Eureka Seven
Quando ero piccolo, guardavo tantissimi anime su canali differenti. Uno di questi canali era Rai 4 che, nei suoi tempi d'oro, trasmise capolavori quali "Soul Eater", "Code Geass" e "Psycho Pass". Tra gli anime che mandava in onda, si inserisce anche "Eureka Seven" che, però, pur essendo io un fan del genere mecha, ho a lungo scartato e ignorato. Tanto tempo dopo, con la nascita dei servizi streaming, ho deciso di riprenderlo e di dare una chance a quella storia di robottoni che somigliava tanto ad "Evangelion". "Eureka Seven" ha infatti, come l'immortale capolavoro di Anno, la peculiarità di essere un anime che racchiude in sé una grandissima quantità di generi: commedia, dramma, psicologico, romantico e fantascienza, solo per citarne alcuni. Ciò la rende sicuramente un'opera completa sotto tantissimi aspetti ed è uno dei motivi per cui l'ho apprezzata. Anzi, non vorrei essere troppo cattivo, ma potrei esagerare e dire anche l'unico. Perché?
La storia di questo anime si dispiega lungo quattro "saghe" principali: la prima saga è introduttiva, serve a presentare personaggi e ambientazione ed è, a mio avviso, la saga peggiore in assoluto, perché molti episodi hanno quasi un'aria di filler se non per qualche piccolo sprazzo di trama qui e lì. È stato veramente complicato cercare di non abbandonare tutto. Tuttavia, mi sono detto: "è solo l'inizio, è normale che sia così, poi andrà a migliorare". E invece no. Nella seconda saga compaiono numerosi personaggi che sarebbero davvero potuti essere utili a chiarire qualcosa, ma dopo essere stati presentati in pompa magna, scompaiono definitivamente o riappaiono per tipo 10 secondi nelle due parti successive che, ahimè, invece di essere il perfetto epilogo, non fanno altro che sbattere in faccia nozioni e termini strani (ho impiegato una vita intera a capire cosa fosse lo Scab Coral) che potevano essere lentamente approfonditi durante la serie e invece sono stati messi in mezzo in rapida successione. Neanche il tempo di capire cosa fosse qualcosa, ecco arrivare a valanga un'altra sproporzionata quantità di termini inglesi da assimilare. Fastidioso anche il modo in cui Renton è stato trattato dai suoi compagni della Gekko-Go: più lui chiedeva spiegazioni e più nessuno gliele dava... ovviamente, perché dovevano poi spiegare tutto alla fine. Torniamo sempre lì.
Penso che il difetto principale di "Eureka Seven" risieda proprio in questo: la mala gestione di tutto quanto. Vedendo un anime di 50 episodi ci si aspetta una lenta crescita in cui i vari tasselli vanno al loro posto poco per volta, e invece non è stato così. Introdurre nuovi personaggi che poi o non compariranno mai più o compariranno solo un'altra volta solo per fare numero è stata una scelta, secondo me, assolutamente fallimentare. Naturalmente, quelli meglio caratterizzati sono Renton, Eureka, Talho, Holland e Dewey (oltretutto, a parte l'ultimo, gli unici anche a subire un cambiamento importante durante la storia) ma gli altri sono estremamente stereotipati e sappiamo veramente poco o nulla delle loro intenzioni, dei loro legami e del loro passato. Ancora una volta, ho percepito quasi un odioso e fastidioso senso di voler fare le cose a metà senza completarle. Questa cosa, purtroppo, l'ho percepita anche nel corso degli eventi in diversi casi. Non si spiega (o meglio, solo parzialmente) qual è il legame che sembra esserci tra Anemone e Eureka. Non si spiega perché, negli ultimi episodi, il personaggio di Eureka subisce un' improvvisa e importante trasformazione. Non si spiegano tante cose che non approfondirò per non farvi spoiler. È stato un vero peccato, perché aveva tutte le carte in regola per essere un anime mecha memorabile e invece si è risolto tutto a tarallucci e vino. Ecco perché ci sono rimasto molto male, tanto è vero che neanche la conclusione mi ha completamente soddisfatto.
Anche se mi sono scagliato in modo molto rude verso questa serie, non posso comunque esimermi dal parlare almeno anche di aspetti positivi: il comparto visivo e musicale sono veramente di alto livello. Lo studio Bones, che aveva animato qualche anno prima la prima serie di "Fullmetal Alchemist", è riuscito a rendere un anime che io reputo bruttino, almeno piacevole da vedere. I combattimenti mecha sono davvero ben fatti. Mi piace anche come, soprattutto nella saga finale, Renton é stato reso leggermente più adulto, conferendogli un aspetto più maturo del ragazzo quattrordicenne incontrato nel primo episodio. Anche la stessa Eureka sembra più una donna nella saga finale, memore probabilmente della presenza dei suoi "bambini".
Detto questo, spero di non essere odiato per aver abbassato la media di questo anime ma, ahimè, la curiosità si è trasformata episodio dopo episodio in cocente delusione. Se ricercate un anime mecha "completo" da vedere, probabilmente "Eureka Seven" potrebbe fare per voi, ma se non sopportate anche solo uno dei punti da me presentati, statene alla larga. Potreste morire di noia... o di frustrazione. Per davvero, eh
La storia di questo anime si dispiega lungo quattro "saghe" principali: la prima saga è introduttiva, serve a presentare personaggi e ambientazione ed è, a mio avviso, la saga peggiore in assoluto, perché molti episodi hanno quasi un'aria di filler se non per qualche piccolo sprazzo di trama qui e lì. È stato veramente complicato cercare di non abbandonare tutto. Tuttavia, mi sono detto: "è solo l'inizio, è normale che sia così, poi andrà a migliorare". E invece no. Nella seconda saga compaiono numerosi personaggi che sarebbero davvero potuti essere utili a chiarire qualcosa, ma dopo essere stati presentati in pompa magna, scompaiono definitivamente o riappaiono per tipo 10 secondi nelle due parti successive che, ahimè, invece di essere il perfetto epilogo, non fanno altro che sbattere in faccia nozioni e termini strani (ho impiegato una vita intera a capire cosa fosse lo Scab Coral) che potevano essere lentamente approfonditi durante la serie e invece sono stati messi in mezzo in rapida successione. Neanche il tempo di capire cosa fosse qualcosa, ecco arrivare a valanga un'altra sproporzionata quantità di termini inglesi da assimilare. Fastidioso anche il modo in cui Renton è stato trattato dai suoi compagni della Gekko-Go: più lui chiedeva spiegazioni e più nessuno gliele dava... ovviamente, perché dovevano poi spiegare tutto alla fine. Torniamo sempre lì.
Penso che il difetto principale di "Eureka Seven" risieda proprio in questo: la mala gestione di tutto quanto. Vedendo un anime di 50 episodi ci si aspetta una lenta crescita in cui i vari tasselli vanno al loro posto poco per volta, e invece non è stato così. Introdurre nuovi personaggi che poi o non compariranno mai più o compariranno solo un'altra volta solo per fare numero è stata una scelta, secondo me, assolutamente fallimentare. Naturalmente, quelli meglio caratterizzati sono Renton, Eureka, Talho, Holland e Dewey (oltretutto, a parte l'ultimo, gli unici anche a subire un cambiamento importante durante la storia) ma gli altri sono estremamente stereotipati e sappiamo veramente poco o nulla delle loro intenzioni, dei loro legami e del loro passato. Ancora una volta, ho percepito quasi un odioso e fastidioso senso di voler fare le cose a metà senza completarle. Questa cosa, purtroppo, l'ho percepita anche nel corso degli eventi in diversi casi. Non si spiega (o meglio, solo parzialmente) qual è il legame che sembra esserci tra Anemone e Eureka. Non si spiega perché, negli ultimi episodi, il personaggio di Eureka subisce un' improvvisa e importante trasformazione. Non si spiegano tante cose che non approfondirò per non farvi spoiler. È stato un vero peccato, perché aveva tutte le carte in regola per essere un anime mecha memorabile e invece si è risolto tutto a tarallucci e vino. Ecco perché ci sono rimasto molto male, tanto è vero che neanche la conclusione mi ha completamente soddisfatto.
Anche se mi sono scagliato in modo molto rude verso questa serie, non posso comunque esimermi dal parlare almeno anche di aspetti positivi: il comparto visivo e musicale sono veramente di alto livello. Lo studio Bones, che aveva animato qualche anno prima la prima serie di "Fullmetal Alchemist", è riuscito a rendere un anime che io reputo bruttino, almeno piacevole da vedere. I combattimenti mecha sono davvero ben fatti. Mi piace anche come, soprattutto nella saga finale, Renton é stato reso leggermente più adulto, conferendogli un aspetto più maturo del ragazzo quattrordicenne incontrato nel primo episodio. Anche la stessa Eureka sembra più una donna nella saga finale, memore probabilmente della presenza dei suoi "bambini".
Detto questo, spero di non essere odiato per aver abbassato la media di questo anime ma, ahimè, la curiosità si è trasformata episodio dopo episodio in cocente delusione. Se ricercate un anime mecha "completo" da vedere, probabilmente "Eureka Seven" potrebbe fare per voi, ma se non sopportate anche solo uno dei punti da me presentati, statene alla larga. Potreste morire di noia... o di frustrazione. Per davvero, eh
Guardare questo anime mi ha dato un profondissimo senso di nostalgia e déjà-vu (ma in un senso del tutto positivo) ed il motivo è che ho rivisto molti dei temi principali e alcune caratteristiche di protagonisti di altri anime mecha in questa opera: il protagonista mi ha ricordato molto uno Shinji edulcorato con un pizzico di Naota di "FLCL" e Simon di "Gurren Lagann", mentre i Gekko State e il loro moto di ribellione mi ha riportato molto ai cavalieri neri di "Code Geass".
Proprio per questo questa opera la vedo come il paparino del genere mecha degli ultimi 15 anni; passando all'opera in sé devo dire che disegni ed animazioni sono davvero ottimi, le ost sono sicuramente uno dei punti forti dell'opera, avendo più di 50 diversi brani su cui spaziare (praticamente uno per episodio!) E un brano in particolare mi ha ricordato molto appunto i pillows in "FLCL" ("Storywriter" dei supercar).
In questi 50 episodi i personaggi principali vengono sviscerati ed analizzati in maniera minuziosa e dettagliata, imparando a conoscere a fondo il loro pensiero e passato.
Le uniche pecche che ho riscontrato è la lentezza di narrazione e di avvenimenti nei primi 20 episodi e il poco rilievo narrativo e psicologico che viene dato alla maggior parte degli altri personaggi all'infuori di Eureka, Renton e Holland, per il resto questa serie la ritengo un must watch per chi è patito del genere mecha ma anche del sentimentale drammatico.
9/10.
Proprio per questo questa opera la vedo come il paparino del genere mecha degli ultimi 15 anni; passando all'opera in sé devo dire che disegni ed animazioni sono davvero ottimi, le ost sono sicuramente uno dei punti forti dell'opera, avendo più di 50 diversi brani su cui spaziare (praticamente uno per episodio!) E un brano in particolare mi ha ricordato molto appunto i pillows in "FLCL" ("Storywriter" dei supercar).
In questi 50 episodi i personaggi principali vengono sviscerati ed analizzati in maniera minuziosa e dettagliata, imparando a conoscere a fondo il loro pensiero e passato.
Le uniche pecche che ho riscontrato è la lentezza di narrazione e di avvenimenti nei primi 20 episodi e il poco rilievo narrativo e psicologico che viene dato alla maggior parte degli altri personaggi all'infuori di Eureka, Renton e Holland, per il resto questa serie la ritengo un must watch per chi è patito del genere mecha ma anche del sentimentale drammatico.
9/10.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Parto dal presupposto dicendo che, a mio parere, "Eureka Seven" non é un anime proprio per tutti, in quanto bisogna avere una certa predisposizione a questo genere di narrazione e a questo tipo di storia per apprezzarne veramente il contenuto.
La storia narra di Renton Thurston, uno dei due protagonisti, un ragazzino di quattordici anni, che detesta la cittadina dove vive, Belforest, poiché la ritiene noiosa e mancante di vita, caratteristiche che non si addicono per niente al suo spirito invece giovanile e desideroso di avventura. É molto affascinato dalla Gekko State, ossia un'associazione di fuorilegge, praticante il riffing, che, almeno secondo quello che pensa lui, vive una vita spensierata piena di gloria e fama. Un giorno si abbatte sulla casa di Renton e di suo nonno, distruggendola, un LFO, ossia un tipo di robot comandato dagli esseri umani, di cui lo stesso ragazzo é appassionato ed esperto. Si scopre poi essere il pilota del Nirvash, il suddetto LFO, Eureka, una misteriosa ragazza dai capelli celesti che colpisce alla prima vista Renton, e che si rivelerà membro della Gekko State. Dopo una puntata all'incirca impegnata alla conoscenza reciproca dei due protagonisti e del maturamento dei loro sentimenti, soprattutto di Renton per Eureka, il ragazzo decide, su invito del capo dell'associazione Holland, di entrare a far parte della Gekko State, con qualche segno di disapprovazione iniziale da parte del nonno. Da qui entrano a far parte della storia moltissimi personaggi, tra i quali i membri della Gekko State e, nel corso della lunga narrazione (50 puntate) tanti altri che si succederanno lasciando ognuno un tassello piú o meno significativo.
Nonostante la trama sia da quello che si puó ben capire molto articolata e ricca, a mio parere é gestita e raccontata male, già dalle prime puntate: l'anime parte con una prima puntata che lascia ben sperare e che incuriosisce, ma subito si perde perché immediatamente dopo si succedono una serie di puntate filler che, per quanto possano essere divertenti, distraggono solamente dal fulcro della narrazione, e questa é una cosa che personalmente mi ha infastidita molto, anche se in realtà trovo necessaria la presenza di episodi filler negli anime, per distrarre e divertire, ma in "Eureka Seven" sono decisamente troppi, e collocati nel peggior momento in cui degli episodi non necessari alla comprensione della storia come dei filler possano essere inseriti, ossia all'inizio della narrazione. Lo scorrere della storia migliora leggermente dopo sei/sette puntate, ma a mio parere rimane comunque confusionario: molte vicende anche di una certa importanza si susseguono troppo velocemente, non lasciando il tempo di assimilare ció che é appena successo che subito é già accaduto qualcos'altro, e lo spettatore é quindi obbligato ad immagazzinare tutte queste informazioni insieme, creando un po' un minestrone di contenuti.
Un altro difetto che ho riscontrato é la mancanza di chiarezza e di gestione dei "colpi di scena": nelle ultime quindici/venti puntate saltano fuori dal nulla alcuni aspetti molto importanti, che non hanno una spiegazione attorno, come, ad esempio, il Claster di comando che, perdonate l'ignoranza, non ho ancora capito cos'é, perché la sorella ed il padre sono lí, se sono morti o no; od anche lo Scab Coral e tutta la faccenda che gli gira attorno, a mio parere molto confusionario. E non va tralasciato il fatto che tutto ció non ci viene spiegato alla fine dell'anime.
Il mio voto sarebbe stato un 5,5 , ma ho deciso di dare la sufficienza perché comunque non si tratta di spazzatura e per certi aspetti é un prodotto valido.
Ho apprezzato molto, ad esempio, il personaggio di Dominic, molto complesso e combattutto. Mi piace il suo carattere e la sua evoluzione e, soprattutto, il suo rapporto con Anemone che, potrà sembrar strano, ma alla fine della storia ho imparato ad apprezzare di piú di Eureka, in quanto ha un percorso ed é un personaggio molto dinamico e che si evolve, mentre quest'ultima, tralasciando l'aver scoperto di essere innamorata di Renton, é un personaggio un po' statico.
I disegni sono molto aggraziati e con un contorno molto pulito, che li rende davvero gradevoli, anche se principalmente preferisco i disegni un po' piú moderni e lucidi.
Le opening sono molto piacevoli, soprattutto la prima e la seconda, ho apprezzato un po' di meno la terza e la quarta.
Le ending non sono affatto di mio gusto, tranne la quarta, che trovo semplicemente stupenda, davvero speciale.
Nel complesso un anime abbastanza gradevole, anche se i difetti che ho riscontrato non mi permettono di dare oltre la sufficienza.
Lo consiglio a coloro a cui piacciono gli anime di fantasia e molto ricchi, al contrario non credo sia un prodotto che possa piacere, ma comunque é un anime che se visto con una certa cura e attenzione puó regalare dei ricordi piacevoli.
Parto dal presupposto dicendo che, a mio parere, "Eureka Seven" non é un anime proprio per tutti, in quanto bisogna avere una certa predisposizione a questo genere di narrazione e a questo tipo di storia per apprezzarne veramente il contenuto.
La storia narra di Renton Thurston, uno dei due protagonisti, un ragazzino di quattordici anni, che detesta la cittadina dove vive, Belforest, poiché la ritiene noiosa e mancante di vita, caratteristiche che non si addicono per niente al suo spirito invece giovanile e desideroso di avventura. É molto affascinato dalla Gekko State, ossia un'associazione di fuorilegge, praticante il riffing, che, almeno secondo quello che pensa lui, vive una vita spensierata piena di gloria e fama. Un giorno si abbatte sulla casa di Renton e di suo nonno, distruggendola, un LFO, ossia un tipo di robot comandato dagli esseri umani, di cui lo stesso ragazzo é appassionato ed esperto. Si scopre poi essere il pilota del Nirvash, il suddetto LFO, Eureka, una misteriosa ragazza dai capelli celesti che colpisce alla prima vista Renton, e che si rivelerà membro della Gekko State. Dopo una puntata all'incirca impegnata alla conoscenza reciproca dei due protagonisti e del maturamento dei loro sentimenti, soprattutto di Renton per Eureka, il ragazzo decide, su invito del capo dell'associazione Holland, di entrare a far parte della Gekko State, con qualche segno di disapprovazione iniziale da parte del nonno. Da qui entrano a far parte della storia moltissimi personaggi, tra i quali i membri della Gekko State e, nel corso della lunga narrazione (50 puntate) tanti altri che si succederanno lasciando ognuno un tassello piú o meno significativo.
Nonostante la trama sia da quello che si puó ben capire molto articolata e ricca, a mio parere é gestita e raccontata male, già dalle prime puntate: l'anime parte con una prima puntata che lascia ben sperare e che incuriosisce, ma subito si perde perché immediatamente dopo si succedono una serie di puntate filler che, per quanto possano essere divertenti, distraggono solamente dal fulcro della narrazione, e questa é una cosa che personalmente mi ha infastidita molto, anche se in realtà trovo necessaria la presenza di episodi filler negli anime, per distrarre e divertire, ma in "Eureka Seven" sono decisamente troppi, e collocati nel peggior momento in cui degli episodi non necessari alla comprensione della storia come dei filler possano essere inseriti, ossia all'inizio della narrazione. Lo scorrere della storia migliora leggermente dopo sei/sette puntate, ma a mio parere rimane comunque confusionario: molte vicende anche di una certa importanza si susseguono troppo velocemente, non lasciando il tempo di assimilare ció che é appena successo che subito é già accaduto qualcos'altro, e lo spettatore é quindi obbligato ad immagazzinare tutte queste informazioni insieme, creando un po' un minestrone di contenuti.
Un altro difetto che ho riscontrato é la mancanza di chiarezza e di gestione dei "colpi di scena": nelle ultime quindici/venti puntate saltano fuori dal nulla alcuni aspetti molto importanti, che non hanno una spiegazione attorno, come, ad esempio, il Claster di comando che, perdonate l'ignoranza, non ho ancora capito cos'é, perché la sorella ed il padre sono lí, se sono morti o no; od anche lo Scab Coral e tutta la faccenda che gli gira attorno, a mio parere molto confusionario. E non va tralasciato il fatto che tutto ció non ci viene spiegato alla fine dell'anime.
Il mio voto sarebbe stato un 5,5 , ma ho deciso di dare la sufficienza perché comunque non si tratta di spazzatura e per certi aspetti é un prodotto valido.
Ho apprezzato molto, ad esempio, il personaggio di Dominic, molto complesso e combattutto. Mi piace il suo carattere e la sua evoluzione e, soprattutto, il suo rapporto con Anemone che, potrà sembrar strano, ma alla fine della storia ho imparato ad apprezzare di piú di Eureka, in quanto ha un percorso ed é un personaggio molto dinamico e che si evolve, mentre quest'ultima, tralasciando l'aver scoperto di essere innamorata di Renton, é un personaggio un po' statico.
I disegni sono molto aggraziati e con un contorno molto pulito, che li rende davvero gradevoli, anche se principalmente preferisco i disegni un po' piú moderni e lucidi.
Le opening sono molto piacevoli, soprattutto la prima e la seconda, ho apprezzato un po' di meno la terza e la quarta.
Le ending non sono affatto di mio gusto, tranne la quarta, che trovo semplicemente stupenda, davvero speciale.
Nel complesso un anime abbastanza gradevole, anche se i difetti che ho riscontrato non mi permettono di dare oltre la sufficienza.
Lo consiglio a coloro a cui piacciono gli anime di fantasia e molto ricchi, al contrario non credo sia un prodotto che possa piacere, ma comunque é un anime che se visto con una certa cura e attenzione puó regalare dei ricordi piacevoli.
E' da anni che seguo con poco interesse il mondo degli anime, avvicinandomi solo ad anime "famosi" o consigliati da amici. Tuttavia, dopo che mi è capitato fra le mani un'anime come "Eureka Seven", mi sono reso conto di quanti anime stupendi mi sono perso in tutti questi anni: ha letteralmente acceso in me la passione di seguire questa "piccola fetta" di intrattenimento che può nascondere più di quel che si pensa. Ma bando alle ciance e partiamo con la recensione.
Prima di iniziare vi avviso che questa recensione contiene dei possibili spoiler. Ovviamente, cercherò di contenermi il più possibile.
Trama: 8
Questa serie è ambientata in un mondo piuttosto particolare a causa della presenza delle radiazioni Trapar, invisibili all'occhio umano ma che possono essere cavalcate con delle tavole speciali come nel surf. La storia narra le avventure di Renton, un tipico quattordicenne che vive con il nonno, un meccanico esperto, in una metropoli che per il giovane appare noiosa. Tuttavia la monotonia viene spezzata dall'arrivo di una ragazza di nome Eureka a bordo di un LFO, un mecha da combattimento, e dei suoi compagni di avventure, conosciuti anche a Renton poiché famosi reffer (coloro che cavalcano le onde). Da quel momento, Renton si unisce a loro e alla navetta Gekko-go dove vivrà l'avventura della sua vita. Un'anime pieno d'amore adolescenziale e non, azione dove serve e profondità dei personaggi incredibile. Purtroppo, però, non me la sento di dare un voto superiore all'8 poiché molti dei dettagli sono stati spudoratamente fotocopiati dalla serie "Neon Genesis Evangelion", ma, allo stesso tempo, molti altri hanno reso la serie davvero speciale, come l'episodio 33 "Pacific State", che ha sottolineato la profondità psicologica e sentimentale della serie.
Personaggi: 10
I personaggi sono davvero incredibili: dimenticatevi i soliti personaggi banali o con la stesso profilo psicologico (quello figo, quello timido, quello nerd, quello pazzo, e via dicendo), ogni personaggio è unico, ha ricevuto in qualche modo il suo profilo ben dettagliato e esprime delle reazioni che si possono effettivamente riscontrare in una persona reale; in particolare Matthew, che più di una volta rappresenta in modo esemplare il clima che ci dovrebbe essere in una nave di reffer alla ricerca di libertà e di onde da cavalcare.
Musiche: 10
Assolutamente la componente dell'anime che preferisco, una soundtrack unica, realizzata ispirandosi alle tendenze dei generi musicali del momento, sia nazionali che internazionali, con brani come "Storywriter" e "Niji", che danno carattere e che rappresentano in pieno la storia stessa.
Animazione: 10
Lo so, sto sfornando dei 10, ma la famosa compagnia Bones, che ha dato vita ad altri anime come "Soul Eater" e "Full Metal Alchemist", ha davvero fatto colpo. Ambientazioni stupende e combattimenti aerei da togliere il fiato, senza contare che l'ampiezza degli scenari che è riuscita a colmare ha davvero facilitato l'immersione totale in questo mondo animato.
Varie: 8
Non sono pochi i quesiti irrisolti e i molti particolari di dubbia provenienza all'interno della serie che ne hanno, purtroppo deturpato la bellezza.
Tutti gli episodi sono serviti alla cementificazione dei personaggi e a rendere le varie situazioni che si presentano ancora più reali ed entusiasmanti, tuttavia, il tempo dedicato al succo della storia ne risente, dedicandovi veramente poco, e quindi la domanda è solo una: Era meglio rimuovere gli episodi "superflui" oppure aggiungerne altri? Onestamente non saprei rispondere.
Zero e ripeto zero fanservice, grazie al cielo.
In sostanza: 9.2
"Eureka Seven" è una serie che consiglio a tutti, ad appassionati di mecha o meno (io non vado matto per i mecha sappiatelo), fa sognare, emozionare, piangere, sorridere e anche rimpiangere il primo amore e per questo rimane una delle serie più belle che possiate mai trovare in giro per altri dieci anni.
Prima di iniziare vi avviso che questa recensione contiene dei possibili spoiler. Ovviamente, cercherò di contenermi il più possibile.
Trama: 8
Questa serie è ambientata in un mondo piuttosto particolare a causa della presenza delle radiazioni Trapar, invisibili all'occhio umano ma che possono essere cavalcate con delle tavole speciali come nel surf. La storia narra le avventure di Renton, un tipico quattordicenne che vive con il nonno, un meccanico esperto, in una metropoli che per il giovane appare noiosa. Tuttavia la monotonia viene spezzata dall'arrivo di una ragazza di nome Eureka a bordo di un LFO, un mecha da combattimento, e dei suoi compagni di avventure, conosciuti anche a Renton poiché famosi reffer (coloro che cavalcano le onde). Da quel momento, Renton si unisce a loro e alla navetta Gekko-go dove vivrà l'avventura della sua vita. Un'anime pieno d'amore adolescenziale e non, azione dove serve e profondità dei personaggi incredibile. Purtroppo, però, non me la sento di dare un voto superiore all'8 poiché molti dei dettagli sono stati spudoratamente fotocopiati dalla serie "Neon Genesis Evangelion", ma, allo stesso tempo, molti altri hanno reso la serie davvero speciale, come l'episodio 33 "Pacific State", che ha sottolineato la profondità psicologica e sentimentale della serie.
Personaggi: 10
I personaggi sono davvero incredibili: dimenticatevi i soliti personaggi banali o con la stesso profilo psicologico (quello figo, quello timido, quello nerd, quello pazzo, e via dicendo), ogni personaggio è unico, ha ricevuto in qualche modo il suo profilo ben dettagliato e esprime delle reazioni che si possono effettivamente riscontrare in una persona reale; in particolare Matthew, che più di una volta rappresenta in modo esemplare il clima che ci dovrebbe essere in una nave di reffer alla ricerca di libertà e di onde da cavalcare.
Musiche: 10
Assolutamente la componente dell'anime che preferisco, una soundtrack unica, realizzata ispirandosi alle tendenze dei generi musicali del momento, sia nazionali che internazionali, con brani come "Storywriter" e "Niji", che danno carattere e che rappresentano in pieno la storia stessa.
Animazione: 10
Lo so, sto sfornando dei 10, ma la famosa compagnia Bones, che ha dato vita ad altri anime come "Soul Eater" e "Full Metal Alchemist", ha davvero fatto colpo. Ambientazioni stupende e combattimenti aerei da togliere il fiato, senza contare che l'ampiezza degli scenari che è riuscita a colmare ha davvero facilitato l'immersione totale in questo mondo animato.
Varie: 8
Non sono pochi i quesiti irrisolti e i molti particolari di dubbia provenienza all'interno della serie che ne hanno, purtroppo deturpato la bellezza.
Tutti gli episodi sono serviti alla cementificazione dei personaggi e a rendere le varie situazioni che si presentano ancora più reali ed entusiasmanti, tuttavia, il tempo dedicato al succo della storia ne risente, dedicandovi veramente poco, e quindi la domanda è solo una: Era meglio rimuovere gli episodi "superflui" oppure aggiungerne altri? Onestamente non saprei rispondere.
Zero e ripeto zero fanservice, grazie al cielo.
In sostanza: 9.2
"Eureka Seven" è una serie che consiglio a tutti, ad appassionati di mecha o meno (io non vado matto per i mecha sappiatelo), fa sognare, emozionare, piangere, sorridere e anche rimpiangere il primo amore e per questo rimane una delle serie più belle che possiate mai trovare in giro per altri dieci anni.
Parto subito col dire che la serie mi è piaciuta per certi aspetti, visto che comunque la storia e i personaggi meritano...ma allo stesso tempo mi ha deluso.
In cosa mi ha deluso? Sicuramente nella gestione degli episodi.
Infatti parliamo di una serie che conta ben 50 episodi, dove ci viene rivelato il vero succo della trama in pochissimi di questi...quasi tutti verso le fasi finali della serie e tralasciando anche tanti elementi. Dunque ci saranno domande a cui non si potrà avere letteralmente una risposta a causa di questa gestione davvero mal fatta(Esempi SPOILER: ci si potrebbe chiedere, come ci son finiti il padre e la sorella di Renton nel cluster di comando?? e soprattutto la sorella, sembrava essere un elemento importante per via della storia di queste foto in cui non si vede mai il volto... e invece se ne parla davvero pochissimo, risultando un personaggio nullo).
Ma questa assenza di trama principale per tanti episodi, d'altro canto, permette un'ottima caratterizzazione dei personaggi principali. Soprattutto di Renton, Eureka, Holland e Talho. E gli altri? Già...in 50 episodi non riescono comunque ad approfondire bene nemmeno gli altri membri del gruppo...di cui non sapremo niente! Né da dove vengono e cosa hanno fatto prima di unirsi al Gekko State(il gruppo capitanato appunto da Holland, formato da appassionati di reffing, e che si oppongono al governo).
Aggiungiamoci che non tutti gli episodi che potremmo definire "autoconclusivi" (o meglio, che hanno delle piccole sottotrame, mentre si segue questo viaggio pieno di imprevisti), siano ben riusciti... non tutti son ben raccontati o risultano interessanti.
Dunque concludendo la critica, il più grande danno che grava su questa serie, è il numero di episodi. Forse volevano per forza raggiungere questa cifra tonda e quindi chiudere il tutto a 50 spaccato? Probabile secondo me.
Ma detto questo, mi sento di consigliare, nonostante tutto, di guardarvi questa serie, se non lo avete mai fatto prima. Ben animata(gli episodi di punta, tipo il 26, son fatti davvero molto bene), accompagnata da delle soundtracks davvero precise(qualcuna davvero spettacolare), e talvolta da una buona regia. Probabilmente poi saranno proprio le buone inquadrature a permettere una visione tutto sommato mai noiosa.
La crescita del personaggio di Renton è sicuramente la cosa riuscita meglio. Da ragazzo che si unisce ad un gruppo di ribelli senza sapere cosa realmente abbiano in testa, inizierà a conoscere mano a mano i propri compagni di viaggio, ma più di ogni altra cosa, apprenderà varie morali dalle persone che incontrerà durante gli episodi(e che a loro volta lanciano quella stessa morale anche allo spettatore),e forse fra tutti, imparerà di più da quei bei personaggi che sono Charles e Ray.
Chiudo dicendo che la serie indubbiamente ha avuto delle forti influenze da certe serie del passato. Molti sono gli elementi tratti da Evangelion, a partire dai robot che non sono poi delle vere e proprie macchine e anche dai trip che troviamo in alcuni episodi particolari intitolati "Acperience". A livello caratteriale(ma anche fisicamente parlando) direi che ci son delle somiglianze palesi anche tra Eureka/Anemone e Rei/Asuka(e casualmente le due coppie hanno anche le due stesse doppiatrici italiane).
Voto serie: 7/10
Parlando del doppiaggio: dopo averlo sentito anche altrove, mi ha fatto piacere ritrovare George Castiglia...e questa volta sul nostro protagonista Renton. E' conosciuto principalmente per aver doppiato Simba da giovane ("Il re leone"), e sinceramente apprezzo parecchio la sua voce e anche il lavoro svolto sul personaggio.
Buone anche molte delle altre voci, come quella di Holland e le già citate Rei e Anemone. Orribile invece quella di Talho che non regge letteralmente il personaggio. Stonava proprio con l'interpretazione a mio parere. Bravi poi Pucci su Dewey e Aquilone su Dominic.
Voto doppiaggio: 8/10
In cosa mi ha deluso? Sicuramente nella gestione degli episodi.
Infatti parliamo di una serie che conta ben 50 episodi, dove ci viene rivelato il vero succo della trama in pochissimi di questi...quasi tutti verso le fasi finali della serie e tralasciando anche tanti elementi. Dunque ci saranno domande a cui non si potrà avere letteralmente una risposta a causa di questa gestione davvero mal fatta(Esempi SPOILER: ci si potrebbe chiedere, come ci son finiti il padre e la sorella di Renton nel cluster di comando?? e soprattutto la sorella, sembrava essere un elemento importante per via della storia di queste foto in cui non si vede mai il volto... e invece se ne parla davvero pochissimo, risultando un personaggio nullo).
Ma questa assenza di trama principale per tanti episodi, d'altro canto, permette un'ottima caratterizzazione dei personaggi principali. Soprattutto di Renton, Eureka, Holland e Talho. E gli altri? Già...in 50 episodi non riescono comunque ad approfondire bene nemmeno gli altri membri del gruppo...di cui non sapremo niente! Né da dove vengono e cosa hanno fatto prima di unirsi al Gekko State(il gruppo capitanato appunto da Holland, formato da appassionati di reffing, e che si oppongono al governo).
Aggiungiamoci che non tutti gli episodi che potremmo definire "autoconclusivi" (o meglio, che hanno delle piccole sottotrame, mentre si segue questo viaggio pieno di imprevisti), siano ben riusciti... non tutti son ben raccontati o risultano interessanti.
Dunque concludendo la critica, il più grande danno che grava su questa serie, è il numero di episodi. Forse volevano per forza raggiungere questa cifra tonda e quindi chiudere il tutto a 50 spaccato? Probabile secondo me.
Ma detto questo, mi sento di consigliare, nonostante tutto, di guardarvi questa serie, se non lo avete mai fatto prima. Ben animata(gli episodi di punta, tipo il 26, son fatti davvero molto bene), accompagnata da delle soundtracks davvero precise(qualcuna davvero spettacolare), e talvolta da una buona regia. Probabilmente poi saranno proprio le buone inquadrature a permettere una visione tutto sommato mai noiosa.
La crescita del personaggio di Renton è sicuramente la cosa riuscita meglio. Da ragazzo che si unisce ad un gruppo di ribelli senza sapere cosa realmente abbiano in testa, inizierà a conoscere mano a mano i propri compagni di viaggio, ma più di ogni altra cosa, apprenderà varie morali dalle persone che incontrerà durante gli episodi(e che a loro volta lanciano quella stessa morale anche allo spettatore),e forse fra tutti, imparerà di più da quei bei personaggi che sono Charles e Ray.
Chiudo dicendo che la serie indubbiamente ha avuto delle forti influenze da certe serie del passato. Molti sono gli elementi tratti da Evangelion, a partire dai robot che non sono poi delle vere e proprie macchine e anche dai trip che troviamo in alcuni episodi particolari intitolati "Acperience". A livello caratteriale(ma anche fisicamente parlando) direi che ci son delle somiglianze palesi anche tra Eureka/Anemone e Rei/Asuka(e casualmente le due coppie hanno anche le due stesse doppiatrici italiane).
Voto serie: 7/10
Parlando del doppiaggio: dopo averlo sentito anche altrove, mi ha fatto piacere ritrovare George Castiglia...e questa volta sul nostro protagonista Renton. E' conosciuto principalmente per aver doppiato Simba da giovane ("Il re leone"), e sinceramente apprezzo parecchio la sua voce e anche il lavoro svolto sul personaggio.
Buone anche molte delle altre voci, come quella di Holland e le già citate Rei e Anemone. Orribile invece quella di Talho che non regge letteralmente il personaggio. Stonava proprio con l'interpretazione a mio parere. Bravi poi Pucci su Dewey e Aquilone su Dominic.
Voto doppiaggio: 8/10
Trascorrendo la propria noiosa vita nella città di Bellforest insieme al nonno Axel, Renton Thurston, ragazzo di 14 anni e figlio dell' eroe Adrock Thurston, dedica le proprie giornate al reffing, particolare sport in cui si surfa in aria grazie a particelle dette Trapar. Egli sogna un giorno di poter entrare nel gruppo "Gekko State", i più famosi reffers del mondo, capitanati da Holland Novak. I suoi sogni sono tuttavia ostacolati dalla sua stessa città e dalla riluttanza del nonno verso le sue aspirazioni. Una sera però, precipita sulla sua casa il Nirvash, un mecha (chiamati LFO nella serie) pilotato dall'enigmatica Eureka. Tale incontro rappresenterà una svolta nella vita di Renton, poichè esso porterà al suo arruolamento nel Gekko State.
Dopo una prima parte di episodi in cui si cerca di conosce e prendere confidenza con i vari personaggi, si va a delineare passo dopo passo la storia in sé con tutti i suoi lati più oscuri. Si passa infatti da una storia inizialmente spensierata all'analisi di temi molto profondi, quali problemi ambientali, giovanili e religiosi-razziali. La psicologia dei personaggi è ben costruita ed i comportamenti degli stessi sono estremamente realistici. La regia è perfetta, con scene dinamiche e coinvolgenti. Il mecha design è ben dettagliato ed il comparto sonoro è colossale, con colonne sonore che spaziano tra più stili diversi.
E' una serie appassionante, con un continuo susseguirsi di colpi di scena ed un'evoluzione della trama perfetta nella sua complessità.
Dopo una prima parte di episodi in cui si cerca di conosce e prendere confidenza con i vari personaggi, si va a delineare passo dopo passo la storia in sé con tutti i suoi lati più oscuri. Si passa infatti da una storia inizialmente spensierata all'analisi di temi molto profondi, quali problemi ambientali, giovanili e religiosi-razziali. La psicologia dei personaggi è ben costruita ed i comportamenti degli stessi sono estremamente realistici. La regia è perfetta, con scene dinamiche e coinvolgenti. Il mecha design è ben dettagliato ed il comparto sonoro è colossale, con colonne sonore che spaziano tra più stili diversi.
E' una serie appassionante, con un continuo susseguirsi di colpi di scena ed un'evoluzione della trama perfetta nella sua complessità.
In un tempo futuro non precisato, un ragazzo di 14 anni, Renton, vive la sua vita in un'anonima città dove, a detta sua, "è tutto uno schifo"; il suo sogno è quello di diventare un vero reffer ed entrare come membro dei Gekko State, un gruppo di reffer famosi capitanati dal suo idolo, Holland. Tutto questo diventa realtà dopo che una ragazza dall'apparenza misteriosa, Eureka, appartenente ai Gekko State, atterra direttamente sopra casa sua a bordo di un LFO (i robot di quest'anime). Il ragazzo, dopo una serie di avvenimenti che lo portano a salvarle la vita, entra così a bordo della nave Gekko-go, dove inizierà una nuova vita.
Detto così si potrebbe avere la sbagliata impressione di trovarsi davanti al classico prodotto per ragazzini, un po' "tamarro" con tanti robottoni, combattimenti e nulla più. Oltretutto, all'inizio è impossibile non cogliere alcune assonanze tra "Eureka Seven" e un illustre predecessore come NGE; in effetti inizialmente la presenza di una ragazza misteriosa, i robot, il protagonista con un padre che lo ha abbandonato per dedicarsi alla scienza, un misterioso fenomeno e altro sono facili da cogliere come riferimenti; persino alcune scelte di regia paiono simili a quelle dei primi episodi di NGE, cosa che può aver fatto storcere il naso a qualcuno, pensando erroneamente a una mera copia.
