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Nicola Scarfaldi Cancello

Episodi visti: 1/1 --- Voto 4
Se il buongiorno si vede dal mattino, non potrò avere fiducia nella cinematografia di Shinkai.

E questa cosa mi fa male, perché avrei tutto l'interesse ad andare contro la massa.
In fondo, tutti desideriamo elevarci sopra gli altri e sentirci persone più illuminate (e chi dice il contrario, mente). Ciononostante, la mia onestà intellettuale e la mia obiettività non possono essere sacrificati, e quindi (se i prossimi film non migliorano) nel caso dovrò dargli ragione.
Questa cosa fa molto male.

"Oltre le nuvole, il luogo promessoci" è semplicemente un brutto film.
Non a livello tecnico, poiché so che i film di Shinkai sempre si sono contraddistinti per una qualità visiva molto alta. Era vero quando vidi "Il giardino delle parole", ed è vero sin da questo film a quanto pare. La "prova di forza" a livello estetico è notevole, e un esempio può essere la gestione delle luci nella metropolitana che appare all'inizio, con tanti piccoli bagliori che seguono le rifiniture di metallo dei portabagagli, spostandosi alla stessa velocità del treno.
A livello personale, non ho molto apprezzato i design dei protagonisti, ma per una mera questione di gusti.

Detto questo, tutto il resto, incluse le varie modalità in cui il suo racconto fa uso del media cinematografico, è pieno di problemi.
Possiamo percepirlo già solo provando a descrivere di cosa parli il film, poiché si rivelerebbe a noi una storia quantomeno confusa.

Ci troviamo in un'ucronia dove il Giappone è diviso in due nazioni separate, entrambe sul vertice di un nuovo conflitto. In questo scenario si staglia una torre bianca altissima che fa da tramite ad almeno due universi paralleli. Viene rivelato che gli universi paralleli sono i "sogni" dell'universo, e che sono in qualche modo legati ai sogni umani. Uno dei protagonisti, Sayuri Sawatari, ha un sogno ricorrente di un altro universo e, a un certo punto, si ritroverà a cadere in un sonno apparentemente eterno. Tale sonno la imprigionerà in un sogno dentro un universo parallelo, in cui riesce a comunicare con uno dei suoi amici d'infanzia solo tramite i sogni di quest'ultimo, e in cui chiederà di essere portata in volo sulla cima della torre per essere svegliata, richiamando alla memoria una vecchia promessa della loro infanzia. Questo atto è però grandemente ostacolato dai governi, poiché esso potrebbe portare a una sorta di collasso degli universi.

Dunque, non ci sarebbe nulla di male nel fare una storia complessa.
Il problema è che il film non è complesso, ma dà l'impressione di non avere le idee ben chiare su cosa voglia effettivamente raccontare. Esso sembra composto da tre storie piuttosto diverse, cucite insieme in modo alquanto grezzo, senza che siano davvero ben amalgamate tra loro, e senza che nessuna respiri per davvero.
In un primo momento, potrebbe quasi sembrare una storia su un ragazzo che rivede i luoghi della sua infanzia, e che la storia intenda esplorare con lui il ritorno e il viaggio verso questo fantomatico "luogo oltre le nubi". Dopo 40 minuti circa, vengono introdotti più approfonditamente gli elementi della torre tra gli universi e del sonno di Sayuri, ma ci sono anche ampie parentesi sull'evolvere della situazione geopolitica.
Quindi, semplificando, potremmo dire che ci sono tre storie diverse: una di riscoperta, una sorta di fiaba moderna su due universi paralleli, e una trama geopolitica su un Giappone diverso da come lo conosciamo. Tutte con elementi in comune, ma nessuna che viene esplorata davvero o che da l'impressione di funzionare per approfondire le altre.

Questo risultato è frutto di una scrittura insufficiente.
Prima di tutto, è molto facile che i primi 40 minuti non catturino l'interesse dello spettatore. Questo perché, al di là del ritmo lento (che non sarebbe un problema, di massima), essi non raccontano davvero niente. A parte darci qualche informazione di base, le quali potevano essere riassunte in un minutaggio ben inferiore, non contribuiscono né a caratterizzare più di tanto i personaggi, se non le informazioni di base anche in questo, né a creare efficacemente questo idillio rappresentato dalla natura incontaminata della montagna, che dovrebbe rendere potente il finale dell'opera, poiché è quello "il luogo promessoci" che scompare con il finire del sogno.

Finita questa parte, si capisce un po' di più di cosa effettivamente il film voglia parlare, ma permangono altri problemi.
Oltre un certo stordimento per la modalità eccessivamente sci-fi con cui viene spiegato il funzionamento della torre, il problema più evidente diviene che i personaggi non sono mai davvero caratterizzati. I tre protagonisti sono purtroppo dei personaggi molto blandi e piatti, di cui si sa davvero poco sul loro conto (praticamente, solo che erano amici, che usavano frammenti di droni distrutti per costruire un velivolo, la già citata promessa di raggiungere la cima della torre, e il fatto che Sayuri e Hiroki sono innamorati) e mai verranno approfonditi. Gli elementi che dovrebbero essere caratterizzanti, come il fatto che Hiroki suoni il violino, non lo sono mai per davvero e risultano fini a sé stessi: quindi, a un certo punto, risulta davvero difficile comprendere le scelte dei personaggi, come quando Takuya decide di non sparare a Hiroki, le cui motivazioni si fermano a dei generici "perché sono amici" e "perché la trama non andrebbe avanti".
Però, la cosa peggiore, è il minutaggio su pellicola mangiato dalla parte geopolitica, che viene resa in modo poco interessante, con dei dialoghi lunghi e poco brillanti e una "scena d'azione" abbastanza fine a sé stessa, ma soprattutto risulta fuori luogo per come è raccontata. Dovrebbe approfondire il contesto narrativo dell'opera, invece ha il risultato di dar fastidio perché il film non sembra voler parlare di quello.

Al di là di ciò, vorrei invece far notare che le scene effettivamente da storia romantica, come quella dove Hiroki e Sayuri si stringono la mano pur essendo su piani d'esistenza diversi, o il finale vero e proprio dell'opera, sono le uniche parti che posso dire di aver apprezzato.
Di Shinkai si dice che è troppo melodrammatico e che ricicla costantemente la stessa storia, ma per giudicare ciò dovrò vedere i prossimi film. Non vorrei ci trovassimo davanti a un autore che ha fatto questa scelta poiché, ogniqualvolta ha fatto qualcosa di diverso, ha creato delle opere con molti più problemi di quelle che l'hanno reso famoso.

Quindi, ciò che vorrei dire in conclusione è che io, in quanto utente, avrei preferito dieci volte di più trovarmi davanti una storia d'amore banale o mediocre, piuttosto che un mezzo disastro narrativo con dubbi d'identità, e che per tutta la durata mi ha fatto venire voglia di stendermi sulla tastiera e chiudere gli occhi per dormire, nella speranza di sognare un universo parallelo dove stavo guardando un film migliore.

E se scopro che altri film di Shinkai sono migliori, e che l'unico motivo per cui non li apprezzate è perché dovete fare gli snob e odiare il romanticismo, giuro che vengo nelle vostre case personalmente e vi disinstallo Adblock.

Auf wiedersehen.

P.S. Secondo voi, Shinkai, ha letto il ciclo della Torre Nera di Stephen King? No, perché è la prima cosa a cui ho pensato quando ho visto come funzionava quella torre.


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esseci

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
Di Makoto Shinkai, dopo aver visto i suoi più grandi successi a decorre da "5 cm al sencondo", ho recuperato le opere d'esordio come "Hoshi no koe" ("La voce delle stelle") e il film in recensione "Kumo no Muko, Yakusoku no basho" ("Beyond the clouds - The promised place"). Se la "Voce delle stelle" mi era apparso come un "esperimento" e non tanto una vera e propria opera prima di Shinkai, "Beyond the clouds - The promised place" per lunghezza, elaborazione della sceneggiatura e realizzazione tecnica lo ritengo come la vera opera prima di Shinkai.

I temi fondanti della storia accomunano il lungometraggio in recensione con l'opera precedente: Shinkai prende spunto ancora dalla fantascienza per gestire una storia sentimentale e di amicizia in una realtà futura e distopica con una idea di fondo mai vista prima.
Il Giappone è diviso in due grandi aree di influenza: la parte settentrionale coincidente con l'isola di Hokkaido sotto l'influenza della nazione a nord del canale che la divide dal continente asiatico (e che potremmo identificare nella Unione Sovietica) e il resto del Giappone sotto l'influenza degli alleati (che potremmo identificare con gli Stati Uniti). L'idea, che forse si ispira alla situazione della Corea (Nord e Sud), mi ha ricordato una serie televisiva andata in onda tra il 2015 e il 2019, tratta dal romanzo di P. K. Dick "La svastica su sole" pubblicato nel 1962: "The man in the high castle". La serie narra di un futuro alternativo in cui la seconda guerra mondiale è stata vinta dai nazisti assieme al Giappone con la conseguenza che gli Stati Uniti sono stati divisi per zona di influenza tra le potenze vincitrici. Al Giappone resta la porzione della parte ovest fino al termine delle montagne rocciose e il resto (mid e east coast) sotto l'influenza della Germania nazista. In sostanza un futuro alternativo (e molto inquietante...) in cui si ipotizza cosa sarebbe successo se avessero vinto le potenze dell'Asse (peccato che non c'è alcuna menzione dell'Italia, che era la terza nazione che apparteneva all'alleanza nazi-fascista).
Il lettore vorrà perdonare la digressione un può off-topic ma devo premettere che l'incipit del film d'animazione mi aveva favorevolmente impressionato proprio per la premessa del Giappone diviso sotto le due sfere di influenza e mi attendevo anche qualcosa di simile, ovviamente mutatis mutandis, alla trama del libro di P. K Dick e della serie.

Shinkai invece prende solo spunto dalla situazione geo-politica per sviluppare (coerentemente al suo stile che manterrà in tutte le sue produzioni) una storia di amicizia tra i tre protagonisti adolescenti (due ragazzi e una ragazza) che poi si trasformerà anche in amore potenziale con sullo sfondo una vicenda di una misteriosa torre costruita sull'isola di Hokkaido che sembra essere capace, grazie alla tecnologia sviluppata dalla potenza del nord, di rappresentare una sorta di portale inter-dimensionale, che i due ragazzi vogliono osservare da vicino (costruendo un veivolo artigianale) e che i sudisti vorrebbero abbattere per le conseguenze che la torre determina sull'ambiente circostanze e sul tempo.

Se la prima parte del film l'ho trovata lentissima (tipo l'episodio del viaggio in treno di "5 cm al secondo" - l'opera successiva di Shinkai), la seconda parte diventa difficile da seguire per i continui salti temporali che sembrano ispirati alla teoria MWI: flashback, cambi di prospettiva, flash forward, ecc. mi hanno confuso e francamente hanno tolto un po' (tanto) mordente alla storia narrata in cui non si capisce dove voglia andare a parare il talentuoso sceneggiatore e regista.

Il film mi è sembrato così un po' di difficile comprensione e pasticciato: tratta l'amicizia e l'amore, la separazione improvvisa da coloro cui si è affezionati ma anche la guerra e l'influenza del tempo sulla vita degli uomini. L'ambientazione distopica serve solo a creare la solita questione dell'allontanamento tra i protagonisti che, purtroppo, non sembrano brillare per profondità, intensità e sviluppo, anzi...

