Lupin III - Walter P38: nome in codice Tarantola
Walther P38, la pistola preferita di Lupin III. Intorno a questa arma si sviluppa la storia di questo special televisivo, molto più cruento del solito: il sangue scorre a fiumi, e il numero di morti è insolitamente alto per un film di Lupin (almeno quelli che vengono mostrati sullo schermo).
All'inizio della storia qualcuno spara all'ispettore Zenigata proprio con una Walter P38, cosa che fa sospettare immediatamente tutti di Lupin. Ma il ladro gentiluomo è totalmente innocente. L'ispettore sembra spacciato, è in coma, ma riesce a riprendersi grazie alla sua grande forza di volontà, solo che rimarrà incapacitato per quasi tutto il resto della storia. Mentre Lupin e la sua banda si ritroveranno alla ricerca dell'oro di proprietà di un'organizzazione di assassini che lavora su commissione di governi mondiali. Lupin è certo che chi ha attentato alla vita di Zenigata è una sua vecchia conoscenza, che cercò di uccidere anche lo stesso Lupin qualche anno prima. Ovviamente Lupin fa conoscenza anche con una bella ragazza, che fa parte dell'organizzazione pure lei, ma vorrebbe tirarsene fuori, perché è stufa di uccidere persone senza nessun valido motivo. In sostanza, sull'isola ci sono due fazioni: una che vorrebbe mantenere lo status quo, o comunque non sente il bisogno di ottenere l'agognata libertà, e l'altra invece che vuole finalmente poter vivere liberamente, senza dover rischiare la vita ogni volta. Purtroppo per loro, non possono lasciare l'isola dove abitano e si allenano, se non per un periodo di tempo limitato, pena la morte per avvelenamento. Anche Lupin subisce lo stesso trattamento dei membri dell'organizzazione, così deve trovare un antidoto al veleno, e nel frattempo rubare l'oro dell'organizzazione, e inoltre deve anche trovare l'ex socio che l'ha tradito anni prima. Ma le cose non sono così semplici come Lupin sembra pensare, perché qualcuno trama nell'ombra.
Come detto, ci troviamo di fronte a uno special molto più sanguinoso e violento del solito, mentre il fanservice è inesistente. In questo special il character design di Lupin & Co. è molto più "adulto" e "serio" rispetto a diversi special precedenti: se infatti in vari film di Lupin si poteva ammirare il lato più giocherellone di Lupin, in questo invece il nostro ladro preferito fa decisamente sul serio, come in "Dead or Alive", d'altro canto. Le scenette comiche sono ridotte al minimo, destinate perlopiù al solito Zenigata, che si frattura entrambe le gambe mentre cerca di uscire dall'ospedale per inseguire Lupin.
"Walther P38: nome in codice Tarantola" non è certo un film perfetto, ma riesce a convincere meglio di altri. I pochi colpi di scena sono gestiti abbastanza bene, e il finale è in linea con il resto del film, sebbene forse poteva essere differente, e non molto sarebbe cambiato per quanto riguarda la godibilità dell'intero film, ma del resto a volte si fanno scelte pensando che in tal modo un finale possa essere più "potente", più drammatico, ma non è sempre così.
All'inizio della storia qualcuno spara all'ispettore Zenigata proprio con una Walter P38, cosa che fa sospettare immediatamente tutti di Lupin. Ma il ladro gentiluomo è totalmente innocente. L'ispettore sembra spacciato, è in coma, ma riesce a riprendersi grazie alla sua grande forza di volontà, solo che rimarrà incapacitato per quasi tutto il resto della storia. Mentre Lupin e la sua banda si ritroveranno alla ricerca dell'oro di proprietà di un'organizzazione di assassini che lavora su commissione di governi mondiali. Lupin è certo che chi ha attentato alla vita di Zenigata è una sua vecchia conoscenza, che cercò di uccidere anche lo stesso Lupin qualche anno prima. Ovviamente Lupin fa conoscenza anche con una bella ragazza, che fa parte dell'organizzazione pure lei, ma vorrebbe tirarsene fuori, perché è stufa di uccidere persone senza nessun valido motivo. In sostanza, sull'isola ci sono due fazioni: una che vorrebbe mantenere lo status quo, o comunque non sente il bisogno di ottenere l'agognata libertà, e l'altra invece che vuole finalmente poter vivere liberamente, senza dover rischiare la vita ogni volta. Purtroppo per loro, non possono lasciare l'isola dove abitano e si allenano, se non per un periodo di tempo limitato, pena la morte per avvelenamento. Anche Lupin subisce lo stesso trattamento dei membri dell'organizzazione, così deve trovare un antidoto al veleno, e nel frattempo rubare l'oro dell'organizzazione, e inoltre deve anche trovare l'ex socio che l'ha tradito anni prima. Ma le cose non sono così semplici come Lupin sembra pensare, perché qualcuno trama nell'ombra.