In realtà però "Eureka Seven" è ben diverso: è un ottimo prodotto con la propria identità e mano a mano che gli episodi procedono questo è visibile sempre di più; la serie è composta da 50 episodi, di cui la prima metà circa porta a un'introduzione completa di personaggi, caratteri e vita comune a bordo della Gekko-go, gettando le solide basi per la seconda, più seria e densa di misteri e rivelazioni. La trama risulta ben congegnata, anche se non esente da qualche buco: inizialmente si è un po' storditi dalla presenza di termini, avvenimenti e personaggi di cui si sa poco o nulla, ma piano piano tutto verrà svelato. In effetti è un po' come vedere la storia con gli occhi del protagonista, Renton, che poco o nulla sa del mondo e delle sue dinamiche, della guerra e della politica, ma piano piano insieme a lui riusciamo a mettere insieme i pezzi lasciati qua e là e a ricomporre il puzzle.
Gli argomenti trattati spaziano dalla persecuzione religiosa all'odio per il "diverso", dalla difesa del pianeta alla politica e le sue menzogne, solo per citarne alcuni: tutti questi, benché a volte accennati, non sono mai messi a caso e trovano sempre un loro perché.
Il punto forte dell'anime è comunque la splendida caratterizzazione dei personaggi, in particolare i membri del Gekko State: fin da subito è percepibile una loro forte umanità soprattutto nei momenti d'ilarità, si è davvero di fronte a personaggi quasi reali, senza stereotipi o quasi; tutti loro matureranno nel corso degli episodi, in particolare Holland e Talho. Ma sono i due protagonisti Renton ed Eureka il vero perno centrale: il loro avvicinamento si sviluppa lungo gli episodi raggiungendo l'apice verso metà serie (forse un po' presto), ma continuando a crescere fino al finale; se il primo si rende conto subito dei sentimenti d'amore verso la ragazza (la sua crescita riguarda più lui come uomo), ella imparerà pian piano a sorridere, a capire cosa sono sentimenti come l'amore, la famiglia ecc. Sarà l'amore per Renton a darle l'opportunità di redimersi da un passato sanguinario di cui non si è liberata, ma soprattutto di accettarsi per quella che è, senza desiderare di essere qualche altro "essere umano". La loro relazione dolce e delicata accompagna sempre la visione degli episodi ed è difficile non farsi coinvolgere.
I combattimenti sono presenti ma non troppo, forse la modalità tende spesso a somigliarsi eccessivamente, ma l'idea di robot che combattono "surfando" è decisamente originale e non si possono non apprezzare alcune sequenze di volo. Il character design è buono così come la colonna sonora, con alcuni pezzi dai ritmi pop interessanti.
Poco vari sono i paesaggi, ma belli da vedere.
In definitiva penso che 9 sia il voto adeguato: se non si può parlare di perfezione, ci siamo comunque abbastanza avvicinati, grazie soprattutto a personaggi che ti entrano nel cuore per la loro genuinità e bellezza; mi sento perciò di consigliarlo sia ai fan del genere mecha sia anche agli altri.
Detto così si potrebbe avere la sbagliata impressione di trovarsi davanti al classico prodotto per ragazzini, un po' "tamarro" con tanti robottoni, combattimenti e nulla più. Oltretutto, all'inizio è impossibile non cogliere alcune assonanze tra "Eureka Seven" e un illustre predecessore come NGE; in effetti inizialmente la presenza di una ragazza misteriosa, i robot, il protagonista con un padre che lo ha abbandonato per dedicarsi alla scienza, un misterioso fenomeno e altro sono facili da cogliere come riferimenti; persino alcune scelte di regia paiono simili a quelle dei primi episodi di NGE, cosa che può aver fatto storcere il naso a qualcuno, pensando erroneamente a una mera copia.
In realtà però "Eureka Seven" è ben diverso: è un ottimo prodotto con la propria identità e mano a mano che gli episodi procedono questo è visibile sempre di più; la serie è composta da 50 episodi, di cui la prima metà circa porta a un'introduzione completa di personaggi, caratteri e vita comune a bordo della Gekko-go, gettando le solide basi per la seconda, più seria e densa di misteri e rivelazioni. La trama risulta ben congegnata, anche se non esente da qualche buco: inizialmente si è un po' storditi dalla presenza di termini, avvenimenti e personaggi di cui si sa poco o nulla, ma piano piano tutto verrà svelato. In effetti è un po' come vedere la storia con gli occhi del protagonista, Renton, che poco o nulla sa del mondo e delle sue dinamiche, della guerra e della politica, ma piano piano insieme a lui riusciamo a mettere insieme i pezzi lasciati qua e là e a ricomporre il puzzle.
Gli argomenti trattati spaziano dalla persecuzione religiosa all'odio per il "diverso", dalla difesa del pianeta alla politica e le sue menzogne, solo per citarne alcuni: tutti questi, benché a volte accennati, non sono mai messi a caso e trovano sempre un loro perché.
Il punto forte dell'anime è comunque la splendida caratterizzazione dei personaggi, in particolare i membri del Gekko State: fin da subito è percepibile una loro forte umanità soprattutto nei momenti d'ilarità, si è davvero di fronte a personaggi quasi reali, senza stereotipi o quasi; tutti loro matureranno nel corso degli episodi, in particolare Holland e Talho. Ma sono i due protagonisti Renton ed Eureka il vero perno centrale: il loro avvicinamento si sviluppa lungo gli episodi raggiungendo l'apice verso metà serie (forse un po' presto), ma continuando a crescere fino al finale; se il primo si rende conto subito dei sentimenti d'amore verso la ragazza (la sua crescita riguarda più lui come uomo), ella imparerà pian piano a sorridere, a capire cosa sono sentimenti come l'amore, la famiglia ecc. Sarà l'amore per Renton a darle l'opportunità di redimersi da un passato sanguinario di cui non si è liberata, ma soprattutto di accettarsi per quella che è, senza desiderare di essere qualche altro "essere umano". La loro relazione dolce e delicata accompagna sempre la visione degli episodi ed è difficile non farsi coinvolgere.
I combattimenti sono presenti ma non troppo, forse la modalità tende spesso a somigliarsi eccessivamente, ma l'idea di robot che combattono "surfando" è decisamente originale e non si possono non apprezzare alcune sequenze di volo. Il character design è buono così come la colonna sonora, con alcuni pezzi dai ritmi pop interessanti.
Poco vari sono i paesaggi, ma belli da vedere.
In definitiva penso che 9 sia il voto adeguato: se non si può parlare di perfezione, ci siamo comunque abbastanza avvicinati, grazie soprattutto a personaggi che ti entrano nel cuore per la loro genuinità e bellezza; mi sento perciò di consigliarlo sia ai fan del genere mecha sia anche agli altri.
Devo dire che all'inizio ho trovato "Eureka Seven" un anime un po' scontato e monotono. Anche la vita del protagonista sul Gekko State inizialmente risulta noiosa. Poi invece con il cambiamento della protagonista femminile, che incomincia a subire un cambiamento emotivo molto forte, nella storia tutti i personaggi incominciano a svelarsi, le cose diventano più chiare e la storia acquista un suo fascino. Per questo penso che anche se inizialmente l'anime non coinvolge più di tanto vale veramente la pena vederlo, infatti attribuisco a quest'anime un voto importante. Consigliato.
"Eureka Seven" è un anime prodotto nel 2005 da Studio BONES, già noto per aver sceneggiato "Soul Eater", "Fullmetal Alchemist" e "Wolf's Rain". Si potrebbe dire che "Eureka Seven" sia uno dei tanti anime che parlano di mecha e affollano i database dei fansite di animazione giapponese, ma non è propriamente così. "Eureka Seven" è qualcosa di più di un semplice anime mecha, ma ha molti significati nascosti e molti aspetti che richiedono un'analisi più approndita dell'opera per comprenderla appieno. Ma esaminiamo più da vicino l'anime.
Trama
In un futuro non meglio precisato l'umanità vive da tempo su un pianeta dove esistono le correnti di Onde Trapar, ovvero onde energetiche che permettono il reffing, una specie di surf fatto in aria, usando mecha o tavole da reffing. Il nostro protagonista, Renton Thurston, è un ragazzino quattordicenne figlio dell'eroe che salvò il pianeta anni prima, e come tutti i ragazzini è appassionato del reffing e vorrebbe imitare suo padre ed entrare nella Gekko State, un gruppo di reffer ribelli al governo mondiale, famoso in tutto il mondo. Manco a dirlo, una notte sulla casa del nonno precipita un LFO (i mecha di quest'anime) della Gekko, guidato dalla giovanissima Eureka, di cui Renton si innamora a prima vista. Per di più non è un LFO qualsiasi, ma il Nirvash, il prototipo di tutti gli altri. Da qui Renton salva Eureka in un combattimento aereo scatenando le potenzialità nascoste del Nirvash ed entra nel Gekko State, capitanato dal freddo e autoritario Holland Novak. Qui iniziano le avventure di Renton, che lo faranno incontrare e scontrare con il governo, i folli piani del fratello di Holland, Huey, alieni e l'amore adolescenziale che prova per Eureka. La trama sulle prime è abbastanza scontata, come del resto anche l'amore a prima vista fra Renton ed Eureka, ma a un certo punto gli eventi prendono una piega del tutto inaspettata. I colpi di scena sono ben strutturati e non completamente campati in aria, e seguono il cammino che ogni protagonista segue durante la narrazione. Uniche pecche della trama sono che c'è qualche episodio filler iniziale (completamente inutile), come quello in cui Renton deve svolgere una "missione" per conto della Gekko (in realtà è solo una scusa per prenderlo in giro) o un altro in cui devono recuperare un frutto speciale perché tutta la Gekko è diventata salutista. L'altra invece è un po' più delicata da affrontare, perché spesso e volentieri vengono introdotte situazioni e personaggi che non sono ben caratterizzati e che avrebbero necessitato di più background, o almeno di una spiegazione. Ad esempio <b>*ATTENZIONE SPOILER*</b> negli ultimi episodi si scopre che Huey ha incastonato nel petto un compac drive che, non si sa perché non si sa come, lo collega allo Scub Coral, e se mai dovesse morire morirebbe anche l'alieno. Poi si suicida e uccide anche lo Scub, ma allo spettatore sorgono spontanee molte domande. Come mai Huey aveva un compac drive? Quando l'ha ricevuto? Perché è collegato al compac? Questa non è l'unica situazione senza spiegazioni. Non sono molte, ma danno parecchio fastidio a chiunque guarda l'anime e decide di seguirlo attentamente.
Caratteristiche
L'anime è purtroppo famoso per essersi ispirato a un altro noto anime famosissimo negli anni '90. Cosa vi suggeriscono robot costruiti su archetipi alieni, due piloti in sintonia reciproca e alieni malvagi? Sì, sto parlando di "Neon Genesis Evangelion". "Eureka Seven" non plagia l'anime prima citato, ma è palese che abbia copiato l'Evangelion per fare gli LFO. Ma tralasciando questo punto, l'opera ha una comunque una sua originalità. Le atmosfere sono a tratti gioiose, a tratti cupe e deprimenti, in linea non solo con la situazione da affrontare, ma anche con gli stati d'animo dei vari personaggi. E a proposito dei personaggi: sono molti. Ma nonostante ciò non ce n'è uno che non sia completamente privo di caratterizzazione psicologica - a parte i due ciccioni della Gekko, ma vabbe', sono due su venti, no? Questo è un grande punto a favore dell'anime.
Tematiche
Molte sono le tematiche trattate in quest'anime. Uno dei temi più evidenti della serie è l'integrazione razziale, rappresentato tramite le relazioni tra Renton ed Eureka, che non è del tutto umana. La tolleranza religiosa e l'armonia è uno dei punti principali, come anche le allegorie dei conflitti del mondo reale e le guerre. Molto evidente è il tema della tolleranza religiosa. Infatti sia Holland sia Eureka hanno fatto diverse operazioni di pulizia etnica ai danni dei Vodarac, membri di una religione perseguitata, prima di ribellarsi al governo e pentirsi ogni giorno degli eccidi fatti. La serie comprende anche altri temi più personali, come genitori e famiglia, con una visione molto innocente dell'amore. Inoltre anche la propria identità e la protezione della persona amata svolgono un ruolo enorme per Renton ed Eureka, in quanto entrambi dicono spesso: "Io sono io". Ma sono presenti anche tematiche riguardo l'impossibilità di avere figli, la cura di persone ammalate gravemente, il rispetto reciproco e lo strapotere dei militari nei confronti delle istituzioni civili. Purtroppo c'è anche il rovescio della medaglia. Quelli sopra citati sono temi molto marcati nell'opera, ma molti altri sono presenti eppure non approfonditi. Questi accenni sono messi lì giusto per, non hanno nemmeno molta importanza, e allora ci si chiede: perché metterli?
Grafica
La grafica è ottima, considerando che questo è un anime firmato Bones, ma ci sono parecchie cose che mi lasciano perplesso. Perché tutte le esplosioni sono rosa? E non solo quelle, ma anche le scie dei missili e degli aerei. Anche gli attacchi speciali del Nirvash hanno colori assurdi: o sono arcobaleni di energia cosmica o sono fasci di luce fucsia e blu elettrico. Chi ha ideato queste cose o è un hippie attempato o si era fatto di LSD.
Colonna sonora
Il comparto sonoro di "Eureka Seven" è fantastico. Tutte le soundtrack sono state scelte non solo in base alla situazione, ma anche mischiando elementi della cultura pop e hip pop giapponese e mondiale. E da questo mix sono uscite delle tracce meravigliose, come "Storywriter" o "Sea of Prayers".
Note generali
8 è un buon voto per queste ragioni: pro: è una ventata di aria fresca nei vari anime di mecha troppo spesso abusati dalla presenza dei robottoni; l'impatto psicologico è privilegiato, come anche l'azione e le varie situazioni vissute dai protagonisti; i protagonisti maturano le loro scelte e i loro comportamenti durante lo svolgimento dell'anime. Non sono solo macchiette, ma veri e propri personaggi costruiti su tutti i piani; il comparto sonoro è uno dei più belli mai creati per un anime; i temi trattati sono molto maturi, e a parte qualche carenza sono trattati in maniera piuttosto lodevole.
Contro: i filler iniziali sono una vera seccatura. Potevano sicuramente essere tagliati; la trama presenta delle falle che avrebbero dovuto essere riempite. Sopratutto verso la fine le falle cominciano a farsi sentire e ingarbugliano troppo la trama; le esplosioni rosa; LFO ispirati agli Evangelion.
"Eureka seven" è un buon prodotto di animazione, sicuramente vale veramente la pena di guardarlo.
Trama
In un futuro non meglio precisato l'umanità vive da tempo su un pianeta dove esistono le correnti di Onde Trapar, ovvero onde energetiche che permettono il reffing, una specie di surf fatto in aria, usando mecha o tavole da reffing. Il nostro protagonista, Renton Thurston, è un ragazzino quattordicenne figlio dell'eroe che salvò il pianeta anni prima, e come tutti i ragazzini è appassionato del reffing e vorrebbe imitare suo padre ed entrare nella Gekko State, un gruppo di reffer ribelli al governo mondiale, famoso in tutto il mondo. Manco a dirlo, una notte sulla casa del nonno precipita un LFO (i mecha di quest'anime) della Gekko, guidato dalla giovanissima Eureka, di cui Renton si innamora a prima vista. Per di più non è un LFO qualsiasi, ma il Nirvash, il prototipo di tutti gli altri. Da qui Renton salva Eureka in un combattimento aereo scatenando le potenzialità nascoste del Nirvash ed entra nel Gekko State, capitanato dal freddo e autoritario Holland Novak. Qui iniziano le avventure di Renton, che lo faranno incontrare e scontrare con il governo, i folli piani del fratello di Holland, Huey, alieni e l'amore adolescenziale che prova per Eureka. La trama sulle prime è abbastanza scontata, come del resto anche l'amore a prima vista fra Renton ed Eureka, ma a un certo punto gli eventi prendono una piega del tutto inaspettata. I colpi di scena sono ben strutturati e non completamente campati in aria, e seguono il cammino che ogni protagonista segue durante la narrazione. Uniche pecche della trama sono che c'è qualche episodio filler iniziale (completamente inutile), come quello in cui Renton deve svolgere una "missione" per conto della Gekko (in realtà è solo una scusa per prenderlo in giro) o un altro in cui devono recuperare un frutto speciale perché tutta la Gekko è diventata salutista. L'altra invece è un po' più delicata da affrontare, perché spesso e volentieri vengono introdotte situazioni e personaggi che non sono ben caratterizzati e che avrebbero necessitato di più background, o almeno di una spiegazione. Ad esempio <b>*ATTENZIONE SPOILER*</b> negli ultimi episodi si scopre che Huey ha incastonato nel petto un compac drive che, non si sa perché non si sa come, lo collega allo Scub Coral, e se mai dovesse morire morirebbe anche l'alieno. Poi si suicida e uccide anche lo Scub, ma allo spettatore sorgono spontanee molte domande. Come mai Huey aveva un compac drive? Quando l'ha ricevuto? Perché è collegato al compac? Questa non è l'unica situazione senza spiegazioni. Non sono molte, ma danno parecchio fastidio a chiunque guarda l'anime e decide di seguirlo attentamente.
Caratteristiche
L'anime è purtroppo famoso per essersi ispirato a un altro noto anime famosissimo negli anni '90. Cosa vi suggeriscono robot costruiti su archetipi alieni, due piloti in sintonia reciproca e alieni malvagi? Sì, sto parlando di "Neon Genesis Evangelion". "Eureka Seven" non plagia l'anime prima citato, ma è palese che abbia copiato l'Evangelion per fare gli LFO. Ma tralasciando questo punto, l'opera ha una comunque una sua originalità. Le atmosfere sono a tratti gioiose, a tratti cupe e deprimenti, in linea non solo con la situazione da affrontare, ma anche con gli stati d'animo dei vari personaggi. E a proposito dei personaggi: sono molti. Ma nonostante ciò non ce n'è uno che non sia completamente privo di caratterizzazione psicologica - a parte i due ciccioni della Gekko, ma vabbe', sono due su venti, no? Questo è un grande punto a favore dell'anime.
Tematiche
Molte sono le tematiche trattate in quest'anime. Uno dei temi più evidenti della serie è l'integrazione razziale, rappresentato tramite le relazioni tra Renton ed Eureka, che non è del tutto umana. La tolleranza religiosa e l'armonia è uno dei punti principali, come anche le allegorie dei conflitti del mondo reale e le guerre. Molto evidente è il tema della tolleranza religiosa. Infatti sia Holland sia Eureka hanno fatto diverse operazioni di pulizia etnica ai danni dei Vodarac, membri di una religione perseguitata, prima di ribellarsi al governo e pentirsi ogni giorno degli eccidi fatti. La serie comprende anche altri temi più personali, come genitori e famiglia, con una visione molto innocente dell'amore. Inoltre anche la propria identità e la protezione della persona amata svolgono un ruolo enorme per Renton ed Eureka, in quanto entrambi dicono spesso: "Io sono io". Ma sono presenti anche tematiche riguardo l'impossibilità di avere figli, la cura di persone ammalate gravemente, il rispetto reciproco e lo strapotere dei militari nei confronti delle istituzioni civili. Purtroppo c'è anche il rovescio della medaglia. Quelli sopra citati sono temi molto marcati nell'opera, ma molti altri sono presenti eppure non approfonditi. Questi accenni sono messi lì giusto per, non hanno nemmeno molta importanza, e allora ci si chiede: perché metterli?
Grafica
La grafica è ottima, considerando che questo è un anime firmato Bones, ma ci sono parecchie cose che mi lasciano perplesso. Perché tutte le esplosioni sono rosa? E non solo quelle, ma anche le scie dei missili e degli aerei. Anche gli attacchi speciali del Nirvash hanno colori assurdi: o sono arcobaleni di energia cosmica o sono fasci di luce fucsia e blu elettrico. Chi ha ideato queste cose o è un hippie attempato o si era fatto di LSD.
Colonna sonora
Il comparto sonoro di "Eureka Seven" è fantastico. Tutte le soundtrack sono state scelte non solo in base alla situazione, ma anche mischiando elementi della cultura pop e hip pop giapponese e mondiale. E da questo mix sono uscite delle tracce meravigliose, come "Storywriter" o "Sea of Prayers".
Note generali
8 è un buon voto per queste ragioni: pro: è una ventata di aria fresca nei vari anime di mecha troppo spesso abusati dalla presenza dei robottoni; l'impatto psicologico è privilegiato, come anche l'azione e le varie situazioni vissute dai protagonisti; i protagonisti maturano le loro scelte e i loro comportamenti durante lo svolgimento dell'anime. Non sono solo macchiette, ma veri e propri personaggi costruiti su tutti i piani; il comparto sonoro è uno dei più belli mai creati per un anime; i temi trattati sono molto maturi, e a parte qualche carenza sono trattati in maniera piuttosto lodevole.
Contro: i filler iniziali sono una vera seccatura. Potevano sicuramente essere tagliati; la trama presenta delle falle che avrebbero dovuto essere riempite. Sopratutto verso la fine le falle cominciano a farsi sentire e ingarbugliano troppo la trama; le esplosioni rosa; LFO ispirati agli Evangelion.
"Eureka seven" è un buon prodotto di animazione, sicuramente vale veramente la pena di guardarlo.
'Eureka Seven' è un anime del 2005 che propone di sviluppare diverse tematiche in un totale di 50 episodi. A prima vista pare il classico anime scontato, con un protagonista, Renton, che è un ragazzino annoiato in una città di periferia che sogna di vivere una vita avventurosa, il tutto ambientato in un mondo alternativo, molto simile alla nostra terra. L'occasione giunge quando Eureka, una misteriosa ragazza, frana a bordo di un enorme robot, il Nirvash, sulla casa di Renton.
Questo è l'antefatto ridotto all'essenziale. In realtà, nonostante un buon numero di filler all'interno della storia, l'anime sviluppa una vicenda molto interessante e quanto mai innovativa, passando da momenti molto comici ad alti con una fortissima componente drammatica se non addirittura tragica. Inoltre ampio spazio è dedicato all'amore tra i due protagonisti, che se nelle prime battute appare scontato e stereotipato si apre a tematiche ben più profonde, come la convivenza con il diverso e il rapporto con la natura che ci circonda.
Insomma "Eureka Seven" è un anime che vuole spaziare in molti campi senza essere scontato o ripetitivo e a mio avviso riesce bene nel suo intento. La storia, nonostante i già citati filler, scorre bene ed è piacevole da seguire. La colonna sonora è molto buona e azzeccatissima nei punti salienti, sapendosi adattare ai momenti divertenti e a quelli invece più spiccatamente drammatici. La grafica è all'altezza per essere di un anime del 2005 e i personaggi sono ben caratterizzati, mai stereotipati, ognuno con una storia da raccontare.
Per tirare le somme 'Eureka Seven' è un anime sicuramente ottimo, che sfiora la perfezione, adatto a un pubblico vastissimo e capace di attirare spettatori con gusti anche differenti e di saperli emozionare.
Questo è l'antefatto ridotto all'essenziale. In realtà, nonostante un buon numero di filler all'interno della storia, l'anime sviluppa una vicenda molto interessante e quanto mai innovativa, passando da momenti molto comici ad alti con una fortissima componente drammatica se non addirittura tragica. Inoltre ampio spazio è dedicato all'amore tra i due protagonisti, che se nelle prime battute appare scontato e stereotipato si apre a tematiche ben più profonde, come la convivenza con il diverso e il rapporto con la natura che ci circonda.
Insomma "Eureka Seven" è un anime che vuole spaziare in molti campi senza essere scontato o ripetitivo e a mio avviso riesce bene nel suo intento. La storia, nonostante i già citati filler, scorre bene ed è piacevole da seguire. La colonna sonora è molto buona e azzeccatissima nei punti salienti, sapendosi adattare ai momenti divertenti e a quelli invece più spiccatamente drammatici. La grafica è all'altezza per essere di un anime del 2005 e i personaggi sono ben caratterizzati, mai stereotipati, ognuno con una storia da raccontare.
Per tirare le somme 'Eureka Seven' è un anime sicuramente ottimo, che sfiora la perfezione, adatto a un pubblico vastissimo e capace di attirare spettatori con gusti anche differenti e di saperli emozionare.
Di solito non sono una persona a cui piace andare contro, se una cosa è riconosciuta bella, difficilmente non ci trovo qualcosa d'interessante, invece per "Eureka Seven" è stato proprio così. Il reparto tecnico è senza dubbio di grande qualità, disegni e animazioni per quasi tutta la serie mantengono qualitativamente standard davvero elevati, ci sono ben dieci sigle fra opening ed ending e diverse belle musiche all'interno dell'anime (forse pensate per soddisfare, come alcune situazioni, un pubblico giovane), ma per il resto ci ho trovato davvero poco.
Andiamo per ordine, ci sono cose che posso definire soggettive e che non mi piacciono. Trovo soggettivamente brutti i due protagonisti e il tira a molla della loro relazione, la trama non mi ha entusiasmato anche se ci sono alcuni spunti, ma le troppe scopiazzature da "Evangelion" (la scena in cui Renton distrugge il robot nemico è anche fastidiosa e del tutto priva di coerenza con il resto della serie) me lo fanno confrontare con l'opera della Gainax contro la quale perde sotto quasi tutti i punti di vista. Sempre a mio avviso sono insopportabili e anche dannosi per la serie i bambini. Il perché sono dannosi lo spiego nello spoiler.
Ci sono cose che soggettivamente trovo incomprensibili, le motivazioni del fratello di Holland e il motivo per cui quest'ultimo ce l'ha tanto con Renton fino a un certo punto della storia e poi, improvvisamente, cambia idea. <b>
Ma c'è una cosa che non è soggettiva e che davvero ho trovato ridicola, sono solo alcuni secondi di conversazione, magari alcuni neanche ci si sono soffermati o non gli hanno dato importanza, ma a me invece hanno fatto cadere le braccia. <b>
Ora gli animw sono opere d'intrattenimento prive spesso di ogni senso logico, ma nella loro pazzia cercano di mantenere una coerenza con quello che ti stanno raccontando e con il tipo di anime, questa uscita sarebbe andata forse bene in un contesto magari comico/demenziale, non certo qui. <b>[FINE SPOILER</b>]
L'unica cosa che mi ha fatto tirare su il voto, oltre all'aspetto tecnico, è la storia di Anemone e Dominique, che mi è piaciuta molto di più di tutto quello che riguarda i protagonisti. Nel complesso per me "Eureka Seven" è un anime insufficiente.
Andiamo per ordine, ci sono cose che posso definire soggettive e che non mi piacciono. Trovo soggettivamente brutti i due protagonisti e il tira a molla della loro relazione, la trama non mi ha entusiasmato anche se ci sono alcuni spunti, ma le troppe scopiazzature da "Evangelion" (la scena in cui Renton distrugge il robot nemico è anche fastidiosa e del tutto priva di coerenza con il resto della serie) me lo fanno confrontare con l'opera della Gainax contro la quale perde sotto quasi tutti i punti di vista. Sempre a mio avviso sono insopportabili e anche dannosi per la serie i bambini. Il perché sono dannosi lo spiego nello spoiler.
Ci sono cose che soggettivamente trovo incomprensibili, le motivazioni del fratello di Holland e il motivo per cui quest'ultimo ce l'ha tanto con Renton fino a un certo punto della storia e poi, improvvisamente, cambia idea. <b>
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</b> Cioè ma davvero il cattivo di turno vuole distruggere il mondo e tutti quelli che ci sono, solo perché a lui sembra infettato dallo scub coral? Poi qualcuno mi spiega quale assurda connessione c'è fra il fatto che lui ha nel cuore un compact drive e il fatto che se muore il pianeta viene distrutto? Holland poi, ma che mai gli avrà fatto il povero Renton? E' il fratello della ragazza di cui da piccolo era innamorato e inoltre ora è lui il "prescelto" di Eureka, nessuna delle due cose mi pare una colpa anzi, la seconda dovrebbe essere una liberazione visto che lui è innamorato di Talo. Mah. <b>[FINE SPOILER]</b>Ma c'è una cosa che non è soggettiva e che davvero ho trovato ridicola, sono solo alcuni secondi di conversazione, magari alcuni neanche ci si sono soffermati o non gli hanno dato importanza, ma a me invece hanno fatto cadere le braccia. <b>
Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)
</b> Facendo un breve preambolo noi sappiamo che fin dall'inizio della storia Renton cerca suo padre e vuole capire e conoscere tutti i misteri che lo circondano. Ora, anche se Eureka fosse solo un'aliena del tutto priva di sentimenti e non si fosse evoluta in quello che ormai è, cioè un'umana innamorata e che addirittura si fa chiamare mamma dai bambini dicendo di non potersi allontanare da loro perché ne soffrirebbero, come potrebbe lo stesso arrivare a tre quarti della serie e uscirsene con la meravigliosa frase: "Renton, io conoscevo bene tuo padre"; e alla reazione incredula e molto stupita di lui rispondere: "Scusa, ma pensavo che la cosa non ti interessasse". Ma è suo padre, come non gli interessa? E' anche il personaggio su cui ruota tutta la storia, oltre al fatto che ne state parlando insieme dal primo episodio, possibile che non ti sia mai venuta voglia di dirglielo?! Se poi capisse anche solo un 10% del comportamento umano, come si evince anche da quello che ho scritto, ecco che questa frase diventerebbe fra le cose più ridicole che ho sentito in un anime.Ora gli animw sono opere d'intrattenimento prive spesso di ogni senso logico, ma nella loro pazzia cercano di mantenere una coerenza con quello che ti stanno raccontando e con il tipo di anime, questa uscita sarebbe andata forse bene in un contesto magari comico/demenziale, non certo qui. <b>[FINE SPOILER</b>]
L'unica cosa che mi ha fatto tirare su il voto, oltre all'aspetto tecnico, è la storia di Anemone e Dominique, che mi è piaciuta molto di più di tutto quello che riguarda i protagonisti. Nel complesso per me "Eureka Seven" è un anime insufficiente.
Tanto per cominciare diciamo subito che l'anime mi è piaciuto. Storia, personaggi, chara design, mecha design, tutto si assesta su livelli molto alti. Il valore assoluto dell'opera è indiscutibile, cinematograficamente parlando saremmo di fronte a un colossal. Questa è un'opera potenzialmente in grado di soddisfare tutti, o quasi, i gusti, il miscuglio di generi è tale che consente all'anime di essere apprezzato da molti e il numero relativamente alto di episodi (forse anche troppo alto, ma arriverò a parlare anche di questo) gli permette di trattare e approfondire tutti questi temi senza lasciare quel senso di "incompleto" molto comune in altri anime.
"Eureka Seven" è composto da 50 episodi che presentano una netta e marcata frattura narrativa da metà serie in poi, esattamente dall'episodio 26. La prima parte risulta essere più leggera, comica, votata principalmente alla presentazione dei personaggi ed è utile per dare un'ossatura all'intera trama. Questi episodi si lasciano guardare e risultano anche molto piacevoli, tuttavia 25 episodi per entrare nel vivo della storia mi sembrano un'esagerazione, infatti per tutto questo tempo l'anime risulta di una lentezza disarmante. La seconda parte risulta essere più veloce, impegnativa, drammatica, ma anche qui 25 episodi sono troppi. Infatti tra le centinaia di cose che succedono, i mille problemi che Eureka, Renton e l'intero equipaggio della Gekko-Go devono affrontare, tra la voglia e la smania dello spettatore nel vedere come si evolvono gli eventi sia dal punto di vista umano (le relazioni tra i personaggi sono forse l'aspetto migliore dell'intera opera) sia da quello più materiale (vale a dire l'evolversi della guerra in atto tra umani e coralians nonché le dispute tra i membri del Gekko State e il governo), ecco che spuntano fuori degli inutili e fastidiosissimi filler che non solo spezzano il ritmo della narrazione, ma sono anche qualitativamente inferiori, e non poco, al resto della serie.
Il punto più basso si è toccato con l'episodio della partita di calcetto, io non so cosa sia passato per la testa degli autori ma, un episodio così orrendo, non lo vedevo da tempo, completamente avulso dalla storia, buttato lì come a dire "devo arrivare a 50 episodi, ne ho fatti 49, mi invento una ca**ata e ce la butto in mezzo a caso". Eh sì, proprio a caso, tanto ovunque avessero messo quella puntata sarebbe andato bene, tanto non ha né capo né coda, è di un'inutilità cosmica.
Beh, a parte questo "scivolone" diciamo, per concludere, che la storia di per sé non è nulla di particolarmente originale, ma è raccontata in modo pregevole e soprattutto il grande pregio dell'opera è la caratterizzazione dei personaggi, io me ne sono innamorato. Morale della favola, mi sento di consigliare quest'anime a chiunque.
"Eureka Seven" è composto da 50 episodi che presentano una netta e marcata frattura narrativa da metà serie in poi, esattamente dall'episodio 26. La prima parte risulta essere più leggera, comica, votata principalmente alla presentazione dei personaggi ed è utile per dare un'ossatura all'intera trama. Questi episodi si lasciano guardare e risultano anche molto piacevoli, tuttavia 25 episodi per entrare nel vivo della storia mi sembrano un'esagerazione, infatti per tutto questo tempo l'anime risulta di una lentezza disarmante. La seconda parte risulta essere più veloce, impegnativa, drammatica, ma anche qui 25 episodi sono troppi. Infatti tra le centinaia di cose che succedono, i mille problemi che Eureka, Renton e l'intero equipaggio della Gekko-Go devono affrontare, tra la voglia e la smania dello spettatore nel vedere come si evolvono gli eventi sia dal punto di vista umano (le relazioni tra i personaggi sono forse l'aspetto migliore dell'intera opera) sia da quello più materiale (vale a dire l'evolversi della guerra in atto tra umani e coralians nonché le dispute tra i membri del Gekko State e il governo), ecco che spuntano fuori degli inutili e fastidiosissimi filler che non solo spezzano il ritmo della narrazione, ma sono anche qualitativamente inferiori, e non poco, al resto della serie.
Il punto più basso si è toccato con l'episodio della partita di calcetto, io non so cosa sia passato per la testa degli autori ma, un episodio così orrendo, non lo vedevo da tempo, completamente avulso dalla storia, buttato lì come a dire "devo arrivare a 50 episodi, ne ho fatti 49, mi invento una ca**ata e ce la butto in mezzo a caso". Eh sì, proprio a caso, tanto ovunque avessero messo quella puntata sarebbe andato bene, tanto non ha né capo né coda, è di un'inutilità cosmica.
Beh, a parte questo "scivolone" diciamo, per concludere, che la storia di per sé non è nulla di particolarmente originale, ma è raccontata in modo pregevole e soprattutto il grande pregio dell'opera è la caratterizzazione dei personaggi, io me ne sono innamorato. Morale della favola, mi sento di consigliare quest'anime a chiunque.
Illustrato dallo stesso disegnatore di "Deadman Wonderland", "Eureka Seven" presenta dei bei disegni oltre i quali non ho trovato nient'altro di interessante. L'anime si rivela infatti fin dall'inizio lento e noioso, quasi come se in ogni episodio non accadesse nulla. Vista la lunga durata della serie probabilmente si è scelto di diluire la trama, ma ciò è stato fatto senza ritegno rendendo ogni episodio infinito senza alcun avvenimento degno di nota.
La già scarsa trama non viene aiutata dai personaggi che mi sono risultati per la maggior parte sgradevoli, a partire dal protagonista, il classico ragazzino frignone. Benché somigli al protagonista di "Deadman Wonderland", mentre quest'ultimo ha un'evoluzione, Renton sembra metterci anni solo per accumulare un minimo di coraggio. Seguendo il protagonista anche i personaggi secondari mi sono risultati abbastanza marginali e vuoti, particolarmente odiosi i membri del Gekko State che ai miei occhi risultano essere ribelli abbastanza patetici, che hanno strani attacchi moralisti contro cose innocenti come gare a premi per poi non farsi scrupoli a contrabbandare organi.
Infine ci sono i bambini, probabilmente tra i personaggi più odiosi mai comparsi in un anime, sembrano concentrare soltanto i lati più fastidiosi dei bambini mancando totalmente di qualsivoglia lato tenero o simpatico.
L'unica cosa che per me si salva dell'anime è la grafica, che essendo particolarmente curata attira lo spettatore proprio come le piante carnivore, mangiandoselo in un sol colpo di noia letale. Ho visto parare discordi su questo anime, ma sinceramente non credo valga la pena di guardare qualcosa che dopo dieci episodi non sembra nemmeno essere iniziato.
La già scarsa trama non viene aiutata dai personaggi che mi sono risultati per la maggior parte sgradevoli, a partire dal protagonista, il classico ragazzino frignone. Benché somigli al protagonista di "Deadman Wonderland", mentre quest'ultimo ha un'evoluzione, Renton sembra metterci anni solo per accumulare un minimo di coraggio. Seguendo il protagonista anche i personaggi secondari mi sono risultati abbastanza marginali e vuoti, particolarmente odiosi i membri del Gekko State che ai miei occhi risultano essere ribelli abbastanza patetici, che hanno strani attacchi moralisti contro cose innocenti come gare a premi per poi non farsi scrupoli a contrabbandare organi.
Infine ci sono i bambini, probabilmente tra i personaggi più odiosi mai comparsi in un anime, sembrano concentrare soltanto i lati più fastidiosi dei bambini mancando totalmente di qualsivoglia lato tenero o simpatico.
L'unica cosa che per me si salva dell'anime è la grafica, che essendo particolarmente curata attira lo spettatore proprio come le piante carnivore, mangiandoselo in un sol colpo di noia letale. Ho visto parare discordi su questo anime, ma sinceramente non credo valga la pena di guardare qualcosa che dopo dieci episodi non sembra nemmeno essere iniziato.
Trama
In un non meglio definito futuro, gli esseri umani sono stati costretti a lasciare il pianeta Terra per trasferirsi su di un pianeta accogliente per la nostra razza. Il nuovo pianeta però, oltre a mari e terreferme, cielo e nuvole, sembra essere più vivo di quel che appare.
In questo contesto, Renton, figlio di un eroe di guerra, incontra Eureka, ragazza misteriosa, che decide di seguire. Ben presto il ragazzo si ritrova su una nave spaziale insieme a un gruppo (GekkoState) di riffers (surfisti del cielo) che si ergono a paladini della libertà contro il governo centrale e l'esercito. Renton non fa troppe domande e pur di stare insieme alla bella Eureka combatte con lei su di un mecha antropomorfo volante, il Nirvash, dotato di strane entropie con ii due giovani piloti che generano inaspettati episodi di distruzione totale.
Commento
Con un parallelismo non troppo velato l'anime è portavoce di quelle teorie secondo cui la Terra è un pianeta dotato di anima (Gea) e pur di debellare i parassiti che la minacciano (Umani) si scatena con catastrofi naturali, a meno di un cambiamento radicale nello stile di vita degli esseri umani. La sovrappopolazione, la guerra, la prevaricazione, l'accettazione del diverso, le relazioni dolorose con il prossimo, la fiducia in sé e negli altri, gli equilibri di coppia sono i temi principali sviluppati nelle 50 puntate di questa serie.
Detto questo la serie è inspiegabilmente spezzata in tre tronconi quasi inconciliabili tra loro.
Il primo spezzone è formato dai primi 12 episodi in cui la storia si evolve lentamente fino al primo punto di svolta nella trama. Fino a questo punto normale evoluzione di una serie: lenta ma ben delineata.
Il secondo, formato da ben 16 puntate, è la parte peggiore di Eureka Seven. In questo troncone appena due o tre puntate si salvano dal disastro di sceneggiatura, coinvolgimento, disegni e soprattutto logica ai fini della storia. Si finisce per andare fuori tema e perdere di vista la vicenda principale, che viene accantonata totalmente se non per fugaci e saltuari accenni. Entrano in scena personaggi che dopo la puntata 28 scompaiono senza lasciare la minima traccia. I personaggi principali agiscono senza logica e li ho trovati fin troppo fastidiosi: un passo falso imperdonabile, dettato forse dalle necessità della produzione.
L'ultimo troncone invece, riesce a fare dimenticare le note negative degli episodi precedenti e a costruire un coinvolgimento e un'atmosfera - non sempre accompagnata da adeguati disegni e oppressa troppo spesso da musiche eccessivamente patetiche - degne di nota. I personaggi finalmente hanno delle evoluzioni, cambiamenti significativi che si evolvono con l'incalzare degli eventi. Prendono decisioni e si rapportano tra loro - non sempre - in maniera credibile e, finalmente, logica.
Nella valutazione finale si potrebbe anche prescindere dalle considerazioni precedenti sull'organicità della serie, se non fosse che "Eureka Seven" presenta altre debolezze macroscopiche ben più importanti.
