Nekomonogatari (Black)
"Nekomonogatari" in soli quattro episodi ha concentrato un bel po' di spunti di riflessione sul concetto di amore, sul fatto che l'apparenza a volte inganna, oppure su come affrontare le difficoltà; e la filosofia che ne viene fuori è accattivante, nonché in qualche modo motivazionale.
Posso tranquillamente dire che mi ha lasciato un po' di magone, il che solitamente per me è sintomo di qualità, quando si tratta di storie abbastanza tragiche come quella che fa da background a questa.
Conclusione da applausi, in un certo qual modo insoddisfacente ma indubbiamente la migliore possibile.
Sulla qualità video solito ottimo lavoro, ma, per quanto riguarda l'audio, a mio parere si sono superati con una particolare traccia di sola chitarra che si sente in una sola puntata, qualcosa che tocca delle corde del mio animo in maniera spiccata.
Finisco evidenziando come la linea comica in questa stagione sia nettamente inferiore rispetto alle precedenti, meno conversazioni assurde e più trama. Per carità, adoro gli scambi divertenti fra i personaggi di questa serie, infatti li considero uno dei suoi punti di forza, ma uno strappo alla regola ogni tanto fa solo piacere.
Posso tranquillamente dire che mi ha lasciato un po' di magone, il che solitamente per me è sintomo di qualità, quando si tratta di storie abbastanza tragiche come quella che fa da background a questa.
Conclusione da applausi, in un certo qual modo insoddisfacente ma indubbiamente la migliore possibile.
Sulla qualità video solito ottimo lavoro, ma, per quanto riguarda l'audio, a mio parere si sono superati con una particolare traccia di sola chitarra che si sente in una sola puntata, qualcosa che tocca delle corde del mio animo in maniera spiccata.
Finisco evidenziando come la linea comica in questa stagione sia nettamente inferiore rispetto alle precedenti, meno conversazioni assurde e più trama. Per carità, adoro gli scambi divertenti fra i personaggi di questa serie, infatti li considero uno dei suoi punti di forza, ma uno strappo alla regola ogni tanto fa solo piacere.
"Nekomonogatari" è la terza stagione, in ordine di uscita, delle "Monogatari Series". Mandata in onda a capodanno del 2012, costituisce la parte di storia compresa nella citatissima (in "Bakemonogatari") Golden Week, ovvero la prima volta che l'anomalia del Sawarineko si manifesta in Hanekawa Tsubasa.
È perciò il prequel di "Bakemonogatari" e, nonostante sia stato prodotto dopo quest'ultimo, ne mantiene quasi totalmente le caratteristiche tecniche principali. Regia, disegni e animazioni sono molto simili a quelle della prima stagione, mentre le musiche ne differiscono parzialmente.
A rendermi più interessante la visione di questa stagione rispetto alle altre, è la linearità con cui è stata presentata la trama. "Nekomonogatari" è posto in un punto della storia in cui la maggior parte dei personaggi non era ancora stato presentato, perciò vediamo principalmente in tutto l'arco narrativo solo sei personaggi (sette, se vogliamo contare il gatto). Nella maggior parte delle altre saghe, soprattutto in "Nisemonogatari", vediamo Araragi intrattenere dialoghi con bene o male tutti i personaggi presentati sino a quel momento. Questi dialoghi, tranne in rari casi, spezzavano il ritmo della trama che sembrava non venire mai al dunque. Al contrario qui nel vivo dell'azione ci sono fondamentalmente solo tre personaggi: Araragi, Hanekawa e Oshino. Esclusi i rari dialoghi con Tsukihi, il protagonista si rapporterà esclusivamente con due personaggi, coniugando le solite discussioni alla "Monogatari" con lo sviluppo della trama.
Ma ciò che risalta è lo sviluppo dei personaggi: il risveglio del Sawarineko in Tsubasa permette a Koyomi di trovarsi di fronte a un modo di vedere i suoi ideali completamente diverso. I suoi ideali di amore e famiglia saranno spesso messi in discussione, sia nelle conversazioni con Hanekawa ma soprattutto nei dialoghi con Oshino. L'esorcista infatti fa da mentore ad Araragi e gli presenta spesso punti di vista diversi su determinati argomenti, facendogli provare dubbi, tipici del periodo dell'adolescenza, ovvero quello vissuto dal protagonista. Questo tipo di evoluzione però non si è sentito nelle stagioni precedenti, che dovrebbero essere ambientate successivamente a questa. Il personaggio di Koyomi risulta diverso da come presentato in questi quattro episodi, perciò paradossalmente spero che nelle prossime stagioni si riparta da questa impostazione dei personaggi per le successive serie.
L'unico grosso difetto che ho trovato, ed è una cosa estremamente personale, è il fatto che, avendo visto "Bakemonogatari", ogni fatto presentato in "Nekomonogatari" era già di nostra conoscenza. Esclusi i particolari, nella storyline finale, incentrata su Tsubasa, veniamo a conoscenza sia di tutto ciò che ha portato il Sawarineko ad essere risvegliato sia del rapporto di Oshino con questo personaggio.
A posteriori sono convinto che convenga guardare "Nekomonogatari" prima di "Bakemonogatari", così che in quest'ultimo ci sia solo una specie di riassunto di una parte di storia già conosciuta.
È perciò il prequel di "Bakemonogatari" e, nonostante sia stato prodotto dopo quest'ultimo, ne mantiene quasi totalmente le caratteristiche tecniche principali. Regia, disegni e animazioni sono molto simili a quelle della prima stagione, mentre le musiche ne differiscono parzialmente.
A rendermi più interessante la visione di questa stagione rispetto alle altre, è la linearità con cui è stata presentata la trama. "Nekomonogatari" è posto in un punto della storia in cui la maggior parte dei personaggi non era ancora stato presentato, perciò vediamo principalmente in tutto l'arco narrativo solo sei personaggi (sette, se vogliamo contare il gatto). Nella maggior parte delle altre saghe, soprattutto in "Nisemonogatari", vediamo Araragi intrattenere dialoghi con bene o male tutti i personaggi presentati sino a quel momento. Questi dialoghi, tranne in rari casi, spezzavano il ritmo della trama che sembrava non venire mai al dunque. Al contrario qui nel vivo dell'azione ci sono fondamentalmente solo tre personaggi: Araragi, Hanekawa e Oshino. Esclusi i rari dialoghi con Tsukihi, il protagonista si rapporterà esclusivamente con due personaggi, coniugando le solite discussioni alla "Monogatari" con lo sviluppo della trama.
Ma ciò che risalta è lo sviluppo dei personaggi: il risveglio del Sawarineko in Tsubasa permette a Koyomi di trovarsi di fronte a un modo di vedere i suoi ideali completamente diverso. I suoi ideali di amore e famiglia saranno spesso messi in discussione, sia nelle conversazioni con Hanekawa ma soprattutto nei dialoghi con Oshino. L'esorcista infatti fa da mentore ad Araragi e gli presenta spesso punti di vista diversi su determinati argomenti, facendogli provare dubbi, tipici del periodo dell'adolescenza, ovvero quello vissuto dal protagonista. Questo tipo di evoluzione però non si è sentito nelle stagioni precedenti, che dovrebbero essere ambientate successivamente a questa. Il personaggio di Koyomi risulta diverso da come presentato in questi quattro episodi, perciò paradossalmente spero che nelle prossime stagioni si riparta da questa impostazione dei personaggi per le successive serie.