Come detto, ci troviamo di fronte a uno special molto più sanguinoso e violento del solito, mentre il fanservice è inesistente. In questo special il character design di Lupin & Co. è molto più "adulto" e "serio" rispetto a diversi special precedenti: se infatti in vari film di Lupin si poteva ammirare il lato più giocherellone di Lupin, in questo invece il nostro ladro preferito fa decisamente sul serio, come in "Dead or Alive", d'altro canto. Le scenette comiche sono ridotte al minimo, destinate perlopiù al solito Zenigata, che si frattura entrambe le gambe mentre cerca di uscire dall'ospedale per inseguire Lupin.
"Walther P38: nome in codice Tarantola" non è certo un film perfetto, ma riesce a convincere meglio di altri. I pochi colpi di scena sono gestiti abbastanza bene, e il finale è in linea con il resto del film, sebbene forse poteva essere differente, e non molto sarebbe cambiato per quanto riguarda la godibilità dell'intero film, ma del resto a volte si fanno scelte pensando che in tal modo un finale possa essere più "potente", più drammatico, ma non è sempre così.
“Lupin III - Walther P38” è il nono special TV di Lupin, originariamente trasmesso nel 1997 e diretto da un ispiratissimo Hiroyuki Yano. Si tratta senza ombra di dubbio dello special finora più riuscito, che stacca nettamente i predecessori per qualità tecnica, profondità narrativa e atmosfera generale.
L’aspetto più immediato e certamente uno dei più apprezzabili di questo special è l’impressionante qualità tecnica e artistica messa in campo, alimentata da uno stile maturo che esalta i contorni più tetri della vicenda, e dai disegni, ricchissimi di dettagli. In linea con quest’estetica cupa e oscura, l’atmosfera che si respira durante il film è opprimente e, a tratti, inquietante. L’alone di mistero che circonda le vicende della Walther P38, l’isola covo della Tarantola e i pericoli affrontati da Lupin sono perfettamente tangibili. Per quanto concerne la trama, questo film è riuscito nel miracolo (considerando la banalità su questo fronte di alcuni special precedenti), di risultare interessante dall’inizio alla fine, con delle vicende molto più elaborate e con una tensione costante che questa volta lascia ben poco spazio alla componente comica del personaggio. Il Lupin di questo special è stato valorizzato pienamente, attraverso una storia che cerca di ricostruire una parte del suo passato a noi sconosciuta. Veramente ottimi i personaggi originali del film, meno entusiasmante invece l’utilizzo dei comprimari “classici”, ma questa volta si tratta di un sacrificio comprensibile, vista l’importanza e la profondità della trama principale.
In conclusione, questo nono special è stato pienamente all’altezza delle buone opinioni che da sempre sento in merito. Tecnicamente è una favola, per nulla lontano da alcune uscite cinematografiche precedenti. Lo stile grafico è impressionante e l’intensità della narrazione non lascia mai spazio alla noia. Un lavoro ben più ambizioso degli special precedenti, con un Lupin maturo, immerso in un’avventura spietata che non permette errori. Consigliato naturalmente agli amanti del franchise, ma in generale anche solo se siete alla ricerca di un thriller spettacolare e narrativamente ben costruito.
L’aspetto più immediato e certamente uno dei più apprezzabili di questo special è l’impressionante qualità tecnica e artistica messa in campo, alimentata da uno stile maturo che esalta i contorni più tetri della vicenda, e dai disegni, ricchissimi di dettagli. In linea con quest’estetica cupa e oscura, l’atmosfera che si respira durante il film è opprimente e, a tratti, inquietante. L’alone di mistero che circonda le vicende della Walther P38, l’isola covo della Tarantola e i pericoli affrontati da Lupin sono perfettamente tangibili. Per quanto concerne la trama, questo film è riuscito nel miracolo (considerando la banalità su questo fronte di alcuni special precedenti), di risultare interessante dall’inizio alla fine, con delle vicende molto più elaborate e con una tensione costante che questa volta lascia ben poco spazio alla componente comica del personaggio. Il Lupin di questo special è stato valorizzato pienamente, attraverso una storia che cerca di ricostruire una parte del suo passato a noi sconosciuta. Veramente ottimi i personaggi originali del film, meno entusiasmante invece l’utilizzo dei comprimari “classici”, ma questa volta si tratta di un sacrificio comprensibile, vista l’importanza e la profondità della trama principale.
In conclusione, questo nono special è stato pienamente all’altezza delle buone opinioni che da sempre sento in merito. Tecnicamente è una favola, per nulla lontano da alcune uscite cinematografiche precedenti. Lo stile grafico è impressionante e l’intensità della narrazione non lascia mai spazio alla noia. Un lavoro ben più ambizioso degli special precedenti, con un Lupin maturo, immerso in un’avventura spietata che non permette errori. Consigliato naturalmente agli amanti del franchise, ma in generale anche solo se siete alla ricerca di un thriller spettacolare e narrativamente ben costruito.
