Yuru Yuri
Siete alla ricerca di un anime che affronti con garbo i delicati rapporti interpersonali che si instaurano all'interno di una scuola femminile? Siete approdati sul lido sbagliato.
Non lasciatevi ingannare dallo 'yuri' che compare nel titolo, il suo impiego è un plateale depistaggio: i legami amorosi che allacciano le protagoniste, studentesse al primo anno delle medie, non sono infatti che un appiglio per dar vita alla classica commedia comico-demenziale ad ambientazione scolastica. Poco male, perché "Yuru yuri" non può, e non deve, essere preso sul serio, nemmeno quando finge di esserlo: le rare scene sentimental-patetiche tra ragazzine alle prese con le palpitazioni dei primi amori saffici sono talmente artefatte da non riuscire a nascondere neppure per un istante la loro vera natura, quella cioè di essere il trampolino di lancio per un'esplosiva e fragorosa comicità.
Dopo tutto, da una combriccola di ragazze che occupa la sala della scuola adibita alla pratica della cerimonia del tè, allo scopo di trasformarla nella base del 'club del divertimento', cos'altro potreste aspettarvi? Non certo un approccio serio, se l'obiettivo esplicito delle suddette studentesse è quello di vincere la noia e divertirsi a ogni costo, senza badare troppo alle convenzioni.
Animate da una tracotante volontà edonistica, smaniose di rompere la monotonia della quotidianità, si faranno beffe di qualsiasi cosa capiti loro a tiro, dileggiando spudoratamente ogni valore incensato dalla tradizione; nemmeno la scuola viene risparmiata: i temuti esami di fine anno diventano ad esempio null'altro che un pretesto per organizzare sfide tra i membri del club, senza considerazione alcuna per la loro valenza formativa.
Nel mondo di "Yuru yuri" le regole esistono, eccome, ma unicamente per essere infrante.
Indiscussa mattatrice dell'anime è la vulcanica Kyoko, biondina tutto pepe dall'illimitata energia, fonte inesauribile di trovate al limite dell'irrazionale, origine e baricentro di ogni folle situazione che investe, con la forza di una slavina, tutte le sue compagne di avventura.
Le quali, furbescamente caratterizzate in funzione della protagonista, creano le giuste alchimie per esaltare l'ispirata vena comica dell'opera: meritevoli di menzione la posata e sarcastica Yui, la pigra Akari, perennemente desiderosa di mettersi in risalto, la vice presidentessa del consiglio scolastico Ayano, tsundere non troppo convincente, e la riservata Chitose - delizioso il suo dialetto di Kyoto -, capace, quando privata degli occhiali, di dilettarci con la sua personale, colorita interpretazione dei fatti.
Inutile, infine, cercare una trama in "Yuru yuri", o un filo logico che leghi gli eventi: questa serie nasce con lo scopo dichiarato di divertire - obiettivo peraltro raggiunto a pieni voti - e in quest'ottica esaurisce tutte le sue risorse. Gli episodi, solitamente autoconclusivi, non brillano forse per originalità (le situazioni proposte sono sempre le stesse, viste e riviste in centinaia di anime), ma, grazie a un sense-of-humour ben calibrato, che non fa leva unicamente su gag a sfondo ecchi, risultano generalmente spassosi, a volte dissacranti, molto spesso imprevedibili.
Degne di nota le sigle di apertura e chiusura, allegre, orecchiabili e in sintonia con il giocoso trambusto generale, e discreto il comparto grafico, ovviamente d'ispirazione moe: non si può gridare al capolavoro, ma animazioni e disegni - personalmente, ho trovato il chara alquanto accattivante - sono di buon livello.
Passatempo ideale per chi ha intenzione di trascorrere qualche momento spensierato.
Non lasciatevi ingannare dallo 'yuri' che compare nel titolo, il suo impiego è un plateale depistaggio: i legami amorosi che allacciano le protagoniste, studentesse al primo anno delle medie, non sono infatti che un appiglio per dar vita alla classica commedia comico-demenziale ad ambientazione scolastica. Poco male, perché "Yuru yuri" non può, e non deve, essere preso sul serio, nemmeno quando finge di esserlo: le rare scene sentimental-patetiche tra ragazzine alle prese con le palpitazioni dei primi amori saffici sono talmente artefatte da non riuscire a nascondere neppure per un istante la loro vera natura, quella cioè di essere il trampolino di lancio per un'esplosiva e fragorosa comicità.
Dopo tutto, da una combriccola di ragazze che occupa la sala della scuola adibita alla pratica della cerimonia del tè, allo scopo di trasformarla nella base del 'club del divertimento', cos'altro potreste aspettarvi? Non certo un approccio serio, se l'obiettivo esplicito delle suddette studentesse è quello di vincere la noia e divertirsi a ogni costo, senza badare troppo alle convenzioni.
Animate da una tracotante volontà edonistica, smaniose di rompere la monotonia della quotidianità, si faranno beffe di qualsiasi cosa capiti loro a tiro, dileggiando spudoratamente ogni valore incensato dalla tradizione; nemmeno la scuola viene risparmiata: i temuti esami di fine anno diventano ad esempio null'altro che un pretesto per organizzare sfide tra i membri del club, senza considerazione alcuna per la loro valenza formativa.
