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LeGovernor

Episodi visti: 24/25 --- Voto 10
L'anime è, per me, uno dei migliori in circolazione.
Inizialmente lo trovai correlato a "Sword Art Online" e, visto che ero in cerca in quel periodo di anime simili, gli ho dato un'occhiata. Penso di averlo finito nel giro di una giornata, forse due.
"Log Horizon" non è semplicemente un clone di "Sword Art Online", ma è la versione matura del genere.

La cosa che mi impressionò fu il fatto che tutto fosse ben più ragionato di quello che si poteva pensare. Il titolo, sì, è vero, punta molto a raccogliere l'audience creatasi con "Sword Art Online", nonché attrarre tutti coloro che conoscevano molto bene il genere degli MMORPG e che potevano essere interessati a vedere sullo schermo personaggi conosciuti o con i quali immedesimarsi; ma la vera forza sta nell'aver umanizzato e portato lo sviluppo dei personaggi a un livello superiore di caratterizzazione. Quanti si sono stancati, tra di noi, di vedere sempre lo stesso intreccio, dove il ragazzo di turno riceve qualcosa di potente ma è troppo spaventato e rimane infantile per quasi tre quarti della stagione, finché per grazia divina (cioè ragioni di sceneggiatura) diventa finalmente coraggioso e cresce? Qui c'è sempre il tema della crescita, ma è molto più realistico, con dei personaggi capaci di ragionare, di superare le proprie paure non per "Ops, mi è successo qualcosa di traumatico", ma per pura forza di volontà e necessità di andare oltre, per riuscire davvero a crescere.

Io non posso non dargli voto pieno, perché è stato capace di rendere realistico e coerente il percorso di crescita dei personaggi, di darci un intreccio non complesso o intricato ma comunque ragionato e intrigante, nonché di farci immergere in un mondo sì di fantasia, come quello degli MMORPG, ma ben più vicino e riconoscibile di molti altri, riuscendo comunque a innovarsi, sebbene non allontanandosi troppo dai canoni del genere fantasy.


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Otaku moderato

Episodi visti: 25/25 --- Voto 8
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>

Fantasy e videogame sono una combinazione di nicchia nel mondo videoludico, dove vengono narrate storie di cavalieri e di improbabili eroi, di fanciulle dotate di grande tenacia e custodi di grandi poteri, dove vi sono guerre fra eserciti umani e demoniaci, dove vivono creature che abitano tra maestosi panorami ecc.; saghe videoludiche come “Final Fantasy”, “Dragon Quest”, “Tales Of” o altre ne sono un grande esempio.

Ma cosa succederebbe se all’improvviso si venisse catapultati proprio in uno di questi mondi senza modo di uscire, facendoli divenire di fatto la propria realtà?
Tale risposta la offre “Log Horizon”, che sembra essere il classico anime sulla realtà virtuale fantasy tutto battaglie e nient’altro, ma che offre qualcosa di più, ovvero una specie di spaccato della vita che si vive proprio in questo mondo.

Senza un come e un perché tutti i giocatori del mondo del videogame fantasy Elder’s Tale vengono catapultati all’interno del gioco stesso, indossando i panni dei loro personaggi. E, non essendoci modo di uscire, non resta altro da fare che ambientarsi nella nuova realtà. In questa specie di slice of life fantasy virtuale, si muoveranno i protagonisti, ovvero l’ombroso e intelligente Shiroe, e i suoi alleati, nonché amici, cioè il cavaliere Naogatsu e l’affascinante, ma spesso fredda e diretta, ninja assassina Akatsuki, i quali arriveranno, insieme ad altri amici che conosceranno nel corso delle vicende, a fondare la gilda Log Horizon.

Come detto sopra, l’anime rivela un’inaspettata quanto riuscita miscela di fantasy e slice of life: oltre, infatti, alle classiche scene del genere, ovvero esplorare dungeon con tanto di nemici e boss finale, oltre ad eventi come battaglie contro sicari o eserciti di mostri, viene mostrata la vita di tutti i giorni all’interno di questa nuova realtà, dalle riunioni dei capi gilda all’interno della vita di una gilda stessa, e tutte le cose tipiche di uno slice of life, ovviamente in un contesto diverso. Non mancheranno anche delle inaspettate sequenze di fantapolitica e gestione, e ragionamenti sulla natura dell’ambientazione.

Questo dà la possibilità di esplorare anche la psicologia sia del nutrito cast di personaggi che delle varie gilde, oltre ovviamente ai protagonisti, i quali incarnano un tipico ruolo che sono capaci anche di stravolgere, quindi la caratterizzazione è all’insegna del vario.

Con colonne sonore all’insegna della varietà (complice la movimentata opening, e con un’ending degna di un anime romance), ottime interpretazione dei personaggi e una presentazione visiva efficace, “Log Horizon” mostra un nuovo punto di vista per il genere fantasy/virtuale.

Nessuna remora per la visione, quindi. Anche perché c’è anche la seconda serie.


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Andrixpokemaster

Episodi visti: 25/25 --- Voto 1
Comincio dicendo che ho visto questo anime perché trattava di MMO, ma i personaggi non mi colpivano per niente; infatti le cose non sono andate per il verso giusto, ma non solo per colpa dei personaggi, ne parleremo a tempo debito.

Trama: all'improvviso dei giocatori di Elder Tale, un famoso gioco MMORPG nell'anime, vengono trasportati all'interno del gioco e vivono tramite i loro avatar.
La trama mi ricordava "Sword Art Online", quindi ero molto contento di vederlo, ma alla fine mi son dovuto ricredere: sono rimasto veramente amareggiato da ciò che ho dovuto sopportare per venticinque episodi: delusione più totale, noia, azione praticamente nulla, personaggi che non suscitano neanche il minimo interesse e che non ti fanno desiderare neanche un po' di vederli in azione (azione si fa per dire, perché come già detto l'azione questo anime non sa neanche cosa sia).

Personaggi:
- Shiroe: protagonista dell'anime. Non lascia veramente niente, discorsi sempre noiosi e ragionamenti degni di un bambino dell'asilo... davvero Shiroe potrebbe gareggiare per il peggior personaggio mai visto negli anime!
- Akastuki: ragazza ninja, sembrava interessante vedere le sue abilità, ma alla fine si è concluso tutto con un nulla di fatto e un nulla di visto, in quanto l'azione in cui poterla vedere non c'è mai stata.
- Naotsugu: forse il migliore tra i personaggi, non è neanche salvabile, ma tra lo scempio degli altri personaggi forse è l'unico che si salva un pochino per le quattro risate che regala a chi guarda.
- Nyanta: io non ho mai capito l'importanza di tale personaggio e non ho mai capito il suo valore: due colpetti di spada e poi si limita a fare il cuoco...
- Marielle: qual è il suo ruolo nell'anime?! Non saprei rispondere, forse il suo ruolo è quello di far ridere, che sarebbe la cosa più plausibile, ma neanche troppo, visto che non mi ha fatto ridere, o forse il suo scopo è quello di creare le idee per gli episodi inutili di "Log Horizon" come quello di Halloween.
- Henrietta: Il solito personaggio che sembra promettente perché di carattere schietto, ma niente, si limita a sbavare dietro a Shiroe insieme ad Akastuki e alla piccoletta...

Considerazioni sull'anime: l'anime non presenta azione se non qualche spiraglio, ma neanche troppo evidente, e in un anime dove l'azione è inesistente la cosa più logica da fare sarebbe compensare con analisi psicologica dei personaggi; invece in "Log Horizon" la soluzione è fare un episodio su "Halloween", un episodio inutile, come altri nella serie, che appunto non serve a niente. Dicessi: "Serve per far calare la tensione", ma neanche, quale tensione? E' un anime piatto: non si avverte nulla. Io l'ho visto dall'inizio alla fine senza cambiare espressione, giusto qualche risata per Naostugu, ma niente più! L'anime tratta molti argomenti di politica legati agli MMO, ma sono esposti e trattati male; per esempio in un episodio trattano il modo di cucinare con dei mercanti e sembra di stare in "riunione " con degli stupidi... ma quelli con cui stai trattando sono mercanti professionisti in quel mondo, sii più realistico! Fai magari un piano migliore e non una cosa del genere, che non spoilero per non rovinare la sorpresa a chi ancora deve vedere l'anime (sorpresa si fa per dire, visto che la sorpresa non c'è!). Ovviamente attorno a Shiroe si crea un harem, come spesso accade negli anime, ma questo non è un problema, anzi, come già detto, è una cosa che capita in moltissimi anime e non si può screditare un anime per questo; ho letto spesso critiche a "Log Horizon" e ad altri anime in generale perché intorno al protagonista si viene a creare un harem, ma questa è una cosa che va smentita, perché il fatto che ci sia un harem non rovina gli anime. Per questo che ci tengo a precisare che il mio voto negativo non ha radici in tale concetto! Di questo anime non riesco a salvare nulla, neanche il design dei personaggi, che non mi hanno dato neanche la possibilità di trovare qualcuno in cui immedesimarmi, perché i personaggi sono troppi e caratterizzati malissimo, in quanto non c'è abbastanza spazio per tutti. Inoltre, per tutto l'anime mi sono chiesto come mai nessuno dei personaggi si preoccupasse di ciò che stava accadendo: sono stati risucchiati in un mondo che loro sanno essere un gioco e quindi di conseguenza dovrebbero sapere che c'è qualcosa che non va e che dovrebbero sbrigarsi a trovare un modo per uscire o una spiegazione per quell'avvenimento che li ha trasportati nel gioco. Non oso nemmeno immaginare lo scempio a cui dovrò assistere nel giorno in cui verrà rivelato il modo in cui i giocatori sono stati risucchiati nel gioco, perché molto probabilmente bisognerà trovare una spiegazione a livelli astratti, nel senso di un qualcosa di magico e che non avrebbe nulla a che fare con il genere dell'anime, quindi vi lascio immaginare e qui concludo!

Conclusioni: che dire? In questo anime non riesco a salvare proprio niente, io non voglio passare per un hater di "Log Horizon", perché così non è, io non odio nessun anime, ma quando qualcosa a mio parere va fortemente criticata bisogna farlo, anche se mi piange il cuore a dover criticare un anime in questo modo; ma non posso fare altrimenti, in quanto oltre a un parere negativissimo non mi ha lasciato niente.
Quindi, non riuscendo a salvare niente, il mio voto non può che essere 1.


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micheles

Episodi visti: 25/25 --- Voto 6
Una serie senza infamia e senza lode, questo è il mio giudizio complessivo su Log Horizon. Non ci sono errori sufficientemente gravi da meritare una stroncatura, ma neanche idee tanto brillanti da meritare un premio.
La trama sa di già visto: c'è un gruppo di giocatori di ruolo che per motivi non specificati e che non saranno mai chiariti rimane intrappolato nel mondo fittizio in cui si svolge il gioco. Qui si mettono al lavoro per costruire una società e nel frattempo gironzolano avanti e indietro vivendo "avventure" a casaccio, più o meno scarse e senza pathos. Tanto per dirne una, varie puntate vengono dedicate alla preparazione di una festa che un non-specificato "cattivo" vuole rovinare causando ingorghi nel traffico e cose simili; in una puntata il protagonista è impegnato nell'impresa di mangiare più dolci possibili, accompagnato da due donzelle dell'età reale (in un caso) e apparente (nell'altro caso) di dodici anni, segretamente innamorate di lui. In altre puntate invece ci sono gran combattimenti contro orchi e goblin, combattimenti che comunque non portano nessuna drammaticità, visto che chi muore risorge nella cattedrale e ricomincia il gioco da capo. Verso la fine si scopre che questo può portare a una perdita minore di qualche ricordo, ma non basta a rendere la serie interessante. Questo vale per gli avventurieri; nel gioco però ci sono anche gli NPC (Non-Player Character) che, quando muoiono, muoiono veramente. Quindi in una puntata sembra che almeno uno dei personaggi stia per tirare le cuoia, finalmente, ma invece tutto finisce a tarallucci e vino. Non mancano le solite battutine viste in centinaia di altre serie, le ragazze vestite da gatto, la sciocchina con le bocce grosse, la tipa con gli occhiali, eccetera. Insomma è una serie ben poco originale e spesso noiosa, tanto è vero che l'ho tirata per le lunghe per circa un anno - avevo sempre serie più interessanti da vedere.

