Phi Brain: Kami no Puzzle
Solitamente uno shounen cerca sempre di imporsi all'attenzione del pubblico a colpi di spade giganti e magie proibite, quasi mai parlando certamente di qualcosa di così fine e studiato come gli enigmi, o meglio "i puzzle". Questo invece è ciò che fa la fortuna di Phi Brain, un anime in cui c'è la componente del ragionamento, ideale per gli appassionati, accompagnata da una trama ricca di misteri e colpi di scena, non così prevedibili come si potrebbe pensare.
La storia vede al centro un "enfant prodìge", Daimon Kaito, che all'interno del suo liceo è talmente raro nel risolvere quiz, sudoku e rompicapo veri da assumere il titolo di "Einstein". Come lui all'interno di quella scuola (in cui se sei un genio degli indovinelli e dei puzzle sei riconosciuto, altrimenti vali 0), esistono altre menti brillanti, come "Galileo", "Da Vinci" e altri ancora.
La tranquilla esistenza di Kaito e dei suoi amici viene messa in crisi quando si fa avanti il P.O.G., un'organizzazione che manda inviti speciali a Kaito per invitarlo nella risoluzione di giochi d'abilità sempre più difficili. Il caso vuole però che il ragazzo possa fare affidamento anche su un misterioso braccialetto di nome "Bracciale di Orpheus", un manufatto antico e prezioso che libera l'intelligenza latente, portando il cervello al suo limite. Ma solo il prescelto, il Phi Brain, è in grado di risolvere anche l'enigma finale, e accedere al segreto dei segreti, custodito da nientepopodimeno che il conte Pitagora.
L'originalità è la cosa che spicca maggiormente, dato che in pochi hanno saputo intavolare finora una trama così ricca, dedicata a un argomento simile. Va però considerato che, sebbene sia un anime, quindi fantasia, avrei preferito non vedere sempre "Universi paralleli", in cui il tema centrale è l'unica cosa che conta al mondo - se non sai risolvere sudoku, sei inutile.
Al di là di questo va premiata la storia, forse un po' lenta in certi punti, ma abbastanza scorrevole. E il disegno? Lo trovo fantastico: finalmente ci si distacca un po' dai soliti tratti visti e rivisti, per sperimentare questo disegno che mi ha colpito un sacco.
Belle anche le sigle.
La storia vede al centro un "enfant prodìge", Daimon Kaito, che all'interno del suo liceo è talmente raro nel risolvere quiz, sudoku e rompicapo veri da assumere il titolo di "Einstein". Come lui all'interno di quella scuola (in cui se sei un genio degli indovinelli e dei puzzle sei riconosciuto, altrimenti vali 0), esistono altre menti brillanti, come "Galileo", "Da Vinci" e altri ancora.
La tranquilla esistenza di Kaito e dei suoi amici viene messa in crisi quando si fa avanti il P.O.G., un'organizzazione che manda inviti speciali a Kaito per invitarlo nella risoluzione di giochi d'abilità sempre più difficili. Il caso vuole però che il ragazzo possa fare affidamento anche su un misterioso braccialetto di nome "Bracciale di Orpheus", un manufatto antico e prezioso che libera l'intelligenza latente, portando il cervello al suo limite. Ma solo il prescelto, il Phi Brain, è in grado di risolvere anche l'enigma finale, e accedere al segreto dei segreti, custodito da nientepopodimeno che il conte Pitagora.
L'originalità è la cosa che spicca maggiormente, dato che in pochi hanno saputo intavolare finora una trama così ricca, dedicata a un argomento simile. Va però considerato che, sebbene sia un anime, quindi fantasia, avrei preferito non vedere sempre "Universi paralleli", in cui il tema centrale è l'unica cosa che conta al mondo - se non sai risolvere sudoku, sei inutile.
