Ojii-san no Lamp
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Analisi
È una storia abbastanza particolare, una sorta di piccolo aneddoto sul fatto che il mondo cambia e progredisce, e che quindi ci insegna che bisogna stare al passo con i tempi. Questo è "Ojiisan no Lamp", un nonno che racconta la sua storia personale di quando era un ragazzo e doveva arrangiarsi con qualsiasi lavoro gli capitasse. Tutto questo finché non scopre il commercio delle lampade e pensa che ne possa ricavare un guadagno; comincia a lavorare duramente, per guadagnarsi da vivere nel settore delle lampade, e mette su famiglia. Con il passare del tempo, però, il suo commercio comincia ad andare in declino, per il fatto che il Paese si sta modernizzando, perché scopre l'elettricità, e quindi comincia a dotarsi di una rete elettrica sia centrale che provinciale, tant'è vero che persino il suo villaggio comincia a fare la stessa identica cosa, e in un impeto di rabbia distrugge il frutto del suo duro lavoro, ma capisce che ormai deve adeguarsi come tutti. Si ritorna nel presente e il nipotino gli chiede se, appunto, lui sia riuscito ad accettare la cosa, ma questo rimane in sospeso.
Personaggi
I personaggi sono inseriti nella loro cornice. Essi sono leggermente anonimi, nel senso che molti di loro fungono da comparse e nulla di più. Si intravede il protagonista crescere, svilupparsi e poi avere una battuta d'arresto. Egli nutre molto risentimento per il fatto che nessuno compra più le sue lampade, perché ormai tutti usano l'elettricità. Qui emerge quindi il lato oscuro del suo carattere, che lo porta anche a inventarsi storie sulle volpi e gli altri esseri della montagna, per convincere gli abitanti a lasciar perdere l'elettricità e comprare le sue lampade.
Grafica
La grafica è abbastanza interessante e ben concepita e realizzata. I colori sono ben gestiti e distribuiti, per rimarcare la componente reale della vicenda. I disegni sono fluidi, dinamici e regolari nei movimenti, quindi non c'è nulla di particolare da segnalare al riguardo.
Musica
La colonna sonora è abbastanza interessante, e come sempre riflette lo stato d'animo, emotivo, sentimentale e spirituale del protagonista, il quale prima si emoziona e poi si dispera, e infine si arrabbia.
Insegnamenti
Questa storia ci impartisce due o tre lezioni fondamentali: il fatto di essere abituati a un certo modo di pensare non significa che bisogna rimanere fermi e fissi nel proprio punto di vista; non si può provare risentimento verso qualcosa senza prima averla conosciuta fino in fondo; bisogna anche volersi adeguare, perché l'orgoglio non "paga".
Voto: 8,5
Analisi
È una storia abbastanza particolare, una sorta di piccolo aneddoto sul fatto che il mondo cambia e progredisce, e che quindi ci insegna che bisogna stare al passo con i tempi. Questo è "Ojiisan no Lamp", un nonno che racconta la sua storia personale di quando era un ragazzo e doveva arrangiarsi con qualsiasi lavoro gli capitasse. Tutto questo finché non scopre il commercio delle lampade e pensa che ne possa ricavare un guadagno; comincia a lavorare duramente, per guadagnarsi da vivere nel settore delle lampade, e mette su famiglia. Con il passare del tempo, però, il suo commercio comincia ad andare in declino, per il fatto che il Paese si sta modernizzando, perché scopre l'elettricità, e quindi comincia a dotarsi di una rete elettrica sia centrale che provinciale, tant'è vero che persino il suo villaggio comincia a fare la stessa identica cosa, e in un impeto di rabbia distrugge il frutto del suo duro lavoro, ma capisce che ormai deve adeguarsi come tutti. Si ritorna nel presente e il nipotino gli chiede se, appunto, lui sia riuscito ad accettare la cosa, ma questo rimane in sospeso.
Personaggi
I personaggi sono inseriti nella loro cornice. Essi sono leggermente anonimi, nel senso che molti di loro fungono da comparse e nulla di più. Si intravede il protagonista crescere, svilupparsi e poi avere una battuta d'arresto. Egli nutre molto risentimento per il fatto che nessuno compra più le sue lampade, perché ormai tutti usano l'elettricità. Qui emerge quindi il lato oscuro del suo carattere, che lo porta anche a inventarsi storie sulle volpi e gli altri esseri della montagna, per convincere gli abitanti a lasciar perdere l'elettricità e comprare le sue lampade.
Grafica
La grafica è abbastanza interessante e ben concepita e realizzata. I colori sono ben gestiti e distribuiti, per rimarcare la componente reale della vicenda. I disegni sono fluidi, dinamici e regolari nei movimenti, quindi non c'è nulla di particolare da segnalare al riguardo.
