[K] anime project
È davvero bella la prima stagione, molto confusionaria, ma va prendendo logica già dal settimo episodio.
Non mi sarei mai aspettato di farmi piacere questo anime, pensare che lo avevo saltato più e più volte! Adesso sarà tempo per la seconda stagione, dato che la prima mi ha lasciato l'amaro in bocca, il finale è davvero triste.
Comincia con un gruppo di teppisti che sfasciano tutto e massacrano tutti, inizialmente sembra una roba da gang di strada e mi ha affascinato, poi si trasforma in tutt'altro: prese di potere e altro, roba vendicativa, per intenderci. Il bello di queste puntate è che riescono a farti affezionare a tutti con una sola puntata, semplice e conciso.
Le animazioni sono belle, i colori cupi danno un'aria seria all' anime, anche se, probabilmente, se facessero un film, avrebbe molto più successo (parere personale).
Consiglio la visione e consiglio di non partire con il presupposto "lo droppo dopo il primo episodio, se non mi piace", perché in quel caso vi dico subito: "Non iniziatelo!"
Non mi sarei mai aspettato di farmi piacere questo anime, pensare che lo avevo saltato più e più volte! Adesso sarà tempo per la seconda stagione, dato che la prima mi ha lasciato l'amaro in bocca, il finale è davvero triste.
Comincia con un gruppo di teppisti che sfasciano tutto e massacrano tutti, inizialmente sembra una roba da gang di strada e mi ha affascinato, poi si trasforma in tutt'altro: prese di potere e altro, roba vendicativa, per intenderci. Il bello di queste puntate è che riescono a farti affezionare a tutti con una sola puntata, semplice e conciso.
Le animazioni sono belle, i colori cupi danno un'aria seria all' anime, anche se, probabilmente, se facessero un film, avrebbe molto più successo (parere personale).
Consiglio la visione e consiglio di non partire con il presupposto "lo droppo dopo il primo episodio, se non mi piace", perché in quel caso vi dico subito: "Non iniziatelo!"
Nonostante mi abbia fatto storcere il naso inizialmente, consiglio di guardarlo tutto d'un fiato, perché merita veramente!
Iniziamo dai difetti: la cosa che non mi è piaciuta è che non sempre le azioni dei personaggi hanno ricadute reali, e questa è una cosa che personalmente dà un po' fastidio. Intendo dire che a volte se ne escono in modo troppo semplice e poco realistico. Inoltre a tratti l'ho trovato un po' confusionario inizialmente, ed è per questo che il voto non va oltre 8,5. Dai combattimenti mi aspettavo di più, nel senso che c' è un sacco di fuoco e auree che si scontrano, ma mancano un po' le distruzioni dell'ambiente circostante e le scene pure di scambio di colpi che paradossalmente sono più visibili nelle battaglie tra gente meno forte.
Tra le cose: ottimi flashback che si incastrano bene con la storia, danno una maggiore profondità ai personaggi e svelano la storia completa in modo graduale; i re sono caratterialmente fatti benissimo, e anche i personaggi in generale; i clan sono fatti molto bene, con una gerarchia che di base ha un aspetto molto famigliare, come giusto che sia, perché si sposa bene con il concetto di clan; la grafica è molto bella e le animazioni fluide e fatte bene; la waifu dell'anime sinceramente spacca, un personaggio che non sfocia nel banale sia per la sua origine (meglio un'origine veloce e facile che una senza senso) sia per il suo comportamento che non è troppo scemo, un personaggio necessario per la storia che non può mancare; il protagonista, dal primo episodio vi innamorerete di lui, non è il classico cacasotto piagnucolone, nonostante rimanga ingenuo (all'inizio), ma è invece molto interessante e vi spingerà a scoprire di più su di lui; finale stupendo, veramente.
In conclusione, è un ottimo anime che, come ho già detto, è da guardare d'un fiato, perché non è troppo pesante, però è ricco di emozioni che riescono a colpire in modo non banale. Consigliatissimo!
Iniziamo dai difetti: la cosa che non mi è piaciuta è che non sempre le azioni dei personaggi hanno ricadute reali, e questa è una cosa che personalmente dà un po' fastidio. Intendo dire che a volte se ne escono in modo troppo semplice e poco realistico. Inoltre a tratti l'ho trovato un po' confusionario inizialmente, ed è per questo che il voto non va oltre 8,5. Dai combattimenti mi aspettavo di più, nel senso che c' è un sacco di fuoco e auree che si scontrano, ma mancano un po' le distruzioni dell'ambiente circostante e le scene pure di scambio di colpi che paradossalmente sono più visibili nelle battaglie tra gente meno forte.
Tra le cose: ottimi flashback che si incastrano bene con la storia, danno una maggiore profondità ai personaggi e svelano la storia completa in modo graduale; i re sono caratterialmente fatti benissimo, e anche i personaggi in generale; i clan sono fatti molto bene, con una gerarchia che di base ha un aspetto molto famigliare, come giusto che sia, perché si sposa bene con il concetto di clan; la grafica è molto bella e le animazioni fluide e fatte bene; la waifu dell'anime sinceramente spacca, un personaggio che non sfocia nel banale sia per la sua origine (meglio un'origine veloce e facile che una senza senso) sia per il suo comportamento che non è troppo scemo, un personaggio necessario per la storia che non può mancare; il protagonista, dal primo episodio vi innamorerete di lui, non è il classico cacasotto piagnucolone, nonostante rimanga ingenuo (all'inizio), ma è invece molto interessante e vi spingerà a scoprire di più su di lui; finale stupendo, veramente.
In conclusione, è un ottimo anime che, come ho già detto, è da guardare d'un fiato, perché non è troppo pesante, però è ricco di emozioni che riescono a colpire in modo non banale. Consigliatissimo!
"[K] anime project" presenta una trama non molto articolata, ma, nonostante ciò, è un'opera che riesce a suscitare molta curiosità per via della grafica, delle OST e dei personaggi.
Trama: l'inizio della storia ruota attorno a un comunissimo ragazzo, Isana Yashiro. Egli finisce per essere perseguitato da due dei sette re del Giappone moderno, Suoh Mikoto (ovvero il re rosso) e Munakata Reisi (ovvero il re blu) per un fatto che non ricorda di aver commesso. Quando il giovane ragazzo sembra essere messo all'angolo dal clan rosso, appare Yatogami Kuro, servitore del precedente re senza colore. Da qui in poi i due continueranno a rimanere insieme, riuscendo a scoprire man mano il misterioso misfatto di cui Isana Yashiro è accusato.
Personaggi: tutti i personaggi presentano un carattere particolarmente interessante e coinvolgente. Ne è un esempio Suoh Mikoto: accecato dalla sete di vendetta nei confronti di un caro membro del clan (Tatara Totsuka), arriverà a compiere azioni che nemmeno i suoi fedeli compagni riusciranno a comprendere.
Grafica: uno dei punti forti di questo anime è sicuramente la grafica. L'uso della prospettiva e dei colori tendenti al blu in quasi ogni scena riescono a coinvolgere ulteriormente lo spettatore. Infatti in ogni scena si può notare una cura quasi maniacale di ogni minimo dettaglio.
Colonne sonore: sia l'opening che l'ending risultano molto orecchiabili, ma mai quanto le OST. Esse infatti riescono a dare il brio in ogni scena, tanto da suscitare un sentimento di attesa impaziente nell'arrivo di queste ultime.
In generale: uno dei miei anime preferiti! Non si riscontra alcun difetto evidente e sembra perfetto da ogni angolazione. Un anime consigliatissimo, se si predilige una grafica molto curata, varietà del carattere dei personaggi e OST decisamente gradevoli.
Voto finale: assolutamente 10!
Trama: l'inizio della storia ruota attorno a un comunissimo ragazzo, Isana Yashiro. Egli finisce per essere perseguitato da due dei sette re del Giappone moderno, Suoh Mikoto (ovvero il re rosso) e Munakata Reisi (ovvero il re blu) per un fatto che non ricorda di aver commesso. Quando il giovane ragazzo sembra essere messo all'angolo dal clan rosso, appare Yatogami Kuro, servitore del precedente re senza colore. Da qui in poi i due continueranno a rimanere insieme, riuscendo a scoprire man mano il misterioso misfatto di cui Isana Yashiro è accusato.
Personaggi: tutti i personaggi presentano un carattere particolarmente interessante e coinvolgente. Ne è un esempio Suoh Mikoto: accecato dalla sete di vendetta nei confronti di un caro membro del clan (Tatara Totsuka), arriverà a compiere azioni che nemmeno i suoi fedeli compagni riusciranno a comprendere.
Grafica: uno dei punti forti di questo anime è sicuramente la grafica. L'uso della prospettiva e dei colori tendenti al blu in quasi ogni scena riescono a coinvolgere ulteriormente lo spettatore. Infatti in ogni scena si può notare una cura quasi maniacale di ogni minimo dettaglio.
Colonne sonore: sia l'opening che l'ending risultano molto orecchiabili, ma mai quanto le OST. Esse infatti riescono a dare il brio in ogni scena, tanto da suscitare un sentimento di attesa impaziente nell'arrivo di queste ultime.
In generale: uno dei miei anime preferiti! Non si riscontra alcun difetto evidente e sembra perfetto da ogni angolazione. Un anime consigliatissimo, se si predilige una grafica molto curata, varietà del carattere dei personaggi e OST decisamente gradevoli.
Voto finale: assolutamente 10!
"[K] anime project" è un anime interessante con una storia originale e che probabilmente meritava molti più approfondimenti. La storia è ambientata in una realtà in cui degli individui denominati "re" nascosti alla società normale sono dotati di poteri "magici" particolari e della capacità di donarli a loro volta ai loro seguaci. La serie gira intorno alla vita di un ragazzo che per sua sfortuna si ritrova coinvolto in una faida tra due fazioni capeggiate dai cosiddetti "re rosso" e "re blu". Si troverà quindi ad affrontare battaglie avvincenti e a scoprire un mondo dominato da questi "re", fino a capire l'origine dei loro poteri.
Considero la serie positiva, in quanto mi ha appassionato fin da subito con la sua bellissima grafica e i suoi personaggi ben costruiti.
Considero la serie positiva, in quanto mi ha appassionato fin da subito con la sua bellissima grafica e i suoi personaggi ben costruiti.
"[K] anime project" è un anime che mi è davvero piaciuto. L'ho guardato tutto d'un fiato rapita immediatamente dalla grafica curata e dall'ottima caratterizzazione dei personaggi. Devo inoltre dire che la trama mi ha colpita, personalmente l'ho trovata ricca di colpi di scena, è un anime non pienamente scontato. La grafica a mio parere è stata la parte più bella: personaggi dal design particolare e dai colori accesi, coerenti con la caratterizzazione, forte dinamismo nelle scene reso piacevole da un'ottima fluidità dell'animazione. E' un'anime che consiglio sia a chi non ha mai sperimentato il genere sia a chi ha voglia di spezzare la monotonia con qualcosa di un po' più particolare! Non mi ha deluso.
Ho cominciato la visione di questo "[K] anime project" ben quattro anni dopo la sua realizzazione, ossia quando i commenti e le valutazioni intorno a questo anime erano già abbastanza definiti. Il mio ritardo non era dovuto a qualche sorta di prevenzione personale, ma, più semplicemente, perché l'avevo inserito tra i titoli da vedere e progressivamente me lo sono dimenticato lì; ma non sapevo assolutamente nulla né della trama né delle grandi ambizioni con cui era stato creato, tutte cose che ho constatato guardando l'anime o leggendo le recensioni degli altri utenti. Come mi capita spesso in questi casi, alla fine ho finito per dare ragione un po' a tutti, sia a chi ha osannato questo titolo sia a chi, invece, ne è rimasto deluso: a seconda dei punti di vista con cui lo si guarda, infatti, è possibile trovare una serie di pregi ma anche una serie di difetti che mi hanno indotto ad attribuire a questo titolo una valutazione tutto sommato buona ma senza eccessi.
Cominciamo con la trama: Isana Yashiro è uno studente decisamente spensierato, la cui unica preoccupazione è quella di elemosinare in giro condimenti per il suo riso, data la sua incapacità di cucinarseli da solo. Improvvisamente, però, Shiro verrà preso di mira da un gruppo di teppisti dotati di poteri magici. Grazie all'aiuto del misterioso Yatogami Kuroh, detto anche il cane nero, riuscirà a sottrarsi agli attacchi, ma finirà per cascare dalla padella alla brace: anche Kuroh, infatti, lo vuole morto, e solo con un trucco il ragazzo riuscirà a sottrarsi dalle sue grinfie. Il ragazzo verrà presto a conoscenza del motivo per cui tutti ce l'hanno con lui: un video lo incastra come l'assassino di uno dei membri della banda di cui sopra; in più viene a conoscenza dell'esistenza di sette re, ognuno dei quali è associato a un colore, dotati di grandissimi poteri, sia magici che politici. L'assassino del video, poi, si era presentato come il nuovo "re senza colore", il più debole dei re, la cui natura però nel tempo era sempre stata un'incognita: in questo caso si era palesato come ambizioso e malvagio, e ciò costituiva un problema per gli altri re.
In molti hanno paragonato questo "[K] anime project" al celebre "Durarara!!", anche in virtù di una grafica che in effetti lo ricorda molto. Anche in questo caso, in effetti, l'autore si diverte a lanciare in aria un mazzo di carte, per poi cercare di raccoglierle e rimetterle a posto una per una; ma in questo caso i componenti del mazzo sono molto meno numerosi rispetto a "Durarara!!", cosa che da un lato rende più agevole ricomporre in modo coerente i segreti e i misteri presentati all'inizio, ma dall'altro presuppone una storia meno complessa e perciò d'importanza minore.
La trama, ad ogni modo, può essere considerata come uno dei pregi di questo anime: infatti, se è vero che la lentezza iniziale è diventata spesso sinonimo di sbadigli, l'intreccio narrativo è semplice e ben curato, e piacerà a chi ama quel genere di misteri dotati sì di una certa articolazione, ma non così eccessiva da far venire il mal di testa.
Non mi sono piaciuti moltissimo, invece, i personaggi, troppo sciocchi e comunque privi del carisma necessario per un titolo che si propone di descrivere le gesta di Re. Qualcuno ovviamente si salva, lo stesso Shiro nei suoi diversi gradi di consapevolezza non è poi così male; ma mi aspettavo decisamente di più.
Una nota speciale merita l'apparato grafico, decisamente buono; peccato per l'inspiegabile filtro blu che copre tutto, rendendo meno evidente la gran cura usata per i disegni. In relazione alla colonna sonora, invece, vi consiglio la sigla di chiusura, davvero molto bella.
In definitiva, "[K] anime project" si dimostra un buon anime, anche se non riesce a soddisfare le grandi aspettative che la sua uscita aveva suscitato quattro anni fa. Resta comunque un prodotto godibile e che ha il merito di non lasciare troppi punti buchi nella narrazione e di mantenere una certa coerenza narrativa; ragion per cui credo che almeno una valutazione moderatamente positiva possa essersela meritata.
