Kiseichuu no Ichiya
"Kiseichuu no Ichiya" (The Midnight Parasites), è un cortometraggio diretto e prodotto da Kuri Youji, ritenuto uno dei registi di animazione sperimentale più affermato in Giappone negli anni '60.
Sembra di assistere a un documentario grottesco, la maggior parte delle volte la telecamera non fa altro che seguire il cammino di una strana figura in movimento fino alla sua fatale fine, per poi passare dalla preda al predatore ripetendo il modus operandi. Viene narrato un infinito cerchio della vita, un ecosistema diabolico in cui l'uomo - o perlomeno l'unica creatura antropomorfa che appare nel corto - occupa i livelli più degradanti. Un mondo paradossale, ma con le sue regole, in cui la bocca e il retto occupano due posti di prim'ordine; tutto è commestibile ma, ancora più assurdo, tutto può essere defecato, sia che si tratti di feci, soldi, farfalle o il pasto ancora integro. Questo umorismo grottesco e inquietante è sicuramente uno dei tratti distintivi dell'autore, che insieme all'atmosfera surreale e alla realizzazione tecnica povera ma voluta da un tocco personale al tutto.
Ispirato a un dipinto di Hieronymus Bosch, questo corto riuscirà a trasportarvi in una dimensione di irrealtà, vuoi per la musica psichedelica, elettrica e pulsante di Kaoru Tomita, vuoi per il perenne effetto loop, vuoi per il concept psicotico, vuoi per l'effetto contrastante delle vistose figure su uno sfondo incolore.
Forse "i parassiti di mezzanotte" non sono i mostri su cui la telecamera di Youji posa il suo sguardo, forse sono gli incubi e i deliri notturni che il regista ha riversato in animazione.
Sembra di assistere a un documentario grottesco, la maggior parte delle volte la telecamera non fa altro che seguire il cammino di una strana figura in movimento fino alla sua fatale fine, per poi passare dalla preda al predatore ripetendo il modus operandi. Viene narrato un infinito cerchio della vita, un ecosistema diabolico in cui l'uomo - o perlomeno l'unica creatura antropomorfa che appare nel corto - occupa i livelli più degradanti. Un mondo paradossale, ma con le sue regole, in cui la bocca e il retto occupano due posti di prim'ordine; tutto è commestibile ma, ancora più assurdo, tutto può essere defecato, sia che si tratti di feci, soldi, farfalle o il pasto ancora integro. Questo umorismo grottesco e inquietante è sicuramente uno dei tratti distintivi dell'autore, che insieme all'atmosfera surreale e alla realizzazione tecnica povera ma voluta da un tocco personale al tutto.
Ispirato a un dipinto di Hieronymus Bosch, questo corto riuscirà a trasportarvi in una dimensione di irrealtà, vuoi per la musica psichedelica, elettrica e pulsante di Kaoru Tomita, vuoi per il perenne effetto loop, vuoi per il concept psicotico, vuoi per l'effetto contrastante delle vistose figure su uno sfondo incolore.
Forse "i parassiti di mezzanotte" non sono i mostri su cui la telecamera di Youji posa il suo sguardo, forse sono gli incubi e i deliri notturni che il regista ha riversato in animazione.
