), riusciranno quindi a invocare divinità o antichi eroi che scenderanno in lotta, affiancando l'umano che li ha invocati. In questo non convince, queste potentissime essenze faticheranno contro il nemico di turno, che sia presentato come forte o meno non cambierà gli sforzi che faranno, spesso si riveleranno invocazioni inutili e in pochissimi casi, quando si fonderanno con esse, si perderà completamente l'abilità da combattente che si aveva prima.
Il tutto alla lunga diventa confusionario, fra i tanti personaggi introdotti, fra quelli che partecipano al torneo e i membri dell'organizzazione che attaccheranno a più riprese. Negli ultimi episodi le interessanti coreografie di arti marziali, le sfide quasi realistiche e appassionanti, tenderanno a scomparire del tutto in favore di tecniche magiche che si mostreranno con scene graficamente ed esteticamente molto belle da vedere, ma la storia non evolve, si trasforma completamente, diventando altro.
L'evoluzione di un personaggio nel seguire la strada delle arti marziali non è il copiare le tecniche altrui; se un personaggio dimostra una tecnica di lotta inferiore rispetto a quella dell'avversario, occorre migliorarsi, perfezionarsi sino ad arrivare a padroneggiare la propria tecnica, non si può pensare di sopperire a mancanze di fondo copiando le tecniche altrui di cui non si conoscono neanche le tecniche basilari, non si diventa più forte, si vuole solo mascherare la propria debolezza.
Fra i personaggi i più interessanti ci sono Han Daewi (almeno inizialmente, quando erano chiari e comprensibili le motivazioni che lo portavano a combattere), Park Ilpyo, la cui tecnica di combattimento affascina, e il Giudice Q, le cui avventure risultano fra le più riuscite.
Le animazioni sono a cura dello studio Mappa (fra le tante opere su cui hanno lavorato: "Dorohedoro", "Jujutsu Kaisen", "Dororo", "Banana Fish", "Kakegurui"), risultano incisive, dinamiche e fluide, rendono al meglio le scene dei combattimenti. Buoni i disegni.
Consigliato a chi cerca una serie leggera e dinamica.
Se questo anime e "Tower of God" devono essere il Cavallo di Troia per gli adattamenti anime basati su webcomic coreane, beh, direi che qualcuno qui ha studiato male la letteratura greca.
La storia parla di Jin Mori che, almeno inizialmente, decide di prendere parte a un torneo di arti marziali dove vale tutto, in cui combattono i migliori marzialisti della Corea che ancora frequentano le superiori.
Dopo aver formato un gruppetto di amici i nostri entrano in un mondo fatto di poteri mirabolanti presi in prestito da divinità e figure leggendarie, sette segrete che vogliono risvegliare alcune di queste divinità e una misteriosa "chiave" dai poteri inenarrabili.
Cosa dire di buono? Il budget è alto e le animazioni sono liscissime e molto belle a vedersi, inoltre la colonna sonora è abbastanza azzeccata.
Peccato questo sia tutto ciò che sia considerabile decente, per il resto abbiamo una trama (così come nel suddetto "Tower of God") scritta evidentemente da un ragazzino, visto che i power up sono continui e i livelli di potere sbilanciatissimi, che viene rimangiata e riplasmata da una sceneggiatura dell'anime che ci tiene a rendere tutto peggiore oltre che incredibilmente affrettato.
Proprio la fretta è forse il difetto più evidente, visto che dopo la metà iniziano ad accadere due/tre "colpi di scena" ad episodio, col risultato che non si capisce nulla.
Un discorso a parte si meritano i combattimenti che, come ho già detto, sono molto ben animati, ma personalmente ho trovato la regia veramente terribile (eppure si dice il responsabile sia uno dei migliori per le regie di combattimenti, il che mi fa credere che sia un mestiere in crisi), che ama le inquadrature spettacolari e quindi abbonda di rotazioni, cambi di inquadratura, punti di vista dei personaggi e chi più ne ha più ne metta. Questo sarebbe ottimo se non si parlasse di combattimenti, visto che la regola zero nel dirigere un combattimento è renderlo chiaro, e questi finiscono per sembrare più dei complessi balletti.
A voler essere cattivi, si potrebbe anche criticare la "fisica" dei corpi di chi incassa, visto che reagiscono come se gli si fosse posata una farfalla e non un calcio a piena potenza, ma, non sapendo chi è il colpevole, non ho voluto inserirlo nel discorso generale.
La storia parla di Jin Mori che, almeno inizialmente, decide di prendere parte a un torneo di arti marziali dove vale tutto, in cui combattono i migliori marzialisti della Corea che ancora frequentano le superiori.
Dopo aver formato un gruppetto di amici i nostri entrano in un mondo fatto di poteri mirabolanti presi in prestito da divinità e figure leggendarie, sette segrete che vogliono risvegliare alcune di queste divinità e una misteriosa "chiave" dai poteri inenarrabili.