"Walther P38", conosciuto anche con il nome di "Nome in codice Tarantola", è, secondo la mia opinione, uno degli special meglio congegnati e in generale più riusciti sul personaggio di Lupin III.
La sequenza di apertura è molto d'effetto e permette già di assaporare quell'atmosfera cupa e greve che si respirerà durante tutto il film. Senza scendere troppo nei dettagli rischiando di rovinare la visione, la sceneggiatura si discosta dei canoni classici che si sono visti altre volte: nessuna richiesta da parte di Fujiko, nessun tesoro da recuperare, solo il desiderio di Lupin di chiudere definitivamente i conti con il suo passato. L'unica traccia è una pistola, anzi la pistola, la mitica Walther P38, simbolo stesso di Lupin III. Infatti in questo special è lui il vero protagonista, mentre i suoi compagni e Zenigata hanno principalmente il ruolo di linea comica e in generale compaiono meno del solito.
Tra i personaggi presenti una menzione particolare va fatta alla "Lupin girl" di turno, personaggio molto interessante e ben caratterizzato, animato da un semplice quanto irraggiungibile desiderio, la ricerca della libertà.
La fotografia è mantenuta quasi sempre su toni molto scuri, e le rare volte che ci vengono mostrati degli spazi più ampi e luminosi questi hanno il solo scopo di causare un netto contrasto con la fotografia vista finora, in similitudine con l'idea stessa della libertà contrapposta alla prigionia.
La colonna sonora, composta da Yūji Ōno, è molto ben realizzata e d'effetto. In particolare, il brano "Don't Forget My Eyes", presente più volte nel film sotto forma di musica da carillon, è eseguito nel finale con l'uso di una fisarmonica, che rievoca i Lupin del passato e crea una cornice a dir poco spettacolare, per uno dei più bei finali mai visti in uno special su Lupin.
Voto: 9
La sequenza di apertura è molto d'effetto e permette già di assaporare quell'atmosfera cupa e greve che si respirerà durante tutto il film. Senza scendere troppo nei dettagli rischiando di rovinare la visione, la sceneggiatura si discosta dei canoni classici che si sono visti altre volte: nessuna richiesta da parte di Fujiko, nessun tesoro da recuperare, solo il desiderio di Lupin di chiudere definitivamente i conti con il suo passato. L'unica traccia è una pistola, anzi la pistola, la mitica Walther P38, simbolo stesso di Lupin III. Infatti in questo special è lui il vero protagonista, mentre i suoi compagni e Zenigata hanno principalmente il ruolo di linea comica e in generale compaiono meno del solito.
Tra i personaggi presenti una menzione particolare va fatta alla "Lupin girl" di turno, personaggio molto interessante e ben caratterizzato, animato da un semplice quanto irraggiungibile desiderio, la ricerca della libertà.
La fotografia è mantenuta quasi sempre su toni molto scuri, e le rare volte che ci vengono mostrati degli spazi più ampi e luminosi questi hanno il solo scopo di causare un netto contrasto con la fotografia vista finora, in similitudine con l'idea stessa della libertà contrapposta alla prigionia.
La colonna sonora, composta da Yūji Ōno, è molto ben realizzata e d'effetto. In particolare, il brano "Don't Forget My Eyes", presente più volte nel film sotto forma di musica da carillon, è eseguito nel finale con l'uso di una fisarmonica, che rievoca i Lupin del passato e crea una cornice a dir poco spettacolare, per uno dei più bei finali mai visti in uno special su Lupin.
Voto: 9
Il nono special tv di Lupin III intitolato "Walther P38", è uno dei film a mio parere più riusciti sul personaggio del ladro gentiluomo creato da Monkey Punch.
Il titolo non è molto indicativo dei contenuti del film ma ha la sua importanza. Come i fan sanno, Walther P38 è il modello della pistola che Lupin continua ad usare, nonostante sia un vecchio modello, ed è questa pistola che dà il via a tutte le vicende di questo special: durante un colpo di Lupin, mentre Zenigata come al solito cerca di arrestare il ladro, una banda di assassini irrompe sulla scena e l'ispettore viene ferito mortalmente da un colpo di pistola, proprio una Walther P38, e non una qualunque, ma quella appartenente a Lupin, considerata un pezzo unico al mondo, che però il ladro ha "perso" dopo alcuni avvenimenti avvenuti in passato. Per questo Lupin si reca sull'isola che è la sede di questo gruppo di assassini conosciuti con il nome di "Tarantola", di cui tutti i potenti del mondo si servono per mantenere i vari equilibri economici e di potere.
"Walther P38" si differenzia dagli altri film di Lupin grazie ad una storia più matura, cupa e violenta. Molte sono le scene sanguinolente, con omicidi a sangue freddo mostrati in tutta la loro crudezza, e poche sono le gag. Lupin arriva sull'isola in cerca di vendetta, e deve vedersela con uomini spietati che fanno dell'omicidio la propria ragione di vita. Jigen, Goemon e Fujiko sono ovviamente presenti, ma hanno poche scene, come anche Zenigata, che tramite l'espediente della ferita mortale è messo fuori gioco fin dall'inizio.