L'unico grosso difetto che ho trovato, ed è una cosa estremamente personale, è il fatto che, avendo visto "Bakemonogatari", ogni fatto presentato in "Nekomonogatari" era già di nostra conoscenza. Esclusi i particolari, nella storyline finale, incentrata su Tsubasa, veniamo a conoscenza sia di tutto ciò che ha portato il Sawarineko ad essere risvegliato sia del rapporto di Oshino con questo personaggio.
A posteriori sono convinto che convenga guardare "Nekomonogatari" prima di "Bakemonogatari", così che in quest'ultimo ci sia solo una specie di riassunto di una parte di storia già conosciuta.
“Nekomonogatari (Kuro)” è un anime di quattro episodi prodotto nel 2012 dallo studio Shaft e diretto da Akiyuki Shinbou. La serie adatta il sesto volume della novel “Monogatari” e si pone cronologicamente prima di “Bakemonogatari”.
La storia si svolge nel periodo della Golden Week: Tsubasa Hanekawa, a causa dello stress accumulato per via della sua condizione familiare, viene posseduta da un’anomalia detta “Sawari Neko”, ovvero Gatto Importuno. Toccherà a Koyomi, con l’aiuto di Oshino e Shinobu, risolvere la situazione.
Dopo aver completato la visione della serie in questione, viene quasi da considerare “Nisemonogatari” un difetto di produzione: “Nekomonogatari (Kuro)”, infatti, recupera tutti gli aspetti vincenti che caratterizzavano “Bakemonogatari” e che nella serie del 2011 erano andati per la maggior parte persi.
In sole quattro puntate, la cui durata spazia dai ventisei ai trenta minuti circa, l’anime riesce ad offrire allo spettatore una storia intrigante ricca di spunti riflessivi. Non c’è spazio, infatti, per gli occasionali discorsi nonsense: nell’opera dialoghi profondi, ricercati e introspettivi si succederanno uno dopo l’altro e, nonostante la loro lunghezza, riusciranno a mantenere alto il livello di interesse. Il ritmo dell’anime, dunque, è incalzante al punto giusto, grazie anche a una buona dose di splatter e azione. Quasi assente il fanservice ecchi, propinatoci unicamente da una sensuale Black Hanekawa in intimo: gli elementi più frivoli lasciano il posto a tematiche ben più serie, come la violenza domestica o la mancanza di affetto all’interno di una famiglia.
A mio avviso, però, un lavoro eccelso è stato compiuto sui personaggi. La caratterizzazione di Tsubasa, innanzitutto, è stata posta in essere in una maniera abbastanza particolare: gli aspetti più insiti della sua personalità, infatti, non sono venuti a galla attraverso i gesti e le parole della ragazza, rimasta sopita per la maggior parte del tempo. É toccato invece a Oshino e Koyomi, attraverso dei dialoghi che la riguardavano, far emergere i suoi lati nascosti. Ottimi personaggi anche i due uomini sopraccitati: il primo, grande assente della stagione precedente, ricopre come sempre un ruolo fondamentale e si dimostra uno dei comprimari meglio riusciti della serie; del secondo, invece, verranno messe in risalto molte qualità, surclassate in “Nisemonogatari” dalle tendenze perverse tipiche del personaggio. In particolare, ho apprezzato il sentimento provato dal protagonista nei confronti di Tsubasa: un affetto complesso che forse supera l’amore, che mescola in maniera imprecisa la sfera carnale con quella platonica. Di grande rilievo, infine, la vampira Shinobu, forte e affascinante come suo solito; spesso presente anche la piccola Tsukihi, magari per compensare lo scarso spazio dedicatole nell’opera precedente.
Il comparto tecnico rimane invariato: come sempre, abbiamo un’ottima regia, un character design accurato, animazioni fluide e una buona resa degli originali sfondi. OST e sigle molto orecchiabili.
In conclusione, “Nekomonogatari (Kuro)” è un’opera che in sole quattro puntate riesce nuovamente a fare suoi i pregi di “Bakemonogatari”. Nonostante si fosse già a conoscenza del finale, l’anime è riuscito a regalare allo spettatore una visione interessante e per nulla scontata. Un graditissimo ritorno agli albori, breve ma intenso: voto 8.
La storia si svolge nel periodo della Golden Week: Tsubasa Hanekawa, a causa dello stress accumulato per via della sua condizione familiare, viene posseduta da un’anomalia detta “Sawari Neko”, ovvero Gatto Importuno. Toccherà a Koyomi, con l’aiuto di Oshino e Shinobu, risolvere la situazione.
Dopo aver completato la visione della serie in questione, viene quasi da considerare “Nisemonogatari” un difetto di produzione: “Nekomonogatari (Kuro)”, infatti, recupera tutti gli aspetti vincenti che caratterizzavano “Bakemonogatari” e che nella serie del 2011 erano andati per la maggior parte persi.
In sole quattro puntate, la cui durata spazia dai ventisei ai trenta minuti circa, l’anime riesce ad offrire allo spettatore una storia intrigante ricca di spunti riflessivi. Non c’è spazio, infatti, per gli occasionali discorsi nonsense: nell’opera dialoghi profondi, ricercati e introspettivi si succederanno uno dopo l’altro e, nonostante la loro lunghezza, riusciranno a mantenere alto il livello di interesse. Il ritmo dell’anime, dunque, è incalzante al punto giusto, grazie anche a una buona dose di splatter e azione. Quasi assente il fanservice ecchi, propinatoci unicamente da una sensuale Black Hanekawa in intimo: gli elementi più frivoli lasciano il posto a tematiche ben più serie, come la violenza domestica o la mancanza di affetto all’interno di una famiglia.
A mio avviso, però, un lavoro eccelso è stato compiuto sui personaggi. La caratterizzazione di Tsubasa, innanzitutto, è stata posta in essere in una maniera abbastanza particolare: gli aspetti più insiti della sua personalità, infatti, non sono venuti a galla attraverso i gesti e le parole della ragazza, rimasta sopita per la maggior parte del tempo. É toccato invece a Oshino e Koyomi, attraverso dei dialoghi che la riguardavano, far emergere i suoi lati nascosti. Ottimi personaggi anche i due uomini sopraccitati: il primo, grande assente della stagione precedente, ricopre come sempre un ruolo fondamentale e si dimostra uno dei comprimari meglio riusciti della serie; del secondo, invece, verranno messe in risalto molte qualità, surclassate in “Nisemonogatari” dalle tendenze perverse tipiche del personaggio. In particolare, ho apprezzato il sentimento provato dal protagonista nei confronti di Tsubasa: un affetto complesso che forse supera l’amore, che mescola in maniera imprecisa la sfera carnale con quella platonica. Di grande rilievo, infine, la vampira Shinobu, forte e affascinante come suo solito; spesso presente anche la piccola Tsukihi, magari per compensare lo scarso spazio dedicatole nell’opera precedente.
Il comparto tecnico rimane invariato: come sempre, abbiamo un’ottima regia, un character design accurato, animazioni fluide e una buona resa degli originali sfondi. OST e sigle molto orecchiabili.
In conclusione, “Nekomonogatari (Kuro)” è un’opera che in sole quattro puntate riesce nuovamente a fare suoi i pregi di “Bakemonogatari”. Nonostante si fosse già a conoscenza del finale, l’anime è riuscito a regalare allo spettatore una visione interessante e per nulla scontata. Un graditissimo ritorno agli albori, breve ma intenso: voto 8.
Partendo dal presupposto che come al solito non sono particolarmente oggettivo nelle mie recensioni, questa volta, più delle altre, non lo sarò per nulla.
