The Eminence in Shadow
In mezzo a quel mare di mediocrità che è il mondo isekai, di tanto in tanto appare qualche isola felice, e ancor più raramente compare un capolavoro. Ecco, "The Eminence in Shadow" è quel raro capolavoro in cui tutti noi amanti degli isekai speriamo di imbatterci ad ogni uscita stagionale.
È un'opera (giunta alla seconda stagione) davvero di gran pregio. Animazioni, musiche, comparto tecnico in generale sono pressoché perfetti, di gran qualità, e la storia è assolutamente originale e piacevole.
Di solito gli isekai presentano il solito canovaccio, modificando di volta in volta le caratteristiche iniziali del personaggio principale come banale scusa di incipit. In questo caso, l'originalità sta soprattutto nella caratterizzazione del protagonista, assolutamente over powered come sempre, ma con caratteristiche totalmente differenti.
Senza voler tanto 'spoilerare' la storia, il protagonista Cid/Shadow finisce in un mondo fantasy classico in cui può concentrarsi sull'aumentare a dismisura il suo potere magico tanto desiderato, ma stavolta non per scalare posizioni sociali o diventare un eroe senza macchia. Di fatto il protagonista si sforza di mostrarsi sempre palesemente mediocre e incapace in pubblico. In tutte quelle classiche situazioni isekai in cui il protagonista palesa la sua forza per strabiliare la massa, il nostro protagonista 'floppa' di proposito, quasi sempre in situazioni ironiche. Ebbene, Cid è totalmente un folle al limite della sociopatia, quasi privo di empatia e con una spiccata "sindrome da terza media." Agisce solo in base a un suo codice comportamentale e convinzioni personali. Il suo più grande sogno è sempre stato diventare "un'eminenza grigia", ovvero creare un potere parastatale che agisce nell'ombra, in totale libertà e con un potere illimitato da imporre su chiunque, regnanti, criminali o cattivi in genere. Assolutamente non eroe o antieroe, si muove esclusivamente per creare stupore o scene madri!
Naturalmente, per fin di trama le avventure di questo personaggio finiscono sempre per avere risvolti da buono e positivi, ma agisce in maniera crudele e pratica, senza nessuna volontà di protezione o giustizia, ma solo per fare il 'figo' superiore che agisce nell'ombra.
Si contornerà di uno stuolo di ragazze di cui sette super-potenti e dalle mille abilità, indottrinate sin dalla tenera età (dopo averle salvate), che lo idolatrano come un'entità superiore e che formeranno la società segreta "Shadow Garden" in lotta contro il fantomatico Culto di Diablos.
La storia presenta anche una base sempre presente ironica e demenziale. Di fatto il protagonista inventa di sana pianta una storia segreta sul Culto di Diablos, per perpetrare quello che considera un gioco, e che poi si verifica effettivamente vera, benché qualsiasi cosa faccia sia sempre casuale e fortunosa. Un enorme assurdo gioco di coincidenze, doppi sensi, equivoci in una storia divertente, avventurosa e appassionante a buoni ritmi.
Se devo trovare un neo, c'è un abnorme numero di personaggi comprimari che meriterebbero una caratterizzazione maggiore, un miglior approfondimento, ma la durata degli episodi è tiranna.
Motivo per cui sono state create due serie short molto ironiche che si concentrano sulle sette ragazze fondatrici e a capo dello Shadow Garden.
Nulla da eccepire, consigliatissimo, vero capolavoro del genere.
È un'opera (giunta alla seconda stagione) davvero di gran pregio. Animazioni, musiche, comparto tecnico in generale sono pressoché perfetti, di gran qualità, e la storia è assolutamente originale e piacevole.
Di solito gli isekai presentano il solito canovaccio, modificando di volta in volta le caratteristiche iniziali del personaggio principale come banale scusa di incipit. In questo caso, l'originalità sta soprattutto nella caratterizzazione del protagonista, assolutamente over powered come sempre, ma con caratteristiche totalmente differenti.
Senza voler tanto 'spoilerare' la storia, il protagonista Cid/Shadow finisce in un mondo fantasy classico in cui può concentrarsi sull'aumentare a dismisura il suo potere magico tanto desiderato, ma stavolta non per scalare posizioni sociali o diventare un eroe senza macchia. Di fatto il protagonista si sforza di mostrarsi sempre palesemente mediocre e incapace in pubblico. In tutte quelle classiche situazioni isekai in cui il protagonista palesa la sua forza per strabiliare la massa, il nostro protagonista 'floppa' di proposito, quasi sempre in situazioni ironiche. Ebbene, Cid è totalmente un folle al limite della sociopatia, quasi privo di empatia e con una spiccata "sindrome da terza media." Agisce solo in base a un suo codice comportamentale e convinzioni personali. Il suo più grande sogno è sempre stato diventare "un'eminenza grigia", ovvero creare un potere parastatale che agisce nell'ombra, in totale libertà e con un potere illimitato da imporre su chiunque, regnanti, criminali o cattivi in genere. Assolutamente non eroe o antieroe, si muove esclusivamente per creare stupore o scene madri!
Naturalmente, per fin di trama le avventure di questo personaggio finiscono sempre per avere risvolti da buono e positivi, ma agisce in maniera crudele e pratica, senza nessuna volontà di protezione o giustizia, ma solo per fare il 'figo' superiore che agisce nell'ombra.
Si contornerà di uno stuolo di ragazze di cui sette super-potenti e dalle mille abilità, indottrinate sin dalla tenera età (dopo averle salvate), che lo idolatrano come un'entità superiore e che formeranno la società segreta "Shadow Garden" in lotta contro il fantomatico Culto di Diablos.
La storia presenta anche una base sempre presente ironica e demenziale. Di fatto il protagonista inventa di sana pianta una storia segreta sul Culto di Diablos, per perpetrare quello che considera un gioco, e che poi si verifica effettivamente vera, benché qualsiasi cosa faccia sia sempre casuale e fortunosa. Un enorme assurdo gioco di coincidenze, doppi sensi, equivoci in una storia divertente, avventurosa e appassionante a buoni ritmi.
Se devo trovare un neo, c'è un abnorme numero di personaggi comprimari che meriterebbero una caratterizzazione maggiore, un miglior approfondimento, ma la durata degli episodi è tiranna.
Motivo per cui sono state create due serie short molto ironiche che si concentrano sulle sette ragazze fondatrici e a capo dello Shadow Garden.
