Hyperdimension Neptunia
Hyperdimension Neptunia è un anime di 12 episodi prodotto dalla David Production ispirato agli omonimi videogiochi di ruolo sviluppati dalla Idea Factory. La storia contenuta all'interno dell'anime tuttavia non è presente nei videogame.
Il gioco si svolge nel mondo di Gamindustri. Questo mondo è diviso in quattro diverse regioni Planeptune, Leanbox, Lastation e Lowee che sono a loro volta protetti da quattro dee; la storia comincia con la stipulazione di un trattato d'amicizia tra le 4 divinità, fino ad allora in conflitto per la contesa della "Share Energy", la fonte d'energia prodotta dalla fiducia e dal sostegno nutriti dalla popolazione nei loro confronti.
Nel corse della storia le 4 dee protagoniste, in compagnia delle loro sorelle, si uniranno sempre di più passando così dall'essere nemiche a formare un gruppo saldo e compatto che coopererà in varie situazioni per sconfiggere i vari antagonisti che mirano alla distruzione del mondo.
La trama nonostante sia molto semplice risulta comunque piacevole e scorrevole, soprattuto perchè arricchita da un comparto grafico e da un accompagnamento sonoro di primo livello; le animazioni sono nitide, realizzate con cura estreme, ottime per i combattimenti. Ottimo anche il character design.
I personaggi sono caratterizzati molto bene, anche se un po stereotipati, ( in fondo sono solo 12 puntate ) divertenti e riescono a coinvolgere abbastanza lo spettatore, intrattendendolo anche con gag divertenti e simpatiche.
In sostanza un buon prodotto semplice e divertente, consigliato a chi cerca qualcosa di poco impegnativo pieno atmosfere leggere che riusciranno a strappare sempre un sorriso senza annoiare mai chi guarda.
Il gioco si svolge nel mondo di Gamindustri. Questo mondo è diviso in quattro diverse regioni Planeptune, Leanbox, Lastation e Lowee che sono a loro volta protetti da quattro dee; la storia comincia con la stipulazione di un trattato d'amicizia tra le 4 divinità, fino ad allora in conflitto per la contesa della "Share Energy", la fonte d'energia prodotta dalla fiducia e dal sostegno nutriti dalla popolazione nei loro confronti.
Nel corse della storia le 4 dee protagoniste, in compagnia delle loro sorelle, si uniranno sempre di più passando così dall'essere nemiche a formare un gruppo saldo e compatto che coopererà in varie situazioni per sconfiggere i vari antagonisti che mirano alla distruzione del mondo.
La trama nonostante sia molto semplice risulta comunque piacevole e scorrevole, soprattuto perchè arricchita da un comparto grafico e da un accompagnamento sonoro di primo livello; le animazioni sono nitide, realizzate con cura estreme, ottime per i combattimenti. Ottimo anche il character design.
I personaggi sono caratterizzati molto bene, anche se un po stereotipati, ( in fondo sono solo 12 puntate ) divertenti e riescono a coinvolgere abbastanza lo spettatore, intrattendendolo anche con gag divertenti e simpatiche.
In sostanza un buon prodotto semplice e divertente, consigliato a chi cerca qualcosa di poco impegnativo pieno atmosfere leggere che riusciranno a strappare sempre un sorriso senza annoiare mai chi guarda.
A narrare delle mitiche ed epiche Console War ci si addentra sempre in un campo minato. Lo aveva fatto, con risultati assai discutibili, il poco fortunato Aoi Sekai no Chuushin de con le guerre del passato. Ci ha riprovato, sempre partendo da un gioco, il qui presente Hyperdimension Neptunia che manda in campo i rappresentanti della scena attuale.
Nel magico mondo di Gamindustri, i quattro paesi di Planeptune, Lastation, Lowee e Leanbox (nomi che dicono niente?) sono sempre stati in competizione per l'energia Share e le quattro Dee che li guidano si sono sempre dati battaglia. Le dee però a un certo punto stipulano un trattato d'amicizia, ma la Share è sempre contesa, dunque cosa accadrà?
