Kamisama Hajimemashita
Ho finito pochi giorni fa di vedere questo anime, che mi sono divorata nel giro di circa tre giorni.
La trama non è nulla di particolarmente originale o innovativo, non si discosta da molti altri anime di tipo comico sentimentale. Ciò che mi è piaciuto molto è stata la comicità di questo anime: mi ha fatta ridere dall'inizio fino alla fine, cosa che non mi era mai capitata con altri prodotti. I personaggi sono molto carini e mi sono affezionata a loro, i quali hanno ognuno le proprie debolezze e i propri punti di forza. Ciò che rovina molto l'anime è, a parer mio, la brevità. Rispetto al manga, moltissime scene anche importanti sono state tagliate via o riassunte nel giro di due minuti di spiegazione, gli avvenimenti si susseguono l'uno dopo l'altro come fosse una lista della spesa. Con ciò intendo che voi, mentre state guardando l'anime, vedete i personaggi a scuola, due minuti dopo al tempio, cinque minuti dopo in città, altri due minuti dopo alle terme e via discorrendo, quasi senza collegare le scene tra loro.
Penso che sia stata una questione di budget a spingere gli autori a ridurre così l'anime, lo trovo però un peccato, perché, così facendo, hanno affrettato tutto, e anche molte scene serie risultano essere più leggere, poiché già nell'episodio dopo non vengono più nominate. Per questo il mio voto finale è 7,5.
La trama non è nulla di particolarmente originale o innovativo, non si discosta da molti altri anime di tipo comico sentimentale. Ciò che mi è piaciuto molto è stata la comicità di questo anime: mi ha fatta ridere dall'inizio fino alla fine, cosa che non mi era mai capitata con altri prodotti. I personaggi sono molto carini e mi sono affezionata a loro, i quali hanno ognuno le proprie debolezze e i propri punti di forza. Ciò che rovina molto l'anime è, a parer mio, la brevità. Rispetto al manga, moltissime scene anche importanti sono state tagliate via o riassunte nel giro di due minuti di spiegazione, gli avvenimenti si susseguono l'uno dopo l'altro come fosse una lista della spesa. Con ciò intendo che voi, mentre state guardando l'anime, vedete i personaggi a scuola, due minuti dopo al tempio, cinque minuti dopo in città, altri due minuti dopo alle terme e via discorrendo, quasi senza collegare le scene tra loro.
Penso che sia stata una questione di budget a spingere gli autori a ridurre così l'anime, lo trovo però un peccato, perché, così facendo, hanno affrettato tutto, e anche molte scene serie risultano essere più leggere, poiché già nell'episodio dopo non vengono più nominate. Per questo il mio voto finale è 7,5.
Sono nuova e questa è la mia prima recensione, spero vivamente che a qualcuno possa servire.
"Kamisama Hajimemashita" è un anime composto da tre stagioni (rispettivamente di tredici, dodici e cinque episodi). L'ho trovato un bellissimo anime con una trama semplice e una bellissima storia d'amore, come piacciono a me, facile da seguire e parecchio originale, però mi ha parecchio deluso.
È pieno di personaggi secondari parecchio interessanti, ma pochi di loro sono stati analizzati come si sarebbero meritati. Finendo questo anime, mi sono posta un sacco di domande a cui dubito avrò risposta. Trovo che questo anime si concentra solo sui protagonisti, creando grossi buchi nella trama. Sarebbe stata sviluppata meglio a mio avviso con due stagioni da ventiquattro episodi, forse.
Il mio voto finale è un 7.
"Kamisama Hajimemashita" è un anime composto da tre stagioni (rispettivamente di tredici, dodici e cinque episodi). L'ho trovato un bellissimo anime con una trama semplice e una bellissima storia d'amore, come piacciono a me, facile da seguire e parecchio originale, però mi ha parecchio deluso.
È pieno di personaggi secondari parecchio interessanti, ma pochi di loro sono stati analizzati come si sarebbero meritati. Finendo questo anime, mi sono posta un sacco di domande a cui dubito avrò risposta. Trovo che questo anime si concentra solo sui protagonisti, creando grossi buchi nella trama. Sarebbe stata sviluppata meglio a mio avviso con due stagioni da ventiquattro episodi, forse.
Il mio voto finale è un 7.
E' un anime da tenere nel cuore tutta la vita.
Trama: una giovane ragazza viene sbattuta fuori di casa per colpa dei debiti di suo padre, il quale scappa, lasciandola da sola. Farà così la conoscenza di uno straniero che, per ringraziarla di averlo salvato da un cane, le dona la sua dimora, "un vecchio tempio". Qui scoprirà di essere diventata la nuova dea della terra, qui farà la conoscenza di un ragazzo-volpe che diverrà il suo messaggero divino.
Personaggi: bellissimi è dire poco, sono molto originali e curati, li ami ogni puntata che passa e non vorresti mai che finisse l'anime.
Finale: non può esserci nulla di più bello. Amore e sentimento sono l'apice di questo anime, e la meraviglia del fantasy che lo circonda rende tutto ancora più spettacolare.
Trama: una giovane ragazza viene sbattuta fuori di casa per colpa dei debiti di suo padre, il quale scappa, lasciandola da sola. Farà così la conoscenza di uno straniero che, per ringraziarla di averlo salvato da un cane, le dona la sua dimora, "un vecchio tempio". Qui scoprirà di essere diventata la nuova dea della terra, qui farà la conoscenza di un ragazzo-volpe che diverrà il suo messaggero divino.
Personaggi: bellissimi è dire poco, sono molto originali e curati, li ami ogni puntata che passa e non vorresti mai che finisse l'anime.
Finale: non può esserci nulla di più bello. Amore e sentimento sono l'apice di questo anime, e la meraviglia del fantasy che lo circonda rende tutto ancora più spettacolare.
"Kamisama Hajimemashita" è uno di quei titoli che ho apprezzato con il senno di poi, poiché tra i primissimi visti: prima di averne una sensazione chiara, ho dovuto prima vederne altri e far nascere un confronto.
L'intera serie è composta da due stagioni rispettivamente di tredici e dodici episodi, e una serie composta da cinque episodi che vanno a concludere. Parto premettendo che non ho apprezzato come hanno deciso di epilogare il tutto in quei miseri cinque episodi: nonostante non ho letto il manga, presumo che l'arco narrativo che han considerato avrebbe meritato di più. Nonostante ciò son contenta l'abbiano fatta, perché d'altronde offre un finale e non tutti gli anime regalano la loro meritata conclusione.
Questa è l'unica reale critica che ho deciso di muovere all'insieme, perché, nonostante non credo proprio sia un anime da esaltare gli animi, penso abbia un buon comparto comico e sentimentale.
Riassumendo al volo la trama: la protagonista, Nanami, si trova buttata per la strada a causa di uno sfratto, e avrà modo di vedersi appioppare un tempio e il titolo di "dea della terra", con annesso un famiglio, Tomoe, un antico demone-volpe che dapprincipio mal digerisce questo suo ruolo.
Alle prese con le avventure/disavventure e l'iniziale incapacità di affrontare il suo ruolo magico, Nanami presto s'accorgerà dei sentimenti nascenti per Tomoe, mentre per lui subentreranno molti blocchi e conflitti interiori che nascono da vicissitudini del passato.
Ci sono molti personaggi secondari a far da cornice, non ci sarà modo di annoiarsi.
Il doppiatore giapponese di Tomoe diciamo che lo amo e basta... ho apprezzato in modo particolare la caratterizzazione di questo personaggio, che tra tutti è decisamente il mio preferito. Se dovessi dire perché la serie mi è davvero piaciuta, è per lui, per come è stato pian piano sviscerato il suo passato e i motivi dei suoi blocchi, e per come gli han fatto lentamente amare la sua piccola dea.
Ho trovato belle entrambe le sigle iniziali, in particolare quella in chiusura, che trovo quasi tossica.
L'intera serie è composta da due stagioni rispettivamente di tredici e dodici episodi, e una serie composta da cinque episodi che vanno a concludere. Parto premettendo che non ho apprezzato come hanno deciso di epilogare il tutto in quei miseri cinque episodi: nonostante non ho letto il manga, presumo che l'arco narrativo che han considerato avrebbe meritato di più. Nonostante ciò son contenta l'abbiano fatta, perché d'altronde offre un finale e non tutti gli anime regalano la loro meritata conclusione.
Questa è l'unica reale critica che ho deciso di muovere all'insieme, perché, nonostante non credo proprio sia un anime da esaltare gli animi, penso abbia un buon comparto comico e sentimentale.
Riassumendo al volo la trama: la protagonista, Nanami, si trova buttata per la strada a causa di uno sfratto, e avrà modo di vedersi appioppare un tempio e il titolo di "dea della terra", con annesso un famiglio, Tomoe, un antico demone-volpe che dapprincipio mal digerisce questo suo ruolo.
Alle prese con le avventure/disavventure e l'iniziale incapacità di affrontare il suo ruolo magico, Nanami presto s'accorgerà dei sentimenti nascenti per Tomoe, mentre per lui subentreranno molti blocchi e conflitti interiori che nascono da vicissitudini del passato.
Ci sono molti personaggi secondari a far da cornice, non ci sarà modo di annoiarsi.
Il doppiatore giapponese di Tomoe diciamo che lo amo e basta... ho apprezzato in modo particolare la caratterizzazione di questo personaggio, che tra tutti è decisamente il mio preferito. Se dovessi dire perché la serie mi è davvero piaciuta, è per lui, per come è stato pian piano sviscerato il suo passato e i motivi dei suoi blocchi, e per come gli han fatto lentamente amare la sua piccola dea.
