The World God only Knows III
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Sono davvero felice che dopo la prima stagione io abbia perseverato nel guardare quest'opera. Nella mia recensione alla prima stagione avevo apprezzato l'idea di fondo, ma pensavo che, se fossimo rimasti a Keima che conquistava la ragazza di turno, la storia ne avrebbe perso tanto e sarebbe poi con il tempo divenuta piatta e noiosa. Già nella seconda stagione però il ritmo cambia e finalmente vediamo Keima uscire fuori dal solito schema iniziale, e soprattutto si vengono a scoprire nuovi dettagli sulle anime vaganti.
La terza stagione è perfetta. Ogni puntata è ricca di contenuti e lo spettatore è sempre con il fiato sospeso su ciò che potrebbe o non potrebbe accadere. Tutto ciò che avevo imputato come difetto alla prima stagione viene spazzato via con la terza. Finalmente vedremo un Keima coinvolto dagli eventi, travolto emotivamente dalle sue conquiste, e alcune, tra le più importanti, avranno un ruolo chiave nell'arco narrativo. Personalmente spero sempre che un anime mi trasmetta emozioni, e questo ci è riuscito; su tutto la storia tra Keima e Chihiro. La ragazza normale per antonomasia, quella che non potrebbe mai essere la protagonista dei gal-game di Keima, riuscirà a far breccia nel suo cuore. Personalmente, per il forte impatto emotivo che il loro amore mi ha fatto provare, ho sperato fino all'ultimo nel lieto fine... ma niente. Pur di darmi una speranza, nel vedere in futuro ciò che desideravo, speravo in un finale che lasciasse qualche porta aperta, ma ciò non accade. Ancora una volta la mia parte che cerca sempre il "vissero felici e contenti" se ne torna a casa ferita e con la coda tra le gambe... ma ci sta.
Per il resto, le musiche a me piacciono, così come anche il comparto visivo non è male. Ottima la regia, che garantisce in tutte le puntate pathos senza mai far annoiare lo spettatore. Spero in una quarta stagione e in un Keima che si fidanza con Chihiro. Queste sono le mie speranze, so che è difficile, ma sperare non costa. Consiglio quest'opera a tutti, non vi annoierete mai, vi farà ridere e vi farà commuovere, cosa si può volere di più?
Sono davvero felice che dopo la prima stagione io abbia perseverato nel guardare quest'opera. Nella mia recensione alla prima stagione avevo apprezzato l'idea di fondo, ma pensavo che, se fossimo rimasti a Keima che conquistava la ragazza di turno, la storia ne avrebbe perso tanto e sarebbe poi con il tempo divenuta piatta e noiosa. Già nella seconda stagione però il ritmo cambia e finalmente vediamo Keima uscire fuori dal solito schema iniziale, e soprattutto si vengono a scoprire nuovi dettagli sulle anime vaganti.
La terza stagione è perfetta. Ogni puntata è ricca di contenuti e lo spettatore è sempre con il fiato sospeso su ciò che potrebbe o non potrebbe accadere. Tutto ciò che avevo imputato come difetto alla prima stagione viene spazzato via con la terza. Finalmente vedremo un Keima coinvolto dagli eventi, travolto emotivamente dalle sue conquiste, e alcune, tra le più importanti, avranno un ruolo chiave nell'arco narrativo. Personalmente spero sempre che un anime mi trasmetta emozioni, e questo ci è riuscito; su tutto la storia tra Keima e Chihiro. La ragazza normale per antonomasia, quella che non potrebbe mai essere la protagonista dei gal-game di Keima, riuscirà a far breccia nel suo cuore. Personalmente, per il forte impatto emotivo che il loro amore mi ha fatto provare, ho sperato fino all'ultimo nel lieto fine... ma niente. Pur di darmi una speranza, nel vedere in futuro ciò che desideravo, speravo in un finale che lasciasse qualche porta aperta, ma ciò non accade. Ancora una volta la mia parte che cerca sempre il "vissero felici e contenti" se ne torna a casa ferita e con la coda tra le gambe... ma ci sta.
Per il resto, le musiche a me piacciono, così come anche il comparto visivo non è male. Ottima la regia, che garantisce in tutte le puntate pathos senza mai far annoiare lo spettatore. Spero in una quarta stagione e in un Keima che si fidanza con Chihiro. Queste sono le mie speranze, so che è difficile, ma sperare non costa. Consiglio quest'opera a tutti, non vi annoierete mai, vi farà ridere e vi farà commuovere, cosa si può volere di più?
Alla prima serie ho dato un bel 7, la seconda non ho potuto che valutarla come un'opera da 8. E la terza? Penso che, al di là di qualche piccolo difetto (che poi andremo ad analizzare), un 9 sia più che doveroso. "Kami nomi zo Shiru Sekai", in questa nuova avventura, raggiunge il climax, in una tempesta sentimentale che sommergerà quasi del tutto il povero Keima.