Anzitutto sarà davvero una "console war"? In realtà no perché i quattro paesi sono da poco diventati amici e le quattro divinità che li amministrano sono passate alla mera amministrazione: Neptune, da brava politicante, delega tutto ai sottoposti e trascorre le giornate "alla console"; Noir pure ma preferisce il cosplay e vessare la sorellina; Blanc si arrabbia un giorno si e l'altro pure; la bellona Vert organizza festini, cene eleganti e maratone agli MMORPG. Occasionalmente le quattro si riuniscono per fronteggiare nemici comuni trasformandosi in forma HDD... cioè gnocca. Tutte tranne Blanc (che sfigati a Lowee, però loro hanno le loli) e Vert per ovvi motivi. Poi però arriverà anche un quinta dea/gnocca, Plutia, e lì saranno numeri.
Scherzi a parte... rimane ben poco! Nel senso che Hyperdimension Neptunia è un fresco, allegro e molto spensierato che pesca dal fanservice, che sia indirizzato ai fan della saga oppure no, a piene mani ma che al tempo stesso non disdegna di trattarlo con una certa ironia dalla quale nascono tutta una serie di parodie (come quella sui "misteriosi raggi di luce" dell'episodio 8) e citazioni che strappano sorrisi in più occasioni.
Al tempo stesso poco rimane anche perché l'anime non riesce a creare una storia abbastanza strutturata e ad ampio respiro: nella sostanza abbiamo due brevi archi da cinque episodi più una mini saga finale da due puntate con labili legami prevalentemente temporale fra di essi, che rendono l'insieme abbastanza episodico, non uno slice of life ma, insomma, quasi.
Viene comunque prodotto un cast ampio che, pur con non molta varietà, propone gli elementi giusti al posto giusto, persino l'insostenibile P-Ko alias Pische o come cavolo si chiama. Spicca alla distanza, manco a dirlo, la protagonista Neptune (in patria però il personaggio più apprezzato pare che sia Noire...) anche per merito della brava doppiatrice Rie Tanaka, stella di un cast ricco di voci note.
Hyperdimension Neptunia, un anime onesto, leggero, autoironico, disimpegnato e anche molto ben colorato; apprezzabile dagli affezionati al moe; indicato per chi ha conosciuto il gioco originale; controindicato a chi cerca la "console war narrata e definitiva"; molto controindicato a chi cerca atmosfere virili saturate di un (in)sano machismo.
Nel magico mondo di Gamindustri, i quattro paesi di Planeptune, Lastation, Lowee e Leanbox (nomi che dicono niente?) sono sempre stati in competizione per l'energia Share e le quattro Dee che li guidano si sono sempre dati battaglia. Le dee però a un certo punto stipulano un trattato d'amicizia, ma la Share è sempre contesa, dunque cosa accadrà?
Anzitutto sarà davvero una "console war"? In realtà no perché i quattro paesi sono da poco diventati amici e le quattro divinità che li amministrano sono passate alla mera amministrazione: Neptune, da brava politicante, delega tutto ai sottoposti e trascorre le giornate "alla console"; Noir pure ma preferisce il cosplay e vessare la sorellina; Blanc si arrabbia un giorno si e l'altro pure; la bellona Vert organizza festini, cene eleganti e maratone agli MMORPG. Occasionalmente le quattro si riuniscono per fronteggiare nemici comuni trasformandosi in forma HDD... cioè gnocca. Tutte tranne Blanc (che sfigati a Lowee, però loro hanno le loli) e Vert per ovvi motivi. Poi però arriverà anche un quinta dea/gnocca, Plutia, e lì saranno numeri.