Cominciamo con la trama: Isana Yashiro è uno studente decisamente spensierato, la cui unica preoccupazione è quella di elemosinare in giro condimenti per il suo riso, data la sua incapacità di cucinarseli da solo. Improvvisamente, però, Shiro verrà preso di mira da un gruppo di teppisti dotati di poteri magici. Grazie all'aiuto del misterioso Yatogami Kuroh, detto anche il cane nero, riuscirà a sottrarsi agli attacchi, ma finirà per cascare dalla padella alla brace: anche Kuroh, infatti, lo vuole morto, e solo con un trucco il ragazzo riuscirà a sottrarsi dalle sue grinfie. Il ragazzo verrà presto a conoscenza del motivo per cui tutti ce l'hanno con lui: un video lo incastra come l'assassino di uno dei membri della banda di cui sopra; in più viene a conoscenza dell'esistenza di sette re, ognuno dei quali è associato a un colore, dotati di grandissimi poteri, sia magici che politici. L'assassino del video, poi, si era presentato come il nuovo "re senza colore", il più debole dei re, la cui natura però nel tempo era sempre stata un'incognita: in questo caso si era palesato come ambizioso e malvagio, e ciò costituiva un problema per gli altri re.
In molti hanno paragonato questo "[K] anime project" al celebre "Durarara!!", anche in virtù di una grafica che in effetti lo ricorda molto. Anche in questo caso, in effetti, l'autore si diverte a lanciare in aria un mazzo di carte, per poi cercare di raccoglierle e rimetterle a posto una per una; ma in questo caso i componenti del mazzo sono molto meno numerosi rispetto a "Durarara!!", cosa che da un lato rende più agevole ricomporre in modo coerente i segreti e i misteri presentati all'inizio, ma dall'altro presuppone una storia meno complessa e perciò d'importanza minore.
La trama, ad ogni modo, può essere considerata come uno dei pregi di questo anime: infatti, se è vero che la lentezza iniziale è diventata spesso sinonimo di sbadigli, l'intreccio narrativo è semplice e ben curato, e piacerà a chi ama quel genere di misteri dotati sì di una certa articolazione, ma non così eccessiva da far venire il mal di testa.
Non mi sono piaciuti moltissimo, invece, i personaggi, troppo sciocchi e comunque privi del carisma necessario per un titolo che si propone di descrivere le gesta di Re. Qualcuno ovviamente si salva, lo stesso Shiro nei suoi diversi gradi di consapevolezza non è poi così male; ma mi aspettavo decisamente di più.
Una nota speciale merita l'apparato grafico, decisamente buono; peccato per l'inspiegabile filtro blu che copre tutto, rendendo meno evidente la gran cura usata per i disegni. In relazione alla colonna sonora, invece, vi consiglio la sigla di chiusura, davvero molto bella.
In definitiva, "[K] anime project" si dimostra un buon anime, anche se non riesce a soddisfare le grandi aspettative che la sua uscita aveva suscitato quattro anni fa. Resta comunque un prodotto godibile e che ha il merito di non lasciare troppi punti buchi nella narrazione e di mantenere una certa coerenza narrativa; ragion per cui credo che almeno una valutazione moderatamente positiva possa essersela meritata.
"[K] anime project" non è un anime di grande successo, ma, grazie al grande lavoro sul piano tecnico, riesce a strappare più follower di quanto ci si aspetti.
La breve storia è ambientata in un Giappone moderno dove vengono usati strani poteri, precisamente da sette schiere con a capo un Re per ognuna di esse. Il protagonista è un giovane ragazzo, Isana Yashiro, che viene accusato di un omicidio che lui stesso non riconosce. Verrà ricercato da molti che vorranno la sua testa, e durante l'inseguimento non mancheranno scontri e colpi di scena.
L'anime colpisce subito lo spettatore che non può far altro che ammirare il grande comparto tecnico ideato: grafica mozzafiato e sonoro altrettanto bello. Un po' meno la storia, troppo semplice, scontata e non con una vera conclusione; i personaggi non sono tutti utili nel corso degli eventi, alcuni non hanno uno scopo ben preciso, a differenza di altri che dovrebbero essere l'evento principale e invece sono oscurati o mostrati poche volte.
In conclusione, l'anime non dovrebbe raggiungere la sufficienza, ma, grazie al comparto tecnico, ovvero grafica e sonoro, si eleva di un punto strappando così una sufficienza: un vero peccato, perché ispira molto questo anime, ma secondo me non sono riusciti a dargli quel che mancava per elevarlo a una più degna posizione.
La breve storia è ambientata in un Giappone moderno dove vengono usati strani poteri, precisamente da sette schiere con a capo un Re per ognuna di esse. Il protagonista è un giovane ragazzo, Isana Yashiro, che viene accusato di un omicidio che lui stesso non riconosce. Verrà ricercato da molti che vorranno la sua testa, e durante l'inseguimento non mancheranno scontri e colpi di scena.
L'anime colpisce subito lo spettatore che non può far altro che ammirare il grande comparto tecnico ideato: grafica mozzafiato e sonoro altrettanto bello. Un po' meno la storia, troppo semplice, scontata e non con una vera conclusione; i personaggi non sono tutti utili nel corso degli eventi, alcuni non hanno uno scopo ben preciso, a differenza di altri che dovrebbero essere l'evento principale e invece sono oscurati o mostrati poche volte.
In conclusione, l'anime non dovrebbe raggiungere la sufficienza, ma, grazie al comparto tecnico, ovvero grafica e sonoro, si eleva di un punto strappando così una sufficienza: un vero peccato, perché ispira molto questo anime, ma secondo me non sono riusciti a dargli quel che mancava per elevarlo a una più degna posizione.
"[K] anime project" è un anime della stagione autunnale 2012, composto da tredici episodi di durata canonica.
La storia è ambientata nel futuro, in un mondo governato da sette re, esseri umani che hanno sviluppato poteri soprannaturali di potenza incredibile.
Yashiro Izana è uno studente pacifico e tranquillo che non creerebbe problemi a nessuno, ma un giorno la sua vita viene sconvolta da un video che lo vede compiere un omicidio a sangue freddo, e la sfortuna vuole che la vittima fosse un membro del famigerato clan rosso. Nonostante il ragazzo non abbia alcun ricordo dell'accaduto e si dichiari innocente, gli altri membri del club sono alla sua ricerca per farsi giustizia. Mentre è impegnato nella fuga, Shiro incontra Kuroh Yatogami, vassallo del defunto settimo re, anch'esso venuto inspiegabilmente per ucciderlo. Per una serie di coincidenze i due si ritrovano a fuggire insieme e stringono amicizia, Shiro verrà a conoscenza del suo passato, e ovviamente il re rosso, spinto dal desiderio di vendetta non lascerà da parte la sua ricerca.
La trama è in realtà piuttosto complessa, e sin dal primo episodio vengono presentati una miriade di personaggi. Il principale difetto di questa serie, motivo per cui la mia valutazione si ferma a un 8, è il fatto che la trama parte troppo, troppo lenta. Le prime sei/sette puntate vengono utilizzate principalmente per presentare i vari personaggi, per spiegare i rapporti che intercorrono fra loro e fra le varie fazioni e per dare un'idea dei loro poteri e delle loro facoltà. Una presentazione necessaria affinché la storia scorra fluida, tuttavia la narrazione ne risente in maniera eccessiva.
Per il resto "[K] anime project" non presenta sostanziali difetti, anzi tutt'altro. I personaggi, nonostante il numero, sono ottimamente caratterizzati; la trama, quando parte, è veloce, dinamica e ricca di colpi di scena.
Tecnicamente rasenta la perfezione. Ottimo design dei personaggi, spettacolari le ambientazioni che presentano degli scenari vari e con un elevatissimo grado di dettaglio. Le animazioni sono fluide, i combattimenti sono resi al meglio, veloci, energici e conditi da effetti speciali di ottima fattura. Graficamente una vera gioia per gli occhi, e sotto questo aspetto penso si sia raggiunto quasi il massimo risultato possibile. Anche il comparto sonoro si difende bene, proponendo delle ottime OST, delle buone sigle e un doppiaggio adeguato.
In conclusione, "[K] anime project" è un'ottima serie su tutti i fronti, basta avere la pazienza di sorbirsi i primi episodi introduttivi. Il finale non conclude nulla, ma è già stato prodotto un film, e una seconda stagione è prevista per l'autunno 2015. Consigliata la visione.
La storia è ambientata nel futuro, in un mondo governato da sette re, esseri umani che hanno sviluppato poteri soprannaturali di potenza incredibile.
Yashiro Izana è uno studente pacifico e tranquillo che non creerebbe problemi a nessuno, ma un giorno la sua vita viene sconvolta da un video che lo vede compiere un omicidio a sangue freddo, e la sfortuna vuole che la vittima fosse un membro del famigerato clan rosso. Nonostante il ragazzo non abbia alcun ricordo dell'accaduto e si dichiari innocente, gli altri membri del club sono alla sua ricerca per farsi giustizia. Mentre è impegnato nella fuga, Shiro incontra Kuroh Yatogami, vassallo del defunto settimo re, anch'esso venuto inspiegabilmente per ucciderlo. Per una serie di coincidenze i due si ritrovano a fuggire insieme e stringono amicizia, Shiro verrà a conoscenza del suo passato, e ovviamente il re rosso, spinto dal desiderio di vendetta non lascerà da parte la sua ricerca.
La trama è in realtà piuttosto complessa, e sin dal primo episodio vengono presentati una miriade di personaggi. Il principale difetto di questa serie, motivo per cui la mia valutazione si ferma a un 8, è il fatto che la trama parte troppo, troppo lenta. Le prime sei/sette puntate vengono utilizzate principalmente per presentare i vari personaggi, per spiegare i rapporti che intercorrono fra loro e fra le varie fazioni e per dare un'idea dei loro poteri e delle loro facoltà. Una presentazione necessaria affinché la storia scorra fluida, tuttavia la narrazione ne risente in maniera eccessiva.
Per il resto "[K] anime project" non presenta sostanziali difetti, anzi tutt'altro. I personaggi, nonostante il numero, sono ottimamente caratterizzati; la trama, quando parte, è veloce, dinamica e ricca di colpi di scena.
Tecnicamente rasenta la perfezione. Ottimo design dei personaggi, spettacolari le ambientazioni che presentano degli scenari vari e con un elevatissimo grado di dettaglio. Le animazioni sono fluide, i combattimenti sono resi al meglio, veloci, energici e conditi da effetti speciali di ottima fattura. Graficamente una vera gioia per gli occhi, e sotto questo aspetto penso si sia raggiunto quasi il massimo risultato possibile. Anche il comparto sonoro si difende bene, proponendo delle ottime OST, delle buone sigle e un doppiaggio adeguato.
In conclusione, "[K] anime project" è un'ottima serie su tutti i fronti, basta avere la pazienza di sorbirsi i primi episodi introduttivi. Il finale non conclude nulla, ma è già stato prodotto un film, e una seconda stagione è prevista per l'autunno 2015. Consigliata la visione.
"[K] anime project" è un anime del 2012 che, a mio avviso, cerca di prendere gli elementi positivi di anime già usciti, senza però creare quell'effetto "scopiazzamento" che tanto infastidisce. Di fatto alcune idee, soprattutto per quanto riguarda la realizzazione di vari personaggi, non sembrano nuove, ma ciò non costituisce affatto un punto debole, anzi...
Tutto inizia in maniera confusa, nel bel mezzo della vicenda, prendendo di sorpresa lo stesso protagonista, Yashiro Isana, che, di fatto, si ritrova immischiato in vicende stranissime, come guerre tra bande e misteriosi poteri soprannaturali. Una cosa è certa: è ricercato per aver ucciso Tatara Totsuka, membro del clan rosso. Ora però si trova a dover fare i conti con un Re, nome che indica il capo di una delle sette fazioni in cui è divisa la città. I Re dovrebbero possedere poteri molto potenti e sembra strano che un ragazzino come Isana sia riuscito a creare tutto questo scompiglio. Strano, certo, ma i guai non lo risparmieranno e, da studente spensierato qual era prima, si ritrova improvvisamente al centro di un conflitto che, a sua insaputa, interessa le maggiori organizzazioni della città, tra cui, peraltro, la banda del Re Rosso, Mikoto Suou, e quella de Re Blu, Reiji Munakata (eterni rivali). In aggiunta anche il "cane del Re senza colore" si fa sotto, pretendendo vendetta per la morte del suo padrone. Kurou Yatogami, questo è il suo nome, sembra intenzionato a sbarazzarsi di Isana, ma qualcosa lo porterà a fidarsi di quest'ultimo, diventando così un suo prezioso alleato.
Ma, detto tra noi, Yashiro Isana sarà davvero innocente? La sua stessa presenza appare come un mistero. Non lascia tracce e sembra quasi che la sua esistenza sia effimera come un soffio di vento, una brezza leggera che, però, può subito diventare maestosa, sconvolgendo così il mondo sottostante. Lo sguardo del ragazzo sembra del tutto innocente, ma qualcosa non torna... qualcosa di importante. Confusione, dubbio, incertezza incominceranno ad attanagliare la mente del povero studente che, pian piano, troverà risposte sul suo passato che, nonostante tutti gli sforzi, non riesce a ricordare. Amnesia? Chi è in realtà Yashiro Isana? Il mistero verrà risolto soltanto alla fine, ma per raggiungere tale risultato, i nostri eroi dovranno affrontare un mare di avversità.
L'anime in questione è molto particolare, perché proprio la molteplicità di elementi presenti al suo interno lo rende difficilmente inquadrabile. C'è del soprannaturale, ovvio, ma anche un pizzico di "tamarro", senza contare poi quel tocco drammatico che, di fatto, interessa tutta l'opera.
I personaggi stessi sono un mistero, in quanto vengono letteralmente lanciati nel vivo della storia, senza presentazione alcuna, pretendendo che l'osservatore incominci con le sue forze a scoprire le loro intenzioni e la loro stessa esistenza. Soltanto con il passare delle puntate si possono vedere molteplici flashback che consentono di aggiungere del materiale alla nostra ricerca. Così facendo i vari protagonisti sembrano avvolti nel mistero e, in maniera eccellente, catturano l'attenzione, senza riprendere i soliti cliché.
Anche la grafica è stupenda, davvero impressionante, con colori brillanti e luminosi, che si riflettono sulla moltitudine di grattacieli della città. L'opening e l'ending non sono niente male e anche la colonna sonora di base riesce a "gasare" al punto giusto, creando così i presupposti per gustare in maniera opportuna buoni combattimenti, che, tra l'altro, sono realizzati in maniera fantastica. Gli scontri sono a metà tra zuffe tra gang e battaglie di poteri sovrannaturali, un mix certamente emozionante.
Il doppiaggio è buono e, nel contesto, non ho riscontrato particolari errori.