La caratterizzazione dei personaggi è per metà dell'anime statica e troppo sovrapposta sui protagonisti principali di "Neon Genesis Evangelion" (es. Renton/Shinji; Eureka/Ayanami; Talho/Misato - nel rapporto con Renton -; Holland/Padre di Shinji - nel rapporto con Eureka).
La stessa storia non si evolve se non dalla puntata 29 e, oltre ad avere un pesante debito iniziale con NGE, sfrutta malamente i colpi di scena di cui dispone, liquidandoli in poche battute, con superficialità e con l'aggiunta di una trama non delle più originali.
Alla fine ci si affeziona pure alla piagnucolosa Eureka e allo scostante Holland, ma ciò non basta per fare entrare "Eureka Seven" nel mio olimpo delle serie TV.
In un non meglio definito futuro, gli esseri umani sono stati costretti a lasciare il pianeta Terra per trasferirsi su di un pianeta accogliente per la nostra razza. Il nuovo pianeta però, oltre a mari e terreferme, cielo e nuvole, sembra essere più vivo di quel che appare.
In questo contesto, Renton, figlio di un eroe di guerra, incontra Eureka, ragazza misteriosa, che decide di seguire. Ben presto il ragazzo si ritrova su una nave spaziale insieme a un gruppo (GekkoState) di riffers (surfisti del cielo) che si ergono a paladini della libertà contro il governo centrale e l'esercito. Renton non fa troppe domande e pur di stare insieme alla bella Eureka combatte con lei su di un mecha antropomorfo volante, il Nirvash, dotato di strane entropie con ii due giovani piloti che generano inaspettati episodi di distruzione totale.
Commento
Con un parallelismo non troppo velato l'anime è portavoce di quelle teorie secondo cui la Terra è un pianeta dotato di anima (Gea) e pur di debellare i parassiti che la minacciano (Umani) si scatena con catastrofi naturali, a meno di un cambiamento radicale nello stile di vita degli esseri umani. La sovrappopolazione, la guerra, la prevaricazione, l'accettazione del diverso, le relazioni dolorose con il prossimo, la fiducia in sé e negli altri, gli equilibri di coppia sono i temi principali sviluppati nelle 50 puntate di questa serie.
Detto questo la serie è inspiegabilmente spezzata in tre tronconi quasi inconciliabili tra loro.
Il primo spezzone è formato dai primi 12 episodi in cui la storia si evolve lentamente fino al primo punto di svolta nella trama. Fino a questo punto normale evoluzione di una serie: lenta ma ben delineata.
Il secondo, formato da ben 16 puntate, è la parte peggiore di Eureka Seven. In questo troncone appena due o tre puntate si salvano dal disastro di sceneggiatura, coinvolgimento, disegni e soprattutto logica ai fini della storia. Si finisce per andare fuori tema e perdere di vista la vicenda principale, che viene accantonata totalmente se non per fugaci e saltuari accenni. Entrano in scena personaggi che dopo la puntata 28 scompaiono senza lasciare la minima traccia. I personaggi principali agiscono senza logica e li ho trovati fin troppo fastidiosi: un passo falso imperdonabile, dettato forse dalle necessità della produzione.
L'ultimo troncone invece, riesce a fare dimenticare le note negative degli episodi precedenti e a costruire un coinvolgimento e un'atmosfera - non sempre accompagnata da adeguati disegni e oppressa troppo spesso da musiche eccessivamente patetiche - degne di nota. I personaggi finalmente hanno delle evoluzioni, cambiamenti significativi che si evolvono con l'incalzare degli eventi. Prendono decisioni e si rapportano tra loro - non sempre - in maniera credibile e, finalmente, logica.
Nella valutazione finale si potrebbe anche prescindere dalle considerazioni precedenti sull'organicità della serie, se non fosse che "Eureka Seven" presenta altre debolezze macroscopiche ben più importanti.
La caratterizzazione dei personaggi è per metà dell'anime statica e troppo sovrapposta sui protagonisti principali di "Neon Genesis Evangelion" (es. Renton/Shinji; Eureka/Ayanami; Talho/Misato - nel rapporto con Renton -; Holland/Padre di Shinji - nel rapporto con Eureka).
La stessa storia non si evolve se non dalla puntata 29 e, oltre ad avere un pesante debito iniziale con NGE, sfrutta malamente i colpi di scena di cui dispone, liquidandoli in poche battute, con superficialità e con l'aggiunta di una trama non delle più originali.
Alla fine ci si affeziona pure alla piagnucolosa Eureka e allo scostante Holland, ma ciò non basta per fare entrare "Eureka Seven" nel mio olimpo delle serie TV.
Valutare "Eureka Seven" mi mette in difficoltà, perché lo reputo un anime con delle potenzialità, che purtroppo ritengo siano rimaste pressoché inespresse, e la cui godibilità nel complesso è inficiata irrimediabilmente da fattori pesantemente negativi.
La trama tutto sommato è un classico: Renton è il tipico ragazzino orfano cresciuto con il nonno, che soffre un'esistenza banale e noiosa in un paesino altrettanto banale e noioso, sognando tutto il giorno che la propria vita gli presenti una svolta che gli permetta di dare sfogo alle sue potenzialità come "riffer"/surfista aereo.
Sì perché, nel mondo di "Eureka Seven", la gente è in grado di "surfare in aria" sfruttando delle correnti denominate "trapar", e anzi tale insolito e - come si avrà più volte modo di constatare - aleatorio metodo di locomozione è utilizzato dai robot e i veicoli aerei presenti nella finzione di questo anime.
Tornando a Renton, la tanto attesa svolta si presenterà quando, un bel giorno, una bellissima e strana ragazza gli precipiterà in casa pilotando un fighissimo robot.
Da qui il via per tante nuove e mirabolanti avventure, in compagnia di un'allegra combriccola di ribelli sempre vestiti alla moda, con tanto di mezza guerra civile/religiosa messa tanto per trattare temi importanti e/o toccanti, e razza umana da salvare dall'immancabile fine del mondo.
Ok, forse sto banalizzando troppo, ma semplicemente per la quasi totalità del tempo ho avuto l'impressione che non succedesse nulla in questo anime, e al decimo episodio già non ne potevo più.
Ciò che mi ha spinto a trascinarmi fino al finale è stato - oltre a un deprecabile masochismo che mi spinge solitamente a terminare ciò che inizio - il percepire dei lievi e occasionali miglioramenti.
Ma il problema più serio e imperdonabile, IMHO, di "Eureka Seven" è proprio la narrazione caratterizzata, soprattutto nella prima metà della serie, da un ritmo lentissimo, anzi da una sconfortante vacuità. A volere essere precisi sembra di visionare episodi su episodi che paiono dei meri riempitivi. Discorsi inconsistenti e inconcludenti, capovolgimenti emotivi forzati, e una marea di frangenti che non fanno che annoiare e distrarre, tanto che, quando giunge finalmente una qualche piccola svolta riguardante la macro-trama di fondo, si è troppo catatonici per apprezzarla, e quasi passa inosservata.
Sia chiaro, a me di solito piacciono anche molto quegli episodi, magari abbastanza irrilevanti se visti in un ottica più ampia, che si soffermano esclusivamente sugli aspetti della vita quotidiana dei protagonisti, o cose simili, rendendo il tutto più reale e credibile (vedasi la prima serie di "Macross"); ma qui non c'è nulla di tutto questo, si parla semplicemente di un ritmo narrativo esageratamente diluito e confuso.
A peggiorare le cose ci si mettono anche gli occasionali episodi/discorsi riassuntivi che si auto-riciclano perpetuamente aggiungendo qualcosina ogni tanto, ma che paradossalmente sono l'unico modo per fare ordine in una trama, sì di base semplice e tutto sommato anche poco originale, ma incasinata da una narrazione superficiale e inutilmente frammentaria. Vi sono decine di elementi male introdotti e poi ancor peggio coltivati nell'economia globale della sceneggiatura. Della serie poche idee ma ben confuse.
Sembra quasi che gli sceneggiatori abbiano voluto darsi un tono, abbandonando la linearità della trama, a favore di un rimescolamento mal riuscito.
Ad esempio si anticipano indizi che poi saranno spiegati in un secondo momento o tramite poco chiari salti temporali all'indietro nella trama, alla fine dei quali ci si ricongiunge quasi inaspettatamente all'incipit iniziale di una vicenda. Uno "stratagemma" classico, ok, nulla di drammatico. Ma il fatto che venga utilizzato così spesso e per ogni sciocchezzuola (ricordo l'inutile episodio dei "meloni pancha"), incasina inutilmente tutto, e rende ancora più difficile seguire delle vicende già per conto loro noiose.
Questo difetto è evidente soprattutto nella prima metà della serie o poco oltre. Qui mi sono letteralmente trascinato, e la tentazione di dedicarmi ad altre faccende, limitandomi ad ascoltare gli episodi passare in sottofondo, è stata grande.
In un secondo momento ho realizzato però che il doppiaggio contribuisce un bel po' a rendere tediosi e banali gran parte delle situazioni potenzialmente più delicate ed emotive dell'anime.
A onor del vero la serie diventa più godibile quando, in fase mooolto avanzata, la trama diviene più lineare e, a grandi linee, i temi principali vanno chiarendosi e il tutto si movimenta un po' di più. Ma qui la cosa resta comunque relativa.
Ho trovato inoltre fastidioso e stucchevole l'uso petulante, nell'anime, di una terminologia composta da una gran quantità di termini, neologismi e acronimi britanneggianti che risultano troppo forzati, banali e fighettini, soprattutto perché inseriti in una frase sì e l'altra pure.
I personaggi non sono sicuramente originali (le tsundere, gli idealisti, i megalomani e i depressi con "sindrome da Stupishinji" abbondano), ma tutto sommato sono apprezzabili i membri della Gekko State, o perlomeno in 50 episodi viene automatico familiarizzare con loro. Un paio spiccano più degli altri, Talho Yūchi in primis.
Colonna sonora nella norma, con rari guizzi.
Comparto tecnico apprezzabile e animazioni buone soprattutto nei combattimenti... quando ci sono. Sì, perché, a dirla tutta, in quest'anime mecha, i robottoni sono un orpello abbastanza trascurabile, a conti fatti utilizzati come mezzo di trasporto o poco più.
Il mecha design è scontato anche lui: i classici snodabilissimi e versatili esoscheletri dai colori sgargianti, che solitamente si muovono e volano più veloci della luce ma che, quando la trama lo richiede, inspiegabilmente diventano degli invalidi.
Di battaglie memorabili, o per lo meno degne di nota, davvero non ne ricordo ora che ho terminato la visione dell'intera serie. Mi tornano in mente solo questi robot cool che surfano nel cielo lasciando scie scintillanti e schivando puntualmente sciami di missili e raggi laser.
Il tentativo di nobilitare il tutto resta in mano alla storia d'amore apparentemente impossibile tra Renton ed Eureka, che sì, a essere sincero, è abbastanza apprezzabile, forse l'unico ricordo caro di quest'anime; ma anche qua non aspettatevi nulla, ma proprio nulla, di innovativo.
Mi astengo dal palesare le somiglianze (e se le ho notate persino io, che non sono un profondo conoscitore del genere mecha, la cosa è grave) con "Evangelion", "Gundam" o chissà cos'altro - evidenti soprattutto nella seconda metà dell'opera- liquidando il tutto con il fatto che "Eureka Seven" semplicemente non introduce nulla di neanche lontanamente originale in tale panorama; e il fatto che i mecha possano "surfare" in aria ovviamente non lo ritengo degno di menzione.
"Eureka Seven" è un anime che, se condensato in una ventina di episodi, forse sarebbe risultato godibile. Ma così com'è mi ha annoiato a più riprese, e snervato alquanto con la sua marea di incoerenze.
Dovere attendere più di venti episodi per poter apprezzare qualcosa di lontanamente coinvolgente è decisamente uno sproposito sul quale è difficile sorvolare.
Tirando le somme, non mi sento di definire "Eureka Seven" una delusione, e neanche un'occasione mancata. Lo reputo solo un crogiolo di confusi déjà vu che, a malincuore, devo ammettere mi ha lasciato davvero poco, e non mi sento di consigliarlo se non per "dovere di cronaca".
La trama tutto sommato è un classico: Renton è il tipico ragazzino orfano cresciuto con il nonno, che soffre un'esistenza banale e noiosa in un paesino altrettanto banale e noioso, sognando tutto il giorno che la propria vita gli presenti una svolta che gli permetta di dare sfogo alle sue potenzialità come "riffer"/surfista aereo.
Sì perché, nel mondo di "Eureka Seven", la gente è in grado di "surfare in aria" sfruttando delle correnti denominate "trapar", e anzi tale insolito e - come si avrà più volte modo di constatare - aleatorio metodo di locomozione è utilizzato dai robot e i veicoli aerei presenti nella finzione di questo anime.
Tornando a Renton, la tanto attesa svolta si presenterà quando, un bel giorno, una bellissima e strana ragazza gli precipiterà in casa pilotando un fighissimo robot.
Da qui il via per tante nuove e mirabolanti avventure, in compagnia di un'allegra combriccola di ribelli sempre vestiti alla moda, con tanto di mezza guerra civile/religiosa messa tanto per trattare temi importanti e/o toccanti, e razza umana da salvare dall'immancabile fine del mondo.
Ok, forse sto banalizzando troppo, ma semplicemente per la quasi totalità del tempo ho avuto l'impressione che non succedesse nulla in questo anime, e al decimo episodio già non ne potevo più.
Ciò che mi ha spinto a trascinarmi fino al finale è stato - oltre a un deprecabile masochismo che mi spinge solitamente a terminare ciò che inizio - il percepire dei lievi e occasionali miglioramenti.
Ma il problema più serio e imperdonabile, IMHO, di "Eureka Seven" è proprio la narrazione caratterizzata, soprattutto nella prima metà della serie, da un ritmo lentissimo, anzi da una sconfortante vacuità. A volere essere precisi sembra di visionare episodi su episodi che paiono dei meri riempitivi. Discorsi inconsistenti e inconcludenti, capovolgimenti emotivi forzati, e una marea di frangenti che non fanno che annoiare e distrarre, tanto che, quando giunge finalmente una qualche piccola svolta riguardante la macro-trama di fondo, si è troppo catatonici per apprezzarla, e quasi passa inosservata.
Sia chiaro, a me di solito piacciono anche molto quegli episodi, magari abbastanza irrilevanti se visti in un ottica più ampia, che si soffermano esclusivamente sugli aspetti della vita quotidiana dei protagonisti, o cose simili, rendendo il tutto più reale e credibile (vedasi la prima serie di "Macross"); ma qui non c'è nulla di tutto questo, si parla semplicemente di un ritmo narrativo esageratamente diluito e confuso.
A peggiorare le cose ci si mettono anche gli occasionali episodi/discorsi riassuntivi che si auto-riciclano perpetuamente aggiungendo qualcosina ogni tanto, ma che paradossalmente sono l'unico modo per fare ordine in una trama, sì di base semplice e tutto sommato anche poco originale, ma incasinata da una narrazione superficiale e inutilmente frammentaria. Vi sono decine di elementi male introdotti e poi ancor peggio coltivati nell'economia globale della sceneggiatura. Della serie poche idee ma ben confuse.
Sembra quasi che gli sceneggiatori abbiano voluto darsi un tono, abbandonando la linearità della trama, a favore di un rimescolamento mal riuscito.
Ad esempio si anticipano indizi che poi saranno spiegati in un secondo momento o tramite poco chiari salti temporali all'indietro nella trama, alla fine dei quali ci si ricongiunge quasi inaspettatamente all'incipit iniziale di una vicenda. Uno "stratagemma" classico, ok, nulla di drammatico. Ma il fatto che venga utilizzato così spesso e per ogni sciocchezzuola (ricordo l'inutile episodio dei "meloni pancha"), incasina inutilmente tutto, e rende ancora più difficile seguire delle vicende già per conto loro noiose.
Questo difetto è evidente soprattutto nella prima metà della serie o poco oltre. Qui mi sono letteralmente trascinato, e la tentazione di dedicarmi ad altre faccende, limitandomi ad ascoltare gli episodi passare in sottofondo, è stata grande.
In un secondo momento ho realizzato però che il doppiaggio contribuisce un bel po' a rendere tediosi e banali gran parte delle situazioni potenzialmente più delicate ed emotive dell'anime.
A onor del vero la serie diventa più godibile quando, in fase mooolto avanzata, la trama diviene più lineare e, a grandi linee, i temi principali vanno chiarendosi e il tutto si movimenta un po' di più. Ma qui la cosa resta comunque relativa.
Ho trovato inoltre fastidioso e stucchevole l'uso petulante, nell'anime, di una terminologia composta da una gran quantità di termini, neologismi e acronimi britanneggianti che risultano troppo forzati, banali e fighettini, soprattutto perché inseriti in una frase sì e l'altra pure.
I personaggi non sono sicuramente originali (le tsundere, gli idealisti, i megalomani e i depressi con "sindrome da Stupishinji" abbondano), ma tutto sommato sono apprezzabili i membri della Gekko State, o perlomeno in 50 episodi viene automatico familiarizzare con loro. Un paio spiccano più degli altri, Talho Yūchi in primis.
Colonna sonora nella norma, con rari guizzi.
Comparto tecnico apprezzabile e animazioni buone soprattutto nei combattimenti... quando ci sono. Sì, perché, a dirla tutta, in quest'anime mecha, i robottoni sono un orpello abbastanza trascurabile, a conti fatti utilizzati come mezzo di trasporto o poco più.
Il mecha design è scontato anche lui: i classici snodabilissimi e versatili esoscheletri dai colori sgargianti, che solitamente si muovono e volano più veloci della luce ma che, quando la trama lo richiede, inspiegabilmente diventano degli invalidi.
Di battaglie memorabili, o per lo meno degne di nota, davvero non ne ricordo ora che ho terminato la visione dell'intera serie. Mi tornano in mente solo questi robot cool che surfano nel cielo lasciando scie scintillanti e schivando puntualmente sciami di missili e raggi laser.
Il tentativo di nobilitare il tutto resta in mano alla storia d'amore apparentemente impossibile tra Renton ed Eureka, che sì, a essere sincero, è abbastanza apprezzabile, forse l'unico ricordo caro di quest'anime; ma anche qua non aspettatevi nulla, ma proprio nulla, di innovativo.
Mi astengo dal palesare le somiglianze (e se le ho notate persino io, che non sono un profondo conoscitore del genere mecha, la cosa è grave) con "Evangelion", "Gundam" o chissà cos'altro - evidenti soprattutto nella seconda metà dell'opera- liquidando il tutto con il fatto che "Eureka Seven" semplicemente non introduce nulla di neanche lontanamente originale in tale panorama; e il fatto che i mecha possano "surfare" in aria ovviamente non lo ritengo degno di menzione.
"Eureka Seven" è un anime che, se condensato in una ventina di episodi, forse sarebbe risultato godibile. Ma così com'è mi ha annoiato a più riprese, e snervato alquanto con la sua marea di incoerenze.
Dovere attendere più di venti episodi per poter apprezzare qualcosa di lontanamente coinvolgente è decisamente uno sproposito sul quale è difficile sorvolare.
Tirando le somme, non mi sento di definire "Eureka Seven" una delusione, e neanche un'occasione mancata. Lo reputo solo un crogiolo di confusi déjà vu che, a malincuore, devo ammettere mi ha lasciato davvero poco, e non mi sento di consigliarlo se non per "dovere di cronaca".
Molto ben celebrato dalla critica sia in patria sia nel nostro paese, "Eureka 7" è probabilmente una di quelle opere la cui fama le fa da apripista, una cosa piuttosto plausibile considerata la produzione del famoso Studio Bones e la firma della sceneggiatura da Dai Sato (l'ottimo Cowboy Bebop, l'aldilà da venire Ergo Proxy). La trasmissione televisiva in Italia è stata quindi un ottima occasione per visionarlo.
Opera di ampio respiro con ben 50 episodi, Eureka 7 ci trasporta in un mondo sconosciuto e direttamente nell'isolata cittadina di Belforest, dove il giovane Renton vive insieme al nonno nell'officina di famiglia. L'improvvisa caduta dal cielo di un LFO - così sono chiamati i mecha che vengono usati nelle battaglie in "Eureka 7" - e l'incontro con una ragazza di nome Eureka daranno il via a una serie di eventi che porteranno Renton a unirsi a un gruppo di ribelli fricchettoni, meglio noto come Gekko State, in lotta con l'esercito regolare, e a partire per un lungo viaggio. Ma sullo sfondo della guerra tra esercito e Gekko State, ben altri eventi sono in movimento.
Da sottolineare subito due elementi: il mecha caduto non è ovviamente uno qualunque bensì il prototipo precursore di tutti i modelli successivi, conosciuto come Type Zero o anche Nirvash e in possesso inoltre di capacità ancora insondabili; Renton ovviamente si prende subito una cotta per Eureka, francamente contento lui contenti tutti ma questo è poco rilevante.
Molti sono i personaggi che s'incontreranno nel corso della suddetta epopea anche se, alla fine, i più importanti li ritroviamo sempre formanti delle coppie. Sono una coppia Renton ed Eureka, ovviamente, ma non solo: insieme vanno anche Holland, capitano del Gekko ma anche un po' l'Harlock dei poveri, e Taloh, capitano in seconda e sua compagna ma anche unico sostegno morale; così anche il determinato ufficiale dell'esercito Dominique, che ha il compito di "prendersi cura" di Anemone, una ragazza pilota di LFO e che pare avere molto in comune con Eureka. Ma forse i più interessanti sono Charles e Rei, una coppia affiatata di "faccendieri free-lance", il cui passato sembra legato a quello di Holland. Una coppia che resterà, purtroppo, per poco nella storia, ma lo farà in modo significativo.
Un'altra caratteristica peculiare di "Eureka 7" è quella di prendere a piene mani elementi da vari anime del genere, cercando poi di rielaborali. Parliamo di "Gundam", cui si deve forse la gerarchia militare e il design degli LFO dell'esercito, vagamente ispirati agli Zaku. C'è anche "Macross", di cui scorgiamo lo stile dei combattimenti aerei, sempre pieni di missili e di esplosioni da ogni parte. Ma l'influenza più importante si deve a "Evangelion": evidente la simmetria tra Renton, Eureka e Anemone con i vari Shinji, Rei e Asuka (e la nostra Dynit ci mette il carico piazzando opportunamente nel cast Valentina Mari e Ilaria Latini, ci mancava solo Raffaelli). Notevole la "sindrome di Shinji" che coglie Renton poco prima di metà serie; al limite del plagio la scena del Nirvash lanciato al massacro da un Renton fuori di sé, che ci fa rivedere quasi perfettamente l'unità 01 che dilania lo 04 posseduto dall'angelo.
Di elementi che suscitano, o possono suscitare interesse, ce ne sono molti. Ma come vengono sfruttati? Domanda non retorica ma che anzi ci fornisce un assist per affrontare le varie criticità che quest'opera presenta.
Il primo, ma sostanziale e gravissimo, difetto di Eureka 7 risiede nel fatto che, per quasi tutta la serie, è come se non succedesse assolutamente niente. Per larghi blocchi di episodi si gira a vuoto con il tempo che viene impegnato da lunghi discorsi dei personaggi che difficilmente portano da qualche parte. Occasionalmente arriva poi un provvidenziale evento o una qualche rivelazione lampo che dà una nuova spinta e fa girare la ruota ancora per un po'. Forse avevo altre aspettative, ma se alla fine uno non vede l'ora che l'episodio finisca per vedere l'ending, a mio avviso, non credo sia una buona cosa.
Il cast poi è sì discretamente ampio ma poi, a conti fatti, anche includendo le coppie di cui sopra cui è riservato più spazio degli altri, non ho ritrovto grandi individualità e ben presto molti personaggi, se non tutti, secondo me vengono consegnati alle polveri dell'insignificanza. Stendiamo poi un velo pietoso sui tre mocciosi, alias i figli di Eureka: mamma mia!
E ci sarebbe anche da chiedersi perché gli autori abbiano inserito dei mecha in quest'anime, dal momento che vengono presi in buona considerazione solo nella prima metà, dopodiché vengono ridotti in pratica a dei giganteschi soprammobili. C'è poco da fare, di battaglie di un certo livello, tra LFO, non se ne vedono. È inutile poi che alla fine il Nirvash combini quello che combina - e chi riuscirà o è riuscito ad arrivare alla fine saprà o sa di che parlo -, la maionese da mo' che è impazzita. E Renton, fin lì personaggio almeno dignitoso, cade definitivamente nel ridicolo.
Verrebbe da dire che, nel caso ci fosse stata a supporto una grande realizzazione tecnica, questa sarebbe stata sicuramente sprecata. E, paradossalmente, per fortuna "Eureka 7" non brilla sotto questo punto di vista: trovo il design dei mecha e dei personaggi piuttosto anonimo, così come gli sfondi, che appaiono spogli o forse con un aria minimalista vagamente ricercata di proposito; le musiche prese da sole sono interessanti, ma purtroppo si perdono nella noia del marasma di episodi; le animazioni perlomeno rendono, specialmente nelle frequenti sequenze aeree.
Le sigle di apertura e chiusura hanno alti e bassi, ma almeno qualcuna si salva, certamente lo fanno la quarta opening "Sakura", la prima e la quarta ending, vere boccate d'ossigeno dopo molti episodi di noia.
Buono è il doppiaggio italiano, penalizzato anch'esso dalla pochezza di molti dei personaggi. Sono state però di livello le interpretazioni di Ilaria Latini (Anemone) e di Flavio Aquilone (Dominique), una spanna sopra gli altri.
Ma forse mi sono dilungato anche troppo. È evidente che tra me e "Eureka 7" non è andata bene e già gli ho dedicato troppo tempo per terminarne la visione. Peccato perché l'idea di base che sta dietro alla costruzione del mondo e della storia di Eureka 7 non era niente male. Forse gli autori avrebbero dovuto raccontarla con meno episodi per concentrare gli eventi e dare ritmo, o forse avrebbero dovuto rendere il tutto più interessante invece di prendere elementi da altri anime senza rielaborarli e farli propri, o infarcire il tutto di termini "esotici" volti solo a esaltare lo spirito fricchettone (Summer of love, seven swell, trapalst...) senza spiegarli a fondo.
Onestamente non saprei neanche a chi consigliarlo, ma secondo me, se cercate titoli di una certa sostanza, vi conviene guardarvi altrove.
Opera di ampio respiro con ben 50 episodi, Eureka 7 ci trasporta in un mondo sconosciuto e direttamente nell'isolata cittadina di Belforest, dove il giovane Renton vive insieme al nonno nell'officina di famiglia. L'improvvisa caduta dal cielo di un LFO - così sono chiamati i mecha che vengono usati nelle battaglie in "Eureka 7" - e l'incontro con una ragazza di nome Eureka daranno il via a una serie di eventi che porteranno Renton a unirsi a un gruppo di ribelli fricchettoni, meglio noto come Gekko State, in lotta con l'esercito regolare, e a partire per un lungo viaggio. Ma sullo sfondo della guerra tra esercito e Gekko State, ben altri eventi sono in movimento.
Da sottolineare subito due elementi: il mecha caduto non è ovviamente uno qualunque bensì il prototipo precursore di tutti i modelli successivi, conosciuto come Type Zero o anche Nirvash e in possesso inoltre di capacità ancora insondabili; Renton ovviamente si prende subito una cotta per Eureka, francamente contento lui contenti tutti ma questo è poco rilevante.
Molti sono i personaggi che s'incontreranno nel corso della suddetta epopea anche se, alla fine, i più importanti li ritroviamo sempre formanti delle coppie. Sono una coppia Renton ed Eureka, ovviamente, ma non solo: insieme vanno anche Holland, capitano del Gekko ma anche un po' l'Harlock dei poveri, e Taloh, capitano in seconda e sua compagna ma anche unico sostegno morale; così anche il determinato ufficiale dell'esercito Dominique, che ha il compito di "prendersi cura" di Anemone, una ragazza pilota di LFO e che pare avere molto in comune con Eureka. Ma forse i più interessanti sono Charles e Rei, una coppia affiatata di "faccendieri free-lance", il cui passato sembra legato a quello di Holland. Una coppia che resterà, purtroppo, per poco nella storia, ma lo farà in modo significativo.
Un'altra caratteristica peculiare di "Eureka 7" è quella di prendere a piene mani elementi da vari anime del genere, cercando poi di rielaborali. Parliamo di "Gundam", cui si deve forse la gerarchia militare e il design degli LFO dell'esercito, vagamente ispirati agli Zaku. C'è anche "Macross", di cui scorgiamo lo stile dei combattimenti aerei, sempre pieni di missili e di esplosioni da ogni parte. Ma l'influenza più importante si deve a "Evangelion": evidente la simmetria tra Renton, Eureka e Anemone con i vari Shinji, Rei e Asuka (e la nostra Dynit ci mette il carico piazzando opportunamente nel cast Valentina Mari e Ilaria Latini, ci mancava solo Raffaelli). Notevole la "sindrome di Shinji" che coglie Renton poco prima di metà serie; al limite del plagio la scena del Nirvash lanciato al massacro da un Renton fuori di sé, che ci fa rivedere quasi perfettamente l'unità 01 che dilania lo 04 posseduto dall'angelo.
Di elementi che suscitano, o possono suscitare interesse, ce ne sono molti. Ma come vengono sfruttati? Domanda non retorica ma che anzi ci fornisce un assist per affrontare le varie criticità che quest'opera presenta.
Il primo, ma sostanziale e gravissimo, difetto di Eureka 7 risiede nel fatto che, per quasi tutta la serie, è come se non succedesse assolutamente niente. Per larghi blocchi di episodi si gira a vuoto con il tempo che viene impegnato da lunghi discorsi dei personaggi che difficilmente portano da qualche parte. Occasionalmente arriva poi un provvidenziale evento o una qualche rivelazione lampo che dà una nuova spinta e fa girare la ruota ancora per un po'. Forse avevo altre aspettative, ma se alla fine uno non vede l'ora che l'episodio finisca per vedere l'ending, a mio avviso, non credo sia una buona cosa.
Il cast poi è sì discretamente ampio ma poi, a conti fatti, anche includendo le coppie di cui sopra cui è riservato più spazio degli altri, non ho ritrovto grandi individualità e ben presto molti personaggi, se non tutti, secondo me vengono consegnati alle polveri dell'insignificanza. Stendiamo poi un velo pietoso sui tre mocciosi, alias i figli di Eureka: mamma mia!
E ci sarebbe anche da chiedersi perché gli autori abbiano inserito dei mecha in quest'anime, dal momento che vengono presi in buona considerazione solo nella prima metà, dopodiché vengono ridotti in pratica a dei giganteschi soprammobili. C'è poco da fare, di battaglie di un certo livello, tra LFO, non se ne vedono. È inutile poi che alla fine il Nirvash combini quello che combina - e chi riuscirà o è riuscito ad arrivare alla fine saprà o sa di che parlo -, la maionese da mo' che è impazzita. E Renton, fin lì personaggio almeno dignitoso, cade definitivamente nel ridicolo.
Verrebbe da dire che, nel caso ci fosse stata a supporto una grande realizzazione tecnica, questa sarebbe stata sicuramente sprecata. E, paradossalmente, per fortuna "Eureka 7" non brilla sotto questo punto di vista: trovo il design dei mecha e dei personaggi piuttosto anonimo, così come gli sfondi, che appaiono spogli o forse con un aria minimalista vagamente ricercata di proposito; le musiche prese da sole sono interessanti, ma purtroppo si perdono nella noia del marasma di episodi; le animazioni perlomeno rendono, specialmente nelle frequenti sequenze aeree.
Le sigle di apertura e chiusura hanno alti e bassi, ma almeno qualcuna si salva, certamente lo fanno la quarta opening "Sakura", la prima e la quarta ending, vere boccate d'ossigeno dopo molti episodi di noia.
Buono è il doppiaggio italiano, penalizzato anch'esso dalla pochezza di molti dei personaggi. Sono state però di livello le interpretazioni di Ilaria Latini (Anemone) e di Flavio Aquilone (Dominique), una spanna sopra gli altri.
Ma forse mi sono dilungato anche troppo. È evidente che tra me e "Eureka 7" non è andata bene e già gli ho dedicato troppo tempo per terminarne la visione. Peccato perché l'idea di base che sta dietro alla costruzione del mondo e della storia di Eureka 7 non era niente male. Forse gli autori avrebbero dovuto raccontarla con meno episodi per concentrare gli eventi e dare ritmo, o forse avrebbero dovuto rendere il tutto più interessante invece di prendere elementi da altri anime senza rielaborarli e farli propri, o infarcire il tutto di termini "esotici" volti solo a esaltare lo spirito fricchettone (Summer of love, seven swell, trapalst...) senza spiegarli a fondo.
Onestamente non saprei neanche a chi consigliarlo, ma secondo me, se cercate titoli di una certa sostanza, vi conviene guardarvi altrove.
'Eureka Seven' è lontanissimo dal genere di anime che solitamente mi piace guardare, eppure nonostante questo sono riuscito a vedere tutte le puntate e la visione di esse non è stata assolutamente un peso, anzi. Mi sono avvicinato a questa serie vedendo le puntate su Rai 4 le mattine di quest'estate, quando a quell'ora non avevo nulla da fare se non dormire. 'Eureka Seven' mi ha sorpreso per la sua versatilità in grado di alternare momenti sentimentali (l'elemento principale dell'anime), combattimenti di robot in stile vecchia scuola, fantascienza e una storia molto ben articolata.
Eureka è una coralia, una tipologia di alieno che, nei tempi duri di guerra e crisi che sta affrontando un mondo futurista di uomini emigrati dalla Terra per dirigersi su un altro pianeta molti anni prima, viene considerata poco più che esseri viventi da schiavizzare. Fortuna che Eureka vive in un ambiente piacevole dove si trova a suo agio con la compagnia Gekko State che si ribella al governo. La storia di 'Eureka Seven' si basa sulla timida relazione fra la protagonista e Renton, un giovane ragazzo di cui si innamorerà. Nel frattempo si articolano anche avvenimenti apocalittici in cui gli esseri umani si avvicinano alla fine tra combattimenti, guerre, morte e amore.
I personaggi vengono molto approfonditi e per la prima volta mi ritrovo a sostenere che vengono approfonditi addirittura troppo, tanto da risultare spaventosamente realistici. Renton ed Eureka sono ingenui e insicuri e di conseguenza la loro relazione è umile e sincera e lo stesso vale per l'amicizia che c'è fra tutti i membri della Gekko State, tutti quanti caricature di personaggi che non si fatica proprio a incontrare in un ambiente lavorativo qualsiasi. L'ingenuità della relazione fra Renton ed Eureka probabilmente per chi come me è abituato a vedere tutt'altre cose potrà essere accolta in maniera un po' scostante visto che tende a essere particolarmente "melensa", ma vedendo questa serie ho cercato di immedesimarmi bene nella loro parte e così la loro relazione mi ha addirittura coinvolto. Un altro amore che farà sciogliere chiunque, persino i più tosti, è quello fra i personaggi di Dominick (al servizio dell'esercito della U.F. Force) e Anemone (una coralia trattata dalle nazioni unite come un'arma qualsiasi), nel quale si vedono tutte le complicazioni psicologiche dei due causate principalmente dai loro ruoli. Un altro personaggio che incontra l'amore con la Coralia Sakura è Norb, simpatica figura misteriosa, tra le più riuscite della serie. Da menzionare anche il capitano Holland, in contrasto con il fratello Dewey, uno della Gekko State e l'atre della U.F. force, tutti e due davvero ben elaborati.
Il doppiaggio diretto da Fabrizio Mazzotta è di livello eccellente ospitando voci come Fabrizio Manfredi, Ilaria Latini, Mino Capri, Marco Vivo e Flavio Aquilone - nel ruolo di Dominick - che, come sempre, sorprende per la sua incredibile bravura e ribadisco che a mio parere è la migliore voce dell'ultima generazione del doppiaggio italiano.
Mettere un 7 a 'Eureka Seven' forse va contro le mie intenzioni, ma probabilmente è proprio perché sono abituato a vedere anime dove le relazioni sentimentali passano in secondo piano, ma come ho già detto il sentimento è realistico e lo sono anche il pathos e il coinvolgimento di una guerra che mette a rischio l'umanità. 'Eureka Seven' è quindi uno degli anime più completi che abbia mai visto e per la sua ottima realizzazione non può meritare meno di 7.
Eureka è una coralia, una tipologia di alieno che, nei tempi duri di guerra e crisi che sta affrontando un mondo futurista di uomini emigrati dalla Terra per dirigersi su un altro pianeta molti anni prima, viene considerata poco più che esseri viventi da schiavizzare. Fortuna che Eureka vive in un ambiente piacevole dove si trova a suo agio con la compagnia Gekko State che si ribella al governo. La storia di 'Eureka Seven' si basa sulla timida relazione fra la protagonista e Renton, un giovane ragazzo di cui si innamorerà. Nel frattempo si articolano anche avvenimenti apocalittici in cui gli esseri umani si avvicinano alla fine tra combattimenti, guerre, morte e amore.
I personaggi vengono molto approfonditi e per la prima volta mi ritrovo a sostenere che vengono approfonditi addirittura troppo, tanto da risultare spaventosamente realistici. Renton ed Eureka sono ingenui e insicuri e di conseguenza la loro relazione è umile e sincera e lo stesso vale per l'amicizia che c'è fra tutti i membri della Gekko State, tutti quanti caricature di personaggi che non si fatica proprio a incontrare in un ambiente lavorativo qualsiasi. L'ingenuità della relazione fra Renton ed Eureka probabilmente per chi come me è abituato a vedere tutt'altre cose potrà essere accolta in maniera un po' scostante visto che tende a essere particolarmente "melensa", ma vedendo questa serie ho cercato di immedesimarmi bene nella loro parte e così la loro relazione mi ha addirittura coinvolto. Un altro amore che farà sciogliere chiunque, persino i più tosti, è quello fra i personaggi di Dominick (al servizio dell'esercito della U.F. Force) e Anemone (una coralia trattata dalle nazioni unite come un'arma qualsiasi), nel quale si vedono tutte le complicazioni psicologiche dei due causate principalmente dai loro ruoli. Un altro personaggio che incontra l'amore con la Coralia Sakura è Norb, simpatica figura misteriosa, tra le più riuscite della serie. Da menzionare anche il capitano Holland, in contrasto con il fratello Dewey, uno della Gekko State e l'atre della U.F. force, tutti e due davvero ben elaborati.
Il doppiaggio diretto da Fabrizio Mazzotta è di livello eccellente ospitando voci come Fabrizio Manfredi, Ilaria Latini, Mino Capri, Marco Vivo e Flavio Aquilone - nel ruolo di Dominick - che, come sempre, sorprende per la sua incredibile bravura e ribadisco che a mio parere è la migliore voce dell'ultima generazione del doppiaggio italiano.
Mettere un 7 a 'Eureka Seven' forse va contro le mie intenzioni, ma probabilmente è proprio perché sono abituato a vedere anime dove le relazioni sentimentali passano in secondo piano, ma come ho già detto il sentimento è realistico e lo sono anche il pathos e il coinvolgimento di una guerra che mette a rischio l'umanità. 'Eureka Seven' è quindi uno degli anime più completi che abbia mai visto e per la sua ottima realizzazione non può meritare meno di 7.
Come in molti altri ambiti, anche in quello dell'animazione appaiono ogni tanto prodotti il cui successone galattico è già sancito, in virtù di uno staff produttivo stratosferico. Il milionario e rinomato studio BONES, il mecha design di Shoji Kawamori, chara e animatori di 'King Gainer' e un gran numero di sceneggiatori provenienti dalle più celebri serie Sunrise: il giocattolone è servito e il successo ovviamente assicurato. Tanto fumo ma poco arrosto? Spesso succede, non è questo il caso: non è certamente, però, un arrosto particolarmente succulento.