"Nekomonogatari (Kuro)" è piccolo arco narrativo di quattro episodi che si colloca prima degli avvenimenti di "Bakemonogatari", nella famosa Golden Week, che più volte viene nominata nella prima serie della saga "Monogatari". In particolare questa storia, insieme a "Tsubasa Cat", di "Bakemonogatari", e "Nekomonogatari (Shiro)", di "Monogatari: Second Season", forma una storia completa sul personaggio di Hanekawa Tsubasa. Questi tre archi narrativi, personalmente, formano una delle storie più interessanti che abbia mai visto, o letto, creando un personaggio con dei tratti che mi hanno davvero colpito.
La storia narra del primo incontro tra Hanekawa e Araragi e della successiva entrata in scena del demone gatto che va a "impossessarsi" di Tsubasa. Forse, analizzando solamente questa storia, non darei il 10, perché per quanto sia narrata in maniera superba, con animazioni magnifiche e intuizioni di trama geniali, non è perfetta. Però la mia opinione cambia, quando, come ho detto prima, viene considerata l'intera storia di Hanekawa: in quel caso, posso dire solo che si crea un personaggio credibile, con un passato intenso e doloroso, con una forza esteriore travolgente, ma una fragilità e una insicurezza interiore che mi ha lasciato sinceramente commosso.
I personaggi, come sempre nei titoli "Monogatari", sono magnifici. La presenza di Shinobu e Oshino fa piacere e migliora l'intera visione. Araragi è e rimane uno dei miei protagonisti maschili preferiti, anche con tutta la sua idiozia. Per quanto riguarda Hanekawa, penso di essermi già espresso abbastanza.
Il comparto tecnico è sempre oggettivamente incredibile, graficamente eccelso e con animazioni molto fluide.
Per concludere questa breve recensione, non posso fare a meno di consigliare a tutti questa opera, con la raccomandazione però di giudicarla dopo aver visto anche il primo arco narrativo di "Monogatari Series: Second Season". Non ve ne pentirete.
"Nekomonogatari (Kuro)" è piccolo arco narrativo di quattro episodi che si colloca prima degli avvenimenti di "Bakemonogatari", nella famosa Golden Week, che più volte viene nominata nella prima serie della saga "Monogatari". In particolare questa storia, insieme a "Tsubasa Cat", di "Bakemonogatari", e "Nekomonogatari (Shiro)", di "Monogatari: Second Season", forma una storia completa sul personaggio di Hanekawa Tsubasa. Questi tre archi narrativi, personalmente, formano una delle storie più interessanti che abbia mai visto, o letto, creando un personaggio con dei tratti che mi hanno davvero colpito.
La storia narra del primo incontro tra Hanekawa e Araragi e della successiva entrata in scena del demone gatto che va a "impossessarsi" di Tsubasa. Forse, analizzando solamente questa storia, non darei il 10, perché per quanto sia narrata in maniera superba, con animazioni magnifiche e intuizioni di trama geniali, non è perfetta. Però la mia opinione cambia, quando, come ho detto prima, viene considerata l'intera storia di Hanekawa: in quel caso, posso dire solo che si crea un personaggio credibile, con un passato intenso e doloroso, con una forza esteriore travolgente, ma una fragilità e una insicurezza interiore che mi ha lasciato sinceramente commosso.
I personaggi, come sempre nei titoli "Monogatari", sono magnifici. La presenza di Shinobu e Oshino fa piacere e migliora l'intera visione. Araragi è e rimane uno dei miei protagonisti maschili preferiti, anche con tutta la sua idiozia. Per quanto riguarda Hanekawa, penso di essermi già espresso abbastanza.
Il comparto tecnico è sempre oggettivamente incredibile, graficamente eccelso e con animazioni molto fluide.
Per concludere questa breve recensione, non posso fare a meno di consigliare a tutti questa opera, con la raccomandazione però di giudicarla dopo aver visto anche il primo arco narrativo di "Monogatari Series: Second Season". Non ve ne pentirete.
"Nekomonogatari Kuro" è uno speciale televisivo trasmesso sul finire del 2012. L'opera si basa sul ciclo di light novel chiamata Monogatari Series, scritta da Nisio Isin, e illustrata dal disegnatore coreano Vofan. Lo studio di produzione rimane sempre SHAFT.
Quando lo speciale venne pubblicato in home video, fu diviso in quattro episodi singoli (2+2). La storia è ambientata prima di "Bakemonogatari", difatti è un prequel, che si pone come intermezzo fra "Kizumonogatari" e "Bakemonogatari".
<b>Questo paragrafo contiene spoiler</b>
Le vicende si svolgono prima di "Bakemonogatari", quindi non vedremo Senjogahara, Kanbaru, Nadeko e Hachikuji. Sarà presente solo il primo cast di personaggi, ovvero avremo: Araragi, Hanekawa (vecchio aspetto), le Fire Sisters, Oshino e Shinobu. Questo racconto ci era già stato presentato in "Bakemonogatari", ovvero nell'episodio 11; naturalmente, alcune scene vengono rielaborate, come ad esempio quella finale.
La trama ci racconta di Koyomi Araragi, che comincia a mostrare interesse per Hanekawa, tuttavia il ragazzo non ha mai provato questo tipo di esperienza, perciò chiederà aiuto alle sue sorelline, che nonostante la differenza di età gli sapranno dare qualche consiglio. Entrando in confidenza con la ragazza, Araragi ne scopre una difficile situazione famigliare, difatti Hanekawa è stata adottata; per di più non viene minimamente amata dai suoi tutori. Come se tutto questo non bastasse, la ragazza, almeno inizialmente, risulta essere abbastanza perbenista, ovvero accetta in maniera acritica e ipocrita qualsiasi imposizione della società, come l'apparenza, il cosa potrebbero pensare gli altri, come dicono di comportarsi ecc. Tuttavia, per chi conosce Sawari Neko, sa molto bene che tutta questa mentalità è solo una facciata, per una donna che in realtà agisce e pensa, come tutte le altre, che insomma ha la stesse esigenze fisiche/mentali. Arrivando al punto, questo tipo di mentalità distorta le crea un incredibile stress psicologico/emotivo, causandole un forte disagio, perché, per l'appunto, Hanekawa non riesce a sfogarsi. Per di più, quello stesso giorno, Hanekawa viene picchiata dal suo patrigno; nonostante sia solo la prima volta, Araragi ha preso a cuore la questione, tuttavia la ragazza gli chiede dispiaciuta di mantenere il segreto. Nel tragitto per tornare a casa, i ragazzi trovano un gatto morto, presente sul ciglio della strada, che decidono di seppellire; in seguito si scoprirà che quel gatto è un'anomalia, chiamata "il gatto interfelino". Questo tipo di anomalia modifica il carattere della persona posseduta, difatti quella stessa sera Hanekawa attaccherà i suoi genitori adottivi, mandandoli all'ospedale, in condizioni più che critiche. Araragi ha cercato di intervenire, ma ha fallito, difatti gli è stato amputato il braccio sinistro, tuttavia, essendo un vampiro il problema esiste fino a un certo punto, visto che possiede delle capacità rigenerative. Oshino, ascoltando la situazione, spiega che, normalmente, questo tipo di anomalia non possiede tale forza, che molto probabilmente è la stessa Hanekawa a potenziarla, attraverso la propria conoscenza culturale e stress psico/fisico accumulato. Arrivati a questo punto, il ragazzo decide di chiedere aiuto alla piccola Shinobu: la vampirella gli concede il privilegio di usare la Kokorowatari, una spada mistica, in grado di ferire le anomalie, ma non le persone.
L'apparato tecnico è sempre ottimo, sia per quanto riguarda i disegni che le animazioni, oltre che la grafica ecc. Il doppiaggio giapponese è sempre ottimo, anche le musiche sono buone.