Consigliato! Certamente "[K] anime project" è un anime che, a primo avviso, può destare sospetti, perché sembra un caos incredibile, ma non desistete e andate avanti. Solo così sarà possibile comprendere meglio tutta la vicenda e ricostruire il puzzle degli eventi. Il finale è stupendo e lascia letteralmente a bocca aperta, grazie anche a una rivelazione (che non vi dirò) capace di rovesciare completamente la situazione.
Molte cose sono rimaste in sospeso, certo, ma non per questo si può dire che l'esito della vicenda sia scadente, anzi, forse lascia aperti spiragli per un possibile sviluppo. Ci sono già voci di un possibile film e, chissà, forse anche quegli ultimi misteri verranno finalmente risolti.
Voto finale: 8
Tutto inizia in maniera confusa, nel bel mezzo della vicenda, prendendo di sorpresa lo stesso protagonista, Yashiro Isana, che, di fatto, si ritrova immischiato in vicende stranissime, come guerre tra bande e misteriosi poteri soprannaturali. Una cosa è certa: è ricercato per aver ucciso Tatara Totsuka, membro del clan rosso. Ora però si trova a dover fare i conti con un Re, nome che indica il capo di una delle sette fazioni in cui è divisa la città. I Re dovrebbero possedere poteri molto potenti e sembra strano che un ragazzino come Isana sia riuscito a creare tutto questo scompiglio. Strano, certo, ma i guai non lo risparmieranno e, da studente spensierato qual era prima, si ritrova improvvisamente al centro di un conflitto che, a sua insaputa, interessa le maggiori organizzazioni della città, tra cui, peraltro, la banda del Re Rosso, Mikoto Suou, e quella de Re Blu, Reiji Munakata (eterni rivali). In aggiunta anche il "cane del Re senza colore" si fa sotto, pretendendo vendetta per la morte del suo padrone. Kurou Yatogami, questo è il suo nome, sembra intenzionato a sbarazzarsi di Isana, ma qualcosa lo porterà a fidarsi di quest'ultimo, diventando così un suo prezioso alleato.
Ma, detto tra noi, Yashiro Isana sarà davvero innocente? La sua stessa presenza appare come un mistero. Non lascia tracce e sembra quasi che la sua esistenza sia effimera come un soffio di vento, una brezza leggera che, però, può subito diventare maestosa, sconvolgendo così il mondo sottostante. Lo sguardo del ragazzo sembra del tutto innocente, ma qualcosa non torna... qualcosa di importante. Confusione, dubbio, incertezza incominceranno ad attanagliare la mente del povero studente che, pian piano, troverà risposte sul suo passato che, nonostante tutti gli sforzi, non riesce a ricordare. Amnesia? Chi è in realtà Yashiro Isana? Il mistero verrà risolto soltanto alla fine, ma per raggiungere tale risultato, i nostri eroi dovranno affrontare un mare di avversità.
L'anime in questione è molto particolare, perché proprio la molteplicità di elementi presenti al suo interno lo rende difficilmente inquadrabile. C'è del soprannaturale, ovvio, ma anche un pizzico di "tamarro", senza contare poi quel tocco drammatico che, di fatto, interessa tutta l'opera.
I personaggi stessi sono un mistero, in quanto vengono letteralmente lanciati nel vivo della storia, senza presentazione alcuna, pretendendo che l'osservatore incominci con le sue forze a scoprire le loro intenzioni e la loro stessa esistenza. Soltanto con il passare delle puntate si possono vedere molteplici flashback che consentono di aggiungere del materiale alla nostra ricerca. Così facendo i vari protagonisti sembrano avvolti nel mistero e, in maniera eccellente, catturano l'attenzione, senza riprendere i soliti cliché.
Anche la grafica è stupenda, davvero impressionante, con colori brillanti e luminosi, che si riflettono sulla moltitudine di grattacieli della città. L'opening e l'ending non sono niente male e anche la colonna sonora di base riesce a "gasare" al punto giusto, creando così i presupposti per gustare in maniera opportuna buoni combattimenti, che, tra l'altro, sono realizzati in maniera fantastica. Gli scontri sono a metà tra zuffe tra gang e battaglie di poteri sovrannaturali, un mix certamente emozionante.
Il doppiaggio è buono e, nel contesto, non ho riscontrato particolari errori.
Consigliato! Certamente "[K] anime project" è un anime che, a primo avviso, può destare sospetti, perché sembra un caos incredibile, ma non desistete e andate avanti. Solo così sarà possibile comprendere meglio tutta la vicenda e ricostruire il puzzle degli eventi. Il finale è stupendo e lascia letteralmente a bocca aperta, grazie anche a una rivelazione (che non vi dirò) capace di rovesciare completamente la situazione.
Molte cose sono rimaste in sospeso, certo, ma non per questo si può dire che l'esito della vicenda sia scadente, anzi, forse lascia aperti spiragli per un possibile sviluppo. Ci sono già voci di un possibile film e, chissà, forse anche quegli ultimi misteri verranno finalmente risolti.
Voto finale: 8
Isana Yashiro, un ragazzo apparentemente tranquillo e inoffensivo, viene tirato in mezzo ad una sorta di guerra tra fazioni dominanti, ognuna della quale al servizio di un uomo (un "re") dai poteri assolutamente fuori dal comune. Yashiro verrà accusato di aver ucciso un membro di una di queste fazioni ma lui è all'oscuro di tutto; difficile comprovare la propria innocenza quando un filmato riesce a palesare la tua colpevolezza, costui si troverà dunque costretto a scappare sia dalla fazione dei "blu" che da quella dei "rossi" nello strenuo tentativo di comprendere come si siano svolti i fatti. La storia si rivelerà abbastanza ingarbugliata in certi passaggi ma è capace di catturare lo spettatore e di portarci ad una conclusione degna di questa bella storia.
K anime Project è un'opera che ha risvegliato in me emozioni e aspettative incredibilmente diverse a seconda della fase narrativa che stavo affrontando, per fare un esempio che chiarisca questa mia affermazione potrei parlare dell'inizio, il primo episodio della serie. Non credo, o comunque non ricordo, un anime che mi abbia fatto un'impressione tanto positiva al suo primissimo capitolo. Il primo episodio, solitamente, non offre grandi spunti narrativi, serve per presentare i personaggi e la situazione e spesso, per cominciare ad ingranare come si deve, dobbiamo aspettare molto più di un episodio, a volte si arriva a metà serie o addirittura si va anche oltre. Non è il caso di K Anime Project, non è il caso di questo episodio di apertura che ci getta subito nel vivo dell'azione e presenta personaggi con una connotazione incredibilmente carismatica. E' un inizio abbastanza caotico ma è difficile non restare abbagliati dalla bellezza grafica, dalla qualità delle animazioni e da una regia che andrà a stupirci in molteplici occasioni.
Quanto appena scritto e tutte le mie certezze vengono letteralmente a crollare con i tre episodi immediatamente successivi dove si cambia completamente registro e si passa a climi da commediola, frivoli e decisamente fuori luogo, personalmente indigesti. A questo punto non sapevo più cosa pensare ero rimasto in qualche modo shockato dall'enorme contrasto tra l'ottima apertura e l'immediato proseguo che non esiterei a definire "osceno" e completamente inadeguato al tipo di storia che sembrava profilarsi. Fortunatamente si rivelerà una breve fase transitoria superata la quale si tornerà ad atmosfere decisamente più consone.
I protagonisti, come accennavo precedentemente, hanno una forte caratterizzazione, nonostante l'esiguo numero di episodi. Ce ne sono un paio che si lasciano troppo spesso andare a scenette risibili e fuori luogo e sarebbe stato più opportuno sviscerare più approfonditamente tantissimi personaggi di contorno, sarebbe servito più tempo ma, chi lo sa? Magari in una seconda serie.
Fortunatamente l'anime non ha un finale aperto ma lascia tranquillamente spazio ad un possibile proseguo della storia, sia a livello di "indizi" sia per via del fatto che mancano all'appello personaggi "importanti" che vengono solamente menzionati.
Decisamente degna di nota la soundtrack con brani che non passano certo inascoltati ed enfatizzano parecchio determinate situazioni.
Quando cominciai a seguirla non mi aspettavo un'opera di questo spessore mentre ora che ne ho completato la visione mi chiedo le ragioni di una critica generale a dir poco tiepida a riguardo.
K anime Project è un'opera che ha risvegliato in me emozioni e aspettative incredibilmente diverse a seconda della fase narrativa che stavo affrontando, per fare un esempio che chiarisca questa mia affermazione potrei parlare dell'inizio, il primo episodio della serie. Non credo, o comunque non ricordo, un anime che mi abbia fatto un'impressione tanto positiva al suo primissimo capitolo. Il primo episodio, solitamente, non offre grandi spunti narrativi, serve per presentare i personaggi e la situazione e spesso, per cominciare ad ingranare come si deve, dobbiamo aspettare molto più di un episodio, a volte si arriva a metà serie o addirittura si va anche oltre. Non è il caso di K Anime Project, non è il caso di questo episodio di apertura che ci getta subito nel vivo dell'azione e presenta personaggi con una connotazione incredibilmente carismatica. E' un inizio abbastanza caotico ma è difficile non restare abbagliati dalla bellezza grafica, dalla qualità delle animazioni e da una regia che andrà a stupirci in molteplici occasioni.
Quanto appena scritto e tutte le mie certezze vengono letteralmente a crollare con i tre episodi immediatamente successivi dove si cambia completamente registro e si passa a climi da commediola, frivoli e decisamente fuori luogo, personalmente indigesti. A questo punto non sapevo più cosa pensare ero rimasto in qualche modo shockato dall'enorme contrasto tra l'ottima apertura e l'immediato proseguo che non esiterei a definire "osceno" e completamente inadeguato al tipo di storia che sembrava profilarsi. Fortunatamente si rivelerà una breve fase transitoria superata la quale si tornerà ad atmosfere decisamente più consone.
I protagonisti, come accennavo precedentemente, hanno una forte caratterizzazione, nonostante l'esiguo numero di episodi. Ce ne sono un paio che si lasciano troppo spesso andare a scenette risibili e fuori luogo e sarebbe stato più opportuno sviscerare più approfonditamente tantissimi personaggi di contorno, sarebbe servito più tempo ma, chi lo sa? Magari in una seconda serie.
Fortunatamente l'anime non ha un finale aperto ma lascia tranquillamente spazio ad un possibile proseguo della storia, sia a livello di "indizi" sia per via del fatto che mancano all'appello personaggi "importanti" che vengono solamente menzionati.
Decisamente degna di nota la soundtrack con brani che non passano certo inascoltati ed enfatizzano parecchio determinate situazioni.
Quando cominciai a seguirla non mi aspettavo un'opera di questo spessore mentre ora che ne ho completato la visione mi chiedo le ragioni di una critica generale a dir poco tiepida a riguardo.
K Anime Project è una serie del 2012 composta da 13 episodi di cui è stata già annunciata una seconda stagione oltre ad un lungometraggio.
In un Giappone moderno ma differente da quello che conosciamo sono presenti sette Re, ognuno dotato di poteri particolari e capaci di influenzare con le loro scelte persino il governo della nazione. I Re sono organizzati in clan e un giorno uno dei membri dell'HOMRA, capitanata dal Re Rosso, viene ucciso dal presunto Re senza colore. Sospettato dell'omicidio diventa così Isana Yashiro, un ragazzo normalissimo con però una incredibile somiglianza col killer; inseguito dall'HOMRA così come dal gruppo del Re blu, Isana Yashiro dovrà cercare di sfuggire alla cattura mentre tenta di dipanare il mistero e provare la sua innocenza.
Se c'è un aspetto di "K" che salta subito all'occhio è l'incredibile comparto tecnico, forse uno dei migliori mai visti, con animazioni fluide e uso della CGI impressionante, tanto da creare ambientazioni e fondali veramente ottimi. Il charter design è di alto livello anche se il suo meglio lo da più sui personaggi secondari che sui protagonisti, riuscendo a caratterizzarli bene già ad una prima occhiata. Per l'audio siamo su buoni livelli, con tracce orecchiabili e sempre al punto giusto. Il cast di doppiatori poi è di alto livello e basta sentirli poco per capire la profondità che riescono infondere ai personaggi.
Per quanto riguarda la trama, K risulta all'inizio un concentrato di misteri con poche rivelazioni almeno fino a metà serie, dove mano a mano la nebbia si dirada e abbiamo una visione più chiara della situazione. Purtroppo come succede spesso al giorno d'oggi, il numero ridotto di episodi non consente di chiudere tutte le questioni lasciate aperte, tanto che mancano alcune informazioni di base importanti che si spera vengano chiarite nella serie futura. A questo non contribuisce inoltre una certa lentezza riscontrata in alcuni episodi. D'altro canto i combattimenti sono buoni, così come i colpi di scena non possono certo lasciare lo spettatore annoiato; il finale si presenta ottimo, riuscendo a concludere magistralmente le vicende pur se in tempi limitati.
In definitiva comunque un ottimo prodotto e ne è sicuramente consigliata la visione; non ci resta che sperare che la futura serie risolva alcuni problemi e copra qualche buco permettendoci così di godere appieno di questo anime dalle fantastiche animazioni.
In un Giappone moderno ma differente da quello che conosciamo sono presenti sette Re, ognuno dotato di poteri particolari e capaci di influenzare con le loro scelte persino il governo della nazione. I Re sono organizzati in clan e un giorno uno dei membri dell'HOMRA, capitanata dal Re Rosso, viene ucciso dal presunto Re senza colore. Sospettato dell'omicidio diventa così Isana Yashiro, un ragazzo normalissimo con però una incredibile somiglianza col killer; inseguito dall'HOMRA così come dal gruppo del Re blu, Isana Yashiro dovrà cercare di sfuggire alla cattura mentre tenta di dipanare il mistero e provare la sua innocenza.
Se c'è un aspetto di "K" che salta subito all'occhio è l'incredibile comparto tecnico, forse uno dei migliori mai visti, con animazioni fluide e uso della CGI impressionante, tanto da creare ambientazioni e fondali veramente ottimi. Il charter design è di alto livello anche se il suo meglio lo da più sui personaggi secondari che sui protagonisti, riuscendo a caratterizzarli bene già ad una prima occhiata. Per l'audio siamo su buoni livelli, con tracce orecchiabili e sempre al punto giusto. Il cast di doppiatori poi è di alto livello e basta sentirli poco per capire la profondità che riescono infondere ai personaggi.
Per quanto riguarda la trama, K risulta all'inizio un concentrato di misteri con poche rivelazioni almeno fino a metà serie, dove mano a mano la nebbia si dirada e abbiamo una visione più chiara della situazione. Purtroppo come succede spesso al giorno d'oggi, il numero ridotto di episodi non consente di chiudere tutte le questioni lasciate aperte, tanto che mancano alcune informazioni di base importanti che si spera vengano chiarite nella serie futura. A questo non contribuisce inoltre una certa lentezza riscontrata in alcuni episodi. D'altro canto i combattimenti sono buoni, così come i colpi di scena non possono certo lasciare lo spettatore annoiato; il finale si presenta ottimo, riuscendo a concludere magistralmente le vicende pur se in tempi limitati.