Ho trovato belle entrambe le sigle iniziali, in particolare quella in chiusura, che trovo quasi tossica.
Solitamente non amo gli shojo, difatti ho cominciato a guardare "Kamisama Hajimemashita" per puro caso, ma mi ci sono appassionata dal primo episodio: è divertente, non scontato e i personaggi hanno carattere e spessore. Nanami non è la classica sciacquetta innamorata del 'figo' di turno (lo yokai che diventa il suo famiglio) ed è appassionante vedere come lui (Tomoe) si innamora pian piano di lei per la sua determinazione e la sua bontà. Al di là dei sentimenti ci sono problemi da affrontare quotidianamente legati all' "acquisita divinità" della protagonista, nonché le difficoltà che talvolta presenteranno i personaggi secondari, ugualmente ben caratterizzati. Le gag comiche sono molto divertenti e mai fuori luogo (come talvolta mi è capitato di vedere in altri anime). Inoltre è un anime ricco di riferimenti a tradizioni giapponesi (leggende, credenze e balli popolari) che chi è appassionato come me troverà molto interessante conoscere. Anche i disegni dei personaggi e gli sfondi sono molto curati a mio parere, quindi... che dire di più? la trama è già spiegata, quindi inutile che aggiunga altro. Posso dire che questo anime è l'ideale per chi cerca qualcosa di fresco e non impegnativo, con un sottofondo romantico. Presto leggerò anche il manga, perché mi è piaciuto moltissimo!
“Kamisama Hajimemashita” è una serie del 2012 che consta di tredici episodi prodotti dalla casa di produzione TMS Entertainment - per intenderci, lo storico studio Tokyo Movie che ha prodotto serie del calibro di “Lady Oscar” e che, in seguito alla fusione, ha prodotto “Detective Conan”.
La trama, piuttosto semplice e a suo modo originale, parla di Nanami, una giovane liceale che si ritrova improvvisamente senza soldi e senza una casa, che è stata pignorata a causa dei debiti del padre, il quale se l’è data letteralmente a gambe, lasciandola a mani vuote. La ragazza, che aveva deciso di vivere sulla panchina del parco, sente le urla di un uomo che salva da un cane e, in cambio, come riconoscenza, riceve un bacio sulla fronte e una mappa con sopra indicata la sua futura nuova casa. Una volta arrivata lì, però, Nanami non solo scopre che la “casa” in questione è un tempio abbandonato abitato da una volpe, Tomoe, custode del tempio e messaggero del dio della terra, ma di essere diventata lei stessa la nuova dea della terra in seguito al bacio ricevuto sulla fronte e dovrà quindi badare al tempio.
La storia è buona, direi che i tre generi sentimentale/sovrannaturale/comico messi insieme danno un risultato positivo e riescono a rendere l’intera vicenda piuttosto dinamica, pertanto i tredici episodi sono del tutto godibili.
Però c’è un problema con la serie in sé e per sé. Man mano che si va avanti con gli episodi, sorgono spontanee delle domande: alcune di queste hanno ottenuto una risposta piuttosto esaustiva, ma altre restano dubbie, lasciando dei buchi di trama più o meno importanti. Questi dubbi potrebbero essere risolti nella seconda stagione, ma per questa prima stagione il dubbio domina.
Per quanto riguarda i personaggi, Nanami è una ragazzina “ni”, non convince pienamente, ma non riesco nemmeno a bocciarla. Insomma, Nanami diventa una dea, e per incrementare il suo potere ha bisogno di fare pratica. Personalmente, se fossi in lei, passerei meno tempo come una liceale qualsiasi e più tempo a incrementare il potere appena acquisito e ad informarmi di più su questo nuovo mondo.
Mizuki era un personaggio particolarmente infelice, ma che migliora pian piano nel corso degli episodi, senza mai riuscire a raggiungere il livello di “simpatia” necessario, come se fosse ancora avvolto da un "miasma" che mai lo abbandona. Tenerissimi anche i personaggi marginali di Kotetsu e Onikiri, che fanno da cornice alle gag nel tempio.
Ma chi la fa decisamente da padrone è Tomoe, un personaggio di gran calibro e decisamente comico nel suo essere così serio e scontroso, con una storia triste e misteriosa alle spalle, capace di dare il meglio di sé grazie alla sua nemesi rappresentata dal mitico cantante emo/gotico (?) Kurama, personaggio di cui non si sa praticamente niente, idolo delle folle e genio incompreso non solo nella serie, ma anche nel mondo reale. Lo amo.
Il finale della serie è super-aperto, permettendo quindi la produzione di una seconda stagione, visto che non solo molti quesiti non hanno trovato risposta e si spera la trovino nella seconda parte, ma è stato introdotto pure un nuovo personaggio!
Decisamente gli amanti dello shoujo avranno particolarmente apprezzato il finale della puntata tredici, minuti finali dolcissimi e molto intensi, anche se il “change of mind” di Tomoe è risultato abbastanza repentino e mi ha fatto storcere un po’ il naso.
Dal punto di vista grafico, è stato fatto un ottimo lavoro, il chara design merita, anche se in alcuni punti si perde un po’, e anche l’ambientazione è resa particolarmente bene grazie a toni armoniosi e piuttosto intensi. Chapeau per l’importanza data agli abiti della tradizione giapponese mostrati in tutta la loro bellezza grazie a un lavoro minuzioso e all’utilizzo di toni luminosi.
La opening, orecchiabile per i primi dieci secondi, si perde nell’oblio del monotono e ripetitivo. La ending invece inizialmente non aveva nulla da offrirmi, ma poi ho cominciato a canticchiare senza sosta “A-A-A-A” e non l’ho finita più!
Voto: 8.5
La trama, piuttosto semplice e a suo modo originale, parla di Nanami, una giovane liceale che si ritrova improvvisamente senza soldi e senza una casa, che è stata pignorata a causa dei debiti del padre, il quale se l’è data letteralmente a gambe, lasciandola a mani vuote. La ragazza, che aveva deciso di vivere sulla panchina del parco, sente le urla di un uomo che salva da un cane e, in cambio, come riconoscenza, riceve un bacio sulla fronte e una mappa con sopra indicata la sua futura nuova casa. Una volta arrivata lì, però, Nanami non solo scopre che la “casa” in questione è un tempio abbandonato abitato da una volpe, Tomoe, custode del tempio e messaggero del dio della terra, ma di essere diventata lei stessa la nuova dea della terra in seguito al bacio ricevuto sulla fronte e dovrà quindi badare al tempio.
La storia è buona, direi che i tre generi sentimentale/sovrannaturale/comico messi insieme danno un risultato positivo e riescono a rendere l’intera vicenda piuttosto dinamica, pertanto i tredici episodi sono del tutto godibili.
Però c’è un problema con la serie in sé e per sé. Man mano che si va avanti con gli episodi, sorgono spontanee delle domande: alcune di queste hanno ottenuto una risposta piuttosto esaustiva, ma altre restano dubbie, lasciando dei buchi di trama più o meno importanti. Questi dubbi potrebbero essere risolti nella seconda stagione, ma per questa prima stagione il dubbio domina.
Per quanto riguarda i personaggi, Nanami è una ragazzina “ni”, non convince pienamente, ma non riesco nemmeno a bocciarla. Insomma, Nanami diventa una dea, e per incrementare il suo potere ha bisogno di fare pratica. Personalmente, se fossi in lei, passerei meno tempo come una liceale qualsiasi e più tempo a incrementare il potere appena acquisito e ad informarmi di più su questo nuovo mondo.
Mizuki era un personaggio particolarmente infelice, ma che migliora pian piano nel corso degli episodi, senza mai riuscire a raggiungere il livello di “simpatia” necessario, come se fosse ancora avvolto da un "miasma" che mai lo abbandona. Tenerissimi anche i personaggi marginali di Kotetsu e Onikiri, che fanno da cornice alle gag nel tempio.
Ma chi la fa decisamente da padrone è Tomoe, un personaggio di gran calibro e decisamente comico nel suo essere così serio e scontroso, con una storia triste e misteriosa alle spalle, capace di dare il meglio di sé grazie alla sua nemesi rappresentata dal mitico cantante emo/gotico (?) Kurama, personaggio di cui non si sa praticamente niente, idolo delle folle e genio incompreso non solo nella serie, ma anche nel mondo reale. Lo amo.
Il finale della serie è super-aperto, permettendo quindi la produzione di una seconda stagione, visto che non solo molti quesiti non hanno trovato risposta e si spera la trovino nella seconda parte, ma è stato introdotto pure un nuovo personaggio!
Decisamente gli amanti dello shoujo avranno particolarmente apprezzato il finale della puntata tredici, minuti finali dolcissimi e molto intensi, anche se il “change of mind” di Tomoe è risultato abbastanza repentino e mi ha fatto storcere un po’ il naso.
Dal punto di vista grafico, è stato fatto un ottimo lavoro, il chara design merita, anche se in alcuni punti si perde un po’, e anche l’ambientazione è resa particolarmente bene grazie a toni armoniosi e piuttosto intensi. Chapeau per l’importanza data agli abiti della tradizione giapponese mostrati in tutta la loro bellezza grazie a un lavoro minuzioso e all’utilizzo di toni luminosi.
La opening, orecchiabile per i primi dieci secondi, si perde nell’oblio del monotono e ripetitivo. La ending invece inizialmente non aveva nulla da offrirmi, ma poi ho cominciato a canticchiare senza sosta “A-A-A-A” e non l’ho finita più!
Voto: 8.5
Questa serie aveva già fatto breccia nel mio interesse, proponendosi come una storia sovrannaturale con risvolti comici, e, essendo presente una buona componente romantica, avevo temuto che verso la fine questa potesse prevalere sul resto. Fortunatamente non è avvenuto ed è sempre riuscita a bilanciare bene i vari elementi con lo svilupparsi della storia.