Musica
La colonna sonora è abbastanza interessante, e come sempre riflette lo stato d'animo, emotivo, sentimentale e spirituale del protagonista, il quale prima si emoziona e poi si dispera, e infine si arrabbia.
Insegnamenti
Questa storia ci impartisce due o tre lezioni fondamentali: il fatto di essere abituati a un certo modo di pensare non significa che bisogna rimanere fermi e fissi nel proprio punto di vista; non si può provare risentimento verso qualcosa senza prima averla conosciuta fino in fondo; bisogna anche volersi adeguare, perché l'orgoglio non "paga".
Voto: 8,5
"La lampada del nonno" è un cortometraggio di 25 minuti circa che racconta la storia di un giovane giapponese alle prese col frenetico avanzamento tecnologico dell'era Meji, che portò, nel giro di pochissimi anni, il Giappone da uno stato di simil-medioevo alla piena seconda rivoluzione industriale.
Sebbene il tempo a disposizione della regia non fosse molto, devo dire che è stato fatto un lavoro decisamente egregio (tanto da giustificare il 9 che gli assegno): oltre ai comparti grafico e sonoro, che sono entrambi di ottima qualità, con musiche piacevoli e suggestive e belle animazioni sovrapposte a sfondi molto colorati, anche la trama e la caratterizzazione del protagonista sono frutto di scelte azzeccate.
Si arriva alla fine senza nemmeno accorgersene, e nel mentre si è conquistati dalla suggestività di un paese così affascinante come è il Giappone. Questo grazie alla somma di tanti piccoli accorgimenti, che, nonostante consistano nella pratica in semplici accenni a varie tematiche (come quello ai mostri e agli spiriti del folklore nipponico), contribuiscono a rendere l'opera un quadro a tutto tondo del periodo, impreziosendo notevolmente la visione.
Il protagonista credo possa essere un buon esempio di persona motivata e energica che, dinanzi alle meraviglie del progresso, cerca di assecondare il flusso della corrente e di sfruttarlo a proprio vantaggio per elevarsi dalla sua povertà, cogliendo le occasioni che gli si presentano.
Allo stesso tempo, emerge anche una sorta di morale: per quanto la nostra volontà sia forte, non siamo che formiche all'interno di un immenso mondo in evoluzione. Pertanto, saremo sempre e comunque noi a doverci adattare a ciò che ci circonda, mai il contrario. Se sapremo concretizzare in pratica questa formuletta, avremo successo, altrimenti la fortuna potrebbe abbandonarci in ogni momento!
Ho trovato questo corto per puro caso, ma, andando a concludere, ritengo doveroso consigliarne la visione a chiunque nutra un qualche interesse per la storia e la cultura giapponesi. Non è assolutamente tempo sprecato!
Sebbene il tempo a disposizione della regia non fosse molto, devo dire che è stato fatto un lavoro decisamente egregio (tanto da giustificare il 9 che gli assegno): oltre ai comparti grafico e sonoro, che sono entrambi di ottima qualità, con musiche piacevoli e suggestive e belle animazioni sovrapposte a sfondi molto colorati, anche la trama e la caratterizzazione del protagonista sono frutto di scelte azzeccate.
Si arriva alla fine senza nemmeno accorgersene, e nel mentre si è conquistati dalla suggestività di un paese così affascinante come è il Giappone. Questo grazie alla somma di tanti piccoli accorgimenti, che, nonostante consistano nella pratica in semplici accenni a varie tematiche (come quello ai mostri e agli spiriti del folklore nipponico), contribuiscono a rendere l'opera un quadro a tutto tondo del periodo, impreziosendo notevolmente la visione.
Il protagonista credo possa essere un buon esempio di persona motivata e energica che, dinanzi alle meraviglie del progresso, cerca di assecondare il flusso della corrente e di sfruttarlo a proprio vantaggio per elevarsi dalla sua povertà, cogliendo le occasioni che gli si presentano.
Allo stesso tempo, emerge anche una sorta di morale: per quanto la nostra volontà sia forte, non siamo che formiche all'interno di un immenso mondo in evoluzione. Pertanto, saremo sempre e comunque noi a doverci adattare a ciò che ci circonda, mai il contrario. Se sapremo concretizzare in pratica questa formuletta, avremo successo, altrimenti la fortuna potrebbe abbandonarci in ogni momento!
Ho trovato questo corto per puro caso, ma, andando a concludere, ritengo doveroso consigliarne la visione a chiunque nutra un qualche interesse per la storia e la cultura giapponesi. Non è assolutamente tempo sprecato!