In definitiva comunque un ottimo prodotto e ne è sicuramente consigliata la visione; non ci resta che sperare che la futura serie risolva alcuni problemi e copra qualche buco permettendoci così di godere appieno di questo anime dalle fantastiche animazioni.
"[K] Anime project" è un'anime di 13 episodi del 2012 e, secondo me, una serie stupenda che merita assolutamente di essere guardata.
Trama <b>(Contiene spoiler!)</b>: in un Giappone più moderno rispetto a quello di oggi, ci sono sette Re che sono ad un grado di importanza ancora più elevato di quello del primo ministro e che governano il paese. Ogni re ha un suo gruppo di persone che lo segue e ogni re ha dei poteri diversi. Il terzo re, il re rosso, cioè Suoh Mikoto, ha fondato l'HOMRA e chi ne entra a far parte riceve dei doni particolari. Recentemente, un membro di quest'organizzazione, Totsuka, viene ucciso e Isana Yashiro, soprannominato Shiro, viene incolpato dell'assassinio a causa di un video e verrà perseguitato, oltre che dall'HOMRA, anche dalla SCEPTER4, cioè i blu, capitanati da Munakata Reisi (anche se non ho ben capito cosa c'entrino i blu in tutto questo, ma vabbè). Tuttavia, Shiro è innocente e verrà aiutato a dimostrare che lui non ha fatto niente da Neko, un gatto capace di creare delle illusioni, e da Kuroh, il vassallo del deceduto settimo re.
All'inizio questa serie non mi ha appassionata molto, perché ero più interessata agli scontri tra l'HOMRA e la SCEPTER4, che alle avventure dei tre protagonisti, ma poi quest'anime mi ha davvero colpito, anche grazie alla continua evoluzione dei personaggi principali.
La storia è molto intrigante, i personaggi hanno dei caratteri ben definiti e sono legati da un profondo legame, sia d'amicizia che d'odio.
La grafica è molto bella e le inquadrature sono spettacolari, aggiungendo valore ai combattimenti, tuttavia perde punti nel colore, poiché tutto l'anime è basato sul blu e dopo un po' infastidisce gli occhi.
L'opening e l'ending sono molto belle, anche se nella prima hanno utilizzato alcune scene della serie, ma per il resto sono molto piacevoli.
Il finale mi ha spiazzato, un po' me l'aspettavo, ma ho pianto lo stesso come una fontana e mi è dispiaciuto moltissimo.
Anche se ci sarà una seconda serie, la prima offre lo stesso un finale, lasciando però un po' si suspance.
Il motivo per cui voto 8, e non di più, è che, a causa dei pochi flashback, la serie non spiega la storia di molti personaggi e lascia scoperti alcuni punti, ma nel complesso è una bella serie.
Trama <b>(Contiene spoiler!)</b>: in un Giappone più moderno rispetto a quello di oggi, ci sono sette Re che sono ad un grado di importanza ancora più elevato di quello del primo ministro e che governano il paese. Ogni re ha un suo gruppo di persone che lo segue e ogni re ha dei poteri diversi. Il terzo re, il re rosso, cioè Suoh Mikoto, ha fondato l'HOMRA e chi ne entra a far parte riceve dei doni particolari. Recentemente, un membro di quest'organizzazione, Totsuka, viene ucciso e Isana Yashiro, soprannominato Shiro, viene incolpato dell'assassinio a causa di un video e verrà perseguitato, oltre che dall'HOMRA, anche dalla SCEPTER4, cioè i blu, capitanati da Munakata Reisi (anche se non ho ben capito cosa c'entrino i blu in tutto questo, ma vabbè). Tuttavia, Shiro è innocente e verrà aiutato a dimostrare che lui non ha fatto niente da Neko, un gatto capace di creare delle illusioni, e da Kuroh, il vassallo del deceduto settimo re.
All'inizio questa serie non mi ha appassionata molto, perché ero più interessata agli scontri tra l'HOMRA e la SCEPTER4, che alle avventure dei tre protagonisti, ma poi quest'anime mi ha davvero colpito, anche grazie alla continua evoluzione dei personaggi principali.
La storia è molto intrigante, i personaggi hanno dei caratteri ben definiti e sono legati da un profondo legame, sia d'amicizia che d'odio.
La grafica è molto bella e le inquadrature sono spettacolari, aggiungendo valore ai combattimenti, tuttavia perde punti nel colore, poiché tutto l'anime è basato sul blu e dopo un po' infastidisce gli occhi.
L'opening e l'ending sono molto belle, anche se nella prima hanno utilizzato alcune scene della serie, ma per il resto sono molto piacevoli.
Il finale mi ha spiazzato, un po' me l'aspettavo, ma ho pianto lo stesso come una fontana e mi è dispiaciuto moltissimo.
Anche se ci sarà una seconda serie, la prima offre lo stesso un finale, lasciando però un po' si suspance.
Il motivo per cui voto 8, e non di più, è che, a causa dei pochi flashback, la serie non spiega la storia di molti personaggi e lascia scoperti alcuni punti, ma nel complesso è una bella serie.
"K anime project" è stata davvero una bella sorpresa, già dal primo trailer mi aveva sorpreso positivamente e esaltato con le sue animazioni incredibili e i suoi alti livelli grafici, quando poi ho visto il primo episodio ho capito di trovarmi davanti a un prodotto dalle grandi potenzialità.
K si svolge in un Giappone contemporaneo pieno di splendidi palazzi che riflettono il cielo primaverile e colmo di persone che passeggiano per le strade; il protagonista, Shiro, è uno studente che involontariamente si ritrova invischiato in un caso di omicidio che con lui non ha nulla a che vedere e improvvisamente si ritrova braccato da uno spadaccino esperto che vuole giustiziarlo. La realtà di K però è ben diversa: 7 re al di sopra della legge e con poteri spaventosi comandano 7 clan in contrasto tra loro e, suo malgrado, Shiro si ritroverà con due alleati inaspettati in fuga da due re: il re rosso e il re blu.
"Project k" è un anime di 13 episodi con una trama ampia e ricca di colpi di scena, forse il suo difetto maggiore è questo: 13 episodi non sono abbastanza per fornire ogni spiegazione necessaria e per giunta qualche episodio è sfruttato piuttosto scarsamente. Nonostante questo, l'anime risulta più che godibile, la storia è originale, piacevole e intricata, i colpi di scena non mancano e il finale chiude l'anime con stile in una spirale di eventi commoventi. Musiche eccellenti e aspetto grafico tecnico senza precedenti. Da guardare.
K si svolge in un Giappone contemporaneo pieno di splendidi palazzi che riflettono il cielo primaverile e colmo di persone che passeggiano per le strade; il protagonista, Shiro, è uno studente che involontariamente si ritrova invischiato in un caso di omicidio che con lui non ha nulla a che vedere e improvvisamente si ritrova braccato da uno spadaccino esperto che vuole giustiziarlo. La realtà di K però è ben diversa: 7 re al di sopra della legge e con poteri spaventosi comandano 7 clan in contrasto tra loro e, suo malgrado, Shiro si ritroverà con due alleati inaspettati in fuga da due re: il re rosso e il re blu.
"Project k" è un anime di 13 episodi con una trama ampia e ricca di colpi di scena, forse il suo difetto maggiore è questo: 13 episodi non sono abbastanza per fornire ogni spiegazione necessaria e per giunta qualche episodio è sfruttato piuttosto scarsamente. Nonostante questo, l'anime risulta più che godibile, la storia è originale, piacevole e intricata, i colpi di scena non mancano e il finale chiude l'anime con stile in una spirale di eventi commoventi. Musiche eccellenti e aspetto grafico tecnico senza precedenti. Da guardare.
Posso considerare "[k] anime project" come uno dei migliori anime che abbia mai visto. Per essere solo una prima serie in vista di sviluppi futuri, "k" ha saputo creare un'atmosfera unica, sapendo bilanciare una trama originale ed affascinante con una realizzazione tecnica assolutamente impeccabile, si vede l'enorme cura in ogni ambito della realizzazione.
Premetto che non ho visto alcun trailer e mi approcciai a quest'opera con scetticismo, le uniche informazioni riguardanti "k" le trovai qui e in altre pagine dedicate alla stagione autunnale 2012, tuttavia, mai scelta casuale fu più azzeccata; quest'opera mi coinvolse subito e mi conquistò in tutta la sua magnificenza, tanto da maturare la convinzione che "[k] anime project" è stato il migliore anime della stagione autunnale 2012, superando anche "Psycho Pass".
Trama: a causa di alcuni esperimenti condotti dal ricercatore Adolf K. Weismann a Dresda durante la seconda guerra mondiale (inizialmente testati sui topi, e a seguito delle pressioni di un ufficiale giapponese, anche sugli esseri umani), alcuni individui hanno sviluppato una serie di poteri sovrannaturali. Questi individui hanno assunto il titolo di sette Re e sono a capo di clan che governano la città di Shizume, inoltre dispongono della capacità di radunare a sé altri individui dotati del potenziale per essere membri dei clan. I clan detengono un potere tale da influenzare lo stesso governo ufficiale. Come conseguenza del misterioso omicidio di un membro del clan rosso HOMRA (apparentemente una banda di delinquenti), si scatena una faida contro il clan blu Scepter 4 (clan adibito a forza dell'ordine). Tramite un video apparso in rete in cui si scopre il volto dell'assassino. La vita dello studente Yashiro Izana viene irrimediabilmente sconvolta poiché il suo aspetto risulta estremamente simile a quello del killer, nonostante lo stesso Yashiro non abbia alcuna memoria dell'accaduto, anzi, spesso la sua stessa esistenza all'interno della città e dell'istituto è messa in dubbio dalla mancanza di documenti identificativi (ad esempio il pass per accedere al liceo) e da vuoti di memoria da parte dei suoi stessi compagni. Inizia così l'avventura, Yashiro farà conoscenza di Neko (una "strain", ossia la sua gatta domestica capace di assumere forme antropomorfe e dotata di poteri simili a quelli dei Re senza averli ricevuti da questi ultimi) e dell'amicizia inconfessabile con Kuroh Yatogami. Dal mio punto di vista non potevo chiedere di meglio.
Grafica: un tripudio per la vista. Una qualità grafica che fa impallidire molte altre serie contemporanee. Splendide ambientazioni, arricchite con sapienti giochi di luce, animazioni fluide e frenetiche che esaltano i combattimenti donando quel non plus ultra che meritano. Character design perfetto ed appropriato allo stile dell'opera. Iperdettaglio ovunque. Encomiabile.
Sonoro: altro punto d'eccellenza di quest'anime è il comparto sonoro. Le musiche sono una delizia per l'udito, dall'opening/ending fino alla vasta gamma di OST. Hip hop e R&B la fanno da padrone, mi hanno fatto ricordare i tempi d'oro di "Samurai Champloo" e le loro atmosfere tanto surreali quanto coinvolgenti. Encomio anche per il doppiaggio, i personaggi sono resi alla perfezione.
Personaggi: se inizialmente i protagonisti (Yashiro, Kuroh e Neko) non sembrano brillare per spessore, col passare degli episodi ogni rimostranza su di loro decade, mostrando un'ottima caratterizzazione, quest'ultima valorizzata dai vari retroscena e dalla loro evoluzione durante l'arco narrativo. In "k" il concetto di "personaggio secondario" va un po' strettino in quanto tutti i personaggi hanno un loro ruolo, un peso non indifferente e questo non fa che rendere onore al grande impegno profuso in tutta l'opera.
Sceneggiatura: sembrerebbe che la maggior parte delle opinioni critiche su "k" riguardi la scelta del ritmo narrativo, inizialmente lento, con una sferzata improvvisa che accelera bruscamente gli eventi. È vero, il ritmo non è costante e subisce una variazione improvvisa e a mio avviso non è un difetto, ma un'evoluzione naturale. I primi episodi offrono allo spettatore una panoramica dell'universo dell'anime offrendo una serie di spiegazioni di base sul "balance of power" e sull'elemento che rompe la presunta tregua tra gli HOMRA e gli Scepter 4, poi una volta che tutto risulta un po' più chiaro, il ritmo si fa più frenetico, l'azione s'intensifica, i vari dubbi vengono dipanati anche grazie alle informazioni forti tramite flashback sul passato. Dal canto mio, sono riuscito a comprendere ogni cosa senza rilevare buchi nella trama o trascuratezze, ma per chi ne avesse bisogno, esiste un'ottima wiki che approfondisce ciò che potrebbe risultare più difficile da comprendere.
Finale: nonostante "k" sia una prima serie, il finale risulta esplicativo e completo, senza buchi nella trama e lasciando comunque il sentore di un "to be continued". Non mancano le scene commoventi e riflessive. Un ottimo trampolino di lancio per serie future.
In sintesi: consiglio "[k] anime project" a chiunque volesse un prodotto d'assoluta qualità nonostante richieda un minimo di attenzione per poter essere goduto appieno. "K" è perfetto sotto ogni punto di vista, scevro da ogni lacuna e con altissimo grado di coinvolgimento, un riferimento per ogni produzione futura. Dieci e lode.
Premetto che non ho visto alcun trailer e mi approcciai a quest'opera con scetticismo, le uniche informazioni riguardanti "k" le trovai qui e in altre pagine dedicate alla stagione autunnale 2012, tuttavia, mai scelta casuale fu più azzeccata; quest'opera mi coinvolse subito e mi conquistò in tutta la sua magnificenza, tanto da maturare la convinzione che "[k] anime project" è stato il migliore anime della stagione autunnale 2012, superando anche "Psycho Pass".
Trama: a causa di alcuni esperimenti condotti dal ricercatore Adolf K. Weismann a Dresda durante la seconda guerra mondiale (inizialmente testati sui topi, e a seguito delle pressioni di un ufficiale giapponese, anche sugli esseri umani), alcuni individui hanno sviluppato una serie di poteri sovrannaturali. Questi individui hanno assunto il titolo di sette Re e sono a capo di clan che governano la città di Shizume, inoltre dispongono della capacità di radunare a sé altri individui dotati del potenziale per essere membri dei clan. I clan detengono un potere tale da influenzare lo stesso governo ufficiale. Come conseguenza del misterioso omicidio di un membro del clan rosso HOMRA (apparentemente una banda di delinquenti), si scatena una faida contro il clan blu Scepter 4 (clan adibito a forza dell'ordine). Tramite un video apparso in rete in cui si scopre il volto dell'assassino. La vita dello studente Yashiro Izana viene irrimediabilmente sconvolta poiché il suo aspetto risulta estremamente simile a quello del killer, nonostante lo stesso Yashiro non abbia alcuna memoria dell'accaduto, anzi, spesso la sua stessa esistenza all'interno della città e dell'istituto è messa in dubbio dalla mancanza di documenti identificativi (ad esempio il pass per accedere al liceo) e da vuoti di memoria da parte dei suoi stessi compagni. Inizia così l'avventura, Yashiro farà conoscenza di Neko (una "strain", ossia la sua gatta domestica capace di assumere forme antropomorfe e dotata di poteri simili a quelli dei Re senza averli ricevuti da questi ultimi) e dell'amicizia inconfessabile con Kuroh Yatogami. Dal mio punto di vista non potevo chiedere di meglio.
