Pretty Cure All Stars DX 3
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>
Ormai gli "All Stars" sono fonte di garanzia per la mitica saga delle leggendarie guerriere Pretty cure, e quindi eccoci col terzo capitolo, "All Stars DX 3", che vedrà tutte le guerriere, insieme alle recenti Suite Pretty Cure, nella loro battaglia più dura (finora).
Siamo in un centro commerciale, e vediamo fra la folla Hibiki e Kaede, le Suite, mentre camminano allegramente in compagnia della dolce Hummy; ecco che lei per istinto si mette a correre per il centro, e Hibiki, nel tentativo di acchiapparla, finisce nel bel mezzo di una sfilata di moda, urtando la povera Tsubomi, mentre il pubblico, tra cui le precedenti ragazze, guarda tutto con fare curioso. Potrebbe finire così? Ovviamente no, e all'improvviso l'intero centro viene letteralmente "sommerso" da... fate, e fuori è il delirio: il mondo è tutto mischiato con pezzi degli altri mondi dimensionali. Non è finita, accade di peggio: infatti di fronte a tutte le ragazze spuntano delle spiacevoli vecchie conoscenze: la Strega, Freezen e Frozen, Sirlon, Shadow, Mushiban, il Mostro dei giocattoli e il Barone Salamandra, tutti i nemici dei precedenti film della saga, vivi e vegeti.
Hibiki e Kaede sono sconvolte per molte cose: le altre ragazze che le circondano non hanno paura, anzi, vedendo quelle ragazze sconosciute sono convinte che anche loro sono delle nuove arrivate, e Tsubomi e compagnia le incitano a unirsi alla battaglia insieme a loro. Le due sono confuse, ma decidono di stare al gioco e si trasformano, e le altre ragazze le seguono. Il nuovo All Stars Pretty Cure è formato, una squadra di ventuno guerriere e pronta a combattere. E per le nuove arrivate, Cure Melody e Cure Rhythm, è lo stupore totale. Benvenute nel club!
Ma come è possibile che questi pericolosi nemici siano tornati? (Ammesso che siano veramente loro, dal momento che il Mostro dei giocattoli e il Barone Salamandra non sono stati effettivamente annientati)
La causa di tutto questo risiede nella sinistra figura di Black Hole, un nuovo concentrato di oscurità creato niente meno dagli antagonisti principali delle precedenti serie, ossia Re Jaaku, Goyan (anche se citano Akudaikan), Desparaia, il Direttore di Eternal, Moebius e Dune; quel che è peggio, è stato lui a creare i precedenti nemici di All Stars, ovvero Fusion e Bottom, e ora ha deciso di scendere personalmente in campo. Stavolta il suo obbiettivo è il Prism Flower, la fonte di luce di ogni universo, e impossessarsene significherebbe portare l'oscurità eterna ovunque.
Spiegata la situazione, i nemici, con una terrificante raffica di vento, separano a forza tutte le guerriere, dividendole in tre gruppi e catapultandole in varie dimensioni: il primo è formato Cure Black, Bloom, Dream, Peach, Blossom e Melody, che vengono catapultate in quella che è una fusione del labirinto eterno del film di "Splash Star" con il forno "deserto" di "5 GoGo", trovandosi ad affrontare Sirlon e Mushiban. Il secondo è formato da Cure White, Egret, Mint, Aqua, Berry, Marine e Rhythm, che finiscono in una fusione di una terra di ghiaccio creata da Freezen e Frozen e il cimitero delle navi del primo film della saga, con tanto della Strega, e devono affrontare loro. L'ultimo è formato Cure Rouge, Lemonade, Pine, Passion, Sunshine, Moonlight, Shiny Luminous e Milky Rose, che si ritrovano ad affrontare il Mostro dei giocattoli e il Barone Salamandra, catapultati in una versione "potenziata" dell'assurdo gioco dell'oca del film di Fresh, e devono quindi affrontare vere e proprie sfide assurde.
In tutti e tre i posti, vi sono niente meno che una intera legione di mostri delle sette serie precedenti, complicando non poco la situazione. Siamo di fatto in una vera e propria situazione tragicomica, in cui tutte le guerriere tentano comicamente, in particolare il primo gruppo, di scappare dalla terribile ondata di mostri e al tempo stesso vengono messe alle corde dai feroci assalti dei loro avversari; in particolare, le povere Melody e Rhythm, da sempre abituate a combattere in tandem, ed essendo fresche di formazione, vengono letteralmente sommerse dal livello, dal loro punto di vista abissale, fra loro e le altre guerriere.
E le fate? Beh, si ritrovano ad affrontare il sinistro Shadow, tentando in maniera da spasso di scappare da lui e dai suoi specchi, ma, con un gioco di squadra davvero astuto, riescono a sconfiggerlo e annientarlo proprio grazie ai suoi stessi specchi, usando per l'occasione una nuova Miracle Light, la Prism Star Miracle Light.
Ma ora è il momento della ribalta: grazie alle parole d'incoraggiamento di tutte, Rhythm e Melody riescono a rialzarsi e riprendere fiducia, e l'assalto ha inizio; prima vengono distrutti tutti i mostri in zona (per l'occasione Cure Black, Cure Bloom, Cure Dream, Cure Peach, Cure Blossom e Cure Melody sferrano un semplice ma efficace attacco combinato: Collaboration Punch), ed è l'ora della rivincita contro i loro avversari, mettendoli stavolta all'angolo. E il terzo gruppo, dopo aver affrontato le prove più disparate, alcune fatte su misura per le specialità quotidiane delle guerriere, riesce infine a dare il benservito a i suoi nemici.