Perché non la boccio? Perché è una serie senza pretese che non vuole essere più di quello che è; perché ha un'ottima opening (la cosa migliore della serie), un chara design pulito, bei colori e alla fine non è che la visione pesi più di tanto. Qualche spiegazione delle strategie di Shiroe e Minori è interessante, peccato che la maggior parte della serie sia speso in 'cazzeggio'. C'è comunque di molto peggio in giro.
Voto: 6--
Continuo a chiedermi come abbia fatto a vincere tutti quei NekoAwards di AnimeClick.it...

Giada-chan

Episodi visti: 25/25 --- Voto 2
"Log Horizon" è un anime del 2013 tratto dalla serie di light novel di Mamare Touno, che non ha riscosso poi chissà quale successo, proprio come la serie di light novel.

L'anime ha molti difetti: il ritmo, il comparto sonoro da cui probabilmente si potrebbe salvare solo l'opening, i personaggi e problemi di base e di intrattenimento, ma li spiegherò meglio successivamente. La trama era carina di base, tuttavia è sviluppata male e a ritmi molto noiosi.
La trama in breve: dei giocatori di un MMORPG chiamato Elder's Tale in seguito a una nuova espansione vengono intrappolati nel gioco senza possibilità di effettuare un logout. Qui cominciano i problemi di base: non viene dato alcun motivo logico per cui tali persone si ritrovino in tale situazione né come queste persone siano finite nel gioco, e ciò comporta che l'anime, se avrà una fine, si ritroverà a dover probabilmente creare un finale, un motivo soprannaturale che con l'anime non c'entrerebbe nulla.
Altro problema di base è la situazione all'interno del gioco dei personaggi, i quali sono impossibilitati al logout, ma, attenzione, non possono morire, loro "respawnano", e questo smonta, fa decadere tutta la suspense e la tensione che si sarebbe potuta creare, perché anche se non si può effettuare il logout non si può morire e probabilmente il corpo di coloro che sono intrappolati nel gioco non subirà alcun danno, e allora lo spettatore si trova di già ad essere tranquillizzato e senza paura di eventuali colpi di scena drammatici. Problema collegato a quanto espresso prima è il perdere i ricordi ogni volta che si "muore": questa probabilmente era una mossa, malfatta a mio parere, per sostituire l'impossibilità di morire nel gioco; ciò comporta una forzatura, sarebbe stato meglio lasciare semplicemente la perdita dei punti esperienza o magari di "item", ma niente.

I personaggi sono molto deludenti e non colpiscono, insomma non si fanno ricordare, ma deludono e al massimo strappano, di tanto in tanto, una risata allo spettatore.
Il protagonista Shiroe è probabilmente l'unico personaggio insieme a Nyanta che si può definire anche un minimo caratterizzato, anche se lo possiamo riassumere in "studioso e spavaldo". Non compirà azioni che potranno colpire lo spettatore, anzi, Shiroe potrà sembrare a prima vista un personaggio non stereotipato, ma in realtà se non lo è nell'aspetto lo è nel comportamento: infatti le sue azioni sono tipiche dei protagonisti che devono elevarsi al di sopra degli altri e che, a volte, pur di mantenere in vita ciò che hanno creato si fanno passare per i "cattivi"; ed è proprio questo a renderlo un personaggio per niente ricordabile.
Chiusa questa parentesi sul protagonista direi che gli altri personaggi non sono molto degni di nota, anzi non lo sono quasi per niente, fatta eccezione per Naotsugu e Nyanta, il primo per il carattere molto divertente e il secondo perché come personaggio è abbastanza originale.

Il ritmo, eccoci giunti a questo punto, è la cosa peggiore dell'anime: è molto lento, macchinoso e finisce per rendere noiosa la visione; inoltre, come se l'anime fosse già molto movimentato, vengono introdotti episodi senza alcun fine se non quello di aumentare gli episodi della serie. Il ritmo è ciò che viene principalmente criticato di questa serie, come è giusto che sia.

Il comparto tecnico spesso è rozzo e poco curato; per quanto riguarda le animazioni e gli scenari, non sono molto "teatrali", insomma non sono quasi mai belli da vedere. Per quanto riguarda il comparto sonoro, questo è veramente pessimo ad eccezione della opening "Database", che è tutto sommato carina.

Detto questo, secondo me non è un anime da vedere assolutamente, non vi perdete nulla di particolare; se proprio però non avete nulla da fare, guardatelo, anche perché fa parte della categoria degli anime che trattano di MMO, di cui fanno parte i grandi capolavori quali "Sword Art Online" e ".hack//Sign" e, anche se questo non è minimamente paragonabile ai precedenti due titoli, fa comunque parte di quel piccolo gruppo. Terminata la recensione, il mio voto è un 2.


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Demon92dc

Episodi visti: 25/25 --- Voto 7
Parliamo di "Log Horizon": un anime che tratta, per lo più, delle avventure dei personaggi in un mondo virtuale; sicuramente molto piacevole, per chi apprezza il genere, ma con qualche difetto di fondo, che non può essere ignorato... Ma andiamo per ordine, analizzandone, nello specifico, ogni aspetto.

Storia (5/10): purtroppo la storia non è il punto forte di quest'anime. Infatti è, secondo me, un po' astratta e priva di spessore, questo perché non sembra avere un punto di partenza ben preciso e si evolve con una certa ripetitività e noncuranza. E', essenzialmente, un racconto basato su come i personaggi debbano costruire una società per far fronte alla scomoda situazione di essere rimasti intrappolati nel gioco; non dà però spazio a qualcosa di fondamentale, ossia ad alcune normalissime domande che, qualunque persona sana di mente, in quella situazione, si porrebbe: ''Come facciamo a tornare nel mondo reale? Esiste o no un modo per farlo?''. Forse perché, consci del fatto che probabilmente non sarà possibile fare ritorno alla normalità, si prodigano, quasi esclusivamente, a far funzionare almeno la vita nel mondo virtuale; questa cosa però non è specificata nell'anime, per cui potrebbe essere solo una mera riflessione, e di conseguenza non può essere attribuita come punto di forza della storia.

Grafica (8/10): per quanto riguarda i disegni, in generale sono molto ben fatti e curati. Gli scenari sono molto colorati e luminosi, invogliando quasi lo spettatore a tuffarsi dentro; la grafica dei personaggi è davvero ben curata e lineare, e anche le animazioni sono ben fatte e scorrevoli.

Sonoro (7/10): molto interessante a livello sonoro, belle le opening e le ending; piacevoli anche le varie OST presenti nell'anime e infine anche un doppiaggio niente male.

Personaggi (7/10): in questo anime è presente un'ampia gamma di personaggi, più o meno utili, ma con la quasi totale assenza di cattivi, cosa che a me ha dato un po' fastidio. Partiamo dal protagonista Shiroe, conosciuto anche con diversi soprannomi per via della sua personalità: è sicuramente il punto cardine dell'anime, infatti, grazie alle sue doti da attento stratega, riuscirà a far mettere da parte le rivalità fra le varie gilde e a creare una buona società di base. Ad aiutarlo in quest'impresa ci saranno Akatsuki, una ninja che si legherà molto a lui, e Naotsugu, un suo amico di vecchia data. Poi vi saranno anche molti altri personaggi secondari, come ad esempio Nyanta, Marielle, Henrietta (la mia preferita), che contribuiranno a rendere scorrevole e divertente la visione dell'anime.

Divertimento (7/10): come anime non mi è affatto dispiaciuto, poiché non sono mancati diversi momenti di ilarità e di pura follia, che mi hanno fatto ridere moltissimo; ad esempio il modo in cui s'innervosiva Shiroe per via dei soprannomi, oppure quando Akatsuki veniva stuzzicata da Henrietta ecc.

In conclusione, a mio parere, è un anime parzialmente riuscito, peccato solo per la storia vacua e priva di fondamento. Spero, vivamente, che queste pecche saranno risolte nella seconda stagione, perché secondo me quest'anime ha molte potenzialità e sarebbe un peccato renderle vane per via di una storia scialba.
Se dovessi consigliare a qualcuno di vedere o meno questo anime, direi di sì, perché è molto divertente e piacevole, ed è forse questo che riesce a far chiudere un occhio sul difetto della storia.


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Fish!!

Episodi visti: 25/25 --- Voto 8
"Log horizon" è secondo il mio parere un titolo molto interessante e assolutamente valido.
Mi sono avvicinato a questa serie poco dopo aver visto "Sword Art Online". In entrambi gli anime la storia parte dall'idea che i giocatori di un gioco di ruolo online (o anche MMORPG) finiscono per qualche ragione all'interno del gioco stesso. Tuttavia, sebbene l'idea di base sia la stessa, la narrazione, la storia e il character design dei due anime sono molto differenti.

In "Log Horizon" il fatto che i personaggi vivano all'interno di un gioco è molto evidente. Allo spettatore infatti vengono spesso fornite informazioni riguardanti le classi dei personaggi, le abilità, le tipologie di mostri e le strategie che è meglio adottare in un caso o nell'altro. A mio avviso questo fatto rende coinvolgente la narrazione e lo spettatore si ritrova immerso più facilmente nel mondo del videogioco. Questo processo viene inoltre aiutato anche dal linguaggio tenuto: sono infatti usati spesso termini tipici dei giocatori RPG come "PKappare", "Craftare" "EXPare" e molti altri. È un linguaggio insolito per un anime (anche per gli altri con la stessa idea di base), ma, a parer mio, rende più coerente la storia con i principi di base sui quali essa si svolge.
La caratterizzazione dei protagonisti è buona e si sviluppa man mano che la serie avanza. Inoltre, la descrizione della classe di ognuno aiuta a farsi un'idea preliminare.

Inaspettatamente, tutto questo incentrarsi sulle varie sfaccettature del gioco non va a pesare sulla narrazione e il mondo visto dallo spettatore resta sempre quello classico fantasy. La storia non è mai noiosa e procede spedita fra scontri e riflessioni, informazioni sul gioco e colpi di scena, flashback e gag divertenti, e la realtà RPG è tutta da scoprire sia per lo spettatore sia per i personaggi del gioco stesso. Le battaglie inoltre non sono mai meri combattimenti fisici: la strategia è la componente principale che supporta tutta l'azione. A parer mio, questo fa si che lo spettatore resti incollato allo schermo aspettando di vedere cosa si inventeranno di volta in volta i protagonisti.

Per quanto riguarda la grafica, l'ho trovata sufficientemente curata e pulita. L'assenza di uno stile particolare nel disegno non è a mio avviso una pecca. Piuttosto rende l'opera fruibile a un pubblico più vasto e probabilmente permette allo spettatore di concentrarsi di più sulla storia, che non è proprio così semplice.

Nulla da rimarcare sulle colonne sonore, che aiutano la narrazione a scorrere più fluida. Tuttavia la sigla d'apertura dell'anime l'ho trovata molto coinvolgente e azzeccata. Per me è un piacere ascoltarla, mentre capita spesso che le opening vengano del tutto trascurate dagli spettatori.