Grafica: un tripudio per la vista. Una qualità grafica che fa impallidire molte altre serie contemporanee. Splendide ambientazioni, arricchite con sapienti giochi di luce, animazioni fluide e frenetiche che esaltano i combattimenti donando quel non plus ultra che meritano. Character design perfetto ed appropriato allo stile dell'opera. Iperdettaglio ovunque. Encomiabile.
Sonoro: altro punto d'eccellenza di quest'anime è il comparto sonoro. Le musiche sono una delizia per l'udito, dall'opening/ending fino alla vasta gamma di OST. Hip hop e R&B la fanno da padrone, mi hanno fatto ricordare i tempi d'oro di "Samurai Champloo" e le loro atmosfere tanto surreali quanto coinvolgenti. Encomio anche per il doppiaggio, i personaggi sono resi alla perfezione.
Personaggi: se inizialmente i protagonisti (Yashiro, Kuroh e Neko) non sembrano brillare per spessore, col passare degli episodi ogni rimostranza su di loro decade, mostrando un'ottima caratterizzazione, quest'ultima valorizzata dai vari retroscena e dalla loro evoluzione durante l'arco narrativo. In "k" il concetto di "personaggio secondario" va un po' strettino in quanto tutti i personaggi hanno un loro ruolo, un peso non indifferente e questo non fa che rendere onore al grande impegno profuso in tutta l'opera.
Sceneggiatura: sembrerebbe che la maggior parte delle opinioni critiche su "k" riguardi la scelta del ritmo narrativo, inizialmente lento, con una sferzata improvvisa che accelera bruscamente gli eventi. È vero, il ritmo non è costante e subisce una variazione improvvisa e a mio avviso non è un difetto, ma un'evoluzione naturale. I primi episodi offrono allo spettatore una panoramica dell'universo dell'anime offrendo una serie di spiegazioni di base sul "balance of power" e sull'elemento che rompe la presunta tregua tra gli HOMRA e gli Scepter 4, poi una volta che tutto risulta un po' più chiaro, il ritmo si fa più frenetico, l'azione s'intensifica, i vari dubbi vengono dipanati anche grazie alle informazioni forti tramite flashback sul passato. Dal canto mio, sono riuscito a comprendere ogni cosa senza rilevare buchi nella trama o trascuratezze, ma per chi ne avesse bisogno, esiste un'ottima wiki che approfondisce ciò che potrebbe risultare più difficile da comprendere.
Finale: nonostante "k" sia una prima serie, il finale risulta esplicativo e completo, senza buchi nella trama e lasciando comunque il sentore di un "to be continued". Non mancano le scene commoventi e riflessive. Un ottimo trampolino di lancio per serie future.
In sintesi: consiglio "[k] anime project" a chiunque volesse un prodotto d'assoluta qualità nonostante richieda un minimo di attenzione per poter essere goduto appieno. "K" è perfetto sotto ogni punto di vista, scevro da ogni lacuna e con altissimo grado di coinvolgimento, un riferimento per ogni produzione futura. Dieci e lode.
Vista la valanga di recensioni negative fatte riguardo questo anime, mi ero decisa a non guardarlo, nonostante mi ispirasse sia per la trama che per la grafica. Alla fine, sotto consiglio di un'amica che ne è appassionata, ho deciso di guardare "K Anime Project", e non me ne sono affatto pentita.
Shiro, il protagonista, è un innocente liceale che si trova coinvolto nelle vicende dei sette Re, ovvero coloro che hanno poteri speciali e detengono il vero controllo del Giappone. Il ragazzo è creduto essere l'assassino di uno dei membri dell'Homra, il clan del Re Rosso, e per questo in molti vogliono la sua morte. Aiutato da Neko, una ragazza-gatto comparsa dal nulla, e da Kuroh, il vassallo del defunto Re Incolore Miwa Ichigen, Shiro cerca di scoprire la verità nascosta dietro la faccenda, cercando intanto di non farsi catturare.
I primi episodi sono piuttosto confusionari; vengono mostrati tantissimi personaggi e non si capisce molto cosa stia succedendo. Nonostante questo, è un peccato interrompere la visione perché, siamo sinceri, quanti anime/manga risultano chiari fin dall'inizio? Molto pochi a mio parere, ed il bello è proprio quello. La non chiarezza riesce a creare la suspense che ti spinge a voler continuare per poter scoprire ogni segreto riguardante la trama.
A farmi infatuare, oltre alla storia intricata, sono state fin da subito le fantastiche musiche che accompagnano ogni puntata e la grafica a dir poco eccezionale. Ogni dettaglio è rifinito con cura, ricordo una scena nell'episodio 9 in cui si vede l'elica di un elicottero e sembra una fotografia piuttosto che un disegno.
I personaggi poi, sebbene non particolarmente originali per carattere o design - basti guardare Neko, che caratterialmente è la copia di Shiro di Deadman Wonderland -, sono ben tratteggiati, e mostrano backgruond interessanti.
Purtroppo, in soli 13 episodi, non tutte le cose vengono approfondite come dovrebbero essere. Sulla questione dei poteri non ci si dilunga troppo, e nemmeno le vicende passate vengono mostrate con chiarezza se non tramite brevi flashback. La consolazione per i fan è che ben presto uscirà una nuova serie, che metterà luce sul destino dei vari clan e personaggi, e si spera anche sui due re la cui identità non viene svelata, ovvero il Quinto ed il Sesto. E per chi ancora non è soddisfatto esiste più di un manga e varie short-stories ispirate all'anime, in cui si parla del passato.
l'unico difetto di "[K] anime project" è proprio la sua brevità, e per questo non mi sento di dargli il 10 che il mio cuore desidererebbe. Troppe cose lasciate in sospeso, insomma, ma non per questo ne sconsiglio la visione, anzi.
Qui si parla di un anime in grado di lasciare col fiato sospeso per tutti e 13 gli episodi, di emozionare come poche serie uscite di recente. Da guardare anche solo per bearsi della magnifica regia. Insomma, un anime da non perdere.
Shiro, il protagonista, è un innocente liceale che si trova coinvolto nelle vicende dei sette Re, ovvero coloro che hanno poteri speciali e detengono il vero controllo del Giappone. Il ragazzo è creduto essere l'assassino di uno dei membri dell'Homra, il clan del Re Rosso, e per questo in molti vogliono la sua morte. Aiutato da Neko, una ragazza-gatto comparsa dal nulla, e da Kuroh, il vassallo del defunto Re Incolore Miwa Ichigen, Shiro cerca di scoprire la verità nascosta dietro la faccenda, cercando intanto di non farsi catturare.
I primi episodi sono piuttosto confusionari; vengono mostrati tantissimi personaggi e non si capisce molto cosa stia succedendo. Nonostante questo, è un peccato interrompere la visione perché, siamo sinceri, quanti anime/manga risultano chiari fin dall'inizio? Molto pochi a mio parere, ed il bello è proprio quello. La non chiarezza riesce a creare la suspense che ti spinge a voler continuare per poter scoprire ogni segreto riguardante la trama.
A farmi infatuare, oltre alla storia intricata, sono state fin da subito le fantastiche musiche che accompagnano ogni puntata e la grafica a dir poco eccezionale. Ogni dettaglio è rifinito con cura, ricordo una scena nell'episodio 9 in cui si vede l'elica di un elicottero e sembra una fotografia piuttosto che un disegno.
I personaggi poi, sebbene non particolarmente originali per carattere o design - basti guardare Neko, che caratterialmente è la copia di Shiro di Deadman Wonderland -, sono ben tratteggiati, e mostrano backgruond interessanti.
Purtroppo, in soli 13 episodi, non tutte le cose vengono approfondite come dovrebbero essere. Sulla questione dei poteri non ci si dilunga troppo, e nemmeno le vicende passate vengono mostrate con chiarezza se non tramite brevi flashback. La consolazione per i fan è che ben presto uscirà una nuova serie, che metterà luce sul destino dei vari clan e personaggi, e si spera anche sui due re la cui identità non viene svelata, ovvero il Quinto ed il Sesto. E per chi ancora non è soddisfatto esiste più di un manga e varie short-stories ispirate all'anime, in cui si parla del passato.
l'unico difetto di "[K] anime project" è proprio la sua brevità, e per questo non mi sento di dargli il 10 che il mio cuore desidererebbe. Troppe cose lasciate in sospeso, insomma, ma non per questo ne sconsiglio la visione, anzi.
Qui si parla di un anime in grado di lasciare col fiato sospeso per tutti e 13 gli episodi, di emozionare come poche serie uscite di recente. Da guardare anche solo per bearsi della magnifica regia. Insomma, un anime da non perdere.
Premesse strampalate per una trama che sarebbe stata ottima per un fantasy o qualche anime ad ambientazione storica. La scelta di ambientare il tutto ai giorni nostri o comunque in un leggero prossimo futuro alternativo stride un pò, a mio modo di vedere. Non discuto la scelta di fare un anime sui poteri psichici, ma alcuni elementi come le enormi spade sospese in aria sono un tantino fuori contesto. La trama presenta alcuni colpi di scena che risvegliano un po' l'interesse e fanno risollevare la palpebra, ma questi non sono sufficienti a risollevare le sorti di questo anime. Ciò che stride più di tutto è il come, mentre gli utenti designati di questi poteri psichici, telecinetici, pirocinetici, ecc., se le suonano di santa ragione, il mondo attorno a loro scorre nel limbo e nella spensieratezza, come se fosse la normalità vedere strade frantumarsi e gente saltare sopra ai palazzi armati di spada.
Le fazioni di questo strano mondo, se le danno nell'assoluta spensieratezza e quasi mai ci scappa il morto (probabilmente le katane sono solo elementi scenici). Anche la scelta di ambientare parte della trama in una scuola è quantomeno banale (visto che non lo fa mai nessun autore) e anche la scelta di distruggere e devastare nello scontro finale la stessa scuola è probabilmente un inespresso desiderio degli autori di mettere a ferro e fuoco il sistema scolastico (probabilmente questa scelta è stata dettata da un attento piano di marketing). Il chara design è nella media delle moderne produzioni, purtroppo tra i coprotagonisti ci hanno infilato dentro la bambolina vestita di scuro, monosillabica, col cappellino inutile sulle quattordici, ottima solo per farci cosplayer! Ottima invece la scelta coraggiosa nel finale (di cui non vi parlo) che, salvo ripensamenti nella seconda serie, è una delle poche scelte coraggiose dell'anime, purtroppo però arrivate a tempo scaduto.
Le fazioni di questo strano mondo, se le danno nell'assoluta spensieratezza e quasi mai ci scappa il morto (probabilmente le katane sono solo elementi scenici). Anche la scelta di ambientare parte della trama in una scuola è quantomeno banale (visto che non lo fa mai nessun autore) e anche la scelta di distruggere e devastare nello scontro finale la stessa scuola è probabilmente un inespresso desiderio degli autori di mettere a ferro e fuoco il sistema scolastico (probabilmente questa scelta è stata dettata da un attento piano di marketing). Il chara design è nella media delle moderne produzioni, purtroppo tra i coprotagonisti ci hanno infilato dentro la bambolina vestita di scuro, monosillabica, col cappellino inutile sulle quattordici, ottima solo per farci cosplayer! Ottima invece la scelta coraggiosa nel finale (di cui non vi parlo) che, salvo ripensamenti nella seconda serie, è una delle poche scelte coraggiose dell'anime, purtroppo però arrivate a tempo scaduto.
Anime che ha incuriosito gran parte del pubblico prima della sua uscita, grazie a delle particolarissime e dettagliatissime animazioni, di cosa tratta alla fine? Io lo inserirei nel filone azione-fantascientifico, per certi aspetti ricorda tremendamente "Durarara!!", per altri "No.6". Il primo in quanto si assiste a una guerra tra clan in una metropoli futuristica e all'avanguardia somigliante invece alla città del secondo. I capi di questi clan, detti "Re", sono a controllo degli elementi della natura e nascondono in realtà un pesante segreto, che è la condizione per i loro poteri.
Detto questo, in questi primi tredici episodi non si arriva a capire molte tra le questioni più importanti, come il motivo per cui i Re lottano tra loro o il ruolo di alcuni personaggi, soprattutto del misterioso settimo re, il "re invisibile". Non è una coincidenza che subito dopo il termine di questa stagione sia stata infatti annunciata una seconda serie: se fosse finita così, un'insufficienza non gliel'avrebbe tolta nessuno. Ma chi sono i protagonisti di questa storia? Abbiamo Isana Yashiro, l'ingenuo ragazzotto inguaribile ottimista non consapevole del proprio ruolo; Kuroh, una sorta di ronin (anche i colori dei capelli sono correlati ai nomi, bianchi l'uno e neri l'altro); i due Re principali, Suoh Mikoto a capo di Homura e dominante l'elemento del fuoco, e Reishi Munakata a capo dell'associazione di sicurezza nazionale Scepter 4. Tra gli altri, la simpatica Neko, dotata di un potere tutto suo, e i nemici-amici Yata Misaki e Saruhiko Fushimi.
Come anticipato, l'anime ha una grafica che mescola tradizionale a digitale, molto ben curata, con un particolare tono di blu sempre presente e che dona un'atmosfera ancora più fantascientifica. La storia è abbastanza ben bilanciata per ciò che tratta (e ci mancherebbe, visto già il numero enorme di questioni che lascia in sospeso!), i personaggi sono tutti dei bellocci o delle donne piuttosto avvenenti, e non è assente qualche scena di fanservice, digeribile perché sporadico. La colonna sonora, a parte la sigla iniziale Kings, è abbastanza noiosa: di fatto farete fatica a distinguere le tracce da un episodio all'altro.
Nel complesso, sono riuscita a finirlo anche grazie alle ottime animazioni, che mi hanno reso molto più piacevole la visione. Consigliato a chi abbia apprezzato "Durarara!!", o agli amanti della fantascienza unita ad un tocco di mistero. Per quanto mi riguarda, aspetto di vederne il seguito per confermare un eventuale giudizio maggiormente positivo.
Detto questo, in questi primi tredici episodi non si arriva a capire molte tra le questioni più importanti, come il motivo per cui i Re lottano tra loro o il ruolo di alcuni personaggi, soprattutto del misterioso settimo re, il "re invisibile". Non è una coincidenza che subito dopo il termine di questa stagione sia stata infatti annunciata una seconda serie: se fosse finita così, un'insufficienza non gliel'avrebbe tolta nessuno. Ma chi sono i protagonisti di questa storia? Abbiamo Isana Yashiro, l'ingenuo ragazzotto inguaribile ottimista non consapevole del proprio ruolo; Kuroh, una sorta di ronin (anche i colori dei capelli sono correlati ai nomi, bianchi l'uno e neri l'altro); i due Re principali, Suoh Mikoto a capo di Homura e dominante l'elemento del fuoco, e Reishi Munakata a capo dell'associazione di sicurezza nazionale Scepter 4. Tra gli altri, la simpatica Neko, dotata di un potere tutto suo, e i nemici-amici Yata Misaki e Saruhiko Fushimi.
