Generator Gawl
Questo titolo è un esempio di come si possa ottenere un prodotto non eccezionale, ma comunque buono, utilizzando del materiale ampiamente già visto.
"Generator Gawl", infatti, non propone nulla che non si sia già visto in molte altre storie incentrate sul viaggio nel tempo, anche i personaggi che propone sono tipi classici già visti in molte altre occasioni. Tuttavia la serie sa proporre la sua storia in maniera dinamica, mescolandola abbastanza bene pure con altri generi (come la commedia scolastica o il dramma), riesce ad inserire nella parte finale alcuni colpi di scena che, pur non essendo neanche questi originali, impediscono alla trama di essere il classico 'i buoni vincono e i cattivi perdono, fine' e anche i personaggi, se da un lato non hanno evoluzioni perché sono tutti tipi già ben definiti, tuttavia ricevono un approfondimento che permette di empatizzare con loro.
Tutto questo non vuol dire che manchino i difetti: i combattimenti sono brevi e neanche troppo spettacolari, si limitano alle solite super acrobazie con qualche colpo e raggio energetico qui e là; inoltre gli episodi dal 2° al 6° non sono inutili ma seguono uno schema un po' ripetitivo e lo scontro finale non è deludente ma può trasmettere una sensazione di affrettato. Quindi sarebbe stato meglio togliere un po' di spazio alla trama di questi primi episodi per darlo a quella del finale.
Infine le animazioni sono di buon livello e il design gradevole, con alcuni echi evangeliani, abbastanza epica la sigla iniziale e piuttosto simpatica quella finale.
Insomma, "Generator Gawl" è un buon esempio di titolo senza infamia e senza lode che sa coinvolgere, ma sarebbe stato ancora migliore se avesse avuto coreografie d'azione più elaborate e una parte finale più accurata.
"Generator Gawl", infatti, non propone nulla che non si sia già visto in molte altre storie incentrate sul viaggio nel tempo, anche i personaggi che propone sono tipi classici già visti in molte altre occasioni. Tuttavia la serie sa proporre la sua storia in maniera dinamica, mescolandola abbastanza bene pure con altri generi (come la commedia scolastica o il dramma), riesce ad inserire nella parte finale alcuni colpi di scena che, pur non essendo neanche questi originali, impediscono alla trama di essere il classico 'i buoni vincono e i cattivi perdono, fine' e anche i personaggi, se da un lato non hanno evoluzioni perché sono tutti tipi già ben definiti, tuttavia ricevono un approfondimento che permette di empatizzare con loro.
Tutto questo non vuol dire che manchino i difetti: i combattimenti sono brevi e neanche troppo spettacolari, si limitano alle solite super acrobazie con qualche colpo e raggio energetico qui e là; inoltre gli episodi dal 2° al 6° non sono inutili ma seguono uno schema un po' ripetitivo e lo scontro finale non è deludente ma può trasmettere una sensazione di affrettato. Quindi sarebbe stato meglio togliere un po' di spazio alla trama di questi primi episodi per darlo a quella del finale.
Infine le animazioni sono di buon livello e il design gradevole, con alcuni echi evangeliani, abbastanza epica la sigla iniziale e piuttosto simpatica quella finale.
Insomma, "Generator Gawl" è un buon esempio di titolo senza infamia e senza lode che sa coinvolgere, ma sarebbe stato ancora migliore se avesse avuto coreografie d'azione più elaborate e una parte finale più accurata.
"Generator Gawl" si propone con una veste che è tipica delle serie di fine anni Novanta: modesta cura per le animazioni - e in questo caso, anche maggiore -, design piuttosto canonico ma apprezzabile, colorazione molto accentuata ma altrettanto piacevole. Insomma, detiene un sostegno stilistico che è raramente difficile da apprezzare. Se poi il titolo dimostra di avere anche delle potenzialità dal punto di vista narrativo, sebbene non ci si aspetti granché da un nuovo brodo fantascientifico con tanto di super-entità celate da forma umana, la visione risulta piuttosto intrigante.
