I'm Standing on a Million Lives
Pessimo isekai.
Yotsuya è uno studente che si appresta ad entrare alle superiori, odia il mondo e la gente, per puro caso finisce in un mondo parallelo insieme a Shindo. In quel mondo conosce il game master, riceve una classe, sale di rank, conosce nuovi giocatori e completa quest, facendo su e giù tra i due mondi.
La trama è inesistente e inconcludente, tutto succede a caso senza un filo conduttore, sebbene si tenti di darne uno con dei brodi lunghissimi fatti tanto per riempire il tempo degli episodi. La trama è noiosa e ripetitiva. L'anime va avanti praticamente a compartimenti stagni, allungando il brodo all'inverosimile, tanto da far addormentare. Il mondo, le missioni e le relazioni, come anche i personaggi, sono banali, prevedibili e stereotipati. Si tenta di sorprendere con cliché mainstream, triti e ritriti senza il minimo senso. L'idea di fondo c'è e poteva essere anche carina e interessante, ma gestita così fa proprio schifo. L'anime è un climax ascendente ed esponenziale di prevedibilità e piattezza che portano alla noia, con siparietti "divertenti" pietosi. I colpi di scena finali, la strega potentissima che sa tutto, con i mondi paralleli e il game master loli, sono orripilanti, la cosa non poteva degenerare peggio. Il finale è aperto con seconda stagione annunciata.
I design dei personaggi sono assolutamente anonimi, la caratterizzazione pietosa e la stereotipia a livelli estremi. Nessuno dei personaggi spicca per originalità o per particolare simpatia. Proseguendo nella storia, si capisce solo che sono tutti fortemente complessati in un modo o nell'altro.
Il comparto tecnico è insufficiente.
In conclusione, un pessimo anime da non guardare; purtroppo però ne faranno una seconda stagione.
Yotsuya è uno studente che si appresta ad entrare alle superiori, odia il mondo e la gente, per puro caso finisce in un mondo parallelo insieme a Shindo. In quel mondo conosce il game master, riceve una classe, sale di rank, conosce nuovi giocatori e completa quest, facendo su e giù tra i due mondi.
La trama è inesistente e inconcludente, tutto succede a caso senza un filo conduttore, sebbene si tenti di darne uno con dei brodi lunghissimi fatti tanto per riempire il tempo degli episodi. La trama è noiosa e ripetitiva. L'anime va avanti praticamente a compartimenti stagni, allungando il brodo all'inverosimile, tanto da far addormentare. Il mondo, le missioni e le relazioni, come anche i personaggi, sono banali, prevedibili e stereotipati. Si tenta di sorprendere con cliché mainstream, triti e ritriti senza il minimo senso. L'idea di fondo c'è e poteva essere anche carina e interessante, ma gestita così fa proprio schifo. L'anime è un climax ascendente ed esponenziale di prevedibilità e piattezza che portano alla noia, con siparietti "divertenti" pietosi. I colpi di scena finali, la strega potentissima che sa tutto, con i mondi paralleli e il game master loli, sono orripilanti, la cosa non poteva degenerare peggio. Il finale è aperto con seconda stagione annunciata.
I design dei personaggi sono assolutamente anonimi, la caratterizzazione pietosa e la stereotipia a livelli estremi. Nessuno dei personaggi spicca per originalità o per particolare simpatia. Proseguendo nella storia, si capisce solo che sono tutti fortemente complessati in un modo o nell'altro.
Il comparto tecnico è insufficiente.
In conclusione, un pessimo anime da non guardare; purtroppo però ne faranno una seconda stagione.
Gli isekai sono ormai un sinonimo di banalità, ma mi conforta sapere che c'è ancora qualcuno che prova a distinguersi dalla massa.
