Kono Naka ni Hitori, Imouto ga Iru!
Partendo dalla componente ecchi, c'è da dire che in quest'anime ci sta bene, soprattutto perché le protagoniste sono davvero un bel vedere. Quindi, chi cerca solo un ecchi da guardare, può anche non continuare la lettura.
L'anime parte con delle fondamenta che mi hanno incuriosito non molto, ricordandomi vagamente "Nisekoi", che però a confronto di questo reputo un capolavoro (dacché sia stato l'unico anime che mi ha spinto a leggere il manga). Fino a metà della serie non capivo veramente chi fosse la sorellina: qualche dettaglio l'avevo notato, ed effettivamente si è rivelato giusto, ma non ero abbastanza deciso. Verso la fine, quando compare la "sorellina dichiarata", tutto ha avuto fin troppo senso, tanto da aver capito esattamente il finale e la situazione che si era creata. E' stata una leggera delusione, perché da lì in pratica è come se l'anime lo stessi riguardando per la seconda volta. Concordando sul fatto che non tutti ci sarebbero arrivati (avendo visto migliaia di anime, film e serie TV a tema psicologico e mistero, per me è stato fin troppo semplice), comunque c'è da dire che a mio parere la decisione su come terminare le vicende è stata abbastanza giusta e azzeccata. I personaggi sono piacevoli, il protagonista finalmente dà qualche squarcio di hentai anziché essere il classico santarellino da harem, la tsundere non è eccessivamente tsundere (punto a favore) e ho adorato la "detective", tanto da sperare che la scelta fosse lei.
Parlando dell'OVA, penso abbiano voluto concludere in questa maniera la scelta animata: la scelta è stata la più scontata a mio parere e anche la più desiderata da tutti, sicuramente, oltre per la bellezza della ragazza in questione. Il problema è che in effetti non si capisce bene se la scelta sia avvenuta oppure no, l'OVA lascia un punto interrogativo pressoché inutile, dacché è quasi evidente, quindi un "bacio" per chiudere il quadro poteva starci. Poi mi son reso conto che il manga non è ancora terminato, e di lì ho capito che rimarrò col dubbio a vita, a meno che non faranno una seconda stagione.
Siscon praticamente è come se non ci fosse, non urta minimamente neanche lo spettatore che si fa influenzare dai tabù.
Voto: 7, che sarebbe potuto esser un 8, se la storia fosse stata trattata un po' meglio per i suoi generi.
L'anime parte con delle fondamenta che mi hanno incuriosito non molto, ricordandomi vagamente "Nisekoi", che però a confronto di questo reputo un capolavoro (dacché sia stato l'unico anime che mi ha spinto a leggere il manga). Fino a metà della serie non capivo veramente chi fosse la sorellina: qualche dettaglio l'avevo notato, ed effettivamente si è rivelato giusto, ma non ero abbastanza deciso. Verso la fine, quando compare la "sorellina dichiarata", tutto ha avuto fin troppo senso, tanto da aver capito esattamente il finale e la situazione che si era creata. E' stata una leggera delusione, perché da lì in pratica è come se l'anime lo stessi riguardando per la seconda volta. Concordando sul fatto che non tutti ci sarebbero arrivati (avendo visto migliaia di anime, film e serie TV a tema psicologico e mistero, per me è stato fin troppo semplice), comunque c'è da dire che a mio parere la decisione su come terminare le vicende è stata abbastanza giusta e azzeccata. I personaggi sono piacevoli, il protagonista finalmente dà qualche squarcio di hentai anziché essere il classico santarellino da harem, la tsundere non è eccessivamente tsundere (punto a favore) e ho adorato la "detective", tanto da sperare che la scelta fosse lei.
Parlando dell'OVA, penso abbiano voluto concludere in questa maniera la scelta animata: la scelta è stata la più scontata a mio parere e anche la più desiderata da tutti, sicuramente, oltre per la bellezza della ragazza in questione. Il problema è che in effetti non si capisce bene se la scelta sia avvenuta oppure no, l'OVA lascia un punto interrogativo pressoché inutile, dacché è quasi evidente, quindi un "bacio" per chiudere il quadro poteva starci. Poi mi son reso conto che il manga non è ancora terminato, e di lì ho capito che rimarrò col dubbio a vita, a meno che non faranno una seconda stagione.
Siscon praticamente è come se non ci fosse, non urta minimamente neanche lo spettatore che si fa influenzare dai tabù.
Voto: 7, che sarebbe potuto esser un 8, se la storia fosse stata trattata un po' meglio per i suoi generi.