Scherzi a parte... rimane ben poco! Nel senso che Hyperdimension Neptunia è un fresco, allegro e molto spensierato che pesca dal fanservice, che sia indirizzato ai fan della saga oppure no, a piene mani ma che al tempo stesso non disdegna di trattarlo con una certa ironia dalla quale nascono tutta una serie di parodie (come quella sui "misteriosi raggi di luce" dell'episodio 8) e citazioni che strappano sorrisi in più occasioni.
Al tempo stesso poco rimane anche perché l'anime non riesce a creare una storia abbastanza strutturata e ad ampio respiro: nella sostanza abbiamo due brevi archi da cinque episodi più una mini saga finale da due puntate con labili legami prevalentemente temporale fra di essi, che rendono l'insieme abbastanza episodico, non uno slice of life ma, insomma, quasi.
Viene comunque prodotto un cast ampio che, pur con non molta varietà, propone gli elementi giusti al posto giusto, persino l'insostenibile P-Ko alias Pische o come cavolo si chiama. Spicca alla distanza, manco a dirlo, la protagonista Neptune (in patria però il personaggio più apprezzato pare che sia Noire...) anche per merito della brava doppiatrice Rie Tanaka, stella di un cast ricco di voci note.
Hyperdimension Neptunia, un anime onesto, leggero, autoironico, disimpegnato e anche molto ben colorato; apprezzabile dagli affezionati al moe; indicato per chi ha conosciuto il gioco originale; controindicato a chi cerca la "console war narrata e definitiva"; molto controindicato a chi cerca atmosfere virili saturate di un (in)sano machismo.
Hyperdimension Neptunia anime di 12 episodi prodotto dalla David Production (Le Bizzarre Avventure di Jojo). Tratto dagli omonimi videogiochi di ruolo sviluppati dalla Idea Factory. La storia contenuta all'interno dell'anime è inedita, non presente all'interno dei videogame.
Trama tratta da Wikipedia: Il gioco si svolge nel mondo di Gamindustri. Questo mondo è diviso in quattro diverse regioni (Planeptune, Leanbox, Lastation e Lowee) che sono a loro volta protetti da quattro dee. Il giocatore controlla Neptune, una dea che deve difendere il mondo dagli attacchi della mavagia dea Arfoire. Per poterlo fare, Neptune deve cercare Histoire, il libro che contiene i segreti del mondo. Il titolo rappresenta una parodia della guerra commerciale fra le tre principali console di settima generazione: PlayStation 3, Xbox 360 e Wii.
Per fornirvi maggiori delucidazioni prenderò sempre da Wikipedia l'articolo riguardante la Neptune per chi non sapesse cosa sia (compresa io): il titolo del videogioco deriva dal nome del SEGA Neptune (una console) che combinava il Sega Genesis/Mega Drive ed il Sega 32X in un'unica unità, che inizialmente doveva essere commercializzato nel 1994 o 1995, prima che il progetto fosse definitivamente abbandonato dopo l'uscita del Sega Saturn.
Inizio con lo scrivere che in quest'opera è racchiuso un alto livello di fan service e tengo a precisare che per "fan service" non intendo solo corpicini semi nudi, seni dalla vita propria o strane ed equivoche situazioni, ma quello che realmente vuol dire l'espressione, ovvero: termini, situazioni, richiami impliciti o espliciti ad un qualcosa che non serve effettivamente al proseguo della trama quanto a sollecitare una determinata cerchia di pubblico più o meno ampia. Esistono tanti tipi di fan service, qui in particolar modo ne saranno presenti due: ecchi e tecnico. Il primo non è assolutamente volgare o pesante, sarà corrente per l'intera serie ma volgerà più a presa in giro del genere. Anche il secondo è onnipresente, termini e vocaboli che richiamano il mondo dei videogame, delle console e di tutto quello che ci gira intorno.