In definitiva ho trovato "Log Horizon" un anime degno di nota e assolutamente godibile. Nella sua semplicità riesce a coinvolgere, far ridere ma anche emozionare lo spettatore. Sicuramente interessante per essere il primo che si incentra molto sugli aspetti del gioco. Lo consiglio a tutti quelli a cui piacciono anime fantasy, giochi RPG (anche a chi non ci ha mai giocato, tipo me, ma che comunque li conosce) e battaglie giocate di strategia e astuzia piuttosto che di forza bruta.
Unica pecca: il finale un po' troppo aperto, ma tanto fanno la seconda serie e quindi siamo tutti contenti lo stesso!


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Alexander

Episodi visti: 25/25 --- Voto 8
Ebbene sì, finalmente possiamo gridare tutti assieme: "Habemus Anime!" Dall'accoppiata anime-MMORPG che per qualche misteriosa ragione sembrava destinata a partorire solo prodotti mediocri, abbiamo per la prima volta un anime degno di questo nome. Molto meno esteticamente appagante rispetto ai suoi predecessori, "Log Horizon" tuttavia li asfalta in quanto a contenuti.

La prima cosa che si può notare è l'evoluzione dell'aspetto MMORPG vero e proprio; mentre in ".hack//Sign"era del tutto assente e in "Sword Art Online" presente quasi solo a livello visivo, in "Log Horizon" è sviscerato nei minimi dettagli, fino ad arrivare ai precisi effetti di magie e abilità varie; ciò sarà di fondamentale importanza nel determinare lo svolgimento delle battaglie, dove a farla da padrona sarà la strategia (lo stesso protagonista è effettivamente uno stratega) piuttosto che la forza. A livello di ritmo non c'è neanche paragone... possiamo lasciarci alle spalle le interminabili chiacchiere sul nulla di ".hack//Sign" e gli esasperanti momenti swag di "Sword Art Online", per goderci una vera storia senza filler né allungamenti di brodo; non aspettatevi però una gran quantità di azione: la maggior parte della vicenda è incentrata attorno a questioni politiche/economiche, alleanze e trattative fra varie fazioni, il tutto trattato in maniera assai curata e mai banale, e non risparmia diversi colpi di scena ben pensati. I personaggi sono assai numerosi e tutti hanno un ruolo, dategli tempo e anche quelli più apparentemente inutili avranno il loro momento di gloria; peccato solo che ad alcuni di loro abbiano affibbiato delle gag alquanto ripetitive che alla lunga possono stufare.
L'unico difetto oggettivo che si può imputare a "Log Horizon" è, come già accennato, l'aspetto visivo. Pur essendo tutt'altro che spiacevole è comunque decisamente sottotono rispetto alla media del suo periodo, e non può non dare un vago senso di genericità e mancanza di ispirazione, se confrontato con gli scorci mozzafiato dei suoi due concorrenti.

In definitiva, per quanto tra i tre rappresentanti del suo genere "Log Horizon" sia quello con minor importanza "storica" ("Sword Art Online" è ben più popolare, ".hack//Sign" ha inventato il genere), paradossalmente è anche quello che vale maggiormente la pena di essere visto. Un 8 pieno e meritato.


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Hachiko94

Episodi visti: 25/25 --- Voto 8
"Log Horizon" è una serie animata tratta da una light novel del 2011 scritta da Mamore Touno e illustrata da Kazuhiro Hara. L'anime parla principalmente di Elder's Tale, un MMORPG (gioco di ruolo online) famoso in tutto il mondo, in cui i giocatori possono cimentarsi in un'avventura fantasy. Un giorno, però, con la nuova espansione Novasphere Pioneers molti giocatori collegati al server giapponese rimangono misteriosamente bloccati all'interno del gioco senza poter sloggare. Le premesse non sono delle più originali, eppure "Log Horizon" si distingue da altri titoli simili poiché tratta dell'argomento videogiochi online in modo particolare: vengono utilizzati molti termini specifici in tema MMORPG che molte volte vengono spiegati e altre volte no, e ciò induce lo spettatore a farsi una piccola ricerca. Sono ben trattati anche gli attacchi, hanno una loro logica, tutte le classi dei giocatori e le loro funzioni, come è la vita su Elder's Tale, l'utilità degli NPC e così via. Se una persona non conosce il genere è sicuro che con qualche episodio verrà a conoscenza di come sia il mondo degli MMORPG.

Il punto forte della serie sono i personaggi: divertenti, misteriosi, carismatici e indimenticabili. Ogni qualvolta appare un nuovo personaggio è difficile dimenticarsi di lui, perché sono tutti ben caratterizzati.
Ad esempio, prendiamo il protagonista Shiroe. Inizialmente chiunque penserebbe che sia un personaggio con un carattere tranquillo, che sia intelligente e bravo con le strategie, ma è proprio nel momento in cui pensi di averlo conosciuto bene che l'autore tira fuori la sua vera natura: non ci sono mezzi termini, Shiroe è diabolico. Grazie alla sua capacità di gestire le strategie riesce a ottenere quello che vuole, senza lasciare alternative contro chi si scontra.
Ma non è solo Shiroe ad essere ben caratterizzato, anche chi lo accompagna resterà nei cuori di tutti: Akatsuki, la bella ninja moe falsa loli (a volte l'apparenza inganna) innamorata di Shiroe, Naotsugu, il forte guerriero pervertito, Henrietta, la pazza fissata con Akatsuki (bisognerebbe darle un premio per certe scene comiche che si vengono a creare grazie a lei), Marielle, il capo della gilda "Luna Crescente" che più che capo si comporta come una bambina, e poi ci sono Serara, Minori, Touya, Rudy (forse il personaggio di cui ho più apprezzato il passato), Krusty, Lenessia e (no, non me lo sono dimenticato) il magnifico Nyanta. Ci vorrebbe una recensione solo per descrivere quanto sia il miglior personaggio della serie, quanto sia m(i)agnifico e quanto sia inimi(a)tabile-nya.

"Log Horizon", però, non è esente da difetti.
In primis la reazione dei personaggi quando scoprono di essere rimasti bloccati nel gioco è innaturale, nessuno si pone il minimo problema di come poter uscire fuori, ma si chiedono solo cosa potrebbe accadere se morissero nel gioco, cosa poi risolta in quattro e quattr'otto, o come risolvere il problema del cibo immangiabile, risolto anche quello dopo vari episodi.
Un altro problema è un'incongruenza: in un episodio si vede chiaramente Shiroe davanti al proprio schermo senza indossare nessun dispositivo che gli permetta di "partecipare in prima persona" al gioco di Elder's Tale. Ma allora come fanno ad essere bloccati nel gioco senza un apparecchio, tipo un casco? L'unica ipotesi è che con la nuova espansione questo dispositivo sia diventato indispensabile per giocare, ma l'anime non dà nessuna risposta in merito.
Sul finale la serie va un po' a perdersi: tra Akatsuki che diventa inguardabile con i suoi atteggiamenti amorosi verso Shiroe (che ti fanno tifare per l'altra contendente, cioè Minori), la formazione di un harem, personaggi e situazioni introdotti che nel giro di pochi episodi è impossibile descrivere in modo dettagliato... cose che fanno intuire una seconda serie, se mai ci sarà, per una novel ancora in corso.
Ultima cosa sono gli spoiler presenti nell'opening che rendono abbastanza ovvie certe scene quando si presentano durante l'anime, ma per fortuna i casi sono pochissimi e i colpi di scena molti di più, ma se avessero evitato quelle due o tre inquadrature sarebbe stato meglio.

Il mio voto per l'opera è un 8, abbastanza alto anche se presenta difetti, ma si fa amare fin dai primi episodi. Alla fine, non ci vogliono troppe parole: "Log Horizon" è per gli amanti dei MMORPG, va visto a prescindere se si ama il genere, ma anche chi non conosce questo mondo potrà apprezzarlo.


 1
Eversor

Episodi visti: 25/25 --- Voto 9
Un anime del 2013, incentrato su un videogioco di ruolo. I players si ritrovano un bel giorno intrappolati in questo mondo virtuale e dovranno affrontare le varie difficoltà che si presenteranno davanti.
Il primo pensiero che ho avuto, leggendo la trama di "Log Horizon" è stato: un'imitazione di SAO. Ancora dei giocatori intrappolati che cercano di sfuggire da questa loro strana condizione, bello, ovviamente, ma per nulla originale (contando il successone di SAO).
Per fortuna e con mio grande piacere, son stato smentito in questo pronostico: non solo la struttura dell'anime si differenzia molto dal suo famoso predecessore, ma anche i temi trattati, e i modi in cui vengono affrontati, risultano ben distinte.

Shiroe è il protagonista assoluto, in quanto a carisma e bellezza (non intesa in senso fisico). Viene considerato uno stratega eccellente e il suo passato lo avvolge in una sorta di aura di rispetto e timore. Le sue strategie sono famose in tutto il game e, per raggiungere il proprio obiettivo, sfrutta tutte le risorse a disposizione, tanto che la gente lo considera un vero e proprio demone.
Il gioco continua apparentemente senza uno scopo finale e sarà proprio Shiroe che, grazie ai suoi nuovi amici, riesce a riorganizzare una società allo sbando e creare un mondo armonioso e ordinato, in cui i vari giocatori riescano ad expare e divertirsi senza il pericolo di essere uccisi dai PK (giocatori che uccidono altri giocatori).
A differenza di altri anime di nostra conoscenza, qui chi muore non rischia la sua vita effettiva, ma, come si scoprirà nel corso delle puntate, qualcos'altro verrà sacrificato in caso di azzeramento degli HP.
La storia procede leggera, alternando momenti rilassanti e divertenti a scene più d'azione e maggiormente ricche di "epicità". Lo scontro con i personaggi del gioco (non semplici NPC, come credevano i giocatori, ma veri e propri esseri viventi, dotati di una propria coscienza e sentimenti) sarà un punto nevralgico di tutta la storia, arricchito anche dalla presenza di un misterioso personaggio che, man mano, cercherà di mettere i bastoni tra le ruote a Shiroe e i suoi compagni.

Come detto, a differenza di "Sword Art Online" (fortemente consigliato anch'esso), qui le vicende si concentrano su questioni forse più vicine a un normale gioco online. Se nel primo caso infatti la morte nel gioco condizionava un po' tutta la dinamica dell'anime, ora invece l'apparente liberta di morire permette all'opera di analizzare questioni più "quotidiane", come la creazione e gestione di una gilda, il commercio tra i vari PG, il gioco di squadra per superare dungeons difficili…
A tutto ciò va aggiunta la cura dei particolari e lo studio dei vari personaggi. Non mancano i problemi di cuore, ma questi non disturbano la storia e la sequenza principale degli avvenimenti. Inoltre vi è sullo sfondo il misterioso passato di Shiroe e il suo vecchio gruppo, considerato fortissimo, ma sfaldatosi con gli anni.
Le magie e le tecniche vengono descritte molto bene e si specifica anche la distinzione per "classi" dei vari personaggi, le loro abilità e le funzioni che essi hanno nel gioco. Dunque, ricapitolando, un'attenzione particolare alle specificità tecniche del gioco, prediligendo così una dinamica più blanda rispetto a Sao, basato proprio sull'ardente desiderio di ritornare a casa.