La terrificante energia creata dagli scontri permette di rompere le barriere dimensionali create dai nemici, e l'ALL Stars è di nuovo al completo, e Melody e Rhythm possono felicemente rivedersi. Ma gli avversari non vogliono darla vinta e si ritrasformano nelle terrificanti versioni da "ultimo round". Ha inizio l'epico assalto frontale, con tutte le opening delle serie suonate ad ogni round: nel primo assalto Black e White, per nulla intimorite dalla versione da diavolessa della Strega, gli danno addosso con una potente versione d'assalto del Marble Screw Max e, senza darle il tempo di attaccare, la investono in pieno, annientandola. Nel secondo, Sirlon, in versione minotauro, va alla carica, ma Saki e Mai, trasformatesi in Bright e Windy, lo intercettano con lo Spiral Star Splash e lo fanno fuori. Nel terzo, Mushiban si scaglia sulle Pretty Cure 5 a spada sguainata, bloccando nella corsa il Fire Strike di Rouge, l'Emerald Saucer di Mint e il Saphire Arrow di Aqua; ma erano diversivi, in quanto Dream lo travolge in pieno con il suo Shooting Star, sconfiggendolo. Nel quarto, il Mostro dei Giocattoli va in modalità "gigante", ma neanche il tempo di fare un passo, che viene investito dal Lucky Clover Grand Finale. Nel quinto, il Barone Salamandra diventa dragone, ma viene prima sbilanciato dal Silver Forte Wave di Moonlight e infine sconfitto dal Shining Fortissimo di Blossom, Marine e Sunshine. E infine, il Passionato Harmony delle Suite contrasta la tempesta congelante di Freezen e Frozen, sconfiggendoli, mostrando il potere del loro ritrovato legame di amicizia.
Tutte le Pretty Cure sono colpite dal legame delle nuove arrivate, e rivolgono a loro un dolcissimo sorriso, e anche loro non possono fare a meno di sorridere fra di loro. Un sorriso che vale più di mille parole.
Ma non è tempo di festeggiare, vi è l'ultimo nemico da affrontare, ma c'è solo un problema: è titanico. Alla fine appare Black Hole, e non è un nome a caso, dal momento che è un vero e proprio buco nero, talmente grande che Dune, nell'ultimo episodio di Heartcatch, era un mero sasso a confronto. Sferra un attacco, una semplice sfera di energia al minimo potere ma che per la Terra è una vera e propria meteora, e l'intera zona viene rasa al suolo, e tutte le ragazze vengono de-trasformate. A quel punto compare il Prism Flower, e Black Hole comincia a circondarlo con il suo miasma nero, iniziando a far "spegnere la luce".
Per le ragazze è un momento terribile, ma decidono di fare un tentativo e di utilizzare il potere del Prism Flower per trasformarsi; Coco deve avvertirle di una cosa: il Prism Flower permette di collegare la Terra con tutte le dimensioni, tentare questo azzardo significa utilizzare tutto il suo potere e quindi farlo sparire, quindi i collegamenti fra i mondi verrebbero tagliati e tutto ciò che li riguarda sparirebbe per sempre dalla Terra, compresa la possibilità di permanenza delle fate, che dovrebbero tornare a forza nei loro mondi... per sempre. Per farla breve, significherà dirsi addio.
Per le ragazze è un colpo durissimo, quindi, disperate e in lacrime, cominciano a stringere a sé i loro amici fatati in un clima di dolcezza ma anche di tristezza, e dopo fiumi di lacrime decidono di fare l'azzardo. Peccato che a furia di tergiversare hanno perso molto tempo, e il Prism Flower sta per spegnersi per via del miasma di Black Hole; vi è un ultima carta, Il Prism Star Miracle Light: con tutto l'aiuto degli esseri fatati, di tutte le persone e il nostro avviene la nuova trasformazione-potenziamento, con gli abiti brillanti con sfumature bianche e ali angeliche.
E' l'ora della verità, tutte le guerriere sferrano i loro attacchi più potenti, combinandoli in un'unica onda di energia dorata, mentre Black Hole sferra una terrificante onda cremisi a piena potenza, e i due attacchi collidono nel cosmo. Nel terrificante confronto Black Hole le ammonisce, ricordando che, se vincessero, dovrebbero dire addio ai loro amici fatati; le guerriere lo sanno, ma sono fiduciose che anche senza di loro riusciranno ad andare avanti nella loro vita. Con questa carica di determinazione, l'intero pianeta brilla per l'attacco delle guerriere e, alla fine, in un vero e proprio big bang di luce, Black Hole viene completamente polverizzato... e il Prism Flower sparisce.
L'alba inonda il mondo, la luce ha vinto di nuovo, la più difficile battaglia delle Pretty Cure si è conclusa con la loro vittoria, ma non c'è niente da festeggiare per loro. Infatti vediamo tutte le ragazze con il volto triste, chi accasciata in ginocchio, chi con il volto coperto e chi lancia urla di strazio, tutte con le lacrime a rigare i volti. Per poter usare il Prism Flower, hanno dovuto usarlo al limite, e ora non c'è più, e con esso i collegamenti con i mondi dei loro amici fatati, che non hanno avuto il tempo di salutare. La loro vittoria più difficile ha richiesto il prezzo più alto da pagare per poter mantenere la pace (e bloccare gli accessi dei regni oscuri al nostro mondo, almeno credo).
Partono ora i titoli di coda, in cui si rivedono le scene dei primi incontri fra le guerriere e i loro amici fatati, mentre il testo che le accompagna è un vero e proprio ringraziamento nei loro confronti, per aver loro permesso di stringere nuovi legami e vivere spettacolari avventure e fare dei veri e propri passi avanti nelle loro vite.
Ma in cuor mio sapevo che non poteva finire così, non sarebbe stato giusto, e avevo ragione.
A titoli di coda conclusi, vediamo le ragazze felici in un parco mentre trascorrono una bellissima giornata a svagarsi, ma la povera Hibiki rievoca il ricordo di Hummy e cade nella tristezza; Nagisa e compagne riescono a tranquillizzarla, affermando che, per quanto distanti, sono ancora legati a loro con i loro ricordi. All'improvviso avviene il miracolo, l'albero del cuore di Heartcatch ha creato un nuovo Prism Flower e quindi i collegamenti dimensionali sono stati ripristinati, e tutte le fate ne approfittano per un vero e proprio assalto e riunione a sorpresa con le loro amiche, e stavolta il clima è dei più gioiosi.
