Diabolik Lovers
Purtroppo questo anime mi ha fatto capire che il genere reverse harem non mi piace proprio. Per quanto sia le animazioni sia i disegni siano fatti bene, la storia non mi ha appassionato più di tanto.
Lo avevo iniziato sotto consiglio di una mia amica, a cui invece la serie è piaciuta tanto. Quindi ho guardato più episodi, perché volevo "fidarmi" di lei, e capire se il mio giudizio negativo era troppo prematuro. Dall'inizio ho disprezzato i vampiri che attaccavano la ragazza, provando pena per lei. Quindi, il resto dell'anime non ha mai suscitato il mio interesse (come avrebbe dovuto fare, invece): infatti non sono riuscita a finire la visione e l'ho "droppato".
Vedo però che molte persone lo apprezzano, quindi non penso che il problema sia "Diabolik Lovers" in sé, ma io, in quanto questo genere non è il mio. In ogni caso, se cercate un anime pieno di husbandi di cui innamorarvi, scene "spicy" e una opening memorabile, questa è l'opera perfetta!
Lo avevo iniziato sotto consiglio di una mia amica, a cui invece la serie è piaciuta tanto. Quindi ho guardato più episodi, perché volevo "fidarmi" di lei, e capire se il mio giudizio negativo era troppo prematuro. Dall'inizio ho disprezzato i vampiri che attaccavano la ragazza, provando pena per lei. Quindi, il resto dell'anime non ha mai suscitato il mio interesse (come avrebbe dovuto fare, invece): infatti non sono riuscita a finire la visione e l'ho "droppato".
Vedo però che molte persone lo apprezzano, quindi non penso che il problema sia "Diabolik Lovers" in sé, ma io, in quanto questo genere non è il mio. In ogni caso, se cercate un anime pieno di husbandi di cui innamorarvi, scene "spicy" e una opening memorabile, questa è l'opera perfetta!
Nonostante la delusione provata nel vedere la seconda stagione, ho deciso di vedere ugualmente la prima, sperando di capire meglio e di poter riabilitare questo "Diabolik Lovers". Invece non è stata una buona idea.
La storia non aggiunge altro a quello che abbiamo visto nel secondo capitolo, con la nostra povera prigioniera, decisa a restare comunque in quella grande casa gotica con sei vampiri maschi, dal carattere nevrastenico e impossibile, pronti a succhiarle il sangue ad ogni minima scusa. Anche quei pochi accenni di trama derivanti dal fatto che i sei abbiano tre madri diverse o all’uso della povera vittima per lo scopo - no spoiler - finiscono con essere gestiti male e non dare nulla allo spettatore.
Alla fine della fiera riusciremo a sopravvivere grazie alla brevità degli episodi, al fascino degli scenari gotici e alla tragica lotta tra nevrastenia estrema e sopportazione senza limite o alla gestione particolare del genere "reverse harem".
Regia, grafica, e sigle buone ma non troppo. Personalità dei personaggi inconsistente.
Voto finale: 5.
La storia non aggiunge altro a quello che abbiamo visto nel secondo capitolo, con la nostra povera prigioniera, decisa a restare comunque in quella grande casa gotica con sei vampiri maschi, dal carattere nevrastenico e impossibile, pronti a succhiarle il sangue ad ogni minima scusa. Anche quei pochi accenni di trama derivanti dal fatto che i sei abbiano tre madri diverse o all’uso della povera vittima per lo scopo - no spoiler - finiscono con essere gestiti male e non dare nulla allo spettatore.
Alla fine della fiera riusciremo a sopravvivere grazie alla brevità degli episodi, al fascino degli scenari gotici e alla tragica lotta tra nevrastenia estrema e sopportazione senza limite o alla gestione particolare del genere "reverse harem".
Regia, grafica, e sigle buone ma non troppo. Personalità dei personaggi inconsistente.
Voto finale: 5.
"Diabolik Lovers", o meglio, uno dei reverse-harem più insulsi che abbia mai guardato: non che ci si possa aspettare chissà cosa dal genere, tuttavia questo anime mi ha lasciata assolutamente sbigottita.
Per quanto io stia fremendo per poter insultare quest'opera, andiamo con ordine, partendo dalla trama.
Gli episodi durano tutti 15 minuti - per fortuna - e cominciano con quella che mi è sembrata una scena tagliata da "Twilight", in cui questa ragazza, Yui qualcosa - neanche ricordo il suo nome per quanto mi ha fatto venire il latte alle ginocchia - guarda fuori dal finestrino della macchina durante una giornata piovosa per poi fermarsi davanti ad una villa ottocentesca, la sua futura dimora, nella quale soggiornano sei ragazzi vampiri. La prima metà degli episodi si incentra negli incontri occasionali tra questi ragazzi belli e dannati (all'incirca) e la pallida Yui, la quale letteralmente si butta alle loro braccia, facendo scenate patetiche prive di qualsiasi profondità emotiva quando questi la mordono per succhiarle il sangue; tra una serie di battute ambigue che dovrebbero conquistare il target di questo genere assai profondo e speculativo.
La seconda metà degli episodi invece vede l'unico straccio - assai striminzito - di trama, in cui vengono lasciate al caso moltissime questioni, trama che tra l'altro viene trattata con una superficialità senza eguali.
Ora, passando ai personaggi, c'è tutto e niente da dire riguardo questi.
La ragazza, assolutamente priva di qualsivoglia volontà, buon senso o sanità mentale, ricerca di continuo i vampirelli e si fa sballottare di qua e di là nel castello, immagino per qualche sua tensione masochista(?): l'unica resistenza che pone contro i continui morsi dei ragazzi è riassunta in questa battuta: "ti prego, fermati *inserire nome vampiro*", il che mi ha lasciata parecchio delusa, anzi quasi infastidita. Mi aspettavo un minimo di reazione, cavolo, ragazza, sei intrappolata in una casa piena di vampiri che ti stanno alle costole e tentano di ucciderti e molestarti e sei tu quella che chiede continuamente scusa? Perché?
Però, al contempo, data l'estrema insipidezza della protagonista, mi aspettavo quantomeno che i vampiri avrebbero un minimo stuzzicato il mio interesse con qualche caratteristica particolare - anche se, come già detto, non prevedevo chissà quale analisi psicologica dato il genere - e invece, anche loro sono assolutamente piatti, tutti rientrano nello stereotipo del "bad boy" pseudo-psicopatico (con tutto il rispetto per gli psicopatici) con "mommy issues" a non finire. Ironicamente, anche le loro caratteristiche fisiche non sono nulla di memorabile e tendenzialmente rimandano tutti al solito ragazzaccio problematico - faccio fatica a ricordare i loro nomi, dato che nessuno ha alcun tratto memorabile.
Tuttavia non vi abbattete, abbiamo una gamma di sei vampiri con tendenze molto particolari: abbiamo uno pseudo-scienziato, un ossessivo e possessivo, un pervertito sadico, uno shota psicopatico e un apatico quasi inesistente e uno con crisi esistenziali, quindi: a voi la scelta!
Gag a parte, non avevo chissà quali aspettative su quest'anime, ma è riuscito comunque a lasciarmi con l'amaro in bocca. Grafiche e musiche le ritengo adeguate, senza lode, ma neanche troppo disprezzabili; insomma in breve, se anche quelle avessero fatto schifo non sarei riuscita a finirlo. Spezzo una lancia a suo favore per il dettaglio di numerare gli episodi con le lancette di un orologio, effettivamente quello non mi è dispiaciuto, tuttavia nel complesso "Diabolik Lovers" non merita neanche di avvicinarsi ad una sufficienza.
Per quanto io stia fremendo per poter insultare quest'opera, andiamo con ordine, partendo dalla trama.
Gli episodi durano tutti 15 minuti - per fortuna - e cominciano con quella che mi è sembrata una scena tagliata da "Twilight", in cui questa ragazza, Yui qualcosa - neanche ricordo il suo nome per quanto mi ha fatto venire il latte alle ginocchia - guarda fuori dal finestrino della macchina durante una giornata piovosa per poi fermarsi davanti ad una villa ottocentesca, la sua futura dimora, nella quale soggiornano sei ragazzi vampiri. La prima metà degli episodi si incentra negli incontri occasionali tra questi ragazzi belli e dannati (all'incirca) e la pallida Yui, la quale letteralmente si butta alle loro braccia, facendo scenate patetiche prive di qualsiasi profondità emotiva quando questi la mordono per succhiarle il sangue; tra una serie di battute ambigue che dovrebbero conquistare il target di questo genere assai profondo e speculativo.
La seconda metà degli episodi invece vede l'unico straccio - assai striminzito - di trama, in cui vengono lasciate al caso moltissime questioni, trama che tra l'altro viene trattata con una superficialità senza eguali.
Ora, passando ai personaggi, c'è tutto e niente da dire riguardo questi.
La ragazza, assolutamente priva di qualsivoglia volontà, buon senso o sanità mentale, ricerca di continuo i vampirelli e si fa sballottare di qua e di là nel castello, immagino per qualche sua tensione masochista(?): l'unica resistenza che pone contro i continui morsi dei ragazzi è riassunta in questa battuta: "ti prego, fermati *inserire nome vampiro*", il che mi ha lasciata parecchio delusa, anzi quasi infastidita. Mi aspettavo un minimo di reazione, cavolo, ragazza, sei intrappolata in una casa piena di vampiri che ti stanno alle costole e tentano di ucciderti e molestarti e sei tu quella che chiede continuamente scusa? Perché?
Però, al contempo, data l'estrema insipidezza della protagonista, mi aspettavo quantomeno che i vampiri avrebbero un minimo stuzzicato il mio interesse con qualche caratteristica particolare - anche se, come già detto, non prevedevo chissà quale analisi psicologica dato il genere - e invece, anche loro sono assolutamente piatti, tutti rientrano nello stereotipo del "bad boy" pseudo-psicopatico (con tutto il rispetto per gli psicopatici) con "mommy issues" a non finire. Ironicamente, anche le loro caratteristiche fisiche non sono nulla di memorabile e tendenzialmente rimandano tutti al solito ragazzaccio problematico - faccio fatica a ricordare i loro nomi, dato che nessuno ha alcun tratto memorabile.
Tuttavia non vi abbattete, abbiamo una gamma di sei vampiri con tendenze molto particolari: abbiamo uno pseudo-scienziato, un ossessivo e possessivo, un pervertito sadico, uno shota psicopatico e un apatico quasi inesistente e uno con crisi esistenziali, quindi: a voi la scelta!
Gag a parte, non avevo chissà quali aspettative su quest'anime, ma è riuscito comunque a lasciarmi con l'amaro in bocca. Grafiche e musiche le ritengo adeguate, senza lode, ma neanche troppo disprezzabili; insomma in breve, se anche quelle avessero fatto schifo non sarei riuscita a finirlo. Spezzo una lancia a suo favore per il dettaglio di numerare gli episodi con le lancette di un orologio, effettivamente quello non mi è dispiaciuto, tuttavia nel complesso "Diabolik Lovers" non merita neanche di avvicinarsi ad una sufficienza.
Questo anime è stato una vera delusione.
La trama mi aveva attratta (e anche tanto) e avevo molte aspettative, tralasciando il fatto che nella trama c'è scritto "scuola speciale dedicata alle celebrità e alle persone che lavorano nel mondo dello spettacolo" cosa che non è assolutamente vera -o meglio- io dall'anime non l'ho capito per niente, neanche lontanamente. Ho visto tutte le puntate di questa prima stagione ma solo perché speravo avesse un finale a sorpresa o qualcosa che avrebbe giustificato la totale assenza di altri avvenimenti all'infuori di succhiate di sangue (ne ho contate almeno tre a puntata, spesso ognuna inflitta da un personaggio diverso).
La protagonista, Yui, probabilmente soffre di qualche problema mentale, è un personaggio masochista e prova le emozioni sbagliate al momento sbagliato, è stato impossibile per me immedesimarmi in lei perché a differenza dei personaggi femminili che si trovano adesso (per fortuna) lei non prova nemmeno a fuggire o cambiare la sua situazione in qualche modo anzi, quando ne ha l'occasione ci rinuncia per un motivo che non ho esattamente capito. I fratelli vampiri sono senza emozioni, o quasi, e provano piacere a provocarle dolore (cosa che fanno spessissimo) ma questo dettaglio è passabile dopotutto nella trama è scritto esplicitamente che erano vampiri sadici.
Le puntate, che durano solo 15 minuti ciascuna, non hanno uno scopo, alcuni tratti spiegano la vita passata dei vampiri ma è una cosa che dura al massimo 2 minuti, per i restanti 13 si trova la protagonista che, da buona masochista quale è, va di proposito a cercare i vampiri che appena la trovano le succhiano il sangue e solo in quel momento lei si sveglia e prova a opporsi (tutte le scene in cui si oppone tra l'altro sono perfettamente uguali: vampiro la morde, spesso sbattendola contro un muro o cose simili, lei dice no e il nome del vampiro interessato poi alza un braccio stacca il corpo del vampiro dal suo e comincia a correre, la corsa dura dai 3 ai 5 secondi e a volte nemmeno inizia). Ci sono poi le storie dei genitori di questi vampiri che non si capisce esattamente perché siano state inserite; dal momento che solo una sembra di vitale importanza per la trama (anche se poi si rivela una delusione). Le sigle di apertura e chiusura non hanno niente di speciale e non invogliano ad ascoltarle tanto che le saltavo completamente, cosa che di solito non faccio mai.
