Ro-Kyu-Bu!
"Ro-Kyu-Bu!" è uno di quegli anime che non ti aspetti di vedere, ma, quando lo fai, ti sorprende. Ero un po' scettico a riguardo, un ecchi con delle ragazzine delle elementari non era il massimo, però ho voluto vedere questo lato oscuro degli anime; tra l'altro il genere "sport" non è tra i miei preferiti, anzi, cerco di evitarlo.
Dopo averlo visto, purtroppo mi è piaciuto, la opening è carina, i disegni sono fatti bene, la storia regge, con commedia, una punta di sentimentale, insomma un anime di qualità, finché non arrivano le parti imbarazzanti, e mi viene voglia di mettermi le mani nei capelli a pensare che sono ragazzine delle elementari... però non hanno il minimo carattere da bambina, anzi sono caratterialmente simili alle adulte, quindi questo mi fa scordare in quelle situazioni la loro età.
Ogni episodio è volato via liscio come l'olio, molto gradevole e mai noioso.
La trama, stretta stretta: un ragazzo che ormai ha abbandonato il basket un giorno viene corrotto dalla zia (presidente della squadra) con uno strano disegno che il ragazzo ha disegnato da piccolo, e lo forza ad allenare una squadra di basket femminile delle elementari. Andando avanti nella storia, dopo varie difficoltà, il ragazzo si affeziona sempre di più alla passione che hanno queste ragazzine per il basket, e diventa il loro coach principale.
Merita assolutamente di essere visto.
Dopo averlo visto, purtroppo mi è piaciuto, la opening è carina, i disegni sono fatti bene, la storia regge, con commedia, una punta di sentimentale, insomma un anime di qualità, finché non arrivano le parti imbarazzanti, e mi viene voglia di mettermi le mani nei capelli a pensare che sono ragazzine delle elementari... però non hanno il minimo carattere da bambina, anzi sono caratterialmente simili alle adulte, quindi questo mi fa scordare in quelle situazioni la loro età.
Ogni episodio è volato via liscio come l'olio, molto gradevole e mai noioso.
La trama, stretta stretta: un ragazzo che ormai ha abbandonato il basket un giorno viene corrotto dalla zia (presidente della squadra) con uno strano disegno che il ragazzo ha disegnato da piccolo, e lo forza ad allenare una squadra di basket femminile delle elementari. Andando avanti nella storia, dopo varie difficoltà, il ragazzo si affeziona sempre di più alla passione che hanno queste ragazzine per il basket, e diventa il loro coach principale.
Merita assolutamente di essere visto.
Come ripescato da un sogno, Sagou Aoyama riesce a portare nel mondo degli anime "Ro-Kyu-Bu!", una sport-comedy giapponese che riesce nell'intento di stupire i più affiatati del genere in questione.
La storia verte su Subaru Hasegawa, un noto giocatore di basket della sua scuola, nato e vissuto con la bella Aoi (che viene spesso chiamata "presidentessa"), sua compagna d'infanzia. Purtroppo Subaru (per motivi non precisati) viene accusato dalla squadra di essere un lolicon (ovvero un amante delle minorenni). La squadra si scioglie e da allora Subaru ne risente profondamente. Non sente più rinascere dentro di sé la passione per il basket, fino a quando sua zia (maestra in una scuola elementare) lo costringe ad allenare cinque delle sue alunne più talentuose del basket. Agli occhi del coach Subaru vengono proposte:
- Tomoka Minato, ragazzina dall'aspetto ben curato dai vivacissimi capelli di un rosa molto acceso. Tomoka è l'unica delle ragazze che ha giocato a basket prima d'ora ed è anche molto brava nei tiri liberi. Tomoka diviene ben presto la preferita in assoluto di Subaru e la prima che gli conferisce di nuovo la sua passione per il basket.
- Maho Misawa, la più trasgressiva del gruppo, ricca e di aspetto nobile. Maho è anche un'ottima compagna con cui fare squadra, non è assolutamente una ragazzina snob, ma sa sfruttare i suoi beni anche con le sue compagne. E' alta, flessibile e veloce, ma non è molto brava nei tiri. Tende spesso a perdere la calma.
- Saki Nagatsuka, la "saggia" del gruppo, che attira molto le aspettative di Subaru per la sua impulsività di leader del gruppo.
- Hinata Hakamada, gentile con Subaru e con le sue amichette, cerca di dare sempre il massimo ogni volta, con ottimi risultati; nonostante sia la bimba più piccolina del gruppo, è molto amata dalle altre e non viene mai messa a disagio. E' piccola ma veloce e scattante con movimenti rapidi e fluidi da fare invidia.