Il continuo spostamento tra diversi piani temporali dovrebbe determinare il coinvolgimento emotivo dello spettatore come poi si potrà apprezzare nelle opere successive di Shinkai che utilizza questo artifizio narrativo contraddistinto anche da eventi e situazioni particolari (comete che cadono sulla terra, alluvioni, terremoti) che sembrano rievocare una sorta di "loop" o "circolarità" della trama in cui i protagonisti sembrano non lasciarsi mai.

Ma in "Beyond the clouds - The promised place" l'artifizio formale non mi è sembrato funzionare a dovere a differenza del comparto grafico in cui si intravedono le grandi qualità di Shinkai nel rappresentare il world building, gli sfondi dai colori profondi e contrastati, i riflessi e le trasparenze, le animazioni fluide.

Il lungometraggio è uscito nelle sale in Giappone nel lontano ottobre 2004 e in Italia nel 2017, vincendo diversi premi come quello "Best Animated Film" al Mainichi Film Award 2005 e resta a mio avviso per i cultori di Shinkai un'opera di transizione verso quei due film che rappresentano ad oggi le sue migliori produzioni per intensità poetica: "5 cm al secondo" e "Il giardino delle parole". Non me ne vogliano i fan: "Your name" sebbene lo ritenga un capolavoro visivo, sulla trama nutro qualche perplessità rafforzata dalle successive produzioni dove Shinkai sembra ancora non essere riuscito a liberarsi dal grande successo del film del 2016.

Utente132343

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Utente132343

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7,5
Vi sono pareri molto discordanti su questo esordio cinematografico di Makoto Shinkai e, personalmente, mi ritrovo dalla parte di chi lo ha apprezzato, forse perché, confesso di rimanere facilmente incantato dai paesaggi e giochi di luce uniti a inquadrature ferme sui personaggi di cui spesso fa uso. La loro funzione è chiaramente distogliere l'attenzione, ma alla fine anche questa è tecnica narrativa e, come in ogni altro suo film, secondo me funziona.

Quando ad un certo punto scatta il trasporto emotivo, il tutto scorre senza farsi carico di approfondimenti su questa società distopica o su questa torre che avvera i sogni. Il character design è agli albori, e la CG non è ancora amalgamata bene alla scena ed è a tratti evidente, tuttavia rimane di buon livello considerando la data di produzione. Sicuramente la coerenza narrativa e la caratterizzazione dei personaggi non sono i punti forti del film, ma l’intento del regista era di sperimentare uno stile personale nel raccontare e mettere in scena le emozioni, in quel che poi si evolverà nelle opere future ben più riuscite.


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AMARANTHE

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Premetto che ho guardato questo film dopo aver visto Il "Giardino delle Parole" e "Your Name", e forse, la mia valutazione, se l'avessi visto prima di questi ultimi due, sarebbe stata più alta. Probabilmente avevo delle aspettative piuttosto alte, e devo dire che non sono state soddisfatte. Per quanto riguarda la trama in sé, è un'idea interessante: la guerra che può scoppiare da un momento all'altro, due ragazzini che costruiscono un aereo per poter volare fino a questa fantomatica torre che non si capisce bene cosa contenga, la promessa con l'amica dei due, Sayuri, che poi scompare da un momento all'altro. Insomma, le premesse erano buone; peccato che, alla fine, non vengano sfruttate appieno. Mi spiego meglio... La narrazione è molto lenta e, a mio avviso, questo non è un difetto se poi però, a un certo punto, arriva il botto: una scena particolarmente emozionante, o un colpo di scena. Ecco, questo è quello che manca: gli avvenimenti sono trattati in modo troppo lento e superficiale, e le situazioni non vengono mai risolte del tutto.

Anche i personaggi stessi non sono caratterizzati così bene: la loro personalità è appena accennata, non rimangono impressi particolarmente. La cosa più toccante è la questione della promessa: Hiroki, per quanto tempo passi, non riesce a dimenticarla e fa di tutto pur di mantenerla. I suoi pensieri vengono espressi in modo dolce e poetico, e questo è forse il punto più forte del film, coerente con gli altri dello stesso regista.
Per quanto riguarda la colonna sonora, è perfettamente centrata col resto: melodie molto belle che fanno bene da cornice alla storia, ma ancora nulla di spicco. La grafica, idem: buona ma non eccellente, soprattutto per quanto riguarda i personaggi, più che le ambientazioni.

In sostanza, forse, come ho premesso, se soltanto avessi visto "Beyond The Clouds" prima di "Your Name", l'avrei apprezzato di piu: invece, purtroppo il paragone non regge. Si capisce che questo è un lavoro precedente e gli manca quel qualcosa che lascia un segno nello spettatore e lo spinge a vederlo e rivederlo.


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Shirubia-san

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7,5
Una piccola introduzione al regista di questo film è doverosa.
Makoto Shinkai, considerato da molti l'erede del grande Miyazaki, è autore dei film d'animazione "5 cm al secondo" e di quello che tra non molto uscirà nei cinema italiani "Kimi no na wa" (conosciuto con il titolo di "Your name").
Devo purtroppo ammettere di aver visto i suoi lavori al contrario, partendo dal recente "Your name" del 2016 fino ad arrivare, appunto, ad uno dei suoi primi lavori nel 2004.
Mi sarei aspettata di più da questo film, ma essendo stato uno dei suoi primi lavori, è giusto dare un minimo di errore.

Il film, come altri di Shinkai, è basato su temi molto spesso duri, violenti, come quello della guerra in questo caso, ma trattati con la maestria della dolcezza e dell'amore che vince su tutto.

Trama:
Tralasciando lo scenario post-guerra,simile al muro di Berlino,la storia si incentra su due ragazzi, dotati di eccezionale intelligenza, che hanno come obiettivo quello di riuscire a sorvolare la torre di Hokkaido. Armati di buona volontà costruiscono giorno dopo giorno un aereo. A sconvolgere la loro "normale" routine sarà una loro compagna delle medie, Sayuri. Insieme promettono di volare,un giorno,vicino alla torre.

La narrazione scorre lenta, a volte troppo, ma riesce comunque a mantenere la tua attenzione.
Come in molti altri film dell'autore, vi sono riprese di ampi spazi, quasi panoramiche se così si vogliono intendere, grandi vallate, l'immensità del cielo e dell'oceano.
Queste riprese creano un momento di tranquillità e di pace nell'animo dello spettatore, sono immagini che ti lasciano un attimo senza fiato, quasi risucchiato dalla loro grandezza e dalla mancanza di limiti.

Personaggi:
Dal punto di vista della caratterizzazione, alcuni protagonisti sono ben delineati,altri sono invece solamente abbozzati.
Il monologo introspettivo che l'autore mette in atto per il personaggio Hiroki è qualcosa di spettacolare; le sensazioni, i pensieri più reconditi del suo animo vengono a galla con parole poetiche .
Hiroki, un ragazzo che sembra aver perso tutto, la sua vita è immersa nel grigiore della monotonia, trasferitosi lontano per scappare ai propri ricordi, gli stessi che lo aiuteranno a ricongiungersi con Sayuri.
La protagonista femminile, Sayuri Sawatari, è un personaggio interessante. All'inizio del film sembra rivestire un ruolo marginale nella vita dei due ragazzi; ma nel film si scopre quanto quei momenti passati insieme siano stati importanti non solo per Takuya e Hiroki,ma anche per la stessa Sayuri ,che si ritrova in un luogo desolato e sperduto, in cui l'unico contatto che le resta con la realtà sono proprio quei ricordi felici. È un personaggio che suscita stupore, passando da un ruolo banale, oserei dire, ad un ruolo centrale .
Al contrario, la caratterizzazione di Takuya Shirakawa mi ha un po' deluso, è un personaggio piatto, i suoi sentimenti non vengono resi noti e quindi ai miei occhi non ha avuto molto peso, se non quello di essere il migliore amico di Hiroki.

Nonostante questo sia uno dei primi film di Shinkai, si possono già notare i toni malinconici e dolci che poi saranno sviluppati e migliorati nei suoi successivi film.
In una realtà ambigua e sconnessa, lo consiglio a coloro che vogliono immedesimarsi nei sogni di un giovane ragazzo che non smetterà mai di credere che una promessa è per sempre.


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Kida_10

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
"Kumo no Muko, Yakusoku no basho", in Italia meglio conosciuto come "Beyond the Clouds - The promised place" e tradotto letteralmente "Oltre le nuvole, il luogo della promessa", è un lungometraggio prodotto nel 2004 della durata di circa 90 minuti, diretto dall'ormai famosissimo Makoto Shinkai.

La storia è ambientata in un mondo alternativo, nel quale il Giappone, uscito sconfitto dalla seconda guerra mondiale è diviso in due: l'Hokkaido, governato dall' "Unione", della quale non si sa nulla, e la restante parte composta da un'alleanza con gli americani.
Nel territorio dell'Hokkaido si erge un'altissima torre, della quale non si vede nemmeno la cima, e nella quale si vocifera si stiano svolgendo degli esperimenti in grado, una volta ultimati, di modificare il mondo circostante, sostituendolo con un altro parallelo. In questo contesto troviamo Fujisawa Hiroki e Shirakawa Takuya, due ragazzini super dotati che stanno ricostruendo una sorta di aeroplano del quale hanno ritrovato casualmente i resti, con lo scopo di superare la linea di confine e di sorvolare l'immensa torre. Al loro progetto prende poi parte anche Sawatari Sayuri, una loro compagna di classe che rallegra le loro giornate e della quale i due sono innamorati. Riusciranno i tre ragazzi nella loro difficile missione?

La trama è originale, dettagliata e si sviluppa ottimamente, anche se in alcuni tratti la narrazione rallenta drasticamente, la noia non si fa sentire e l'attenzione rimane sempre elevata. I personaggi non sono molti, ma caratterizzati ottimamente e riescono subito a coinvolgere lo spettatore; godono inoltre di un'analisi introspettiva approfondita e curata nei dettagli. I toni sono sempre dolci e drammatici, le atmosfere create surreali e suggestive.

Tecnicamente un lavoro incredibile. Nonostante il film non sia recentissimo l'aspetto grafico è qualcosa di eccezionale, bello il design dei personaggi, fluide le animazioni e soprattutto da notare i fondali, vari, dettagliati, perfetti. Il comparto sono si difende con un doppiaggio adeguato e delle musiche sublimi che aiutano a ricreare quelle atmosfere tipiche dei film di Shinkai, che lo hanno reso famoso. Molto bello e completo anche il finale.

In conclusione un'ottima opera sotto ogni punto di vista. Unico difetto l'eccessiva lentezza nella narrazione, cosa che però non compromette minimamente il suo valore. Non siamo ancora ai livelli di "5 cm per sec" ma poco ci manca. Da vedere assolutamente.


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Rygar

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
È inutile, non biasimatemi, cari amici lettori, poiché ogni volta che analizzo un'opera di Makoto Shinkai non riesco a non pensare ad un ennesimo prodotto d'eccellenza. E come tale non riesco a non pensare che debba meritare ogni elogio, nemmeno questa volta sono stato deluso dalle sue opere.

The place promised in our early days è un lungometraggio della stagione autunnale 2004 della durata di 91 minuti. L'opera ha dato origine ad una light novel nel 2005 e ad un manga nel 2006.

