Ano Natsu de Matteru
Due elementi, principalmente, mi hanno convinto poco di "Ano Natsu de Matteru". Due elementi che, fossero stati sviluppati meglio o magari evitati del tutto, avrebbero potuto rendere decisamente migliore una serie in generale senza infamia e senza lode.
Il primo è la componente fantascientifica. Di per se' l'incipit dell'alieno che sbarca sulla Terra e si gode le gioie dell'adolescenza assieme ad amici freschi freschi di conoscenza non è malvagio: ovviamente è tutt'altro che originale, ma è una di quelle basi che non dispiace dover vedere utilizzate con tale alta frequenza. Certamente, per la prima metà della serie ci si chiede il perché di questa scelta volta allo sci-fi, visto che, tranne che per qualche saltuario rimando, la protagonista femminile sia un'aliena non ha poi chissà quali grandi influenze ed interessi nello svolgersi delle vicende narrate. Poi, brusco violento e roboante, il fantascientifico la fa da padrone negli ultimi episodi, in un turbinio di robot sentinelle, astronavi, MIB, viaggi interplanetari, alleanze galattiche e norme spaziali. Insomma, che questa componente venga considerata nella serie ci può anche stare, ma che la sua presenza abbia una tale flessione, e torni ad essere utilizzata in maniera tanto spinta dopo diverso tempo in cui era stata quasi completamente messa a tacere, beh, secondo me risulta essere una scelta un po' povera, che non condivido e che proprio non mi piace.
O si fa una serie sci-fi di livello o si estromette del tutto l'esasperazione della tecnologia dal prodotto: delle due l'una, non entrambe.
Il secondo è il circolo vizioso delle relazioni sentimentali tra i personaggi. Ora, abituati al solito triangolo amoroso, al massimo quadrilatero, utilizzato allo sfinimento in ogni commedia scolastico-sentimentale, avere a che fare con qualcosa di differente può anche starci. Un tocco di originalità e ricercatezza, se ben dosato, è sempre ben accetto. Trovo tuttavia che con questa sorta di pentagono "lei ama lui che ama lei che ama lui che ama lei" si sia messa un po' troppa carne al fuoco. Certamente si ha modo di studiare con maggior facilità la schiera di sentimenti di ogni singolo personaggio e di impersonarsi ora in questo ora in quell'altro, ma personalmente penso che risulti una scelta un po' esagerata ed esasperata, che a volte sa un poco di forzato e di macchinoso. Qualcosina di più snello, di meno impegnativo, magari meno originale lo ammetto ma ugualmente condivisibile, sarebbe stata una scelta meno gravosa e onerosa, ma avrebbe potuto comunque portare a qualcosa di buono senza per forza rimetterci.
Senza questi due elementi, a mio giudizio non del tutto convincenti, la serie ne avrebbe giovato. Il prodotto nella sua interezza non è male per nulla, benché non lo possa inserire nel Pantheon degli anime del genere. Sa essere divertente ma senza esagerare, la relazione tra i due protagonisti è veramente piacevole e toccante, risulta piacevole (considerando comunque quanto scritto nel punto precedente) anche il ventaglio di emozioni che provano e fanno provare i co-protagonisti, si apprezza la veste grafica (o almeno, io l'ho apprezzata, forse perché mi ha ricordato quella di "Toradora"). Insomma, di elementi positivi ce ne sono, anche se non costituiscono certo nulla di fenomenale, ma quelle due pecche neanche tanto lievi di cui ho scritto poc'anzi mi impediscono di considerare "Ano Natsu de Matteru" una serie completamente riuscita.
Il primo è la componente fantascientifica. Di per se' l'incipit dell'alieno che sbarca sulla Terra e si gode le gioie dell'adolescenza assieme ad amici freschi freschi di conoscenza non è malvagio: ovviamente è tutt'altro che originale, ma è una di quelle basi che non dispiace dover vedere utilizzate con tale alta frequenza. Certamente, per la prima metà della serie ci si chiede il perché di questa scelta volta allo sci-fi, visto che, tranne che per qualche saltuario rimando, la protagonista femminile sia un'aliena non ha poi chissà quali grandi influenze ed interessi nello svolgersi delle vicende narrate. Poi, brusco violento e roboante, il fantascientifico la fa da padrone negli ultimi episodi, in un turbinio di robot sentinelle, astronavi, MIB, viaggi interplanetari, alleanze galattiche e norme spaziali. Insomma, che questa componente venga considerata nella serie ci può anche stare, ma che la sua presenza abbia una tale flessione, e torni ad essere utilizzata in maniera tanto spinta dopo diverso tempo in cui era stata quasi completamente messa a tacere, beh, secondo me risulta essere una scelta un po' povera, che non condivido e che proprio non mi piace.
O si fa una serie sci-fi di livello o si estromette del tutto l'esasperazione della tecnologia dal prodotto: delle due l'una, non entrambe.
Il secondo è il circolo vizioso delle relazioni sentimentali tra i personaggi. Ora, abituati al solito triangolo amoroso, al massimo quadrilatero, utilizzato allo sfinimento in ogni commedia scolastico-sentimentale, avere a che fare con qualcosa di differente può anche starci. Un tocco di originalità e ricercatezza, se ben dosato, è sempre ben accetto. Trovo tuttavia che con questa sorta di pentagono "lei ama lui che ama lei che ama lui che ama lei" si sia messa un po' troppa carne al fuoco. Certamente si ha modo di studiare con maggior facilità la schiera di sentimenti di ogni singolo personaggio e di impersonarsi ora in questo ora in quell'altro, ma personalmente penso che risulti una scelta un po' esagerata ed esasperata, che a volte sa un poco di forzato e di macchinoso. Qualcosina di più snello, di meno impegnativo, magari meno originale lo ammetto ma ugualmente condivisibile, sarebbe stata una scelta meno gravosa e onerosa, ma avrebbe potuto comunque portare a qualcosa di buono senza per forza rimetterci.
Senza questi due elementi, a mio giudizio non del tutto convincenti, la serie ne avrebbe giovato. Il prodotto nella sua interezza non è male per nulla, benché non lo possa inserire nel Pantheon degli anime del genere. Sa essere divertente ma senza esagerare, la relazione tra i due protagonisti è veramente piacevole e toccante, risulta piacevole (considerando comunque quanto scritto nel punto precedente) anche il ventaglio di emozioni che provano e fanno provare i co-protagonisti, si apprezza la veste grafica (o almeno, io l'ho apprezzata, forse perché mi ha ricordato quella di "Toradora"). Insomma, di elementi positivi ce ne sono, anche se non costituiscono certo nulla di fenomenale, ma quelle due pecche neanche tanto lievi di cui ho scritto poc'anzi mi impediscono di considerare "Ano Natsu de Matteru" una serie completamente riuscita.
"Ano natsu de Matteru" parla di una carina avventura tra amici di infanzia durata solo un paio di mesi, giusto il tempo di un'estate che passa, mentre cercano di realizzare un film.
Kaito Kirishima, un ragazzo al primo anno di liceo, mentre prova la sua telecamera, viene coinvolto in un atterraggio d'emergenza di un'aliena, però stranamente si risveglia la mattina in camera sua pensando sia stato solamente un sogno. La mattina stessa si dirige a scuola dove parla ai suoi amici di voler realizzare un film e chiede a due ragazze più grandi di prenderne parte, tra cui la strana Remon Yamano e la nuova arrivata Ichika Takatsuki. Il destino vuole che la nuova arrivata sia un'aliena e che, senza un posto dove abitare, si trasferisca da Kaito; da qui inizia l'estate piena di sorprese che coinvolgerà i ragazzi protagonisti, stravolgendo i rapporti tra di loro.
I personaggi della serie sono molto semplici e forse abbastanza scontati per questo genere di anime; il protagonista è un ragazzo che ama filmare qualsiasi cosa con la sua piccola videocamera e per questo viene spesso chiamato "il regista". Nel gruppetto ci sono molti sentimenti nascosti e non ricambiati che mettono più volte in difficoltà i ragazzi, e questi loro aspetti dimostreranno, in alcuni eventi, che la loro amicizia è così forte da non poter essere distrutta per via di un amore non corrisposto.
Lo sviluppo della trama è costante, niente alti né bassi, ma riesce a trasmettere buone emozioni, calibrate da una buona ambientazione; ho gradito la trama fino a quando non ha incominciato ad essere troppo fantasy, forse necessario per dare delle spiegazioni concrete alle domande poste dalla protagonista Ichika, dopo vari eventi. L'introduzione dei MIB, ad esempio, non mi è piaciuta, avrei preferito vedere nel finale meno interruzioni da alieni e MIB, ma almeno il finale è coerente; non che mi abbia conquistato, ma il finale era parecchio scontato; per alcuni potrà essere bellissimo, grazie alle emozioni trasmesse, ma io non giudico solo in base a quello che riesce a trasmettermi, bensì all'aggiunta del fattore sorpresa, senza che si esca troppo dai ranghi.
Il comparto visivo è uno dei buoni aspetti della serie, i disegni sono molto precisi e le animazioni molto accurate, idem per il sonoro. Consiglio di vederlo per la buona trama, ma se le fragili lacrime non bastano per farvi apprezzare una serie, allora cercate altro.
Kaito Kirishima, un ragazzo al primo anno di liceo, mentre prova la sua telecamera, viene coinvolto in un atterraggio d'emergenza di un'aliena, però stranamente si risveglia la mattina in camera sua pensando sia stato solamente un sogno. La mattina stessa si dirige a scuola dove parla ai suoi amici di voler realizzare un film e chiede a due ragazze più grandi di prenderne parte, tra cui la strana Remon Yamano e la nuova arrivata Ichika Takatsuki. Il destino vuole che la nuova arrivata sia un'aliena e che, senza un posto dove abitare, si trasferisca da Kaito; da qui inizia l'estate piena di sorprese che coinvolgerà i ragazzi protagonisti, stravolgendo i rapporti tra di loro.
I personaggi della serie sono molto semplici e forse abbastanza scontati per questo genere di anime; il protagonista è un ragazzo che ama filmare qualsiasi cosa con la sua piccola videocamera e per questo viene spesso chiamato "il regista". Nel gruppetto ci sono molti sentimenti nascosti e non ricambiati che mettono più volte in difficoltà i ragazzi, e questi loro aspetti dimostreranno, in alcuni eventi, che la loro amicizia è così forte da non poter essere distrutta per via di un amore non corrisposto.
Lo sviluppo della trama è costante, niente alti né bassi, ma riesce a trasmettere buone emozioni, calibrate da una buona ambientazione; ho gradito la trama fino a quando non ha incominciato ad essere troppo fantasy, forse necessario per dare delle spiegazioni concrete alle domande poste dalla protagonista Ichika, dopo vari eventi. L'introduzione dei MIB, ad esempio, non mi è piaciuta, avrei preferito vedere nel finale meno interruzioni da alieni e MIB, ma almeno il finale è coerente; non che mi abbia conquistato, ma il finale era parecchio scontato; per alcuni potrà essere bellissimo, grazie alle emozioni trasmesse, ma io non giudico solo in base a quello che riesce a trasmettermi, bensì all'aggiunta del fattore sorpresa, senza che si esca troppo dai ranghi.
Il comparto visivo è uno dei buoni aspetti della serie, i disegni sono molto precisi e le animazioni molto accurate, idem per il sonoro. Consiglio di vederlo per la buona trama, ma se le fragili lacrime non bastano per farvi apprezzare una serie, allora cercate altro.
"Ano natsu de Matteru" è una serie anime di dodici episodi conclusa.
Trama: l'avventura di alcuni studenti con protagonista Kaito, il quale con la telecamera ereditata dal nonno registra ogni cosa che gli capita a tiro; vista la sua passione coinvolge anche gli altri ragazzi e decidono così di girare un film durante l'estate.
Il primo aggettivo che mi viene in mente per quest'opera è "Piacevole", con una buona narrazione e gli intrighi tra i personaggi riesce a intrattenere molto bene per tutti e dodici gli episodi.
Con qualche elemento fantascientifico non troppo invadente o esagerato riesce a distinguersi da altri anime sentimentali, rendendo così il tutto non troppo banale e ben amalgamato.
Le ambientazioni le ho apprezzate molto, trasmettono egregiamente il senso d'estate; anche il character design è molto fresco, con colori accesi e molto luminosi, in particolare i due protagonisti (Kaito e Ichika) con i loro capelli piuttosto arruffati li ho trovati particolari.
Consigliato se si cerca una storia con un inizio e una fine, la parte sentimentale prevale su quella comica quindi è una visione più all'insegna dei sentimenti che delle risate.
Voto personale: 7
Voto oggettivo (per quanto possibile) nel genere: 7
Trama: l'avventura di alcuni studenti con protagonista Kaito, il quale con la telecamera ereditata dal nonno registra ogni cosa che gli capita a tiro; vista la sua passione coinvolge anche gli altri ragazzi e decidono così di girare un film durante l'estate.
Il primo aggettivo che mi viene in mente per quest'opera è "Piacevole", con una buona narrazione e gli intrighi tra i personaggi riesce a intrattenere molto bene per tutti e dodici gli episodi.
Con qualche elemento fantascientifico non troppo invadente o esagerato riesce a distinguersi da altri anime sentimentali, rendendo così il tutto non troppo banale e ben amalgamato.
Le ambientazioni le ho apprezzate molto, trasmettono egregiamente il senso d'estate; anche il character design è molto fresco, con colori accesi e molto luminosi, in particolare i due protagonisti (Kaito e Ichika) con i loro capelli piuttosto arruffati li ho trovati particolari.
Consigliato se si cerca una storia con un inizio e una fine, la parte sentimentale prevale su quella comica quindi è una visione più all'insegna dei sentimenti che delle risate.
Voto personale: 7
Voto oggettivo (per quanto possibile) nel genere: 7
"Ano Natsu de Matteru" non si può considerare un vero e proprio anime drammatico/sentimentale, però l'ho apprezzato lo stesso.
Partiamo dalla trama: non è proprio uno dei punti di forza di questo anime, infatti per certi versi sembra essere banale, per altri si fa particolarmente interessante. Una cosa positiva la trama di questo anime però la ha: non è il classico sentimentale che finisce sempre con i due protagonisti che dopo venti e passa episodi si fidanzano. In questo anime i protagonisti hanno chiare le idee sui loro sentimenti ancora prima che la serie si possa definire conclusa. Ammetto che il finale non mi ha fatto impazzire, ma pazienza. Nel complesso alla trama darei un 7.5
Passiamo ai personaggi: come al solito nessun personaggio ha un carattere che lo faccia riconoscere e ricordare anche dopo la visione dell'anime. Di positivo c'è da dire però che per amore molti di loro sono disposti a fare di tutto, ed è una cosa lodevole. Apprezzo particolarmente quando negli anime un ragazzo nonostante venga rifiutato continui a impegnarsi al massimo per poter raggiungere i suoi obbiettivi. Nel complesso darei un 8 anche ai personaggi.
L'aspetto sonoro e grafico non è proprio uno dei punti forti di questo anime, non ho apprezzato particolarmente né opening né ending né OST. Gli darei un 6.
Se si parla di scorrevolezza "Ano Natsu de Matteru" all'inizio è davvero poco scorrevole, ma col tempo si inizia ad apprezzarlo davvero tanto e ci si affeziona anche ai vari personaggi. Darei un 8 anche alla scorrevolezza.
Come voto complessivo darei un 7.4 a questo anime, che si arrotonda per difetto a 7. Ve lo consiglio se vi piace il genere sentimentale e cercate qualcosa di leggermente diverso dal solito, altrimenti non vedetelo perché non credo che vi possa appassionare più di tanto.
Partiamo dalla trama: non è proprio uno dei punti di forza di questo anime, infatti per certi versi sembra essere banale, per altri si fa particolarmente interessante. Una cosa positiva la trama di questo anime però la ha: non è il classico sentimentale che finisce sempre con i due protagonisti che dopo venti e passa episodi si fidanzano. In questo anime i protagonisti hanno chiare le idee sui loro sentimenti ancora prima che la serie si possa definire conclusa. Ammetto che il finale non mi ha fatto impazzire, ma pazienza. Nel complesso alla trama darei un 7.5
Passiamo ai personaggi: come al solito nessun personaggio ha un carattere che lo faccia riconoscere e ricordare anche dopo la visione dell'anime. Di positivo c'è da dire però che per amore molti di loro sono disposti a fare di tutto, ed è una cosa lodevole. Apprezzo particolarmente quando negli anime un ragazzo nonostante venga rifiutato continui a impegnarsi al massimo per poter raggiungere i suoi obbiettivi. Nel complesso darei un 8 anche ai personaggi.