- Airi Kashii, la più alta del gruppo ma la più bambina dentro. Airi per colpa della sua altezza fa molta fatica a relazionarsi e soprattutto è assolutamente immatura per la sua età. E' negata nel basket come in qualsiasi alta cosa e verrà messa sempre a dura prova da Subaru, fino a raggiungere la perfezione come difensore nella squadra.
L'anime è composto da soli dodici episodi e l'impatto visivo di ognuno è caratterizzato da colori vivacissimi. Ad ognuna di queste ragazze è stato dato un soprannome dall'infermiera della loro scuola, così che ognuna di loro abbia la propria caratteristica.
La storia verte su Subaru Hasegawa, un noto giocatore di basket della sua scuola, nato e vissuto con la bella Aoi (che viene spesso chiamata "presidentessa"), sua compagna d'infanzia. Purtroppo Subaru (per motivi non precisati) viene accusato dalla squadra di essere un lolicon (ovvero un amante delle minorenni). La squadra si scioglie e da allora Subaru ne risente profondamente. Non sente più rinascere dentro di sé la passione per il basket, fino a quando sua zia (maestra in una scuola elementare) lo costringe ad allenare cinque delle sue alunne più talentuose del basket. Agli occhi del coach Subaru vengono proposte:
- Tomoka Minato, ragazzina dall'aspetto ben curato dai vivacissimi capelli di un rosa molto acceso. Tomoka è l'unica delle ragazze che ha giocato a basket prima d'ora ed è anche molto brava nei tiri liberi. Tomoka diviene ben presto la preferita in assoluto di Subaru e la prima che gli conferisce di nuovo la sua passione per il basket.
- Maho Misawa, la più trasgressiva del gruppo, ricca e di aspetto nobile. Maho è anche un'ottima compagna con cui fare squadra, non è assolutamente una ragazzina snob, ma sa sfruttare i suoi beni anche con le sue compagne. E' alta, flessibile e veloce, ma non è molto brava nei tiri. Tende spesso a perdere la calma.
- Saki Nagatsuka, la "saggia" del gruppo, che attira molto le aspettative di Subaru per la sua impulsività di leader del gruppo.
- Hinata Hakamada, gentile con Subaru e con le sue amichette, cerca di dare sempre il massimo ogni volta, con ottimi risultati; nonostante sia la bimba più piccolina del gruppo, è molto amata dalle altre e non viene mai messa a disagio. E' piccola ma veloce e scattante con movimenti rapidi e fluidi da fare invidia.
- Airi Kashii, la più alta del gruppo ma la più bambina dentro. Airi per colpa della sua altezza fa molta fatica a relazionarsi e soprattutto è assolutamente immatura per la sua età. E' negata nel basket come in qualsiasi alta cosa e verrà messa sempre a dura prova da Subaru, fino a raggiungere la perfezione come difensore nella squadra.
L'anime è composto da soli dodici episodi e l'impatto visivo di ognuno è caratterizzato da colori vivacissimi. Ad ognuna di queste ragazze è stato dato un soprannome dall'infermiera della loro scuola, così che ognuna di loro abbia la propria caratteristica.
Un voto è qualcosa di oggettivo, ma, allo stesso tempo, può essere estremamente soggettivo. Un 7 rappresenta, alle volte, una promozione piena per un anime di cui ci aspettava veramente poco; oppure una critica verso una serie dalle premesse più che invitanti.
Il caso di "Ro-Kyu-Bu!", almeno per il sottoscritto, si attiene al primo esempio. Una serie di 12 episodi che, all'apparenza, poteva sembrare carino, ma niente di più. Invece, ecco che ci sorprende grazie a una storia intrigante, personaggi semplici, ma comunque completi. Non sarà un capolavoro, ma è stato in grado di farmi divertire, appassionare, commuovere… e questo basta.
Una commedia sportiva, piena di "moe" e agonismo. Un'accoppiata che, almeno in questo caso, si è rivelata vincente.
Tutto inizia con Hasegawa Subaru, un ragazzo di prima superiore, amante del basket, ma costretto all'inattività in seguito alla sospensione di un anno del club di basket della scuola. La delusione è palpabile, soprattutto visto il suo amore per tale sport. Tutto sembra far credere che ci abbia messo una pietra sopra, almeno per il momento. Ma ecco che compare l'energica zia , che lo costringe (quasi) ad allenare un gruppo di cinque bambine dell'elementari.
Inizialmente si tratta solo di un'esperienza di tre giorni, ma l'energia e la passione con cui giocano quelle piccole pesti lo colpiscono nel profondo. Così Subaru decide di assecondare i voleri della zia, e prende sotto le sue cure Tomoka, Maho, Airi, Hinata e Saki.
