Samurai Shodown - Apocalisse a Edo
Un po’ mi sento truffato da Yamato per questo prodotto: abbiamo già visto che Yamato ha portato molti titoli del genere picchiaduro, come ad esempio i film (e special) di “Fatal Fury” o “Art of Fighting”, forse perché quel genere andava in quel momento. Di certo questo non è uno dei migliori.
I combattimenti sono a dir poco scadenti e l’ambientazione storica da due soldi: partendo dalla battaglia di Shimabara (una rivolta popolare guidata da un cristiano), qui si ipotizza che il Giappone sia in realtà dominato da Shiro Amakusa, una delle sette spade sacre, che si cela dietro i Tokugawa. Detto così, sembra molto bello, e io, influenzato da queste cose dette sopra e dal sottotitolo italiano (in inglese il sottotitolo è semplicemente “The Motion Picture”), “Apocalisse ad Edo”, mi aspettavo grandi cose, di certo non un’opera storica, ma comunque qualcosa di interessante, essendo rimasto soddisfatto da altre opere tratte da videogiochi.
Il charater design, pur non essendo granché, poteva andare, le musiche non mi hanno emozionato, ma erano passabili, le animazioni sono in media con altre viste all’epoca... ma questo non mi basta a farne un prodotto che merita la sufficienza o un voto più alto. Ho apprezzato serie come “Virtua Fighter” o “Street Fighter II V” (che sono di un anno posteriori a questo film), ho lodato l’impegno profuso nel primo special di “Fatal Fury”, dove non c’era niente di innovativo, ma mischiava bene le tematiche e le idee dietro molti B-Movie di kung-fu.
Questo “Samurai Shodown” è invece un prodotto senz’anima, e sono sicuro che un altro staff avrebbe usato meglio il tempo (un’ora e otto minuti) per far uscire qualcosa di meglio, che, come ho detto, è possibile anche con questo genere di film di azione e combattimenti.
I combattimenti sono a dir poco scadenti e l’ambientazione storica da due soldi: partendo dalla battaglia di Shimabara (una rivolta popolare guidata da un cristiano), qui si ipotizza che il Giappone sia in realtà dominato da Shiro Amakusa, una delle sette spade sacre, che si cela dietro i Tokugawa. Detto così, sembra molto bello, e io, influenzato da queste cose dette sopra e dal sottotitolo italiano (in inglese il sottotitolo è semplicemente “The Motion Picture”), “Apocalisse ad Edo”, mi aspettavo grandi cose, di certo non un’opera storica, ma comunque qualcosa di interessante, essendo rimasto soddisfatto da altre opere tratte da videogiochi.
Il charater design, pur non essendo granché, poteva andare, le musiche non mi hanno emozionato, ma erano passabili, le animazioni sono in media con altre viste all’epoca... ma questo non mi basta a farne un prodotto che merita la sufficienza o un voto più alto. Ho apprezzato serie come “Virtua Fighter” o “Street Fighter II V” (che sono di un anno posteriori a questo film), ho lodato l’impegno profuso nel primo special di “Fatal Fury”, dove non c’era niente di innovativo, ma mischiava bene le tematiche e le idee dietro molti B-Movie di kung-fu.
Questo “Samurai Shodown” è invece un prodotto senz’anima, e sono sicuro che un altro staff avrebbe usato meglio il tempo (un’ora e otto minuti) per far uscire qualcosa di meglio, che, come ho detto, è possibile anche con questo genere di film di azione e combattimenti.