Sacred Seven
"Sacred Seven" è un anime del 2011 che mescola più elementi di fantascienza, superpoteri, mecha, aztechi, commedia scolastica, eventi drammatici, esperimenti su cavie umane e cameriere cecchine vittoriane, in un mix poco coerente e per certi versi demenziale, nonostante provi in varie situazioni a prendersi troppo sul serio. Forse se avesse fin dall'inizio provato a stare con i piedi in un solo paio di scarpe (commedia fantasy scolastica demenziale o storia fantasy drammatica) avrebbe trovato una sua precisa e godibile fisionomia per gli amanti di un solo genere.
La sigla iniziale presenta un ragazzo, il protagonista Alma Tandouji viaggiare in un mini motorino (che dalle mia parti sarebbe chiamato "Schiciabale" o "schiaccia palle" se preferite in italiano) seguito da un'auto guidata dal maggiordomo Makoto Kagami e dalla sua giovane titolare Ruri Aiba. La sigla iniziale simpatica e "non sense", atta a presentare un anime leggero, è forse la parte migliore di tutta l'opera (il che la dice lunga).
La storia in sintesi narra del giovane studente Arma che possiede fin da bambino il "solito grande potere incontrollabile" (tipico di queste storie) che di fatto lo ha reso un ragazzo solitario, che non possiede amici poiché si è costruito la fama di essere un giovane problematico e violento. L'unico ad accettarlo ed andare oltre le apparenze è la giovane Wakana, compagna di classe di Arma e presidentessa del club di geologia o mineralogia (fate voi). Il potere che possiede Arma sembra essere legato alla presenza sulla terra di alcune pietre malvagie, le quale animano oggetti inanimati come statue ed oggetti ed in taluni casi possiedono le persone. A combattere le pietre malvagie e i loro effetti devastanti non troviamo l'esercito, non troviamo organizzazioni internazionale, ma la ricchissima e "orfanissima" Ruri Aiba (con i capelli dai lunghi boccoli inamidati o tenuti su con il fil di ferro), la quale è servita da un maggiordomo adolescente di poco più grande di lei e da uno stuolo di ragazzine cameriere vittoriane con competenze informatiche e militari di altissimo livello.
La "fondazione Aiba" ha sviluppato tecnologia avanzata per combattere (perfino un mech) mostri e persone possedute dalle pietre malvagie salvo poi essere arrestata per evasione fiscale da "EquiNippon" la versione nipponica di Equitalia (a parte il nome equinippon, non sto scherzando l'episodio 11 tocca il fondo delle trovate "biscare"). Il giovane Arma è posseduto da una pietra malvagia ma Ruri possiede il potere di sacrificare una qualsiasi gemma preziosa e di infondere nel giovane la sua purezza consentendogli di acquisire super poteri grazie ai quali può combattere e sconfiggere i mostri. Per permettere a Ruri di stare assieme ad Arma (in questo modo l'intervento contro le forza malvagie diverrebbe tempestivo) la fondazione Aiba compera la scuola superiore e Ruri diventa il preside (salvo poi frequentare la stessa classe di Arma e venire rimproverata dai professori se gli passa i compiti). Il suo maggiordomo Makoto non è da meno e pure lui frequenta la scuola. Tutti si iscriveranno al club di geologia e vivremo assieme a loro la classica gita al mare e la puntata del festival scolastico. Con la trama mi fermo qui, aggiungo solo che vi è una seconda fondazione, creata del dottor Kenmi il quale studia i soggetti infetti da pietre malvagie con lo scopo di curarli, almeno apparentemente.
Purtroppo come avrete letto da questa mia sintesi vi sono vari elementi che stonano e se avrete voglia di guardare l'anime (e per certi versi farvi del male) ne troverete anche altri che non ho citato. La presenza del personale vestito da cameriera da maid café è forse uno degli elementi che maggiormente stonano e colpiscono fin da subito l'anime. Anche la giovane età dei protagonisti senza nessuna connessione con le forze politiche locali, nazionali, l'esercito è davvero un elemento che lascia basiti nel 2011, forse nei spensierati anni '70 certe trovate potevano andare bene, ma qui rasentiamo il ridicolo. Che il taglio dell'opera sia leggero lo si vede da molti elementi grafici e narrativi e quindi non possiamo pretendere una grande profondità, ma almeno un pò di coerenza avrebbe fatto bene all'opera. Come accennavo all'inizio della recensione, se l'autore avesse provato a stare con i piedi in un solo paio di scarpe, la storia qualsiasi essa fosse avrebbe avuto un impatto migliore, così invece mi è sembrato solo uno spreco di risorse e l'ennesimo anime che sarà dimenticato nel giro di qualche tempo. Gli stessi episodi alternano elementi narrativi che spingono alla visione dell'episodio successivo ad altri in cui viene quasi voglia di abbandonare l'opera e per fortuna sono solo 12 episodi. Mi sembra che abbiano realizzato in seguito anche un film riassuntivo "Sacred Seven: Shirogane no Tsubasa", constato in tal modo che a quanto pare i gusti son gusti e questo genere di storie piaccia nel paese del sol levante.