Le avventure delle Pretty Cure non finiscono qui, mentre quelle delle Suite entreranno nel vivo.
E cala il sipario su questa avventura.
Niente da dire, questo capitolo è stato il più emozionante del trio dei DX, un vero e proprio turbinio di emozioni dall'inizio, e soprattutto, alla fine.
Ormai gli "All Stars" sono fonte di garanzia per la mitica saga delle leggendarie guerriere Pretty cure, e quindi eccoci col terzo capitolo, "All Stars DX 3", che vedrà tutte le guerriere, insieme alle recenti Suite Pretty Cure, nella loro battaglia più dura (finora).
Siamo in un centro commerciale, e vediamo fra la folla Hibiki e Kaede, le Suite, mentre camminano allegramente in compagnia della dolce Hummy; ecco che lei per istinto si mette a correre per il centro, e Hibiki, nel tentativo di acchiapparla, finisce nel bel mezzo di una sfilata di moda, urtando la povera Tsubomi, mentre il pubblico, tra cui le precedenti ragazze, guarda tutto con fare curioso. Potrebbe finire così? Ovviamente no, e all'improvviso l'intero centro viene letteralmente "sommerso" da... fate, e fuori è il delirio: il mondo è tutto mischiato con pezzi degli altri mondi dimensionali. Non è finita, accade di peggio: infatti di fronte a tutte le ragazze spuntano delle spiacevoli vecchie conoscenze: la Strega, Freezen e Frozen, Sirlon, Shadow, Mushiban, il Mostro dei giocattoli e il Barone Salamandra, tutti i nemici dei precedenti film della saga, vivi e vegeti.
Hibiki e Kaede sono sconvolte per molte cose: le altre ragazze che le circondano non hanno paura, anzi, vedendo quelle ragazze sconosciute sono convinte che anche loro sono delle nuove arrivate, e Tsubomi e compagnia le incitano a unirsi alla battaglia insieme a loro. Le due sono confuse, ma decidono di stare al gioco e si trasformano, e le altre ragazze le seguono. Il nuovo All Stars Pretty Cure è formato, una squadra di ventuno guerriere e pronta a combattere. E per le nuove arrivate, Cure Melody e Cure Rhythm, è lo stupore totale. Benvenute nel club!
Ma come è possibile che questi pericolosi nemici siano tornati? (Ammesso che siano veramente loro, dal momento che il Mostro dei giocattoli e il Barone Salamandra non sono stati effettivamente annientati)
La causa di tutto questo risiede nella sinistra figura di Black Hole, un nuovo concentrato di oscurità creato niente meno dagli antagonisti principali delle precedenti serie, ossia Re Jaaku, Goyan (anche se citano Akudaikan), Desparaia, il Direttore di Eternal, Moebius e Dune; quel che è peggio, è stato lui a creare i precedenti nemici di All Stars, ovvero Fusion e Bottom, e ora ha deciso di scendere personalmente in campo. Stavolta il suo obbiettivo è il Prism Flower, la fonte di luce di ogni universo, e impossessarsene significherebbe portare l'oscurità eterna ovunque.
Spiegata la situazione, i nemici, con una terrificante raffica di vento, separano a forza tutte le guerriere, dividendole in tre gruppi e catapultandole in varie dimensioni: il primo è formato Cure Black, Bloom, Dream, Peach, Blossom e Melody, che vengono catapultate in quella che è una fusione del labirinto eterno del film di "Splash Star" con il forno "deserto" di "5 GoGo", trovandosi ad affrontare Sirlon e Mushiban. Il secondo è formato da Cure White, Egret, Mint, Aqua, Berry, Marine e Rhythm, che finiscono in una fusione di una terra di ghiaccio creata da Freezen e Frozen e il cimitero delle navi del primo film della saga, con tanto della Strega, e devono affrontare loro. L'ultimo è formato Cure Rouge, Lemonade, Pine, Passion, Sunshine, Moonlight, Shiny Luminous e Milky Rose, che si ritrovano ad affrontare il Mostro dei giocattoli e il Barone Salamandra, catapultati in una versione "potenziata" dell'assurdo gioco dell'oca del film di Fresh, e devono quindi affrontare vere e proprie sfide assurde.
In tutti e tre i posti, vi sono niente meno che una intera legione di mostri delle sette serie precedenti, complicando non poco la situazione. Siamo di fatto in una vera e propria situazione tragicomica, in cui tutte le guerriere tentano comicamente, in particolare il primo gruppo, di scappare dalla terribile ondata di mostri e al tempo stesso vengono messe alle corde dai feroci assalti dei loro avversari; in particolare, le povere Melody e Rhythm, da sempre abituate a combattere in tandem, ed essendo fresche di formazione, vengono letteralmente sommerse dal livello, dal loro punto di vista abissale, fra loro e le altre guerriere.
E le fate? Beh, si ritrovano ad affrontare il sinistro Shadow, tentando in maniera da spasso di scappare da lui e dai suoi specchi, ma, con un gioco di squadra davvero astuto, riescono a sconfiggerlo e annientarlo proprio grazie ai suoi stessi specchi, usando per l'occasione una nuova Miracle Light, la Prism Star Miracle Light.
Ma ora è il momento della ribalta: grazie alle parole d'incoraggiamento di tutte, Rhythm e Melody riescono a rialzarsi e riprendere fiducia, e l'assalto ha inizio; prima vengono distrutti tutti i mostri in zona (per l'occasione Cure Black, Cure Bloom, Cure Dream, Cure Peach, Cure Blossom e Cure Melody sferrano un semplice ma efficace attacco combinato: Collaboration Punch), ed è l'ora della rivincita contro i loro avversari, mettendoli stavolta all'angolo. E il terzo gruppo, dopo aver affrontato le prove più disparate, alcune fatte su misura per le specialità quotidiane delle guerriere, riesce infine a dare il benservito a i suoi nemici.
