Genshiken
Sasahara Kanji è una matricola ad un'università di Tokyo. Al momento di scegliere un club scolastico, esita parecchio, ma alla fine opta per il Genshiken, un gruppo eterogeneo di otaku di varia natura che, per diversi motivi, non sono entrati nei club "canonici" del settore. Da questo momento in poi, vivrà assieme a loro una grande quantità di esperienze…
Ma attenzione: se siete alla ricerca di avventura, azione e via dicendo, "Genshiken" non vi accontenterà! Se invece volete sorridere assieme ai protagonisti della vita di tutti i giorni (beh, non proprio delle persone "normali"), allora ve ne innamorerete. Sebbene un po' estremizzati, i vari personaggi possono infatti ben rappresentare quello che è il modo di ragionare e di agire dei grandi appassionati di manga, anime e videogiochi, e l'immedesimazione in alcuni di essi è dietro l'angolo per chiunque condivida con essi almeno uno di questi interessi.
Trama: potremmo dire che non c'è un filo conduttore preciso, se non il tempo che procede nel suo scorrere. La storia, nonostante ciò, procede liscia e piacevolissima da guardare, con l'attenzione dello spettatore che rimane viva e frequenti scene divertentissime (almeno, io mi sono messo a ridere un sacco di volte!). Direi che è un successo, a cui assegno un 9.
Finale: lo diciamo subito? Sì! È un finale aperto, che prepara palesemente alla seconda parte della storia, e sono sicuro che chiunque abbia apprezzato questi 12 episodi scalpiterà per andare a completarla con i successivi (tra l'altro colgo l'occasione per dire "Guardate i 3 OVA prima di iniziare la seconda serie!"). Di fatto, io non lo considererei nemmeno un vero e proprio finale, in virtù di questo. Ma ci sta, per cui do un 8 su questo punto.
Personaggi: come dicevo prima, sebbene un poco estremizzati, sono tutto sommato realistici, e l'immedesimazione in essi è molto facile. Abbiamo chi ama i cosplay, chi i videogiochi, chi gli anime e i manga… e anche chi odia tutte le categorie precedenti! Ho trovato nel complesso la caratterizzazione ben riuscita, e l'impressione che ho avuto è stata di personaggi credibili. Questo a tutto pregio dell'anime, che prende 9 anche su questo punto.
Grafica: tecnicamente è realizzato abbastanza bene, sebbene non a livelli particolarmente alti. Direi che in questo non eccelle. Non è comunque nemmeno fatto male, quindi assegno complessivamente un 7,5.
Sonoro: anche qui non c'è molto da dire. Fa il suo lavoro, senza spiccare particolarmente ma senza nemmeno sfigurare. Anche qui do un 7,5.
Nel complesso assegno un 8 a quest'anime, che mi sento comunque di consigliare a chiunque abbia voglia di passare delle mezzorette piacevoli all'insegna del buonumore.
Ma attenzione: se siete alla ricerca di avventura, azione e via dicendo, "Genshiken" non vi accontenterà! Se invece volete sorridere assieme ai protagonisti della vita di tutti i giorni (beh, non proprio delle persone "normali"), allora ve ne innamorerete. Sebbene un po' estremizzati, i vari personaggi possono infatti ben rappresentare quello che è il modo di ragionare e di agire dei grandi appassionati di manga, anime e videogiochi, e l'immedesimazione in alcuni di essi è dietro l'angolo per chiunque condivida con essi almeno uno di questi interessi.
Trama: potremmo dire che non c'è un filo conduttore preciso, se non il tempo che procede nel suo scorrere. La storia, nonostante ciò, procede liscia e piacevolissima da guardare, con l'attenzione dello spettatore che rimane viva e frequenti scene divertentissime (almeno, io mi sono messo a ridere un sacco di volte!). Direi che è un successo, a cui assegno un 9.
Finale: lo diciamo subito? Sì! È un finale aperto, che prepara palesemente alla seconda parte della storia, e sono sicuro che chiunque abbia apprezzato questi 12 episodi scalpiterà per andare a completarla con i successivi (tra l'altro colgo l'occasione per dire "Guardate i 3 OVA prima di iniziare la seconda serie!"). Di fatto, io non lo considererei nemmeno un vero e proprio finale, in virtù di questo. Ma ci sta, per cui do un 8 su questo punto.
Personaggi: come dicevo prima, sebbene un poco estremizzati, sono tutto sommato realistici, e l'immedesimazione in essi è molto facile. Abbiamo chi ama i cosplay, chi i videogiochi, chi gli anime e i manga… e anche chi odia tutte le categorie precedenti! Ho trovato nel complesso la caratterizzazione ben riuscita, e l'impressione che ho avuto è stata di personaggi credibili. Questo a tutto pregio dell'anime, che prende 9 anche su questo punto.