Dopo una caduta di stile, avvenuta in "Nisemonogatari", la serie si è ripresa molto bene, concentrandosi meglio sulla psicologia dei personaggi e sul fattore soprannaturale.
Vi consiglio questa serie, se siete fan del genere sperimentale; se siete dei neofiti, potreste non capirla veramente. La serie offre molti spunti di riflessione, attraverso i dialoghi puntigliosi e l'introspezione.
All'interno della serie è contenuto anche dell'ecchi, oltre che delle citazioni, come ad esempio "Rocky Joe", "Naruto" e le "Superchicche".
Voto soggetivo: 7+
Voto imparziale: 6.5
Quando lo speciale venne pubblicato in home video, fu diviso in quattro episodi singoli (2+2). La storia è ambientata prima di "Bakemonogatari", difatti è un prequel, che si pone come intermezzo fra "Kizumonogatari" e "Bakemonogatari".
<b>Questo paragrafo contiene spoiler</b>
Le vicende si svolgono prima di "Bakemonogatari", quindi non vedremo Senjogahara, Kanbaru, Nadeko e Hachikuji. Sarà presente solo il primo cast di personaggi, ovvero avremo: Araragi, Hanekawa (vecchio aspetto), le Fire Sisters, Oshino e Shinobu. Questo racconto ci era già stato presentato in "Bakemonogatari", ovvero nell'episodio 11; naturalmente, alcune scene vengono rielaborate, come ad esempio quella finale.
La trama ci racconta di Koyomi Araragi, che comincia a mostrare interesse per Hanekawa, tuttavia il ragazzo non ha mai provato questo tipo di esperienza, perciò chiederà aiuto alle sue sorelline, che nonostante la differenza di età gli sapranno dare qualche consiglio. Entrando in confidenza con la ragazza, Araragi ne scopre una difficile situazione famigliare, difatti Hanekawa è stata adottata; per di più non viene minimamente amata dai suoi tutori. Come se tutto questo non bastasse, la ragazza, almeno inizialmente, risulta essere abbastanza perbenista, ovvero accetta in maniera acritica e ipocrita qualsiasi imposizione della società, come l'apparenza, il cosa potrebbero pensare gli altri, come dicono di comportarsi ecc. Tuttavia, per chi conosce Sawari Neko, sa molto bene che tutta questa mentalità è solo una facciata, per una donna che in realtà agisce e pensa, come tutte le altre, che insomma ha la stesse esigenze fisiche/mentali. Arrivando al punto, questo tipo di mentalità distorta le crea un incredibile stress psicologico/emotivo, causandole un forte disagio, perché, per l'appunto, Hanekawa non riesce a sfogarsi. Per di più, quello stesso giorno, Hanekawa viene picchiata dal suo patrigno; nonostante sia solo la prima volta, Araragi ha preso a cuore la questione, tuttavia la ragazza gli chiede dispiaciuta di mantenere il segreto. Nel tragitto per tornare a casa, i ragazzi trovano un gatto morto, presente sul ciglio della strada, che decidono di seppellire; in seguito si scoprirà che quel gatto è un'anomalia, chiamata "il gatto interfelino". Questo tipo di anomalia modifica il carattere della persona posseduta, difatti quella stessa sera Hanekawa attaccherà i suoi genitori adottivi, mandandoli all'ospedale, in condizioni più che critiche. Araragi ha cercato di intervenire, ma ha fallito, difatti gli è stato amputato il braccio sinistro, tuttavia, essendo un vampiro il problema esiste fino a un certo punto, visto che possiede delle capacità rigenerative. Oshino, ascoltando la situazione, spiega che, normalmente, questo tipo di anomalia non possiede tale forza, che molto probabilmente è la stessa Hanekawa a potenziarla, attraverso la propria conoscenza culturale e stress psico/fisico accumulato. Arrivati a questo punto, il ragazzo decide di chiedere aiuto alla piccola Shinobu: la vampirella gli concede il privilegio di usare la Kokorowatari, una spada mistica, in grado di ferire le anomalie, ma non le persone.
L'apparato tecnico è sempre ottimo, sia per quanto riguarda i disegni che le animazioni, oltre che la grafica ecc. Il doppiaggio giapponese è sempre ottimo, anche le musiche sono buone.
Dopo una caduta di stile, avvenuta in "Nisemonogatari", la serie si è ripresa molto bene, concentrandosi meglio sulla psicologia dei personaggi e sul fattore soprannaturale.
Vi consiglio questa serie, se siete fan del genere sperimentale; se siete dei neofiti, potreste non capirla veramente. La serie offre molti spunti di riflessione, attraverso i dialoghi puntigliosi e l'introspezione.
All'interno della serie è contenuto anche dell'ecchi, oltre che delle citazioni, come ad esempio "Rocky Joe", "Naruto" e le "Superchicche".
Voto soggetivo: 7+
Voto imparziale: 6.5
"Nekomonogatari (Kuro)" è il terzo capitolo della prima serie di Monogatari, un anime composto da soli quattro episodi, uscito nel 2012, che racconta in un flashback le vicende di Tsubasa Hanekawa durante la Golden Week. Solo quattro puntate? Lo so, lo so, detto così potrebbe sembrare strano. Anche a me, sinceramente, ha colpito non poco la scelta di fare una serie così ridotta in quanto a durata. In fondo, se era solo un flashback poteva benissimo essere inserito in una delle due serie precedenti. Tuttavia le cose sono andate in questo modo e, dopo aver visto l'anime, penso di essere anche un pochino felice di questa scelta.
Il fatto di inserire la storia di Hanekawa in "Bakemonogatari" o "Nisemonogatari" avrebbe rappresentato solamente un troncamento delle vicende principali e, almeno per quanto mi riguarda, non mi avrebbe fatto gustare appieno queste quattro puntate, troppo impaziente, forse, di continuare a seguire il "presente", piuttosto che a concentrarmi sul "passato".
Come già detto la protagonista è Hanekawa, vittima e carnefice. "Nekomonogatari (Kuro)" racconta infatti le sue disavventure durante la Golden Week, quando, da ragazza normale, studiosa e diligente, si è trasformata in un'anomalia a forma di gatto. Ad essere onesti noi, o meglio dire tutti coloro che avevano precedentemente visto "Bakemonogatari", già conoscevano il passato di Hanekawa, ma, in questo caso, quest'ultimo è stato analizzato in maniera ben più approfondita, cercando non solo di narrare un avvenimento passato, ma anche di approfondire il dramma interno alla nostra cara studentessa modello.
Tutto è cambiato quando Koyomi Araragi e Tsubasa Hanekawa hanno visto un gatto bianco senza coda accasciato a terra, morto. Potevano forse lasciarlo così? Assolutamente no. Dunque l'hanno preso e seppellito, non sapendo però che, da quel momento in poi, la loro vita sarebbe cambiata radicalmente (anche se, in effetti, quella di Araragi aveva già ricevuto una bella svolta). Hanekawa vive in una famiglia che non è la sua, coinvolta in uno strano turbinio di relazioni parentali che, di fatto, l'hanno portata ad avere due genitori diversi da "quelli di partenza", freddi e distaccati, violenti e indifferenti ai problemi di una figlia non voluta. Come si fa a vivere costantemente in una gabbia senza dire nulla? Anzi, come può Hanekawa sembrare così spensierata nonostante tutti i suoi problemi? Una risposta? Semplicemente non può. Le sue preoccupazioni, i suoi dolori si accumulano fino a che, grazie anche all'anomalia del gatto bianco, non esplodono, trasformandola così in un sorta di ragazza-gatto. Tutto lo stress raccolto in anni e anni di soprusi viene liberato e l'unico modo per farla tornare normale sembra quello di permettere al gatto di sfogare lo stress della propria padrona, aggredendo un gran numero di persone.