Dodici episodi in cui il fattore harem prevale finalmente su tutto il resto. Se in precedenza il protagonista si doveva occupare essenzialmente di una ragazza alla volta, ora la situazione si fa molto più complicata e contorta. Inoltre, diversamente dal passato, gli elementi sovrannaturali emergono con una forza nuova e un impeto mai visto prima. Un cambio di tendenza quasi epocale, che però non influirà negativamente sull'apparato generale.
Già negli OAV si era visto come, con la comparsa di Tenri (l'amica d'infanzia di Keima) e la divinità contenuta nel suo cuore, la cattura delle anime in fuga acquistasse un significato del tutto nuovo. Se prima Keima stava pressoché giocando con le varie fanciulle, ora invece l'avventura si farà critica. La vita di Keima stesso, come di tutti gli altri protagonisti e del mondo intero, sarà in pericolo. Vintage, un gruppo sovversivo del nuovo inferno, ha infatti intenzione di far resuscitare gli antichi demoni, ricostituendo una sorta di inferno sulla Terra.
Gli unici che possono fermare i loro subdoli piani sono sei dee, che già in passato li avevano relegati a semplici anime vaganti. Esse però, durante la loro impresa, hanno perso l'essenza corporea che le caratterizzava. Sono fuggite insieme alle anime malvagie, e ora risiedono all'interno dei cuori delle fanciulle in precedenza impossessate dalle varie anime fuggitive.
Toccherà ancora una volta a Keima riconquistare il cuore delle molteplici fanciulle per poter far emergere l'eventuale dea. Ce la farà?
Iniziamo con la critica, ovvero il taglio fin troppo netto di gran parte del manga. Capisco che alcune storielle erano anche evitabili, ma come giustificare la comparsa di nuove ragazze? Comprendo l'eliminazione eventuale di quelle che non sarebbero tornate in futuro, ma almeno le due principali avrebbero anche potuto spiegarle meglio, se proprio non volevano mostrare la loro storia. Condivido il desiderio di creare una serie che raggiungesse subito il culmine del pathos, e di fatto sono anche contento di questa scelta. Tuttavia potevano effettuarla un pochino meglio, o comunque non con un taglio così nitido.
D'altra parte ho potuto assistere a un'opera veramente incredibile, che riassumeva allo stesso tempo quanto successo in passato, aggiungendo nuovi sviluppi per le ragazze precedentemente conquistate da Keima.
Tra tutte, non posso che affezionarmi particolarmente a Chihiro (colei che Keima non avrebbe mai posto come protagonista) e Ayumi (la prima conquista del giovane). Entrambe sono ancora innamorate del loro compagno, ma, come scoprirà ben presto Keima, sarà così per tutte le fanciulle che hanno al loro interno una dea. Sarà vero?
Ritornando alle due ragazze, si può solo applaudire per uno sviluppo degno di nota. L'amore verso Keima accomuna entrambe, ma come accostare la loro amicizia con un sentimento tanto pericoloso? Gelosia, tristezza, gioia; una valanga di sentimenti travolgerà tali fanciulle, e con esse anche lo spettatore.
La grafica è praticamente uguale al passato, così anche per la colonna sonora... entrambe discrete. In particolare devo sottolineare una leggera diminuzione nella vivacità dei colori. La situazione si è fatta molto più drammatica rispetto al passato, e dunque c'è bisogno di un'atmosfera adeguata. Ma niente paura, perché l'anime mostrerà tutto il suo splendore quando i sentimenti dovranno emergere dallo schermo. Lampi di luci che abbagliano il pubblico, e ne avvolgono il cuore.
La regia è semplicemente perfetta nella gestione dei tempi. Non c'è un attimo di pausa, ma allo stesso tempo si potranno vivere momenti di tensione, di tranquillità, di gioia e di tristezza. Tutto in sole dodici puntate.
La conclusione è, forse, la ciliegina sulla torta. Soffro ancora adesso al solo pensiero di dovermi staccare dagli eroi e dai protagonisti che tanto ho apprezzato. Keima in primo luogo, ma anche Chihiro, la ragazza normale, che ha saputo risplendere più di tutte le altre (o forse era semplicemente il mio apprezzamento nei suoi confronti a farmela vedere in modo diverso).
Il manga va avanti, ma anche in esso vi è un netto taglio con il passato. Avremo mai una quarta stagione? La vorrei con tutto il cuore, ma da come è stata impostata la struttura della serie, tutto farebbe presupporre che le cose rimarranno così. Bello? Brutto? Chissà. Per ora accontentiamoci di quello che abbiamo e, soprattutto, apprezziamo il risultato finale con le lacrime agli occhi.
