In viaggio con Pippo
Un film originale firmato Disney. Un'avventura nell'avventura: un viaggio esteriore ma anche interiore, nell'avventura più enigmatica e complessa che si sia mai vista: il rapporto tra padre e figlio.
La grafica è quella inconfondibile dei film Disney, dove i personaggi tirano fuori dal nulla la propria personalità e il proprio talento nascosto, impiegando la fantasia e l'unicità di cui sono dotati. Il tutto è accompagnato dalla colonna sonora che si fonde con la trama, nella quale si affronta, anche la difficile e complessa tematica dell'adolescenza e la necessità di essere sinceri ed onesti quando qualcosa non va bene e sulla necessità di parlare quando ci sono delle incomprensioni e sulla necessità dei figli di essere sostenuti dai propri genitori riguardo ai loro sogni. Un film che affronta molte tematiche.
La colonna sonora è caratterizzata in parte da pezzi adattati per la trama e in parte da successi come "Staying Alive" dei Bee Gees. Alla fine tutto si risolve per il meglio. Un film in cui è semplice anche immedesimarsi. E' anche un film che invita a fare attenzione ai consigli di amici che vogliono assumere il controllo delle vite degli altri perché prima di tutto cercano di ottenere il controllo assoluto sui loro mondi.
La grafica è quella inconfondibile dei film Disney, dove i personaggi tirano fuori dal nulla la propria personalità e il proprio talento nascosto, impiegando la fantasia e l'unicità di cui sono dotati. Il tutto è accompagnato dalla colonna sonora che si fonde con la trama, nella quale si affronta, anche la difficile e complessa tematica dell'adolescenza e la necessità di essere sinceri ed onesti quando qualcosa non va bene e sulla necessità di parlare quando ci sono delle incomprensioni e sulla necessità dei figli di essere sostenuti dai propri genitori riguardo ai loro sogni. Un film che affronta molte tematiche.
La colonna sonora è caratterizzata in parte da pezzi adattati per la trama e in parte da successi come "Staying Alive" dei Bee Gees. Alla fine tutto si risolve per il meglio. Un film in cui è semplice anche immedesimarsi. E' anche un film che invita a fare attenzione ai consigli di amici che vogliono assumere il controllo delle vite degli altri perché prima di tutto cercano di ottenere il controllo assoluto sui loro mondi.
Questo film d'animazione ce l'ho in VHS e mi ha sempre fatto sognare un sacco, anzi, devo ammettere che ho iniziato ad essere "fissata" con questo film quando avevo 16 anni, da piccola mi piaceva, certo, ma crescendo me ne sono totalmente innamorata. Classico musical del Rinascimento Disney degli anni '90 ed ispirato alla serie Ecco Pippo (di cui purtroppo ho visto molti pochi episodi), questo film narra la storia di Max, l'imbranato figlio di Pippo, che vuole far colpo su Roxanne, una bellissima ragazza al quale fa fatica a dichiararsi perchè ha paura di sembrare goffo e impacciato... Max vorrebbe trascorrere l'estate in città (sarebbe Spoonerville, ma non viene nominata), ma Pippo ha altri piani per lui...una gita in giro per l'America, con destinazione finale l'Idaho! Max a scuola vuole far colpo su Roxanne, e perciò si traveste da Powerline, un famoso cantante ispirato a Michael Jackson...e racconta alla ragazza una bugia, quella di essere il migliore amico del cantante. Costretto a partire con il padre, Max promette a Roxanne di farsi vedere al concerto di Powerline...ci riuscirà?
La forza di questo film d'animazione? Innanzitutto, la componente romantica...Max e Roxanne sono due giovani innamorati molto teneri. Un'altra componente importante è quella della differenza tra figli e genitori: Max non vuole sembrare come Pippo, mentre PJ, il miglior amico di Max, non si fa problemi a girare con Pietro Gambadilegno, che è suo padre e lo vizia tantissimo. Le canzoni sono memorabilissime, e sono tradotte ottimamente in italiano: la mia preferita è On the Open Road, dove vengono presentati i vari americani tipo, dalle suore canterine, al prigioniero e alle cantanti country di Nashville. Stand Out e Eye to Eye sono gli scatenatissimi pezzi di Powerline, destinati a restare impressi e ad essere ascoltati mille volte. è un film Disney atipico, dove non c'è un vero cattivo e l'atmosfera non è fiabesca (si vede chiaramente l'ambientazione anni '90 della storia), ma la trama ha un conflitto di base che rende facilissima l'identificazione con Max o Pippo (dipende dai casi e dall'età) e i dialoghi sono intelligenti e freschi. Non dico nulla in più...solo che è un film da guardare assolutamente, divertentissimo e animato benissimo, inoltre...vorrei che quei letti pieni d'acqua del motel esistessero davvero.