Come anime devo dire di averlo apprezzato moltissimo. Il numero ridotto di puntate non limita la qualità, anzi, sembra amplificarla, creando una storia breve, ma allo stesso punto completa e intrigante. Il mistero che avvolge la serie Monogatari torna a farsi vivo anche in questa nuova "puntata", un sovrannaturale piuttosto misterioso che gira attorno alle varie anomalie, in questo caso un gatto. I personaggi sono sempre gli stessi, anche se, in questo caso, il loro numero può essere semplicemente limitato a due: Koyomi e Hanekawa. Un doppio monologo in cui vengono narrati e raccontati i pensieri e le preoccupazioni dei due protagonisti.
Penso che sia proprio questo il pregio di "Nekomonogatari (Kuro)", cioè la qualità con cui viene realizzata una seconda storia, contemporanea alla prima. Se le vicende del demone gatto e del mezzo-vampiro sembrano interessare tutte e quattro le puntate, non bisogna dimenticarsi dei vari combattimenti interni, i monologhi che i nostri studenti rivolgono a sé stessi, al fine di cercare una soluzione ai loro problemi.
Un esempio chiaro è la domanda che Koyomi si rivolge all'inizio della serie: "E' amore?" Una domanda che avrà risposta soltanto alla fine... quando tutto sarà finito.
La grafica è uguale alle altre due serie: bella, ma stravagante. Anche la regia è piuttosto particolare, grazie anche a inquadrature proprie della serie Monogatari che, almeno in parte, riescono ad attrarre, quasi fosse un esercizio ipnotico, lo spettatore. In fondo la vicenda ha un ritmo lento, ma proprio queste caratteristiche così strane attirano l'attenzione, rendendo così ogni discorso o monologo un vero e proprio gioco.
Le musiche sono belle e anche il doppiaggio è fatto in maniera diligente e senza particolari errori.
Dunque? Dunque non rimane che consigliarvi la visione di "Nekomonogatari (Kuro)", nonostante il numero ridotto di puntate e nonostante la storia già conosciuta. Perché, come già detto, sebbene questo sia un flashback già visto in "Bakemonogatari", qualcosa di nuovo c'è sempre. Qualcosa che, stupisce, sorprende e attira. Qualcosa che rende questa serie, come le altre due, quasi magica.
Voto finale: 8
Il fatto di inserire la storia di Hanekawa in "Bakemonogatari" o "Nisemonogatari" avrebbe rappresentato solamente un troncamento delle vicende principali e, almeno per quanto mi riguarda, non mi avrebbe fatto gustare appieno queste quattro puntate, troppo impaziente, forse, di continuare a seguire il "presente", piuttosto che a concentrarmi sul "passato".
Come già detto la protagonista è Hanekawa, vittima e carnefice. "Nekomonogatari (Kuro)" racconta infatti le sue disavventure durante la Golden Week, quando, da ragazza normale, studiosa e diligente, si è trasformata in un'anomalia a forma di gatto. Ad essere onesti noi, o meglio dire tutti coloro che avevano precedentemente visto "Bakemonogatari", già conoscevano il passato di Hanekawa, ma, in questo caso, quest'ultimo è stato analizzato in maniera ben più approfondita, cercando non solo di narrare un avvenimento passato, ma anche di approfondire il dramma interno alla nostra cara studentessa modello.
Tutto è cambiato quando Koyomi Araragi e Tsubasa Hanekawa hanno visto un gatto bianco senza coda accasciato a terra, morto. Potevano forse lasciarlo così? Assolutamente no. Dunque l'hanno preso e seppellito, non sapendo però che, da quel momento in poi, la loro vita sarebbe cambiata radicalmente (anche se, in effetti, quella di Araragi aveva già ricevuto una bella svolta). Hanekawa vive in una famiglia che non è la sua, coinvolta in uno strano turbinio di relazioni parentali che, di fatto, l'hanno portata ad avere due genitori diversi da "quelli di partenza", freddi e distaccati, violenti e indifferenti ai problemi di una figlia non voluta. Come si fa a vivere costantemente in una gabbia senza dire nulla? Anzi, come può Hanekawa sembrare così spensierata nonostante tutti i suoi problemi? Una risposta? Semplicemente non può. Le sue preoccupazioni, i suoi dolori si accumulano fino a che, grazie anche all'anomalia del gatto bianco, non esplodono, trasformandola così in un sorta di ragazza-gatto. Tutto lo stress raccolto in anni e anni di soprusi viene liberato e l'unico modo per farla tornare normale sembra quello di permettere al gatto di sfogare lo stress della propria padrona, aggredendo un gran numero di persone.
Come anime devo dire di averlo apprezzato moltissimo. Il numero ridotto di puntate non limita la qualità, anzi, sembra amplificarla, creando una storia breve, ma allo stesso punto completa e intrigante. Il mistero che avvolge la serie Monogatari torna a farsi vivo anche in questa nuova "puntata", un sovrannaturale piuttosto misterioso che gira attorno alle varie anomalie, in questo caso un gatto. I personaggi sono sempre gli stessi, anche se, in questo caso, il loro numero può essere semplicemente limitato a due: Koyomi e Hanekawa. Un doppio monologo in cui vengono narrati e raccontati i pensieri e le preoccupazioni dei due protagonisti.
Penso che sia proprio questo il pregio di "Nekomonogatari (Kuro)", cioè la qualità con cui viene realizzata una seconda storia, contemporanea alla prima. Se le vicende del demone gatto e del mezzo-vampiro sembrano interessare tutte e quattro le puntate, non bisogna dimenticarsi dei vari combattimenti interni, i monologhi che i nostri studenti rivolgono a sé stessi, al fine di cercare una soluzione ai loro problemi.
Un esempio chiaro è la domanda che Koyomi si rivolge all'inizio della serie: "E' amore?" Una domanda che avrà risposta soltanto alla fine... quando tutto sarà finito.
La grafica è uguale alle altre due serie: bella, ma stravagante. Anche la regia è piuttosto particolare, grazie anche a inquadrature proprie della serie Monogatari che, almeno in parte, riescono ad attrarre, quasi fosse un esercizio ipnotico, lo spettatore. In fondo la vicenda ha un ritmo lento, ma proprio queste caratteristiche così strane attirano l'attenzione, rendendo così ogni discorso o monologo un vero e proprio gioco.
Le musiche sono belle e anche il doppiaggio è fatto in maniera diligente e senza particolari errori.
Dunque? Dunque non rimane che consigliarvi la visione di "Nekomonogatari (Kuro)", nonostante il numero ridotto di puntate e nonostante la storia già conosciuta. Perché, come già detto, sebbene questo sia un flashback già visto in "Bakemonogatari", qualcosa di nuovo c'è sempre. Qualcosa che, stupisce, sorprende e attira. Qualcosa che rende questa serie, come le altre due, quasi magica.
Voto finale: 8
Composto da soli quattro episodi Nekomonogatari va collocato temporalmente immediatamente prima rispetto agli eventi narrati in Bakemonogatari (tant'è vero che si conclude con la scena in cui si vede Senjōgahara cadere nella tromba delle scale) e, sostanzialmente, si compone dell'arco di Hanekawa, la bella capoclasse dal sapere enciclopedico amica del nostro Araragi.