La sigla iniziale presenta un ragazzo, il protagonista Alma Tandouji viaggiare in un mini motorino (che dalle mia parti sarebbe chiamato "Schiciabale" o "schiaccia palle" se preferite in italiano) seguito da un'auto guidata dal maggiordomo Makoto Kagami e dalla sua giovane titolare Ruri Aiba. La sigla iniziale simpatica e "non sense", atta a presentare un anime leggero, è forse la parte migliore di tutta l'opera (il che la dice lunga).
La storia in sintesi narra del giovane studente Arma che possiede fin da bambino il "solito grande potere incontrollabile" (tipico di queste storie) che di fatto lo ha reso un ragazzo solitario, che non possiede amici poiché si è costruito la fama di essere un giovane problematico e violento. L'unico ad accettarlo ed andare oltre le apparenze è la giovane Wakana, compagna di classe di Arma e presidentessa del club di geologia o mineralogia (fate voi). Il potere che possiede Arma sembra essere legato alla presenza sulla terra di alcune pietre malvagie, le quale animano oggetti inanimati come statue ed oggetti ed in taluni casi possiedono le persone. A combattere le pietre malvagie e i loro effetti devastanti non troviamo l'esercito, non troviamo organizzazioni internazionale, ma la ricchissima e "orfanissima" Ruri Aiba (con i capelli dai lunghi boccoli inamidati o tenuti su con il fil di ferro), la quale è servita da un maggiordomo adolescente di poco più grande di lei e da uno stuolo di ragazzine cameriere vittoriane con competenze informatiche e militari di altissimo livello.
La "fondazione Aiba" ha sviluppato tecnologia avanzata per combattere (perfino un mech) mostri e persone possedute dalle pietre malvagie salvo poi essere arrestata per evasione fiscale da "EquiNippon" la versione nipponica di Equitalia (a parte il nome equinippon, non sto scherzando l'episodio 11 tocca il fondo delle trovate "biscare"). Il giovane Arma è posseduto da una pietra malvagia ma Ruri possiede il potere di sacrificare una qualsiasi gemma preziosa e di infondere nel giovane la sua purezza consentendogli di acquisire super poteri grazie ai quali può combattere e sconfiggere i mostri. Per permettere a Ruri di stare assieme ad Arma (in questo modo l'intervento contro le forza malvagie diverrebbe tempestivo) la fondazione Aiba compera la scuola superiore e Ruri diventa il preside (salvo poi frequentare la stessa classe di Arma e venire rimproverata dai professori se gli passa i compiti). Il suo maggiordomo Makoto non è da meno e pure lui frequenta la scuola. Tutti si iscriveranno al club di geologia e vivremo assieme a loro la classica gita al mare e la puntata del festival scolastico. Con la trama mi fermo qui, aggiungo solo che vi è una seconda fondazione, creata del dottor Kenmi il quale studia i soggetti infetti da pietre malvagie con lo scopo di curarli, almeno apparentemente.
Purtroppo come avrete letto da questa mia sintesi vi sono vari elementi che stonano e se avrete voglia di guardare l'anime (e per certi versi farvi del male) ne troverete anche altri che non ho citato. La presenza del personale vestito da cameriera da maid café è forse uno degli elementi che maggiormente stonano e colpiscono fin da subito l'anime. Anche la giovane età dei protagonisti senza nessuna connessione con le forze politiche locali, nazionali, l'esercito è davvero un elemento che lascia basiti nel 2011, forse nei spensierati anni '70 certe trovate potevano andare bene, ma qui rasentiamo il ridicolo. Che il taglio dell'opera sia leggero lo si vede da molti elementi grafici e narrativi e quindi non possiamo pretendere una grande profondità, ma almeno un pò di coerenza avrebbe fatto bene all'opera. Come accennavo all'inizio della recensione, se l'autore avesse provato a stare con i piedi in un solo paio di scarpe, la storia qualsiasi essa fosse avrebbe avuto un impatto migliore, così invece mi è sembrato solo uno spreco di risorse e l'ennesimo anime che sarà dimenticato nel giro di qualche tempo. Gli stessi episodi alternano elementi narrativi che spingono alla visione dell'episodio successivo ad altri in cui viene quasi voglia di abbandonare l'opera e per fortuna sono solo 12 episodi. Mi sembra che abbiano realizzato in seguito anche un film riassuntivo "Sacred Seven: Shirogane no Tsubasa", constato in tal modo che a quanto pare i gusti son gusti e questo genere di storie piaccia nel paese del sol levante.
