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HakMaxSalv92

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Introduzione

È una vicenda divisa in quattro parti.
Leggenda o realtà?! Chi può saperlo o dirlo?! C'è un solo un modo per scoprirlo, immergersi in questa vicenda e contemplarla fino in fondo. Basata sulla vicenda di Jorogumo, questo cortometraggio si ispira alla medesima leggenda e la traspone, cercando di essere il più fedele possibile ad essa.

I parte: la narrazione ha inizio con la citazione dello scontro tra il demone e un cosiddetto onmyoji, ossia un praticante dell'Onmyodo, pratica nata dall'unione di shintoismo, buddhismo e taoismo, la quale impiegava le arti magiche per combattere il demone e che alla fine lo sconfisse. Il demone si ritirò, e nel farlo però partorì molti dei suoi figli, quasi tutti morti. Quasi tutti, perché una di loro sopravvisse, e l'onmyoji, attratto dalla piccola creatura metà umana e metà ragno, decise di adottarla contro il parere della maggioranza degli abitanti della città di Edo, l'attuale Tokyo. Con il tempo l'onmyoji capì di avere commesso un errore: infatti, a poco a poco, la maggior parte degli abitanti cominciò a sparire, e questi scoprì che la piccola si nutriva di carne umana, proprio come la madre.

II parte: facciamo un salto nel presente, dove conosciamo Suzuri Shu, un mercante di libri usati e di seconda mano, e Mizuki Henmei, una ragazza che lavora part-time nel negozio di libri usati. Improvvisamente, i due trovano uno strano manoscritto che narra la leggenda di Jorogumo e per sbaglio liberano accidentalmente un piccolo demonietto, che poi si scopre essere la piccola ragazza-ragno della leggenda. Mentre Mizuki ne è terrorizzata e suggerisce a Suzuri di liberarsene, questi ne rimane affascinato e decide di adottarla, commettendo così lo stesso errore dell'onmyoji della leggenda. Infatti, a poco a poco questa piccola ragazza-ragno assume il controllo della sua mente e gradualmente lo insidia. Mizuki decide di rivolgersi a suo nonno, in modo che possa aiutarla a trovare il modo di sigillare la bambina-ragno. Questi la mette in guardia sul fatto che, se il piccolo demonietto non verrà sigillato, Suzuri ne rimarrà posseduto e sicuramente verrà trascinato nel baratro.

III parte: i due si recano sul luogo della leggenda, il quale è in rovina, e Suzuri è ormai assuefatto e decide di recarsi sul lago, perché ormai la bambina-ragno è decisa a ricongiungersi con la madre; fa anche in modo che Mizuki non interferisca e la fa precipitare nel lago.

IV parte: alla fine i nostri protagonisti ritornano al negozio del nonno e questi nota che la nipote ha gli occhi rossi; infine, si nota una figura non completamente umana che appare solo parzialmente. Che sia lo spettro di Mizuki che è morta nel lago?! Chi può saperlo?!

Analisi e confronto

A tal proposito occorre precisare che vi sono numerose versioni, e quindi diverse sono le interpretazioni della medesima leggenda, ciascuna delle quali è più o meno distante o vicina alla trasposizione.

Tonoigusa: "Cose che dovrebbero essere ponderate, anche in tempi urgenti" ("Kifunaru Toki mo, Shian Aru Beki Koto", 急なるときも、思案あるべき事) racconta la storia di una giovane donna che sembra avere circa diciannove o venti anni, che appare a un giovane guerriero (bushi). Dice al bambino che porta in grembo: "Lui sicuramente è tuo padre. Vai avanti e sii abbracciato" ("Arenaru wa Tete ni Temashimasu zo. Yukite Idakare yo", あれなるは父にてましますぞ。行きて抱かれよ). Il guerriero scopre il suo stratagemma e, realizzando che è uno yōkai, la colpisce con la sua spada, facendola fuggire in soffitta. Il giorno dopo, trovano un jorōgumo morto lungo uno o due shaku nella soffitta, insieme a numerosi corpi di persone che il jorōgumo aveva divorato.