Trama: In un'epoca alternativa, in cui il Giappone, sconfitto nella seconda guerra mondiale fu scisso nel 1974 in due parti, una parte appartenente agli Stati Uniti e l'altra appartenente all'Unione Sovietica. Solamente durante gli anni 90 il Giappone torna ad essere uno stato unitario, con l'eccezione della città di Hokkaido, ancora in mano all'Unione Sovietica, nel quale viene costruita un'immensa torre dalle superfici riflettenti in cui sembra impossibile scorgerne la cima, e all'interno della quale si cela un'arma tale da modificare il mondo e trasformarlo in un universo totalmente differente. La storia si svolge 3 anni dopo e vede i protagonisti Hiroki Fujisawa e Takuya Shirakawa, insieme all'amica Sayuri Sawatari (attorno alla quale si sviluppano le vicende sentimentali). Un giorno i ragazzi trovano un drone abbandonato delle forze marittime di autodifesa denominato Bella Ciela. I ragazzi promettono di ricostruirlo e di renderlo perfettamente operativo per poter volare sopra Hokkaido ma prima che possano ultimare il loro progetto Sayuri sparisce misteriosamente…

Grafica: nonostante sia un'opera del 2004 l'opera risulta tecnicamente impeccabile con ambientazioni estremamente belle, surreali, e curate in ogni dettaglio (non mancano i consueti treni e relativi passaggi a livello, divenuti ormai marchi di fabbrica in tutte le opere di Shinkai) animazioni fluide, evocative e sublimi. Character design semplicemente perfetto. Mecha design originale e anomalo, non per questo meno bello.

Sonoro: come in ogni opera di Shinkai il comparto sonoro inneggia al sublime e al trascendente. L'opening è assente, in compenso l'ending è soave e delicato. Gli OST sono delicati e meravigliosi, gli effetti sonori sono ottimi. Il doppiaggio è perfetto.

Personaggi: come non considerare questi pochi personaggi se non perfettamente realizzati e splendidamente caratterizzati? La caratterizzazione è profonda e vivida, il fattore introspettivo è notevole, l'interazione è ineccepibile. L'evoluzione individuale e collettiva è notevole.

Sceneggiatura: tanto di cappello alla realizzazione di quest'opera. La gestione temporale è complessa, con continui rimandi al passato e al presente. La narrazione spesso si sposta in più orizzonti temporali, offrendo una veduta più "universale" dell'intera opera. Il ritmo si alterna tra il lento ed il medio, focalizzandosi sui vari eventi, sulla loro importanza e sul valore emotivo. Non sono presenti scene di violenza ed il fanservice è inesistente. I dialoghi sono ottimi.

Finale: spettacolare per quanto struggente e commovente possa essere. Il liet motiv di Makoto Shinkai, ossia sentimenti d'amore che con la loro triste delicatezza sanno toccare le corde del cuore sono presenti in tutta la loro forza. E sullo sfondo la rivoluzione inarrestabile che coinvolgere il mondo. Fine, rivoluzione, nuovo inizio. Non poteva esserci finale migliore di questo.

In sintesi: The place promised in our early days è l'ennesimo meraviglioso poema di uno dei più grandi registi d'animazione di tutti i tempi. Quest'opera è profondamente matura, toccante, commovente e spesso lascia lo spettatore basito per la sua perfezione tecnica e per la sua triste bellezza. Consiglio dunque quest'opera a tutti gli appassionati delle opere di Makoto Shinkai e a coloro che desiderano ammirare un meraviglioso film d'animazione. Gli otaku cerchino altro.


 2
magnamanga

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Il film è emozionante, travolgente; anche se il filone degli eventi e alcuni dialoghi non risultano molto chiari e scorrevoli, le vicende dei tre personaggi sono comunque limpide e coerenti.
Le emozioni dei protagonisti sono concrete e, pur risultando fisicamente lontani tra loro, riescono comunque a emergere con forza, a trascendere il tempo e persino la realtà.
"Beyond the Clouds" è un film profondo, che può essere capito e apprezzato con una buona dose di attenzione oltre che perspicacia e fantasia; tipico marchio di fabbrica delle produzioni di Makoto Shinkai.
Consigliato.
Voto: 8/10.


 1
Swordman

Episodi visti: 1/1 --- Voto 5
Secondo importante capitolo della filmografia del regista Makoto Shinkai, cronologicamente inserito dopo "l'amatoriale" La voce delle Stelle e prima del celebre, celebrato e meritevole 5 centimetri al secondo. Da me però Beyond the Clouds è stato visto dopo il suo successore, il che forse ha generato troppe aspettative facendo trascurare il fatto di essere di fronte a un regista che era allora ed è tuttora in continua evoluzione (infatti è uscito anche un nuovo lavoro, Hoshi o ou kodomo, da me non visionato).

Beyond the Clouds è ambientato in un mondo fantastico nel quale i giapponesi, invidiosi dei coreani e del loro famoso detto "Qui non siamo in Giappone", hanno deciso anche loro di radicalizzarsi in uno scontro interno tra nordisti e sudisti per togliere unicità ai vicini d'oltremare. Trasportate molto avanti nel tempo, le rivalità interne giapponesi portano prima alla separazione dell'arcipelago in uno stato del nord e in uno del sud, e a uno stato di quasi guerra poi.
Nel frattempo i nordisti hanno però cominciato e completato la costruzione di una grande opera pubblica: l'obelisco di Balzar. Una torre elevatissima dalla duplice funzione: far venire i complessi d'inferiorità ai sudisti e bombardarli con dei cocomeri dall'alto. Se ne scoprì poi una terza: la possibilità dell'obelisco di fungere da portale inter-dimensionale al prezzo di una "lievissima" erosione dello spazio circostante.
Al presente narrativo seguiamo però due ragazzi, Hiroki e Takuya, accompagnati dalla loro amica Sayuri, che vogliono costruire un aereo per volare fino all'obelisco (probabilmente per far cessare il lancio dei cocomeri). Ahi noi, la dura realtà si abbatterà ben presto sui sogni e sulle aspirazioni dei tre ragazzi.

Scherzi a parte, la lievemente ironica sinossi di cui sopra ci permette di toccare più o meno tutti i temi che compaiono e s'incontrano in questo lungometraggio: l'amore, la separazione, il rimpianto verso il tempo che fu, la guerra e il destino dell'uomo. Molti, forse troppi per essere ben trattati nei novanta minuti e rotti in cui si svolge il film.
Se è vero che qualcuno di essi come guerra e destino - senza voler contare la debole vena fantascientifica che dà un tocco d'esotico - servono forse solo per fare da sfondo e contestualizzare la vicenda, gli altri sono un classico della narrativa di Shinkai ma, mentre in altri lavori vengono affrontati singolarmente, qui si ritrovano tutti insieme al contempo sovraesposti e a farsi ombra fra loro.

In effetti dopo un inizio regolare e forse solo un po' compassato nei tempi (parliamo del tempo della storia in cui i tre ragazzi sono insieme alle medie nel Sud Giappone), il regista pare perdere l'orientamento con il balzo temporale in avanti che la storia compie: tra visioni, cambi di location, flashback e prospettive su altri personaggi lo spettatore ne esce confuso. In più tutto ciò avviene a un ritmo oltremodo basso e scarsamente ravvivato da una colonna sonora abbastanza assente.
Aggiungiamoci poi che oltre alle tematiche anche i protagonisti riprendono le classiche figure dei film di Shinkai, in particolare i due protagonisti Hiroki e Takuya: due emo malinconici al punto da essere irritanti, privi di qualsiasi carisma o lampo di personalità che almeno permetta allo spettatore d'immedesimarsi in uno di loro.
Non posso che pensare che queste due figure possano essere servite al regista come prove generali per quanto reso in 5 Centimetri al Secondo, opera sicuramente ben più riuscita.

Anche il comparto grafico, peculiarità anche questa dello Shinkai, fatto di sfondi esterni molto aperti, tendenti alla vena artistica e perfusi di tonalità molto calde ed emozionali, oppure di ambienti interni, accurati nel dettaglio ma al contempo intimistici, cede il passo nella parte centrale a una maggiore "standardizzazione" dovuta al citato "variare dei contesti" che caratterizza buona parte della pellicola. Non molta ispirazione pare poi esserci nelle parti che più ne avrebbero bisogno, vale a dire quelle in cui si entra maggiormente nel campo dell'onirico.
La storia poi è affetta da saltuarie forzature - Takuya riesce a portare via Sayuri da un centro di ricerca semi militare senza che nessuno gli chieda neanche "Scusi lei, che sta facendo?" - e giunge a conclusione più per forza di inerzia che per una vera e propria auto-spinta. Oltretutto non dobbiamo scordarci degli elementi fantascientifici che fanno da contesto i quali, in pratica, troveranno poche ed evasive risposte.

Tra i film di Shinkai che ho visto, insomma, Beyond the Clouds è quello che mi è piaciuto meno.
Mi aspettavo di più avendo apprezzato gli altri ma questa volta è andata male. Siamo di fronte a un film abbastanza lento che vorrebbe dire molto ma che non vi riesce molto bene.
Mi consolerò riconoscendo l'ottima prova del vero protagonista del film: l'obelisco di Balzar. Ha molto più carisma di quelli viventi, senza dubbio.


 6
npepataecozz

Episodi visti: 1/1 --- Voto 4
Così come accaduto alla Germania e alla Corea, al termine di una guerra innominata - ipotizzo si tratti della seconda guerra mondiale ma non ho conferme in proposito - anche il Giappone viene diviso in due parti di cui una è sotto il controllo dagli Stati Uniti e l'altra sotto il controllo dell'Unione (Sovietica? Bah...). Il clima che s'instaura nel tempo fra il Giappone del Nord e quello del Sud è quello classico della guerra fredda: il timore per lo scoppio di nuovi eventi bellici è molto alta. A rendere il clima ancora più teso interviene, durante gli anni settanta, la costruzione di una torre dall'altezza indefinita nella parte controllata dall'Unione. Apparentemente questo mostro architettonico non ha alcuna funzione particolare; ma gli Stati Uniti temono si tratti di un'arma.
In un mondo disegnato con queste fattezze Sayuri, Hiroki e Takuya sono tre ragazzi che condividono un sogno: costruire un aereo e volare verso la torre per poterla osservare più da vicino. La scomparsa improvvisa di Sayuri, però, spinge gli altri due ad abbandonare l'impresa e a dedicarsi ad altro; nessuno dei due però riesce a togliersi dalla mente quella ragazza che li aveva abbandonati senza degnarli nemmeno di un saluto.

Avevo già visto "5 cm per second" e non m'era piaciuto granché; quando ho cominciato "Beyond the clouds" non sapevo che si trattasse dello stesso autore, l'ho appreso leggendo le altre recensioni, ma la cosa non ha influenzato la mia valutazione in quanto avevo già deciso il voto da assegnargli. Ed è, ancora una volta, decisamente basso.
Anche se i presupposti non mi erano affatto dispiaciuti (la fantastoria è un genere che apprezzo molto) essi non vengono poi sviluppati in modo adeguato, ma la storia si trascina con una lentezza, a mio avviso, irritante tra storie di sogni e mondi paralleli che fanno letteralmente a pugni con il buonsenso. La fantastoria finisce per confondersi con la fantascienza dando vita a un ibrido che, obiettivamente, non ho gradito per niente.
I personaggi, poi, costituiscono un monumento alla noia: dopo un inizio promettente finiscono per scivolare in una depressione fatta di solitudine interiore che trasmettono, con effetti poco piacevoli, anche allo spettatore.

In definitiva, per me il film è stato un'ora e mezza di noia totale che trova il suo momento migliore nello scorrere dei titoli di coda. Così come per "5 cm per second" so bene che la mia opinione non è condivisa; probabilmente ciò vuol dire semplicemente che il mio gusto artistico mal si concilia con i lavori di Makoto Shinkai. Pazienza, guarderò altro d'ora in poi.