Grafica: tecnicamente è realizzato abbastanza bene, sebbene non a livelli particolarmente alti. Direi che in questo non eccelle. Non è comunque nemmeno fatto male, quindi assegno complessivamente un 7,5.
Sonoro: anche qui non c'è molto da dire. Fa il suo lavoro, senza spiccare particolarmente ma senza nemmeno sfigurare. Anche qui do un 7,5.
Nel complesso assegno un 8 a quest'anime, che mi sento comunque di consigliare a chiunque abbia voglia di passare delle mezzorette piacevoli all'insegna del buonumore.
Probabilmente questa mia recensione non sarà molto oggettiva. Il fatto è che in questa serie ho ritrovato tanti elementi in cui mi sono riconosciuto per motivi autobiografici, legati al periodo in cui con il solito gruppetto di amici tentavo di produrre una fanzine di fumetti. Parliamo degli anni '80, quando i manga erano ancora una presenza esotica sul mercato nostrano e si potevano trovare solo presso le librerie più specializzate, a Milano o Bologna. Guardando le puntate di "Genshiken" ho avuto una specie di tuffo al cuore perché, alcuni dei personaggi, li ho trovati tali e quali ad alcuni degli amici di quel periodo - io stesso posso dire di essere stato abbastanza simile al personaggio di Madarame. Ma soprattutto posso dire che le dinamiche dei rapporti personali erano praticamente identiche, specialmente nel corso delle interminabili riunioni "editoriali" in cui si decideva sempre di… decidere la prossima volta. Nostalgia canaglia, quindi interesse assicurato. Ma sforzandomi di prescindere dall'interesse personale devo comunque dire che "Genshiken" è una serie di alto valore sotto diversi punti di vista. Vediamoli un po'.
Prima di tutto è una serie che parla degli otaku in modo serio e non caricaturale, presentandoci uno spaccato di vita piuttosto realistico. Certo, vi sono molti momenti comici e divertenti: ma sono momenti di auto-ironia, non di sarcasmo. Il realismo della narrazione è molto accentuato soprattutto nella seconda stagione, dove i personaggi principali sono presentati alle prese con il problema della ricerca di un posto di lavoro dopo la laurea. E' qualcosa che colpisce molto perché in altre serie, pure valide, sugli otaku - penso per esempio a "Oreimo" - di questi aspetti non si parla. Di solito, il massimo problema degli otaku negli anime è quello dell'incomprensione dei compagni di scuola o dei divieti dei genitori e/o insegnanti. In "Genshiken" i nostri eroi devono anche pagare le bollette e guadagnarsi la pagnotta quotidiana: o almeno pensarci, tra un Comic Fest e l'altro.
Anche l'aspetto romantico è affrontato con un realismo non frequente: la storia d'amore fra i due appassionati di cosplay - Tanaka e Oono - è raccontata con delicatezza ma senza sdolcinatezze in stile Armony e con un tocco di verità che mi ha incantato. Nell'insieme, "Gensinken" non è certo un anime drammatico: però non è nemmeno una favoletta con il lieto fine garantito e rassicurante, alcune cose un po' dure vengono dette e lasciate sul tappeto.
In secondo luogo, la serie è interessante perché ci racconta in modo abbastanza chiaro i meccanismi esistenti all'interno del mercato delle dojinshi, dei Comic Fest e dell'editoria ufficiale. Specialmente nelle ultime puntate della seconda stagione vedremo il protagonista ufficiale della serie, Sasahara, impegnarsi a cercare un lavoro come editor presso una casa editrice: qui la sua mentalità di otaku dovrà scontrarsi con la logica produttiva delle case editrici "normali". Anche su questo punto Genshiken ci propone degli spunti di riflessione che normalmente non si trovano in una serie anime.
In terzo luogo Genshiken, pur essendo una serie che presenta il mondo otaku da un punto di vista "interno" a quel mondo, tiene sempre in vista il conflitto fra "essere otaku" e "normalità". Questo grazie al personaggio di Saki-chan, una ragazza non-otaku che per sua sfortuna è innamorata persa di uno dei membri del club, Kohsaka. Anche se poi, nel corso della prima stagione, si dimostrerà la classica tsundere, Saki rimane comunque contraria a tutto quello che riguarda manga e video-games e la sua presenza garantisce un confronto costante fra le manie dei membri del club e la dura realtà. In altri termini, il personaggio di Saki serve a presentare l'essere otaku degli altri membri del club in maniera più oggettiva e realistica, mettendone in evidenza i lati più problematici.
