Onyx Equinox
La trama all’inizio è di difficile accesso, data la sua mitologia abbastanza lontana dagli schemi consueti e una partenza lenta che la penalizza. Lo svolgimento non ha momenti alti o memorabili, e a volte pare riproporre gli stilemi di uno shonen con accadimenti abbastanza assurdi. Man mano che procede, acquista solidità, crea un mondo più coerente e accompagna in un crescendo verso il finale, aprendo squarci veramente interessanti sulle passate interazioni degli dei. Vi sono scene crude non gratuite che accompagnano gli eventi e gettano nell’atmosfera pesante che caratterizza il succedersi degli eventi.
Il finale è memorabile, non così scontato, con un discorso bello e toccante tenuto dal protagonista, che ne segna la crescita e valorizza una volta di più il libero arbitrio. È anche aperto, dolceamaro, che ti crea una speranza di riuscita per la sua missione in una serie successiva.
Molto apprezzato è lo studio che vi è dietro la civiltà precolombiana: ambientazioni e abitudini del Vecchio Mondo sono molto ben definite, e ogni dio ha la particolarità della sua rappresentazione (con visi colorati e vestiti dell’epoca, disegnati secondo l’iconografia di riferimento). Il chara design della custode delle ossa, sia da giovane donna umana sia da dea dell’oltretomba, è particolarmente interessante dal punto di vista grafico.
A livello grafico siamo a livello dei cartoon: colori omogenei, tratti forti, disegni piatti che ad una prima vista, se si è reduci da molti anime nipponici, possono far storcere il naso. Una volta abituati a quest’uso di colori e di tratti, se ne apprezza la caratteristica particolarità.
Segnalo le musiche davvero moderne che si interfacciano bene nel contesto storico e cito, ad esempio, la partita di calcio dei gemelli, una buona e originale commistione.
Serie dunque promossa, non a pieni voti, a causa di una lentezza ad ingranare e ad una concatenazione di eventi non memorabile. Resta un gioco di matrioske che svela all’improvviso retroscena che danno spessore alla trama, offerti però tardi e male, ma con episodi belli da vedere a livello di trama. Il finale aperto (con un ultimo episodio che aveva moltissimi elementi da mettere in campo, e si è notato bene) è un invito a sperare in una serie sempre migliore, che mantenga ad esempio il suo chara design, investendo in una trama più intricata e meglio organizzata, perché gli elementi di sviluppo positivo potenzialmente li ha tutti.
Il finale è memorabile, non così scontato, con un discorso bello e toccante tenuto dal protagonista, che ne segna la crescita e valorizza una volta di più il libero arbitrio. È anche aperto, dolceamaro, che ti crea una speranza di riuscita per la sua missione in una serie successiva.
Molto apprezzato è lo studio che vi è dietro la civiltà precolombiana: ambientazioni e abitudini del Vecchio Mondo sono molto ben definite, e ogni dio ha la particolarità della sua rappresentazione (con visi colorati e vestiti dell’epoca, disegnati secondo l’iconografia di riferimento). Il chara design della custode delle ossa, sia da giovane donna umana sia da dea dell’oltretomba, è particolarmente interessante dal punto di vista grafico.
A livello grafico siamo a livello dei cartoon: colori omogenei, tratti forti, disegni piatti che ad una prima vista, se si è reduci da molti anime nipponici, possono far storcere il naso. Una volta abituati a quest’uso di colori e di tratti, se ne apprezza la caratteristica particolarità.
Segnalo le musiche davvero moderne che si interfacciano bene nel contesto storico e cito, ad esempio, la partita di calcio dei gemelli, una buona e originale commistione.
Serie dunque promossa, non a pieni voti, a causa di una lentezza ad ingranare e ad una concatenazione di eventi non memorabile. Resta un gioco di matrioske che svela all’improvviso retroscena che danno spessore alla trama, offerti però tardi e male, ma con episodi belli da vedere a livello di trama. Il finale aperto (con un ultimo episodio che aveva moltissimi elementi da mettere in campo, e si è notato bene) è un invito a sperare in una serie sempre migliore, che mantenga ad esempio il suo chara design, investendo in una trama più intricata e meglio organizzata, perché gli elementi di sviluppo positivo potenzialmente li ha tutti.