Un ragazzo di nome Arma Tandoji, studente delle superiori, possiede dei poteri particolari. Pare che tale forza giunga da meteoriti caduti sulla terra, rocce che hanno il potere di influenzare il DNA (migliorandolo e rafforzandolo). Col suo potere dovrà sconfiggere le "pietre malvagie", per salvare la piccola e misteriosa Ruri Aiba, la bambina che spiega al protagonista di quale potere straordinario può usufruire.
L'anime è stata una co-produzione giappo-statunitense, con la cooperazione canadese. Ideato per il mercato anglosassone, ha tuttavia avuto il contributo di ben cinque network giapponesi al fine di renderlo stilisticamente in linea con i prodotti della concorrenza, pur inserendo anche aspetti estetici che strizzassero l'occhio ai followers americani.
I dodici episodi non riescono mai a raggiungere il climax che si presume si celi dietro a un arco narrativo apparentemente buono, ma debole nel complesso. L'animazione è ottimale e gli scontri tra Arma e gli antagonisti sono spettacolari, tuttavia relegati in secondo piano.
Personalmente l'ho apprezzata, tuttavia è una serie che ritengo "senza capo né coda", nel senso che non ha una particolare caratteristica che potesse inserirla in un percorso di successo. La seconda serie tanto prevista è stata invece bloccata per la mancanza di fandom.
Un'occasione sprecata.
L'anime è stata una co-produzione giappo-statunitense, con la cooperazione canadese. Ideato per il mercato anglosassone, ha tuttavia avuto il contributo di ben cinque network giapponesi al fine di renderlo stilisticamente in linea con i prodotti della concorrenza, pur inserendo anche aspetti estetici che strizzassero l'occhio ai followers americani.
I dodici episodi non riescono mai a raggiungere il climax che si presume si celi dietro a un arco narrativo apparentemente buono, ma debole nel complesso. L'animazione è ottimale e gli scontri tra Arma e gli antagonisti sono spettacolari, tuttavia relegati in secondo piano.
Personalmente l'ho apprezzata, tuttavia è una serie che ritengo "senza capo né coda", nel senso che non ha una particolare caratteristica che potesse inserirla in un percorso di successo. La seconda serie tanto prevista è stata invece bloccata per la mancanza di fandom.
Un'occasione sprecata.
Introduzione all'anime: le vicende ruotano attorno a Arma Tandoji, che sin da piccolo ha avuto uno strano potere causato dalla caduta di alcuni meteoriti, e Ruri Aiba, una ragazza molto ricca. Arma dovrà combattere con Ruri per scongiurare le minacce di alcune "Gemme" al mondo. Tuttavia Arma, per utilizzare i suoi poteri, avrà bisogno dell'aiuto di Ruri.
Commento: per me quest'anime non merita la sufficienza, in quanto la trama, anche se già utilizzata più volte, viene resa male; le musiche non sono nulla di eccezionale, ma passano la sufficienza. Come la trama, anche la psicologia dei personaggi, secondo la mia opinione, è molto limitata o quasi assente, in quanto tratta di "tipi" e stereotipi. L'unica cosa che è a un livello decente sono i disegni e il character design.
Per me questi sarebbero i voti.
Trama: 4
Personaggi: 4
Musica: 6
Charater design: 7
Disegni: 7
Totale: 5.6
Commento: per me quest'anime non merita la sufficienza, in quanto la trama, anche se già utilizzata più volte, viene resa male; le musiche non sono nulla di eccezionale, ma passano la sufficienza. Come la trama, anche la psicologia dei personaggi, secondo la mia opinione, è molto limitata o quasi assente, in quanto tratta di "tipi" e stereotipi. L'unica cosa che è a un livello decente sono i disegni e il character design.
Per me questi sarebbero i voti.
Trama: 4
Personaggi: 4
Musica: 6
Charater design: 7
Disegni: 7
Totale: 5.6
Proviamo a fare una stramba unione: prendiamo una storia altamente noiosa, aggiungiamogli personaggi veramente orrendi, ne uscirà fuori "Sacred Seven", anime della stagione estiva del 2011, composto da soli 12 episodi (per fortuna).
Mi sono deciso a vedere quest'anime vedendo delle recensioni che ne parlavano a riguardo, mi sarei aspettato una bella serie da 12 episodi, che ora come ora se ne trovano poche, invece già dal primo episodio mi sono fatto un'idea su "Sacred Seven": orrendo.
La storia gira intorno a un ragazzo, Arma Tandoji, con i capelli grigi (?) che ha un potere già da piccolo e questo potere è dovuto alla caduta dei meteoriti. Questo protagonista per salvare la loli sfondata di soldi Ruri Aiba dovrà combattere contro le gemme malvagie che girano nel mondo.