La terrificante energia creata dagli scontri permette di rompere le barriere dimensionali create dai nemici, e l'ALL Stars è di nuovo al completo, e Melody e Rhythm possono felicemente rivedersi. Ma gli avversari non vogliono darla vinta e si ritrasformano nelle terrificanti versioni da "ultimo round". Ha inizio l'epico assalto frontale, con tutte le opening delle serie suonate ad ogni round: nel primo assalto Black e White, per nulla intimorite dalla versione da diavolessa della Strega, gli danno addosso con una potente versione d'assalto del Marble Screw Max e, senza darle il tempo di attaccare, la investono in pieno, annientandola. Nel secondo, Sirlon, in versione minotauro, va alla carica, ma Saki e Mai, trasformatesi in Bright e Windy, lo intercettano con lo Spiral Star Splash e lo fanno fuori. Nel terzo, Mushiban si scaglia sulle Pretty Cure 5 a spada sguainata, bloccando nella corsa il Fire Strike di Rouge, l'Emerald Saucer di Mint e il Saphire Arrow di Aqua; ma erano diversivi, in quanto Dream lo travolge in pieno con il suo Shooting Star, sconfiggendolo. Nel quarto, il Mostro dei Giocattoli va in modalità "gigante", ma neanche il tempo di fare un passo, che viene investito dal Lucky Clover Grand Finale. Nel quinto, il Barone Salamandra diventa dragone, ma viene prima sbilanciato dal Silver Forte Wave di Moonlight e infine sconfitto dal Shining Fortissimo di Blossom, Marine e Sunshine. E infine, il Passionato Harmony delle Suite contrasta la tempesta congelante di Freezen e Frozen, sconfiggendoli, mostrando il potere del loro ritrovato legame di amicizia.
Tutte le Pretty Cure sono colpite dal legame delle nuove arrivate, e rivolgono a loro un dolcissimo sorriso, e anche loro non possono fare a meno di sorridere fra di loro. Un sorriso che vale più di mille parole.
Ma non è tempo di festeggiare, vi è l'ultimo nemico da affrontare, ma c'è solo un problema: è titanico. Alla fine appare Black Hole, e non è un nome a caso, dal momento che è un vero e proprio buco nero, talmente grande che Dune, nell'ultimo episodio di Heartcatch, era un mero sasso a confronto. Sferra un attacco, una semplice sfera di energia al minimo potere ma che per la Terra è una vera e propria meteora, e l'intera zona viene rasa al suolo, e tutte le ragazze vengono de-trasformate. A quel punto compare il Prism Flower, e Black Hole comincia a circondarlo con il suo miasma nero, iniziando a far "spegnere la luce".
Per le ragazze è un momento terribile, ma decidono di fare un tentativo e di utilizzare il potere del Prism Flower per trasformarsi; Coco deve avvertirle di una cosa: il Prism Flower permette di collegare la Terra con tutte le dimensioni, tentare questo azzardo significa utilizzare tutto il suo potere e quindi farlo sparire, quindi i collegamenti fra i mondi verrebbero tagliati e tutto ciò che li riguarda sparirebbe per sempre dalla Terra, compresa la possibilità di permanenza delle fate, che dovrebbero tornare a forza nei loro mondi... per sempre. Per farla breve, significherà dirsi addio.
Per le ragazze è un colpo durissimo, quindi, disperate e in lacrime, cominciano a stringere a sé i loro amici fatati in un clima di dolcezza ma anche di tristezza, e dopo fiumi di lacrime decidono di fare l'azzardo. Peccato che a furia di tergiversare hanno perso molto tempo, e il Prism Flower sta per spegnersi per via del miasma di Black Hole; vi è un ultima carta, Il Prism Star Miracle Light: con tutto l'aiuto degli esseri fatati, di tutte le persone e il nostro avviene la nuova trasformazione-potenziamento, con gli abiti brillanti con sfumature bianche e ali angeliche.
E' l'ora della verità, tutte le guerriere sferrano i loro attacchi più potenti, combinandoli in un'unica onda di energia dorata, mentre Black Hole sferra una terrificante onda cremisi a piena potenza, e i due attacchi collidono nel cosmo. Nel terrificante confronto Black Hole le ammonisce, ricordando che, se vincessero, dovrebbero dire addio ai loro amici fatati; le guerriere lo sanno, ma sono fiduciose che anche senza di loro riusciranno ad andare avanti nella loro vita. Con questa carica di determinazione, l'intero pianeta brilla per l'attacco delle guerriere e, alla fine, in un vero e proprio big bang di luce, Black Hole viene completamente polverizzato... e il Prism Flower sparisce.
L'alba inonda il mondo, la luce ha vinto di nuovo, la più difficile battaglia delle Pretty Cure si è conclusa con la loro vittoria, ma non c'è niente da festeggiare per loro. Infatti vediamo tutte le ragazze con il volto triste, chi accasciata in ginocchio, chi con il volto coperto e chi lancia urla di strazio, tutte con le lacrime a rigare i volti. Per poter usare il Prism Flower, hanno dovuto usarlo al limite, e ora non c'è più, e con esso i collegamenti con i mondi dei loro amici fatati, che non hanno avuto il tempo di salutare. La loro vittoria più difficile ha richiesto il prezzo più alto da pagare per poter mantenere la pace (e bloccare gli accessi dei regni oscuri al nostro mondo, almeno credo).
Partono ora i titoli di coda, in cui si rivedono le scene dei primi incontri fra le guerriere e i loro amici fatati, mentre il testo che le accompagna è un vero e proprio ringraziamento nei loro confronti, per aver loro permesso di stringere nuovi legami e vivere spettacolari avventure e fare dei veri e propri passi avanti nelle loro vite.
Ma in cuor mio sapevo che non poteva finire così, non sarebbe stato giusto, e avevo ragione.