La grafica è buona: i paesaggi del gioco sono molto curati e ricchi di particolari, anche se, seguendo i miei gusti personali, avrei scelto un disegno diverso per i personaggi, particolare, certo, ma poco convenzionale, forse per avvicinarsi di più allo stile di un gioco per pc.
Le musiche sono un squisitezza, l'opening mi ha colpito in maniera particolare e penso che questo sia molto importante, in quanto la sigla iniziale (e finale) costituiscono degli elementi essenziali per l'anime.

Concludo esprimendo ancora la mia sorpresa per una serie che, nonostante abbia corso il rischio di cadere nel dimenticatoio dietro l'ombra di Sword Art Online, è riuscita ad emergersi e a farsi valere. La mia passione per questo genere di giochi mi ha permesso di rivivere momenti che io stesso ho potuto affrontare nelle mie sfrenate ore di gioco. Non solo è possibile immedesimarsi facilmente nei protagonisti di "Log Horizon", ma, proprio questi ultimi, costituiscono una qualità per quest'anime.
Ogni personaggio manifesta una modalità di gioco tutta propria, senza contare la figura stessa di Shiroe e un passato misterioso che, nonostante la fine della serie, non è ancora stato svelato.

Assolutamente consigliato! Appassionante e coinvolgente; vi farà divertire per tutte e quante le 25 puntate, tenendo conto che è stata già annunciata la seconda serie.

Voto finale: 9


 3
Tatsuna

Episodi visti: 25/25 --- Voto 6
ATTENZIONE, LIEVI SPOILER DELLA TRAMA!

Log Horizon è una Serie TV anime di 25 episodi realizzata a partire da Ottobre 2013, e conclusasi in Inverno 2014, prodotta dallo Studio Satelight, adattata ed ispirata alla serie di Light Novel di Mamare Touno.
Cavalcando la scia di successo degli anime basati sugli MMORPG, partita con il fortunato Sword Art Online, la storia s'incentra sul protagonista Shiroe e tutti gli altri personaggi, bloccati nel popolarissimo Massive Multiplayer Online Role-Playing Game "Elder Tale", dopo aver installato un'espansione di quest'ultimo che prende il nome di "Novasphere Pioneers" (traducibile con: "I Pionieri di Novasphere"). I nostri eroi, dal ritrovarsi dinnanzi ad uno schermo a giocare, finiscono per risvegliarsi nel suddetto e a riconoscerlo come la loro nuova realtà.

Partiamo da un presupposto, piuttosto personale - e che preferisco non inserire nelle recensioni, ma ora come ora è inevitabile: quando mi parli di persone che restano intrappolate in un videogioco, qualunque esso sia, mi hai già conquistato. È lo stesso motivo per il quale quand'ero un infante adoravo i Digimon (anche se lì non era esattamente un videogioco, ma pur sempre un mondo alternativo simile ad un'ambientazione videoludica), e per il quale, con trepidante attesa, guardai Sword Art Online in concomitanza con la trasmissione settimanale in Giappone - sperando di potermi rifare dall'esperienza non molto piacevole denominata "Accel World", ricco di speranze per qualcosa che poi si rivelò una delusione. "Maledizione", pensai, "SAO, dal mio punto di vista, è stato veramente un'occasione mancata perché aveva tutti i presupposti per essere un capolavoro, o comunque un'opera da me apprezzata tantissimo, invece era tutto sbagliato. Dai personaggi, ai plot hole, e addirittura nel lato MMORPG". Mi chiesi a quel punto se sarebbe mai nata una serie godibile e di un certo spessore riguardo ad un videogioco, un MMORPG o chicchessia, reduce da delusioni su delusioni, al tal punto che, pensando che in futuro sarebbero potuti nascere nuovi anime del genere e avere gli stessi difetti, poiché tanto avrebbero attirato comunque la massa, sperai per un periodo di non vederne mai più uscire fuori. Poi, mentre tutto vacillava, e mi affacciavo su un lato completamente diverso del fenomeno degli anime e manga, su un lato un po' più maturo - i Seinen, ma non solo -, mi venne segnalata l'esistenza di un anime che prendeva il nome di Log Horizon, basato sul cliché noto di ragazzi che restano bloccati in un videogioco, ma attenzione, con un'assurda novità: a quanto pareva, quell'anime, di cui venni a sapere quando era ancora in corso, non soffriva degli stessi plot hole delle precedenti opere che avevo guardato, secondo la "critica" il lato MMORPG era sviluppato per davvero e sulla sceneggiatura c'era poco da ribadire. Nonostante la mia frenesia iniziale, decisi di lasciar perdere poiché, non solo avrei dovuto recuperare gli episodi precedentemente persi, ma poi mi sarei dovuto mettere in carreggiata ogni settimana, e considerando le delusioni passate, non ho avuto il coraggio di farlo; mi son detto "Lo guarderò quando sarà completo, e poi tireremo le somme", e così ho fatto. Non me ne sono pentito, devo dire.
Dopo questa parentesi, ribadisco, strettamente personale, cominciamo con la vera e propria recensione: Log Horizon. La trama poggia le proprie basi, come già detto, su un gruppo composto inizialmente da tre persone: Shiroe, lo stratega Incantatore, Naotsugu, il Guardiano maniaco, e Akatsuki, l'Assassina Ninja costantemente al servizio del suo "signore", Shiroe, che si risvegliano intrappolati in una nuova realtà identica a quella del famoso gioco Elder Tale, di cui erano tutt'e tre degli assidui frequentatori. Beh… "cominciamo bene!", ho esclamato la prima volta, devo ammetterlo, anche reo del fatto che non riuscissi a spiegarmi come potessero interagire tra di loro senza la minima preoccupazione, quasi apparendo come dei disadattati della società, a tal punto che la scomparsa del mondo come lo conosciamo oggi da un momento all'altro non li toccasse minimamente. Ciò nonostante, ed ora arriva la parte davvero strana, andando avanti, l'anime da seguire, in fondo in fondo, era piacevole: il lato MMORPG veniva curato costantemente nei primi episodi, le classi, le sottoclassi, le mosse, gli MP e gli HP erano gestiti benissimo, ed ogni peculiarità di Elder Tale, che avrebbe potuto far storcere il naso ad un assiduo giocatore online, viene spiegata in modo quasi maniacale, il che mi ha sorpreso parecchio; più si avanza, inoltre, più viene meno l'azione per far spazio ad uno scontro intellettuale tra i personaggi, un qualcosa che ho apprezzato tantissimo, soprattutto per le varie strategie adottate da Shiroe - dalle più realizzabili e ingegnose, come quella adottata per formare la Tavola Rotonda, a quelle più stupide e degradanti. Poi, però, in ogni episodio, arrivano le gag: le gag, in questo anime, sono i classici siparietti comici del Sol Levante, adatti per gli Shounen ma nulla di più, e che infatti raramente sono riuscite a strapparmi un sorriso, e di ciò mi dispiaccio molto, poiché l'intenzione di suscitare l'ilarità c'era tutta, erano i modi ad essere completamente sbagliati. E non è finita qui, considerando che in ogni episodio, o almeno personalmente, si fa strada nella mente dello spettatore una domanda, o meglio, si nota troppo surrealismo e ci si chiede come facciano le persone ad adattarsi così rapidamente a questa nuova realtà, e perché non si accenni mai, e dico MAI - a parte gli ultimissimi episodi - al mondo esterno. Sembra essere infatti completamente sparito dalle loro menti, ma la supposizione dell'esserselo dimenticati, rea una conseguenza dell'essere finiti in Elder Tale, si esaurisce quasi immediatamente considerando che sono gli stessi protagonisti ad accennare costantemente al fatto che, precedentemente, "Elder Tale fosse solo un gioco", di conseguenza è lampante che conoscano senza ombra di dubbio ciò che disunisce il mondo reale dal MMORPG. Infine, c'è da aggiungere che ci sono alcuni momenti della storia, ma questo è un tratto tipico dei Giapponesi, in cui si cerca di estrarre con forza e prepotenza, una sorta di poesia, un momento poetico perché sennò l'episodio ai nostri amici del Sol Levante non piace. Ma sfortunatamente sono dei momenti che non apprezzo per nulla, perché fintanto che sai come farmi la poesia, come articolarmi un discorso, che so, nello stile Gurren Lagann, che nonostante sia un anime comico, riesca a farti fermare un secondo e ragionare costantemente, allora ci sta benissimo; tuttavia in Log Horizon non è così, e spesso i momenti di poesia sono soltanto delle stupidaggini piazzate qua e là, come quando la Principessa si dirige ad Akihabara e fa un paragone tra la luce e il calore che non c'entra assolutamente nulla con il momento, ed è stato probabilmente inserito poiché si erano accorti che, giunti alla fine dell'episodio, qualcuno doveva ancora dire qualche buffonata.

I personaggi di Log Horizon sono caratterizzati piuttosto bene, nulla di complesso, ma almeno non sono lasciati a loro stessi. Persino Akatsuki, volutamente stereotipata, nel corso della serie riesce ad evolvere un po', tuttavia sono altri i personaggi che mi hanno realmente sorpreso. Tra tutti, coloro che mi hanno più convinto, sono stati senza ombra di dubbio i ragazzini di Log Horizon, che, affrontando insieme le difficoltà del Dungeon della foresta di LaGranda, crescono tantissimo sul piano psicologico; abbiamo ad esempio Rudy che, da vanitoso e spocchioso giocatore solitario, diventa un vero e proprio supporter per il proprio Team, restando indietro quando serve e facendosi avanti quando necessario, assistendo l'avanguardia composta da Tohya, un altro personaggio che evolve parecchio; anch'egli, infatti, è inizialmente fermo e convinto di poter fare tutto da solo grazie alle sue grandi abilità da Samurai e il suo Tank, rivaleggiando con Rudy, ma in seguito i due diventeranno non solo amici ma grandi compagni di squadra; un altro componente del Team, Minori, la sorella di Tohya, riceve un gran bel trattamento, ed è, a mio parere, e paradossalmente, uno dei personaggi più umani della serie, considerando che vive di costanti preoccupazioni per il mondo di Elder Tale e rimpiangendo i giorni passati, ritrovandosi ad affrontare costantemente le sue paure e le sue incertezze. Anche grazie a questo, la sua gestione e la sua crescita vengono realizzate benissimo - nonostante siano stati in grado di rovinare tutto facendola innamorare di Shiroe e rivolgendogli un trattamento finale senza alcun senso. Sulle altre due ragazze, Serare e Isuzu, non mi sbilancio più di tanto: possiamo dire che la prima abbia avuto la sua caratterizzazione durante la prima saga dell'anime, mentre la seconda è un personaggio che non ho apprezzato tantissimo, anzi, mi ha fatto soltanto innervosire con quelle stupidissime gag sul cane, a mio parere sono i peggiori momenti comici della serie (sì, superano persino i trattamenti di Henrietta che Akatsuki deve subire).
Ciò nonostante, non voglio dimenticare di citare Crusty, che per quanto sia un personaggio piuttosto stereotipato, ho letteralmente amato poiché geniale, crudo e insano nelle battaglie, così come nobile e galante quando si trova a Corte del Popolo della Terra.
Un altro punto a favore della gestione dei personaggi è rappresentata da Shiroe, che ha comunque degli alti e bassi: prima ho criticato i momenti poetici dell'anime. Ecco, devo ammettere che, quando era Shiroe a prendere l'iniziativa in momenti del genere, con la giusta atmosfera, riusciva a conquistarmi ed era del tutto credibile, mentre tutti gli altri non riuscivano per nulla a catturarmi e le loro interpretazioni non mi risultavano in alcun modo credibili, e di conseguenza mi era parecchio difficile apprezzare le parole, che fossero belle o meno. Shiroe è un personaggio dalle riflessioni geniali; oddio, nulla di particolarmente elevato, di certo non stiamo parlando degli sfoghi interiori di Shinji ikari di Evangelion, ma considerando il target di Log Horizon, Shiroe è una pietra miliare. Soprattutto per il fatto che non è per nulla un supereroe, e, nonostante le sue indubbie capacità strategiche sul campo di battaglia, per sua stessa ammissione da solo non potrebbe far nulla, essendo l'Incantatore una classe di mero supporto e non votato all'attacco. Anche dal punto di vista psicologico, egli cresce, anche se soltanto nei primi episodi: dopo aver superato, infatti, le sue paure e le sue incertezze, si fa coraggio ed instaura la sua gilda, lui, che aveva sempre rifiutato ogni tipo di approccio con le gilde, chiamandola, appunto, Log Horizon.
Delle delusioni, invece, sono stati Naotsugu e Nyanta: da quest'ultimo, soprattutto, mi aspettavo una spiegazione del perché di così tanta saggezza e del perché fosse sempre così apparentemente allegro e curato nei modi. Naotsugu, invece, è stato lasciato in disparte dopo esser diventato, insieme a Nyanta, il Maestro dei Novellini, di conseguenza sospetto che per lui non ci fossero e, probabilmente, non ci saranno molti piani.