Oltre per la storia dal taglio decisamente più adulto, questo nono special di Lupin si differenzia per il diverso stile di disegno usato, con un Lupin che perde i suoi caratteristici tratti scimmieschi in virtù di un aria molto più seria, ben adatta a quello che è lo spirito del film.
Anche sul lato audio, il film risulta essere molto buono, grazie alle ottime interpretazioni dei doppiatori giapponesi, in particolare quella di Kan'ichi Kurita su Lupin. Le musiche sono come sempre curate da Yuji Ohno, e sono una garanzia.
"Lupin The 3rd - Walther P38" è un ottimo film che riesce a risaltare tra i tanti prodotti animati avente per protagonista Lupin III, e non deluderà certamente i fan.
Il titolo non è molto indicativo dei contenuti del film ma ha la sua importanza. Come i fan sanno, Walther P38 è il modello della pistola che Lupin continua ad usare, nonostante sia un vecchio modello, ed è questa pistola che dà il via a tutte le vicende di questo special: durante un colpo di Lupin, mentre Zenigata come al solito cerca di arrestare il ladro, una banda di assassini irrompe sulla scena e l'ispettore viene ferito mortalmente da un colpo di pistola, proprio una Walther P38, e non una qualunque, ma quella appartenente a Lupin, considerata un pezzo unico al mondo, che però il ladro ha "perso" dopo alcuni avvenimenti avvenuti in passato. Per questo Lupin si reca sull'isola che è la sede di questo gruppo di assassini conosciuti con il nome di "Tarantola", di cui tutti i potenti del mondo si servono per mantenere i vari equilibri economici e di potere.
"Walther P38" si differenzia dagli altri film di Lupin grazie ad una storia più matura, cupa e violenta. Molte sono le scene sanguinolente, con omicidi a sangue freddo mostrati in tutta la loro crudezza, e poche sono le gag. Lupin arriva sull'isola in cerca di vendetta, e deve vedersela con uomini spietati che fanno dell'omicidio la propria ragione di vita. Jigen, Goemon e Fujiko sono ovviamente presenti, ma hanno poche scene, come anche Zenigata, che tramite l'espediente della ferita mortale è messo fuori gioco fin dall'inizio.
Oltre per la storia dal taglio decisamente più adulto, questo nono special di Lupin si differenzia per il diverso stile di disegno usato, con un Lupin che perde i suoi caratteristici tratti scimmieschi in virtù di un aria molto più seria, ben adatta a quello che è lo spirito del film.
Anche sul lato audio, il film risulta essere molto buono, grazie alle ottime interpretazioni dei doppiatori giapponesi, in particolare quella di Kan'ichi Kurita su Lupin. Le musiche sono come sempre curate da Yuji Ohno, e sono una garanzia.
"Lupin The 3rd - Walther P38" è un ottimo film che riesce a risaltare tra i tanti prodotti animati avente per protagonista Lupin III, e non deluderà certamente i fan.
Walther P38 è il 9° TV special dedicato al ladro gentiluomo nato nel 1967 dal manga di Monky Punch.
Molte cose sono cambiate da allora, con diverse serie manga e anime, più tantissimi film cinematografici e TV special; Lupin è stato caratterizzato in almeno 1000 modi diversi, sia nel senso grafico che nel senso di caratteristiche delle trame e dei personaggi.
Tant'è vero che, vedendoli tutti, come ho fatto io, pare di vedere un Lupin diverso per ogni film e serie anime/manga (addirittura, a volte, mi pare che cambi da episodio a episodio).
Con questo TV special siamo arrivati al '97, quindi sono passati 30 anni dalla nascita del manga e 26 dalla nascita dell'anime e ormai il nostro eroe ha definitivamente abbandonato lo stile grafico tradizionale per adattarsi ad una grafica perfetta e moderna.
Io onestamente di solito non amo la grafica degli anime dalla fine degli anni '90 a oggi, ma ultimamente vedendo molti anime di questi ultimi anni ho iniziato ad apprezzarli e ad ammettere che sicuramente è una grafica migliore rispetto a quella "anni '70 - inizio anni '90".
Assicuro che la grafica di questo film, pur essendo molto particolare, è assolutamente ottima. Se poi aggiungiamo una trama piena d'azione e colpi di scena, siamo proprio a posto!
Lupin si trova ad affrontare un gruppo terroristico che si diverte a uccidere, i suoi membri hanno compiuto omicidi spaventosi in un pò tutte le parti del mondo e sono caratterizzati da un tatuaggio sulla mano che raffigura un tarantola.
Questo tatuaggio è composto da un veleno che li può uccidere se tentassero di scappare dall'isola (il gas che si trova nell'atmosfera dell'isola ne annulla gli effetti), infatti quando questi assassini lasciano l'isola devono portarsi dietro un serbatoio che contiene il gas dell'isola: se dopo 24 ore non si fa ritorno, il serbatoio si esaurisce e si muore.
