Moshidora
<b>Contiene spoiler!</b>
Se cercate un anime sportivo ad ambientazione scolastica differente dai soliti, senza troppe incredibili panzane fantasportive, Moshidora è il titolo che stavate aspettando. Non abbiamo per le mani un anime di altissimo livello, ma un anime medio-buono con una storia originale di fondo che non perde il ritmo (mai troppo acceso) e che scade nella narrazione solo nella penultima puntata (quella clou) per poi riprendersi nel finale. Un anime lento che lascia spazio ai pensieri e che fa pensare contrariamente a molti altri titoli. Forse per le tematiche affrontate e il genere di storia avrebbe funzionato meglio con protagonisti adulti e magari con un taglio narrativo maturo. La storia ruota attorno a Minami, una giovane manager di un club di baseball che prende il posto della sua amica Yuuki, ammalata e ricoverata in ospedale. Il male di cui soffre Yuuki non viene mai narrato esplicitamente ma ahimè facilmente intuibile: tumore. Minami si prende a cuore le sorti della squadra di baseball acquistando in libreria un libro sul management credendolo un libro sul baseball. Per nulla delusa dello sbaglio, prova a mettere in pratica i suggerimenti del libro alla sua squadra scolastica. Complice un insegnante non troppo carismatico ma con una buona idea per la testa, Minami rifonda la squadra, la gestisce al meglio, senza mai mancare di informare Yuuki dell'andamento della squadra. Nelle varie puntate l'attenzione dello spettatore sarà quindi non tanto sulle partite, a volte narrate in pochi passaggi decisivi, quanto sul lavoro che sta alla spalle nell'organizzazione della squadra e dei ruoli. Niente allenamenti estenuanti con catene ai polsi o copertoni da tirare quanto piuttosto incontri per motivare ed organizzare i giocatori e i loro compagni di classe. Anche i componenti della squadra non sono raccontati come dei tecno ninjia del baseball ma anzi sembrano dei giocatori normali. Naturalmente l'artificio narrativo di applicare un libro di management aziendale alla gestione di un club sportivo funziona solo nella fantasia, ma se si sospende un po' la verosimiglianza e si mette un piede oltre tale confine, il racconto diventa gradevole senza mai esagerare troppo. Purtroppo la puntata clou con il triste epilogo di Yuuki è narrata terribilmente, sarebbe bastato qualche parola in meno e silenzio in più per raccontarla meglio. Invece dopo i primi 5 minuti si fa davvero fatica a seguire la lunga lagna che ci viene proposta. Davvero peccato, per fortuna che l'anime si riprende nel finale mostrandoci l'unica vera partita dall'inizio alla fine. Consigliato agli alternativi a cui non dispiace la narrazione rispetto all'azione.
Se cercate un anime sportivo ad ambientazione scolastica differente dai soliti, senza troppe incredibili panzane fantasportive, Moshidora è il titolo che stavate aspettando. Non abbiamo per le mani un anime di altissimo livello, ma un anime medio-buono con una storia originale di fondo che non perde il ritmo (mai troppo acceso) e che scade nella narrazione solo nella penultima puntata (quella clou) per poi riprendersi nel finale. Un anime lento che lascia spazio ai pensieri e che fa pensare contrariamente a molti altri titoli. Forse per le tematiche affrontate e il genere di storia avrebbe funzionato meglio con protagonisti adulti e magari con un taglio narrativo maturo. La storia ruota attorno a Minami, una giovane manager di un club di baseball che prende il posto della sua amica Yuuki, ammalata e ricoverata in ospedale. Il male di cui soffre Yuuki non viene mai narrato esplicitamente ma ahimè facilmente intuibile: tumore. Minami si prende a cuore le sorti della squadra di baseball acquistando in libreria un libro sul management credendolo un libro sul baseball. Per nulla delusa dello sbaglio, prova a mettere in pratica i suggerimenti del libro alla sua squadra scolastica. Complice un insegnante non troppo carismatico ma con una buona idea per la testa, Minami rifonda la squadra, la gestisce al meglio, senza mai mancare di informare Yuuki dell'andamento della squadra. Nelle varie puntate l'attenzione dello spettatore sarà quindi non tanto sulle partite, a volte narrate in pochi passaggi decisivi, quanto sul lavoro che sta alla spalle nell'organizzazione della squadra e dei ruoli. Niente allenamenti estenuanti con catene ai polsi o copertoni da tirare quanto piuttosto incontri per motivare ed organizzare i giocatori e i loro compagni di classe. Anche i componenti della squadra non sono raccontati come dei tecno ninjia del baseball ma anzi sembrano dei giocatori normali. Naturalmente l'artificio narrativo di applicare un libro di management aziendale alla gestione di un club sportivo funziona solo nella fantasia, ma se si sospende un po' la verosimiglianza e si mette un piede oltre tale confine, il racconto diventa gradevole senza mai esagerare troppo. Purtroppo la puntata clou con il triste epilogo di Yuuki è narrata terribilmente, sarebbe bastato qualche parola in meno e silenzio in più per raccontarla meglio. Invece dopo i primi 5 minuti si fa davvero fatica a seguire la lunga lagna che ci viene proposta. Davvero peccato, per fortuna che l'anime si riprende nel finale mostrandoci l'unica vera partita dall'inizio alla fine. Consigliato agli alternativi a cui non dispiace la narrazione rispetto all'azione.
Si può gestire una squadra di baseball come fosse un team manager di un azienda? Secondo Moshidora sì. La trama della serie è presto detta: Minami è una normale liceale con alcuni trascorsi di baseball che, quando la sua migliore amica, manager del team di baseball, lascia il suo ruolo a causa di una malattia, decide di prenderne il posto; non sapendo nulla però sulle attività manageriali compra un libro, "Management" di Peter Ducker, considerato la bibbia del manager moderno.
Nonostante si accorga presto che il libro parla di affari e non di baseball Minami imperterrita lo usa come fonte ispirativa, e riesce a risollevare le sorti della squadra.
Devo dire che Moshidora mi è piaciuto abbastanza, complice anche un ottimo finale chiarificatore. La spiegazione delle regole del management è ben fatta e chiara, però deve piacervi il baseball, perché ce n'è davvero tanto.
Nonostante si accorga presto che il libro parla di affari e non di baseball Minami imperterrita lo usa come fonte ispirativa, e riesce a risollevare le sorti della squadra.
Devo dire che Moshidora mi è piaciuto abbastanza, complice anche un ottimo finale chiarificatore. La spiegazione delle regole del management è ben fatta e chiara, però deve piacervi il baseball, perché ce n'è davvero tanto.