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ALUCARD80

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Vera e propria poesia dai riflessi romantici e sfumata in tonalità cangianti che richiamano i colori di un iride tenue e pastellato, "Beyond the clouds" è la similitudine di un arcobaleno vellutato e delicato da dove traspaiono emozioni mai troppo intense o marcate, come fossero riflessioni esternate con un certo distacco e un certo controllo interiore. Tutto lungo il tragitto di una trama che a caldo pare coinvolgente e completa, ma che a mente fredda lascia emergere alcune asperità e si affossa in ben poche quanto marcate lacune.
Si tratta di una vicenda ambientata nel periodo antecedente a una guerra che tanto sembra un ipotetico terzo conflitto mondiale, circoscritto a un futuro prossimo poco plausibile e senza ragion d'essere, che, invece di contestualizzare la vicenda, fa da semplice sfondo senza influire più di tanto. Inizialmente, "Beyond the clouds" potrebbe sembrare un lungometraggio animato che tratta con misurata semplicità una dolcissima nonché travagliata storia d'amore e d'amicizia, forse un po' troppo ritagliata entro i canoni stereotipati dell'animazione nipponica da cui attinge i soliti elementi (lui, lei e gli amici fra cui spiccano il solito miglior confidente e il terzo incomodo).
Ma con il passare dei minuti ci si accorge con piacere che, tramite una narrazione avvincente nonostante una pachidermica lentezza, la macchinosità dell'intreccio, soprattutto nella seconda parte del film, lascia il posto a un ritmo più concitato e accelerato, incalzante e sicuramente calamitante.

Si potrebbe dividere l'anime in due parti distinte, ovvero l'introduzione all'azione, cioè il primo segmento del lungometraggio, dotato di un ritmo blando e accompagnato da musiche pertinenti, battute consone alla lentezza che impera, una sorta di preambolo teatrale molto dolce in previsione della seconda metà, più movimentata e attiva. Il tutto immerso in un dipinto dai toni freddi e luminosi di un Giappone del nord quasi onirico, una trasmutazione della realtà tramite l'inconfondibile e meravigliosa cromatica del grande Makoto Shinkai.
È proprio il concetto del sogno nel sogno, l'amalgama fra realtà e immaginazione la chiave del discreto successo di "Beyond the clouds", anche se nel finale si va un po' a perdere, proponendo un epilogo piuttosto vacuo e insoddisfacente da cui si esce debitori di chiarimenti a livello di trama e detrattori per quanto riguarda le emozioni: manca un pizzico in più di magia e quel colpo di scena che avrebbe donato all'anime un impatto emotivo globale totalmente diverso.

Per quanto riguarda il versante tecnico siamo di fronte all'ennesimo capolavoro di grafica e cromatica scaturito dalla fantasia dell'ormai celebre Makoto Shinkai, un tripudio di riverberi caldi e freddi, di figure dettagliate e spigolose com'è nel suo stile, dei paesaggi e di fondali pazzeschi, veri e propri quadri da esposizione che gettano letteralmente lo spettatore nelle profondità della vicenda e dell'ambiente ove i protagonisti sono immersi. Giochi di ombre e luci regnano come danzatrici di musica classica su un palcoscenico iridescente, talvolta rubando la scena addirittura ai protagonisti della vicenda.
Se dal punto grafico appare un lavoro ineccepibile, non altrettanto qualitativa anche se struggente e consona alla trama risulta la colonna sonora, ricca di brani adatti al tema, ma vuota e scarna in altri attimi, inadatta e incompleta in certi frangenti.

Il surreale s'intreccia al romantico in un lavoro particolare e probabilmente di nicchia, da non sottovalutare e da bersi tutto d'un fiato. Questo è, raccolto in una frase, "Beyond the Clouds".
Raccomandato a chi ama il genere sentimentale.


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Amaya

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Penso che il termine corretto per definire quest'anime sia "onirico", in tutti i sensi! La trama di base è molto semplice, ma via via si arricchisce di particolari che rendono la storia sempre più unica, profonda, di una certa levatura.
Innanzitutto la storia è ambientata in un passato storico alternativo del Giappone, che si colloca negli ultimi anni novanta. Infatti, il Giappone della storia, probabilmente oberato dalla Seconda Guerra Mondiale, è occupato e diviso dalle due potenze mondiali emergenti: il Sud e le isole dagli Stati Uniti d'America e il Nord (l'Hokkaido) dall'Unione (presumibilmente l'Unione Sovietica) dall'anno 1974, anno in cui l'Unione aveva fatto costruire nell'Hokkaido (ormai chiamata Eizo) una strana e gigantesca torre ideata dallo scienziato Ekusun Tsukinoe, torre visibile praticamente in tutto il Giappone.

Nel 1996, quando ormai l'occupazione americana è terminata, due ragazzini prodigio del Sud del Giappone, Hiroki Fujisawa e Takuya Shirakawa, decidono di costruire un aeroplano (credo che sia un aeroplano, ma non sono esperta aeronautica), chiamato Velaciela, per varcare il confine e potere vedere l'Hokkaido e la strana torre. Al gruppo si aggiunge una loro compagna di scuola, Sayuri Sawatari, ragazzina di cui Hiroki è innamorato e che a volte fa strani sogni a occhi aperti.
I tre si promettono che avrebbero varcato il confine a bordo di Velaciela e che avrebbero visto insieme la grande Torre.
A un certo punto però Sayuri scompare, il gruppo si scioglie e il progetto viene abbandonato per anni. Nonostante tutto tra Hiroki e Sayuri si crea un magnifico legame, all'interno dei loro sogni: Hiroki sente sempre la sua presenza e va alla sua ricerca e Sayuri prova a raggiungerlo nei momenti in cui avverte la sua presenza nel suo sogno.
La Torre intanto si è rivelata una vera e propria porta tra mondi paralleli, percepiti dalla Terra quando essa, in quanto vivente, dorme e sogna. Il problema è tutto ciò che è nelle immediate vicinanze della torre, che comincia a perdere una posizione spazio-temporale, in quanto risucchiato dalla torre stessa. Pertanto nel Sud del Giappone un gruppo di persone che ambisce alla riunificazione della nazione, la Uilta, medita anche la distruzione della Torre.

Anche se può non sembrare così, tutti questi eventi si intersecano in una stretta dipendenza, in cui il filo conduttore è la capacità di sognare. Sayuri infatti è la diretta nipote dello scienziato che ha progettato la Torre e il suo sognare influenza l'attività, ma soprattutto l'inattività della Torre.
La trama dell'opera diventa, quindi, sempre più appassionante. Il romanticismo è forte eppure sottile, presentandosi costantemente, ma con una timidezza e una dolcezza tipicche delle storie nipponiche.
Il fulcro della storia è poi grandemente impregnato di fantascienza, per l'appunto di scienza legata al tema che sta forse più a cuore a scienziati e letterati: il sogno.
L'andamento a mio avviso è scorrevole, mai noioso, né scontato. Fino all'ultimo minuto, oltre i titoli di coda, si è incollati allo schermo, con l fiato sospeso, curiosi di saperne di più, di essere sicuri di avere afferrato la fine, poiché ci si è affezionati ai protagonisti e non li si vorrebbe lasciare.
Voto ultimo: 9!


 5
AmarantaKiller

Episodi visti: 1/1 --- Voto 4
Devo essere sincera, questa volta Makoto Shinkai non mi ha convinto. Ci aveva abituato a opere come "Hoshi no Koe" e "Biosuku 5 cm" che sono sicuramente opere memorabili; tuttavia, stavolta ahimè ha "toppato".

Innanzitutto, il ritmo narrativo è di una lentezza frustrante e vedere questo film dall'inizio alla fine diventa un'impresa difficile e sgradevole. Risultato? Un noia mortale. E' una storia macchinosa, che ha la pretesa di essere qualcosa di più e non semplicemente una storia di ragazzi, di sentimenti e di sogni. Questo spiega la scelta d'introdurre gli elementi fantascientifico e militare, che a mio avviso hanno solo l'effetto di appesantire una storia che poteva essere un altro piccolo gioiello. In più, non trattandosi di una serie, ma di un unico film, tutti questi aspetti della storia, da quello sentimentale a quello storico/militare, non sono sufficientemente esaustivi, perché non adeguatamente trattati.
Tuttavia non mancano, sotto forma di brevi stralci, momenti di alta poesia. Per esempio nella prima parte del film, con la rappresentazione della stagione adolescenziale dei tre protagonisti Hiroki Fujima, Takuya Shirakawa e Sayuri Sawatari, sono di una bellezza sconvolgente i dialoghi, la condivisione dei loro sogni, l'anelito di libertà tipica dell'età, ecc. Altre tracce sono seminate nel corso del film, ma hanno sempre uno spazio risicatissimo.

Per quanto riguarda la veste grafica, neanche questa mi convince a sufficienza, né con il character design né con l'animazione, che registra un calo rispetto alle altre opere. Unico aspetto positivo, com'è già stato chiaramente sottolineato, è l'utilizzo impeccabile della luminosità, e anche i fondali sono niente male.

Infine, io non sono d'accordo con la comune convinzione che la non facile comprensione della storia di un'opera sia vista in assoluto come un valore aggiunto, perché appunto richiede maggiore concentrazione da parte dello spettatore, che si pone una serie d'interrogativi. Prima di tutto, non è il caso di questo film, perché almeno qui ci viene svelato tutto anche se in modo molto frettoloso, data la brevità del tempo. Inoltre, la complessità di un'opera deve essere anche supportata dalla cura di tutta una serie di aspetti: grafica, ritmo narrativo, sceneggiatura, ecc., che concorrono insieme a far sì che un'opera possa essere accolta come un capolavoro. E poi, in realtà, non va considerato neppure come un principio assoluto, visto che a volte anche il criterio della semplicità produce opere di alto livello.
A mio parere tutti questi elementi nel film, se non in brevissimi istanti, non ci sono proprio. Pertanto, questa volta non posso esprimere un giudizio positivo su quest'opera, nonostante sia acclamatissima dagli altri utenti.


 1
Pan Daemonium

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Anche in questo film Makoto Shinkai utilizza un tema futuristico, cioè la scoperta dell'esistenza di differenti universi paralleli al nostro.
La caratteristica interessante di quest'opera è che un tema di stampo fisico come il suddetto viene amplificato ed esteso anche a livello umano, secondo un'interessante teoria spiegata durante il decorso dell'animazione.

Come sempre nelle opere di Shinkai anche qui sono presenti degli adolescenti, anche se sono tre e non una semplice coppia, come usualmente ci ha abituato Shinkai. Possiamo inoltre dire che Beyond the Clouds è l'unica opera in cui il tema amoroso è piuttosto latente e viene maggiormente analizzata e approfondita la storia che circonda i protagonisti, una storia a tratti piuttosto oscura da comprendere e non totalmente comprensibile, a mio parere, neppure nel finale. C'è troppo futurismo pseudoscientifico con spiegazioni più o meno assenti.

Caratteristica peculiare di Beyond the Clouds è che, probabilmente (e dico probabilmente perché inizio e fine del film, che teoricamente sono concatenati, sembrano dire due cose diverse) è l'unico prodotto di Shinkai che termina con un lieto fine. Se anche qui, come in tutte le sue opere, è presente il tema della lontananza, dell'impossibilità di contatto fra i protagonisti, che, invece, bramano di colmare la lacuna che li separa, c'è da dire che questo gap fra i protagonisti viene nel finale riempito, riportando il tutto alla normalità, cosa che non avviene nei suoi altri film, che invece terminano con dei finali molto struggenti e tristi.

Do 7 per l'eccessiva presenza scientifica che mi ha solo fatto confondere le idee.