Voto finale: 9
Dodici episodi in cui il fattore harem prevale finalmente su tutto il resto. Se in precedenza il protagonista si doveva occupare essenzialmente di una ragazza alla volta, ora la situazione si fa molto più complicata e contorta. Inoltre, diversamente dal passato, gli elementi sovrannaturali emergono con una forza nuova e un impeto mai visto prima. Un cambio di tendenza quasi epocale, che però non influirà negativamente sull'apparato generale.
Già negli OAV si era visto come, con la comparsa di Tenri (l'amica d'infanzia di Keima) e la divinità contenuta nel suo cuore, la cattura delle anime in fuga acquistasse un significato del tutto nuovo. Se prima Keima stava pressoché giocando con le varie fanciulle, ora invece l'avventura si farà critica. La vita di Keima stesso, come di tutti gli altri protagonisti e del mondo intero, sarà in pericolo. Vintage, un gruppo sovversivo del nuovo inferno, ha infatti intenzione di far resuscitare gli antichi demoni, ricostituendo una sorta di inferno sulla Terra.
Gli unici che possono fermare i loro subdoli piani sono sei dee, che già in passato li avevano relegati a semplici anime vaganti. Esse però, durante la loro impresa, hanno perso l'essenza corporea che le caratterizzava. Sono fuggite insieme alle anime malvagie, e ora risiedono all'interno dei cuori delle fanciulle in precedenza impossessate dalle varie anime fuggitive.
Toccherà ancora una volta a Keima riconquistare il cuore delle molteplici fanciulle per poter far emergere l'eventuale dea. Ce la farà?
Iniziamo con la critica, ovvero il taglio fin troppo netto di gran parte del manga. Capisco che alcune storielle erano anche evitabili, ma come giustificare la comparsa di nuove ragazze? Comprendo l'eliminazione eventuale di quelle che non sarebbero tornate in futuro, ma almeno le due principali avrebbero anche potuto spiegarle meglio, se proprio non volevano mostrare la loro storia. Condivido il desiderio di creare una serie che raggiungesse subito il culmine del pathos, e di fatto sono anche contento di questa scelta. Tuttavia potevano effettuarla un pochino meglio, o comunque non con un taglio così nitido.
D'altra parte ho potuto assistere a un'opera veramente incredibile, che riassumeva allo stesso tempo quanto successo in passato, aggiungendo nuovi sviluppi per le ragazze precedentemente conquistate da Keima.
Tra tutte, non posso che affezionarmi particolarmente a Chihiro (colei che Keima non avrebbe mai posto come protagonista) e Ayumi (la prima conquista del giovane). Entrambe sono ancora innamorate del loro compagno, ma, come scoprirà ben presto Keima, sarà così per tutte le fanciulle che hanno al loro interno una dea. Sarà vero?
Ritornando alle due ragazze, si può solo applaudire per uno sviluppo degno di nota. L'amore verso Keima accomuna entrambe, ma come accostare la loro amicizia con un sentimento tanto pericoloso? Gelosia, tristezza, gioia; una valanga di sentimenti travolgerà tali fanciulle, e con esse anche lo spettatore.
La grafica è praticamente uguale al passato, così anche per la colonna sonora... entrambe discrete. In particolare devo sottolineare una leggera diminuzione nella vivacità dei colori. La situazione si è fatta molto più drammatica rispetto al passato, e dunque c'è bisogno di un'atmosfera adeguata. Ma niente paura, perché l'anime mostrerà tutto il suo splendore quando i sentimenti dovranno emergere dallo schermo. Lampi di luci che abbagliano il pubblico, e ne avvolgono il cuore.
La regia è semplicemente perfetta nella gestione dei tempi. Non c'è un attimo di pausa, ma allo stesso tempo si potranno vivere momenti di tensione, di tranquillità, di gioia e di tristezza. Tutto in sole dodici puntate.
La conclusione è, forse, la ciliegina sulla torta. Soffro ancora adesso al solo pensiero di dovermi staccare dagli eroi e dai protagonisti che tanto ho apprezzato. Keima in primo luogo, ma anche Chihiro, la ragazza normale, che ha saputo risplendere più di tutte le altre (o forse era semplicemente il mio apprezzamento nei suoi confronti a farmela vedere in modo diverso).
Il manga va avanti, ma anche in esso vi è un netto taglio con il passato. Avremo mai una quarta stagione? La vorrei con tutto il cuore, ma da come è stata impostata la struttura della serie, tutto farebbe presupporre che le cose rimarranno così. Bello? Brutto? Chissà. Per ora accontentiamoci di quello che abbiamo e, soprattutto, apprezziamo il risultato finale con le lacrime agli occhi.