La trama in sé inizia già con dei risvolti che sfociano nell'assurdo e che creano non pochi risvolti comici, partendo da una ragazzina che diventa senza preavviso una divinità e che deve occuparsi di un tempio in disuso, dovendo convivere con una kitsune (demone volpe) non poco irascibile, passando da altre creature sovrannaturali bizzarre e addirittura a divinità irascibili e stravaganti che spesso, in modo più o meno normale, mettono i bastoni tra le ruote alla ragazzina sopracitata. In questa visione d'insieme un po' folle s'inserisce pure l'elemento romantico che, anche se prevedibile, non disturba affatto e dona ulteriore ritmo al tutto.
Tecnicamente, la trama inizialmente è composta da episodi autoconclusivi che sembrano servire solo a presentare personaggi e situazioni assurde, e a sviluppare la relazione tra i due protagonisti. Con il tempo, però, si capisce che all'interno dell'impianto sono presenti dei misteri e delle sottotrame che possono portare a ulteriori sviluppi e complicare quella che all'apparenza è una storia semplice.
Nonostante i toni siano spesso comici, sono presenti anche delle parti più profonde e serie, spesso atte a rivelare lati più intimi e oscuri dei personaggi che, in questo modo, rivelano essere molto più di semplici macchiette comiche. Infatti, ognuno di loro, che sia Kurama, il tengu (demone corvo) pieno di sé ed esibizionista, o Mizuki, il serpente fin troppo appiccicoso, o lo stesso Tomoe (la kitsune), mostra di essere un personaggio ben caratterizzato e abbastanza profondo.
Persino la stessa protagonista non è la tipica ragazza svampita e debole che si trova improvvisamente circondata da uomini. Per quanto sia effettivamente svampita e sognatrice, sa farsi forza nei momenti di difficoltà e tenta in ogni modo di risolvere i problemi, nonostante essi siano spesso più grandi delle sue capacità.
Ammetto che in sé possa ricordare altre serie più famose o possa presentare situazioni stereotipate, ma non ho ritenuto che tali elementi abbiano reso più debole l'opera. Magari certe situazioni potevano essere tagliate, ma in sé non disturbano, siccome risultano essere funzionali alla trama.
Quindi la serie in sé è buona e, se anche la trama può non sembrare un faro di originalità, si snoda tra situazioni ed episodi ben congegnati che divertono e appassionano lo spettatore. Non è da ritenere un capolavoro, ma effettivamente è un ottimo anime, se si vuole ridere e seguire una storia romantica allo stesso tempo.
La trama in sé inizia già con dei risvolti che sfociano nell'assurdo e che creano non pochi risvolti comici, partendo da una ragazzina che diventa senza preavviso una divinità e che deve occuparsi di un tempio in disuso, dovendo convivere con una kitsune (demone volpe) non poco irascibile, passando da altre creature sovrannaturali bizzarre e addirittura a divinità irascibili e stravaganti che spesso, in modo più o meno normale, mettono i bastoni tra le ruote alla ragazzina sopracitata. In questa visione d'insieme un po' folle s'inserisce pure l'elemento romantico che, anche se prevedibile, non disturba affatto e dona ulteriore ritmo al tutto.
Tecnicamente, la trama inizialmente è composta da episodi autoconclusivi che sembrano servire solo a presentare personaggi e situazioni assurde, e a sviluppare la relazione tra i due protagonisti. Con il tempo, però, si capisce che all'interno dell'impianto sono presenti dei misteri e delle sottotrame che possono portare a ulteriori sviluppi e complicare quella che all'apparenza è una storia semplice.
Nonostante i toni siano spesso comici, sono presenti anche delle parti più profonde e serie, spesso atte a rivelare lati più intimi e oscuri dei personaggi che, in questo modo, rivelano essere molto più di semplici macchiette comiche. Infatti, ognuno di loro, che sia Kurama, il tengu (demone corvo) pieno di sé ed esibizionista, o Mizuki, il serpente fin troppo appiccicoso, o lo stesso Tomoe (la kitsune), mostra di essere un personaggio ben caratterizzato e abbastanza profondo.
Persino la stessa protagonista non è la tipica ragazza svampita e debole che si trova improvvisamente circondata da uomini. Per quanto sia effettivamente svampita e sognatrice, sa farsi forza nei momenti di difficoltà e tenta in ogni modo di risolvere i problemi, nonostante essi siano spesso più grandi delle sue capacità.
Ammetto che in sé possa ricordare altre serie più famose o possa presentare situazioni stereotipate, ma non ho ritenuto che tali elementi abbiano reso più debole l'opera. Magari certe situazioni potevano essere tagliate, ma in sé non disturbano, siccome risultano essere funzionali alla trama.
Quindi la serie in sé è buona e, se anche la trama può non sembrare un faro di originalità, si snoda tra situazioni ed episodi ben congegnati che divertono e appassionano lo spettatore. Non è da ritenere un capolavoro, ma effettivamente è un ottimo anime, se si vuole ridere e seguire una storia romantica allo stesso tempo.
"Kamisama Hajimemashita" è la storia di Nanami, una ragazza rimasta sola e senza casa che grazie al dio della terra Mikage trova una nuova dimora. Ma la dimora in questione è un tempio! Qui Nanami scopre di essere diventata lei stessa la nuova dea della terra e conosce il suo messaggero divino, Tomoe, un ragazzo volpe che si presenta a Nanami in modo brusco.
Come avrete capito, questa è una storia particolare e con personaggi atipici che si scopriranno andando avanti con la storia puntata dopo puntata. E' una serie breve di soli tredici episodi e due OAV davvero carini. Il tutto è molto scorrevole, che prende talmente tanto da vederlo quasi tutto d'un fiato! Soprattutto per la magica storia d'amore tra Nanami e Tomoe, anch'essa assolutamente atipica! Il tutto poi è decorato da scene comiche davvero esilaranti, con tanto di canzoncine molto carine. Per non parlare della sigla sia iniziale che finale... le ho adorate!
Insomma, avrete capito che mi è piaciuto davvero molto questo anime, commovente, magico e divertente.
Mi sono piaciuti un sacco anche tutti i disegni e il design dei personaggi, erano davvero ben rappresentati e caratterizzati.
Un dettaglio interessante è che in fondo non c'è un cattivo nella storia... tutti commettono errori, anche la protagonista stessa quando scappa, Tomoe quando non vuole aiutarla e nel suo passato mette i brividi, il serpente bianco che rapisce Nanami ma poi diventa un amicone ecc. Sono tutti così: il Re del mare, che sembrava un mostro addirittura, diventa quasi un cagnolino con la moglie e si fa fregare con nulla.
In questa storia l'unico "cattivo" ed eroe allo stesso tempo è Tomoe, che è il mio personaggio preferito. E' fantastico in ogni versione, quando combatte è il più forte, il Tomoe piccolino è davvero dolcissimo. Anche quando prende il posto di Nanami è più affascinante di quella vera...
Un anime che consiglio a tutti. Soprattutto ai più romantici, vi assicuro che amerete la coppia Nanami - Tomoe! Sono simpatici, divertenti e, quando Tomoe vuole, dolci. Insomma, una bella storia sia romantica che fantasy: oltre a Nanami di normale non c'è nessuno!
Forse il finale lascia un po' con il punto interrogativo, ma ti consoli pensando ai due OAV che sono assolutamente da vedere, ma che non rispondono alle "domande" sul futuro. E' quindi volutamente lasciato un finale aperto.
Comunque, tredici episodi da vedere tutti in una volta!
Come avrete capito, questa è una storia particolare e con personaggi atipici che si scopriranno andando avanti con la storia puntata dopo puntata. E' una serie breve di soli tredici episodi e due OAV davvero carini. Il tutto è molto scorrevole, che prende talmente tanto da vederlo quasi tutto d'un fiato! Soprattutto per la magica storia d'amore tra Nanami e Tomoe, anch'essa assolutamente atipica! Il tutto poi è decorato da scene comiche davvero esilaranti, con tanto di canzoncine molto carine. Per non parlare della sigla sia iniziale che finale... le ho adorate!
Insomma, avrete capito che mi è piaciuto davvero molto questo anime, commovente, magico e divertente.
Mi sono piaciuti un sacco anche tutti i disegni e il design dei personaggi, erano davvero ben rappresentati e caratterizzati.
Un dettaglio interessante è che in fondo non c'è un cattivo nella storia... tutti commettono errori, anche la protagonista stessa quando scappa, Tomoe quando non vuole aiutarla e nel suo passato mette i brividi, il serpente bianco che rapisce Nanami ma poi diventa un amicone ecc. Sono tutti così: il Re del mare, che sembrava un mostro addirittura, diventa quasi un cagnolino con la moglie e si fa fregare con nulla.
In questa storia l'unico "cattivo" ed eroe allo stesso tempo è Tomoe, che è il mio personaggio preferito. E' fantastico in ogni versione, quando combatte è il più forte, il Tomoe piccolino è davvero dolcissimo. Anche quando prende il posto di Nanami è più affascinante di quella vera...
Un anime che consiglio a tutti. Soprattutto ai più romantici, vi assicuro che amerete la coppia Nanami - Tomoe! Sono simpatici, divertenti e, quando Tomoe vuole, dolci. Insomma, una bella storia sia romantica che fantasy: oltre a Nanami di normale non c'è nessuno!
Forse il finale lascia un po' con il punto interrogativo, ma ti consoli pensando ai due OAV che sono assolutamente da vedere, ma che non rispondono alle "domande" sul futuro. E' quindi volutamente lasciato un finale aperto.