Come già si può capire, il semplice fatto di trattare con cinque ragazzine, pregiudica una buone dose di "moe". Occhioni grandi e vocine gentili, una bella scelta, se accostata alle palle di basket che, quasi, le sovrastano. Ma, al di là della loro piccola statura, mostrano caratteri più che complessi e ben definiti. Niente di così drammatico, in fin dei conti si tratta di bambine. Ma giusto quel pizzico di introspezione, capace di farle risaltare maggiormente.
Forse l'unico che rimane più "piatto" è proprio il protagonista, Subaru, che non riesce a distaccarsi dai soliti cliché. Impacciato con le ragazze, un pochino lolicon (amante delle bambine) e, ovviamente, talmente ossessionato dal basket da non accorgersi delle attenzioni delle fanciulle che lo circondano.
Tomoka, la punta di diamante della squadra, si innamora subito di lui. E tale rapporto mi ha lasciato perplesso per tutta la vicenda. Che cosa significa quello sguardo di ammirazione di Subaru? Semplice stupore di fronte alla bravura della bambina, oppure qualcosa di più? Spero il primo caso, essenzialmente per due ragioni: Tomoka frequenta soltanto le elementari e, ancora più importante, c'è un'altra ragazza, ben più "papabile", che cerca di conquistare il cuore di Subaru. Chi? Aoi, l'amica d'infanzia.
La grafica è piuttosto semplice. Toni chiari e sereni, sfondi luminosi e personaggi realizzati in modo tale da non far sorgere eventuali imbarazzi. Troppo spesso troviamo bambine con il corpo fin troppo maturo, almeno in questo caso si è scelto, saggiamente, di disegnarle proprio come ragazzine della loro età.
Il reparto audio è discreto. Musiche leggere, che tengono alla perfezione l'atmosfera da commedia. Durante le sfide di basket vi è giusto un'accelerata, ma niente di così complicato. Buono il doppiaggio e piacevole la regia, che è stata in grado di creare 12 episodi scorrevoli e ben armonizzati. Nessuna accelerazione o decelerazione particolare, la storia scorre piacevolmente in maniera blanda.
Insomma "Ro-Kyu-Bu!" è un anime tutto da gustarsi. Forse non rimarrà impresso nella memoria come uno delle serie più belle, ma, alle volte, fa anche bene rilassarsi con un'opera che non pretende niente di più, se non dare allo spettatore momenti piacevoli e divertenti.
Personaggi ben costituiti, una trama coerente e una crescita costante dei vari protagonisti. In fin dei conti, potremmo considerare i vari allenamenti di basket come una metafora della vita. Ci saranno momenti difficili e ostacoli da superare, ma con la forza di volontà e l'aiuto degli amici, nulla è impossibile.
Voto finale: 7
Il caso di "Ro-Kyu-Bu!", almeno per il sottoscritto, si attiene al primo esempio. Una serie di 12 episodi che, all'apparenza, poteva sembrare carino, ma niente di più. Invece, ecco che ci sorprende grazie a una storia intrigante, personaggi semplici, ma comunque completi. Non sarà un capolavoro, ma è stato in grado di farmi divertire, appassionare, commuovere… e questo basta.
Una commedia sportiva, piena di "moe" e agonismo. Un'accoppiata che, almeno in questo caso, si è rivelata vincente.
Tutto inizia con Hasegawa Subaru, un ragazzo di prima superiore, amante del basket, ma costretto all'inattività in seguito alla sospensione di un anno del club di basket della scuola. La delusione è palpabile, soprattutto visto il suo amore per tale sport. Tutto sembra far credere che ci abbia messo una pietra sopra, almeno per il momento. Ma ecco che compare l'energica zia , che lo costringe (quasi) ad allenare un gruppo di cinque bambine dell'elementari.
Inizialmente si tratta solo di un'esperienza di tre giorni, ma l'energia e la passione con cui giocano quelle piccole pesti lo colpiscono nel profondo. Così Subaru decide di assecondare i voleri della zia, e prende sotto le sue cure Tomoka, Maho, Airi, Hinata e Saki.
Come già si può capire, il semplice fatto di trattare con cinque ragazzine, pregiudica una buone dose di "moe". Occhioni grandi e vocine gentili, una bella scelta, se accostata alle palle di basket che, quasi, le sovrastano. Ma, al di là della loro piccola statura, mostrano caratteri più che complessi e ben definiti. Niente di così drammatico, in fin dei conti si tratta di bambine. Ma giusto quel pizzico di introspezione, capace di farle risaltare maggiormente.
Forse l'unico che rimane più "piatto" è proprio il protagonista, Subaru, che non riesce a distaccarsi dai soliti cliché. Impacciato con le ragazze, un pochino lolicon (amante delle bambine) e, ovviamente, talmente ossessionato dal basket da non accorgersi delle attenzioni delle fanciulle che lo circondano.