L'aspetto sonoro e grafico non è proprio uno dei punti forti di questo anime, non ho apprezzato particolarmente né opening né ending né OST. Gli darei un 6.
Se si parla di scorrevolezza "Ano Natsu de Matteru" all'inizio è davvero poco scorrevole, ma col tempo si inizia ad apprezzarlo davvero tanto e ci si affeziona anche ai vari personaggi. Darei un 8 anche alla scorrevolezza.
Come voto complessivo darei un 7.4 a questo anime, che si arrotonda per difetto a 7. Ve lo consiglio se vi piace il genere sentimentale e cercate qualcosa di leggermente diverso dal solito, altrimenti non vedetelo perché non credo che vi possa appassionare più di tanto.
Dai creatori di "AnoHana"... basterebbe questa presentazione per descrivere circa metà di "Ano Natsu de Matteru", un anime che, nel complesso, potrebbe anche essere reputato positivo, se non fosse per il fatto che, in fin dei conti, è brutta copia di "AnoHana".
Composto da dodici episodi, è una commedia scolastica/sentimentale, dai forti caratteri fantascientifici (forse anche un po' troppo presenti). Nel complesso il mio giudizio è positivo, ma, come già detto sopra, è palese il tentativo di ripetere il successo della precedente opera, cercando in tutti i modi di riprendere alcuni elementi che erano piaciuto nella serie del simpatico "fantasmino".
Niente morti che tornano in vita questa volta, bensì una misteriosa ragazza dai capelli rossi, che scende sulla terra nel tentativo di trovare un misterioso luogo, spesso ricorrente nei suoi sogni. L'atterraggio però non va a buon fine, in quanto viene coinvolto Kaito Kirishima, un ragazzo delle superiori con la passione per le riprese. L'incidente potrebbe anche essergli fatale, se non fosse per il pronto intervento di Ichika Takatsuki, il suddetto alieno, che lo cura grazie a strane tecnologie futuristiche.
Kaito non si ricorda nulla e, il giorno seguente, si dirige normalmente a scuola come se niente fosse successo. Parla tranquillamente con i suoi amici: Tetsurou Ishigaki , ragazzo energico e affascinante, Kanna, che mostra un'evidente attrazione per Kaito, e Mio Kitahara, innamorata a sua volta di Tetsurou.
Insomma, il classico gioco di innamoramenti vari, che viene però sconvolto dall'arrivo di Ichika a scuola, una misteriosa studentessa di seconda superiore, dai capelli rossi fiamma e dal corpo sensuale. Kaito ne è subito attratto e, stranamente, Tetsurou lo incita a invitarla a un campo estivo con il loro gruppetto con l'obiettivo di girare tutti assieme un film. Ma perché strano? Semplice, Tetsurou sapeva benissimo dell'attrazione di Kanna per Kaito e, sebbene questa sia la sua più cara amica di infanzia, sembra agire contro i suoi interessi.
Fatto sta che ormai "il dado è tratto" e un'incredibile spirale di avvenimenti è pronta ad abbattersi sul nostro gruppo di eroi, incentivati anche dalla strana presenza della piccola Remon, una ragazza di seconda superiore che sembra nascondere chissà che segreto.
Allora, questa è a grandi linee l'inizio della nostra storia. Una storia che, tutto sommato, appare scontata, banale e piena di cliché. Già dai personaggi principali appare evidente che non ci sarà nulla di nuovo, niente che faccia effettivamente lasciare lo spettatore a bocca aperta per la meraviglia e la sorpresa. Si sa già tutto e, con un minimo di esperienza negli anime scolastici/sentimentali, si può anche arrivare a determinare gli sviluppi successivi.
Kaito, il protagonista, è un ragazzo piatto, per nulla interessante e piuttosto deprimente nei suoi atteggiamenti. L'unico pregio è quello di aver quasi subito messo in chiaro i suoi sentimenti per la bella Ichika, rifiutando l'amore di Kanna (che aveva proprio la faccia della classica ragazza dell'amore non corrisposto).
Concentriamoci ora su quest'ultima, perché, solitamente, io patteggio proprio per quelle rifiutate. Non, è una sorta di sinergia che mi fa apprezzare maggiormente questi sentimenti non corrisposti e il pathos che ne nasce nell'attimo stesso del suddetto rifiuto. In questo caso invece Kanna non brilla, appare piuttosto scontato l'esito del suo amore e, tutto sommato, non è che mi abbia appassionato più di tanto. Molto meglio invece Tetsurou, che con i suoi comportamenti ambigui fa di tutto per raggiungere i propri fini, anche se questi vanno contro i sentimenti della sua più cara amica d'infanzia. Ma che fini saranno? A voi il piacere di scoprirlo. Comunque devo ammettere che, fra tutti, è quello più entusiasmante come personaggio: un pizzico di cattiveria ed egoismo, e un altro pizzico di simpatica e vivace allegria. Le 12 puntate sono per lui un'occasione di crescita, che lo porteranno alla fine a fare definitivamente i conti con le proprie emozioni.
Molto meglio che l'amore scontato e smielato tra Kaito e Ichika, che tra l'altro diventa pure ridicolo quando salteranno fuori alieni e strane organizzazioni, che in qualche modo trasformeranno quest'anime sentimentale in maniera irreversibile. E non in meglio.
La grafica è buona, con colori limpidi e calmi allo stesso tempo, capaci di emozionare e coinvolgere forse più della storia in sé. Unica pecca sono quelle strane fantasie di Kaito e Ichiga che, oltre a essere prive di senso, stonano pure con il resto dell'anime a causa di quei colori acidi e troppo accesi.
Bene il doppiaggio e buone le musiche, in grado di armonizzare e fondere bene il tutto. Invece non posso considerare positiva la regia, che sembra dividere la serie in due tronconi: una prima parte in cui la lentezza e la quiete regna sovrana, mentre la seconda accelera in maniera eccessiva, con la comparsa di alieni e combattimenti esplosivi fin troppo "alieni" (e riutilizzo tale termine di proposito) con le originali intenzioni dell'anime.
Insomma, "Ano Natsu de Matteru" è stato creato appositamente per ripetere il successo di "AnoHana", ma, a parer mio, non ci è riuscito, anzi, cade irrimediabilmente nel banale e nello scontato. Non è brutto, e voglio sottolinearlo, ma paragonandolo al suo predecessore, appare troppo pallido, leggero e per nulla emozionante. Una serie carina, che si conclude con un nulla di fatto e con un "lieto fine" troppo bonario.
Voto finale: 6 e mezzo
Composto da dodici episodi, è una commedia scolastica/sentimentale, dai forti caratteri fantascientifici (forse anche un po' troppo presenti). Nel complesso il mio giudizio è positivo, ma, come già detto sopra, è palese il tentativo di ripetere il successo della precedente opera, cercando in tutti i modi di riprendere alcuni elementi che erano piaciuto nella serie del simpatico "fantasmino".
Niente morti che tornano in vita questa volta, bensì una misteriosa ragazza dai capelli rossi, che scende sulla terra nel tentativo di trovare un misterioso luogo, spesso ricorrente nei suoi sogni. L'atterraggio però non va a buon fine, in quanto viene coinvolto Kaito Kirishima, un ragazzo delle superiori con la passione per le riprese. L'incidente potrebbe anche essergli fatale, se non fosse per il pronto intervento di Ichika Takatsuki, il suddetto alieno, che lo cura grazie a strane tecnologie futuristiche.
Kaito non si ricorda nulla e, il giorno seguente, si dirige normalmente a scuola come se niente fosse successo. Parla tranquillamente con i suoi amici: Tetsurou Ishigaki , ragazzo energico e affascinante, Kanna, che mostra un'evidente attrazione per Kaito, e Mio Kitahara, innamorata a sua volta di Tetsurou.
Insomma, il classico gioco di innamoramenti vari, che viene però sconvolto dall'arrivo di Ichika a scuola, una misteriosa studentessa di seconda superiore, dai capelli rossi fiamma e dal corpo sensuale. Kaito ne è subito attratto e, stranamente, Tetsurou lo incita a invitarla a un campo estivo con il loro gruppetto con l'obiettivo di girare tutti assieme un film. Ma perché strano? Semplice, Tetsurou sapeva benissimo dell'attrazione di Kanna per Kaito e, sebbene questa sia la sua più cara amica di infanzia, sembra agire contro i suoi interessi.
Fatto sta che ormai "il dado è tratto" e un'incredibile spirale di avvenimenti è pronta ad abbattersi sul nostro gruppo di eroi, incentivati anche dalla strana presenza della piccola Remon, una ragazza di seconda superiore che sembra nascondere chissà che segreto.
Allora, questa è a grandi linee l'inizio della nostra storia. Una storia che, tutto sommato, appare scontata, banale e piena di cliché. Già dai personaggi principali appare evidente che non ci sarà nulla di nuovo, niente che faccia effettivamente lasciare lo spettatore a bocca aperta per la meraviglia e la sorpresa. Si sa già tutto e, con un minimo di esperienza negli anime scolastici/sentimentali, si può anche arrivare a determinare gli sviluppi successivi.
Kaito, il protagonista, è un ragazzo piatto, per nulla interessante e piuttosto deprimente nei suoi atteggiamenti. L'unico pregio è quello di aver quasi subito messo in chiaro i suoi sentimenti per la bella Ichika, rifiutando l'amore di Kanna (che aveva proprio la faccia della classica ragazza dell'amore non corrisposto).
Concentriamoci ora su quest'ultima, perché, solitamente, io patteggio proprio per quelle rifiutate. Non, è una sorta di sinergia che mi fa apprezzare maggiormente questi sentimenti non corrisposti e il pathos che ne nasce nell'attimo stesso del suddetto rifiuto. In questo caso invece Kanna non brilla, appare piuttosto scontato l'esito del suo amore e, tutto sommato, non è che mi abbia appassionato più di tanto. Molto meglio invece Tetsurou, che con i suoi comportamenti ambigui fa di tutto per raggiungere i propri fini, anche se questi vanno contro i sentimenti della sua più cara amica d'infanzia. Ma che fini saranno? A voi il piacere di scoprirlo. Comunque devo ammettere che, fra tutti, è quello più entusiasmante come personaggio: un pizzico di cattiveria ed egoismo, e un altro pizzico di simpatica e vivace allegria. Le 12 puntate sono per lui un'occasione di crescita, che lo porteranno alla fine a fare definitivamente i conti con le proprie emozioni.
Molto meglio che l'amore scontato e smielato tra Kaito e Ichika, che tra l'altro diventa pure ridicolo quando salteranno fuori alieni e strane organizzazioni, che in qualche modo trasformeranno quest'anime sentimentale in maniera irreversibile. E non in meglio.
La grafica è buona, con colori limpidi e calmi allo stesso tempo, capaci di emozionare e coinvolgere forse più della storia in sé. Unica pecca sono quelle strane fantasie di Kaito e Ichiga che, oltre a essere prive di senso, stonano pure con il resto dell'anime a causa di quei colori acidi e troppo accesi.
Bene il doppiaggio e buone le musiche, in grado di armonizzare e fondere bene il tutto. Invece non posso considerare positiva la regia, che sembra dividere la serie in due tronconi: una prima parte in cui la lentezza e la quiete regna sovrana, mentre la seconda accelera in maniera eccessiva, con la comparsa di alieni e combattimenti esplosivi fin troppo "alieni" (e riutilizzo tale termine di proposito) con le originali intenzioni dell'anime.
Insomma, "Ano Natsu de Matteru" è stato creato appositamente per ripetere il successo di "AnoHana", ma, a parer mio, non ci è riuscito, anzi, cade irrimediabilmente nel banale e nello scontato. Non è brutto, e voglio sottolinearlo, ma paragonandolo al suo predecessore, appare troppo pallido, leggero e per nulla emozionante. Una serie carina, che si conclude con un nulla di fatto e con un "lieto fine" troppo bonario.
Voto finale: 6 e mezzo
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>
A mio parere ogni anime dovrebbe avere uno scopo: emozionare, divertire, far pensare, intrigare. Invece questa opera non è riuscita a trasmettere nessuna di queste sensazioni, lasciandomi sostanzialmente indifferente al susseguirsi degli eventi, tanto che una volta finito non ho provato esattamente nessuna emozione. L'ho visto notando il disegno molto simile ad "Anohana" (che invece mi è piaciuto) e scoprendo che avesse la stessa regia, ma ben presto mi sono reso conto della differenza tra le due opere: infatti "Anohana" era spesso molto toccante, mentre in "Ano Natsu de Matteru" si prova a emozionare con una specie di "catena amorosa", che a me personalmente non ha convinto quasi per nulla, perché sinceramente questa aliena viene sulla Terra e non ha nessuna motivazione per innamorarsi del protagonista. Inoltre, il nudismo di Mio, a mio parere, non ha nessun senso all'interno della trama.
Comunque, nonostante abbia fatto solo critiche, questo anime non è completamente da buttare: infatti è tecnicamente molto valido, sia nel disegno che nelle animazioni che nelle musiche, a volte fa sorridere e comunque la trama è abbastanza originale. Personalmente non lo consiglio: se avete altri anime in mente da vedere, probabilmente li troverete più interessanti.
A mio parere ogni anime dovrebbe avere uno scopo: emozionare, divertire, far pensare, intrigare. Invece questa opera non è riuscita a trasmettere nessuna di queste sensazioni, lasciandomi sostanzialmente indifferente al susseguirsi degli eventi, tanto che una volta finito non ho provato esattamente nessuna emozione. L'ho visto notando il disegno molto simile ad "Anohana" (che invece mi è piaciuto) e scoprendo che avesse la stessa regia, ma ben presto mi sono reso conto della differenza tra le due opere: infatti "Anohana" era spesso molto toccante, mentre in "Ano Natsu de Matteru" si prova a emozionare con una specie di "catena amorosa", che a me personalmente non ha convinto quasi per nulla, perché sinceramente questa aliena viene sulla Terra e non ha nessuna motivazione per innamorarsi del protagonista. Inoltre, il nudismo di Mio, a mio parere, non ha nessun senso all'interno della trama.
Comunque, nonostante abbia fatto solo critiche, questo anime non è completamente da buttare: infatti è tecnicamente molto valido, sia nel disegno che nelle animazioni che nelle musiche, a volte fa sorridere e comunque la trama è abbastanza originale. Personalmente non lo consiglio: se avete altri anime in mente da vedere, probabilmente li troverete più interessanti.
Grafica bella, audio passabile, ma il resto... Commenterò uno per uno i tag 'genere'. 'Commedia': c'è qualcosa, non particolarmente divertente e sicuramente non predominante. 'Scolastico': dopo la prima puntata sono tutte vacanze estive. 'Fantascienza': c'è ma non dovrebbe esserci, è proprio infilata a forza e non ha un senso. 'Sentimentale': se per sentimentale intendiamo piagnistei e delusioni amorose a catena ce n'è parecchio.
I due protagonisti sono gli unici a salvarsi dalla suddetta catena ma (forse per solidarietà) trovano comunque motivi per piangere. Non si salvano però dalla totale mancanza di profondità che li caratterizza, piatti e insulsi, superati a livello di interesse che suscitano nello spettatore non solo dai personaggi secondari ma anche da quelli 'terziari'. Tra i secondari spicca per spessore (paradossalmente) Kanna, che (oltre ad essere molto caruccia) ogni tanto se ne esce con qualche comportamento realistico e che, contrariamente agli altri sembra avere una dieta non composta esclusivamente di zucchero e miele.
Da qui in poi per giustificare il giudizio negativo senza limitarmi a dire che troppe cose non hanno senso, devo per forza fare riferimento ad alcune vicende quindi attenzione! Chi non vuole spoiler interrompa qui la lettura. Se la parte sentimentale pur avendo i suoi problemi può al limite avere senso, la stessa cosa non si può dire di quella fantascientifica. Un'aliena minorenne identica come corporatura agli esseri umani e che parla il giapponese viaggia da sola nell'universo e arriva (si schianta) sulla terra. Nella lista delle sue priorità al primo posto c'è iscriversi a scuola (con che documenti?) subito seguito da non avere la più pallida idea di come sostentarsi e andare a pescare in un rigagnolo d'acqua privo di pesci. Entra nel gruppo di amici dove ci sono un un nerd e un figo e ovviamente di innamora perdutamente del nerd che la ospita a casa sua dove per altro non c'è nessuno perché la sorella è appena partita per un viaggio. Passa il tempo e come ci si potrebbe aspettare arriva il carro attrezzi spaziale a soccorrere la sfortunata che però ha già sviluppato più legami (uno) qui sulla terra rispetto a quelli che ha nel suo pianeta quindi decide di distruggere il mezzo di soccorso e rifiutare il salvataggio fregandosene altamente delle leggi spaziali e delle preoccupazioni della famiglia. Nel finale poi le insensatezze si sprecano anche escludendo le parti riconducibili alla componente 'Commedia'.