Non consiglierei questo anime a nessuno.
La trama mi aveva attratta (e anche tanto) e avevo molte aspettative, tralasciando il fatto che nella trama c'è scritto "scuola speciale dedicata alle celebrità e alle persone che lavorano nel mondo dello spettacolo" cosa che non è assolutamente vera -o meglio- io dall'anime non l'ho capito per niente, neanche lontanamente. Ho visto tutte le puntate di questa prima stagione ma solo perché speravo avesse un finale a sorpresa o qualcosa che avrebbe giustificato la totale assenza di altri avvenimenti all'infuori di succhiate di sangue (ne ho contate almeno tre a puntata, spesso ognuna inflitta da un personaggio diverso).
La protagonista, Yui, probabilmente soffre di qualche problema mentale, è un personaggio masochista e prova le emozioni sbagliate al momento sbagliato, è stato impossibile per me immedesimarmi in lei perché a differenza dei personaggi femminili che si trovano adesso (per fortuna) lei non prova nemmeno a fuggire o cambiare la sua situazione in qualche modo anzi, quando ne ha l'occasione ci rinuncia per un motivo che non ho esattamente capito. I fratelli vampiri sono senza emozioni, o quasi, e provano piacere a provocarle dolore (cosa che fanno spessissimo) ma questo dettaglio è passabile dopotutto nella trama è scritto esplicitamente che erano vampiri sadici.
Le puntate, che durano solo 15 minuti ciascuna, non hanno uno scopo, alcuni tratti spiegano la vita passata dei vampiri ma è una cosa che dura al massimo 2 minuti, per i restanti 13 si trova la protagonista che, da buona masochista quale è, va di proposito a cercare i vampiri che appena la trovano le succhiano il sangue e solo in quel momento lei si sveglia e prova a opporsi (tutte le scene in cui si oppone tra l'altro sono perfettamente uguali: vampiro la morde, spesso sbattendola contro un muro o cose simili, lei dice no e il nome del vampiro interessato poi alza un braccio stacca il corpo del vampiro dal suo e comincia a correre, la corsa dura dai 3 ai 5 secondi e a volte nemmeno inizia). Ci sono poi le storie dei genitori di questi vampiri che non si capisce esattamente perché siano state inserite; dal momento che solo una sembra di vitale importanza per la trama (anche se poi si rivela una delusione). Le sigle di apertura e chiusura non hanno niente di speciale e non invogliano ad ascoltarle tanto che le saltavo completamente, cosa che di solito non faccio mai.
Non consiglierei questo anime a nessuno.
Avevo iniziato a guardare quest'anime solo perché mi incuriosiva anche se, fortunatamente, non avevo grandi aspettative.
Partiamo dal fatto che non lo ritengo bello o lo consiglio, però bisogna dire che alcuni lati positivi li ha. Ho apprezzato, per esempio, l'atmosfera gotica, ma anche la grafica e il chara design dei personaggi. Le musiche non sono neanche male.
Le "uniche" pecche sono: la trama, che è praticamente inesistente nelle prime puntate per poi divenire senza senso nelle ultime, e i personaggi. Yui è la solita protagonista di un reverse-harem, ovvero ingenua, timida e praticamente senza carattere. Mentre i vampiri sono tutti stereotipati e davvero insopportabili. Per non parlare del fatto che le puntate sono tutte uguali e noiose.
In conclusione quest'anime, nonostante abbia qualche lato positivo, rimane comunque quello che è: banale e insulso.
Partiamo dal fatto che non lo ritengo bello o lo consiglio, però bisogna dire che alcuni lati positivi li ha. Ho apprezzato, per esempio, l'atmosfera gotica, ma anche la grafica e il chara design dei personaggi. Le musiche non sono neanche male.
Le "uniche" pecche sono: la trama, che è praticamente inesistente nelle prime puntate per poi divenire senza senso nelle ultime, e i personaggi. Yui è la solita protagonista di un reverse-harem, ovvero ingenua, timida e praticamente senza carattere. Mentre i vampiri sono tutti stereotipati e davvero insopportabili. Per non parlare del fatto che le puntate sono tutte uguali e noiose.
In conclusione quest'anime, nonostante abbia qualche lato positivo, rimane comunque quello che è: banale e insulso.
Dunque, già dal genere di anime non ci si può aspettare chissà cosa. La prima e la seconda puntata non sono malaccio e ci si aspetta una trama intricata. Purtroppo, nelle puntate seguenti avviene la stessa scena identica alle prime due: quasi ognuna è dedicata ad uno dei fratelli vampiro e a come si spupazza la nostra apatica protagonista. Dico apatica, ma nella seconda serie è stata anche peggio. La trama c'è, ma è stata sviluppata ben poco per lasciar spazio all'aspetto erotico del rapporto tra l'innocente prigioniera Yui e i bellissimi e svalvolati vampiri. L'animazione è un po' rigida. Il design dei personaggi non è malvagio. La nota più dolente secondo me è la protagonista, veramente troppo priva di carattere, quasi senza pensieri. Impossibile identificarsi con una così! Una cosa che veramente vale la pena di salvare sono le musiche, veramente ben fatte e adatte al tema dei vampiri. Hanno aiutato molto l'atmosfera dell'anime. Nel complesso gli do 6 perché in fondo c'è molto di peggio.
Mi sembra esagerato dire che questo anime sia inguardabile, anzi io l'ho trovato assolutamente piacevole (opinione personale).
Diabolik Lovers é un anime reverse-harem del 2013 e le azioni si svolgono in ambienti tipicamente Gotici (un castello ottocentesco, vari campi di rose, cimiteri e via dicendo).
La trama non è sicuramente il punto forte dell'anime, in quanto abbastanza semplice: troviamo una ragazzina, Yui, molto attaccata alla religione che é stata trasferita (apparentemente dal padre) in una residenza tipicamente ottocentesca, dove abitano 6 vampiri che sono fratellastri.
Durante il corso dell'anime i 6 vampiri cercheranno (e riusciranno) a mordere Yui più volte, la ragazza cercherà di opporre resistenza, ma nulla può contro i 6 padroni di casa; nonostante le aggressioni dei fratellastri nei confronti della ragazza, quest'ultima cercherà di stringere un legame con loro, soprattutto con Ayato.
Il punto forte di quest'anime, come ho detto prima, non è la trama, bensì i personaggi e i dialoghi, che ho trovato estremamente interessanti ed avvincenti (i personaggi che mi sono piaciuti di più sono Ayato, Subaru e Yui); mi é piaciuto molto anche l'atmosfera Gothic/Dark rafforzata da una buona grafica.
In conclusione, chi guarderà questo anime non si dovrà aspettare il migliore anime della vita, ma neanche partire col pregiudizio che un anime rivolto soprattutto al pubblico femminile è un anime per forza brutto.
Diabolik Lovers é un anime reverse-harem del 2013 e le azioni si svolgono in ambienti tipicamente Gotici (un castello ottocentesco, vari campi di rose, cimiteri e via dicendo).
La trama non è sicuramente il punto forte dell'anime, in quanto abbastanza semplice: troviamo una ragazzina, Yui, molto attaccata alla religione che é stata trasferita (apparentemente dal padre) in una residenza tipicamente ottocentesca, dove abitano 6 vampiri che sono fratellastri.
Durante il corso dell'anime i 6 vampiri cercheranno (e riusciranno) a mordere Yui più volte, la ragazza cercherà di opporre resistenza, ma nulla può contro i 6 padroni di casa; nonostante le aggressioni dei fratellastri nei confronti della ragazza, quest'ultima cercherà di stringere un legame con loro, soprattutto con Ayato.
Il punto forte di quest'anime, come ho detto prima, non è la trama, bensì i personaggi e i dialoghi, che ho trovato estremamente interessanti ed avvincenti (i personaggi che mi sono piaciuti di più sono Ayato, Subaru e Yui); mi é piaciuto molto anche l'atmosfera Gothic/Dark rafforzata da una buona grafica.
In conclusione, chi guarderà questo anime non si dovrà aspettare il migliore anime della vita, ma neanche partire col pregiudizio che un anime rivolto soprattutto al pubblico femminile è un anime per forza brutto.
La verità? Pensavo peggio. Queste sono le prime parole che mi sono venute in mente appena terminata la visione di "Diabolik Lovers", un reverse harem da cui non mi aspettavo niente se non uno dei peggiori anime mai creati dai nostri giapponesi, ma che si è rivelato un prodotto comunque gradevole.
Tutto comincia quando Yui Komori, per volontà del padre si trasferisce nella villa dei Sakamaki, in cui incontrerà sei sadici fratelli vampiri che faranno a gara per succhiarle più sangue possibile dal corpo. Durante il suo "piacevole" soggiorno in villa, in cui i padroni di casa mettono subito in chiaro che lei non deve programmare nessuna fuga se non vuole essere uccisa, Yui scoprirà alcune verità riguardo sé stessa e il suo legame con i sei fratelli.
E già si può riscontrare qualche problema non tanto per la trama in sé, quanto piuttosto per come essa sia stata gestita. Nei primi 6 episodi, ossia la prima metà della serie, la PRIMA META', assistiamo solo ad un Oktoberfest di emoglobina, in cui la bevanda principale viene portata da una sola bavarese. Dall'episodio 7 prende a svilupparsi una componente mistery introdotta nel primo episodio e poi lasciata lì a marcire.
Per questo motivo, mi trovo d'accordo con chi critica "Diabolik Lovers": per questa trama semi inesistente e per i personaggi senza spessore. Anzi, a queste critiche ne aggiungo un'altra: la sceneggiatura. Sinceramente, certe volte i dialoghi e le situazioni presentate sono assurdi, senza senso e al limite del verosimile, per non dire idioti.
Dunque, come posso giustificare il 6 che ho voluto dare a Diabolik Lovers? Semplicemente, ci ho trovato del potenziale. Andiamo con ordine.
La trama sarà semi inesistente e trattata un po' maluccio, ma comunque coinvolge e intrattiene lo spettatore (o meglio la spettatrice). Inoltre, quella svolta di trama dall'episodio 7 accennata prima non mi è dispiaciuta, anzi l'ho trovata molto carina.
I personaggi non rappresentano di certo il carisma. Shu è una sorta di Yoh Asakura poco riuscito. Reiji è Sebastian Michaelis che ha perso tre decimi di vista. Ayato mi ha ricordato Christian Grey di "50 sfumature di grigio" (si fa a gara a chi è il meno peggio). Kanato è Ciel Phantomhive in preda a scatti d'ira da sindrome premestruale. Laito, o Raito è il degno figlio di sua madre. Subaru è… diciamo che anche lui ha scatti d'ira, ma è un po' più normale rispetto agli altri fratelli. Richter e Cordelia seguono la filosofia del "facciamo i cattivi perché siamo i cattivi". Infine, Yui è la classica protagonista da reverse harem: gentile, ingenua, timida e cretina. Ma in mezzo a questa fiera dello stereotipo ecco che arrivano i paladini che riescono a salvare questi soggetti, almeno in parte, dal cestone "Personaggi da dimenticare". Signore e signori, i flashback. E' vero che durano poco e che se una non è andata a fare qualche ricerca su Internet o a vedere qualche gameplay del videogioco (sul serio, credo che prima o poi andrò da uno psichiatra) non ci capisce niente, ma è già qualcosa.
Oltretutto, Yui non è neanche la peggiore del suo genere. Almeno lei esprime dei sentimenti e reagisce a certe cose. Se paragonata alla protagonista di Amnesia, Yui ne esce vincitrice: mentre la prima quando cade in acqua non fa niente per non affogare, Yui almeno si sbraccia un po'.
Infine, il comparto tecnico mi ha convinto ad evitare di bocciare "Diabolik Lovers": animazioni nella norma e dei disegni che rientrano perfettamente nei miei gusti. Abbiamo un ottimo doppiaggio (come non poterlo citare in un reverse harem). Le colonne sonore riescono a rappresentare magnificamente le atmosfere dark e l'alone di mistero del prodotto, il tutto contornato da una fantastica opening e un'ending only instrumental, ma non per questo da non citare.
Questo è "Diabolik Lovers", e come ha detto qualcun altro nella sua recensione, questi sono i reverse harem. Mi sembra insensato, nonché infantile criticare un'opera del genere. Un'opera tratta da un videogioco otome, un VIDEOGIOCO OTOME che esiste per due motivi: pubblicità al prodotto da cui l'anime è tratto e fanservice. "Diabolik Lovers" è un anime che non vuole dare niente e non pretende niente. Come si può trovare appagamento nel criticare un anime che non ha voglia di dimostrare nulla? Personalmente, per essere un anime senza pretese, vi ho trovato fin troppe cose buone, tanto che adesso aspetto la seconda stagione con un po' di impazienza. Ironico pensare, inoltre, come un anime del genere sia riuscito ad intrattenermi di più rispetto a quella noia di Black Butler, che è destinato ad un pubblico più variegato.
Quindi, popolo di fangirls uniamoci per rifarci occhi e orecchie con questi sei belloni!
Tutto comincia quando Yui Komori, per volontà del padre si trasferisce nella villa dei Sakamaki, in cui incontrerà sei sadici fratelli vampiri che faranno a gara per succhiarle più sangue possibile dal corpo. Durante il suo "piacevole" soggiorno in villa, in cui i padroni di casa mettono subito in chiaro che lei non deve programmare nessuna fuga se non vuole essere uccisa, Yui scoprirà alcune verità riguardo sé stessa e il suo legame con i sei fratelli.
