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CippyWolf

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6,5
“180 Byō de Kimi no Mimi o Shiawase ni Dekiru ka?” è una serie di dodici episodi, da tre minuti l’uno, il cui punto focale è il praticare vari comportamenti, per lo più acustici, che permettono di stimolare nell’ascoltatore una risposta sensoriale, che varia da soggetto a soggetto.

Tutta questa metodologia può essere categorizzata con il termine “ASMR”, in cui rientrano diverse strumentazioni, che si possono suddividere in due grandi insiemi: il primo grande gruppo è il basilare microfono, per poter registrare tali pratiche, e il secondo insieme è rappresentato dalla miriade di oggetti con cui potersi sbizzarrire per poter riprodurre suoni sempre più particolari e cercare di stimolare il più ampio pubblico possibile e creare il maggior stimolo immaginabile.

Ho preferito dilungarmi su questa breve introduzione, perché la particolarità così soggettiva della stimolazione degli “ASMR” è fondamentalmente il punto su cui potersi principalmente basare per la riuscita o meno di tali corti.

Purtroppo tutto intorno gravitano delle problematiche non indifferenti, partendo proprio dalla loro costituzione primaria, cioè l’essere nati come dei mini-spot pubblicitari, in cui si introduce un blando contesto e lo stimolo primario; tutto questo dovrebbe permettere una maggior immersione dello spettatore, ma non fa altro che ridurre il tempo per poter giovare dello specifico suono di turno. Inoltre, l’esiguo minutaggio verrà anche occupato da una breve sigla, che, tralasciando la soggettiva possibilità di apprezzarla in quanto tale, si distacca completamente dall’ideale di “ASMR”, e che risveglierà il fruitore dei corti da quel minimo mood di pace e tranquillità che erano riusciti a creare.

Oltre a ciò, i contesti riportati in ogni episodio, per quanto possano sembrare inutili al fine di poter riprodurre il suono, per me hanno rappresentato un gradevole surplus rispetto all’economia dell’opera, appuntandogli il pregio di strappare qualche sprazzo di emozione di fronte all’imbarazzo che le protagoniste provavano nel cimentarsi in questa pratica, e tutti i buffi dialoghi o i goffi tentativi, nati dal contesto, che instillavano un leggero sottofondo ilare all’intera situazione.
Quindi spesso non saranno un mero input sonoro, da dover subire ad occhi chiusi, concentrandosi solo sulle proprie sensazioni, ma prevalentemente una breve esperienza audiovisiva da dover prendere il più pacificamente possibile, facendosi trasportare dalla situazione in sé.

Nonostante l’esiguo tempo a disposizione, ho apprezzato il semi-vacuo tentativo di dare ad ognuno una sua caratterizzazione, data dal contesto, dalla motivazione per cui stanno effettuando l’ASMR o addirittura dalla semplice cadenza nel pronunciare le parole; come accennato, sarà talmente esiguo il tempo, che sembreranno particolari esigui e blandi per l’incisività dell’opera, ma permetteranno di spaziare tra diversi stimoli e diverse situazioni, così da cercare di soddisfare la più ampia platea possibile e magari capire cosa apprezziamo di più noi, come fruitori principali, in situazioni del genere.

La parte grafica infine sarà piacevole e fluida, ogni oggetto e soggetto dei corti non mancheranno di dettagli e minuzie apprezzabili.

In conclusione, se si giudica questa serie di corti, tentando di categorizzarla come un qualsiasi altro anime, quindi cercando di ritrovare una trama, una caratterizzazione o animazioni particolari, credo si faccia un irrimediabile errore di giudizio, snaturando il senso e l’obbiettivo che “180 Byō de Kimi no Mimi o Shiawase ni Dekiru ka?” cerca di raggiungere, come esplicitato dal titolo. Quindi, basandomi prevalentemente su questa ragion d’essere, non posso che promuoverla, avendo apprezzato la maggior parte degli episodi, sia per il suo contesto che per il peculiare ASMR che stava venendo promosso nell’episodio.