La trama segue lo stesso schema classico che avevo avuto già modo di apprezzare in Bakemonogatari: a causa dell'eccessivo accumulo di stress legato alla vita di tutti i giorni, Hanekawa diventa vittima di un'apparizione: in questo caso si tratta di un demone gatto che si impossessa del corpo della capoclasse e se ne va in giro per la città ad attaccare sconosciuti. Toccherà al solito Araragi con la supervisione del misterioso Oshino e l'aiuto del vampiro Shinobu il compito di liberare l'amica dalla sua possessione felina.
Nekomonogatari, come accennato, ripropone gli stessi schemi che hanno reso celebre il suo predecessore ossia tanto splatter, dialoghi infiniti e una discreta dose di perversione a sfondo sessuale. Se non amate una o più di queste tre caratteristiche è perfettamente inutile che vi avviciniate a questo prodotto: tutti i titoli della serie "monogatari" sono fatti così e possono essere apprezzati soltanto da chi non disdegna lo splatter, da chi non si addormenta di fronte all'estrema verbosità dei dialoghi e da chi è disposto perlomeno a chiudere un occhio per le scene da maniaco in cui viene coinvolto Araragi.
Questi tre elementi sono il marchio di fabbrica di questo titolo ed io li ho sempre apprezzati tantissimo, soprattutto per la parte concernente i dialoghi che trovo estremamente stimolanti e complessi. Proprio per questo ero rimasto profondamente deluso da Nisemonogatari, ossia la seconda serie che compone questa trilogia (definita first season per differenziarla dalla serie successiva che è stata chiamata, appunto, second season) in cui queste caratteristiche erano andate perse a favore di un incomprensibile trama del tipo "siscom". Questo ritorno alle origini, dunque, non può che farmi piacere e spero che in futuro si mantenga questa linea, che è sicuramente vincente.
Quanto alla valutazione di questi quattro episodi essa è ovviamente ottima; gli assegno però un punto in meno rispetto a Bakemonogatari a causa dell'assenza di Senjōgahara, personaggio che con le sue "molestie verbali" riesce a dare qualcosa in più a questo titolo. Ciò non toglie che anche questo Nekomonogatari risulti un ottimo prodotto; deve essere, anzi, considerato come un vero "must" per gli amanti delle vicende di Araragi e compagni.
La trama segue lo stesso schema classico che avevo avuto già modo di apprezzare in Bakemonogatari: a causa dell'eccessivo accumulo di stress legato alla vita di tutti i giorni, Hanekawa diventa vittima di un'apparizione: in questo caso si tratta di un demone gatto che si impossessa del corpo della capoclasse e se ne va in giro per la città ad attaccare sconosciuti. Toccherà al solito Araragi con la supervisione del misterioso Oshino e l'aiuto del vampiro Shinobu il compito di liberare l'amica dalla sua possessione felina.
Nekomonogatari, come accennato, ripropone gli stessi schemi che hanno reso celebre il suo predecessore ossia tanto splatter, dialoghi infiniti e una discreta dose di perversione a sfondo sessuale. Se non amate una o più di queste tre caratteristiche è perfettamente inutile che vi avviciniate a questo prodotto: tutti i titoli della serie "monogatari" sono fatti così e possono essere apprezzati soltanto da chi non disdegna lo splatter, da chi non si addormenta di fronte all'estrema verbosità dei dialoghi e da chi è disposto perlomeno a chiudere un occhio per le scene da maniaco in cui viene coinvolto Araragi.
Questi tre elementi sono il marchio di fabbrica di questo titolo ed io li ho sempre apprezzati tantissimo, soprattutto per la parte concernente i dialoghi che trovo estremamente stimolanti e complessi. Proprio per questo ero rimasto profondamente deluso da Nisemonogatari, ossia la seconda serie che compone questa trilogia (definita first season per differenziarla dalla serie successiva che è stata chiamata, appunto, second season) in cui queste caratteristiche erano andate perse a favore di un incomprensibile trama del tipo "siscom". Questo ritorno alle origini, dunque, non può che farmi piacere e spero che in futuro si mantenga questa linea, che è sicuramente vincente.
Quanto alla valutazione di questi quattro episodi essa è ovviamente ottima; gli assegno però un punto in meno rispetto a Bakemonogatari a causa dell'assenza di Senjōgahara, personaggio che con le sue "molestie verbali" riesce a dare qualcosa in più a questo titolo. Ciò non toglie che anche questo Nekomonogatari risulti un ottimo prodotto; deve essere, anzi, considerato come un vero "must" per gli amanti delle vicende di Araragi e compagni.
Nekomonogatari (Black) è una serie che fa parte della novel dei Monogatri creati da NisiOisiN trasportati ad anime dallo studio Shaft, in Monogatiri si trattano le storie dei vari personaggi e in ogni storia è presente il protagonista Araragi Koyomi. Questa serie è composta da 4 episodi, è stata targata Special perché se notate alla fine di un episodio non avete la sensazione che sia una Serie TV dove a fine episodio succede una cosa che ti mette hype. Ma questa serie sembra un film, infatti dopo avere visto il primo episodio mi sono visto di fila i restanti 3 episodi, altrimenti correvo il rischio di non apprezzare al massimo la serie, appena finiti di vedere ho apprezzato molto la serie.
Come sempre NisiOisiN sforna storie che possono sembrare all'inizio banali o noiose, ma riesce sempre a farle diventare interessanti e quindi adatte a qualsiasi fascia di pubblico pubblico. In Nekomonogatari (Black) viene racconta la storia di Hanekawa durante il periodo della Golden Week, in molti penseranno: "tanto si sa già che Araragi sconfigge Black Hanekawa quindi non lo vedo e vedo direttamente Monogatari Series: Second Season"; posso dirvi che pure io la pensavo in questo modo, però vedendo il primo episodio mi sono stupito di come NisiOisiN riesce a far diventare una storia dove il finale si sa come sarà in un storia molto avvincente, alla fine ho dato un bel 8 a questa serie sia per la storia che ho trovato interessante: Il modo in cui viene sconfitta Black Hanekawa è molto bello e perché i disegni dei Monogatari li trovo innovativi e abbastanza belli, il fan service è come sempre presente e se lo odiate basta ignorarlo come faccio io, perché scartare questa serie solo per la presenza del fan service non è una saggia decisione.
Come sempre NisiOisiN sforna storie che possono sembrare all'inizio banali o noiose, ma riesce sempre a farle diventare interessanti e quindi adatte a qualsiasi fascia di pubblico pubblico. In Nekomonogatari (Black) viene racconta la storia di Hanekawa durante il periodo della Golden Week, in molti penseranno: "tanto si sa già che Araragi sconfigge Black Hanekawa quindi non lo vedo e vedo direttamente Monogatari Series: Second Season"; posso dirvi che pure io la pensavo in questo modo, però vedendo il primo episodio mi sono stupito di come NisiOisiN riesce a far diventare una storia dove il finale si sa come sarà in un storia molto avvincente, alla fine ho dato un bel 8 a questa serie sia per la storia che ho trovato interessante: Il modo in cui viene sconfitta Black Hanekawa è molto bello e perché i disegni dei Monogatari li trovo innovativi e abbastanza belli, il fan service è come sempre presente e se lo odiate basta ignorarlo come faccio io, perché scartare questa serie solo per la presenza del fan service non è una saggia decisione.
Dopo aver apprezzato "Bakemonogatari" e dopo essere rimasto deluso da "Nisemonogatari" non potevo non andare a vedere anche questo special, "Nekomonogatari". E' composto da quattro episodi ed è un prequel della serie "Bakemonogatari", la trama gira intorno all'entità di Hamekawa, Neko (gatto).