Tomoka, la punta di diamante della squadra, si innamora subito di lui. E tale rapporto mi ha lasciato perplesso per tutta la vicenda. Che cosa significa quello sguardo di ammirazione di Subaru? Semplice stupore di fronte alla bravura della bambina, oppure qualcosa di più? Spero il primo caso, essenzialmente per due ragioni: Tomoka frequenta soltanto le elementari e, ancora più importante, c'è un'altra ragazza, ben più "papabile", che cerca di conquistare il cuore di Subaru. Chi? Aoi, l'amica d'infanzia.
La grafica è piuttosto semplice. Toni chiari e sereni, sfondi luminosi e personaggi realizzati in modo tale da non far sorgere eventuali imbarazzi. Troppo spesso troviamo bambine con il corpo fin troppo maturo, almeno in questo caso si è scelto, saggiamente, di disegnarle proprio come ragazzine della loro età.
Il reparto audio è discreto. Musiche leggere, che tengono alla perfezione l'atmosfera da commedia. Durante le sfide di basket vi è giusto un'accelerata, ma niente di così complicato. Buono il doppiaggio e piacevole la regia, che è stata in grado di creare 12 episodi scorrevoli e ben armonizzati. Nessuna accelerazione o decelerazione particolare, la storia scorre piacevolmente in maniera blanda.
Insomma "Ro-Kyu-Bu!" è un anime tutto da gustarsi. Forse non rimarrà impresso nella memoria come uno delle serie più belle, ma, alle volte, fa anche bene rilassarsi con un'opera che non pretende niente di più, se non dare allo spettatore momenti piacevoli e divertenti.
Personaggi ben costituiti, una trama coerente e una crescita costante dei vari protagonisti. In fin dei conti, potremmo considerare i vari allenamenti di basket come una metafora della vita. Ci saranno momenti difficili e ostacoli da superare, ma con la forza di volontà e l'aiuto degli amici, nulla è impossibile.
Voto finale: 7
Ro-kyu-bu è un anime che ha suscitato in me reazioni contrastanti. Andiamo con ordine, punto per punto.
Grafica e design. Nessun rilievo particolare da fare sotto questo aspetto, il disegno non spicca per originalità e le fisionomie dei personaggi sono molto semplificate e appiattite sullo stereotipo della loli: occhi enormi che occupano buona parte del volto, testa grande quanto il resto del corpo messo assieme. Unica eccezione, Airi, che dimostra parecchi anni in più rispetto alle altre (in maniera peraltro piuttosto inverosimile)
Trama. Com'è possibile vedere dal genere sotto il quale è registrato, Ro-kyu-bu è un anime sportivo con protagoniste infantili, dunque ovviamente la trama prende in esame lo sviluppo delle loro abilità nel basket e delle loro capacità di affrontare nuove situazioni, all'insegna del principio "insieme è più bello", il tutto contornato da un'invidiabile vita di gruppo d'amore e d'accordo. L'aspetto equivoco è rappresentato dal rapporto di adorazione che tutte e cinque le ragazzine instaurano con il protagonista e allenatore Sabaru, di alcuni anni più grande.
Personaggi. I personaggi, posto che questa serie non si aggiudica di certo la palma per il miglior approfondimento psicologico, sono comunque apprezzabili. Il repertorio è il solito: la ragazza talentuosa che deve riuscire a condividere la sua passione con gli altri senza schiacciarli, quella che non aveva mai preso niente sul serio prima d'ora, quella timida e paurosa, quella innocente e languida, quella intelligente e servizievole che agisce dietro le quinte (si affiancano ovviamente le solite sorelle maggiori/insegnanti e l'inevitabile amica d'infanzia del protagonista).
In un certo senso, il protagonista di Ro-kyu-bu esce dal solito schema del personaggio (alludo ai protagonisti degli anime più light, quindi scolastici, commedie sentimentali e harem) privo di volontà, e mostra al contrario una discreta passione e decisione nel fare ciò che fa; un po' conturbante il suo atteggiamento nei confronti delle cestiste, molto (ma molto) premuroso e affettuoso. Nonostante questo il tutto rimane su un piano di allusione e non sfocia mai in alcunché di esplicito.
Ultime osservazioni. All'uscita della seconda serie dell'anime sinceramente penso che per il momento me la risparmierò. È un'osservazione personale, ma c'è qualcosa di pesante nel guardare il comportamento di Sabaru quando rifiuta di frequentare i propri coetanei per rimanere costantemente in compagnia di una squadra di ragazzine delle elementari (benché abbiano solo 4 anni meno di lui e siano davvero adorabili), anche se non riesco bene a spiegare questa sensazione. Altri anime ben più espliciti in merito non mi hanno disturbato affatto.