Come anticipato, l'anime ha una grafica che mescola tradizionale a digitale, molto ben curata, con un particolare tono di blu sempre presente e che dona un'atmosfera ancora più fantascientifica. La storia è abbastanza ben bilanciata per ciò che tratta (e ci mancherebbe, visto già il numero enorme di questioni che lascia in sospeso!), i personaggi sono tutti dei bellocci o delle donne piuttosto avvenenti, e non è assente qualche scena di fanservice, digeribile perché sporadico. La colonna sonora, a parte la sigla iniziale Kings, è abbastanza noiosa: di fatto farete fatica a distinguere le tracce da un episodio all'altro.
Nel complesso, sono riuscita a finirlo anche grazie alle ottime animazioni, che mi hanno reso molto più piacevole la visione. Consigliato a chi abbia apprezzato "Durarara!!", o agli amanti della fantascienza unita ad un tocco di mistero. Per quanto mi riguarda, aspetto di vederne il seguito per confermare un eventuale giudizio maggiormente positivo.
Prima ancora della messa in onda, "[K]" aveva già fatto parlare di sé grazie ai vari trailer in cui venivano mostrati combattimenti (apparentemente) epici, personaggi (apparentemente) fighi e carismatici, trama (apparentemente) intrigante, chara accattivante, bellissime animazioni e colonna sonora da brividi. Nella mia carriera di fruitrice di anime, ho imparato un paio di cose, tra queste spicca un principio in particolare: "Mai farsi abbindolare dai trailer, specie se molto, troppo criptici". Nel caso specifico di "[K]", questa lezione mi è tornata utile, difatti mi è servita per tenere a freno l'entusiasmo per l'avvento di questa serie.
Per descrivere la trama in due parole, basta dire che "[K]" si svolge in un futuro ultramoderno dominato dalla presenza di sette Re, ognuno dei quali corrispondente ad un colore. Il protagonista (?), Yashiro Isana, si ritrova senza nemmeno sapere perché, in mezzo a questa guerra tra fazioni legate ai rispettivi sovrani, combattuta a colpi di poteri psichici; lui che non sa nemmeno dove ha la testa, sembra essere il fulcro di tutto questo putiferio. Accusato di un omicidio di cui è totalmente inconsapevole, tutti lo vogliono e tutti lo cercano, ma Yashiro Isana è un assassino o solo un cretino qualunque? Yatogami Kuro, inizialmente ha il compito di uccidere Shiro, ma molto velocemente cambia idea e preferisce credere alla seconda ipotesi (sì, quella del cretino qualunque) e inizia con lui un viaggio alla ricerca della sua vera identità e del suo passato nascosto.
Anche se ho detto che ho, sin da subito, volontariamente smorzato l'entusiasmo per questa serie, non significa che non riponessi un minimo di speranza che dietro a tanta bellezza esteriore potesse esserci pure della sostanza, anche per smentire la facile equazione "anime colmo di bishounen=inutile e pessima roba per fangirls". "[K]" non conferma e non smentisce del tutto questa prospettiva, difatti ritengo che con delle migliorie (molte in effetti), questa serie avrebbe potuto dimostrare come la presenza di "figaccioni" non sia sempre ed esclusivamente fine a se stessa. L'anime presenta una trama interessante, una storia ricchissima di personaggi e potenzialità, ma il tutto si lascia andare alla lentezza, alla confusione e ai salti temporali indiscriminati. E' solo dal settimo episodio in poi che comincia a capirsi qualcosa, ma in una serie di tredici episodi tutto ciò è abbastanza frustrante; per arrivare fin qui abbiamo dovuto tener duro di fronte alla confusione, alle frasi non dette e a personaggi di cui non capisci l'utilità, e scusatemi ma non è poco! Così, a poco a poco inizia a svelarsi qualche mistero, ma la trama continua a rimanere fumosa, lenta, con dei flashback inseriti molto male, che si risolleva solo negli episodi finali. La conclusione dell'anime non dissipa tutti i dubbi e i misteri, la storia si risolve con un finale inaspettato ma comunque aperto, difatti, è già in programmazione una seconda stagione.
La serie presenta alcuni personaggi molto interessanti (ironicamente non si tratta nemmeno dei veri e propri protagonisti se con questo appellativo intendiamo designare Yatogami, Shiro e Neko), con un background accattivante ma decisamente poco sviluppato. Le relazioni tra i personaggi sono esplicate poco e male, prendiamo ad esempio il rapporto tra Yata e Fushimi: girovagando per il web, ho letto un'intervista agli sceneggiatori che svelava interessanti retroscena sui due, tutte cose che però nell'anime vengono appena accennate. Così, una caratterizzazione potenzialmente intrigante finisce per diventare vittima della superficialità con cui viene esplicata, lasciandoci dei personaggi sui quali è possibile solo fare supposizioni, sempre che se ne abbia la voglia.
Il fanservice è un po'invasivo, sia per quanto riguarda le ragazze con seno e sedere fin troppo in mostra, sia per quello che concerne i ragazzi continuamente in pose e atteggiamenti da fighi, basti pensare alle lotte tra il Re rosso e il Re blu, che più che usare poteri psichici e simili, si colpiscono a colpi di sguardo che seduce e dice: "Io sono più figo di te!".
Tecnicamente parlando, con "[K]" è stato fatto un lavoro egregio; la grafica è bellissima se non vi dispiace quel filtro bluastro, la regia è ottima, il chara decisamente affascinante, le musiche sono adatte all'atmosfera (anche se il tema portante è un po' martellante), le animazioni fluidissime e la computer graphic non è fastidiosamente invasiva. Ciliegina sulla torta, un cast stellare di doppiatori che riesce ad imprimere ai personaggi la personalità che la storia da sola non riesce ad esprimere e a questo proposito, è impossibile non notare le splendide perfomances di Mamoru Miyano e Jun Fukuyama, rispettivamente doppiatori di Fushimi e Yata, casualmente (o forse no), due dei personaggi che ritengo meglio riusciti.
"[K]" è un anime dalle grandi potenzialità, che sfortunatamente si è perso nel fumo, nella confusione, nella voglia di strafare con un mix di psicologia, mistero e combattimenti: da tutto ciò è uscito fuori un miscuglio dal sapore indefinito, che non rende la serie consigliabile ad occhi chiusi, memorabile o piacevole da seguire per tutto il tempo della sua durata.
Il mio voto è un sei stiracchiatissimo, il comparto tecnico è meritevole e le idee di fondo buone, qualche personaggio è molto interessante, quindi mi sento di promuoverlo almeno con la sufficienza (quantomeno non ho avuto l'istinto di prendere a sberle i protagonisti), allo stesso tempo però, proprio perché tutto questo potenziale è stato buttato alle ortiche, il mio sei può anche essere idealmente considerato un quattro, per punizione.
Per descrivere la trama in due parole, basta dire che "[K]" si svolge in un futuro ultramoderno dominato dalla presenza di sette Re, ognuno dei quali corrispondente ad un colore. Il protagonista (?), Yashiro Isana, si ritrova senza nemmeno sapere perché, in mezzo a questa guerra tra fazioni legate ai rispettivi sovrani, combattuta a colpi di poteri psichici; lui che non sa nemmeno dove ha la testa, sembra essere il fulcro di tutto questo putiferio. Accusato di un omicidio di cui è totalmente inconsapevole, tutti lo vogliono e tutti lo cercano, ma Yashiro Isana è un assassino o solo un cretino qualunque? Yatogami Kuro, inizialmente ha il compito di uccidere Shiro, ma molto velocemente cambia idea e preferisce credere alla seconda ipotesi (sì, quella del cretino qualunque) e inizia con lui un viaggio alla ricerca della sua vera identità e del suo passato nascosto.
Anche se ho detto che ho, sin da subito, volontariamente smorzato l'entusiasmo per questa serie, non significa che non riponessi un minimo di speranza che dietro a tanta bellezza esteriore potesse esserci pure della sostanza, anche per smentire la facile equazione "anime colmo di bishounen=inutile e pessima roba per fangirls". "[K]" non conferma e non smentisce del tutto questa prospettiva, difatti ritengo che con delle migliorie (molte in effetti), questa serie avrebbe potuto dimostrare come la presenza di "figaccioni" non sia sempre ed esclusivamente fine a se stessa. L'anime presenta una trama interessante, una storia ricchissima di personaggi e potenzialità, ma il tutto si lascia andare alla lentezza, alla confusione e ai salti temporali indiscriminati. E' solo dal settimo episodio in poi che comincia a capirsi qualcosa, ma in una serie di tredici episodi tutto ciò è abbastanza frustrante; per arrivare fin qui abbiamo dovuto tener duro di fronte alla confusione, alle frasi non dette e a personaggi di cui non capisci l'utilità, e scusatemi ma non è poco! Così, a poco a poco inizia a svelarsi qualche mistero, ma la trama continua a rimanere fumosa, lenta, con dei flashback inseriti molto male, che si risolleva solo negli episodi finali. La conclusione dell'anime non dissipa tutti i dubbi e i misteri, la storia si risolve con un finale inaspettato ma comunque aperto, difatti, è già in programmazione una seconda stagione.
La serie presenta alcuni personaggi molto interessanti (ironicamente non si tratta nemmeno dei veri e propri protagonisti se con questo appellativo intendiamo designare Yatogami, Shiro e Neko), con un background accattivante ma decisamente poco sviluppato. Le relazioni tra i personaggi sono esplicate poco e male, prendiamo ad esempio il rapporto tra Yata e Fushimi: girovagando per il web, ho letto un'intervista agli sceneggiatori che svelava interessanti retroscena sui due, tutte cose che però nell'anime vengono appena accennate. Così, una caratterizzazione potenzialmente intrigante finisce per diventare vittima della superficialità con cui viene esplicata, lasciandoci dei personaggi sui quali è possibile solo fare supposizioni, sempre che se ne abbia la voglia.
Il fanservice è un po'invasivo, sia per quanto riguarda le ragazze con seno e sedere fin troppo in mostra, sia per quello che concerne i ragazzi continuamente in pose e atteggiamenti da fighi, basti pensare alle lotte tra il Re rosso e il Re blu, che più che usare poteri psichici e simili, si colpiscono a colpi di sguardo che seduce e dice: "Io sono più figo di te!".
Tecnicamente parlando, con "[K]" è stato fatto un lavoro egregio; la grafica è bellissima se non vi dispiace quel filtro bluastro, la regia è ottima, il chara decisamente affascinante, le musiche sono adatte all'atmosfera (anche se il tema portante è un po' martellante), le animazioni fluidissime e la computer graphic non è fastidiosamente invasiva. Ciliegina sulla torta, un cast stellare di doppiatori che riesce ad imprimere ai personaggi la personalità che la storia da sola non riesce ad esprimere e a questo proposito, è impossibile non notare le splendide perfomances di Mamoru Miyano e Jun Fukuyama, rispettivamente doppiatori di Fushimi e Yata, casualmente (o forse no), due dei personaggi che ritengo meglio riusciti.
"[K]" è un anime dalle grandi potenzialità, che sfortunatamente si è perso nel fumo, nella confusione, nella voglia di strafare con un mix di psicologia, mistero e combattimenti: da tutto ciò è uscito fuori un miscuglio dal sapore indefinito, che non rende la serie consigliabile ad occhi chiusi, memorabile o piacevole da seguire per tutto il tempo della sua durata.
Il mio voto è un sei stiracchiatissimo, il comparto tecnico è meritevole e le idee di fondo buone, qualche personaggio è molto interessante, quindi mi sento di promuoverlo almeno con la sufficienza (quantomeno non ho avuto l'istinto di prendere a sberle i protagonisti), allo stesso tempo però, proprio perché tutto questo potenziale è stato buttato alle ortiche, il mio sei può anche essere idealmente considerato un quattro, per punizione.
Ed eccomi giunto a recensire uno degli anime forse più discussi degli ultimi mesi, con un cast d'eccezione e forti aspettative alle spalle, "K - Anime Project" ha per lo più deluso coloro che lo aspettavano con ansia, il che ha portato inevitabilmente a una lunga serie di voti negativi.
Tuttavia non sono dello stesso avviso. Seppur la trama possa apparire lenta e troppo restia ad ingranare, non si può non rimanere colpiti da fattori quali l'attenta scelta delle colonne sonore, la grafica eccellente e il celebre doppiaggio. Molti hanno smesso di visionarlo sin dalle prime puntate, forse attribuendogli di essere eccessivamente "contorto" nello sviluppo della vicenda, il che è assurdo dato che da metà dell'opera l'anime "esplode" nel vero senso del termine. Consiglio vivamente la visione a chiunque si consideri amante di quel fantastico mondo che è l'animazione giapponese. Un'opera simile non potrà far altro che strapparvi qualche lacrima, in quanto il messaggio che lascia trasparire è forte e difficilmente passa inosservato. Recentemente è stata annunciata la prossima realizzazione di una seconda serie, il che era doveroso a giudicare da come si è conclusa quest'ultima, anche se, a dirla tutta, i finali strappalacrime non mi danno affatto fastidio.
Concludendo, quest'anime meraviglioso meriterebbe un 8.5 o al massimo un 9 come voto. Tuttavia, per meglio compensare la valanga di voti e recensioni negative già viste in altri siti, gli do 10. Spesso si sottovaluta l'importanza che le recensioni hanno nel progredire e nell'affermarsi di un'opera: i più si affidano a quelle nell'attenta scelta di visionarne una, e mi pare assurdo che un "capolavoro" simile venga semplicemente scartato a priori perché alcuni si permettono di recensirlo senza averlo prima gustato nella sua interezza. Certi anime sono belli solo se visti fino alla fine, perché è in essa che tutto acquista un senso : "K - Anime Project" è uno di quelli.
Il messaggio è uno e uno soltanto: per i tuoi amici, per le persone a te care, faresti qualsiasi cosa, anche andare incontro alla morte. In sintesi uno dei migliori capolavori emergenti, a riprova che l'animazione non sta affatto andando in declino e che a volte è in grado di "sfornare" gradite sorprese.
Tuttavia non sono dello stesso avviso. Seppur la trama possa apparire lenta e troppo restia ad ingranare, non si può non rimanere colpiti da fattori quali l'attenta scelta delle colonne sonore, la grafica eccellente e il celebre doppiaggio. Molti hanno smesso di visionarlo sin dalle prime puntate, forse attribuendogli di essere eccessivamente "contorto" nello sviluppo della vicenda, il che è assurdo dato che da metà dell'opera l'anime "esplode" nel vero senso del termine. Consiglio vivamente la visione a chiunque si consideri amante di quel fantastico mondo che è l'animazione giapponese. Un'opera simile non potrà far altro che strapparvi qualche lacrima, in quanto il messaggio che lascia trasparire è forte e difficilmente passa inosservato. Recentemente è stata annunciata la prossima realizzazione di una seconda serie, il che era doveroso a giudicare da come si è conclusa quest'ultima, anche se, a dirla tutta, i finali strappalacrime non mi danno affatto fastidio.