Forte del suo enorme budget, sulle prime 'Eureka Seven' ammalia. Non una sfumatura: fondali stupendi; un solare e piacevolissimo chara tondeggiante; colonna sonora orchestrale di alto livello e dalle infinite sfumature; una grande regia che nelle scene di battaglia aeree è spettacolare da cardiopalma... trovare difetti nelle animazioni e nella perizia tecnica con cui 'Eureka Seven' è animato è impossibile perché, banalmente, non si può parlarne male. La storia poi, almeno inizialmente, cattura subito l'attenzione (al di là dell'apparente ridicolaggine del come vengono combattute le guerre tra mecha "surfisti") grazie alla trama semplice e lineare volta a caratterizzare splendidamente i simpatici componenti del cast, in questo caso la crew della Gekko Go, in quindici puntate di presentazione autoconclusive di eccellente qualità. La quotidianità delle situazioni è talmente coinvolgente che presto l'equipaggio della nave viene inquadrato, da Renton come dallo spettatore, come una vera e propria famiglia, e le loro simpatiche, a tratti esilaranti avventure quotidiane potrebbero pure fare pensare al prodotto come appartenente al genere slice of life.
Abbandonate le presentazioni inizia la storia portante, decisamente seriosa, e anche qui tutto sembra andare bene vista l'estrema qualità narrativa. Incomprensibilmente, a metà serie, un'assurda involuzione qualitativa rende la visione pesante e abbastanza deludente fino alla fine.
Per colpa di mille dialoghi, inutili filler e molte puntate mal scritte, la storia va avanti diluita con il contagocce, indebolendo quelle eccezionali fondamenta strutturali che con tanta cura erano state edificate. Il cattivo principale, carismatico sulla carta, si rivela una macchietta; i numerosi e affascinati spunti narrativi sono liquidati con approssimazione e con soluzioni narrative/registiche opinabili; numerosi personaggi interessanti vengono mal sfruttati o lasciati in disparte - rendendo vano l'eccellente lavoro di caratterizzazione precedente - e addirittura le strepitose musiche, altro grande punto di forza della serie, iniziano a essere male utilizzate. Cos'è successo?
Come se non bastasse, mano a mano che la trama si snocciola, iniziano a risaltare un po' troppo le idee riciclate da opere del passato: in 'Eureka Seven' ritroviamo il concept di 'Gundam X', personaggi rubati da 'Mobile Suit Gundam' e 'King Gainer' (Anemone è la copia sputata di Cynthia Lane, anche nell'aspetto fisico), e sopratutto l'intero soggetto della storia si rivela un remake commerciale dell'elitario 'Brain Powerd'.
Un aspetto tecnico strabiliante e una meravigliosa costruzione della suspense e dei personaggi scemano così, inconcepibilmente, in soli 25 episodi: è incredibile come 'Eureka Seven' dopo una partenza del genere finisca ridimensionato così tanto per colpa di uno script discontinuo, sopratutto perché non sono molte le serie che per metà mirano all'eccellenza e per l'altra commettono un simile harakiri qualitativo - sopratutto tenendo conto delle celebrità dietro la sua realizzazione. Eppure 'Eureka Seven' esiste e il risultato è, come monito, sotto gli occhi di tutti.
Mega-milionario giocattolo dalle molte potenzialità inespresse e mai come in questo senso capolavoro mancato, il cult di Dai Sato probabilmente verrà apprezzato da chi non ha il palato troppo fine o è facilmente suscettibile di coinvolgimento emotivo per merito di realizzazioni tecniche e sonore sopraffine. Per gli altri, temo una minoranza, sarà da ascrivere nella triste categoria delle grandi occasioni mancate, e verrà ricordato solo per il suo unico, vero aspetto memorabile, lo splendido lavoro di caratterizzazione dei protagonisti Renton e Holland.
Forte del suo enorme budget, sulle prime 'Eureka Seven' ammalia. Non una sfumatura: fondali stupendi; un solare e piacevolissimo chara tondeggiante; colonna sonora orchestrale di alto livello e dalle infinite sfumature; una grande regia che nelle scene di battaglia aeree è spettacolare da cardiopalma... trovare difetti nelle animazioni e nella perizia tecnica con cui 'Eureka Seven' è animato è impossibile perché, banalmente, non si può parlarne male. La storia poi, almeno inizialmente, cattura subito l'attenzione (al di là dell'apparente ridicolaggine del come vengono combattute le guerre tra mecha "surfisti") grazie alla trama semplice e lineare volta a caratterizzare splendidamente i simpatici componenti del cast, in questo caso la crew della Gekko Go, in quindici puntate di presentazione autoconclusive di eccellente qualità. La quotidianità delle situazioni è talmente coinvolgente che presto l'equipaggio della nave viene inquadrato, da Renton come dallo spettatore, come una vera e propria famiglia, e le loro simpatiche, a tratti esilaranti avventure quotidiane potrebbero pure fare pensare al prodotto come appartenente al genere slice of life.
Abbandonate le presentazioni inizia la storia portante, decisamente seriosa, e anche qui tutto sembra andare bene vista l'estrema qualità narrativa. Incomprensibilmente, a metà serie, un'assurda involuzione qualitativa rende la visione pesante e abbastanza deludente fino alla fine.
Per colpa di mille dialoghi, inutili filler e molte puntate mal scritte, la storia va avanti diluita con il contagocce, indebolendo quelle eccezionali fondamenta strutturali che con tanta cura erano state edificate. Il cattivo principale, carismatico sulla carta, si rivela una macchietta; i numerosi e affascinati spunti narrativi sono liquidati con approssimazione e con soluzioni narrative/registiche opinabili; numerosi personaggi interessanti vengono mal sfruttati o lasciati in disparte - rendendo vano l'eccellente lavoro di caratterizzazione precedente - e addirittura le strepitose musiche, altro grande punto di forza della serie, iniziano a essere male utilizzate. Cos'è successo?
Come se non bastasse, mano a mano che la trama si snocciola, iniziano a risaltare un po' troppo le idee riciclate da opere del passato: in 'Eureka Seven' ritroviamo il concept di 'Gundam X', personaggi rubati da 'Mobile Suit Gundam' e 'King Gainer' (Anemone è la copia sputata di Cynthia Lane, anche nell'aspetto fisico), e sopratutto l'intero soggetto della storia si rivela un remake commerciale dell'elitario 'Brain Powerd'.
Un aspetto tecnico strabiliante e una meravigliosa costruzione della suspense e dei personaggi scemano così, inconcepibilmente, in soli 25 episodi: è incredibile come 'Eureka Seven' dopo una partenza del genere finisca ridimensionato così tanto per colpa di uno script discontinuo, sopratutto perché non sono molte le serie che per metà mirano all'eccellenza e per l'altra commettono un simile harakiri qualitativo - sopratutto tenendo conto delle celebrità dietro la sua realizzazione. Eppure 'Eureka Seven' esiste e il risultato è, come monito, sotto gli occhi di tutti.
Mega-milionario giocattolo dalle molte potenzialità inespresse e mai come in questo senso capolavoro mancato, il cult di Dai Sato probabilmente verrà apprezzato da chi non ha il palato troppo fine o è facilmente suscettibile di coinvolgimento emotivo per merito di realizzazioni tecniche e sonore sopraffine. Per gli altri, temo una minoranza, sarà da ascrivere nella triste categoria delle grandi occasioni mancate, e verrà ricordato solo per il suo unico, vero aspetto memorabile, lo splendido lavoro di caratterizzazione dei protagonisti Renton e Holland.
Siamo in un non meglio specificato futuro su di un non meglio specificato pianeta (almeno inizialmente). Renton è un ragazzo di 14 anni figlio di colui che è ricordato come il salvatore del pianeta e famoso scienziato Adrock Thurston. Vive con il nonno, il quale dirige un officina. Sul pianeta esistono forze in grado di fare levitare gli oggetti se opportunamente controllate e uno sport molto praticato che le sfrutta è quello del reffers, una specie di moderno surfista, in grado di cavalcare non le onde del mare ma bensì queste forze nel cielo, le Trapar.
Renton segue, come molti giovani, la rivista di un famoso reffer, Holland, che è a capo di un'organizzazione chiamata Gekko State. Lo ammira ma non sa esattamente cosa facciano lui e la sua organizzazione finché non si scontra casualmente con uno dei loro LFO, il Nirvash guidato da Eureka. Questi mecha sono utilizzati prevalentemente nel combattimento, e quello di Eureka accidentalmente distrugge la camera di Renton. Da quell'incontro, usciti entrambi illesi, i due intrecceranno indissolubilmente i lori destini, anche perché Renton ha ereditato da suo padre l'Amita Drive, un particolare dispositivo in grado di risvegliare completamente il Nirvash.
In un susseguirsi di situazioni comiche viste dalla prospettiva (volutamente infantile) di Renton, e di altre drammatiche degli altri personaggi, il protagonista prenderà coscienza del suo ruolo nei Gekko State e dei sentimenti che prova per Eureka. Quest'ultima infatti cambia radicalmente da quando Renton entra nella sua vita, e i due occuperanno sempre maggiore importanza nelle sorti del destino degli uomini nel corso della storia.
Questa seria si distingue subito per la cura nella realizzazione in ogni suo aspetto. Graficamente è appagante, animata con cura, sopratutto negli scontri, che seppur concitati non sono mai approssimativi come in altre produzioni. Per non parlare della vasta colonna sonora, sempre varia con elementi filarmonici opportunamente alternati a ad altri puramente techno-house. Inoltre l'impianto narrativo è portato avanti con un'ottima pianificazione tale da rendere mai scontati i colpi di scena, così come riesce a mantenere sempre vivo l'interesse fino all'ultimo episodio.
In conclusione, questo 'Eureka Seven' è un'eccellente opera nella quale sono convogliate sia l'azione (principalmente tra mecha), sia il romanticismo dei due protagonisti, sia l'interesse del susseguirsi degli eventi. Non può che essere considerato una visione obbligata per chiunque ami il genere, ma anche per coloro che non sono tanto avvezzi ai mecha. 'Eureka Seven' è in grado di stupire piacevolmente.
Renton segue, come molti giovani, la rivista di un famoso reffer, Holland, che è a capo di un'organizzazione chiamata Gekko State. Lo ammira ma non sa esattamente cosa facciano lui e la sua organizzazione finché non si scontra casualmente con uno dei loro LFO, il Nirvash guidato da Eureka. Questi mecha sono utilizzati prevalentemente nel combattimento, e quello di Eureka accidentalmente distrugge la camera di Renton. Da quell'incontro, usciti entrambi illesi, i due intrecceranno indissolubilmente i lori destini, anche perché Renton ha ereditato da suo padre l'Amita Drive, un particolare dispositivo in grado di risvegliare completamente il Nirvash.
In un susseguirsi di situazioni comiche viste dalla prospettiva (volutamente infantile) di Renton, e di altre drammatiche degli altri personaggi, il protagonista prenderà coscienza del suo ruolo nei Gekko State e dei sentimenti che prova per Eureka. Quest'ultima infatti cambia radicalmente da quando Renton entra nella sua vita, e i due occuperanno sempre maggiore importanza nelle sorti del destino degli uomini nel corso della storia.
Questa seria si distingue subito per la cura nella realizzazione in ogni suo aspetto. Graficamente è appagante, animata con cura, sopratutto negli scontri, che seppur concitati non sono mai approssimativi come in altre produzioni. Per non parlare della vasta colonna sonora, sempre varia con elementi filarmonici opportunamente alternati a ad altri puramente techno-house. Inoltre l'impianto narrativo è portato avanti con un'ottima pianificazione tale da rendere mai scontati i colpi di scena, così come riesce a mantenere sempre vivo l'interesse fino all'ultimo episodio.
In conclusione, questo 'Eureka Seven' è un'eccellente opera nella quale sono convogliate sia l'azione (principalmente tra mecha), sia il romanticismo dei due protagonisti, sia l'interesse del susseguirsi degli eventi. Non può che essere considerato una visione obbligata per chiunque ami il genere, ma anche per coloro che non sono tanto avvezzi ai mecha. 'Eureka Seven' è in grado di stupire piacevolmente.
'Eureka Seven' non è la classica serie Mecha, è molto di più, è la storia di un lungo viaggio, di un'amicizia e di un amore quasi impossibile. 50 episodi sono tanti e creare una storia che riesca a coinvolgere lo spettatore per così tanto tempo è un'impresa ardua ma allo studio Bones ci sono riusciti alla perfezione.
La serie può essere divisa idealmente in due parti della durata circa di 25 episodi ognuna. Nella prima parte la trama è lasciata in disparte dando spazio alle relazioni tra i vari personaggi e creando un'ottima caratterizzazione di ognuno di loro. Dopo un inizio piuttosto banale, il contatto tra Eureka e Renton e poi tra lui e i Gekko State non è niente di speciale, il classico: "Ti rompo la casa e ti porto con me perché a te fa schifo la tua vita"; ma una volta a bordo tutto cambia.
I Gekko State sono un gruppo di criminali comandati da Holland e viaggiano a bordo della loro nave Gekko Goo scappando dai militari che li inseguono. I Gekko State sono molti e per la maggior parte non si sa niente di loro e del perché si trovino a bordo della nave, ma è giusto così dato che sono semplicemente personaggi secondari la cui presenza è volta ad arricchire la storia ma non a crearla, inutile spendere episodi a creare una storia per tutti i personaggi secondari. Dei personaggi principali come Holland, Renton e Eureka ci verrà invece detto praticamente tutto, rendendoli molto più realistici e profondi.
Una volta terminata questa sorta d'introduzione da più di 20 episodi la trama inizia a farsi vedere e, da qui in poi, non ci sarà più tregua fino alla fine, con continui colpi di scena, rivelazioni, flashback che ci raccontano le vicende passate dei personaggi e del mitico Ad-Rock, il padre di Renton nonché eroe venerato dalle folle. Entra in scena anche il colonnello Dewey, prima relegato a una posizione minore, che invece ora viene alla ribalta mostrando tutte le sue qualità di calcolatore e grande demagogo in grado di muovere le genti come fossero marionette nelle sue mani.
I mecha, com'è giusto che sia, hanno la loro fetta consistente di storia, il Nirvash è da considerare a tutti gli effetti tra i personaggi principali assieme a Eureka e Renton. Dal punto di vista estetico i vari LFo sono piacevoli da vedere ma non fantastici, più interessante è il loro mezzo di locomozione: una tavola da surf per sfruttare le onde trapar e volare praticamente senza combustibile.
Come già detto prima non saranno però i combattimenti a monopolizzare la scena, seppur presenti ed emozionanti da vedere, ma bensì le scene di normale quotidianità che possono sembrare a prima vista inutili ma che servono a mostrare la crescita dei personaggi, prima su tutti Eureka che scopre, come un bambino alla prime esperienze, tutti i sentimenti, dall'amore all'odio.
Le vicende narrate coprono una arco temporale piuttosto lungo e questo permette di capire, a vista d'occhio, i cambiamenti subiti da tutti i personaggi, anche quelli minori, con il passare del tempo e con i mutamenti della situazione.
Osservando i personaggi da un punto di vista meramente estetico si può solo esaltare l'ottimo lavoro fatto nel creare un charachter design semplice ma allo stesso tempo efficace. Osservando, invece, i combattimenti tra mecha non si possono non notare le ottime animazioni e i bellissimi paesaggi, non molto vari tra di loro ma molto belli da guardare.
A supporto di tutto ciò troveremo una colonna sonora in grado si spaziare abilmente tra rock, pop, techno e musica classica adattandosi alla perfezione in base alla situazione. Per quanto riguarda le sigle troveremo addirittura quattro opening e quattro ending, ognuna diversa dalla precedente come genere ma altrettanto bella.
I cosiddetti "filler" purtroppo non mancano, già dopo 14 puntate ci troveremo di fronte un riassunto totalmente inutile e, più avanti, ci saranno altri episodi che poco aggiungono alla storia ottenendo solamente l'effetto di divertire e distogliere l'attenzione dalla vicenda principale.
'Eureka Seven' è quindi un'ottima serie, ricca di buoni sentimenti come la convivenza tra varie specie, tema molto attuale anche nella nostra realtà a cui si oppone l'egoismo di pochi che agiscono solamente per i loro fini personali non curandosi della gente che muore. "La morte di un uomo è una tragedia, la morte di milioni è statistica", frase che calza a pennello con Dewey.
Una serie che riesce a coniugare in modo così abile momenti drammatici, romantici e divertenti nonché a porre serie riflessioni su di noi e sul nostro pianeta non può che meritarsi da parte mia un 10.
La serie può essere divisa idealmente in due parti della durata circa di 25 episodi ognuna. Nella prima parte la trama è lasciata in disparte dando spazio alle relazioni tra i vari personaggi e creando un'ottima caratterizzazione di ognuno di loro. Dopo un inizio piuttosto banale, il contatto tra Eureka e Renton e poi tra lui e i Gekko State non è niente di speciale, il classico: "Ti rompo la casa e ti porto con me perché a te fa schifo la tua vita"; ma una volta a bordo tutto cambia.
I Gekko State sono un gruppo di criminali comandati da Holland e viaggiano a bordo della loro nave Gekko Goo scappando dai militari che li inseguono. I Gekko State sono molti e per la maggior parte non si sa niente di loro e del perché si trovino a bordo della nave, ma è giusto così dato che sono semplicemente personaggi secondari la cui presenza è volta ad arricchire la storia ma non a crearla, inutile spendere episodi a creare una storia per tutti i personaggi secondari. Dei personaggi principali come Holland, Renton e Eureka ci verrà invece detto praticamente tutto, rendendoli molto più realistici e profondi.
Una volta terminata questa sorta d'introduzione da più di 20 episodi la trama inizia a farsi vedere e, da qui in poi, non ci sarà più tregua fino alla fine, con continui colpi di scena, rivelazioni, flashback che ci raccontano le vicende passate dei personaggi e del mitico Ad-Rock, il padre di Renton nonché eroe venerato dalle folle. Entra in scena anche il colonnello Dewey, prima relegato a una posizione minore, che invece ora viene alla ribalta mostrando tutte le sue qualità di calcolatore e grande demagogo in grado di muovere le genti come fossero marionette nelle sue mani.
I mecha, com'è giusto che sia, hanno la loro fetta consistente di storia, il Nirvash è da considerare a tutti gli effetti tra i personaggi principali assieme a Eureka e Renton. Dal punto di vista estetico i vari LFo sono piacevoli da vedere ma non fantastici, più interessante è il loro mezzo di locomozione: una tavola da surf per sfruttare le onde trapar e volare praticamente senza combustibile.
Come già detto prima non saranno però i combattimenti a monopolizzare la scena, seppur presenti ed emozionanti da vedere, ma bensì le scene di normale quotidianità che possono sembrare a prima vista inutili ma che servono a mostrare la crescita dei personaggi, prima su tutti Eureka che scopre, come un bambino alla prime esperienze, tutti i sentimenti, dall'amore all'odio.
Le vicende narrate coprono una arco temporale piuttosto lungo e questo permette di capire, a vista d'occhio, i cambiamenti subiti da tutti i personaggi, anche quelli minori, con il passare del tempo e con i mutamenti della situazione.
Osservando i personaggi da un punto di vista meramente estetico si può solo esaltare l'ottimo lavoro fatto nel creare un charachter design semplice ma allo stesso tempo efficace. Osservando, invece, i combattimenti tra mecha non si possono non notare le ottime animazioni e i bellissimi paesaggi, non molto vari tra di loro ma molto belli da guardare.
A supporto di tutto ciò troveremo una colonna sonora in grado si spaziare abilmente tra rock, pop, techno e musica classica adattandosi alla perfezione in base alla situazione. Per quanto riguarda le sigle troveremo addirittura quattro opening e quattro ending, ognuna diversa dalla precedente come genere ma altrettanto bella.
I cosiddetti "filler" purtroppo non mancano, già dopo 14 puntate ci troveremo di fronte un riassunto totalmente inutile e, più avanti, ci saranno altri episodi che poco aggiungono alla storia ottenendo solamente l'effetto di divertire e distogliere l'attenzione dalla vicenda principale.
'Eureka Seven' è quindi un'ottima serie, ricca di buoni sentimenti come la convivenza tra varie specie, tema molto attuale anche nella nostra realtà a cui si oppone l'egoismo di pochi che agiscono solamente per i loro fini personali non curandosi della gente che muore. "La morte di un uomo è una tragedia, la morte di milioni è statistica", frase che calza a pennello con Dewey.
Una serie che riesce a coniugare in modo così abile momenti drammatici, romantici e divertenti nonché a porre serie riflessioni su di noi e sul nostro pianeta non può che meritarsi da parte mia un 10.
'Eureka Seven' è un anime del 2005 dello studio Bones, produttore tra gli altri di 'Wolf's Rain' e 'Fullmetal Alchemist', composto da 50 episodi. Narra la storia del giovane Renton Thurston, figlio del celebre eroe contemporaneo e scomparso Adrock Thurston. Egli vive in una città da lui definita noiosa con il nonno, fin quando un mecha con una bella ragazza gli cade sulla casa distruggendola.
La storia inizia quando Renton decide di lasciare la casa per unirsi alla ragazza "piovuta dal cielo", la dolce e alquanto strana Eureka, e di conseguenza al Gekko State: una banda di famosi fuorilegge. Da qui in poi si sposterà per il globo per fermare la guerra tra gli esseri umani e i Coralian, una seconda specie vivente presente sul pianeta.
L'anime è realizzato molto bene, ma come tutto a questo mondo ha pregi e difetti. Se infatti da una parte l'intreccio tra azione e romanticismo è ben curato, se sono presenti un'estetica mozzafiato, una pseudo religione organizzata molto bene, con simbolismo brillante e spiritoso, e una cornice meravigliosa con numerosi riferimenti alla cultura pop; dall'altra abbiamo più di qualche buco in una trama che presenta in contrasto più di un filler, un paio di protagonisti che mi son sembrati un po' piagnucoloni, e un malvagio che ha senso solo fino a poco prima di un finale che risulta un po' forzato e poco sviluppato in alcune parti.
Nonostante ciò la cornice di personaggi è sviluppata molto bene, molti hanno un ruolo importante, il loro carattere è messo in primo piano, come anche le relazioni tra essi, ma purtroppo, anche in questo campo, verso la fine vengono tralasciati, mentre l'anime si sposta più sui principali.
La valutazione è tuttavia molto positiva a causa della componente tecnica ben sviluppata: abbiamo infatti delle animazioni che spaziano dalle buone alle maestose, sono combinate molto bene scene di azione, con viste di paesaggi in silenzio, che regalano più di qualche emozione. Anche il character design mi è piaciuto molto, realistico quanto basta, compreso quello dei mecha, che non sono di certo memorabili, ma nemmeno sfigurano.
Ultimo punto forte è senza dubbio la colonna sonora di Naoki Sato, che racchiude tutte le sfumature classiche e pop, con temi tristi e temi più movimentati.
Mi sento di consigliare la visione a tutti, non nascondo che in alcuni frangenti l'anime può essere un tantino pesante, ma l'approfondimento della trama molto ben sviluppata (anche se non originalissima) può portare a delle soddisfazioni.
La storia inizia quando Renton decide di lasciare la casa per unirsi alla ragazza "piovuta dal cielo", la dolce e alquanto strana Eureka, e di conseguenza al Gekko State: una banda di famosi fuorilegge. Da qui in poi si sposterà per il globo per fermare la guerra tra gli esseri umani e i Coralian, una seconda specie vivente presente sul pianeta.
L'anime è realizzato molto bene, ma come tutto a questo mondo ha pregi e difetti. Se infatti da una parte l'intreccio tra azione e romanticismo è ben curato, se sono presenti un'estetica mozzafiato, una pseudo religione organizzata molto bene, con simbolismo brillante e spiritoso, e una cornice meravigliosa con numerosi riferimenti alla cultura pop; dall'altra abbiamo più di qualche buco in una trama che presenta in contrasto più di un filler, un paio di protagonisti che mi son sembrati un po' piagnucoloni, e un malvagio che ha senso solo fino a poco prima di un finale che risulta un po' forzato e poco sviluppato in alcune parti.
Nonostante ciò la cornice di personaggi è sviluppata molto bene, molti hanno un ruolo importante, il loro carattere è messo in primo piano, come anche le relazioni tra essi, ma purtroppo, anche in questo campo, verso la fine vengono tralasciati, mentre l'anime si sposta più sui principali.
La valutazione è tuttavia molto positiva a causa della componente tecnica ben sviluppata: abbiamo infatti delle animazioni che spaziano dalle buone alle maestose, sono combinate molto bene scene di azione, con viste di paesaggi in silenzio, che regalano più di qualche emozione. Anche il character design mi è piaciuto molto, realistico quanto basta, compreso quello dei mecha, che non sono di certo memorabili, ma nemmeno sfigurano.
Ultimo punto forte è senza dubbio la colonna sonora di Naoki Sato, che racchiude tutte le sfumature classiche e pop, con temi tristi e temi più movimentati.
Mi sento di consigliare la visione a tutti, non nascondo che in alcuni frangenti l'anime può essere un tantino pesante, ma l'approfondimento della trama molto ben sviluppata (anche se non originalissima) può portare a delle soddisfazioni.
Da molti veniva chiamato il 'piccolo capolavoro dimenticato' di casa Bones, sì dimenticato, fino a quando Dynit e Rai4 non hanno voluto finalmente proporlo in Italia e allora ciò che era dimenticato si è riscoperto.
Piccolo capolavoro, una definizione con cui non tutti sono d'accordo perché, data la tipologia dell'anime, mecha con tratti psicologici, certi paragoni vengono spontanei e immediati, primo tra tutti quello con "Neon Genesis Evangelion" o ancora con il più recente "Code Geass - Lelouch of the Rebellion", ma lo sviluppo della trama fa sì che quest'opera si distacchi da entrambi i titoli sopracitati prendendo una strada propria e sviluppandola bene.
"Eureka Seven" prende presumibilmente il nome da due elementi fondamentali per la trama del titolo: Eureka - il nome della giovane ragazza coprotagonista della serie dai capelli azzurri; Seven - da Seven Swell, un fenomeno particolarmente distruttivo generato dall'LFO Nirvash che è la causa scatenante di tutta la catena di eventi dell'anime.
Composto da 50 episodi di 25 minuti ciascuno circa, "Eureka Seven" racconta la storia di Renton Thurston, figlio dell'eroe Adrock Thurston, considerato l'eroe del pianeta. Grazie all'incontro con l'LFO Nirvash, un mecha bianco, e con il suo pilota Eureka, che si schianteranno sull'officina del nonno, Renton sale a bordo della famosa e famigerata Gekko-Go, la nave sede dei Gekko State, un'organizzazione para-militare antigovernativa composta da pochi elementi e guidata dal suo eroe Holland, il miglior surfer vivente. La storia si svolge quindi sopratutto all'interno della Gekko-Go, tra battaglie a bordo degli LFO - mecha capaci di surfare nell'aria grazie a delle tavole apposite e alla presenza di Trapar, delle correnti energetiche che permettono questa particolare pratica -, rapporti tra i diversi membri della nave e diversi segreti che vengono svelati a poco a poco nel corso dell'intricata trama.
Punto fisso e cardine della storia è il rapporto tra Renton ed Eureka, un rapporto che porta i due ad avvicinarsi sempre di più l'uno all'altro fino ad arrivare ad ammettere di amarsi. Rimangono un po' irritanti alcuni atteggiamenti iniziali di Renton, ma che aiutano a vederne la maturazione nel corso della serie, sia dal punto di vista sociologico sia da quello sentimentale.
Una buona scelta, a mio avviso, è stata anche quella di dare un buono spazio a personaggi secondari o semi-secondari come i membri della Gekko-Go, del passato dei quali non si viene a conoscenza, ma il cui peso all'interno della storia si fa sentire, cosa che in molti titoli viene trascurata.
In generale "Eureka Seven" è un anime davvero ben realizzato, che sfrutta una buona grafica affiancata da belle animazioni e buone colonne sonore. Pecca un po' il finale scontato e non troppo approfondito in certe sue parti.
Piccolo capolavoro, una definizione con cui non tutti sono d'accordo perché, data la tipologia dell'anime, mecha con tratti psicologici, certi paragoni vengono spontanei e immediati, primo tra tutti quello con "Neon Genesis Evangelion" o ancora con il più recente "Code Geass - Lelouch of the Rebellion", ma lo sviluppo della trama fa sì che quest'opera si distacchi da entrambi i titoli sopracitati prendendo una strada propria e sviluppandola bene.
"Eureka Seven" prende presumibilmente il nome da due elementi fondamentali per la trama del titolo: Eureka - il nome della giovane ragazza coprotagonista della serie dai capelli azzurri; Seven - da Seven Swell, un fenomeno particolarmente distruttivo generato dall'LFO Nirvash che è la causa scatenante di tutta la catena di eventi dell'anime.
Composto da 50 episodi di 25 minuti ciascuno circa, "Eureka Seven" racconta la storia di Renton Thurston, figlio dell'eroe Adrock Thurston, considerato l'eroe del pianeta. Grazie all'incontro con l'LFO Nirvash, un mecha bianco, e con il suo pilota Eureka, che si schianteranno sull'officina del nonno, Renton sale a bordo della famosa e famigerata Gekko-Go, la nave sede dei Gekko State, un'organizzazione para-militare antigovernativa composta da pochi elementi e guidata dal suo eroe Holland, il miglior surfer vivente. La storia si svolge quindi sopratutto all'interno della Gekko-Go, tra battaglie a bordo degli LFO - mecha capaci di surfare nell'aria grazie a delle tavole apposite e alla presenza di Trapar, delle correnti energetiche che permettono questa particolare pratica -, rapporti tra i diversi membri della nave e diversi segreti che vengono svelati a poco a poco nel corso dell'intricata trama.
Punto fisso e cardine della storia è il rapporto tra Renton ed Eureka, un rapporto che porta i due ad avvicinarsi sempre di più l'uno all'altro fino ad arrivare ad ammettere di amarsi. Rimangono un po' irritanti alcuni atteggiamenti iniziali di Renton, ma che aiutano a vederne la maturazione nel corso della serie, sia dal punto di vista sociologico sia da quello sentimentale.
Una buona scelta, a mio avviso, è stata anche quella di dare un buono spazio a personaggi secondari o semi-secondari come i membri della Gekko-Go, del passato dei quali non si viene a conoscenza, ma il cui peso all'interno della storia si fa sentire, cosa che in molti titoli viene trascurata.
In generale "Eureka Seven" è un anime davvero ben realizzato, che sfrutta una buona grafica affiancata da belle animazioni e buone colonne sonore. Pecca un po' il finale scontato e non troppo approfondito in certe sue parti.
Trovo "Eureka Seven" appena sufficiente. L'anime è graficamente (specialmente nei primi episodi) buono: ma un anime non si giudica dalla grafica. Pur non volendolo, mi è impossibile non paragonarlo a "Evangelion" e, purtroppo, la sfida è decisamente persa. Devo ammettere che fino a metà serie la trama - i misteri - erano stati creati ad arte, ma purtroppo sono stato parecchio deluso dalla fine: sembra perfino che a un certo punto si sia deciso di mettere la parola fine e negli ultimi 5/6 episodi tutto viene confusamente e frettolosamente svelato (no spoiler). Se non avete ancora visto "Evangelion" può piacere, ma purtroppo, anzi per fortuna, "Evangelion", me lo sono visto e me lo sono goduto, ed è impressionante come certi personaggi siano delle scopiazzature di Misato, di Rei, etc. etc.
Deluso.
Deluso.
'Eureka Seven' è tra i miei anime preferiti. Mi ha trasmesso così tanti sentimenti, tutti diversi, che mi sento davvero arricchita e toccata sul vivo a ogni nuova visione degli episodi; anche in quelli più semplici e spensierati, ci sono un sorriso e una lacrima per ognuno.
Ero partita molto diffidente e con l'idea di una trama sempliciotta, ma questo a parer mio è il primo pensiero di chi si lascia ingannare dall'apparenza. Lo spettatore maturerà attraverso gli occhi della Gekko-State e dintorni, proverà le sensazioni di una storia che non smette mai di evolvere. Fanno solamente da sfondo i Robot, voglio mettere in chiaro questo, che tra l'altro non sono nemmeno semplici macchine come si può pensare. Infatti, in Eureka Seven nulla è semplice e spiegabile in poche parole.
E' una serie completa di tutto. Dal senso di disperazione alle dispute fra compagni, dall'immaturità dei ragazzi all'egoismo di chi è al potere, dai sentimenti d'ingenuità a quelli di amore d'ogni genere (unilaterale, insicuro, inespresso, romantico, genuino, giovanile). Le scene si alternano tra momenti di guerra e altri di convivenza. Ogni personaggio ha una propria caratterizzazione, molto approfondita e interessante per gran parte di loro; la trama via via s'inspessisce e non smette di stupire. Se determinati elementi e dialoghi li troverete complessi, non vi scoraggiate, è normale, proseguite e con il tempo capirete un po' meglio - anche se non proprio tutto.
In molti danno per scontato che il punto forte di "Eureka Seven" sia il suo design grafico, che è certo molto fluido e accattivante, dai colori luminosi e suggestivi. Ma a me, francamente, ha interessato il modo in cui ha saputo gestire le situazioni e le dinamiche relazionali interne a ogni soggetto. Anche non avendo vissuto l'esperienza della perdita, dell'abbandono, del desiderio di conoscenza e di ritrovare un proprio equilibrio, non si può non percepire e comprendere lo stato d'animo dei personaggi, e farli propri.
Altro elemento da non sottovalutare è il sound. Abbiamo opening ritmate e divertenti come Shounen Heart, ed ending lente e dolci come Himitsu Kichi. Come se non bastasse la soundtrack di Naoki Sato rende bene le sensazioni di drammaticità, romanticismo e presenza di spirito.
Consiglio quest'anime a tutti. Non credo ci sia una limitazione del pubblico, purché si sia aperti a non giudicarlo di primo acchito. Questo viaggio lungo due anni, attraverso i quali i sentimenti matureranno assieme al protagonista, Renton Thurston, sarà indimenticabile e ricco di svariati spunti. C'è l'imbarazzo della scelta anche nel decretare il personaggio preferito.
Ero partita molto diffidente e con l'idea di una trama sempliciotta, ma questo a parer mio è il primo pensiero di chi si lascia ingannare dall'apparenza. Lo spettatore maturerà attraverso gli occhi della Gekko-State e dintorni, proverà le sensazioni di una storia che non smette mai di evolvere. Fanno solamente da sfondo i Robot, voglio mettere in chiaro questo, che tra l'altro non sono nemmeno semplici macchine come si può pensare. Infatti, in Eureka Seven nulla è semplice e spiegabile in poche parole.
E' una serie completa di tutto. Dal senso di disperazione alle dispute fra compagni, dall'immaturità dei ragazzi all'egoismo di chi è al potere, dai sentimenti d'ingenuità a quelli di amore d'ogni genere (unilaterale, insicuro, inespresso, romantico, genuino, giovanile). Le scene si alternano tra momenti di guerra e altri di convivenza. Ogni personaggio ha una propria caratterizzazione, molto approfondita e interessante per gran parte di loro; la trama via via s'inspessisce e non smette di stupire. Se determinati elementi e dialoghi li troverete complessi, non vi scoraggiate, è normale, proseguite e con il tempo capirete un po' meglio - anche se non proprio tutto.
In molti danno per scontato che il punto forte di "Eureka Seven" sia il suo design grafico, che è certo molto fluido e accattivante, dai colori luminosi e suggestivi. Ma a me, francamente, ha interessato il modo in cui ha saputo gestire le situazioni e le dinamiche relazionali interne a ogni soggetto. Anche non avendo vissuto l'esperienza della perdita, dell'abbandono, del desiderio di conoscenza e di ritrovare un proprio equilibrio, non si può non percepire e comprendere lo stato d'animo dei personaggi, e farli propri.
Altro elemento da non sottovalutare è il sound. Abbiamo opening ritmate e divertenti come Shounen Heart, ed ending lente e dolci come Himitsu Kichi. Come se non bastasse la soundtrack di Naoki Sato rende bene le sensazioni di drammaticità, romanticismo e presenza di spirito.
Consiglio quest'anime a tutti. Non credo ci sia una limitazione del pubblico, purché si sia aperti a non giudicarlo di primo acchito. Questo viaggio lungo due anni, attraverso i quali i sentimenti matureranno assieme al protagonista, Renton Thurston, sarà indimenticabile e ricco di svariati spunti. C'è l'imbarazzo della scelta anche nel decretare il personaggio preferito.
"Eureka Seven" è un anime realizzato dallo studio Bones nel 2005 e sceneggiato da Dai Satō ("Ghost in the Shell: Stand Alone Complex", "Samurai Champloo", "Wolf's Rain"). Ho conosciuto questa serie solo nel 2010 grazie a Rai4 che ha messo in onda l'intera stagione in seconda serata e subito ne sono rimasto affascinato.
La trama è incentrata su Renton Thurston, figlio di un famoso scienziato considerato eroe mondiale, e su una ragazzina chiamata Eureka, che entrerà bruscamente nella vita del giovane e ne cambierà completamente l'esistenza. Tra i due s'instaura subito un forte legame affettivo che struttura e caratterizza tutta l'opera; infatti Renton s'innamora della ragazza e per seguirla decide di entrare a fare parte del Gekko State, un gruppo antigovernativo di reffers, surfisti che cavalcano onde di Trapar e si librano nel cielo. Da qui cominciano una serie di avventure che lo portano ad avvicinarsi sempre di più a Eureka e a comprendere la sua vera natura, maturando i propri sentimenti nei suoi confronti.
Fiducia nel prossimo, integrazione razziale, ricerca di un dialogo tra fazioni che combattono un'inutile guerra, l'amore come forza in grado di abbattere ogni divergenza e incomprensione e capace di superare ogni ostacolo sono tutte caratteristiche intorno alle quali ruota l'intera trama.
Molto spesso mi sono commosso nel guardare questa serie perché i dialoghi e le immagini sono molto espressivi, vivi e intensi, accompagnati da un'eccezionale colonna sonora davvero emozionante che colpisce nel profondo lo spettatore. "Eureka Seven" è una drammatica storia d'amore che termina lietamente grazie all'incredibile forza d'animo dei personaggi protagonisti, caratterizzati psicologicamente in modo impeccabile.
Per concludere è un'opera molto espressiva e profonda che insegna quanto siano fondamentali per l'uomo la speranza e l'amore come unici strumenti per superare la sofferenza e la tristezza e per ottenere un futuro migliore. E' consigliato a chiunque sia alla ricerca di una storia originale e densa di emozioni.
La trama è incentrata su Renton Thurston, figlio di un famoso scienziato considerato eroe mondiale, e su una ragazzina chiamata Eureka, che entrerà bruscamente nella vita del giovane e ne cambierà completamente l'esistenza. Tra i due s'instaura subito un forte legame affettivo che struttura e caratterizza tutta l'opera; infatti Renton s'innamora della ragazza e per seguirla decide di entrare a fare parte del Gekko State, un gruppo antigovernativo di reffers, surfisti che cavalcano onde di Trapar e si librano nel cielo. Da qui cominciano una serie di avventure che lo portano ad avvicinarsi sempre di più a Eureka e a comprendere la sua vera natura, maturando i propri sentimenti nei suoi confronti.
Fiducia nel prossimo, integrazione razziale, ricerca di un dialogo tra fazioni che combattono un'inutile guerra, l'amore come forza in grado di abbattere ogni divergenza e incomprensione e capace di superare ogni ostacolo sono tutte caratteristiche intorno alle quali ruota l'intera trama.
Molto spesso mi sono commosso nel guardare questa serie perché i dialoghi e le immagini sono molto espressivi, vivi e intensi, accompagnati da un'eccezionale colonna sonora davvero emozionante che colpisce nel profondo lo spettatore. "Eureka Seven" è una drammatica storia d'amore che termina lietamente grazie all'incredibile forza d'animo dei personaggi protagonisti, caratterizzati psicologicamente in modo impeccabile.
Per concludere è un'opera molto espressiva e profonda che insegna quanto siano fondamentali per l'uomo la speranza e l'amore come unici strumenti per superare la sofferenza e la tristezza e per ottenere un futuro migliore. E' consigliato a chiunque sia alla ricerca di una storia originale e densa di emozioni.
"Eureka Seven" è un anime che non è piaciuto a molti. I giudizi negativi riguardano la maggior parte delle volte la trama, troppo lenta, noiosa e complicata. In realtà la trama di per sé avrebbe un potenziale abbastanza interessante, ma è stata decisamente sviluppata male e allungata con episodi talmente inutili ai fini della storia che definirli filler equivale a fare loro un complimento.