Voto finale: 9
Bello, bello, bello!
La seconda serie era noiosa, l'unica cosa bella era stata l'aggiunta di Haqua, ma per il resto sempre la stessa solfa; per fortuna gli autori lo hanno capito e hanno cambiato tutto rendendolo nuovamente bello, anzi meglio della prima serie. Innovazione, cambiamento, amore e tanto altro con bei colpi di scena. Hanno fatto un ottimo lavoro. Mi raccomando di vedere l'OAV di Tenri prima di vedere questa serie o capirete la metà all'inizio.
I disegni sono sempre buoni, come le animazioni, ma hanno nettamente migliorato le canzoni di apertura e chiusura, sono molto carine e cambiano in base alle puntate e alla storia. Sono rimasto molto colpito da questo lavoro e la scena con la canzone finale ti rimane nel cuore.
Spero, e non vedo l'ora, di vedere il seguito; so che ci vorrà un anno, ma se sarà di questa fattura sarà un piacere aspettare.
Voto: 8
La seconda serie era noiosa, l'unica cosa bella era stata l'aggiunta di Haqua, ma per il resto sempre la stessa solfa; per fortuna gli autori lo hanno capito e hanno cambiato tutto rendendolo nuovamente bello, anzi meglio della prima serie. Innovazione, cambiamento, amore e tanto altro con bei colpi di scena. Hanno fatto un ottimo lavoro. Mi raccomando di vedere l'OAV di Tenri prima di vedere questa serie o capirete la metà all'inizio.
I disegni sono sempre buoni, come le animazioni, ma hanno nettamente migliorato le canzoni di apertura e chiusura, sono molto carine e cambiano in base alle puntate e alla storia. Sono rimasto molto colpito da questo lavoro e la scena con la canzone finale ti rimane nel cuore.
Spero, e non vedo l'ora, di vedere il seguito; so che ci vorrà un anno, ma se sarà di questa fattura sarà un piacere aspettare.
Voto: 8
L'attesissima terza stagione di Kami nomi zo shiru Sekai (in inglese The World God Only Knows e in italiano Il mondo che solo Dio conosce) sbarca sugli schermi televisivi giapponesi nella stagione estiva del 2013; sicuramente i fan della serie ne hanno avuto di tempo da aspettare, visto che la seconda serie è uscita nella recente, ma non troppo vicina, stagione primaverile del 2011.
Questa terza stagione adatta una nuova saga dell'omonimo manga, ovvero la Saga delle Dee, e quindi si pensava inizialmente a una lunga serie da due stagioni, e invece no... toh, dodici episodi. Come avranno fatto ad adattare le ultime importanti conquiste più la Saga delle Dee, che è comunque abbastanza lunga? Una scelta di sceneggiatura non eccellente ha deciso di tagliare tutte le conquiste rimaste e passare subito alla nuova saga, velocizzandola molto. Questa idea ha sicuramente tanti pro e tanti contro. Possiamo sicuramente dire che allungare la storia ripetitiva delle conquiste tirandola per le lunghe avrebbe scocciato a lungo andare, anche se la serie si mantenesse su buon livello e meritasse sempre il posto come miglior harem; sinceramente, però, un non lettore del manga, che si ritrova nuovi personaggi senza sapere chi sono e senza sapere che ruolo svolgono, rimane abbastanza deluso e con un vuoto dentro. Invece, i fan dell'opera cartacea, che aspettavano con molta attesa l'adattamento ad anime, sono rimasti altrettanto delusi per il taglio, visto anche il fatto che la prima serie è l'adattamento di un solo volumetto, mentre questa ricopre molti volumetti, e che già precedentemente erano stati apportati dei tagli. A parte ciò, questa saga, che si può considerare come la migliore dell'opera, viene trasportata in modo troppo veloce e quindi anche abbastanza superfluo. Io, non conoscendo il manga, avrei preferito sicuramente che avessero adattato perlomeno le conquiste con i personaggi importanti (per questa saga), o i capitoli dove apparivano nuovi personaggi (importanti per questa saga, ma non per forza ragazze da conquistare), con qualche episodio OAV, per far comprendere a chi, oltre a me, non ha letto il manga.
Tralasciando questa non proprio esaltante scelta di sceneggiatura, la Saga delle Dee è davvero ottima. Abbandonate le solite e ripetitive conquiste, viene creata una trama eccezionale che va a riprendere tutto ciò che era stato detto in precedenza, senza tralasciare nulla e quindi senza avere lacune o errori di sceneggiatura. Per il nostro otaku il livello aumenta e le cose non rimangono semplici come una volta: stavolta dovrà affrontare veri e propri demoni che vogliono uccidere le Dee per ri-creare il nuovo Inferno. Ovviamente sarà lui il protagonista della serie, nonostante non possa uccidere effettivamente i demoni, ma sarà di fondamentale aiuto per la ricerca delle Dee. Non saranno esenti colpi di scena per non far risultare tutto così semplice, anzi, molte volte la serie riesce a coinvolgere lo spettatore per quanto diventi difficile la situazione.