L’anime parte con il funerale del sig. Kumagoro, CEO del Mikadono Group (e genitore di Shogo); Shogo, il protagonista, mentre è in attesa per le esequie del padre, riceve niente meno che una dichiarazione dalla sua presunta sorella. Ora, non ci sarebbe nulla di male (considerando l’anime), ma il nostro protagonista è figlio unico: dovendo rispettare le condizioni per ereditare la compagnia di famiglia, dovrà dimostrarsi adatto al compito, e questo ovviamente esula dal fidanzarsi (anche per errore) o, peggio, sposare, una sorella che non conosce.
Con questa premessa l’anime colpisce per l’idea, anche se lo stile della trama è lo stesso dei più classici harem: l’effetto del piccolo mistero fa funzionare l’ingenuo meccanismo che muove dignitosamente tutto l’anime, tra intrecci sentimentali, gag comiche e l’immancabile fanservice.
La trama segue uno schema ben preciso, a volte sondando, a volte estrapolando, episodio dopo episodio, le varie situazioni, anche pregresse, che portano le ragazze (che ruotano intorno a Shogo) ad essere potenziali fidanzate. Qui il protagonista, afflitto dal dubbio, pensa che ognuna di loro potrebbe essere la propria sorella, e, turbato dal potenziale rischio di dichiararsi a lei, non riesce a decidersi. Questo classico esempio di harem basa tutta la storia sull’equivocità della situazione in cui si viene a trovare il protagonista.
Shogo risulta a volte infantile nello scegliere il modo di affrontare le varie situazioni, complicandosi la vita inutilmente, per poi uscirne con un ragionamento accattivante; in tutta la storia, essendo di base una commedia romantica, troviamo gag comiche che allietano la visione con un fanservice non spasmodico.
L’anime risulta fluido, senza grossi gap nella sceneggiatura, che fa il suo lavoro; non essendo un’opera di concetto, risulta semplice al gusto, senza in realtà eccellere in nessun particolare campo o suscitare specifiche emozioni. Non penso che lo scopo di questo anime fosse quello di stupire, tenerci sulle spine con complicati ragionamenti, portare lo spettatore a congetture mentali, fargli affrontare drammi psicologici dei personaggi o altro.
Semplicemente credo che tutto il progetto ruoti intorno all’intento di non annoiare, come di solito capita in questi generi, quindi a mio avviso lo scopo è centrato, l’anime non annoia (e non esalta) per la sua sceneggiatura, la stessa che lascia poco spazio ai personaggi e ai dialoghi, che risultano anoressici, compensandoli però con un fanservice gratuito ma non esagerato.
Il nostro protagonista, con le sue alleate (o presunte tali), deve scongiurare un complotto economico che lo riguarda, quindi non si arriverà allo scontro con un vero e proprio cattivo, ma a quello con la situazione riguardante.
La tecnica usata nelle animazioni è buona: come tutto il resto non eccelle, eppure è piacevole, peccato per la scenografia, a volte scarna di persone e con luoghi poco dettagliati.
Il reparto musicale, a parte le opening ed ending, è latitante, un vero peccato.
Nel complesso l’anime non dispiace, lascia la sensazione d’insipido, come mancasse qualche ingrediente al tutto, perdendo un valore aggiunto; sicuramente l’idea della sorella nascosta poteva essere funzionale, se gestita meglio, scegliendo magari di dare un po’ più di pathos alle situazioni di per sé infantili. Peccato.
Con questa premessa l’anime colpisce per l’idea, anche se lo stile della trama è lo stesso dei più classici harem: l’effetto del piccolo mistero fa funzionare l’ingenuo meccanismo che muove dignitosamente tutto l’anime, tra intrecci sentimentali, gag comiche e l’immancabile fanservice.
La trama segue uno schema ben preciso, a volte sondando, a volte estrapolando, episodio dopo episodio, le varie situazioni, anche pregresse, che portano le ragazze (che ruotano intorno a Shogo) ad essere potenziali fidanzate. Qui il protagonista, afflitto dal dubbio, pensa che ognuna di loro potrebbe essere la propria sorella, e, turbato dal potenziale rischio di dichiararsi a lei, non riesce a decidersi. Questo classico esempio di harem basa tutta la storia sull’equivocità della situazione in cui si viene a trovare il protagonista.
Shogo risulta a volte infantile nello scegliere il modo di affrontare le varie situazioni, complicandosi la vita inutilmente, per poi uscirne con un ragionamento accattivante; in tutta la storia, essendo di base una commedia romantica, troviamo gag comiche che allietano la visione con un fanservice non spasmodico.
L’anime risulta fluido, senza grossi gap nella sceneggiatura, che fa il suo lavoro; non essendo un’opera di concetto, risulta semplice al gusto, senza in realtà eccellere in nessun particolare campo o suscitare specifiche emozioni. Non penso che lo scopo di questo anime fosse quello di stupire, tenerci sulle spine con complicati ragionamenti, portare lo spettatore a congetture mentali, fargli affrontare drammi psicologici dei personaggi o altro.