E già si può riscontrare qualche problema non tanto per la trama in sé, quanto piuttosto per come essa sia stata gestita. Nei primi 6 episodi, ossia la prima metà della serie, la PRIMA META', assistiamo solo ad un Oktoberfest di emoglobina, in cui la bevanda principale viene portata da una sola bavarese. Dall'episodio 7 prende a svilupparsi una componente mistery introdotta nel primo episodio e poi lasciata lì a marcire.
Per questo motivo, mi trovo d'accordo con chi critica "Diabolik Lovers": per questa trama semi inesistente e per i personaggi senza spessore. Anzi, a queste critiche ne aggiungo un'altra: la sceneggiatura. Sinceramente, certe volte i dialoghi e le situazioni presentate sono assurdi, senza senso e al limite del verosimile, per non dire idioti.
Dunque, come posso giustificare il 6 che ho voluto dare a Diabolik Lovers? Semplicemente, ci ho trovato del potenziale. Andiamo con ordine.
La trama sarà semi inesistente e trattata un po' maluccio, ma comunque coinvolge e intrattiene lo spettatore (o meglio la spettatrice). Inoltre, quella svolta di trama dall'episodio 7 accennata prima non mi è dispiaciuta, anzi l'ho trovata molto carina.
I personaggi non rappresentano di certo il carisma. Shu è una sorta di Yoh Asakura poco riuscito. Reiji è Sebastian Michaelis che ha perso tre decimi di vista. Ayato mi ha ricordato Christian Grey di "50 sfumature di grigio" (si fa a gara a chi è il meno peggio). Kanato è Ciel Phantomhive in preda a scatti d'ira da sindrome premestruale. Laito, o Raito è il degno figlio di sua madre. Subaru è… diciamo che anche lui ha scatti d'ira, ma è un po' più normale rispetto agli altri fratelli. Richter e Cordelia seguono la filosofia del "facciamo i cattivi perché siamo i cattivi". Infine, Yui è la classica protagonista da reverse harem: gentile, ingenua, timida e cretina. Ma in mezzo a questa fiera dello stereotipo ecco che arrivano i paladini che riescono a salvare questi soggetti, almeno in parte, dal cestone "Personaggi da dimenticare". Signore e signori, i flashback. E' vero che durano poco e che se una non è andata a fare qualche ricerca su Internet o a vedere qualche gameplay del videogioco (sul serio, credo che prima o poi andrò da uno psichiatra) non ci capisce niente, ma è già qualcosa.
Oltretutto, Yui non è neanche la peggiore del suo genere. Almeno lei esprime dei sentimenti e reagisce a certe cose. Se paragonata alla protagonista di Amnesia, Yui ne esce vincitrice: mentre la prima quando cade in acqua non fa niente per non affogare, Yui almeno si sbraccia un po'.
Infine, il comparto tecnico mi ha convinto ad evitare di bocciare "Diabolik Lovers": animazioni nella norma e dei disegni che rientrano perfettamente nei miei gusti. Abbiamo un ottimo doppiaggio (come non poterlo citare in un reverse harem). Le colonne sonore riescono a rappresentare magnificamente le atmosfere dark e l'alone di mistero del prodotto, il tutto contornato da una fantastica opening e un'ending only instrumental, ma non per questo da non citare.
Questo è "Diabolik Lovers", e come ha detto qualcun altro nella sua recensione, questi sono i reverse harem. Mi sembra insensato, nonché infantile criticare un'opera del genere. Un'opera tratta da un videogioco otome, un VIDEOGIOCO OTOME che esiste per due motivi: pubblicità al prodotto da cui l'anime è tratto e fanservice. "Diabolik Lovers" è un anime che non vuole dare niente e non pretende niente. Come si può trovare appagamento nel criticare un anime che non ha voglia di dimostrare nulla? Personalmente, per essere un anime senza pretese, vi ho trovato fin troppe cose buone, tanto che adesso aspetto la seconda stagione con un po' di impazienza. Ironico pensare, inoltre, come un anime del genere sia riuscito ad intrattenermi di più rispetto a quella noia di Black Butler, che è destinato ad un pubblico più variegato.
Quindi, popolo di fangirls uniamoci per rifarci occhi e orecchie con questi sei belloni!
Ho fatto molta fatica per finire di vederlo e non mi è piaciuto affatto.
Innanzitutto, la storia e i personaggi. Il tutto inizia quando Yui si trasferisce per volontà del padre e per frequentare il secondo anno delle superiori in una casa enorme in compagnia di sei bellissimi adolescenti vampiri.
Verrà maltrattata, insultata e soprattutto morsa da ognuno di loro. Cosa farà allora, Yui? Scapperà urlando e tornerà indignata del padre? Se così fosse l'anime sarebbe concluso dopo due puntate. Le puntate continuano, ma la trama si ripete e non muove un passo fino a metà. Poi evolve, ma non è abbastanza per risollevare il morale allo spettatore (nel mio caso, sarebbe impossibile).
I personaggi principali sono piatti, quelli secondari inesistenti (nel vero senso della parola, visto che non ci sono proprio).
I tratti dei personaggi non sono male, anche se alcune scelte stilistiche sono bizzarre, come gli occhi rossi della protagonista (unica non-vampira della storia). I ragazzi si assomigliano molto (sono fratelli, d'altro canto) e ciò rende difficile distinguerli e ricordarli. Hanno personalità diverse e tutte piuttosto stereotipate.
Le musiche non mi sono piaciute, ma è questione di gusti.
Come la maggior parte dei reverse-harem, non punta a commuovere o far pensare quanto a creare uno stuolo di fangirl perse per un personaggio o per un altro.
Il voto è 4, ma solo perché l'idea di numerare le puntate con un orologio mi è piaciuta un sacco.
Innanzitutto, la storia e i personaggi. Il tutto inizia quando Yui si trasferisce per volontà del padre e per frequentare il secondo anno delle superiori in una casa enorme in compagnia di sei bellissimi adolescenti vampiri.
Verrà maltrattata, insultata e soprattutto morsa da ognuno di loro. Cosa farà allora, Yui? Scapperà urlando e tornerà indignata del padre? Se così fosse l'anime sarebbe concluso dopo due puntate. Le puntate continuano, ma la trama si ripete e non muove un passo fino a metà. Poi evolve, ma non è abbastanza per risollevare il morale allo spettatore (nel mio caso, sarebbe impossibile).
I personaggi principali sono piatti, quelli secondari inesistenti (nel vero senso della parola, visto che non ci sono proprio).
I tratti dei personaggi non sono male, anche se alcune scelte stilistiche sono bizzarre, come gli occhi rossi della protagonista (unica non-vampira della storia). I ragazzi si assomigliano molto (sono fratelli, d'altro canto) e ciò rende difficile distinguerli e ricordarli. Hanno personalità diverse e tutte piuttosto stereotipate.
Le musiche non mi sono piaciute, ma è questione di gusti.
Come la maggior parte dei reverse-harem, non punta a commuovere o far pensare quanto a creare uno stuolo di fangirl perse per un personaggio o per un altro.
Il voto è 4, ma solo perché l'idea di numerare le puntate con un orologio mi è piaciuta un sacco.
Questo anime ha una gestione del tempo assolutamente assurda. I primi sei episodi sono dedicati al nulla,mentre negli ultimi sei c'è un tentativo di imbastire una trama a dir poco deludente.
La prima parte della serie probabilmente aveva l'intento di presentare i personaggi (anche se francamente non so cosa ci fosse da mostrare). Infatti in questi episodi non vedremo nulla: quella cerebrolesa della protagonista, Yui, capitata in questo castello abitato da vampiri, resasi conto del fatto che scappare le sarebbe impossibile, decide non come una qualsiasi persona normale di provare almeno a barricarsi in camera propria nel tentativo di evitare il più possibile le 6 bocche fameliche, bensì di gironzolare per il castello e interagire con i giovanotti, i quali, dopo due minuti netti di dialogo di una banalità allucinante in cui la coprono di insulti, la sbattono al muro propinandoci delle malriuscitissime di vampirismo; scene che probabilmente vorrebbero avere un che di sensuale, con morsi sul collo,sul petto e sull'interno coscia e frasi ambigue che non coinvolgerebbero nemmeno un'adolescente in tempesta ormonale. Tutto il primo arco di puntate è un collage di queste scenette indecenti.
Nella settima puntata un lungo flashback fa partire uno straccio di trama che vedremo sviluppato in maniera superficiale e sbrigativo.
Tonnellate di spiegazioni omesse: perché lo zio ha aspettato tanto a trapiantare il cuore di Cordelia nella ragazza? Quando gliel'avrebbe impiantato? E perché i Ayato, Kanato e Raito (già che cerano potevano chiamarli Qui, Quo e Qua) hanno ammazzato Cordelia? E la madre di Shu e Reiji che fine ha fatto? E Quella di Subaru perché è in una torre? Perché Subaru ha quel pugnale? Come funziona il veleno somministrato alla fine della serie a Yui? Perché questi sei la odiavano tanto e poi tentano di salvarla?E chi ha mandato Yui al castello? E suo padre? E il diario senza scritte?
Finale di una noia mortale,speravo in un bello scontro tra vampiri (tra l'altro bisognerebbe chiedersi cosa hanno questi ragazzi di vampiresco a parte il fatto di succhiare il sangue; non pervenuto alcun tentativo di fare un po' di "anatomia e fisiologia" del vampiro).
I sei vampiri sono tutti irritanti, tanto che mi riesce difficile pensare che questo anime possa funzionare come reverse-harem:sono tutti così insopportabili che la spettatrice non potrebbe mi desiderare di essere circondata da simili soggetti. Sono per giunta discretamente incoerenti visto che tentano di salvarla dopo aver tentato di affogarla, violentarla, ucciderla, imbalsamarla, farla morire per necrosi a una mano per tutta la serie. Si salva vagamente forse solo Subaru, che sembra avere a cuore un minimo Yui da tutta la serie.
L'unica cosa che non mi è dispiaciuta affatto è la grafica, i disegni mi sono piaciuti molto, anche se ammetto di non essere un'esperta. Le musiche sono tremende.
La prima parte della serie probabilmente aveva l'intento di presentare i personaggi (anche se francamente non so cosa ci fosse da mostrare). Infatti in questi episodi non vedremo nulla: quella cerebrolesa della protagonista, Yui, capitata in questo castello abitato da vampiri, resasi conto del fatto che scappare le sarebbe impossibile, decide non come una qualsiasi persona normale di provare almeno a barricarsi in camera propria nel tentativo di evitare il più possibile le 6 bocche fameliche, bensì di gironzolare per il castello e interagire con i giovanotti, i quali, dopo due minuti netti di dialogo di una banalità allucinante in cui la coprono di insulti, la sbattono al muro propinandoci delle malriuscitissime di vampirismo; scene che probabilmente vorrebbero avere un che di sensuale, con morsi sul collo,sul petto e sull'interno coscia e frasi ambigue che non coinvolgerebbero nemmeno un'adolescente in tempesta ormonale. Tutto il primo arco di puntate è un collage di queste scenette indecenti.
Nella settima puntata un lungo flashback fa partire uno straccio di trama che vedremo sviluppato in maniera superficiale e sbrigativo.
Tonnellate di spiegazioni omesse: perché lo zio ha aspettato tanto a trapiantare il cuore di Cordelia nella ragazza? Quando gliel'avrebbe impiantato? E perché i Ayato, Kanato e Raito (già che cerano potevano chiamarli Qui, Quo e Qua) hanno ammazzato Cordelia? E la madre di Shu e Reiji che fine ha fatto? E Quella di Subaru perché è in una torre? Perché Subaru ha quel pugnale? Come funziona il veleno somministrato alla fine della serie a Yui? Perché questi sei la odiavano tanto e poi tentano di salvarla?E chi ha mandato Yui al castello? E suo padre? E il diario senza scritte?
Finale di una noia mortale,speravo in un bello scontro tra vampiri (tra l'altro bisognerebbe chiedersi cosa hanno questi ragazzi di vampiresco a parte il fatto di succhiare il sangue; non pervenuto alcun tentativo di fare un po' di "anatomia e fisiologia" del vampiro).
I sei vampiri sono tutti irritanti, tanto che mi riesce difficile pensare che questo anime possa funzionare come reverse-harem:sono tutti così insopportabili che la spettatrice non potrebbe mi desiderare di essere circondata da simili soggetti. Sono per giunta discretamente incoerenti visto che tentano di salvarla dopo aver tentato di affogarla, violentarla, ucciderla, imbalsamarla, farla morire per necrosi a una mano per tutta la serie. Si salva vagamente forse solo Subaru, che sembra avere a cuore un minimo Yui da tutta la serie.
L'unica cosa che non mi è dispiaciuta affatto è la grafica, i disegni mi sono piaciuti molto, anche se ammetto di non essere un'esperta. Le musiche sono tremende.
Eccoci alla presenza di un nuovo anime di vampiri, in questo caso un
reverse-harem.
Inizialmente, incontrerete una nuova ragazzina del club "colei che la da a tutti" - la vena-, Yui, una sveglissima donzella particolarmente combattiva; la nostra protagonista viene mandata dal padre (parroco, tra l'altro) a studiare in un nuovo istituto, e quindi si trasferisce. Nella sua nuova, tetra abitazione, subito incontra il figo bishonen di turno, Ayato, che l'assalta con ben poche buone intenzioni. Il bell'Ayato altro non è che un vampiro, il quale insieme ai suoi fratelli, placherà istinti sadici torturando la bigotta Yui, sempre pronta ad infilarsi in situazioni palesemente pericolose. Sarebbe stato sensato darle una personalità masochista, invece no, Yui è un'innocente cristiana dall'aria angelica, che tenta di creare legami - ma che legami, poi?!- con i suoi carnefici. Anche quando ha l'opportunità di scappare, sceglie di restare a convivere con i vampiri ed essere sottoposta a nuovi tormenti psicologici.