Un altro fattore della serie che devo premiare è la leggerezza e la scorrevolezza degli episodi. Riesce a emozionare lo spettatore, e anche a divertirlo con molte gag che migliorano rispetto alle serie precedenti. Il comparto sonoro si mantiene su un ottimo livello; come le altre due serie ci dona un'opening fenomenale e delle OST eccellenti, insieme a una buona ending. Anche il comparto tecnico si mantiene sempre su buon livello. Lo stile dei personaggi è molto carino. Probabile anche che ci sia una quarta stagione della serie; ci sono le basi anche per fare altro, ma il manga pare in conclusione. Una serie a cui darei 9, ma per le scelte di sceneggiatura non eccellenti sono costretto a darle 8; nonostante ciò è di livello superiore rispetto alle altre due serie. Uno dei migliori harem in assoluto; assolutamente consigliato.
Questa terza stagione adatta una nuova saga dell'omonimo manga, ovvero la Saga delle Dee, e quindi si pensava inizialmente a una lunga serie da due stagioni, e invece no... toh, dodici episodi. Come avranno fatto ad adattare le ultime importanti conquiste più la Saga delle Dee, che è comunque abbastanza lunga? Una scelta di sceneggiatura non eccellente ha deciso di tagliare tutte le conquiste rimaste e passare subito alla nuova saga, velocizzandola molto. Questa idea ha sicuramente tanti pro e tanti contro. Possiamo sicuramente dire che allungare la storia ripetitiva delle conquiste tirandola per le lunghe avrebbe scocciato a lungo andare, anche se la serie si mantenesse su buon livello e meritasse sempre il posto come miglior harem; sinceramente, però, un non lettore del manga, che si ritrova nuovi personaggi senza sapere chi sono e senza sapere che ruolo svolgono, rimane abbastanza deluso e con un vuoto dentro. Invece, i fan dell'opera cartacea, che aspettavano con molta attesa l'adattamento ad anime, sono rimasti altrettanto delusi per il taglio, visto anche il fatto che la prima serie è l'adattamento di un solo volumetto, mentre questa ricopre molti volumetti, e che già precedentemente erano stati apportati dei tagli. A parte ciò, questa saga, che si può considerare come la migliore dell'opera, viene trasportata in modo troppo veloce e quindi anche abbastanza superfluo. Io, non conoscendo il manga, avrei preferito sicuramente che avessero adattato perlomeno le conquiste con i personaggi importanti (per questa saga), o i capitoli dove apparivano nuovi personaggi (importanti per questa saga, ma non per forza ragazze da conquistare), con qualche episodio OAV, per far comprendere a chi, oltre a me, non ha letto il manga.
Tralasciando questa non proprio esaltante scelta di sceneggiatura, la Saga delle Dee è davvero ottima. Abbandonate le solite e ripetitive conquiste, viene creata una trama eccezionale che va a riprendere tutto ciò che era stato detto in precedenza, senza tralasciare nulla e quindi senza avere lacune o errori di sceneggiatura. Per il nostro otaku il livello aumenta e le cose non rimangono semplici come una volta: stavolta dovrà affrontare veri e propri demoni che vogliono uccidere le Dee per ri-creare il nuovo Inferno. Ovviamente sarà lui il protagonista della serie, nonostante non possa uccidere effettivamente i demoni, ma sarà di fondamentale aiuto per la ricerca delle Dee. Non saranno esenti colpi di scena per non far risultare tutto così semplice, anzi, molte volte la serie riesce a coinvolgere lo spettatore per quanto diventi difficile la situazione.
Un altro fattore della serie che devo premiare è la leggerezza e la scorrevolezza degli episodi. Riesce a emozionare lo spettatore, e anche a divertirlo con molte gag che migliorano rispetto alle serie precedenti. Il comparto sonoro si mantiene su un ottimo livello; come le altre due serie ci dona un'opening fenomenale e delle OST eccellenti, insieme a una buona ending. Anche il comparto tecnico si mantiene sempre su buon livello. Lo stile dei personaggi è molto carino. Probabile anche che ci sia una quarta stagione della serie; ci sono le basi anche per fare altro, ma il manga pare in conclusione. Una serie a cui darei 9, ma per le scelte di sceneggiatura non eccellenti sono costretto a darle 8; nonostante ciò è di livello superiore rispetto alle altre due serie. Uno dei migliori harem in assoluto; assolutamente consigliato.