Una cosa che mi ha infastidito è stata l'assenza di sviluppo nel rapporto tra protagonista e amica d'infanzia, la quale ha qualche momento brillante, ma limitato alla sua esperienza come giocatrice di basket. È comunque possibile che nella seconda serie le falle nella trama vengano colmate, e senza dubbio verrà portato avanti il rapporto di predilezione tra Sabaru e Tomhoka, la vera co-protagonista e precoce genio del campo da gioco.
Grafica e design. Nessun rilievo particolare da fare sotto questo aspetto, il disegno non spicca per originalità e le fisionomie dei personaggi sono molto semplificate e appiattite sullo stereotipo della loli: occhi enormi che occupano buona parte del volto, testa grande quanto il resto del corpo messo assieme. Unica eccezione, Airi, che dimostra parecchi anni in più rispetto alle altre (in maniera peraltro piuttosto inverosimile)
Trama. Com'è possibile vedere dal genere sotto il quale è registrato, Ro-kyu-bu è un anime sportivo con protagoniste infantili, dunque ovviamente la trama prende in esame lo sviluppo delle loro abilità nel basket e delle loro capacità di affrontare nuove situazioni, all'insegna del principio "insieme è più bello", il tutto contornato da un'invidiabile vita di gruppo d'amore e d'accordo. L'aspetto equivoco è rappresentato dal rapporto di adorazione che tutte e cinque le ragazzine instaurano con il protagonista e allenatore Sabaru, di alcuni anni più grande.
Personaggi. I personaggi, posto che questa serie non si aggiudica di certo la palma per il miglior approfondimento psicologico, sono comunque apprezzabili. Il repertorio è il solito: la ragazza talentuosa che deve riuscire a condividere la sua passione con gli altri senza schiacciarli, quella che non aveva mai preso niente sul serio prima d'ora, quella timida e paurosa, quella innocente e languida, quella intelligente e servizievole che agisce dietro le quinte (si affiancano ovviamente le solite sorelle maggiori/insegnanti e l'inevitabile amica d'infanzia del protagonista).
In un certo senso, il protagonista di Ro-kyu-bu esce dal solito schema del personaggio (alludo ai protagonisti degli anime più light, quindi scolastici, commedie sentimentali e harem) privo di volontà, e mostra al contrario una discreta passione e decisione nel fare ciò che fa; un po' conturbante il suo atteggiamento nei confronti delle cestiste, molto (ma molto) premuroso e affettuoso. Nonostante questo il tutto rimane su un piano di allusione e non sfocia mai in alcunché di esplicito.
Ultime osservazioni. All'uscita della seconda serie dell'anime sinceramente penso che per il momento me la risparmierò. È un'osservazione personale, ma c'è qualcosa di pesante nel guardare il comportamento di Sabaru quando rifiuta di frequentare i propri coetanei per rimanere costantemente in compagnia di una squadra di ragazzine delle elementari (benché abbiano solo 4 anni meno di lui e siano davvero adorabili), anche se non riesco bene a spiegare questa sensazione. Altri anime ben più espliciti in merito non mi hanno disturbato affatto.
Una cosa che mi ha infastidito è stata l'assenza di sviluppo nel rapporto tra protagonista e amica d'infanzia, la quale ha qualche momento brillante, ma limitato alla sua esperienza come giocatrice di basket. È comunque possibile che nella seconda serie le falle nella trama vengano colmate, e senza dubbio verrà portato avanti il rapporto di predilezione tra Sabaru e Tomhoka, la vera co-protagonista e precoce genio del campo da gioco.
Il Giappone, da quanto si evince perlomeno dal grandissimo numero di anime dedicati a questo tema, dà una grandissima importanza alle attività sportive. Finora, però, mi era capitato di leggere o visionare lavori sportivi in cui il fine ultimo era la vittoria, da raggiungere ad ogni costo e sopportando qualsiasi sacrificio. Se si pensa agli infernali allenamenti a cui si sottoponevano delle varie squadre di pallavolo, baseball e calcio per ottenere "il tiro invincibile" o la "difesa impenetrabile", si può ben capire come la cosa stesse degenerando parecchio fino a oltrepassare ampiamente la soglia del paradossale. Ho quindi accolto in modo estremamente positivo un anime come questo "Ro-Kyu-Bu!", in cui invece lo sport viene vissuto soprattutto come amicizia e voglia di divertirsi.