La forza di questo film d'animazione? Innanzitutto, la componente romantica...Max e Roxanne sono due giovani innamorati molto teneri. Un'altra componente importante è quella della differenza tra figli e genitori: Max non vuole sembrare come Pippo, mentre PJ, il miglior amico di Max, non si fa problemi a girare con Pietro Gambadilegno, che è suo padre e lo vizia tantissimo. Le canzoni sono memorabilissime, e sono tradotte ottimamente in italiano: la mia preferita è On the Open Road, dove vengono presentati i vari americani tipo, dalle suore canterine, al prigioniero e alle cantanti country di Nashville. Stand Out e Eye to Eye sono gli scatenatissimi pezzi di Powerline, destinati a restare impressi e ad essere ascoltati mille volte. è un film Disney atipico, dove non c'è un vero cattivo e l'atmosfera non è fiabesca (si vede chiaramente l'ambientazione anni '90 della storia), ma la trama ha un conflitto di base che rende facilissima l'identificazione con Max o Pippo (dipende dai casi e dall'età) e i dialoghi sono intelligenti e freschi. Non dico nulla in più...solo che è un film da guardare assolutamente, divertentissimo e animato benissimo, inoltre...vorrei che quei letti pieni d'acqua del motel esistessero davvero.
Questo film d'animazione rende finalmente giustizia a Pippo, uno dei personaggi Disney migliori, arricchendolo di una variegata catena di comprimari. Questa parabola generazionale di crescita umana è un college movie, ma anche un road movie da fare invidia alle migliori commedie americane. Ivi non mancano citazioni e camei disneyani e non, e una divertente colonna sonora con passaggi mai fuori luogo a creare scene memorabili per sorridere, ridere e commuoversi. I personaggi hanno caratteri molto profondi e alcune scene del film porteranno lo spettatore a riflettere molto. Film che merita il suo voto alto per come riesce ad appassionare e catturare (complice anche l'ottima animazione), da vedere per gli appassionati Disney e non, e per tutti gli amanti del genere. Un goiello che sa davvero sorprendere grandi e piccoli.
A parte quei due-tre filmoni tra i grandi classici, considero "In viaggio con Pippo" uno dei più bei film Disney di sempre.
La storia non è narrata in un contesto fantastico o storico come la quasi totalità degli altri cartoni Disney, ma in quello attuale americano.
A parte Pippo, che in questo film esibisce la suo carattere più completo e intelligente, ma non meno demenziale, tutti i personaggi sono abbastanza "umani" e credibili, in particolare Max, figlio di Pippo, che rappresenta l'adolescente americano medio.
Il film vuole trasmettere il valore del rapporto padre-figlio in una società dove questa relazione è sempre più labile e sottovalutata: un valore tutt'altro che banale, e affrontato con intelligenza e delicatezza, nel migliore dei modi.
Sono numerose le scene comiche e le gag di Pippo, ma non sono eccessivamente demenziali come nella serie tv a lui dedicata - e questo è un bene, perché in un contesto realistico sarebbero stonate.
Graficamente e ambientalmente parlando, le varie situazioni e location sono molto ispirate e varie.
Poi le canzoni e le musiche sono davvero spassose, rimarranno in testa per molto tempo.
In conclusione, questo è un brillante film da riscoprire.
La storia non è narrata in un contesto fantastico o storico come la quasi totalità degli altri cartoni Disney, ma in quello attuale americano.
A parte Pippo, che in questo film esibisce la suo carattere più completo e intelligente, ma non meno demenziale, tutti i personaggi sono abbastanza "umani" e credibili, in particolare Max, figlio di Pippo, che rappresenta l'adolescente americano medio.
Il film vuole trasmettere il valore del rapporto padre-figlio in una società dove questa relazione è sempre più labile e sottovalutata: un valore tutt'altro che banale, e affrontato con intelligenza e delicatezza, nel migliore dei modi.
Sono numerose le scene comiche e le gag di Pippo, ma non sono eccessivamente demenziali come nella serie tv a lui dedicata - e questo è un bene, perché in un contesto realistico sarebbero stonate.
Graficamente e ambientalmente parlando, le varie situazioni e location sono molto ispirate e varie.
Poi le canzoni e le musiche sono davvero spassose, rimarranno in testa per molto tempo.
In conclusione, questo è un brillante film da riscoprire.