'Ojii-san no Lamp' (Wakate Animator Ikusei Project) è un OAV di circa 25 minuti, prodotto da Telecom Animation Film, che risale al 2011. Si mostra come un cortometraggio assai breve, ma in grado di toccare profondamente lo spettatore.
La trama è semplice e lineare: forse è proprio questo il suo punto di forza. Narra di un giovane ragazzo, che, per mantenersi, accetta ogni tipo di lavoro che gli venga offerto: da quelli più faticosi a quelli più leggeri. Un giorno, attraversando la strada per poter tornare nella stalla nella quale gli era concesso di vivere dal suo datore di lavoro, vede per la prima volta in vita sua una lampada a olio, ai tempi, oggetto più unico che raro, specialmente per la zona nella quale il giovane viveva. Stupito e folgorato da questo meraviglioso ma soprattutto utile oggetto, decide di lavorare come venditore di lampade, percependo in questo il suo destino. Così inizierà la sua emozionante e pacata storia.
Per quanto la sua durata sia limitata, posso dire con fermezza di essere rimasto notevolmente soddisfatto da questo cortometraggio. Un elemento che permette meglio di immedesimarsi nella storia, e di capirne meglio il suo significato, è la stupefacente narrazione: infatti, gli sviluppi vengono portati avanti da un uomo anziano - o, in questo caso, nonno - che racconta al nipote questa suggestiva "favola". Nonostante sembrino distanti, vi sono presenti anche diversi fattori storici: il più evidente, e quello sul quale si basa l'intera storia, è l'introduzione della luce tramite lampada a olio... e non solo. Il finale, nonostante sia facilmente intuibile, resta in egual modo sublime e intenso, tanto da lasciare una grande emozione colma di drammaticità.
Riguardo al lato tecnico, si può solamente dire che rasenta la perfezione. Il livello delle animazioni è eccellente, in grado di donarci ottimi giochi di luce con eccelsi panorami. La riproduzione delle antiche usanze giapponesi è molto fedele, tanto da aggiungere all'interno del cortometraggio anche creature mitologiche, tipiche del folklore di quest'affascinante popolazione. Le colonne sonore, compresa la fantastica opening di Crazy Ken Band, si adattano pienamente al contesto, rendendo il tutto più realistico e suggestivo.
Nel complesso, 'Ojii-san no Lamp' si mostra come un'opera semplice, capace di lasciare il segno nel cuore dello spettatore con la sua tenera e delicata storia.
La trama è semplice e lineare: forse è proprio questo il suo punto di forza. Narra di un giovane ragazzo, che, per mantenersi, accetta ogni tipo di lavoro che gli venga offerto: da quelli più faticosi a quelli più leggeri. Un giorno, attraversando la strada per poter tornare nella stalla nella quale gli era concesso di vivere dal suo datore di lavoro, vede per la prima volta in vita sua una lampada a olio, ai tempi, oggetto più unico che raro, specialmente per la zona nella quale il giovane viveva. Stupito e folgorato da questo meraviglioso ma soprattutto utile oggetto, decide di lavorare come venditore di lampade, percependo in questo il suo destino. Così inizierà la sua emozionante e pacata storia.
Per quanto la sua durata sia limitata, posso dire con fermezza di essere rimasto notevolmente soddisfatto da questo cortometraggio. Un elemento che permette meglio di immedesimarsi nella storia, e di capirne meglio il suo significato, è la stupefacente narrazione: infatti, gli sviluppi vengono portati avanti da un uomo anziano - o, in questo caso, nonno - che racconta al nipote questa suggestiva "favola". Nonostante sembrino distanti, vi sono presenti anche diversi fattori storici: il più evidente, e quello sul quale si basa l'intera storia, è l'introduzione della luce tramite lampada a olio... e non solo. Il finale, nonostante sia facilmente intuibile, resta in egual modo sublime e intenso, tanto da lasciare una grande emozione colma di drammaticità.
Riguardo al lato tecnico, si può solamente dire che rasenta la perfezione. Il livello delle animazioni è eccellente, in grado di donarci ottimi giochi di luce con eccelsi panorami. La riproduzione delle antiche usanze giapponesi è molto fedele, tanto da aggiungere all'interno del cortometraggio anche creature mitologiche, tipiche del folklore di quest'affascinante popolazione. Le colonne sonore, compresa la fantastica opening di Crazy Ken Band, si adattano pienamente al contesto, rendendo il tutto più realistico e suggestivo.
Nel complesso, 'Ojii-san no Lamp' si mostra come un'opera semplice, capace di lasciare il segno nel cuore dello spettatore con la sua tenera e delicata storia.