Comunque, tredici episodi da vedere tutti in una volta!
Nanami, a causa dei debiti accumulati da suo padre, che tra le altre cose se la dà a gambe, si ritrova sola e sul lastrico, sfrattata e senza un posto dove andare. Però, dopo aver aiutato uno sconosciuto, impauritosi a causa di un cane randagio, viene da questi invitata a usare la sua casa, che poi si rivelerà essere un tempio. Inoltre, per manifestare la sua gratitudine, Mizuki, questo il nome dello strano personaggio incontrato da Nanami, la rende a sua insaputa una Dea, semplicemente baciandola sulla fronte. Come tale, al suo arrivo al tempio, incontra il bel Tomoe, uno spirito volpe che sarà il suo messaggero divino.
"Kamisama Hajimemashita" è una storia d'amore, una commedia fantasy, che ha come protagonista appunto la diciassettenne Momozono Nanami, innamoratasi, come è abbastanza facile da comprendere fin dall'inizio, dello spirito volpe suo servitore Tomoe. La trama non presenta temi particolari od originali, ma risulta come detto abbastanza prevedibile e piuttosto "leggera", senza spessore. Certo, non che ci sia da aspettarsi molto di più da una commedia sentimentale, ma, anche se tutto risulta ben fatto, non riesce a distaccarsi da molti altri anime dai contenuti simili, non possiede infatti quel qualcosa in più in grado di elevare il tutto al di sopra del già visto e dello scontato.
I disegni sono molto carini, come le animazioni, le sigle e tutta la colonna sonora, insomma la parte tecnica fa il suo buon lavoro e contribuisce positivamente al valore complessivo.
Non che sia quindi tutto da buttare, anzi, la visione risulta piacevole e spensierata, ci sono anche numerose scenette divertenti, ma mi sento di dire e ripetere che a questo anime manca qualcosa in grado di conferirgli un certo spessore, in grado di donargli quell'elemento distintivo che ogni capolavoro ha. Non sconsiglio quindi affatto la visione a nessuno, ma non aspettatevi nulla di indimenticabile.
"Kamisama Hajimemashita" è una storia d'amore, una commedia fantasy, che ha come protagonista appunto la diciassettenne Momozono Nanami, innamoratasi, come è abbastanza facile da comprendere fin dall'inizio, dello spirito volpe suo servitore Tomoe. La trama non presenta temi particolari od originali, ma risulta come detto abbastanza prevedibile e piuttosto "leggera", senza spessore. Certo, non che ci sia da aspettarsi molto di più da una commedia sentimentale, ma, anche se tutto risulta ben fatto, non riesce a distaccarsi da molti altri anime dai contenuti simili, non possiede infatti quel qualcosa in più in grado di elevare il tutto al di sopra del già visto e dello scontato.
I disegni sono molto carini, come le animazioni, le sigle e tutta la colonna sonora, insomma la parte tecnica fa il suo buon lavoro e contribuisce positivamente al valore complessivo.
Non che sia quindi tutto da buttare, anzi, la visione risulta piacevole e spensierata, ci sono anche numerose scenette divertenti, ma mi sento di dire e ripetere che a questo anime manca qualcosa in grado di conferirgli un certo spessore, in grado di donargli quell'elemento distintivo che ogni capolavoro ha. Non sconsiglio quindi affatto la visione a nessuno, ma non aspettatevi nulla di indimenticabile.
Avevo sentito parlare di "Kamisama Hajimemashita", ma per qualche ragione a pelle non gli ho dato nessuna chance; sarà che i reverse harem non promettono mai bene come trama, e quindi ho cestinato. In un momento di nulla cosmico mi sono detta un "Ma sì, proviamoci", tanto è una serie breve, e... è stata un'ottima decisione.
E' uno shoujo "Kamisama Kiss", quindi ovviamente bisogna essere tolleranti su un paio di banalità di fondo tipiche di questo genere, ma per il resto il pacchetto è completo e ben gestito. La storia ruota attorno a una ragazzina 'sfigata' (classico), che fa il misterioso incontro con un dio terreno che la nomina sua erede: non avendo lei più una casa ed essendo perseguitata dai debiti del padre, accetta il "regalo" di un posto dove stare e incontra il famiglio del tempio di Mikage, Tomoe (un tempo un demone volpe).
Scontato è l'amore tra la ragazzina e il suo bel guardiano diafano dalla bellezza mozzafiato, eppure è gestita in modo molto delicato e gradevole, ho persino avvertito un retrogusto agrodolce alla "Natsume Yuujinchou", dove il dramma dell'essere umano mortale si scontra con l'amore proibito verso un ayakashi, immortale o dalla vita lunghissima.
La caratterizzazione della protagonista è nei soliti parametri stereotipati della tipologia di questa serie, tuttavia Tomoe è la vera sorpresa: il suo affetto, la sua devozione, il suo amore che cambia e si ingarbuglia è gestito in modo magistrale. Il dramma personale di aver perso Mikage, la divinità che l'ha salvato dalla perdizione, non è un colpo di spugna, non c'è un colpo di fulmine per questa ragazzina nominata dea terreste, c'è ostilità, c'è scetticismo. Viene conquistato Tomoe, non capitola gratuitamente e, anche dopo la conquista, si concede il riserbo del dubbio in quanto youkai.
Ho trovato adorabili gli sketch comici e le parentesi funny della vita al tempio e del modo intricato e per nulla divino di Nanami di affrontare i problemi. I personaggi comprimari non hanno lo spazio di analisi dei due protagonisti, ma non sono solo macchiette, vengono caratterizzati abbastanza da avere forma e colore, nei limiti che una serie breve può concedere.
Il comparto tecnico è davvero gradevole, la divergenza tra abiti tradizionali, youkai e vita moderna sono ben gestiti, i fondali piacevoli e il colore ottimamente armonizzato. Le musiche sono piacevoli e opening ed ending orecchiabili, soprattutto la ending assolutamente indimenticabile e canticchiabile.
Una serie breve che merita davvero.
E' uno shoujo "Kamisama Kiss", quindi ovviamente bisogna essere tolleranti su un paio di banalità di fondo tipiche di questo genere, ma per il resto il pacchetto è completo e ben gestito. La storia ruota attorno a una ragazzina 'sfigata' (classico), che fa il misterioso incontro con un dio terreno che la nomina sua erede: non avendo lei più una casa ed essendo perseguitata dai debiti del padre, accetta il "regalo" di un posto dove stare e incontra il famiglio del tempio di Mikage, Tomoe (un tempo un demone volpe).
Scontato è l'amore tra la ragazzina e il suo bel guardiano diafano dalla bellezza mozzafiato, eppure è gestita in modo molto delicato e gradevole, ho persino avvertito un retrogusto agrodolce alla "Natsume Yuujinchou", dove il dramma dell'essere umano mortale si scontra con l'amore proibito verso un ayakashi, immortale o dalla vita lunghissima.
La caratterizzazione della protagonista è nei soliti parametri stereotipati della tipologia di questa serie, tuttavia Tomoe è la vera sorpresa: il suo affetto, la sua devozione, il suo amore che cambia e si ingarbuglia è gestito in modo magistrale. Il dramma personale di aver perso Mikage, la divinità che l'ha salvato dalla perdizione, non è un colpo di spugna, non c'è un colpo di fulmine per questa ragazzina nominata dea terreste, c'è ostilità, c'è scetticismo. Viene conquistato Tomoe, non capitola gratuitamente e, anche dopo la conquista, si concede il riserbo del dubbio in quanto youkai.
Ho trovato adorabili gli sketch comici e le parentesi funny della vita al tempio e del modo intricato e per nulla divino di Nanami di affrontare i problemi. I personaggi comprimari non hanno lo spazio di analisi dei due protagonisti, ma non sono solo macchiette, vengono caratterizzati abbastanza da avere forma e colore, nei limiti che una serie breve può concedere.
Il comparto tecnico è davvero gradevole, la divergenza tra abiti tradizionali, youkai e vita moderna sono ben gestiti, i fondali piacevoli e il colore ottimamente armonizzato. Le musiche sono piacevoli e opening ed ending orecchiabili, soprattutto la ending assolutamente indimenticabile e canticchiabile.
Una serie breve che merita davvero.
Ho scoperto "Kamisama Hajimemashita" meno di un mese fa e posso dire che è diventato uno dei miei anime preferiti di sempre.
La protagonista è Nanami Momozono, una ragazzina di diciassette anni che un bel giorno si ritrova senza un tetto sopra la testa, a causa del padre pieno di debiti che la abbandona. Tutto ha inizio quando Nanami, sola e disperata, incontra Mikage, un bizzarro signore che, per ringraziarla di averlo salvato da un cane, le "cede" la sua dimora. Ben presto scoprirà che oltre ad avere di nuovo una casa, è diventata anche una divinità servita da un ragazzo con le orecchie da volpe!
Onestamente adoro tutto di questo anime, la opening e soprattutto la ending, le animazioni, il character design, le gag, i momenti romantici, i doppiatori, le musichette di sottofondo... ma soprattutto i protagonisti: Nanami è una ragazza dolce e intraprendente che non ha paura di mostrare i suoi sentimenti e fa di tutto per migliorarsi come divinità e Tomoe è semplicemente un personaggio affascinante in tutti i sensi. Inoltre Kurama, Mizuki e gli spiriti completano il tutto con la loro comicità (la musichetta di Kurama è da 10+).
Sono contentissima di aver scoperto questo anime a ridosso della seconda serie. Leggete assolutamente anche il manga se volete capire meglio chi era Tomoe prima di approdare al tempio di Mikage e come mai Mikage ha scelto proprio Nanami come "sostituta"...