La trama si sviluppa pian piano, la narrazione è costantemente leggera per tutt'e 25 gli episodi della serie, persino quando ci sono i momenti topici delle battaglie, il ritmo non è mai così tanto elevato e le puntate scorrono sempre in una sola maniera, e ciò non mi è dispiaciuto, poiché spesso si fa troppo uso dello spannung, a mio parere, e spesso risulta il contrario di ciò che dovrebbe essere. È interessante, inoltre, notare come ci sia una vera e propria evoluzione negli obiettivi dei protagonisti, in particolare di Shiroe: inizialmente, egli vuole soltanto rendere la sua città un posto sicuro e in cui vigano leggi ben organizzate, in modo da assicurare la pace e una buona stabilità economica per tutti. Ciò nonostante, con l'invito del Popolo della Terra, il Risveglio del Re dei Goblin ed altre minacce di questo tipo, il nostro protagonista, a seguito di eventi che non specifico in questa sede, cerca, esplicitamente, un modo per migliorare la sua nuova realtà, un modo per tornare nel mondo esterno e studia le differenze che contraddistinguono il vecchio Elder Tale con l'Universo in cui sono confinati ora.

Sul settore tecnico non ho molto da dire, il character design non è nulla di particolarmente raffinato, ma è quel tipo di lavoro che non elogi tanto meno di cui hai da ridire, dato che non reca alcun fastidio ed anzi, lo guardi senza alcun problema; le animazioni, esattamente come il chara design, sono assolutamente sulla media, non si fanno né odiare né apprezzare alla follia, ma in alcuni punti sono sicuramente apparsi meglio di altri: ad esempio, durante la battaglia della Quest del Risveglio del Re dei Goblin, le animazioni, soprattutto nei combattimenti, le ho percepite molto superiori rispetto a quanto fatto vedere in precedenza; sul punto di vista auditivo, invece, l'opening e l'ending son sempre le stesse per tutt'e 25 le puntate, ciò nonostante non sono riuscite a fare breccia dentro di me, seppur ammetta che abbiano un buon ritmo - in particolare devo elogiare l'opening, che nonostante finirò per dimenticare nei prossimi mesi, ha fissato nella mia testa uno dei versi della canzone: "It doesn't ever matter if there is no hope, as the madness of the system grows". Un plauso per davvero.

Che cos'ha, quindi, Log Horizon, che non va? Perché si prende un misero 6? Ribadisco: il surrealismo regna sovrano in questo anime costantemente, le reazioni umane vengono completamente ignorante dagli sceneggiatori, che, non solo permettono ai giocatori di fregarsene altamente di essere confinati in una nuova realtà da cui non sanno se riusciranno mai ad uscire, facendoli adattare quasi immediatamente al nuovo mondo in cui vivono, ma addirittura evitano di fare qualsivoglia riferimento all'esterno, a quello che c'era prima. Persino del protagonista, Shiroe, sappiamo poco o nulla della sua vita reale, se non che è uno studente Universitario e stop.
Per non parlare nuovamente delle gag, che sono ridicole, infantili, stupide e rese giusto per evitare di inserire troppo MMORPG, strategia e azione all'interno dell'anime, ma risultano banali e del tutto tirate a caso.
Mettiamoci poi il fatto che, diciamocelo, gli insegnamenti che questa serie vuole dare (sempre che ce ne sia uno) sono piuttosto scialbi, e il quadro è completo; roba piccola, un classico shonen che nulla vuol fare se non intrattenere un po', e, a mio parere, si prende il 6 proprio perché ci riesce egregiamente. Io, almeno, mi sono divertito abbastanza durante la visione di questo anime - e no, non mi sto ricredendo sui momenti comici, parlo di divertimento per quanto riguarda la curiosità che imperversava dentro di me, quando, per esempio, Shiroe organizzò il piano dei 5 milioni nei primi episodi. È da elogiare poiché è la prima serie che si pone come obiettivo iniziale quello di riuscire a spiegare per bene le meccaniche di gioco senza lasciare nulla al caso, o regalare skill individuali che negli MMORPG sono cose assolutamente vietate, non esiste neanche il pensiero che roba del genere possa essere sviluppata; ed inoltre, non stereotipa la maggior parte dei personaggi principali, e il protagonista, seppur alla fine si ritrovi nel bel mezzo di un Harem, durante la storia, svolge il suo ruolo come gli altri e non è un eroe solitario che da solo riesce ad eseguire un intero raid spazzando via tutto e tutti completamente da solo (e chi vuole capire il riferimento, capirà). È una serie che si lascia guardare, che non è nulla di speciale ma che non merita la bocciatura, soprattutto perché in fondo in fondo non sappiamo cosa ci riserverà la preannunciata seconda stagione, e chissà, potrebbe anche stupirmi facendo riferimenti al mondo esterno e non focalizzandosi su un mondo che, apparentemente, dovrebbe essere un falso.


 1
TheDarkLord

Episodi visti: 25/25 --- Voto 9
Log Horizon è un anime del 2013, tratto dall'omonima light novel di Mamare Touno e prodotto dallo studio Satelight.

Ecco qui la trama: 30 mila giocatori vengono intrappolati misteriosamente nel gioco di Elder Tale e il nostro protagonista, Shiroe, dovrà cercare un modo per tornare indietro e, oltre ciò, cercare di ottenere più informazioni possibili su questo nuovo mondo.
Inizialmente Log Horizon era stato bollato come la copia di Sword Art Online, visto che in quest'ultimo accadevano le stesse cose. Posso assicurarvi però che le somiglianze dei due finiscono qui. Infatti quest'anime prenderà una strada molto differente da SAO e, sinceramente, più azzeccata.

Una cosa che ho molto apprezzato, che in un MMORPG è molto importante, è la caratterizzazione di questo nuovo mondo. Se in SAO vediamo solo le ambientazione e basta, su LH vengono spiegate moltissime cose, descrivendo minuziosamente tutti gli aspetti del gioco online: viene spiegata la modalità di gioco, tutte le classi primarie e secondarie presenti, l'organizzazione che ci sono nelle città, il sistema di gilda, ecc… Cose che hanno reso felice un giocatore come me.

Un altro fattore fondamentale nel mondo dei giochi online che qui viene rispettata parecchio è la strategia non legata però solo ai combattimenti (dove è utilizzata molto bene visto il vario utilizzo di skill di diverse classi per attaccare, difendere e curare), ma anche in ambito economico e politico. Sì, avete capito bene: economico e politico. Queste saranno due caratteristiche fondamentali nell'anime visto che, trovandoci in una nuova realtà, bisogna saper creare delle regole e un ordine in modo che ogni giocatore intrappolato in quel mondo possa trovarsi a proprio agio. Tra queste cose quella che mi ha stupito più di tutti sono stati i personaggi. Inizialmente potranno sembrare un po' stereotipati (ci sarà il pervertito, la ragazza tutta dolce e pucciosa, quello che riesce a far innamorare di sé tutte le donne e via dicendo), ma verranno successivamente caratterizzati ottimamente e tutti avranno dei momenti in cui emergeranno di più e potremo apprezzarli per il loro modo di essere e non staranno sulla scena solo per fare il "riempitivo" come succede spesso in altri anime. Se poi facciamo conto che sono in totale una ventina o più, capite bene come l'anime abbia giocato bene le sue carte nell'ambito dei personaggi.

Parlando del lato tecnico, il disegno non è a livelli eccelsi come certi anime, anzi, sono abbastanza semplici e non troppo dettagliati, ma, nella loro modestia, li ho trovati simpatici. Il punto di forza in questo campo sono sicuramente le musiche di Yasuharu Takanashi, molto azzeccate in quanto ricordano quelle degli MMORPG e l'opening, Database, un miscuglio di adrenalina ed epicità cantata dal gruppo Man with a mission. Anche l'ending, chiamata Your song, fa il suo ottimo lavoro.

Il finale ci preannuncia l'inizio di una seconda stagione (già programmata per l'ottobre di quest'anno) e soprattutto ci lascia con alcuni dubbi da chiarire e soprattutto con un orizzonte pieno di nuovi luoghi e storie da conoscere.

Tacchan

Episodi visti: 25/25 --- Voto 7
Reduce di recente dalla visione Sword Art Online, acquisita la consapevolezza che potrei avere tendenze masochistiche o forse fiducioso che questa volta sarebbe stata una visione più piacevole - in quanto peggiore difficilmente sarebbe potuta essere - mi getto a guardare un altro anime in cui i giocatori si trovano intrappolati in un GDR online fantasy, Log Horizon.

Come è andata questa volta?
Meglio, decisamente meglio, non mi trovo del tutto soddisfatto, ho uno spiacevole retrogusto amaro in bocca, ma almeno mi sono risparmiato il bruciore di stomaco che mi aveva provocato Sword Art Online. Log Horizon inizia in modo fiacco, prosegue in modo promettente, finisce, o meglio, si mette in stand-by in attesa della seconda serie, in modo dimesso.

I primi episodi non sono certamente scoppiettanti: c'è diversa teoria, poca azione, e tante parole. Grazie a questo incipit riesce però ad allestire una bella ambientazione e inaspettatamente, per il tipo di anime, si concentra su alcuni aspetti economici e politici che rendono il mondo fantasy creato più verosimile di quanto avrei pensato. In effetti in Log Horizon il problema non è rimanere vivi e arrivare a fine gioco per tornare al mondo reale, ma trovare gli stimoli per vincere la noia e lo sconforto, visto che una via di uscita sembra non esserci. Sembra, perché in realtà, nessuno si sbatte davvero per cercare in modo per scollegarsi.
Sebbene le cose non siano così banali e sgravate, un personaggio può morire e tranquillamente risorgere nella cattedrale dell'ultima città visitata. Per acquistare cibo e il necessario per vivere, basta guadagnare pochi spiccioli. Tutto questo lascia tanto tempo libero, inoltre la totale assenza di regole porta a situazioni piuttosto spiacevoli e a giornate grigie e sempre uguali. Il protagonista, insieme ad alcuni compagni, cerca e trova una soluzione a questi problemi: le trovate proposte sono originali, intelligenti, divertenti e mi hanno appassionato.

Bello anche il modo in cui sono gestiti i personaggi non giocanti: si sono stati trasformati in persone vere, con un passato, una personalità e delle aspirazioni. Sono più reali degli avventurieri, nascono e muoiono, hanno una famiglia, degli obiettivi, una struttura loro, una politica, una economia e sicuramente si trovano in una situazione pericolosa, visto che vedono il loro mondo invaso di migliaia di avventurieri immortali ed estremamente potenti.