Ma perchè Lupin va in quest'isola? Questo è un mistero che non voglio svelare per non rovinare la trama, ma in questo film verrà a galla un vecchio capitolo del passato di Lupin, un vecchio conto in sospeso.
Mi limito a dire che Walther P38 è uno dei prodotti più violenti su Lupin, lo stano è che su Mediaset andò in onda alla fine degli anni '90 in prima serata senza alcuna censura, stranissimo che non ci siano state lamentele da parte del Moige o di altri comitati dei genitori, perché questo è un film decisamente inadatto per dei bambini.
Una piccola nota sui personaggi, in questo film solo Lupin ha un ruolo rilevante, ma c'è un motivo, questo film è chiaramente pensato per approfondire il protagonista, non per nulla si parla del suo passato.
Stranamente però anche Zenigata mi piace molto in questo film, sebbene si veda per poco, infatti all'inizio del film viene ferito, quasi mortalmente, da uno dei terroristi e finisce in ospedale.
Però mi piace lo stesso, la gang in cui sembra morto ma si riprende appena il suo capo dice che riuscirà a catturare Lupin è esilerante !
Jigen, Goemon e Fujiko non hanno un granché di ruolo ma vi consiglio di non farci caso e di osservare, piuttosto, la figura del tormento personaggio di Hellen, una ragazza venduta all'organizzazione dal padre per dei soldi per bere.
Ciò fu traumatico per la ragazza e l'ha portata a odiare il mondo e a essere convinta che tutti le voltino le spalle e la tradiscao.
Grazie a Lupin riuscirà a sorridere e a liberarsi dal tormento. E' una figura molto romantica e tragica.
Molte cose sono cambiate da allora, con diverse serie manga e anime, più tantissimi film cinematografici e TV special; Lupin è stato caratterizzato in almeno 1000 modi diversi, sia nel senso grafico che nel senso di caratteristiche delle trame e dei personaggi.
Tant'è vero che, vedendoli tutti, come ho fatto io, pare di vedere un Lupin diverso per ogni film e serie anime/manga (addirittura, a volte, mi pare che cambi da episodio a episodio).
Con questo TV special siamo arrivati al '97, quindi sono passati 30 anni dalla nascita del manga e 26 dalla nascita dell'anime e ormai il nostro eroe ha definitivamente abbandonato lo stile grafico tradizionale per adattarsi ad una grafica perfetta e moderna.
Io onestamente di solito non amo la grafica degli anime dalla fine degli anni '90 a oggi, ma ultimamente vedendo molti anime di questi ultimi anni ho iniziato ad apprezzarli e ad ammettere che sicuramente è una grafica migliore rispetto a quella "anni '70 - inizio anni '90".
Assicuro che la grafica di questo film, pur essendo molto particolare, è assolutamente ottima. Se poi aggiungiamo una trama piena d'azione e colpi di scena, siamo proprio a posto!
Lupin si trova ad affrontare un gruppo terroristico che si diverte a uccidere, i suoi membri hanno compiuto omicidi spaventosi in un pò tutte le parti del mondo e sono caratterizzati da un tatuaggio sulla mano che raffigura un tarantola.
Questo tatuaggio è composto da un veleno che li può uccidere se tentassero di scappare dall'isola (il gas che si trova nell'atmosfera dell'isola ne annulla gli effetti), infatti quando questi assassini lasciano l'isola devono portarsi dietro un serbatoio che contiene il gas dell'isola: se dopo 24 ore non si fa ritorno, il serbatoio si esaurisce e si muore.
Ma perchè Lupin va in quest'isola? Questo è un mistero che non voglio svelare per non rovinare la trama, ma in questo film verrà a galla un vecchio capitolo del passato di Lupin, un vecchio conto in sospeso.
Mi limito a dire che Walther P38 è uno dei prodotti più violenti su Lupin, lo stano è che su Mediaset andò in onda alla fine degli anni '90 in prima serata senza alcuna censura, stranissimo che non ci siano state lamentele da parte del Moige o di altri comitati dei genitori, perché questo è un film decisamente inadatto per dei bambini.
Una piccola nota sui personaggi, in questo film solo Lupin ha un ruolo rilevante, ma c'è un motivo, questo film è chiaramente pensato per approfondire il protagonista, non per nulla si parla del suo passato.
Stranamente però anche Zenigata mi piace molto in questo film, sebbene si veda per poco, infatti all'inizio del film viene ferito, quasi mortalmente, da uno dei terroristi e finisce in ospedale.
Però mi piace lo stesso, la gang in cui sembra morto ma si riprende appena il suo capo dice che riuscirà a catturare Lupin è esilerante !
Jigen, Goemon e Fujiko non hanno un granché di ruolo ma vi consiglio di non farci caso e di osservare, piuttosto, la figura del tormento personaggio di Hellen, una ragazza venduta all'organizzazione dal padre per dei soldi per bere.