Nulla da eccepire, consigliatissimo, vero capolavoro del genere.
Bellissimo isekai, non come si vedono di solito, dove il protagonista è over-powered senza motivo, grazie a degli dei, qui invece il protagonista si è sempre allenato.
Gli scontri sono belli, anche con parti divertenti (soprattutto senza ricorrere alle solite scene ecchi). La trama è divertente, con Cid che pensa che gli altri intorno a lui seguano un gioco, come in un copione. I personaggi secondari sono belli e caratterizzati bene.
Hanno usato venti episodi per adattare due volumi della light novel, almeno non hanno dovuto fare tagli, come capita spesso.
Personalmente, è uno tra gli anime più belli (per il genere isekai, tra i migliori).
Gli scontri sono belli, anche con parti divertenti (soprattutto senza ricorrere alle solite scene ecchi). La trama è divertente, con Cid che pensa che gli altri intorno a lui seguano un gioco, come in un copione. I personaggi secondari sono belli e caratterizzati bene.
Hanno usato venti episodi per adattare due volumi della light novel, almeno non hanno dovuto fare tagli, come capita spesso.
Personalmente, è uno tra gli anime più belli (per il genere isekai, tra i migliori).
La storia è inizialmente incentrata sul carattere del personaggio, propone poi una variazione e una trasformazione, con conseguente crescita ma anche parziale demenza e incompetenza del personaggio principale stesso. Sicuramente consiglierei di vederlo e di farsi intrattenere, per l'originalità dell'anime, che, nonostante ricalchi in qualche modo il mood del momento degli eroi "ri-vissuti", ha in qualche modo trasceso quella figura e promette storie uniche, in parte demenziali, con un minimo di comicità, ma che trae, alla fine, un reale senso di desiderio e desiderabile.
Sicuramente è adorabile la parte nascosta, a livello caratteriale, del personaggio, con una mania di pseudo-decentramento della descrizione e degli eventi, ma che per ovvi motivi sono così solo nel suo immaginario.
Sicuramente lo consiglio.
Sicuramente è adorabile la parte nascosta, a livello caratteriale, del personaggio, con una mania di pseudo-decentramento della descrizione e degli eventi, ma che per ovvi motivi sono così solo nel suo immaginario.
Sicuramente lo consiglio.
"The time is out of joint; O cursed spite!/That ever I was born to set it right!"
No, niente. Volevo solo citare l' "Amleto", dimodoché i fan del curatore dell'edizione italiana di "Initial D" avessero altri personaggi da usare per osteggiarmi, oltre a Massimo Decimo Meridio e il Marchese del Grillo.
Ciò detto, "The Eminence in Shadow" ha creato un fenomeno simile a "L'attacco dei giganti", ma in un contesto diverso. Laddove "Shingeki no Kyojin" è divenuto popolare nelle masse perché la trama fatta solo di colpi di scena era drogante, e perché "Accipicchia! Il mondo non si ferma solo a me, anche i nemici sono persone con ideali e sentimenti" (con quanto gaudio apprendo che voi abbiate superato la maggior età senza apprendere dei valori umani base), "The Eminence in Shadow" ha riscosso gradimento in una fascia di pubblico che, dovendo darsi un tono, si è riempita la bocca con frasi del tipo: "Ma tu guarda, un'opera che propone uno sguardo ironico e parodistico sugli stilemi dell'isekai. Che ventata di aria fresca!"
Ora, so che di solito faccio queste premesse per presentarmi come l'unico che ha capito tutto, ma in realtà sono molto meno tracotante di quanto la gente creda, e mi limito solo ad usare un linguaggio di un certo tipo perché mi diverte. In questo caso, infatti, la percezione dei molti è corretta: "The Eminence in Shadow" vuole essere una rilettura umoristica del genere isekai.
L'unico problema è che fallisce nel suo intento.
Eh eh eh! Non si scappa da Nico.
"The Eminence in Shadow" vuole essere infatti un'opera con umorismo tongue-in-cheek, ciò vuol dire che formalmente rimane un isekai, non potendo essere considerata una parodia a tutto tondo, ma presenta un umorismo che ironizza sui tropi ricorrenti del genere.
Permane però un problema di fondo: l'opera si prende troppo sul serio.
Quando scrissi la recensione di "Redo of Healer", inventai un giocoso termine per racchiudere quei problemi dovuti a due intenti artistici che si fondono malamente creando dei problemi di identità, ovvero "paradosso di Balto". Lo riutilizzerò perché, mentre in "Redo of Healer" riscontravo questo problema solo nelle scelte censorie, "The Eminence in Shadow" ne è la quintessenza.
"The Eminence in Shadow" vive delle sue mancanze, è troppo serio per essere un'opera ironica, ma le sue basi umoristiche non gli permettono di creare un isekai credibile.
Anzi, la parola giusta non è credibile, ma interessante.
"The Eminence in Shadow" non è interessante, è una sequenza di eventi senza particolari guizzi, dove un personaggio troppo perfetto si destreggia in essi accompagnato da altri personaggi caratterizzati quasi solo a livello estetico.
Analizziamo tutto quello che ho appena detto.
"Un personaggio troppo perfetto" perché è semplicemente ciò che Cid, il protagonista, è.
L'idea sarebbe che lui sia questo ragazzo che ha studiato e si è allenato in ogni modo per diventare imbattibile, riuscendoci, ma rendendosi conto che aveva bisogno di un ulteriore elemento per raggiungere la piena onnipotenza: la capacità di violare le leggi naturali, ovvero la magia.
Quindi, il reincarnarsi in un mondo magico è per lui l'esaudirsi di un desiderio, che può accompagnare al suo altro desiderio di agire sempre nell'ombra, mentre conduce una vita da "comparsa", come dice lui stesso.
La problematica è insita nel fatto che, essendo l'elemento umorismo sfruttato solo per fare battutine qui e là, il resto dell'opera si prende sul serio, e quindi Cid diventa un personaggio poco interessante.
Non può perdere, e non può avere momenti di crisi, perché lui è già perfetto e può solo sorprendere i suoi avversari e alleati con la sua perfezione.
Cid non cambia mai, e questo lo rende noioso.
"Una sequenza di eventi senza particolari guizzi" perché la trama fa l'errore di credere che "ci sono scene epiche e conflitti, allora la trama è interessante", quando in realtà non funziona così la scrittura.
In narrativa, la trama è solo uno degli elementi che compone la scrittura di un'opera, ma non è tutto.