Tra l'altro, almeno per quanto mi riguarda, una buona trama non rende necessariamente un anime o manga un bel prodotto, ma ciò che fa veramente solida una storia sono i personaggi, e con Eureka Seven non ci siamo proprio. Mai mi era capitato di seguire un anime in cui non mi fossi immedesimata, anche in piccola parte, o affezionata ad almeno un personaggio, ma con questo cast è veramente impossibile. Per giunta tendo a preferire storie con molti personaggi (più sono meglio è) però, nonostante il folto numero di gente, anche soltanto considerando i membri della Gekko State, è tutto troppo focalizzato sui due personaggi principali, piagnucoloni come pochi.
Per quanto riguarda gli altri mi sono risultati tutti talmente antipatici, fastidiosi, irritanti che non ho fatto neanche caso a quanto siano disegnati bene. Infatti il character design è l'unica cosa che si salva dell'intero progetto, anche se verso la fine della serie si fa un po' troppo spigoloso, forse per rendere i personaggi un po' più "adulti" visto che, a quanto pare, da quando inizia la storia fino a quando finisce passano due anni.
Non ho apprezzato molto neanche il feel un po' troppo anglofilo con innumerevoli referenze alla cultura indie UK (prevalentemente). Dai titoli di canzoni di varie pop star come New Order, Primal Scream, Bjork, Oasis, ecc. che danno i nomi agli episodi, al chiamare Renton e la sorella come la coppia principale di Trainspotting, fino al loro cognome chiaramente in onore di Thurstone Moore dei Sonic Youth, e molto, molto altro ancora. Devo dire che anche altri anime hanno diverse referenze di questo tipo - in Soul Eater il cognome di Maka è Albarn come quello del leader dei Blur e c'è un personaggio che si chiama Syd Barrett), però riescono a farle funzionare meglio in qualche modo.
Pessime trovo anche le musiche rave di sottofondo. L'episodio dove si vedono per la prima volta Ray e Charles sembra più una puntata animata di Jersey Shore. Per non parlare poi del finale.
Personalmente sconsiglio "Eureka Seven" a chiunque.
Tra l'altro, almeno per quanto mi riguarda, una buona trama non rende necessariamente un anime o manga un bel prodotto, ma ciò che fa veramente solida una storia sono i personaggi, e con Eureka Seven non ci siamo proprio. Mai mi era capitato di seguire un anime in cui non mi fossi immedesimata, anche in piccola parte, o affezionata ad almeno un personaggio, ma con questo cast è veramente impossibile. Per giunta tendo a preferire storie con molti personaggi (più sono meglio è) però, nonostante il folto numero di gente, anche soltanto considerando i membri della Gekko State, è tutto troppo focalizzato sui due personaggi principali, piagnucoloni come pochi.
Per quanto riguarda gli altri mi sono risultati tutti talmente antipatici, fastidiosi, irritanti che non ho fatto neanche caso a quanto siano disegnati bene. Infatti il character design è l'unica cosa che si salva dell'intero progetto, anche se verso la fine della serie si fa un po' troppo spigoloso, forse per rendere i personaggi un po' più "adulti" visto che, a quanto pare, da quando inizia la storia fino a quando finisce passano due anni.
Non ho apprezzato molto neanche il feel un po' troppo anglofilo con innumerevoli referenze alla cultura indie UK (prevalentemente). Dai titoli di canzoni di varie pop star come New Order, Primal Scream, Bjork, Oasis, ecc. che danno i nomi agli episodi, al chiamare Renton e la sorella come la coppia principale di Trainspotting, fino al loro cognome chiaramente in onore di Thurstone Moore dei Sonic Youth, e molto, molto altro ancora. Devo dire che anche altri anime hanno diverse referenze di questo tipo - in Soul Eater il cognome di Maka è Albarn come quello del leader dei Blur e c'è un personaggio che si chiama Syd Barrett), però riescono a farle funzionare meglio in qualche modo.
Pessime trovo anche le musiche rave di sottofondo. L'episodio dove si vedono per la prima volta Ray e Charles sembra più una puntata animata di Jersey Shore. Per non parlare poi del finale.
Personalmente sconsiglio "Eureka Seven" a chiunque.
Nasce nel 2004 il progetto Eureka Seven, un prodotto che come altri nel passato vuole andare a creare un universo di versioni differenti per le varie forme d'intrattenimento, ovvero un manga, vari videogiochi e anche un anime. Quest’utlimo è stato senza dubbio il risultato di maggiore impatto che ha permesso allo studio Bones di acquisire una certa notorietà nel settore. La regia di Tomoki Kyoda segue il design studiato da Kenichi Yoshida e la sceneggiatura di Dai Sato, ma le tre menti sono anche troppo attive, tanto che per le numerose idee scaturite hanno convinto lo studio ha modificare la struttura dell’anime, ovvero passare da 26 episodi a 50, ovvero da due a 4 Kan che, per un anime robotico, è un’impresa ardua. Così solo nel 2005 arriva l’anime che rimarrà negli annali.
La Terra dopo una devastazione è stata abbandonata dagli uomini, destinati a vagare per lo spazio all’infinito. Solo dopo mille anni trovano un pianeta abitabile che si rivela ricoperto da uno strato chiamato Scab Coral, che deve il nome alla sua struttura simile a quella dei coralli marini. Tra le particolarità di questa struttura ci sono le Trapar, particolari particelle rilasciate nel vento che creano speciali onde invisibili all’occhio ma utilizzabili da speciali tecnologie per volare. Come fa Renton con la sua tavola da Ref, l’unico sport praticabile nella noiosa e vuota città di Belforest; ma la sua vita verrà scossa da una ragazza che precipita con il suo LFO, un mecha da guerra, che seguirà per dare retta al suo giovane cuore infiammato da un colpo di fulmine. Iniziano così le avventure a bordo del Gekko State.
L’inizio non è dei più promettenti, una certa dispersione assale il confuso spettatore che viene lanciato in un mondo totalmente sconosciuto e circondato da terminologie misteriose e mai spiegate. Lentamente si prende dimestichezza con i termini usati e s'inizia a conoscere l’universo di Eureka Seven, mentre prende vita una commedia semplice e divertente che gioca molto sull’amore giovane e spensierato di Renton. Tuttavia varie ombre cominciano a intravedersi, come la scoperta del vero scopo del Gekko State, la lotta politica interna allo stato e lo Scab Coral in subbuglio e continuo movimento e soprattutto.
Con l’approfondirsi della storia graduale anche Renton inizia la sua piccola e personale crescita, mentre Eureka letteralmente inizia a evolversi in una persona nuova grazie a nuove emozioni, e ovviamente anche il resto dell’equipaggio avrà cambiamenti più o meno importanti e questo segna l’inizio della seconda fase dell’opera, ben più matura profonda. Renton ed Eureka dovranno prendere atto della loro importanza e di quello che comporterà il loro obbiettivo, e delle dure situazioni obbligheranno i due a maturazioni dure e rapide.
Tutto questo si svolge con uno schema ben preciso, dopo importanti colpi di scena rapidi e massivi ci saranno alcuni episodi più tranquilli per fare comprendere meglio la storia, per poi ripetere lo schema fino al rush dell’ultima decina di episodi che, in un crescendo di drammaticità, romanticismo e spettacolarità riusciranno a emozionare e con il loro calore s'insinueranno nel cuore dello spettatore per rimanerci a lungo.
La storia offre numerose metafore e significati nascosti, in questo modo i più giovani o chi è alla ricerca di una storia scorrevole potrà goderla senza troppi intoppi, ma a quelli cui interessano le più piccole sfumature avranno tantissimo materiale su cui pensare e riflettere grazie anche alle caratterizzazioni eccellenti, intuibili soprattutto grazie ai profondi dialoghi e ai monologhi, soprattutto nei casi di Renton e Anemone, che coinvolgono non solo i protagonisti, ma anche una buona dose di comprimari con le loro drammatiche storie, tutte accomunate da una cosa sola, ovvero l’amore. Quello immaturo, puro e innocente di Eureka e Renton rimane al vertice, ma saranno presenti anche quelli travagliati e incompresi, quelli più maturi e problematici o altri semplici e corrisposti che uniranno due amanti anche dopo la morte.
Il charachter design è caratterizzato dalla varietà dei personaggi presenti, e anche se predilige uno stile pulito e sobrio i volti sapranno risultare incredibilmente profondi ed espressivi quando serve. Il mecha design è abbastanza classico come struttura nelle schiere dell’esercito, mentre gli LFO e la Gekko-Go saranno resi più vivaci dai colori pastellati e da un design più affilato e moderno.
Gli sfondi sono superbi, grosso modo il panorama offerto dal pianeta coperto dallo Scab Coral è simile, intervallato solo da cittadine anonime spesso distrutte dalla guerra, ma ben più importanti sono i cieli, vasti con la loro profondità illimitata e sempre diversi grazie alle diverse illuminazioni giornaliere e alle diverse densità di nuvole.
I combattimenti sono dinamici e movimentati, però la combinazione tra la regia e le coreografie spesso è spaesante; purtroppo il cielo è privo di punti di riferimento, la telecamera instabile è puntata sui mecha che ruotano e si spostano tra mille raggi laser con un risultato alquanto confusionario e spaesante.
La computer grafica è un elemento base per la spettacolarità del prodotto, al di là di effetti basilari, come i riflessi lucenti, e di particolari giochi di illuminazione, viene sfruttata soprattutto per le Trapar infrante. Quando le tavole da Ref infrangono il cielo lasciano una scia luminosa spettacolare dai bagliori sgargianti e sembrano proprio creare una superficie nel cielo limpido, come se realmente sotto ci sia una superficie.
Proseguendo ci saranno altre spettacolari effetti simili, con i colori più intensi e caldi che si possano pensare. Queste scie rappresentano la speranza di tutti i piloti, i loro sogni di libertà e la loro speranza di un futuro migliore, in poche parole sono il simbolo dei Eureka Seven.
Per sottolineare la storia abbastanza vivace e movimentata è stata scelta per la colonna sonora una corposa quantità di tracce dai ritmi forti derivati dalla musica dance. Le quattro opening incarnano perfettamente il continuo evolversi della situazione, sia per le eccellenti immagini scelte sia per i testi delle canzoni. Le sigle di chiusura abbracciano ritmi simili, ma con testi più lenti e tranquilli, sempre strizzando l’occhio alla storia.
Le arie presenti all’intero degli episodi sono altrettanto valide, ce ne sarà ad esempio una perfetta per le situazioni più felici, la quale sembra fare soffiare il vento libero fresco della gioia, ovvero Storywriter, mentre le altre grosso modo saranno tutte caratterizzate dai bassi potenti, profondi scanditi da ritmi ipnotici.
L’anime è disponibile grazie all’ottimo lavoro della Dynit. In quattro bellissimi cofanetti, dalle grafiche accattivanti e ispirate perfettamente allo stile dell’anime, sono racchiusi altrettanti digipack per un totale di 12 DVD e quattro corposi booklet.
Ogni DVD contiene quattro o cinque episodi, con una traccia video pulita e nitida, dai colori luminosi e pastellati, impossibile non rimanerne soddisfatti. Sono presenti le tracce audio in italiano e in giapponese, entrambe solo in stereo, e ovviamente saranno disponibili i sottotitoli.
Negli extra sono disponibili gli immancabili trailer pubblicitari e le sigle senza crediti, oltre a tanti piccoli extra per la gioia dei fan, ma a questo proposito sono molto più utili i booklet presenti. I quattro volumetti si rifanno alle grafiche di Ray-Out, la rivista pirata del Gekko State, e all’interno offrono approfondimenti extra, schede dei personaggi e degli episodi, sketch book e gli sfondi, ma soprattutto sono presenti interviste in quantità enormi, per soddisfare la più piccola curiosità.
Il doppiaggio è veramente eccellente, non solo le voci si adattano perfettamente ai personaggi, ma saranno anche perfettamente aderenti agli stati d’animo, regalando così un’incredibile capacità di comunicare immediatamente allo spettatore i sentimenti dell’interlocutore. Anche l’adattamento è perfetto, rende interessanti anche i dialoghi più pesanti o lunghi.
Eureka Seven è una storia che ha bisogni di tempo per essere compresa e non a tutti questa lentezza sarà gradita, ma il risultato finale è strabiliante. La serie in continua evoluzione riesce a emozionare e commuovere grazie all’amore dei protagonisti puro ed innocente, e in diverse occasioni riuscirà a toccare il cuore dello spettatore con un'incredibile semplicità. Un pianeta desideroso di conoscere l’amore mentre si combatte per il futuro e la libertà sono lo sfondo sul quale tutto si muove.
Eureka Seven è un anime che promette di fare sognare, a patto di avere la pazienza per farlo partire nella sua incredibile corsa.
La Terra dopo una devastazione è stata abbandonata dagli uomini, destinati a vagare per lo spazio all’infinito. Solo dopo mille anni trovano un pianeta abitabile che si rivela ricoperto da uno strato chiamato Scab Coral, che deve il nome alla sua struttura simile a quella dei coralli marini. Tra le particolarità di questa struttura ci sono le Trapar, particolari particelle rilasciate nel vento che creano speciali onde invisibili all’occhio ma utilizzabili da speciali tecnologie per volare. Come fa Renton con la sua tavola da Ref, l’unico sport praticabile nella noiosa e vuota città di Belforest; ma la sua vita verrà scossa da una ragazza che precipita con il suo LFO, un mecha da guerra, che seguirà per dare retta al suo giovane cuore infiammato da un colpo di fulmine. Iniziano così le avventure a bordo del Gekko State.
L’inizio non è dei più promettenti, una certa dispersione assale il confuso spettatore che viene lanciato in un mondo totalmente sconosciuto e circondato da terminologie misteriose e mai spiegate. Lentamente si prende dimestichezza con i termini usati e s'inizia a conoscere l’universo di Eureka Seven, mentre prende vita una commedia semplice e divertente che gioca molto sull’amore giovane e spensierato di Renton. Tuttavia varie ombre cominciano a intravedersi, come la scoperta del vero scopo del Gekko State, la lotta politica interna allo stato e lo Scab Coral in subbuglio e continuo movimento e soprattutto.
Con l’approfondirsi della storia graduale anche Renton inizia la sua piccola e personale crescita, mentre Eureka letteralmente inizia a evolversi in una persona nuova grazie a nuove emozioni, e ovviamente anche il resto dell’equipaggio avrà cambiamenti più o meno importanti e questo segna l’inizio della seconda fase dell’opera, ben più matura profonda. Renton ed Eureka dovranno prendere atto della loro importanza e di quello che comporterà il loro obbiettivo, e delle dure situazioni obbligheranno i due a maturazioni dure e rapide.
Tutto questo si svolge con uno schema ben preciso, dopo importanti colpi di scena rapidi e massivi ci saranno alcuni episodi più tranquilli per fare comprendere meglio la storia, per poi ripetere lo schema fino al rush dell’ultima decina di episodi che, in un crescendo di drammaticità, romanticismo e spettacolarità riusciranno a emozionare e con il loro calore s'insinueranno nel cuore dello spettatore per rimanerci a lungo.
La storia offre numerose metafore e significati nascosti, in questo modo i più giovani o chi è alla ricerca di una storia scorrevole potrà goderla senza troppi intoppi, ma a quelli cui interessano le più piccole sfumature avranno tantissimo materiale su cui pensare e riflettere grazie anche alle caratterizzazioni eccellenti, intuibili soprattutto grazie ai profondi dialoghi e ai monologhi, soprattutto nei casi di Renton e Anemone, che coinvolgono non solo i protagonisti, ma anche una buona dose di comprimari con le loro drammatiche storie, tutte accomunate da una cosa sola, ovvero l’amore. Quello immaturo, puro e innocente di Eureka e Renton rimane al vertice, ma saranno presenti anche quelli travagliati e incompresi, quelli più maturi e problematici o altri semplici e corrisposti che uniranno due amanti anche dopo la morte.
Il charachter design è caratterizzato dalla varietà dei personaggi presenti, e anche se predilige uno stile pulito e sobrio i volti sapranno risultare incredibilmente profondi ed espressivi quando serve. Il mecha design è abbastanza classico come struttura nelle schiere dell’esercito, mentre gli LFO e la Gekko-Go saranno resi più vivaci dai colori pastellati e da un design più affilato e moderno.
Gli sfondi sono superbi, grosso modo il panorama offerto dal pianeta coperto dallo Scab Coral è simile, intervallato solo da cittadine anonime spesso distrutte dalla guerra, ma ben più importanti sono i cieli, vasti con la loro profondità illimitata e sempre diversi grazie alle diverse illuminazioni giornaliere e alle diverse densità di nuvole.
I combattimenti sono dinamici e movimentati, però la combinazione tra la regia e le coreografie spesso è spaesante; purtroppo il cielo è privo di punti di riferimento, la telecamera instabile è puntata sui mecha che ruotano e si spostano tra mille raggi laser con un risultato alquanto confusionario e spaesante.
La computer grafica è un elemento base per la spettacolarità del prodotto, al di là di effetti basilari, come i riflessi lucenti, e di particolari giochi di illuminazione, viene sfruttata soprattutto per le Trapar infrante. Quando le tavole da Ref infrangono il cielo lasciano una scia luminosa spettacolare dai bagliori sgargianti e sembrano proprio creare una superficie nel cielo limpido, come se realmente sotto ci sia una superficie.
Proseguendo ci saranno altre spettacolari effetti simili, con i colori più intensi e caldi che si possano pensare. Queste scie rappresentano la speranza di tutti i piloti, i loro sogni di libertà e la loro speranza di un futuro migliore, in poche parole sono il simbolo dei Eureka Seven.
Per sottolineare la storia abbastanza vivace e movimentata è stata scelta per la colonna sonora una corposa quantità di tracce dai ritmi forti derivati dalla musica dance. Le quattro opening incarnano perfettamente il continuo evolversi della situazione, sia per le eccellenti immagini scelte sia per i testi delle canzoni. Le sigle di chiusura abbracciano ritmi simili, ma con testi più lenti e tranquilli, sempre strizzando l’occhio alla storia.
Le arie presenti all’intero degli episodi sono altrettanto valide, ce ne sarà ad esempio una perfetta per le situazioni più felici, la quale sembra fare soffiare il vento libero fresco della gioia, ovvero Storywriter, mentre le altre grosso modo saranno tutte caratterizzate dai bassi potenti, profondi scanditi da ritmi ipnotici.
L’anime è disponibile grazie all’ottimo lavoro della Dynit. In quattro bellissimi cofanetti, dalle grafiche accattivanti e ispirate perfettamente allo stile dell’anime, sono racchiusi altrettanti digipack per un totale di 12 DVD e quattro corposi booklet.
Ogni DVD contiene quattro o cinque episodi, con una traccia video pulita e nitida, dai colori luminosi e pastellati, impossibile non rimanerne soddisfatti. Sono presenti le tracce audio in italiano e in giapponese, entrambe solo in stereo, e ovviamente saranno disponibili i sottotitoli.
Negli extra sono disponibili gli immancabili trailer pubblicitari e le sigle senza crediti, oltre a tanti piccoli extra per la gioia dei fan, ma a questo proposito sono molto più utili i booklet presenti. I quattro volumetti si rifanno alle grafiche di Ray-Out, la rivista pirata del Gekko State, e all’interno offrono approfondimenti extra, schede dei personaggi e degli episodi, sketch book e gli sfondi, ma soprattutto sono presenti interviste in quantità enormi, per soddisfare la più piccola curiosità.
Il doppiaggio è veramente eccellente, non solo le voci si adattano perfettamente ai personaggi, ma saranno anche perfettamente aderenti agli stati d’animo, regalando così un’incredibile capacità di comunicare immediatamente allo spettatore i sentimenti dell’interlocutore. Anche l’adattamento è perfetto, rende interessanti anche i dialoghi più pesanti o lunghi.
Eureka Seven è una storia che ha bisogni di tempo per essere compresa e non a tutti questa lentezza sarà gradita, ma il risultato finale è strabiliante. La serie in continua evoluzione riesce a emozionare e commuovere grazie all’amore dei protagonisti puro ed innocente, e in diverse occasioni riuscirà a toccare il cuore dello spettatore con un'incredibile semplicità. Un pianeta desideroso di conoscere l’amore mentre si combatte per il futuro e la libertà sono lo sfondo sul quale tutto si muove.
Eureka Seven è un anime che promette di fare sognare, a patto di avere la pazienza per farlo partire nella sua incredibile corsa.
<b>Attenzione! Contiene possibili spoiler!</b>
E' finito pure Eureka Seven, altro anime visto solo perché passato in tv. Non posso dire che mi sia piaciuto, ma neanche il contrario. In verità mi ha lasciato indifferente. Su cinquanta episodi che compongono l’anime, per 2/3 della serie mi sono annoiato, mentre per il restante ho provato solo un leggero interesse.
Comunque a livello di trama c’erano talmente tante cose che alla fine, tutte insieme, fanno più male che bene.
La serie inizia nel modo più classico sfruttando uno dei cliché più usati: boy meets girl. Infatti, nella vita di Renton, il protagonista, entra con forza Eureka, misteriosa e bella ragazza (a detta di Renton) che si schianta vicino a casa sua con il Nirvash, il suo LFO, nome con cui vengono chiamati i robot nella serie. Eureka è inseguita dai militari, perché facente parte di un gruppo di ribelli chiamato Gekko State, un gruppo di rifters di cui Renton segue le gesta. Da qui la sua decisione di aiutare Eureka e di entrare nel gruppo.
Dopo questo ci sono molti elementi che man mano vengono introdotti nella storia, come la vera natura di Eureka, la storia di alcuni membri del Gekko State, i Corallian, il Nirvash, fino ad arrivare al finale fin troppo carico di buoni sentimenti.
Il problema è per me dato dalla lunghezza della serie. Molti episodi si sarebbero potuti evitare. Per tutta la prima metà, i personaggi agiscono senza uno scopo, facendo cose che alla fine non contribuiscono davvero a nulla. Vero è che si può dire che alcuni episodi servono per spiegare la crescita di Renton e di Eureka e l’evolversi del loro rapporto, ma sono solo una minima parte.
Il fulcro della storia, ovvero ciò che porterà agli eventi finali, s’inizia a sviluppare da dopo l’episodio 30, portando la storia verso una direzione inaspettata, che rende gli episodi precedenti inutili.
I personaggi, a partire da Renton ed Eureka, hanno una personalità non ben definita. Molte volte cambiano idea all’improvviso, specialmente Renton che, nel corso dei cinquanta episodi, non fa altro che demoralizzarsi, riguadagnare fiducia, demoralizzarsi di nuovo, e cosi via fino alla fine.
Eureka è un personaggio lagnoso, uno dei personaggi femminili peggiori che ho mai visto finora.
Gli altri del Gekko State, a parte due o tre, stanno lì solo per fare numero.
Inoltre, nella serie manca un vero nemico a cui ricondurre le azioni intraprese dai personaggi. Questo ruolo viene svolto in parte da Dewey negli episodi finali, ma è un personaggio ridicolo, spinto da motivazioni ancora più ridicole.
Per quel che riguarda le animazioni, non ci si può lamentare. La realizzazione è buona, i disegni sono belli, la grafica è colorata e piena di effetti di luce ben realizzati. I combattimenti in cielo tra gli LFO e le varie navi volanti sono ben animati, molto frenetici e belli da vedere. Bello anche il design dei mecha, che rende bene la trasformazione degli LFO da “auto” a robot.
Ho trovato le musiche invece piuttosto anonime, non ricordo brani di particolare bellezza o intensità, tranne qualcuno che ho trovato molto fastidioso. Discorso diverso invece per le sigle, belle e orecchiabili.
Il doppiaggio dell’edizione italiana ha alcuni alti e bassi. Le voci di Renton e di Eureka non erano davvero adatte ai personaggi, ma nel complesso il tutto è sufficiente.
A me Eureka Seven non è piaciuto granché. Per tutte le ragioni sopra elencate lo reputo un anime appena sufficiente. Non è di nulla d’innovativo per il genere mecha, l'ho trovato piuttosto banale e noioso. Di certo lascia alcuni messaggi positivi, come l’orrore della guerra, e di quanto sia sbagliata, l’accettazione degli altri, l’“eredità” da lasciare alle generazioni future, ma sono comunque cose già viste decine di altre volte.
Tutto questo per me non basta a fare spiccare Eureka Seven in mezzo ai tanti anime che ogni anno ci arrivano dal Giappone.
E' finito pure Eureka Seven, altro anime visto solo perché passato in tv. Non posso dire che mi sia piaciuto, ma neanche il contrario. In verità mi ha lasciato indifferente. Su cinquanta episodi che compongono l’anime, per 2/3 della serie mi sono annoiato, mentre per il restante ho provato solo un leggero interesse.
Comunque a livello di trama c’erano talmente tante cose che alla fine, tutte insieme, fanno più male che bene.
La serie inizia nel modo più classico sfruttando uno dei cliché più usati: boy meets girl. Infatti, nella vita di Renton, il protagonista, entra con forza Eureka, misteriosa e bella ragazza (a detta di Renton) che si schianta vicino a casa sua con il Nirvash, il suo LFO, nome con cui vengono chiamati i robot nella serie. Eureka è inseguita dai militari, perché facente parte di un gruppo di ribelli chiamato Gekko State, un gruppo di rifters di cui Renton segue le gesta. Da qui la sua decisione di aiutare Eureka e di entrare nel gruppo.
Dopo questo ci sono molti elementi che man mano vengono introdotti nella storia, come la vera natura di Eureka, la storia di alcuni membri del Gekko State, i Corallian, il Nirvash, fino ad arrivare al finale fin troppo carico di buoni sentimenti.
Il problema è per me dato dalla lunghezza della serie. Molti episodi si sarebbero potuti evitare. Per tutta la prima metà, i personaggi agiscono senza uno scopo, facendo cose che alla fine non contribuiscono davvero a nulla. Vero è che si può dire che alcuni episodi servono per spiegare la crescita di Renton e di Eureka e l’evolversi del loro rapporto, ma sono solo una minima parte.
Il fulcro della storia, ovvero ciò che porterà agli eventi finali, s’inizia a sviluppare da dopo l’episodio 30, portando la storia verso una direzione inaspettata, che rende gli episodi precedenti inutili.
I personaggi, a partire da Renton ed Eureka, hanno una personalità non ben definita. Molte volte cambiano idea all’improvviso, specialmente Renton che, nel corso dei cinquanta episodi, non fa altro che demoralizzarsi, riguadagnare fiducia, demoralizzarsi di nuovo, e cosi via fino alla fine.
Eureka è un personaggio lagnoso, uno dei personaggi femminili peggiori che ho mai visto finora.
Gli altri del Gekko State, a parte due o tre, stanno lì solo per fare numero.
Inoltre, nella serie manca un vero nemico a cui ricondurre le azioni intraprese dai personaggi. Questo ruolo viene svolto in parte da Dewey negli episodi finali, ma è un personaggio ridicolo, spinto da motivazioni ancora più ridicole.
Per quel che riguarda le animazioni, non ci si può lamentare. La realizzazione è buona, i disegni sono belli, la grafica è colorata e piena di effetti di luce ben realizzati. I combattimenti in cielo tra gli LFO e le varie navi volanti sono ben animati, molto frenetici e belli da vedere. Bello anche il design dei mecha, che rende bene la trasformazione degli LFO da “auto” a robot.
Ho trovato le musiche invece piuttosto anonime, non ricordo brani di particolare bellezza o intensità, tranne qualcuno che ho trovato molto fastidioso. Discorso diverso invece per le sigle, belle e orecchiabili.
Il doppiaggio dell’edizione italiana ha alcuni alti e bassi. Le voci di Renton e di Eureka non erano davvero adatte ai personaggi, ma nel complesso il tutto è sufficiente.
A me Eureka Seven non è piaciuto granché. Per tutte le ragioni sopra elencate lo reputo un anime appena sufficiente. Non è di nulla d’innovativo per il genere mecha, l'ho trovato piuttosto banale e noioso. Di certo lascia alcuni messaggi positivi, come l’orrore della guerra, e di quanto sia sbagliata, l’accettazione degli altri, l’“eredità” da lasciare alle generazioni future, ma sono comunque cose già viste decine di altre volte.
Tutto questo per me non basta a fare spiccare Eureka Seven in mezzo ai tanti anime che ogni anno ci arrivano dal Giappone.
<i>Eureka Seven</i>: tanto se n'era parlato, tra chi gridava al capolavoro e chi al "niente di che". Beh, personalmente ritengo che la via stia nel mezzo, propendendo forse di più verso la lode. Questa volta vorrei procedere ad analizzare punto per punto.
Personaggi
Come caratterizzazione quelli di Eureka Seven sono senza dubbio impeccabili, soprattutto i caratteri secondari. Però c'è da dire che la protagonista femminile (Eureka) è, sì, molto approfondita e gode di grandi e realistici sviluppi, ma ogni tanto, anzi, troppo spesso - è questo il problema - succede, quando ormai dovrebbe aver superato e ri-superato i propri problemi, che fa marcia indietro. Lì via con i soliti piagnistei, sensi di colpa, ecc.: il tutto è terribilmente frustrante. A detta degli stessi produttori si sono ispirati a Nadia per Eureka, anche se io l'ho trovata molto più scopiazzata da Rei Ayanami, ma lasciamo perdere. Beh, a quanto pare i creatori si sono ispirati anche per il suo carattere spesso insopportabile, seppure in modo diverso.
Renton, il protagonista, è invece forse il più riuscito. E' un normale ragazzino di 14 anni che come tutti a quell'età si fa un sacco di pippe mentali sui suoi problemi e su Eureka, con cui vuole provarci. Insomma, Renton è un personaggio davvero realistico, coerente e approfondito alla perfezione, però anche questo qui ogni tanto rinizia a lamentarsi della vita e tutto il resto, un po' esagerato, ma forse qui ci può stare.
Ottima anche la crescita dei personaggi secondari, come ho detto sopra, ad esempio di Holland e di Talho, ma anche di qualcun altro.
Si sarebbe invece dovuto dare molto più spazio ad Anemone, che in fin dei conti ricopre un ruolo fin troppo secondario rispetto a quanto la sceneggiatura voleva farci credere. Tale personaggio viene mostrato troppo di rado, salvo negli ultimi episodi, dove finalmente la sua personalità viene approfondita, ma ne esce purtroppo uno sviluppo dei più banali e prevedibili in circolazione.
Sì, i personaggi sono eccellenti e tutto, ma non possono fare a meno di cadere spesso nella banalità e nella prevedibilità, soprattutto nel caso dei due protagonisti, dove a volte si raggiungono vette di fastidioso infantilismo. Considero quest'anime rivolto a un pubblico prevalentemente giovane, a differenza del suo "gemello" futuro Xam'd, che è da considerarsi più seinen che shounen.
Trama
Il meglio di E7, e ciò che gli fa meritare il successo ottenuto, si trova qui.
La storia è complessa, a tratti profonda, e l'intreccio degli eventi e delle scoperte è azzeccatissimo, anche se troppo lineare (di questo ne parlerò più avanti) e non esente da forzature, in particolar modo negli ultimi episodi. Le situazioni sono, sì, emozionanti e tutto, ma troppo ricercate.
A tagliare una gamba all'anime sono purtroppo i numerosi filler, principalmente concentrati nel primo arco della serie, che appesantiscono e annoiano la visione inutilmente. Insomma, si poteva benissimo fare a meno di 10-15 episodi nel complesso - 39 episodi sarebbero stati perfetti.
Regia e sceneggiatura
Mmm, qui l'anime non se la cava un granché bene. Fin dal primo episodio possiamo notare che questi aspetti sono piuttosto stereotipati e lineari. I colpi di scena ci sono, per carità, ma appaiono troppo telefonati per colpa di una regia piuttosto banale e infantile. Insomma, molte sequenze di quest'anime appaiono "finte", troppo teatrali, e abbassano il livello di coinvolgimento generale dello spettatore. Inoltre, per quanto riguarda la storia d'amore, spesso alcune scelte narrative sono fastidiosamente smielate, soprattutto nel finale si cade quasi nel ridicolo. Il tutto rende l'anime molto più infantile di quanto non sia già.
Per non parlare poi dei combattimenti: tutti uguali, noiosi e poco avvincenti, sempre con le stesse inquadrature. In una parola "inguardabili". Fortuna che ce ne sono pochi, così che non vanno a influenzare la valutazione finale.
Musiche
Bah, chissà che mi aspettavo. C'è un solo brano molto carino, gli altri invece sono i tipici sottofondi all'ordine del giorno, ci aggiriamo fra la sufficienza e la mediocrità. Quindi, salvo qualche scena implementata con quel pezzo che vi dicevo, raramente la colonna sonora riesce a esaltare e a dare molta enfasi a ogni situazione.
Disegni e animazioni
Il chara design è ottimo, le animazioni sono invece nella media, dalla Bones mi sarei aspettato di più, soprattutto dopo avere visto <i>Bounen no Xamdou</i>, nettamente superiore sotto questo punto di vista. Per quanto riguarda il mecha design, direi che è leggermente sopra la media, ma i mezzi peccano di carisma, sono abbastanza "freddi" salvo uno o due modelli.
Contenuti
Sono splendidamente collegati ai risvolti della trama e dei personaggi, praticamente impeccabili e sempre coerenti con sé stessi; sono ottimi i messaggi che E7 vuole lasciare.
Se devo essere sincero all'inizio avevo molte aspettative riguardo <i>Eureka seven</i>, che si sono poi abbassate con la prima ventina di episodi, ma riprese più avanti e calate un po' quando ho riflettuto su vari dettagli nel complesso dei 50 episodi.
Eureka Seven è un'ottima serie, probabilmente fra le migliori del 2005, ma ci sono diversi elementi che compromettono il valore complessivo dell'opera come, ad esempio, la mancanza di originalità e le troppe situazioni viste e riviste che non ho menzionato in precedenza. Se solo si avesse avuta più voglia di osare a partire dal target, l'anime sarebbe stato sicuramente migliore. Se, ad esempio, fosse stato un seinen, le diverse scelte tecniche che ne sarebbero derivate gli avrebbero sicuramente concesso l'appellativo di "capolavoro", che purtroppo invece non è riscontrabile nella realtà dei fatti.
Personaggi
Come caratterizzazione quelli di Eureka Seven sono senza dubbio impeccabili, soprattutto i caratteri secondari. Però c'è da dire che la protagonista femminile (Eureka) è, sì, molto approfondita e gode di grandi e realistici sviluppi, ma ogni tanto, anzi, troppo spesso - è questo il problema - succede, quando ormai dovrebbe aver superato e ri-superato i propri problemi, che fa marcia indietro. Lì via con i soliti piagnistei, sensi di colpa, ecc.: il tutto è terribilmente frustrante. A detta degli stessi produttori si sono ispirati a Nadia per Eureka, anche se io l'ho trovata molto più scopiazzata da Rei Ayanami, ma lasciamo perdere. Beh, a quanto pare i creatori si sono ispirati anche per il suo carattere spesso insopportabile, seppure in modo diverso.
Renton, il protagonista, è invece forse il più riuscito. E' un normale ragazzino di 14 anni che come tutti a quell'età si fa un sacco di pippe mentali sui suoi problemi e su Eureka, con cui vuole provarci. Insomma, Renton è un personaggio davvero realistico, coerente e approfondito alla perfezione, però anche questo qui ogni tanto rinizia a lamentarsi della vita e tutto il resto, un po' esagerato, ma forse qui ci può stare.
Ottima anche la crescita dei personaggi secondari, come ho detto sopra, ad esempio di Holland e di Talho, ma anche di qualcun altro.
Si sarebbe invece dovuto dare molto più spazio ad Anemone, che in fin dei conti ricopre un ruolo fin troppo secondario rispetto a quanto la sceneggiatura voleva farci credere. Tale personaggio viene mostrato troppo di rado, salvo negli ultimi episodi, dove finalmente la sua personalità viene approfondita, ma ne esce purtroppo uno sviluppo dei più banali e prevedibili in circolazione.
Sì, i personaggi sono eccellenti e tutto, ma non possono fare a meno di cadere spesso nella banalità e nella prevedibilità, soprattutto nel caso dei due protagonisti, dove a volte si raggiungono vette di fastidioso infantilismo. Considero quest'anime rivolto a un pubblico prevalentemente giovane, a differenza del suo "gemello" futuro Xam'd, che è da considerarsi più seinen che shounen.
Trama
Il meglio di E7, e ciò che gli fa meritare il successo ottenuto, si trova qui.
La storia è complessa, a tratti profonda, e l'intreccio degli eventi e delle scoperte è azzeccatissimo, anche se troppo lineare (di questo ne parlerò più avanti) e non esente da forzature, in particolar modo negli ultimi episodi. Le situazioni sono, sì, emozionanti e tutto, ma troppo ricercate.
A tagliare una gamba all'anime sono purtroppo i numerosi filler, principalmente concentrati nel primo arco della serie, che appesantiscono e annoiano la visione inutilmente. Insomma, si poteva benissimo fare a meno di 10-15 episodi nel complesso - 39 episodi sarebbero stati perfetti.
Regia e sceneggiatura
Mmm, qui l'anime non se la cava un granché bene. Fin dal primo episodio possiamo notare che questi aspetti sono piuttosto stereotipati e lineari. I colpi di scena ci sono, per carità, ma appaiono troppo telefonati per colpa di una regia piuttosto banale e infantile. Insomma, molte sequenze di quest'anime appaiono "finte", troppo teatrali, e abbassano il livello di coinvolgimento generale dello spettatore. Inoltre, per quanto riguarda la storia d'amore, spesso alcune scelte narrative sono fastidiosamente smielate, soprattutto nel finale si cade quasi nel ridicolo. Il tutto rende l'anime molto più infantile di quanto non sia già.
Per non parlare poi dei combattimenti: tutti uguali, noiosi e poco avvincenti, sempre con le stesse inquadrature. In una parola "inguardabili". Fortuna che ce ne sono pochi, così che non vanno a influenzare la valutazione finale.
Musiche
Bah, chissà che mi aspettavo. C'è un solo brano molto carino, gli altri invece sono i tipici sottofondi all'ordine del giorno, ci aggiriamo fra la sufficienza e la mediocrità. Quindi, salvo qualche scena implementata con quel pezzo che vi dicevo, raramente la colonna sonora riesce a esaltare e a dare molta enfasi a ogni situazione.
Disegni e animazioni
Il chara design è ottimo, le animazioni sono invece nella media, dalla Bones mi sarei aspettato di più, soprattutto dopo avere visto <i>Bounen no Xamdou</i>, nettamente superiore sotto questo punto di vista. Per quanto riguarda il mecha design, direi che è leggermente sopra la media, ma i mezzi peccano di carisma, sono abbastanza "freddi" salvo uno o due modelli.
Contenuti
Sono splendidamente collegati ai risvolti della trama e dei personaggi, praticamente impeccabili e sempre coerenti con sé stessi; sono ottimi i messaggi che E7 vuole lasciare.
Se devo essere sincero all'inizio avevo molte aspettative riguardo <i>Eureka seven</i>, che si sono poi abbassate con la prima ventina di episodi, ma riprese più avanti e calate un po' quando ho riflettuto su vari dettagli nel complesso dei 50 episodi.
Eureka Seven è un'ottima serie, probabilmente fra le migliori del 2005, ma ci sono diversi elementi che compromettono il valore complessivo dell'opera come, ad esempio, la mancanza di originalità e le troppe situazioni viste e riviste che non ho menzionato in precedenza. Se solo si avesse avuta più voglia di osare a partire dal target, l'anime sarebbe stato sicuramente migliore. Se, ad esempio, fosse stato un seinen, le diverse scelte tecniche che ne sarebbero derivate gli avrebbero sicuramente concesso l'appellativo di "capolavoro", che purtroppo invece non è riscontrabile nella realtà dei fatti.
Sinceramente? Non capisco. Da quando ho visto questa serie non riesco a capacitarmi del perché abbia ricevuto tutto questo seguito e questa stima.