Nel complesso a mio parere è un'opera altamente sopravvalutata, un insieme di elementi che vanno di moda mescolati a caso in un minestrone stomachevole che ho finito solo perché non mi piace lasciare anime a metà. Se si potessero dare mezzi voti probabilmente sarebbe un 5.5 ma al 6 non ci arriva.
I due protagonisti sono gli unici a salvarsi dalla suddetta catena ma (forse per solidarietà) trovano comunque motivi per piangere. Non si salvano però dalla totale mancanza di profondità che li caratterizza, piatti e insulsi, superati a livello di interesse che suscitano nello spettatore non solo dai personaggi secondari ma anche da quelli 'terziari'. Tra i secondari spicca per spessore (paradossalmente) Kanna, che (oltre ad essere molto caruccia) ogni tanto se ne esce con qualche comportamento realistico e che, contrariamente agli altri sembra avere una dieta non composta esclusivamente di zucchero e miele.
Da qui in poi per giustificare il giudizio negativo senza limitarmi a dire che troppe cose non hanno senso, devo per forza fare riferimento ad alcune vicende quindi attenzione! Chi non vuole spoiler interrompa qui la lettura. Se la parte sentimentale pur avendo i suoi problemi può al limite avere senso, la stessa cosa non si può dire di quella fantascientifica. Un'aliena minorenne identica come corporatura agli esseri umani e che parla il giapponese viaggia da sola nell'universo e arriva (si schianta) sulla terra. Nella lista delle sue priorità al primo posto c'è iscriversi a scuola (con che documenti?) subito seguito da non avere la più pallida idea di come sostentarsi e andare a pescare in un rigagnolo d'acqua privo di pesci. Entra nel gruppo di amici dove ci sono un un nerd e un figo e ovviamente di innamora perdutamente del nerd che la ospita a casa sua dove per altro non c'è nessuno perché la sorella è appena partita per un viaggio. Passa il tempo e come ci si potrebbe aspettare arriva il carro attrezzi spaziale a soccorrere la sfortunata che però ha già sviluppato più legami (uno) qui sulla terra rispetto a quelli che ha nel suo pianeta quindi decide di distruggere il mezzo di soccorso e rifiutare il salvataggio fregandosene altamente delle leggi spaziali e delle preoccupazioni della famiglia. Nel finale poi le insensatezze si sprecano anche escludendo le parti riconducibili alla componente 'Commedia'.
Nel complesso a mio parere è un'opera altamente sopravvalutata, un insieme di elementi che vanno di moda mescolati a caso in un minestrone stomachevole che ho finito solo perché non mi piace lasciare anime a metà. Se si potessero dare mezzi voti probabilmente sarebbe un 5.5 ma al 6 non ci arriva.
Dopo il divertente e piacevole Toradora! e lo strabiliante ed intenso Ano Hana, decisi di approfondire la conoscenza del regista Tatsuyuki Nagai, approcciandomi a questo Ano natsu de Matteru, sperando di trovare qualcosa che mi potesse emozionare come Ano Hana o al massimo intrattenermi come Toradora. C'è riuscito? Ni...
Iniziamo col dire che è un prodotto tecnicamente molto valido: animazioni fluide, tratti decisi non troppo spigolosi, colori ed illuminazione sempre al loro posto. C'è l'utilizzo (a volte massiccio ma mai evidente) della CG, che si integra perfettamente nell'animazione e spesso e volentieri le inquadrature denotano una ricerca stilistica ben precisa, anche se non ricercata quanto in Ano Hana. Non si può assolutamente dire che sia un anime mal fatto, quindi.
Il problema nasce quando si cerca di andare oltre l'impatto iniziale: la storia tratta di un'aliena che atterra sul Giappone (strano, vero?!), inizia a frequentare un gruppo di ragazzi del liceo per la durata dell'estate. Ovviamente l'aliena è di bell'aspetto e si innamora, ricambiata, di uno dei ragazzi: questo porta a tutto uno svilupparsi di situazione di stampo chiaramente "romance". Questa è la trama di base, che sebbene offra dei momenti di intensità (per la maggior parte focalizzati sui personaggi femminili terrestri), porge il fianco anche a numerose critiche.
La prima riguarda i personaggi stessi (con l'eccezione dell'aliena e di un'altra ragazza): per quanto gli altri siano quasi stereotipati nelle classiche categorie nerd-tsundere-figo-moe, non è tanto questo il problema, quanto la loro ottusità nel riconoscere i sentimenti altrui, il loro inspiegabile autolesionismo sentimentale e prevedibilità nelle azioni, oltre al fatto che tutta la loro esistenza pare restringersi al solo pedinare la persona che gli piace (non sono rare situazioni create ad hoc per strappare una lacrima allo spettatore, ma che a me hanno solo dato fastidio, visto l'aggregato impossibile di persone che avrebbero dovuto trovarsi in ben altri luoghi). Inoltre, problema essenziale per un anime del genere, i personaggi non hanno evoluzione tranne per alcune piccolissime note soprattutto in 2 di loro. Insomma, tutti piatti come una tavola da surf...
La seconda riguarda l'elemento sci-fi della storia: questo viene fuori solo in qualche momento, rendendolo più una cosa buttata li sul momento, che non un fattore determinante. Al posto dell'alieno potevano davvero mettere la ragazza trasferita da qualche posto impossibile tipo la Kamchatka, o una ragazza trasferita li da poco ma con una malattia terminale: si, è brutto vedere una malattia in un anime, ma questo conferisce un fattore drammaturgico molto più forte di un "oh, sono un'aliena caduta per caso e prima o poi me ne dovrò andare". Tantopiù che in Ano Hana si affrontava con maturità la morte già avvenuta di una persona, si poteva tentare di inserire qualcosa del genere.
Terzo elemento, il personaggio di Lemon (o Remon, che dir si voglia): assolutamente inspiegabile. Una studentessa con la divisa diversa da quelle della sua scuola, che parla come un fantasma, organizza un film e si scopre essere un...? Assolutamente poco coerente col resto, serve a ricordare che c'è l'elemento sci-fi nell'opera, che se già è poco azzeccato di per se, figuriamoci quando viene forzato così. Oltretutto un personaggio i cui propositi generali sono palesissimi fin dall'inizio, ma che anche dopo il finale resta inspiegabile sul perchè abbia agito sui sentimenti dei ragazzi per una motivazione sconosciuta.
Quarto elemento, il personaggio di Ichika: in una parola, fastidioso. Non è un'aliena spersa in un pianeta sconosciuto, ma è come una ragazza di tokyo che va a vivere in campagna, maledizione! Il personaggio più prevedibile dell'anime, tutto quello che fa è comprensibile con almeno 20 minuti di anticipo... in pratica si sa già dove la puntata andrà a parare. Di una stupidità esasperante e ingiustificata, la classica principessa che non evolve mai il personaggio. Fastidiosa.
Quinto elemento, le musiche: banali, ripetitive e prive della forza di Ano Hana, non riescono ad elevare davvero una scena e già dopo una puntata te le sei dimenticate.
Sesto elemento, il progredire e la conclusione della vicenda: senza voler spoilerare nulla a nessuno, tutto è molto, davvero, troppo, esageratamente prevedibile. Ma se tanti anime (Toradora incluso) non brillano per originalità, almeno cercavano di inventarsi modi per mascherarlo: qua invece no. Qua tutto è talmente su binari che si potrebbe seguire anche ad occhi chiusi senza sapere il giapponese, tanto il tono delle voci fa capire dove si sta andando a parare. Inoltre ha un altro problema: essendo un anime basato sui personaggi, non ci sono molti avvenimenti importanti, e va bene... ma quaggiù non succede DAVVERO nulla. Dobbiamo sorbirci per 12 puntate paturnie mentali da sedicenni (lo so perchè anche io sono stato un sedicenne), volendo si potrebbe vederne le prime 3 puntate e le ultime 3: nulla cambierà nella vostra comprensione della trama e dei personaggi, che come abbiamo detto non evolvono. Il finale è quanto di più forzatamente mieloso si possa immaginare, con un posticcio falso/vero/finto/immaginario happy ending che nulla aggiunge all'opera, bensì snatura l'idea di base dell'anime stesso (vedi ultimo punto). Immancabili le "cosa fanno adesso i personaggi" dei titoli di coda: solo che non ci siamo affezzionati alla stupidità dei suddetti e non ce ne importa davvero qualcosa...
Ultimo elemento, il tema del film e della pellicola in generale: è la cosa che più mi ha dato fastidio. Poteva essere una buona idea, quella che le persone vanno e vengono e che il protagonista ha bisogno di filmarle per mantenerle vive nei suoi ricordi ed il film girato con i compagni era una naturale prosecuzione della cosa. Capisco quindi il togliere la macchina dalla mano del ragazzo quando entra in confidenza con l'aliena (sta vivendo in quel momento, non ha bisogno di registrare) e che altri gireranno quello che lui sta provando, tutto giusto. Buona anche l'intuizione nel finale, in cui il film stesso torna ad avere importanza, dopo averla persa nelle puntate precedenti... ma allora perchè quell'ultima immagine, quell'ultimo fotogramma?! Snatura in toto l'idea di vivere nella pellicola, di sostituire il ricordo con il film, perchè "l'amore tutto può"... ecco perchè preferivo una morte piuttosto che la partenza per un'altro mondo, perchè l'amore non può tutto e questa falsità, questo buonismo di fondo mi fa incazzare come una iena.
In conclusione, un anime nella media, ma una delusione se confrontato con il suo molto più illustre predecessore, di cui non ha nè la forza negli intenti, nè nelle parole, nè negli atti. Un'occasione sprecata, un vero peccato.
Iniziamo col dire che è un prodotto tecnicamente molto valido: animazioni fluide, tratti decisi non troppo spigolosi, colori ed illuminazione sempre al loro posto. C'è l'utilizzo (a volte massiccio ma mai evidente) della CG, che si integra perfettamente nell'animazione e spesso e volentieri le inquadrature denotano una ricerca stilistica ben precisa, anche se non ricercata quanto in Ano Hana. Non si può assolutamente dire che sia un anime mal fatto, quindi.
Il problema nasce quando si cerca di andare oltre l'impatto iniziale: la storia tratta di un'aliena che atterra sul Giappone (strano, vero?!), inizia a frequentare un gruppo di ragazzi del liceo per la durata dell'estate. Ovviamente l'aliena è di bell'aspetto e si innamora, ricambiata, di uno dei ragazzi: questo porta a tutto uno svilupparsi di situazione di stampo chiaramente "romance". Questa è la trama di base, che sebbene offra dei momenti di intensità (per la maggior parte focalizzati sui personaggi femminili terrestri), porge il fianco anche a numerose critiche.
La prima riguarda i personaggi stessi (con l'eccezione dell'aliena e di un'altra ragazza): per quanto gli altri siano quasi stereotipati nelle classiche categorie nerd-tsundere-figo-moe, non è tanto questo il problema, quanto la loro ottusità nel riconoscere i sentimenti altrui, il loro inspiegabile autolesionismo sentimentale e prevedibilità nelle azioni, oltre al fatto che tutta la loro esistenza pare restringersi al solo pedinare la persona che gli piace (non sono rare situazioni create ad hoc per strappare una lacrima allo spettatore, ma che a me hanno solo dato fastidio, visto l'aggregato impossibile di persone che avrebbero dovuto trovarsi in ben altri luoghi). Inoltre, problema essenziale per un anime del genere, i personaggi non hanno evoluzione tranne per alcune piccolissime note soprattutto in 2 di loro. Insomma, tutti piatti come una tavola da surf...
La seconda riguarda l'elemento sci-fi della storia: questo viene fuori solo in qualche momento, rendendolo più una cosa buttata li sul momento, che non un fattore determinante. Al posto dell'alieno potevano davvero mettere la ragazza trasferita da qualche posto impossibile tipo la Kamchatka, o una ragazza trasferita li da poco ma con una malattia terminale: si, è brutto vedere una malattia in un anime, ma questo conferisce un fattore drammaturgico molto più forte di un "oh, sono un'aliena caduta per caso e prima o poi me ne dovrò andare". Tantopiù che in Ano Hana si affrontava con maturità la morte già avvenuta di una persona, si poteva tentare di inserire qualcosa del genere.
Terzo elemento, il personaggio di Lemon (o Remon, che dir si voglia): assolutamente inspiegabile. Una studentessa con la divisa diversa da quelle della sua scuola, che parla come un fantasma, organizza un film e si scopre essere un...? Assolutamente poco coerente col resto, serve a ricordare che c'è l'elemento sci-fi nell'opera, che se già è poco azzeccato di per se, figuriamoci quando viene forzato così. Oltretutto un personaggio i cui propositi generali sono palesissimi fin dall'inizio, ma che anche dopo il finale resta inspiegabile sul perchè abbia agito sui sentimenti dei ragazzi per una motivazione sconosciuta.
Quarto elemento, il personaggio di Ichika: in una parola, fastidioso. Non è un'aliena spersa in un pianeta sconosciuto, ma è come una ragazza di tokyo che va a vivere in campagna, maledizione! Il personaggio più prevedibile dell'anime, tutto quello che fa è comprensibile con almeno 20 minuti di anticipo... in pratica si sa già dove la puntata andrà a parare. Di una stupidità esasperante e ingiustificata, la classica principessa che non evolve mai il personaggio. Fastidiosa.
Quinto elemento, le musiche: banali, ripetitive e prive della forza di Ano Hana, non riescono ad elevare davvero una scena e già dopo una puntata te le sei dimenticate.
Sesto elemento, il progredire e la conclusione della vicenda: senza voler spoilerare nulla a nessuno, tutto è molto, davvero, troppo, esageratamente prevedibile. Ma se tanti anime (Toradora incluso) non brillano per originalità, almeno cercavano di inventarsi modi per mascherarlo: qua invece no. Qua tutto è talmente su binari che si potrebbe seguire anche ad occhi chiusi senza sapere il giapponese, tanto il tono delle voci fa capire dove si sta andando a parare. Inoltre ha un altro problema: essendo un anime basato sui personaggi, non ci sono molti avvenimenti importanti, e va bene... ma quaggiù non succede DAVVERO nulla. Dobbiamo sorbirci per 12 puntate paturnie mentali da sedicenni (lo so perchè anche io sono stato un sedicenne), volendo si potrebbe vederne le prime 3 puntate e le ultime 3: nulla cambierà nella vostra comprensione della trama e dei personaggi, che come abbiamo detto non evolvono. Il finale è quanto di più forzatamente mieloso si possa immaginare, con un posticcio falso/vero/finto/immaginario happy ending che nulla aggiunge all'opera, bensì snatura l'idea di base dell'anime stesso (vedi ultimo punto). Immancabili le "cosa fanno adesso i personaggi" dei titoli di coda: solo che non ci siamo affezzionati alla stupidità dei suddetti e non ce ne importa davvero qualcosa...
Ultimo elemento, il tema del film e della pellicola in generale: è la cosa che più mi ha dato fastidio. Poteva essere una buona idea, quella che le persone vanno e vengono e che il protagonista ha bisogno di filmarle per mantenerle vive nei suoi ricordi ed il film girato con i compagni era una naturale prosecuzione della cosa. Capisco quindi il togliere la macchina dalla mano del ragazzo quando entra in confidenza con l'aliena (sta vivendo in quel momento, non ha bisogno di registrare) e che altri gireranno quello che lui sta provando, tutto giusto. Buona anche l'intuizione nel finale, in cui il film stesso torna ad avere importanza, dopo averla persa nelle puntate precedenti... ma allora perchè quell'ultima immagine, quell'ultimo fotogramma?! Snatura in toto l'idea di vivere nella pellicola, di sostituire il ricordo con il film, perchè "l'amore tutto può"... ecco perchè preferivo una morte piuttosto che la partenza per un'altro mondo, perchè l'amore non può tutto e questa falsità, questo buonismo di fondo mi fa incazzare come una iena.
In conclusione, un anime nella media, ma una delusione se confrontato con il suo molto più illustre predecessore, di cui non ha nè la forza negli intenti, nè nelle parole, nè negli atti. Un'occasione sprecata, un vero peccato.
Da sempre i Giapponesi hanno stravolto il nostro modo di pensare. Sono riusciti persino a trasformare incontri fatali con creature mostruose, in incontri sentimentali, rendendo quella figura femminile, che dovrebbe essere tanto mostruosa e terrificante, una bella fanciulla. Ano Natsu De Matteru non è altro che l'incontro tra un umano e un' aliena; un incontro che cambierà la vita ad ognuna delle due parti. Nulla da negare che questa serie potrà risultare qualcosa di trito e ritrito - un cliché da tutti i lati - però la visione risulterà molto piacevole, interessante e particolare.