Al di là di questo va premiata la storia, forse un po' lenta in certi punti, ma abbastanza scorrevole. E il disegno? Lo trovo fantastico: finalmente ci si distacca un po' dai soliti tratti visti e rivisti, per sperimentare questo disegno che mi ha colpito un sacco.
Belle anche le sigle.
"Phi Brain - Kami No Puzzle" è una serie che, nella sua semplicità, sa intrattenere in modo divertente, senza eccessive pretese.
La trama ruota attorno alle vicende di Daimon Kaito, giovane studente della Root Gakuen Academy, geniale risolutore di indovinelli e rompicapi vari. Kaito, orfano di madre e padre, vive da solo, affiancato dalla sua amica d'infanzia Nonoha e da un tutore che da lontano si occupa di lui. Kaito, risolvendo un misterioso rompicapo nascosto sotto la scuola, entra in possesso dell'Orpheus Armlet, un ornamento che da quel momento in poi accelererà le sue facoltà mentali, permettendogli di pensare più rapidamente e meglio di un comune essere umano. A causa di ciò, Kaito rimane coinvolto, apparentemente per caso, nei piani di una misteriosa organizzazione, la POG (Puzzle Of God), che ha l'apparente missione di impostare pericolosi rompicapi che poi fa risolvere a persone ritenute "degne". Lo scopo del POG sarebbe quello di sviluppare un risolutore tanto intelligente da risolvere anche il "rompicapo divino" che nasconde le "scritture divine", misterioso documento che donerebbe sapienza infinita al possessore.
Assieme a Kaito, altri suoi altrettanto geniali compagni di scuola saranno coinvolti nelle ricerche del POG, così come l'inseparabile Nonoha, non intelligente quanto gli altri ma dotata di memoria incredibile.
Phi Brain è una serie leggera e senza eccessive pretese che però riesce bene nel suo scopo. I personaggi sono abbastanza ben caratterizzati, anche i comprimari minori. Le vicende ruotano per lo più attorno a Kaito e al suo legame con il POG, tuttavia anche altri personaggi ricevono un'adeguata attenzione e non risultano troppo statici. Per alcuni lo sviluppo risulta convincente, per altri le vicende risultano più traballanti e le azioni che compiono meno sensate, specialmente il personaggio di Ana. Un altro personaggio che assume un ruolo preponderante verso la seconda metà della serie, Gyamon, sembra sviluppato solo a metà: motore di alcuni colpi di scena interessanti, alla fine non riesce ad avere una conclusione davvero convincente che metta ordine nei rapporti con il resto del gruppo.
Gli antagonisti per lo più non hanno grande spessore psicologico, a parte per il principale nemico di Kaito, a cui viene dedicato ampio spazio nel corso della storia.
In Phi Brain, tutti gli episodi sono incentrati sugli enigmi e i rompicapi di tutti i tipi che il gruppo di protagonisti si trova a risolvere: pur apprezzandone la varietà e la fantasia, per lo più questi non sono spiegati a lungo e a volte rimane nello spettatore il dubbio sulla soluzione fornita. Un po' più di spiegazione, per quanto forse noiosa, avrebbe soddisfatto la curiosità di alcuni spettatori più esigenti.
La trama scorre lineare per i 25 episodi, con qualche colpo di scena abbastanza gradito, anche se probabilmente non molto sorprendente.
Dal punto di vista tecnico, Phi Brain è una serie che rientra nella media delle produzioni attuali: le animazioni sono a volte buone, a volte un po' carenti. Il character design è relativamente giovane, ma ha la sua originalità. Le musiche sono adatte e gradevoli.
Non mi aspettavo un capolavoro, ma Phi Brain è riuscito a divertirmi e a tenermi interessata per tutti i 25 episodi senza mai annoiarmi. Potrei paragonarlo a una sorta di Yugioh, un po' più realistico e vario, con personaggi più alla mano. Nella sua semplicità, questa serie centra appieno i suoi obbiettivi e per questo merita un 8 pieno. Non è certamente un capolavoro che sarà ricordato per sempre, ma è comunque un prodotto divertente, che consiglio a chi cerca un anime leggero, ma non sciocco.