L'opera della Tatsunoko, che ripesca un genere piuttosto trascurato, ereditato dai vari "Guyver" e "Tekkaman", è passata quasi inosservata da noi, nonostante l'ottima edizione fornita da Dynit. Pur presentandosi in maniera lineare, la serie parte dai toni distesi dei primi episodi per culminare in un epilogo quasi solenne - non privo di imperfezioni - che segue varie delucidazioni - sotto forma di determinanti flashback - sulla consistente trama. Tutto pare sia stato amalgamato molto bene in soli dodici episodi. Perfino i personaggi, per nulla appariscenti sotto il profilo estetico, rivelano man mano una caratterizzazione psicologica di tutto rispetto.
I protagonisti sono per l'appunto tre ragazzi, di carattere molto differente, piombati dal futuro, per un motivo che non verrà svelato presto: li vediamo fin da subito alle prese con una serie di disguidi dovuti al difficoltoso ambientamento e alla 'ficcanasaggine' di una certa ragazza, Masami, che stringerà con Gawl, il più 'stupido' dei tre giovanotti, un'immediata inimicizia.
L'incipit dell'opera svela dunque un lato umoristico che tuttavia non ne costituisce la vera sostanza. "Generator Gawl" si mostra del tutto solo tramite un graduale decollo, senza mai accusare gravi indebolimenti nella sceneggiatura, cali d'azione, ovvietà o quant'altro.
Non è imperdibile, ma senza dubbio consigliato agli amanti della sci-fi.
L'opera della Tatsunoko, che ripesca un genere piuttosto trascurato, ereditato dai vari "Guyver" e "Tekkaman", è passata quasi inosservata da noi, nonostante l'ottima edizione fornita da Dynit. Pur presentandosi in maniera lineare, la serie parte dai toni distesi dei primi episodi per culminare in un epilogo quasi solenne - non privo di imperfezioni - che segue varie delucidazioni - sotto forma di determinanti flashback - sulla consistente trama. Tutto pare sia stato amalgamato molto bene in soli dodici episodi. Perfino i personaggi, per nulla appariscenti sotto il profilo estetico, rivelano man mano una caratterizzazione psicologica di tutto rispetto.
I protagonisti sono per l'appunto tre ragazzi, di carattere molto differente, piombati dal futuro, per un motivo che non verrà svelato presto: li vediamo fin da subito alle prese con una serie di disguidi dovuti al difficoltoso ambientamento e alla 'ficcanasaggine' di una certa ragazza, Masami, che stringerà con Gawl, il più 'stupido' dei tre giovanotti, un'immediata inimicizia.
L'incipit dell'opera svela dunque un lato umoristico che tuttavia non ne costituisce la vera sostanza. "Generator Gawl" si mostra del tutto solo tramite un graduale decollo, senza mai accusare gravi indebolimenti nella sceneggiatura, cali d'azione, ovvietà o quant'altro.
Non è imperdibile, ma senza dubbio consigliato agli amanti della sci-fi.
Pecco di eccesso con questo 8, che è un sette e mezzo, ma credo che questa serie se lo meriti. Vidi Generator Gawl ancora in VHS quando arrivò in Italia la prima volta e mi piacque tanto che recentemente l'ho rivista e non ho provato delusione, come invece spesso capita con gli anime con qualche anno sul groppone, e credo che questo sia un pregio niente male.
Generator Gawl ha una di quelle trame ingarbugliate che gioca sul "Paradosso del nonno", ossia il problema fisico-temporale che si presenterebbe se un evento venisse deciso da soggetti proveniente dal futuro del medesimo filone di eventi che si va a costituire, ovvero che tale evento va compiuto due volte sia dai se stessi in prima istanza, sia dai se stessi nel secondo momento temporale (quindi nel passato e nel presente).