A parte l'inutile Yui, quello che manca a quest'anime è una trama decente.
A metà visione era diventato così noioso che ero tentata dal fermarmi.
Quindi, passiamo a cosa salva questa serie: sicuramente le ambientazioni spoglie e gotiche, ho adorato l'atmosfera che si è venuta a creare. Sono rimasta attratta dall'uso gelido e luminoso della luce.
Anche i 6 fratelli hanno contribuito a questo clima misterioso; sono dei veri predatori che provano piacere nel vedere soffrire la loro vittima, portandola all'esasperazione.
Ho preferito le personalità dei vampiri Ayato e Raito.
Ayato è possessivo, sexy e scomposto, propriamente sadico. Vagamente snob ed orgoglioso.
Raito è un maniaco, si trova più sulla linea della perversione, davvero molto sensuale, un po' bizzarro e crudele, più aperto rispetto ad Ayato.
Manca però un adeguato approfondimento psicologico, troppi stereotipi.
Atmosfera e personalità riescono a salvare la storia, ma una trama penosa e una protagonista insulsa d'altra parte la fanno crollare.
reverse-harem.
Inizialmente, incontrerete una nuova ragazzina del club "colei che la da a tutti" - la vena-, Yui, una sveglissima donzella particolarmente combattiva; la nostra protagonista viene mandata dal padre (parroco, tra l'altro) a studiare in un nuovo istituto, e quindi si trasferisce. Nella sua nuova, tetra abitazione, subito incontra il figo bishonen di turno, Ayato, che l'assalta con ben poche buone intenzioni. Il bell'Ayato altro non è che un vampiro, il quale insieme ai suoi fratelli, placherà istinti sadici torturando la bigotta Yui, sempre pronta ad infilarsi in situazioni palesemente pericolose. Sarebbe stato sensato darle una personalità masochista, invece no, Yui è un'innocente cristiana dall'aria angelica, che tenta di creare legami - ma che legami, poi?!- con i suoi carnefici. Anche quando ha l'opportunità di scappare, sceglie di restare a convivere con i vampiri ed essere sottoposta a nuovi tormenti psicologici.
A parte l'inutile Yui, quello che manca a quest'anime è una trama decente.
A metà visione era diventato così noioso che ero tentata dal fermarmi.
Quindi, passiamo a cosa salva questa serie: sicuramente le ambientazioni spoglie e gotiche, ho adorato l'atmosfera che si è venuta a creare. Sono rimasta attratta dall'uso gelido e luminoso della luce.
Anche i 6 fratelli hanno contribuito a questo clima misterioso; sono dei veri predatori che provano piacere nel vedere soffrire la loro vittima, portandola all'esasperazione.
Ho preferito le personalità dei vampiri Ayato e Raito.
Ayato è possessivo, sexy e scomposto, propriamente sadico. Vagamente snob ed orgoglioso.
Raito è un maniaco, si trova più sulla linea della perversione, davvero molto sensuale, un po' bizzarro e crudele, più aperto rispetto ad Ayato.
Manca però un adeguato approfondimento psicologico, troppi stereotipi.
Atmosfera e personalità riescono a salvare la storia, ma una trama penosa e una protagonista insulsa d'altra parte la fanno crollare.
Diabolik Lovers, ovvero: cosa succede quando un reverse-harem cerca di avere una trama.
"Diabolik Lovers" è un anime del 2013 di genere reverse-harem in dodici episodi, prodotto dalla Zexcs e diretto da Atsushi Matsumoto.
La trama è tanto semplice quanto banale. Yui Komori, la biondissima figlia del parrocco, viene spedita dal padre a vivere nella villa di alcuni "amici di famiglia": sei fratellastri vampiri bishonen che non vedono l'ora di azzuffarsi per conquistare la nuova arrivata.
Dal punto di vista tecnico, ho davvero poco da segnalare. La grafica è senza infamia e senza lode; molto generica e "da shojo", ma nulla di inguardabile. Anche in ambito musicale trionfa la mediocrità: opening ed ending sono dimenticabilissimi e nessuna traccia dell'OST è veramente memorabile.
La storia ha luogo nel classico ambiente gotico: palazzi ottocenteschi, giardini di rose al chiaro di luna, chiese abbandonate e cimiteri dimenticati. Affascinante per chi sta muovendo i primi passi nel genere, banale e irritante per gli spettatori un po' più navigati. Ho però notato che l'ambientazione è assai inconsistente per quanto riguarda il tempo. Le vicende dovrebbero svolgersi ai giorni nostri, o comunque in un'epoca moderna, e infatti in alcune scene possiamo vedere macchine, telefoni etc.; ma tutti i personaggi si comportano come se fossero appena usciti da un romanzo inglese dell'Ottocento e, ad eccezione delle cuffiette di Shu e del cellulare di Yui, non sembrano possedere alcuno strumento elettronico moderno; cosa che trovo alquanto improbabile anche per una famiglia di vampiri tagliata completamente fuori dal mondo.
Ma ora è giunto il momento di passare alla parte più interessante: trama e personaggi.
Parto con il dire che, nonostante l'apparente semplicità del riassuntino che vi ho propinato qui sopra, per me sarà molto difficile parlare della storia, poichè c'è un aspetto della trama che mi ha lasciata sconcertata: l'harem della nostra pallida eroina è formato interamente da vampiri. "Bella sorpresa", direte voi. Ebbene, qui si sta parlando di "veri" vampiri. Niente fighetti vegetariani sbrilluccicanti alla Twilight: qui i nostri bei tenebrosi si nutrono effettivamente di sangue umano, e non si fanno problemi a dissanguare uno alla volta l'oggetto del loro amore. Non ci sono momenti romantici o dialoghi melensi in Diabolik Lovers: solo maltrattamenti psicologici e bevute di sangue che sembrano scene di violenza sessuale. Alla luce di questo, mi risulterà difficile trattare questo anime come un normale reverse-harem, anche perchè durante la visione ho provato sentimenti davvero contrastanti.
Analizziamo prima di tutto i personaggi. Yui Komori è la tipica protagonista senza personalità da anime shojo, così dimenticabile che non mi ricordavo neanche il suo nome: una ragazza timida e mediamente carina dagli occhi di un colore improbabile che per qualche motivo attira su di sè le attenzioni dell'intero genere maschile. Immagino sia inutile lamentarsi troppo della sua caratterizzazione (in fondo si tratta di un reverse-harem); ma il fatto che gli sceneggiatori non abbiano neanche provato a darle qualche character trait originale mi irrita e mi deprime allo stesso tempo. I sei "pretendenti" sono ancora meno interessanti; e non sono identici solo a migliaia di altri personaggi maschili da reverse-harem, ma anche fra loro. In un anime del genere mi aspetterei una vasta gamma di stereotipi; eppure incarnano tutti, senza eccezione, il clichè dello stronzetto dark dal torbido passato. Per quanto riguarda gli antagonisti, Richter e Cordelia, la situazione non migliora: sono solo la tipica coppia assetata di potere senza neanche un briciolo di umanità. Tutte queste banalità potrebbero essere giustificabili se l'intenzione degli autori fosse quella di creare una parodia; ma purtroppo temo che si aspettino di essere presi sul serio.
Dal punto di vista narrativo, possiamo affermare che la trama di Diabolik Lovers è, per usare un termine poco intellettuale, un casino. Più della metà dell'anime consiste nella protagonista che "socializza" con i vampiri, facendosi succhiare il sangue da tutti, coinvolgendoli nei peggiori dibattiti teologici della storia e scoprendo quel poco di personalità che c'è in ognuno di loro. Sarebbe potuta essere un'ottima occasione per presentarci dei personaggi interessanti e dalla psicologia complessa, ma abbiamo già appurato che non è questo il caso. Viene introdotto qualche accenno di trama (l'istituto che frequentano i fratelli, Yui che cerca di scoprirne di più su suo padre), ma tutti questi punti vengono abbandonati subito e non troveranno mai risoluzione. I primi sette-otto episodi sono quindi tediosi, inutili e soprattutto tutti uguali: potreste guardarli in ordine totalmente casuale e per voi non cambierebbe nulla.
La storia comincia a smuoversi un po' negli ultimi episodi, ma la totale mancanza di originalità dei protagonisti impedisce qualsiasi coinvolgimento. Lo scontro finale è semplicemente ridicolo, e dopo essermi sorbita dodici episodi di fuffa non ho avuto neanche la soddisfazione di ottenere una conclusione decente: il finale, per non deludere nessuno, è "aperto". Insomma, gli sceneggiatori non hanno idea di quello che stanno facendo. Devo però ammettere che in questo panorama banale e noioso c'è qualcosa che si salva: i flashback. La trama è infatti inframmezzata da alcune scene retrospettive nelle quali vediamo i vampiri da bambini che interagiscono con le proprie madri. Non sono molto lunghe o approfondite, ma per me rappresentano comunque la parte migliore dell'anime e anche un'occasione sprecata per mostrarci il passato e i sentimenti dei ragazzi e il rancore che nutrono verso la propria famiglia.
Se si trattasse di un normale reverse-harem, lo avrei già dimenticato da tempo, ma c'è qualcosa che mi impedisce di archiviarlo completamente: non riesco a capire quale sia l'intenzione degli sceneggiatori. Come ho detto prima, trionfa l'assoluta mancanza di idee, ma il fatto che i vampiri succhino il sangue alla nostra eroina, in scene anche abbastanza disturbanti, e che provino per Yui un genuino disprezzo piuttosto che amore, mi confonde. Guardando tutta la serie ho avuto l'impressione che gli autori volessero creare un sovvertimento dei normali topoi del genere, flirtando con l'idea di essere originali e sorprendenti, ma avessero cercato lo stesso di rivolgersi a un pubblico di ragazzine tredicenni in calore. Di solito gli anime che cercano di fare appello a fette di pubblico diverse finiscono per non essere apprezzati da nessuna di esse, e Diabolik Lovers ne è l'esempio perfetto.
In conclusione, per me non può superare il quattro: il reparto tecnico, come già detto prima, è decente, ma non basta per bilanciare la banalità e la mancanza di innovazione di questa serie. Devo aggiungere che mi dispiace non poterle assegnare un voto più alto, perchè, al contrario di molti altri anime già morti in partenza, Diabolik Lovers aveva le premesse per distinguersi dalla massa. Non escludo che un giorno potremmo davvero vedere un Madoka Magica del genere reverse-harem; ma di sicuro non sarà questo quel titolo.
"Diabolik Lovers" è un anime del 2013 di genere reverse-harem in dodici episodi, prodotto dalla Zexcs e diretto da Atsushi Matsumoto.
La trama è tanto semplice quanto banale. Yui Komori, la biondissima figlia del parrocco, viene spedita dal padre a vivere nella villa di alcuni "amici di famiglia": sei fratellastri vampiri bishonen che non vedono l'ora di azzuffarsi per conquistare la nuova arrivata.
Dal punto di vista tecnico, ho davvero poco da segnalare. La grafica è senza infamia e senza lode; molto generica e "da shojo", ma nulla di inguardabile. Anche in ambito musicale trionfa la mediocrità: opening ed ending sono dimenticabilissimi e nessuna traccia dell'OST è veramente memorabile.
La storia ha luogo nel classico ambiente gotico: palazzi ottocenteschi, giardini di rose al chiaro di luna, chiese abbandonate e cimiteri dimenticati. Affascinante per chi sta muovendo i primi passi nel genere, banale e irritante per gli spettatori un po' più navigati. Ho però notato che l'ambientazione è assai inconsistente per quanto riguarda il tempo. Le vicende dovrebbero svolgersi ai giorni nostri, o comunque in un'epoca moderna, e infatti in alcune scene possiamo vedere macchine, telefoni etc.; ma tutti i personaggi si comportano come se fossero appena usciti da un romanzo inglese dell'Ottocento e, ad eccezione delle cuffiette di Shu e del cellulare di Yui, non sembrano possedere alcuno strumento elettronico moderno; cosa che trovo alquanto improbabile anche per una famiglia di vampiri tagliata completamente fuori dal mondo.
Ma ora è giunto il momento di passare alla parte più interessante: trama e personaggi.
Parto con il dire che, nonostante l'apparente semplicità del riassuntino che vi ho propinato qui sopra, per me sarà molto difficile parlare della storia, poichè c'è un aspetto della trama che mi ha lasciata sconcertata: l'harem della nostra pallida eroina è formato interamente da vampiri. "Bella sorpresa", direte voi. Ebbene, qui si sta parlando di "veri" vampiri. Niente fighetti vegetariani sbrilluccicanti alla Twilight: qui i nostri bei tenebrosi si nutrono effettivamente di sangue umano, e non si fanno problemi a dissanguare uno alla volta l'oggetto del loro amore. Non ci sono momenti romantici o dialoghi melensi in Diabolik Lovers: solo maltrattamenti psicologici e bevute di sangue che sembrano scene di violenza sessuale. Alla luce di questo, mi risulterà difficile trattare questo anime come un normale reverse-harem, anche perchè durante la visione ho provato sentimenti davvero contrastanti.
