Quel Natale
Da "Last Christmas" (canzone famosissima degli Wham!, ndr) a "That Christmas", temevo che per assonanza il nuovo film di Natale della celeberrima piattaforma di streaming (produzione english) potesse rivelarsi un'opera triste stile "amarcord" (nel senso letterale del termine dialettale, non del celeberrimo film). In più, avevo sentito raccontare di "mirabilie" (ovviamente in negativo) di un altro film a tema natalizio ("Il Natale di Angela") prodotto dalla stessa piattaforma, e pertanto mi sono avvicinato al film con qualche timore e pregiudizio.
Documentandomi un po' sul film in rete, ho scoperto che la sceneggiatura è scritta da Richard Curtis (che sostanzialmente debutta nel mondo dell'animazione) con alla regia Simon Otto: "That Christmas" prende spunto proprio dall'omonima trilogia per bambini scritta da Curtis. Per chi non lo sapesse, R. Curtis è dietro sotto diverse vesti a diverse commedie inglesi di successo come "Notting Hill", "Il diario di Bridget Jones", "Love Actually", "Quattro matrimoni e un funerale", e il suo stile peculiare lo si ritrova anche in "That Christmas". Alludo a quel genere di produzioni in cui c'è un evento che ispira varie storie dei personaggi che poi tendono ad intrecciarsi in una serie di situazioni narrate anche in modo leggero e comico (con il solito humor british), che cercano di trasmettere una morale e un messaggio positivo come nel caso di quest'opera di animazione a tema natalizio.
E "That Christmas" mi ha convinto da questo punto di vista: più che la solita "fiaba" tanto cara al pubblico dei più piccoli e apprezzata anche dagli adulti, il film sembra più uno "slice of life" che racconta in modo delicatamente ironico e anche un po' malinconico le tradizioni e i riti natalizi con un narratore di eccezione, ossia Babbo Natale, che osserva da un punto di vista privilegiato e un po'distaccato le vicissitudini umane che si intersecano nei giorni precedenti e in quello di Natale, quando una tempesta di neve sconvolge (non in senso drammatico) la vita di tutti i personaggi, che poi ritrovano nella eccezionalità dell'evento il vero spirito della festa natalizia.
Ho apprezzato l'idea di raccontare la trama secondo il punto di vista di Babbo Natale: fa sorridere e sembra quasi una sfida agli stereotipi dei film natalizi, tanto più che il leit motiv del film, come ho anticipato, non è il Natale in sé, ma tutto ciò che fa accadere ai protagonisti, trasformando in positivo le interazioni tra loro.
Tra genitori sprovveduti, insegnanti nel più classico dei cliché (duri esteriormente ma molto morbidi e altruisti), sorelle gemelle che si scoprono più legate di quanto si potrebbe immaginare e anche qualche autocitazione (al film che si vede in TV, ossia "Love actually"), "That Christmas" è un film spensierato e corale che, pur non eccellendo in qualità grafica (non mi sembra ai livelli Pixar, tanto per citarne una), si fa apprezzare per il bilanciato equilibrio tra tecnica narrativa, stile e trama che non sembra strizzare l'occhio solo ai più piccini ma anche a coloro che si vogliono godere un momento di relax con una commedia per famiglie che abbia un minimo di realismo, ironia e attinenza nella scrittura alle situazioni che ciascuno di noi si ritrova a vivere nei classici Natali, senza eccessi sdolcinati o drammatici che rendono oltremodo difficile allo spettatore immedesimarsi nei personaggi e nelle situazioni.
Documentandomi un po' sul film in rete, ho scoperto che la sceneggiatura è scritta da Richard Curtis (che sostanzialmente debutta nel mondo dell'animazione) con alla regia Simon Otto: "That Christmas" prende spunto proprio dall'omonima trilogia per bambini scritta da Curtis. Per chi non lo sapesse, R. Curtis è dietro sotto diverse vesti a diverse commedie inglesi di successo come "Notting Hill", "Il diario di Bridget Jones", "Love Actually", "Quattro matrimoni e un funerale", e il suo stile peculiare lo si ritrova anche in "That Christmas". Alludo a quel genere di produzioni in cui c'è un evento che ispira varie storie dei personaggi che poi tendono ad intrecciarsi in una serie di situazioni narrate anche in modo leggero e comico (con il solito humor british), che cercano di trasmettere una morale e un messaggio positivo come nel caso di quest'opera di animazione a tema natalizio.
E "That Christmas" mi ha convinto da questo punto di vista: più che la solita "fiaba" tanto cara al pubblico dei più piccoli e apprezzata anche dagli adulti, il film sembra più uno "slice of life" che racconta in modo delicatamente ironico e anche un po' malinconico le tradizioni e i riti natalizi con un narratore di eccezione, ossia Babbo Natale, che osserva da un punto di vista privilegiato e un po'distaccato le vicissitudini umane che si intersecano nei giorni precedenti e in quello di Natale, quando una tempesta di neve sconvolge (non in senso drammatico) la vita di tutti i personaggi, che poi ritrovano nella eccezionalità dell'evento il vero spirito della festa natalizia.