Non volendo andare troppo nel tecnico, possiamo dire che la cosa importante è come una storia ci venga raccontata, non tanto cosa ci venga raccontato.
"The Eminence in Shadow" non ha una scrittura interessante, ma si limita a presentare una sequenza di eventi senza stuzzicare, senza caratterizzarli e presentarli in modo intrigante, ma limitandosi a metterli in fila uno dopo l'altro, come una sequenza di diapositive. E se esistono dei modi per non rendere noiosi persino i Powerpoint, fa davvero specie vedere una gestione così blanda della narrazione.
Infine, "altri personaggi caratterizzati quasi solo a livello estetico" perché, a livello di sceneggiatura, i personaggi che circondano Cid praticamente non esistono. Sono così poco profondi che li si può riassumere in poche righe, e a volte queste righe non descrivono neanche elementi caratteriali (ad oggi, l'unico tratto di personalità che mi viene da associare ad Alpha è "bionda"). L'opera non li approfondisce perché ha degli intenti ironici, ma avendo uno svolgimento troppo serio, ne fa percepire tutte le mancanze. Inoltre, essendo la maggior parte femminili, sembra che il loro unico scopo sia quello di avere fanart NSFW dedicate.
Eppure, non tutto "The Eminence in Shadow" è così.
C'è un singolo episodio che presenta sia una scrittura, che un effettivo svolgimento e addirittura un personaggio caratterizzato, oltre a renderci Cid un personaggio interessante.
Questo episodio è il primo.
Ambientato ancora nel nostro mondo, questo episodio ruota attorno alla figura di Akane Nishino, traumatizzata dai luoghi pubblici poiché timorosa dei paparazzi, e che rimane interdetta dal fatto che il suo compagno di classe Cid rimanga sempre in disparte, agendo come se volesse essere dimenticato.
Durante l'episodio verrà rapita e minacciata di stupro, ma verrà salvata da un misterioso individuo con un passamontagna, che ha passato tutta la vita ad addestrarsi per sconfiggere ogni sorta di avversario, quindi nient'altri che Cid. L'episodio terminerà, ignorando la lunga scena post credit, con Nishino che avrà una nuova visione della vita a causa di quel salvataggio, e con la sua sorpresa a Cid che le ricambia il saluto.
Chiaramente non è un episodio perfetto (la scena di Cid che suona la "Sonata al chiaro di luna" è molto kitsch), ma presenta quantomeno un'evoluzione anche interessante.
Eppure, sapete qual è l'ironia? Sono due elementi principali: questo episodio è originale dell'anime, i suoi eventi non esistono né nella visual novel, né nel manga tratto da essa; questo episodio è stato odiato da tutti.
Per questo, oltre le battute, ho iniziato questa recensione con quella citazione dall' "Amleto".
Perché il fatto che "The Eminence in Shadow" venga apprezzato nella sua interezza, tranne per l'unica parte che presenta una scrittura con un minimo di valore, è indice che il mondo è davvero "out of joint" (trad. "fuor di sesto"). "The Eminence in Shadow" sta venendo apprezzato per i motivi sbagliati da persone che non hanno competenze, ma si comportano come le avessero, e influenzano altre persone, portandole ad omologarsi.
La popolarità di questo anime è un precedente pericoloso, perché è indice di un vuoto culturale che sta abbagliando la maggioranza, e questo fenomeno va combattuto.
Non posso fare nulla sul fronte dell'educazione e del trasmettere valori umani, ma posso fare un appello a tutti coloro che hanno la consapevolezza per parlare con criterio di arte.
Voi, persone con spirito critico. Voi, sicuramente migliori di me.
Voi dovete portare la spada, non la pace.
L'uguaglianza è un diritto, non un valore. Non possiamo permettere che questi fenomeni si verifichino perché nessuno sa effettivamente di cosa parla, dobbiamo scremare i competenti dagli incompetenti, affinché i primi tentino di orientare la produzione artistica verso risultati che renderanno felici anche i secondi, pur non rendendosene conto.
"The Eminence in Shadow" è la dimostrazione che ciò che chiede la massa non è detto sia ciò che vuole, non dobbiamo illudere i molti del contrario.
Spero che le mie parole siano ascoltate.
Auf wiedersehen!
No, niente. Volevo solo citare l' "Amleto", dimodoché i fan del curatore dell'edizione italiana di "Initial D" avessero altri personaggi da usare per osteggiarmi, oltre a Massimo Decimo Meridio e il Marchese del Grillo.
Ciò detto, "The Eminence in Shadow" ha creato un fenomeno simile a "L'attacco dei giganti", ma in un contesto diverso. Laddove "Shingeki no Kyojin" è divenuto popolare nelle masse perché la trama fatta solo di colpi di scena era drogante, e perché "Accipicchia! Il mondo non si ferma solo a me, anche i nemici sono persone con ideali e sentimenti" (con quanto gaudio apprendo che voi abbiate superato la maggior età senza apprendere dei valori umani base), "The Eminence in Shadow" ha riscosso gradimento in una fascia di pubblico che, dovendo darsi un tono, si è riempita la bocca con frasi del tipo: "Ma tu guarda, un'opera che propone uno sguardo ironico e parodistico sugli stilemi dell'isekai. Che ventata di aria fresca!"
Ora, so che di solito faccio queste premesse per presentarmi come l'unico che ha capito tutto, ma in realtà sono molto meno tracotante di quanto la gente creda, e mi limito solo ad usare un linguaggio di un certo tipo perché mi diverte. In questo caso, infatti, la percezione dei molti è corretta: "The Eminence in Shadow" vuole essere una rilettura umoristica del genere isekai.
L'unico problema è che fallisce nel suo intento.
Eh eh eh! Non si scappa da Nico.
"The Eminence in Shadow" vuole essere infatti un'opera con umorismo tongue-in-cheek, ciò vuol dire che formalmente rimane un isekai, non potendo essere considerata una parodia a tutto tondo, ma presenta un umorismo che ironizza sui tropi ricorrenti del genere.
Permane però un problema di fondo: l'opera si prende troppo sul serio.
Quando scrissi la recensione di "Redo of Healer", inventai un giocoso termine per racchiudere quei problemi dovuti a due intenti artistici che si fondono malamente creando dei problemi di identità, ovvero "paradosso di Balto". Lo riutilizzerò perché, mentre in "Redo of Healer" riscontravo questo problema solo nelle scelte censorie, "The Eminence in Shadow" ne è la quintessenza.