Ano Natsu De Matteru è un anime della stagione invernale del 2012 di J.C. Staff, prodotto da Genco e Geneon e diretto da Tatsuyuki Nagai (già famoso per Toradora e AnoHana), dalla durata di 12 episodi.
La serie riporta varie storie sentimentali. Ovviamente sarà più importante quella tra il protagonista, Kaito Kirishima, e l'aliena, Takatsuki Ichika, ma nessuna delle altre storie sarà abbandonata o lasciata a sé, anzi, si formerà un intreccio che collega tutti i personaggi del tipo "x ama y ma non è ricambiato perché y ama z etc.", e devo ammettere, che questo intreccio è stato fatto davvero bene; sono rimasto impressionato per questa sua particolarità che riporta i drammi sentimentali di un qualsiasi ragazzo/a adolescente nel non essere ricambiato e vedere il suo moroso essere rubato dalla "nuova arrivata". Da questo punto di vista la serie può risultare anche molto reale, ma non dimentichiamoci della figura aliena e l'obbligato genere fantascientifico, vera pecca della serie. Senza questo genere, la serie sarebbe risultata sicuramente più reale e, oserei dire, anche molto più bella, in quanto le varie lacune e i difetti sono portati solo ed unicamente da quel genere: i nostri personaggi non hanno avuto nemmeno una minima reazione naturale o reale (ma alquanto inverosimile) nello scoprire che la morosa del protagonista fosse un'aliena; il finale è sicuramente molto entusiasmante, ma può risultare molto ridicolo. Per me, quindi, il genere sentimentale di quest'opera è ottimo, però non si possono tralasciare le lacune e i difetti dell'altro genere.
Anche i personaggi sanno di già visto, però anche loro risulteranno particolari durante la visione dell'opera. Particolari anche per lo stile del disegno. Il protagonista è un amante delle videocamere e delle riprese in generale, e vuole riprendere tutta la sua vita e la sua storia come in un film. Poi troveremo una tsundere, una timidona, l'amico pervertito del protagonista, l'aliena non capace di rivelare i propri sentimenti e segreti, l'amica di infanzia, la sorellona preoccupata etc. L'unico personaggio che non saprà di già visto è sicuramente Remon, che con il suo fascino e la sua misteriosità riuscirà a deliziare sempre gli spettatori. Le OST sono stupende, sempre abbinate alla situazioni, così come l'opening e l'ending. L'animazione è davvero molto buona.
Nel complesso, un prodotto davvero buono, ma per i vari difetti sono obbligato a dargli 7. Consigliato.
Ano Natsu De Matteru è un anime della stagione invernale del 2012 di J.C. Staff, prodotto da Genco e Geneon e diretto da Tatsuyuki Nagai (già famoso per Toradora e AnoHana), dalla durata di 12 episodi.
La serie riporta varie storie sentimentali. Ovviamente sarà più importante quella tra il protagonista, Kaito Kirishima, e l'aliena, Takatsuki Ichika, ma nessuna delle altre storie sarà abbandonata o lasciata a sé, anzi, si formerà un intreccio che collega tutti i personaggi del tipo "x ama y ma non è ricambiato perché y ama z etc.", e devo ammettere, che questo intreccio è stato fatto davvero bene; sono rimasto impressionato per questa sua particolarità che riporta i drammi sentimentali di un qualsiasi ragazzo/a adolescente nel non essere ricambiato e vedere il suo moroso essere rubato dalla "nuova arrivata". Da questo punto di vista la serie può risultare anche molto reale, ma non dimentichiamoci della figura aliena e l'obbligato genere fantascientifico, vera pecca della serie. Senza questo genere, la serie sarebbe risultata sicuramente più reale e, oserei dire, anche molto più bella, in quanto le varie lacune e i difetti sono portati solo ed unicamente da quel genere: i nostri personaggi non hanno avuto nemmeno una minima reazione naturale o reale (ma alquanto inverosimile) nello scoprire che la morosa del protagonista fosse un'aliena; il finale è sicuramente molto entusiasmante, ma può risultare molto ridicolo. Per me, quindi, il genere sentimentale di quest'opera è ottimo, però non si possono tralasciare le lacune e i difetti dell'altro genere.
Anche i personaggi sanno di già visto, però anche loro risulteranno particolari durante la visione dell'opera. Particolari anche per lo stile del disegno. Il protagonista è un amante delle videocamere e delle riprese in generale, e vuole riprendere tutta la sua vita e la sua storia come in un film. Poi troveremo una tsundere, una timidona, l'amico pervertito del protagonista, l'aliena non capace di rivelare i propri sentimenti e segreti, l'amica di infanzia, la sorellona preoccupata etc. L'unico personaggio che non saprà di già visto è sicuramente Remon, che con il suo fascino e la sua misteriosità riuscirà a deliziare sempre gli spettatori. Le OST sono stupende, sempre abbinate alla situazioni, così come l'opening e l'ending. L'animazione è davvero molto buona.
Nel complesso, un prodotto davvero buono, ma per i vari difetti sono obbligato a dargli 7. Consigliato.
"Ano nastu de Matteru" è un anime prodotto nell'inverno del 2011 da JC Staff, che nello stesso anno ha diretto anche il famoso "Sakurasou no Pet na Kanojo", in collaborazione con il prestigioso studio Genco, casa produttrice di "Ano Hana" e "Toradora!".
La storia inizia come uno dei più classici anime sentimentali e scolastici. I protagonisti della storia sono quattro ragazzi giunti al loro primo anno di liceo, quattro amici che si conoscono da molto tempo, tanto da essere davvero legati da un forte sentimento l'uno verso l'altro. Le premesse sono molto scontate, ma ecco entrare in scena una ragazza di nome Ichika che si dimostrerà essere l'elemento fondamentale per la crescita di quest'anime. Lei non è una normale ragazza giapponese, bensì un alieno venuto da un altro pianeta per cercare un posto, un posto che non sa dove si trovi, ma che continua a comparirle in testa senza un motivo preciso. Dal giorno in cui si trasferirà i nostri quattro amici la noteranno subito e, con la scusa di girare un film, si avvicineranno sempre di più a lei e inizieranno a conoscerla sempre meglio.
Il nostro protagonista maschile, di nome Kaito, la ospiterà a casa sua, visto che Ichika non ha un posto dove stare, e inizierà a interessarsi seriamente a lei, ma visto che a quest'ultima è proibito stringere rapporti con i terrestri dovrà tirarsi indietro, anche se quando i suoi sentimenti diventeranno troppo forti non potrà resistere al nostro Kai. Intanto il triangolo amoroso tra i nostri amici d'infanzia diventerà inesorabilmente un pentagono.
La storia può sembrare piuttosto banale, ma viene sviluppata con davvero molte delicatezza e dolcezza. Peccato che molteplici episodi siano incentrati su fatti che potevano benissimo non essere raccontati. Questo prodotto è davvero ben fatto. L'elemento sci-fi con cui vengono illustrati i robot alieni è in quantità minima, ma è ben strutturato. L'anime è costruito su basi ben precise. A rendere più interessante il tutto c'è un mistero che sembra impercettibile, ma si sente e il tema che dà il via alla storia è il film che vogliono realizzare i nostri protagonisti che alla fine riusciranno a montare.
Il chara dei personaggi è molto buono. Hanno tutti un ruolo ben preciso e nessuno di essi è mai considerato superficiale. Ogni protagonista ha una storia da raccontare, e questa storia viene gestita in una maniera mai scontata. Le animazioni della JC sono abbastanza buone, i colori sono gradevoli agli occhi e i fondali danno quel tocco di perfezione che mancava. L'OP e la ED sono buone e le musiche di sottofondo gradevoli.
Nel complesso questo è un buon anime, a volte scontato, ma mai banale. Chi vuole vedere una storia semplice, senza alcuna pretesa, rimarrà davvero stupito dalla bellezza della storia.
La storia inizia come uno dei più classici anime sentimentali e scolastici. I protagonisti della storia sono quattro ragazzi giunti al loro primo anno di liceo, quattro amici che si conoscono da molto tempo, tanto da essere davvero legati da un forte sentimento l'uno verso l'altro. Le premesse sono molto scontate, ma ecco entrare in scena una ragazza di nome Ichika che si dimostrerà essere l'elemento fondamentale per la crescita di quest'anime. Lei non è una normale ragazza giapponese, bensì un alieno venuto da un altro pianeta per cercare un posto, un posto che non sa dove si trovi, ma che continua a comparirle in testa senza un motivo preciso. Dal giorno in cui si trasferirà i nostri quattro amici la noteranno subito e, con la scusa di girare un film, si avvicineranno sempre di più a lei e inizieranno a conoscerla sempre meglio.
Il nostro protagonista maschile, di nome Kaito, la ospiterà a casa sua, visto che Ichika non ha un posto dove stare, e inizierà a interessarsi seriamente a lei, ma visto che a quest'ultima è proibito stringere rapporti con i terrestri dovrà tirarsi indietro, anche se quando i suoi sentimenti diventeranno troppo forti non potrà resistere al nostro Kai. Intanto il triangolo amoroso tra i nostri amici d'infanzia diventerà inesorabilmente un pentagono.
La storia può sembrare piuttosto banale, ma viene sviluppata con davvero molte delicatezza e dolcezza. Peccato che molteplici episodi siano incentrati su fatti che potevano benissimo non essere raccontati. Questo prodotto è davvero ben fatto. L'elemento sci-fi con cui vengono illustrati i robot alieni è in quantità minima, ma è ben strutturato. L'anime è costruito su basi ben precise. A rendere più interessante il tutto c'è un mistero che sembra impercettibile, ma si sente e il tema che dà il via alla storia è il film che vogliono realizzare i nostri protagonisti che alla fine riusciranno a montare.
Il chara dei personaggi è molto buono. Hanno tutti un ruolo ben preciso e nessuno di essi è mai considerato superficiale. Ogni protagonista ha una storia da raccontare, e questa storia viene gestita in una maniera mai scontata. Le animazioni della JC sono abbastanza buone, i colori sono gradevoli agli occhi e i fondali danno quel tocco di perfezione che mancava. L'OP e la ED sono buone e le musiche di sottofondo gradevoli.
Nel complesso questo è un buon anime, a volte scontato, ma mai banale. Chi vuole vedere una storia semplice, senza alcuna pretesa, rimarrà davvero stupito dalla bellezza della storia.
"Ano natsu de Matteru" è un shoujo molto diverso dagli altri soliti shoujo, forse perché è presente lo sci-fi, ma non mi ha dato la solita senzazione del "già visto", anche perché il genere della fantascenza è poco presente in molti shoujo sentimentali.
La trama non è di certo innovativa: Ichika è un'aliena venuta da un altro pianeta e si innamora del "terrestre" Kaito. Forse la parte innovativa di quest'anime sta nel fatto che i cinque protagonisti decidono di girare un film durante l'estate.
La grafica è ottima così come le eding e le opening dell'anime.
Io lo consiglierei agli amanti degli anime sentimentali, che vogliono trovare qualcosa di nuovo in questo genere.
Un otto e mezzo è più che meritato per quest'anime, anche se purtroppo non sono riuscita a dargli un nove per via di qualche pecca sulla trama.
La trama non è di certo innovativa: Ichika è un'aliena venuta da un altro pianeta e si innamora del "terrestre" Kaito. Forse la parte innovativa di quest'anime sta nel fatto che i cinque protagonisti decidono di girare un film durante l'estate.
La grafica è ottima così come le eding e le opening dell'anime.
Io lo consiglierei agli amanti degli anime sentimentali, che vogliono trovare qualcosa di nuovo in questo genere.
Un otto e mezzo è più che meritato per quest'anime, anche se purtroppo non sono riuscita a dargli un nove per via di qualche pecca sulla trama.
"Ano Natsu De Matteru" è una commedia sentimentale con elementi sci-fi.
A differenza di molti anime sentimentali, l'opera non appartiene al genere harem, in quanto non solo il protagonista non è circondato da ragazze tutte innamorate o infatuate di lui, ma inoltre in "Ano Natsu De Matteru" si dà maggior spazio anche alla storia e ai sentimenti dei personaggi secondari; elemento, questo, quasi sempre assente nel genere harem.
Peccato che proprio il finale si focalizzi esclusivamente sulla storia principale tra i due protagonisti, l'aliena Ichika e Kaito.
Dal lato tecnico l'anime è un prodotto sopra la media, con bei disegni sia per quanto riguarda i fondali sia per i personaggi. Dall'anime è stato tratto anche un manga che purtroppo nessuna casa editrice italiana sembra ancora interessata a importare.
A differenza di molti anime sentimentali, l'opera non appartiene al genere harem, in quanto non solo il protagonista non è circondato da ragazze tutte innamorate o infatuate di lui, ma inoltre in "Ano Natsu De Matteru" si dà maggior spazio anche alla storia e ai sentimenti dei personaggi secondari; elemento, questo, quasi sempre assente nel genere harem.
Peccato che proprio il finale si focalizzi esclusivamente sulla storia principale tra i due protagonisti, l'aliena Ichika e Kaito.
Dal lato tecnico l'anime è un prodotto sopra la media, con bei disegni sia per quanto riguarda i fondali sia per i personaggi. Dall'anime è stato tratto anche un manga che purtroppo nessuna casa editrice italiana sembra ancora interessata a importare.
"Ano Natsu De Matteru" è un anime prodotto nel 2012 dalla JC Staff in collaborazione con Genco, stessa casa produttrice che diede luce a "Toradora" e "AnoHana".
La Trama
Un ragazzo, di nome Kaito Kirishima, è appassionato di riprese cinematografiche e di fotografia, e una notte, durante una ripresa, viene travolto da una luce accecante. Qualche tempo dopo, Kaito si risveglierà in casa, e gradualmente conoscerà una ragazza di nome Ichika, che sarà la protagonista dell'anime insieme al nostro eroe.
La storia si concentrerà inizialmente sulla produzione di un film con i nostri protagonisti principali, mentre successivamente s'incentrerà sui caratteri dei personaggi, rendendo la serie piacevole da guardare a ogni episodio e portando i personaggi a un grado di profondità veramente interessante. Ogni personaggio avrà una personalità particolare, con le proprie particolarità, e molte volte lo spettatore si troverà a prendere le parti di un personaggio in particolare. La storia in sé comunque non è niente di troppo nuovo, né di troppo stereotipato, ma il problema sta proprio nel parlarne: dilungarsi troppo sulle vicende può comportare gravi spoiler, per questo motivo la prima cosa da fare quando s'intraprende la visione di "Ano Natsu de Matteru" è essere mentalmente pronti per qualcosa di travolgente e abbastanza sbrigativo nelle note finali, non proprio riuscite come gli episodi cardine (per intendersi, dall'1 al 9).
Lato tecnico
Dal punto di vista grafico notiamo un tratto particolare e simile a quello di "Toradora" per molti versi, mentre i fondali sono simili a quelli di produzioni come "Anohana". Ciò porta lo spettatore a pensare che le tre produzioni siano in qualche modo collegate spazialmente. La soundtrack, poi, è molto bella e orecchiabile, così come le opening, molto ispirate e correlate all'anime in ogni minimo dettaglio.
Commento finale
"Ano Natsu de Matteru" è un anime da vedere in compagnia in un pomeriggio estivo, o, perché no, anche in questo periodo, per ricordare i bei tempi estivi, perché, si sa, il punto centrale di "Ano Natsu" è il ricordo. Con personaggi veramente ben caratterizzati e a tratti epici (Remon), "Ano Natsu" riesce a dimostrarsi una spanna più in alto rispetto ad altri anime della stessa annata. Lo consiglio vivamente a chiunque abbia mai visto gli anime della stessa casa produttrice, e ricordate, è da vedere con un amico, quasi necessariamente, perché succederanno talmente tante cose che serviranno per forza due teste invece di una. Un must see. Voto finale: 9.
La Trama
Un ragazzo, di nome Kaito Kirishima, è appassionato di riprese cinematografiche e di fotografia, e una notte, durante una ripresa, viene travolto da una luce accecante. Qualche tempo dopo, Kaito si risveglierà in casa, e gradualmente conoscerà una ragazza di nome Ichika, che sarà la protagonista dell'anime insieme al nostro eroe.