In definitiva, "Genshiken" è una serie che vale la pena di prendere in considerazione, grazie anche al lavoro del gruppo Biometallo che ha salvato dalla "scomparsa" la prima stagione, altrimenti irreperibile. Per entrambe le stagioni un suggerimento pratico: guardate sempre le anticipazioni in coda alla sigla di chiusura perché spesso contengono scene o dialoghi originali. Buona visione a tutti.
Prima di tutto è una serie che parla degli otaku in modo serio e non caricaturale, presentandoci uno spaccato di vita piuttosto realistico. Certo, vi sono molti momenti comici e divertenti: ma sono momenti di auto-ironia, non di sarcasmo. Il realismo della narrazione è molto accentuato soprattutto nella seconda stagione, dove i personaggi principali sono presentati alle prese con il problema della ricerca di un posto di lavoro dopo la laurea. E' qualcosa che colpisce molto perché in altre serie, pure valide, sugli otaku - penso per esempio a "Oreimo" - di questi aspetti non si parla. Di solito, il massimo problema degli otaku negli anime è quello dell'incomprensione dei compagni di scuola o dei divieti dei genitori e/o insegnanti. In "Genshiken" i nostri eroi devono anche pagare le bollette e guadagnarsi la pagnotta quotidiana: o almeno pensarci, tra un Comic Fest e l'altro.
Anche l'aspetto romantico è affrontato con un realismo non frequente: la storia d'amore fra i due appassionati di cosplay - Tanaka e Oono - è raccontata con delicatezza ma senza sdolcinatezze in stile Armony e con un tocco di verità che mi ha incantato. Nell'insieme, "Gensinken" non è certo un anime drammatico: però non è nemmeno una favoletta con il lieto fine garantito e rassicurante, alcune cose un po' dure vengono dette e lasciate sul tappeto.
In secondo luogo, la serie è interessante perché ci racconta in modo abbastanza chiaro i meccanismi esistenti all'interno del mercato delle dojinshi, dei Comic Fest e dell'editoria ufficiale. Specialmente nelle ultime puntate della seconda stagione vedremo il protagonista ufficiale della serie, Sasahara, impegnarsi a cercare un lavoro come editor presso una casa editrice: qui la sua mentalità di otaku dovrà scontrarsi con la logica produttiva delle case editrici "normali". Anche su questo punto Genshiken ci propone degli spunti di riflessione che normalmente non si trovano in una serie anime.
In terzo luogo Genshiken, pur essendo una serie che presenta il mondo otaku da un punto di vista "interno" a quel mondo, tiene sempre in vista il conflitto fra "essere otaku" e "normalità". Questo grazie al personaggio di Saki-chan, una ragazza non-otaku che per sua sfortuna è innamorata persa di uno dei membri del club, Kohsaka. Anche se poi, nel corso della prima stagione, si dimostrerà la classica tsundere, Saki rimane comunque contraria a tutto quello che riguarda manga e video-games e la sua presenza garantisce un confronto costante fra le manie dei membri del club e la dura realtà. In altri termini, il personaggio di Saki serve a presentare l'essere otaku degli altri membri del club in maniera più oggettiva e realistica, mettendone in evidenza i lati più problematici.
In definitiva, "Genshiken" è una serie che vale la pena di prendere in considerazione, grazie anche al lavoro del gruppo Biometallo che ha salvato dalla "scomparsa" la prima stagione, altrimenti irreperibile. Per entrambe le stagioni un suggerimento pratico: guardate sempre le anticipazioni in coda alla sigla di chiusura perché spesso contengono scene o dialoghi originali. Buona visione a tutti.
Un'ottima parodia degli Otaku, Genshiken ci porta in una scuola giapponese, in cui un gruppo di ragazzi forma un club chiamato "club della moderna cultura visiva". In realtà i membri non fanno che guardare anime, leggere manga, giocare ai videogame e collezionare action figures. I personaggi sono tutti un po' sfigati e impacciati. Una ragazza con una certa avversione per gli Otaku si ritrova suo malgrado coinvolta in questo club, poiché il suo ragazzo entra a farne parte, ma imparerà lentamente a vincere la sua avversione, ma non del tutto.
Ogni personaggio è una sorta di stereotipo degli Otaku, e a ogni puntata verrà affrontato un tema diverso della vita Otaku: l'andare a una fiera, il montaggio di un modellino di Gundam, i manga erotici, il cosplay, la ragazza che si sforza di appassionarsi ai manga per fare contento il suo tipo, il ragazzo Otaku con la paura di parlare. Genshiken è una serie veramente carina, anche se avrei gradito un character design un po' meno realistico e più divertente.