Ciò fu traumatico per la ragazza e l'ha portata a odiare il mondo e a essere convinta che tutti le voltino le spalle e la tradiscao.
Grazie a Lupin riuscirà a sorridere e a liberarsi dal tormento. E' una figura molto romantica e tragica.
Ritorna in azione il primo complice di Lupin III, anzi ci viene addirittura presentato. Questi, dopo aver ferito l'ispettore Zenigata, attira Lupin nell'isola degli assassini dove conosce la "Nikita" Ellen, una ragazza che sogna la libertà, ma viene catturato dal capo dell'isola, che gli tatua una macabra e velenosa Tarantola sulla mano destra. Lotte interne al clan degli assassini spingono Lupin e soci verso un drammatico finale.
Lupin III - Walther P38 secondo me è un bellissimo film televisivo animato, molto violento e poetico per essere uno dedicato a Lupin. Il realismo di certe scene riesce a coinvolgere lo spettatore fino al drammatico epilogo. Lupin III risulta molto più violento di quello visto nella prima serie del 1971, che era già adulta nel taglio delle storie, però ha guizzi poetici e i suoi amici non l'abbandonano mai.
Lupin III - Walther P38 secondo me è un bellissimo film televisivo animato, molto violento e poetico per essere uno dedicato a Lupin. Il realismo di certe scene riesce a coinvolgere lo spettatore fino al drammatico epilogo. Lupin III risulta molto più violento di quello visto nella prima serie del 1971, che era già adulta nel taglio delle storie, però ha guizzi poetici e i suoi amici non l'abbandonano mai.
"Walther P-38 - Nome in Codice Tarantola" viene rilasciato nel 1997, come nono special televisivo di Lupin III, un anno dopo l'uscita de "Il Segreto del Diamante Penombra", un titolo non male, ma che scorge solo in lontananza il film di cui tratteremo ora, soprattutto nel lato tecnico.
Effettivamente si nota un certo salto di qualità in ciò che concerne le animazioni e il character design (di Kizaki Fumitomo): le prime migliorano a vista d'occhio, ostentando finalmente una dinamicità che mancava alle produzioni precedenti; per i disegni c'è, in un certo modo, un rinnovamento, in particolare nell'aspetto dei personaggi, del protagonista innanzitutto, caratterizzato da lineamenti del viso molto più adulti.
D'altronde, a dispetto di questo piccolo cambiamento stilistico (che avrà fatto storcere il naso a non pochi fan), è proprio il tono di fondo della storia qui proposta che risulta più adulto del solito.
La regia si alimenta di situazioni maggiormente realistiche e di dialoghi abbastanza formali, il fattore comicità viene sminuito, forse un po' a discapito di quello che è sempre stato lo spirito dei lavori dedicati a Lupin III, vale a dire un connubio beffardo di eventi piuttosto improbabili ma dannatamente coinvolgenti, con una forte mole ironica di contorno - lo si denota anche dal ruolo marginale ricoperto stavolta da Zenigata, da sempre figura centrale delle spiritose gag.
In questo frangente, la trama principale viene ad acquisire un valore prioritario, costituente, nondimeno, il punto forte dello special:
stavolta il ladro in giacca rossa deve affrontare una spietata banda di assassini, conosciuta con il nome Tarantola a causa del tatuaggio che ogni componente sfoggia sulla mano destra. La banda ha accumulato un enorme tesoro, tuttavia non è solo questo "particolare" ad attirare Lupin, ma anche un mistero che giunge dal suo passato e che ha a che fare con una pistola Walther P38. Lupin incontra non poche difficoltà nell'affrontare l'associazione di assassini, finendo per essere catturato e costretto ad arruolarsi tra le sue fila. Scopre così che molti dei presenti sull'isola-base della Tarantola agiscono contro la loro volontà, e fra questi vi è anche la bella Ellen...
Ricapitolando, il lungometraggio preso in esame si rivela come il più drammatico della serie, soprattutto negli esaltanti minuti conclusivi, e si fa apprezzare proprio per questo suo originale elemento.
Vale la pena non perderlo.
Effettivamente si nota un certo salto di qualità in ciò che concerne le animazioni e il character design (di Kizaki Fumitomo): le prime migliorano a vista d'occhio, ostentando finalmente una dinamicità che mancava alle produzioni precedenti; per i disegni c'è, in un certo modo, un rinnovamento, in particolare nell'aspetto dei personaggi, del protagonista innanzitutto, caratterizzato da lineamenti del viso molto più adulti.
D'altronde, a dispetto di questo piccolo cambiamento stilistico (che avrà fatto storcere il naso a non pochi fan), è proprio il tono di fondo della storia qui proposta che risulta più adulto del solito.
