Inochi No Chikyuu: Dioxin No Natsu
È sorprendente come a volte esistano delle produzioni dall'indubbio spessore contenutistico che risultino quasi del tutto sconosciute, tanto che di questo film non esista nemmeno una versione in inglese o una pagina sulla wikipedia dedicata a questo film. È ancor più sorprendente la tematica affrontata nell'opera, la diossina, ossia quel pericolosissimo composto chimico che contaminò la città di Seveso nel 1976. Questo film parla proprio della città di Seveso, quando si verificò quel disastro.
Inochi No Chikyuu: Dioxin No Natsu è un film della stagione estiva 2001 della durata di 83 minuti.
Trama: il film è una fedele ricostruzione del disastro di Seveso avvenuto il 10 luglio 1976 nello stabilimento ICMESA (una società succursale al gruppo multinazionale La Roche, responsabile tra l'altro, degli odierni scandali sul boicottaggio del farmaco per ipovedenti Avastin, a favore del ben più costoso Lucentis) nel paese di Meda, vicino alla città di Seveso. A causa di un surriscaldamento del sistema di controllo di un reattore chimico destinato alla produzione di triclorofenolo (un componente chimico utilizzato per la realizzazione di pesticidi e diserbanti), causandone l'esplosione e l'emissione in atmosfera di una nube tossica di vaste proporzioni. La storia vede come protagonisti dei bambini che indagheranno sui misteri di quella pericolosa nube e riusciranno a scoprire la verità riguardante la natura di quei veleni che si spargeranno sul suolo, causando l'intossicazione dei vegetali e la morìa di numerosi animali.
Grafica: nonostante l'opera sia del 2001 sembra di guardare Heidi o produzioni relative a quel periodo. Sia la qualità grafica, sia lo stile adottato ricordano molto quella tipologia di opere. Le ambientazioni sono abbastanza ben realizzate, con un grado di dettaglio appena sufficiente. Le animazioni sono piuttosto semplici. Il character design non è nulla d'eccezionale pur essendo sufficientemente gradevole.
Sonoro: abbastanza anonimo. L'opening è assente, l'ending è abbastanza bizzarro, ma perfettamente in linea con le atmosfere del film. OST carini sebbene non risaltino molto. Effetti sonori accettabili. Doppiaggio nella media.
Personaggi: dei bambini undicenni che riescano da dare incisività all'opera non è cosa da poco e in questo film il risultato è ammirevole. Ottima la caratterizzazione dei vari personaggi, ottima la loro maturazione, buon fattore introspettivo. Ottima interazione.
Sceneggiatura: il film è caratterizzato da una grande linearità. Tutto si svolge senza salti temporali e senza flashback, per favorire la massima fruibilità e comprensibilità. Il ritmo s'attesta a livelli medio lenti. Le scene d'azione e il fanservice sono assenti, ciononostante il senso di tragedia e disperazione è piuttosto ben resa. Da segnalare la presenza di scene abbastanza ridicole come i capitomboli del giornalista, il cui effetto comico è nullo e di cui non si avvertiva il bisogno. I dialoghi sono nella media.
Finale: il finale dell'opera sotto certi aspetti è realistico (che cosa si può fare di concreto contro un colosso multinazionale come La Roche?), per certi altri è un inno all'ottimismo un po' forzato e gratuito. È comprensibile il "non volersi arrendere" e la "ricerca della verità", ma così com'è stato concepito, appare un inno gratuito all'ottimismo. Poteva essere migliore.
In sintesi: l'estate della diossina è un film da guardare. Il suo impatto contenutistico è innegabile. Nonostante qualche caduta di stile e un finale non sufficientemente incisivo, l'opera è senz'alcun dubbio meritevole di visione da parte di tutti, in particolare nei confronti di coloro che non dimenticano i disastri e le stragi italiane.
Inochi No Chikyuu: Dioxin No Natsu è un film della stagione estiva 2001 della durata di 83 minuti.
Trama: il film è una fedele ricostruzione del disastro di Seveso avvenuto il 10 luglio 1976 nello stabilimento ICMESA (una società succursale al gruppo multinazionale La Roche, responsabile tra l'altro, degli odierni scandali sul boicottaggio del farmaco per ipovedenti Avastin, a favore del ben più costoso Lucentis) nel paese di Meda, vicino alla città di Seveso. A causa di un surriscaldamento del sistema di controllo di un reattore chimico destinato alla produzione di triclorofenolo (un componente chimico utilizzato per la realizzazione di pesticidi e diserbanti), causandone l'esplosione e l'emissione in atmosfera di una nube tossica di vaste proporzioni. La storia vede come protagonisti dei bambini che indagheranno sui misteri di quella pericolosa nube e riusciranno a scoprire la verità riguardante la natura di quei veleni che si spargeranno sul suolo, causando l'intossicazione dei vegetali e la morìa di numerosi animali.
Grafica: nonostante l'opera sia del 2001 sembra di guardare Heidi o produzioni relative a quel periodo. Sia la qualità grafica, sia lo stile adottato ricordano molto quella tipologia di opere. Le ambientazioni sono abbastanza ben realizzate, con un grado di dettaglio appena sufficiente. Le animazioni sono piuttosto semplici. Il character design non è nulla d'eccezionale pur essendo sufficientemente gradevole.
Sonoro: abbastanza anonimo. L'opening è assente, l'ending è abbastanza bizzarro, ma perfettamente in linea con le atmosfere del film. OST carini sebbene non risaltino molto. Effetti sonori accettabili. Doppiaggio nella media.
Personaggi: dei bambini undicenni che riescano da dare incisività all'opera non è cosa da poco e in questo film il risultato è ammirevole. Ottima la caratterizzazione dei vari personaggi, ottima la loro maturazione, buon fattore introspettivo. Ottima interazione.
Sceneggiatura: il film è caratterizzato da una grande linearità. Tutto si svolge senza salti temporali e senza flashback, per favorire la massima fruibilità e comprensibilità. Il ritmo s'attesta a livelli medio lenti. Le scene d'azione e il fanservice sono assenti, ciononostante il senso di tragedia e disperazione è piuttosto ben resa. Da segnalare la presenza di scene abbastanza ridicole come i capitomboli del giornalista, il cui effetto comico è nullo e di cui non si avvertiva il bisogno. I dialoghi sono nella media.
Finale: il finale dell'opera sotto certi aspetti è realistico (che cosa si può fare di concreto contro un colosso multinazionale come La Roche?), per certi altri è un inno all'ottimismo un po' forzato e gratuito. È comprensibile il "non volersi arrendere" e la "ricerca della verità", ma così com'è stato concepito, appare un inno gratuito all'ottimismo. Poteva essere migliore.
In sintesi: l'estate della diossina è un film da guardare. Il suo impatto contenutistico è innegabile. Nonostante qualche caduta di stile e un finale non sufficientemente incisivo, l'opera è senz'alcun dubbio meritevole di visione da parte di tutti, in particolare nei confronti di coloro che non dimenticano i disastri e le stragi italiane.