Utente5795

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Utente5795

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
<i>Beyond the Clouds</i>, ovvero il primo lungometraggio dell'infaticabile Makoto Shinkai: finalmente il regista che fa dell'emozione il suo cavallo di battaglia è supportato da uno staff sostanzioso e ha l'opportunità di dare vita alle sue idee attraverso un apparato tecnico molto più professionale e accurato rispetto al passato. I requisiti per sfornare un film memorabile quindi non mancano, e le promesse sembrano mantenute quando ci s'imbatte nell'incredibile perizia delle ambientazioni e dei fondali - se volete rendervi conto di quali livelli può raggiungere la colorazione digitale, questo arcobaleno di tenui sfumature e ombre in costante movimento vi farà fare i salti di gioia. Purtroppo manca qualcosa. Ironia della sorte, questo difetto colpisce proprio l'arma vincente di Shinkai: la sceneggiatura.

Il sentimento c'è, abilmente miscelato a tematiche guerresche e fantascientifiche, gli slanci visionari non mancano, ma è impossibile non rilevare qualche lacuna che compromette in parte la compattezza del risultato. Visioni metafisiche, grandi momenti di empatia purtroppo non sono collegati con la dovuta cura, e spesso la narrazione si inceppa, si sofferma troppo tempo su particolari marginali, lasciando dietro di sé diversi punti oscuri. Fortunatamente non si scade nel mieloso e nello svenevole grazie alla straordinaria retorica dei dialoghi, che come sempre hanno una cifra di profondità ben maggiore rispetto alla maggior parte degli anime "sentimentali".

Qualche lievissimo inconveniente può essere rilevato anche nelle inquadrature, che ogni tanto diventano sfuggenti e malferme, anche se di fronte al sublime, quasi ridondante gioco di luci e angolazioni inusuali, non risaltano in particolar modo. Insomma, devo proprio dire che <i>Beyond the Clouds</i> non è l'apice del percorso artistico del benvoluto Makoto Shinkai, che sarà molto più profondo e ispirato in <i>Byousoku 5 Centimeters</i>, anche se in ogni caso Beyond the Clouds è un film da vedere, assai più interessante della marea di banalità in cui capita spesso d'imbattersi ultimamente.


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obogsic

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Dopo aver visto Hoshi no Koe e 5 cm al secondo mi sono avvicinato con molto entusiasmo a questo lavoro di Makoto Shinkai.
Mi aspettavo tanto e purtroppo devo dire di essere stato soddisfatto solo in parte.
Belle le ambientazioni e di buon livello l'aspetto tecnico in generale.
Come sempre l'autore riserva una grande cura agli sfondi che donano sempre un tocco di classe alle scene più intense.
Rispetto agli altri film citati però la trama e la sceneggiatura sono di più basso livello.
Il punto di partenza è interessante col progetto dei ragazzi di volare sul proprio aereo (come faranno poi due ragazzi delle superiori a costruire un aereo in garage è da vedere, ma sarebbe il problema minore) verso la torre che troneggia in cielo.
Ciò che non fa decollare la storia è che ci sono un po' troppi voli pindarici nella narrazione (il trinomio Sayuri in coma, la torre e il finale...sembra tutto troppo forzato). Altro punto debole è che la stessa è piuttosto lenta, alle volte si fa un po' fatica a stare dietro alla storia per via di alcuni passaggi della stessa abbastanza "mosci".
Insomma non che sia un anime da buttare, resta comunque una piacevole visione, ma da questo regista mi aspettavo qualcosa di più coinvolgente.


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deathmetalsoul

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
"Beyond the Clouds - The promised place" è un lungometraggio del 2004 dalla durata di novanta minuti diretto da Makoto Shinkai. Si presenta come un qualcosa di nuovo, inedito, mai visto, con uno stile inesplorato, tanta qualità e tante idee in campo. La mano di Makoto è visibilissima, impossibile non capire di chi sia l'opera dopo qualche secondo di animazione. La realizzazione tecnica e l'esposizione dei temi trattati sono perfette, eppure qualcosina non quadra...
Dopo un'ora e mezza circa ho visto molto, ma allo stesso tempo poco, anzi pochissimo; le scene, i bellissimi paesaggi, i silenzi si sono susseguiti per tutto il tempo per contornare una trama alquanto povera e sviluppata molto lentamente.

L'anime è ambientato in un Giappone diviso in due e governato nell'Hokkaido dall' "Unione", di cui non sappiamo praticamente quasi nulla, e nel resto da un'alleanza tra giapponesi e americani. Dal lato dell'Unione si eleva una torre immensa, visibile da ogni dove: si dice che questa torre possa scambiare una parte dell'ambiente circostante con una di un mondo parallelo, ma nulla è dato sapere di più.
I tre giovani protagonisti si pongono l'obiettivo di arrivare alla torre per saperne di più e magari per riunificare il territorio giapponese, visto che dalla data della separazione i cittadini del nord non hanno più potuto vedere quelli del sud e viceversa. Per far ciò costruiscono negli anni un piccolo aeroplano che li possa accompagnare a destinazione. Nel frattempo stanno avvenendo importanti operazioni militari di cui sappiamo molto poco.
Con il passare del tempo lo scopo dei nostri protagonisti cambierà, ma per amore e per una vecchia promessa rivivrà in modo diverso.

Nell'anime, mentre sogno e realtà si fondono, i sentimenti e i sogni che albergano nei protagonisti faticano a uscire e ad avverarsi, cambiano, si evolvono, ma il sentimento dell'amore perdura negli anni, e cosi si arriva a un punto in cui si deve agire. La storia segue il suo corso, gli avvenimenti seguono il loro ordine, e sino alla fine vedremo cosa accade da una parte, ma non sapremo mai cosa accade dall'altra.
Ciò che non mi è piaciuto del film è la lentezza con cui si sviluppa il tutto, l'azione è quasi inesistente; del resto questo è il modo di fare di Makoto Shinkai, ma la grande quantità di dialoghi appesantisce di molto l'opera. Sembra di stare sempre allo stesso punto, e solo alla fine la situazione si evolverà.

Come preannunciato la tecnica di realizzazione è perfetta, curata maniacalmente in tutti i settori, i giochi di luce e ombre sono impressionanti, e anche la colonna sonora fa la sua figura.
Consiglio la visione strettamente agli amanti del genere e della sperimentazione, chi cercasse qualcosa con una facile lettura si annoierebbe terribilmente, ma comunque posso dire che un'occhiata non può far male. Do 8 solo per la realizzazione tecnica, per il resto è un 7 e mezzo.


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Nae

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Sto dando lo stesso voto che ho dato a Byousoku 5 Centimeter e questa cosa mi fa sentire in colpa, perché anche dopo questa visione (peraltro temporalmente precedente, io ho visto in ordine sparso le sue opere) continuo a ritenere che il passo migliore di Shinkai Makoto sia quello. E proseguo nel sostenere che non è che tutto quello che viene dopo La voce delle Stelle sia un seguire la scia di quella grandiosità, che io peraltro non ho visto in quella prima opera.

Veniamo alla trama di Beyond the Clouds: è complessa, io ogni tanto mi chiedo come mai l'autore si complichi in questo modo la vita, visto che lo scopo del lavoro è rendere l'idea delle emozioni in gioco - lui segue molto il concetto di separazione e malinconia del ricordo. Premesso questo non capisco come mai buttarsi in una trama complessa e intrecciata sulla fisica quantistica della teoria degli universi paralleli.
La vicenda segue il legame di amicizia (ma non solo) di tre ragazzi, Takuya, Hirokki e Sayuri, legati da una promessa un po' speciale: raggiungere la misteriosa torre che sorge su Hokkaido (Ezo) e sembra avere capacità interattive con i mondi paralleli. Dovranno farlo grazie a un aereo costruito dai due ragazzi stessi.
La promessa iniziale fa parte della prima fase del lungometraggio, quando i ragazzi sono ancora speranzosi nei loro sogni; bruscamente però si passa a una seconda fase della narrazione dove i tre sono separati sia logisticamente sia emozionalmente, e si arriva poi a una fase finale dove si ha una sorta di ricongiunzione e chiarimento delle emozioni di ognuno. Tutto questo purtroppo è avvolto dal caos della realtà alternativa dove si svolge la storia: il Giappone è diviso in nord e sud e la guerra è alle porte, e sarà proprio la guerra un momento decisionale importante per il chiarimento del rapporto più leso, quello tra Hiroki e Takuya.

Non posso dire che non mi sia piaciuto questo lungometraggio, ma l'ho trovato pesante. Le emozioni, che solitamente la fanno da padrone nelle opere di Shinkai, qui sono solo parte di un caos più vasto e, visto che non vengono date spiegazioni alla situazione in corso sul piano politico, bellico e tecnologico, trovo che tutta questa crisi fisico/tecnologia/mistica non serva e sia solo un peso per quello che di fatto la storia vuole mostrare. Tale caos va persino a inficiare sulla caratterizzazione dei personaggi, che vengono messi in ombra dalle discussioni accessorie sulla fisica quantistica.

Il comparto tecnico non è male, non siamo a livelli spettacolari ma senza dubbio onorevoli; le musiche di accompagnamento sono piacevoli e gradevoli e aiutano ad accompagnare la narrazione e i cambi di scena. Ma è la trama che non rende l'idea fino infondo e fa parecchia acqua: parte molto bene, ma poi si perde nei tecnicismi non richiesti.

Questo sette è senza infamia e senza lode, ribadisco di nuovo che non è uguale al 7 che ho dato a Byousoku 5 Centimeter. Non mi sento di sconsigliarlo, ma concedo remora nel consigliarlo: bisogna aspettarsi una delusione di fondo, una sorta di retrogusto che rimane entro la fine del lungometraggio.


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BluVega

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Kumo no Mukou Yakusoku no Basho (Beyond the Clouds, The Promised Place in Our Early Days) è il primo lungometraggio di Makoto Shinkai e rappresenta una conferma del suo grande talento artistico (già visto peraltro nei cortometraggi La Voce delle Stelle e Lei e il Suo Gatto).
Come nelle altre sue opere precedenti, anche qui il tema principale riguarda i rapporti a distanza e Makoto Shinkai riesce a dipingere perfettamente i sentimenti che si provano in situazioni come questa.
Splendide animazioni e una storia che emoziona e commuove. Secondo me è da non perdere.


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M3talD3v!lG3ar

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
In una realtà alternativa, ambientata nel 1996 durante un dopoguerra, il Giappone è diviso in due parti. La fredda isola di Hokkaido, all'estremo nord del paese, è governata dall'Unione, mentre tutte le altre isole sono controllate dagli Stati Uniti. A Hokkaido è stata costruita una torre gigantesca, tanto alta che può essere vista da Tokyo.
Nell'estate di quell'anno, tre studenti (Sayuri, Hiroki e Takuya) si ripromettono di costruire un aereo con cui oltrepassare il confine e andare a scoprire i segreti della torre. Il sogno viene abbandonato quando la ragazza, Sayuri Sawatari, si trasferisce a Tokyo. Anni dopo, Hiroki scopre che l'amica è caduta in coma, e chiede a Takuya di aiutarlo a risvegliarla.
Si tratta del primo vero lungometraggio di Makoto Shinkai, che, dopo lo sperimentalismo raggiunto con "She and Her Cat", bissa la trattazione del tema della distanza fra le persone, e vi aggiunge quello del sogno, con questo titolo, "Kumo no Mukou, Yakusoku no Basho".
E' un film dalle sfumature fantastiche, melanconiche, poetiche, come ci si può aspettare da questo giovane e ormai affermato regista, per giunta rivelatosi grande appassionato delle opere di Hayao Miyazaki, da cui riprende molti elementi.
Fantasticamente realizzato, questo titolo del 2004 si dimostra chiaramente un passo avanti a molte altre produzioni, tanto che viene da chiedersi come mai si trovino così pochi anime realizzati similmente in giro: ricordiamo che Shinkai ha lavorato indipendentemente fino alla creazione di "Byosoku 5 Centimeter", quindi "Beyond The Clouds", che rientra tra le "opere giovanili", rappresenta una sorta di "miracolo", per la maniera in cui è stato realizzato.
Un discorso analogo non si può fare riguardo all'idea complessiva della storia. Da un certo punto del film, infatti, la narrazione sembra man mano indebolirsi, per via di smodati dialoghi, e probabilmente, una sceneggiatura fin troppe volte discontinua, confusa, e una trama abbastanza incerta, non permettono al risultato finale di eccellere più di tanto.
Un'operazione forse troppo superba, quindi, che colpisce dal punto di vista delle tematiche, dei sentimenti, del clima insito nella vicenda, ma non a livello di concretezza.
Mi aspettavo di più.