Ogni personaggio è una sorta di stereotipo degli Otaku, e a ogni puntata verrà affrontato un tema diverso della vita Otaku: l'andare a una fiera, il montaggio di un modellino di Gundam, i manga erotici, il cosplay, la ragazza che si sforza di appassionarsi ai manga per fare contento il suo tipo, il ragazzo Otaku con la paura di parlare. Genshiken è una serie veramente carina, anche se avrei gradito un character design un po' meno realistico e più divertente.
Bello, pulito e davvero "reale".
Un anime che fin dall'intro ti fa capire che vuole semplicemente mostrare un aspetto comune e quotidiano di un gruppo di ragazzi con la passione per gli anime e i manga, raccontando il tutto tramite gli occhi di una ragazza che invece odia queste cose, ma s'invaghisce di uno di loro, un ragazzo otaku ma decisamente diverso, che ad esempio veste bene e tiene al suo aspetto.
Tuttavia non bisogna minimamente pensare che l'anime andrà a parlare solo di loro due e della loro storia sentimentale, anzi riesce a portare un bel numero di personaggi con le loro caratteristiche, davvero ben fatti (dal balbettare di un ragazzone e la sua timidezza, al cinismo del più otaku tra di loro, fino alla normalità dell'ultimo ragazzo arrivato, che voleva scoprire questo mondo), un mix di normalità e tranquillità che è difficile non notare.
Nessun dettaglio particolare per le musiche o i disegni o la trama: detto così sembrerebbe qualcosa da buttare, eppure ogni puntata riesce ad avere il suo perché semplicemente mostrandoti tre quattro persone che giocano nella loro camera, ad esempio, oppure un'uscita tra amici per comprare dei manga, o ancora, cercare di fare cosplay, modellismo, andare a rinnovare il guardaroba... dette così sembrano davvero situazioni stupide e banali, ma forse è proprio questo che gli autori volevano dare allo spettatore, una panoramica di un mondo a volte così distante per chi lo disprezza, ma così "normale" per chi ci vive o se ne interessa.
Ci sono frasi e ragionamenti nei quali mi sono ritrovato, in fondo nell'anime si affrontano problemi di timidezza o sfrontatezza, eppure non lo si fa nel solito modo del "dramma" o del "comico" senza limiti, si tiene sempre un certo rigore, semplicemente Realistico.
Non lasciatevi scoraggiare se qualche episodio vi sembrerà privo di senso o se ci saranno troppe scene con silenzi imbarazzanti, secondo me può piacervi nonostante questi piccoli difetti che fanno comunque parte della nostra vita di tutti i giorni.
Da notare che finalmente non c'è nemmeno una scena erotica, ci sono varie citazioni, s'intravedono copertine di manga erotici, ma non c'è il solito momento "harem" con l'invasione di tette e culi, ultimamente la tendenza è questa, ma non in Genshiken.
Consigliatissimo e per tutti.
Un anime che fin dall'intro ti fa capire che vuole semplicemente mostrare un aspetto comune e quotidiano di un gruppo di ragazzi con la passione per gli anime e i manga, raccontando il tutto tramite gli occhi di una ragazza che invece odia queste cose, ma s'invaghisce di uno di loro, un ragazzo otaku ma decisamente diverso, che ad esempio veste bene e tiene al suo aspetto.
Tuttavia non bisogna minimamente pensare che l'anime andrà a parlare solo di loro due e della loro storia sentimentale, anzi riesce a portare un bel numero di personaggi con le loro caratteristiche, davvero ben fatti (dal balbettare di un ragazzone e la sua timidezza, al cinismo del più otaku tra di loro, fino alla normalità dell'ultimo ragazzo arrivato, che voleva scoprire questo mondo), un mix di normalità e tranquillità che è difficile non notare.
Nessun dettaglio particolare per le musiche o i disegni o la trama: detto così sembrerebbe qualcosa da buttare, eppure ogni puntata riesce ad avere il suo perché semplicemente mostrandoti tre quattro persone che giocano nella loro camera, ad esempio, oppure un'uscita tra amici per comprare dei manga, o ancora, cercare di fare cosplay, modellismo, andare a rinnovare il guardaroba... dette così sembrano davvero situazioni stupide e banali, ma forse è proprio questo che gli autori volevano dare allo spettatore, una panoramica di un mondo a volte così distante per chi lo disprezza, ma così "normale" per chi ci vive o se ne interessa.
