Madagascar 3 - Ricercati in Europa
Il terzo capitolo della saga, pazzesco e rocambolesco più degli altri due, è una serie di inseguimenti e fughe una dietro l'altra.
La trama è grandiosa, sensazionale e dinamica rispetto ai primi due film. A renderla più intrigante, ci pensano i nuovi personaggi, gli animali del circo, che danno ai protagonisti asilo e che in cambio ottengono un aiuto. Anche i nemici rendono la trama più dinamica ed effervescente. Alcune scene sono uniche, perché fungono da parodie di altri film, ad esempio la scena del tetto a Montecarlo sembra la parodia di "Matrix". La colonna sonora poi è un insieme di grandissimi successi degli Anni '90 e dei primi anni del terzo millennio (da "Pa Pa L'americano" a "Firework" di Katy Perry) che esaltano ancora le scene, fino anche alla scena dei gendarmi francesi risvegliati dalla canzone "Je ne regrets rien".
Una lunga serie di idee che danno vita a uno spettacolo nello spettacolo. Irripetibile. Le acrobazie, la scena del salvataggio dei protagonisti, fenomenale, il tutto unito alla brillantezza dei colori, ne fanno uno spettacolo per i sensi, oltre, ovviamente, alle battute e agli sketch comici. Non mancano i momenti drammatici e amari, ma sono meno presenti e meno dominanti la scena. Una storia che parla di riscatto, che insegna che gli animali hanno diritto di vivere e che ci possono anche sorprendere e insegnare qualcosa, se solo ci fermiamo ad ascoltarli. Una denuncia anche contro la caccia, attività aberrante, e un invito al rispetto della diversità.
La trama è grandiosa, sensazionale e dinamica rispetto ai primi due film. A renderla più intrigante, ci pensano i nuovi personaggi, gli animali del circo, che danno ai protagonisti asilo e che in cambio ottengono un aiuto. Anche i nemici rendono la trama più dinamica ed effervescente. Alcune scene sono uniche, perché fungono da parodie di altri film, ad esempio la scena del tetto a Montecarlo sembra la parodia di "Matrix". La colonna sonora poi è un insieme di grandissimi successi degli Anni '90 e dei primi anni del terzo millennio (da "Pa Pa L'americano" a "Firework" di Katy Perry) che esaltano ancora le scene, fino anche alla scena dei gendarmi francesi risvegliati dalla canzone "Je ne regrets rien".
Una lunga serie di idee che danno vita a uno spettacolo nello spettacolo. Irripetibile. Le acrobazie, la scena del salvataggio dei protagonisti, fenomenale, il tutto unito alla brillantezza dei colori, ne fanno uno spettacolo per i sensi, oltre, ovviamente, alle battute e agli sketch comici. Non mancano i momenti drammatici e amari, ma sono meno presenti e meno dominanti la scena. Una storia che parla di riscatto, che insegna che gli animali hanno diritto di vivere e che ci possono anche sorprendere e insegnare qualcosa, se solo ci fermiamo ad ascoltarli. Una denuncia anche contro la caccia, attività aberrante, e un invito al rispetto della diversità.
Chiassoso e scatenato, fin troppo. Soprattutto re Julian inizialmente infastidisce, ma basta abituarsi al ritmo e dal treno in poi si farà più leggera la sensazione della trovata gratuita.
Dei film passati, il primo film si reggeva solo sugli animali dato che la storia era valida ma molto semplice, mentre il secondo tentò di migliorarsi con una via più narrativa. Purtroppo in quel caso, anche se la parentesi d'infanzia e familiare di Alex fosse interessante, non bastava, quindi si dovette occupare il tempo come meglio si poteva (e si notava), facendo scadere nella noia e nella perplessità molti spettatori.
Questo terzo film, oltre ai consueti protagonisti e qualche moderna canzone pop trascinante, aggiunge una sapiente cascata di colori ed effetti luminosi affascinanti, un ottimo lavoro da videoclip, insomma, e ci offre anche una conclusione facilmente accettabile. Purtroppo la trama è forse la meno sensata della saga, o meglio, nell'ottica di creare risate non ci si è provato nemmeno. La storia di Vitaly è velocizzata, l'ossessionata agente Dubois pare una via di mezzo tra Crudelia Demòn e Chuck Norris e vi sono tra le solite gag fisiche di moda alcune trovate brutte solo volgarotte - elefante-bimbo e cagnetti litigiosi su tutte.
Nonostante ciò i nuovi animali fanno simpatia quanto quelli vecchi e a cervello spento l'ho trovato il film più divertente della trilogia. Apprezzabile il fatto che non si sia scaduti in alcuni cliché ma che si sia abbattuta la cortina di ferro ancora percepibile in molti prodotti americani.
Il film ha una potenziale buona conclusione, sempre sperando ci si fermi qua e che l'annunciato quarto capitolo sia quello previsto per il 2015, dedicato solo al quartetto di pinguini agenti segreti.
Dei film passati, il primo film si reggeva solo sugli animali dato che la storia era valida ma molto semplice, mentre il secondo tentò di migliorarsi con una via più narrativa. Purtroppo in quel caso, anche se la parentesi d'infanzia e familiare di Alex fosse interessante, non bastava, quindi si dovette occupare il tempo come meglio si poteva (e si notava), facendo scadere nella noia e nella perplessità molti spettatori.
Questo terzo film, oltre ai consueti protagonisti e qualche moderna canzone pop trascinante, aggiunge una sapiente cascata di colori ed effetti luminosi affascinanti, un ottimo lavoro da videoclip, insomma, e ci offre anche una conclusione facilmente accettabile. Purtroppo la trama è forse la meno sensata della saga, o meglio, nell'ottica di creare risate non ci si è provato nemmeno. La storia di Vitaly è velocizzata, l'ossessionata agente Dubois pare una via di mezzo tra Crudelia Demòn e Chuck Norris e vi sono tra le solite gag fisiche di moda alcune trovate brutte solo volgarotte - elefante-bimbo e cagnetti litigiosi su tutte.
Nonostante ciò i nuovi animali fanno simpatia quanto quelli vecchi e a cervello spento l'ho trovato il film più divertente della trilogia. Apprezzabile il fatto che non si sia scaduti in alcuni cliché ma che si sia abbattuta la cortina di ferro ancora percepibile in molti prodotti americani.
Il film ha una potenziale buona conclusione, sempre sperando ci si fermi qua e che l'annunciato quarto capitolo sia quello previsto per il 2015, dedicato solo al quartetto di pinguini agenti segreti.