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hideki20

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Non ci posso credere che Beyond the Clouds - The promised place è anche stavolta un'opera di Makoto Shinkai, già autore di La voce delle stelle, Byōsoku 5 Centimeter e di Lei e il gatto; tutte opere meravigliose e da vedere assolutamente se non le avete già viste. Questo autore mi sta sempre di più meravigliando, fino ad adesso tutte le sue opere che ho visto mi sono piaciute un casino, non so forse se continua così rischia che ruberà il primo posto nel mio cuore del maestro Miyazaki, aspetto ancora qualche altra uscita, prima di confermagli ciò.
Ritornando all'anime,la storia tratta il tema dell'amore,dei sogni e dell'amicizia;con il suo immenso talento è riuscito a rendere questi semplici temi in qualcosa di veramente incredibile.
L'amore alla fine regna come in La voce delle stelle. Qui finalmente si delinea il vero carattere di Makoto Shinkai, "FILOSOFO del TEMPO e DELLA LONTANAZA",(i miei temi preferiti).
Detto ciò vi consiglio con tutto il cuore di vedere tutte le sue serie,iniziando da Byōsoku 5 Centimeter che è il mio preferito.
PS: Makoto Shinkai sei un grande, aspetto con ansia altre tue opere..^^


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Aduskiev

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Beyond the Clouds è un sogno che dura un’ora e mezza. Un’opera che oscilla tra l’onirico e il reale, in bilico, come un funambolo, tra quel che si può chiamare vero e quello che è pura fantasia. L’ambientazione stessa, appena iniziamo la visione, ci suggerisce questo concetto. Un Giappone moderno diviso in due, un po’ come la Korea. A nord, l’Hokkaido, in mano a una fantomatica “Unione” di cui non si sa nulla, a sud, il resto delle isole nipponiche difese da un all’alleanza nippo-americana.
In questo scenario i tre protagonisti cresceranno da adolescenti ad adulti, evolvendosi, cambiando, dedicandosi sempre più a scopi militari non meglio identificati. Lenta nello scorrere, la narrazione accelera di colpo, sospinta da un vento improvviso, come in un sogno appunto.
Eppure di trama questo lungometraggio ne ha davvero poca e quel che c’è è confuso. Si può dire tranquillamente che è semplice seguire la linea centrale della narrazione e che, di per se, non è niente di speciale. Per quanto riguarda le infinite allusioni ad “altro” viene tutto lasciato all’immaginazione dello spettatore, senza spiegare dettagli che richiederebbero minuti preziosi, concentrandosi invece su paesaggi e pioggerelle sottili, con pause che rallentano il tutto, per poi riprendere a ritmo incalzante, quasi violento.
Il disegno è realizzato in modo curato. Bene i personaggi, meravigliosi gli sfondi, i dettagli e soprattutto le luci, vere signore indiscusse di questa produzione, con una perizia incommensurabile, dosate in modo decisamente ponderato, passano, dall’accecante bagliore di un tramonto infuocato allo scorrere rapido e soffuso delle nuvole temporalesche. Se di sogni parla la trama, la grafica è sicuramente azzeccata, ricreando un’ambientazione surreale, forzatamente luminosa, che rapisce per la bellezza della sua realizzazione e che sa stupire.
Per capire meglio questa ambientazione bisogna parlare del suo creatore : Makoto Shinkai. L’autore del ben più gettonato Byousoku 5 Centimeter (2007), che ricrea questi scenari in tutte le sue produzioni. Shinkai è un regista/sceneggiatore nipponico autore di film di grande successo, tra cui anche un’opera OAV in lungometraggio di Voices of distant stars (2002), in cui l’aria onirica già compare perfettamente.
Concludendo si può dire che Beyound the Clouds sia un sogno animato che parla di sogni, un’opera che mescola il fantastico e il reale amalgamandoli, cercando di creare un mondo fantastico e credibile. L’operazione riesce solo in parte. Il film è bello, niente da dire, il disegno, stupendo, ma quando finisce ti lascia quel gusto d’incompiuto in bocca, un senso d’insoddisfazione che non svanisce con un sorso d’acqua. Forse l’accenno a tutta quella tecnologia fantascientifica lasciata un po’ li, a macerare, non giova alla comprensione, rendendolo a tratti anche pensantuccio. Sette.

KenzoTenmaFRNSGLRadicchio

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KenzoTenmaFRNSGLRadicchio

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
<b>[ATTENZIONE! SPOILER!]</b>

Tradotto letteralmente "Oltre le nuvole, il luogo della promessa", questo piacevole lungometraggio animato della durata di poco più di un'ora e mezza, è figlio dello stesso regista e ideatore del brevissimo "Kanojo to kanojo no neko" (di cui per altro condivide alcune linee guida, in ambito narrativo), ovvero Shinkai Makoto.

Premetto che non è di facile visione, sia per il modo di raccontare del regista, che alterna scene abbastanza lente ad altre che scorrono tranquillamente senza appesantire la narrazione, sia per la fissità (lo stesso discorso che ho fatto altrove per "Lei ed il suo gatto", in relazione all'importanza delle inquadrature, degli oggetti e dei silenzi -cose che possono condizionare il giudizio sul film). Io stesso ho dovuto vederlo due volte, perché alcune cose che sfuggono la prima volta (soprattutto il concetto dei sogni e dei mondi paralleli alla base della storia) diventano più chiare (il rapporto tra il finale ed il principio poi si è rivelato amaro).
Molti particolari, a livello narrativo, richiamano un altro bell'anime come Last Exile (il conflitto, l'aereo e la visione di un altro mondo) e mi hanno fatto pensare a certe peculiarità presenti nei manga di Inio Asano (la commistione tra realtà e sogno, forse perché l'ho letto poco fa, mi ha ricordato Nijigahara Holograph -che però è di due anni posteriore al film in questione, del 2004). Quella che sembra una storia comune di ragazzi che considerano un sogno, o meglio una promessa, come la cosa più importante che esista al mondo, si va lentamente delineando come un'eco della storia reale, dei conflitti che la caratterizzano (o l'hanno caratterizzata) e del vuoto che la riassume (è lo stato delle cose che genera la separazione tra i protagonisti). Il passaggio dalla prima fase alla seconda avviene in maniera brusca, amara, come se il sogno assurdo di un mondo che non accetta la realtà divorasse il sogno normale, quasi ingenuo, dei tre giovani protagonisti.

Quello che ci introduce alle origini della storia è lo sguardo postumo (ai fatti, non alla vita) di Fujisawa Hiroki: attraverso le sue parole apprendiamo che c'è stata una guerra, a seguito della quale il territorio separato di Ezo (Hokkaido) si è ricongiunto al resto del Giappone, e che qualcosa di importante si è perso a causa di ciò (ricorda le parole dette da una ragazza). Ritornando nei luoghi dell'adolescenza, assistiamo alle tappe dell'evoluzione culturale (in riferimento agli interessi ed ai propositi per il futuro), ma anche sentimentale, dei tre ragazzi: Fujisawa Hiroki, Shirakawa Takuya e Sawatari Sayuri. I due ragazzi sono grandi amici, condividono un interesse comune, che è poi la cosa che li lega a Sayuri (oltre ad un sano innamoramento tra Hiroki e la ragazza -cosa che di solito non può mancare): raggiungere, con un aereo interamente costruito da loro, la torre che si erge al di là dello stretto di Tsugaru, nel territorio di Ezo (Hokkaido, politicamente definito Union, in contrapposizione all'Alliance del sud).
La torre, altissima, tanto da non vederne la sommità: simbolo di uno stato, della guerra, della disperazione e dell'ammirazione (queste le parole di un altro personaggio). Uno strumento di separazione tra un mondo e l'altro (sia a livello geopolitico, tecnologico, sia a livello metafisico, come chiave tra i mondi possibili -in questo senso nella doppia valenza di muro e ponte), tra una realtà che si vorrebbe cambiare leggendo nel complesso di infinite realtà alternative (che poi, ripresentano la stessa situazione -a livello logico si possono cambiare le modalità attraverso le quali si manifesta un evento ma non l'evento in sé) ed un desiderio che si vorrebbe realizzare. Il destino di questo elemento, che attrae (nella monumentalità) come anche respinge (visto come simbolo di separazione), è legato indissolubilmente a quello di Sayuri: i sogni di lei sono una proiezione di un futuro possibile, generati dal contrasto con il funzionamento della torre. Proprio in uno di questi sogni vede un aereo bianco, che la libera da una realtà (come la definisce lei stessa) dalla quale non saprebbe uscire, la realtà di un mondo vuoto, in rovina, che manifesta la sua solitudine.

Molto bella la composizione dei momenti che i tre trascorrono assieme: il dialogo sul treno tra Hiroki e Sayuri; quello in un giorno di pioggia tra Sayuri e Takuya; l'incontro con Okabe (il meccanico presso il quale i due ragazzi lavorano in cambio di parti meccaniche per completare Bella Cielo, il loro aereo); la performance di Sayuri con il violino; le giornate passate nel capannone di una vecchia stazione abbandonata (il loro rifugio). Di questi momenti Hiroki vorrebbe arrestare il tempo, renderli infiniti, ben sapendo che il mondo che li circonda è soggetto inevitabilmente al cambiamento.

La seconda parte del film si svolge tre anni dopo: c'è stata una separazione, le amicizie si sono sgretolate assieme alla promessa fatta a Sayuri. Allo stesso modo la situazione politica va degenerando. Ci vengono spiegati alcuni particolari, tra i quali l'esistenza di una sorta di progetto di armamento (si possono vedere in questo modo i tentativi del laboratorio della US NSA di Aomori di comprendere i meccanismi di funzionamento della torre di Ezo) dell'Alliance (il Giappone americano), in vista di un conflitto con la Union (il Giappone sovietico, suppongo). Ritroviamo Takuya impegnato nel progetto di costruzione di una torre simile a quella di Ezo (ideata dal nonno di Sayuri, Ekusun Tsukinoe), progetto condotto dal professor Tomizawa.
Interessanti, in questo frangente di storia, le brevi spiegazioni sulla dinamica degli studi condotti parallelamente tra il sogno umano (nella combinazione delle informazioni ricevuto dall'esterno) e lo scambio di informazioni tra i mondi come manifestazione del sogno dell'universo. I due campi entrano in contatto nel momento in cui questo scambio di informazioni diviene precognizione degli eventi, ovvero quando la torre interagisce con determinati elementi (Sayuri in questo caso).