Consigliatissimo a tutti e soprattutto agli amanti del genere.
La protagonista è Nanami Momozono, una ragazzina di diciassette anni che un bel giorno si ritrova senza un tetto sopra la testa, a causa del padre pieno di debiti che la abbandona. Tutto ha inizio quando Nanami, sola e disperata, incontra Mikage, un bizzarro signore che, per ringraziarla di averlo salvato da un cane, le "cede" la sua dimora. Ben presto scoprirà che oltre ad avere di nuovo una casa, è diventata anche una divinità servita da un ragazzo con le orecchie da volpe!
Onestamente adoro tutto di questo anime, la opening e soprattutto la ending, le animazioni, il character design, le gag, i momenti romantici, i doppiatori, le musichette di sottofondo... ma soprattutto i protagonisti: Nanami è una ragazza dolce e intraprendente che non ha paura di mostrare i suoi sentimenti e fa di tutto per migliorarsi come divinità e Tomoe è semplicemente un personaggio affascinante in tutti i sensi. Inoltre Kurama, Mizuki e gli spiriti completano il tutto con la loro comicità (la musichetta di Kurama è da 10+).
Sono contentissima di aver scoperto questo anime a ridosso della seconda serie. Leggete assolutamente anche il manga se volete capire meglio chi era Tomoe prima di approdare al tempio di Mikage e come mai Mikage ha scelto proprio Nanami come "sostituta"...
Consigliatissimo a tutti e soprattutto agli amanti del genere.
Delizioso. Nel suo genere, non manca di nulla: piacevole, veloce, ilare, coinvolgente.
La comunissima Nanami, dopo un incontro singolare, diventa una divinità della terra, secondo quei toni però squisitamente nipponici che conferiscono agli dei limiti che si fondono con le credenze popolari. Così spiriti, uomini e luoghi mistici si alternano in una trama briosa e a lieto fine. Belli i disegni, belle le sigle, bella anche la storia d'amore. Un anime gradevolissimo da gustare col sorriso sulle labbra.
Il mio umile voto? Dieci. Perché, come shojo, se lo merita tutto.
La comunissima Nanami, dopo un incontro singolare, diventa una divinità della terra, secondo quei toni però squisitamente nipponici che conferiscono agli dei limiti che si fondono con le credenze popolari. Così spiriti, uomini e luoghi mistici si alternano in una trama briosa e a lieto fine. Belli i disegni, belle le sigle, bella anche la storia d'amore. Un anime gradevolissimo da gustare col sorriso sulle labbra.
Il mio umile voto? Dieci. Perché, come shojo, se lo merita tutto.
È un anime che tratta tematiche apparentemente semplici e banali, ma con una dolcezza e candore che alla visione degli episodi puoi solo emozionarti e riflettere.
Questa ragazza che per errore di suo padre si ritrova per strada è in una condizione sociale che nella società odierna si sta verificando sempre più di frequente. Mentre il fatto che venga affidato a Nanami il santuario è un rimando ai vecchi valori di coltivare e rispettare le antiche tradizioni, ma con la possibilità di apportare qualche curiosa novità al passo con i tempi.
I disegni sono realizzati con minuziosità, nulla è lasciato al caso: i costumi, i colori e gli accessori variano e sono numerosi. Un dualismo tra surreale e al tempo stesso reale. La canzone d'apertura (opening: "Kamisama Hajimemashita") e quella di chiusura (ending: "Kamisama Onegai ") si adattano perfettamente alla storia. I due motivi sono accompagnati dalla dolce voce della cantante giapponese Hanae.
È un vicenda originale e piacevole adatta per chi si vuole addentrare nel mondo della spensieratezza.
Questa ragazza che per errore di suo padre si ritrova per strada è in una condizione sociale che nella società odierna si sta verificando sempre più di frequente. Mentre il fatto che venga affidato a Nanami il santuario è un rimando ai vecchi valori di coltivare e rispettare le antiche tradizioni, ma con la possibilità di apportare qualche curiosa novità al passo con i tempi.
I disegni sono realizzati con minuziosità, nulla è lasciato al caso: i costumi, i colori e gli accessori variano e sono numerosi. Un dualismo tra surreale e al tempo stesso reale. La canzone d'apertura (opening: "Kamisama Hajimemashita") e quella di chiusura (ending: "Kamisama Onegai ") si adattano perfettamente alla storia. I due motivi sono accompagnati dalla dolce voce della cantante giapponese Hanae.
È un vicenda originale e piacevole adatta per chi si vuole addentrare nel mondo della spensieratezza.
Kamisama Hajimemashita è un anime che ho iniziato per caso. Non sono per nulla pentita poiché è risultato divertente, gradevole e molto affascinante dato mi ha preso tantissimo (a livello che non facevo altro che pensare a vederlo).
La trama è molto innovativa: una ragazza umana che diventa una Dea di punto in bianco dopo aver incontrato un uomo terrorizzato dai cani in mezzo alla strada è molto strano. Strano ma molto bello!
Il disegno in generale non è un granché, alcune volte risulta bambinesco e le linee sono troppo spigolose (ad esempio negli occhi dei personaggi maschili). Il tutto però viene bilanciato da questo: finalmente abbiamo come protagonista un ragazzo bello da fare paura.
Ogni personaggio, inoltre, è caratterizzato molto bene e per questo vi sono tantissime scene di comicità pura.
Per quanto riguarda le sigle non mi sono piaciute per niente. Dopo un po' ovviamente diventano orecchiabili ma sono troppo da "ninna nanna ninna oh".
C'è un'ultima cosa che sento di dover dire: sono delusa. Perchè? Perchè lei è una dea, miseriaccia! E quindi, essendo una dea, dovrebbe avere poteri, fare cose straordinarie, combattere i demoni, e invece che fa? Va a scuola e dorme fino a tardi la domenica! Più che una storia di dei, demoni e magia mi è sembrata una storia d'amore scolastica tra una studente e un tipo un po' strano, con dei poteri particolari e molto molto bello.
In conclusione quest'anime è da non perdere assolutamente: meraviglioso!
La trama è molto innovativa: una ragazza umana che diventa una Dea di punto in bianco dopo aver incontrato un uomo terrorizzato dai cani in mezzo alla strada è molto strano. Strano ma molto bello!
Il disegno in generale non è un granché, alcune volte risulta bambinesco e le linee sono troppo spigolose (ad esempio negli occhi dei personaggi maschili). Il tutto però viene bilanciato da questo: finalmente abbiamo come protagonista un ragazzo bello da fare paura.
Ogni personaggio, inoltre, è caratterizzato molto bene e per questo vi sono tantissime scene di comicità pura.
Per quanto riguarda le sigle non mi sono piaciute per niente. Dopo un po' ovviamente diventano orecchiabili ma sono troppo da "ninna nanna ninna oh".
C'è un'ultima cosa che sento di dover dire: sono delusa. Perchè? Perchè lei è una dea, miseriaccia! E quindi, essendo una dea, dovrebbe avere poteri, fare cose straordinarie, combattere i demoni, e invece che fa? Va a scuola e dorme fino a tardi la domenica! Più che una storia di dei, demoni e magia mi è sembrata una storia d'amore scolastica tra una studente e un tipo un po' strano, con dei poteri particolari e molto molto bello.
In conclusione quest'anime è da non perdere assolutamente: meraviglioso!
Kamisama Hajimashita è un anime composto da tredici episodi. La protagonista della storia e la giovani Nanami, che dopo aver subito uno sfratto si ritrova da sola, in strada, disperata senza un posto dove andare. Una sera, la prima, incontra uno strano ragazzo che è terrorizzato dai cani, questo per sdebitarsi dell'aiuto datogli le regala, tramite un bacio sulla fronte, il ruolo di divinità della terra. Nanami è incredula e non sa bene ancora cosa significhi. Si reca quindi al tempio di appartenenza. Qui incontra i due spiriti del tempio e una Kitsune (demone volpe) di nome Tomeo. L'inizio per Nanami non è molto semplice, ma non sembra abbattuta da questa novità, anche perché non saprebbe proprio dove andare. Nanami, quindi, cerca di integrarsi e di comprendere le attività del tempio, come anche di avvicinarsi a Tomeo che ha un carattere decisamente spigoloso. Nel corso delle vicende incontrerà anche Mizuki (demone serpente) e Kurama il tengu (demone uccello)
Nelle varie peripezie per migliorarsi come dea incontrerà vari personaggi e forse riuscirà a fare breccia nel cuore di Tomoe.
L'anime a mio avviso è ben strutturato, i personaggi sono ben caratterizzati, sopratutto quelli principali dove se ne vedono gli sviluppi e la maturazione - fanno un vero e proprio maturamento. L'unica pecca che si può trovare è per i demoni secondari che sono accurati, ma che compaiono talmente poco da non poter riuscire ad apprezzarli così su due piedi.
I disegni sono molto belli, e anche le voci dei doppiatori le trovo azzeccate e ben assortite per tutti.
Ho dato dieci a questo anime perché l'ho trovato romantico, ma non nel senso smielato del termine. E' ricco di sentimenti e di buoni propositi, dietro ogni episodio, personalmente, ho trovato un messaggio o comunque la dimostrazione che tramite l'impegno si riesce ad ottenere ciò che si vuole, perché solo con la fatica, il sacrificio e il desiderio si arriva alla realizzazione.
La fine di tutto poi l'ho trovata così bella e quasi da fiaba, tanto da suscitare in me emozioni forti e dolci che raramente riescono a fare gli shoujo.
Consiglio la visione a tutti quanti, sia a chi è adolescente sia a chi è più grande, sopratutto lo consiglio ai veri amanti dello shoujo, perché se si apprezza davvero questo genere, non si può fare a meno di Kamisama Hajimemashita.