Nel mondo di "Yuru yuri" le regole esistono, eccome, ma unicamente per essere infrante.
Indiscussa mattatrice dell'anime è la vulcanica Kyoko, biondina tutto pepe dall'illimitata energia, fonte inesauribile di trovate al limite dell'irrazionale, origine e baricentro di ogni folle situazione che investe, con la forza di una slavina, tutte le sue compagne di avventura.
Le quali, furbescamente caratterizzate in funzione della protagonista, creano le giuste alchimie per esaltare l'ispirata vena comica dell'opera: meritevoli di menzione la posata e sarcastica Yui, la pigra Akari, perennemente desiderosa di mettersi in risalto, la vice presidentessa del consiglio scolastico Ayano, tsundere non troppo convincente, e la riservata Chitose - delizioso il suo dialetto di Kyoto -, capace, quando privata degli occhiali, di dilettarci con la sua personale, colorita interpretazione dei fatti.
Inutile, infine, cercare una trama in "Yuru yuri", o un filo logico che leghi gli eventi: questa serie nasce con lo scopo dichiarato di divertire - obiettivo peraltro raggiunto a pieni voti - e in quest'ottica esaurisce tutte le sue risorse. Gli episodi, solitamente autoconclusivi, non brillano forse per originalità (le situazioni proposte sono sempre le stesse, viste e riviste in centinaia di anime), ma, grazie a un sense-of-humour ben calibrato, che non fa leva unicamente su gag a sfondo ecchi, risultano generalmente spassosi, a volte dissacranti, molto spesso imprevedibili.
Degne di nota le sigle di apertura e chiusura, allegre, orecchiabili e in sintonia con il giocoso trambusto generale, e discreto il comparto grafico, ovviamente d'ispirazione moe: non si può gridare al capolavoro, ma animazioni e disegni - personalmente, ho trovato il chara alquanto accattivante - sono di buon livello.
Passatempo ideale per chi ha intenzione di trascorrere qualche momento spensierato.
Yuru Yuri presenta un cast piuttosto articolato, che posso descrivere solo sinteticamente. Kyouko (la ragazza scatenata), Yui (la ragazza seria), Akari (la brava ragazza) e Chinatsu (la ragazza kawaji) sono 4 compagne di prima media, fondatrici del Club dello Svago, il cui scopo essenziale è quello di riposarsi, leggere manga e passare il tempo evitando studio e impegno - finalmente un club scolastico al quale mi piacerebbe iscrivermi.
In teoria sarebbero le protagoniste della serie ma molta importanza hanno anche due comprimarie: Ayano, vice presidente del Consiglio studentesco, e Chitose, sua aiutante e succube.
Come sempre accade negli "slice of life", non esiste una vera e propria trama: il racconto gira attorno alle rivalità e alle amicizie fra le varie protagoniste e comprimarie. Soprattutto, la serie propone una serie di tormentoni, di situazioni che si ripresentano costantemente, con esito più o meno felice. La maggior parte delle situazioni comiche scaturisce dal comportamento vulcanico di Kyouko e dai suoi scontri con Ayano, ragazza dispotica, volitiva e segretamente innamorata di lei.
Da questo punto di vista la serie merita in pieno di portare il termine Yuri nel titolo: in effetti, tutte le relazioni principali dei personaggi sono sotto il segno dello yuri più spensierato e scatenato. Soprattutto il personaggio di Chitose permette di creare gag comiche dato il contrasto fra la sua personalità timida e gentile da un lato e dall'altro la sua tendenza a fare sogni erotici ogni volta che si toglie gli occhiali, con inevitabile epistassi e conseguente svenimento.
Nel corso degli episodi vi sono alcuni momenti teneri e romantici - legati al personaggio di Yui, l'unica con la testa sulle spalle in tutta l'allegra brigata - ma in generale il tono della serie è sul demenziale-comico senza molti freni, cosa che mi ha regalato un bel po’ di franche sganasciate scaccia depressione.
Proprio per questo, forse, possiamo assegnare a Yuru Yuri una posizione speciale all'interno del genere yuri. Certo, altre serie di questo genere spiccano maggiormente perché hanno un maggior spessore narrativo e "filosofico": penso ad Aoi Hana o Sasameki Koto, ad esempio. Però Yuru Yuri è uno dei primissimi tentativi di fare una serie yuri interamente umoristica. Questo è un segno di originalità ed è anche un'operazione culturalmente interessante perché fare dell'umorismo su un tema delicato come l'omosessualità femminile stando "dentro" al tema - alle sue regole, al suo linguaggio - e rispettandolo è forse il modo migliore di farlo accettare come un fatto della vita, come una cosa normale nella sua umanità.