A titoli di coda conclusi, vediamo le ragazze felici in un parco mentre trascorrono una bellissima giornata a svagarsi, ma la povera Hibiki rievoca il ricordo di Hummy e cade nella tristezza; Nagisa e compagne riescono a tranquillizzarla, affermando che, per quanto distanti, sono ancora legati a loro con i loro ricordi. All'improvviso avviene il miracolo, l'albero del cuore di Heartcatch ha creato un nuovo Prism Flower e quindi i collegamenti dimensionali sono stati ripristinati, e tutte le fate ne approfittano per un vero e proprio assalto e riunione a sorpresa con le loro amiche, e stavolta il clima è dei più gioiosi.
Le avventure delle Pretty Cure non finiscono qui, mentre quelle delle Suite entreranno nel vivo.
E cala il sipario su questa avventura.
Niente da dire, questo capitolo è stato il più emozionante del trio dei DX, un vero e proprio turbinio di emozioni dall'inizio, e soprattutto, alla fine.
Per la terza volta, le ormai tantissime guerriere Pretty Cure si riuniscono tutte insieme per combattere un temibile nemico, che stavolta nasce dall'energia negativa di tutti i malvagi precedentemente sconfitti e riporta in vita i cattivoni affrontati dalle ragazze nei vari lungometraggi cinematografici tratti dalle serie.
Il focus è, stavolta, su Hibiki/Cure Melody e Kanade/Cure Rhythm, le (al tempo dell'uscita del film), protagoniste dell'ottava serie Suite Pretty Cure.
Le guerriere, rimescolate in diversi "team" (secondo il loro colore dominante e non il gruppo della serie d'appartenenza) si troveranno spaesate, in mondi assurdi che mescolano fra loro universi e malvagi provenienti dai vari film.
L'insegnamento che arriverà agli spettatori in sala, stavolta, sarà quello della fiducia in se stessi e nei propri amici, con cui si potrà vivere una certa empatia anche se si è lontani.
In un primo momento, infatti, le guerriere si troveranno in svantaggio, perchè sentiranno la mancanza delle loro compagne (aiuto fondamentale soprattutto per i personaggi delle prime serie, che agivano in tandem), ma impareranno ben presto a combattere facendo affidamento sulle proprie forze e sul sostegno dei propri amici vicini e lontani.
Sempre spettacolari i combattimenti, sia dal lato della grafica (fluida e coloratissima), sia per quanto riguarda le musiche, apprezzatissimi reprise delle sigle d'apertura delle varie serie. I vari attacchi delle guerriere sono stati ridisegnati in differenti versioni e sono diventati piacevolissimi all'occhio, mentre l'orecchio, purtroppo, sente la mancanza dei jingle delle trasformazioni, le quali sono state accorciate, probabilmente per non pesare sulla già grande lunghezza del film.
Purtroppo, i personaggi cominciano ad essere tanti, forse troppi, e non si riesce a gestirli tutti. La scelta di realizzare i film All Stars nella parte iniziale delle serie più recenti al momento dell'uscita, poi, penalizza le Pretty Cure della serie corrente, che non sono al massimo dei loro poteri o non hanno ancora completato il loro gruppo. E' il caso di Hibiki e Kanade, che qui, nonostante siano in teoria le guerriere principali, fanno una magra figura e si fanno addirittura superare in potenza e utilità dalle odiose protagoniste di Heartcatch Pretty Cure.
Una non sempre ottima gestione dei personaggi, tuttavia, non inficia la bellezza e la spettacolarità dell'insieme, regalandoci anche un finale dolceamaro che avrebbe potuto benissimo concludere l'intera saga delle guerriere Toei.
Come sempre quando si parla di Pretty Cure All Stars, anche stavolta è un grande spettacolo rivolto unicamente ai fans delle variopinte eroine, che nel bene e nel male lo apprezzeranno.
Il focus è, stavolta, su Hibiki/Cure Melody e Kanade/Cure Rhythm, le (al tempo dell'uscita del film), protagoniste dell'ottava serie Suite Pretty Cure.
Le guerriere, rimescolate in diversi "team" (secondo il loro colore dominante e non il gruppo della serie d'appartenenza) si troveranno spaesate, in mondi assurdi che mescolano fra loro universi e malvagi provenienti dai vari film.
L'insegnamento che arriverà agli spettatori in sala, stavolta, sarà quello della fiducia in se stessi e nei propri amici, con cui si potrà vivere una certa empatia anche se si è lontani.
In un primo momento, infatti, le guerriere si troveranno in svantaggio, perchè sentiranno la mancanza delle loro compagne (aiuto fondamentale soprattutto per i personaggi delle prime serie, che agivano in tandem), ma impareranno ben presto a combattere facendo affidamento sulle proprie forze e sul sostegno dei propri amici vicini e lontani.
Sempre spettacolari i combattimenti, sia dal lato della grafica (fluida e coloratissima), sia per quanto riguarda le musiche, apprezzatissimi reprise delle sigle d'apertura delle varie serie. I vari attacchi delle guerriere sono stati ridisegnati in differenti versioni e sono diventati piacevolissimi all'occhio, mentre l'orecchio, purtroppo, sente la mancanza dei jingle delle trasformazioni, le quali sono state accorciate, probabilmente per non pesare sulla già grande lunghezza del film.
Purtroppo, i personaggi cominciano ad essere tanti, forse troppi, e non si riesce a gestirli tutti. La scelta di realizzare i film All Stars nella parte iniziale delle serie più recenti al momento dell'uscita, poi, penalizza le Pretty Cure della serie corrente, che non sono al massimo dei loro poteri o non hanno ancora completato il loro gruppo. E' il caso di Hibiki e Kanade, che qui, nonostante siano in teoria le guerriere principali, fanno una magra figura e si fanno addirittura superare in potenza e utilità dalle odiose protagoniste di Heartcatch Pretty Cure.
Una non sempre ottima gestione dei personaggi, tuttavia, non inficia la bellezza e la spettacolarità dell'insieme, regalandoci anche un finale dolceamaro che avrebbe potuto benissimo concludere l'intera saga delle guerriere Toei.
Come sempre quando si parla di Pretty Cure All Stars, anche stavolta è un grande spettacolo rivolto unicamente ai fans delle variopinte eroine, che nel bene e nel male lo apprezzeranno.