Nelle varie peripezie per migliorarsi come dea incontrerà vari personaggi e forse riuscirà a fare breccia nel cuore di Tomoe.
L'anime a mio avviso è ben strutturato, i personaggi sono ben caratterizzati, sopratutto quelli principali dove se ne vedono gli sviluppi e la maturazione - fanno un vero e proprio maturamento. L'unica pecca che si può trovare è per i demoni secondari che sono accurati, ma che compaiono talmente poco da non poter riuscire ad apprezzarli così su due piedi.
I disegni sono molto belli, e anche le voci dei doppiatori le trovo azzeccate e ben assortite per tutti.
Ho dato dieci a questo anime perché l'ho trovato romantico, ma non nel senso smielato del termine. E' ricco di sentimenti e di buoni propositi, dietro ogni episodio, personalmente, ho trovato un messaggio o comunque la dimostrazione che tramite l'impegno si riesce ad ottenere ciò che si vuole, perché solo con la fatica, il sacrificio e il desiderio si arriva alla realizzazione.
La fine di tutto poi l'ho trovata così bella e quasi da fiaba, tanto da suscitare in me emozioni forti e dolci che raramente riescono a fare gli shoujo.
Consiglio la visione a tutti quanti, sia a chi è adolescente sia a chi è più grande, sopratutto lo consiglio ai veri amanti dello shoujo, perché se si apprezza davvero questo genere, non si può fare a meno di Kamisama Hajimemashita.
Kamisama Hajimemashita, buon anime, ma andiamo con ordine.
La realizzazione grafica dell'anime è di tutto rispetto, sebbene alcuni personaggi, soprattutto maschili, abbiano, a mio avviso, dei volti molto dubbi ed assurdi (gente con delle ciglia spesse come sopracciglia, ok che sei un serpente albino, ma trovati un'estetista!). Le animazioni sono fluide, ben realizzate, e non sono mai inorridito, anzi, ho apprezzato l'uso del colore, anche se alle volte se ne è abusato, personalmente.
Il comparto audio ci ha dato un'opening molto bella ed accattivante, che ci prepara anche al tono "leggero" dell'anime (peccato che opening ed ending non siano di particolare importanza, per me, ai fini di un anime), mentre per quanto concerne le colonne sonore generali, anche andando a riascoltarle accuratamente, non ho notato nulla di eccelso, ma all'atto della visione complessiva, fanno il loro lavoro.
La trama, in generale, è abbastanza semplice e rappresenta eventi meramente consequenziali, con unico, vago, filo conduttore il rapporto tra i due protagonisti. La situazione presentata inizialmente è bellina assai, ma purtroppo non ho apprezzato molto il suo sviluppo, soprattutto perché i due personaggi principali sono molto "meh", e di conseguenza anche i comprimari la cui caratterizzazione è molto vaga. Nota positiva, sebbene ci fossero le premesse per un reverse-harem, ciò non accade (salvo io non mi sia distratto), cosa che ho apprezzato in quanto avrebbe distrutto il già flebile filo conduttore dell'anime.
La narrazione è piacevole, coinvolgente, ma alle volte esasperata (raramente per fortuna). Il ritmo rallenta ed accelera in modo naturale, senza causare disagi o noia, ma senza nemmeno entusiasmare troppo. Occasionalmente, la tempistica adottata per alcune battute sarà talmente perfetta da far rider di gusto.
I personaggi: per quanto riguarda Tomoe, avremo a disposizione alcuni flashback del suo passato, ma per quanto sia il personaggio meglio caratterizzato, avremo di lui un'immagine relativamente indefinita. Il suo sviluppo psicologico nei secoli, soprattutto, resterà molto dubbio, senza farci capire bene se in tempi antichi era un gran bastardo o solo un'amante troppo dedito e brusco. Nanami, invece, è un personaggio a mio avviso scemo. Subirà ripensamenti improvvisi, immotivati e dovuti probabilmente ad esigenze di narrazione (e se ci si accorge della cosa, ciò è male) o al mero fine di dare qualche momento di suspance che comunque non dura. Il suo sviluppo psicologico, il suo senso di responsabilità e svariati altri fattori resteranno sostanzialmente immutati, e l'unica "conquista" che farà sarà il rassegnarsi (?) ad un rifiuto sentimentale, che comunque era molto dubbio. I comprimari, invece, ossia il Corvo ed il Serpente, sono personaggi mossi dalle motivazioni più incognite. Mentre per il Serpente avremo qualche indizio, e capiremo che sostanzialmente agisce come agisce per il proprio benessere, anche se comunque ci resteranno molti dubbi, per il Corvo sarà tutto un vero mistero. Ogni tanto apparirà, farà il figo premuroso ed un po' tsundere (come tutti), presterà un po' di soldi a qualcuno e se ne andrà.
In conclusione, l'anime risulta piacevole, e se si parte con la premessa che non è niente di epocale o di profondo, si tollera facilmente. Nessun pregio particolare né alcuna critica mortale, eccetto quelle già elencate per i personaggi, più altre omesse poiché spoilerose.
La realizzazione grafica dell'anime è di tutto rispetto, sebbene alcuni personaggi, soprattutto maschili, abbiano, a mio avviso, dei volti molto dubbi ed assurdi (gente con delle ciglia spesse come sopracciglia, ok che sei un serpente albino, ma trovati un'estetista!). Le animazioni sono fluide, ben realizzate, e non sono mai inorridito, anzi, ho apprezzato l'uso del colore, anche se alle volte se ne è abusato, personalmente.
Il comparto audio ci ha dato un'opening molto bella ed accattivante, che ci prepara anche al tono "leggero" dell'anime (peccato che opening ed ending non siano di particolare importanza, per me, ai fini di un anime), mentre per quanto concerne le colonne sonore generali, anche andando a riascoltarle accuratamente, non ho notato nulla di eccelso, ma all'atto della visione complessiva, fanno il loro lavoro.
La trama, in generale, è abbastanza semplice e rappresenta eventi meramente consequenziali, con unico, vago, filo conduttore il rapporto tra i due protagonisti. La situazione presentata inizialmente è bellina assai, ma purtroppo non ho apprezzato molto il suo sviluppo, soprattutto perché i due personaggi principali sono molto "meh", e di conseguenza anche i comprimari la cui caratterizzazione è molto vaga. Nota positiva, sebbene ci fossero le premesse per un reverse-harem, ciò non accade (salvo io non mi sia distratto), cosa che ho apprezzato in quanto avrebbe distrutto il già flebile filo conduttore dell'anime.
La narrazione è piacevole, coinvolgente, ma alle volte esasperata (raramente per fortuna). Il ritmo rallenta ed accelera in modo naturale, senza causare disagi o noia, ma senza nemmeno entusiasmare troppo. Occasionalmente, la tempistica adottata per alcune battute sarà talmente perfetta da far rider di gusto.
I personaggi: per quanto riguarda Tomoe, avremo a disposizione alcuni flashback del suo passato, ma per quanto sia il personaggio meglio caratterizzato, avremo di lui un'immagine relativamente indefinita. Il suo sviluppo psicologico nei secoli, soprattutto, resterà molto dubbio, senza farci capire bene se in tempi antichi era un gran bastardo o solo un'amante troppo dedito e brusco. Nanami, invece, è un personaggio a mio avviso scemo. Subirà ripensamenti improvvisi, immotivati e dovuti probabilmente ad esigenze di narrazione (e se ci si accorge della cosa, ciò è male) o al mero fine di dare qualche momento di suspance che comunque non dura. Il suo sviluppo psicologico, il suo senso di responsabilità e svariati altri fattori resteranno sostanzialmente immutati, e l'unica "conquista" che farà sarà il rassegnarsi (?) ad un rifiuto sentimentale, che comunque era molto dubbio. I comprimari, invece, ossia il Corvo ed il Serpente, sono personaggi mossi dalle motivazioni più incognite. Mentre per il Serpente avremo qualche indizio, e capiremo che sostanzialmente agisce come agisce per il proprio benessere, anche se comunque ci resteranno molti dubbi, per il Corvo sarà tutto un vero mistero. Ogni tanto apparirà, farà il figo premuroso ed un po' tsundere (come tutti), presterà un po' di soldi a qualcuno e se ne andrà.
In conclusione, l'anime risulta piacevole, e se si parte con la premessa che non è niente di epocale o di profondo, si tollera facilmente. Nessun pregio particolare né alcuna critica mortale, eccetto quelle già elencate per i personaggi, più altre omesse poiché spoilerose.
Frizzante commedia sentimentale, "Kamisama Hajimemashita" racconta le vicende della giovane pasticciona Nanami che, "baciata dal destino", diviene una improbabile Divinità terrena. Con il ruolo un po' ingombrante, le vengono poi assegnati un tempio, con tanto di spiritelli, e un affascinante e antico servo/demone volpe, non troppo accondiscendente a prestar servizio nei confronti di una semplice e fragile ragazzina. Ne vedremo delle belle!
La trama, non troppo originale nel suo piccolo e ricca dei classici cliché da shōjo, riesce comunque a soddisfare le aspettative e a fornire un sano e leggero divertimento, accarezzando contemporaneamente le corde del cuore. La narrazione scorre fluida, senza mai annoiare e regalando sempre una sana risata. Raccogliendo a piene mani dalla mitologia giapponese, l'autrice dona un'ambientazione piacevole e personaggi brillanti e simpatici: divinità improbabili, yokai irascibili o che di mestiere fanno le pop-star, dragoni "contabili", e chi ne ha più ne metta! Una caratterizzazione davvero esilarante e curiosa decora questi personaggi. Infatti è merito delle un po' pazze creature se la storia non perde mai di mordente, portandoti quasi naturalmente ad affezionarti ad esse e a saperne sempre di più sul loro conto. L'unica figura forse non pienamente riuscita è proprio la protagonista, semplice e divertente nei suoi pasticci, ma forse troppo fatua e stereotipata tanto da risultare un po' noiosa alla fine.