<b>Attenzione! Spoiler!</b>
Tre soggetti del futuro usano una pseudomacchina del tempo per andare nel proprio passato a modificare l'evento centrale del cambio tecnologico che il mondo ha subito. Facendo questo però generano l'evento centrale stesso, ossia sono loro quelli che hanno permesso che il salto di qualità tecnologica fosse possibile. Ovviamente non sono coscienti di essere loro i fautori dell'evento che vogliono evitare, e inoltre non sono liberi di agire dopo il loro salto indietro, infatti il jump l'hanno fatto anche dei rappresentanti del gruppo scienziati del futuro. Questi ovviamente non voglio perdere la loro tecnologia biomeccanica all'avanguardia, che prevede una "cellula inclusiva" che, inclusa in soggetti predisposti, permette di creare i guerrieri perfetti (i generator), i quali possono contare su di un esoscheletro biocompatibile generato da essi stessi.
Uno dei tre eroi Gawl è un Generator di 5° livello, la sua cellula inclusiva è pertanto una cellula perfetta ed è anche il motivo per cui ci sarà il salto in avanti a livello tecnologico. Inoltre Koji e Ryo, gli altri due, sono due scienziati e a causa delle influenze sfasate dello spazio tempo si ritrovano a essere le chiavi per far comprendere la cellula inclusiva nel ventesimo secolo.
Che dire la storia intriga, anche perché i tre soggetti hanno tre personalità diverse, tutte ben curate e tutte in continuo confronto e contrasto. Le persone con cui poi entreranno in contatto nel ventesimo secolo cambiano anche molto le loro prospettive e le loro visioni, il concetto di giusto e sbagliato si sposta e si mitiga, e non è tutto bianco o nero, come credevano e speravano i tre. Ogni cosa ha infatti più perché e il finale a cui si arriva devo dire che è notevole, per nulla scontato e per fortuna non buonista da fare schifo, come invece ci si aspetterebbe.
<b>Fine spoiler</b>
Sotto il profilo tecnico direi che è una buona serie; i disegni e le musiche non sono male, siamo nel '98 ricordiamocelo, e ha comunque un tratto che compete con le serie moderne, quindi niente da dire e qualche piccolo errore glielo si perdona.
Questa serie ha la pecca di essere molto breve e in alcuni punti dispersiva, costringendo poi a un'accelerata nelle spiegazioni, ma c'è da dire che le spiegazioni ci sono tutte, quindi glielo si può condonare. Senza dubbio è una serie che consiglio.
Generator Gawl ha una di quelle trame ingarbugliate che gioca sul "Paradosso del nonno", ossia il problema fisico-temporale che si presenterebbe se un evento venisse deciso da soggetti proveniente dal futuro del medesimo filone di eventi che si va a costituire, ovvero che tale evento va compiuto due volte sia dai se stessi in prima istanza, sia dai se stessi nel secondo momento temporale (quindi nel passato e nel presente).
<b>Attenzione! Spoiler!</b>
Tre soggetti del futuro usano una pseudomacchina del tempo per andare nel proprio passato a modificare l'evento centrale del cambio tecnologico che il mondo ha subito. Facendo questo però generano l'evento centrale stesso, ossia sono loro quelli che hanno permesso che il salto di qualità tecnologica fosse possibile. Ovviamente non sono coscienti di essere loro i fautori dell'evento che vogliono evitare, e inoltre non sono liberi di agire dopo il loro salto indietro, infatti il jump l'hanno fatto anche dei rappresentanti del gruppo scienziati del futuro. Questi ovviamente non voglio perdere la loro tecnologia biomeccanica all'avanguardia, che prevede una "cellula inclusiva" che, inclusa in soggetti predisposti, permette di creare i guerrieri perfetti (i generator), i quali possono contare su di un esoscheletro biocompatibile generato da essi stessi.