Analizziamo prima di tutto i personaggi. Yui Komori è la tipica protagonista senza personalità da anime shojo, così dimenticabile che non mi ricordavo neanche il suo nome: una ragazza timida e mediamente carina dagli occhi di un colore improbabile che per qualche motivo attira su di sè le attenzioni dell'intero genere maschile. Immagino sia inutile lamentarsi troppo della sua caratterizzazione (in fondo si tratta di un reverse-harem); ma il fatto che gli sceneggiatori non abbiano neanche provato a darle qualche character trait originale mi irrita e mi deprime allo stesso tempo. I sei "pretendenti" sono ancora meno interessanti; e non sono identici solo a migliaia di altri personaggi maschili da reverse-harem, ma anche fra loro. In un anime del genere mi aspetterei una vasta gamma di stereotipi; eppure incarnano tutti, senza eccezione, il clichè dello stronzetto dark dal torbido passato. Per quanto riguarda gli antagonisti, Richter e Cordelia, la situazione non migliora: sono solo la tipica coppia assetata di potere senza neanche un briciolo di umanità. Tutte queste banalità potrebbero essere giustificabili se l'intenzione degli autori fosse quella di creare una parodia; ma purtroppo temo che si aspettino di essere presi sul serio.
Dal punto di vista narrativo, possiamo affermare che la trama di Diabolik Lovers è, per usare un termine poco intellettuale, un casino. Più della metà dell'anime consiste nella protagonista che "socializza" con i vampiri, facendosi succhiare il sangue da tutti, coinvolgendoli nei peggiori dibattiti teologici della storia e scoprendo quel poco di personalità che c'è in ognuno di loro. Sarebbe potuta essere un'ottima occasione per presentarci dei personaggi interessanti e dalla psicologia complessa, ma abbiamo già appurato che non è questo il caso. Viene introdotto qualche accenno di trama (l'istituto che frequentano i fratelli, Yui che cerca di scoprirne di più su suo padre), ma tutti questi punti vengono abbandonati subito e non troveranno mai risoluzione. I primi sette-otto episodi sono quindi tediosi, inutili e soprattutto tutti uguali: potreste guardarli in ordine totalmente casuale e per voi non cambierebbe nulla.
La storia comincia a smuoversi un po' negli ultimi episodi, ma la totale mancanza di originalità dei protagonisti impedisce qualsiasi coinvolgimento. Lo scontro finale è semplicemente ridicolo, e dopo essermi sorbita dodici episodi di fuffa non ho avuto neanche la soddisfazione di ottenere una conclusione decente: il finale, per non deludere nessuno, è "aperto". Insomma, gli sceneggiatori non hanno idea di quello che stanno facendo. Devo però ammettere che in questo panorama banale e noioso c'è qualcosa che si salva: i flashback. La trama è infatti inframmezzata da alcune scene retrospettive nelle quali vediamo i vampiri da bambini che interagiscono con le proprie madri. Non sono molto lunghe o approfondite, ma per me rappresentano comunque la parte migliore dell'anime e anche un'occasione sprecata per mostrarci il passato e i sentimenti dei ragazzi e il rancore che nutrono verso la propria famiglia.
Se si trattasse di un normale reverse-harem, lo avrei già dimenticato da tempo, ma c'è qualcosa che mi impedisce di archiviarlo completamente: non riesco a capire quale sia l'intenzione degli sceneggiatori. Come ho detto prima, trionfa l'assoluta mancanza di idee, ma il fatto che i vampiri succhino il sangue alla nostra eroina, in scene anche abbastanza disturbanti, e che provino per Yui un genuino disprezzo piuttosto che amore, mi confonde. Guardando tutta la serie ho avuto l'impressione che gli autori volessero creare un sovvertimento dei normali topoi del genere, flirtando con l'idea di essere originali e sorprendenti, ma avessero cercato lo stesso di rivolgersi a un pubblico di ragazzine tredicenni in calore. Di solito gli anime che cercano di fare appello a fette di pubblico diverse finiscono per non essere apprezzati da nessuna di esse, e Diabolik Lovers ne è l'esempio perfetto.
In conclusione, per me non può superare il quattro: il reparto tecnico, come già detto prima, è decente, ma non basta per bilanciare la banalità e la mancanza di innovazione di questa serie. Devo aggiungere che mi dispiace non poterle assegnare un voto più alto, perchè, al contrario di molti altri anime già morti in partenza, Diabolik Lovers aveva le premesse per distinguersi dalla massa. Non escludo che un giorno potremmo davvero vedere un Madoka Magica del genere reverse-harem; ma di sicuro non sarà questo quel titolo.
Incuriosita dall'ambientazione romantico-decadente e dai personaggi dal particolare design, ho voluto dare a quest'anime una possibilità di visione. Non mi aspettavo di trovare chissà quali novità, il genere cui appartiene presenta dei cliché notevoli presenti in tutte le produzioni: protagonista praticamente inattiva, bellocci dalle stereotipate personalità che se la contendono, finale non chiaro per non favorire nessuno. Sono serie da visionare e non da capire, e questa non fa eccezione.
Ma veniamo alla storia: Yui Komori è una ragazzina che un giorno viene affidata dal padre a una famiglia molto particolare: tutti i componenti di essa sono infatti vampiri, e tra di essi vige una guerra interna per il potere. Fine. La storia non è profonda e lascia diversi misteri irrisolti, ma non dimentichiamo che non è essa il cardine dell'anime. Questa serie è infatti un adattamento dall'omonimo videogioco rivolto a ragazze, il quale sicuramente conterrà spiegazioni più dettagliate.
Elementi di stacco rispetto a produzioni simili sono i sei fratelli vampiri, insopportabili come pochi altri, e i modi molto diretti con cui si pongono con la fortunata/sventurata (comunque la vogliate vedere, io propenderei per la seconda) ragazza. Qui non vi sono confessioni d'amore, timidi scambi di sguardi e baci a coronare il tutto, ma morsi, sangue, maltrattamenti vari e frasi allusive. Da una parte ho apprezzato questo lato "bestiale", sono vampiri e ne abbiamo abbastanza di vampiri che si comportano da umani. Dall'altra, tutti non fanno che mordere la protagonista - la cui pelle sembra rigenerarsi magicamente di episodio in episodio - e alla lunga questo annoia. Le prime sei puntate non hanno filo logico, tanto che le ho visionate in ordine sparso senza alcuna difficoltà; difatti gli eventi erano uguali identici: uno/due belloni che si mordono la ragazza con un po' di dialoghi stereotipati.
Dal punto di vista tecnico, i disegni sono solo in apparenza dettagliati; in particolare, nelle visioni ravvicinate, ho notato linee piuttosto spesse e mancanza di luci e ombre. Tuttavia i colori sono molto ben mescolati, abbiamo un'abbondanza di rosso sangue, e toni violacei e neri, che rendono il tutto più elegante e oscuro. La colonna sonora sfrutta organi, pianoforti e altri strumenti di musica classica, e penso di averla apprezzata più della serie stessa.
In conclusione, sono molto indecisa sul voto, per me questa serie rimane esattamente sull'orlo della sufficienza. I buoni aspetti tecnici non bastano secondo me a promuoverla nel complesso. In fondo, di anime simili ci sono esempi ottimi, prendiamo ad esempio "Hakuouki", o, per i fan dei vampiri moderni, il più classico "Vampire Knight" rimane una serie di molto migliore. Voto: 5,5.
Ma veniamo alla storia: Yui Komori è una ragazzina che un giorno viene affidata dal padre a una famiglia molto particolare: tutti i componenti di essa sono infatti vampiri, e tra di essi vige una guerra interna per il potere. Fine. La storia non è profonda e lascia diversi misteri irrisolti, ma non dimentichiamo che non è essa il cardine dell'anime. Questa serie è infatti un adattamento dall'omonimo videogioco rivolto a ragazze, il quale sicuramente conterrà spiegazioni più dettagliate.
Elementi di stacco rispetto a produzioni simili sono i sei fratelli vampiri, insopportabili come pochi altri, e i modi molto diretti con cui si pongono con la fortunata/sventurata (comunque la vogliate vedere, io propenderei per la seconda) ragazza. Qui non vi sono confessioni d'amore, timidi scambi di sguardi e baci a coronare il tutto, ma morsi, sangue, maltrattamenti vari e frasi allusive. Da una parte ho apprezzato questo lato "bestiale", sono vampiri e ne abbiamo abbastanza di vampiri che si comportano da umani. Dall'altra, tutti non fanno che mordere la protagonista - la cui pelle sembra rigenerarsi magicamente di episodio in episodio - e alla lunga questo annoia. Le prime sei puntate non hanno filo logico, tanto che le ho visionate in ordine sparso senza alcuna difficoltà; difatti gli eventi erano uguali identici: uno/due belloni che si mordono la ragazza con un po' di dialoghi stereotipati.
Dal punto di vista tecnico, i disegni sono solo in apparenza dettagliati; in particolare, nelle visioni ravvicinate, ho notato linee piuttosto spesse e mancanza di luci e ombre. Tuttavia i colori sono molto ben mescolati, abbiamo un'abbondanza di rosso sangue, e toni violacei e neri, che rendono il tutto più elegante e oscuro. La colonna sonora sfrutta organi, pianoforti e altri strumenti di musica classica, e penso di averla apprezzata più della serie stessa.
In conclusione, sono molto indecisa sul voto, per me questa serie rimane esattamente sull'orlo della sufficienza. I buoni aspetti tecnici non bastano secondo me a promuoverla nel complesso. In fondo, di anime simili ci sono esempi ottimi, prendiamo ad esempio "Hakuouki", o, per i fan dei vampiri moderni, il più classico "Vampire Knight" rimane una serie di molto migliore. Voto: 5,5.
Devo ancora capire dove questo anime volesse andare a parare. Al termine di "Diabolik Lovers" non restano che interrogativi che, spero, resteranno privi di risposta. Non auspico, infatti, che venga realizzata una seconda serie.
Gli autori hanno cercato di dar vita a un prodotto diverso, nel suo genere, più compiuto, ma il risultato non è quello sperato, credo. Rispetto a titoli della stessa categoria, "Diabolik Lovers" presenta una trama più intricata, tuttavia questa risulta solo accennata e, di fatto, il risultato è un'opera anonima e insensata: i soliti bellocci e la insipida di turno sono i protagonisti di una storia dai tratti horror.
Bellissime le musiche che accompagnano la visione dell'anime e, direi, ottimi i disegni. Per il resto, il nulla. Personaggi buttati in scena all'improvviso senza alcuna spiegazione compiuta, i vari rapporti non sono spiegati né approfonditi, tutto è solo accennato e, dopo un po', la cosa diviene fastidiosa. Ciò che risulta è un anime strano in tutti i sensi e privo di logica. Mi spiace per le buone premesse e per l'idea di fondo, che, però, non è stata correttamente sviluppata.
Un anime che non consiglio, insignificante e inutile: disegni e musiche sprecate per un'opera totalmente inguardabile.
Gli autori hanno cercato di dar vita a un prodotto diverso, nel suo genere, più compiuto, ma il risultato non è quello sperato, credo. Rispetto a titoli della stessa categoria, "Diabolik Lovers" presenta una trama più intricata, tuttavia questa risulta solo accennata e, di fatto, il risultato è un'opera anonima e insensata: i soliti bellocci e la insipida di turno sono i protagonisti di una storia dai tratti horror.
Bellissime le musiche che accompagnano la visione dell'anime e, direi, ottimi i disegni. Per il resto, il nulla. Personaggi buttati in scena all'improvviso senza alcuna spiegazione compiuta, i vari rapporti non sono spiegati né approfonditi, tutto è solo accennato e, dopo un po', la cosa diviene fastidiosa. Ciò che risulta è un anime strano in tutti i sensi e privo di logica. Mi spiace per le buone premesse e per l'idea di fondo, che, però, non è stata correttamente sviluppata.
Un anime che non consiglio, insignificante e inutile: disegni e musiche sprecate per un'opera totalmente inguardabile.
Ormai ci abbiamo fatto l'abitudine (o il callo, se preferite) e ad ogni nuova stagione anime ci aspettiamo la messa in onda di un reverse-harem, lo gridiamo a gran voce: "datecene ancora!". Dopo il susseguirsi di atipiche famiglie italiane, ragazze con la memoria corta, principini ballerini, orde di fratelli accecati dal desiderio e amenità varie, arriva "Diabolik Lovers", anime tratto dall'otome game "Diabolik Lovers - Haunted Dark Bridal".
Stavolta i vigorosi protagonisti pronti a farsi la guerra per la lei di turno, sono dei vampiri, figure inflazionate certo, ma sempre ricche di peccaminoso fascino oscuro.
La storia inizia con l'arrivo di Yui Komori nella bella magione dei sei affascinanti fratelli dai canini aguzzi; il padre della ragazza, per circostanze non troppo chiare, pensa bene di lasciare il suo agnellino nelle grinfie dei sei assetati ma forse, a parte l'apparente disinteresse per il destino della figlia, c'è dell'altro dietro tutto questo e Yui si trova lì per un motivo preciso. I sei fanciulli non hanno alcun interesse per la povera sciagurata, ma quando scoprono che il suo sangue è incredibilmente dolce e delizioso, non possono fare a meno di usarla come fonte di beveraggio.