Semplicemente credo che tutto il progetto ruoti intorno all’intento di non annoiare, come di solito capita in questi generi, quindi a mio avviso lo scopo è centrato, l’anime non annoia (e non esalta) per la sua sceneggiatura, la stessa che lascia poco spazio ai personaggi e ai dialoghi, che risultano anoressici, compensandoli però con un fanservice gratuito ma non esagerato.
Il nostro protagonista, con le sue alleate (o presunte tali), deve scongiurare un complotto economico che lo riguarda, quindi non si arriverà allo scontro con un vero e proprio cattivo, ma a quello con la situazione riguardante.
La tecnica usata nelle animazioni è buona: come tutto il resto non eccelle, eppure è piacevole, peccato per la scenografia, a volte scarna di persone e con luoghi poco dettagliati.
Il reparto musicale, a parte le opening ed ending, è latitante, un vero peccato.
Nel complesso l’anime non dispiace, lascia la sensazione d’insipido, come mancasse qualche ingrediente al tutto, perdendo un valore aggiunto; sicuramente l’idea della sorella nascosta poteva essere funzionale, se gestita meglio, scegliendo magari di dare un po’ più di pathos alle situazioni di per sé infantili. Peccato.
E' passato diverso tempo dall'ultima volta in cui mi son trovato di fronte a un harem "classico", composto, cioè, da un protagonista, da uno stuolo più o meno numeroso di ragazze che aspirano alla sua mano e nient'altro. Oggi, infatti, si preferisce inserire componenti harem in altri generi, come quello fantasy o lo sportivo, piuttosto che puntare tutto sulle sue sole potenzialità. Il risultato di queste associazioni però, almeno nell'ultimissimo periodo, non è sempre stato all'altezza delle aspettative; molto spesso, anzi, i due diversi generi finivano per scontrarsi l'uno con l'altro, finendo per scontentare gli appassionati dell'uno o dell'altro.
"Kono Naka ni Hitori, Imouto ga Iru!", invece, è un harem "classico" e devo dire che possono passare gli anni, può evolversi il genere, ma trovare in giro un anime vecchio stile è sempre un piacere. Questo titolo, poi, non sarà sicuramente l'harem più bello mai visto di sempre, ma presenta alcune novità che ho apprezzato molto.
Ma cominciamo dalla trama: Shougo è il giovane figlio di Kumagoro Mikadono, il proprietario di un gruppo d'aziende di rilevanza nazionale. L'anime si apre proprio con l'annuncio della morte di Kumagoro e la designazione del figlio come erede del gruppo, ma a una condizione: entro la fine delle superiori dovrà trovarsi una ragazza per poi sposarla subito dopo. Proprio durante il funerale del padre, però, Shougo viene avvicinato da una ragazza che, senza mostrare il suo volto, gli confessa di essere sua sorella, che ha l'intenzione di sposarlo e che, a tal fine, frequenterà la sua stessa scuola. Per il ragazzo è un problema non da poco: come farà a trovarsi una fidanzata senza avere la certezza che dietro la ragazza da lui scelta non si nasconda in realtà la sua misteriosa sorella?
Qualcuno ha criticato questo anime per la sua componente siscon e, in effetti, devo ammettere che nemmeno io amo le storie con rapporti "morbosi" fra fratello e sorella. Bisogna, però, tener conto di due aspetti: la sorellina innamorata del suo oni-chan è diventata ormai una figura classica di questo genere (e non solo), per cui bisogna rassegnarsi e far finta di nulla, se no continuare a guardare harem diventa molto difficile; in secondo luogo in questo anime l'uso che si fa di questa componente è un uso che potremmo definire "virtuoso", in quanto permette di attenuare un altro problema classico del genere: l'inspiegabile astinenza sessuale del protagonista.
Negli harem, infatti, il successo con le donne del protagonista è accompagnato da una irrealistica e a volte irritante tendenza alla castità del sultano di turno, che fa una fatica boia anche solo a tenere per mano una ragazza. La soluzione al problema, secondo me, sarebbe lasciare sfogare il protagonista ma a telecamere spente, cioè facendo intuire che qualcosa è successo ma senza farlo vedere. In "Kono Naka ni Hitori, Imouto ga Iru!" invece viene scelta una via di mezzo, ma che risulta abbastanza credibile: Shougo non appare come un asessuato, anzi spesso lascia trasparire apertamente intenzioni decisamente poco caste; ma la situazione gli impone di trattenersi, perché l'oggetto delle sue attenzioni potrebbe rivelarsi essere sua sorella. Questo, oltre all'effetto sopracitato, determina anche diverse situazioni che ho trovato molto divertenti: emblematica è quella in cui il ragazzo, passando la notte avvinghiato a due compagne seminude, invoca la chiamata notturna della sorella, poiché ciò gli consentirebbe di passare all'azione.