"The Eminence in Shadow" vive delle sue mancanze, è troppo serio per essere un'opera ironica, ma le sue basi umoristiche non gli permettono di creare un isekai credibile.
Anzi, la parola giusta non è credibile, ma interessante.
"The Eminence in Shadow" non è interessante, è una sequenza di eventi senza particolari guizzi, dove un personaggio troppo perfetto si destreggia in essi accompagnato da altri personaggi caratterizzati quasi solo a livello estetico.
Analizziamo tutto quello che ho appena detto.
"Un personaggio troppo perfetto" perché è semplicemente ciò che Cid, il protagonista, è.
L'idea sarebbe che lui sia questo ragazzo che ha studiato e si è allenato in ogni modo per diventare imbattibile, riuscendoci, ma rendendosi conto che aveva bisogno di un ulteriore elemento per raggiungere la piena onnipotenza: la capacità di violare le leggi naturali, ovvero la magia.
Quindi, il reincarnarsi in un mondo magico è per lui l'esaudirsi di un desiderio, che può accompagnare al suo altro desiderio di agire sempre nell'ombra, mentre conduce una vita da "comparsa", come dice lui stesso.
La problematica è insita nel fatto che, essendo l'elemento umorismo sfruttato solo per fare battutine qui e là, il resto dell'opera si prende sul serio, e quindi Cid diventa un personaggio poco interessante.
Non può perdere, e non può avere momenti di crisi, perché lui è già perfetto e può solo sorprendere i suoi avversari e alleati con la sua perfezione.
Cid non cambia mai, e questo lo rende noioso.
"Una sequenza di eventi senza particolari guizzi" perché la trama fa l'errore di credere che "ci sono scene epiche e conflitti, allora la trama è interessante", quando in realtà non funziona così la scrittura.
In narrativa, la trama è solo uno degli elementi che compone la scrittura di un'opera, ma non è tutto.
Non volendo andare troppo nel tecnico, possiamo dire che la cosa importante è come una storia ci venga raccontata, non tanto cosa ci venga raccontato.
"The Eminence in Shadow" non ha una scrittura interessante, ma si limita a presentare una sequenza di eventi senza stuzzicare, senza caratterizzarli e presentarli in modo intrigante, ma limitandosi a metterli in fila uno dopo l'altro, come una sequenza di diapositive. E se esistono dei modi per non rendere noiosi persino i Powerpoint, fa davvero specie vedere una gestione così blanda della narrazione.
Infine, "altri personaggi caratterizzati quasi solo a livello estetico" perché, a livello di sceneggiatura, i personaggi che circondano Cid praticamente non esistono. Sono così poco profondi che li si può riassumere in poche righe, e a volte queste righe non descrivono neanche elementi caratteriali (ad oggi, l'unico tratto di personalità che mi viene da associare ad Alpha è "bionda"). L'opera non li approfondisce perché ha degli intenti ironici, ma avendo uno svolgimento troppo serio, ne fa percepire tutte le mancanze. Inoltre, essendo la maggior parte femminili, sembra che il loro unico scopo sia quello di avere fanart NSFW dedicate.
Eppure, non tutto "The Eminence in Shadow" è così.
C'è un singolo episodio che presenta sia una scrittura, che un effettivo svolgimento e addirittura un personaggio caratterizzato, oltre a renderci Cid un personaggio interessante.
Questo episodio è il primo.
Ambientato ancora nel nostro mondo, questo episodio ruota attorno alla figura di Akane Nishino, traumatizzata dai luoghi pubblici poiché timorosa dei paparazzi, e che rimane interdetta dal fatto che il suo compagno di classe Cid rimanga sempre in disparte, agendo come se volesse essere dimenticato.
Durante l'episodio verrà rapita e minacciata di stupro, ma verrà salvata da un misterioso individuo con un passamontagna, che ha passato tutta la vita ad addestrarsi per sconfiggere ogni sorta di avversario, quindi nient'altri che Cid. L'episodio terminerà, ignorando la lunga scena post credit, con Nishino che avrà una nuova visione della vita a causa di quel salvataggio, e con la sua sorpresa a Cid che le ricambia il saluto.
Chiaramente non è un episodio perfetto (la scena di Cid che suona la "Sonata al chiaro di luna" è molto kitsch), ma presenta quantomeno un'evoluzione anche interessante.
Eppure, sapete qual è l'ironia? Sono due elementi principali: questo episodio è originale dell'anime, i suoi eventi non esistono né nella visual novel, né nel manga tratto da essa; questo episodio è stato odiato da tutti.
Per questo, oltre le battute, ho iniziato questa recensione con quella citazione dall' "Amleto".
Perché il fatto che "The Eminence in Shadow" venga apprezzato nella sua interezza, tranne per l'unica parte che presenta una scrittura con un minimo di valore, è indice che il mondo è davvero "out of joint" (trad. "fuor di sesto"). "The Eminence in Shadow" sta venendo apprezzato per i motivi sbagliati da persone che non hanno competenze, ma si comportano come le avessero, e influenzano altre persone, portandole ad omologarsi.
La popolarità di questo anime è un precedente pericoloso, perché è indice di un vuoto culturale che sta abbagliando la maggioranza, e questo fenomeno va combattuto.
Non posso fare nulla sul fronte dell'educazione e del trasmettere valori umani, ma posso fare un appello a tutti coloro che hanno la consapevolezza per parlare con criterio di arte.
Voi, persone con spirito critico. Voi, sicuramente migliori di me.
Voi dovete portare la spada, non la pace.
L'uguaglianza è un diritto, non un valore. Non possiamo permettere che questi fenomeni si verifichino perché nessuno sa effettivamente di cosa parla, dobbiamo scremare i competenti dagli incompetenti, affinché i primi tentino di orientare la produzione artistica verso risultati che renderanno felici anche i secondi, pur non rendendosene conto.
"The Eminence in Shadow" è la dimostrazione che ciò che chiede la massa non è detto sia ciò che vuole, non dobbiamo illudere i molti del contrario.
Spero che le mie parole siano ascoltate.
Auf wiedersehen!
"The Eminence in Shadow" è un isekai di cui mi è difficile tirare le somme, ma proviamoci.