"Diabolik Lovers" si presenta come il più classico dei reverse-harem, proponendoci la solita protagonista decerebrata e una sfilata di maschioni pronti ad accontentare i gusti del vasto pubblico femminile. I sei protagonisti rispecchiano diversi stereotipi di bad boy, accomunati da un fascino sadico e perverso: abbiamo Ayato lo sbragato, Reiji dal pollice verde, Shu l'apatico, Kanato lo psycho shota, Raito il pervertito super sadico (se vi piace essere insultate, è vostro) e Subaru il bipolare, colui che passa da mortali attacchi di collera alla calma zen. I ragazzi, grazie alla profondità della loro caratterizzazione, offriranno a Yui vari momenti romantici o di riflessione, a modo loro la aiuteranno pure, ma fondamentalmente la tratteranno sempre come il più classico dei mocio Vileda. Ad attendere la nostra eroina ci saranno divertenti tuffi notturni nel lago, romanticissime passeggiate al cimitero, mostre di morti imbalsamati, threesome nelle fogne, sexy bevute di sangue sull'altare della cappella… Yui non ha di che lamentarsi, se la monotonia uccide i rapporti, con questi ragazzotti non c'è rischio di annoiarsi. Inoltre, nonostante l'iniziale riluttanza nei confronti della sventurata, vuoi per l'apatia delle loro vite, vuoi per la bontà del suo sangue, a poco a poco i ragazzi inizieranno a sentirsi attratti da Yui, covando un sempre crescente desiderio di averla tutta per sé, arrivando a sfidarsi ad una virilissima gara di freccette per decidere chi debba succhiarla per primo.
In tutto ciò la povera Yui è un fantoccio di pezza nelle mani dei pallidi giovini, una povera ragazza inerme e disorientata che non capisce perché e per come si trovi in mezzo a questi succhiasangue. Yui però è l'eroina della storia e non può certo farsi fermare da un po' di anemia! Infatti, anche quando ha la possibilità di fuggire, resta con loro, sprezzante del pericolo si reca fin dentro la tana del lupo a disturbare il cane che dorme, non si arrabbia mai o si dispera. Yui è una protagonista coraggiosa, un esempio per tutte noi.
In "Diabolik Lovers" i misteri e gli intrighi sono sempre dietro l'angolo e il turbine di emozioni profonde non ci abbandona neanche per mezza puntata, lasciandoci con il fiato sospeso fino al finale. La conclusione delle vicende purtroppo non è del tutto esaustiva, ma le scene che chiudono l'episodio fanno pensare ad un probabile continuo che possa svelare i misteri insoluti o il passato appena accennato di certi personaggi. Ovviamente al solo pensiero il mio cuore trabocca di gioia! Il tutto si potrebbe concludere con una delle route del videogioco, uno dei bad ending possibilmente, sono qualcosa di spettacolare.
Ottima l'idea di creare episodi di quindici minuti, in modo da mantenere vivo l'interesse e la tensione per tutta la durata della puntata, evitando così di infarcire la serie di (ulteriori) scempiaggini.
Graficamente parlando "Diabolik Lovers" presenta un bel chara e non sono solo i ragazzi ad avere una buona caratterizzazione grafica, anche Yui è rappresentata con minuzia di particolari, vedasi i suoi occhi o i bei capelli. Il resto è gradevolmente nella media, ma chi se ne importa di avere degli sfondi particolareggiati quando il movimento della bocca che si apre lentamente e le zanne che affondano nella carne sono animati perfettamente? La colonna sonora è discreta ma azzeccata e degna di nota è l'opening Mr. Sadistic Night, cantata da Kosuke Toriumi (doppiatore di Shu) e Hikaru Midorikawa (doppiatore di Ayato), una canzone molto passionale e intrisa nel suo testo di velata sessualità. Ciò ci riporta al doppiaggio, il più classico (se non unico) pregio di tanti reverse-harem, che come sempre si avvale di nomi noti e dei più amati doppiatori/idol che il Giappone conosca. A questo proposito, il già citato Hikaru Midorikawa torna in grande spolvero con il suo Ayato, e dall'alto dei suoi quarantacinque anni, ogni volta che il suo personaggio apre bocca, o peggio, quando nell'opening sussurra "Motto hoshiin darou?", ti fa quasi sentire in colpa per tutti i pensieri zozzi che hai fatto sulla voce di un uomo che potrebbe essere tuo padre o tuo zio. Mi perdoni Midorikawa-san, ero una persona per bene prima che arrivasse lei a dar voce al vampiro sbragato!
La doppiatrice di Yui invece è non pervenuta, dopotutto la sua battuta più recitata è il verso "unf".
Signore e signori, i reverse-harem sono questi, sono anime puramente goderecci volti unicamente a mostrare stereotipi maschili e personaggi femminili con personalità deboli atte a far risaltare la caratterizzazione dei maschietti. Inutile anche parlare di fanservice, esso è intrinseco alla natura stessa del prodotto. "Diabolik Lovers" al contrario di altri anime dello stesso genere ha dalla sua un po' di mistero, dei personaggi talmente odiosi e antipatici da risultare divertenti e una vena horror involontariamente comica, cosa che personalmente gradisco molto. Lo consiglio sicuramente alle amanti dei vampiri sbrilluccicosi, alle masochiste o a chi, come me, ha in odio Elena Gilbert, quantomeno i dodici episodi vi terranno impegnati a sperare che, almeno stavolta, la protagonista faccia la fine che meriti.
Stavolta i vigorosi protagonisti pronti a farsi la guerra per la lei di turno, sono dei vampiri, figure inflazionate certo, ma sempre ricche di peccaminoso fascino oscuro.
La storia inizia con l'arrivo di Yui Komori nella bella magione dei sei affascinanti fratelli dai canini aguzzi; il padre della ragazza, per circostanze non troppo chiare, pensa bene di lasciare il suo agnellino nelle grinfie dei sei assetati ma forse, a parte l'apparente disinteresse per il destino della figlia, c'è dell'altro dietro tutto questo e Yui si trova lì per un motivo preciso. I sei fanciulli non hanno alcun interesse per la povera sciagurata, ma quando scoprono che il suo sangue è incredibilmente dolce e delizioso, non possono fare a meno di usarla come fonte di beveraggio.
"Diabolik Lovers" si presenta come il più classico dei reverse-harem, proponendoci la solita protagonista decerebrata e una sfilata di maschioni pronti ad accontentare i gusti del vasto pubblico femminile. I sei protagonisti rispecchiano diversi stereotipi di bad boy, accomunati da un fascino sadico e perverso: abbiamo Ayato lo sbragato, Reiji dal pollice verde, Shu l'apatico, Kanato lo psycho shota, Raito il pervertito super sadico (se vi piace essere insultate, è vostro) e Subaru il bipolare, colui che passa da mortali attacchi di collera alla calma zen. I ragazzi, grazie alla profondità della loro caratterizzazione, offriranno a Yui vari momenti romantici o di riflessione, a modo loro la aiuteranno pure, ma fondamentalmente la tratteranno sempre come il più classico dei mocio Vileda. Ad attendere la nostra eroina ci saranno divertenti tuffi notturni nel lago, romanticissime passeggiate al cimitero, mostre di morti imbalsamati, threesome nelle fogne, sexy bevute di sangue sull'altare della cappella… Yui non ha di che lamentarsi, se la monotonia uccide i rapporti, con questi ragazzotti non c'è rischio di annoiarsi. Inoltre, nonostante l'iniziale riluttanza nei confronti della sventurata, vuoi per l'apatia delle loro vite, vuoi per la bontà del suo sangue, a poco a poco i ragazzi inizieranno a sentirsi attratti da Yui, covando un sempre crescente desiderio di averla tutta per sé, arrivando a sfidarsi ad una virilissima gara di freccette per decidere chi debba succhiarla per primo.
In tutto ciò la povera Yui è un fantoccio di pezza nelle mani dei pallidi giovini, una povera ragazza inerme e disorientata che non capisce perché e per come si trovi in mezzo a questi succhiasangue. Yui però è l'eroina della storia e non può certo farsi fermare da un po' di anemia! Infatti, anche quando ha la possibilità di fuggire, resta con loro, sprezzante del pericolo si reca fin dentro la tana del lupo a disturbare il cane che dorme, non si arrabbia mai o si dispera. Yui è una protagonista coraggiosa, un esempio per tutte noi.
In "Diabolik Lovers" i misteri e gli intrighi sono sempre dietro l'angolo e il turbine di emozioni profonde non ci abbandona neanche per mezza puntata, lasciandoci con il fiato sospeso fino al finale. La conclusione delle vicende purtroppo non è del tutto esaustiva, ma le scene che chiudono l'episodio fanno pensare ad un probabile continuo che possa svelare i misteri insoluti o il passato appena accennato di certi personaggi. Ovviamente al solo pensiero il mio cuore trabocca di gioia! Il tutto si potrebbe concludere con una delle route del videogioco, uno dei bad ending possibilmente, sono qualcosa di spettacolare.
Ottima l'idea di creare episodi di quindici minuti, in modo da mantenere vivo l'interesse e la tensione per tutta la durata della puntata, evitando così di infarcire la serie di (ulteriori) scempiaggini.
Graficamente parlando "Diabolik Lovers" presenta un bel chara e non sono solo i ragazzi ad avere una buona caratterizzazione grafica, anche Yui è rappresentata con minuzia di particolari, vedasi i suoi occhi o i bei capelli. Il resto è gradevolmente nella media, ma chi se ne importa di avere degli sfondi particolareggiati quando il movimento della bocca che si apre lentamente e le zanne che affondano nella carne sono animati perfettamente? La colonna sonora è discreta ma azzeccata e degna di nota è l'opening Mr. Sadistic Night, cantata da Kosuke Toriumi (doppiatore di Shu) e Hikaru Midorikawa (doppiatore di Ayato), una canzone molto passionale e intrisa nel suo testo di velata sessualità. Ciò ci riporta al doppiaggio, il più classico (se non unico) pregio di tanti reverse-harem, che come sempre si avvale di nomi noti e dei più amati doppiatori/idol che il Giappone conosca. A questo proposito, il già citato Hikaru Midorikawa torna in grande spolvero con il suo Ayato, e dall'alto dei suoi quarantacinque anni, ogni volta che il suo personaggio apre bocca, o peggio, quando nell'opening sussurra "Motto hoshiin darou?", ti fa quasi sentire in colpa per tutti i pensieri zozzi che hai fatto sulla voce di un uomo che potrebbe essere tuo padre o tuo zio. Mi perdoni Midorikawa-san, ero una persona per bene prima che arrivasse lei a dar voce al vampiro sbragato!
La doppiatrice di Yui invece è non pervenuta, dopotutto la sua battuta più recitata è il verso "unf".
Signore e signori, i reverse-harem sono questi, sono anime puramente goderecci volti unicamente a mostrare stereotipi maschili e personaggi femminili con personalità deboli atte a far risaltare la caratterizzazione dei maschietti. Inutile anche parlare di fanservice, esso è intrinseco alla natura stessa del prodotto. "Diabolik Lovers" al contrario di altri anime dello stesso genere ha dalla sua un po' di mistero, dei personaggi talmente odiosi e antipatici da risultare divertenti e una vena horror involontariamente comica, cosa che personalmente gradisco molto. Lo consiglio sicuramente alle amanti dei vampiri sbrilluccicosi, alle masochiste o a chi, come me, ha in odio Elena Gilbert, quantomeno i dodici episodi vi terranno impegnati a sperare che, almeno stavolta, la protagonista faccia la fine che meriti.
Diabolik Lovers costituito da 12 episodi (15 minuti cadauno), tratto da un Otome Game, animato dallo studio ZEXCS.
La trama si sviluppa intorno a Yui, una ragazza che si ritrova, per una qualche ragione misteriosa, a convivere con sei sadici vampiri.
Nulla di nuovo insomma, il solito reverse-harem, i soliti protagonisti; ma allora, che cosa dovrebbe portare a proseguirne la visione e che cosa lo discosta dal resto dei reverse-harem tratti da un Otome? Sicuramente i protagonisti maschili: giovani vampiri assettati di sangue e particolarmente bramosi di farsi una bevuta dal collo di Yui; ma ciò che li rende davvero degni di nota è l'eccezionale anticonformismo nel "non cadere ai piedi dell'ameba di turno" restando fedeli fino all'ultimo all'idea di partenza: lei è la preda, noi i cacciatori; questo è sicuramente meritevole di lode! Ovviamente qualche accenno romantico non manca.
L'atmosfera è un altro punto favorevole: macabra, densa di tensione e riferimenti sessuali (ce ne sono e in abbondanza), con sfumature gotiche e satura di mistero.
Io da spettatrice mi sono sentita spesso frustrata dall'inettitudine e impotenza della protagonista; sempre lei, il punto debole di tutti gli anime del genere: inutile, senza spina dorsale e con una quasi totale mancanza di autoconservazione e sopratutto giudizio! Si andrà ad infilare spesso in situazioni tranquillamente evitabili ma, chiunque abbia un po' di esperienza con il genere, sa che è inevitabile per il proseguo della trama. Orbene, la trama: fila liscia, seppur ambigua e ricca di segreti, tutto prende un senso (o quasi) negli ultimi episodi.
Anche la scelta di far durare 15 minuti ogni episodio la trovo appropriata e ponderata a dovere, sicuramente non si ha il tempo di annoiarsi e si crea il giusto pathos.
L'orologio che scandisce l'avanzare della serie è una trovata interessante.