Per il resto "Kono Naka ni Hitori, Imouto ga Iru!" è il classico harem ad archi, ognuno dei quali ha una struttura logica almeno decente per un anime senza grandi ambizioni, e risulta abbastanza divertente.
Purtroppo, però, ha anche diverse pecche. Ne citerò due: le troppe incoerenze nella narrazione e il poco tempo dedicato alla descrizione delle varie ragazze. Alla prima, purtroppo, non c'è rimedio, e ciò giocherà un ruolo importante nella mia valutazione complessiva; la seconda, invece, rappresenta a mio avviso un peccato veniale, in quanto questa prima stagione si è concentrata sulla "caccia alla sorella" più che sulla necessità di Shougo di trovarsi una fidanzata, per cui si potrà rimediare alla cosa nella seconda stagione (sperando che ce ne sia una).
In definitiva, il mio giudizio su "Kono Naka ni Hitori, Imouto ga Iru!" è sostanzialmente buono: si poteva far meglio, ma, come detto in precedenza, questo non nasce come un anime con grosse ambizioni. E per questa ragione la mia valutazione sarà positiva ma senza esagerazioni.
"Kono Naka ni Hitori, Imouto ga Iru!", invece, è un harem "classico" e devo dire che possono passare gli anni, può evolversi il genere, ma trovare in giro un anime vecchio stile è sempre un piacere. Questo titolo, poi, non sarà sicuramente l'harem più bello mai visto di sempre, ma presenta alcune novità che ho apprezzato molto.
Ma cominciamo dalla trama: Shougo è il giovane figlio di Kumagoro Mikadono, il proprietario di un gruppo d'aziende di rilevanza nazionale. L'anime si apre proprio con l'annuncio della morte di Kumagoro e la designazione del figlio come erede del gruppo, ma a una condizione: entro la fine delle superiori dovrà trovarsi una ragazza per poi sposarla subito dopo. Proprio durante il funerale del padre, però, Shougo viene avvicinato da una ragazza che, senza mostrare il suo volto, gli confessa di essere sua sorella, che ha l'intenzione di sposarlo e che, a tal fine, frequenterà la sua stessa scuola. Per il ragazzo è un problema non da poco: come farà a trovarsi una fidanzata senza avere la certezza che dietro la ragazza da lui scelta non si nasconda in realtà la sua misteriosa sorella?
Qualcuno ha criticato questo anime per la sua componente siscon e, in effetti, devo ammettere che nemmeno io amo le storie con rapporti "morbosi" fra fratello e sorella. Bisogna, però, tener conto di due aspetti: la sorellina innamorata del suo oni-chan è diventata ormai una figura classica di questo genere (e non solo), per cui bisogna rassegnarsi e far finta di nulla, se no continuare a guardare harem diventa molto difficile; in secondo luogo in questo anime l'uso che si fa di questa componente è un uso che potremmo definire "virtuoso", in quanto permette di attenuare un altro problema classico del genere: l'inspiegabile astinenza sessuale del protagonista.
Negli harem, infatti, il successo con le donne del protagonista è accompagnato da una irrealistica e a volte irritante tendenza alla castità del sultano di turno, che fa una fatica boia anche solo a tenere per mano una ragazza. La soluzione al problema, secondo me, sarebbe lasciare sfogare il protagonista ma a telecamere spente, cioè facendo intuire che qualcosa è successo ma senza farlo vedere. In "Kono Naka ni Hitori, Imouto ga Iru!" invece viene scelta una via di mezzo, ma che risulta abbastanza credibile: Shougo non appare come un asessuato, anzi spesso lascia trasparire apertamente intenzioni decisamente poco caste; ma la situazione gli impone di trattenersi, perché l'oggetto delle sue attenzioni potrebbe rivelarsi essere sua sorella. Questo, oltre all'effetto sopracitato, determina anche diverse situazioni che ho trovato molto divertenti: emblematica è quella in cui il ragazzo, passando la notte avvinghiato a due compagne seminude, invoca la chiamata notturna della sorella, poiché ciò gli consentirebbe di passare all'azione.
Per il resto "Kono Naka ni Hitori, Imouto ga Iru!" è il classico harem ad archi, ognuno dei quali ha una struttura logica almeno decente per un anime senza grandi ambizioni, e risulta abbastanza divertente.
Purtroppo, però, ha anche diverse pecche. Ne citerò due: le troppe incoerenze nella narrazione e il poco tempo dedicato alla descrizione delle varie ragazze. Alla prima, purtroppo, non c'è rimedio, e ciò giocherà un ruolo importante nella mia valutazione complessiva; la seconda, invece, rappresenta a mio avviso un peccato veniale, in quanto questa prima stagione si è concentrata sulla "caccia alla sorella" più che sulla necessità di Shougo di trovarsi una fidanzata, per cui si potrà rimediare alla cosa nella seconda stagione (sperando che ce ne sia una).
