Le avventure di Stanley
Una storia all'insegna dell'amicizia che tocca e scalda il cuore, e che ci insegna l'importanza di conoscere e capire i nostri sogni e i nostri desideri, e soprattutto noi stessi, la nostra indole, la chiave attraverso la quale i nostri desideri e sogni diventano realtà.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
Il gentile piccolo Troll Stanley viene esiliato dal suo regno per aver infranto la regola imposta dalla regina, secondo la quale non si possono coltivare e/o far crescere cose belle, soprattutto i fiori. A seguito di ciò Stanley viene condannato alla pietrificazione, ma la sua condanna viene commutata in esilio, e viene perciò esiliato in un regno di "pietra, acciaio e ferro", che si scopre essere New York. Qui facciamo la conoscenza di due fratellini, Gus e Rosie, i quali passano una giornata a Central Park divertendosi con i loro giocattoli. Qui i due fratellini protagonisti incontrano Stanley il piccolo Troll, e soprattutto Rosie, la sorellina più piccola, sembra divertita e meravigliata dalla magia del piccolo Troll. Gus è invece un bambino decisamente più turbolento, e all'inizio non crede nella magia di Stanley, ma questo cerca di fargli capire che la magia è vera e che può far avverare anche i sogni, tutto sta nel capire quale tipo di sogno si desidera far avverare, e dipende molto dall'indole di chi lo esprime. Purtroppo la pace e la tranquillità durano poco: la regina cattiva Gnorca è sulle tracce di Stanley, per toglierlo di mezzo una volta per tutte, e arriva a Central Park, attirata dall'indole negativa, violenta e pessimistica di Gus, sul quale aveva lanciato anche un sortilegio per farlo stare male emotivamente. L'inseguimento e la battaglia durano per un po', e alla fine Gnorca rapisce Rosie, per ricattare Gus e Stanley. I due litigano brevemente, perché Gus accusa Stanley di non aver mai lottato per i suoi sogni, e quindi per non essersi mai opposto alla regina Gnorca. Detto questo, Gus va in cerca della sorellina, mentre Stanley cerca di trovare una soluzione che possa far ricredere Gus. Ci prova, ma viene sconfitto, però ci riprova di nuovo, e questa volta si batte contro Gnorca, finendo per sacrificarsi però, dando a quest'ultima una lezione che non dimenticherà molto presto. Visto il gesto che ha compiuto per salvarli, Gus e Rosie decidono di ricordare il nuovo amico ponendolo al centro di Central Park, in memoria di quello che è accaduto e sperando che avvenga un miracolo che lo riporti indietro. Questo avviene, e Stanley riporta il parco devastato da Gnorca al suo vecchio splendore.
In sé, la trama sembra un musical in stile cartone animato ben illustrato, la grafica è tipica di quella dei cartoni animati degli Anni '90 che hanno segnato la nostra generazione. La colonna sonora è uno swing e un jazz allegrissimi che ci trasportano in questo mondo da favola che sembra un calco di "Alice nel Paese delle meraviglie", dove sogno e realtà si fondono per essere un'unica cosa. Un cartone animato all'insegna della spensieratezza, della fantasia, dell'immaginazione, dell'armonia e del rispetto della natura e di tutte le forme di vita che la popolano e la costituiscono.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
Il gentile piccolo Troll Stanley viene esiliato dal suo regno per aver infranto la regola imposta dalla regina, secondo la quale non si possono coltivare e/o far crescere cose belle, soprattutto i fiori. A seguito di ciò Stanley viene condannato alla pietrificazione, ma la sua condanna viene commutata in esilio, e viene perciò esiliato in un regno di "pietra, acciaio e ferro", che si scopre essere New York. Qui facciamo la conoscenza di due fratellini, Gus e Rosie, i quali passano una giornata a Central Park divertendosi con i loro giocattoli. Qui i due fratellini protagonisti incontrano Stanley il piccolo Troll, e soprattutto Rosie, la sorellina più piccola, sembra divertita e meravigliata dalla magia del piccolo Troll. Gus è invece un bambino decisamente più turbolento, e all'inizio non crede nella magia di Stanley, ma questo cerca di fargli capire che la magia è vera e che può far avverare anche i sogni, tutto sta nel capire quale tipo di sogno si desidera far avverare, e dipende molto dall'indole di chi lo esprime. Purtroppo la pace e la tranquillità durano poco: la regina cattiva Gnorca è sulle tracce di Stanley, per toglierlo di mezzo una volta per tutte, e arriva a Central Park, attirata dall'indole negativa, violenta e pessimistica di Gus, sul quale aveva lanciato anche un sortilegio per farlo stare male emotivamente. L'inseguimento e la battaglia durano per un po', e alla fine Gnorca rapisce Rosie, per ricattare Gus e Stanley. I due litigano brevemente, perché Gus accusa Stanley di non aver mai lottato per i suoi sogni, e quindi per non essersi mai opposto alla regina Gnorca. Detto questo, Gus va in cerca della sorellina, mentre Stanley cerca di trovare una soluzione che possa far ricredere Gus. Ci prova, ma viene sconfitto, però ci riprova di nuovo, e questa volta si batte contro Gnorca, finendo per sacrificarsi però, dando a quest'ultima una lezione che non dimenticherà molto presto. Visto il gesto che ha compiuto per salvarli, Gus e Rosie decidono di ricordare il nuovo amico ponendolo al centro di Central Park, in memoria di quello che è accaduto e sperando che avvenga un miracolo che lo riporti indietro. Questo avviene, e Stanley riporta il parco devastato da Gnorca al suo vecchio splendore.
In sé, la trama sembra un musical in stile cartone animato ben illustrato, la grafica è tipica di quella dei cartoni animati degli Anni '90 che hanno segnato la nostra generazione. La colonna sonora è uno swing e un jazz allegrissimi che ci trasportano in questo mondo da favola che sembra un calco di "Alice nel Paese delle meraviglie", dove sogno e realtà si fondono per essere un'unica cosa. Un cartone animato all'insegna della spensieratezza, della fantasia, dell'immaginazione, dell'armonia e del rispetto della natura e di tutte le forme di vita che la popolano e la costituiscono.