Sabaru Hasegawa è l'asso della squadra di basket del suo liceo; tuttavia a causa di uno scandalo le attività della squadra verranno sospese per un anno. Ciò getterà Subaru nello sconforto, in quanto il suo sogno è quello di diventare un giocatore professionista e un anno di inattività potrebbe finire per pregiudicare seriamente le sue ambizioni. Essendo a conoscenza della particolare situazione del ragazzo, la responsabile del club di basket femminile di una scuola elementare (che è la zia del protagonista) lo invita a fare da allenatore alle cinque ragazzine che compongono il suo team. Inizialmente Subaru accetterà di malavoglia l'incarico, ma poi finirà per entusiasmarsi alla cosa, finendo per legarsi oltremodo alle cinque ragazzine il cui principale merito è quello di avergli ricordato il vero significato di questo sport.
Devo confessare che ho rimandato più volte la visione di quest'anime, forse perché ingannato dalla locandina che faceva presagire un anime tipo lolicon la cui unica fonte di attrazione era quella di poter ammirare ragazzine poco sviluppate in pose sexy. E invece, con mia somma gioia, posso rassicurare chiunque abbia avuto la mia stessa impressione: non troverete in "Ro-Kyu-Bu!" niente di tutto questo.
Le ragazzine ci sono, non c'è dubbio, e a volte tendono a comportarsi in modo un po' sfacciato. Ma nulla che vada oltre l'ingenuità di una bambina alle soglie dell'adolescenza e che comincia a esprimere in modo goffo (e non erotico) le prime curiosità sessuali. L'estremo entusiasmo con cui le ragazzine si lanciano, poi, qualche volta su Subaru è legato più ad affetto e a una prima cottarella che a finalità maliziose. Questo punto, che nella mia valutazione sarebbe divenuta una pregiudiziale, si è risolto fortunatamente in maniera positiva.
Per il resto "Ro-Kyu-Bu!" è un anime discreto, ben lontano dall'essere un capolavoro, ma estremamente godibile. L'amicizia esistente fra le ragazze è qualcosa che riesce a emozionare lo spettatore, che finirà a fare il tifo durante le loro partite.
Queste ultime, poi, hanno tutte un'importanza molto vicina allo zero: il numero dei componenti del club non consente, infatti, alla squadra di partecipare ai tornei. Ma ciò non ha nessuna importanza in quanto il fine ultimo di quest'anime è quello di mostrare lo sport in un'ottica diversa, in cui il divertimento e la solidarietà, e non la vittoria, sono gli aspetti più importanti.
In definitiva do una valutazione positiva su quest'anime che, pur essendo partito senza grandi ambizioni, riesce a offrire un prodotto di buona qualità, a eccezione di qualche piccolissima caduta di stile qua e là. Dategli un'occhiata se potete, potrebbe darvi delle belle sorprese.
Sabaru Hasegawa è l'asso della squadra di basket del suo liceo; tuttavia a causa di uno scandalo le attività della squadra verranno sospese per un anno. Ciò getterà Subaru nello sconforto, in quanto il suo sogno è quello di diventare un giocatore professionista e un anno di inattività potrebbe finire per pregiudicare seriamente le sue ambizioni. Essendo a conoscenza della particolare situazione del ragazzo, la responsabile del club di basket femminile di una scuola elementare (che è la zia del protagonista) lo invita a fare da allenatore alle cinque ragazzine che compongono il suo team. Inizialmente Subaru accetterà di malavoglia l'incarico, ma poi finirà per entusiasmarsi alla cosa, finendo per legarsi oltremodo alle cinque ragazzine il cui principale merito è quello di avergli ricordato il vero significato di questo sport.
Devo confessare che ho rimandato più volte la visione di quest'anime, forse perché ingannato dalla locandina che faceva presagire un anime tipo lolicon la cui unica fonte di attrazione era quella di poter ammirare ragazzine poco sviluppate in pose sexy. E invece, con mia somma gioia, posso rassicurare chiunque abbia avuto la mia stessa impressione: non troverete in "Ro-Kyu-Bu!" niente di tutto questo.
Le ragazzine ci sono, non c'è dubbio, e a volte tendono a comportarsi in modo un po' sfacciato. Ma nulla che vada oltre l'ingenuità di una bambina alle soglie dell'adolescenza e che comincia a esprimere in modo goffo (e non erotico) le prime curiosità sessuali. L'estremo entusiasmo con cui le ragazzine si lanciano, poi, qualche volta su Subaru è legato più ad affetto e a una prima cottarella che a finalità maliziose. Questo punto, che nella mia valutazione sarebbe divenuta una pregiudiziale, si è risolto fortunatamente in maniera positiva.
Per il resto "Ro-Kyu-Bu!" è un anime discreto, ben lontano dall'essere un capolavoro, ma estremamente godibile. L'amicizia esistente fra le ragazze è qualcosa che riesce a emozionare lo spettatore, che finirà a fare il tifo durante le loro partite.