Taihei Hyakumonogatari: "Magoroku Jorōgumo ni Taburakasareshi Koto" (孫六女郎蜘にたぶらかされし事) dal Taihei Hyakumonogatari, "Come Magoroku fu ingannato da un Jorōgumo" ("Magoroku Jorōgumo ni Taburakasareshi Koto",孫六女郎蜘にたぶらかされし事) racconta la storia di Magoroku, che sonnecchia nella sua veranda a Takada, Sakushu (ora Prefettura di Okayama). Mentre stava per addormentarsi, apparve una donna sulla cinquantina. Ha detto che sua figlia si era invaghita di Magoroku e lo aveva invitato nella sua tenuta. Lì, una ragazza di sedici o diciassette anni gli chiese di sposarla. Già sposato, lui rifiutò, ma la ragazza insistette. Lei affermò che lui aveva quasi ucciso sua madre due giorni prima, e tuttavia lei continuava a fargli visita, e sicuramente non poteva permettere che i suoi sentimenti finissero in nulla. Sconcertato, Magoroku fuggì. La casa scomparve mentre correva e si ritrovò di nuovo sulla sua veranda. La moglie di Magoroku gli assicurò quindi che aveva dormito sulla veranda per tutto il tempo. Concludendo che era solo un sogno, Magoroku si guardò intorno e notò un piccolo ragno joro che aveva fatto una ragnatela stretta attorno alla grondaia. Sollevato, ricordò come aveva scacciato un ragno due giorni prima.

Le cascate di Joren a Izu: proprio perché la leggenda è stata trasposta come un cortometraggio, risulta opportuno fare un'analisi e un confronto molto dettagliati. La versione delle cascate di Joren a Izu è forse quella a cui questo cortometraggio si avvicina di più.
La leggenda originale parla di questa Jorogumo che viveva nella prefettura di Shizuoka, precisamente alle cascate di Joren di Izu, la quale attaccava chiunque si avvicinasse troppo ad essa. Questo fino a quando un boscaiolo si avvicino un giorno alla cascata, perché voleva recuperare la sua ascia da lavoro. Questa gli fu restituita da una donna avvenente, che gli fece giurare di non rivelare il segreto. Il buon uomo giurò di non rivelarlo, ma purtroppo una notte si ubriacò e raccontò tutto ai presenti. La notte stessa fu trascinato via da una tela e trascinato nella cascata, sicuramente dalla donna medesima che era Jorogumo, indispettita per il fatto che egli aveva raccontato tutto ad anima viva e preoccupata che gli abitanti avrebbero cominciato a curiosare, e lo impiccò con la sua stessa ragnatela.

La versione di Kashikobuchi, a Sendai: in diverse zone si racconta di persone trascinate in una cascata da un jorōgumo e dell'uso di un ceppo d'albero come esca. Nella leggenda di Kashikobuchi, Sendai, si udì una voce dire "Intelligente, intelligente" ("Kashikoi, Kashikoi"), dopo che il ceppo d'albero fu trascinato nell'acqua. Si pensa che la leggenda sia l'origine del nome Kashikobuchi o "abisso intelligente". Il jorōgumo di Kashikobuchi era adorato per scongiurare i disastri causati dall'acqua, e ancora oggi ci sono monumenti e torii incisi con la scritta "Myōhō Kumo no Rei" (妙法蜘蛛之霊).[
Una volta, un'anguilla che viveva nell'abisso visitò l'uomo Genbe e si trasformò in una bellissima donna. Lei lo avvertì che il jorōgumo dell'abisso l'avrebbe attaccata il giorno dopo. La donna affermò che non avrebbe mai potuto eguagliare il jorōgumo in potenza e desiderava l'aiuto di Genbe. Genbe promise di aiutarla, ma il giorno dopo si spaventò e si chiuse in casa. L'anguilla perse la lotta con il jorōgumo e Genbe morì di pazzia.

Sicuramente, le ultime due versioni sono quelle più vicine alla trasposizione, poiché c'è l'elemento della cascata che è affine a quello del lago nella versione animata, il quale cerca di rispecchiare. Tuttavia, anche in questi non si può fare a meno di notare che gli sviluppi in un certo senso differiscono da essa. Quindi, si palesa una certa distanza di trama tra questa e le due versioni della tradizione.