Giocando su questi aspetti, ovvero NPG e geografia/economia/politica del mondo, Log Horizon costruisce le sue carte migliori. Altri aspetti, tuttavia, si dimostrano un po' lacunosi.

Prima di tutto ho qualche appunto da muovere ai personaggi: se un paio si dimostrano azzeccati e offrono una buona caratterizzazione psicologica, gli altri sembrano semplicemente incarnare archetipi alla moda, risultando tutta via piuttosto piatti e banali. Moe e pucciosità a parte, soprattutto negli ultimi episodi, si spende buona parte del minutaggio con situazioni di cazzeggio diffuso, dove il climax su cui si punta è lo scoprire quale ragazzina pucchosa andrà a mangiare un dolce con il protagonista di cui sono segretamente innamorate. Il finale sfocia in situazioni piuttosto banali che non mi hanno convinto. Vi è un crescendo legato agli ultimi 10 minuti, che introducono la nuova serie, ma dopo 4 o 5 episodi sottotono rimango un po' perplesso sulla qualità che potrà mantenere.
Chi ama l'azione e spera di vederne trovarne in un fantasy, deve sapere che Log Horizon è piuttosto avaro sotto questo punto di vista: i combattimenti sono pochi e in genere preferiscono parlare di tattica, piuttosto che mostrare dinamismo e azione. Per me non è un problema, ma per qualcuno potrebbe esserlo.

Un altro difetto che merita menzione è la totale assenza di voglia di cercare di tornare nel mondo reale da parte di tutti i personaggi. Sembra che essere intrappolati in questo mondo, con il proprio corpo che sta probabilmente marcendo in quello reale, sia un problema che non interessa a nessuno. E per nessuno, intendo proprio nessuno. Certo, la sceneggiatura fornisce una piccola scusa, ma non trovo regga e, anzi, dovrebbe essere una motivazione extra per andarsene fuori dalle scatole il prima possibile.

Nonostante qualche magagna, la serie nel complesso non mi è spiaciuta. La trovo discreta e un passo avanti rispetto Sword Art Online, mentre ancora mi manca .hack//SIGN, sebbene ne possegga i DVD. Rimane un po' di rammarico, perché a metà serie le mia aspettative erano decisamente migliori. Discreto, se vi piace il genere, prendetelo in considerazione.


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Mizuri

Episodi visti: 25/25 --- Voto 8
L'anime di Log Horizon è tratto da una serie di light novel scritte da Mamare Touno, ed è ancora in corso.

Trama: l'incipit è piuttosto classico per il genere, i giocatori di un famoso MMORPG, Elder Tale, rimangono bloccati nel gioco senza possibilità di tornare alla vita reale e la storia narra delle vicissitudini di un gruppo sempre più ampio di gamers che devono adattarsi al nuovo stile di vita che si ritrovano ad affrontare.

Opening: la canzone della sigla d'apertura è alquanto singolare essendo il metal un genere abbastanza infrequente nelle opening, ma passato lo sbigottimento dei primi istanti non ci vuole molto a rendersi conto che è semplicemente fantastica, trasmette una grande energia e le animazioni sono molto dinamiche, cosa che si addice perfettamente al genere della serie.

Ammetto che le prime puntate non mi hanno particolarmente entusiasmata, mi sembrava che le situazioni fossero un po' campate per aria. Facendo un esempio: i due primi personaggi che incontriamo, Shiroe e Naotsugu, non sembrano minimamente preoccupati della situazione in cui si trovano, ossia nell'impossibilità di sloggare dal gioco online. Ovviamente con ciò non intendo dire che avrei voluto che si disperassero, però almeno mostrare un minimo di preoccupazione mi sembra una reazione normale se accadesse davvero una cosa del genere. E invece no, si danno subito da fare come se nulla fosse.
La comparsa di un personaggio che per tutta la serie non mi è piaciuto (l'unico a dire la verità) non ha aiutato i miei sentimenti di perplessitudine per le prime puntate, sto parlando di Akatsuki, la ragazza ninja che, grata a Shiroe per averla aiutata, decide di diventare la sua guardia del corpo e lo segue come un cagnolino per tutta la serie. Questa ragazza ha una personalità per nulla interessante, le uniche cose che fa sono seguire gli ordini di Shiroe e prendere a ginocchiate Naotsugu quando fa il maniaco, e anche se verso la fine inizia ad emergere un minimo di carattere comunque non mi ha convinta.
Assieme a lei altri due personaggi fondamentali sono i già citati Shiroe e Naotsugu, il primo è un geniale ma antisociale stratega, che preferisce lavorare nell'ombra per il bene comune piuttosto che farsi apprezzare dal pubblico per il suo operato; nel corso della serie maturerà rendendosi conto che avere degli amici vicino è una cosa molto importante. Il secondo, Naotsugu, è un vecchio amico di Shiroe ed è un tipo molto socievole e simpatico, con la pecca di essere un vero pervertito.

Nel corso della storia vengono ad aggiungersi altri personaggi che, chi più e chi meno, assumono una certa importanza, di seguito elenco quelli che ho trovato più interessanti. Gli inesperti gemelli Tohya e Minori, i quali vengono presi sotto l'ala protettrice di Shiroe che gli insegna i fondamentali del gioco. Mi è piaciuta soprattutto lei, Minori, che è il personaggio l'evoluzione psicologica più marcata di qualsiasi altro personaggio, passando da timida e insicura a membro portante del suo gruppo di battaglia. Un altro personaggio che mi è piaciuto molto è Rundelhouse, così sbruffone all'inizio ma che alla fine non si può fare a meno di amare. Uno dei personaggi più caratteristici della serie è Nyanta, un uomo-gatto che è sia un abile spadaccino sia un eccellente cuoco, a volte si ritrova a coprire il ruolo padre per i personaggi più giovani per la sua gentilezza e saggezza da uomo di mezza età, quale probabilmente è. Non si può non parlare della Guild Master più pigra che ci sia, Maryele, capricciosa, pigra e volubile, ma che al momento giusto riesce a fidarsi dei suoi compagni e a portare a termine con successo difficili missioni; ad affiancarla c'è la sua contabile, Henrietta, che con l'abilità di una vera economista e il suo sangue freddo (tranne quando molesta Akatsuki) è parte del trio dei "diabolici occhialuti" (di cui Shiroe fa da padrone). Spenderei quattro parole anche su Krusty, affascinante capo della D. D. D., una gilda molto grande, nonché terzo membro del gruppo dei "diabolici occhialuti"; di lui non si sa molto, solo che quando combatte assume un'espressione fra l'ebbro e il folle, e che è un ottimo diplomatico fuori dal campo di battaglia, si è accennato alla possibilità che nel profondo covi un senso di solitudine, ma in questa prima serie non viene approfondito.
Ultima ma non meno importante è la principessa Raynesia, la quale non è una giocatrice del videogame, ma fa parte degli NPG, che nel gioco vengono chiamati "Abitanti della Terra", il discorso che viene fatto attorno a questi ultimi è molto interessante e mi ha affascinata molto. Tornando alla principessa, ella è dapprima una ragazza-ornamento molto svogliata, ma che grazie a Krusty riesce a diventare più risoluta e sicura di sé, pur rimanendo la pigrona che è in realtà.

L'apice della storia secondo me viene toccato durante vicenda dei Goblin, in cui ci sono dei colpi di scena assolutamente fantastici (anche se non del tutto inaspettati, qua e là gli indizi vengono dati) e il pathos della fine della saga è a dir poco struggente.

Una cosa che ho molto apprezzato della storia è che non è né troppo seriosa, ma nemmeno troppo demenziale, il tutto è bilanciato bene, senza stonare, ci sono stati momenti in cui mi sono davvero divertita e altri in cui ero vicina alle lacrime.

Per concludere dico che questo anime è stato davvero una sorpresa, perché io non ho mai giocato a un MMORPG, infatti all'inizio ho faticato ad assimilare il "linguaggio tecnico" del gioco, però Log Horizon mi ha fatto venire un pochino voglia di provarci. Sul genere "videogiochi online" avevo solo visto Sword Art Online, di cui ho apprezzato solo la parte più legata al risolvere le missioni del gioco piuttosto che le vicende ridicole di due terzi della serie. Ho trovato in Log Horizon quello che mi era mancato in SAO.

Consiglio la serie a tutti gli amanti del genere e a chi in generale ama le storie in cui si intrecciano avventura e sentimento. L'anime risulta incompleto, ma è già stata annunciata una seconda stagione a partire da ottobre 2014, non posso che gioirne perché alla fine vengono dati input molto interessanti.


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Mike89

Episodi visti: 25/25 --- Voto 8
L'incipit della trama non può certo dirsi originale, parte dei giocatori del mmorpg "Elder Tale" si ritrovano in carne ed ossa dentro al gioco senza sapere bene come e non possono uscire. La parte irritante di ciò non è tanto l'idea poco originale ma la reazione della gente alla situazione, nessun isterismo di massa, niente, in qualche minuto tutti o quasi accettano la situazione e vivono più o meno felici e contenti. "Elder Tale" poi è un normalissimo gioco per pc e ci si gioca con monitor, mouse e tastiera, niente congegni per la realtà virtuale o simili. Anche la più fervida immaginazione fatica a trovare una spiegazione plausibile per questo misterioso "effetto Jumanji".
Nonostante questa introduzione poco promettente però, la trama evolve in maniera molto interessante distaccandosi totalmente da quella di anime apparentemente simili. Ho apprezzato molto l'attenzione ad argomenti come: il rapporto tra i giocatori e gli npc (ovvero i personaggi umani/umanoidi non giocatori), l'organizzazione politico/sociale che regola la vita dei giocatori e l'utilizzo di meccaniche di combattimento abbastanza fedeli a quelle dei veri mmorpg.
Non posso che parlare bene anche della caratterizzazione dei personaggi, alcuni più altri meno stereotipati, rimangono però tutti sempre fedeli al proprio carattere, cosa che dovrebbe essere scontata ma non lo è.
Non me ne intendo molto di grafica e animazione quindi l'unica cosa che posso dire a riguardo è che mi è piaciuta, le azioni mi sembrano fluide, i volti non sono fatti con lo stampino e le ambientazioni sono sufficientemente differenziate e suggestive. Il comparto sonoro non mi ha impressionato né in positivo né in negativo.
In conclusione, è stata una visione molto piacevole e mi sento di consigliarla a tutti. So che è già prevista una seconda stagione e non posso che aspettarla con impazienza perché contrariamente ad altre produzioni "annacquate", il mondo di Log Horizon ha ancora molto potenziale.


