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fedelic

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7,5
E' una serie anime di dodici episodi di durata canonica.

Trama: la vicenda inizia con la protagonista Shinobu che parte per l'Inghilterra, ospite di una famiglia inglese. Di questa famiglia la madre e il padre parlano giapponese, mentre la figlia Alice no. In questa settimana che Shinobu rimane in questa famiglia farà amicizia con Alice, con qualche problema di lingua (Shinobu sa dire solo hello, ed è andata pure in Inghilterra, mentre Alice saprà dire solo konnichiwa); nonostante questa difficoltà linguistica le due diventano grandi amiche. Passata questa parte in Inghilterra in quindici minuti del primo episodio, torniamo in Giappone, dove Shinobu, insieme alle sue amiche Yoko e Aya, inizia il primo anno di liceo. Shinobu riceve una lettera da Alice, in inglese, dove le dice che sta venendo da lei e abiterà a casa sua, frequentando la sua stessa scuola. Successivamente è introdotta Karen, amica d'infanzia di Alice, che è metà giapponese e metà inglese. Da qui iniziano le varie 'avventure' quotidiane del nostro quintetto, che imparerà a conoscersi meglio attraverso le loro varie avventure. La vicenda finisce con la cerimonia di diploma e l'ingresso al secondo anno di liceo del nostro gruppetto (questo considero come vero finale, l'ultimo episodio si può considerare più come un OAV molto carino).

La serie è molto tranquilla e rilassante - e per me ci voleva proprio, visto il periodo di stress -, dove le nostre cinque ragazze sono sempre pronte a fare cose nuove e, in questo modo, stringere un'amicizia più forte e profonda. Non mancano anche le situazioni divertenti, ce ne sono molte, e sono quasi tutte abbastanza carine. Per evitare che il tutto diventasse monotono, sono stati introdotti personaggi secondari che hanno comunque il loro perché: sono la sorella maggiore di Shinobu e la professoressa di inglese. La prima ha una fissa, non troppo marcata, per la sua sorellina e le sue amiche, e le fotografa sempre, quando sono insieme. La seconda invece dovrebbe essere una figura che dovrebbe trasmettere maturità, e in alcuni casi ci riesce, ma in altri fallisce miseramente, risultando goffa e un po' imbranata (comunque finisce per essere divertente).
Anche le nostre protagoniste sono molto caratterizzate, ognuna ha un suo carattere: Shinobu è la sognatrice del gruppo (guardando il suo sogno e le sue attuali capacità); Yoko è la sorellona del gruppo e il 'maschiaccio' della situazione, ma risulta sempre molto gentile; Aya invece è la ragazza posata del gruppo e ha un debole per Yoko (in che senso spetta voi capirlo) ed è la perfetta moglie; Karen è l'energica del gruppo, non si ferma mai ed è sempre in cerca di nuovi stimoli (è la mia preferita tra le cinque); infine Alice, che ha un ossessione per Shinobu, infatti è per lei che ha imparato il giapponese e si è trasferita, dipende molto da lei e, se si sente minacciata dal fatto di poter perdere Shinobu, entra in modalità 'jee jee' con occhi che sembrano dei fari. Insomma, le varie protagoniste sono molto caratterizzate.

Anche le musiche mi sono piaciute, molto rilassanti e orecchiabili.

Come voto do un 7,5 e consiglio di vedere questo anime a chi cerca qualcosa di tranquillo (veramente tranquillo, vi avverto) e piacevole da guardare, che non richieda molto impegno nel seguire la storia.
Buona visione!


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Otaku moderato

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>

Si sa, quando si viaggia si scopre sempre qualcosa di eccezionale che non ti aspettavi di vedere, come se il mondo non smettesse mai di sorprenderti, e questo vale, soprattutto, quando si arriva a viaggi oltreoceano dove si visita un Paese straniero in tutto, dall’architettura alle mode, agli usi e costumi, alla storia e soprattutto allo stile di vita di chi ci abita. Sarebbe facile interagire, se non fosse per un solo ostacolo: la lingua.
Ma non c’è confine linguistico che tenga quando entrano in scena i sentimenti umani, primo su tutti l’amicizia, che in ambito di confini linguistici riesce sempre ad abbatterli come burro, complice il fatto che siamo sempre persone unite dall’umanità e dai sentimenti, a prescindere dalle lingue.

Come mostrare tutto quanto in un modo simpatico in ambito anime? La risposta ce la dà “Kiniro Mosaic”.