Il terzo film della serie "All Stars" di Pretty Cure mette insieme per la terza volta le Pretty Cure di tutte le serie uscite fino a questo punto, vale a dire le ragazze di sette serie e le prime due nuove Pretty Cure dell'ottava serie "Suite Pretty Cure", per un totale di ventuno Pretty Cure.
Tra i tre film della serie All Stars, secondo me questo è quello riuscito meglio, grazie a una buona trama e un ottimo finale.
Come per gli altri film, anche in questo le ragazze si ritrovano per caso nello stesso luogo, dove però arrivano i nemici a portare guai. In questo caso si tratta dei nemici che le Pretty Cure hanno affrontato nei vari film di ogni serie. Essi rivelano che l'energia oscura dei vari boss malvagi sconfitti da ogni gruppo di Pretty Cure (Dusk Zone, Dark Fall, Nightmare, Eternal, Labyrinth gli Apostoli del Deserto) si sono unite a creare un essere oscuro dal potere supremo di nome Black Hole. Il suo obiettivo è distruggere il magico Prism Flower, un oggetto che permette il collegamento tra la Terra e i vari regni magici che le Pretty Cure hanno salvato.
Visivamente il film è spettacolare: non c'è un attimo di pausa. Un fottio di Pretty Cure, un fottio di nemici (Zakenna, Uzaina, Kowaina, Nakewameke, Sorewatase, Desertrian), un fottio di folletti dai versi fastidiosi - sì, sono fastidiosi: popo.
Le Pretty Cure (ventuno!) combattono per quasi tutto il tempo, saltano, tirano pugni, calci, usano attacchi magici, in un tripudio di luci e colori, accompagnate nelle varie scene dalle canzoni usate come sigle nelle diverse serie. Combattono, colpiscono e vengono colpite, cadono e si rialzano, senza arrendersi mai. La scena in cui lanciano tutti i loro attacchi in sequenza è spettacolare, ancora di più nel finale, quando lanciano gli attacchi super.
La battaglia finale è esageratissima, ma proprio per questo spettacolare - sì, sto usando spettacolare troppo spesso, ma è questo il termine giusto. Il finale a mio avviso è davvero perfetto, talmente perfetto che dovrebbe essere davvero il finale definitivo di tutto, ci sta proprio bene. Esso è la crisi più grave affrontata dalle Pretty Cure, la loro battaglia più difficile.
Se non sapessi che dopo questo film ne è stato già realizzato un altro, gli avrei dato il voto massimo, ma così non è; per ora comunque lo considero il miglior film di Pretty Cure.
Tra i tre film della serie All Stars, secondo me questo è quello riuscito meglio, grazie a una buona trama e un ottimo finale.
Come per gli altri film, anche in questo le ragazze si ritrovano per caso nello stesso luogo, dove però arrivano i nemici a portare guai. In questo caso si tratta dei nemici che le Pretty Cure hanno affrontato nei vari film di ogni serie. Essi rivelano che l'energia oscura dei vari boss malvagi sconfitti da ogni gruppo di Pretty Cure (Dusk Zone, Dark Fall, Nightmare, Eternal, Labyrinth gli Apostoli del Deserto) si sono unite a creare un essere oscuro dal potere supremo di nome Black Hole. Il suo obiettivo è distruggere il magico Prism Flower, un oggetto che permette il collegamento tra la Terra e i vari regni magici che le Pretty Cure hanno salvato.
Visivamente il film è spettacolare: non c'è un attimo di pausa. Un fottio di Pretty Cure, un fottio di nemici (Zakenna, Uzaina, Kowaina, Nakewameke, Sorewatase, Desertrian), un fottio di folletti dai versi fastidiosi - sì, sono fastidiosi: popo.
Le Pretty Cure (ventuno!) combattono per quasi tutto il tempo, saltano, tirano pugni, calci, usano attacchi magici, in un tripudio di luci e colori, accompagnate nelle varie scene dalle canzoni usate come sigle nelle diverse serie. Combattono, colpiscono e vengono colpite, cadono e si rialzano, senza arrendersi mai. La scena in cui lanciano tutti i loro attacchi in sequenza è spettacolare, ancora di più nel finale, quando lanciano gli attacchi super.
La battaglia finale è esageratissima, ma proprio per questo spettacolare - sì, sto usando spettacolare troppo spesso, ma è questo il termine giusto. Il finale a mio avviso è davvero perfetto, talmente perfetto che dovrebbe essere davvero il finale definitivo di tutto, ci sta proprio bene. Esso è la crisi più grave affrontata dalle Pretty Cure, la loro battaglia più difficile.
Se non sapessi che dopo questo film ne è stato già realizzato un altro, gli avrei dato il voto massimo, ma così non è; per ora comunque lo considero il miglior film di Pretty Cure.
Oliata e avviata a pieni giri, la macchina che muove il brand "Pretty Cure" continua a sfornare prodotti con una serie televisiva ogni anno cui poi si legano, oltre ai prodotti di merchandising vari, uno o due film cinematografici, di cui almeno uno fa riunire insieme tutte le protagoniste apparse fino a quel momento. Non manca quindi all'appuntamento questo terzo All Stars DX, che tra l'altro fa tagliare alle Pretty Cure il simbolico traguardo dei dieci film usciti al cinema (solo in Giappone però).
Con l'avvicendarsi delle serie TV, questa volta tocca alle due protagoniste di Suite Precure, vale a dire Hibiki e Kanade, rispettivamente Cure Melody e Cure Rhythm, entrare nel gruppo e aggiungersi alla folta schiera delle Pretty Cure ormai divenute una grande famiglia, specie se contiamo anche i loro amici folletti.
Lo spunto iniziale è all'incirca sempre lo stesso: un'oscura forza malvagia fa rivivere alcuni dei vecchi nemici delle nostre eroine (stavolta i cattivi provengono dai film cinematografici dedicati a ogni serie TV) e metterà in pericolo la Terra e tutte le magiche dimensioni a esse collegate. Solo le 23 Pretty Cure riunite insieme potranno salvare ancora una volta la situazione.