"The World God only Knows" è uno di quei rari anime che sono riusciti nel tempo a ribaltare completamente l'opinione negativa che inizialmente m'ero fatto su di essi. Questa terza parte, in particolare, è davvero un piccolo capolavoro: oltre a rimanere un prodotto estremamente divertente al pari dei suoi predecessori, esso raggiunge un livello di maturità inaspettatamente alto attraverso l'ampliamento e il miglioramento della componente romantica, e con la costruzione di una trama coinvolgente e appassionante.
Le due serie precedenti erano strutturate in diversi mini archi da tre-quattro episodi, nel corso dei quali Keita, il protagonista, si affannava a conquistare la donzella di turno al fine di stanare e catturare i demoni fuggiti dall'inferno. Il tutto senza mai separarsi dalle sue console portatili e da quei galgame verso i quali nutriva una vera e propria venerazione. In questa serie, invece, questi schemi vengono stravolti: i dodici episodi costituiscono un unico arco, quello delle divinità; non vengono introdotti nuovi personaggi femminili, ma l'attenzione torna sulle vecchie conquiste del protagonista. Raramente, se non proprio mai, Keita va in giro armato di console, ma, al contrario, si lascia completamente coinvolgere dalla sua nuova missione (mentre in passato lo faceva piuttosto controvoglia).
L'evoluzione caratteriale del personaggio principale è forse l'aspetto che colpisce maggiormente lo spettatore: Keita non rinnega il mondo dei galgame a cui era così legato, ma, com'era lecito aspettarsi dopo tante emozioni provate durante le conquiste di ragazze reali, comincia lentamente ad abbandonarsi alla realtà, sviluppando un istinto di difesa nei confronti di tutte le ragazze coinvolte e cominciando a provare emozioni prima sconosciute. Nell'ultima immagine dell'episodio dodici egli stesso sembra aver preso consapevolezza della cosa: quando tutto sembra esser tornato finalmente alla normalità, si vede invece Keita spegnere le console e uscire dalla sua stanza.
Un'altra novità di grandissimo rilievo è la creazione di una trama molto più complessa rispetto al solito. Fino ad ora "The World God only Knows" era, in sostanza, un divertente galgame formato anime; in questa terza edizione, invece, gli elementi fantasy e la lotta contro il tempo hanno una rilevanza maggiore, affiancandosi alla componente harem e rendendo il tutto più appassionante.
L'unica pecca, come tutti hanno notato, è l'assenza degli archi relativi a due ragazze, che vengono introdotte nella storia dopo un riassuntino di pochi minuti. Pur non avendo grandissima rilevanza, questo buco si poteva francamente evitare.
In definitiva, il mio giudizio è ampiamente positivo: se le premesse sono queste, attenderò con impazienza la quarta serie, sperando sia anch'essa all'altezza delle mie aspettative.
Le due serie precedenti erano strutturate in diversi mini archi da tre-quattro episodi, nel corso dei quali Keita, il protagonista, si affannava a conquistare la donzella di turno al fine di stanare e catturare i demoni fuggiti dall'inferno. Il tutto senza mai separarsi dalle sue console portatili e da quei galgame verso i quali nutriva una vera e propria venerazione. In questa serie, invece, questi schemi vengono stravolti: i dodici episodi costituiscono un unico arco, quello delle divinità; non vengono introdotti nuovi personaggi femminili, ma l'attenzione torna sulle vecchie conquiste del protagonista. Raramente, se non proprio mai, Keita va in giro armato di console, ma, al contrario, si lascia completamente coinvolgere dalla sua nuova missione (mentre in passato lo faceva piuttosto controvoglia).
L'evoluzione caratteriale del personaggio principale è forse l'aspetto che colpisce maggiormente lo spettatore: Keita non rinnega il mondo dei galgame a cui era così legato, ma, com'era lecito aspettarsi dopo tante emozioni provate durante le conquiste di ragazze reali, comincia lentamente ad abbandonarsi alla realtà, sviluppando un istinto di difesa nei confronti di tutte le ragazze coinvolte e cominciando a provare emozioni prima sconosciute. Nell'ultima immagine dell'episodio dodici egli stesso sembra aver preso consapevolezza della cosa: quando tutto sembra esser tornato finalmente alla normalità, si vede invece Keita spegnere le console e uscire dalla sua stanza.
Un'altra novità di grandissimo rilievo è la creazione di una trama molto più complessa rispetto al solito. Fino ad ora "The World God only Knows" era, in sostanza, un divertente galgame formato anime; in questa terza edizione, invece, gli elementi fantasy e la lotta contro il tempo hanno una rilevanza maggiore, affiancandosi alla componente harem e rendendo il tutto più appassionante.