Come fanno quasi tutti recentemente, per cercare di differenziarsi dal solito isekai, la sceneggiatura parte da uno spunto diverso dal solito: il protagonista è già un "eroe" nel nostro mondo, trattandosi di un liceale che si allena in segreto per "combattere il crimine" e che durante il giorno tiene un profilo basso, cercando di risultare il più anonimo possibile, per poter meglio agire.
Una volta investito dal solito camion, si reincarna in un mondo fantasy in cui assume l'identità del nobilotto di campagna Cid Kageno; oltre alle abilità fisiche potrà sviluppare quelle magiche, e in entrambi i campi finisce per eccellere già da molto giovane. Anche in questo mondo inoltre decide di adottare un basso profilo, perché il suo sogno è quello di diventare l'eminenza grigia, quello che nessuno vede mai, ma che tutto conosce e tutto controlla.
Lo spunto parzialmente originale finisce qui, perché la sceneggiatura è del tutto incapace di tratteggiare un personaggio e una trama minimamente coerenti o interessanti.
Innanzitutto, c'è un lato che immagino nelle intenzioni dovrebbe essere comico, quello cioè che fa apparire Cid come un tizio rigido e abbastanza stupido, a cui tutto gira bene grazie al fatto di essere il protagonista. Nel nuovo mondo, dove ovviamente diventa ben presto il combattente più forte e il mago più potente, fin da piccolo si trova a salvare ragazze da un misterioso morbo che le trasforma in cose brutte: una volta restituite al loro vero aspetto, non le rimanda a casa, ma racconta loro di essere in guerra contro una misteriosa società segreta e le arruola come sue agenti. Queste gli credono e gli giurano fedeltà, dando vita a una vera e propria organizzazione segreta mondiale che, al momento dello svolgimento della storia, quando Cid è un liceale, vanta decine se non centinaia di ragazze ai suoi ordini: le sue agenti sono combattenti fortissime, donne di successo, manager e artiste, tutte abilità sviluppate grazie ai racconti sul vecchio mondo del protagonista. La cosa da ridere dovrebbe essere che l'organizzazione avversaria che Cid si è inventato esiste davvero, e quindi tutte le sue seguaci lo adorano come un genio, perché ogni cretinata che dice senza riflettere finisce per avverarsi. C'è da dire che - un po' a sorpresa -, per quanto le sue seguaci lo adorino, non sembrano concupirlo, e ovviamente nemmeno Cid pensa mai di spassarsela un po' con loro; anche il livello di fanservice è tutto sommato molto contenuto.
Comunque, come se non bastassero questo centinaio di ragazze che lo adorano, anche a scuola ogni compagna che lo incrocia cade ai suoi piedi, quasi sempre in seguito a fraintendimenti che fanno loro pensare che lui sia interessato, mentre anche in questo caso Cid non le considera di pezza. La forzatura non è originale (succede in tutti gli isekai, qui semplicemente centuplicano il numero di ragazze dell'harem) e non è divertente, e vedere Cid incapace, non dico di sfruttare la situazione, ma nemmeno di creare un minimo legame o rapporto di amicizia con qualcuna o qualcuno, compresa l'adorante sorella che lui tratta malissimo, mi rende il protagonista parecchio arido e patetico come essere umano. Ditemi se sbaglio, ma alla fine mi è sembrato quasi un isekai contro le donne, perché nel mondo tratteggiato da questo anime tutte le donne sono in gamba e potenti (mentre di uomini validi non c'è ombra), ma tutte quelle che non si innamorano di Cid e si mettono ai suoi ordini vengono pesantemente umiliate dal protagonista.
Rimane un'intenzione anche il discorso sull'anonimato, perché Cid, nonostante la più volte strombazzata volontà di restare dietro le quinte, non riesce mai ad evitare di mettersi in mostra nel modo più spettacolare possibile. Perché, se c'è una cosa su cui l'anime non lesina, sono combattimenti esagerati, esplosioni, gente che vola, ecc. e Cid è sempre là in mezzo, con la sua identità "segreta" celata da un semplice cappuccio, il volto sempre in bella mostra, fedele alle regole dell'anonimato proprie di una Sailor Moon o di un Superman qualsiasi. A questo si aggiunge che, nonostante le venti puntate, alla fine è difficile capire cosa voglia Cid. Le sue agenti, una volta scoperta l'esistenza dei nemici, iniziano ad ostacolarli e combatterli, ma il protagonista sembra poco interessato alla cosa: interagisce con alleati e nemici quasi per caso o capriccio, interviene quando c'è da distruggere e fare casino, ma in concreto non sembra interessato a nulla e non segue alcun piano particolare. Ancora devo capire perché si sia iscritto al più importante torneo di spada inizialmente travestito, per poi svelarsi e umiliare tutte le ragazze con cui ha interagito fino a quel momento, solo per mostrare a tutti quanto sia potente... mah...
Detto questo, l'anime è da bocciare? No, i venti episodi io me li sono sparati senza mai annoiarmi, la trama ha poco senso, ma il cast di ragazze e gli avvenimenti che si susseguono totalmente a caso intrattengono e divertono il giusto. Basta ricordarsi sempre che "Kage no Jitsuryokusha ni Naritakute" appartiene a quel genere di prodotti in cui gli sceneggiatori sono convinti che, per rendere il personaggio intelligente e superiore agli altri, non deve esserlo per davvero e fare cose intelligenti che lo dimostrano, ma basta che tutti intorno a lui continuino a ripetere che lo è, così a caso, senza riscontri di sorta.
Come fanno quasi tutti recentemente, per cercare di differenziarsi dal solito isekai, la sceneggiatura parte da uno spunto diverso dal solito: il protagonista è già un "eroe" nel nostro mondo, trattandosi di un liceale che si allena in segreto per "combattere il crimine" e che durante il giorno tiene un profilo basso, cercando di risultare il più anonimo possibile, per poter meglio agire.
Una volta investito dal solito camion, si reincarna in un mondo fantasy in cui assume l'identità del nobilotto di campagna Cid Kageno; oltre alle abilità fisiche potrà sviluppare quelle magiche, e in entrambi i campi finisce per eccellere già da molto giovane. Anche in questo mondo inoltre decide di adottare un basso profilo, perché il suo sogno è quello di diventare l'eminenza grigia, quello che nessuno vede mai, ma che tutto conosce e tutto controlla.
Lo spunto parzialmente originale finisce qui, perché la sceneggiatura è del tutto incapace di tratteggiare un personaggio e una trama minimamente coerenti o interessanti.