In definitiva, il mio giudizio su "Kono Naka ni Hitori, Imouto ga Iru!" è sostanzialmente buono: si poteva far meglio, ma, come detto in precedenza, questo non nasce come un anime con grosse ambizioni. E per questa ragione la mia valutazione sarà positiva ma senza esagerazioni.
"Kono Naka ni Hitori, Imouto ga Iru!" è come una di quelle stelle che non illuminano da sole il cielo notturno, ma contribuiscono insieme alle altre a renderlo indimenticabile. Mi scuso per questo attacco melodrammatico, ma penso che questa similitudine sia azzeccata per descrivere quest'opera.
L'anime è composto da dodici episodi, uscito nel 2012, e, in quanto a genere, può essere inquadrato nell'ambito della commedia ecchi/harem, dove i sentimenti dei giovani studenti di superiori possono esplodere liberamente. "Kono Naka ni Hitori, Imouto ga Iru!" non è un capolavoro, ma può comunque camminare a testa alta, in quanto riesce a divertire, appassionare e coinvolgere. Senza contare poi che, oltre alle semplici questioni d'amore, si nasconde un vero e proprio mistero, che, come vedremo, si articolerà nel corso di tutte le puntate.
Shogo Mikadono deve affrontare subito la morte del padre, capo di una delle aziende più potenti del Giappone, e soprattutto il problema dell'eredità. Nessuno mette in dubbio la successione a Shogo, ma al funerale compare un misteriosa ragazza dal volto coperto, che afferma al giovane erede di essere la sua sorellina e che ha intenzione di sposarlo.
Shogo, non solo sconvolto per l'apparente tresca del padre con un'altra donna, si ritrova costretto a fare molta attenzione, perché se tale rivelazione raggiungesse il pubblico, l'intera azienda ne risentirebbe. Il tempo passa e il ragazzo ha già affrontato un anno di formazione in vista del futuro passaggio di consegne delle redini della società. Cosa però che si rivelerà più problematica del previsto, in quanto sua madre lo costringe a trasferirsi nella stessa scuola del padre in modo tale da trovarsi una futura moglie, che lo aiuti nella direzione dell'azienda. Niente di più facile, vista la bellezza e il fascino di Shogo, se non fosse che, una volta raggiunta la nuova scuola, viene ricontattato dalla presunta sorellina, che lo informa di essere molto vicino a lui... forse anche compagni di scuola. La situazione si complica: come si può cercare una moglie tra le proprie compagne, con il pressante sospetto che una di queste potrebbe essere una propria parente?
Shogo conoscerà alcune ragazze e ognuna di esse sembra rappresentare un possibile candidata al titolo di "sorellina". E allora cosa farà il nostro eroe?
Allora, abbiamo già affermato che non si tratta di un capolavoro e dunque bisogna tenerne conto anche nelle successive considerazioni: niente riflessioni psicologiche sull'esistenza umana o sul tradimento del proprio genitore. Il tutto viene preso con apparente leggerezza, elemento essenziale in una commedia di questo tipo.
I personaggi sono interessanti e ognuno di loro presenta un problema con il proprio passato, che verrà inevitabilmente risolto dal protagonista. Tutto è fatto in modo tale da coinvolgere lo spettatore, che a sua vota cercherà di trovare "l'assassino", in un'indagine quanto mai bizzarra e divertente. Tutte le ragazze desiderano Shogo, anche perché, a differenza dei classici protagonisti piccolini, impacciati e neanche tanto belli, lui invece appare come un giovane ricco, bello, elegante... insomma, una sorta di principe. Niente di strano se mostra tutte quelle pretendenti.
Mi ritrovo ora coinvolto in una sorta di dilemma esistenziale, in quanto rivelarvi qualcosa di più costituirebbe un rischio enorme, che, magari indirettamente, vi porterebbe a creare dei presupposti sulle varie ragazze. Invece voglio lasciarvi così, nella quasi completa ignoranza... neanche i nomi vi comunicherò.
Solo un ultimo punto: le storie d'amore non saranno mai banali, nonostante si tratti di un harem, anzi, a volte presenterà sentimenti tali da renderle ben più drammatiche del previsto.
La grafica è buona, anche se non eccellente. Colori chiari e puliti, paesaggi semplici, anche se ho riscontrato alcuni piccoli errori nella rappresentazione dei personaggi, dove improvvisi cali di qualità sorprendono momentaneamente. Doppiaggio nella norma, musiche interessanti e un'ottima regia, capace di articolare tutta la storia in sole dodici puntate.