Queste ultime, poi, hanno tutte un'importanza molto vicina allo zero: il numero dei componenti del club non consente, infatti, alla squadra di partecipare ai tornei. Ma ciò non ha nessuna importanza in quanto il fine ultimo di quest'anime è quello di mostrare lo sport in un'ottica diversa, in cui il divertimento e la solidarietà, e non la vittoria, sono gli aspetti più importanti.
In definitiva do una valutazione positiva su quest'anime che, pur essendo partito senza grandi ambizioni, riesce a offrire un prodotto di buona qualità, a eccezione di qualche piccolissima caduta di stile qua e là. Dategli un'occhiata se potete, potrebbe darvi delle belle sorprese.
Mai giudicare un anime dalla sua locandina - citazione originale: "mai giudicare un libro dalla sua copertina".
'Ro-Kyu-Bu!' è un anime diverso da come può sembrare guardandone solamente gli screen e leggendone la trama, ed è pieno di "armi a doppio taglio": questo spiega i voti discreti e contenuti che ha ricevuto in rete. Di 'Ro-Kyu-Bu!' esiste il manga, risalente al 2010, ma l'anime non è un adattamento del manga, ma bensì della visual novel, progetto ideato nel 2008 e terminato nel 2009.
Normalmente, quando si pensa al basket, esiste uno stereotipo ben preciso al riguardo e si tende a immaginare uomini molto alti e magari un po' muscolosi o comunque robusti, "maschioni" rozzi e magari di pelle scura; 'Ro-Kyu-Bu!' invece, propone come "giocatori" di basket delle piccole, esili, graziose e indifese ragazzine delle elementari, dai colori chiari e vivaci, con gli occhi enormi, con la forte tendenza a indossare vestiti da bambolina, e con il classico carattere molto dolce che fa scaturire un debole nei loro confronti da parte delle persone adulte o mature. Insomma, tutto ciò con una sola parola: "loli". Questa improbabile combinazione trova risultati al di sopra delle aspettative in 'Ro-Kyu-Bu!', risultati migliori di quelli che ci si potrebbero immaginare prima di visionarlo, e sia amanti del basket sia non, potrebbero apprezzare l'opera veramente tanto.
Il disegno è obbiettivamente splendido, e si riconosce subito che si tratta di un disegno ispirato a quello di 'Clannad'. Questa è un'"arma a doppio taglio" veramente terribile: il disegno è molto bello, ma essendo appunto lo stesso di 'Clannad', si finisce inevitabilmente per fare confronti con quell'opera, e questo è un grosso guaio per 'Ro-Kyu-Bu!', che viene sminuito moltissimo se messo a confronto con un anime considerato uno dei più belli di tutti i tempi, e Clannad, non lo si può nascondere, è considerato quasi da tutti, uno dei migliori show in assoluto.
Il disegno è sublime e impeccabile, questo però a discapito dell'animazione, che di conseguenza ha alti e bassi. Sembra come se 'Ro-Kyu-Bu!' fosse stato fatto un po' in fretta e furia, curando l'animazione solo delle parti considerate fondamentali, nelle quali infatti è parecchio buona, ma trascurandone le restanti, che presentano pochi frame e qualche problema di fluidità.
Il comparto sonoro è generalmente molto buono, le musiche sono molto apprezzabili e più che buone, in quanto azzeccate con lo show in questione. Il doppiaggio è praticamente perfetto, è stato fatto davvero un ottimo lavoro riguardo a questo punto.
La psicologia dei personaggi è realizzata molto bene, e anche in questo punto pare che la serie abbia preso spunto da 'Clannad'.
'Ro-Kyu-Bu!' "sprizza" energia da tutti i pori, alternando in maniera equilibrata le scene emozionanti di leggera tensione sportiva, con scene sentimentali e tenere, e con scene di relax e comicità ben realizzate e assolutamente mai noiose né stancanti, ma anzi, ottimamente piazzate, con alcune trovate decisamente geniali e simpatiche.
Obbiettivamente, 'Ro-Kyu-Bu!' non è certamente però un capolavoro, e si meriterebbe al massimo un 8 come voto completamente obbiettivo, poiché ha pecche non irrilevanti riguardanti l'animazione. Tuttavia, non obbiettivamente parlando, ho preso molto in simpatia quest'opera, e avendola analizzata a fondo, trovo comunque che ai suoi apici riesca ad arrivare al massimo per poterle assegnare pieni voti.
In definitiva, si potrebbe considerare 'Ro-Kyu-Bu!' come la "piccola cuginetta tutto pepe" di 'Clannad', condividendo con esso sia lo stile grafico sia quello sonoro sia quello di trama, personaggi e svolgimento della storia.