Fatte le dovute premesse, passo a elencare i punti di maggior impatto dell'opera... I personaggi: ognuno dotato di una sua personalità (inutile parlare di stereotipo, è difficile trovare personaggi che non vi cadano), di un suo pensiero, ognuno con il suo modo di fare. Scopriremo man mano i pregi ed i difetti delle protagoniste, le loro ambizioni, le perversioni e le fissazioni. Apprezzeremo sicuramente le trasformazioni in Dee, che trovo realizzate molto bene, come i costumi (tante strizzatine d'occhio ad i maschietti) e le armi, si adattano in maniera perfetta al mondo tecnologico da cui provengono, senza frufru inutili e robe varie, vi è proprio il minimo indispensabile.
Il chara è molto carino, soprattutto quello delle alter ego, gli occhi mi piacciono in particolar modo.
La storia: nulla di speciale ma, nella sua semplicità, riesce a catturare lo spettatore con tanti momenti comici che riusciranno sicuramente a strappare qualche risata, personalmente mi ha divertita parecchio; molti combattimenti, realizzati in maniera impeccabile (vedi grafica più avanti), presenti nella maggior parte dell'opera; situazioni piccanti, ma sempre senza esagerare, a parte in alcuni episodi dove il fan service diventa fin troppo scadente… Anche l'occhio vuole la sua parte si sa.
La grafica: sicuramente eccelsa, non priva di pecche, ma una delle migliori presenti nella stagione estiva 2013, complici i 12 episodi.
Le soundtrack: l'opening Dimension Tripper cantata da Nao è molto carina, come la ending Neptune Sagashite eseguita dalle Afilia Saga.
Un opera gradevole, che sprizza energia e spensieratezza, dalle atmosfere leggere ma non prive di spessore, in grado di non annoiare mai chi guarda, e di regalare spesso e volentieri grandi sorrisi; per me è assolutamente promossa.
Trama tratta da Wikipedia: Il gioco si svolge nel mondo di Gamindustri. Questo mondo è diviso in quattro diverse regioni (Planeptune, Leanbox, Lastation e Lowee) che sono a loro volta protetti da quattro dee. Il giocatore controlla Neptune, una dea che deve difendere il mondo dagli attacchi della mavagia dea Arfoire. Per poterlo fare, Neptune deve cercare Histoire, il libro che contiene i segreti del mondo. Il titolo rappresenta una parodia della guerra commerciale fra le tre principali console di settima generazione: PlayStation 3, Xbox 360 e Wii.
Per fornirvi maggiori delucidazioni prenderò sempre da Wikipedia l'articolo riguardante la Neptune per chi non sapesse cosa sia (compresa io): il titolo del videogioco deriva dal nome del SEGA Neptune (una console) che combinava il Sega Genesis/Mega Drive ed il Sega 32X in un'unica unità, che inizialmente doveva essere commercializzato nel 1994 o 1995, prima che il progetto fosse definitivamente abbandonato dopo l'uscita del Sega Saturn.
Inizio con lo scrivere che in quest'opera è racchiuso un alto livello di fan service e tengo a precisare che per "fan service" non intendo solo corpicini semi nudi, seni dalla vita propria o strane ed equivoche situazioni, ma quello che realmente vuol dire l'espressione, ovvero: termini, situazioni, richiami impliciti o espliciti ad un qualcosa che non serve effettivamente al proseguo della trama quanto a sollecitare una determinata cerchia di pubblico più o meno ampia. Esistono tanti tipi di fan service, qui in particolar modo ne saranno presenti due: ecchi e tecnico. Il primo non è assolutamente volgare o pesante, sarà corrente per l'intera serie ma volgerà più a presa in giro del genere. Anche il secondo è onnipresente, termini e vocaboli che richiamano il mondo dei videogame, delle console e di tutto quello che ci gira intorno.