Innanzitutto, c'è un lato che immagino nelle intenzioni dovrebbe essere comico, quello cioè che fa apparire Cid come un tizio rigido e abbastanza stupido, a cui tutto gira bene grazie al fatto di essere il protagonista. Nel nuovo mondo, dove ovviamente diventa ben presto il combattente più forte e il mago più potente, fin da piccolo si trova a salvare ragazze da un misterioso morbo che le trasforma in cose brutte: una volta restituite al loro vero aspetto, non le rimanda a casa, ma racconta loro di essere in guerra contro una misteriosa società segreta e le arruola come sue agenti. Queste gli credono e gli giurano fedeltà, dando vita a una vera e propria organizzazione segreta mondiale che, al momento dello svolgimento della storia, quando Cid è un liceale, vanta decine se non centinaia di ragazze ai suoi ordini: le sue agenti sono combattenti fortissime, donne di successo, manager e artiste, tutte abilità sviluppate grazie ai racconti sul vecchio mondo del protagonista. La cosa da ridere dovrebbe essere che l'organizzazione avversaria che Cid si è inventato esiste davvero, e quindi tutte le sue seguaci lo adorano come un genio, perché ogni cretinata che dice senza riflettere finisce per avverarsi. C'è da dire che - un po' a sorpresa -, per quanto le sue seguaci lo adorino, non sembrano concupirlo, e ovviamente nemmeno Cid pensa mai di spassarsela un po' con loro; anche il livello di fanservice è tutto sommato molto contenuto.
Comunque, come se non bastassero questo centinaio di ragazze che lo adorano, anche a scuola ogni compagna che lo incrocia cade ai suoi piedi, quasi sempre in seguito a fraintendimenti che fanno loro pensare che lui sia interessato, mentre anche in questo caso Cid non le considera di pezza. La forzatura non è originale (succede in tutti gli isekai, qui semplicemente centuplicano il numero di ragazze dell'harem) e non è divertente, e vedere Cid incapace, non dico di sfruttare la situazione, ma nemmeno di creare un minimo legame o rapporto di amicizia con qualcuna o qualcuno, compresa l'adorante sorella che lui tratta malissimo, mi rende il protagonista parecchio arido e patetico come essere umano. Ditemi se sbaglio, ma alla fine mi è sembrato quasi un isekai contro le donne, perché nel mondo tratteggiato da questo anime tutte le donne sono in gamba e potenti (mentre di uomini validi non c'è ombra), ma tutte quelle che non si innamorano di Cid e si mettono ai suoi ordini vengono pesantemente umiliate dal protagonista.
Rimane un'intenzione anche il discorso sull'anonimato, perché Cid, nonostante la più volte strombazzata volontà di restare dietro le quinte, non riesce mai ad evitare di mettersi in mostra nel modo più spettacolare possibile. Perché, se c'è una cosa su cui l'anime non lesina, sono combattimenti esagerati, esplosioni, gente che vola, ecc. e Cid è sempre là in mezzo, con la sua identità "segreta" celata da un semplice cappuccio, il volto sempre in bella mostra, fedele alle regole dell'anonimato proprie di una Sailor Moon o di un Superman qualsiasi. A questo si aggiunge che, nonostante le venti puntate, alla fine è difficile capire cosa voglia Cid. Le sue agenti, una volta scoperta l'esistenza dei nemici, iniziano ad ostacolarli e combatterli, ma il protagonista sembra poco interessato alla cosa: interagisce con alleati e nemici quasi per caso o capriccio, interviene quando c'è da distruggere e fare casino, ma in concreto non sembra interessato a nulla e non segue alcun piano particolare. Ancora devo capire perché si sia iscritto al più importante torneo di spada inizialmente travestito, per poi svelarsi e umiliare tutte le ragazze con cui ha interagito fino a quel momento, solo per mostrare a tutti quanto sia potente... mah...
Detto questo, l'anime è da bocciare? No, i venti episodi io me li sono sparati senza mai annoiarmi, la trama ha poco senso, ma il cast di ragazze e gli avvenimenti che si susseguono totalmente a caso intrattengono e divertono il giusto. Basta ricordarsi sempre che "Kage no Jitsuryokusha ni Naritakute" appartiene a quel genere di prodotti in cui gli sceneggiatori sono convinti che, per rendere il personaggio intelligente e superiore agli altri, non deve esserlo per davvero e fare cose intelligenti che lo dimostrano, ma basta che tutti intorno a lui continuino a ripetere che lo è, così a caso, senza riscontri di sorta.
È stato una sorpresa. L'ho cominciato senza troppe pretese e finito in un giorno. Il protagonista fa la parte del sempliciotto, la sua è solo una comparsata per poter vivere nelle ombre, e con il tempo si è fatto una cerchia di seguaci che sono completamenti devoti a lui. Per chi lo conosce alla luce del giorno, è solo uno dei tanti senza nulla di speciale, ma, quando arriva la notte, rivela la sua vera natura. Risulta essere molto forte nei combattimenti, e molto sopra a tutti i personaggi che vengono mostrati, ma non finisce mai uno scontro senza prima aver studiato l'avversario, e trovo ciò molto affascinante.
La trama viene spiegata abbastanza bene, gli episodi sono fluidi e ci sono sempre degli approfondimenti o dei colpi di scena, nulla è da dare per scontato. All'inizio le informazioni che vengono date sono un po' troppo forzate: nella scena dove vengono descritte le origini del culto, il tutto è un po' abbozzato, a caso, ma alla fine si rivela tutto vero, e questo può lasciare di stucco.
I combattimenti mi sono piaciuti moltissimo e anche gli stili diversi nel combattimento, che rispecchiano i caratteri dei personaggi. Questo anime non è perfetto, ma, per come lo ho iniziato e finito, merita di essere guardato e finito. Con l'ultimo episodio è stato un peccato finirlo.
La trama viene spiegata abbastanza bene, gli episodi sono fluidi e ci sono sempre degli approfondimenti o dei colpi di scena, nulla è da dare per scontato. All'inizio le informazioni che vengono date sono un po' troppo forzate: nella scena dove vengono descritte le origini del culto, il tutto è un po' abbozzato, a caso, ma alla fine si rivela tutto vero, e questo può lasciare di stucco.
I combattimenti mi sono piaciuti moltissimo e anche gli stili diversi nel combattimento, che rispecchiano i caratteri dei personaggi. Questo anime non è perfetto, ma, per come lo ho iniziato e finito, merita di essere guardato e finito. Con l'ultimo episodio è stato un peccato finirlo.