Cosa dire di buono? Il budget è alto e le animazioni sono liscissime e molto belle a vedersi, inoltre la colonna sonora è abbastanza azzeccata.
Peccato questo sia tutto ciò che sia considerabile decente, per il resto abbiamo una trama (così come nel suddetto "Tower of God") scritta evidentemente da un ragazzino, visto che i power up sono continui e i livelli di potere sbilanciatissimi, che viene rimangiata e riplasmata da una sceneggiatura dell'anime che ci tiene a rendere tutto peggiore oltre che incredibilmente affrettato.
Proprio la fretta è forse il difetto più evidente, visto che dopo la metà iniziano ad accadere due/tre "colpi di scena" ad episodio, col risultato che non si capisce nulla.
Un discorso a parte si meritano i combattimenti che, come ho già detto, sono molto ben animati, ma personalmente ho trovato la regia veramente terribile (eppure si dice il responsabile sia uno dei migliori per le regie di combattimenti, il che mi fa credere che sia un mestiere in crisi), che ama le inquadrature spettacolari e quindi abbonda di rotazioni, cambi di inquadratura, punti di vista dei personaggi e chi più ne ha più ne metta. Questo sarebbe ottimo se non si parlasse di combattimenti, visto che la regola zero nel dirigere un combattimento è renderlo chiaro, e questi finiscono per sembrare più dei complessi balletti.
A voler essere cattivi, si potrebbe anche criticare la "fisica" dei corpi di chi incassa, visto che reagiscono come se gli si fosse posata una farfalla e non un calcio a piena potenza, ma, non sapendo chi è il colpevole, non ho voluto inserirlo nel discorso generale.
Jin Mori, protagonista assoluto di questo anime, decide di partecipare al torneo The God of High School. Tutti i partecipanti, scelti in base alle capacità di combattimento, dovranno sfidarsi per poi accedere al girone successivo, che prevede la sfida con altri lottatori provenienti da altre scuole. Il premio finale... semplicemente poter esaudire un desiderio.
Ottimo anime! A tutti gli effetti molto quotato e alternativo. Sul genere azione, combattimento e superpoteri sono abituato a vedere tutto e di più, nonostante tutto questo mi ha colpito ugualmente.
Ho parlato di alternativo perché propone una storia molto strana. Inizia parlando di normali combattimenti, sviluppandosi in possessioni divine, fino ad arrivare a guerre religiose. Anche le animazioni lo rendono alternativo, a mio giudizio medio alte e comunque differenti dalle solite proposte. La storia di Jin Mori non è troppo strutturata, anche se non risulta pesante da seguire e i flashback sono interessanti. Un po' confusionale a tratti, non si capisce cosa succede, cosa stanno facendo, perché sbucano dei dal cielo o perché un personaggio si è trasformato.
I combattimenti sono eccezionali, graficamente stra-curati e molto frequenti. In poche parole, se vi piace vedere personaggi picchiarsi di santa ragione, fa al caso vostro. Le musiche sono ben abbinate e nel momento giusto ti caricano l'adrenalina in maniera spaventosa. Forse è un po' troppo esagerato o forse un po' troppo senza senso!
Ma devo comunque elogiarlo, visto che ho trovato quasi tutto quello di cui vado matto!
Consigliato.
Ottimo anime! A tutti gli effetti molto quotato e alternativo. Sul genere azione, combattimento e superpoteri sono abituato a vedere tutto e di più, nonostante tutto questo mi ha colpito ugualmente.
Ho parlato di alternativo perché propone una storia molto strana. Inizia parlando di normali combattimenti, sviluppandosi in possessioni divine, fino ad arrivare a guerre religiose. Anche le animazioni lo rendono alternativo, a mio giudizio medio alte e comunque differenti dalle solite proposte. La storia di Jin Mori non è troppo strutturata, anche se non risulta pesante da seguire e i flashback sono interessanti. Un po' confusionale a tratti, non si capisce cosa succede, cosa stanno facendo, perché sbucano dei dal cielo o perché un personaggio si è trasformato.
I combattimenti sono eccezionali, graficamente stra-curati e molto frequenti. In poche parole, se vi piace vedere personaggi picchiarsi di santa ragione, fa al caso vostro. Le musiche sono ben abbinate e nel momento giusto ti caricano l'adrenalina in maniera spaventosa. Forse è un po' troppo esagerato o forse un po' troppo senza senso!
Ma devo comunque elogiarlo, visto che ho trovato quasi tutto quello di cui vado matto!
Consigliato.
Devo dire che questo anime non mi ispirava proprio, ma, dopo aver visto alcune scene, ha destato un po' il mio interesse: sebbene non avessi aspettative a riguardo, è una buona opera che ho guardato con piacere. Come atleta marziale ho potuto apprezzare i vari stili di combattimento che utilizzano i vari personaggi.