Il livello estetico della grafica e la validità delle animazioni, poi, sono decisamente alti, tecnicamente siamo di fronte ad prodotto di buon livello, creato senza grandi investimenti ma anche senza troppo lesinare sul budget. Purtroppo, però, bisogna dire che mentre i primi 8 episodi scorrono belli freschi e scoppiettanti, gli ultimi 4 sembrano essere stati sceneggiati controvoglia, tanto per chiudere la serie con i canonici 12 episodi. Per questo motivo il mio voto complessivo è 8: uno per ogni episodio valido. Tutto sommato, dunque, una serie che vale la pena vedere, tanto che spero abbia un seguito. Buona visione a tutti.
In teoria sarebbero le protagoniste della serie ma molta importanza hanno anche due comprimarie: Ayano, vice presidente del Consiglio studentesco, e Chitose, sua aiutante e succube.
Come sempre accade negli "slice of life", non esiste una vera e propria trama: il racconto gira attorno alle rivalità e alle amicizie fra le varie protagoniste e comprimarie. Soprattutto, la serie propone una serie di tormentoni, di situazioni che si ripresentano costantemente, con esito più o meno felice. La maggior parte delle situazioni comiche scaturisce dal comportamento vulcanico di Kyouko e dai suoi scontri con Ayano, ragazza dispotica, volitiva e segretamente innamorata di lei.
Da questo punto di vista la serie merita in pieno di portare il termine Yuri nel titolo: in effetti, tutte le relazioni principali dei personaggi sono sotto il segno dello yuri più spensierato e scatenato. Soprattutto il personaggio di Chitose permette di creare gag comiche dato il contrasto fra la sua personalità timida e gentile da un lato e dall'altro la sua tendenza a fare sogni erotici ogni volta che si toglie gli occhiali, con inevitabile epistassi e conseguente svenimento.
Nel corso degli episodi vi sono alcuni momenti teneri e romantici - legati al personaggio di Yui, l'unica con la testa sulle spalle in tutta l'allegra brigata - ma in generale il tono della serie è sul demenziale-comico senza molti freni, cosa che mi ha regalato un bel po’ di franche sganasciate scaccia depressione.
Proprio per questo, forse, possiamo assegnare a Yuru Yuri una posizione speciale all'interno del genere yuri. Certo, altre serie di questo genere spiccano maggiormente perché hanno un maggior spessore narrativo e "filosofico": penso ad Aoi Hana o Sasameki Koto, ad esempio. Però Yuru Yuri è uno dei primissimi tentativi di fare una serie yuri interamente umoristica. Questo è un segno di originalità ed è anche un'operazione culturalmente interessante perché fare dell'umorismo su un tema delicato come l'omosessualità femminile stando "dentro" al tema - alle sue regole, al suo linguaggio - e rispettandolo è forse il modo migliore di farlo accettare come un fatto della vita, come una cosa normale nella sua umanità.
Il livello estetico della grafica e la validità delle animazioni, poi, sono decisamente alti, tecnicamente siamo di fronte ad prodotto di buon livello, creato senza grandi investimenti ma anche senza troppo lesinare sul budget. Purtroppo, però, bisogna dire che mentre i primi 8 episodi scorrono belli freschi e scoppiettanti, gli ultimi 4 sembrano essere stati sceneggiati controvoglia, tanto per chiudere la serie con i canonici 12 episodi. Per questo motivo il mio voto complessivo è 8: uno per ogni episodio valido. Tutto sommato, dunque, una serie che vale la pena vedere, tanto che spero abbia un seguito. Buona visione a tutti.
Una serie che ho trovato per caso mentre "googlavo".
All'inizio ero scettica, pensavo fosse un titolo da bambini, ma poi vedendolo mi sono ricreduta. Nonostante non sia il mio genere e avendo inoltre uno stile grafico che non mi entusiasma molto (il deformed) ammetto che mi ha fatto ridere di gusto durante i primi due episodi.
Innanzi tutti è uno slice of life (come K-on insomma), e segue le vicende di quattro studentesse delle medie alle prese con i loro problemi e le prime cotte, ma solo tra ragazze. Penso sia una serie shojo-ai, ma tutto sommato è un dettaglio secondario dato che l'anime, oltre ad essere divertente e piacevole, è davvero demenziale, da strapparsi le coronarie per quanto si ride.
Per concludere consiglio vivamente la serie, soprattutto a chi è in cerca di una cosa leggera e divertente. Io personalmente non ridevo cosi tanto dai tempi di Host Club.
All'inizio ero scettica, pensavo fosse un titolo da bambini, ma poi vedendolo mi sono ricreduta. Nonostante non sia il mio genere e avendo inoltre uno stile grafico che non mi entusiasma molto (il deformed) ammetto che mi ha fatto ridere di gusto durante i primi due episodi.
Innanzi tutti è uno slice of life (come K-on insomma), e segue le vicende di quattro studentesse delle medie alle prese con i loro problemi e le prime cotte, ma solo tra ragazze. Penso sia una serie shojo-ai, ma tutto sommato è un dettaglio secondario dato che l'anime, oltre ad essere divertente e piacevole, è davvero demenziale, da strapparsi le coronarie per quanto si ride.
Per concludere consiglio vivamente la serie, soprattutto a chi è in cerca di una cosa leggera e divertente. Io personalmente non ridevo cosi tanto dai tempi di Host Club.