Ci sono frasi e ragionamenti nei quali mi sono ritrovato, in fondo nell'anime si affrontano problemi di timidezza o sfrontatezza, eppure non lo si fa nel solito modo del "dramma" o del "comico" senza limiti, si tiene sempre un certo rigore, semplicemente Realistico.
Non lasciatevi scoraggiare se qualche episodio vi sembrerà privo di senso o se ci saranno troppe scene con silenzi imbarazzanti, secondo me può piacervi nonostante questi piccoli difetti che fanno comunque parte della nostra vita di tutti i giorni.
Da notare che finalmente non c'è nemmeno una scena erotica, ci sono varie citazioni, s'intravedono copertine di manga erotici, ma non c'è il solito momento "harem" con l'invasione di tette e culi, ultimamente la tendenza è questa, ma non in Genshiken.
Consigliatissimo e per tutti.
Comincio col dire che ho amato il manga, che reputo il miglior fumetto uscito il quel periodo, ma questo anime proprio non mi è andato giù: se nel manga infatti l'autore riusciva con incredibile maestria a raccontare l'universo otaku contemporaneamente sia dall'interno che dall'esterno, analizzandolo nei suoi vari aspetti senza demonizzarlo ne adularlo, questa versione animata si riduce invece ad un blando prodotto fatto da otaku per otaku.
In realtà non vi sono grandi differenze a livello di storia, ma è come essa viene raccontata, nel ritmo, nei piccoli dettagli, o nel modo in cui sono tratteggiati i personaggi, mi sembra davvero di assistere ad una sorta di universo parallelo, una realtà alternativa al manga, completamente svestita di spessore e ridotta, come le critiche che qui leggo mi confermano, ad un prodotto blando e stereotipato, privo di analisi del fenomeno otaku e del suo confronto con la realtà.
Confesso che preso dalla noia e dallo sconforto non mi sono spinto oltre l'ottavo episodio.
Consiglio infine a chiunque abbia gradito l'anime, ed in particolare a chi non l'ha gradito, di provare a leggere il manga... davvero un altro livello.
In realtà non vi sono grandi differenze a livello di storia, ma è come essa viene raccontata, nel ritmo, nei piccoli dettagli, o nel modo in cui sono tratteggiati i personaggi, mi sembra davvero di assistere ad una sorta di universo parallelo, una realtà alternativa al manga, completamente svestita di spessore e ridotta, come le critiche che qui leggo mi confermano, ad un prodotto blando e stereotipato, privo di analisi del fenomeno otaku e del suo confronto con la realtà.
Confesso che preso dalla noia e dallo sconforto non mi sono spinto oltre l'ottavo episodio.
Consiglio infine a chiunque abbia gradito l'anime, ed in particolare a chi non l'ha gradito, di provare a leggere il manga... davvero un altro livello.
Buono lo spunto iniziale, poi ripetitivo e sostanzialmente innocuo. Genshiken non è un anime realistico e profondo alla NHK, ma uno sguardo "insider" al mondo degli universitari otaku nemmeno troppo credibile. Le puntate sono molto simili tra loro, il ritmo blando è piacevole nella fase introduttiva ma diventa stucchevole più avanti. E alla fine non va a parare da nessuna parte.
E' facile lasciarsi trascinare da questo prodotto. Si parla fondamentalmente di universitari infettati di anime, quindi è normale che un appassionato possa immedesimarsi meglio nei personaggi e adorare questo lavoro. La trama è simpatica anche se dopo poco il meccanismo narrativo diventa un po' ripetitivo. L'aspetto grafico della serie non mi piace molto e anche il chara design poteva essere curato meglio. I personaggi mi sembrano tutti stereotipati, anche se risultano simpatici. Il comparto tecnico è scarso, le animazioni legnose e i fondali sono appiccicati dietro ai personaggi e sembrano completamente senza profondità. Personalmente penso che il concetto di appassionato di anime si possa distaccare da un idea di otaku come viene esposta nella serie. Anzi nei casi più estremi gli otaku sono anche controproducenti per un emancipazione del medium anime. Non vi preoccupate, questo titolo non vuole dare un idea filosofica sulla fruizione degli anime, vuole solo trascinarvi nei suoi personaggi e farvi vivere una storia tra fan-service e otaku. Pur non amando il genere mi sono visto tutta la serie e anche se non mi ha particolarmente appassionato, gli episodi, non mi hanno annoiato. Ma anche mettendoci tutta la mia buona volontà non riesco a dargli la sufficienza.