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npepataecozz

Episodi visti: 25/25 --- Voto 5
E' cosa risaputa che chi segue il mondo degli anime, nella maggior parte dei casi, è anche un grande appassionato di videogiochi; io stesso sono una delle prove di quanto detto. Per questo motivo, la realizzazione di un titolo come Sword art online non può e non deve essere considerato come un evento legato al solo genio degli autori: l'unico loro merito fu quello di cogliere per primi le grandi potenzialità commerciali di un anime che fondesse le due passioni in un unico prodotto. Non so dire se ciò ha determinato la nascita di un nuovo genere; fatto sta che poco dopo l'enorme successo ottenuto con Sword art online, è stato già dato alla luce un secondo titolo dello stesso tipo : Log Horizon.
Personalmente giudico Sword art online un anime davvero superbo nella sua prima metà ma davvero molto brutto nella sua seconda metà; per questo i presupposti per creare un prodotto migliore, adatto a catturare tutti coloro a cui piacerebbe, almeno per una volta nella vita, vestire realmente i panni del proprio alter ego virtuale c'erano tutti. E' riuscito Log Horizon a ottenere il risultato sperato? A giudicare dai giudizi dell'utenza sembrerebbe di sì; a mio parere, invece, assolutamente no.
Dividerò la mia analisi in due parti: nella prima analizzerò la sceneggiatura dell'anime, cercando di valutarne la validità ed esprimendo il mio personale grado di soddisfazione; nella seconda invece parlerò di Elder Tale, ossia il gioco in cui i diversi personaggi restano intrappolati e che costituisce la coreografia all'interno della quale si svolgono gli eventi.
La trama. A seguito di un avvenimento non ben precisato definito come "l'apocalisse" circa trentamila giocatori restano intrappolati in un MMORPG, ossia in un videogioco online in cui si gioca in cooperativa con altri giocatori, chiamato Elder tale. La trama, in particolare, segue le vicende di Shiroe e dei suoi compagni e dei loro tentativi di porre fine all'anarchia dilagante e istituire un nuovo ordine fatto di pace e tolleranza nel nuovo mondo in cui sono costretti a vivere.
Diciamola tutta, la sceneggiatura di Log Horizon è scarna, irrealistica e, per lunghi tratti, noiosissima. Un filo conduttore vero e proprio non esiste, i personaggi non hanno un fine ultimo da perseguire ma cercano semplicemente di risolvere i problemi contingenti per poi tirare a campare. Ma la pecca più evidente, e lo dico da videogiocatore che ha cercato di immedesimarsi in questo tipo di situazione, è che quasi mai i vari protagonisti fanno accenno al mondo reale ed al modo in cui farvi ritorno, ma accettano passivamente la situazione e si rassegnano a vivere lì con i pro ed i contro che ne derivano. Questo è assolutamente irrealistico: dovrebbe essere la loro prima preoccupazione e la grande speranza che guida le loro azioni, invece in merito nè pongono domande nè cercano risposte. Ritengo questo totalmente assurdo e ciò mina alla base l'intera credibilità della trama.
Il gioco. Elder tale è, a mio avviso, la parte migliore di questo anime. le dinamiche dei MMORPG vengono spiegate molto meglio che in Sword art online e più di una volta mi son trovato a sorridere compiaciuto di fronte a spiegazioni di cose che faccio abitualmente quando gioco. Viene spiegato, ad esempio, che i dungeon vanno attraversati in party in cui ogni membro deve svolgere un suo ruolo specifico pena la morte; questo è un aspetto non marginale perchè impedisce l'introduzione di mitici eroi solitari, che vanno a sconfiggere potentissimi mostri da soli. Questo ed altri non sono aspetti di secondo piano perchè rendono Elder tale molto più realistico in quanto gioco. A cercare il pelo nell'uovo le razze non vengono ben definite, forse ci sono un pò troppe classi e sicuramente alcune skill secondarie decisamente improbabili (tipo la domestica). Ma si tratta di elementi marginali.
Tirando le somme una pessima sceneggiatura che si poggia su un apparato coreografico che, al contrario, è molto buono. Un vero peccato, ma il mio giudizio è, seppur moderatamente, negativo: la trama doveva puntare meno sul moe e presentare situazioni più realistiche. Congegnata in questo modo viene a cadere proprio il presupposto su cui dovrebbe basarsi: il fatto che si tratta di videogiocatori rimasti intrappolati nel gioco è qui assolutamente irrilevante, se si fosse tolta questa premessa non sarebbe cambiato quasi nulla nella narrazione. Ma allora perchè mettercela?


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Haru glory

Episodi visti: 25/25 --- Voto 8
Quando ho sentito per la prima volta di Log Horizon, dopo aver letto che la trama si incentrava su fatti ambientati in in gioco online, dove sono stati virtualmente intrappolati i giocatori, ho pensato immediatamente a un prodotto puramente commerciale, volto a sfruttare l'ondata di notorietà del ben più blasonato "Sword Art Online", perché quando in una serie l'idea di base è praticamente identica a quella della light novel più venduta al mondo il confronto è inevitabile, quindi poniamoci la fatidica domanda, si sentiva davvero la necessità di un altro SAO? Devo dire che la risposta è più complicata e meno scontata del previsto, quindi prenderò la domanda come pretesto per la recensione, premettendo che ho letto solo una piccola parte delle rispettive novel e che trovo i videogames MMORPG una perdita di tempo.
Questa serie animata di 25 episodi andata in onda durante l'autunno 2013 e l'inverno 2014 ricalca fedelmente quanto avviene nei primi 5 volumi del romanzo scritto da Mamare Touno, conosciuto anche per la sua altra opera "Maoyū Maō Yūsha". Cominciando delle tematiche trattate, Log Horizon appare subito come meno drammatico, ad esempio non si lotta strenuamente per rimanere in vita ma invece per avere un hamburger saporito; il lato delle meccaniche di gioco che in SAO viene solo accennato qui è più approfondito. L'ambientazione è praticamente la stessa di Aincrad, varie città popolate da gamer intrappolati mischiati con NPC, qui chiamati abitanti della terra e che talvolta diventano anche protagonisti; i personaggi si muovono sempre in un mondo vastissimo popolato da orde di mostri combattendoli principalmente in gruppi. Per quanto riguarda gli interpreti animati Log Horizon la vince su tutti i fronti, in quanto protagonista Shiroe batte Kirito perché suppure forse meno eroico appare decisamente più intelligente e carismatico. Riuscito anche il restante gruppo di comprimari, comprende il fighissimo Nyanta, la coprotagonista kawaii Akatsuki ha quel pizzico di moe che non guasta ed infine Naotsugu, che pur restando il più triste e scontato della gilda, nonostante non faccia ridere quanto dovrebbe un maniaco simile, si salva grazie ad alcune gag.
Sul piano tecnico come suo solito Satelight non si spreca, purtroppo si ha sempre l'impressione che le animazioni siano fatte al risparmio. Il character design è piuttosto moscio per essere una produzione del 2014. Il comparto audio invece mi è piaciuto con colonne sonore azzeccate e opening ed ending decisamente valide, altro fatto che denota il risparmio nella produzione sono le sigle identiche per tutte le puntate quando lo standard per anime del genere è cambiarle ogni 3 mesi. La progressione narrativa è ottima nei primi due terzi della serie, parte in cui rivela anche un ottimo slancio narrativo pieno di validi spunti per lo sviluppo della storia, narrazione che però si arena per alcune puntate prima dell'ultimo episodio dove finalmente vengono trattati temi non opzionabili in un contesto simile e trascurati fin troppo come il parallelismo tra vita digitale e reale, e il modo nel quale le due sono connesse. Sono combattuto riguardo il voto perché se nella maggior parte degli episodi è da 8 in alcuni non va molto oltre la sufficienza, e la sensazione di superficialità riguardo alcune questioni è imbarazzante rapportata alla validità del resto della sceneggiatura, facendo le proporzioni il voto sarebbe circa 7,5 ma non potendo dare mezzi punti per questa volta arrotondo per eccesso sperando il seguito non deluda, il mezzo punto spero di poterglielo restituire pienamente in favore nella seconda serie, già annunciata e programmata per l'autunno, e che spero risolva i difetti che affliggono questa serie.
Consiglio Log Horizon a chi cerca un'avventura e dove all'azione sia affiancato una componente riflessiva, in cui sui sentimentalismi prevalgano ragionamenti di tipo gestionale.


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Izaya_Orihara

Episodi visti: 25/25 --- Voto 8
Log Horizon fin dai primi trailer è stato definito "il nuovo Sword Art Online" vista l'incredibile ma soltanto apparente somiglianza tra i due. Soltanto apparente perché già dai primi episodi Log Horizon si è rivelato tutt'altro che SAO: detto in parole povere, posso dire che Log Horizon ha ciò di fondamentale e prezioso che SAO non ha: personaggi ben caratterizzati e una trama solida e coerente. Sì, non scartate la visione di questa serie solo perché all'apparenza simile a SAO o in caso contrario, se ne foste amanti, non iniziatela con l'intento di vedere un nuovo SAO pieno di combattimenti, incoerenza e tanto ma tanto amore, perché ne rimarreste probabilmente delusi. Ecco, questo è Log Horizon, serie della stagione autunnale del 2013, che è riuscita ad accaparrarsi la sua bella fetta degli spettatori proprio per l'apparenta somiglianza con il tanto discusso titolo Sword Art Online.

Iniziamo subito col dire che Log Horizon, a differenza di Sword Art Online, ha un iper dettaglio verso l'mmorpg pazzesco. Infatti, non usa questo genere solo come ambientazione, ma ne cura ogni caratteristica, e sembra quasi di giocarci. Sicuramente i giocatori di mmorpg (come me) lo apprezzeranno, più di come hanno apprezzato SAO che oltre all'ambientazione e qualche caratteristica di base non ha niente di mmorpg.
Difatti, oltre le apparenze, Log Horizon riesce a dare ogni spiegazione e non lasciare nulla al caso e i contenuti della serie piano piano vengono a galla. Credo, anzi, sostengo, che la serie possa fare, grazie a questa incredibile abilità nel dettaglio e nella descrizione, infiniti episodi senza annoiare lo spettatore. Ma lasciamo perdere Sword Art Online e parliamo solo ed unicamente di Log Horizon, perché la somiglianza tra le due serie c'è, ma non sono le uniche nel loro genere (la somiglianza sta solo ed unicamente nell'incipit di base), e quindi sarebbe opportuno citare qualche altro titolo del medesimo genere, e finiremmo non più a parlare di Log Horizon ma a fare una distinzione con altri titoli.

Un'altra caratteristica molto importante e che lascia stupiti è l'incredibile cura verso i personaggi. Fa nulla che questi siano anche una ventina, tutti sono molto curati e non vengono mai trascurati, che siano personaggi primari o personaggi secondari, anzi, gli sono dedicati anche episodi interi per far sì che emerga la loro caratterizzazione e non siano messi lì tanto per fare la bella presenza. Oltretutto, non sempre risultano degli stereotipi, ma un minimo d'originalità ce l'hanno. Per me la visione della serie vale già solo per il miglior personaggio, ovvero il protagonista Shiroe, uno stratega mago, il diavolo occhialuto, che riesce sempre a risolvere la situazione facilmente; lui preferisce la battaglia psicologica alla battaglia combattuta, dove ha sempre la meglio, e il suo peggior nemico è "un'idiota". Il suo personaggio non è qualcosa di innovativo, di strateghi geni, seppur raramente, ne troviamo in altre serie, ma sta a pennello in una serie come questa, che tratta tematiche da mmorpg, al posto di un ragazzino super figo che va combattendo di qua e di là, ogni volta ricevendo il suo power up quotidiano.

Il finale della serie lascia sperare bene per una magnifica seconda serie che è già stata annunciata, facendo salire l'hype agli amanti di questa serie vista l'enorme dose di dubbi e prospettive che questo ultimo episodio ha lasciato. L'animazione è buona, seppur non raggiunge mai vette eccellenti; di certo non è il miglior comparto. Il comparto sonoro è davvero ottimo invece: l'opening è qualcosa di rallegrante e frenetica e sicuramente sarà difficile scordarla, mentre l'ending è molto carina. Le OST sono sempre coinvolgenti e ben inserite. Lo stile dei personaggi è carino, o quantomeno originale. Infine, do un 8 pieno a questo serie, ma è un potenziale 9 in quanto devono essere spiegate molte altre cose e quindi non me la sento di dare un voto eccessivamente alto per qualcosa di non concluso. Devo dire che la serie è quanto di più scorrevole che io abbia mai visto.

