Otogizoushi
972 D.C. piena era Heian, Giappone antico:
Kyoto, la capitale del paese, sta soffrendo per una grave carestia e una estesa epidemia. Inoltre, a peggiorare la gia' caotica situazione, i samurai e gli onmyoji stanno continuando la loro egoistica guerra di potere per la supremazia politica. Incapace di tenere ulteriormente sotto controllo la calamita', la corte imperiale ordina a Minamoto no Raiko, un samurai famoso per le sue capacita' di arciere, di cercare alcune gemme leggendarie che si dice siano dotate di un misterioso potere in grado di salvare il mondo.
Ma lo stesso Raiko viene colpito dalla malattia. Cosi', al suo posto, la figlia minore della famiglia Minamoto, Hikaru, travestita da samurai e facendosi passare per il fratello, parte per un lungo viaggio alla ricerca delle gemme. Insieme alla sua fedele guardia del corpo, Watanabe no Tsuna, lei si trovera' coinvolta in molte avventure, durante le quali nuovi compagni si uniranno nella disperata ricerca...
Una serie molto particolare, sicuramente. I primi 13 episodi sono ambientati, come da trama, nel Giappone medievale; ma dall'episodio 14 un clamoroso colpo di scena stravolge il plot della storia (evito spoiler), con un finale molto particolare.
Dal punto di vista della realizzazione tecnica siamo pienamente nella eccellente media della Production I.G. : ottimo chara, con una sua particolarissima identità, diversa dalle recenti produzioni (che mirano più alla spettacolarizzazione in CG che alla qualità delle immagini). Un sapiente uso di una tecnica simile alla stop motion cinematografica, basata su tavole simil acquerellate, dà ai primi 13 episodi quel senso di "medievale" che caratterizza la prima metà della storia. Gli episodi successivi, utilizzando lo stesso tratto, rendono strana l'ambientazione moderna.
Le animazioni, invece, sono molto minimaliste: sugli splendidi fondali i personaggi si muovono ben poco (proprio per questo ho evitato di dare un voto di perfezione), anche se la visione di insieme non ne perde di fruibilità.
L'utilizzo della musica è sempre sapientemente ponderato, e concorre alla caratterizzazione delle ambientazioni.
Serie consigliata agli amanti delle trame "mature", e, almeno per i primi 13 episodi, delle storie di samurai.
Kyoto, la capitale del paese, sta soffrendo per una grave carestia e una estesa epidemia. Inoltre, a peggiorare la gia' caotica situazione, i samurai e gli onmyoji stanno continuando la loro egoistica guerra di potere per la supremazia politica. Incapace di tenere ulteriormente sotto controllo la calamita', la corte imperiale ordina a Minamoto no Raiko, un samurai famoso per le sue capacita' di arciere, di cercare alcune gemme leggendarie che si dice siano dotate di un misterioso potere in grado di salvare il mondo.
Ma lo stesso Raiko viene colpito dalla malattia. Cosi', al suo posto, la figlia minore della famiglia Minamoto, Hikaru, travestita da samurai e facendosi passare per il fratello, parte per un lungo viaggio alla ricerca delle gemme. Insieme alla sua fedele guardia del corpo, Watanabe no Tsuna, lei si trovera' coinvolta in molte avventure, durante le quali nuovi compagni si uniranno nella disperata ricerca...
Una serie molto particolare, sicuramente. I primi 13 episodi sono ambientati, come da trama, nel Giappone medievale; ma dall'episodio 14 un clamoroso colpo di scena stravolge il plot della storia (evito spoiler), con un finale molto particolare.
Dal punto di vista della realizzazione tecnica siamo pienamente nella eccellente media della Production I.G. : ottimo chara, con una sua particolarissima identità, diversa dalle recenti produzioni (che mirano più alla spettacolarizzazione in CG che alla qualità delle immagini). Un sapiente uso di una tecnica simile alla stop motion cinematografica, basata su tavole simil acquerellate, dà ai primi 13 episodi quel senso di "medievale" che caratterizza la prima metà della storia. Gli episodi successivi, utilizzando lo stesso tratto, rendono strana l'ambientazione moderna.
Le animazioni, invece, sono molto minimaliste: sugli splendidi fondali i personaggi si muovono ben poco (proprio per questo ho evitato di dare un voto di perfezione), anche se la visione di insieme non ne perde di fruibilità.
L'utilizzo della musica è sempre sapientemente ponderato, e concorre alla caratterizzazione delle ambientazioni.
Serie consigliata agli amanti delle trame "mature", e, almeno per i primi 13 episodi, delle storie di samurai.