Concludendo, quest'anime meraviglioso meriterebbe un 8.5 o al massimo un 9 come voto. Tuttavia, per meglio compensare la valanga di voti e recensioni negative già viste in altri siti, gli do 10. Spesso si sottovaluta l'importanza che le recensioni hanno nel progredire e nell'affermarsi di un'opera: i più si affidano a quelle nell'attenta scelta di visionarne una, e mi pare assurdo che un "capolavoro" simile venga semplicemente scartato a priori perché alcuni si permettono di recensirlo senza averlo prima gustato nella sua interezza. Certi anime sono belli solo se visti fino alla fine, perché è in essa che tutto acquista un senso : "K - Anime Project" è uno di quelli.
Il messaggio è uno e uno soltanto: per i tuoi amici, per le persone a te care, faresti qualsiasi cosa, anche andare incontro alla morte. In sintesi uno dei migliori capolavori emergenti, a riprova che l'animazione non sta affatto andando in declino e che a volte è in grado di "sfornare" gradite sorprese.
"[K] - anime project" è un anime della stagione autunnale 2012, un anime che poteva dare tanto ai tanti spettatori che l'hanno iniziato a seguire ma che ha dato veramente poco di quel che realmente valeva, perché sotto il mio punto di vista "K" poteva essere veramente uno dei migliori di questa stagione ormai passata.
Trama <b>[LIEVI SPOILER]</b>: in un Giappone molto sviluppato tecnologicamente (più di quanto il Giappone stesso sia adesso) dove vi sono sette re in continua lotta fra loro anche per il possesso di un territorio. La trama gira intorno all'omicidio di un membro del clan degli Homura (guidati dal terzo re, il re rosso Mikoto Souh) di cui viene incolpato un ragazzino, Yashiro Izana, dal viso innocente e sicuro di non saperne nulla. La colpa cade su di lui a causa di un video apparso in rete/onda in cui si vede un ragazzo uguale a Yashiro mentre uccide il membro degli Homura.
La serie mi ricorda "Durarara!!" in quanto ha molti aspetti che ci possono far risalire al meraviglioso anime/manga di Ryohgo Narita (anche Kusanagi Izumo è particolarmente simile a Shizou Heiwajima) ma non degna di essere paragonata alla serie qua citata. La serie inizia bene, bella trama, bei combattimenti, alcune scene veramente divertenti. La pecca della serie è solo una: non riuscire ad avere un'idea precisa di come riempire dodici episodi, se hai un recipiente di soli dodici episodi non puoi permetterti di sviluppare puntate in cui non succede un bel niente (per quanto anche al decimo episodio, a quattro episodi dalla fine non succede niente di particolare o importante), infatti solo il primo e il secondo episodio, a mio parere, hanno saputo trattenere lo spettatore allo spettacolo, essendo molto interessanti. Piano piano credo che di spettatori ne ha persi, e non pochi, sviluppando episodi che sollevano in noi dei dubbi (vabbè, direte voi, tutti gli anime ci lasciano dei dubbi nel corso della storia). I dubbi, devo dire, verranno svelati negli ultimi due episodi chiaramente senza far annoiare lo spettatore. A mio parere era impossibile chiarire tutti i dubbi lasciati nella trama solo negli ultimi due episodi, lasciando anche gli eventi finali e un bel finale narrativo. Su questo mi sono sbagliato e devo dire che la serie ci è riuscita proprio bene. Tra l'altro annovero anche il triste finale, ben fatto che lascia a noi un altro grosso dubbio: <b>
L'animazione e lo stile dei personaggi sono belli, l'opening è orecchiabile come musica e come video è davvero bella, l'ending di meno. Do un 7 scarso che vacilla tra il 6 e il 7 solo perché do fiducia nella seconda serie, ma il mio voto può cambiare. Consigliabile solo a chi ne ha già visti parecchi di questa stagione.
Trama <b>[LIEVI SPOILER]</b>: in un Giappone molto sviluppato tecnologicamente (più di quanto il Giappone stesso sia adesso) dove vi sono sette re in continua lotta fra loro anche per il possesso di un territorio. La trama gira intorno all'omicidio di un membro del clan degli Homura (guidati dal terzo re, il re rosso Mikoto Souh) di cui viene incolpato un ragazzino, Yashiro Izana, dal viso innocente e sicuro di non saperne nulla. La colpa cade su di lui a causa di un video apparso in rete/onda in cui si vede un ragazzo uguale a Yashiro mentre uccide il membro degli Homura.
La serie mi ricorda "Durarara!!" in quanto ha molti aspetti che ci possono far risalire al meraviglioso anime/manga di Ryohgo Narita (anche Kusanagi Izumo è particolarmente simile a Shizou Heiwajima) ma non degna di essere paragonata alla serie qua citata. La serie inizia bene, bella trama, bei combattimenti, alcune scene veramente divertenti. La pecca della serie è solo una: non riuscire ad avere un'idea precisa di come riempire dodici episodi, se hai un recipiente di soli dodici episodi non puoi permetterti di sviluppare puntate in cui non succede un bel niente (per quanto anche al decimo episodio, a quattro episodi dalla fine non succede niente di particolare o importante), infatti solo il primo e il secondo episodio, a mio parere, hanno saputo trattenere lo spettatore allo spettacolo, essendo molto interessanti. Piano piano credo che di spettatori ne ha persi, e non pochi, sviluppando episodi che sollevano in noi dei dubbi (vabbè, direte voi, tutti gli anime ci lasciano dei dubbi nel corso della storia). I dubbi, devo dire, verranno svelati negli ultimi due episodi chiaramente senza far annoiare lo spettatore. A mio parere era impossibile chiarire tutti i dubbi lasciati nella trama solo negli ultimi due episodi, lasciando anche gli eventi finali e un bel finale narrativo. Su questo mi sono sbagliato e devo dire che la serie ci è riuscita proprio bene. Tra l'altro annovero anche il triste finale, ben fatto che lascia a noi un altro grosso dubbio: <b>
Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)
</b> Ma il re d'argento, Weissman, non era immortale?! Io credo semplicemente che non è morto e che lo vedremo nella seconda serie. <b>[FINE SPOILER]</b> L'animazione e lo stile dei personaggi sono belli, l'opening è orecchiabile come musica e come video è davvero bella, l'ending di meno. Do un 7 scarso che vacilla tra il 6 e il 7 solo perché do fiducia nella seconda serie, ma il mio voto può cambiare. Consigliabile solo a chi ne ha già visti parecchi di questa stagione.
"K anime project" prima della sua serializzazione animata ha avuto la nomina di essere il successore del grande lavoro "Durarara!!". In fondo queste voci non erano proprio errate. In realtà occorreva dire che "K anime project" è la fotocopia dell'opera sopracitata. Assistiamo praticamente ad un copia e incolla non solo di tratti di storia e di elementi caratteristici di "Durarara!!" ma anche lo stesso chara presenterà delle somiglianze da non sottovalutare. Credo che questo anime sia la delusione maggiore della stagione autunnale 2012/2013. E' partito con grandissime aspettative visto il potenziale e il peso affibbiato da tutti. Peccato che il tutto sia stato trattato con confusione e lentezza.
La storia ci porta in un ipotetico Giappone in cui sette re si scontrano fra loro. Un ragazzo, Yashiro, viene braccato da due dei sette re perché è sospettato di aver commesso dei crimini che devono essere pagati con la morte. In questa continua ricerca dinnanzi al nostro protagonista si presenta un nuovo personaggio, Kuroh, che dopo alcuni fatti comincerà ad affiancare Yoshiro e cercherà, insieme alla gattina del protagonista, di scoprire la verità dietro questi ipotetici reati.
Diciamo che questa è la storia. Sottolineo il "diciamo" perché sarebbe il riassunto dei primi due episodi che dovrebbero creare il plot della storia. In realtà tutto è confuso. Ogni episodio sembra quasi scollegato con quello successivo e lo spettatore fa molta fatica a capire tutto. Inoltre la moltitudine di personaggi rende il tutto più difficile in quanto, spesso, non si ricordano i nomi. Fortunatamente i re in questione erano solo due (il rosso ed il blu) perché altrimenti la confusione sarebbe stata maggiore.
Quello che da maggiormente fastidio è la troppa somiglianza con "Durarara!!". Siamo in un mondo governato da "bande" o gruppi di gente contraddistinta da un colore, il protagonista è accusato di essere un re senza colore e c'è una sfida tra due bande. Praticamente, come si può ben intuire, questi elementi combaciano per entrambi gli anime. Ma sarebbero anche accettabili queste somiglianze, visto le piccole differenze che rendono il tutto diverso, se non fosse che anche il chara è preciso a quello di "Durarara!!". Yoshiro ricorda Masaomi, Izumo ricorda visivamente Shizuo ma, quest'ultimo, è più vicino caratterialmente a Mikoto. Con questi esempi potrei continuare per tutti i personaggi. L'unico elemento interessante si rivela Neko. Non tanto per il fan service delle prime puntate ma quanto perché ha un suo motivo in questa serie anche se, personalmente, sono stufo delle nekomata (Preferirei qualche coniglietta "Pyon").
A parte ciò tutta la storia è trattata con molta confusione. Sembra un minestrone in cui ad ogni episodio si aggiungono elementi nuovi. Ad un certo punto temevo che uscisse Super Mario da qualche tombino per quanto era diventato difficile seguire tutte le vicende narrate. Eppure, qui merita i complimenti, nelle ultime due o tre puntate tutto viene spiegato con perfezione e semplicità e seguendo una logica coerente con la storia. Se non fosse per queste ultime puntate avrei dato un 4 alla storia e non 6. Fatto sta che aver dovuto aspettare dieci episodi per cominciare a capire qualcosa è stato sbagliato. Lo spettatore è come se assistesse al nulla per tutto questo primo arco e, alla fine, comincia la vera storia che durerà solo tre puntate. Peccato, perché per come si evolvono alla fine tutte le vicende diventa molto interessante.
Tecnicamente eccelle in alcuni punti: La regia è ottima, anzi è la punta di diamante di questa serie. Anche le OST nonostante siano poche si rivelano carine e azzeccate, un po' meno le opening ed ending che non riescono a coinvolgere e ad essere orecchiabili. Il disegno è ottimo, i personaggi sono ben fatti e con linee decise. Il grande problema sta nel colore: Tutto è in tono di blu. Ma non un blu normale, ma cyan! Risulta davvero molto fastidioso agli occhi e si dovrà spesso bloccare la visualizzazione per riposare la vista (massimo due episodi di seguito altrimenti cominciano a lacrimare!). Credo che questo sia l'unico appunto che non permette alla serie di accedere al punto bonus per il livello grafico.
Sinceramente per come si è sviluppata alla fine la situazione un sequel credo che lo vedrei, ovviamente sperando in qualcosa di migliore e meno confusionario.
Nonostante la sufficienza direi che è sconsigliato perchè credo che sia meglio visualizzare "Durarara!!" che questa copia non riuscita bene!
La storia ci porta in un ipotetico Giappone in cui sette re si scontrano fra loro. Un ragazzo, Yashiro, viene braccato da due dei sette re perché è sospettato di aver commesso dei crimini che devono essere pagati con la morte. In questa continua ricerca dinnanzi al nostro protagonista si presenta un nuovo personaggio, Kuroh, che dopo alcuni fatti comincerà ad affiancare Yoshiro e cercherà, insieme alla gattina del protagonista, di scoprire la verità dietro questi ipotetici reati.
Diciamo che questa è la storia. Sottolineo il "diciamo" perché sarebbe il riassunto dei primi due episodi che dovrebbero creare il plot della storia. In realtà tutto è confuso. Ogni episodio sembra quasi scollegato con quello successivo e lo spettatore fa molta fatica a capire tutto. Inoltre la moltitudine di personaggi rende il tutto più difficile in quanto, spesso, non si ricordano i nomi. Fortunatamente i re in questione erano solo due (il rosso ed il blu) perché altrimenti la confusione sarebbe stata maggiore.
Quello che da maggiormente fastidio è la troppa somiglianza con "Durarara!!". Siamo in un mondo governato da "bande" o gruppi di gente contraddistinta da un colore, il protagonista è accusato di essere un re senza colore e c'è una sfida tra due bande. Praticamente, come si può ben intuire, questi elementi combaciano per entrambi gli anime. Ma sarebbero anche accettabili queste somiglianze, visto le piccole differenze che rendono il tutto diverso, se non fosse che anche il chara è preciso a quello di "Durarara!!". Yoshiro ricorda Masaomi, Izumo ricorda visivamente Shizuo ma, quest'ultimo, è più vicino caratterialmente a Mikoto. Con questi esempi potrei continuare per tutti i personaggi. L'unico elemento interessante si rivela Neko. Non tanto per il fan service delle prime puntate ma quanto perché ha un suo motivo in questa serie anche se, personalmente, sono stufo delle nekomata (Preferirei qualche coniglietta "Pyon").
A parte ciò tutta la storia è trattata con molta confusione. Sembra un minestrone in cui ad ogni episodio si aggiungono elementi nuovi. Ad un certo punto temevo che uscisse Super Mario da qualche tombino per quanto era diventato difficile seguire tutte le vicende narrate. Eppure, qui merita i complimenti, nelle ultime due o tre puntate tutto viene spiegato con perfezione e semplicità e seguendo una logica coerente con la storia. Se non fosse per queste ultime puntate avrei dato un 4 alla storia e non 6. Fatto sta che aver dovuto aspettare dieci episodi per cominciare a capire qualcosa è stato sbagliato. Lo spettatore è come se assistesse al nulla per tutto questo primo arco e, alla fine, comincia la vera storia che durerà solo tre puntate. Peccato, perché per come si evolvono alla fine tutte le vicende diventa molto interessante.
Tecnicamente eccelle in alcuni punti: La regia è ottima, anzi è la punta di diamante di questa serie. Anche le OST nonostante siano poche si rivelano carine e azzeccate, un po' meno le opening ed ending che non riescono a coinvolgere e ad essere orecchiabili. Il disegno è ottimo, i personaggi sono ben fatti e con linee decise. Il grande problema sta nel colore: Tutto è in tono di blu. Ma non un blu normale, ma cyan! Risulta davvero molto fastidioso agli occhi e si dovrà spesso bloccare la visualizzazione per riposare la vista (massimo due episodi di seguito altrimenti cominciano a lacrimare!). Credo che questo sia l'unico appunto che non permette alla serie di accedere al punto bonus per il livello grafico.
Sinceramente per come si è sviluppata alla fine la situazione un sequel credo che lo vedrei, ovviamente sperando in qualcosa di migliore e meno confusionario.