M3talD3v!lG3ar

Episodi visti: 25/25 --- Voto 5
Mi sono ri-avvicinato, dopo una momentanea pausa, a Log Horizon per via del clamore con cui molti lo hanno accolto, definendolo "lo Sword Art Online fatto bene", ma bisogna dire che avevo iniziato io stesso a guardarlo facendomi molte aspettative, essendo, da videogiocatore, indubbiamente interessato a questo tipo di ambientazione. Invece per me si è trattato di una delle più deludenti visioni dell'anno, decisamente distante dal modello di anime che personalmente definirei 'ben fatto'. Più che una recensione, questa vuole essere anche una sorta di sfogo, per la leggerezza col quale si è spesso osato paragonare questo titolo con l'altro che ho accennato (SAO), attribuendo meriti esorbitanti al primo, che a conti fatti non risulta realizzato tanto meglio; ancora peggiori sono poi commenti del tipo: "è il plagio di SAO" - sì, come se i due titoli fossero stati i primi a presentare un incipit del genere in una serie animata, per contendersi da soli i riflettori. Ebbene voglio aprire questa critica azzardando io stesso un piccolo confronto fra il trashissimo, ma fortunato anime della A1 Pictures, e il meno deludente, ma comunque insufficiente, prodotto di Satelight, premettendo che non m'interessa minimamente tirare in ballo le light novel, com'è giusto che sia. Nello specifico voglio guardare alle premesse: quasi mi duole ammettere di essere rimasto più convinto da quelle di SAO. In quest'ultimo, innanzitutto, i protagonisti sono immediatamente coinvolti in una situazione che potrebbe essere loro fatale non solo nel videogioco, ma anche nella vita reale, fatto che rende il soggetto più intrigante e l'atmosfera indubbiamente più tesa. L'immediata reazione dei giocatori è lecita: dapprima smarrimento, poi una tremenda paura. Ebbene un'emozione come la paura sembra proprio non fare mai capolino in modo convincente nella psicologia dei protagonisti di LH: qualcuno ribatterà, facendo notare che dopotutto, Shirou e compagni non hanno una spada di Damocle che gli penda sulla testa, un ultimatum, né alcun idea di cosa dover fare per liberarsi da quella strana situazione; al che io replicherò: okay, va bene "pensare positivo" finché si è vivi, ma non dimentichiamo che LH viene riconosciuto immediatamente dai loro utenti come il comunissimo mmorpg al quale si connettevano col pc da casa, e non esiste dunque alcun 'NerveGear' in grado di creare un mondo interamente virtuale in cui poter mettere piede; perciò cos'abbiamo? Da una parte, esseri umani intrappolati in un'interfaccia virtuale di nuova generazione da poco messa sul mercato, consci del rischio di non tornare mai più a vivere le loro vite, se non di porvi addirittura termine; dall'altra, esseri umani che, senza l'ausilio di alcun congegno, vengono trasportati in carne ed ossa (in seguito si parlerà di 'anima' fatto che riduce ancora l'attendibilità) in un NORMALE videogioco, e che nonostante tutto rimangono indifferenti (e non uso questo termine 'tanto per dire') perché, tanto, non sono ancora giunte notizie brutte e cattive che facciano seriamente temere per la propria vita. Mai sentito nessuno che abbia esclamato, o pensato una volta "Voglio tornare a casa". Allora, cos'è più credibile?
Ovviamente sappiamo quanto SAO si renda ridicolo col trascorrere degli episodi, tanto da farci vedere i vari Kirito e Asuna intenti a perdere tempo e amoreggiare pur essendo consapevoli della tragicità dei fatti in cui sono invischiati, ma ribadisco che stavo mettendo a confronto le introduzioni. Non che, a dire il vero, le cose in LH si decidano a migliorare col prosieguo: ho dovuto aspettare 14 episodi, quattordici, perché finalmente si portasse all'attenzione il tema del rapporto fra mondo reale ed Elder Tale (e questo neanche su intenzione iniziale del protagonista!), ma poi? Il nulla di fatto, si è tutti ritornati alla spensieratissima routine di videogiocatori, che in teoria, non sarebbe poi tanto male, no? Chi se ne frega della propria casa, degli amici, della propria salute, della propria famiglia, dei propositi per il futuro e così via, quando si possono castare incantesimi, completare le quest, ripulire i dungeon, perfino resuscitare, per un arco di tempo indeterminato, in una dimensione di cui neanche si conosce un tubo? Chi se ne frega dell'ipotesi di risvegliarsi un giorno all'altro da questo 'sogno', e ritrovarsi in un ospizio, di non ritornare mai più a vedere la luce del sole, di vivere una vita fittizia, magari manovrati da qualcuno, in un corpo che non è il proprio? Eh già, chiunque vorrebbe diventare il proprio avatar, e trascorrere in quelle sembianze il resto dei propri giorni, specie se è quello di un gatto: sai che bello poter avere la coda, miagolare, lavarsi con la lingua. Peccato che manchi la razza Gnomo, avrei proprio voluto gustare la reazione compiaciuta degli alter ego: "Oh, che bello, a scuola ero capitano della squadra di basket, ma ho sempre sognato di usare una sedia per poter raggiungere il gabinetto!". Ora si potrebbe benissimo tirare fuori la scusa della sospensione dell'incredulità, dell'opera di fantasia e via dicendo, ma allora perché non aggrapparsi ad'essa anche con SAO, invece di far credere che esso fosse infinitamente meno verosimile?
Va be', in fondo i personaggi, che di più stereotipati non potevano inventarne, sono resi 'simpatici' da gag di rara ingenuità ripetute fino allo sfinimento, e soprattutto mancano le solite evitabili e forzate parentesi sentiment... Oh, sono arrivate anche quelle: dunque ben quattro femminucce, avrebbero una cotta per il non certo irresistibile Shirou, senza dimenticare che parliamo sempre di avatar. Ma si sa, l'aspetto esteriore non conta, e l'avranno pensato anche animatori e disegnatori. Infatti a completare una caratterizzazione scarna per ogni personaggio ci pensa un'evidente mancanza di fantasia e di cura del dettaglio, che si ripercuote non di meno nella regia generale di Ishihira (Fairy Tail, fate un po' voi), statica e obsoleta perfino nelle fasi di combattimento. Neanche l'accompagnamento musicale si salva dall'anonimato: Takanashi non sembra proprio lo stesso compositore ascoltato in Genji, Naruto, o Mononoke, e le track di questo LH sembrano riciclate da prodotti fantasy di bassa lega. Incommentabile poi l'amore 'morboso' manifestato dalle folle nei confronti della sigla d'apertura, che oltre ad essere animata da cani e a presentare un orrendo typesetting dei credits, spero non venga mai ascoltata neanche per sbaglio dal povero De la Rocha.
Riassumo dunque i motivi chiave della mia bocciatura: guardare Log Horizon è stato come aspettare perennemente ed invano che si iniziasse a 'fare sul serio', ma in una sceneggiatura composta da quelle che posso solo considerare sottotrame, è stato impossibile individuare delle basi solide, un pretesto per accettare così com'erano gli eventi. Mi ha a dir poco infastidito l'atteggiamento di dimenticanza nei confronti di quello che dovrebbe essere il perno di tutta la trama. Insomma non possono adescarmi con un incipit così invitante, e poi tralasciare, per ben 24 episodi di 25, la trattazione di un fondamentale quesito di fondo, ovvero: "Come diavolo si esce da qui?". Ma diamine, non è che pretendo di vedere un'opera drammatica, ma questi personaggi non potevano farli fingere, almeno per una scena, non di più, di essere preoccupati per se stessi e i propri cari? Poi però, alla buonora, li vedo manifestare un leggero timore di perdere la 'memoria del mondo reale': ma perché, non l'avevano già fatto? Mi è parso proprio che l'intrigante setting da gioco di ruolo online con persone reali intrappolate al suo interno, abbia funzionato come pretesto per instaurare curiosità, per poi rifilare un banale intreccio narrativo degno di un kodomo, altro che shonen.
Oltre a fuorviarmi, LH è riuscito appieno a lasciarmi fino alla fine a bocca asciutta, o almeno c'è riuscita questa prima serie che, chiudendosi in una maniera simile, cioè lasciando tutti i chiarimenti in sospeso, s'è dimostrata essere solo e soltanto una vasta introduzione alle meccaniche del mondo di gioco. E in quanto introduzione, si tratta di un lavoro incompleto, perciò minato nelle fondamenta. Sarò contento di apprezzare il sequel se mi darà - si spera - delle spiegazioni credibili.


 9
AngeloidMaster

Episodi visti: 19/25 --- Voto 8
Per chi cercasse un anime simile a SAO ma decisamente migliore, io mi sento di consigliare questo anime: Log Horizon. Anche questa è una storia dove alcuni giocatori di MMORPG rimangono intrappolati in quello che sembra essere il mondo di un videogame chiamato Elder Tale, ma perché ciò sia accaduto, non è dato saperlo.
Sebbene il primo impatto possa portare a dire "Questo è un plagio di Sword Art Online", ben presto ci si accorge che sotto alcuni punti di vista Log Horizon è molto più gradevole del suo predecessore. Sebbene il chara design non sia ai livelli di SAO ed i personaggi risultino abbastanza stereotipati e sfoggino reazioni umane poco plausibili, Log Horizon ha comunque altri punti di forza.
In questo anime l'elemento MMORPG è predominante, le "features" del gioco Elder Tale vengono spiegate in modo dettagliato nello svilupparsi della serie ed il gergo e le strategie adottate durante gli scontri appartengono realmente al mondo dei MMORPG. In SAO al contrario, il tutto si riduceva ad un semplice e sbrigativo: "Tutti hanno le spade e non c'è la magia". Gli appassionati del MMORPG apprezzeranno di certo.
I protagonisti di questo anime, se muoiono possono ritornare in vita (non senza conseguenze però, come si scopre più avanti) può sembrare una cosa banale e zuppa di buonismo, ma a mio parere è meglio così: SAO era incentrato sul dramma e la tragedia, se il personaggio moriva, moriva anche il suo corpo reale e magari a qualcuno questa drammaticità è piaciuta ma a me, non proprio. In SAO era sempre presente un'atmosfera da "Chi è il prossimo a morire?" Che a mio parere, rendeva impossibile seguire la serie con animo spensierato, affezionarsi ai personaggi e riduceva drasticamente le opportunità di inserire dello humor. Suvvia! Io guardo gli anime per divertirmi, mica per avvilirmi! Ma qui è questione di gusti.
La trama è un altro punto di forza di Log Horizon. Essa si sviluppa in un crescendo continuo e senza cali: sembra davvero che gli sceneggiatori siano riusciti a fare un buon lavoro qui. A dire il vero, anche SAO aveva un ottima trama nella sua drammaticità ma quando a metà serie SAO diventa ALO, la trama dell'anime subisce una virata a dir poco stravolgente, lasciando lo spettatore (o almeno così è capitato a me) totalmente spiazzato. Comunque, al momento, la trama di Log Horizon procede costante e lineare senza perdere colpi e senza cambiamenti scioccanti, spero che continui così fino alla fine.
Per concludere aggiungo che anche la soundtrack della serie non è affatto male: la opening e la ending sono molto piacevoli e rimangono impresse nella mente mentre i brani di sottofondo, sono sempre adeguati all'atmosfera del momento.
Il mio personale giudizio finale è che Log Horizon sia una serie da guardare e magari, vale anche la pena sperare in una seconda stagione.