Shinobu Oomiya, Shino per brevità (nonché soprannome), è una studentessa di liceo come tante, ma gode del fatto di aver avuto in passato un’esperienza di vacanza studio di una settimana in Inghilterra nella casa di alcuni amici di famiglia, i Carteret. Lì conobbe la piccola Alice e, dopo un periodo di difficoltà nell’approcciarsi, per via della passione di Shino per le bionde, oltre che per la timidezza di Alice, riuscirono a diventare grandi amiche nonostante la barriera linguistica, imparando al contempo usi e costumi dei loro Paesi. Ma si sa, il tempo vola quando ci si diverte, e quindi le ragazze finirono col doversi salutare, seppur leggermente a malincuore.
Il tempo passa, e Shino ora è alle superiori, insieme alle sue amiche Youko Inokuma (conosciuta alle elementari) e Aya Komichi (conosciuta insieme a Youko alle medie), quando una giornata come tante inizia con l’arrivo di una lettera scritta in inglese; peccato che d’inglese Shino, nonostante voglia diventare un interprete per la passione della lingua, non ci capisca nulla, almeno fino a quando in classe arriva una studentessa straniera: nientemeno che Alice in persona, venuta non solo perché voleva studiare in Giappone (a tal riguardo ha studiato il giapponese in modo tale da saperlo parlare), ma anche per poter rivedere Shinobu. Dal momento che Alice non ha dimora fissa, verrà ospitata da Shinobu, con la quale comincerà a imparare gli usi e costumi nipponici, oltre a diventare amica di Youko e Aya. E la situazione diventerà ancora più movimentata quando entrerà in scena Karen Kujo, amica d’infanzia di Alice metà inglese e metà giapponese (essendo anche lei bionda, attirerà le attenzioni di Shinobu).

Con questo cast di cinque ragazze di lingue e culture diverse, unite da sentimenti di amicizia molto vicini a sfiorare il passo avanti, e con una bizzarra idea di ambientazione di culture e luoghi, prende il via una simpatica commedia slice of life molto particolare.

“Kiniro Mosaic” fa parte del genere slice of life/scolastico a sfondo comico, quindi il punto di forza non è la narrativa, salvo l’eccezione del flashback di Shinobu in Inghilterra che copre quasi tutto il primo episodio, ma i contenuti che la serie offre: comincia immediatamente con i suoi toni, ovvero un misto di atmosfere rilassate unite a efficaci scene comiche dovute ai caratteri delle cinque protagoniste, sia con gag visive sia di dialogo, per cause sia di equivoci sia per i personaggi di Alice e Karen, alla loro ambientazione e alla vita giapponese, uniti agli equivoci di certe parole o frasi dette da Alice e Karen. Quest’ultima in particolare non parla giapponese in modo perfetto, e quindi a volte storpia o spesso si esprime in inglese, e le risate sono pressoché assicurate.
Tutte e cinque le ragazze godono di una caratterizzazione veramente eccezionale, mostrando un ventaglio di personalità molto vario che aumenterà l’imprevedibilità delle atmosfere, oltre a fornire una fucina comica molto ampia.

Shino mostra una testa fra le nuvole veramente ben visibile, oltre a mostrare una positività veramente allucinante, e questo riesce a darle un’aria di simpatia veramente alta, anche se quando vede qualcosa di cui gode passione (come i capelli biondi) diventa quasi molesta.
Alice è molto amichevole, gentile e socievole, ma, se qualcuno adocchia o mette le mani su Shinobu (inclusa Karen), ecco che mostra una bella scenata di gelosia, seppur mai pesante, oltre a equivocare in alcune occasioni o sentirsi depressa quando Shinobu non è vicina a lei.
Youko, pur mostrando un carattere molto mascolino, è molto legata alle sue amiche, che la paragonano a una sorella maggiore in molte occasioni, oltre a parlare apertamente o divertirsi a pseudo-flirtare con le sue amiche con frasi a doppio senso.
Aya all’apparenza sembra la classica secchiona silenziosa, ma anche lei è molto amichevole, pur essendo molto timida, ma, quando si arrabbia, o viene presa in giro o ignorata; cambia carattere, ma ciò non le impedisce di essere una che tiene molto alle amicizie.
E infine Karen, una tipetta tutto pepe che sprizza vivacità e gioia di vivere da tutti i pori, spesso mostrando degli atteggiamenti da chi cerca continue attenzioni, ma mai in modo grave, oltre a divertirsi a flirtare leggermente con le sue amiche; il suo carattere aperto e solare le fanno immediatamente puntare i riflettori della simpatia.

Vale la pena citare altri due personaggi che bene o male guadagnano un po’ di spazio nella serie, come la simpatica professoressa Karasuma con il suo atteggiamento aperto e gioviale, o Isami, la sorella maggiore di Shinobu.