Sono contento che questo special non sia stato fatto per essere un prodotto buttato in aria che cerca di guadagnarci qualcosa inserendo fanservice a tutta forza, come vediamo in "Nisemonogatari", ma ha delle potenzialità e va a riparare i dubbi che ci siamo posti dopo esserci visti "Bakemonogatari", in particolare sull'entità Hamekawa. Coprendo questi dubbi e inserendo la vera storia di Hamekawa, "Nekomonogatari" non può essere considerato un prodotto inutile. Questo special è fatto benissimo in quanto in soli quattro episodi è riuscito a farmi emozionare e, certe volte, anche a ridere come è riuscito soltanto "Bakemonogatari". Intanto è bello poter rivedere Araragi, dalla personalità unica, quella che vediamo in questo special, molte volte è stupido ma nelle situazioni disperate assume una personalità molto seria, quando si parla di amore soprattutto.
Per quanto riguarda l'apparato tecnico non viene abbandonato nulla, l'opening e l'ending sono ovviamente orecchiabili.
Per tutti gli amanti di "Bakemonogatari" consiglio di andarvi a vedere questo special perché ha davvero "tanta roba", ha una bellissima trama e non lascia niente in sospeso, anche se la visione, come tutti gli sperimentali, può risultare anche un po' fastidiosa.
Sono contento che questo special non sia stato fatto per essere un prodotto buttato in aria che cerca di guadagnarci qualcosa inserendo fanservice a tutta forza, come vediamo in "Nisemonogatari", ma ha delle potenzialità e va a riparare i dubbi che ci siamo posti dopo esserci visti "Bakemonogatari", in particolare sull'entità Hamekawa. Coprendo questi dubbi e inserendo la vera storia di Hamekawa, "Nekomonogatari" non può essere considerato un prodotto inutile. Questo special è fatto benissimo in quanto in soli quattro episodi è riuscito a farmi emozionare e, certe volte, anche a ridere come è riuscito soltanto "Bakemonogatari". Intanto è bello poter rivedere Araragi, dalla personalità unica, quella che vediamo in questo special, molte volte è stupido ma nelle situazioni disperate assume una personalità molto seria, quando si parla di amore soprattutto.
Per quanto riguarda l'apparato tecnico non viene abbandonato nulla, l'opening e l'ending sono ovviamente orecchiabili.
Per tutti gli amanti di "Bakemonogatari" consiglio di andarvi a vedere questo special perché ha davvero "tanta roba", ha una bellissima trama e non lascia niente in sospeso, anche se la visione, come tutti gli sperimentali, può risultare anche un po' fastidiosa.
"Nekomonogatari Kuro" è una serie di special creata da Shaft Studio nel tardo 2012.
La Trama. Gli eventi di "Nekomonogatari" sono precedenti a quelli di "Bakemonogatari" e "Nisemonogatari", e raccontano in maniera dettagliata gli avvenimenti della Golden Week, non presa in considerazione nella serie normale dell'anime. In questi 4 special avremo modo di capire come mai Hanekawa sia stata colpita dalla "Anomalia" che la trasforma in un gatto, e di come Araragi si interfacci con lei, approfondendo i caratteri di questi due protagonisti.
Lato tecnico. Dal punto di vista tecnico non ci sono molti miglioramenti rispetto alla serie animata. C'è giusto una maggiore cura dei particolari nei personaggi, soprattutto negli occhi, ma niente di troppo importante. Dal punto di vista sonoro ritroviamo molte tracce della serie animata, mentre come opening ed ending (come da consuetudine) troviamo tracce molto orecchiabili e inedite.
Commento Finale. Non c'è moltissimo da dire, se non che "Nekomonogatari" sia una serie da vedere per chiunque abbia visto e apprezzato sia "Bakemono" che "Nisemono". E' una serie prepotente, che si inserisce a forza entro la fine del 2012 ed elimina i punti morti della serie originale.
Voto Finale: 7
Qualità Fansub: Ho seguito gli Akuma in collaborazione con gli Ars, e devo dire che hanno fatto un bel lavoro, se non fosse per qualche errore grammaticale qua e la. Per il resto va veramente tutto bene, anche se non so cosa pensare, visto che il pack degli episodi è stato conglomerato in un unico file video da 1 ora e 40 minuti. Media.
La Trama. Gli eventi di "Nekomonogatari" sono precedenti a quelli di "Bakemonogatari" e "Nisemonogatari", e raccontano in maniera dettagliata gli avvenimenti della Golden Week, non presa in considerazione nella serie normale dell'anime. In questi 4 special avremo modo di capire come mai Hanekawa sia stata colpita dalla "Anomalia" che la trasforma in un gatto, e di come Araragi si interfacci con lei, approfondendo i caratteri di questi due protagonisti.
Lato tecnico. Dal punto di vista tecnico non ci sono molti miglioramenti rispetto alla serie animata. C'è giusto una maggiore cura dei particolari nei personaggi, soprattutto negli occhi, ma niente di troppo importante. Dal punto di vista sonoro ritroviamo molte tracce della serie animata, mentre come opening ed ending (come da consuetudine) troviamo tracce molto orecchiabili e inedite.
Commento Finale. Non c'è moltissimo da dire, se non che "Nekomonogatari" sia una serie da vedere per chiunque abbia visto e apprezzato sia "Bakemono" che "Nisemono". E' una serie prepotente, che si inserisce a forza entro la fine del 2012 ed elimina i punti morti della serie originale.
Voto Finale: 7
Qualità Fansub: Ho seguito gli Akuma in collaborazione con gli Ars, e devo dire che hanno fatto un bel lavoro, se non fosse per qualche errore grammaticale qua e la. Per il resto va veramente tutto bene, anche se non so cosa pensare, visto che il pack degli episodi è stato conglomerato in un unico file video da 1 ora e 40 minuti. Media.
"Nekomogatari", prequel di "Bakemonogatari", tratta principalmente di come Hanekawa entrò in contatto con il "gatto" visto nelle ultime puntate della prima serie e di come venne gestito il "problema". Il tutto raccontato nel tanto amato/odiato stile della prima serie (che personalmente ho adorato), ovvero tante parole, tanti dialoghi di svariati minuti "apparentemente" privi di utilità e pochi fatti, accompagnati da quella regia che contraddistingue "Bakemonogatari" dalla stragrande maggioranza degli altri anime. Tanto fumo e niente arrosto a detta di alcuni, che si lamentano di una trama per nulla originale. Questo non si può negare: tra i suoi punti di forza non vi è certamente la trama, ma se di fumo si tratta, credo allora di non aver mai visto un fumo migliore e che, a dispetto di mirabolanti trame intricate e complotti interplanetari, questa serie (ed ovviamente questo prequel) dia lezioni di stile mostrando che anche una storia "semplice" può distinguersi dalla massa grazie a narrazione, regia e dialoghi. Anche lo stile grafico rimane il medesimo, ed essendo un prequel vi sarà ovviamente l'assenza di determinati personaggi a favore però dell'approfondimento di altri, Shinobu in primis. "Nekomonogatari" è stato un felice ritorno al mondo di Hararagi & Co. e se vi è piaciuta la prima serie allora non potrete non apprezzare questo special/film. Da vedere.
"Nekomonogatari Kuro" è un prequel di "Bakemonogatari" e mostra gli eventi che si sono svolti durante la precedente Golden Week e che riguardano soltanto il caso di Hanekawa Tsubasa.