La storia si concentrerà inizialmente sulla produzione di un film con i nostri protagonisti principali, mentre successivamente s'incentrerà sui caratteri dei personaggi, rendendo la serie piacevole da guardare a ogni episodio e portando i personaggi a un grado di profondità veramente interessante. Ogni personaggio avrà una personalità particolare, con le proprie particolarità, e molte volte lo spettatore si troverà a prendere le parti di un personaggio in particolare. La storia in sé comunque non è niente di troppo nuovo, né di troppo stereotipato, ma il problema sta proprio nel parlarne: dilungarsi troppo sulle vicende può comportare gravi spoiler, per questo motivo la prima cosa da fare quando s'intraprende la visione di "Ano Natsu de Matteru" è essere mentalmente pronti per qualcosa di travolgente e abbastanza sbrigativo nelle note finali, non proprio riuscite come gli episodi cardine (per intendersi, dall'1 al 9).
Lato tecnico
Dal punto di vista grafico notiamo un tratto particolare e simile a quello di "Toradora" per molti versi, mentre i fondali sono simili a quelli di produzioni come "Anohana". Ciò porta lo spettatore a pensare che le tre produzioni siano in qualche modo collegate spazialmente. La soundtrack, poi, è molto bella e orecchiabile, così come le opening, molto ispirate e correlate all'anime in ogni minimo dettaglio.
Commento finale
"Ano Natsu de Matteru" è un anime da vedere in compagnia in un pomeriggio estivo, o, perché no, anche in questo periodo, per ricordare i bei tempi estivi, perché, si sa, il punto centrale di "Ano Natsu" è il ricordo. Con personaggi veramente ben caratterizzati e a tratti epici (Remon), "Ano Natsu" riesce a dimostrarsi una spanna più in alto rispetto ad altri anime della stessa annata. Lo consiglio vivamente a chiunque abbia mai visto gli anime della stessa casa produttrice, e ricordate, è da vedere con un amico, quasi necessariamente, perché succederanno talmente tante cose che serviranno per forza due teste invece di una. Un must see. Voto finale: 9.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Beh, che dire? Ci troviamo di fronte a un prodotto superiore alla media degli anime più recenti, ciononostante mi rincresce dargli soltanto 7, ma siccome quest'anime straripa d'amore, anche abbastanza inverosimile, credo che un 7 sia sufficiente.
Spieghiamo meglio la situazione: "Ano natsu de matteru" è un anime completato da pochi mesi, e come chiunque avrà notato, i disegni sono in pieno stile "Toradora"/"Anohana". Da quest'ultimo probabilmente ha ereditato anche i numerosi piagnistei, presenti in parecchie puntate, anche se non tanti quanti ve ne sono nel suo predecessore. Ma sinceramente mi è parso come una versione molto migliorata, di "To-Love Ru", almeno, a me ha dato questa sensazione.
Kaito è un ragazzo normalissimo, nessun complesso, nessun potere latente, nessuna mania, niente, e quest'ultimo si ritroverà a innamorarsi di una ragazza aliena, che tanto aliena non mi sembra, di nome Ichika. Ora, già il fatto di avere inserito a forza un elemento di fantascienza come alieni, o i mitici "Men in Black" verso la fine, potrebbe essere da una parte una scelta molto azzardata, dall'altra c è da dire che senza i suddetti elementi, probabilmente, avrei abbandonato l'anime a metà, visto che mi è sembrato quasi uno shoujo. Con l'eccezione di "Toradora", gli anime inerenti totalmente all'amore mi annoiano, se poi è un amore venuto fuori dal nulla come in questo caso, a maggior ragione.
Altra cosa che mi ha fatto un po storcere il naso, è che alla fine solo i due protagonisti riescono ad avere un lieto fine, mentre gli altri, come si suol dire, si attaccano al tram. Durante tutto l'anime, ci accorgeremo che tutti i cinque personaggi protagonisti delle vicende avranno un amore a senso unico, ossia non ricambiato; tutti, eccetto Kaito e Lala... ops, Ichika. E gli altri? Chissene, tanto non importa a nessuno. Importa eccome invece! Se volete fare un lieto fine, fatelo per tutti, non solo per i due protagonisti, che diamine.
Dopo questi piccoli sfoghi, vediamo di riassumere il tutto: "Ano natsu de matteru" è un buon anime, con ottime animazione, una trama carina, personaggi piuttosto originali, e talmente carico d'amore da dare il voltastomaco. Lo consiglio soprattutto alle ragazze, ma penso che anche per il pubblico maschile un occhiata non faccia male. Se volete riprendervi dopo un anime penoso, questo è quello che fa per voi.
Beh, che dire? Ci troviamo di fronte a un prodotto superiore alla media degli anime più recenti, ciononostante mi rincresce dargli soltanto 7, ma siccome quest'anime straripa d'amore, anche abbastanza inverosimile, credo che un 7 sia sufficiente.
Spieghiamo meglio la situazione: "Ano natsu de matteru" è un anime completato da pochi mesi, e come chiunque avrà notato, i disegni sono in pieno stile "Toradora"/"Anohana". Da quest'ultimo probabilmente ha ereditato anche i numerosi piagnistei, presenti in parecchie puntate, anche se non tanti quanti ve ne sono nel suo predecessore. Ma sinceramente mi è parso come una versione molto migliorata, di "To-Love Ru", almeno, a me ha dato questa sensazione.
Kaito è un ragazzo normalissimo, nessun complesso, nessun potere latente, nessuna mania, niente, e quest'ultimo si ritroverà a innamorarsi di una ragazza aliena, che tanto aliena non mi sembra, di nome Ichika. Ora, già il fatto di avere inserito a forza un elemento di fantascienza come alieni, o i mitici "Men in Black" verso la fine, potrebbe essere da una parte una scelta molto azzardata, dall'altra c è da dire che senza i suddetti elementi, probabilmente, avrei abbandonato l'anime a metà, visto che mi è sembrato quasi uno shoujo. Con l'eccezione di "Toradora", gli anime inerenti totalmente all'amore mi annoiano, se poi è un amore venuto fuori dal nulla come in questo caso, a maggior ragione.
Altra cosa che mi ha fatto un po storcere il naso, è che alla fine solo i due protagonisti riescono ad avere un lieto fine, mentre gli altri, come si suol dire, si attaccano al tram. Durante tutto l'anime, ci accorgeremo che tutti i cinque personaggi protagonisti delle vicende avranno un amore a senso unico, ossia non ricambiato; tutti, eccetto Kaito e Lala... ops, Ichika. E gli altri? Chissene, tanto non importa a nessuno. Importa eccome invece! Se volete fare un lieto fine, fatelo per tutti, non solo per i due protagonisti, che diamine.
Dopo questi piccoli sfoghi, vediamo di riassumere il tutto: "Ano natsu de matteru" è un buon anime, con ottime animazione, una trama carina, personaggi piuttosto originali, e talmente carico d'amore da dare il voltastomaco. Lo consiglio soprattutto alle ragazze, ma penso che anche per il pubblico maschile un occhiata non faccia male. Se volete riprendervi dopo un anime penoso, questo è quello che fa per voi.
L'idea della ragazza aliena che s'innamora del ragazzo terrestre è stata ormai rappresentata in tutte le salse ma, nonostante tutto, conserva un certo fascino tra gli sceneggiatori e, con molta probabilità, anche tra il pubblico giapponese. Se non fosse così proprio non riuscirei a spiegarmi come sia stato possibile che qualcuno sia riuscito a rovinare una storia d'amore e amicizia così ben costruita inserendo un elemento "extraterrestre" che, per dirla come direbbe un nostro famoso politico, "non ci azzecca" assolutamente niente con il resto della trama, ma anzi riesce nel difficile compito di trasformare una principessa in un rospo. E a farmi letteralmente incazzare.
Terminato questo sfogo iniziale, passiamo al racconto di quest'anime. Un bel gruppo di amici, due ragazzi e due ragazze, alla vigilia dell'estate progettano di sfruttare le vacanze per realizzare un film da presentare al prossimo festival scolastico. In realtà, come spesso capita, dietro l'amicizia si nascondono sentimenti ben più profondi, secondo uno schema che, però, non è né triangolare né tanto meno ricorda i sultanati classici degli harem; l'amore fra i vari membri si distribuisce invece in modo circolare, in modo tale, cioè, che ognuno di essi finisce per innamorarsi di qualcuno che è, a sua volta, silenziosamente innamorato di un altro.
A questo schema fa eccezione il protagonista, Kaito, che non è innamorato di nessuno; questo almeno fino all'arrivo di Ichika, una ragazza dai capelli rossi che si rivelerà essere (sob) un'aliena caduta sulla Terra a seguito di un guasto della sua navicella. Ichika finirà per spezzare lo schema circolare di cui sopra in quanto, ricambiando Kaito, creerà un vero e proprio terremoto fatto di gelosie, sofferte confessioni e rivelazioni insospettabili. Il tutto, però, senza spezzare il legame di amicizia esistente fra i vari membri del gruppo ma, anzi, contribuendo a rafforzarlo.
E' questo il tipo di anime che riscuote le mie maggiori preferenze perché basato sull'introspezione sentimentale. I problemi, le ansie, il dolore provati dai vari personaggi di fronte alla consapevolezza - vera o presunta - dell'impossibilità di essere ricambiati sono decisamente coinvolgenti in quanto esaltano la profonda umanità, un po' irrealistica ma molto romantica, di ognuno di essi. E il fatto che il cambiare delle condizioni non cambi anche i sentimenti è una verità sacrosanta: se la ragazza dei sogni subisce una delusione d'amore ciò non vuol dire che cadrà automaticamente nelle braccia dell'innamorato silenzioso. E questo lo sappiamo tutti.
Insomma le premesse per un anime che incontrasse in pieno il mio gradimento c'erano tutte: bella trama, bei personaggi, bei disegni ("Toradora" style). Peccato che poi il genio dell'autore sia andato a farsi friggere rimanendo impantanato tra improbabili astronavi, regole della galassia federale, men in black e chi più ne ha più ne metta.
Resterà, dunque, il ricordo di un corposo numero di episodi che mi hanno tenuto letteralmente incollato allo schermo; sugli altri, invece, meglio stendere un velo pietoso.
Terminato questo sfogo iniziale, passiamo al racconto di quest'anime. Un bel gruppo di amici, due ragazzi e due ragazze, alla vigilia dell'estate progettano di sfruttare le vacanze per realizzare un film da presentare al prossimo festival scolastico. In realtà, come spesso capita, dietro l'amicizia si nascondono sentimenti ben più profondi, secondo uno schema che, però, non è né triangolare né tanto meno ricorda i sultanati classici degli harem; l'amore fra i vari membri si distribuisce invece in modo circolare, in modo tale, cioè, che ognuno di essi finisce per innamorarsi di qualcuno che è, a sua volta, silenziosamente innamorato di un altro.
A questo schema fa eccezione il protagonista, Kaito, che non è innamorato di nessuno; questo almeno fino all'arrivo di Ichika, una ragazza dai capelli rossi che si rivelerà essere (sob) un'aliena caduta sulla Terra a seguito di un guasto della sua navicella. Ichika finirà per spezzare lo schema circolare di cui sopra in quanto, ricambiando Kaito, creerà un vero e proprio terremoto fatto di gelosie, sofferte confessioni e rivelazioni insospettabili. Il tutto, però, senza spezzare il legame di amicizia esistente fra i vari membri del gruppo ma, anzi, contribuendo a rafforzarlo.
E' questo il tipo di anime che riscuote le mie maggiori preferenze perché basato sull'introspezione sentimentale. I problemi, le ansie, il dolore provati dai vari personaggi di fronte alla consapevolezza - vera o presunta - dell'impossibilità di essere ricambiati sono decisamente coinvolgenti in quanto esaltano la profonda umanità, un po' irrealistica ma molto romantica, di ognuno di essi. E il fatto che il cambiare delle condizioni non cambi anche i sentimenti è una verità sacrosanta: se la ragazza dei sogni subisce una delusione d'amore ciò non vuol dire che cadrà automaticamente nelle braccia dell'innamorato silenzioso. E questo lo sappiamo tutti.
Insomma le premesse per un anime che incontrasse in pieno il mio gradimento c'erano tutte: bella trama, bei personaggi, bei disegni ("Toradora" style). Peccato che poi il genio dell'autore sia andato a farsi friggere rimanendo impantanato tra improbabili astronavi, regole della galassia federale, men in black e chi più ne ha più ne metta.
Resterà, dunque, il ricordo di un corposo numero di episodi che mi hanno tenuto letteralmente incollato allo schermo; sugli altri, invece, meglio stendere un velo pietoso.
E' stata una fatica arrivare fino alla fine. Dispiace dare un voto basso (e infatti, alla fine, non lo do neanche tanto basso), dato che l'anime non è fatto male, ma proprio non mi ha "preso".
"Ano natsu de Matteru" è, o almeno avrebbe dovuto essere, una commedia scolastica/sentimentale tratteggiata a tinte delicate e realistiche. Nella realtà, inserisce in questa fragile struttura un elemento fantascientifico decisamente fuori posto, inutile alla trama principale (le famiglie dei protagonisti e gli amici avrebbero potuto mettere tutti i bastoni tra le ruote che si volevano alla relazione, pur rimanendo sulla Terra), che richiede allo spettatore una dose eccessiva di sospensione del senso di realtà. L'atterraggio delle gnocche aliene che s'innamorano a prima vista del primo terrestre che vedono andava bene in "Asobi Ni Iku Yo", che, non a caso, era un altro genere di commedia. L'elemento alieno, una volta che gli autori l'hanno voluto introdurre, sarebbe pure dovuto servire a qualcosa.
I protagonisti sono quasi stucchevoli. Appaiono troppo buoni e indifesi per poter realmente influire sullo svolgimento trama, il quale è demandato quindi sia all'azione dei personaggi secondari che, nel caso di Remon, divengono troppo comodi "deus ex machina", sia a espedienti narrativi sullo scontato andante, persino parlando di commedie scolastiche - ma guarda un po', l'unico familiare del protagonista parte per la Bolivia subito dopo avere deciso di ospitare l'aliena in casa loro, lasciandoli soli.
Dato che i protagonisti non fanno davvero molto oltre a essere innamorati l'uno dell'altro, in effetti, persino la parte sentimentale della storia riguarda più le delusioni amorose degli altri personaggi che l'innamoramento dei protagonisti, finendo per essere lacrimevole (gran parte della seconda parte dell'anime è dedicata alla visione di qualcuno che piange) senza per questo commuovere. Per esempio le difficoltà relazionali di uno dei personaggi femminili deriverebbero dal fatto che, ogni tanto, dimentica di mettersi le mutande?
Dal punto di vista tecnico, l'anime è realizzato senza infamia e senza lode. Le musiche non sono indimenticabili. C'è la solita puntata in spiaggia per potere ammirare le protagoniste in costume da bagno, d'altronde, se ormai non manca neanche nel sanguinolento "Another". Manca giusto quella alle terme, per potere avere la scena della vasca, ma non si può avere tutto.
"Ano natsu de Matteru" è, o almeno avrebbe dovuto essere, una commedia scolastica/sentimentale tratteggiata a tinte delicate e realistiche. Nella realtà, inserisce in questa fragile struttura un elemento fantascientifico decisamente fuori posto, inutile alla trama principale (le famiglie dei protagonisti e gli amici avrebbero potuto mettere tutti i bastoni tra le ruote che si volevano alla relazione, pur rimanendo sulla Terra), che richiede allo spettatore una dose eccessiva di sospensione del senso di realtà. L'atterraggio delle gnocche aliene che s'innamorano a prima vista del primo terrestre che vedono andava bene in "Asobi Ni Iku Yo", che, non a caso, era un altro genere di commedia. L'elemento alieno, una volta che gli autori l'hanno voluto introdurre, sarebbe pure dovuto servire a qualcosa.
I protagonisti sono quasi stucchevoli. Appaiono troppo buoni e indifesi per poter realmente influire sullo svolgimento trama, il quale è demandato quindi sia all'azione dei personaggi secondari che, nel caso di Remon, divengono troppo comodi "deus ex machina", sia a espedienti narrativi sullo scontato andante, persino parlando di commedie scolastiche - ma guarda un po', l'unico familiare del protagonista parte per la Bolivia subito dopo avere deciso di ospitare l'aliena in casa loro, lasciandoli soli.
Dato che i protagonisti non fanno davvero molto oltre a essere innamorati l'uno dell'altro, in effetti, persino la parte sentimentale della storia riguarda più le delusioni amorose degli altri personaggi che l'innamoramento dei protagonisti, finendo per essere lacrimevole (gran parte della seconda parte dell'anime è dedicata alla visione di qualcuno che piange) senza per questo commuovere. Per esempio le difficoltà relazionali di uno dei personaggi femminili deriverebbero dal fatto che, ogni tanto, dimentica di mettersi le mutande?