La trama ruota attorno alle vicende di Daimon Kaito, giovane studente della Root Gakuen Academy, geniale risolutore di indovinelli e rompicapi vari. Kaito, orfano di madre e padre, vive da solo, affiancato dalla sua amica d'infanzia Nonoha e da un tutore che da lontano si occupa di lui. Kaito, risolvendo un misterioso rompicapo nascosto sotto la scuola, entra in possesso dell'Orpheus Armlet, un ornamento che da quel momento in poi accelererà le sue facoltà mentali, permettendogli di pensare più rapidamente e meglio di un comune essere umano. A causa di ciò, Kaito rimane coinvolto, apparentemente per caso, nei piani di una misteriosa organizzazione, la POG (Puzzle Of God), che ha l'apparente missione di impostare pericolosi rompicapi che poi fa risolvere a persone ritenute "degne". Lo scopo del POG sarebbe quello di sviluppare un risolutore tanto intelligente da risolvere anche il "rompicapo divino" che nasconde le "scritture divine", misterioso documento che donerebbe sapienza infinita al possessore.
Assieme a Kaito, altri suoi altrettanto geniali compagni di scuola saranno coinvolti nelle ricerche del POG, così come l'inseparabile Nonoha, non intelligente quanto gli altri ma dotata di memoria incredibile.
Phi Brain è una serie leggera e senza eccessive pretese che però riesce bene nel suo scopo. I personaggi sono abbastanza ben caratterizzati, anche i comprimari minori. Le vicende ruotano per lo più attorno a Kaito e al suo legame con il POG, tuttavia anche altri personaggi ricevono un'adeguata attenzione e non risultano troppo statici. Per alcuni lo sviluppo risulta convincente, per altri le vicende risultano più traballanti e le azioni che compiono meno sensate, specialmente il personaggio di Ana. Un altro personaggio che assume un ruolo preponderante verso la seconda metà della serie, Gyamon, sembra sviluppato solo a metà: motore di alcuni colpi di scena interessanti, alla fine non riesce ad avere una conclusione davvero convincente che metta ordine nei rapporti con il resto del gruppo.
Gli antagonisti per lo più non hanno grande spessore psicologico, a parte per il principale nemico di Kaito, a cui viene dedicato ampio spazio nel corso della storia.
In Phi Brain, tutti gli episodi sono incentrati sugli enigmi e i rompicapi di tutti i tipi che il gruppo di protagonisti si trova a risolvere: pur apprezzandone la varietà e la fantasia, per lo più questi non sono spiegati a lungo e a volte rimane nello spettatore il dubbio sulla soluzione fornita. Un po' più di spiegazione, per quanto forse noiosa, avrebbe soddisfatto la curiosità di alcuni spettatori più esigenti.
La trama scorre lineare per i 25 episodi, con qualche colpo di scena abbastanza gradito, anche se probabilmente non molto sorprendente.
Dal punto di vista tecnico, Phi Brain è una serie che rientra nella media delle produzioni attuali: le animazioni sono a volte buone, a volte un po' carenti. Il character design è relativamente giovane, ma ha la sua originalità. Le musiche sono adatte e gradevoli.
Non mi aspettavo un capolavoro, ma Phi Brain è riuscito a divertirmi e a tenermi interessata per tutti i 25 episodi senza mai annoiarmi. Potrei paragonarlo a una sorta di Yugioh, un po' più realistico e vario, con personaggi più alla mano. Nella sua semplicità, questa serie centra appieno i suoi obbiettivi e per questo merita un 8 pieno. Non è certamente un capolavoro che sarà ricordato per sempre, ma è comunque un prodotto divertente, che consiglio a chi cerca un anime leggero, ma non sciocco.