La scena si sposta a Tokyo, seguendo gli spostamenti del professor Tomizawa, in visita all'ospedale in cui è ricoverata Sayuri (in stato narcolettico): qui si ricollegano i destini dei tre protagonisti, attraverso una lettera scritta dalla ragazza ed indirizzata ad Okabe (e di conseguenza ai due amici), nella quale parla del suo sogno ricorrente. Lo stesso sogno di un mondo vuoto, di un banco luminoso lega Sayuri ad Hiroki. Lui si è trasferito a Tokyo, pensando che da un luogo così distante la torre, simbolo della promessa infranta, sarebbe sparita alla sua vista: invece la medesima visione, associata ai suoi sogni, rende la sua vita disperata. I momenti passati alla stazione ad aspettare, la constatazione che tra milioni di persone che abitano la città non ce n'è una che vorrebbe vedere, con cui vorrebbe parlare ("Sono il solo/la sola rimasto/a al mondo" dicono i due -solitudine sociale quella di lui, onirica quella di lei). Per lui, in un mondo che non vuole accettare (in quanto mancante di lei), il sogno diventa più reale della realtà. Per lei, prigioniera di un mondo che comprende solo lei, i ricordi diventano più effimeri del sogno, pur rimanendo il suo unico contatto con la realtà.

Nella terza parte del film assistiamo ad un incontro nel sogno tra Hiroki e Sayuri, con la reiterazione della promessa (più la postilla del proteggerla per sempre), e al ricordo della confidenza che Sayuri aveva fatto a Takuya (ferito in un letto d'ospedale a seguito di una fuga che non sto qui a raccontare): la visione dei mondi paralleli, rappresentati dalle rovine di infinite torri (tranne una) ed un aereo bianco.
Hiroki e Takuya si ritrovano ad Aomori, luogo di quei ricordi condivisi, e, nella bella scena notturna nel capannone, entrano in contrasto (a cazzotti) per una questione di principio: salvare la vita di Sayuri o quella del mondo (essendo il funzionamento massimo della torre legato allo stato di Sayuri, se lei si risvegliasse il mondo alternativo si sovrapporebbe a quello esistente riscrivendo la realtà).

Naturalmente non vi racconto il seguito.

A livello tecnico questo lavoro lungo di Shinkai supera decisamente "Lei ed il suo gatto" (di cui comunque si notano citazioni -il gatto Chobi- e sequenze molto simili -la stanza di Hiroki). Buone animazioni, con parti disegnate alternate, presumibilmente, a paesaggi ripresi. Molto positivo il mio giudizio sul realismo delle situazioni comuni (cosa che potrebbe non piacere o annoiare altri) e sulla musica (la stessa suonata col violino da Sayuri prima, da Hiroki poi). Belle anche le scene digitali (detto da me è già qualcosa), soprattutto il viaggio finale sull'aereo e la scena dell'esplosione.

Come ho detto non è leggero da vedere, bisogna avere pazienza anche nei confronti di un sentimentalismo eccessivo, a volte. Rivedendolo l'ho trovato molto più piacevole e con dialoghi ben fatti. Sull'originalità della storia non ho niente da aggiungere: accanto a cose già viste (però raccontate così sembrano altra cosa), ci sono passaggi di punti di vista, salti temporali volti a non facilitare la comprensione (è anche per questo che andrebbe visto due volte almeno). Nel complesso supera la prova: non ho sbadigliato mai (nonostante il bis), la storia è bella, i personaggi sono buoni.

twisted87

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twisted87

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Un ottimo film dove vengono narrate le storie di 2 amici d'infanzia e una promessa in sospeso con una ragazza che sparisce nel nulla poco dopo averli conosciuti. Ho votato 9 ma il voto adatto sarebbe 8 e mezzo, merita molto per le sceneggiature magnifiche, la trama pur essendo molto interessante e originale la trovo un pò sottotono in qualche momento. Merita comunque. saludos.

Manuelilla

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Manuelilla

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Ho trovato questo anime davvero notevole, le immagini cupe dell'entrata in guerra del Giappone contro le immagini chiare e limpide dei ricordi dei tre ragazzi, della loro amicizia... dell'amore. Un anime benfatto ed una storia a tratti forse troppo lenta ma comunque ben congegnata e poetica. Sono d'accordo con chi l'ha paragonata a Hoshi no Koe... me lo ha ricordato.

joseph1111

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joseph1111

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Kumo no Muko racconta il sogno di due ragazzi, ai quali si aggiungerà poi una ragazza, di riuscire a volare con un velivolo di loro costruzione per poter raggiungere l'altissima torre presente nell'altra metà di un Giappone diviso dalla guerra.
Sostanzialmente è questa la trama del lungometraggio di Makoto Shinkai, figura importante dell'animazione nipponica odierna capace di emozionare con un cielo o con una nevicata improvvisa.
La caratteristica principe di quest'anime è raccontare la vicenda personale dei tre personaggi mantenendo solo sullo sfondo gli eventi bellici o il livello d'evoluzione tecnologica raggiunta. E come è noto spesso l'immaginato è più emozionante di ciò che viene mostrato ed esibito.
In questo film non si ha la pretesa di spiegare tutto, ed in effetti in 90 minuti raramente si riesce ad essere esaustivi, soprattutto in storie ambientate nel futuro.
In questo senso il gioco riesce perfettamente al regista che con una sapiente gestione del "detto/non detto" incuriosisce lo spettatore fino al giusto livello.
Disegno e animazione raggiungono parametri altissimi facendo meritare la visione del film non solo in lingua originale ma anche senza audio regalandoci scorci di cielo ed effetti luce memorabili.
Complessivamente un film ottimo che ci fa vivere momenti poetici difficilmente rintracciabili in molti anime contemporanei che spesso calano le braghe senza remore alla ComputerGrafica o all'azione sfrenata perdendo di vista fini più lungimiranti e profondi.Miyazaki docet.

ALUCARD

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ALUCARD

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
La prima cosa che ho pensato una volta finito di vedere questo film, è stato: "semplicemente stupendo". una vera poesia dai riflessi romantici, una vicenda ambientata nel periodo antecedente ad un guerra simile a quella che potrebbe essere la terza guerra mondiale, in un futuro prossimo. Inizialmente potrebbe sembrare un anime che tratta semplicemente una storia d'amore e d'amicizia, ma la narrazione, seppur lenta e nelle prime fasi macchinosa, accelera abbastanza verso la seconda metà, il tutto dipinto in questo quadro del nord del giappone, una sorta di sogno nel sogno. I fondali, le animazioni, i colori, tutto risulta estremamente accurato, meraviglioso, ineccepibile. la colonna sonora forse è un pò povera, ma crea comunque un'atmosfera adatta. davvero magnifico, soprattutto per chi adora anche delle storie surreali e romantiche come questa.

matt76

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matt76

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
E' la prima volta che scrivo una recensione per un anime, ma Beyond the Clouds merita davvero un'eccezzione.
La narrazione e' forse un po' lenta, ma e' un ritmo appropriato alla volonta' del regista di fare del film una vera e propria poesia.
Questo e' pero' un piccolo handicap che non mi fa dare all'opera un voto piu' alto, altrimenti meritatissimo.
La musica che accompagna la storia e' davvero bellissima, adatta ad un sogno ad occhi aperti. Ti trasporta in questo mondo dove il Giappone e' stato diviso in due zone ed una guerra mondiale sembra essere alle porte.
I protagonisti sono tre ragazzini che condividono il sogno (tema piutosto ricorrente e direi centrale) di volare verso la torre al di la' delle nuvole con un'aeromobile di loro costruzione.
I tre si scambiano una promessa che non riescono a mantenere nei tempi da loro desiderati e che per questo li costringe ad intraprendere strade diverse, con il cuore intriso di malinconia.
La storia reclama qualche minuto in piu', sarebbe stato interessante far chiarezza su alcuni punti, magari tralasciando qualcosa che e' stato raccontato ma che non ha un'importanza particolare per la vicenda legata ai ragazzi.
Un'opera da vedere e, nel mio caso, da rivedere per capire meglio alcuni punti.

MangEvil

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MangEvil

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Non sono uno che di solito si mette a scrivere recensioni, ma dopo averlo visto non ho resistito. Video ottimo, audio ottimo e trama ottima, che dire se non che questa opera è unica nel suo genere.
Consiglio di vederlo fino alla fine, secondo per secondo, per percepire le stesse sensazioni che ho provato nel vederlo.
Great Work!

Nerissa

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Nerissa

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Tutto sommato questo anime mi è piaciuto, sebbene abbia degli evidenti difetti nella narrazione come l'eccessiva lentezza.
I disegni e le animazioni però sono molto belle, come anche le musiche di sottofondo.
In ogni caso ritengo sia un titolo da vedere!

AngeL

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AngeL

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
"Beyond the clouds" è un'anime alquanto particolare. La storia è divisa/unita su due fronti: il Primo è la grande amicizia che lega tre ragazzini ad una promessa; il secondo è il terra in un futuro alternativo, scopritore di una teoria sui mondi paralleli basata sui sogni come vie di accesso. Il tutto incentrato su una grande torre, simbolo di un mondo in continua e irrefrenabile evoluzione, ma anche di un'orizzonte sconosciuto e apparentemente irrangiugibile da parte di un'attuale adolescenza ansiosa e insicura di andare... al di là delle nuvole.

Koji_77

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Koji_77

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Finito un anime se possibile su AnimeClick scrivo sempre il mio parere. L'anime è bello, la storia molto particolare e l'approfondimento dei rappoti tra i 3 protagonisti sono ben realizzati, forse. Ad ogni modo io non lo definisco un capolavoro come i miei predecessori, ma un buon anime, sicuramente da vedere, non sto a ripetre ne trama ne dati tecnici visto che già lo hanno fatto, però non riesco a definirlo un capolavoro.
Comunque piacerà ai/alle romantici/che.

Grazie come sempre ai gruppi fansub che si prodigano per farci vedere cose che probabilmente senza il loro contributo non avremmo la possibilità di vedere.

Koji

masaru76

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masaru76

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Ultimamente ho visionato molti anime (serie tv, oav e singoli film), ma questo è il primo caso in cui subito dopo la visione mi son sentito in dovere di venire qui a commentare. Un po' di tempo fa infatti avevo trovato questo film tra le innumerevoli schede proposte da animeclick.. subito incuriosito dalle recensioni positive e dalle ottime immagini ho deciso di recuperlo e di scriverci su un commento per farlo almeno arrivare nella "classifica ufficiale". Peccato che la cosa sia stata leggermente lunghetta tanto che alla fine mi son ritrovato a visionarlo solo ora, quando ormai il mio contributo non è più particolarmente necessario.
Comunque nonostante tutto una promessa è una promessa (frase che in un modo inquitetante mi ricorda fin troppo quest'anime) perciò eccomi qui, con buona pace per il mio sonno mancato.