Le sigle di apertura e di chiusura sono ottime e perfettamente coerenti allo stile del'anime, così come i disegni, dettagliati e molto belli per questa favola romantica, tinta di soprannaturale.
Una pecca: purtroppo 13 puntate sono poche per narrare avvenimenti che avrebbero richiesto uno spazio maggiore e un approfondimento più centrato.
La trama, non troppo originale nel suo piccolo e ricca dei classici cliché da shōjo, riesce comunque a soddisfare le aspettative e a fornire un sano e leggero divertimento, accarezzando contemporaneamente le corde del cuore. La narrazione scorre fluida, senza mai annoiare e regalando sempre una sana risata. Raccogliendo a piene mani dalla mitologia giapponese, l'autrice dona un'ambientazione piacevole e personaggi brillanti e simpatici: divinità improbabili, yokai irascibili o che di mestiere fanno le pop-star, dragoni "contabili", e chi ne ha più ne metta! Una caratterizzazione davvero esilarante e curiosa decora questi personaggi. Infatti è merito delle un po' pazze creature se la storia non perde mai di mordente, portandoti quasi naturalmente ad affezionarti ad esse e a saperne sempre di più sul loro conto. L'unica figura forse non pienamente riuscita è proprio la protagonista, semplice e divertente nei suoi pasticci, ma forse troppo fatua e stereotipata tanto da risultare un po' noiosa alla fine.
Le sigle di apertura e di chiusura sono ottime e perfettamente coerenti allo stile del'anime, così come i disegni, dettagliati e molto belli per questa favola romantica, tinta di soprannaturale.
Una pecca: purtroppo 13 puntate sono poche per narrare avvenimenti che avrebbero richiesto uno spazio maggiore e un approfondimento più centrato.
Che dire, era da tanto che non vedevo un anime così fatto bene! Una trama originale, ben fatta, dei personaggi (soprattutto Nanami e Tomoe) caratterizzati molto bene psicologicamente. Dal primo episodio non si può non rimanerne affascinati. Affascinati da lei, da lui e da tutto il resto. Tutto ha un'aria da favola e malgrado abbia poche puntante, questo anime mi ha fatto emozionare. Ho pensato di lasciare una recensione solo per il fatto che secondo me dovrebbe essere più conosciuto e dovrebbe meritare un voto più alto della media. In queste poche puntante ho riso, pianto, mi sono emozionata, ho trattenuto il respiro... Adatto, secondo me, sia ad un pubblico maschile sia femminile. L'anime parla di questa ragazza, Nanami, la quale a causa dei debiti del padre si ritrova in mezzo ad una strada. Già in questo punto ho avvertito quel qualcosa che fanno di un anime, inizialmente uno qualunque, un anime speciale. Il fatto che si affrontino problemi seri, quelli che nella vita, purtroppo avvengono troppo spesso. Lei è stata sfrattata, è sola e in più anche minorenne. Che dovrebbe fare? Anche se tutto questo è trattato in modo scherzoso, il dramma resta. E qui si nota la sua bontà d'animo, il fatto che non odi il padre ed il fatto che pensi sempre prima agli altri piuttosto che a lei stessa. Aiuta dunque un uomo in difficoltà che le dona il potere di una divinità. Sono felice che, anche se questo è un reverse-harem, non ci siano cose fuori dal mondo o troppo sdolcinate, tutto al punto giusto e al momento giusto e sono felice che lei abbia carattere e non si faccia mettere i piedi in testa da nessuno. Dunque da qui in poi entra in gioco il fantasy, ben trattato a mio parere. Un finale dolce e che da giustizia alla nostra Nanami che mostra una volta per tutte le sue qualità, già molto dimostrate. Vi sono delle belle musiche e una bella grafica. Tengo a sottolineare il fatto che i personaggi siano ben caratterizzati psicologicamente (anche i personaggi secondari) e che tutti abbiano un carattere forte, un miracolo per gli anime d'oggi. Amo questo anime. Non perdetevelo. Altro che shojo. Do il 10 proprio per far alzare la media, questo anime lo merita!
"Kamisama Hajimemashita" è il terzo shojo della stagione autunnale 2012. Penso che fra i tre sia quello più sottovalutato (anche perché il suo manga è poco famoso).
All'inizio della stagione autunnale 2012 avevo riposto più sugli altri due shojo ("Tonari no Kaibutsu-kun" e "Say I love you") e lo iniziai a vedere per pura curiosità. Devo dire che mi ha sbalordito!
La trama parla di Nanami Momozono, una studentessa diciassettenne che perde la casa per colpa del vizio del gioco di suo padre, così la povera Nanami si ritrova in mezzo alla strada, dove incontra Mikage. Salvandolo da un cane, come segno di ringraziamento, lui le cede il suo alloggio: il santuario. Ed è lì che Nanami incontra Tomoe e diventerà una divinità terrestre.
In sé la storia è molto piacevole e divertente con nuove gag. Soprattutto è consigliata a chi non vuole un anime troppo pesante. Onestamente il "character design" dei personaggi maschili non mi è piaciuto, così come la opening e la ending che non mi sono piaciute per niente. Ma soprattutto in quest'anime ho apprezzato molto vedere dei tradizionali vestiti giapponesi, oltre al fatto che la storia fosse ambientata sia ai giorni d'oggi sia all'epoca Edo. La grafica e gli sfondi sono ottimi, molto belle anche le tonalità accese e vivaci in ogni singolo episodio. Non male come anime, un 8 è più che meritato.
All'inizio della stagione autunnale 2012 avevo riposto più sugli altri due shojo ("Tonari no Kaibutsu-kun" e "Say I love you") e lo iniziai a vedere per pura curiosità. Devo dire che mi ha sbalordito!
La trama parla di Nanami Momozono, una studentessa diciassettenne che perde la casa per colpa del vizio del gioco di suo padre, così la povera Nanami si ritrova in mezzo alla strada, dove incontra Mikage. Salvandolo da un cane, come segno di ringraziamento, lui le cede il suo alloggio: il santuario. Ed è lì che Nanami incontra Tomoe e diventerà una divinità terrestre.
In sé la storia è molto piacevole e divertente con nuove gag. Soprattutto è consigliata a chi non vuole un anime troppo pesante. Onestamente il "character design" dei personaggi maschili non mi è piaciuto, così come la opening e la ending che non mi sono piaciute per niente. Ma soprattutto in quest'anime ho apprezzato molto vedere dei tradizionali vestiti giapponesi, oltre al fatto che la storia fosse ambientata sia ai giorni d'oggi sia all'epoca Edo. La grafica e gli sfondi sono ottimi, molto belle anche le tonalità accese e vivaci in ogni singolo episodio. Non male come anime, un 8 è più che meritato.
Ho iniziato a guardare "Kamisama Hajimemashita" senza troppo impegno, così, un po' perché mi incuriosivano i disegni, un po' perché mi piaceva che fosse ambientato per metà nel Giappone antico; e sicuramente non calcolando l'ipotesi che mi avrebbe affascinata al punto da convincermi a leggerne il manga in scan. Ho visto un po' di anime della stagione autunnale, ma nessuno come questo mi ha stregata in tal modo.
Appena sfrattata di casa, senza nessun posto dove vivere, sola su di una panchina, Nanami salva un uomo dalle grinfie di un cane, non sapendo chi egli fosse e quale futuro con un bacio le riservasse. Donandole i poteri della divinità della terra, Mikage scambia il suo posto al tempio con Nanami, una semplice essere umana che nel giro di pochi secondi si è ritrovata ad essere una dea. Inutile, debole, senza speranze, capace di attirare a sé i guai, Nanami si incammina lungo una via che, da umana qual'è, non sente appartenerle. Grazie all'aiuto dei suoi fedeli servitori sarà capace di scoprire dentro di sé potenzialità nascoste, ma soprattutto una volontà al cambiamento. Perno della storia nonché personaggio meglio riuscito è Tomoe, il famiglio, fedele servitore, demone volpe, che rappresenterà lo sprone al miglioramento e la coscienza di Nanami. Della sua dolcezza e "gentilizza" quest'ultima ne resterà invaghita fino al punto da desiderare di condividere con lui tutta la sua vita.
Chara design accattivante e pulito, doppiaggio più che ottimo (la voce di Tomoe e quella di Mikage le ho amate), con la giusta mescolanza di gag ben riuscite e divertenti e di scene drammatiche e toccanti, più una colonna sonora che ha fatto di antiche melodie e ritmi il suo punto di forza; delicata storia d'amore tra un demone ed un essere umano, trattata con la leggerezza tipica del romanticismo, senza troppe proibizioni o regole morali da rispettare, "Kamisama Hajimemashita" ha tutto: fa ridere, fa commuovere, fa riflettere, fa battere il cuore; sa coinvolgere, sa affascinare, sa mantenere alta l'attenzione e vivo l'umore, sa convincere scena dopo scena, sa far innamorare. Ci si riesce ad immedesimare talmente bene nel personaggio di Nanami, che al culmine dell'anime ci si sente come purificati.