La regia si alimenta di situazioni maggiormente realistiche e di dialoghi abbastanza formali, il fattore comicità viene sminuito, forse un po' a discapito di quello che è sempre stato lo spirito dei lavori dedicati a Lupin III, vale a dire un connubio beffardo di eventi piuttosto improbabili ma dannatamente coinvolgenti, con una forte mole ironica di contorno - lo si denota anche dal ruolo marginale ricoperto stavolta da Zenigata, da sempre figura centrale delle spiritose gag.
In questo frangente, la trama principale viene ad acquisire un valore prioritario, costituente, nondimeno, il punto forte dello special:
stavolta il ladro in giacca rossa deve affrontare una spietata banda di assassini, conosciuta con il nome Tarantola a causa del tatuaggio che ogni componente sfoggia sulla mano destra. La banda ha accumulato un enorme tesoro, tuttavia non è solo questo "particolare" ad attirare Lupin, ma anche un mistero che giunge dal suo passato e che ha a che fare con una pistola Walther P38. Lupin incontra non poche difficoltà nell'affrontare l'associazione di assassini, finendo per essere catturato e costretto ad arruolarsi tra le sue fila. Scopre così che molti dei presenti sull'isola-base della Tarantola agiscono contro la loro volontà, e fra questi vi è anche la bella Ellen...
Ricapitolando, il lungometraggio preso in esame si rivela come il più drammatico della serie, soprattutto negli esaltanti minuti conclusivi, e si fa apprezzare proprio per questo suo originale elemento.
Vale la pena non perderlo.
Ottimo, davvero uno splendido special.
La storia è fantastica ed è coinvolgente durante tutto il film.
Scene noiose non ce ne sono, anzi sono soprattutto scene d'azione.
La grafica è stupenda, anche se però Lupin non è stato disegnato molto bene.
A volte mi sembra quasi di scorgere la faccia di Goku di Dragon Ball Z in Lupin.
Gli altri personaggi però sono fantastici. Goemon ed Elen sono i meglio riusciti a mio parere.
Purtroppo però l'ispettore Zenigata viene coinvolto poco e serve solo a fare un po' di umorismo tra una scena e l'altra.
Anche gli antagonisti sono disegnati bene. Molto bella l'idea di usare come cattivo principale un vecchio complice di Lupin.
La storia gira molto sulle due pistole che hanno Lupin e il suo ex complice: le walther p38.
Molto bella la scena dello scontro finale, dove Lupin pronuncia una frase del tipo "c'è posto solo per una walther p38 in questo mondo".
Lo special finisce con una bella canzone, adatta all'atmosfera che si crea durante il finale.
Comunque il personaggio che secondo me è stato il migliore è Goemon, perchè è meno riflessivo e sembra lasciarsi un po' più andare del solito. Almeno a me è sembrato così.
Quindi ottima grafica e ottima trama il mio voto è confermato: 9.
Consiglio a tutti di guardare questo film. Veramente "great".
La storia è fantastica ed è coinvolgente durante tutto il film.
Scene noiose non ce ne sono, anzi sono soprattutto scene d'azione.
La grafica è stupenda, anche se però Lupin non è stato disegnato molto bene.
A volte mi sembra quasi di scorgere la faccia di Goku di Dragon Ball Z in Lupin.
Gli altri personaggi però sono fantastici. Goemon ed Elen sono i meglio riusciti a mio parere.
Purtroppo però l'ispettore Zenigata viene coinvolto poco e serve solo a fare un po' di umorismo tra una scena e l'altra.
Anche gli antagonisti sono disegnati bene. Molto bella l'idea di usare come cattivo principale un vecchio complice di Lupin.
La storia gira molto sulle due pistole che hanno Lupin e il suo ex complice: le walther p38.
Molto bella la scena dello scontro finale, dove Lupin pronuncia una frase del tipo "c'è posto solo per una walther p38 in questo mondo".
Lo special finisce con una bella canzone, adatta all'atmosfera che si crea durante il finale.
Comunque il personaggio che secondo me è stato il migliore è Goemon, perchè è meno riflessivo e sembra lasciarsi un po' più andare del solito. Almeno a me è sembrato così.
Quindi ottima grafica e ottima trama il mio voto è confermato: 9.
Consiglio a tutti di guardare questo film. Veramente "great".
Lo special che preferisco,ogni volta che lo rivedo mi emoziona tantissimo, Lupin fa i conti con il suo passato e non è una passeggiata.
Si comincia subito con un agguato, durante una festa di un importante personaggio politico Lupin e Zenigata con l'inganno si trovano di nuovo di fronte con loro anche un gruppo di asassini che fa una strage, qui Zenigata rimane ferito da una Walther, la stessa pistola di Lupin, unica al mondo.
Per indagare sulla misteriosa Walther che conosce fin troppo bene e su chi avesse quasi ucciso Zazà il ladro gentiluomo inizia ad indagare, lo porterà ad un isola avvolta dal mistero dove fanno capo un gruppo di assassini sostenuta da un'organizzazione mondiale.