L'unica pecca, come tutti hanno notato, è l'assenza degli archi relativi a due ragazze, che vengono introdotte nella storia dopo un riassuntino di pochi minuti. Pur non avendo grandissima rilevanza, questo buco si poteva francamente evitare.
In definitiva, il mio giudizio è ampiamente positivo: se le premesse sono queste, attenderò con impazienza la quarta serie, sperando sia anch'essa all'altezza delle mie aspettative.
"The World God only Knows: Goddesses Arc" è la terza serie del già ben noto "The World God only Knows". Quando annunciarono che sarebbe stato riprodotto ad anime l'arco delle divinità ipotizzai che si optasse per una serie da ventiquattro episodi; questo perché le due stagioni precedenti non avevano coperto tutte le conquiste del nostro Katsuragi, e perciò sarebbe stato necessario "coprire" questo buco. Stranamente, però, ciò non è avvenuto. Questa scelta ha lasciato molto insoddisfatti i fan del manga, ciononostante non ci si può lamentare: il prodotto finale è davvero buono e i pregi riescono a oscurare questa pecca che segna profondamente la serie.
L'arco che ci viene propinato è molto particolare. Dopo aver fatto la conoscenza con più di quattordici ragazze da cui son stati estratti i demoni, Keima è costretto ad aver a che fare con le stesse ragazze che questa volta hanno dentro loro una divinità. Queste divinità sono sfuggite da un blocco che loro stesse crearono per sconfiggere il male e si son impossessate dei corpi delle ragazze che son state già conquistate. A questo punto la lotta si svolgerà nello scoprire in tempo quali ragazze abbiano dentro di loro le divinità e come sconfiggere il nemico che intralcia la loro strada.
Come si può ben capire il format dell'anime rimane più o meno lo stesso, semplicemente si riesce a creare una storia che riesce a far appassionare lo spettatore. Katsuragi non si limiterà più a conquistare le ragazze per aiutare Elsie, ma anche perché dovrà salvare il suo mondo. Da come si evince, questo rende il tutto più intrigante e le stesse gag e gli stessi eventi non sembreranno un già visto, cosa che nella seconda serie si stava cominciando a intravedere.
Quello che però salta subito all'occhio è il chara design. Stagione dopo stagione la versione animata riesce sempre a migliorarsi, propinando personaggi più elaborati e più interessanti, a partire dal nostro protagonista. Lui, infatti, subirà processi evolutivi a livello comportamentale che neanche ci saremmo immaginati nella prima serie. Anche le ragazze presentate inoltre cominceranno a mostrarsi "migliorate" nei loro atteggiamenti. Non saremo vittime di odiosissimi cliché, e quelli inseriti son fatti volutamente per essere smontati dal nostro protagonista.
Insomma, una serie molto sottovalutata sia in versione anime che manga. Ne consiglio la visione perché ne vale veramente la pena. Si riderà, ci si emozionerà, si passeranno momenti di svago durante la visione di questo anime, cosa che spesso non riesco a fare con molti prodotti. "The World God only Knows: Goddesses Arc" è proprio quel prodotto che cerca qualcuno, per spezzare delle visioni pesanti - magari lente - senza perdere in qualità.
A livello tecnico non ho nulla da ridire. Ottimo sotto quasi tutti gli aspetti. Regia, animazioni e OST fanno la loro figura. Il disegno è anche ottimo. Forse il problema sono i colori troppo luminosi che possono dar non poco fastidio durante la visione.
Consigliato.
L'arco che ci viene propinato è molto particolare. Dopo aver fatto la conoscenza con più di quattordici ragazze da cui son stati estratti i demoni, Keima è costretto ad aver a che fare con le stesse ragazze che questa volta hanno dentro loro una divinità. Queste divinità sono sfuggite da un blocco che loro stesse crearono per sconfiggere il male e si son impossessate dei corpi delle ragazze che son state già conquistate. A questo punto la lotta si svolgerà nello scoprire in tempo quali ragazze abbiano dentro di loro le divinità e come sconfiggere il nemico che intralcia la loro strada.
Come si può ben capire il format dell'anime rimane più o meno lo stesso, semplicemente si riesce a creare una storia che riesce a far appassionare lo spettatore. Katsuragi non si limiterà più a conquistare le ragazze per aiutare Elsie, ma anche perché dovrà salvare il suo mondo. Da come si evince, questo rende il tutto più intrigante e le stesse gag e gli stessi eventi non sembreranno un già visto, cosa che nella seconda serie si stava cominciando a intravedere.