È però anche il turno per gli autori di mischiare un po' le carte in tavola e dividere, almeno per una parte del film, le protagoniste in tre eterogenei gruppi. Una buona pensata che alla fine riesce a valorizzare le peculiarità dei singoli personaggi e a mantenere al contempo un buon brio.
La realizzazione tecnica fa poi ulteriori passi in avanti nel suo progressivo miglioramento in animazioni ed effetti speciali. Particolarmente riuscita e spettacolare è la sequenza musicale d'apertura, realizzata in computer grafica, ma sempre più difficile da distinguere rispetto a una sua possibile versione in animazione tradizionale. Il tutto a prescindere dalla sua ottima fattura nella musica e nelle coreografie.
Dall'altra faccia della medaglia invece emergono delle pecche non terribili, ma neanche trascurabili. È, ahinoi, un fatto che le due nuove Pretty Cure portano non molto valore aggiunto come personalità o carisma al gruppo anche se è vero che esso è ormai grande e ricco di forti personalità; diamogli dunque almeno l'attenuante del debutto.
Secondo punto sull'elenco delle negatività riguarda invece il riciclo di situazioni e animazioni (specialmente gli attacchi di gruppo) già viste. Ciò si sente specialmente nel finale, ove il "già visto" toglie parte dello spazio al pathos. Potremmo considerare ciò fisiologico e anche comprensibile in un'ottica orientata al giovane spettatore da poco affacciatosi verso le Pretty Cure, ma va anche considerato che chi già vi è addentro vorrebbe vedere qualcosa di più originale. Meglio da questo punto di vista aveva fatto il precedente, All Stars DX 2.
Giungendo quindi a conclusione dell'analisi, promuoviamo comunque Precure All Stars DX 3 con una valutazione ampiamente sufficiente per la sua buonissima fattura e il divertimento che riesce a dare. Diamo poi appuntamento al prossimo All Stars, già in uscita in Giappone, per aspettarci qualche innovazione e un po' di novità in più.
Con l'avvicendarsi delle serie TV, questa volta tocca alle due protagoniste di Suite Precure, vale a dire Hibiki e Kanade, rispettivamente Cure Melody e Cure Rhythm, entrare nel gruppo e aggiungersi alla folta schiera delle Pretty Cure ormai divenute una grande famiglia, specie se contiamo anche i loro amici folletti.
Lo spunto iniziale è all'incirca sempre lo stesso: un'oscura forza malvagia fa rivivere alcuni dei vecchi nemici delle nostre eroine (stavolta i cattivi provengono dai film cinematografici dedicati a ogni serie TV) e metterà in pericolo la Terra e tutte le magiche dimensioni a esse collegate. Solo le 23 Pretty Cure riunite insieme potranno salvare ancora una volta la situazione.
È però anche il turno per gli autori di mischiare un po' le carte in tavola e dividere, almeno per una parte del film, le protagoniste in tre eterogenei gruppi. Una buona pensata che alla fine riesce a valorizzare le peculiarità dei singoli personaggi e a mantenere al contempo un buon brio.
La realizzazione tecnica fa poi ulteriori passi in avanti nel suo progressivo miglioramento in animazioni ed effetti speciali. Particolarmente riuscita e spettacolare è la sequenza musicale d'apertura, realizzata in computer grafica, ma sempre più difficile da distinguere rispetto a una sua possibile versione in animazione tradizionale. Il tutto a prescindere dalla sua ottima fattura nella musica e nelle coreografie.
Dall'altra faccia della medaglia invece emergono delle pecche non terribili, ma neanche trascurabili. È, ahinoi, un fatto che le due nuove Pretty Cure portano non molto valore aggiunto come personalità o carisma al gruppo anche se è vero che esso è ormai grande e ricco di forti personalità; diamogli dunque almeno l'attenuante del debutto.
Secondo punto sull'elenco delle negatività riguarda invece il riciclo di situazioni e animazioni (specialmente gli attacchi di gruppo) già viste. Ciò si sente specialmente nel finale, ove il "già visto" toglie parte dello spazio al pathos. Potremmo considerare ciò fisiologico e anche comprensibile in un'ottica orientata al giovane spettatore da poco affacciatosi verso le Pretty Cure, ma va anche considerato che chi già vi è addentro vorrebbe vedere qualcosa di più originale. Meglio da questo punto di vista aveva fatto il precedente, All Stars DX 2.
Giungendo quindi a conclusione dell'analisi, promuoviamo comunque Precure All Stars DX 3 con una valutazione ampiamente sufficiente per la sua buonissima fattura e il divertimento che riesce a dare. Diamo poi appuntamento al prossimo All Stars, già in uscita in Giappone, per aspettarci qualche innovazione e un po' di novità in più.
Il decimo film tratto dalla saga di Pretty Cure, in particolare il terzo della serie "Pretty Cure All Stars".
Trama: Le Suite Pretty Cure, Hibiki Hojo e Kanade Minamino, insieme a Hummy, stanno visitando un centro commerciale. A un certo punto, Hummy scappa, e interrompe la sfilata di moda tenuta dalle Heartcatch Pretty Cure, atterrando in braccio a Tsubomi Hanasaki. Poco dopo, all'improvviso, tutti i mondi visitati dalle ragazze nel corso delle loro serie o film, vengono uniti sul loro pianeta, creando un unico grande mondo. Ciò è dovuto al fatto che i cattivi di tutti i film della saga, riportati in vita dal malvagio Black Hole, sono alla ricerca del Prism Flower (Fiore Arcobaleno), che collega fra loro tutti i mondi. Le ventuno Pretty Cure si trasformano per fermarli, ma vengono separate in tre mondi diversi: le Pretty Cure "rosa" vengono spedite in un incrocio fra il Paese dei Dolci (un forno) e il Regno degli Orologi, le "blu/verdi/bianche" in un cimitero di navi e le restanti "gialle/rosse/viola" su una scacchiera nel Paese dei Giocattoli. Così, ogni gruppo si ritrova a combattere con due nemici diversi, mentre Shadow, il cattivo del quarto film della saga, cerca il Prism Flower, anche se poi viene eliminato dalle mascotte grazie alle Miracle Light.