Inquadrare bene "The Eminence in Shadow" è impresa ardua.
Di base siamo in un anime isekai, dove il protagonista, che si impegna a diventare un eroe che resta nell'ombra, fa una fine alquanto idiota nel primo episodio, perché finisce, non si sa bene come, sotto un camion, di notte. E rinasce in un altro mondo, dove mantiene i ricordi della vita precedente, e dove, soprattutto, può ottenere ciò che nella sua vita precedente gli era precluso: il potere magico, che renderà completa la sua trasformazione in eroe. Ma il tipo di eroe che vuole diventare è alquanto strano: eminenza grigia. Ovvero colui che sta nell'ombra, tesse le trame, mandando gli altri avanti a combattere, e vince, ma senza ottenerne pubblicamente il merito. Per fare ciò, simula di essere un incapace. Contemporaneamente, recluta attorno a sé delle elfe che salva in episodi disparati e le convince che ci sia un complotto ordito da un certo Diabolos, per fare scena. Peccato che, nella realtà, Diabolos e il suo culto esistano davvero e stiano tramando cose brutte. Quindi abbiamo Cageno Cid/Shadow che cerca di diventare l'eminenza grigia, attuando strategie sul come fare la perfetta comparsa per raggiungere il suo obiettivo finale, lo Shadow Garden (composto dalle elfe che nel frattempo hanno costruito delle posizioni sociali di facciata di tutto rispetto, sfruttando i racconti che Cid fa passare per sua scienza infusa, ma che altro non sono che i ricordi del mondo della vita precedente), che raccoglie informazioni sul culto di Diabolos per affrontarlo, e le figure di alcune ragazze, in particolare Alexia, principessa di Midgar, e Rose, principessa di Oriana, che frequentano la stessa accademia magica di Cid e che si invaghiscono di lui.
Sinceramente, non so se Cid sia più idiota quando si atteggia a eminenza grigia che si fa mille elucubrazioni per mettere in scena il suo spettacolo o quando prende decisamente sotto mano il culto di Diabolos, considerandolo solo un'invenzione buona per giocare, o se invece sia più convincente quando combatte per davvero contro il nemico. Peraltro, ha una potenza devastante, che supera quella di qualsiasi essere vivente nel suo nuovo mondo.
Detto questo, sono arrivata alla fine delle venti puntate perché volevo vedere dove si andava a parare, ma sinceramente la trama non mi ha convinto granché e devo dire che, seppure le intenzioni erano buone, per me non sono state del tutto convincenti.
Perciò non mi sento di dare più di un sei striminzito a questa serie.
Di base siamo in un anime isekai, dove il protagonista, che si impegna a diventare un eroe che resta nell'ombra, fa una fine alquanto idiota nel primo episodio, perché finisce, non si sa bene come, sotto un camion, di notte. E rinasce in un altro mondo, dove mantiene i ricordi della vita precedente, e dove, soprattutto, può ottenere ciò che nella sua vita precedente gli era precluso: il potere magico, che renderà completa la sua trasformazione in eroe. Ma il tipo di eroe che vuole diventare è alquanto strano: eminenza grigia. Ovvero colui che sta nell'ombra, tesse le trame, mandando gli altri avanti a combattere, e vince, ma senza ottenerne pubblicamente il merito. Per fare ciò, simula di essere un incapace. Contemporaneamente, recluta attorno a sé delle elfe che salva in episodi disparati e le convince che ci sia un complotto ordito da un certo Diabolos, per fare scena. Peccato che, nella realtà, Diabolos e il suo culto esistano davvero e stiano tramando cose brutte. Quindi abbiamo Cageno Cid/Shadow che cerca di diventare l'eminenza grigia, attuando strategie sul come fare la perfetta comparsa per raggiungere il suo obiettivo finale, lo Shadow Garden (composto dalle elfe che nel frattempo hanno costruito delle posizioni sociali di facciata di tutto rispetto, sfruttando i racconti che Cid fa passare per sua scienza infusa, ma che altro non sono che i ricordi del mondo della vita precedente), che raccoglie informazioni sul culto di Diabolos per affrontarlo, e le figure di alcune ragazze, in particolare Alexia, principessa di Midgar, e Rose, principessa di Oriana, che frequentano la stessa accademia magica di Cid e che si invaghiscono di lui.
Sinceramente, non so se Cid sia più idiota quando si atteggia a eminenza grigia che si fa mille elucubrazioni per mettere in scena il suo spettacolo o quando prende decisamente sotto mano il culto di Diabolos, considerandolo solo un'invenzione buona per giocare, o se invece sia più convincente quando combatte per davvero contro il nemico. Peraltro, ha una potenza devastante, che supera quella di qualsiasi essere vivente nel suo nuovo mondo.
Detto questo, sono arrivata alla fine delle venti puntate perché volevo vedere dove si andava a parare, ma sinceramente la trama non mi ha convinto granché e devo dire che, seppure le intenzioni erano buone, per me non sono state del tutto convincenti.
Perciò non mi sento di dare più di un sei striminzito a questa serie.
"I am..."
L'anime di "The Eminence in Shadow" è un isekai mediamente e discretamente realizzato bene, una parodia del proprio genere, come abbiamo visto con "Konosuba", ma con toni differenti e citazioni indirette davvero carine e divertenti. La qualità di quest'anime non ha avuto momenti davvero alti, qualitativamente parlando, ma si accontenta di mantenere una qualità bilanciata ad ogni episodio, cosa che ho apprezzato, perché ho potuto gustare ogni singolo episodio. Le OST, animazioni, disegni, infatti, sono degni di nota, cosa da non sottovalutare in questi ultimi tempi, la trama è coinvolgente fin dai primi minuti del primo episodio. Nonostante il concetto non è originale e oramai rivisto, l'opera dimostra già fin da subito la sua bellezza dell'unicità di mettere in atto azioni e scelte mai prese.
L'anime di "The Eminence in Shadow" è un isekai mediamente e discretamente realizzato bene, una parodia del proprio genere, come abbiamo visto con "Konosuba", ma con toni differenti e citazioni indirette davvero carine e divertenti. La qualità di quest'anime non ha avuto momenti davvero alti, qualitativamente parlando, ma si accontenta di mantenere una qualità bilanciata ad ogni episodio, cosa che ho apprezzato, perché ho potuto gustare ogni singolo episodio. Le OST, animazioni, disegni, infatti, sono degni di nota, cosa da non sottovalutare in questi ultimi tempi, la trama è coinvolgente fin dai primi minuti del primo episodio. Nonostante il concetto non è originale e oramai rivisto, l'opera dimostra già fin da subito la sua bellezza dell'unicità di mettere in atto azioni e scelte mai prese.