Stupendo l'anime ti fa venire proprio voglia di far parte della vita universitaria e di essere insieme ad un gruppo che coltivi le tue stesse passioni (in questo caso i protagonisti sono tutti fan sfegatati di anime e manga). Racconta in modo preciso il mondo universitario giapponese e sopratutto descrive in modo dettagliato tutte le attività che girano attorno all'universo anime manga in Giappone, ciò risulterà bello per coloro che coltivino la passione per tutto ciò che riguarda usi e costumi del paese del sol levante. Ovviamente i personaggi sono il vero motore dell'anime,sono così ben caratterizzati da rimanere impressi, la trama poi è perfetta. Il resto come la musica e l'animazione sono nella media d'altronde è una serie basata sulla realtà. In generale Io l'ho trovato davvero ottimo tra i migliori anime usciti negli ultimi anni.
Ho trovato che questa serie fosse speciale fin dal primo episodio. Ne apprezzo l'autoironia lieve ma acuta, il clima complessivamente positivo e rilassante, il parlare degli otaku senza prendere una distanza assoluta attraverso una fuga nella demenzialità completa o nel cinico sarcasmo... in fondo gli animatori campano grazie a loro, sputare nel piatto dove si mangia è piuttosto fastidioso.
Genshiken ti fa riflettere con il sorriso, diverte ma colpisce, e senza bisogno di fare pipponi insopportabili che, in fondo, conosciamo benissimo senza che venga il primo della classe ad ammaestrarci. Finalmente qualcuno parla della passione per gli anime in modo realistico, senza nasconderne i punti neri ma pure senza cadere necessariamente in toni di angoscioso catastrofismo, finalmente viene messo in primo piano la bellezza del condividere ciò che ci piace. E in fondo, se mi state leggendo, è proprio per questo.
PS: Kujibiki?! Non ci avevo nemmeno fatto caso! A quanto pare c'è qualcuno più otaku di me :-)
Genshiken ti fa riflettere con il sorriso, diverte ma colpisce, e senza bisogno di fare pipponi insopportabili che, in fondo, conosciamo benissimo senza che venga il primo della classe ad ammaestrarci. Finalmente qualcuno parla della passione per gli anime in modo realistico, senza nasconderne i punti neri ma pure senza cadere necessariamente in toni di angoscioso catastrofismo, finalmente viene messo in primo piano la bellezza del condividere ciò che ci piace. E in fondo, se mi state leggendo, è proprio per questo.
PS: Kujibiki?! Non ci avevo nemmeno fatto caso! A quanto pare c'è qualcuno più otaku di me :-)
Ho guardato inizialmente Genshiken sperando invece di vedere le avventure di Kujibiki Unbalance, che nei piccoli stralci a loro dedicati dimostrano di essere l'abbozzo di un'opera con tutte le carte in regola per essere divertente. Tanto che pure i fan Giapponesi si son lamentati per averne una serie completa.
Tornando alla recensione è quindi necessario suddividere i giudizi per due opere ben distinte ma indissolubili. Con Genshiken cosa mi son trovato alla fine? lol.... Un'anime sugli otaku, un discendente di Otaku no Video! Mi stavo stufando quasi subito, eppure la serie ogni tanto recuperava in simpatia, specie nei momenti in cui la cultura normale di Saki (vera e indispensabile protagonista) non riusciva a capire gli hobby del suo Kohsaka, un tipo indubbiamente abile, bizzarro e particolarmente otaku. Genshiken mostra proprio quanto possano essere fissati e abili gli otaku 100% nel perseguire i loro obbiettivi e come talvolta cerchino di giustificarli alla società. Dopo il primi episodi, i personaggi diventano tutti abbastanza simpatici, ognuno con le proprie piccole preferenze (cosplay-doujin-videogames), e l'arrivo di Ohno migliora ancora di più la situazione. Purtroppo è un'anime un pochino lento che non piacerà a tutti, ma consiglio di dargli una possibilità e di guardarne almeno la metà degli episodi. VOTO 8 -----------
Parlando dei 3 OAV di Kujibiki Unbalance che ho visto poco dopo, non posso che chiedermi..... "Ma che hanno fatto?". Già immaginavo che 3 OAV erano un'eresia per raccontare una storia, ma quello che mi sono trovato di fronte e ben di peggio, praticamente 3 puntate di una normalissima serie TV per giunta poco legate tra loro. L'intenzione degli autori è stata di cedere e accontentare i fan, ma solo in parte, perchè gli episodi da loro rilasciati sono praticamente quelli che compariranno nella principale serie di Genshiken, e vi renderete conto che rigiravano sempre le stesse cose. In pratica vedrete: Il primo episodio, il ventunesimo (il citato episodio dei flashback) dove