Fatte le dovute premesse, passo a elencare i punti di maggior impatto dell'opera... I personaggi: ognuno dotato di una sua personalità (inutile parlare di stereotipo, è difficile trovare personaggi che non vi cadano), di un suo pensiero, ognuno con il suo modo di fare. Scopriremo man mano i pregi ed i difetti delle protagoniste, le loro ambizioni, le perversioni e le fissazioni. Apprezzeremo sicuramente le trasformazioni in Dee, che trovo realizzate molto bene, come i costumi (tante strizzatine d'occhio ad i maschietti) e le armi, si adattano in maniera perfetta al mondo tecnologico da cui provengono, senza frufru inutili e robe varie, vi è proprio il minimo indispensabile.
Il chara è molto carino, soprattutto quello delle alter ego, gli occhi mi piacciono in particolar modo.
La storia: nulla di speciale ma, nella sua semplicità, riesce a catturare lo spettatore con tanti momenti comici che riusciranno sicuramente a strappare qualche risata, personalmente mi ha divertita parecchio; molti combattimenti, realizzati in maniera impeccabile (vedi grafica più avanti), presenti nella maggior parte dell'opera; situazioni piccanti, ma sempre senza esagerare, a parte in alcuni episodi dove il fan service diventa fin troppo scadente… Anche l'occhio vuole la sua parte si sa.
La grafica: sicuramente eccelsa, non priva di pecche, ma una delle migliori presenti nella stagione estiva 2013, complici i 12 episodi.
Le soundtrack: l'opening Dimension Tripper cantata da Nao è molto carina, come la ending Neptune Sagashite eseguita dalle Afilia Saga.
Un opera gradevole, che sprizza energia e spensieratezza, dalle atmosfere leggere ma non prive di spessore, in grado di non annoiare mai chi guarda, e di regalare spesso e volentieri grandi sorrisi; per me è assolutamente promossa.
Hyperdimension Neptunia era partito come uno dei titoli di punta della stagione estiva 2013, molta fu la pubblicità a sostegno di questo titolo e grande fu la sua attesa. Dopo la proiezione dei primi episodi sembrò esserci un discreto calo d'interessi nei confronti della serie suddetta, forse a causa della struttura anomala del mondo (dove sono i maschi?) e di una cospicua presenza di fanservice ed elementi loli, coloro che hanno continuato a visionarlo (me compreso) hanno potuto apprezzare un buon prodotto, che ha saputo intrattenere senz'annoiare.
Hyperdimension Neptunia è una serie della stagione estiva 2013 composta da 12 episodi di durata canonica. L'opera deriva dall'omonimo videogioco del 2010.
Trama: il mondo di Gameindustri è suddiviso in 4 marco regioni: Planeptune, Leanbox, Lastation e Lowee tali regioni sono governate da 4 divinità/CPU. Questo mondo si sostiene grazie alla Share Energy, una misteriosa fonte d'energia prodotta dalla "popolarità" e dal sostegno che ciascun cittadino (o forse dovrei dire "cittadina" dato che trovare un maschietto è più raro di un'eclissi solare) elargisce alle proprie divinità. Più sono alti questi gradi, più le divinità e le loro regioni hanno potere. La storia comincia con un solenne trattato d'amicizia tra le 4 divinità, affinché ogni conflitto cessi e la pace regni sovrana in tutto il mondo, ma non sembra andare tutto liscio…
Grafica: perfetta ed appropriata al contesto. Animazioni fantastiche, lucide, nitide, realizzate con cura estrema. Animazioni elaborate, fluide, frenetiche, ottime per i combattimenti. Ottimo character design. Iperdettaglio ovunque. Encomiabile.
Sonoro: non segnalo alcunché di malvagio. L'opening è molto "arcade" e video giocosa, tuttavia non pecca di un certo dinamismo e di una sua ritmicità. L'ending è complessivamente orecchiabile. Gli OST sono molto belli, dinamici, freschi e coinvolgenti. Effetti sonori molto belli. Doppiaggio valido.
