Kujira no chouyaku
Kujira no chouyaku è un cortometraggio animato del 1998.
Il concept del progetto di Tamura Shigeru è quantomeno originale, la storia ci propone infatti un misterioso mondo nascosto tra le pieghe del tempo, dove perfino il salto di una balena (da cui il titolo) di pochi secondi può occupare una giornata intera. Per via del tempo rallentato il mare diventa come ghiacciato, e qua si muovono i personaggi che animano la storia.
La "storia" presenta dei punti d'ombra, vicende accennate ma non approfondite, come flashback che raccontano il lavoro del vecchio protagonista (ricaricare orologi giganti fermi, tramite una molla anch'essa gigante) che prima viveva nella dimensione in cui il tempo scorre normalmente, ma senza dire troppo sul perché poi sia finito nel mondo rallentato, e se il suo lavoro abbia un vero e proprio nesso con la vicenda.
I disegni sono essenziali e stilizzati, sebbene in certe scene sembra si utilizzi lo stile minimale come scusa per giustificare disegni che sembrano usciti direttamente da Paint.
Non c'è molto altro da dire, si tratta di un progetto originale, ma che con un comparto tecnico migliore e una vera trama di fondo avrebbe potuto fare il vero e proprio salto di qualità.
Se lo consiglio? Il prodotto, sebbene abbia un concept di base originale presenta troppe pecche - mancano risposte a molti perché -, che non possono essere ignorate solo per via della natura onirica e sperimentale del cortometraggio. Lo salva solamente la breve durata.
Voto: 6,5.
Il concept del progetto di Tamura Shigeru è quantomeno originale, la storia ci propone infatti un misterioso mondo nascosto tra le pieghe del tempo, dove perfino il salto di una balena (da cui il titolo) di pochi secondi può occupare una giornata intera. Per via del tempo rallentato il mare diventa come ghiacciato, e qua si muovono i personaggi che animano la storia.
La "storia" presenta dei punti d'ombra, vicende accennate ma non approfondite, come flashback che raccontano il lavoro del vecchio protagonista (ricaricare orologi giganti fermi, tramite una molla anch'essa gigante) che prima viveva nella dimensione in cui il tempo scorre normalmente, ma senza dire troppo sul perché poi sia finito nel mondo rallentato, e se il suo lavoro abbia un vero e proprio nesso con la vicenda.
I disegni sono essenziali e stilizzati, sebbene in certe scene sembra si utilizzi lo stile minimale come scusa per giustificare disegni che sembrano usciti direttamente da Paint.
Non c'è molto altro da dire, si tratta di un progetto originale, ma che con un comparto tecnico migliore e una vera trama di fondo avrebbe potuto fare il vero e proprio salto di qualità.
Se lo consiglio? Il prodotto, sebbene abbia un concept di base originale presenta troppe pecche - mancano risposte a molti perché -, che non possono essere ignorate solo per via della natura onirica e sperimentale del cortometraggio. Lo salva solamente la breve durata.
Voto: 6,5.
Il salto della balena - L'oceano di vetro (Kujira no Chouyaku - Glassy Ocean) è un corto di Tamura Shigeru uscito nel 1998.
Sopra un mare di cristallo, ghiacciato non dal freddo ma dal tempo rallentato, vivono alcuni strani personaggi. La trama, se di trama si può parlare, segue le pacate vicende e le reminiscenze di un vecchio abitante di questo mondo surreale.
Il tema centrale del film però non è la storia, bensì l'esplorazione visiva della sua bizzarra premessa: il tempo quasi completamente fermatosi che congela fino all'immobilità quasi totale l'ambiente marino - non vero e proprio protagonista ma buon comprimario - con cui interagiscono i personaggi.
Molto piacevole anche la colonna sonora di Teshikai Utollo, evocativa e mai invadente, che contribuisce a creare l'atmosfera onirica caratteristica di questo corto.
Sopra un mare di cristallo, ghiacciato non dal freddo ma dal tempo rallentato, vivono alcuni strani personaggi. La trama, se di trama si può parlare, segue le pacate vicende e le reminiscenze di un vecchio abitante di questo mondo surreale.
Il tema centrale del film però non è la storia, bensì l'esplorazione visiva della sua bizzarra premessa: il tempo quasi completamente fermatosi che congela fino all'immobilità quasi totale l'ambiente marino - non vero e proprio protagonista ma buon comprimario - con cui interagiscono i personaggi.
Molto piacevole anche la colonna sonora di Teshikai Utollo, evocativa e mai invadente, che contribuisce a creare l'atmosfera onirica caratteristica di questo corto.