ci saranno le brevi avventure che i protagonisti hanno ipoteticamente avuto durante il salto temporale, ed invine la venticinquestima e penultima puntata. Avete capito bene, non avrete manco la soddisfazione di vederne la fine.... per quanto tra Chihiro e la ferrea Ritsuko non pare ci sia stato comunque un gran passo avanti, dato che la loro confidenza è più o meno quella che ci si aspetterebbe da poco più di metà storia, non certo quasi alla fine. L'essermi ritrovato un prodotto così incompleto mi ha sinceramente fatto ridere, un pò come se mi avessero fregato del tempo. Questo spin off si è rivelato alla fine molto più debole tolto dal contesto "Genshiken" a causa di una trama bislacca e inverosimile che fatica a stare in piedi senza un dovuto approfondimento, che si limita a farci capire che all'istituto superiore Rikkyouin tutto viene deciso a suon di sfide e soprattutto sorteggi. Tra i vari difetti di questi miseri 3 OAV ho notato soprattutto, che compariranno personaggi importanti che dopo una breve apparizione non si rivedranno più, che di gente veramente adulta c'è nè pochissima, e che ha molti clichè tipo: l'essere amici d'infanzia, la presenza di una Samurai Girl ecc. Kujibiki tuttavia mi piace ancora molto, posso solo augurarmi che facciano presto una serie completa perchè così è un ridicolo spreco. VOTO 7
Tornando alla recensione è quindi necessario suddividere i giudizi per due opere ben distinte ma indissolubili. Con Genshiken cosa mi son trovato alla fine? lol.... Un'anime sugli otaku, un discendente di Otaku no Video! Mi stavo stufando quasi subito, eppure la serie ogni tanto recuperava in simpatia, specie nei momenti in cui la cultura normale di Saki (vera e indispensabile protagonista) non riusciva a capire gli hobby del suo Kohsaka, un tipo indubbiamente abile, bizzarro e particolarmente otaku. Genshiken mostra proprio quanto possano essere fissati e abili gli otaku 100% nel perseguire i loro obbiettivi e come talvolta cerchino di giustificarli alla società. Dopo il primi episodi, i personaggi diventano tutti abbastanza simpatici, ognuno con le proprie piccole preferenze (cosplay-doujin-videogames), e l'arrivo di Ohno migliora ancora di più la situazione. Purtroppo è un'anime un pochino lento che non piacerà a tutti, ma consiglio di dargli una possibilità e di guardarne almeno la metà degli episodi. VOTO 8 -----------
Parlando dei 3 OAV di Kujibiki Unbalance che ho visto poco dopo, non posso che chiedermi..... "Ma che hanno fatto?". Già immaginavo che 3 OAV erano un'eresia per raccontare una storia, ma quello che mi sono trovato di fronte e ben di peggio, praticamente 3 puntate di una normalissima serie TV per giunta poco legate tra loro. L'intenzione degli autori è stata di cedere e accontentare i fan, ma solo in parte, perchè gli episodi da loro rilasciati sono praticamente quelli che compariranno nella principale serie di Genshiken, e vi renderete conto che rigiravano sempre le stesse cose. In pratica vedrete: Il primo episodio, il ventunesimo (il citato episodio dei flashback) dove ci saranno le brevi avventure che i protagonisti hanno ipoteticamente avuto durante il salto temporale, ed invine la venticinquestima e penultima puntata. Avete capito bene, non avrete manco la soddisfazione di vederne la fine.... per quanto tra Chihiro e la ferrea Ritsuko non pare ci sia stato comunque un gran passo avanti, dato che la loro confidenza è più o meno quella che ci si aspetterebbe da poco più di metà storia, non certo quasi alla fine. L'essermi ritrovato un prodotto così incompleto mi ha sinceramente fatto ridere, un pò come se mi avessero fregato del tempo. Questo spin off si è rivelato alla fine molto più debole tolto dal contesto "Genshiken" a causa di una trama bislacca e inverosimile che fatica a stare in piedi senza un dovuto approfondimento, che si limita a farci capire che all'istituto superiore Rikkyouin tutto viene deciso a suon di sfide e soprattutto sorteggi. Tra i vari difetti di questi miseri 3 OAV ho notato soprattutto, che compariranno personaggi importanti che dopo una breve apparizione non si rivedranno più, che di gente veramente adulta c'è nè pochissima, e che ha molti clichè tipo: l'essere amici d'infanzia, la presenza di una Samurai Girl ecc. Kujibiki tuttavia mi piace ancora molto, posso solo augurarmi che facciano presto una serie completa perchè così è un ridicolo spreco. VOTO 7
Adoro questa serie.
L'ho amata sulle pagine di Kmagazine e ancora di più la amo in versione animata!