Sconsigliato a chi detesta anime con protagoniste ragazzine piatte, e in generale a chi detesta le loli. Consigliato, invece, a un pubblico preferibilmente adolescente, e che non abbia pretese di volere nello show le solite "tettone" presenti in buona parte degli anime che condividono almeno un paio di generi in comune con 'Ro-Kyu-Bu!', perché in questo show troverà al massimo un paio di terze.
'Ro-Kyu-Bu!' è un anime diverso da come può sembrare guardandone solamente gli screen e leggendone la trama, ed è pieno di "armi a doppio taglio": questo spiega i voti discreti e contenuti che ha ricevuto in rete. Di 'Ro-Kyu-Bu!' esiste il manga, risalente al 2010, ma l'anime non è un adattamento del manga, ma bensì della visual novel, progetto ideato nel 2008 e terminato nel 2009.
Normalmente, quando si pensa al basket, esiste uno stereotipo ben preciso al riguardo e si tende a immaginare uomini molto alti e magari un po' muscolosi o comunque robusti, "maschioni" rozzi e magari di pelle scura; 'Ro-Kyu-Bu!' invece, propone come "giocatori" di basket delle piccole, esili, graziose e indifese ragazzine delle elementari, dai colori chiari e vivaci, con gli occhi enormi, con la forte tendenza a indossare vestiti da bambolina, e con il classico carattere molto dolce che fa scaturire un debole nei loro confronti da parte delle persone adulte o mature. Insomma, tutto ciò con una sola parola: "loli". Questa improbabile combinazione trova risultati al di sopra delle aspettative in 'Ro-Kyu-Bu!', risultati migliori di quelli che ci si potrebbero immaginare prima di visionarlo, e sia amanti del basket sia non, potrebbero apprezzare l'opera veramente tanto.
Il disegno è obbiettivamente splendido, e si riconosce subito che si tratta di un disegno ispirato a quello di 'Clannad'. Questa è un'"arma a doppio taglio" veramente terribile: il disegno è molto bello, ma essendo appunto lo stesso di 'Clannad', si finisce inevitabilmente per fare confronti con quell'opera, e questo è un grosso guaio per 'Ro-Kyu-Bu!', che viene sminuito moltissimo se messo a confronto con un anime considerato uno dei più belli di tutti i tempi, e Clannad, non lo si può nascondere, è considerato quasi da tutti, uno dei migliori show in assoluto.
Il disegno è sublime e impeccabile, questo però a discapito dell'animazione, che di conseguenza ha alti e bassi. Sembra come se 'Ro-Kyu-Bu!' fosse stato fatto un po' in fretta e furia, curando l'animazione solo delle parti considerate fondamentali, nelle quali infatti è parecchio buona, ma trascurandone le restanti, che presentano pochi frame e qualche problema di fluidità.
Il comparto sonoro è generalmente molto buono, le musiche sono molto apprezzabili e più che buone, in quanto azzeccate con lo show in questione. Il doppiaggio è praticamente perfetto, è stato fatto davvero un ottimo lavoro riguardo a questo punto.
La psicologia dei personaggi è realizzata molto bene, e anche in questo punto pare che la serie abbia preso spunto da 'Clannad'.
'Ro-Kyu-Bu!' "sprizza" energia da tutti i pori, alternando in maniera equilibrata le scene emozionanti di leggera tensione sportiva, con scene sentimentali e tenere, e con scene di relax e comicità ben realizzate e assolutamente mai noiose né stancanti, ma anzi, ottimamente piazzate, con alcune trovate decisamente geniali e simpatiche.
Obbiettivamente, 'Ro-Kyu-Bu!' non è certamente però un capolavoro, e si meriterebbe al massimo un 8 come voto completamente obbiettivo, poiché ha pecche non irrilevanti riguardanti l'animazione. Tuttavia, non obbiettivamente parlando, ho preso molto in simpatia quest'opera, e avendola analizzata a fondo, trovo comunque che ai suoi apici riesca ad arrivare al massimo per poterle assegnare pieni voti.
In definitiva, si potrebbe considerare 'Ro-Kyu-Bu!' come la "piccola cuginetta tutto pepe" di 'Clannad', condividendo con esso sia lo stile grafico sia quello sonoro sia quello di trama, personaggi e svolgimento della storia.
Sconsigliato a chi detesta anime con protagoniste ragazzine piatte, e in generale a chi detesta le loli. Consigliato, invece, a un pubblico preferibilmente adolescente, e che non abbia pretese di volere nello show le solite "tettone" presenti in buona parte degli anime che condividono almeno un paio di generi in comune con 'Ro-Kyu-Bu!', perché in questo show troverà al massimo un paio di terze.