Un ragazzo del Giappone moderno desidera essere una mente che esercita il potere nell'ombra, ma viene investito da un camion e muore. Rinasce in un mondo fantastico come Cid, dove mantiene un perfetto aspetto mediocre per non farsi notare e inseguire il suo sogno di manipolare nell'ombra. Un giorno, si imbatte in una ragazza elfica infettata da una misteriosa malattia e la cura. Cid inventa una storia, spiegando che questo mondo è gestito segretamente dal Culto di Diablos, e la sua organizzazione segreta, "Shadow Garden", è l'unica che può combatterlo...
A volte capita di vedere un anime che in prima battuta sembra interessante, poi, più vanno avanti con i minuti, più lo consideri brutto: ecco, questo è il caso di "The Eminence in Shadow".
Partiamo dalla grafica e animazioni, per le quali non c'è nulla da dire, sono entrambe molto buone.
Le musiche non sono niente di che, non ce n'è una memorabile.
La storia inizialmente è interessante, però, più va avanti, più diventa monotona, con una grande quantità di cose già viste in tanti altri isekai, e soprattutto non è niente di bello, anzi in certi punti mi sono chiesto che caspita stavo vedendo.
I personaggi: il protagonista è antipatico (un ladro e assassino e pure fessacchiotto), non sono riuscito neppure per un minuto ad empatizzare con lui, dice una serie di assurdità durante gli episodi, e poi lui è 'Er meijo de tutti', quando si trasforma nell'eminenza grigia si sa già che vince sempre. Banale e monotono personaggio per nulla bello in termini narrativi.
Le varie donzelle che formano il nutrito harem di questo anime sono tutte belle graficamente, ma anche loro spesso dicono cose assurde che una persona normale non si sognerebbe di dire in nessun caso, e neppure di pensare (per esempio, una di loro, dopo aver ucciso degli uomini, dice: "Abbiamo fatto pulizia", una cosa del genere... cioè, ha appena ucciso degli esseri umani e non gliene frega più di tanto... devo andare avanti? Non credo). Il bello (o brutto) è che l'autore/autrice (non so chi abbia fatto quest'opera) fa passare che queste tizie insieme a Cid sono praticamente i personaggi positivi dell'opera, quando andrebbero tutti incarcerati come minimo.
Per me l'unico personaggio che si salva, e che mi è piaciuto, è la sorella maggiore di Alexia.
In conclusione, un anime buono tecnicamente, con grafica e animazione molto buone, ma in termini narrativi non è niente di nuovo e niente di bello, pieno di cliché a profusione e di dialoghi assurdi. I personaggi sono assurdi per buona parte, e il protagonista meriterebbe di marcire in galera.
Voto 4, un isekai 'scrauso' e bruttino.
A volte capita di vedere un anime che in prima battuta sembra interessante, poi, più vanno avanti con i minuti, più lo consideri brutto: ecco, questo è il caso di "The Eminence in Shadow".
Partiamo dalla grafica e animazioni, per le quali non c'è nulla da dire, sono entrambe molto buone.
Le musiche non sono niente di che, non ce n'è una memorabile.
La storia inizialmente è interessante, però, più va avanti, più diventa monotona, con una grande quantità di cose già viste in tanti altri isekai, e soprattutto non è niente di bello, anzi in certi punti mi sono chiesto che caspita stavo vedendo.
I personaggi: il protagonista è antipatico (un ladro e assassino e pure fessacchiotto), non sono riuscito neppure per un minuto ad empatizzare con lui, dice una serie di assurdità durante gli episodi, e poi lui è 'Er meijo de tutti', quando si trasforma nell'eminenza grigia si sa già che vince sempre. Banale e monotono personaggio per nulla bello in termini narrativi.
Le varie donzelle che formano il nutrito harem di questo anime sono tutte belle graficamente, ma anche loro spesso dicono cose assurde che una persona normale non si sognerebbe di dire in nessun caso, e neppure di pensare (per esempio, una di loro, dopo aver ucciso degli uomini, dice: "Abbiamo fatto pulizia", una cosa del genere... cioè, ha appena ucciso degli esseri umani e non gliene frega più di tanto... devo andare avanti? Non credo). Il bello (o brutto) è che l'autore/autrice (non so chi abbia fatto quest'opera) fa passare che queste tizie insieme a Cid sono praticamente i personaggi positivi dell'opera, quando andrebbero tutti incarcerati come minimo.
Per me l'unico personaggio che si salva, e che mi è piaciuto, è la sorella maggiore di Alexia.
In conclusione, un anime buono tecnicamente, con grafica e animazione molto buone, ma in termini narrativi non è niente di nuovo e niente di bello, pieno di cliché a profusione e di dialoghi assurdi. I personaggi sono assurdi per buona parte, e il protagonista meriterebbe di marcire in galera.
Voto 4, un isekai 'scrauso' e bruttino.
Uno dei peggiori anime mai visti in visti in vita mia.
Il personaggio over-powered fa finta di essere una persona senza alcuna qualità e, anche se inizialmente può risultare carino, alla lunga diventa infantile e anche irritante.
Alla fine ho smesso di vederlo, credo che sia la prima volta che mi capita di non riuscire a finire un anime. Oltre a un personaggio masochista la trama è assolutamente vuota e senza la minima logica.
I disegni sono nella media, anzi direi apprezzabili, mentre la colonna sonora è scadente.
Sconsiglio vivamente di perdere tempo su questo triste e inutile anime di cui non avevamo bisogno.
Il personaggio over-powered fa finta di essere una persona senza alcuna qualità e, anche se inizialmente può risultare carino, alla lunga diventa infantile e anche irritante.
Alla fine ho smesso di vederlo, credo che sia la prima volta che mi capita di non riuscire a finire un anime. Oltre a un personaggio masochista la trama è assolutamente vuota e senza la minima logica.
I disegni sono nella media, anzi direi apprezzabili, mentre la colonna sonora è scadente.
Sconsiglio vivamente di perdere tempo su questo triste e inutile anime di cui non avevamo bisogno.