Ma andando per ordine. La storia è abbastanza lineare, per quanto si possa vedere il filo conduttore solo una volta giunti alla fine. Il nostro eroe, Renton, è il figlio di quello che fu l'eroe del mondo intero, e sogna di diventare un pilota di LFO, delle macchine da guerra antropomorfe, un robottone se volete, che vola su una tavola da surf cavalcando il trapar, una specie di vento particolarmente denso di energia. Renton vuole fuggire dalla noia quotidiana partendo col Gekko State, un gruppo di reffer, quelli che surfano sul trapar, per intenderci, ribelli capitanati da Holland, quasi una leggenda vivente.
Non ci vuole molto perché il più potente LFO del Gekko State si schianti contro la casa di Renton, pilotato da Eureka - mamma mia che fatica non dire il nome che inizia per R e finisce per ei! -, e inizino le avventure del nostro protagonista con questo gruppo che tenta d'impedire al governo di distruggere i Coralians, e con loro lo Scab Coral. Lo Scab Coral è una forma di vita extraterrestre che per comunicare assimila le altre forme di vita, il che spaventa gli umani. I Coralians sono le versione di forma umanoide che lo Scab Coral manda in giro per comunicare con il genere umano.
Ok, la realizzazione grafica, per quanto qualitativamente altalenante, è di un certo rilievo, e fin qui con un po' di denaro è un risultato che in molti possono raggiungere.
Ma poi? Dopo un inizio promettente la monotonia regna assolutamente sovrana. Sa tutto di già visto e stravisto, a partire da Final Fantasy VII, con il tentativo di succhiare tutta l'energia alla Terra e questa che si ribella, l'idea di fondo è assolutamente la stessa. Poi ci sono una valanga, ma una valanga, di episodi senza alcun senso né pertinenza; se gli autori avessero fatto una serie da 12 puntate sarebbe stata probabilmente un ottimo prodotto. Ma ES è dispersivo in una maniera che credo di non avere mai visto altrove.
I personaggi. Oh, quelli sì che sono la cosa peggiore di tutto l'anime. Sono fastidiosi. Pesanti. Noiosi. Prevedibili. Irrazionali. La storia s'incentra molto su Eureka e Renton, ovviamente, che non fanno che piagnucolare a turno una puntata a testa per le prime 40 puntate abbondanti. E questi personaggi sono sempre circondati da quei tre bambini malefici che saranno sì piccoli, il che rende credibile il fatto che non siano proprio allegri in una situazione che allegra non è, ma la battuta "Dov'è la mamma? Tornerà?" seguita dal pianto generale va bene una volta, per dare il senso di attaccamento, ma poi scoccia! Non fanno altro che quello per tutta la serie, e quando alla fine sembra che siano un po' migliorati, ZAC, il colpo finale, in qui strippano tutti assieme appassionatamente. Loro sono forse la cosa peggiore di tutto l'anime.
E che dire dei personaggi adulti? Non noto alcuna differenza tra loro e i personaggi invece adolescenti. Non hanno senso logico, mai, sembra agiscano a caso e poi reagiscano come bambini di 8 anni.
Poi, e qui andiamo su considerazioni molto personali, per me un anime dovrebbe essere almeno leggermente divertente, non comico o che faccia ridere, ma che almeno diverta guardarlo. Evangelion sicuramente non era "simpatico", passatemi il termine, ma non è mai stato depresso quanto una puntata presa a caso di quest'anime. Ogni puntata mette addosso una tristezza che non si può reggere, e senza alcun motivo la maggior parte delle volte. Per vederne due di fila devi avere un morale alle stelle per non ritrovartelo sotto i tacchi.
E per concludere, anche se ci sarebbe molto altro da dire, la fine. Ah, la fine. Vi direi "Non ve l'anticipo perché non posso togliervi la faccia che farete quando vedrete la fine, preparate una fotocamera con autoscatto e gustatevela poi", ma non sottoporrei nessuno al martirio di vedere tutta questa serie. Quindi, semplicemente, evitatela, anche la speranza di un ottimo finale è andata delusa - sebbene debba dire che, rispetto a quello a cui vi ha abituato il resto delle serie, la fine o almeno le ultime puntate sono molto più scorrevoli.
1 non si dà a nessuno, 2 se fa pena tutto, 3 se l'unica cosa decente è l'aspetto grafico e, ripeto, non sempre, ho immagini di alcuni momenti in cui veramente cascano le braccia. Eureka Seven non può ricevere più di tre, è stata una delle serie più pizzose che abbia mai visto. Per ogni aspetto trattato ne esiste una versione migliore, in primis Neon Genesis Evangelion, ma qui si spara sulla croce rossa, troppo facile. Non ne consiglio la visione per alcun motivo.
Ma andando per ordine. La storia è abbastanza lineare, per quanto si possa vedere il filo conduttore solo una volta giunti alla fine. Il nostro eroe, Renton, è il figlio di quello che fu l'eroe del mondo intero, e sogna di diventare un pilota di LFO, delle macchine da guerra antropomorfe, un robottone se volete, che vola su una tavola da surf cavalcando il trapar, una specie di vento particolarmente denso di energia. Renton vuole fuggire dalla noia quotidiana partendo col Gekko State, un gruppo di reffer, quelli che surfano sul trapar, per intenderci, ribelli capitanati da Holland, quasi una leggenda vivente.
Non ci vuole molto perché il più potente LFO del Gekko State si schianti contro la casa di Renton, pilotato da Eureka - mamma mia che fatica non dire il nome che inizia per R e finisce per ei! -, e inizino le avventure del nostro protagonista con questo gruppo che tenta d'impedire al governo di distruggere i Coralians, e con loro lo Scab Coral. Lo Scab Coral è una forma di vita extraterrestre che per comunicare assimila le altre forme di vita, il che spaventa gli umani. I Coralians sono le versione di forma umanoide che lo Scab Coral manda in giro per comunicare con il genere umano.
Ok, la realizzazione grafica, per quanto qualitativamente altalenante, è di un certo rilievo, e fin qui con un po' di denaro è un risultato che in molti possono raggiungere.
Ma poi? Dopo un inizio promettente la monotonia regna assolutamente sovrana. Sa tutto di già visto e stravisto, a partire da Final Fantasy VII, con il tentativo di succhiare tutta l'energia alla Terra e questa che si ribella, l'idea di fondo è assolutamente la stessa. Poi ci sono una valanga, ma una valanga, di episodi senza alcun senso né pertinenza; se gli autori avessero fatto una serie da 12 puntate sarebbe stata probabilmente un ottimo prodotto. Ma ES è dispersivo in una maniera che credo di non avere mai visto altrove.
I personaggi. Oh, quelli sì che sono la cosa peggiore di tutto l'anime. Sono fastidiosi. Pesanti. Noiosi. Prevedibili. Irrazionali. La storia s'incentra molto su Eureka e Renton, ovviamente, che non fanno che piagnucolare a turno una puntata a testa per le prime 40 puntate abbondanti. E questi personaggi sono sempre circondati da quei tre bambini malefici che saranno sì piccoli, il che rende credibile il fatto che non siano proprio allegri in una situazione che allegra non è, ma la battuta "Dov'è la mamma? Tornerà?" seguita dal pianto generale va bene una volta, per dare il senso di attaccamento, ma poi scoccia! Non fanno altro che quello per tutta la serie, e quando alla fine sembra che siano un po' migliorati, ZAC, il colpo finale, in qui strippano tutti assieme appassionatamente. Loro sono forse la cosa peggiore di tutto l'anime.
E che dire dei personaggi adulti? Non noto alcuna differenza tra loro e i personaggi invece adolescenti. Non hanno senso logico, mai, sembra agiscano a caso e poi reagiscano come bambini di 8 anni.
Poi, e qui andiamo su considerazioni molto personali, per me un anime dovrebbe essere almeno leggermente divertente, non comico o che faccia ridere, ma che almeno diverta guardarlo. Evangelion sicuramente non era "simpatico", passatemi il termine, ma non è mai stato depresso quanto una puntata presa a caso di quest'anime. Ogni puntata mette addosso una tristezza che non si può reggere, e senza alcun motivo la maggior parte delle volte. Per vederne due di fila devi avere un morale alle stelle per non ritrovartelo sotto i tacchi.
E per concludere, anche se ci sarebbe molto altro da dire, la fine. Ah, la fine. Vi direi "Non ve l'anticipo perché non posso togliervi la faccia che farete quando vedrete la fine, preparate una fotocamera con autoscatto e gustatevela poi", ma non sottoporrei nessuno al martirio di vedere tutta questa serie. Quindi, semplicemente, evitatela, anche la speranza di un ottimo finale è andata delusa - sebbene debba dire che, rispetto a quello a cui vi ha abituato il resto delle serie, la fine o almeno le ultime puntate sono molto più scorrevoli.
1 non si dà a nessuno, 2 se fa pena tutto, 3 se l'unica cosa decente è l'aspetto grafico e, ripeto, non sempre, ho immagini di alcuni momenti in cui veramente cascano le braccia. Eureka Seven non può ricevere più di tre, è stata una delle serie più pizzose che abbia mai visto. Per ogni aspetto trattato ne esiste una versione migliore, in primis Neon Genesis Evangelion, ma qui si spara sulla croce rossa, troppo facile. Non ne consiglio la visione per alcun motivo.
Davvero memorabile. Come già altri hanno osservato, il risultato finale, preso nel suo insieme, fa del tutto dimenticare le iniziali perplessità. Alcuni aspetti ammiccano un po' troppo al pubblico adolescenziale di riferimento (surf con i robottoni, stile "yo, brotha muthafucka", insistenza sul tema della crescita ecc.), ma basta grattare la vernice per veder emergere un capolavoro di fantascienza "escatologica" come solo i giapponesi riescono ancora a farla. La storia è credibile, nel senso di coerente, ben sviluppata, ben orchestrata, senza improvvisi e insensati stravolgimenti e senza fili lasciati in sospeso.
Il comparto grafico e le musiche sono eccellenti, salvo alcune delle sigle, che sono tra le più brutte e irritanti di sempre, ma vedi il discorso di cui sopra. I personaggi riescono a bucare lo schermo e a trascendere lo stereotipo, secondo me sono l'unica forma di originalità che l'affollatissimo mondo dell'animazione giapponese può ancora permettersi. Intendiamoci, il protagonista è e resta un marmocchio a volte insopportabile, ma Holland e l'adorabile Eureka vivono di vita propria! C'è perfino una specie di sosia di Che Guevara.
La serie decolla molto lentamente, ma a partire da un certo punto non ce n'è più per nessuno. Anche un veterano resta con il fiato sospeso. E poi, maledizione, a costo di ripetermi, Eureka è una meraviglia, soprattutto verso la fine.
Al di là dei molti riferimenti già citati qualcuno ha notato la parentela con "Terra e..."?
E' una delle serie migliori che abbia visto ultimamente, e una delle poche che resterà.
Il comparto grafico e le musiche sono eccellenti, salvo alcune delle sigle, che sono tra le più brutte e irritanti di sempre, ma vedi il discorso di cui sopra. I personaggi riescono a bucare lo schermo e a trascendere lo stereotipo, secondo me sono l'unica forma di originalità che l'affollatissimo mondo dell'animazione giapponese può ancora permettersi. Intendiamoci, il protagonista è e resta un marmocchio a volte insopportabile, ma Holland e l'adorabile Eureka vivono di vita propria! C'è perfino una specie di sosia di Che Guevara.
La serie decolla molto lentamente, ma a partire da un certo punto non ce n'è più per nessuno. Anche un veterano resta con il fiato sospeso. E poi, maledizione, a costo di ripetermi, Eureka è una meraviglia, soprattutto verso la fine.
Al di là dei molti riferimenti già citati qualcuno ha notato la parentela con "Terra e..."?
E' una delle serie migliori che abbia visto ultimamente, e una delle poche che resterà.
Eureka Seven è un anime che mi piace molto sotto ogni punto di vista. La storia la trovo davvero molto bella ed appassionante. L'elemento principale che mi ha convinto a vedere questo anime è stato sicuramente il modo in cui sono disegnati i personaggi, cioè in un modo a mio parere strabiliante.
Molte persone trovano questo anime molto simile ad Evangelion, sinceramente anche io, per esempio il protagonista di Eureka Seven, Renton, è molto simile al protagonista di Evangelion, Shinji.
Devo dire che gli anime mecha non mi sono mai piaciuti molto, ma quest'anime mi è sembrato subito diverso da altre serie mecha, quindi l'ho visto molto piacevolmente. Però purtroppo i primi episodi li ho trovati un po' noiosi e ritengo qualcuno di essi anche abbastanza inutile; comunque andando avanti con la storia la serie è diventata sempre più bella, ricca di azione e di colpi di scena. In alcuni momenti i personaggi sono anche molto divertenti. E' molto difficile per me trovare un anime così bello e interessante come Eureka Seven.
Naturalmente lo consiglio a tutti gli ammiratori di questo genere di animazione ma anche a chi come me non ama molto le serie di mecha. Davvero complimenti agli autori e buona visione a tutti.
Molte persone trovano questo anime molto simile ad Evangelion, sinceramente anche io, per esempio il protagonista di Eureka Seven, Renton, è molto simile al protagonista di Evangelion, Shinji.
Devo dire che gli anime mecha non mi sono mai piaciuti molto, ma quest'anime mi è sembrato subito diverso da altre serie mecha, quindi l'ho visto molto piacevolmente. Però purtroppo i primi episodi li ho trovati un po' noiosi e ritengo qualcuno di essi anche abbastanza inutile; comunque andando avanti con la storia la serie è diventata sempre più bella, ricca di azione e di colpi di scena. In alcuni momenti i personaggi sono anche molto divertenti. E' molto difficile per me trovare un anime così bello e interessante come Eureka Seven.
Naturalmente lo consiglio a tutti gli ammiratori di questo genere di animazione ma anche a chi come me non ama molto le serie di mecha. Davvero complimenti agli autori e buona visione a tutti.
Potenzialmente, quest'anime sarebbe da 10, ma non ci arriva per via di un paio di difetti piuttosto evidenti. Primo: troppi episodi; secondo: troppi pianti.
Eureka seven infatti trabocca di idee interessanti e originali sia a livello di storia sia a quello di ambientazione, ma le annacqua nell'inutile tentativo di
arrivare per forza a 50 puntate. Di conseguenza, verso metà serie abbiamo lunghi periodi morti, di scarsa utilità ai fini della trama (e anche piuttosto deprimenti, a dirla tutta), che sarebbero potuti essere sfruttati in ben altri modi, per esempio dando qualche ruolo degno di nota ai vari membri della Gekko-Go anziché concentrandosi solo su Renton, Eureka, e su quell'altro pallone gonfiato di Holland.
Un altro elemento che mi ha fatto storcere il naso è il profluvio di lacrime versate dai protagonisti: va bene un po' di pianto, ma purché ce ne sia davvero bisogno e non per ogni minima ca***ta!
Dunque l'anime - ma questo discorso, se ci fate caso, vale per tantissimi altri titoli - segue un andamento a parabola: ottimo all'inizio e alla fine, mediocre nella parte centrale. Più precisamente, se volessimo dare un voto a ogni parte dell'anime si avrebbe: 8 per gli episodi fino al 12; 6 per quelli dal 13 al 25; 8 per quelli dal 26 al 38; 10 dal 39 in avanti.
Allora per cosa vale la pena guardare quest'anime? Beh, per un sacco di motivi, primo tra tutti la storia che, anche se inizia a decollare sul serio solo verso l'ultima parte, è davvero interessante e ben fatta, e si spiega in maniera adeguata e comprensibile pur mantenendo un alto livello di mistero. Poi il mondo in cui essa è ambientata è incredibilmente ben curato, tanto fantasioso quanto realistico, sicuramente una delle migliori ambientazioni che ho mai visto in un anime.
La serie presenta inoltre un character design vario e accattivante, anche nelle semplici comparse. Penso che molti autori dovrebbero imparare da qui a disegnare personaggi sempre originali e che non ricadano nei soliti stereotipi. Per finire, l'anime vanta una colonna sonora di prim'ordine che si adatta alla perfezione a ogni momento fino ad amplificarne a dismisura l'impatto emotivo.
In conclusione direi che, se avete voglia di avventurarvi in quest'anime, vi aspetta senza dubbio una dura camminata, ma alla fine resterete comunque soddisfatti.
Eureka seven infatti trabocca di idee interessanti e originali sia a livello di storia sia a quello di ambientazione, ma le annacqua nell'inutile tentativo di
arrivare per forza a 50 puntate. Di conseguenza, verso metà serie abbiamo lunghi periodi morti, di scarsa utilità ai fini della trama (e anche piuttosto deprimenti, a dirla tutta), che sarebbero potuti essere sfruttati in ben altri modi, per esempio dando qualche ruolo degno di nota ai vari membri della Gekko-Go anziché concentrandosi solo su Renton, Eureka, e su quell'altro pallone gonfiato di Holland.
Un altro elemento che mi ha fatto storcere il naso è il profluvio di lacrime versate dai protagonisti: va bene un po' di pianto, ma purché ce ne sia davvero bisogno e non per ogni minima ca***ta!
Dunque l'anime - ma questo discorso, se ci fate caso, vale per tantissimi altri titoli - segue un andamento a parabola: ottimo all'inizio e alla fine, mediocre nella parte centrale. Più precisamente, se volessimo dare un voto a ogni parte dell'anime si avrebbe: 8 per gli episodi fino al 12; 6 per quelli dal 13 al 25; 8 per quelli dal 26 al 38; 10 dal 39 in avanti.
Allora per cosa vale la pena guardare quest'anime? Beh, per un sacco di motivi, primo tra tutti la storia che, anche se inizia a decollare sul serio solo verso l'ultima parte, è davvero interessante e ben fatta, e si spiega in maniera adeguata e comprensibile pur mantenendo un alto livello di mistero. Poi il mondo in cui essa è ambientata è incredibilmente ben curato, tanto fantasioso quanto realistico, sicuramente una delle migliori ambientazioni che ho mai visto in un anime.
La serie presenta inoltre un character design vario e accattivante, anche nelle semplici comparse. Penso che molti autori dovrebbero imparare da qui a disegnare personaggi sempre originali e che non ricadano nei soliti stereotipi. Per finire, l'anime vanta una colonna sonora di prim'ordine che si adatta alla perfezione a ogni momento fino ad amplificarne a dismisura l'impatto emotivo.
In conclusione direi che, se avete voglia di avventurarvi in quest'anime, vi aspetta senza dubbio una dura camminata, ma alla fine resterete comunque soddisfatti.
C'è chi etichetta questo prodotto come un clone di Evangelion; in realtà, sebbene Eva sia stato una fonte d'ispirazione per Eureka Seven, i due anime, con l'avanzare della trama, risultano diversi. Le somiglianze tra Rei Ayanami ed Eureka, tra Anemone e Asuka, beh, sono evidenti. A livello superficiale, anche nelle caratterizzazioni dei rispettivi personaggi: Rei ed Eureka, ragazze misteriose; Asuka ed Anemone, ragazze sclerate. Tuttavia, pian piano, ci si accorge quanto siano diverse; mentre Rei è sempre fredda e distaccata, non mostra mai un sorriso, Eureka risulta un personaggio più "umano", dotato di sentimenti che, anche se in modo goffo e impacciato, riesce a esprimere.
Ma veniamo al prodotto in sé. Riguardo alla trama, vi accenno solo l'inizio: la protagonista femminile, a bordo del suo mecha - o L.F.O. - atterra sulla casa del protagonista maschile, distruggendola. Lui se ne innamora a prima vista, e decide di seguirla, unendosi alla fazione di ribelli di cui fa parte la ragazza. I mecha si spostano in aria con... delle tavole da surf! L'idea la trovai bizzarra, all'inizio, e mi fece storcere il naso, ma poi notai che era una colonna portante della trama.
All'inizio la trama potrebbe sembrare banale, ma molte cose vengono a galla dopo decine di episodi. Uno svolgimento della trama abbastanza lento, ma non per questo ammorbante, grazie al ritmo veloce dell'anime e all'atmosfera scanzonata.
Ottime trovo le sigle di apertura e chiusura, senza parlare delle colonne sonore presenti durante i vari episodi. I personaggi sono tutti ben caratterizzati, specie i vari membri della Gekko-Go, anche se quasi tutti hanno la lacrima facile, e questo può risultare un po' irritante, anche se poi ci si fa l'abitudine (qualcuno uccida il protagonista, però, per favore!).
Parlando della realizzazione tecnica, ES è davvero ottimo, con animazioni fluide, sia per quanto riguarda i combattimenti (aerei), sia per quanto riguarda le semplici animazioni dei personaggi nelle loro attività quotidiane. Ottimi ritengo il chara design e il mecha design.
In conclusione, Eureka Seven è un prodotto accessibile a tutti, un anime che, pur con un contesto drammatico, risulta leggero e intrigante. Perché gli do un 8, dunque (in realtà volevo dargli un 8½, ma manca l'opzione)? Perché oscilla tra il buon prodotto e il capolavoro.
La visione è caldamente consigliata sia agli appassionati del genere sia ai neofiti, che vorrebbero avvicinarsi al genere con qualcosa di non troppo impegnativo ma, allo stesso tempo, dotato di spessore.
Ma veniamo al prodotto in sé. Riguardo alla trama, vi accenno solo l'inizio: la protagonista femminile, a bordo del suo mecha - o L.F.O. - atterra sulla casa del protagonista maschile, distruggendola. Lui se ne innamora a prima vista, e decide di seguirla, unendosi alla fazione di ribelli di cui fa parte la ragazza. I mecha si spostano in aria con... delle tavole da surf! L'idea la trovai bizzarra, all'inizio, e mi fece storcere il naso, ma poi notai che era una colonna portante della trama.
All'inizio la trama potrebbe sembrare banale, ma molte cose vengono a galla dopo decine di episodi. Uno svolgimento della trama abbastanza lento, ma non per questo ammorbante, grazie al ritmo veloce dell'anime e all'atmosfera scanzonata.
Ottime trovo le sigle di apertura e chiusura, senza parlare delle colonne sonore presenti durante i vari episodi. I personaggi sono tutti ben caratterizzati, specie i vari membri della Gekko-Go, anche se quasi tutti hanno la lacrima facile, e questo può risultare un po' irritante, anche se poi ci si fa l'abitudine (qualcuno uccida il protagonista, però, per favore!).
Parlando della realizzazione tecnica, ES è davvero ottimo, con animazioni fluide, sia per quanto riguarda i combattimenti (aerei), sia per quanto riguarda le semplici animazioni dei personaggi nelle loro attività quotidiane. Ottimi ritengo il chara design e il mecha design.
In conclusione, Eureka Seven è un prodotto accessibile a tutti, un anime che, pur con un contesto drammatico, risulta leggero e intrigante. Perché gli do un 8, dunque (in realtà volevo dargli un 8½, ma manca l'opzione)? Perché oscilla tra il buon prodotto e il capolavoro.
La visione è caldamente consigliata sia agli appassionati del genere sia ai neofiti, che vorrebbero avvicinarsi al genere con qualcosa di non troppo impegnativo ma, allo stesso tempo, dotato di spessore.
<b>ATTENZIONE! SPOILER!</b>
Eureka Seven è un anime davvero bello, non c'è che dire, il design è curato e le colonne sonore sono coinvolgenti. Ecco le cose che mi hanno colpito di più, oltre alla trama, decisamente originale. Non posso dire la stessa cosa dei personaggi, ma andiamo per gradi.
L'opening e l'ending sono curate, sono state le prime cose che ho apprezzato, davvero bellissime. I disegni sono ben curati, soprattutto quelli dei mecha, anche se hanno avuto un ruolo marginale.
Se parliamo dei personaggi, ho tre categorie: preferiti, normali e deludenti. Nei preferiti ci metterei di corsa Anemone e Dewey, lei perché ha un suo carattere e una sua personalità fin da subito, lui perché gli autori l'hanno strutturato davvero bene: è l'uomo che vuole il cambiamento e la redenzione del pianeta, anche a costo della sua distruzione.
Nei normali, Renton, Dominic, Talho e Norbu fanno la loro bella figura. Di Renton ho apprezzato la crescita durante l'anime, ma ho detestato il suo continuo pianto che l'ha escluso dall'essere tra i personaggi migliori; Dominic l'ho messo nei normali perché è stato sempre una figura abbastanza marginale, caratterizzato solo dal suo amore per Anemone. Talho invece mi ha colpito nella sua decisione di andare avanti senza pentirsi, tutto per l'uomo che ama, mentre Norbu stesso discorso per Dominic.
Nei personaggi deludenti invece metto la protagonista femminile, Eureka. L'ho detestata fin da subito, soprattutto negli episodi 15-19; insomma, prima si arrabbia, se si può dire così, perché Renton pilota il Nirvash meglio di lei e poi pretende che stia ad ascoltarla. Comincia a diventare sopportabile negli ultimi episodi, ma io l'ho odiata per tutti gli altri. Holland non mi è piaciuto, non si riescono a capire le sue intenzioni: prima è tutto "Eureka, Eureka", poi mette incinta Talho ma non si capisce se è innamorato di lei o se è mosso dalla pietà che prova, e non voglio parlare di Diane; insomma gli piace ancora o no? Quindi è nei deludenti.
Do il nove a quest'anime per la musica, per la trama e per il design. Il resto mi ha profondamente deluso, a parte i personaggi che ho citato prima.
Eureka Seven è un anime davvero bello, non c'è che dire, il design è curato e le colonne sonore sono coinvolgenti. Ecco le cose che mi hanno colpito di più, oltre alla trama, decisamente originale. Non posso dire la stessa cosa dei personaggi, ma andiamo per gradi.
L'opening e l'ending sono curate, sono state le prime cose che ho apprezzato, davvero bellissime. I disegni sono ben curati, soprattutto quelli dei mecha, anche se hanno avuto un ruolo marginale.
Se parliamo dei personaggi, ho tre categorie: preferiti, normali e deludenti. Nei preferiti ci metterei di corsa Anemone e Dewey, lei perché ha un suo carattere e una sua personalità fin da subito, lui perché gli autori l'hanno strutturato davvero bene: è l'uomo che vuole il cambiamento e la redenzione del pianeta, anche a costo della sua distruzione.
Nei normali, Renton, Dominic, Talho e Norbu fanno la loro bella figura. Di Renton ho apprezzato la crescita durante l'anime, ma ho detestato il suo continuo pianto che l'ha escluso dall'essere tra i personaggi migliori; Dominic l'ho messo nei normali perché è stato sempre una figura abbastanza marginale, caratterizzato solo dal suo amore per Anemone. Talho invece mi ha colpito nella sua decisione di andare avanti senza pentirsi, tutto per l'uomo che ama, mentre Norbu stesso discorso per Dominic.
Nei personaggi deludenti invece metto la protagonista femminile, Eureka. L'ho detestata fin da subito, soprattutto negli episodi 15-19; insomma, prima si arrabbia, se si può dire così, perché Renton pilota il Nirvash meglio di lei e poi pretende che stia ad ascoltarla. Comincia a diventare sopportabile negli ultimi episodi, ma io l'ho odiata per tutti gli altri. Holland non mi è piaciuto, non si riescono a capire le sue intenzioni: prima è tutto "Eureka, Eureka", poi mette incinta Talho ma non si capisce se è innamorato di lei o se è mosso dalla pietà che prova, e non voglio parlare di Diane; insomma gli piace ancora o no? Quindi è nei deludenti.
Do il nove a quest'anime per la musica, per la trama e per il design. Il resto mi ha profondamente deluso, a parte i personaggi che ho citato prima.
Eureka Seven è un anime che ha sorpreso pubblico e critica al Tokyo International Anime Fair del 2006, in cui è stato premiato come miglior serie, oltre che per la miglior sceneggiatura e per il character design. E' una creazione dello studio Bones, che ci ha regalato altri grandi titoli e che non possiamo far altro che ringraziare ancora. Con Eureka Seven troviamo un po' di Gurren Lagann, un pizzico di Full Metal Panic, ma il confronto con NGE è inevitabile. Fa quasi impressione rivedere Shinji Ikari, Rei e Asuka nei panni dei rispettivi Renton Thurston, Eureka e Anemone, ma questa rimane solo una fuggevole impressione iniziale.
Renton, simpaticissimo e un po'... tanto infantile, riesce a diventare un "ometto", non prima di subire maltrattamenti vari dal suo idolo Holland, tanto, come dice lo stesso Renton "La vera gentilezza risiede nella severità".
Comunque il tanto ambito titolo di eroe non spetterà al leggendario capo del Gekko State: Holland dovrà lasciare il posto al piccolo quattordicenne che non ne sa niente del mondo e che piagnucola un giorno sì e l'altro pure. Ma questa caratteristica di Renton è anche accettabile, si tratta pur sempre di un ragazzino ingenuo e sensibile, alle prese con la sua prima esperienza amorosa e con una gran voglia di affermare se stesso.
Proprio grazie al grande sentimento che prova per la sua compagna riesce a vincere le sue paure, e trova il coraggio di combattere per proteggerla ad ogni costo. Eureka è un personaggio davvero interessante: inizialmente seria e poco espansiva (alla Rei Ayanami), riesce per la prima volta a esprimere dei sentimenti con Renton, un cambiamento che viene dimostrato con un semplice sorriso. Il nucleo della serie sarà proprio l'amore tra Renton ed Eureka e il Nirvash è semplicemente il mezzo di trasporto che accompagnerà la giovane coppia durante la missione assegnata loro per salvare il mondo. Due parole su Anemone: una vera carica di malvagità che però si scarica proprio alla fine. Anche qui l'amore farà miracoli e metterà alla prova l'emotività dello spettatore.
Vi sbagliate di grosso però se pensate che questa serie parli solo di un banale amore adolescenziale: la trama è complessa e prima di comprendere realmente il significato bisognerà superare i trenta episodi. Ma non bisogna lasciarsi scoraggiare da un numero così alto come 50 episodi, la storia è appassionante e avvincente, scorre piuttosto velocemente: nella prima parte vengono presentati tutti i membri del Gekko State, molto variegati, in situazioni divertenti della loro vita quotidiana. Più si procede con la visione della serie e più la curiosità aumenta, la trama si fa più stuzzicante e raggiunge un picco nella puntata 26. Dopo di questa tutto cambia, iniziano ad essere svelati i primi dubbi, oltre a quello più ovvio sul conto di Eureka.
Il discorso sul perché dei robottoni debbano gironzolare nel cielo su delle tavole da surf può sembrare stupido ma, è assurdo dirlo, non lo è affatto. Anzi è la caratteristica originale di questo anime, e tutto viene chiarito nel corso degli eventi e trova una spiegazione logica e a dir poco geniale. Il surf, sport praticato soprattutto dagli amanti della natura, è esattamente il Ref di cui si parla nella serie animata: i surfisti cavalcano le onde comunicando con esse, diventando anima e corpo con gli elementi che li circondano. Dice Matthiev "Quando mi sono avvicinato al Coralian l'ho sentita chiaramente, la potenza della natura, madre natura è la madre di tutti quanti noi, è questo il motivo per cui la rispetto tanto".
Per quanto riguarda citazioni varie ritroviamo ad esempio la città di Controrado; Stoner assomiglia a un tale piuttosto conosciuto (ma forse saranno solo coincidenze); Casa Kauffman; il nome dei figli adottivi di Eureka, eccetera. Questo vuol dire che l'impegno per realizzare qualcosa di più di un semplice anime c'è stato. Inoltre il lavoro svolto per quanto riguarda le musiche è divino. Ho apprezzato molto i vari sottofondi suggestivi che si inseriscono perfettamente nel contesto - cito alcuni brani della OST come Storywriter, Niji, I've got it, che per me sono fantastici, senza contare tutte le opening, una più bella dell'altra.
Per dirla tutta, Eureka Seven mi è piaciuto, tanto da vederlo e rivederlo nonostante la luna scolpita dell'ultima puntata (quanto vorrei che esplodesse in mille pezzi!). Comunque, è di una dolcezza e di un romanticismo che mai mi sarei aspettata da uno shonen. Suggerisco a tutti di vederlo perché chiunque anche con un minimo di sensibilità riuscirebbe ad apprezzarlo, perfino la sottoscritta, che non ama particolarmente il genere strappalacrime, ne è rimasta incantata.
Renton, simpaticissimo e un po'... tanto infantile, riesce a diventare un "ometto", non prima di subire maltrattamenti vari dal suo idolo Holland, tanto, come dice lo stesso Renton "La vera gentilezza risiede nella severità".
Comunque il tanto ambito titolo di eroe non spetterà al leggendario capo del Gekko State: Holland dovrà lasciare il posto al piccolo quattordicenne che non ne sa niente del mondo e che piagnucola un giorno sì e l'altro pure. Ma questa caratteristica di Renton è anche accettabile, si tratta pur sempre di un ragazzino ingenuo e sensibile, alle prese con la sua prima esperienza amorosa e con una gran voglia di affermare se stesso.
Proprio grazie al grande sentimento che prova per la sua compagna riesce a vincere le sue paure, e trova il coraggio di combattere per proteggerla ad ogni costo. Eureka è un personaggio davvero interessante: inizialmente seria e poco espansiva (alla Rei Ayanami), riesce per la prima volta a esprimere dei sentimenti con Renton, un cambiamento che viene dimostrato con un semplice sorriso. Il nucleo della serie sarà proprio l'amore tra Renton ed Eureka e il Nirvash è semplicemente il mezzo di trasporto che accompagnerà la giovane coppia durante la missione assegnata loro per salvare il mondo. Due parole su Anemone: una vera carica di malvagità che però si scarica proprio alla fine. Anche qui l'amore farà miracoli e metterà alla prova l'emotività dello spettatore.
Vi sbagliate di grosso però se pensate che questa serie parli solo di un banale amore adolescenziale: la trama è complessa e prima di comprendere realmente il significato bisognerà superare i trenta episodi. Ma non bisogna lasciarsi scoraggiare da un numero così alto come 50 episodi, la storia è appassionante e avvincente, scorre piuttosto velocemente: nella prima parte vengono presentati tutti i membri del Gekko State, molto variegati, in situazioni divertenti della loro vita quotidiana. Più si procede con la visione della serie e più la curiosità aumenta, la trama si fa più stuzzicante e raggiunge un picco nella puntata 26. Dopo di questa tutto cambia, iniziano ad essere svelati i primi dubbi, oltre a quello più ovvio sul conto di Eureka.
Il discorso sul perché dei robottoni debbano gironzolare nel cielo su delle tavole da surf può sembrare stupido ma, è assurdo dirlo, non lo è affatto. Anzi è la caratteristica originale di questo anime, e tutto viene chiarito nel corso degli eventi e trova una spiegazione logica e a dir poco geniale. Il surf, sport praticato soprattutto dagli amanti della natura, è esattamente il Ref di cui si parla nella serie animata: i surfisti cavalcano le onde comunicando con esse, diventando anima e corpo con gli elementi che li circondano. Dice Matthiev "Quando mi sono avvicinato al Coralian l'ho sentita chiaramente, la potenza della natura, madre natura è la madre di tutti quanti noi, è questo il motivo per cui la rispetto tanto".
Per quanto riguarda citazioni varie ritroviamo ad esempio la città di Controrado; Stoner assomiglia a un tale piuttosto conosciuto (ma forse saranno solo coincidenze); Casa Kauffman; il nome dei figli adottivi di Eureka, eccetera. Questo vuol dire che l'impegno per realizzare qualcosa di più di un semplice anime c'è stato. Inoltre il lavoro svolto per quanto riguarda le musiche è divino. Ho apprezzato molto i vari sottofondi suggestivi che si inseriscono perfettamente nel contesto - cito alcuni brani della OST come Storywriter, Niji, I've got it, che per me sono fantastici, senza contare tutte le opening, una più bella dell'altra.
Per dirla tutta, Eureka Seven mi è piaciuto, tanto da vederlo e rivederlo nonostante la luna scolpita dell'ultima puntata (quanto vorrei che esplodesse in mille pezzi!). Comunque, è di una dolcezza e di un romanticismo che mai mi sarei aspettata da uno shonen. Suggerisco a tutti di vederlo perché chiunque anche con un minimo di sensibilità riuscirebbe ad apprezzarlo, perfino la sottoscritta, che non ama particolarmente il genere strappalacrime, ne è rimasta incantata.
Sto guardando questa serie solo poiché dopo danno anime che mi piacciono. Eureka Seven l'ho sempre conosciuto come titolo e apprezzavo i suoi disegni, la cosa che amo di più di quest'anime, ma nulla di più. Non riesco a capire la trama, cosa che mi succede con quasi tutti gli anime Mecha, a esclusione di alcuni titoli, quindi il problema non sta nella bellezza degli anime, ma nella mia incapacità di comprendere cose di genere.
Do un 5, ma credo che agli estimatori dei mecha potrebbe piacere più di quanto non sia piaciuto a me. Quindi lo consiglio solo a chi veramente s'intenda di Robot.
In ogni caso buona visione.
Do un 5, ma credo che agli estimatori dei mecha potrebbe piacere più di quanto non sia piaciuto a me. Quindi lo consiglio solo a chi veramente s'intenda di Robot.
In ogni caso buona visione.
Premetto che sono un amante degli anime psicologici (di cui Evangelion e Lain sono la mia bibbia) e che mi sono avvicinato a quest'anime proprio perché molti l'hanno ritenuto tale. A mio modo di vedere di "psicologico" c'è ben poco, insomma niente di paragonabile ai due anime citati qui sopra. Piuttosto vi sono semplici problemi adolescenziali di un normalissimo ragazzo che sta crescendo - sì, magari un po’ estremizzati, ma niente di che. Inoltre le somiglianze con Evangelion sono fin troppe per i miei gusti:
- religione;
- “il trono dell’anima”;
- robot con l’”anima”;
- protagonista zerbino che non riesce a concludere con Eureka manco se gliela mette davanti (e scusate, ma quando ci vuole ci vuole, ci sono voluti troppi episodi dopo che questa per oltre 30 gli dice “ho scelto te”, “voglio stare per sempre con te”, “starti vicino mi fa stare bene”, ecc. Insomma Shinji avrebbe fatto di meglio!);
- seghe mentali dopo essersi resi conto che si è “ucciso”;
- rifiuto/bisogno della figura del padre;
- Eureka, oltre alla somiglianza fisica con Rei, non è umana, e non “sa comportarsi da essere umano”;
- Anemone è molto simile ad Asuka;
- esseri (eterni) vs. uomini, e loro unione (ricordate il progetto per il perfezionamento dell’uomo in NGE?).
Insomma molto di Evangelion come doveva essere all’inizio, ma senza tutto ciò di geniale che c’era, magari adatto più a un pubblico giovane. Le musiche non le ho molto apprezzate a parte "Zetsubou no Naka no Nukumori, Shikashi", che per me è davvero stupenda, anche se viene riutilizzata troppo spesso per i miei gusti, e nell’OST dura troppo poco. Troppi sono gli episodi “filler” dove il livello scende moltissimo. Tuttavia tolti questi difetti e tolto i primi 10 episodi circa, la serie inizia ad appassionare e anche molto. Ci sono molte tematiche che comunque non vengono riprese da NGE. Sicuramente l'anime non spicca per colpi di scena, ma lo scorrere delle puntate è sempre piacevole e sinceramente, sarà che l’ho visto in due giorni di fila, ma mi ci sono affezionato e mi mancherà.
Il film non è niente di che invece, non apprezzo le storie alternative, per me non possono di certo arrivare al livello della serie in sole due ore, quindi perché non fare vedere altro? Nel complesso anche se qui ho più parlato dei difetti, do 8 alla serie che comunque riesce a coinvolgere e, perché no, fare scendere qualche lacrimuccia e spuntare qualche sorriso.
- religione;
- “il trono dell’anima”;
- robot con l’”anima”;
- protagonista zerbino che non riesce a concludere con Eureka manco se gliela mette davanti (e scusate, ma quando ci vuole ci vuole, ci sono voluti troppi episodi dopo che questa per oltre 30 gli dice “ho scelto te”, “voglio stare per sempre con te”, “starti vicino mi fa stare bene”, ecc. Insomma Shinji avrebbe fatto di meglio!);
- seghe mentali dopo essersi resi conto che si è “ucciso”;
- rifiuto/bisogno della figura del padre;
- Eureka, oltre alla somiglianza fisica con Rei, non è umana, e non “sa comportarsi da essere umano”;
- Anemone è molto simile ad Asuka;
- esseri (eterni) vs. uomini, e loro unione (ricordate il progetto per il perfezionamento dell’uomo in NGE?).