Personaggi: non è facile creare un'anime di sole donne ed è determinante una grande caratterizzazione affinché la storia si sostenga senza troppi problemi. Potranno non essere il massimo della gradevolezza e dell'originalità (soprattutto le bimbette) ma nel complesso è accettabile. Non c'è molto fattore introspettivo, si vede tutto "sul campo". In compenso c'è una grande evoluzione dei personaggi. Ottima interazione.
Sceneggiatura: è stato svolto un buon lavoro. La gestione temporale è semplice, fluida e lineare, priva di flashback. Il ritmo è piuttosto veloce e la mole di eventi che si susseguono è notevole. Le scene d'azione e violenza si susseguono incessanti, i combattimenti sono realizzati molto bene. È presente un cospicuo quantitativo di fanservice sia "fanciullesco" sia relativo al mondo video ludico.
Finale: molto buono. La battaglia finale è molto bella e avvincente. Convincente l'azione cooperativa, convincenti gli ultimi momenti. Un finale completo anche se non spiega la natura di quel mondo.
In sintesi: se volete un buon prodotto, piacevole e divertente sebbene non sia perfetto, Hyperdimension Neptunia fa per voi. Ne stiano alla larga chi non sopporta le signorine non eccessivamente vestite e le varie bimbette.
Hyperdimension Neptunia è una serie della stagione estiva 2013 composta da 12 episodi di durata canonica. L'opera deriva dall'omonimo videogioco del 2010.
Trama: il mondo di Gameindustri è suddiviso in 4 marco regioni: Planeptune, Leanbox, Lastation e Lowee tali regioni sono governate da 4 divinità/CPU. Questo mondo si sostiene grazie alla Share Energy, una misteriosa fonte d'energia prodotta dalla "popolarità" e dal sostegno che ciascun cittadino (o forse dovrei dire "cittadina" dato che trovare un maschietto è più raro di un'eclissi solare) elargisce alle proprie divinità. Più sono alti questi gradi, più le divinità e le loro regioni hanno potere. La storia comincia con un solenne trattato d'amicizia tra le 4 divinità, affinché ogni conflitto cessi e la pace regni sovrana in tutto il mondo, ma non sembra andare tutto liscio…
Grafica: perfetta ed appropriata al contesto. Animazioni fantastiche, lucide, nitide, realizzate con cura estrema. Animazioni elaborate, fluide, frenetiche, ottime per i combattimenti. Ottimo character design. Iperdettaglio ovunque. Encomiabile.
Sonoro: non segnalo alcunché di malvagio. L'opening è molto "arcade" e video giocosa, tuttavia non pecca di un certo dinamismo e di una sua ritmicità. L'ending è complessivamente orecchiabile. Gli OST sono molto belli, dinamici, freschi e coinvolgenti. Effetti sonori molto belli. Doppiaggio valido.
Personaggi: non è facile creare un'anime di sole donne ed è determinante una grande caratterizzazione affinché la storia si sostenga senza troppi problemi. Potranno non essere il massimo della gradevolezza e dell'originalità (soprattutto le bimbette) ma nel complesso è accettabile. Non c'è molto fattore introspettivo, si vede tutto "sul campo". In compenso c'è una grande evoluzione dei personaggi. Ottima interazione.
Sceneggiatura: è stato svolto un buon lavoro. La gestione temporale è semplice, fluida e lineare, priva di flashback. Il ritmo è piuttosto veloce e la mole di eventi che si susseguono è notevole. Le scene d'azione e violenza si susseguono incessanti, i combattimenti sono realizzati molto bene. È presente un cospicuo quantitativo di fanservice sia "fanciullesco" sia relativo al mondo video ludico.
Finale: molto buono. La battaglia finale è molto bella e avvincente. Convincente l'azione cooperativa, convincenti gli ultimi momenti. Un finale completo anche se non spiega la natura di quel mondo.
In sintesi: se volete un buon prodotto, piacevole e divertente sebbene non sia perfetto, Hyperdimension Neptunia fa per voi. Ne stiano alla larga chi non sopporta le signorine non eccessivamente vestite e le varie bimbette.