Nonostante la sufficienza direi che è sconsigliato perchè credo che sia meglio visualizzare "Durarara!!" che questa copia non riuscita bene!
All'inizio quando cominciai a vedere "K" pensai: ecco un anime graficamente bello, poteva dire tanto e invece è solo contorto. Invece fortunatamente ho continuato a seguirlo fino a ricredermi del tutto, nonostante l'argomento sia vasto e il numero di episodi pochi, la trama si sviluppa bene, forse avvolte un po lenta, ma senza mai lasciare lo spettatore annoiarsi. I personaggi a mio avviso sono molto azzeccati e ben caratterizzati, pochi sono i flashback sul loro passato, ma bastano a far si che i personaggi abbiano ancora più spessore, e in fondo credo che gli spazi lasciati vuoti sia intuibili da noi spettatori.
La storia dal settimo episodio decolla, fino ad un finale emozionante, gli scontri sono sempre spettacolari e dinamici, dal punto di vista grafico c'è da rimanere colpiti. E' già in sviluppo un sequel, per chi invece volesse sapere di più sul passato dei personaggi purtroppo dovrà reperire delle novel pubblicate solo in Giappone, speriamo i creatori facciano qualcosa anche per noi occidentali.
La storia dal settimo episodio decolla, fino ad un finale emozionante, gli scontri sono sempre spettacolari e dinamici, dal punto di vista grafico c'è da rimanere colpiti. E' già in sviluppo un sequel, per chi invece volesse sapere di più sul passato dei personaggi purtroppo dovrà reperire delle novel pubblicate solo in Giappone, speriamo i creatori facciano qualcosa anche per noi occidentali.
Io so che il mio voto non rispecchia questa mia frase di premessa, ma motiverò il tutto, ovvero: "K project" è un anime bellino, tecnicamente piacevole da guardare, e con una trama che aveva molto da offrire ma... Non ce l'ha fatta.
La trama è la sua bellezza e la sua rovina di fatto, la storia poggia su un ipotetico presente che vede una misteriosa scoperta magico-scientifica dei tempi della guerra mondiale (bombardamento di Dresda?) in cui vede la comparsa di Centri di Potere in persone chiamati Re. Questi re sono in grado di attrarre a se persone in grado di manifestare una forma di magia/potere sovrannaturale. La forma di attrazione è puramente mentale, è un'idea ad attrarre e far coesistere questi soggetti con il re che tendono a creare associazioni quali la Homra per il re rosso e la Scepter4 per il re Blu, o il gruppo di fedelissimi del re d'Oro. Di questi soggetti misteriosi ce ne sono ben 7 che si spartiscono il potere e la cui coesistenza mantiene un delicato equilibrio del potere. Tutto molto bello, un'intrigante spinta narrativa, che però in 13 puntate e con una partenza troppo lenta per una serie breve non riesce ad ingranare, fornisce troppi pochi dettagli e si dimentica di troppe spiegazioni.
Capisco che forse si voleva arrivare ad una seconda serie lasciando ombre narrative, ma qui è tutto oscuro e ci sono pochissime penombre e luci a cui appellarsi, la scoperta dell'immortale Weissman non è chiarito come sia passata dai topi alle persone, dei sette re ne presentano cinque, in modo molto approssimativo, con un sacco di sotto intrighi lasciati a se stessi, primo tra tutti il legame tra il re Rosso e quello Blu (che sono il 3 e 4 il lista discendente come potere). Troppi comprimari presentati come abissi psicologici da analizzare, dimenticati dopo un esordio pieno di se. Insomma troppa carne al fuoco, partendo dallo stesso protagonista, Isana Yashiro, lo smemorato attorno cui tutto ruota a causa di un "omicidio" e che comunque apporta pochissime risposte la sua ricerca e scoperta di memoria. Si concede troppo spazio a personaggi ridicoli e da puro fanservice quali la gatta magica, e ci si dimentica del co-protagonsita Kuro quando di fatto c'è da fare il rush finale per finire la serie. Insomma errori pesanti che affossano molto l'anime, che parte con delle aspettative andando a parare su tutt'altro, ma lasciando un pesante senso di insoddisfazione nello spettatore.
Il profilo tecnico è ottimo, altra cosa che irrita, fosse brutto da vedere almeno non ci si illude così tanto davanti ad una trama lacunosa, ma di fatto questo è un ottimo comparto grafico, animazioni ben organizzate, scelte cromatiche forti ma che non stonano per ambientazione e paesaggi e musiche davvero calzanti.
Insomma una delusione che probabilmente voleva così comprarsi l'attenzione per una possibile seconda serie, non so, il finale può perfettamente calzare come conclusivo, come un "si vedrà", di fatto ci sono talmente tanti punti in sospeso che tutto diventa possibile.
La sufficienza è rosicatissima, ma lo spunto iniziale non era davvero male e il comparto tecnico è ottimo.
La trama è la sua bellezza e la sua rovina di fatto, la storia poggia su un ipotetico presente che vede una misteriosa scoperta magico-scientifica dei tempi della guerra mondiale (bombardamento di Dresda?) in cui vede la comparsa di Centri di Potere in persone chiamati Re. Questi re sono in grado di attrarre a se persone in grado di manifestare una forma di magia/potere sovrannaturale. La forma di attrazione è puramente mentale, è un'idea ad attrarre e far coesistere questi soggetti con il re che tendono a creare associazioni quali la Homra per il re rosso e la Scepter4 per il re Blu, o il gruppo di fedelissimi del re d'Oro. Di questi soggetti misteriosi ce ne sono ben 7 che si spartiscono il potere e la cui coesistenza mantiene un delicato equilibrio del potere. Tutto molto bello, un'intrigante spinta narrativa, che però in 13 puntate e con una partenza troppo lenta per una serie breve non riesce ad ingranare, fornisce troppi pochi dettagli e si dimentica di troppe spiegazioni.
Capisco che forse si voleva arrivare ad una seconda serie lasciando ombre narrative, ma qui è tutto oscuro e ci sono pochissime penombre e luci a cui appellarsi, la scoperta dell'immortale Weissman non è chiarito come sia passata dai topi alle persone, dei sette re ne presentano cinque, in modo molto approssimativo, con un sacco di sotto intrighi lasciati a se stessi, primo tra tutti il legame tra il re Rosso e quello Blu (che sono il 3 e 4 il lista discendente come potere). Troppi comprimari presentati come abissi psicologici da analizzare, dimenticati dopo un esordio pieno di se. Insomma troppa carne al fuoco, partendo dallo stesso protagonista, Isana Yashiro, lo smemorato attorno cui tutto ruota a causa di un "omicidio" e che comunque apporta pochissime risposte la sua ricerca e scoperta di memoria. Si concede troppo spazio a personaggi ridicoli e da puro fanservice quali la gatta magica, e ci si dimentica del co-protagonsita Kuro quando di fatto c'è da fare il rush finale per finire la serie. Insomma errori pesanti che affossano molto l'anime, che parte con delle aspettative andando a parare su tutt'altro, ma lasciando un pesante senso di insoddisfazione nello spettatore.
Il profilo tecnico è ottimo, altra cosa che irrita, fosse brutto da vedere almeno non ci si illude così tanto davanti ad una trama lacunosa, ma di fatto questo è un ottimo comparto grafico, animazioni ben organizzate, scelte cromatiche forti ma che non stonano per ambientazione e paesaggi e musiche davvero calzanti.
Insomma una delusione che probabilmente voleva così comprarsi l'attenzione per una possibile seconda serie, non so, il finale può perfettamente calzare come conclusivo, come un "si vedrà", di fatto ci sono talmente tanti punti in sospeso che tutto diventa possibile.
La sufficienza è rosicatissima, ma lo spunto iniziale non era davvero male e il comparto tecnico è ottimo.
"[K]" è l'ennesima occasione sprecata in questo 2012. Pubblicizzato e pompato all'inverosimile prima dell'uscita, anche grazie ad un cast di doppiatori giapponesi di grandissimo spicco, ha tradito le aspettative di molti, me compresa.
Non è facile neanche raccontare la trama di "[K]" in modo convincente, perché non c'è molto da dire. In un Giappone simile a quello attuale, ma apparentemente in un futuro non troppo lontano, esistono sette "re". Ognuno di loro ha poteri particolari ed è identificato da un colore preciso, tranne uno, il "re senza colore". Tale re uccide senza motivo uno degli uomini di Mikoto, il "re rosso", che comincia a cercarlo con Homra, l'insieme dei suoi sottoposti, per vendicarsi. A contrapporsi a Homra vi è il "re blu" con i suoi sottoposti, Scepter4. In mezzo a questa sfida si colloca Shiro, un ragazzino identico al "re senza colore", che vive pacificamente col suo gatto frequentando una tecnologica scuola situata su un'isola. Shiro dovrà fuggire da Homra, che vuole ucciderlo, e dall'unico sottoposto del precedente re senza colore, Kuro.
Il problema di "[K]" è che tutto è solo accennato. Nulla di preciso viene detto su cosa siano i "re", da dove derivino i loro poteri e quali limiti abbiano. In un risibile flashback ci vengono date briciole di trama su come questi poteri si siano creati, ma nulla di certo. I rapporti fra i vari personaggi sono anche essi solo accennati. Il re rosso e il re blu paiono essere amici-nemici, ma non viene mai neanche accennato come siano arrivati a tale rapporto. Il re rosso pare avere grossi problemi coi suoi poteri, ma il perché non viene mai spiegato. Anche i rapporti fra i vari membri di Homra e di Scepter4 sono solamente accennati, in molte sotto trame lanciate in faccia allo spettatore per morire subito dopo.
Il ritmo della trama è eccessivamente lento per i primi sette/otto episodi, poi accelera con rivelazioni brusche e di scarso mordente che non riescono a convincere appieno.
Accennato è anche lo sviluppo dei vari personaggi. Le loro azioni, a parte forse un rarissimo caso, risultano difficili da comprendere, perché il background che le ha indotte resta fumoso. Persino il protagonista non gode di un approfondimento psicologico sensato: non matura nonostante la sua vita venga sconvolta.
[K] è un anime che abbonda nel fanservice, sia per gli uomini che per le donne: vi sono poche donne, ma gli sceneggiatori non lesinano certo nel mostrarci le loro curve. Allo stesso modo, i protagonisti sono tutti per lo più bei ragazzi, e non mancano velatissime inquadrature che strizzano l'occhio allo shonen-ai. Il fanservice, se ben dosato, non è necessariamente un male, ma qui tutto viene annegato in esso, a discapito di elementi ben più importanti come una trama coerente e uno sviluppo psicologico sensato dei personaggi.
Dal punto di vista tecnico invece non posso lamentarmi: le animazioni sono abbastanza curate e viene adottato uno schema cromatico sicuramente interessante, anche se così particolare che non a tutti potrà piacere. La colonna sonora pure è ottima, con brani orecchiabili e che riescono a volte a risollevare leggermente la scarsità di contenuti. Il doppiaggio Giapponese vanta nomi di altissimo livello, che eseguono il loro lavoro in modo egregio.
In definitiva, "[K]" è l'ennesima scatola decorata ma vuota al suo interno, tutto fumo e niente arrosto. Essendo parte di un progetto più ampio non mi aspettavo una spiegazione esauriente di tutto l'apparentemente complesso universo in cui la trama è ambientata, ma così si dà davvero troppo poco allo spettatore. Alla fine della visione di "[K]" non resta nulla di particolare, tutto scade nella noia.
Voto finale 5, solo grazie al comparto tecnico. Per il resto è solo noioso.
Non è facile neanche raccontare la trama di "[K]" in modo convincente, perché non c'è molto da dire. In un Giappone simile a quello attuale, ma apparentemente in un futuro non troppo lontano, esistono sette "re". Ognuno di loro ha poteri particolari ed è identificato da un colore preciso, tranne uno, il "re senza colore". Tale re uccide senza motivo uno degli uomini di Mikoto, il "re rosso", che comincia a cercarlo con Homra, l'insieme dei suoi sottoposti, per vendicarsi. A contrapporsi a Homra vi è il "re blu" con i suoi sottoposti, Scepter4. In mezzo a questa sfida si colloca Shiro, un ragazzino identico al "re senza colore", che vive pacificamente col suo gatto frequentando una tecnologica scuola situata su un'isola. Shiro dovrà fuggire da Homra, che vuole ucciderlo, e dall'unico sottoposto del precedente re senza colore, Kuro.
Il problema di "[K]" è che tutto è solo accennato. Nulla di preciso viene detto su cosa siano i "re", da dove derivino i loro poteri e quali limiti abbiano. In un risibile flashback ci vengono date briciole di trama su come questi poteri si siano creati, ma nulla di certo. I rapporti fra i vari personaggi sono anche essi solo accennati. Il re rosso e il re blu paiono essere amici-nemici, ma non viene mai neanche accennato come siano arrivati a tale rapporto. Il re rosso pare avere grossi problemi coi suoi poteri, ma il perché non viene mai spiegato. Anche i rapporti fra i vari membri di Homra e di Scepter4 sono solamente accennati, in molte sotto trame lanciate in faccia allo spettatore per morire subito dopo.
Il ritmo della trama è eccessivamente lento per i primi sette/otto episodi, poi accelera con rivelazioni brusche e di scarso mordente che non riescono a convincere appieno.
Accennato è anche lo sviluppo dei vari personaggi. Le loro azioni, a parte forse un rarissimo caso, risultano difficili da comprendere, perché il background che le ha indotte resta fumoso. Persino il protagonista non gode di un approfondimento psicologico sensato: non matura nonostante la sua vita venga sconvolta.
[K] è un anime che abbonda nel fanservice, sia per gli uomini che per le donne: vi sono poche donne, ma gli sceneggiatori non lesinano certo nel mostrarci le loro curve. Allo stesso modo, i protagonisti sono tutti per lo più bei ragazzi, e non mancano velatissime inquadrature che strizzano l'occhio allo shonen-ai. Il fanservice, se ben dosato, non è necessariamente un male, ma qui tutto viene annegato in esso, a discapito di elementi ben più importanti come una trama coerente e uno sviluppo psicologico sensato dei personaggi.
Dal punto di vista tecnico invece non posso lamentarmi: le animazioni sono abbastanza curate e viene adottato uno schema cromatico sicuramente interessante, anche se così particolare che non a tutti potrà piacere. La colonna sonora pure è ottima, con brani orecchiabili e che riescono a volte a risollevare leggermente la scarsità di contenuti. Il doppiaggio Giapponese vanta nomi di altissimo livello, che eseguono il loro lavoro in modo egregio.
In definitiva, "[K]" è l'ennesima scatola decorata ma vuota al suo interno, tutto fumo e niente arrosto. Essendo parte di un progetto più ampio non mi aspettavo una spiegazione esauriente di tutto l'apparentemente complesso universo in cui la trama è ambientata, ma così si dà davvero troppo poco allo spettatore. Alla fine della visione di "[K]" non resta nulla di particolare, tutto scade nella noia.
Voto finale 5, solo grazie al comparto tecnico. Per il resto è solo noioso.