Quello che però salta subito all'occhio è il chara design. Stagione dopo stagione la versione animata riesce sempre a migliorarsi, propinando personaggi più elaborati e più interessanti, a partire dal nostro protagonista. Lui, infatti, subirà processi evolutivi a livello comportamentale che neanche ci saremmo immaginati nella prima serie. Anche le ragazze presentate inoltre cominceranno a mostrarsi "migliorate" nei loro atteggiamenti. Non saremo vittime di odiosissimi cliché, e quelli inseriti son fatti volutamente per essere smontati dal nostro protagonista.
Insomma, una serie molto sottovalutata sia in versione anime che manga. Ne consiglio la visione perché ne vale veramente la pena. Si riderà, ci si emozionerà, si passeranno momenti di svago durante la visione di questo anime, cosa che spesso non riesco a fare con molti prodotti. "The World God only Knows: Goddesses Arc" è proprio quel prodotto che cerca qualcuno, per spezzare delle visioni pesanti - magari lente - senza perdere in qualità.
A livello tecnico non ho nulla da ridire. Ottimo sotto quasi tutti gli aspetti. Regia, animazioni e OST fanno la loro figura. Il disegno è anche ottimo. Forse il problema sono i colori troppo luminosi che possono dar non poco fastidio durante la visione.
Consigliato.
Ultima serie attualmente uscita del dio delle conquiste: come si può facilmente intuire dal titolo, si tratta dell'arco delle dee. Dopo i due OAV dell'arco di Tenri, che fungevano da svolta nella trama e nella meccanica della serie, ci troveremo catapultati in un riassunto su conquiste di eroine mai viste prima, alcune anche relativamente importanti. Ovviamente queste erano presenti nel manga, ma, come si intuiva già nei due OAV precedenti, sono state completamente saltate.
La cosa snervante, inoltre, sarà che dopo una piccola introduzione con Kanon, le due successive eroine saranno proprio due di quelle mai viste prima, portando lo spettatore addirittura a odiarle e a sperare che quegli episodi passino il prima possibile; fortunatamente poi, trovandoci di fronte Shiori, ci dimenticheremo di quelle insulse e inutili eroine che sono saltate fuori dal cappello di un mago (o di Tenri, se preferite. Sì, è il suo hobby, ma nell'anime solo molto avanti lo diranno). Da Shiori in poi sarà tutto un crescendo che raggiungerà il suo apice nell'arco di Chihiro, cadendo però quasi nel surreale in quello di Ayumi. Il nostro dio sembrerà aver perso il suo tocco nel farci divertire durante le sue conquiste in quest'ultima parte. Anche Haqua farà la sua bella parte nello svolgimento della trama, e addirittura Nora (l'avversaria degli OAV precedenti) farà la sua piccola parte; invece quella tizia, come si chiamava? Ah sì, Elsie... dimenticatevela, solo un paio di autopompe rosse in tutta la serie!
In pratica, una serie abbastanza altalenante, ma in compenso il finale non vi deluderà: le 2b Pencil sul palco, Katsuragi sul tetto delle battute finali, quella baka di Elsie che come al solito non capisce nulla e poi Katsuragi che...
Però niente annuncio per una nuova serie alla fine, e una confessione di Tenri a Diana che non fanno sentire, e che avrebbero potuto evitare in caso di assenza di un seguito.
La cosa snervante, inoltre, sarà che dopo una piccola introduzione con Kanon, le due successive eroine saranno proprio due di quelle mai viste prima, portando lo spettatore addirittura a odiarle e a sperare che quegli episodi passino il prima possibile; fortunatamente poi, trovandoci di fronte Shiori, ci dimenticheremo di quelle insulse e inutili eroine che sono saltate fuori dal cappello di un mago (o di Tenri, se preferite. Sì, è il suo hobby, ma nell'anime solo molto avanti lo diranno). Da Shiori in poi sarà tutto un crescendo che raggiungerà il suo apice nell'arco di Chihiro, cadendo però quasi nel surreale in quello di Ayumi. Il nostro dio sembrerà aver perso il suo tocco nel farci divertire durante le sue conquiste in quest'ultima parte. Anche Haqua farà la sua bella parte nello svolgimento della trama, e addirittura Nora (l'avversaria degli OAV precedenti) farà la sua piccola parte; invece quella tizia, come si chiamava? Ah sì, Elsie... dimenticatevela, solo un paio di autopompe rosse in tutta la serie!
In pratica, una serie abbastanza altalenante, ma in compenso il finale non vi deluderà: le 2b Pencil sul palco, Katsuragi sul tetto delle battute finali, quella baka di Elsie che come al solito non capisce nulla e poi Katsuragi che...
Però niente annuncio per una nuova serie alla fine, e una confessione di Tenri a Diana che non fanno sentire, e che avrebbero potuto evitare in caso di assenza di un seguito.