La trama può sembrare interessante, ma non è così, è alquanto noiosa in tutto. I personaggi, oltre all'aspetto orrendo, sono altamente stupidi, come una compagna di classe di Arma, che si innamora di lui (ma come fa?) e ha creato il club di geologia, perdendo tutto la sua vita a raccogliere pietre ed essere inutile per tutta la saga. Poi durante la saga vedremo anche situazioni assurde: una gemma malvagia che scombina guai per la scuola, la scoprirà qualcuno? Nessuno, nessuno ha visto niente. Puntate di zero importanza e altri difetti fanno dell'anime un "flop". Però cosa fa di "Sacred Seven" un'opera abbastanza amata, sia in Italia sia in Giappone, i personaggi? Beh, non vado a criticare chi li può amare, ma sinceramente è discutibile. La parte sentimentale/romantica? Si vede ormai in tutti gli anime e dico che in "Sacred Seven" di certo non ha qualche novità in questo genere. I combattimenti? Basta mettere i combattimenti per far amare un anime allo spettatore? Beh, l'unica volta che io posso dire di aver visto combattimenti "noiosi" è proprio questa, fin quanto anche l'ultima puntata la parte dei combattimenti dura fino a proprio gli ultimi minuti rendendo quindi questa parte molto noiosa.
Parte comica? Non se ne vede, perché "l'anime non poteva abbassarsi a tali livelli". Quindi non riesco a dare un valido motivo per cui la serie sia tanto amata, almeno per me.
Salvo l'anime solo per qualche piccolo colpo di scena che vedremo nelle ultime puntate, perché il resto è 0. Non consiglio a nessun altro di fare lo stesso errore che ho fatto io, voto 4.
Mi sono deciso a vedere quest'anime vedendo delle recensioni che ne parlavano a riguardo, mi sarei aspettato una bella serie da 12 episodi, che ora come ora se ne trovano poche, invece già dal primo episodio mi sono fatto un'idea su "Sacred Seven": orrendo.
La storia gira intorno a un ragazzo, Arma Tandoji, con i capelli grigi (?) che ha un potere già da piccolo e questo potere è dovuto alla caduta dei meteoriti. Questo protagonista per salvare la loli sfondata di soldi Ruri Aiba dovrà combattere contro le gemme malvagie che girano nel mondo.
La trama può sembrare interessante, ma non è così, è alquanto noiosa in tutto. I personaggi, oltre all'aspetto orrendo, sono altamente stupidi, come una compagna di classe di Arma, che si innamora di lui (ma come fa?) e ha creato il club di geologia, perdendo tutto la sua vita a raccogliere pietre ed essere inutile per tutta la saga. Poi durante la saga vedremo anche situazioni assurde: una gemma malvagia che scombina guai per la scuola, la scoprirà qualcuno? Nessuno, nessuno ha visto niente. Puntate di zero importanza e altri difetti fanno dell'anime un "flop". Però cosa fa di "Sacred Seven" un'opera abbastanza amata, sia in Italia sia in Giappone, i personaggi? Beh, non vado a criticare chi li può amare, ma sinceramente è discutibile. La parte sentimentale/romantica? Si vede ormai in tutti gli anime e dico che in "Sacred Seven" di certo non ha qualche novità in questo genere. I combattimenti? Basta mettere i combattimenti per far amare un anime allo spettatore? Beh, l'unica volta che io posso dire di aver visto combattimenti "noiosi" è proprio questa, fin quanto anche l'ultima puntata la parte dei combattimenti dura fino a proprio gli ultimi minuti rendendo quindi questa parte molto noiosa.
Parte comica? Non se ne vede, perché "l'anime non poteva abbassarsi a tali livelli". Quindi non riesco a dare un valido motivo per cui la serie sia tanto amata, almeno per me.
Salvo l'anime solo per qualche piccolo colpo di scena che vedremo nelle ultime puntate, perché il resto è 0. Non consiglio a nessun altro di fare lo stesso errore che ho fatto io, voto 4.
"Sacred Seven" è un anime ideato nel 2011 che conta in totale 12 episodi. La serie è incentrata su un ragazzo di nome Arma Tandoji, studente delle superiori, che fin da bambino è in possesso di un particolare potere; questo potere deriva dalla caduta di meteoriti, che hanno la possibilità di aumentare le capacità del DNA umano. Arma sarà in grado con il suo potere di sconfiggere le "pietre malvagie", e lo farà soprattutto per la salvezza di Ruri Aiba, ovvero la ragazza che ha dato l'opportunità ad Alma di saper controllare il suo potere.