Insieme ai Giggen penetrano ma Lupin viene catturato (o si fa catturare :D) gli viene fatta una proposta che non puo' rifiutare e inniettato il veleno a forma di tarantola sula mano; ormai anche lui fa parte del gioco.
Incontra la bella Hellen anche lei parte del grupo di terroristi ma che vuole smettere insieme ad altri componenti della banda di uccidere e per questo stanno pianificando la fuga. Ce la faranno?
Direi che le premesse ci sono tutte per una storia avvicente e carica di sentimento ;) con un finale assolutamente commovente che fa riflettere su come a volte tutto cio' che si è fatto porti ad un nulla di niente.
Il chara ti spiazza, non è il solito morbido e visi arrotondati, ma piu' grezzo, cupo che potrebbe non piacere ai vecchi fan ma che rispecchia perfettamente lo stile del movie, infatti l'atmosfera che si respira è tetra e densa di mistero, solo Lupin con la sua spensieratezza riesce a portare un po' di luce, un Lupin che qui dimostra tutta la sua umanità.
Per i fan del ladro gentiluomo è un must assolutamente da avere, l'edizione dvd non costa nulla, te la tirano dietro.
Conclusione grande film!
Si comincia subito con un agguato, durante una festa di un importante personaggio politico Lupin e Zenigata con l'inganno si trovano di nuovo di fronte con loro anche un gruppo di asassini che fa una strage, qui Zenigata rimane ferito da una Walther, la stessa pistola di Lupin, unica al mondo.
Per indagare sulla misteriosa Walther che conosce fin troppo bene e su chi avesse quasi ucciso Zazà il ladro gentiluomo inizia ad indagare, lo porterà ad un isola avvolta dal mistero dove fanno capo un gruppo di assassini sostenuta da un'organizzazione mondiale.
Insieme ai Giggen penetrano ma Lupin viene catturato (o si fa catturare :D) gli viene fatta una proposta che non puo' rifiutare e inniettato il veleno a forma di tarantola sula mano; ormai anche lui fa parte del gioco.
Incontra la bella Hellen anche lei parte del grupo di terroristi ma che vuole smettere insieme ad altri componenti della banda di uccidere e per questo stanno pianificando la fuga. Ce la faranno?
Direi che le premesse ci sono tutte per una storia avvicente e carica di sentimento ;) con un finale assolutamente commovente che fa riflettere su come a volte tutto cio' che si è fatto porti ad un nulla di niente.
Il chara ti spiazza, non è il solito morbido e visi arrotondati, ma piu' grezzo, cupo che potrebbe non piacere ai vecchi fan ma che rispecchia perfettamente lo stile del movie, infatti l'atmosfera che si respira è tetra e densa di mistero, solo Lupin con la sua spensieratezza riesce a portare un po' di luce, un Lupin che qui dimostra tutta la sua umanità.
Per i fan del ladro gentiluomo è un must assolutamente da avere, l'edizione dvd non costa nulla, te la tirano dietro.
Conclusione grande film!
A partire dal 1997 i produttori della TMS decidono di affidare la regia degli special televisivi di Lupin III, in precedenza diretti da veterani come Dezaki, Osumi e Sugii, a registi più giovani; il primo regista di questo "nuovo corso" è Hiroyuki Yano che, oltre ad aver già collaborato ad altri special, l'anno precedente si è fatto apprezzare come regista dell'animazione del film Lupin Sansei - Dead or Alive.
La storia, scritta dall'abile Shoji Yonemura (al suo secondo lavoro su Lupin dopo lo special del 1995), pur non mancando di situazioni ingenue e poco originali, si fa apprezzare per i suoi approfondimenti drammatici e la sua atmosfera cupa, efficacemente sottolineata dal regista Yano con un uso molto espressivo delle inquadrature e dei movimenti di macchina, influenzato dallo stile di Osamu Dezaki, e un efficace utilizzo del commento musicale; la perfomance visiva non evita tuttavia qualche artificiosità (per esempio nel flashback che costituisce il fulcro dell'intreccio) e ha il suo principale punto debole in un design modernizzante, spigoloso e deformato, che avrebbe la pretesa di essere "figo", ma il cui sregolato barocchismo risulta poco funzionale all'espressività formale dello special.
La storia, scritta dall'abile Shoji Yonemura (al suo secondo lavoro su Lupin dopo lo special del 1995), pur non mancando di situazioni ingenue e poco originali, si fa apprezzare per i suoi approfondimenti drammatici e la sua atmosfera cupa, efficacemente sottolineata dal regista Yano con un uso molto espressivo delle inquadrature e dei movimenti di macchina, influenzato dallo stile di Osamu Dezaki, e un efficace utilizzo del commento musicale; la perfomance visiva non evita tuttavia qualche artificiosità (per esempio nel flashback che costituisce il fulcro dell'intreccio) e ha il suo principale punto debole in un design modernizzante, spigoloso e deformato, che avrebbe la pretesa di essere "figo", ma il cui sregolato barocchismo risulta poco funzionale all'espressività formale dello special.