Uno dei tre eroi Gawl è un Generator di 5° livello, la sua cellula inclusiva è pertanto una cellula perfetta ed è anche il motivo per cui ci sarà il salto in avanti a livello tecnologico. Inoltre Koji e Ryo, gli altri due, sono due scienziati e a causa delle influenze sfasate dello spazio tempo si ritrovano a essere le chiavi per far comprendere la cellula inclusiva nel ventesimo secolo.
Che dire la storia intriga, anche perché i tre soggetti hanno tre personalità diverse, tutte ben curate e tutte in continuo confronto e contrasto. Le persone con cui poi entreranno in contatto nel ventesimo secolo cambiano anche molto le loro prospettive e le loro visioni, il concetto di giusto e sbagliato si sposta e si mitiga, e non è tutto bianco o nero, come credevano e speravano i tre. Ogni cosa ha infatti più perché e il finale a cui si arriva devo dire che è notevole, per nulla scontato e per fortuna non buonista da fare schifo, come invece ci si aspetterebbe.
<b>Fine spoiler</b>
Sotto il profilo tecnico direi che è una buona serie; i disegni e le musiche non sono male, siamo nel '98 ricordiamocelo, e ha comunque un tratto che compete con le serie moderne, quindi niente da dire e qualche piccolo errore glielo si perdona.
Questa serie ha la pecca di essere molto breve e in alcuni punti dispersiva, costringendo poi a un'accelerata nelle spiegazioni, ma c'è da dire che le spiegazioni ci sono tutte, quindi glielo si può condonare. Senza dubbio è una serie che consiglio.
Breve serie, che non da ne' toglie nulla al mondo degli anime, non per questo però risulta spiacevole o una perdita di tempo guardarla. Non sono ineccepibili i disegni e le animazioni abbastanza buone soprattutto se paragonate a quelle dei suoi contemporanei; da premiare il finale che seppur con qualche ingarbuglio logico riesce a distaccarsi dalla solita vista e rivista conclusione e farci sperare che siano sempre di più gli anime a tentare strade diverse dai soliti sentieri battuti.
Appena finito di vedere....è stupendo!! Ottima storia, come l'animazione soprattutto nelle scene d'azione!! è davvero bello!! I colpi di scena non mancano nella parte finale dell'anime, che attirano soprattutto grazie ai personaggi molto carismatici!
Realizzazione tecnica decisamente sottotono per una serie di quell'anno.
I punti forti di questo anime sono i personaggi e la trama dei primi episodi.
I punti deboli invece sono tutti gli utlimi episodi che hanno una trama veramente orribile e le bioarmature , mai mi è capitato di vederne di così brutte(ispirate agli insetti) ma sopratutto così smorte.
I punti forti di questo anime sono i personaggi e la trama dei primi episodi.
I punti deboli invece sono tutti gli utlimi episodi che hanno una trama veramente orribile e le bioarmature , mai mi è capitato di vederne di così brutte(ispirate agli insetti) ma sopratutto così smorte.
Un titolo uscito in sordina molto piacevole da guardare. L'idea generale delle bioarmature ricorda un pò Guyver, e questo non può che giovare all'anime.
LA storia è molto bella, anche se nel finale si complica notevolmente rendendo parecchio difficile capire il senso; però è assolutamente imprevedibile.
Una particolare nota di merito all'audio che "spacca" ( I want out è un pezzo di rara bellezza) e alla fattura dei DVD davvero pregevole (menù ben fatti e ricchi di extra).
LA storia è molto bella, anche se nel finale si complica notevolmente rendendo parecchio difficile capire il senso; però è assolutamente imprevedibile.
Una particolare nota di merito all'audio che "spacca" ( I want out è un pezzo di rara bellezza) e alla fattura dei DVD davvero pregevole (menù ben fatti e ricchi di extra).
Trama di fondo niente male, peccato per la forma episodica (ogni puntata una trasformazione ed un mostro da battere) che mal si addice secondo me ad una serie così breve e per la caratterizzazione dei personaggi nn eccelsa. Carino il finale anche se un po' precipitoso.
Comunque godible.
Comunque godible.