Insomma molto di Evangelion come doveva essere all’inizio, ma senza tutto ciò di geniale che c’era, magari adatto più a un pubblico giovane. Le musiche non le ho molto apprezzate a parte "Zetsubou no Naka no Nukumori, Shikashi", che per me è davvero stupenda, anche se viene riutilizzata troppo spesso per i miei gusti, e nell’OST dura troppo poco. Troppi sono gli episodi “filler” dove il livello scende moltissimo. Tuttavia tolti questi difetti e tolto i primi 10 episodi circa, la serie inizia ad appassionare e anche molto. Ci sono molte tematiche che comunque non vengono riprese da NGE. Sicuramente l'anime non spicca per colpi di scena, ma lo scorrere delle puntate è sempre piacevole e sinceramente, sarà che l’ho visto in due giorni di fila, ma mi ci sono affezionato e mi mancherà.
Il film non è niente di che invece, non apprezzo le storie alternative, per me non possono di certo arrivare al livello della serie in sole due ore, quindi perché non fare vedere altro? Nel complesso anche se qui ho più parlato dei difetti, do 8 alla serie che comunque riesce a coinvolgere e, perché no, fare scendere qualche lacrimuccia e spuntare qualche sorriso.
Pur essendo stato accusato di essere un anime "copione" (di serie abbastanza acclamate come Evangelion), ciò non mette in dubbio che Eureka Seven abbia spunti abbastanza originali. Gli scontri tra i mecha in questa serie sono in realtà un contorno e non la reale prerogativa, pur essendo abbastanza numerosi e ben curati graficamente, e ciò lascia un maggior spazio nella caratterizzazione e nella crescita dei personaggi, un esempio lampante è il protagonista Renton, che da bambino insicuro acquista via via spessore, diventando un giovane uomo in grado di addossarsi grosse responsabilità.
Ciò che può lasciare intimorito lo spettatore è la mole enorme di episodi, alcuni dei quali totalmente fuori luogo, una specie di "simil-filler" integrati nella storia principale. Questo è sicuramente dovuto all'impronta puramente commerciale che possiede l'anime (ricordiamoci che da questa serie sono scaturiti diversi video-games, un film, gadget, ecc..). Tutto questo porta ad un lento scorrere degli eventi ed una divisone marcata dei blocchi narrativi (addirittura individuabili attraverso il cambio di opening) che risulta abbastanza forzata ed innaturale. Ciò personalmente mi ha portato a non percepire la ragione che portava il gruppo Gekko-State a combattere, questo almeno finché non si è giunti a metà serie.
Per quanto riguarda le musiche, pur non apprezzando personalmente la musica elettronica, alcuni brani di questo genere sono molto azzeccati durante i combattimenti; inoltre, l'elettronica non è l'unico genere presente negli OST, ma essendo un genere più pimpante gli autori hanno ragionevolmente scelto questo tipo di musica per quanto riguarda i combattimenti.
Nulla da ridire per quanto riguarda la grafica il chara e il mecha design, sono abbastanza carini ed azzeccati. Le animazioni nei combattimenti sono niente male.
Alla fine possiamo definire Eureka Seven una "storia d'amore tra robottoni", ma questo non deve far storcere il naso a chi di storie d'amore non ne vuol sapere nulla.
Consiglio questo anime a chi si avvicina per la prima volta al genere mecha e a chi ne è veterano. La serie si meriterebbe un 10, ma il lungo ciclo narrativo (che spesso rende difficile lo scorrere degli eventi) e la speculazione economica con cui è nata la serie lo portano ad un 8.
Ciò che può lasciare intimorito lo spettatore è la mole enorme di episodi, alcuni dei quali totalmente fuori luogo, una specie di "simil-filler" integrati nella storia principale. Questo è sicuramente dovuto all'impronta puramente commerciale che possiede l'anime (ricordiamoci che da questa serie sono scaturiti diversi video-games, un film, gadget, ecc..). Tutto questo porta ad un lento scorrere degli eventi ed una divisone marcata dei blocchi narrativi (addirittura individuabili attraverso il cambio di opening) che risulta abbastanza forzata ed innaturale. Ciò personalmente mi ha portato a non percepire la ragione che portava il gruppo Gekko-State a combattere, questo almeno finché non si è giunti a metà serie.
Per quanto riguarda le musiche, pur non apprezzando personalmente la musica elettronica, alcuni brani di questo genere sono molto azzeccati durante i combattimenti; inoltre, l'elettronica non è l'unico genere presente negli OST, ma essendo un genere più pimpante gli autori hanno ragionevolmente scelto questo tipo di musica per quanto riguarda i combattimenti.
Nulla da ridire per quanto riguarda la grafica il chara e il mecha design, sono abbastanza carini ed azzeccati. Le animazioni nei combattimenti sono niente male.
Alla fine possiamo definire Eureka Seven una "storia d'amore tra robottoni", ma questo non deve far storcere il naso a chi di storie d'amore non ne vuol sapere nulla.
Consiglio questo anime a chi si avvicina per la prima volta al genere mecha e a chi ne è veterano. La serie si meriterebbe un 10, ma il lungo ciclo narrativo (che spesso rende difficile lo scorrere degli eventi) e la speculazione economica con cui è nata la serie lo portano ad un 8.
Kōshihen Eureka Sebun, meglio nota come Eureka Seven, è un anime robotico del 2005 di 50 episodi da 25 minuti circa ciascuno, prodotto dallo studio Bones e diretto da Tomoki Kyoda e di cui è stato recentemente realizzato anche un lungometraggio con una storia alternativa (non molto apprezzato a dire il vero).
Questa è un'opera che potremmo collocare tra i figliocci del ben più noto Neon Genesis Evangelion.
Comincio con un assaggio della trama.
Renton Thurston è un ragazzino di 14 anni, figlio del famoso Adrock Thurston, lo scienziato immolatosi da eroe per salvare il mondo. Renton considera la sua vita piuttosto noiosa e come tutti i ragazzi sogna di scappare e vivere fantastiche avventure come il gruppo dei Gekko State, i più grandi reffers (surfisti dell’aria) del mondo, guidato dal leggendario Holland.
Un giorno proprio il Nirvash, il più potente LFO (Light Finding Operation, nome con cui vengono identificati i mecha presenti nell’anime) in mano al gruppo Gekko State, cade sopra la sua casa e dall’interno del robot esce Eureka, una ragazza enigmatica che affascina fin da subito il ragazzino.
Utilizzando con l’intervento del nonno l’Amita Drive, uno speciale componente realizzato e donatogli dal padre defunto, riesce a rimettere in piedi il robot e a utilizzarlo in uno scontro nei cieli, pilotandolo in coppia con Eureka. A questo punto gli stessi membri di Gekko State lo invitano a seguirli e così Renton diventa a tutti gli effetti parte del gruppo. L’eccitazione iniziale si trasforma però ben presto nuovamente in frustrazione, poiché tutti i membri del gruppo sembrano considerarlo solo un bambino, prendendolo continuamente in giro e trattandolo male, e la vita nei cieli per lui perde d’interesse. L’unica cosa che ancora lo spinge a restare è Eureka, per la quale crede di provare un sentimento più forte della mera amicizia.
Preferisco non dirvi niente di più della storia se non che si divide in quattro grandi archi narrativi e in seguito entreranno in gioco altre forze e personaggi, tra cui delle forme di vita extraterrestri, i Corallians, che pian piano ci sveleranno tutti i segreti e i retroscena di una trama decisamente complessa e da non prendere alla leggera.
Prima del commento, le dovute premesse.
Nonostante sia un figlio degli anni ’80 e quindi dei vari robottoni come Goldrake, Jeeg, Mazinga e allegra compagnia, devo dire che i miei gusti con la maturità (se di maturità si può parlare) sono decisamente cambiati e non apprezzo più le serie mecha come un tempo. A mia parziale giustificazione penso che il genere sia stato sviscerato, trasformato, rivoltato in tutti i modi possibili, per cui i prodotti veramente originali sono davvero pochi. Oltre alle infinite serie su Gundam - che seppur belle quanto possono essere hanno un pochino rotto, chiedo perdono ai fan - negli ultimi tempi c’è stato un grande ripescaggio delle vecchie serie con remake e sequel di dubbia qualità, tra cui, ritengo, si salvi solo Koutetsushin Jeeg, che perlomeno ha una trama e il grosso pregio di reggere almeno un pochino.
Su tutte le serie robotiche originali di ultima generazione sicuramente spicca Evangelion, il cui unico grande pregio, secondo me, sta proprio nella ventata di originalità che ha portato, ma che ritengo un anime decisamente sopravvalutato.
Detto ciò ho apprezzato questo Eureka Seven decisamente di più di quanto abbia apprezzato Eva: sebbene, essendo figlio del suddetto, ne riprenda molti concetti, seppur diversamente elaborati, e addirittura molte inquadrature ricordino le scene del suo illustre papà (mi vengono in mente, p.e., Eureka che cammina nei corridoi, scena molto simile a quella vista con Misato, e il risveglio del Nirvash, che ricorda molto il berserk dello 01 durante l’attacco dell’angelo Leliel), non pecca eccessivamente come pesantezza. Infatti non presenta scene avvicinabili a quelle con le famose “seghe mentali” - passatemi il termine poiché lo trovo molto adatto - di Shinji e delle varie vicissitudini di quello che ritengo un anime dove sono raccolti tutti i pazzi schizofrenici che una mente malata sia in grado di concepire.
Il rischio, in cui sono incorso anch'io, è quello di considerare a prima vista l’opera una "tamarrata" - passatemi anche questo -, poiché sia i robottoni che viaggiano sul surf sia il gruppo di surfisti hip-hop fanno molto “Yo!” (*alza la manina con pollice, indice e mignolo aperti*), per intenderci.
Ma mi sono reso conto quasi subito che è stato un errore fermarsi all’apparenza e che comunque la trama avrebbe retto anche in mancanza di questi elementi, sicuramente inseriti per rendere l’anime più moderno e per sopperire alla parziale mancanza di originalità, assolutamente perdonabile, dovuta al fatto di essere figlio di un tanto illustre padre.
Oltre alla trama il punto forte sono sicuramente le sequenze di combattimento, numerose in tutta l’opera. Questo è un altro punto a favore rispetto a Eva, e inoltre tali sequenze sono davvero spettacolari. Ad addolcire il tutto c’è poi la storia tra Renton ed Eureka, che con l’evolversi degli eventi diventerà il fulcro di tutta l’opera.
Decisamente originale e moderna è la colonna sonora, arricchita da elementi Rap Hip-Hop che, seppur siano dei generi musicali che non sopporto, sono inseriti, in particolar modo nelle sigle, in maniera da creare un buon mix melodico piacevole all’ascolto. La mia preferita è sicuramente la prima opening, “Days”.
Insomma, per concludere, si tratta di un anime che ritengo spicchi in maniera assoluta nel panorama delle moderne serie mecha nipponiche e che deve entrare sicuramente nel bagaglio dell’appassionato di animazione del Sol Levante.
Questa è un'opera che potremmo collocare tra i figliocci del ben più noto Neon Genesis Evangelion.
Comincio con un assaggio della trama.
Renton Thurston è un ragazzino di 14 anni, figlio del famoso Adrock Thurston, lo scienziato immolatosi da eroe per salvare il mondo. Renton considera la sua vita piuttosto noiosa e come tutti i ragazzi sogna di scappare e vivere fantastiche avventure come il gruppo dei Gekko State, i più grandi reffers (surfisti dell’aria) del mondo, guidato dal leggendario Holland.
Un giorno proprio il Nirvash, il più potente LFO (Light Finding Operation, nome con cui vengono identificati i mecha presenti nell’anime) in mano al gruppo Gekko State, cade sopra la sua casa e dall’interno del robot esce Eureka, una ragazza enigmatica che affascina fin da subito il ragazzino.
Utilizzando con l’intervento del nonno l’Amita Drive, uno speciale componente realizzato e donatogli dal padre defunto, riesce a rimettere in piedi il robot e a utilizzarlo in uno scontro nei cieli, pilotandolo in coppia con Eureka. A questo punto gli stessi membri di Gekko State lo invitano a seguirli e così Renton diventa a tutti gli effetti parte del gruppo. L’eccitazione iniziale si trasforma però ben presto nuovamente in frustrazione, poiché tutti i membri del gruppo sembrano considerarlo solo un bambino, prendendolo continuamente in giro e trattandolo male, e la vita nei cieli per lui perde d’interesse. L’unica cosa che ancora lo spinge a restare è Eureka, per la quale crede di provare un sentimento più forte della mera amicizia.
Preferisco non dirvi niente di più della storia se non che si divide in quattro grandi archi narrativi e in seguito entreranno in gioco altre forze e personaggi, tra cui delle forme di vita extraterrestri, i Corallians, che pian piano ci sveleranno tutti i segreti e i retroscena di una trama decisamente complessa e da non prendere alla leggera.
Prima del commento, le dovute premesse.
Nonostante sia un figlio degli anni ’80 e quindi dei vari robottoni come Goldrake, Jeeg, Mazinga e allegra compagnia, devo dire che i miei gusti con la maturità (se di maturità si può parlare) sono decisamente cambiati e non apprezzo più le serie mecha come un tempo. A mia parziale giustificazione penso che il genere sia stato sviscerato, trasformato, rivoltato in tutti i modi possibili, per cui i prodotti veramente originali sono davvero pochi. Oltre alle infinite serie su Gundam - che seppur belle quanto possono essere hanno un pochino rotto, chiedo perdono ai fan - negli ultimi tempi c’è stato un grande ripescaggio delle vecchie serie con remake e sequel di dubbia qualità, tra cui, ritengo, si salvi solo Koutetsushin Jeeg, che perlomeno ha una trama e il grosso pregio di reggere almeno un pochino.
Su tutte le serie robotiche originali di ultima generazione sicuramente spicca Evangelion, il cui unico grande pregio, secondo me, sta proprio nella ventata di originalità che ha portato, ma che ritengo un anime decisamente sopravvalutato.
Detto ciò ho apprezzato questo Eureka Seven decisamente di più di quanto abbia apprezzato Eva: sebbene, essendo figlio del suddetto, ne riprenda molti concetti, seppur diversamente elaborati, e addirittura molte inquadrature ricordino le scene del suo illustre papà (mi vengono in mente, p.e., Eureka che cammina nei corridoi, scena molto simile a quella vista con Misato, e il risveglio del Nirvash, che ricorda molto il berserk dello 01 durante l’attacco dell’angelo Leliel), non pecca eccessivamente come pesantezza. Infatti non presenta scene avvicinabili a quelle con le famose “seghe mentali” - passatemi il termine poiché lo trovo molto adatto - di Shinji e delle varie vicissitudini di quello che ritengo un anime dove sono raccolti tutti i pazzi schizofrenici che una mente malata sia in grado di concepire.
Il rischio, in cui sono incorso anch'io, è quello di considerare a prima vista l’opera una "tamarrata" - passatemi anche questo -, poiché sia i robottoni che viaggiano sul surf sia il gruppo di surfisti hip-hop fanno molto “Yo!” (*alza la manina con pollice, indice e mignolo aperti*), per intenderci.
Ma mi sono reso conto quasi subito che è stato un errore fermarsi all’apparenza e che comunque la trama avrebbe retto anche in mancanza di questi elementi, sicuramente inseriti per rendere l’anime più moderno e per sopperire alla parziale mancanza di originalità, assolutamente perdonabile, dovuta al fatto di essere figlio di un tanto illustre padre.
Oltre alla trama il punto forte sono sicuramente le sequenze di combattimento, numerose in tutta l’opera. Questo è un altro punto a favore rispetto a Eva, e inoltre tali sequenze sono davvero spettacolari. Ad addolcire il tutto c’è poi la storia tra Renton ed Eureka, che con l’evolversi degli eventi diventerà il fulcro di tutta l’opera.
Decisamente originale e moderna è la colonna sonora, arricchita da elementi Rap Hip-Hop che, seppur siano dei generi musicali che non sopporto, sono inseriti, in particolar modo nelle sigle, in maniera da creare un buon mix melodico piacevole all’ascolto. La mia preferita è sicuramente la prima opening, “Days”.
Insomma, per concludere, si tratta di un anime che ritengo spicchi in maniera assoluta nel panorama delle moderne serie mecha nipponiche e che deve entrare sicuramente nel bagaglio dell’appassionato di animazione del Sol Levante.
Eureka Seven è stato veramente un titolo eccezionale.
Mi ha trasmesso una marea di emozioni e spesso mi sono trovato con gli occhi lucidi. E' veramente completo: c'è azione, comicità, sentimento, dramma.
L'amore tra Renton ed Eureka è veramente complesso e profondo, dal colpo di fulmine della prima puntata fino all'amore profondo degli episodi finali.
Le caratterizzazioni dei personaggi sono veramente ottime, le musiche sono favolose e adattissime alla storia.
Lo consiglio vivamente a tutti. Se all'inizio sarete un po' titubanti per il fatto dei mecha che surfano nell'aria, beh, sappiate che non è una cosa messa a caso, via via tutti i tasselli tornano al loro posto descrivendo come è nata questa tipologia di "volo" con terminologie appropriate e con metodi che potrebbero essere veramente fattibili. Insomma, una genialata!
Non gli ho dato 10 per una cosa che mi ha dato un po' fastidio: i disegni a un certo punto della storia, tipo dalla metà fino ai 3/4, hanno un brutto calo di qualità; peccato perché da come era partita sembrava veramente una grafica degna di un Movie e di un OAV. Fortunatamente nella parte finale si riprende.
Per il resto è veramente un gioiellino di anime!
Mi ha trasmesso una marea di emozioni e spesso mi sono trovato con gli occhi lucidi. E' veramente completo: c'è azione, comicità, sentimento, dramma.
L'amore tra Renton ed Eureka è veramente complesso e profondo, dal colpo di fulmine della prima puntata fino all'amore profondo degli episodi finali.
Le caratterizzazioni dei personaggi sono veramente ottime, le musiche sono favolose e adattissime alla storia.
Lo consiglio vivamente a tutti. Se all'inizio sarete un po' titubanti per il fatto dei mecha che surfano nell'aria, beh, sappiate che non è una cosa messa a caso, via via tutti i tasselli tornano al loro posto descrivendo come è nata questa tipologia di "volo" con terminologie appropriate e con metodi che potrebbero essere veramente fattibili. Insomma, una genialata!
Non gli ho dato 10 per una cosa che mi ha dato un po' fastidio: i disegni a un certo punto della storia, tipo dalla metà fino ai 3/4, hanno un brutto calo di qualità; peccato perché da come era partita sembrava veramente una grafica degna di un Movie e di un OAV. Fortunatamente nella parte finale si riprende.
Per il resto è veramente un gioiellino di anime!
Eureka seveN
All'inizio l'ho trovato un po' stupido, dato che non si è mai visto dei robot surfare l'aria. Almeno ho pensato all'inizio; pian piano, andando avanti con la serie, posso dire che può appassionare per alcuni versi grazie a dei personaggi caratterialmente diversi fra loro e quindi l'ho trovato abbastanza soddisfacente, non come Evangelion, i cui tre personaggi principali alla fine sembravano avere quasi tutti lo stesso carattere (rimane sempre al primo posto tra i miei anime, assieme ad Eureka seveN), anche se ho trovato il personaggio principale un po’, come dire, piagnucolone, ma è abbastanza logico dato che ha solo 14 anni, però grazie a cazzotti e voli riesce a maturare :P...
Colonne sonore azzeccatissime sia per i combattimenti che per altre scene. Posso dire che su questo punto di vista sono stati impeccabili.
Posso dirvi che dopo le prime 10 puntate Eureka seveN diventerà davvero appassionante, al punto che non riuscirete più a staccarvi dallo schermo (io l'ho visto tutto in 2 giorni e mezzo XD).
Infine gli do un 10 anche se mi sembra un po' assurdo che un ragazzo di 14 anni riesca a sembrare un ventenne alla fine dell'anime, quanto a carattere e responsabilità, avendo anche una famiglia con tre bambini. O.O
All'inizio l'ho trovato un po' stupido, dato che non si è mai visto dei robot surfare l'aria. Almeno ho pensato all'inizio; pian piano, andando avanti con la serie, posso dire che può appassionare per alcuni versi grazie a dei personaggi caratterialmente diversi fra loro e quindi l'ho trovato abbastanza soddisfacente, non come Evangelion, i cui tre personaggi principali alla fine sembravano avere quasi tutti lo stesso carattere (rimane sempre al primo posto tra i miei anime, assieme ad Eureka seveN), anche se ho trovato il personaggio principale un po’, come dire, piagnucolone, ma è abbastanza logico dato che ha solo 14 anni, però grazie a cazzotti e voli riesce a maturare :P...
Colonne sonore azzeccatissime sia per i combattimenti che per altre scene. Posso dire che su questo punto di vista sono stati impeccabili.
Posso dirvi che dopo le prime 10 puntate Eureka seveN diventerà davvero appassionante, al punto che non riuscirete più a staccarvi dallo schermo (io l'ho visto tutto in 2 giorni e mezzo XD).
Infine gli do un 10 anche se mi sembra un po' assurdo che un ragazzo di 14 anni riesca a sembrare un ventenne alla fine dell'anime, quanto a carattere e responsabilità, avendo anche una famiglia con tre bambini. O.O
Una delle serie migliori che abbia mai visto. Concilia il genere mecha con una storia d'amore perfetta e porta a un finale stratosferico che lascia una grande felicità, che poi si trasforma in nostalgia dei bei momenti passati davanti allo schermo a vedere i 50 episodi. Poche incongruenze e solamente nei dettagli, grande soundtrack e character design davvero di altissimo livello.
<b>SPOILER.</b>
Confermo qualche somiglianza con Evangelion, ma queste corrispondenze spariscono ben presto con l'evolversi della trama che porta agli episodi più belli (26-50). Quindi nel caso i primi episodi, e soprattutto la parte 15-25, vi deludessero un po', sappiate che poi la vostra valutazione non farà che migliorare, per culminare con il gran finale, davvero epico, nonostante sia privo di grandi combattimenti.
<b>SPOILER.</b>
Confermo qualche somiglianza con Evangelion, ma queste corrispondenze spariscono ben presto con l'evolversi della trama che porta agli episodi più belli (26-50). Quindi nel caso i primi episodi, e soprattutto la parte 15-25, vi deludessero un po', sappiate che poi la vostra valutazione non farà che migliorare, per culminare con il gran finale, davvero epico, nonostante sia privo di grandi combattimenti.
Eureka Seven...questo nome vi risuonerà in testa per un bel po' dopo aver visto l'anime. La trama, incalzante e ben espressa si sviluppa attraverso ogni singolo episodio in maniera armonioso e ben descritta.
I personaggi che si muovono in questo contesto sono ricchi di particolari e di storia; osserverete sprazzi del loro passato e li accompagnerete in questa carrellata di eventi attraverso la crescita a cui saranno sottoposti.
Il tema fondamentale è quello della comunicazione: come dovrebbero le razze diverse interpretarsi a vicenda e avvicinarsi in maniera tale da non odiarsi.
la chicca dell'anime sta nella filosofia alla sua base, la crescita, il limite, la metafisica mendelliana; come in molti anime le idee appartenenti alla scienza concreta si legano con le idee dei realizzatori, regalandoci scorci di fisica e metafisica che arricchiscono i dialoghi e le elucubrazioni dei protagonisti.
Un anime da vedere non solo per la forza delle idee in esso racchiuse, e non solo per la grandiosità degli scontri e delle immagini, soprattutto per la possibilità di apprezzare personaggi che evolvono e si discostano dal video assumendo uno spessore veramente eccezionale.
I personaggi che si muovono in questo contesto sono ricchi di particolari e di storia; osserverete sprazzi del loro passato e li accompagnerete in questa carrellata di eventi attraverso la crescita a cui saranno sottoposti.
Il tema fondamentale è quello della comunicazione: come dovrebbero le razze diverse interpretarsi a vicenda e avvicinarsi in maniera tale da non odiarsi.
la chicca dell'anime sta nella filosofia alla sua base, la crescita, il limite, la metafisica mendelliana; come in molti anime le idee appartenenti alla scienza concreta si legano con le idee dei realizzatori, regalandoci scorci di fisica e metafisica che arricchiscono i dialoghi e le elucubrazioni dei protagonisti.
Un anime da vedere non solo per la forza delle idee in esso racchiuse, e non solo per la grandiosità degli scontri e delle immagini, soprattutto per la possibilità di apprezzare personaggi che evolvono e si discostano dal video assumendo uno spessore veramente eccezionale.
Eureka 7, in Giappone noto con il nome Psalms of Planets Eureka seveN, è una serie anime di 50 episodi prodotta dallo studio Bones ( lo stesso di Fullmetal Alchemist ). Sostanzialmente l’anime in questione rientra in un progetto più vasto per lo sfruttamento commerciale del marchio Eureka di cui fanno parte manga, videogames e in tempi più recenti un film. In Italia la situazione dei diritti non è chiara, acquisiti tempo addietro dalla Beez, che mandò il primo episodio su Mtv, tuttavia allo stato attuale non è stata ancora distribuita e suppongo doppiata.
La serie è ambientata in un ipotetico futuro in cui l’umanità vive su un pianeta ( la Terra di Kanan )dominato da inspiegabili correnti invisibili ad occhio nudo, le così dette Onde Trapar, cosa siano esattamente o da dove provengano tuttavia non è dato saperlo, quanto meno all’inizio. Su questo “oceano” aereo tramite l’ausilio delle reflection board è possibile praticare il Reffing, per dare un’idea di cosa sia questa pratica sportiva è sufficiente pensare al più tradizionale surf spostato dall’acqua all’aria. In questo mondo Renton Thurston è un ragazzino come tanti con due peculiarità, l’essere un grande appassionato di reffing e dei Gekko State, un gruppo di reffers di grande fama, e l’essere figlio di quel Adrock Thurston che tempo addietro salvò il mondo intero a costo della propria vita. Nelle giornate del giovane Renton l’elemento dominante è la noia, “rinchiuso” in una cittadina in cui per altro è anche l’unico a dilettarsi con il reffing, questo fino a quando non farà irruzione sulla scena la misteriosa Eureka a bordo del Nirvash, un LFO ( mecha ) in grado di “surfare” sulle onde di trapar. Un incontro destinato a segnare la sua esistenza e a condurlo a bordo della Gekko Go, la nave della Gekko State, comandata dal umorale Holland Novak. Questo in breve è l’incipit della storia, un’ avventura che porterà Renton a combattere a bordo del Nirvash, a confrontarsi contro i Coralian, esseri dall’oscura origine, spingendosi fino ai più reconditi misteri che avvolgono la Terra di Kanan. Tuttavia sarebbe riduttivo classificare Eureka 7 come un semplice anime mecha, sicuramente una componente importante però accompagnata da molti spunti riflessivi legati non solo alla crescita dei personaggi ma anche alla realtà che li circonda.
La scena in buona parte è dominata da Renton ed Eureka, il primo nelle fasi iniziali esprime il tipico modello del ragazzino di 14 anni, all’inizio di quella fase adolescenziale alla continua ricerca della propria affermazione come adulto anche mediante l’amore, in realtà però si dimostra essere ancora “piccolo” e ne da una prova con dei molti dei suoi comportamenti. Eureka invece è una personalità avvolta in una fitta nebbia, a prima vista ricorda l’immagine di Rei Ayanami di Evangelion, un’analogia che andando avanti si rivela abbastanza propria. Quanto ad Holland anche lui è definito con cura, in un certo senso è l’antitesi di Renton, un adulto che però continua ad agire pervicacemente da bambino, questo ovviamente porta a molteplici “scontri” tra i due.
Di norma tanto più è elevato il numero di episodi tanto più è il rischio di assistere ad animazioni riciclate e disegni di bassa qualità, tutto sommato però Eureka 7 mantiene un elevato standard qualitativo. Ottima è anche la colonna sonora che accompagna lo spettatore in questo viaggio, in grado di calare bene nelle atmosfere ove ha luogo l’azione.
Una precisazione attiene al manga, sebbene gli eventi narrati all’inizio siano pressoché identici nel giro di pochi episodi la trama inizia a divergere sensibilmente fino a culminare in un finale totalmente diverso, di conseguenza l’aver letto prima il manga non ostacola in alcun modo il godimento dell’anime e viceversa.
Pertanto in chiusura ritengo di poter raccomandare la visione di Eureka 7 un po’ a tutti, come ho avuto modo di illustrare non è solo e tanto un anime di mecha, anzi questa parte è in fin dei conti recessiva rispetto alla trama complessiva. La storia è avvincente e se nelle fasi iniziali il ritmo è abbastanza basso con alcuni episodi pseudo-filler usati al fine di introdurre pienamente i personaggi, nella seconda parte prende una decisa rincorsa proponendo un coinvolgete susseguirsi di eventi che poteranno ad un gran bel finale.
La serie è ambientata in un ipotetico futuro in cui l’umanità vive su un pianeta ( la Terra di Kanan )dominato da inspiegabili correnti invisibili ad occhio nudo, le così dette Onde Trapar, cosa siano esattamente o da dove provengano tuttavia non è dato saperlo, quanto meno all’inizio. Su questo “oceano” aereo tramite l’ausilio delle reflection board è possibile praticare il Reffing, per dare un’idea di cosa sia questa pratica sportiva è sufficiente pensare al più tradizionale surf spostato dall’acqua all’aria. In questo mondo Renton Thurston è un ragazzino come tanti con due peculiarità, l’essere un grande appassionato di reffing e dei Gekko State, un gruppo di reffers di grande fama, e l’essere figlio di quel Adrock Thurston che tempo addietro salvò il mondo intero a costo della propria vita. Nelle giornate del giovane Renton l’elemento dominante è la noia, “rinchiuso” in una cittadina in cui per altro è anche l’unico a dilettarsi con il reffing, questo fino a quando non farà irruzione sulla scena la misteriosa Eureka a bordo del Nirvash, un LFO ( mecha ) in grado di “surfare” sulle onde di trapar. Un incontro destinato a segnare la sua esistenza e a condurlo a bordo della Gekko Go, la nave della Gekko State, comandata dal umorale Holland Novak. Questo in breve è l’incipit della storia, un’ avventura che porterà Renton a combattere a bordo del Nirvash, a confrontarsi contro i Coralian, esseri dall’oscura origine, spingendosi fino ai più reconditi misteri che avvolgono la Terra di Kanan. Tuttavia sarebbe riduttivo classificare Eureka 7 come un semplice anime mecha, sicuramente una componente importante però accompagnata da molti spunti riflessivi legati non solo alla crescita dei personaggi ma anche alla realtà che li circonda.
La scena in buona parte è dominata da Renton ed Eureka, il primo nelle fasi iniziali esprime il tipico modello del ragazzino di 14 anni, all’inizio di quella fase adolescenziale alla continua ricerca della propria affermazione come adulto anche mediante l’amore, in realtà però si dimostra essere ancora “piccolo” e ne da una prova con dei molti dei suoi comportamenti. Eureka invece è una personalità avvolta in una fitta nebbia, a prima vista ricorda l’immagine di Rei Ayanami di Evangelion, un’analogia che andando avanti si rivela abbastanza propria. Quanto ad Holland anche lui è definito con cura, in un certo senso è l’antitesi di Renton, un adulto che però continua ad agire pervicacemente da bambino, questo ovviamente porta a molteplici “scontri” tra i due.
Di norma tanto più è elevato il numero di episodi tanto più è il rischio di assistere ad animazioni riciclate e disegni di bassa qualità, tutto sommato però Eureka 7 mantiene un elevato standard qualitativo. Ottima è anche la colonna sonora che accompagna lo spettatore in questo viaggio, in grado di calare bene nelle atmosfere ove ha luogo l’azione.
Una precisazione attiene al manga, sebbene gli eventi narrati all’inizio siano pressoché identici nel giro di pochi episodi la trama inizia a divergere sensibilmente fino a culminare in un finale totalmente diverso, di conseguenza l’aver letto prima il manga non ostacola in alcun modo il godimento dell’anime e viceversa.
Pertanto in chiusura ritengo di poter raccomandare la visione di Eureka 7 un po’ a tutti, come ho avuto modo di illustrare non è solo e tanto un anime di mecha, anzi questa parte è in fin dei conti recessiva rispetto alla trama complessiva. La storia è avvincente e se nelle fasi iniziali il ritmo è abbastanza basso con alcuni episodi pseudo-filler usati al fine di introdurre pienamente i personaggi, nella seconda parte prende una decisa rincorsa proponendo un coinvolgete susseguirsi di eventi che poteranno ad un gran bel finale.
Molti recensori hanno notato somiglianze/affinità con altre due serie animate: Gurren Lagann e Evangelion. In effetti anche il sottoscritto ha pensato la stessa cosa. Però, anche se sono presenti tracce di “cosmogonìa” (il Coral è qualcosa di simile ad una divinità) e argomentazioni pseudo-filosofiche e mistiche, io ritengo che Eureka Seven abbia molto più cose in comune con Gurren Lagann che non con NGE.
Infatti in questa serie si trovano robottoni che sono parzialmente senzienti (e viventi), ma che sono in grado di trasformare se stessi in maniera subitanea, acquisendo sempre più poteri, grazie a dei piloti che, in definitiva, guidano queste armi più con i sentimenti e le emozioni (il legame uomo-macchina nel Nirvash è strettissimo) che non con i comandi o la cloche. Per non parlare poi dei dialoghi nelle situazioni chiave , spesso retorici e pomposi. Se lo scopo era di fare un'anime “alla Evangelion”, secondo il mio parere, questo non è stato raggiunto: manca la fascinazione e la suggestione dell'opera di Anno.
Eureka Seven è un buon prodotto, ben strutturato in cui le 50 puntate, salvo forse due o tre situazioni un po' lente, scorrono piacevolmente. La trama è abbastanza sviluppata e non è quasi mai banale, anche se non proprio originalissima. La qualità tecnica ottima, ed interessanti le musiche di accompagnamento, un mix tra musica più canonica (strumentale) e techno, che comunque alla fine rende bene.
Passiamo ora ai difetti. Guardando questo lavoro ho avuto l'impressione che i combattimenti e tutto quello che gira intorno alla situazione, diciamo così, “politica” (nel senso di complotti, macchinazioni ecc) della serie, siano strumentali solo al vero nucleo dell'anime: i sentimenti.
I sentimenti, fortissimi nel bene e nel male (anche tra nemici), sono quello che legano i personaggi tra loro, i sentimenti sono quello che fanno diventare il robottone di turno invincibile, i sentimenti sono la benzina di tutta la storia. I personaggi principali (ma spesso non solo loro) Eureka e Renton, mano a mano che si procede nelle puntate sono sempre più piagnucolosi: in certe puntate si versano lacrime ogni 5 minuti. La morale di Eureka Seven sembra essere: con i sentimenti, quelli puri e sinceri e sconfinati, si può superare ogni ostacolo, sconfiggere ogni nemico! Beh, purtroppo io non sono un amante del sentimentalismo portato alle sue estreme conseguenze, ma questa è solo la mia opinione personale... Ad altri Eureka Seven piace proprio per questo motivo.
Finale forse un po' troppo mieloso.
Infatti in questa serie si trovano robottoni che sono parzialmente senzienti (e viventi), ma che sono in grado di trasformare se stessi in maniera subitanea, acquisendo sempre più poteri, grazie a dei piloti che, in definitiva, guidano queste armi più con i sentimenti e le emozioni (il legame uomo-macchina nel Nirvash è strettissimo) che non con i comandi o la cloche. Per non parlare poi dei dialoghi nelle situazioni chiave , spesso retorici e pomposi. Se lo scopo era di fare un'anime “alla Evangelion”, secondo il mio parere, questo non è stato raggiunto: manca la fascinazione e la suggestione dell'opera di Anno.
Eureka Seven è un buon prodotto, ben strutturato in cui le 50 puntate, salvo forse due o tre situazioni un po' lente, scorrono piacevolmente. La trama è abbastanza sviluppata e non è quasi mai banale, anche se non proprio originalissima. La qualità tecnica ottima, ed interessanti le musiche di accompagnamento, un mix tra musica più canonica (strumentale) e techno, che comunque alla fine rende bene.
Passiamo ora ai difetti. Guardando questo lavoro ho avuto l'impressione che i combattimenti e tutto quello che gira intorno alla situazione, diciamo così, “politica” (nel senso di complotti, macchinazioni ecc) della serie, siano strumentali solo al vero nucleo dell'anime: i sentimenti.
I sentimenti, fortissimi nel bene e nel male (anche tra nemici), sono quello che legano i personaggi tra loro, i sentimenti sono quello che fanno diventare il robottone di turno invincibile, i sentimenti sono la benzina di tutta la storia. I personaggi principali (ma spesso non solo loro) Eureka e Renton, mano a mano che si procede nelle puntate sono sempre più piagnucolosi: in certe puntate si versano lacrime ogni 5 minuti. La morale di Eureka Seven sembra essere: con i sentimenti, quelli puri e sinceri e sconfinati, si può superare ogni ostacolo, sconfiggere ogni nemico! Beh, purtroppo io non sono un amante del sentimentalismo portato alle sue estreme conseguenze, ma questa è solo la mia opinione personale... Ad altri Eureka Seven piace proprio per questo motivo.
Finale forse un po' troppo mieloso.
Davvero bello, ma forse un pochino sopravvalutato...
I personaggi sono ottimi e originali, il mondo in cui è ambientato l'anime poi è stupendo, dal trapar agli Sky Fish ai Coralian, forse una delle migliori ambientazioni che siano state fatte per un anime.
Peccato però che sarebbe potuto tranquillamente durare la metà degli episodi... verso la metà della serie ci sono lunghi tempi morti in cui non succede quasi niente, di conseguenza il ritmo cala parecchio.
Non si capisce perchè anime con storie molto complesse debbano essere compressi a forza in una ventina di puntate o poco più, mente questo che tutto sommato ha una storia piuttosto semplice (comunque sempre bella) venga stirato in questo modo... se non lo avessero fatto sarebbe risultato molto più intenso, e il voto si sarebbe alzato parecchio.
Ero indeciso tra un 7 e un 8, ma alla fine metto 8 perchè la colonna sonora è decisamente di altissimo livello.
I personaggi sono ottimi e originali, il mondo in cui è ambientato l'anime poi è stupendo, dal trapar agli Sky Fish ai Coralian, forse una delle migliori ambientazioni che siano state fatte per un anime.
Peccato però che sarebbe potuto tranquillamente durare la metà degli episodi... verso la metà della serie ci sono lunghi tempi morti in cui non succede quasi niente, di conseguenza il ritmo cala parecchio.
Non si capisce perchè anime con storie molto complesse debbano essere compressi a forza in una ventina di puntate o poco più, mente questo che tutto sommato ha una storia piuttosto semplice (comunque sempre bella) venga stirato in questo modo... se non lo avessero fatto sarebbe risultato molto più intenso, e il voto si sarebbe alzato parecchio.
Ero indeciso tra un 7 e un 8, ma alla fine metto 8 perchè la colonna sonora è decisamente di altissimo livello.
Un anime che vale la pena vedere e rivedere, Eureka Seven racconta il percorso di maturazione di due ragazzi. Uno è Renton, il tipico adolescente che vive di sogni ad occhi aperti, in apparenza privo di qualsiasi qualità, e alle prese con la sua prima cotta. L'altra è Eureka, l'oggetto del suo amore, una ragazza dai tratti e dal comportamento alieno, all'apparenza inavvicinabile e che nasconde molti segreti. Viaggiando a bordo del Gekko State, una nave di ribelli che praticano il Ref, una sorta di surf aereo, scopriranno che cosa rappresentano l'uno per l'altro e per il mondo che li circonda, matureranno e troveranno in se la forza per cambialo.
50 episodi non sono affatto troppi per raccontare questa storia, che non risulta mai noiosa o scontata. Tutti i personaggi, sia quelli principali che quelli secondari, sono ben caratterizzati e risultano sempre molto credibili nel loro ruolo. Dalla comicità iniziale, che ruota attorno all'ingeniutà di Renton si arriva magistralmente al dramma di un mondo dilaniato dalla guerra e sull'orlo dell'annientamento. A questo corrisponde una profonda maturazione dei protagonisti che piano piano maturano e prendono consapevolezza dei propri sentimenti e del proprio ruolo fondamentale per la salvezza dell'umanità. La musica è uno dei punti forti della serie le colonne sonore sono davvero straordinarie soprattutto se vi piace la tecno.
il Mech desing è piuttosto piacevole e ben fatto. L'idea di far volare dei mech a bordo di tavole da surf cavalcando delle onde di energia non solo è originalissima, ma è anche ben sfruttata e da vita a delle scene d'azione veramente mozzafiato!!