Graficamente il titolo è molto carino, complice anche il grazioso design delle protagoniste, specialmente quando mostrano in molte occasioni delle facce da ebeti, le quali aumentano il tasso di comicità; graziose le musichette, unite alle opening ed ending molto simpatiche, e le dolci interpretazioni dei personaggi.

Ah, un’ultima cosa: può non sembrare, ma la serie è sotto sotto uno shoujo ai, non di quelli seri sia chiaro, dal momento che le interazioni fra Shinobu e Alice, quelle fra Aya e Youko, e i simpatici approcci di Karen, a volte sfiorano il romanticismo, se si conta il fatto che le protagoniste finiscono in ogni episodio ad arrossire.

“Kiniro Mosaic” è un anime molto carino, il quale mostra in un modo molto semplice e simpatico, e perfino comico, la prova che l’amicizia può superare qualunque cosa, perfino le barriere linguistiche.

Consigliato a cuor leggero e senza pretese.
Detto questo, see you next time!


 1
Rygar

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
Kiniro Mosaic potrebbe essere l'esempio perfetto di "anime medio" dell'altalenante stagione estiva 2013, poiché non risalta particolarmente, non è particolarmente esaltante (anzi), spesso annoia, ma nonostante questo qualcosa di positivo ce l'ha.

Kiniro Mosaic è una serie della stagione estiva 2013 composta da 12 episodi di durata canonica. L'opera trae origine dall'omonimo manga yonkoma del 2010.

Trama: Shinobu Omiya è una ragazzina giapponese che stette in Inghilterra per un soggiorno-studio. Ospitata dalla famiglia Cartelet conobbe la piccola Alice, con cui strinse un profondo rapporto d'amicizia. Quando Shinobu divenne una studentessa delle superiori, ricevette una lettera in cui Alice avvisava che sarebbe giunta in Giappone per studiare nella sua stessa scuola. Assime ad Alice giunse un'altra ragazza nippo inglese, Karen Kujo. La storia narra le vicende quotidiane di cinque amiche.

Grafica: semplice ma gradevole. Le ambientazioni sono realizzate discretamente, con un'accettabile cura per i dettagli, le animazioni sono semplici, sufficienti per quel minimo quantitativo di movimento concesso in un "vita quotidiana", il character design è carino, estremamente fedele al manga, spesso sfocia nella parodia e nel super deformed.

Sonoro: gradevole nel suo complesso. L'opening è piuttosto gradevole ed orecchiabile, addirittura più orecchiabile risulta l'ending, il quale presenta delle tonalità jazz più che apprezzabili. Gli OST sono piuttosto ripetitivi ma gradevoli, gli effetti speciali sono ridotti al minimo, non risaltano molto. Il doppiaggio s'attesta su buoni livelli, impegnandosi per l'inglese.

Personaggi: giudizio non esaltante considerato anche la chiara origine comica della serie. La caratterizzazione risulta a volte sin troppo marcata, così marcata che appare monolitica, immune da mutamenti ed evoluzioni di sorta, ed effettivamente è così. I personaggi non mutano e non si evolvono, rimanendo gli stessi dall'inizio alla fine. Il fattore introspettivo è inesistente, ciononostante, con una caratterizzazione talvolta anomala (le ragazze inglesi appaiono più timide ed impacciate nei rapporti umani di quelle giapponesi, viceversa possono incarnare l'ideale dell'iperattività in stile Haruhi Suzumiya), è possibile trovare una discreta interazione.

Sceneggiatura: nonostante il lavoro non risulti catastrofico, vi sono alcune parti che penalizzano il risultato finale: la gestione temporale è ipersemplificata, fluida e di una linearità sconcertante. Il ritmo spesso è lentissimo, e questo penalizza la visione di interi episodi, costringendo lo spettatore a ripetute pause dalla visione per evitare cali d'interesse e attacchi di noia. Data la natura dell'opera mancano totalmente scene d'azione e fanservice. I dialoghi sono discretamente strutturati.

Finale: accettabile data la natura comica dell'opera. L'episodio finale è più carino e dinamico, in grado di riscattare l'intera opera e permetterle di essere più divertente del dovuto (anche grazie alle numerose citazioni e parodie).

In sintesi: Kiniro Mosaic è un passatempo accettabile. L'opera sa far ridere a patto che lo spettatore accetti una cospicua staticità ritmica ed un comparto tecnico non propriamente esaltante. Consigliato agli amanti delle opere estremamente "pacate" in cui l'azione è sconosciuta.