Dal punto di vista tecnico, l'anime è realizzato senza infamia e senza lode. Le musiche non sono indimenticabili. C'è la solita puntata in spiaggia per potere ammirare le protagoniste in costume da bagno, d'altronde, se ormai non manca neanche nel sanguinolento "Another". Manca giusto quella alle terme, per potere avere la scena della vasca, ma non si può avere tutto.
"Aspettando quell'estate."
Quell'estate. Già. Sì. Perché questa è una stagione magica. E' il periodo più caldo dell'anno, ma anche il più breve. Capace di potere concentrare una miriade di emozioni, sensazioni. Sentimenti. Talvolta inaspettati. Difficili anche da gestire.
E così un giorno, per caso, arriva una ragazza, una perfetta sconosciuta che si presenta al nostro protagonista come una studentessa "straniera" e lì comincerà il suo anno scolastico.
Le vacanze estive sono ormai alle porte. Il frinire delle cicale e il Sole cocente invitano sei ragazzi, sei amici del liceo, a vivere quel momento tra impacci, confessioni, incomprensioni, momenti divertenti e lacrime. Comincia così quell'estate. Per Kaito, Kanna, Mia, Remon, Tetsuro e ultima a unirsi al gruppo, nonché protagonista, Ichika.
Protagonista maschile di questa storia è Kaito, un liceale al quale piace riprendere luoghi e persone con una vecchia cinepresa (per l'esattezza una 8mm Fujica P 300 che fu prodotta tra il '67 e il '71). Così viene fuori di creare un film amatoriale con una sceneggiatura buttata sul momento. Un ricordo fatto di goffa recitazione, un po' arrangiata, e di effetti speciali alla buona. Ma il meglio, come spesso accade, si crea quasi per caso, soprattutto quando siamo tra amici, con inquadrature fuori dal set, sguardi distratti, profili presi un po' di nascosto. Tutto evidenzia la vera natura dei protagonisti, delle persone, con momenti rubati al tempo passato insieme.
I ricordi sono impressi nella celluloide e offrono quell'effetto sgranato, un po' sfocato, dal sapore vintage pieno di calore.
E poi magari un giorno prenderai quella pellicola. La posizionerai sul proiettore. La farai partire. E assieme ai presenti vivrai quei ricordi. Sarai carico di nostalgia perché erano momenti unici. Le tue espressioni in viso cambieranno al cambio di ogni scena. Ti sentirai imbarazzato/ta, ti scapperà qualche sorriso. Poi magari scenderà qualche lacrima. I ricordi sono fatti di momenti passati. Di istanti. Sta a noi farli vivere per sempre con ogni mezzo.
"Ano Natsu De Matteru" è un anime in 12 episodi della stagione invernale 2012. In un anime, la cui componente romance è alla base, non possono mancare gli intrecci tra i protagonisti. Ma qui mi voglio fermare, onde evitare la perdita di quello "stupore" che si ha quando si scoprono le piccole cose. Sia chiaro: non fornisce spunti di originalità. In una trama che è un cliché, dove i protagonisti e i loro ruoli possono essere (o sono) stereotipati, si racconta una storia con un buon ritmo, con gli elementi necessari che rendono piacevole la visione di questo anime allo spettatore strizzando l'occhio con nostalgia a quei momenti che non torneranno più.
La realizzazione è dell'ormai celebre J.C Staff che in questo genere riesce sempre a fare centro. Dal punto di vista tecnico direi un ottimo prodotto. Credo siamo negli standard: ottime animazioni, chara molto gradevole, ambientazioni che ricreano la vita di una tranquilla località immersa nella natura, uso dei colori molto piacevole dalle tonalità brillanti. Si notano poche comparse: una regia creata per mettere a fuoco i ruoli dei personaggi principali e secondari. Sono 12 episodi. Scelta intelligente.
Le musiche create sono in linea con tutto l'insieme. Si parte con l'opening "Sign" di Ray, un brano pop-dance dal sound molto spensierato senza peso alcuno. Si chiude con l'ending "Vidro Moyou" di Yanagi Nagi. Anche qui un pop-dance ma dalle linee più nostalgiche. Nonostante la leggerezza, è meno spensierato di "Sign". Le varie bgm accompagnano a dovere le varie scene.
Una cosa che ho apprezzato molto sono i monologhi che partono a inizio e fine episodio di Kaito-kun. Un valore aggiunto.
In conclusione: talvolta creare qualcosa di originale a tutti i costi non porta ai risultati sperati. Si può fare della buona animazione partendo da idee già collaudate e funzionanti, migliorandone i vari elementi che le caratterizzano. "Ano Natsu De Matteru" riesce nel suo intento fornendo novità zero a un format già collaudato, ma migliora nell'interazione e nell'intreccio tra i personaggi inserendo elementi che a primo acchito potrebbero risultare irrilevanti ma, a mio modesto parere, accattivanti. Come l'uso di una Fujica P 300 con i suoi 40 anni sulle spalle. (Vedasi Tamayura e la Rollei 35 S). Ben riprodotta dallo staff dello studio, crea un ponte tra passato e presente. Un ponte da noi spesso varcato, chiamato Ricordo.
Quell'estate. Già. Sì. Perché questa è una stagione magica. E' il periodo più caldo dell'anno, ma anche il più breve. Capace di potere concentrare una miriade di emozioni, sensazioni. Sentimenti. Talvolta inaspettati. Difficili anche da gestire.
E così un giorno, per caso, arriva una ragazza, una perfetta sconosciuta che si presenta al nostro protagonista come una studentessa "straniera" e lì comincerà il suo anno scolastico.
Le vacanze estive sono ormai alle porte. Il frinire delle cicale e il Sole cocente invitano sei ragazzi, sei amici del liceo, a vivere quel momento tra impacci, confessioni, incomprensioni, momenti divertenti e lacrime. Comincia così quell'estate. Per Kaito, Kanna, Mia, Remon, Tetsuro e ultima a unirsi al gruppo, nonché protagonista, Ichika.
Protagonista maschile di questa storia è Kaito, un liceale al quale piace riprendere luoghi e persone con una vecchia cinepresa (per l'esattezza una 8mm Fujica P 300 che fu prodotta tra il '67 e il '71). Così viene fuori di creare un film amatoriale con una sceneggiatura buttata sul momento. Un ricordo fatto di goffa recitazione, un po' arrangiata, e di effetti speciali alla buona. Ma il meglio, come spesso accade, si crea quasi per caso, soprattutto quando siamo tra amici, con inquadrature fuori dal set, sguardi distratti, profili presi un po' di nascosto. Tutto evidenzia la vera natura dei protagonisti, delle persone, con momenti rubati al tempo passato insieme.
I ricordi sono impressi nella celluloide e offrono quell'effetto sgranato, un po' sfocato, dal sapore vintage pieno di calore.
E poi magari un giorno prenderai quella pellicola. La posizionerai sul proiettore. La farai partire. E assieme ai presenti vivrai quei ricordi. Sarai carico di nostalgia perché erano momenti unici. Le tue espressioni in viso cambieranno al cambio di ogni scena. Ti sentirai imbarazzato/ta, ti scapperà qualche sorriso. Poi magari scenderà qualche lacrima. I ricordi sono fatti di momenti passati. Di istanti. Sta a noi farli vivere per sempre con ogni mezzo.
"Ano Natsu De Matteru" è un anime in 12 episodi della stagione invernale 2012. In un anime, la cui componente romance è alla base, non possono mancare gli intrecci tra i protagonisti. Ma qui mi voglio fermare, onde evitare la perdita di quello "stupore" che si ha quando si scoprono le piccole cose. Sia chiaro: non fornisce spunti di originalità. In una trama che è un cliché, dove i protagonisti e i loro ruoli possono essere (o sono) stereotipati, si racconta una storia con un buon ritmo, con gli elementi necessari che rendono piacevole la visione di questo anime allo spettatore strizzando l'occhio con nostalgia a quei momenti che non torneranno più.
La realizzazione è dell'ormai celebre J.C Staff che in questo genere riesce sempre a fare centro. Dal punto di vista tecnico direi un ottimo prodotto. Credo siamo negli standard: ottime animazioni, chara molto gradevole, ambientazioni che ricreano la vita di una tranquilla località immersa nella natura, uso dei colori molto piacevole dalle tonalità brillanti. Si notano poche comparse: una regia creata per mettere a fuoco i ruoli dei personaggi principali e secondari. Sono 12 episodi. Scelta intelligente.
Le musiche create sono in linea con tutto l'insieme. Si parte con l'opening "Sign" di Ray, un brano pop-dance dal sound molto spensierato senza peso alcuno. Si chiude con l'ending "Vidro Moyou" di Yanagi Nagi. Anche qui un pop-dance ma dalle linee più nostalgiche. Nonostante la leggerezza, è meno spensierato di "Sign". Le varie bgm accompagnano a dovere le varie scene.
Una cosa che ho apprezzato molto sono i monologhi che partono a inizio e fine episodio di Kaito-kun. Un valore aggiunto.
In conclusione: talvolta creare qualcosa di originale a tutti i costi non porta ai risultati sperati. Si può fare della buona animazione partendo da idee già collaudate e funzionanti, migliorandone i vari elementi che le caratterizzano. "Ano Natsu De Matteru" riesce nel suo intento fornendo novità zero a un format già collaudato, ma migliora nell'interazione e nell'intreccio tra i personaggi inserendo elementi che a primo acchito potrebbero risultare irrilevanti ma, a mio modesto parere, accattivanti. Come l'uso di una Fujica P 300 con i suoi 40 anni sulle spalle. (Vedasi Tamayura e la Rollei 35 S). Ben riprodotta dallo staff dello studio, crea un ponte tra passato e presente. Un ponte da noi spesso varcato, chiamato Ricordo.
"Ano Natsu de Matteru" è una commedia romantica con (pochi) elementi sovrannaturali. Kaito è un adolescente che vive con la sorella, un giorno trova una vecchia videocamera di suo nonno e decide di girare un film aiutato dai suoi amici, così inizia la romantica avventura.
La storia non è ambientata nella solita scuola in centro piena di personaggi, in questo caso è isolata in una fantastica natura e a volte sembra quasi che sia popolata solo dai protagonisti, in modo che l'attenzione si concentri esclusivamente su essi in un'atmosfera sempre poetica.
Do il voto massimo nonostante l'anime non porti niente di nuovo, semplicemente perché rende tutto alla perfezione. La visione di quest'anime è piacevolissima, i 12 episodi finiranno senza che ve ne accorgiate, tra momenti di ironia e di poesia, rappresentati con disegni, animazioni e ambientazioni stupende. Consigliatissimo.
La storia non è ambientata nella solita scuola in centro piena di personaggi, in questo caso è isolata in una fantastica natura e a volte sembra quasi che sia popolata solo dai protagonisti, in modo che l'attenzione si concentri esclusivamente su essi in un'atmosfera sempre poetica.
Do il voto massimo nonostante l'anime non porti niente di nuovo, semplicemente perché rende tutto alla perfezione. La visione di quest'anime è piacevolissima, i 12 episodi finiranno senza che ve ne accorgiate, tra momenti di ironia e di poesia, rappresentati con disegni, animazioni e ambientazioni stupende. Consigliatissimo.
Scriverò questa recensione di getto, visto che ho finito di vedere l'ultimo episodio giusto 2 minuti fa. Con questa premessa, siete liberi di passare a recensioni più dettagliate. (Non è perché sono modesto, è solo perché è la prima che tento di scrivere con molta serietà.)
"Ano Natsu de Matteru" è uno dei tanti anime scolastici-sentimentali con molte scene da commedia. Elemento che lo diversifica dalle classiche storielline è l'aggiunta di elementi extraterrestri che caratterizzano l'anime fin dal primo minuto di visione.
Storia: non mi dilungherò nella trama, visto che viene già esposta in maniera completa dal sito e che rischierei di sfociare in degli spoiler. Quello a cui punto è un'analisi degli altri elementi. Tutto sommato, la storia si articola bene, e porta con sé molti colpi di scena sopratutto nelle ultime puntate. Fino all'ultimo secondo. E, nonostante sia una commedia sentimentale, il fatto che non manchi di scene d'azione è una buona cosa, vista la natura di alcuni protagonisti. Voto: 7.
Personaggi: è difficile raggrupparli in un unico commento. I protagonisti, Kaito Kirishima e Ichika Takatsuki, appaiono spesso banali, anche se il ruolo che ricoprono spesso lo richiede. Riescono a tirare fuori qualcosa di diverso solo con le cineprese in mano.
Gli altri personaggi, Kanna, Tetsuro e Mio, hanno un carattere più marcato e che si addice perfettamente ai loro ruoli, anche se spesso compiono azioni forzate nei momenti clue dell'anime. Anche l'intreccio che c'è tra queste cinque persone è articolato e ben strutturato.
Necessitano una descrizione a parte altri due personaggi: Remon Yamano e Rinon. Remon-sempai è una "ragazza" indubbiamente subdola, ma lascia molti interrogativi fino alla fine della serie. Si vede che ha tante cose da nascondere, e il fatto che le piace giocare su questi suoi aspetti la rende un personaggio spettacolare, che aggiunge valore all'opera. Rinon, "animaletto" di Ichika-sempai, è il personaggio fondamentale. Non parla, ma le sue espressioni unite alle sue azioni lo rendono perfetto. Davvero, proprio non saprei cos'altro dire.
In pratica, gli unici che perdono spesso di originalità sono i protagonisti, lacune che vengono prontamente colmate dagli altri personaggi presenti. Voto: 7,5.
Regia: gli ambienti in generale sono stati curati molto bene, anche le inquadrature sono state effettuate con dei buoni criteri. In particolare, le scene viste dalle lenti della cinepresa rendono bene l'idea delle riprese amatoriali. Mi spiace non avere altro da dire. Voto: 8.
Colonna sonora e sigle: Trovo la colonna sonora ottima. Per ogni situazione, dalle più felici e spensierate alle più commoventi o più d'azione, c'è la sua melodia. Tutte riescono a dare un'idea della situazione in causa. Non è da poco: questo tipo di anime richiede un lavoro diverso e specifico per quasi ogni scena, obiettivo centrato da parte del compositore. Un parere migliore arriverà con il disco della colonna sonora sotto mano, quando sarà possibile analizzare con maggiore precisione il lavoro dell'orchestra. Voto: 8.
Le sigle, a mio parere, sono altrettanto favolose. L'opening, "Sign" di Ray, è perfetta, idem per le scene dello stesso. Anche l'ending, "Vidro Moyou" di Yanagi Nagi, è ottima. I disegni sono semplici, giusto quello che serve per unirsi alla perfezione con la canzone. E, cosa che apprezzo molto, il tempo di entrata variabile dei titoli di coda: se c'è bisogno di spazio per la storia con il sottofondo dell'ending si concede, proprio come viene effettuato in questa serie. Voto: 9.
In conclusione, "Ano Nastu de Matteru", a mio avviso, si merita un bel voto, c'è poco da dire. Lo consiglio a voi che apprezzate queste commedie sentimentali, non credo che ve ne pentirete.
Voto complessivo: 8.
"Ano Natsu de Matteru" è uno dei tanti anime scolastici-sentimentali con molte scene da commedia. Elemento che lo diversifica dalle classiche storielline è l'aggiunta di elementi extraterrestri che caratterizzano l'anime fin dal primo minuto di visione.
Storia: non mi dilungherò nella trama, visto che viene già esposta in maniera completa dal sito e che rischierei di sfociare in degli spoiler. Quello a cui punto è un'analisi degli altri elementi. Tutto sommato, la storia si articola bene, e porta con sé molti colpi di scena sopratutto nelle ultime puntate. Fino all'ultimo secondo. E, nonostante sia una commedia sentimentale, il fatto che non manchi di scene d'azione è una buona cosa, vista la natura di alcuni protagonisti. Voto: 7.
Personaggi: è difficile raggrupparli in un unico commento. I protagonisti, Kaito Kirishima e Ichika Takatsuki, appaiono spesso banali, anche se il ruolo che ricoprono spesso lo richiede. Riescono a tirare fuori qualcosa di diverso solo con le cineprese in mano.
Gli altri personaggi, Kanna, Tetsuro e Mio, hanno un carattere più marcato e che si addice perfettamente ai loro ruoli, anche se spesso compiono azioni forzate nei momenti clue dell'anime. Anche l'intreccio che c'è tra queste cinque persone è articolato e ben strutturato.
