Monster House
Un film semplice.
La vicenda ruota attorno a una casa misteriosa e al suo misterioso inquilino, che cela un segreto. Un mistero/segreto che solo dei ragazzi riescono a svelare, a mano a mano che esso si dipana, ma sempre con attorno la cautela, il riserbo e lo scetticismo dei più grandi, i quali non vogliono credere alle parole dei protagonisti e cercano di dissuaderli genericamente (o così sembra) dai loro tentativi di svelare tale mistero. Una volta svelato questo, emerge il vero orrore, non quello delle storie inquietanti all'apparenza, ma quello delle storie semplici che diventano terrificanti, pur nella loro semplicità e quotidianità, e cioè quelle riguardo emarginazione e disprezzo per il diverso, il quale rappresenta l'orrore di tutte le età, ere ed epoche.
I personaggi incarnano i tipici stereotipi della provincia statunitense e interagiscono in maniera casuale e disinvolta, per alimentare implicitamente e inconsapevolmente l'alone di mistero e orrore della vicenda. Questa è la leggera nota di originalità in un film che però sarebbe stato meglio approfondire con più tematiche e con qualche legame di vicende che avrebbe potuto far risaltare l'orrore e il mistero con maggior intensità.
La grafica non è proprio fantastica e sensazionale, e i toni cupi e chiari non sono resi proprio al meglio, ma comunque forniscono una discreta credibilità. La colonna sonora è un susseguirsi di toni cupi, gravi e disarmonici, per creare un pathos di terrore e paura che si riflette nella prospettiva dei bambini che provano ad entrare nella casa, e che si esalta nelle scene ambientate all'interno della stessa.
La vicenda ruota attorno a una casa misteriosa e al suo misterioso inquilino, che cela un segreto. Un mistero/segreto che solo dei ragazzi riescono a svelare, a mano a mano che esso si dipana, ma sempre con attorno la cautela, il riserbo e lo scetticismo dei più grandi, i quali non vogliono credere alle parole dei protagonisti e cercano di dissuaderli genericamente (o così sembra) dai loro tentativi di svelare tale mistero. Una volta svelato questo, emerge il vero orrore, non quello delle storie inquietanti all'apparenza, ma quello delle storie semplici che diventano terrificanti, pur nella loro semplicità e quotidianità, e cioè quelle riguardo emarginazione e disprezzo per il diverso, il quale rappresenta l'orrore di tutte le età, ere ed epoche.
I personaggi incarnano i tipici stereotipi della provincia statunitense e interagiscono in maniera casuale e disinvolta, per alimentare implicitamente e inconsapevolmente l'alone di mistero e orrore della vicenda. Questa è la leggera nota di originalità in un film che però sarebbe stato meglio approfondire con più tematiche e con qualche legame di vicende che avrebbe potuto far risaltare l'orrore e il mistero con maggior intensità.
La grafica non è proprio fantastica e sensazionale, e i toni cupi e chiari non sono resi proprio al meglio, ma comunque forniscono una discreta credibilità. La colonna sonora è un susseguirsi di toni cupi, gravi e disarmonici, per creare un pathos di terrore e paura che si riflette nella prospettiva dei bambini che provano ad entrare nella casa, e che si esalta nelle scene ambientate all'interno della stessa.