Ho apprezzato l'idea di raccontare la trama secondo il punto di vista di Babbo Natale: fa sorridere e sembra quasi una sfida agli stereotipi dei film natalizi, tanto più che il leit motiv del film, come ho anticipato, non è il Natale in sé, ma tutto ciò che fa accadere ai protagonisti, trasformando in positivo le interazioni tra loro.
Tra genitori sprovveduti, insegnanti nel più classico dei cliché (duri esteriormente ma molto morbidi e altruisti), sorelle gemelle che si scoprono più legate di quanto si potrebbe immaginare e anche qualche autocitazione (al film che si vede in TV, ossia "Love actually"), "That Christmas" è un film spensierato e corale che, pur non eccellendo in qualità grafica (non mi sembra ai livelli Pixar, tanto per citarne una), si fa apprezzare per il bilanciato equilibrio tra tecnica narrativa, stile e trama che non sembra strizzare l'occhio solo ai più piccini ma anche a coloro che si vogliono godere un momento di relax con una commedia per famiglie che abbia un minimo di realismo, ironia e attinenza nella scrittura alle situazioni che ciascuno di noi si ritrova a vivere nei classici Natali, senza eccessi sdolcinati o drammatici che rendono oltremodo difficile allo spettatore immedesimarsi nei personaggi e nelle situazioni.
Negli ultimi anni, per colpa del politically correct e di tutte le mutazioni sociali che hanno inevitabilmente investito anche il mondo del cinema, Netflix non ha prodotto, a livello d’animazione, dei grandi capolavori, fatta eccezione per “Arcane” e pochi altri titoli. Per quanto resti la migliore tra le piattaforme di streaming, Netflix si è dovuta conformare, come tutte le altre, alle nuove linee guida stabilite per produrre film e serie TV, non soltanto d’animazione. Per queste ragioni, quando viene pubblicato un nuovo titolo Netflix, è sempre difficile immaginare che cosa aspettarsi. Il più delle volte, però, si ha la sensazione di stare per imbattersi in un prodotto dozzinale e, difficilmente, si sbaglia in questo pregiudizio. Eppure, esiste sempre la famosa eccezione che conferma la regola.
L’eccezione in questione si chiama “That Christmas”, film d’animazione del 2024 diretto da Simon Otto e distribuito, per l’appunto, su Netflix, a partire da questo dicembre, in perfetto periodo natalizio. Solitamente, si dice di non giudicare un libro dalla copertina, cosa che, invece, io ho fatto prima di prendere effettivamente visione del lungometraggio. Ricordandomi degli ultimi titoli Netflix in cui mi ero imbattuto, compresi alcuni a tema natalizio - come dimenticarsi dell’amorfo “Il Natale di Angela” -, ero certo che “That Christmas” non mi avrebbe regalato nessuna emozione, pensiero a proposito del quale mi sono poi dovuto ampiamente ricredere.
Il film si concentra su tre storie diverse ambientate nello stesso paese, Wellington on Sea, che si sviluppano in parallelo fino ad arrivare al giorno della Vigilia di Natale. Danny è un bambino solitario, trasferitosi da poco nella piccola città marittima a causa del divorzio dei genitori; nonostante il buon rapporto che ha con entrambi, la madre è spesso assente a causa del suo lavoro da infermiera, mentre il padre non viene quasi mai a trovarlo. Sam e Charlie sono due gemelle di carattere diametralmente opposto: Sam è una bambina timida e ossessionata dall'ordine, mentre Charlie ha un carattere malizioso e si diverte a combinare scherzi e guai, preoccupando la sorella, la quale teme che, a causa di ciò, Babbo Natale non le porterà regali. Bernadette è una bambina delusa dalle usanze natalizie; il giorno prima della festività i genitori e gli zii devono assentarsi per un matrimonio, ma non riescono a tornare per Natale a causa del maltempo, che li blocca con il veicolo lungo la strada. Bernadette si ritrova a doversi occupare dei tre cugini e della sorella minore Eve, avendo a portata di mano una grandissima opportunità: organizzare il Natale a modo suo. Una serie di racconti che si intrecciano e ruotano intorno a temi come l’amore e la solitudine, l’importanza dei legami familiari e l’amicizia.