Cartoon USA disponibile su una piattaforma dedita (quasi) solo ad anime giapponesi. Ma non solo: è addirittura un Crunchyroll Original. Ammetto che questa strana situazione mi ha attirato non poco. Informandomi più nel dettaglio, scopro che l'ambientazione e la trama coprono una narrativa che è stata approfondita colpevolmente pochissime volte, considerando tutti i media audiovisivi: le civiltà precolombiane mesoamericane.
Come prodotto in sé, tuttavia, siamo su livelli abbastanza mediocri. Riesce nell'intento di rappresentare la crudezza e la crudeltà delle divinità (messe in campo con uno studio approfondito della mitologia) che muovono i fili della trama. Si perde tuttavia, come troppe opere, nella caratterizzazione dei personaggi, che sono banali, stereotipati e spinti da motivazioni dalla dubbia valenza.
Anche alcune situazioni e scelte di trama mi hanno lasciato perplesso. L'opera evidenzia infatti qualche difetto a livello di struttura, la quale si può riassumere in una prima parte che mostra i protagonisti, una parte centrale alla "monster of the week" e una parte finale movimentata. Non ci sono situazioni particolarmente innovative né una narrazione particolare; il che non è per forza un difetto, ma nemmeno un pregio. Il finale "aperto" è un'altra scelta discutibile.
Lo stile utilizzato è promosso con riserva. La tavola di colori è azzeccata e richiama molto le ambientazioni mesoamericane. Inspiegabile invece il gore inserito a forza in tante situazioni, suppongo nel tentativo (fallito) di dare all'opera una maturità: vedere un ragazzo cadere da un'altezza di mezzo metro e spaccarsi una gamba con tanto di frattura scomposta, osso che esce e sangue a fiumi è più fonte di ilarità che di shock. Poi, opinione personale, avrei preferito meno "fantascienza" e più "fantasy", visto il contesto.
Questo cartone animato è comunque un must per gli amanti delle civiltà precolombiane o per chi semplicemente vuole godersi un'opera con un setting e una mitologia diversi dal solito. Se si cerca un capolavoro, tuttavia, bisognerà guardare altrove.
Come prodotto in sé, tuttavia, siamo su livelli abbastanza mediocri. Riesce nell'intento di rappresentare la crudezza e la crudeltà delle divinità (messe in campo con uno studio approfondito della mitologia) che muovono i fili della trama. Si perde tuttavia, come troppe opere, nella caratterizzazione dei personaggi, che sono banali, stereotipati e spinti da motivazioni dalla dubbia valenza.
Anche alcune situazioni e scelte di trama mi hanno lasciato perplesso. L'opera evidenzia infatti qualche difetto a livello di struttura, la quale si può riassumere in una prima parte che mostra i protagonisti, una parte centrale alla "monster of the week" e una parte finale movimentata. Non ci sono situazioni particolarmente innovative né una narrazione particolare; il che non è per forza un difetto, ma nemmeno un pregio. Il finale "aperto" è un'altra scelta discutibile.
Lo stile utilizzato è promosso con riserva. La tavola di colori è azzeccata e richiama molto le ambientazioni mesoamericane. Inspiegabile invece il gore inserito a forza in tante situazioni, suppongo nel tentativo (fallito) di dare all'opera una maturità: vedere un ragazzo cadere da un'altezza di mezzo metro e spaccarsi una gamba con tanto di frattura scomposta, osso che esce e sangue a fiumi è più fonte di ilarità che di shock. Poi, opinione personale, avrei preferito meno "fantascienza" e più "fantasy", visto il contesto.
Questo cartone animato è comunque un must per gli amanti delle civiltà precolombiane o per chi semplicemente vuole godersi un'opera con un setting e una mitologia diversi dal solito. Se si cerca un capolavoro, tuttavia, bisognerà guardare altrove.