La storia inizia con Araragi che chiede un consiglio d'amore alla sorella Tsuhiki, visto che lui stesso afferma di non essersi mai innamorato durante i suoi 18 anni d'età. Dopodiché le scene successive si concentreranno principalmente su Hanekawa, sul fatto che il padre l'abbia picchiata e sul ritrovamento di un gatto argenteo e senza coda, morto sul ciglio della strada, che essa seppellisce assieme ad Araragi. Più tardi quest'ultimo si reca presso la scuola disabitata e parla con Oshino della "Rappresentante"; durante questo discorso si viene a sapere che quel gatto era un fantasma: il "Sawari Neko" (o "Interfelino") che si impossessa del corpo che lo seppellisce e sfoga lo stress represso in esso attaccando le altre persone. A quel punto il nostro supereroe Araragi cercherà di fare di tutto per salvare la sua cara amica, anche rischiare la morte.
Gli episodi sono quattro, anche se io personalmente ho seguito i quattro episodi in un unico e grande episodio, proprio come una sorta di film - è così che è stato rilasciato in Giappone - quindi diciamo che non si nota nemmeno il passaggio da un episodio all'altro. La trama unica e breve appassiona molto e coinvolge bene lo spettatore, anche per il personale interesse di capire meglio come sono andate le cose, visto che questo film integra la spiegazione che era stata volutamente omessa in "Bakemonogatari".
Per quel che riguarda i personaggi possiamo dire che Hanekawa cambia completamente e viene stravolta l'immagine che finora si aveva di lei e viene dato più spazio alla tanto trascurata Tsuhiki, che in questo film porta i capelli lunghi (a quanto pare le ragazze cambiano sempre look al cambiare della stagione). Araagi lo conosciamo molto bene oramai, così come Oshino e Shinobu; Karen viene maggiormente trascurata, mentre le altre ragazze di "Bakemonogatari" non vengono nemmeno presentate (d'altronde è il prequel).
È inoltre possibile constatare il ritorno alle scene splatter e alle tematiche di "Bakemonogatari" che nel sequel "Nisemonogatari" era quasi del tutto assenti e proprio per questo la serie riacquista molto interesse.
L'animazione è come al solito ottima e gli scenari sono sempre molto fantasiosi e artistici, nonché molto significativi e particolari.
La colonna sonora di sempre si rivela ancora una volta vincente.
Commento personale: mi è piaciuto molto, si vede che è in pieno stile "Bakemonogatari"; inoltre questi special sono sempre molto utili ai fini della trama e questo non fa di certo eccezione. Molto consigliato a tutti i fan della serie.
La storia inizia con Araragi che chiede un consiglio d'amore alla sorella Tsuhiki, visto che lui stesso afferma di non essersi mai innamorato durante i suoi 18 anni d'età. Dopodiché le scene successive si concentreranno principalmente su Hanekawa, sul fatto che il padre l'abbia picchiata e sul ritrovamento di un gatto argenteo e senza coda, morto sul ciglio della strada, che essa seppellisce assieme ad Araragi. Più tardi quest'ultimo si reca presso la scuola disabitata e parla con Oshino della "Rappresentante"; durante questo discorso si viene a sapere che quel gatto era un fantasma: il "Sawari Neko" (o "Interfelino") che si impossessa del corpo che lo seppellisce e sfoga lo stress represso in esso attaccando le altre persone. A quel punto il nostro supereroe Araragi cercherà di fare di tutto per salvare la sua cara amica, anche rischiare la morte.
Gli episodi sono quattro, anche se io personalmente ho seguito i quattro episodi in un unico e grande episodio, proprio come una sorta di film - è così che è stato rilasciato in Giappone - quindi diciamo che non si nota nemmeno il passaggio da un episodio all'altro. La trama unica e breve appassiona molto e coinvolge bene lo spettatore, anche per il personale interesse di capire meglio come sono andate le cose, visto che questo film integra la spiegazione che era stata volutamente omessa in "Bakemonogatari".
Per quel che riguarda i personaggi possiamo dire che Hanekawa cambia completamente e viene stravolta l'immagine che finora si aveva di lei e viene dato più spazio alla tanto trascurata Tsuhiki, che in questo film porta i capelli lunghi (a quanto pare le ragazze cambiano sempre look al cambiare della stagione). Araagi lo conosciamo molto bene oramai, così come Oshino e Shinobu; Karen viene maggiormente trascurata, mentre le altre ragazze di "Bakemonogatari" non vengono nemmeno presentate (d'altronde è il prequel).
È inoltre possibile constatare il ritorno alle scene splatter e alle tematiche di "Bakemonogatari" che nel sequel "Nisemonogatari" era quasi del tutto assenti e proprio per questo la serie riacquista molto interesse.
L'animazione è come al solito ottima e gli scenari sono sempre molto fantasiosi e artistici, nonché molto significativi e particolari.
La colonna sonora di sempre si rivela ancora una volta vincente.
Commento personale: mi è piaciuto molto, si vede che è in pieno stile "Bakemonogatari"; inoltre questi special sono sempre molto utili ai fini della trama e questo non fa di certo eccezione. Molto consigliato a tutti i fan della serie.
Ed eccoci con la nuova saga di "Monogatari" firmata NisiOisiN! Questa volta abbiamo di fronte a noi "Nekomonogatari - Kuro" che andrebbe a collocarsi tra "Kizumonogatari" (film atteso per l'estate 2013) ed il famoso "Bakemonogatari" (già trasmesso nel 2009), anche se la sua light-novel è stata pubblicata solo successivamente alle serie precedentemente citate.
L'anime è suddiviso in quattro episodi non propriamente logici (probabilmente era stato pensato direttamente per un film, ma per comodità televisiva hanno deciso di suddividerlo in quattro parti) che cercherò di riassumere in poche parole: la storia si concentra su Tsubasa Hanekawa, compagna di classe del nostro eroe ex-vampiro Araragi Koyomi, o per meglio dire, si concentra quasi esclusivamente sulla famiglia e sulle relative problematiche di Hanekawa. Proprio a causa dei suoi "genitori" (le virgolette sono d'obbligo), la povera secchiona si ritrova vittima di continuo stress, sia fisico e sia psicologico, uno stress che comunque non traspare di fronte al suo caro amico Koyomi. La bomba però esplode quando la ragazza decide di seppellire un povero gattino trovato morto per strada, incurante del fatto che proprio quel gattino diventerà la sua valvola di sfogo, in quanto essendo in realtà uno spirito maligno, riuscirà ad impossessarsi del suo corpo. Hanekawa quindi si trasforma assumendo le sembianze dello spirito e decide di vendicarsi di tutti coloro che l'hanno fatta soffrire (e non). E Koyomi cosa fa? Lui, da vero amico (e forse anche più), non rimane di certo a guardare.
Dunque, devo dire che l'assenza di Senjōgahara (per chiari motivi) si fa sentire, è quasi assente il contrasto di battute tra i vari personaggi, che è stato uno dei pilastri portanti della serie "Bakemonogatari". Anche le sorelle di Koyomi non sono sufficienti a tenere lo spettatore tra la risata ed il serio, pur essendo di carattere diverso dal loro amato fratello. Ma anche se ne manca uno di pilastro, la serie riesce a mantenersi in piedi proprio grazie ad un suo sostituto, ovvero il pilastro del fan-service. La serie si distingue anche grazie ad una montagna di sequenze "ecchi" dovute sia alla lingerie della donna-gatto, sia alle sorelle di Koyomi, sempre provocanti con le loro parole e le loro azioni.
Per quel che riguarda le animazioni ed il character design, non ho nulla da dire: sempre ineccepibili, degni della serie "Monogatari". Per concludere, non aspettatevi scene con spazzolini et similia.