Partiamo dall'inizio. Il voto. Perchè dare 8 a quest'anime? Dopotutto questa è l'ultima opera del grande Makoto Shinkai, genio fin troppo compreso dell'animazione del sol levante... perchè tale affronto?Beh perchè il nostro caro regista ha sbagliato e gli errori come si sa, si pagano. Sempre.
In particolare il nostro caro regista tuttofare è caduto proprio su una delle cose che ritengo molto importanti dentro un anime: la narrazione ( detta altrimenti, lo sviluppo della trama). Non che quest'anime si possa definire eccessivamente lento o particolarmente compresso come dicono in molti...è semplicemente che poteva dare di più, molto di più. Mi spiego. La lentezza generale di un anime solitamente dovrebbe servire a dare la caratterizzazione dei personaggi e, in alcuni casi, a far "sentire" di più agli spettatori certe particolari situazioni, Shinkai invece in questo caso la usa per ben altro scopo: fare poesia. La cosa buona è che per la maggiorparte del tempo questa cosa gli riesce e lo spettatore rimane letteralmente intrappolato nella narrazione, ammaliato dagli splendidi sfondi, catturato dal brillante utilizzo delle scene e estasiato dalle bellissime musiche. La cosa cattiva è che per fare tutto questo sacrifica i due succitati utilizzi della narrazione, rovinando indelebilmente la pellicola. Ogni buon otaku infatti riconoscerà che in molte scene altamente espressive sotto il profilo sentimentale domina l'essenzialità, tutto quello che deve succedere tra i personaggi, succede in velocità pronto a cedere il passo ad altri avvenimenti, sicuramente meno importanti, ma sensibilmente più poetici.
Se pensate che questo anime dovrebbe trattare di temi come l'amore e l'amicizia, vi renderete ben conto di quanto questa mancanza sia abbastanza grave. E tutto questo senza contare le notevoli lacune nella trama ( prima su tutte il perchè i protagonisti abbiano rinunciato a volare la prima volta). Ma allora cos'è che rende quest'anime meritevole dell'otto datogli in precendenza?
Direi che è dovuto a tutto quello che fin qui non ho citato: il disegno, la musica, la trama narrativa e, soprattutto, la trama registica. In particolare vorrei parlare delle ultime due caratteristiche dato che le parti riguardanti il disegno e la musica son già state ampiamente trattata da altri. Per quanto riguarda la trama essa si fonde splendidamente con l'obbiettivo prefissosi dal regista: fare dell'animazione un arte e fare dell'arte una poesia. La torre infinita, il luogo oltre le nubi, il Velaciela, i mondi paralleli, la città di Ezo, la ragazza addormentata..tutti questi elementi e molti altri concorrono con la creazione di una mondo onirico in cui lo spettatore si trova a far la parte del bambino sognante a cui viene raccontata una stupenda favola...una favola narrata magistralmente.
Il nostro nostro caro Makoto Shinkai infatti nella regia da' proprio il meglio di sè. Ogni inquadratura, ogni taglio scenico, ogni più semplice dettaglio, tutto è stato accuratamente (e abilmente) selezionato per dare al film quella giusta atmosfera che lo rende unico e speciale.

Nota finale in merito all'utilizzo della luce: essa domina il film in tutti i suoi aspetti e in tutte le sue forme partendo dalla semplice riproduzione della luminosità solare e arrivando al soffice e leggero chiarore lunare. Mi ricordo ancora la bellezza di alcuni effetti luminosi durante una scena che vedeva i due protagonisti intenti a parlare appogiatti ad una parete solitaria del treno...con tutti quei luccichi metallici in movimento sembrava quasi che il treno fosse vivo e che la sua "pelle" pulsasse di splendido e luminoso sangue..

E con questa suggestiva visione vi lascio.. giudicate voi stessi se guardare quest'anime o no...sappiate solo che non dovete aspettarvi un altro Hoshi no Koe : Kumo no Mukou Yakusoku Basho è pura poesia, niente di più niente di meno.

EmBoLo

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EmBoLo

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Considero questa opera la conferma della maturità di Makoto Shinkai. Se con "lei e il gatto" già aveva fatto intravedere tutta la sua maestria nel tratto e con Hoshi no Koe ci aveva deliziato con le sue trame oniriche, stavolta la summa delle sue capacità è riuscita in un capolavoro. Realizzazione tecnica eccelsa, musiche appropriate ed una trama mai banale nè troppo sviscerata nei particolari, con un bel finale ottimistico (direi finalmente per una realizzazione Giapponese).
E' uno di quei film che vanno visti assolutamente, magari sperando presto di poter tenere in videoteca una bella versione doppiata in Italiano.

Wilkinson

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Wilkinson

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
In tutta sincerità questo film non è di facile comprensione, infatti alla prima visione sono rimasto un pò intedetto nel senso che alcuni punti proprio non li avevo capiti, ma dopo una seconda e una terza visione i punti oscuri si sono iluminati facendo trasparire una trama intelligente e ben diretta. Gli avrei dato un 8 perchè alcuni punti non sono effettivamente stati approfondititi a dovere (almeno 20 minuti in più avrebbere giovato non poco), ma le splendite musiche fanno lievitare di un punto questo prodotto. Comunque il mio modestissimo consiglio è di visionarlo almeno un paio di volte.

Bear

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Bear

Episodi visti: 1/1 --- Voto 5
Questo film non mi è piaciuto. Tecnicamente la realizzazione di Beyond the Clouds è ineccepibile, ma i problemi riguardano la narrazione lenta all'inverosimile. Inoltre i dialoghi, l'ambientazione, la trama: tutto sembra farraginoso. Probabilmente va guardato da un'altro punto di vista, quello dell'approfondimento delle relazioni interpersonali, un po' come Evangelion dove il contorno è molto curato per poi essere abbandonato. Forse dovrei riguardarlo, ma la visione è stata molto pesante.

Anima

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Anima

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Trama meravigliosa.
Animazione stupenda.
Colonna sonora eccellente.
Voci nostalgiche che richiamano continuamente la speranza di una vita migliore.
Che volete di più?

Ah si, l'unico aspetto negativo è la durata di questo anime. Un'ora e mezza è decisamente troppo poco per sviluppare tutti i temi affrontati: l'amicizia, l'amore, il mantenere una promessa, il ricercare un senso alla propria vita...
VOTO: 9.5

Zooropa

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Zooropa

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Prendete "Hoshi no Koe" (o "La voce delle stelle" appena d/Visual si deciderà a pubblicarlo in italiano...) con tutto il tutto il suo struggente romanticismo. Prendete il suo regista (sì proprio quel Makoto Shinkai che aveva tirato fuori il suddetto capolavoro con un MAC e doppiandoselo da solo, con l'aiuto della sua ragazza!) e dategli un budget degno di una super produzione. Poi prendete le atmosfere di Saikano dove una guerra è in corso (o comunque imminente) ma non è mai vissuta direttamente. Mescolate tutto aggiungendo un po' di ottimismo (che non farebbe mai male nelle storie di animazione nipponiche...) ed otterete questo "Al di la' delle nuvole". Un affresco meraviglioso e poetico di una storia di amicizia/amore che non muore malgrado gli eventi immensi che circondano i protagonisti. Merita il mio 10.

Nataku

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Nataku

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
che dire di questo capolavoro di grafica? semplicemente stupendo di sicuro il film di animazione piu bello che abbia mai visto(seguito a ruota da quelli dello studio ghibli);
musiche eccelse e azzeccate in tutto
trama molto sentimentale e a tratti commuovente
in conclusione posso dire che makoto shinkai è un genio senno nn poteva fare delle cose cosi da solo con il suo PC :)

NERV-NC

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NERV-NC

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Una bellissima, stupenda, affascinante poesia! Questo sarebbe l'unico commento possibile - e sufficiente - per Kumo no Mukou, Yakusoku no Basho, o più semplicemente Beyond the Clouds - The promised place.
Bello, bellissimo, di più di più: l'ho visto due volte di seguito (anche perchè a subbarlo c'erano due gruppi e il confronto è d'obbligo; un rinnovato GRAZIE a tutti, AnS, Anime One ed MT!!! mannaggia a li papozzi...una collaborazione ci stava proprio...siete troppo bravi tutti!).
Il regista è lo stesso di Hoshi no Koe e chi sa di cosa parlo sa bene anche cosa intendo per "POESIA". Il film è uno stupendo acquerello (di fatti la natura e i paesaggi rurali sono dipinti come tali) sul quale si snoda una stupenda storia di amicizia/amore abbastanza canonica: l'amicizia e il primo amore adolescenziali, il distacco e la separazione atroci col loro dolore e dopo contorte strade del destino che "fa crescere", il ritrovo dell'amore. A far da contorno tanti specchietti per le allodole, tra cui i principali sono:
- l'ambientazione tecnologica alternativa: il film narra vicende che partono dalla fine del secondo conflitto mondiale agli anni '90, ma con una tecnologia diversa e più evoluta di quella che conosciamo;
- la guerra: è un'ombra incessante nel racconto, dal primo cenno sulla "Torre" fino alle battute finali del film (e forse la ricerca di mondi paralleli è un modo per cercare un posto dove le ferite della guerra non abbiano insanguinato il Giappone, ma è un discorso molto ampio).
in maniera voluta questi temi non sono stati approfonditi, un po' perchè sono sempre 90 minuti (e qui magari ci sta la speranza per una serie più esplicativa - ma con la solita paura dell'esagerazione che rovini tutto) e un po' perchè la storia da seguire è un'altra. Non ci sono momenti in cui ci si stacca dalla storia e si spiega come stanno le cose: si carpiscono qua e la alcune cose e ci si fa un'idea approssimativa, ma sufficiente, del background.
Il ritmo molto lento della narrazione culla lo spettatore e lo invoglia a seguire le vicende, anche per carpire sempre di più sulla storia che comincia con l'introduzione della voce fuori campo che si materializza come versione adulta di uno dei protagonisti; fa seguito il racconto della giovinezza, di quando Hiroki Fujima e Takuya Shirakawa nelle medie iniziarono a lavorare ad un sogno, di quando la loro vita - che girava attrono a due cose: raggiungere la torre con il proprio aereo e Sayuri Sawatari - viene accellerata dalla promessa fatta a Sayuri. Successivamente si riprende il filo della narrazione, con alcuni spezzoni del passato.
L'animazione è realizzata (come Hoshi no Koe, ma con mezzi superiori al MAC G400 con il quale Makoto Shinkai ha fatto il miracolo) in CG, ma di nuovo senza pecche e senza fastidio; i personaggi sono sfumati e ricordano molto Saikano nella loro "tenerezza" (sinceramente il significato letterale non è proprio quello che intendo, spero mi capiate). altrettanto sfumato è il paesaggio e il cielo (quest'ultimo veramente mozzafiato nel volo che fanno vicino la Torre nel finale o prima con le nuvole minacciose scosse dai lampi sullo sfondo).
Un film da guardare sicuramente...e da sperare in un DVD Italiano ben fatto (il cero alla Shin è sempre acceso)! Voto massimo e merita anche di più.

Un breve accenno alla trama:
Come detto il tutto è ambientato in un futuro alternativo, dopo la sconfitta del Giappone nella seconda guerra mondiale. A quel tempo il paese viene diviso in due zone (come la Corea, Nord e Sud; la divisione è al 42° Parallelo) e l'isola di Hokkaido viene annessa all'Unione (non ci è dato sapere se è l'URSS) con il nome di Ezo, mentre la restante parte è sotto il controllo degli USA. Ad Ezo viene costruita una torre altissima, visibile addirittura dalla capipale Tokyo. Ovviamente nulla trapela su Ezo.
La vicenda di Hiroki e Takuya è collocata nei primi anni '90 (c'è una scena in cui si vede l'evoluzione della zona attorno alla Torre in cui una delle date è 1994), i due sono studenti delle medie, che da qualche anno si dedicano al loro progetto segreto (lavorando presso un'officina per l'assemblamento di missili teleguidati, per recuperare i fonsi e le conoscenze tecniche necessarie), costruire un aeromobile per andare a vedere da vicino la Torre. A loro si unisce il loro sogno, Sayuri. I tre diventano amici in poco tempo, anche se erano stati compagni di classe un po' distaccati. Sul finire di quella splendida estate (1996?) si scambiano una promessa che li terrà legati, nel vero senso della parola, per molto tempo, alimentata dal ricordo del periodo più bello e felice. Poco dopo però le strade si dividono, bruscamente (con poche parole si accenna alla scomparsa di Sayuri, per poi scoprire più tardi cosa è successo)...per ricongiungersi tre anni dopo in una conclusione che ha a che fare con la vita della ragazza, la prosmessa dei tre e niente meno che il destino del mondo così come è conosciuto.