Devo dire che quest'anime ha soddisfatto le mie aspettative, anzi, non mi aspettavo che mi avrebbe colpito così tanto, dato che avendo letto, prima di visionare l'anime, che aveva una trama così ben articolata, e avendo visto che la serie contava solamente dodici episodi, avrei creduto che la storia non fosse stata sviluppata nel migliore dei modi, dato il basso numero di episodi; devo dire che in realtà mi sbagliavo, dato che la serie è riuscita a soddisfarmi lo stesso.
Ho trovato la storia molto, molto piacevole, originale e sviluppata in modo gradevole.
I personaggi sono caratterizzati davvero molto bene, e delineati da un tratto peculiare che li distingue ottimamente uno dall'altro; mi riferisco soprattutto al protagonista, Arma Tandoji, che è stato caratterizzato davvero molto bene, sia per quando riguarda i suoi lineamenti fisici sia per quando riguarda il suo aspetto psicologico.
Prima di visionare l'anime mi aspettavo molta azione e molti combattimenti, difatti così è stato, e questi ultimi sono stati accompagnati da un'animazione alquanto impeccabile, che mi ha fatto apprezzare gli scontri in un modo che sinceramente non mi sarei aspettato, coinvolgendomi e intrattenendomi fino alla fine di ogni episodio. Questo mio riferimento va in specifico agli scontri e ai combattimenti che hanno caratterizzato gli episodi finali, a dir poco spettacolari e mozzafiato.
Lo stile del disegno è davvero molto particolare, caratterizzato da un tratto alquanto "unico" nel suo genere, che personalmente ho gradito molto, e che, secondo il mio parere, va man mano migliorando nel corso degli ultimi episodi.
Ho apprezzato molto l'opening e l'ending, che sono in perfetta sintonia con la serie in questione, particolarizzate da uno "scambio" a metà serie: l'opening prende il posto dell'ending e viceversa.
Per concludere come voto globale della serie do 8, data la sua inaspettata particolarità. Inoltre consiglio la visione di "Sacred Seven" a tutti gli appassionati di azione e di combattimenti, perché ce ne sono di ottimi.
Devo dire che quest'anime ha soddisfatto le mie aspettative, anzi, non mi aspettavo che mi avrebbe colpito così tanto, dato che avendo letto, prima di visionare l'anime, che aveva una trama così ben articolata, e avendo visto che la serie contava solamente dodici episodi, avrei creduto che la storia non fosse stata sviluppata nel migliore dei modi, dato il basso numero di episodi; devo dire che in realtà mi sbagliavo, dato che la serie è riuscita a soddisfarmi lo stesso.
Ho trovato la storia molto, molto piacevole, originale e sviluppata in modo gradevole.
I personaggi sono caratterizzati davvero molto bene, e delineati da un tratto peculiare che li distingue ottimamente uno dall'altro; mi riferisco soprattutto al protagonista, Arma Tandoji, che è stato caratterizzato davvero molto bene, sia per quando riguarda i suoi lineamenti fisici sia per quando riguarda il suo aspetto psicologico.
Prima di visionare l'anime mi aspettavo molta azione e molti combattimenti, difatti così è stato, e questi ultimi sono stati accompagnati da un'animazione alquanto impeccabile, che mi ha fatto apprezzare gli scontri in un modo che sinceramente non mi sarei aspettato, coinvolgendomi e intrattenendomi fino alla fine di ogni episodio. Questo mio riferimento va in specifico agli scontri e ai combattimenti che hanno caratterizzato gli episodi finali, a dir poco spettacolari e mozzafiato.
Lo stile del disegno è davvero molto particolare, caratterizzato da un tratto alquanto "unico" nel suo genere, che personalmente ho gradito molto, e che, secondo il mio parere, va man mano migliorando nel corso degli ultimi episodi.
Ho apprezzato molto l'opening e l'ending, che sono in perfetta sintonia con la serie in questione, particolarizzate da uno "scambio" a metà serie: l'opening prende il posto dell'ending e viceversa.
Per concludere come voto globale della serie do 8, data la sua inaspettata particolarità. Inoltre consiglio la visione di "Sacred Seven" a tutti gli appassionati di azione e di combattimenti, perché ce ne sono di ottimi.
Prendete la trama più banale che c'è, inseriteci protagonisti orribilmente stereotipati e schiaffiate il marchio Sunrise bene in vista per i gonzi: Sacred Seven è pronto alla visione.