La storia di per sé è interessante, non avvincente, ma non annoia. Il fatto che una storia ci sia è già un grosso passo avanti rispetto a tutti i suoi colleghi. I protagonisti hanno fin da subito una missione ben chiara, ci viene subito mostrato il traguardo a cui si arriverà e sappiamo che tutto avrà uno scopo, anche se ancora non ci viene detto quale. Non è tutto rose e fiori, ma funziona. Ho molto apprezzato i personaggi principali, soprattutto il protagonista, egocentrico e cinico, non 'figo', semplicemente sbagliato. Questo mi ha anche fatto riflettere: quante volte abbiamo visto un protagonista essere nel torto? Non intendo commettere errori, ma avere una visione della vita sbagliata, amorale. Il risultato è un protagonista che non è altro che un ragazzino presuntuoso, pieno di sé e ostinato, banale insomma, e forse per questo così vero.
Se storia e personaggi intrattengono, il lato tecnico lascia molto a desiderare. Le musiche non colpiscono mai, né la opening né la ending. La regia è smorta. Le animazioni sono risicate. Nulla di brutto, semplicemente trascurabile, che è anche peggio.
Voto finale: nulla di eccezionale, ma speranzoso per il futuro.
La storia di per sé è interessante, non avvincente, ma non annoia. Il fatto che una storia ci sia è già un grosso passo avanti rispetto a tutti i suoi colleghi. I protagonisti hanno fin da subito una missione ben chiara, ci viene subito mostrato il traguardo a cui si arriverà e sappiamo che tutto avrà uno scopo, anche se ancora non ci viene detto quale. Non è tutto rose e fiori, ma funziona. Ho molto apprezzato i personaggi principali, soprattutto il protagonista, egocentrico e cinico, non 'figo', semplicemente sbagliato. Questo mi ha anche fatto riflettere: quante volte abbiamo visto un protagonista essere nel torto? Non intendo commettere errori, ma avere una visione della vita sbagliata, amorale. Il risultato è un protagonista che non è altro che un ragazzino presuntuoso, pieno di sé e ostinato, banale insomma, e forse per questo così vero.
Se storia e personaggi intrattengono, il lato tecnico lascia molto a desiderare. Le musiche non colpiscono mai, né la opening né la ending. La regia è smorta. Le animazioni sono risicate. Nulla di brutto, semplicemente trascurabile, che è anche peggio.
Voto finale: nulla di eccezionale, ma speranzoso per il futuro.
"I'm Standing on a Million Lives" è un anime uscito durante la stagione autunnale del 2020, tratto dall'omonimo manga redatto, invece, nel 2016. Si tratta di un isekai nel quale il protagonista, anti-città, anti-società, anti-tutto, si ritrova teletrasportato, per motivazioni ancora sconosciute, assieme a Iu, Kusue e Yuka, in un mondo che sembrerebbe quello di un videogioco. I ragazzi dovranno quindi portare a termine le missioni imposte dal Game Master per poter far ritorno alle loro vite.
La trama in sé non sarebbe nemmeno male, se non fosse per il pessimo sviluppo della storia che fin troppe volte appare noiosa, ripetitiva e incoerente. Infatti, lo stesso protagonista, Yotsuya, è fin troppo incoerente, fattore che si riscontra in più situazioni e che dà parecchio fastidio. Credo che in parte sia per renderlo meno cliché e più anticonformista, ma il problema risiede nel fatto che questo suo cambiamento repentino di idee non è assolutamente spiegato.
Oltre ad essere incoerente, la serie è troppo ripetitiva e, anche per questo, la visione diventa spesso lenta e stancante.
La conclusione lascia aperto a innumerevoli possibilità: molti sono infatti i dubbi, a cui non è ancora stata data una risposta, che crescono durante la visione di questa stagione.
Un aspetto che non ho apprezzato è il fatto che fin troppo spesso le missioni vengono "stiracchiate", così da occupare più spazio all'interno della serie e raggiungere i dodici episodi.
La maggior parte di questi episodi non risulta affatto interessante e coinvolgente, e non impianta nemmeno quel poco di curiosità che spingerebbe lo spettatore a proseguirne la visione. Alcuni di questi, infatti, terminano con quelli che dovrebbero essere dei cliffhanger attraverso i quali, però, non si crea nessuna suspense, anzi, la serie risulta parecchio scontata.
Oltre al già citato e incoerente Yotsuya, la caratterizzazione degli altri personaggi risulta un po' scialba. Si cerca in più casi di fare delle introspezioni riguardanti non solo il protagonista ma anche le tre ragazze, il che sembra una delle poche cose un po' più interessanti di tutta la serie: si hanno, infatti, frammenti di vita passata dei personaggi che spero saranno approfonditi nella seconda stagione.