“That Christmas” è il più classico dei film di Natale che veicola messaggi e sentimenti positivi, da guardare in famiglia, magari in compagnia dei fratelli o cugini più piccoli. Nonostante non brilli per originalità - anche dal punto di vista dei disegni e delle animazioni - e, anzi, faccia largo uso di alcuni rinomati cliché del genere, il lungometraggio si lascia seguire con enorme interesse e trasporto, merito dell’unicità dei singoli personaggi e delle situazioni sempre attuali che li vedono coinvolti. In particolar modo, per un amante del genere romantico come il sottoscritto, la storiella d’amore tra Danny e Sam ha rappresentato un buon motivo per arrivare alla fine del film, il quale presenta alcune scene toccanti che mi hanno davvero spiazzato. Tra tutti, a mio avviso, è il personaggio della signorina Trapper a spiccare, per la storia - di cui ci viene appena accennato qualcosa - che si porta dietro e la tristezza di cui si fa carico da sola. In questo, il film sa essere a suo modo profondo ed emozionante, al punto da riuscire a strapparmi addirittura una lacrima. Oltre a ciò, ho molto apprezzato il modo quasi canzonatorio con cui vengono trattati alcuni temi attuali come il cambiamento climatico o la necessità di abituarsi a un’alimentazione più sana e meno impattante per l’ecosistema. Onestamente, considero la recita iniziale una piccola perla all’interno del film. Per il resto, come già detto, il lungometraggio ripropone molte situazioni già viste, come il padre che non riesce a passare il Natale con il figlio o la bambina piccola che si perde in una bufera di neve, mentre sta giocando a nascondino. Ma queste stesse situazioni, unite ad alcuni elementi moderni e originali e alla colonna sonora firmata dai Coldplay, bastano per rendere “That Christmas” una visione incredibilmente piacevole e che consiglierei a chiunque, specialmente in questo periodo natalizio.
L’eccezione in questione si chiama “That Christmas”, film d’animazione del 2024 diretto da Simon Otto e distribuito, per l’appunto, su Netflix, a partire da questo dicembre, in perfetto periodo natalizio. Solitamente, si dice di non giudicare un libro dalla copertina, cosa che, invece, io ho fatto prima di prendere effettivamente visione del lungometraggio. Ricordandomi degli ultimi titoli Netflix in cui mi ero imbattuto, compresi alcuni a tema natalizio - come dimenticarsi dell’amorfo “Il Natale di Angela” -, ero certo che “That Christmas” non mi avrebbe regalato nessuna emozione, pensiero a proposito del quale mi sono poi dovuto ampiamente ricredere.
Il film si concentra su tre storie diverse ambientate nello stesso paese, Wellington on Sea, che si sviluppano in parallelo fino ad arrivare al giorno della Vigilia di Natale. Danny è un bambino solitario, trasferitosi da poco nella piccola città marittima a causa del divorzio dei genitori; nonostante il buon rapporto che ha con entrambi, la madre è spesso assente a causa del suo lavoro da infermiera, mentre il padre non viene quasi mai a trovarlo. Sam e Charlie sono due gemelle di carattere diametralmente opposto: Sam è una bambina timida e ossessionata dall'ordine, mentre Charlie ha un carattere malizioso e si diverte a combinare scherzi e guai, preoccupando la sorella, la quale teme che, a causa di ciò, Babbo Natale non le porterà regali. Bernadette è una bambina delusa dalle usanze natalizie; il giorno prima della festività i genitori e gli zii devono assentarsi per un matrimonio, ma non riescono a tornare per Natale a causa del maltempo, che li blocca con il veicolo lungo la strada. Bernadette si ritrova a doversi occupare dei tre cugini e della sorella minore Eve, avendo a portata di mano una grandissima opportunità: organizzare il Natale a modo suo. Una serie di racconti che si intrecciano e ruotano intorno a temi come l’amore e la solitudine, l’importanza dei legami familiari e l’amicizia.
“That Christmas” è il più classico dei film di Natale che veicola messaggi e sentimenti positivi, da guardare in famiglia, magari in compagnia dei fratelli o cugini più piccoli. Nonostante non brilli per originalità - anche dal punto di vista dei disegni e delle animazioni - e, anzi, faccia largo uso di alcuni rinomati cliché del genere, il lungometraggio si lascia seguire con enorme interesse e trasporto, merito dell’unicità dei singoli personaggi e delle situazioni sempre attuali che li vedono coinvolti. In particolar modo, per un amante del genere romantico come il sottoscritto, la storiella d’amore tra Danny e Sam ha rappresentato un buon motivo per arrivare alla fine del film, il quale presenta alcune scene toccanti che mi hanno davvero spiazzato. Tra tutti, a mio avviso, è il personaggio della signorina Trapper a spiccare, per la storia - di cui ci viene appena accennato qualcosa - che si porta dietro e la tristezza di cui si fa carico da sola. In questo, il film sa essere a suo modo profondo ed emozionante, al punto da riuscire a strapparmi addirittura una lacrima. Oltre a ciò, ho molto apprezzato il modo quasi canzonatorio con cui vengono trattati alcuni temi attuali come il cambiamento climatico o la necessità di abituarsi a un’alimentazione più sana e meno impattante per l’ecosistema. Onestamente, considero la recita iniziale una piccola perla all’interno del film. Per il resto, come già detto, il lungometraggio ripropone molte situazioni già viste, come il padre che non riesce a passare il Natale con il figlio o la bambina piccola che si perde in una bufera di neve, mentre sta giocando a nascondino. Ma queste stesse situazioni, unite ad alcuni elementi moderni e originali e alla colonna sonora firmata dai Coldplay, bastano per rendere “That Christmas” una visione incredibilmente piacevole e che consiglierei a chiunque, specialmente in questo periodo natalizio.