Probabilmente è un'idea che mi sono fatta io, perché spinta a guardarlo da un desiderio di "stare bene" e/o di "guarire dalla mia oscurità": ho come sentito il mio "miasma" andare via, mi son sentita quasi ripulita, e ho cominciato a ridere di gusto della mia vita, di nuovo piena di passione e buona volontà. Un po' meno sola di prima, perché ora il mio piccolo tempio interiore si è riempito di spiriti, tengu, kizune, hebi, kamisama, sorrisi e lacrime, è pieno di quella magia che solo gli anime e i manga posseggono. Penso che "Kamisama Hajimemashita" sia un toccasana per le persone che come me vivono periodi bui, nei quali si ha bisogno di una luce seppur piccola. Lasciate che la divinità illumini le vostre strade e divertitevi insieme a lei. Buona visione!
P.S.: è un 9 e non un 10 perché essendo che ho iniziato a leggere il manga e ho notato le non poche diversità che ci sono tra la serie animata e quest'ultimo, un po' di delusione per alcuni passaggi e per alcune scene tagliate l'ho provata anch'io. Ma alla fine al cuor non si comanda ed io amo "Kamisama H."!
Appena sfrattata di casa, senza nessun posto dove vivere, sola su di una panchina, Nanami salva un uomo dalle grinfie di un cane, non sapendo chi egli fosse e quale futuro con un bacio le riservasse. Donandole i poteri della divinità della terra, Mikage scambia il suo posto al tempio con Nanami, una semplice essere umana che nel giro di pochi secondi si è ritrovata ad essere una dea. Inutile, debole, senza speranze, capace di attirare a sé i guai, Nanami si incammina lungo una via che, da umana qual'è, non sente appartenerle. Grazie all'aiuto dei suoi fedeli servitori sarà capace di scoprire dentro di sé potenzialità nascoste, ma soprattutto una volontà al cambiamento. Perno della storia nonché personaggio meglio riuscito è Tomoe, il famiglio, fedele servitore, demone volpe, che rappresenterà lo sprone al miglioramento e la coscienza di Nanami. Della sua dolcezza e "gentilizza" quest'ultima ne resterà invaghita fino al punto da desiderare di condividere con lui tutta la sua vita.
Chara design accattivante e pulito, doppiaggio più che ottimo (la voce di Tomoe e quella di Mikage le ho amate), con la giusta mescolanza di gag ben riuscite e divertenti e di scene drammatiche e toccanti, più una colonna sonora che ha fatto di antiche melodie e ritmi il suo punto di forza; delicata storia d'amore tra un demone ed un essere umano, trattata con la leggerezza tipica del romanticismo, senza troppe proibizioni o regole morali da rispettare, "Kamisama Hajimemashita" ha tutto: fa ridere, fa commuovere, fa riflettere, fa battere il cuore; sa coinvolgere, sa affascinare, sa mantenere alta l'attenzione e vivo l'umore, sa convincere scena dopo scena, sa far innamorare. Ci si riesce ad immedesimare talmente bene nel personaggio di Nanami, che al culmine dell'anime ci si sente come purificati.
Probabilmente è un'idea che mi sono fatta io, perché spinta a guardarlo da un desiderio di "stare bene" e/o di "guarire dalla mia oscurità": ho come sentito il mio "miasma" andare via, mi son sentita quasi ripulita, e ho cominciato a ridere di gusto della mia vita, di nuovo piena di passione e buona volontà. Un po' meno sola di prima, perché ora il mio piccolo tempio interiore si è riempito di spiriti, tengu, kizune, hebi, kamisama, sorrisi e lacrime, è pieno di quella magia che solo gli anime e i manga posseggono. Penso che "Kamisama Hajimemashita" sia un toccasana per le persone che come me vivono periodi bui, nei quali si ha bisogno di una luce seppur piccola. Lasciate che la divinità illumini le vostre strade e divertitevi insieme a lei. Buona visione!
P.S.: è un 9 e non un 10 perché essendo che ho iniziato a leggere il manga e ho notato le non poche diversità che ci sono tra la serie animata e quest'ultimo, un po' di delusione per alcuni passaggi e per alcune scene tagliate l'ho provata anch'io. Ma alla fine al cuor non si comanda ed io amo "Kamisama H."!
Pensare che nella stagione autunnale avrei scommesso molto su "My little moster" e "Say I love you", e inizialmente non avrei puntato neanche un centesimo su "Kamisama kiss". Gli altri due erano notevolmente più quotati, poiché già popolari a livello di manga, e l'anime in questione aveva come discrimine il fattore "potenziale polpettone reverse-harem", che l'avrebbe potuto rendere inguardabile. Invece non si può giudicare un libro dalla sua copertina, come dicono gli anglofoni. "Kamisama kiss" si è rivelato il miglior shoujo della stagione, in barba ai due cugini famosi.
L'elemento reverse-harem c'è ed è marginale, rendendolo un anime per tutti e non solo per le fan girl. Risulta solo un ulteriore condimento dell'insalata in salsa commedia, un po' come accadeva in "Ouran host club" o in "Fruits bascket", ah che bei ricordi!
Quindi dicevo, risate assicurate, con disegni delicati propri dello stile shoujo, parecchio sovrannaturale con dei, demoni, youkai, famigli e quant'altro, tante piccole avventure e disavventure per l'umana divenuta suo malgrado dea terrestre, protutrice di un tempio abbandonato. Non manca l'elemento romantico, abbiamo una coppia principale composta da: lui tsundere e lei di buon cuore e allegra, e si sa gli tsundere ci mettono un po' a rivelare il lato morbido, ma quando lo fanno... Inoltre gli altri pretendenti, tutti esseri sovrannaturali, non mancano di simpatia, a partire dal corvaccio idol dark, che quando appare in scena è accompagnato da stacchetti musicali lugubri - che risate - e dal bianco serpente, il quale in un primo momento sembra viscido, ma poi a contatto con la realtà moderna e l'evolversi della storia risulta essere buffo e generoso.
"A a a a Kam-sama" e chi si toglie più questo tormentone dalla testa? Notevole l'ending reinterpretata dal nostro idol tengu.
Romanticoni, il finale non vi lascerà delusi! E chi vuole una visone leggera, per farsi due risate si faccia avanti!
L'elemento reverse-harem c'è ed è marginale, rendendolo un anime per tutti e non solo per le fan girl. Risulta solo un ulteriore condimento dell'insalata in salsa commedia, un po' come accadeva in "Ouran host club" o in "Fruits bascket", ah che bei ricordi!
Quindi dicevo, risate assicurate, con disegni delicati propri dello stile shoujo, parecchio sovrannaturale con dei, demoni, youkai, famigli e quant'altro, tante piccole avventure e disavventure per l'umana divenuta suo malgrado dea terrestre, protutrice di un tempio abbandonato. Non manca l'elemento romantico, abbiamo una coppia principale composta da: lui tsundere e lei di buon cuore e allegra, e si sa gli tsundere ci mettono un po' a rivelare il lato morbido, ma quando lo fanno... Inoltre gli altri pretendenti, tutti esseri sovrannaturali, non mancano di simpatia, a partire dal corvaccio idol dark, che quando appare in scena è accompagnato da stacchetti musicali lugubri - che risate - e dal bianco serpente, il quale in un primo momento sembra viscido, ma poi a contatto con la realtà moderna e l'evolversi della storia risulta essere buffo e generoso.
"A a a a Kam-sama" e chi si toglie più questo tormentone dalla testa? Notevole l'ending reinterpretata dal nostro idol tengu.
Romanticoni, il finale non vi lascerà delusi! E chi vuole una visone leggera, per farsi due risate si faccia avanti!
Mi sono sbilanciata proprio con il voto, ma devo dire che è più che meritato. Le colonne sonore sono fantastiche, i doppiatori sono scelti con accuratezza, gli episodi sono ben dosati: non ci sono riempitivi per rendere la trama più lunga, tutto è bene bilanciato.
Il rapporto tra Nanami è Tomoe è fantastico e cresce durante ogni singolo episodio, poco per volta: si passa da una situazione di sottomissione forzata ad un contratto di stima e poi d'amore, con un finale veramente bellissimo e dolce. Anche i personaggi secondari hanno parte attiva nella vicenda e vengono resi partecipi della storia in ogni singolo episodio, soprattutto per quanto riguarda i famigli del tempio e il corvo.
Non mancano momenti comici e gag spassose, anzi si può dire che l'anime in sè ruota attorno ad una commedia frizzante e ilare.
Approfondendo, la trama delle peripezie di Nanami può essere vista come la crescita dell'individuo e la capacità di risolevarsi anche dalle situazioni più tristi e terribili, quali la perdita della casa e degli affetti della protagonista. In quest'ottica il tempio e i famigli diventano la casa e gli affetti perduti.
Dal momento che il manga, inedito in Italia, è ancora in corso nel Sol levante, c'è da sperare in una seconda programmazione dell'anime un giorno.
Il rapporto tra Nanami è Tomoe è fantastico e cresce durante ogni singolo episodio, poco per volta: si passa da una situazione di sottomissione forzata ad un contratto di stima e poi d'amore, con un finale veramente bellissimo e dolce. Anche i personaggi secondari hanno parte attiva nella vicenda e vengono resi partecipi della storia in ogni singolo episodio, soprattutto per quanto riguarda i famigli del tempio e il corvo.
Non mancano momenti comici e gag spassose, anzi si può dire che l'anime in sè ruota attorno ad una commedia frizzante e ilare.
Approfondendo, la trama delle peripezie di Nanami può essere vista come la crescita dell'individuo e la capacità di risolevarsi anche dalle situazioni più tristi e terribili, quali la perdita della casa e degli affetti della protagonista. In quest'ottica il tempio e i famigli diventano la casa e gli affetti perduti.
Dal momento che il manga, inedito in Italia, è ancora in corso nel Sol levante, c'è da sperare in una seconda programmazione dell'anime un giorno.