Vorrei concludere proprio parlando della fine dell'anime: la situazione infatti diventerà abbastanza seria, con il coinvolgimento di strani interessi sulla società Mikadono. La sorellina salterà fuori e devo dire che, nonostante tutto, si rivelerà un colpo di scena piuttosto interessante. Mi son piaciute come sono andate a finire le cose? Uhm, non direi di essere così entusiasta, in quanto già da metà serie mi ero immaginato uno scenario ancora più sorprendente. Peccato, certo, ma in fin dei conti non sono io quello che ha creato tale opera e, d'altro canto, non è poi andata così male. La storia trova una propria quadratura e, tutto sommato, è anche bella.
Voto finale: 7
L'anime è composto da dodici episodi, uscito nel 2012, e, in quanto a genere, può essere inquadrato nell'ambito della commedia ecchi/harem, dove i sentimenti dei giovani studenti di superiori possono esplodere liberamente. "Kono Naka ni Hitori, Imouto ga Iru!" non è un capolavoro, ma può comunque camminare a testa alta, in quanto riesce a divertire, appassionare e coinvolgere. Senza contare poi che, oltre alle semplici questioni d'amore, si nasconde un vero e proprio mistero, che, come vedremo, si articolerà nel corso di tutte le puntate.
Shogo Mikadono deve affrontare subito la morte del padre, capo di una delle aziende più potenti del Giappone, e soprattutto il problema dell'eredità. Nessuno mette in dubbio la successione a Shogo, ma al funerale compare un misteriosa ragazza dal volto coperto, che afferma al giovane erede di essere la sua sorellina e che ha intenzione di sposarlo.
Shogo, non solo sconvolto per l'apparente tresca del padre con un'altra donna, si ritrova costretto a fare molta attenzione, perché se tale rivelazione raggiungesse il pubblico, l'intera azienda ne risentirebbe. Il tempo passa e il ragazzo ha già affrontato un anno di formazione in vista del futuro passaggio di consegne delle redini della società. Cosa però che si rivelerà più problematica del previsto, in quanto sua madre lo costringe a trasferirsi nella stessa scuola del padre in modo tale da trovarsi una futura moglie, che lo aiuti nella direzione dell'azienda. Niente di più facile, vista la bellezza e il fascino di Shogo, se non fosse che, una volta raggiunta la nuova scuola, viene ricontattato dalla presunta sorellina, che lo informa di essere molto vicino a lui... forse anche compagni di scuola. La situazione si complica: come si può cercare una moglie tra le proprie compagne, con il pressante sospetto che una di queste potrebbe essere una propria parente?
Shogo conoscerà alcune ragazze e ognuna di esse sembra rappresentare un possibile candidata al titolo di "sorellina". E allora cosa farà il nostro eroe?
Allora, abbiamo già affermato che non si tratta di un capolavoro e dunque bisogna tenerne conto anche nelle successive considerazioni: niente riflessioni psicologiche sull'esistenza umana o sul tradimento del proprio genitore. Il tutto viene preso con apparente leggerezza, elemento essenziale in una commedia di questo tipo.
I personaggi sono interessanti e ognuno di loro presenta un problema con il proprio passato, che verrà inevitabilmente risolto dal protagonista. Tutto è fatto in modo tale da coinvolgere lo spettatore, che a sua vota cercherà di trovare "l'assassino", in un'indagine quanto mai bizzarra e divertente. Tutte le ragazze desiderano Shogo, anche perché, a differenza dei classici protagonisti piccolini, impacciati e neanche tanto belli, lui invece appare come un giovane ricco, bello, elegante... insomma, una sorta di principe. Niente di strano se mostra tutte quelle pretendenti.
Mi ritrovo ora coinvolto in una sorta di dilemma esistenziale, in quanto rivelarvi qualcosa di più costituirebbe un rischio enorme, che, magari indirettamente, vi porterebbe a creare dei presupposti sulle varie ragazze. Invece voglio lasciarvi così, nella quasi completa ignoranza... neanche i nomi vi comunicherò.
Solo un ultimo punto: le storie d'amore non saranno mai banali, nonostante si tratti di un harem, anzi, a volte presenterà sentimenti tali da renderle ben più drammatiche del previsto.
La grafica è buona, anche se non eccellente. Colori chiari e puliti, paesaggi semplici, anche se ho riscontrato alcuni piccoli errori nella rappresentazione dei personaggi, dove improvvisi cali di qualità sorprendono momentaneamente. Doppiaggio nella norma, musiche interessanti e un'ottima regia, capace di articolare tutta la storia in sole dodici puntate.
Vorrei concludere proprio parlando della fine dell'anime: la situazione infatti diventerà abbastanza seria, con il coinvolgimento di strani interessi sulla società Mikadono. La sorellina salterà fuori e devo dire che, nonostante tutto, si rivelerà un colpo di scena piuttosto interessante. Mi son piaciute come sono andate a finire le cose? Uhm, non direi di essere così entusiasta, in quanto già da metà serie mi ero immaginato uno scenario ancora più sorprendente. Peccato, certo, ma in fin dei conti non sono io quello che ha creato tale opera e, d'altro canto, non è poi andata così male. La storia trova una propria quadratura e, tutto sommato, è anche bella.