 6
Gippo

Episodi visti: 8/12 --- Voto 5
Questo di cui vi accingete a leggere la recensione è il primo, il solo, l'unico, l'inimitabile anime sull'ASMR. Cos'è l'ASMR? Si tratta di un acronimo anglosassone che sta per Autonomous Sensory Meridian Response, che tradotto nella nostra lingua significa: risposta autonoma del meridiano sensoriale. In soldoni, ci sono certi stimoli sonori e visivi (chiamati trigger) in grado di provocare una piacevolissima sensazione, spesso accompagnata da brividi o formicolio, localizzata molto frequentemente nella zona della nuca, tanto che spesso l'ASMR viene rappresentato come una sorta di "orgasmo mentale".
Sebbene ciascuna persona abbia una sensibilità specifica a certi trigger, sembra che questa sensazione autonoma o automatica scatti in presenza soprattutto di specifiche situazioni. A titolo non esaustivo: ricevere attenzioni empatiche da parte di qualcuno, carezze, sussurri, stropiccii, graffi, fruscii, ecc.
Questa cosa che forse molti di voi hanno sperimentato senza saper darle un nome è stata come al solito scoperta, catalogata e monetizzata su Internet, soprattutto grazie alla produzione di video di youtuber. Talvolta, coinvolgendo il trigger che si basa sul sussurro, alcuni video hanno evidenziato anche un certo potenziale erotico: cosa scontata, vista l'intimità che il sussurro stesso presuppone.

Arriviamo così al nostro anime. Si tratta di una serie di otto corti da tre minuti (o 180 secondi, come recita il titolo) in cui vengono esplorati specifici trigger, con una impostazione che non disdegna di mettere in luce la carica erotica implicita nella ricerca dell'ASMR, specie per il grande ricorso alla pratica del sussurro.
Ciascun episodio ha come protagonista una o due ragazze alle prese con un microfono particolare simile a un cranio umano il quale, collegabile a delle cuffie, può restituire una serie di suoni trigger, come il cotton fiocc nelle orecchie (il cranio ha i lobi auricolari), il sussurro a uno specifico orecchio, il suono della crema spalmata, il sospiro, le voci sussurrate in contemporanea da due persone diverse.
Oltre ai trigger sopra accennati, nel corso degli episodi, ci sono anche il frizzare delle bibite gassate e i cubetti di ghiaccio che tintinnano contro il vetro di un bicchiere. Le protagoniste sono tutte femminili (qualche voce è più suadente e piacevole rispetto alle altre) e spaziano dalle classiche liceali giapponesi alla mammina amorevole, dalla sorellona prosperosa alle giovanissime gemelline pestifere. Unica eccezione: l'ultimo episodio, dove l'unico protagonista maschile fa sfoggio di una bella voce calda.

Come accennato, l'anime non disdegna piccole incursioni nell'erotico, tanto che con la scusa dell' "orgasmo mentale" varie protagoniste femminili si esibiscono in gemiti un po' fuori luogo con l'idea di relax che l'ASMR dovrebbe trasmettere, ma non con il piccolo business sexy che è scaturito dall'idea originaria legata al rilassamento. È in fondo azzeccata l'idea di adattare l'elemento roleplay tipico dell'ASMR a certe classiche figure dell'immaginario anime, e perfino la scelta di solleticare qualche istinto un po' pruriginoso.
Tuttavia, per chi scrive, rispondere alla domanda del titolo ("Riusciremo a far felici le tue orecchie in 180 secondi?") comporta il ricorso a un tiepido "ni". L'anime è sicuramente rilassante ed è un'esperienza sensoriale diversa dal solito, ma tre minuti sono pochi, e alla fin fine la volontà di inserire a tutti i costi un minimo di narrazione si traduce in un titolo un po' surreale e lontano dall'obiettivo di far raggiungere agli appassionati di questa nicchia l'agognato "orgasmo mentale". Infine, se escludiamo i curiosi del genere "ecchi" nelle sue varianti più bizzarre, si tratta di un anime sostanzialmente trascurabile.