Necessitano una descrizione a parte altri due personaggi: Remon Yamano e Rinon. Remon-sempai è una "ragazza" indubbiamente subdola, ma lascia molti interrogativi fino alla fine della serie. Si vede che ha tante cose da nascondere, e il fatto che le piace giocare su questi suoi aspetti la rende un personaggio spettacolare, che aggiunge valore all'opera. Rinon, "animaletto" di Ichika-sempai, è il personaggio fondamentale. Non parla, ma le sue espressioni unite alle sue azioni lo rendono perfetto. Davvero, proprio non saprei cos'altro dire.
In pratica, gli unici che perdono spesso di originalità sono i protagonisti, lacune che vengono prontamente colmate dagli altri personaggi presenti. Voto: 7,5.
Regia: gli ambienti in generale sono stati curati molto bene, anche le inquadrature sono state effettuate con dei buoni criteri. In particolare, le scene viste dalle lenti della cinepresa rendono bene l'idea delle riprese amatoriali. Mi spiace non avere altro da dire. Voto: 8.
Colonna sonora e sigle: Trovo la colonna sonora ottima. Per ogni situazione, dalle più felici e spensierate alle più commoventi o più d'azione, c'è la sua melodia. Tutte riescono a dare un'idea della situazione in causa. Non è da poco: questo tipo di anime richiede un lavoro diverso e specifico per quasi ogni scena, obiettivo centrato da parte del compositore. Un parere migliore arriverà con il disco della colonna sonora sotto mano, quando sarà possibile analizzare con maggiore precisione il lavoro dell'orchestra. Voto: 8.
Le sigle, a mio parere, sono altrettanto favolose. L'opening, "Sign" di Ray, è perfetta, idem per le scene dello stesso. Anche l'ending, "Vidro Moyou" di Yanagi Nagi, è ottima. I disegni sono semplici, giusto quello che serve per unirsi alla perfezione con la canzone. E, cosa che apprezzo molto, il tempo di entrata variabile dei titoli di coda: se c'è bisogno di spazio per la storia con il sottofondo dell'ending si concede, proprio come viene effettuato in questa serie. Voto: 9.
In conclusione, "Ano Nastu de Matteru", a mio avviso, si merita un bel voto, c'è poco da dire. Lo consiglio a voi che apprezzate queste commedie sentimentali, non credo che ve ne pentirete.
Voto complessivo: 8.
La trama ricorda molto quella di "Onegai Teacher", anche se devo dire che il finale lascia un poco di amaro in bocca, anche se ciò tutto sommato non è sbagliato: un "happy end" sarebbe stato probabilmente molto forzato. Non è escluso che vi sia una seconda serie, ma francamente non so se augurarmelo o no, mi pare che la storia possa benissimo finire così, senza altro da aggiungere.
Non dico niente della trama, dato che di questa se ne è parlato abbondantemente in altre recensioni, dirò solo che, salvo qualche incongruenza, è piacevole e verosimile, i personaggi sono realistici e ben caratterizzati, e il lato fantascientifico è limitato al minimo indispensabile. L'ho trovata una storia piacevole da seguire, anche se non aggiunge molto di nuovo a quanto già visto finora. Buona la grafica, soprattutto degli ambienti e dei paesaggi.
Non dico niente della trama, dato che di questa se ne è parlato abbondantemente in altre recensioni, dirò solo che, salvo qualche incongruenza, è piacevole e verosimile, i personaggi sono realistici e ben caratterizzati, e il lato fantascientifico è limitato al minimo indispensabile. L'ho trovata una storia piacevole da seguire, anche se non aggiunge molto di nuovo a quanto già visto finora. Buona la grafica, soprattutto degli ambienti e dei paesaggi.
ATTENZIONE: questa recensione contiene spoiler
Aspettando in quell'estate, una mattina in cui, con Tetsurō e gli altri, eravamo d'accordo che sarebbero venuti a casa e, in tarda mattinata, saremmo tutti andati in piscina, approfittai di un'inaspettata tregua delle piogge torrenziali e, dopo un veloce bagno, con i capelli ancora umidi ("Tanto rimangono ribelli comunque, e poi il calore li asciugherà meglio del phon", mi dissi), uscii di casa e mi chiusi la porta alle spalle.
Accesa la mia telecamera, iniziai subito a filmare prima ancora di avere lasciato il vialetto d'ingresso: la bassa vegetazione ancora rorida di rugiada e di pioggia, che rendeva il clima fresco e piacevole in maniera incredibile per la stagione, formava, con i suoi infiniti scintillii dovuti all'incontro con i raggi solari, uno spettacolo meritevole di essere fermato su pellicola; tanto più dovetti farlo, considerata la promessa che quel giorno ti feci di continuare a immortalare tutta la mia vita, persino nelle pieghe più riposte.
Mi dispiacque dare buca ai ragazzi. In quella come in ulteriori occasioni, sapevo che il mio atteggiamento era egoista; sapevo che loro non erano meno tristi di me e che il mio desiderio di isolarmi li faceva stare ancora peggio, loro così premurosi da pensare prima ad alleviare la mia tristezza piuttosto che la propria. Ma avevo bisogno di stare da solo. Avevo bisogno di isolamento e di dare libero sfogo ai miei sentimenti, e durante le mie passeggiate solitarie ripercorrevo nella mia mente gli eventi che ti riguardano accaduti nei posti in cui mi ritrovavo a passare. Sì, ero decisamente egoista in questo: mi rinchiudevo in me stesso e mi crogiolavo nei miei ricordi, che mi portavano a filmare, filmare e ancora filmare una vita sospesa come una ninfea che, dopo che il suo stelo è stato staccato dalla forza dell'acqua dal letto del fiume in cui è sbocciata, aspetta che quella stessa corrente, che ha atteso per tanto tempo certa del suo arrivo, riprenda a scorrere e non la lasci lì, dove si sente abbandonata. Era proprio da quella sensazione di apatia e impotenza che i miei amici volevano sottrarmi, e li immaginai nitidamente, ritrovatisi davanti a quell'entrata qualche ora dopo che l'ebbi chiusa, capire la mia destinazione e seguirmi. E molto probabilmente trovarmi, dato che è proprio verso quel luogo, sulle rive alberate di quel lago abbracciato dalle colline, che mi diressi.
Giunto in stazione con il sole già pienamente visibile all'orizzonte (il tragitto che per me durò una manciata di minuti, visti la mia andatura e il mio soffermarmi a riprendere qualsiasi squarcio di paesaggio interessante dovette durare molto di più), salii sul treno consueto e mi misi a sedere nel vagone, praticamente vuoto non fosse stato per qualche altro spirito mattiniero e vagabondo, e trascorsi il tempo sonnecchiando.
Durante il mio sonno leggero, forse perché la mia mente si era impressionata attraversando, poco prima, quel ponte sulle chiuse, rivissi il nostro primo, vero incontro, che sul momento ovviamente dimenticai per ricordarlo in seguito; da allora la corrente cominciò a scorrere per me, in una direzione, tutto sommato, prevedibile vista da fuori che portò a quello stallo, che sperai fosse momentaneo e non definitivo.
Svegliatomi fortunatamente a poche stazioni di distanza dalla mia meta, mi accorsi di avere sognato: realtà e immaginazione sono sempre stati inestricabilmente intrecciati in me (al risveglio, gli occhiali mi erano quasi caduti dal viso; "Questa montatura è troppo grande, e pesa", pensai).
Solo una volta sullo spiazzo di fronte alla stazione in cui scesi, mi accorsi che il cielo era terso e limpido, il che rendeva il suo colore blu così intenso da sembrare come solido, e dava l'impressione che si trattasse di un enorme disco volante azzurro cielo di ritorno sulla Terra, idea comunicata anche dalle basse nuvole che parevano appiattirsi sotto il peso della nave spaziale insieme all'aria che ritornava a farsi stagnante e rarefatta. Solo nel boschetto adiacente allo specchio d'acqua in cui si specchiava la luna ancora visibile nonostante tutto, l'aria era fredda e profumata, piacevole da inalare mentre, aprendomi la strada per un sentiero, la terra smossa scricchiolava sotto i miei passi, rumore che spaventava alcuni uccelli canterini nei dintorni, il cui concerto era assai più gradevole dell'incessabile frinire delle cicale vicino casa. Placando la sete presso una fonte, scoprii un tempietto là accanto che fino ad allora non avevo notato.
Lasciando accesa la cinepresa durante il tratto dal piccolo altare appena filmato al lago, non persi tempo e presi subito a fare le mie solite riprese; posizionato il treppiedi, l'intero paesaggio lacustre mi si aprì davanti. Come al solito, il risultato è registrato, dunque c'è solo bisogno che tu veda il nastro, le mie parole non servono.
A un tratto, sentii un rumore provenire dalla boscaglia dietro di me. Avevo ragione: i nostri amici mi avevano raggiunto, e, senza dirmi nulla, ci demmo il cambio alla regia, per filmare ogni cosa, aspettando in quell'estate…
Ano Natsu de Matteru (あの夏で待ってる, Aspettando in quell'estate) racconta la fine delle lezioni e le esperienze estive di un gruppo di cinque ragazzi giapponesi, cinque liceali che vivono un'esperienza all'apparenza ordinaria ma in verità letteralmente straordinaria: infatti, la ragazza appena trasferitasi nella loro classe nel bel mezzo dell'anno scolastico si scopre essere un'aliena in incognito.
Avvicinatasi al pianeta Terra alla ricerca di un posto da lei mai visitato ma familiare, la sua navicella si rompe e lei è costretta a un atterraggio di fortuna; di fortuna per lei ma di sfortuna per Kaito Kirishima: trovandosi a filmare un fiume dall'alto di un ponte che dà su delle imponenti chiuse, è coinvolto nell'impatto del disco volante in avaria, sbalzato dalla sua posizione e ferito apparentemente a morte, destino da cui è salvato da Ichika, l'aliena, in grado di curarlo.
Kaito è il protagonista maschile della serie: orfano di entrambi i genitori, vive in una grande casa tradizionale con la sorella maggiore; il suo hobby è filmare con la sua telecamera. Di carattere quieto, riservato e tranquillo all'apparenza, interiormente nasconde una fervida immaginazione, che lo mette in imbarazzo più volte, e un grande cuore. Piccolino di statura, la sua caratteristica sono i capelli cespugliosi color grigio scuro, mentre per il resto, occhiali dalla montatura spessa e nera in particolare, è un ragazzo come molti.
Ichika, la protagonista femminile, è invece veramente un mondo a parte: oltre alle differenze comportamentali che la separano dai terrestri che in teoria non potrebbe frequentare, Ichika ha un carattere molto spontaneo e stravagante. Alta e slanciata per la sua età, con un seno sviluppato e appariscenti capelli rossi, Ichika è una brava e dolce ragazza come se ne incontrano raramente nel mondo.
Incontrato di nuovo Kaito alla scuola a cui, non è spiegato bene per quale motivo, si iscrive, Ichika stringe conoscenza con i comprimari della serie: Tetsurō, Kanna, Mio e Lemon.
I primi due, Tetsurō e Kanna, sono amici sin da piccoli, e il primo è innamorato della seconda, la quale però è innamorata, non ricambiata, di Kaito. Tetsurō è un tipico adolescente giapponese: dietro ai suoi comportamenti sfrontatamente adulti e cool, Tetsurō è invece totalmente negato nei rapporti con l'altro sesso, ed è incapace di agire di sua iniziativa; si lascia piuttosto, insieme al maschiaccio Kanna, trascinare dagli eventi.
Mio e Lemon sono invece due estremi caratteriali: mentre la prima è una ragazza timida, silenziosa e impacciata, la seconda ha un nome che è una garanzia: ruvida e acerba all'esterno, è buona all'interno proprio per via della sua scorza acidula.
Tutti insieme, decidono per le vacanze di impegnarsi nella realizzazione di un lungometraggio, un progetto importante per la storia dal momento che moltissimi fatti vengono chiariti grazie alla finzione cinematografica (una felice strizzatina d'occhio alla funzione decadente dell'arte che, fingendo sprazzi di vita quotidiana che sono a loro volta finzione, svela la verità?).
"Ano Natsu de Matteru" è un buon connubio di antico e moderno spiccatamente nipponico: ciò perché presenta, con il bisogno di Kaito di essere "curato" dalle ferite riportate nello scontro in apertura al primo episodio, il tema della dipendenza del ragazzo rispetto alla ragazza - dinamica all'opposto abbastanza rara nel panorama europeo -, la quale diviene una sorta di principe azzurro (tant'è che la procedura di guarigione è sempre accompagnata da un appassionato bacio sulle labbra) da cui Kaito diventa dipendente anche per i lavori di casa, ma ciò è vero solo all'inizio. Infatti, con l'avanzare della storia, il loro rapporto viene seguito passo passo e si nota che esso è perfettamente paritario; sia Kaito sia Ichika danno ciascuno un apporto personalissimo e indispensabile alla loro relazione e crescita.
Questo gusto di nostalgica fiaba moderna è dovuto anche al ruolo del destino che agisce inesorabile e, di punto in bianco, fa conoscere una persona mai vista ma che è come la si conoscesse da sempre. La narrazione è comunque generalmente rilassata, tanto che i personaggi non si creano problemi pur vedendo la mascotte Rinon, torre di controllo vivente dell'astronave di Ichika, che balla allegramente su un tavolo oppure Ichika circondata da un futuristico globo di luce.
Una particolarità della serie è il modo in cui tutti i personaggi imprimono una caratteristica di sé sulla coppia principale Kaito-Ichika: ovvero, Tetsurō, Kanna, Mio e Lemon giocano un ruolo cardine nella composizione e nel modo di vivere la propria storia d'amore da parte di Kaito e Ichika. Sostanzialmente, Tetsurō, da unico altro ragazzo del gruppo, è il consulente di Kaito; Kanna, invece, sprona Ichika a non spaventarsi delle difficoltà di vivere sulla Terra e a essere fedele e sincera nei suoi sentimenti, un consiglio, o meglio, una minaccia che le è dettata dal suo non essere corrisposta, mentre Mio è quasi del tutto neutrale e Lemon aiuta entrambi a priori.
Ovviamente però quest'aspetto possiede anche il rovescio della medaglia; se è vero che Kaito e Ichika beneficiano del supporto dei loro amici, lo scambio non funziona in senso inverso: tutt'altro, questi ultimi ci rimettono. In effetti, mentre Kaito e Ichika riescono a coronare il loro sogno di amore assoluto, ciò comporta che l'altro polo sentimentale dell'anime, il triangolo Tetsurō-Kanna-Mio, sia sbilanciato e non conosca una conclusione lieta. Essendo Kanna innamorata ma non corrisposta da Kaito, Tetsurō, che a sua volta ama Kanna, si trova a un bivio: proseguire a provare gli stessi sentimenti per la sua amica d'infanzia - accontentando così anche il pubblico medio, che da un'opera di fantasia di solito si aspetta il trionfo della bontà -, oppure rinunciare, poihcé Kanna non dà affatto segno di accorgersi di lui come uomo, e accettare di stare con Mio, una soluzione un po' cinica che sembra un insulto per quest'ultima, in quanto apparirebbe come un comodo ripiego?
Insomma, eccezion fatta per Lemon che ha un ruolo in tutti i sensi sopra le righe, i personaggi secondari danno l'impressione di essere inseriti a forza perché l'anime non poteva ragionevolmente essere portato avanti solo da Kaito, Ichika e, al massimo, Lemon, ma fino all'ultimo i realizzatori sembrano non avere idea di cosa fare di loro. In questo senso, "Ano Natsu de Matteru" non esiste senza Kaito e Ichika, e se per caso loro non piacessero la visione non avrebbe quasi senso.
La storia è estremamente lineare: sin dalle prime battute, è possibile immaginare il suo sviluppo, anche se lo spettatore è tenuto in sospeso fino all'ultimissimo fotogramma, che lascia la vicenda aperta a un'eventuale seconda stagione.
Un'altra sua qualità positiva è che, come difficilmente accade con le produzioni moderne, essa contiene sì richiami ad altre serie, come per esempio ad "Ano Hana", con cui condivide lo studio di produzione e alcuni elementi nel titolo e nel character design, eppure non c'è bisogno di avere una "cultura otaku" per inquadrare gli avvenimenti: "Ano Natsu de Matteru" parla sostanzialmente di amore, una trattazione universale che rende la narrazione intuitivamente fruibile.
Inoltre, solo alcuni stereotipi, in primis quello della tsundere Lemon, vengono ripresi, ma, al contrario della tendenza generale odierna, il loro impiego ha un senso nell'economia del racconto, nonché, cosa altrettanto importante, questi caratteri conoscono un'evoluzione e un approfondimento nello sviluppo della trama.