Dopo essere tornate sulla Terra grazie a un ottimo lavoro di squadra, ogni gruppo di Pretty Cure (Max Heart, Splash Star, Go Go, Fresh ed Hearcatch) sconfigge il nemico del film ispirato dalla propria serie, eccettuate le Suite, che eliminano Froozen e Freezen.
A quel punto si presenta Black Hole, che le sconfigge con un solo attacco e toglie loro i poteri da Pretty Cure. Il solo modo per salvare l'universo è usare il potere del Prism Flower, e anche se questo comporta la separazione dalle mascotte; purtroppo il fiore viene distrutto da Black Hole, e tutto sembra perduto. Tuttavia, grazie alle Miracle Light, tutti gli abitanti dei mondi donano nuovi poteri alle Pretty Cure, che assumono le loro forme arcobaleno e sconfiggono il nemico utilizzando i loro attacchi più potenti. Infine, le mascotte tornano nei loro mondi, ma Chypre, Coffret e Potpourri trovano un nuovo Prism Flower, grazie al quale tutte le mascotte possono tornare a vivere con le loro amiche Pretty Cure.
Questo è il primo film di Pretty Cure in cui le protagoniste dimostrano di non dipendere dalle loro rispettive "compagne di serie", nonostante le prime difficoltà ad abituarsi. Infatti, anche se all'inizio le "blu/verdi/bianche" chiamano le loro rispettive "rosa", rimanendo perplesse, e Cure Melody decide di arrendersi perché non ce la fa senza Cure Rhythm, le ventuno capiscono che non hanno bisogno delle loro compagne per vincere, e lavorando in squadra (sopratutto le "gialle/rosse/viola") riescono a salvarsi e a riunirsi alle adorate compagne.
Il film è inoltre il più "drammatico" e sentimentale, perché le Pretty Cure si vedono costrette a dire addio alle mascotte, alle quali non possono rinunciare. Alla fine, comunque, tutto si risolve per il meglio, e come al solito le protagoniste imparano che l'importante è essere vicini con il cuore, anche se lontani fisicamente.
Molto bello, lo consiglio a quelli a cui la saga piace. Anche se non si merita il 9, gli metto 8 perché non si può mettere 8,5.
Trama: Le Suite Pretty Cure, Hibiki Hojo e Kanade Minamino, insieme a Hummy, stanno visitando un centro commerciale. A un certo punto, Hummy scappa, e interrompe la sfilata di moda tenuta dalle Heartcatch Pretty Cure, atterrando in braccio a Tsubomi Hanasaki. Poco dopo, all'improvviso, tutti i mondi visitati dalle ragazze nel corso delle loro serie o film, vengono uniti sul loro pianeta, creando un unico grande mondo. Ciò è dovuto al fatto che i cattivi di tutti i film della saga, riportati in vita dal malvagio Black Hole, sono alla ricerca del Prism Flower (Fiore Arcobaleno), che collega fra loro tutti i mondi. Le ventuno Pretty Cure si trasformano per fermarli, ma vengono separate in tre mondi diversi: le Pretty Cure "rosa" vengono spedite in un incrocio fra il Paese dei Dolci (un forno) e il Regno degli Orologi, le "blu/verdi/bianche" in un cimitero di navi e le restanti "gialle/rosse/viola" su una scacchiera nel Paese dei Giocattoli. Così, ogni gruppo si ritrova a combattere con due nemici diversi, mentre Shadow, il cattivo del quarto film della saga, cerca il Prism Flower, anche se poi viene eliminato dalle mascotte grazie alle Miracle Light.
Dopo essere tornate sulla Terra grazie a un ottimo lavoro di squadra, ogni gruppo di Pretty Cure (Max Heart, Splash Star, Go Go, Fresh ed Hearcatch) sconfigge il nemico del film ispirato dalla propria serie, eccettuate le Suite, che eliminano Froozen e Freezen.
A quel punto si presenta Black Hole, che le sconfigge con un solo attacco e toglie loro i poteri da Pretty Cure. Il solo modo per salvare l'universo è usare il potere del Prism Flower, e anche se questo comporta la separazione dalle mascotte; purtroppo il fiore viene distrutto da Black Hole, e tutto sembra perduto. Tuttavia, grazie alle Miracle Light, tutti gli abitanti dei mondi donano nuovi poteri alle Pretty Cure, che assumono le loro forme arcobaleno e sconfiggono il nemico utilizzando i loro attacchi più potenti. Infine, le mascotte tornano nei loro mondi, ma Chypre, Coffret e Potpourri trovano un nuovo Prism Flower, grazie al quale tutte le mascotte possono tornare a vivere con le loro amiche Pretty Cure.
Questo è il primo film di Pretty Cure in cui le protagoniste dimostrano di non dipendere dalle loro rispettive "compagne di serie", nonostante le prime difficoltà ad abituarsi. Infatti, anche se all'inizio le "blu/verdi/bianche" chiamano le loro rispettive "rosa", rimanendo perplesse, e Cure Melody decide di arrendersi perché non ce la fa senza Cure Rhythm, le ventuno capiscono che non hanno bisogno delle loro compagne per vincere, e lavorando in squadra (sopratutto le "gialle/rosse/viola") riescono a salvarsi e a riunirsi alle adorate compagne.
Il film è inoltre il più "drammatico" e sentimentale, perché le Pretty Cure si vedono costrette a dire addio alle mascotte, alle quali non possono rinunciare. Alla fine, comunque, tutto si risolve per il meglio, e come al solito le protagoniste imparano che l'importante è essere vicini con il cuore, anche se lontani fisicamente.
Molto bello, lo consiglio a quelli a cui la saga piace. Anche se non si merita il 9, gli metto 8 perché non si può mettere 8,5.