L'ultima fatica dello studio non smette di stupire per il senso di vuoto che trasmette. Un protagonista tonno (nel senso che non si pone mai domande, non ha alcuna personalità, è succube degli avvenimenti), forte di incredibili poteri, scopre che dovrà usarli per sconfiggere le malvagie Darkstone che molestano gli innocenti. Okay. Reclutato da un'organizzazione e stretto particolare feeling col capo, la giovane e piatta Ruri, dagli orribili, lunghi capelli arancioni pieni di boccoli, si adopererà, puntata dopo puntata, a distruggere le perfide pietre extraterrestri. Forse ha anche fatto colpo su una compagna di classe, la presidentessa del club di geologia che ha l'hobby di cercare ciottoli per la sua collezione di sassi (???), ma sembra che la cosa non abbia ripercussione. Tra i co-protagonisti c'è il ridicolo maggiordomo di Ruri, ovviamente innamorato di lei, Kagami, e anche una Darkstone parlante che dà consigli non richiesti. Vabbé! Contorno di altre organizzazioni segrete alleate che forse non sono così buone come sembrano, e un cattivo che in verità non è un cattivo ma proprio un bravo ragazzo, fisicamente identico a Light di Death Note e sempre inquadrato in posizioni da tragedia greca per sottolineare quant'è macho.
Ovvio che da una trama da cui riecheggiano echi così forti di My-Hime (la ricerca delle Darkstone e le atmosfere generali) e s-CRY-ed (lo spunto di partenza e i combattimenti volanti col culto del pugno, ma il paragone migliore sarebbe il mitico Strider videoludico di CAPCOM visto l'abbigliamento dell'eroe quand'è trasformato) non ci si poteva aspettare nulla di originale, ma in un minimo di personalità speravo. No: Sunrise si limita ad animare una storia insignificante con tanti soldi, quasi credesse nella bontà del ridicolo soggetto, e ne ricava uno shonen incredibilmente banale e svogliato, dove personaggi amebici non fanno altro che recitare le stesse battute di copioni visti in altre serie. E la visione è priva della benché minima empatia, del minimo interesse, non vi è alcuna voglia di sapere come si evolverà la vicenda.
Forte della cura tecnica del prodotto e del consueto, accattivante e bugiardo brano j-pop da hit (Stone Cold delle FictionJunction) per attirare la massa, Sunrise non ci prova neanche una volta a cambiare disco, a tentare di riscattare Sacred Seven dall'imbarazzante anonimato. Ed è solo un susseguirsi di stereotipi (gita al mare e conseguente disperdersi del gruppo in una grotta: wow! Darkstone attacca eroi durante festival scolastico e bisogna stare attenti a non rivelare a studenti la propria identità: wow! Eroe e eroina, con inganno, finiscono col passare insieme la giornata in un tenero appuntamento: wow!) e idiozie così assurde che, se ci si fermasse a rifletterci con approccio critico, dimenticandosi che la serie è per ragazzini, sarebbe da imporle una damnatio memoriae (è così facile comprare un istituto scolastico? E il preside può fare anche lo studente?) Perché nei flashback raccontati da alcuni personaggi apprendiamo anche fatti che loro non potevano sapere? (Come può un ragazzo cercare PER ANNI, in un fiume, un pendolo perso da tempo immemore?). Incoerente anche il fanservice: si può sospendere l'incredulità sul fatto che la CEO è formata da ragazze vestite da cameriere (la moda tipicamente giapponese per le meido: però, essendo questa una storia abbastanza "seriosa", il fatto che non venga spiegato il perché lascia leggermente basiti), ma a che scopo se questa idea non è minimamente sfruttata, se l'elemento sexy praticamente non esiste? Le ragazze appaiono talmente poco e in inquadrature così sobrie da lasciare indifferenti.
Per concludere, pensavo fosse impossibile esistesse qualcuno capace di apprezzare questa seriaccia estiva, eppure ancora una volta il Giappone riesce a stupirmi: Sacred Seven deve aver avuto del successo se Sunrise ha già annunciato, per l'anno prossimo, il consueto OVA riassuntivo. Al peggio non c'è proprio mai fine.
L'ultima fatica dello studio non smette di stupire per il senso di vuoto che trasmette. Un protagonista tonno (nel senso che non si pone mai domande, non ha alcuna personalità, è succube degli avvenimenti), forte di incredibili poteri, scopre che dovrà usarli per sconfiggere le malvagie Darkstone che molestano gli innocenti. Okay. Reclutato da un'organizzazione e stretto particolare feeling col capo, la giovane e piatta Ruri, dagli orribili, lunghi capelli arancioni pieni di boccoli, si adopererà, puntata dopo puntata, a distruggere le perfide pietre extraterrestri. Forse ha anche fatto colpo su una compagna di classe, la presidentessa del club di geologia che ha l'hobby di cercare ciottoli per la sua collezione di sassi (???), ma sembra che la cosa non abbia ripercussione. Tra i co-protagonisti c'è il ridicolo maggiordomo di Ruri, ovviamente innamorato di lei, Kagami, e anche una Darkstone parlante che dà consigli non richiesti. Vabbé! Contorno di altre organizzazioni segrete alleate che forse non sono così buone come sembrano, e un cattivo che in verità non è un cattivo ma proprio un bravo ragazzo, fisicamente identico a Light di Death Note e sempre inquadrato in posizioni da tragedia greca per sottolineare quant'è macho.