Voto finale: 7
"Kono Naka Imouto Ga iru!" ovvero "Una di loro è la mia sorellina" è l'ennesima commedia harem made in Japan con tinte siscon. Pur avendo un incipit abbastanza originale per il suo genere paga lo scotto di essere prevedibile fino alla fine e di avere un cast di personaggi troppo superficiali.
<b>Contiene spoiler!</b>
Protagonista della vicenda è Shougo Mikadono, figlio di un magnate industriale scomparso prematuramente a causa di una malattia. Proprio durante il funerale del padre Shougo farà la conoscenza "indiretta" (sentirà soltanto una voce dall'esterno di casa sua) di una ragazza che afferma di essere sua sorella illegittima. Questa lo rassicura dicendogli che non sarà più solo e gli dichiara la sua intenzione di sposarlo. Finito il funerale la madre di Shougo spiegherà al figlio che l'ultima volontà di suo padre è che lui diventi il nuovo capo del Mikadono Group, ma per farlo dovrà sottostare a due condizioni. La prima è che dovrà affrontare un corso privilegiato per diventare un leader a tutti gli effetti mentre la seconda prevede che si trovi una fidanzata e che la sposi. La prima condizione viene soddisfatta in poco tempo in quanto sembra che Shougo sia un ragazzo prodigio che riesce in tutto quello che fa.
Per adempiere anche alla seconda volontà del padre il ragazzo viene iscritto dalla madre nella stessa scuola frequentata dal suo vecchio ponendogli come obiettivo principale il trovarsi una compagna prima del termine dell'anno in corso. Nella nuova scuola Shougo farà la conoscenza di tante belle ragazze che ,come nel più classico degli harem, per un colpo di fulmine si innamoreranno di lui. Come se non fosse già un clichè di suo ci viene detto che Shougo a seguito di un incidente non si ricorda molto della sua infanzia mentre invece alcune ragazze lo conoscano già. La ricerca della compagna della vita ha così inizio, ma viene presto interrotta da una rivelazione o meglio dire da una telefonata. Una sera infatti Shougo riceve una chiamata da quella stessa fantomatica sorellina che aveva incontrato al funerale. Questa lo avvisa che è nella sua stessa scuola e che gli sta accanto tutti i giorni proprio come aveva promesso quel giorno. Il ragazzo rimane senza parole e da questo momento ogni suo sforzo sarà dedicato alla ricerca della sua sorella illegittima. Shougo infatti teme che faccia parte del gruppo di ragazze che ha appena conosciuto e se non vuol rischiare di innamorarsi proprio di sua sorella deve scoprire la sua identità quanto prima.
Le ragazze dal canto loro gli renderanno la ricerca impossibile continuando a sedurlo e a metterlo in situazioni imbarazzanti nel quale il il nostro sfortunato protagonista non ha la forza di tirarsi fuori. Nonostante l'identità della sorellina venga nascosta abbastanza bene grazie a degli indizi contrastanti che ci portano fuori strada già dopo quattro episodi l'anime diventa un continuo ripetersi di eventi: Shougo riceve una telefonata anonima dalla presunta sorellina che da il via alle indagini. Seguendo gli indizi si scopre che la chiamata non era da parte della sorella ma di una delle ragazze conosciute a scuola che si scusa col protagonista elencando i motivi che l'hanno spinta a tale gesto.
Si potrebbe quindi tranquillamente dividere la storia in archi narrativi in ognuno dei quali Shougo si relaziona con una data ragazza. In questo modo però la storia perde mordente in quanto dopo già un paio di archi, andando per esclusione, si ha già un'idea di chi sia la vera sorella di Shougo anche se non verrà rivelato fino alla fine. Ed è proprio la fine il problema di questo anime. Se da una parte è vero che, come recita il titolo, lo scopo del protagonista è localizzare la sorella tra le ragazze della scuola, è altrettanto vero che queste ragazze sono relegate a semplici indagate di un caso alla detective Conan. L'harem infatti sembra messo li come semplice mezzo per approfondire le personalità delle ragazze e far venire fuori la verità e il protagonista non sembra interessato sentimentalmente alla nessuna delle contendenti. Solo nell'episodio 13 uscito recentemente (le motivazioni del ritardo di 6 mesi sono sconosciute) si cerca in qualche modo di rimediare all'errore e spingere Shougo a legare di più con le ragazze vedendole come possibili compagne di vita e non solamente come possibili sorelle. Il risultato però non è granché e la ritrovata sorella domina fino alla fine.
Grafica: animazioni, scenari e personaggi buoni ma niente di eccezionale, 7.