In questo guppo di Otaku, troviamo ogni tipologia di fan: l'invasato, il disegnatore, la cosplayer, il fan di garage kit e modellismo....
Ogni personaggio è ben caratterizzato, ognuno di loro è unico e vi farà sicuramente sorridere.
Niente di impegnativo, ma metterà a dura prova la vostra conoscenza nell'ambiente Otaku! ^_^
Da vedere assolutamente se amate questo mondo e volete saperne di più!^^
L'ho amata sulle pagine di Kmagazine e ancora di più la amo in versione animata!
In questo guppo di Otaku, troviamo ogni tipologia di fan: l'invasato, il disegnatore, la cosplayer, il fan di garage kit e modellismo....
Ogni personaggio è ben caratterizzato, ognuno di loro è unico e vi farà sicuramente sorridere.
Niente di impegnativo, ma metterà a dura prova la vostra conoscenza nell'ambiente Otaku! ^_^
Da vedere assolutamente se amate questo mondo e volete saperne di più!^^
Non mi piace mai scrivere o dare giudizi su una serie di cui ho visto solo pochi episodi, però sin da subito ho capito che Genshiken è una di quelle serie che fnno per me. Il mio genere preferito è quello definibile con "slice of life", e se le fette di vita raccontate sono quelle di un gruppo di otaku... beh, non chiedo di meglio ^_^. Situazioni portate all'eccesso (almeo per la realtà nostrana ^^;) ma nelle quali un appassionato di anime e cultura nipponica non fatica a ritrovarsi, e per le quali si può provare persino invidia. Molto interessante è anche il pnto di vista sulle vicende della ragazza, che per amore deve sorbirsi situazioni per lei assurde ma normalissime per un otaku (per esempio chi tra noi maschietti non ha almeno una volta sbirciato sotto il gonnellino di una action figure femminile?... -.-'''). Simpatica ache la trovata dell'anime nell'anime, ossia la serie Kunjibiki Unbalance, di cui sono stati prodotti realmente degli OAV.
Qualche tempo fa, ad amici a cui ne parlavo e che non lo conoscvano, lo descrivevo come un Otaku no Video trasportato in serie TV, ci sono delle differenze di fondo certo, ma ritengo di non sbagliare troppo. Sto disperatamente cercando il tempo di sciropparmi il resto degli episodi, per adesso gli do un bel 9 per le belle sensazioni che già mi ha fatto provare! ^__^
mc.god
Qualche tempo fa, ad amici a cui ne parlavo e che non lo conoscvano, lo descrivevo come un Otaku no Video trasportato in serie TV, ci sono delle differenze di fondo certo, ma ritengo di non sbagliare troppo. Sto disperatamente cercando il tempo di sciropparmi il resto degli episodi, per adesso gli do un bel 9 per le belle sensazioni che già mi ha fatto provare! ^__^
mc.god
Le vicende di un gruppo di otaku raccontate dal punto di vista di una "normale" ragazza costretta a viverci a stretto contatto... con conseguenze alquanto devastanti per la sua salute mentale!
Ecco in parole molto povere di cosa tratta questa divertentissima serie. Tra interminabili sfide ai videogiochi, preparazione di costumi per cosplay, visite alle principali fiere del fumetto, acquisti folli di tonnellate di doujinshi hentai, sedute di montaggio di modellini in plastica, e chi più ne ha più ne metta, Genshiken racconta il mondo degli animefan a 360 gradi.
Con risultati a dir poco esilaranti. Ognuno di noi riuscirà sicuramente a identificarsi in qualcuno dei protagonisti (pur senza raggiungere simili livelli di follia ;)) e proverà almeno un pochino di invidia per loro. Una tale devozione per le loro passioni è oserei dire commovente! :)
Insomma, Genshiken è una serie divertente che mi sento di consigliare a tutti, per riflettere un po' su chi siamo e dove andiamo... XD
Ecco in parole molto povere di cosa tratta questa divertentissima serie. Tra interminabili sfide ai videogiochi, preparazione di costumi per cosplay, visite alle principali fiere del fumetto, acquisti folli di tonnellate di doujinshi hentai, sedute di montaggio di modellini in plastica, e chi più ne ha più ne metta, Genshiken racconta il mondo degli animefan a 360 gradi.
Con risultati a dir poco esilaranti. Ognuno di noi riuscirà sicuramente a identificarsi in qualcuno dei protagonisti (pur senza raggiungere simili livelli di follia ;)) e proverà almeno un pochino di invidia per loro. Una tale devozione per le loro passioni è oserei dire commovente! :)
Insomma, Genshiken è una serie divertente che mi sento di consigliare a tutti, per riflettere un po' su chi siamo e dove andiamo... XD