Infine, è piacevolissimo il senso della realtà e dell'umanità dei protagonisti: all'opposto di tanti altri rosi dal tarlo di un moderno mal di vivere emo, immancabili ormai in tante storie, in cui tendono costantemente a mete oltre la loro portata per "sentirsi meglio" e superiori ai loro coetanei, nel caso di "Ano Natsu" una delle ragioni che rende la dolcezza di Kaito tanto più apprezzabile è il suo profondo sentimento umano: malgrado debba confrontarsi con cose più grandi lui quali la prematura scomparsa dei genitori e la lotta contro una tecnologia extraterrestre, Kaito rimane aderente alla sua natura di persona ordinaria ed è con le sue doti che reagisce agli eventi, non gettandosi a terra in posizione fetale rammaricandosi di un fato che non lo ha fatto grande abbastanza da sedare subito i problemi che gli si parano di fronte. Kaito affronta la vita, soprattutto il suo essere effimera, con delle armi proprie: in particolare, la sua telecamera, che dilata la breve durata delle cose e delle relazioni umane.
"Ano Natsu de Matteru" è un'ottima sorpresa della stagione anime invernale 2011-2012: con poesia, delicatezza, nostalgia, ironia e un forte messaggio di fondo, la serie risulta incredibilmente gradevole per l'universalità dei suoi temi e la partecipazione agli eventi che crea nel fruitore, sebbene alcuni personaggi risultino un po' sacrificati rispetto ad altri. Ad ogni modo, si tratta di una visione consigliata, che oltretutto gode anche di un comparto tecnico e musicale tutto da scoprire, fatto di canzoni di accompagnamento che risuonano principalmente su ampi spazi e una natura incontaminata, che, come i protagonisti dell'anime, sembrano invitare lo spettatore a sedersi e ricordare con gioia nostalgica eventi trascorsi, magari in attesa di una versione italiana dell'opera, aspettando in quell'estate.
Aspettando in quell'estate, una mattina in cui, con Tetsurō e gli altri, eravamo d'accordo che sarebbero venuti a casa e, in tarda mattinata, saremmo tutti andati in piscina, approfittai di un'inaspettata tregua delle piogge torrenziali e, dopo un veloce bagno, con i capelli ancora umidi ("Tanto rimangono ribelli comunque, e poi il calore li asciugherà meglio del phon", mi dissi), uscii di casa e mi chiusi la porta alle spalle.
Accesa la mia telecamera, iniziai subito a filmare prima ancora di avere lasciato il vialetto d'ingresso: la bassa vegetazione ancora rorida di rugiada e di pioggia, che rendeva il clima fresco e piacevole in maniera incredibile per la stagione, formava, con i suoi infiniti scintillii dovuti all'incontro con i raggi solari, uno spettacolo meritevole di essere fermato su pellicola; tanto più dovetti farlo, considerata la promessa che quel giorno ti feci di continuare a immortalare tutta la mia vita, persino nelle pieghe più riposte.
Mi dispiacque dare buca ai ragazzi. In quella come in ulteriori occasioni, sapevo che il mio atteggiamento era egoista; sapevo che loro non erano meno tristi di me e che il mio desiderio di isolarmi li faceva stare ancora peggio, loro così premurosi da pensare prima ad alleviare la mia tristezza piuttosto che la propria. Ma avevo bisogno di stare da solo. Avevo bisogno di isolamento e di dare libero sfogo ai miei sentimenti, e durante le mie passeggiate solitarie ripercorrevo nella mia mente gli eventi che ti riguardano accaduti nei posti in cui mi ritrovavo a passare. Sì, ero decisamente egoista in questo: mi rinchiudevo in me stesso e mi crogiolavo nei miei ricordi, che mi portavano a filmare, filmare e ancora filmare una vita sospesa come una ninfea che, dopo che il suo stelo è stato staccato dalla forza dell'acqua dal letto del fiume in cui è sbocciata, aspetta che quella stessa corrente, che ha atteso per tanto tempo certa del suo arrivo, riprenda a scorrere e non la lasci lì, dove si sente abbandonata. Era proprio da quella sensazione di apatia e impotenza che i miei amici volevano sottrarmi, e li immaginai nitidamente, ritrovatisi davanti a quell'entrata qualche ora dopo che l'ebbi chiusa, capire la mia destinazione e seguirmi. E molto probabilmente trovarmi, dato che è proprio verso quel luogo, sulle rive alberate di quel lago abbracciato dalle colline, che mi diressi.
Giunto in stazione con il sole già pienamente visibile all'orizzonte (il tragitto che per me durò una manciata di minuti, visti la mia andatura e il mio soffermarmi a riprendere qualsiasi squarcio di paesaggio interessante dovette durare molto di più), salii sul treno consueto e mi misi a sedere nel vagone, praticamente vuoto non fosse stato per qualche altro spirito mattiniero e vagabondo, e trascorsi il tempo sonnecchiando.
Durante il mio sonno leggero, forse perché la mia mente si era impressionata attraversando, poco prima, quel ponte sulle chiuse, rivissi il nostro primo, vero incontro, che sul momento ovviamente dimenticai per ricordarlo in seguito; da allora la corrente cominciò a scorrere per me, in una direzione, tutto sommato, prevedibile vista da fuori che portò a quello stallo, che sperai fosse momentaneo e non definitivo.
Svegliatomi fortunatamente a poche stazioni di distanza dalla mia meta, mi accorsi di avere sognato: realtà e immaginazione sono sempre stati inestricabilmente intrecciati in me (al risveglio, gli occhiali mi erano quasi caduti dal viso; "Questa montatura è troppo grande, e pesa", pensai).
Solo una volta sullo spiazzo di fronte alla stazione in cui scesi, mi accorsi che il cielo era terso e limpido, il che rendeva il suo colore blu così intenso da sembrare come solido, e dava l'impressione che si trattasse di un enorme disco volante azzurro cielo di ritorno sulla Terra, idea comunicata anche dalle basse nuvole che parevano appiattirsi sotto il peso della nave spaziale insieme all'aria che ritornava a farsi stagnante e rarefatta. Solo nel boschetto adiacente allo specchio d'acqua in cui si specchiava la luna ancora visibile nonostante tutto, l'aria era fredda e profumata, piacevole da inalare mentre, aprendomi la strada per un sentiero, la terra smossa scricchiolava sotto i miei passi, rumore che spaventava alcuni uccelli canterini nei dintorni, il cui concerto era assai più gradevole dell'incessabile frinire delle cicale vicino casa. Placando la sete presso una fonte, scoprii un tempietto là accanto che fino ad allora non avevo notato.
Lasciando accesa la cinepresa durante il tratto dal piccolo altare appena filmato al lago, non persi tempo e presi subito a fare le mie solite riprese; posizionato il treppiedi, l'intero paesaggio lacustre mi si aprì davanti. Come al solito, il risultato è registrato, dunque c'è solo bisogno che tu veda il nastro, le mie parole non servono.
A un tratto, sentii un rumore provenire dalla boscaglia dietro di me. Avevo ragione: i nostri amici mi avevano raggiunto, e, senza dirmi nulla, ci demmo il cambio alla regia, per filmare ogni cosa, aspettando in quell'estate…
Ano Natsu de Matteru (あの夏で待ってる, Aspettando in quell'estate) racconta la fine delle lezioni e le esperienze estive di un gruppo di cinque ragazzi giapponesi, cinque liceali che vivono un'esperienza all'apparenza ordinaria ma in verità letteralmente straordinaria: infatti, la ragazza appena trasferitasi nella loro classe nel bel mezzo dell'anno scolastico si scopre essere un'aliena in incognito.
Avvicinatasi al pianeta Terra alla ricerca di un posto da lei mai visitato ma familiare, la sua navicella si rompe e lei è costretta a un atterraggio di fortuna; di fortuna per lei ma di sfortuna per Kaito Kirishima: trovandosi a filmare un fiume dall'alto di un ponte che dà su delle imponenti chiuse, è coinvolto nell'impatto del disco volante in avaria, sbalzato dalla sua posizione e ferito apparentemente a morte, destino da cui è salvato da Ichika, l'aliena, in grado di curarlo.
Kaito è il protagonista maschile della serie: orfano di entrambi i genitori, vive in una grande casa tradizionale con la sorella maggiore; il suo hobby è filmare con la sua telecamera. Di carattere quieto, riservato e tranquillo all'apparenza, interiormente nasconde una fervida immaginazione, che lo mette in imbarazzo più volte, e un grande cuore. Piccolino di statura, la sua caratteristica sono i capelli cespugliosi color grigio scuro, mentre per il resto, occhiali dalla montatura spessa e nera in particolare, è un ragazzo come molti.
Ichika, la protagonista femminile, è invece veramente un mondo a parte: oltre alle differenze comportamentali che la separano dai terrestri che in teoria non potrebbe frequentare, Ichika ha un carattere molto spontaneo e stravagante. Alta e slanciata per la sua età, con un seno sviluppato e appariscenti capelli rossi, Ichika è una brava e dolce ragazza come se ne incontrano raramente nel mondo.
Incontrato di nuovo Kaito alla scuola a cui, non è spiegato bene per quale motivo, si iscrive, Ichika stringe conoscenza con i comprimari della serie: Tetsurō, Kanna, Mio e Lemon.
I primi due, Tetsurō e Kanna, sono amici sin da piccoli, e il primo è innamorato della seconda, la quale però è innamorata, non ricambiata, di Kaito. Tetsurō è un tipico adolescente giapponese: dietro ai suoi comportamenti sfrontatamente adulti e cool, Tetsurō è invece totalmente negato nei rapporti con l'altro sesso, ed è incapace di agire di sua iniziativa; si lascia piuttosto, insieme al maschiaccio Kanna, trascinare dagli eventi.
Mio e Lemon sono invece due estremi caratteriali: mentre la prima è una ragazza timida, silenziosa e impacciata, la seconda ha un nome che è una garanzia: ruvida e acerba all'esterno, è buona all'interno proprio per via della sua scorza acidula.
Tutti insieme, decidono per le vacanze di impegnarsi nella realizzazione di un lungometraggio, un progetto importante per la storia dal momento che moltissimi fatti vengono chiariti grazie alla finzione cinematografica (una felice strizzatina d'occhio alla funzione decadente dell'arte che, fingendo sprazzi di vita quotidiana che sono a loro volta finzione, svela la verità?).
"Ano Natsu de Matteru" è un buon connubio di antico e moderno spiccatamente nipponico: ciò perché presenta, con il bisogno di Kaito di essere "curato" dalle ferite riportate nello scontro in apertura al primo episodio, il tema della dipendenza del ragazzo rispetto alla ragazza - dinamica all'opposto abbastanza rara nel panorama europeo -, la quale diviene una sorta di principe azzurro (tant'è che la procedura di guarigione è sempre accompagnata da un appassionato bacio sulle labbra) da cui Kaito diventa dipendente anche per i lavori di casa, ma ciò è vero solo all'inizio. Infatti, con l'avanzare della storia, il loro rapporto viene seguito passo passo e si nota che esso è perfettamente paritario; sia Kaito sia Ichika danno ciascuno un apporto personalissimo e indispensabile alla loro relazione e crescita.
Questo gusto di nostalgica fiaba moderna è dovuto anche al ruolo del destino che agisce inesorabile e, di punto in bianco, fa conoscere una persona mai vista ma che è come la si conoscesse da sempre. La narrazione è comunque generalmente rilassata, tanto che i personaggi non si creano problemi pur vedendo la mascotte Rinon, torre di controllo vivente dell'astronave di Ichika, che balla allegramente su un tavolo oppure Ichika circondata da un futuristico globo di luce.
Una particolarità della serie è il modo in cui tutti i personaggi imprimono una caratteristica di sé sulla coppia principale Kaito-Ichika: ovvero, Tetsurō, Kanna, Mio e Lemon giocano un ruolo cardine nella composizione e nel modo di vivere la propria storia d'amore da parte di Kaito e Ichika. Sostanzialmente, Tetsurō, da unico altro ragazzo del gruppo, è il consulente di Kaito; Kanna, invece, sprona Ichika a non spaventarsi delle difficoltà di vivere sulla Terra e a essere fedele e sincera nei suoi sentimenti, un consiglio, o meglio, una minaccia che le è dettata dal suo non essere corrisposta, mentre Mio è quasi del tutto neutrale e Lemon aiuta entrambi a priori.
Ovviamente però quest'aspetto possiede anche il rovescio della medaglia; se è vero che Kaito e Ichika beneficiano del supporto dei loro amici, lo scambio non funziona in senso inverso: tutt'altro, questi ultimi ci rimettono. In effetti, mentre Kaito e Ichika riescono a coronare il loro sogno di amore assoluto, ciò comporta che l'altro polo sentimentale dell'anime, il triangolo Tetsurō-Kanna-Mio, sia sbilanciato e non conosca una conclusione lieta. Essendo Kanna innamorata ma non corrisposta da Kaito, Tetsurō, che a sua volta ama Kanna, si trova a un bivio: proseguire a provare gli stessi sentimenti per la sua amica d'infanzia - accontentando così anche il pubblico medio, che da un'opera di fantasia di solito si aspetta il trionfo della bontà -, oppure rinunciare, poihcé Kanna non dà affatto segno di accorgersi di lui come uomo, e accettare di stare con Mio, una soluzione un po' cinica che sembra un insulto per quest'ultima, in quanto apparirebbe come un comodo ripiego?
Insomma, eccezion fatta per Lemon che ha un ruolo in tutti i sensi sopra le righe, i personaggi secondari danno l'impressione di essere inseriti a forza perché l'anime non poteva ragionevolmente essere portato avanti solo da Kaito, Ichika e, al massimo, Lemon, ma fino all'ultimo i realizzatori sembrano non avere idea di cosa fare di loro. In questo senso, "Ano Natsu de Matteru" non esiste senza Kaito e Ichika, e se per caso loro non piacessero la visione non avrebbe quasi senso.
La storia è estremamente lineare: sin dalle prime battute, è possibile immaginare il suo sviluppo, anche se lo spettatore è tenuto in sospeso fino all'ultimissimo fotogramma, che lascia la vicenda aperta a un'eventuale seconda stagione.
Un'altra sua qualità positiva è che, come difficilmente accade con le produzioni moderne, essa contiene sì richiami ad altre serie, come per esempio ad "Ano Hana", con cui condivide lo studio di produzione e alcuni elementi nel titolo e nel character design, eppure non c'è bisogno di avere una "cultura otaku" per inquadrare gli avvenimenti: "Ano Natsu de Matteru" parla sostanzialmente di amore, una trattazione universale che rende la narrazione intuitivamente fruibile.
Inoltre, solo alcuni stereotipi, in primis quello della tsundere Lemon, vengono ripresi, ma, al contrario della tendenza generale odierna, il loro impiego ha un senso nell'economia del racconto, nonché, cosa altrettanto importante, questi caratteri conoscono un'evoluzione e un approfondimento nello sviluppo della trama.
Infine, è piacevolissimo il senso della realtà e dell'umanità dei protagonisti: all'opposto di tanti altri rosi dal tarlo di un moderno mal di vivere emo, immancabili ormai in tante storie, in cui tendono costantemente a mete oltre la loro portata per "sentirsi meglio" e superiori ai loro coetanei, nel caso di "Ano Natsu" una delle ragioni che rende la dolcezza di Kaito tanto più apprezzabile è il suo profondo sentimento umano: malgrado debba confrontarsi con cose più grandi lui quali la prematura scomparsa dei genitori e la lotta contro una tecnologia extraterrestre, Kaito rimane aderente alla sua natura di persona ordinaria ed è con le sue doti che reagisce agli eventi, non gettandosi a terra in posizione fetale rammaricandosi di un fato che non lo ha fatto grande abbastanza da sedare subito i problemi che gli si parano di fronte. Kaito affronta la vita, soprattutto il suo essere effimera, con delle armi proprie: in particolare, la sua telecamera, che dilata la breve durata delle cose e delle relazioni umane.
"Ano Natsu de Matteru" è un'ottima sorpresa della stagione anime invernale 2011-2012: con poesia, delicatezza, nostalgia, ironia e un forte messaggio di fondo, la serie risulta incredibilmente gradevole per l'universalità dei suoi temi e la partecipazione agli eventi che crea nel fruitore, sebbene alcuni personaggi risultino un po' sacrificati rispetto ad altri. Ad ogni modo, si tratta di una visione consigliata, che oltretutto gode anche di un comparto tecnico e musicale tutto da scoprire, fatto di canzoni di accompagnamento che risuonano principalmente su ampi spazi e una natura incontaminata, che, come i protagonisti dell'anime, sembrano invitare lo spettatore a sedersi e ricordare con gioia nostalgica eventi trascorsi, magari in attesa di una versione italiana dell'opera, aspettando in quell'estate.