Sonoro: opening e ending carine ed orecchiabili e buoni effetti sonori, 7.
Trama: incipit buono ma sviluppo ripetitivo che alla lunga annoia, 4.
La media è 5 che credo sia un voto onesto a un opera che pur avendo buone basi non riesce a costruire niente che sia degno di nota.
<b>Contiene spoiler!</b>
Protagonista della vicenda è Shougo Mikadono, figlio di un magnate industriale scomparso prematuramente a causa di una malattia. Proprio durante il funerale del padre Shougo farà la conoscenza "indiretta" (sentirà soltanto una voce dall'esterno di casa sua) di una ragazza che afferma di essere sua sorella illegittima. Questa lo rassicura dicendogli che non sarà più solo e gli dichiara la sua intenzione di sposarlo. Finito il funerale la madre di Shougo spiegherà al figlio che l'ultima volontà di suo padre è che lui diventi il nuovo capo del Mikadono Group, ma per farlo dovrà sottostare a due condizioni. La prima è che dovrà affrontare un corso privilegiato per diventare un leader a tutti gli effetti mentre la seconda prevede che si trovi una fidanzata e che la sposi. La prima condizione viene soddisfatta in poco tempo in quanto sembra che Shougo sia un ragazzo prodigio che riesce in tutto quello che fa.
Per adempiere anche alla seconda volontà del padre il ragazzo viene iscritto dalla madre nella stessa scuola frequentata dal suo vecchio ponendogli come obiettivo principale il trovarsi una compagna prima del termine dell'anno in corso. Nella nuova scuola Shougo farà la conoscenza di tante belle ragazze che ,come nel più classico degli harem, per un colpo di fulmine si innamoreranno di lui. Come se non fosse già un clichè di suo ci viene detto che Shougo a seguito di un incidente non si ricorda molto della sua infanzia mentre invece alcune ragazze lo conoscano già. La ricerca della compagna della vita ha così inizio, ma viene presto interrotta da una rivelazione o meglio dire da una telefonata. Una sera infatti Shougo riceve una chiamata da quella stessa fantomatica sorellina che aveva incontrato al funerale. Questa lo avvisa che è nella sua stessa scuola e che gli sta accanto tutti i giorni proprio come aveva promesso quel giorno. Il ragazzo rimane senza parole e da questo momento ogni suo sforzo sarà dedicato alla ricerca della sua sorella illegittima. Shougo infatti teme che faccia parte del gruppo di ragazze che ha appena conosciuto e se non vuol rischiare di innamorarsi proprio di sua sorella deve scoprire la sua identità quanto prima.
Le ragazze dal canto loro gli renderanno la ricerca impossibile continuando a sedurlo e a metterlo in situazioni imbarazzanti nel quale il il nostro sfortunato protagonista non ha la forza di tirarsi fuori. Nonostante l'identità della sorellina venga nascosta abbastanza bene grazie a degli indizi contrastanti che ci portano fuori strada già dopo quattro episodi l'anime diventa un continuo ripetersi di eventi: Shougo riceve una telefonata anonima dalla presunta sorellina che da il via alle indagini. Seguendo gli indizi si scopre che la chiamata non era da parte della sorella ma di una delle ragazze conosciute a scuola che si scusa col protagonista elencando i motivi che l'hanno spinta a tale gesto.
Si potrebbe quindi tranquillamente dividere la storia in archi narrativi in ognuno dei quali Shougo si relaziona con una data ragazza. In questo modo però la storia perde mordente in quanto dopo già un paio di archi, andando per esclusione, si ha già un'idea di chi sia la vera sorella di Shougo anche se non verrà rivelato fino alla fine. Ed è proprio la fine il problema di questo anime. Se da una parte è vero che, come recita il titolo, lo scopo del protagonista è localizzare la sorella tra le ragazze della scuola, è altrettanto vero che queste ragazze sono relegate a semplici indagate di un caso alla detective Conan. L'harem infatti sembra messo li come semplice mezzo per approfondire le personalità delle ragazze e far venire fuori la verità e il protagonista non sembra interessato sentimentalmente alla nessuna delle contendenti. Solo nell'episodio 13 uscito recentemente (le motivazioni del ritardo di 6 mesi sono sconosciute) si cerca in qualche modo di rimediare all'errore e spingere Shougo a legare di più con le ragazze vedendole come possibili compagne di vita e non solamente come possibili sorelle. Il risultato però non è granché e la ritrovata sorella domina fino alla fine.
Grafica: animazioni, scenari e personaggi buoni ma niente di eccezionale, 7.
Sonoro: opening e ending carine ed orecchiabili e buoni effetti sonori, 7.
Trama: incipit buono ma sviluppo ripetitivo che alla lunga annoia, 4.
La media è 5 che credo sia un voto onesto a un opera che pur avendo buone basi non riesce a costruire niente che sia degno di nota.