Ovvio che da una trama da cui riecheggiano echi così forti di My-Hime (la ricerca delle Darkstone e le atmosfere generali) e s-CRY-ed (lo spunto di partenza e i combattimenti volanti col culto del pugno, ma il paragone migliore sarebbe il mitico Strider videoludico di CAPCOM visto l'abbigliamento dell'eroe quand'è trasformato) non ci si poteva aspettare nulla di originale, ma in un minimo di personalità speravo. No: Sunrise si limita ad animare una storia insignificante con tanti soldi, quasi credesse nella bontà del ridicolo soggetto, e ne ricava uno shonen incredibilmente banale e svogliato, dove personaggi amebici non fanno altro che recitare le stesse battute di copioni visti in altre serie. E la visione è priva della benché minima empatia, del minimo interesse, non vi è alcuna voglia di sapere come si evolverà la vicenda.
Forte della cura tecnica del prodotto e del consueto, accattivante e bugiardo brano j-pop da hit (Stone Cold delle FictionJunction) per attirare la massa, Sunrise non ci prova neanche una volta a cambiare disco, a tentare di riscattare Sacred Seven dall'imbarazzante anonimato. Ed è solo un susseguirsi di stereotipi (gita al mare e conseguente disperdersi del gruppo in una grotta: wow! Darkstone attacca eroi durante festival scolastico e bisogna stare attenti a non rivelare a studenti la propria identità: wow! Eroe e eroina, con inganno, finiscono col passare insieme la giornata in un tenero appuntamento: wow!) e idiozie così assurde che, se ci si fermasse a rifletterci con approccio critico, dimenticandosi che la serie è per ragazzini, sarebbe da imporle una damnatio memoriae (è così facile comprare un istituto scolastico? E il preside può fare anche lo studente?) Perché nei flashback raccontati da alcuni personaggi apprendiamo anche fatti che loro non potevano sapere? (Come può un ragazzo cercare PER ANNI, in un fiume, un pendolo perso da tempo immemore?). Incoerente anche il fanservice: si può sospendere l'incredulità sul fatto che la CEO è formata da ragazze vestite da cameriere (la moda tipicamente giapponese per le meido: però, essendo questa una storia abbastanza "seriosa", il fatto che non venga spiegato il perché lascia leggermente basiti), ma a che scopo se questa idea non è minimamente sfruttata, se l'elemento sexy praticamente non esiste? Le ragazze appaiono talmente poco e in inquadrature così sobrie da lasciare indifferenti.
Per concludere, pensavo fosse impossibile esistesse qualcuno capace di apprezzare questa seriaccia estiva, eppure ancora una volta il Giappone riesce a stupirmi: Sacred Seven deve aver avuto del successo se Sunrise ha già annunciato, per l'anno prossimo, il consueto OVA riassuntivo. Al peggio non c'è proprio mai fine.
Serie piacevole, ben realizzata e senza pretese. Trama semplice e abbastanza classica; un mix di vari generi con una buona dose di azione e combattimenti, molto fisici - cosa che adoro - e dinamici.
I personaggi a ben vedere sono discretamente caratterizzati, nulla di eclatante, ma nella brevità dell'opera gli autori riescono a "delinearli" bene. Certo, sono molto stereotipati (si veda ad esempio il maggiordomo bello e tenebroso, la "signorina" Kawaii e ingenua, il protagonista all'inizio apatico e distaccato, l'antieroe bello e tormentato, le cameriere-soldato, ecc...), ma questo non significa che siano scadenti (anche se knight è identico a Light di Death Note ed in effetti in giapponese i due nomi si pronunciano quasi allo stesso modo), alcuni infatti riescono a "colpire", tanto che bisogna avere un cuore di ghiaccio per rimanere indifferente davanti a Ruri-chan, o non trovare subito "viscido" Kanmi.
Graficamente l'anime è buono, carino il charter design - adoro in particolare le cameriere-soldato - così come il mecha design, anche se alcuni "mostri" sembrano usciti da Gantz, come ad esempio i 2 oni-lanterna. Colorato e "vivo" anche nelle scene notturne, le animazioni sono sempre fluide e, negli scontri, veloci e mai confuse.
Bene anche a livello musicale, sopratutto la stupenda prima opening, riutilizzata negli episodi successivi anche come ending.
Una serie, come detto, senza pretese e piacevole da guardare, che potrebbe avere un seguito, anche se personalmente ho trovato il ciclo di 12 episodi perfettamente auto-conclusivo. Ad ogni modo, preciso che a mio giudizio il voto in realtà sarebbe un 7,5.