Grafica e personaggi

La grafica è molto semplice, a tratti infantile, ma serve a fornire alla vicenda quella sua componente comica che di per sé è estranea alla versione originale della vicenda e delle sue diverse versioni che hanno di per sé un finale tragico. I colori sono brillanti e luminosi, proprio con l'obiettivo di conferire alla storia questa comicità e ilarità; basti pensare agli sketch comici come il morso della piccola-ragazza ragno alla testa di Mizuki. Tuttavia, questi sketch comici sono alternati sapientemente ad attimi di contemplazione caratterizzati da una grafica più cupa, per ricordare allo spettatore l'alone di mistero che circonda la piccola-ragazza ragno e sua madre. Ciò che sorprende è proprio il netto cambio di immagine del demone ragno-gigante. Mentre nell'introduzione essa viene dipinta come un essere mostruoso e spietato, nella vicenda del presente le viene conferito un aspetto più umano. Che possa essere stata una decisione degli autori per ricordarci che anche in un mostro c'è una componente umana, la quale va rispettata?

I personaggi sono semplici (ma nella loro semplicità dimostrano di avere uno spessore psicologico molto marcato). Primo fra tutti è Shu Suzuri, il quale è indubbiamente accostabile all'onmyoji della leggenda (che sia un suo antenato?! Chi può saperlo?) e il quale, proprio come lui, rimane affascinato dalla piccola ragazza-ragno. Al contrario, Mizuki è un personaggio di cui non si capisce tanto la funzione, anche perché svolge un ruolo marginale; si potrebbe paragonarla all'anguilla della versione di Sendai, che ha come protagonista Genbe, e la quale prova a mettere in guardia questo dal pericolo rappresentato da Jorogumo. Caso mai, a destare maggiore interesse è proprio la figlioletta mezza umana e mezzo demone, la quale suscita anche una certa simpatia, se non fosse che cerca di mordere, uccidere e bere il sangue di qualunque cosa le capiti tra le zanne.

Colonna sonora

La colonna sonora è molto coinvolgente, specialmente la traccia che caratterizza la prima parte legata allo scontro tra l'onmyoji e il demone-ragno; essa è una fusione di musica tradizionale giapponese e musica alternative moderna, che crea un'atmosfera densa di suspense e mistero, la quale fa la sua grande figura.

Messaggi

Il messaggio principale che questo cortometraggio ispirato alla leggenda mira a trasmettere è che dietro ogni leggenda c'è un fondo di verità. In ragione di ciò, quello che si legge in una leggenda, mito, fiaba e favola, ha un fondo di verità, e quindi presenta una morale molto precisa, la quale va appresa e se possibile applicata alla propria vita.

Giudizio finale

Un'opera densa di mistero, intrigo, la quale, nonostante la sua brevità, sa incastrare in maniera sapiente, efficace ed efficiente i diversi tasselli che la compongono e la illustrano.

Voto: 8


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Pan Daemonium

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
"Wasurenagumo", diretto da Toshihisa Kaiya e prodotto da Hidekazu Terakawa per la Production I.G risulta un interessante anime, capace di cambiare velocemente ambientazione in modo fluido.
Non so quale sia il motivo, ma molti corti e prove d'animazione tentano la strada del "mondo ninja", difatti anche l'inizio di "Wasurenagumo" propone un qualcosa del genere, con un attacco di una cittadina medievale da parte di un enorme ragno antropomorfo. In realtà, subito dopo, la scena torna al presente, essendo questa semplicemente una narrazione di un evento mitologico. Il passaggio è ben fatto e, come ho detto, inaspettato. La narrazione della parte contemporanea è ottima, mischia moltissime gag dovute alla presenza di un essere nato dall'apertura del libro che contiene la suddetta storia. Bella la sensazione horror di fondo, che generalmente finisce con il cadere nel ridicolo. Bello anche il finale, che si conclude con un colpo di coda che non avrei mai immaginato.
Il livello grafico è ottimo, anche se non meglio della media, ossia è facile rinvenire opere con un livello grafico simile a questo, quindi ritengo sia stato scelto più che altro per la trama.