Una misteriosa organizzazione organizza un torneo, spettacolare e violento. I partecipanti sono accuratamente scelti dalla commissione del GOH (The God of High School), acronimo del nome del torneo, ognuno di loro è estremamente abile e potente, soprattutto i finalisti che superano le eliminatorie e giungono al torneo di arti marziali/lotta vero e proprio. Tutti combattono per poter realizzare un desiderio e vincere il titolo di "Dio della scuola superiore", ma le cose non vanno esattamente come ci si aspetterebbe. Una strana organizzazione segreta avversaria, la Nox, fa il suoi ingresso in campo e mette i bastoni fra le ruote a tutti.
Ho trovato la trama interessante. All'inizio è tutto molto misterioso e fumoso, ma pian piano si scorge una flebile luce e si cominciano a capire un po' di cose, sul torneo e sugli strani poteri che hanno i vari partecipanti al torneo, nonché la commissione stessa e la Nox. Nonostante i dodici episodi la trama è appena iniziata e il finale aperto dal preludio, l'annuncio di una estremamente probabile seconda stagione. L'opera è ricca d'azione e momenti comici, scanditi anche da momenti davvero drammatici e seri. I vari poteri sono davvero interessanti così come sono stati concepiti in quest'anime. Unica pecca secondo me è che il pubblico, davanti a cose fenomenali e palesemente sovrannaturali per dei semplici esperti nel combattimento, praticamente non si scompone più di tanto, avrebbero dovuto essere davvero stupefatti davanti a tali combattimenti.
I personaggi sono interessanti, i principali sono stati un po' presentati e caratterizzati, raccontando parte del loro passato e delle motivazioni che li spingono a partecipare al torneo, chi per sé stesso, chi per gli altri... I personaggi hanno una crescita durante l'opera. Ho apprezzato il protagonista che non è il solito tontolone che combatte per un ideale, bensì un ragazzo capriccioso, intelligente e simpatico che combatte per sé stesso, per migliorarsi, e solo dopo per gli altri, sebbene sia sempre pronto a farsi avanti nelle ingiustizie che gli si palesano di fronte.
Ottimo il comparto tecnico sotto ogni punto di vista, animazioni dei combattimenti davvero spettacolari, pieni di effetti strabilianti e molto ben curati, una colonna sonora adatta e a tratti evocativa.
In conclusione, vi consiglio di guardare quest'anime, è bello e ve lo "mangerete" rapidamente. Aspetto la seconda stagione.
Una misteriosa organizzazione organizza un torneo, spettacolare e violento. I partecipanti sono accuratamente scelti dalla commissione del GOH (The God of High School), acronimo del nome del torneo, ognuno di loro è estremamente abile e potente, soprattutto i finalisti che superano le eliminatorie e giungono al torneo di arti marziali/lotta vero e proprio. Tutti combattono per poter realizzare un desiderio e vincere il titolo di "Dio della scuola superiore", ma le cose non vanno esattamente come ci si aspetterebbe. Una strana organizzazione segreta avversaria, la Nox, fa il suoi ingresso in campo e mette i bastoni fra le ruote a tutti.
Ho trovato la trama interessante. All'inizio è tutto molto misterioso e fumoso, ma pian piano si scorge una flebile luce e si cominciano a capire un po' di cose, sul torneo e sugli strani poteri che hanno i vari partecipanti al torneo, nonché la commissione stessa e la Nox. Nonostante i dodici episodi la trama è appena iniziata e il finale aperto dal preludio, l'annuncio di una estremamente probabile seconda stagione. L'opera è ricca d'azione e momenti comici, scanditi anche da momenti davvero drammatici e seri. I vari poteri sono davvero interessanti così come sono stati concepiti in quest'anime. Unica pecca secondo me è che il pubblico, davanti a cose fenomenali e palesemente sovrannaturali per dei semplici esperti nel combattimento, praticamente non si scompone più di tanto, avrebbero dovuto essere davvero stupefatti davanti a tali combattimenti.
I personaggi sono interessanti, i principali sono stati un po' presentati e caratterizzati, raccontando parte del loro passato e delle motivazioni che li spingono a partecipare al torneo, chi per sé stesso, chi per gli altri... I personaggi hanno una crescita durante l'opera. Ho apprezzato il protagonista che non è il solito tontolone che combatte per un ideale, bensì un ragazzo capriccioso, intelligente e simpatico che combatte per sé stesso, per migliorarsi, e solo dopo per gli altri, sebbene sia sempre pronto a farsi avanti nelle ingiustizie che gli si palesano di fronte.
Ottimo il comparto tecnico sotto ogni punto di vista, animazioni dei combattimenti davvero spettacolari, pieni di effetti strabilianti e molto ben curati, una colonna sonora adatta e a tratti evocativa.
In conclusione, vi consiglio di guardare quest'anime, è bello e ve lo "mangerete" rapidamente. Aspetto la seconda stagione.