I personaggi a ben vedere sono discretamente caratterizzati, nulla di eclatante, ma nella brevità dell'opera gli autori riescono a "delinearli" bene. Certo, sono molto stereotipati (si veda ad esempio il maggiordomo bello e tenebroso, la "signorina" Kawaii e ingenua, il protagonista all'inizio apatico e distaccato, l'antieroe bello e tormentato, le cameriere-soldato, ecc...), ma questo non significa che siano scadenti (anche se knight è identico a Light di Death Note ed in effetti in giapponese i due nomi si pronunciano quasi allo stesso modo), alcuni infatti riescono a "colpire", tanto che bisogna avere un cuore di ghiaccio per rimanere indifferente davanti a Ruri-chan, o non trovare subito "viscido" Kanmi.
Graficamente l'anime è buono, carino il charter design - adoro in particolare le cameriere-soldato - così come il mecha design, anche se alcuni "mostri" sembrano usciti da Gantz, come ad esempio i 2 oni-lanterna. Colorato e "vivo" anche nelle scene notturne, le animazioni sono sempre fluide e, negli scontri, veloci e mai confuse.
Bene anche a livello musicale, sopratutto la stupenda prima opening, riutilizzata negli episodi successivi anche come ending.
Una serie, come detto, senza pretese e piacevole da guardare, che potrebbe avere un seguito, anche se personalmente ho trovato il ciclo di 12 episodi perfettamente auto-conclusivo. Ad ogni modo, preciso che a mio giudizio il voto in realtà sarebbe un 7,5.
Nella costruzione della storia ci sono molti elementi presi quasi paro paro da altri anime, come ad esempio il maggiordomo incrocio tra Ishida e Sebastian, la riccona coprotagonista con traumi etc...
Inoltre per una serie di 12 episodi ci sono troppe puntate auto-conclusive. Però, in primis per me i disegni sono fantastici, la protagonista sembra una bratz ma è fatta da dio; poi il finale, seppur scontato, è molto buono, tutto si risolve, le trame sono chiuse, ma comunque c'è materiale per proseguire, eventualmente.
Insomma se vi capita di vederlo seguitelo fino alla fine e potreste essere piacevolmente sorpresi
Inoltre per una serie di 12 episodi ci sono troppe puntate auto-conclusive. Però, in primis per me i disegni sono fantastici, la protagonista sembra una bratz ma è fatta da dio; poi il finale, seppur scontato, è molto buono, tutto si risolve, le trame sono chiuse, ma comunque c'è materiale per proseguire, eventualmente.
Insomma se vi capita di vederlo seguitelo fino alla fine e potreste essere piacevolmente sorpresi
Ho visto la prima puntata di Sacred Seven; onestamente, dallo studio che ha buttato fuori una cosa come SCRAYED mi aspettavo mooolto di più. Non ci sono veramente parole per descrivere il Mesh-Up che hanno fatto per creare un anime che crei tendenza.
Abbiamo: il protagonsta bello e scontroso ma dal cuore buono; il maggiordomo tuttofare e con gli occhiali; il Personaggio Segreto Figo; un esercito di Maid; la coprotagonista bella e ricca ma con dei profondi traumi; la compagna di classe allegra e spensierata che crede nel protagonista. Per finire hanno tentato di copiare l'inizio da Star Driver, presentando dei mostri e degli eventi senza delle basi e facendo comparire organizzazioni segrete così dal nulla, fallendo miseramente perché risulta stupida e superficiale (le maid che sgomberano un palazzo e la gente che esegue come se a ordinarlo fosse la polizia!).
A mio avviso può fare successo solo tra le ragazze in cerca di nuovi spunti su cui "fangirleggiare" e ragazzi in cerca di ecchi. Una serie da guardare solo se non si ha proprio niente di meglio da vedere.
Abbiamo: il protagonsta bello e scontroso ma dal cuore buono; il maggiordomo tuttofare e con gli occhiali; il Personaggio Segreto Figo; un esercito di Maid; la coprotagonista bella e ricca ma con dei profondi traumi; la compagna di classe allegra e spensierata che crede nel protagonista. Per finire hanno tentato di copiare l'inizio da Star Driver, presentando dei mostri e degli eventi senza delle basi e facendo comparire organizzazioni segrete così dal nulla, fallendo miseramente perché risulta stupida e superficiale (le maid che sgomberano un palazzo e la gente che esegue come se a ordinarlo fosse la polizia!).
A mio avviso può fare successo solo tra le ragazze in cerca di nuovi spunti su cui "fangirleggiare" e ragazzi in cerca di ecchi. Una serie da guardare solo se non si ha proprio niente di meglio da vedere.