Ora tocca alle pecche... quella maggiore, oltre alla protagonista ameba, è il poco tempo a disposizione per lo sviluppo della trama e dei personaggi di cui avremo modo di approfondire un poco il passato ma nulla di più; tutti sono caratterizzati alla buona senza particolari distintivi e degni di nota. Se il formato fosse stato di 24 episodi forse sarebbe uscito un prodotto migliore, materiale permettendo! Non conoscendo la novel non posso esprimermi in merito.
Il finale non conclude granché (come ci hanno abituato le serie recenti) ma lascia intendere.
La grafica è buona e il chara non è male; ottimo il doppiaggio. Alcune soundtrack sono davvero belle e calzano a pennello trasmettendo le giuste sensazioni. L'opening "Mr. Sadistic Night" è carina, cantata da due dei protagonisti: Shu e Ayato; il primo doppiato da Kōsuke Toriumi mentre il secondo da uno dei miei doppiatori preferiti: Hikaru Midorikawa.
Come avrete già capito questo anime si solleva un poco dalla massa di opere simili ma di dubbio gusto come Brothers Conflict o Amnesia, raggiunge tranquillamente la sufficienza pur essendo una serie di breve durata; a malincuore però, pur essendomi piaciuta discretamente debbo tenere conto di tutto, indi per cui non posso spingermi oltre il sei.
La trama si sviluppa intorno a Yui, una ragazza che si ritrova, per una qualche ragione misteriosa, a convivere con sei sadici vampiri.
Nulla di nuovo insomma, il solito reverse-harem, i soliti protagonisti; ma allora, che cosa dovrebbe portare a proseguirne la visione e che cosa lo discosta dal resto dei reverse-harem tratti da un Otome? Sicuramente i protagonisti maschili: giovani vampiri assettati di sangue e particolarmente bramosi di farsi una bevuta dal collo di Yui; ma ciò che li rende davvero degni di nota è l'eccezionale anticonformismo nel "non cadere ai piedi dell'ameba di turno" restando fedeli fino all'ultimo all'idea di partenza: lei è la preda, noi i cacciatori; questo è sicuramente meritevole di lode! Ovviamente qualche accenno romantico non manca.
L'atmosfera è un altro punto favorevole: macabra, densa di tensione e riferimenti sessuali (ce ne sono e in abbondanza), con sfumature gotiche e satura di mistero.
Io da spettatrice mi sono sentita spesso frustrata dall'inettitudine e impotenza della protagonista; sempre lei, il punto debole di tutti gli anime del genere: inutile, senza spina dorsale e con una quasi totale mancanza di autoconservazione e sopratutto giudizio! Si andrà ad infilare spesso in situazioni tranquillamente evitabili ma, chiunque abbia un po' di esperienza con il genere, sa che è inevitabile per il proseguo della trama. Orbene, la trama: fila liscia, seppur ambigua e ricca di segreti, tutto prende un senso (o quasi) negli ultimi episodi.
Anche la scelta di far durare 15 minuti ogni episodio la trovo appropriata e ponderata a dovere, sicuramente non si ha il tempo di annoiarsi e si crea il giusto pathos.
L'orologio che scandisce l'avanzare della serie è una trovata interessante.
Ora tocca alle pecche... quella maggiore, oltre alla protagonista ameba, è il poco tempo a disposizione per lo sviluppo della trama e dei personaggi di cui avremo modo di approfondire un poco il passato ma nulla di più; tutti sono caratterizzati alla buona senza particolari distintivi e degni di nota. Se il formato fosse stato di 24 episodi forse sarebbe uscito un prodotto migliore, materiale permettendo! Non conoscendo la novel non posso esprimermi in merito.
Il finale non conclude granché (come ci hanno abituato le serie recenti) ma lascia intendere.
La grafica è buona e il chara non è male; ottimo il doppiaggio. Alcune soundtrack sono davvero belle e calzano a pennello trasmettendo le giuste sensazioni. L'opening "Mr. Sadistic Night" è carina, cantata da due dei protagonisti: Shu e Ayato; il primo doppiato da Kōsuke Toriumi mentre il secondo da uno dei miei doppiatori preferiti: Hikaru Midorikawa.
Come avrete già capito questo anime si solleva un poco dalla massa di opere simili ma di dubbio gusto come Brothers Conflict o Amnesia, raggiunge tranquillamente la sufficienza pur essendo una serie di breve durata; a malincuore però, pur essendomi piaciuta discretamente debbo tenere conto di tutto, indi per cui non posso spingermi oltre il sei.
Inauguriamo la stagione autunnale 2013 con la prima opera ad aver trovato conclusione (poiché è stata una delle prime a cominciare), ossia Diabolik Lovers, opera piuttosto controversa e principalmente orientata verso un pubblico femminile.
Diabolik Lovers è una serie della stagione autunnale 2013 composta da 12 episodi di durata di circa 15 minuti ciascuno. L'opera deriva dalla visual novel Diabolik Lovers ~Haunted Dark Bridal~ del 2012.
Trama: Yui Komori è una studentessa del secondo anno delle superiori. A causa degl'impegni di suo padre, un sacerdote, Yui è costretta a trasferirsi in un'oscura residenza, abitata da 6 aitanti giovanotti, i quali mostrano subito un interesse morboso verso la loro nuova inquilina. La natura dei 6 ragazzi è ben presto rivelata, trattasi infatti di vampiri e sembra che il sangue di Yui sia incredibilmente delizioso. Riuscirà la nostra eroina a scoprire la verità riguardante il suo trasferimento? Riuscirà a liberarsi dalla presenza di quegli amanti diabolici?
Grafica: il giudizio grafico è positivo. Nonostante l'estrema monotonia delle ambientazioni (la casa, l'esterno della casa e qualche rarissima ambientazione esterna) il tutto appare discretamente curato. Le animazioni risultano nella media, semplici e fluide. Discreto character design.
Sonoro: senza infamia e senza lode. L'opening e l'ending appaiono piuttosto monotoni e sostanzialmente privi di mordente. Gli OST non sono sgradevoli ma risultano poco incisivi e non coinvolgenti, lo stesso dicasi per gli effetti sonori. Il doppiaggio è buono, sebbene la voce della protagonista appaia sottotono.
Personaggi: qui iniziano le vere note dolenti, la caratterizzazione dei personaggi è estremamente scarsa, a stento si ricordano i nomi dei personaggi a causa del piattume delle loro personalità. Praticamente ci sono: 5 ragazzotti ossessivi, un bambino, una ragazzina e qualche ospite occasionale. L'interazione s'attesta a bassi livelli, praticamente si ripete sempre la solita scena. Yui tenta di ribellarsi, tenta di fuggire, ma il ragazzotto di turno l'accalappia, se la sbaciucchia e le succhia il sangue. Il fattore introspettivo ed evolutivo sono semplicemente inesistenti.
Sceneggiatura: neanche qui si può parlare di un buon lavoro. La gestione temporale è sì fluida e lineare, tuttavia non riesce a mettere in luce gli eventuali misteri e successivi avvenimenti, tutto è buttato lì senza ulteriori approfondimenti. Il ritmo s'attesta su livelli medio lenti. Sono presenti delle scene di violenza e sottomissione della donna, non proprio edificanti. È presente un moderato quantitativo di fanservice. I dialoghi sono spesso di una banalità sconcertante.
Finale: da lasciare interdetti. La prima parte è discretamente coinvolgente e sembra prospettare degli sviluppi interessanti. Poi tutto cambia direzione, riducendosi ad un insulso riepilogo dei primi 6 episodi, animato scarsamente, risultando del tutto inconcludente, posticcio e volutamente senza chiare idee su come dovrebbe concludersi la storia.
In sintesi: Diabolik Lovers probabilmente è uno dei migliori reverse harem in circolazione, ed è proprio per questo si denota una media qualitativa infima per questa categoria di genere. La caratterizzazione pressoché inesistente della protagonista, la presenza di troppi "maschi alfa", la sostanziale ripetitività e la totale inconcludenza dell'opera relegano l'intera serie ad una grave insufficienza qualitativa, pertanto non mi sento di consigliare questo prodotto a nessuno, tranne alle spasimanti dei reverse harem.
Diabolik Lovers è una serie della stagione autunnale 2013 composta da 12 episodi di durata di circa 15 minuti ciascuno. L'opera deriva dalla visual novel Diabolik Lovers ~Haunted Dark Bridal~ del 2012.
Trama: Yui Komori è una studentessa del secondo anno delle superiori. A causa degl'impegni di suo padre, un sacerdote, Yui è costretta a trasferirsi in un'oscura residenza, abitata da 6 aitanti giovanotti, i quali mostrano subito un interesse morboso verso la loro nuova inquilina. La natura dei 6 ragazzi è ben presto rivelata, trattasi infatti di vampiri e sembra che il sangue di Yui sia incredibilmente delizioso. Riuscirà la nostra eroina a scoprire la verità riguardante il suo trasferimento? Riuscirà a liberarsi dalla presenza di quegli amanti diabolici?
Grafica: il giudizio grafico è positivo. Nonostante l'estrema monotonia delle ambientazioni (la casa, l'esterno della casa e qualche rarissima ambientazione esterna) il tutto appare discretamente curato. Le animazioni risultano nella media, semplici e fluide. Discreto character design.
Sonoro: senza infamia e senza lode. L'opening e l'ending appaiono piuttosto monotoni e sostanzialmente privi di mordente. Gli OST non sono sgradevoli ma risultano poco incisivi e non coinvolgenti, lo stesso dicasi per gli effetti sonori. Il doppiaggio è buono, sebbene la voce della protagonista appaia sottotono.
Personaggi: qui iniziano le vere note dolenti, la caratterizzazione dei personaggi è estremamente scarsa, a stento si ricordano i nomi dei personaggi a causa del piattume delle loro personalità. Praticamente ci sono: 5 ragazzotti ossessivi, un bambino, una ragazzina e qualche ospite occasionale. L'interazione s'attesta a bassi livelli, praticamente si ripete sempre la solita scena. Yui tenta di ribellarsi, tenta di fuggire, ma il ragazzotto di turno l'accalappia, se la sbaciucchia e le succhia il sangue. Il fattore introspettivo ed evolutivo sono semplicemente inesistenti.
Sceneggiatura: neanche qui si può parlare di un buon lavoro. La gestione temporale è sì fluida e lineare, tuttavia non riesce a mettere in luce gli eventuali misteri e successivi avvenimenti, tutto è buttato lì senza ulteriori approfondimenti. Il ritmo s'attesta su livelli medio lenti. Sono presenti delle scene di violenza e sottomissione della donna, non proprio edificanti. È presente un moderato quantitativo di fanservice. I dialoghi sono spesso di una banalità sconcertante.
Finale: da lasciare interdetti. La prima parte è discretamente coinvolgente e sembra prospettare degli sviluppi interessanti. Poi tutto cambia direzione, riducendosi ad un insulso riepilogo dei primi 6 episodi, animato scarsamente, risultando del tutto inconcludente, posticcio e volutamente senza chiare idee su come dovrebbe concludersi la storia.
In sintesi: Diabolik Lovers probabilmente è uno dei migliori reverse harem in circolazione, ed è proprio per questo si denota una media qualitativa infima per questa categoria di genere. La caratterizzazione pressoché inesistente della protagonista, la presenza di troppi "maschi alfa", la sostanziale ripetitività e la totale inconcludenza dell'opera relegano l'intera serie ad una grave insufficienza qualitativa, pertanto non mi sento di consigliare questo prodotto a nessuno, tranne alle spasimanti dei reverse harem.
Tengo a precisare che personalmente non sono una patita fan del genere reverse harem, di conseguenza ho visto questa serie per pura e semplice curiosità. Devo ammettere che è uno degli anime dove i protagonisti sono i più masochisti, maschilisti, intriganti, perversi e dannati(e chi più ne ha più ne metta) che abbia visto fin ora.
Diabolik Lovers è una delle poche serie dell'autunno-inverno che ti lasciano un tantino interdetta, nel senso che o lo ami o lo detesti, e il mio problema sta proprio nel mezzo, ossia lo amo e lo detesto allo stesso tempo.
La storia si incentra sulle vicissitudini di liceale Yui Komori che viene mandata dal padre in un prestigioso collegio dove vengono ospitati studenti importanti,tra cui ci vivono anche sei "fratelli-vampiri" che sin dal primo momento non sono molto carini nel suoi riguardi. La visione della serie ha i suoi pro e i suoi contro.
Veniamo ai contro.
In primo luogo non ho apprezzato la durata degli episodi, 15 minuti per una visione del genere secondo me son troppo pochi perché lasciano molti ma molti punti in sospeso, anche se per essere a mala pena 15 minuti diciamo che sono usati discretamente
Per la maggior parte della serie i sei vampiri non fanno altro che fare a gara a chi "tortura" di più la povera Yui, che invece di far uscire il carattere si lascia un po sballottare di qua e di là, e qui, vien voglia di dire "fate prima a chiudervi tutti in una stanza e fare carta forbice sasso…" oppure "fate la conta a chi tocca per primo bere il suo sangue", e si perché Yui è come una calamita pericolosa, li fa andare letteralmente in iperventilazione, finito il primo giro si ricomincia. A questo punto vien voglia di bloccare la visione di botto e chi lo sta guardando si incomincia a chiedere "ma che senso ha la storia?". Però non tutto è da buttare alle ortiche.
I pro.
Il character designer è discreto e permette una visione godibile e fluida, le ambientazioni tetre lo rendono ancora più interessante e intrigante.