Il comparto tecnico è sotto la sufficienza: disegni piatti e non ben realizzati e animazioni davvero troppo scadenti, soprattutto se, come in questo caso, si tratta di un isekai, quindi con scontri, combattimenti, ecc. Le OST ci sono e spesso sono inserite opportunamente, mentre, a parer mio, l'ending è migliore dell'opening, ma comunque non ci si deve aspettare nulla di eclatante.
Non avendo letto il manga, non posso dire se la trasposizione sia stata fedele o meno, però di sicuro si tratta di un anime con del potenziale mal sfruttato. Nonostante i quesiti rimasti in sospeso, la prima stagione non mi dà, durante l'attesa della seconda, quella sensazione di impazienza e curiosità sui possibili svolgimenti futuri dei fatti, per cui guarderò la prossima stagione un po' "a perdita di tempo", semplicemente per vedere come si concluderà e, nel frattempo, spero che ne migliorino la grafica.
Si tratta di un anime che né consiglierei né sconsiglierei del tutto, anche se ha la sua vastissima dose di difetti.
Voto: 5/10
La trama in sé non sarebbe nemmeno male, se non fosse per il pessimo sviluppo della storia che fin troppe volte appare noiosa, ripetitiva e incoerente. Infatti, lo stesso protagonista, Yotsuya, è fin troppo incoerente, fattore che si riscontra in più situazioni e che dà parecchio fastidio. Credo che in parte sia per renderlo meno cliché e più anticonformista, ma il problema risiede nel fatto che questo suo cambiamento repentino di idee non è assolutamente spiegato.
Oltre ad essere incoerente, la serie è troppo ripetitiva e, anche per questo, la visione diventa spesso lenta e stancante.
La conclusione lascia aperto a innumerevoli possibilità: molti sono infatti i dubbi, a cui non è ancora stata data una risposta, che crescono durante la visione di questa stagione.
Un aspetto che non ho apprezzato è il fatto che fin troppo spesso le missioni vengono "stiracchiate", così da occupare più spazio all'interno della serie e raggiungere i dodici episodi.
La maggior parte di questi episodi non risulta affatto interessante e coinvolgente, e non impianta nemmeno quel poco di curiosità che spingerebbe lo spettatore a proseguirne la visione. Alcuni di questi, infatti, terminano con quelli che dovrebbero essere dei cliffhanger attraverso i quali, però, non si crea nessuna suspense, anzi, la serie risulta parecchio scontata.
Oltre al già citato e incoerente Yotsuya, la caratterizzazione degli altri personaggi risulta un po' scialba. Si cerca in più casi di fare delle introspezioni riguardanti non solo il protagonista ma anche le tre ragazze, il che sembra una delle poche cose un po' più interessanti di tutta la serie: si hanno, infatti, frammenti di vita passata dei personaggi che spero saranno approfonditi nella seconda stagione.
Il comparto tecnico è sotto la sufficienza: disegni piatti e non ben realizzati e animazioni davvero troppo scadenti, soprattutto se, come in questo caso, si tratta di un isekai, quindi con scontri, combattimenti, ecc. Le OST ci sono e spesso sono inserite opportunamente, mentre, a parer mio, l'ending è migliore dell'opening, ma comunque non ci si deve aspettare nulla di eclatante.
Non avendo letto il manga, non posso dire se la trasposizione sia stata fedele o meno, però di sicuro si tratta di un anime con del potenziale mal sfruttato. Nonostante i quesiti rimasti in sospeso, la prima stagione non mi dà, durante l'attesa della seconda, quella sensazione di impazienza e curiosità sui possibili svolgimenti futuri dei fatti, per cui guarderò la prossima stagione un po' "a perdita di tempo", semplicemente per vedere come si concluderà e, nel frattempo, spero che ne migliorino la grafica.
Si tratta di un anime che né consiglierei né sconsiglierei del tutto, anche se ha la sua vastissima dose di difetti.
Voto: 5/10