Non è male questo film, ma penso che oggi molto dell'apprezzamento sia dovuto a Pippo, al passare del tempo e ad alcuni elementi audio come la bella canzone finale alla M. Jackson. La più leggera serie tv al contrario era bella veramente, con Pietro Gambadilegno, losco venditore di auto usate, costantemente depresso e talvolta in iperventilazione per colpa del suo adorabile vicino babbeo. Ricordo ancora che in una puntata in cui Pippo finiva temporaneamente sul lastrico vi era una scena che mi commosse davvero. Allora nessuno, conoscendo la Disney, pretendeva di sapere della madre di Max, adolescente che, nonostante la figura stereotipata (tra skateboard e interessi) e l'imbarazzo occasionale con il padre, aveva, insieme al suo amico bonaccione PJ, la vulcanica energia dell'infanzia. Ovviamente per quanto i ragazzi avessero spazio, il piatto forte erano i due capofamiglia e i loro caratteri/interessi divergenti, che spesso finivano con il dover convivere.
In questo primo film si è un po' andati avanti con il tempo e quindi anche con la crescita del ragazzo, ora nella primavera della vita. La spensieratezza è diventata ribellione e da alcuni episodi si è ripreso e ampliato il tema del contrasto paterno, in effetti difficile da evitare in certe occasioni quando per genitore si ha un cataclisma ambulante. La cosa, oggi come allora, non è disprezzabile, direi anzi che unita alla fiducia e all'amarezza di Pippo ne fa la parte migliore del cartone. Purtroppo nel complesso non sempre si evita la noia, ma la bellezza di un personaggio tanto goffo quanto occasionalmente fragile come Pippo aiuta.
A tanti anni di distanza bisogna dire che l'introduzione di Max, figlio moderno e vincente di Pippo, fu una scommessa tanto coraggiosa quanto sbagliata: risultava poco simpatico e le smancerie e gli struggimenti eccessivi del padre presto persero il fattore novità e tenerezza. Nei film entrambe le cose, ahimè, si accentuano molto. Nel seguito "Estremamente Pippo" addirittura Max dimostrerà un'indole oltre che sbruffona non meno infida dei suoi avversari. In ogni caso va lodato il modo in cui il suo ruolo è stato chiuso. Max infatti non viene abbandonato bruscamente, ma accompagnato verso il suo essere indipendente, infatti oltre ai due film, fatti a cinque anni di distanza tra loro, in omaggio ai vecchi spettatori la casa del topo lo riprese anche nella successiva serie tv "House of Mouse", un locale che fungeva da preludio e contenitore Disney di vario genere, in pratica una sorta di enciclopedia animata. In quel locale ricordo che il ragazzo si dava da fare come parcheggiatore del club, con una figura ulteriormente cresciuta di altezza, più o meno in linea con il secondo film collegiale e con lo special natalizio con... la nuova fidanzata. In un episodio di quella serie sarà pure intento a convincere il padre per poter prendere possesso di un mezzo di trasporto personale. Insomma, Max fu una parentesi non del tutto riuscita forse, ma mai rinnegata, bensì storica e pienamente sfruttata.
In questo primo film si è un po' andati avanti con il tempo e quindi anche con la crescita del ragazzo, ora nella primavera della vita. La spensieratezza è diventata ribellione e da alcuni episodi si è ripreso e ampliato il tema del contrasto paterno, in effetti difficile da evitare in certe occasioni quando per genitore si ha un cataclisma ambulante. La cosa, oggi come allora, non è disprezzabile, direi anzi che unita alla fiducia e all'amarezza di Pippo ne fa la parte migliore del cartone. Purtroppo nel complesso non sempre si evita la noia, ma la bellezza di un personaggio tanto goffo quanto occasionalmente fragile come Pippo aiuta.
A tanti anni di distanza bisogna dire che l'introduzione di Max, figlio moderno e vincente di Pippo, fu una scommessa tanto coraggiosa quanto sbagliata: risultava poco simpatico e le smancerie e gli struggimenti eccessivi del padre presto persero il fattore novità e tenerezza. Nei film entrambe le cose, ahimè, si accentuano molto. Nel seguito "Estremamente Pippo" addirittura Max dimostrerà un'indole oltre che sbruffona non meno infida dei suoi avversari. In ogni caso va lodato il modo in cui il suo ruolo è stato chiuso. Max infatti non viene abbandonato bruscamente, ma accompagnato verso il suo essere indipendente, infatti oltre ai due film, fatti a cinque anni di distanza tra loro, in omaggio ai vecchi spettatori la casa del topo lo riprese anche nella successiva serie tv "House of Mouse", un locale che fungeva da preludio e contenitore Disney di vario genere, in pratica una sorta di enciclopedia animata. In quel locale ricordo che il ragazzo si dava da fare come parcheggiatore del club, con una figura ulteriormente cresciuta di altezza, più o meno in linea con il secondo film collegiale e con lo special natalizio con... la nuova fidanzata. In un episodio di quella serie sarà pure intento a convincere il padre per poter prendere possesso di un mezzo di trasporto personale. Insomma, Max fu una parentesi non del tutto riuscita forse, ma mai rinnegata, bensì storica e pienamente sfruttata.