Ognuno dei sei vampiri mostra un carattere ben definito e caratterizzato, in quanto hanno avuto un passato triste e malinconico a causa delle loro madri, ad eccezione di Kanato che con il suo inseparabile peluche Teddy fa un po' incavolare (io non lo sopportavo quel peluche,poi i gusti son gusti). Ad un occhio più attento si intravede un leggero filo di romanticismo per quanto riguarda Ayato, che è uno dei protagonisti che mi è piaciuto di più.
Per quanto riguarda la protagonista avrei preferito che fosse stata un tanto più combattiva e forte(come nel manga che non ho ancora finito di leggere), invece che una testa dura che invece di uscirsene dalla porta principale per sempre se ne sta lì ad aspettare perché vuole sapere il vero motivo per qui è stata mandata in quel collegio, comunque ha la sua caratterizzazione, che viene fuori specialmente quando Cordelia, la madre di Laito, Kanato e Ayato cerca di reincarnarsi usandola.
Il finale non è stato come me lo sarei immaginato, se di finale si può parlare perché non finisce un bel niente, anzi lascia molte porte aperte lasciando un po di amaro in bocca.
Mi ha sorpreso un po vedere Reiji in mezzo ai libri in cerca di una soluzione anti-CordeliaXD.
Complessivamente lo consiglio a tutti.
Diabolik Lovers è una delle poche serie dell'autunno-inverno che ti lasciano un tantino interdetta, nel senso che o lo ami o lo detesti, e il mio problema sta proprio nel mezzo, ossia lo amo e lo detesto allo stesso tempo.
La storia si incentra sulle vicissitudini di liceale Yui Komori che viene mandata dal padre in un prestigioso collegio dove vengono ospitati studenti importanti,tra cui ci vivono anche sei "fratelli-vampiri" che sin dal primo momento non sono molto carini nel suoi riguardi. La visione della serie ha i suoi pro e i suoi contro.
Veniamo ai contro.
In primo luogo non ho apprezzato la durata degli episodi, 15 minuti per una visione del genere secondo me son troppo pochi perché lasciano molti ma molti punti in sospeso, anche se per essere a mala pena 15 minuti diciamo che sono usati discretamente
Per la maggior parte della serie i sei vampiri non fanno altro che fare a gara a chi "tortura" di più la povera Yui, che invece di far uscire il carattere si lascia un po sballottare di qua e di là, e qui, vien voglia di dire "fate prima a chiudervi tutti in una stanza e fare carta forbice sasso…" oppure "fate la conta a chi tocca per primo bere il suo sangue", e si perché Yui è come una calamita pericolosa, li fa andare letteralmente in iperventilazione, finito il primo giro si ricomincia. A questo punto vien voglia di bloccare la visione di botto e chi lo sta guardando si incomincia a chiedere "ma che senso ha la storia?". Però non tutto è da buttare alle ortiche.
I pro.
Il character designer è discreto e permette una visione godibile e fluida, le ambientazioni tetre lo rendono ancora più interessante e intrigante.
Ognuno dei sei vampiri mostra un carattere ben definito e caratterizzato, in quanto hanno avuto un passato triste e malinconico a causa delle loro madri, ad eccezione di Kanato che con il suo inseparabile peluche Teddy fa un po' incavolare (io non lo sopportavo quel peluche,poi i gusti son gusti). Ad un occhio più attento si intravede un leggero filo di romanticismo per quanto riguarda Ayato, che è uno dei protagonisti che mi è piaciuto di più.
Per quanto riguarda la protagonista avrei preferito che fosse stata un tanto più combattiva e forte(come nel manga che non ho ancora finito di leggere), invece che una testa dura che invece di uscirsene dalla porta principale per sempre se ne sta lì ad aspettare perché vuole sapere il vero motivo per qui è stata mandata in quel collegio, comunque ha la sua caratterizzazione, che viene fuori specialmente quando Cordelia, la madre di Laito, Kanato e Ayato cerca di reincarnarsi usandola.
Il finale non è stato come me lo sarei immaginato, se di finale si può parlare perché non finisce un bel niente, anzi lascia molte porte aperte lasciando un po di amaro in bocca.
Mi ha sorpreso un po vedere Reiji in mezzo ai libri in cerca di una soluzione anti-CordeliaXD.
Complessivamente lo consiglio a tutti.
Sono stata attratta inizialmente dal titolo e devo dire che ho fatto bene a saziare la mia curiosità perchè ho trovato questo anime piacevole e interessante. Per quanto riguarda le parti tecniche (se cosi si possono definire) ho qualche appunto da fare: gli episodi che sono troppo brevi,andavano esplicati di più e resi più completi nelle spiegazioni affinchè ci fosse più chiarezza per lo spettatore, i personaggi hanno delle caratteristiche ben definite e distinte ma, rispetto alla storia che è rappresentata, sono troppo a sè,e nella maggior parte degli episodi ci sono solo 2 protagonisti: la povera ragazza Yui e il vampiro tenebroso di turno che puntualmente le vuole succhiare il sangue! Inoltre la povera protagonista è troppo troppo buona e ingenua. Personalmente moltissimi anime hanno questa tipologia di protagonista, ma per questo tipo di storia reverse-harem avrei preferito una protagonista più combattiva per dare altro "pepe" alla trama. Nonostante questo ho trovato la trama interessante, diversa, un pò folle e perversa dai soliti anime scolastici e sentimentali che ci sono in giro...per questo motivo consiglio a tutti di guardarlo. Sopratutto alle persone che come me, amano il genere vampiro-demone ma con una vena sentimententale.
In quest'anime, ci troviamo davanti una ragazza, Yui, che finisce a convivere con 6 ''vampiri'' sadici, che si interessano a lei unicamente quando hanno voglia di sangue.
Ora, l'anime è ancora in corso, ma essendo alla fine, mi sono fatta un'idea generale.
Inizio dal dire che come in ogni Reverse-Harem la protagonista è inutile. Ma la trovo peggio di tutte le altre, per un motivo semplice.
Di solito, ci troviamo di fronte a molti ragazzi innamorati, mentre in quest'anime abbiamo 6 sadici che si divertono a farle passare ogni pena possibile. Per questo motivo non riesco davvero a capire secondo quale logica lei scorrazza tranquillamente in quella casa, senza terrorizzarsi come ogni persona normale dovrebbe fare. No, la nostra Yui continua ad avvicinarsi ai sei fratelli, sapendo benissimo che come minimo l'avrebbero morsa e massimo quasi uccisa (è successo alcune volte, ma essendo la protagonista le circostanze in qualche modo la salvano). Inoltre, lei non sembra provare nessun tipo di risentimento e, perché no, odio verso questi ragazzi. Tutto ciò a cui si spinge è un ''No, per favore'' e qualche gemito qua e là, da brava martire.
Tuttavia, non mi aspettavo sicuramente che la protagonista mi piacesse, cosa mai successa (anche perché sono tutte uguali).
I sei fratelli, però, mi incuriosiscono. Sono abbastanza stereotipati, ma è la prima volta che trovo un Reverse-harem senza sentimenti inverosimili e romanticismo alle stelle, per cui potremmo dire che è una cosa ''nuova''.
Il fatto che abbiano inserito tra le puntate il passato dei vampiri, e il loro ''cattivo'' rapporto con le madri, lo vedo come un mero tentativo di giustificare i vari caratteri, (dall'apatia di Kanato, all'odio di Reiji per Shu) ma non lo boccio completamente, perché fin'ora sono stati quelli i momenti migliori dell'anime.
Nel complesso, non è uno dei migliori anime che abbia visto. Ma l'idea è carina, e nell'ultimo episodio uscito (il nono) hanno finalmente mobilitato la storia, e potrebbe diventare più interessante. Trovo molto difficile ribaltare la situazione nei 3 episodi rimanenti, ma stiamo a vedere.
Il mio voto è 6, in qualche modo mi piace più di altri anime molto simili per disegni e inutilità della protagonista (sì, Brother Conflict), ma non è abbastanza interessante per meritare più della sufficienza.
Ora, l'anime è ancora in corso, ma essendo alla fine, mi sono fatta un'idea generale.
Inizio dal dire che come in ogni Reverse-Harem la protagonista è inutile. Ma la trovo peggio di tutte le altre, per un motivo semplice.
Di solito, ci troviamo di fronte a molti ragazzi innamorati, mentre in quest'anime abbiamo 6 sadici che si divertono a farle passare ogni pena possibile. Per questo motivo non riesco davvero a capire secondo quale logica lei scorrazza tranquillamente in quella casa, senza terrorizzarsi come ogni persona normale dovrebbe fare. No, la nostra Yui continua ad avvicinarsi ai sei fratelli, sapendo benissimo che come minimo l'avrebbero morsa e massimo quasi uccisa (è successo alcune volte, ma essendo la protagonista le circostanze in qualche modo la salvano). Inoltre, lei non sembra provare nessun tipo di risentimento e, perché no, odio verso questi ragazzi. Tutto ciò a cui si spinge è un ''No, per favore'' e qualche gemito qua e là, da brava martire.
Tuttavia, non mi aspettavo sicuramente che la protagonista mi piacesse, cosa mai successa (anche perché sono tutte uguali).
I sei fratelli, però, mi incuriosiscono. Sono abbastanza stereotipati, ma è la prima volta che trovo un Reverse-harem senza sentimenti inverosimili e romanticismo alle stelle, per cui potremmo dire che è una cosa ''nuova''.
Il fatto che abbiano inserito tra le puntate il passato dei vampiri, e il loro ''cattivo'' rapporto con le madri, lo vedo come un mero tentativo di giustificare i vari caratteri, (dall'apatia di Kanato, all'odio di Reiji per Shu) ma non lo boccio completamente, perché fin'ora sono stati quelli i momenti migliori dell'anime.
Nel complesso, non è uno dei migliori anime che abbia visto. Ma l'idea è carina, e nell'ultimo episodio uscito (il nono) hanno finalmente mobilitato la storia, e potrebbe diventare più interessante. Trovo molto difficile ribaltare la situazione nei 3 episodi rimanenti, ma stiamo a vedere.
Il mio voto è 6, in qualche modo mi piace più di altri anime molto simili per disegni e inutilità della protagonista (sì, Brother Conflict), ma non è abbastanza interessante per meritare più della sufficienza.
Non avrei mai creduto che, nella mia storia, sarei incappato in un anime terribile come questo! La trama sembra accattivante finchè non si comincia l'impresa di guardare quest'anime...
La trama generale non esiste (o, per meglio dire, è molto debole), le reazioni della protagonista che sono al limite dell'umano (chiunque nella sua situazione sarebbe andato fuori di testa) mentre lei, non solo cerca di fare amicizia con i suoi aguzzini (cosa che, avendo una grande fede cattolica, la si potrebbe anche forzatamente capire), ma si lascia fare qualsiasi abuso (dal farsi stampare un bacio...al farsi annegare....) e paradossalmente si mortifica e chiede scusa...(??) Quindi, come già detto, una trama non esiste, bensì solo una situazione iniziale, non del tutto chiara, che non ha sviluppi per 6 puntate, costringendoci ad assistere ad una successione di fatti quasi esclusivamente non collegati tra loro, se non fosse per una manciata di fotogrammi...
Ero stata ingannata da una trama che sembrava simile a quella del Dracula Stokeriano e che invece si è dimostrata essere un'esasperata, estrema ed ultima trovata per continuare il filone dei vampiri che ha avuto così inspiegabilmente successo negli ultimi anni.
Viene posto nel genere smut... ma se un bottone sbottonato o un nomignolo poco carino è da considerarsi smut...si allora è la categoria giusta!
Inoltre è' anche da presumere che, essendo arrivati a metà anime e non essendoci stato ancora uno sviluppo che facesse prendere (finalemente) una piega all'anime, la conclusione potrebbe essere affrettata e caotica.
In definitiva è snervante dover guardare una puntata (puntata che, tra l'altro, ha una durata di soli 15 minuti), sia per l'inconsistenza che l'inverosimile che suscita nel complesso questo anime.
La trama generale non esiste (o, per meglio dire, è molto debole), le reazioni della protagonista che sono al limite dell'umano (chiunque nella sua situazione sarebbe andato fuori di testa) mentre lei, non solo cerca di fare amicizia con i suoi aguzzini (cosa che, avendo una grande fede cattolica, la si potrebbe anche forzatamente capire), ma si lascia fare qualsiasi abuso (dal farsi stampare un bacio...al farsi annegare....) e paradossalmente si mortifica e chiede scusa...(??) Quindi, come già detto, una trama non esiste, bensì solo una situazione iniziale, non del tutto chiara, che non ha sviluppi per 6 puntate, costringendoci ad assistere ad una successione di fatti quasi esclusivamente non collegati tra loro, se non fosse per una manciata di fotogrammi...
Ero stata ingannata da una trama che sembrava simile a quella del Dracula Stokeriano e che invece si è dimostrata essere un'esasperata, estrema ed ultima trovata per continuare il filone dei vampiri che ha avuto così inspiegabilmente successo negli ultimi anni.
Viene posto nel genere smut... ma se un bottone sbottonato o un nomignolo poco carino è da considerarsi smut...si allora è la categoria giusta!
Inoltre è' anche da presumere che, essendo arrivati a metà anime e non essendoci stato ancora uno sviluppo che facesse prendere (finalemente) una piega all'anime, la conclusione potrebbe essere affrettata e caotica.
In definitiva è snervante dover guardare una puntata (puntata che, tra l'altro, ha una durata di soli 15 minuti), sia per l'inconsistenza che l'inverosimile che suscita nel complesso questo anime.