Gli dei sono in subbuglio e il custode dell'oltretomba attacca il regno materiale dei mortali, reclamando un'intera città come suo sacrificio di sangue. Tezcatlipoca e Quetzalcoatl fanno una scommessa, mettendo in palio i propri sacrifici di sangue che li sostengono; in seguito viene scelto il campione dell'umanità, Izel, infimo tra gli umani. Izel dovrà, supervisionato da Yaotl, chiudere i cinque grandi portali che conducono all'oltretomba, per salvare l'umanità; sebbene obbligato dagli dei, il suo fine non è salvare l'umanità, ma solo sua sorella.
La trama è molto complicata, complessa e intricata, allo stesso tempo decisamente molto avvincente. L'intreccio narrativo è piuttosto complesso e si dipana a poco a poco con il passare degli episodi. L'intera opera è pregna di misteri. La narrazione è molto ben sostenuta con diversi colpi di scena e scelte narrative piuttosto forti e crude, le quali riescono a dare, insieme al contesto storico-narrativo, una sensazione pressante e ansiogena della sorte atroce che tocca e toccherà a tutti.
Una nota di merito va assolutamente data alla scelta dell'ambientazione, e quindi del contesto storico-narrativo davvero molto, molto intrigante, ben fatto e accurato, con licenze narrative buone. L'opera trasuda davvero l'atmosfera di quel tempo, la quale ti cattura e appassiona. Una scelta inusuale e molto decisa, la quale dà una connotazione del tutto unica all'opera, a mio parere davvero unica.
I personaggi principali sono profondi e hanno un buon background, e allo stesso tempo una buona crescita e maturazione durante tutto il viaggio. Il design dei protagonisti è semplice, pulito e davvero ben fatto. I design degli dei sono a dir poco spettacolari e unici, coloratissimi e molto particolari, con anche diverse forme, un lavoro di caratterizzazione visiva davvero encomiabile; molto interessanti anche le loro personalità e le motivazioni che li spingono ad agire.
Il comparto tecnico è davvero ottimo, dalla CGI alle semplici animazioni, passando per un ottimo comparto visivo generale, a un comparto audio abbastanza evocativo.
In conclusione, un ottimo anime, che spicca per il suo contesto narrativo davvero unico; consiglio a tutti la visione e spero presto nella seconda stagione, è davvero un ottimo prodotto.
La trama è molto complicata, complessa e intricata, allo stesso tempo decisamente molto avvincente. L'intreccio narrativo è piuttosto complesso e si dipana a poco a poco con il passare degli episodi. L'intera opera è pregna di misteri. La narrazione è molto ben sostenuta con diversi colpi di scena e scelte narrative piuttosto forti e crude, le quali riescono a dare, insieme al contesto storico-narrativo, una sensazione pressante e ansiogena della sorte atroce che tocca e toccherà a tutti.
Una nota di merito va assolutamente data alla scelta dell'ambientazione, e quindi del contesto storico-narrativo davvero molto, molto intrigante, ben fatto e accurato, con licenze narrative buone. L'opera trasuda davvero l'atmosfera di quel tempo, la quale ti cattura e appassiona. Una scelta inusuale e molto decisa, la quale dà una connotazione del tutto unica all'opera, a mio parere davvero unica.
I personaggi principali sono profondi e hanno un buon background, e allo stesso tempo una buona crescita e maturazione durante tutto il viaggio. Il design dei protagonisti è semplice, pulito e davvero ben fatto. I design degli dei sono a dir poco spettacolari e unici, coloratissimi e molto particolari, con anche diverse forme, un lavoro di caratterizzazione visiva davvero encomiabile; molto interessanti anche le loro personalità e le motivazioni che li spingono ad agire.
Il comparto tecnico è davvero ottimo, dalla CGI alle semplici animazioni, passando per un ottimo comparto visivo generale, a un comparto audio abbastanza evocativo.
In conclusione, un ottimo anime, che spicca per il suo contesto narrativo davvero unico; consiglio a tutti la visione e spero presto nella seconda stagione, è davvero un ottimo prodotto.