Non c'è altro da aggiungere, guardatelo e riguardatelo e poi guardatelo ancora.
50 episodi non sono affatto troppi per raccontare questa storia, che non risulta mai noiosa o scontata. Tutti i personaggi, sia quelli principali che quelli secondari, sono ben caratterizzati e risultano sempre molto credibili nel loro ruolo. Dalla comicità iniziale, che ruota attorno all'ingeniutà di Renton si arriva magistralmente al dramma di un mondo dilaniato dalla guerra e sull'orlo dell'annientamento. A questo corrisponde una profonda maturazione dei protagonisti che piano piano maturano e prendono consapevolezza dei propri sentimenti e del proprio ruolo fondamentale per la salvezza dell'umanità. La musica è uno dei punti forti della serie le colonne sonore sono davvero straordinarie soprattutto se vi piace la tecno.
il Mech desing è piuttosto piacevole e ben fatto. L'idea di far volare dei mech a bordo di tavole da surf cavalcando delle onde di energia non solo è originalissima, ma è anche ben sfruttata e da vita a delle scene d'azione veramente mozzafiato!!
Non c'è altro da aggiungere, guardatelo e riguardatelo e poi guardatelo ancora.
Dovrei cominciare subito con il parallelo con Neon Genesis Evangelion, che trovo forse il punto più interessante della serie. Ma per adesso cercherò di essere oggettivo. Ci arriveremo dopo.
Dunque. Dal punto di vista tecnico, direi che si tratta di un lavoro ineccepibile. Fondali sempre all'altezza, character design azzeccato, anche se quasi occidentale (onestamente non apprezzo gli occhi TROPPO grossi o le anatomie troppo deformate, quindi apprezzo... unica pecca, come notato anche da altri, l'incapacità dei disegnatori di tratteggiare decentemente i personaggi ed Eureka in particolare dalla media distanza), mecha design invero abbastanza banale ma all'altezza, fluidità delle animazioni stupefacente, effetti notevoli. Musiche praticamente eccelse (in particolare le composizioni di Naoki Sato e i titoli più pop, quali Storywriter-Supercar e Sakura-NIRGILIS. Le tracce trance possono piacere o meno, ma sono sempre azzeccate).
Un ampio occhio di riguardo all'evoluzione psicologica non solo dei MC ma anche di buona parte del cast. Ovviamente i due protagonisti sono un discorso a sé, e qui il lavoro è veramente notevole. Non solamente per Renton, il cui affresco è veramente completo e in continua evoluzione, ma tutto sommato anche per un personaggio più 'difficile' come Eureka. Ma anche i comprimari non sono da meno, Holland, Talho, Dominic e -santo cielo- Anemone, nessuno risulta caratterialmente appiattito. Certo, peccato per alcuni di loro, che restano quasi comparse nonostante l'alto appeal, in particolare Job e Woz -geniali- ma anche Mathieu o Moondogie: paradossalmente la ciurma del Gekko-go è un po' trascurata. Se si pensa che anche personaggi presumibilmente marginali come il capitano Jurgens seguono un loro percorso evolutivo, beh, peccato.
Qualche perplessità riguardo all'ambientazione. Quasi incomprensibile la collocazione temporale: per lo meno naif. Serve a giustificare una delle più interessanti scoperte di fine serie, quindi se volete evitare lo spoiler tralasciate le prossime considerazioni. Ad ogni modo, auto o armi da fuoco, e addirittura edifici, praticamente identici a quelli odierni in un'era che ci dicono essere lontana 10.000 anni e spicci nel futuro, beh, ce ne sono voluti altrettanti per arrivare dalla scheggiatura della selce alla bomba atomica, quindi fate vobis. Se invece volete lasciarmi intendere un annullamento dell'evoluzione umana e un successivo riallineamento fino alla scoperta del sidecar, beh, va bene. Ma non mi risultano premesse del genere olocausto postbellico, ma semplicemente una fuga dalla terra con tutta la tecnologia al seguito. Quindi è naif. FINE SPOILER. Ma alla fine, alla luce di ciò che sto per scrivere, chi se ne frega?
Detto ciò, a parte questo dettaglio meramente storiografico e qualche altra incoerente trattazione sul passato dell'umanità (ma è talmente marginale ai fini della trama che si può giustificarne la banale inanità) la cornice è abbastanza convincente, non nippocentrica come d'abitudine. Con gli spostamenti sul pianeta cambiano anche le culture incontrate, dalla simil-peruviana dei fedeli di Ciudades del Cielo alla cubaneggiante della città dello zio di Renton (che arriva direttamente da Cowboy Bebop nonostante il braccio apparentemente umanissimo), eccetera.
Combattimenti avvincenti e splendidamente supportati dalle ottime colonne sonore di cui sopra, istanti realmente tragici e tanto più scioccanti quanto inattesi in un'opera ben lontana dai canoni cupi di tante altre serie -dio mio, quel braccio...
Momenti di vera comicità, quasi tutti incentrati sulle gaffes di Renton. Il passaggio in cui i membri del Gekko State si convincono che Renton abbia tentato di approcciare sessualmente Eureka è a dir poco esilarante.
Romanticismo, sissignori. Ma con una certa delicatezza, con garbo. Il più che ovvio bacio, che aspettate fin dalla prima puntata, dovrete sudarvelo parecchio.
In sostanza, è una serie che appassiona fortemente, ed in questo la climax degli episodi è molto ben studiata. A parte qualche filler qua e là, che è tuttavia sempre la scusa per una caratterizzazione in più, o per una piccola mitopoiesi (vedi la tuta 'urban disguise' di Renton, che si ritroverà molte puntate più tardi indosso a qualcun altro), siamo sempre incollati allo schermo.
C'è un aspetto negativo. Al contrario di quanto detto altrove, non è affatto un anime innovativo. Le poche novità a livello di concetto sono banalità quali il reffing (e mioddio, vedere dei mecha surfare, dal punto di vista razionale, è una schifezza. Poi li vedi sfuggire da tutti quei proiettili volando a tempo di musica e ti dici: ma chi se ne frega?). Non aspettatevi le affascinanti teosofie evangelioniane. Non aspettatevi particolari colpi di scena imprevisti, che non siano in meglio. Insomma. Zero sperimentalismi. La ragazza affascinante che parla poco ha la pelle chiara e i capelli blu. Dice nulla?
Anche in questo c'è un però. Per tutti quelli che hanno sempre pensato che EVA fosse prevalentemente un'inutile accozzaglia di concettoni privi di spessore, sarete soddisfatti. Di contro, se diamo un'occhio su wikipedia, quelli di Bones hanno disseminato la serie di citazioni più o meno dotte, solo che non se ne sono pavoneggiati troppo. Quando Renton entra nella replica perfetta di Casa Kauffmann sdraiandosi su una chaise longue di Le Corbusier, beh, a un architetto come il sottoscritto fa piacere. I nomi delle tre pesti. Le letture dei fratelli Novak. Eccetera.
In tutto e per tutto il contrario di EVA.
Non ci crederete, a questo punto, ma ho amato EVA. E qui siamo dall'altra parte della luna, quella con i cuori (ma perché poi? che motivo c'era di una simile deriva? beh, quando diventerete grandi capirete...)
Quindi a rigore dovrei odiare E7. E invece no.
Perché se il primo aveva soddisfatto il mio lato borioso, alla fine Eureka seveN ha fatto tutto quello che ci si aspettava da un anime: vista la miriade di fan di EVA che hanno detestato il finale, evidentemente è così. Un anime deve essere questo. Intrattenimento, qualche riflessione su temi alla fine non escatologici, intrattenimento, sorrisi. E altro intrattenimento.
Ho amato EVA. Ma è davvero postmoderno. Ha travalicato i confini dell'anime. Io personalmente lo considero superiore, ma a quanto pare (visti i punteggi spiacevoli che si becca in ogni classifica votata dagli utenti) ha usato il mezzo sbagliato.
Eureka SeveN no. E' tutto quello che un anime, a quanto pare, dovrebbe essere.
A me è piaciuta. Vi basta? Mi ha fatto ridere molto. Mi ha fatto addirittura piangere, cosa strana. Mi ha esaltato, tanto che nel mio ipod c'è l'OST per quando voglio caricarmi un po'.
E' quello che secondo voi Neon Genesis Evangelion avrebbe dovuto essere.
Secondo me in effetti no, ma alla fine, diavolo, chi se ne frega? Mi sono emozionato, appassionato, affezionato. Più che a Shinji e soci. E allora, alla fine, forse sono naif anche io. E mi piace.
Dunque. Dal punto di vista tecnico, direi che si tratta di un lavoro ineccepibile. Fondali sempre all'altezza, character design azzeccato, anche se quasi occidentale (onestamente non apprezzo gli occhi TROPPO grossi o le anatomie troppo deformate, quindi apprezzo... unica pecca, come notato anche da altri, l'incapacità dei disegnatori di tratteggiare decentemente i personaggi ed Eureka in particolare dalla media distanza), mecha design invero abbastanza banale ma all'altezza, fluidità delle animazioni stupefacente, effetti notevoli. Musiche praticamente eccelse (in particolare le composizioni di Naoki Sato e i titoli più pop, quali Storywriter-Supercar e Sakura-NIRGILIS. Le tracce trance possono piacere o meno, ma sono sempre azzeccate).
Un ampio occhio di riguardo all'evoluzione psicologica non solo dei MC ma anche di buona parte del cast. Ovviamente i due protagonisti sono un discorso a sé, e qui il lavoro è veramente notevole. Non solamente per Renton, il cui affresco è veramente completo e in continua evoluzione, ma tutto sommato anche per un personaggio più 'difficile' come Eureka. Ma anche i comprimari non sono da meno, Holland, Talho, Dominic e -santo cielo- Anemone, nessuno risulta caratterialmente appiattito. Certo, peccato per alcuni di loro, che restano quasi comparse nonostante l'alto appeal, in particolare Job e Woz -geniali- ma anche Mathieu o Moondogie: paradossalmente la ciurma del Gekko-go è un po' trascurata. Se si pensa che anche personaggi presumibilmente marginali come il capitano Jurgens seguono un loro percorso evolutivo, beh, peccato.
Qualche perplessità riguardo all'ambientazione. Quasi incomprensibile la collocazione temporale: per lo meno naif. Serve a giustificare una delle più interessanti scoperte di fine serie, quindi se volete evitare lo spoiler tralasciate le prossime considerazioni. Ad ogni modo, auto o armi da fuoco, e addirittura edifici, praticamente identici a quelli odierni in un'era che ci dicono essere lontana 10.000 anni e spicci nel futuro, beh, ce ne sono voluti altrettanti per arrivare dalla scheggiatura della selce alla bomba atomica, quindi fate vobis. Se invece volete lasciarmi intendere un annullamento dell'evoluzione umana e un successivo riallineamento fino alla scoperta del sidecar, beh, va bene. Ma non mi risultano premesse del genere olocausto postbellico, ma semplicemente una fuga dalla terra con tutta la tecnologia al seguito. Quindi è naif. FINE SPOILER. Ma alla fine, alla luce di ciò che sto per scrivere, chi se ne frega?
Detto ciò, a parte questo dettaglio meramente storiografico e qualche altra incoerente trattazione sul passato dell'umanità (ma è talmente marginale ai fini della trama che si può giustificarne la banale inanità) la cornice è abbastanza convincente, non nippocentrica come d'abitudine. Con gli spostamenti sul pianeta cambiano anche le culture incontrate, dalla simil-peruviana dei fedeli di Ciudades del Cielo alla cubaneggiante della città dello zio di Renton (che arriva direttamente da Cowboy Bebop nonostante il braccio apparentemente umanissimo), eccetera.
Combattimenti avvincenti e splendidamente supportati dalle ottime colonne sonore di cui sopra, istanti realmente tragici e tanto più scioccanti quanto inattesi in un'opera ben lontana dai canoni cupi di tante altre serie -dio mio, quel braccio...
Momenti di vera comicità, quasi tutti incentrati sulle gaffes di Renton. Il passaggio in cui i membri del Gekko State si convincono che Renton abbia tentato di approcciare sessualmente Eureka è a dir poco esilarante.
Romanticismo, sissignori. Ma con una certa delicatezza, con garbo. Il più che ovvio bacio, che aspettate fin dalla prima puntata, dovrete sudarvelo parecchio.
In sostanza, è una serie che appassiona fortemente, ed in questo la climax degli episodi è molto ben studiata. A parte qualche filler qua e là, che è tuttavia sempre la scusa per una caratterizzazione in più, o per una piccola mitopoiesi (vedi la tuta 'urban disguise' di Renton, che si ritroverà molte puntate più tardi indosso a qualcun altro), siamo sempre incollati allo schermo.
C'è un aspetto negativo. Al contrario di quanto detto altrove, non è affatto un anime innovativo. Le poche novità a livello di concetto sono banalità quali il reffing (e mioddio, vedere dei mecha surfare, dal punto di vista razionale, è una schifezza. Poi li vedi sfuggire da tutti quei proiettili volando a tempo di musica e ti dici: ma chi se ne frega?). Non aspettatevi le affascinanti teosofie evangelioniane. Non aspettatevi particolari colpi di scena imprevisti, che non siano in meglio. Insomma. Zero sperimentalismi. La ragazza affascinante che parla poco ha la pelle chiara e i capelli blu. Dice nulla?
Anche in questo c'è un però. Per tutti quelli che hanno sempre pensato che EVA fosse prevalentemente un'inutile accozzaglia di concettoni privi di spessore, sarete soddisfatti. Di contro, se diamo un'occhio su wikipedia, quelli di Bones hanno disseminato la serie di citazioni più o meno dotte, solo che non se ne sono pavoneggiati troppo. Quando Renton entra nella replica perfetta di Casa Kauffmann sdraiandosi su una chaise longue di Le Corbusier, beh, a un architetto come il sottoscritto fa piacere. I nomi delle tre pesti. Le letture dei fratelli Novak. Eccetera.
In tutto e per tutto il contrario di EVA.
Non ci crederete, a questo punto, ma ho amato EVA. E qui siamo dall'altra parte della luna, quella con i cuori (ma perché poi? che motivo c'era di una simile deriva? beh, quando diventerete grandi capirete...)
Quindi a rigore dovrei odiare E7. E invece no.
Perché se il primo aveva soddisfatto il mio lato borioso, alla fine Eureka seveN ha fatto tutto quello che ci si aspettava da un anime: vista la miriade di fan di EVA che hanno detestato il finale, evidentemente è così. Un anime deve essere questo. Intrattenimento, qualche riflessione su temi alla fine non escatologici, intrattenimento, sorrisi. E altro intrattenimento.
Ho amato EVA. Ma è davvero postmoderno. Ha travalicato i confini dell'anime. Io personalmente lo considero superiore, ma a quanto pare (visti i punteggi spiacevoli che si becca in ogni classifica votata dagli utenti) ha usato il mezzo sbagliato.
Eureka SeveN no. E' tutto quello che un anime, a quanto pare, dovrebbe essere.
A me è piaciuta. Vi basta? Mi ha fatto ridere molto. Mi ha fatto addirittura piangere, cosa strana. Mi ha esaltato, tanto che nel mio ipod c'è l'OST per quando voglio caricarmi un po'.
E' quello che secondo voi Neon Genesis Evangelion avrebbe dovuto essere.
Secondo me in effetti no, ma alla fine, diavolo, chi se ne frega? Mi sono emozionato, appassionato, affezionato. Più che a Shinji e soci. E allora, alla fine, forse sono naif anche io. E mi piace.
Appena uscito questo lavoro avevo subito guardato un paio di episodi ma non mi avevano esaltato più di tanto. Dopo un paio di settimane ho deciso di intraprendere e finire definitivamente il viaggio con la Gekko Go. Una delle mie preoccupazioni principali era dato dal numero di episodi ben 50, ma per fortuna mi sono ricreduto e oltre a qualche episodio intermedio senza particolare interesse e senza una vera utilità per il proseguo della storia, il resto degli episodi funziona e la narrazione risulta comunque piacevole. Ora entriamo nei particolari: tecnicamente l'anime è fatto come si deve, come in quasi tutte le produzioni i primi episodi sono realizzati davvero bene, poi naturalmente da metà della serie in poi l'animazione diventa un po' più scadente. Darei una menzione speciale per le scene di combattimento dove la qualità sia dei colori sia delle animazioni rimane sempre molto alto. Naturalmente ci sono un po' di episodi sotto tono dal lato tecnico sopratutto quelli in cui non ci sono combattimenti, ma tutta la narrazione avviene all'interno della Gekko Go. Il mecha design sinceramente mi lascia un po indifferente, mi aspettavo qualcosa di molto piu particolare da un veterano come Shoji Kawamori (Macross, Patlabor, Ghost in the shell). La cosa che mi fa storcere di piu il naso è sicuramente la componente organica dei mecha che non viene curata nel design ma lasciata solo intuire dalle ferite (dai mecha esce sangue tutte le volte che vengono danneggiati).
Il character design è fatto da Kenichi Yoshida, sicuramente non un veterano ma direi che non si puo essere dispiaciuti. Sicuramente si può riscontrare una certa uniformità di scelta all'interno del team della Gekko Go, cioè ci mette il ragazzo (Renton), ci mette l'eroe (Holland), ci mette l'afro, ci mette il vecchio... insomma un po' troppo stereotipato. Capiamoci, non che dia fastidio, ma si comprende che è studiato a tavolino per il fan service, questo non toglie che molti personaggi sono riusciti. La regia, affidata a Tomoki Kyoda che già aveva avuto un ruolo principale in RahXephon, risulta classica senza nessun piglio autoriale particolare, anche i combattimenti seppur spettacolari rientrano nella norma.
Entriamo ora nella parte soggettiva della recensione: essendo pensato per un pubblico adolescenziale certe tematiche mi risultano banali e anche in certi casi quasi vergognose sopratutto quando si dovrebbe scavare nella psiche del protagonista. Inevitabile il confronto con Evangelion che naturalmente risulta il capostipite di una serie come questa e molte tematiche sono prese direttamente dalla serie di Anno e sviluppate in modi diversi.
Il character design è fatto da Kenichi Yoshida, sicuramente non un veterano ma direi che non si puo essere dispiaciuti. Sicuramente si può riscontrare una certa uniformità di scelta all'interno del team della Gekko Go, cioè ci mette il ragazzo (Renton), ci mette l'eroe (Holland), ci mette l'afro, ci mette il vecchio... insomma un po' troppo stereotipato. Capiamoci, non che dia fastidio, ma si comprende che è studiato a tavolino per il fan service, questo non toglie che molti personaggi sono riusciti. La regia, affidata a Tomoki Kyoda che già aveva avuto un ruolo principale in RahXephon, risulta classica senza nessun piglio autoriale particolare, anche i combattimenti seppur spettacolari rientrano nella norma.
Entriamo ora nella parte soggettiva della recensione: essendo pensato per un pubblico adolescenziale certe tematiche mi risultano banali e anche in certi casi quasi vergognose sopratutto quando si dovrebbe scavare nella psiche del protagonista. Inevitabile il confronto con Evangelion che naturalmente risulta il capostipite di una serie come questa e molte tematiche sono prese direttamente dalla serie di Anno e sviluppate in modi diversi.
Ho visto questo anime e me ne sono letteralmente innamorato.
E’ il rapporto splendido che si instaura tra Renton Reston e Eureka, una ragazza di origine aliena. Un tira e molla che veramente mi è piaciuto perché solo soffrendo riescono a instaurare una splendida amicizia e qualcosa di più.
<b>Spoiler</b>
Eureka si porta con sé il ragazzo nell’astronave dei Gekko State. Il ragazzo è timido e impacciato e da parte dell’equipaggio all’inizio non corre buon sangue e sarà costretto a fare anche i lavori più umili. Più avanti però Renton si affeziona ai membri dell’astronave, fino a instaurare un’amicizia profonda.
Stupendo il combattimento interiore di Renton quando muoiono i membri di un'altra astronave che l’avevano ospitato precedentemente, dove si era parecchio affezionato.
Stupenda la scena quando Renton giù di corda viene spronato in maniera violenta ma molto paterna da Holland (è il Leader dell’astronave Gekko Go)
<b>Fine Spoiler</b>
Stupendo anche il finale. Di recente ho saputo che lo studio Bones ne farà anche un movie. Speriamo che non snaturino la storia e riescano a darmi nuove emozioni.
E’ il rapporto splendido che si instaura tra Renton Reston e Eureka, una ragazza di origine aliena. Un tira e molla che veramente mi è piaciuto perché solo soffrendo riescono a instaurare una splendida amicizia e qualcosa di più.
<b>Spoiler</b>
Eureka si porta con sé il ragazzo nell’astronave dei Gekko State. Il ragazzo è timido e impacciato e da parte dell’equipaggio all’inizio non corre buon sangue e sarà costretto a fare anche i lavori più umili. Più avanti però Renton si affeziona ai membri dell’astronave, fino a instaurare un’amicizia profonda.
Stupendo il combattimento interiore di Renton quando muoiono i membri di un'altra astronave che l’avevano ospitato precedentemente, dove si era parecchio affezionato.
Stupenda la scena quando Renton giù di corda viene spronato in maniera violenta ma molto paterna da Holland (è il Leader dell’astronave Gekko Go)
<b>Fine Spoiler</b>
Stupendo anche il finale. Di recente ho saputo che lo studio Bones ne farà anche un movie. Speriamo che non snaturino la storia e riescano a darmi nuove emozioni.
6 solo per la realizzazione tecnica/grafica. Basta.
Bho. Sinceramente non capisco questa valanga di 10 e di 9 per questo anime. Volete la profondità dei personaggi? Allora c'è "Evangelion". Volete scontri robotici a non finire? Allora ci sono "Gurren Lagann" e "Code Geass" (per non parlare della serie di "Gundam").
Ma questo "Eureka Seven" cos'è? Venticinque episodi di nulla. L'ho lasciato perdere perché non trovavo un motivo valido di continuarlo a vedere. Per venticinque identici episodi si ripresenta la stessa situazione: l'equipaggio della Gekko State non ha niente da fare o deve procacciarsi soldi per portare il pane in tavola. Eureka parla con il Nirvash e si deprimono entrambi. Holland prende una qualche decisione alla cavolo e Renton fa andare tutto in vacca o salva tutti a seconda degli episodi. Holland mena Renton, affermando che il secondo non capisca nulla e che sia solo un bambino. Renton si deprime. Titoli di coda.
Scusate, ma è un anime questo? In venticinque episodi "Evangelion" ha fatto un capolavoro. Qui in venticinque episodi non si arriva nemmeno a capire perché si stia guardando "Eureka Seven".
Non venitemi a dire che sono episodi introduttivi, perché venticinque significano una serie intera e mi sembrano un po' troppi per una introduzione.
Comunque, se vi piacciono i personaggi bambineschi e piagnucolosi, se l'idea di vedere un sacco di episodi senza capo nè coda non vi fa storcere il naso, se gli stereotipi e i comportamenti recidivi/ripetitivi dei personaggi non vi danno fastidio, allora guardatelo. Magari metterete un 10 anche voi a questo anime di cui si poteva, sinceramente, fare a meno.
Bho. Sinceramente non capisco questa valanga di 10 e di 9 per questo anime. Volete la profondità dei personaggi? Allora c'è "Evangelion". Volete scontri robotici a non finire? Allora ci sono "Gurren Lagann" e "Code Geass" (per non parlare della serie di "Gundam").
Ma questo "Eureka Seven" cos'è? Venticinque episodi di nulla. L'ho lasciato perdere perché non trovavo un motivo valido di continuarlo a vedere. Per venticinque identici episodi si ripresenta la stessa situazione: l'equipaggio della Gekko State non ha niente da fare o deve procacciarsi soldi per portare il pane in tavola. Eureka parla con il Nirvash e si deprimono entrambi. Holland prende una qualche decisione alla cavolo e Renton fa andare tutto in vacca o salva tutti a seconda degli episodi. Holland mena Renton, affermando che il secondo non capisca nulla e che sia solo un bambino. Renton si deprime. Titoli di coda.
Scusate, ma è un anime questo? In venticinque episodi "Evangelion" ha fatto un capolavoro. Qui in venticinque episodi non si arriva nemmeno a capire perché si stia guardando "Eureka Seven".
Non venitemi a dire che sono episodi introduttivi, perché venticinque significano una serie intera e mi sembrano un po' troppi per una introduzione.
Comunque, se vi piacciono i personaggi bambineschi e piagnucolosi, se l'idea di vedere un sacco di episodi senza capo nè coda non vi fa storcere il naso, se gli stereotipi e i comportamenti recidivi/ripetitivi dei personaggi non vi danno fastidio, allora guardatelo. Magari metterete un 10 anche voi a questo anime di cui si poteva, sinceramente, fare a meno.
Devo ammettere che appena è uscito l'ho sottovalutato... l'idea del surfing in usa con dei robottoni non mi era parsa un granchè.
Poi mi son deciso a guardarla e mi son dovuto ricredere quasi subito... dopo i primi 6-7 episodi di presentazione la serie ingrana di brutto, alternando tragedie ( a colpi è una disgrazia dietro l'altra) a momenti più leggeri, ma non per questo meno gradevoli (probabilmente per permettere agli spettatori di guardare la serie senza perdere tempo a nascondere tutti gli oggetti taglienti) portando quindi al classico effetto "solo un altro episodio e poi basta" ripetuto più volte (ad esempio sto sabato ho staccato il cell mi son sparato 18 episodi quasi senza pause... finora mi è successo solo con "Ultramn Nexus").
Passando ai personaggi mi paion abbastanza azzeccati, senza nessuno di particolarmente antipatico... come non si può adorare una tipa che prima si ingozza di marmellata e poi morde, tira cazzotti e massacra qualunque cosa gli capiti a tiro?
Buono anche il processo di crescita del protagonista... probabilmente sulla gekko go si eran sparati tutto Evangelion e quindi, ad ogni accenno di inshinjimento di Renton giù cazzotti/sberle/calci e VOLI DAL PONTE DI COMANDO... e i risultati si vedono: oltre a maturare costantemente arriva all'apoteosi finale in cui, a bordo del nirvash spec 3 ci mancavo solo che gridasse "LO SHIN GETTER MI FA UNA P***A"! mentre massacra orde di nemici...
Darei volentieri 10 ma purtroppo in alcuni casi vengono date per scontate molte informazioni sul passato di più di un personaggio, altro difetto è costituito dal fatto che l'aspetto di Eureka versione 2 richiede 5-6 episodi per abituarsi (capisco capelli stile Gaara e le cicatrici... ma cristo almeno le sopracciglia dai^^) e infine dai... l'idea di una famiglia REGISTRATA composta da 2 quattordicenni con tre figli a carico è abbastanza ridicola (e lo avrean capito pure i due protagonisti danno che se ne vanno a zonzo un annetto prima di rifarsi vedere in zona^^).
Bon speriamo che il film non mi faccia rimpiangere la serie.
Poi mi son deciso a guardarla e mi son dovuto ricredere quasi subito... dopo i primi 6-7 episodi di presentazione la serie ingrana di brutto, alternando tragedie ( a colpi è una disgrazia dietro l'altra) a momenti più leggeri, ma non per questo meno gradevoli (probabilmente per permettere agli spettatori di guardare la serie senza perdere tempo a nascondere tutti gli oggetti taglienti) portando quindi al classico effetto "solo un altro episodio e poi basta" ripetuto più volte (ad esempio sto sabato ho staccato il cell mi son sparato 18 episodi quasi senza pause... finora mi è successo solo con "Ultramn Nexus").
Passando ai personaggi mi paion abbastanza azzeccati, senza nessuno di particolarmente antipatico... come non si può adorare una tipa che prima si ingozza di marmellata e poi morde, tira cazzotti e massacra qualunque cosa gli capiti a tiro?
Buono anche il processo di crescita del protagonista... probabilmente sulla gekko go si eran sparati tutto Evangelion e quindi, ad ogni accenno di inshinjimento di Renton giù cazzotti/sberle/calci e VOLI DAL PONTE DI COMANDO... e i risultati si vedono: oltre a maturare costantemente arriva all'apoteosi finale in cui, a bordo del nirvash spec 3 ci mancavo solo che gridasse "LO SHIN GETTER MI FA UNA P***A"! mentre massacra orde di nemici...
Darei volentieri 10 ma purtroppo in alcuni casi vengono date per scontate molte informazioni sul passato di più di un personaggio, altro difetto è costituito dal fatto che l'aspetto di Eureka versione 2 richiede 5-6 episodi per abituarsi (capisco capelli stile Gaara e le cicatrici... ma cristo almeno le sopracciglia dai^^) e infine dai... l'idea di una famiglia REGISTRATA composta da 2 quattordicenni con tre figli a carico è abbastanza ridicola (e lo avrean capito pure i due protagonisti danno che se ne vanno a zonzo un annetto prima di rifarsi vedere in zona^^).
Bon speriamo che il film non mi faccia rimpiangere la serie.
Che dire, Eureka seven è diventata una delle mie serie preferite, un anime che consiglio di vederlo a tutti e se non l'avete ancora fatto sbrigatevi a reperirvi tutti i 50 episodi :D. A tratti ricorda molto Evangelion, come per esempio il protagonista Renton che è un pò simile al carattere di Shinji di Evangelion anche se con il passare degli episodi la storia si evolve e anche i protagonisti con la trama. Colonna sonora molto bella e orecchiabile accompagniata da ben 4 sigle di apertura e 4 di chiusura, una più bella dell'altra. Spero prima o poi che questa serie arrivi anche in Italia (possibilmente senza censure e con dopiaggio decente) perchè merita ed è un peccato se non arriverà mai.
Ho trovato quest'anime parecchio monocorde. I due protagonisti, che all'inzio possono anche risultare ben riusciti, sono quasi perennemente al centro dell'azione e alla lunga risultano insopportabili dopo il loro incessante piagnucolio per tutte e 50 le puntate.
Gli altri personaggi, sebbene alcuni ben caratterizzati, non hanno un particolare peso nell'evolversi della trama ed alla fine dei conti mancano praticamente tutti di spessore (esclusi forse Holland, la sua fidanzata e altri due che però durano poche puntate).
Anche le musiche non mi sono davvero piaciute, in particolare le openings e quelle simil-discoteca (quelle di fine episodio ammetto di non averle ascoltate).
A questo punto sarebbe da bocciare, ma tecnicamente l'anime lo considero molto buono e nonostante tutto alcune scene (parecchie considerata la lunghezza totale) sono davvero ben fatte ed in grado di emozionare.
Resta comunque un'autentica delusione anche per alcune svolte della trama (in pareticolare nel finale) abbastanza assurde.
Se qualcuno stesse considerando la visione di questo anime sperando in una bella trama 'fantascientifica', allora gli consiglierei piuttosto Last Exile, Noein o Elfen Lied che oltre ad essere, a mio avviso, nettamente migliori, sono pure molto più brevi.
Gli altri personaggi, sebbene alcuni ben caratterizzati, non hanno un particolare peso nell'evolversi della trama ed alla fine dei conti mancano praticamente tutti di spessore (esclusi forse Holland, la sua fidanzata e altri due che però durano poche puntate).
Anche le musiche non mi sono davvero piaciute, in particolare le openings e quelle simil-discoteca (quelle di fine episodio ammetto di non averle ascoltate).
A questo punto sarebbe da bocciare, ma tecnicamente l'anime lo considero molto buono e nonostante tutto alcune scene (parecchie considerata la lunghezza totale) sono davvero ben fatte ed in grado di emozionare.
Resta comunque un'autentica delusione anche per alcune svolte della trama (in pareticolare nel finale) abbastanza assurde.
Se qualcuno stesse considerando la visione di questo anime sperando in una bella trama 'fantascientifica', allora gli consiglierei piuttosto Last Exile, Noein o Elfen Lied che oltre ad essere, a mio avviso, nettamente migliori, sono pure molto più brevi.
Di norma, quando ci si trova dinanzi ad un lavoro così ben fatto, le prime parole che vengono in mente, quando poi si è chiamati a darne un giudizio, sono spesso "Dai tempi di Evangelion non...". Il paragone appare scontato, sia per la natura della serie (Robottoni), sia per la maniacale cura con la quale è curata la crescita e lo spessore psicologico di tutti i personaggi. Detto questo voglio rassicurare chi si avvicina a questa serie che NON siamo davanti all'ennesimo clone del sopracitato popolare lavoro: sebbene l'anime abbia con questo delle analogie (onestamente il personaggio Eureka ricorda "qualcuna.."), impone con forza la sua indipendenza intellettuale; lo fa con l'attenzione al dettaglio e alle "piccole" trovate che rendono il mondo da esso narrato incredibilmente reale.
Seguiamo l'avvincente storia del protagonista ,nonchè la sua crescita emotiva, e più questa va avanti più ci ritroviamo immersi in una ambientazione decisamente "viva" che fa impallidire la seppur curata Neotokyo3 rendendo tangibile un ipotetico mondo addirittura legato a leggi fisiche particolari, dieverse dal nostro: I robottoni volano surfando, muniti di tavola, nel cielo, detto così fa un po impressione, ma vi assicuro che, passata la diffidenza iniziale e compresi appunto i meccanismi del "trapar", la cosa risulta tutt'altro che sgradevole e, paradossalmente, realistica.
L'anime è bello a vedersi, una grafica ottima che ha un leggero calo ad un certo punto della serie, ma nulla di grave. Qualche parola va spesa sulla colonna sonora e sulle sigle davvero STUPENDE. Vi consiglio, se la trovate, di procurarvi la OST.
Consiglio a tutti questo anime, davvero uno dei più belli che io abbia mai visto. Quando e se avrò tempo farò una rel più dettagliata. Spero comunque di avervi invogliato alla visione di questo CAPOLAVORO.
Seguiamo l'avvincente storia del protagonista ,nonchè la sua crescita emotiva, e più questa va avanti più ci ritroviamo immersi in una ambientazione decisamente "viva" che fa impallidire la seppur curata Neotokyo3 rendendo tangibile un ipotetico mondo addirittura legato a leggi fisiche particolari, dieverse dal nostro: I robottoni volano surfando, muniti di tavola, nel cielo, detto così fa un po impressione, ma vi assicuro che, passata la diffidenza iniziale e compresi appunto i meccanismi del "trapar", la cosa risulta tutt'altro che sgradevole e, paradossalmente, realistica.
L'anime è bello a vedersi, una grafica ottima che ha un leggero calo ad un certo punto della serie, ma nulla di grave. Qualche parola va spesa sulla colonna sonora e sulle sigle davvero STUPENDE. Vi consiglio, se la trovate, di procurarvi la OST.
Consiglio a tutti questo anime, davvero uno dei più belli che io abbia mai visto. Quando e se avrò tempo farò una rel più dettagliata. Spero comunque di avervi invogliato alla visione di questo CAPOLAVORO.
Tutti i pregi e i difetti di quest'anime formerebbero un bel prodotto, prodotto che poi viene mischiato con quella cosa che secondo me deve essere il cuore di un anime... le emozioni. Infatti Eureka Seven è un vortice di emozioni (almeno per me): ho provato gioia, tristezza, divertimento, ecc... poi oltretutto ha una bella storia originale, una stupenda colonna sonora e un'evoluzione dei personaggi incredibile. Sono rimasto veramente sorpreso da quest'anime e consiglio a tutti di guardarlo perchè un'altra qualità di quest'anime è di mischiare molti generi diversi e renderli un tutt'uno... e ci è riuscito perfettamante.
Un po' troppo infantile, ma la storia non è niente male e i personaggi ci stanno di brutto. Renton è un grande. Da bambino riesce a maturare (non moltissimo in realtà) e a stare con quella ragazza che gli personaggi accreditano come bella ragazza (mah!!). Bè c'è una speranza per tutti. A me è piaciuto anche se non è niente di particolare. Forse era meglio un 7,5 ma non c'è. Se potete guardatelo.
Devo dire che è un Anime piacevole: nonostante trovi abbastanza stupidi e "fuori moda" i robottoni le scene di combattimento mi hanno abbastanza impressionato con aggiunte di (rarissime, ahimè) scene di sangue.
Non sono tipo che guarda questo genere di cose, ma è anche carina la storia d'amore tra Renton e Eureka anche se non capisco proprio la tattica "imbarazzo-imbarazzo": e datevelo questo maledetto bacio!
I personaggi poi sono divertenti così come le situazioni che creano, senza ovviamente tralasciare quelle adulte.
Una cosa che proprio non mi va giù è il fatto che chiunque abbia la lacrima facile: sfido a trovare un episodio in cui qualcuno non piange. Inoltre per il personaggio di Renton avrebbero fatto meglio a disegnare qualcuno un po' più grande.
Non sono tipo che guarda questo genere di cose, ma è anche carina la storia d'amore tra Renton e Eureka anche se non capisco proprio la tattica "imbarazzo-imbarazzo": e datevelo questo maledetto bacio!
I personaggi poi sono divertenti così come le situazioni che creano, senza ovviamente tralasciare quelle adulte.
Una cosa che proprio non mi va giù è il fatto che chiunque abbia la lacrima facile: sfido a trovare un episodio in cui qualcuno non piange. Inoltre per il personaggio di Renton avrebbero fatto meglio a disegnare qualcuno un po' più grande.
Un po troppo infantile e assurdo, personaggi irrealistici (ognuno ha il proprio chiodo fisso) e storia molto incasinata. Noioso. Comunque gli rimane qualcosa di carino. Tecnicamente i disegni sopratutto in alcune parti sono molto piacevoli e velivoli e robot sono simpatici. Forse il grosso problema dell'anime è che unisce elementi infantili (raggiunge l'apice il cuore stampato sulla luna) con elementi seri, guerra morti e rimorsi vari. Non mi è piaciuto.
Uno dei migliori anime migliori che abbia mai visto! All'inizio l'idea di robottoni che surfavano non è che mi abbia esaltato, ma dopo i primi episodi non ho potuto fare a meno di lasciarmi prendere da una trama che mi ha intrigato sempre piu. Tutti i personaggi trovo siano stati caratterizzati molto bene, cosi' come trovo fanatastica anche la colonna sonora. Altro pregio è quello che gli episodi di "riempimento" si contano sulle dita di una mano, e su una serie di 50 puntate trovo sia una gran cosa. Ho voglia di rivedermelo^^
Di questa serie quello che salta subito all'attenzione è la grande cura data alla colonna sonora e allo stile in generale. La trama è originale, molto ben dosata sin dall'inizio e piena di mistero fino alle ultime puntate, anche se in alcuni punti la trovo troppo esplicita e l'avrei preferita più poetica.
Consigliato a chi cerca un anime che sodisfa fino in fondo, sia dal lato romantico che quello di azione con scene di combattimento aereo a dir poco impressionanti.
Consigliato a chi cerca un anime che sodisfa fino in fondo, sia dal lato romantico che quello di azione con scene di combattimento aereo a dir poco impressionanti.
Un capolavoro! Veramente dopo le prime puntate ero un po rimasto deluso pensavo fosse il solito anime commerciali ideato anche per piacere agli occidentali... beh mi sbagliavo alla grande. Come già è stato detto su altre recensione la somiglianza con Evangelion è netta sia per il personaggio di Eureka sia per certe puntate incentrate sulla psicologia, ma alla fine questo anime non è un clone anzi ha delle scene uniche che chiunque l'abbia visto non scorderà, infatti mi lascia un po perplesso la sua impopolarita (almeno in occidente). Vi do un consiglio appena avete del tempo libero gustatevi questa fantastica opera.
Eureka Seven è una serie straordinaria, originale, fuori da qualsiasi facile schema. E' facile prenderla, a prima vista, per un clone di Evangelion (le somiglianze tra il personaggio di Eureka e quello di Rei, nelle prime puntate, sono notevoli). Ben presto, tuttavia, la serie prende binari completamente diversi, incentrando il suo svolgimento sulla crescita di (tutti) i personaggi, e sulla meravigliosa storia d'amore tra i due giovani protagonisti. Ed allora, i riferimenti interni, numerosi e pressochè incessanti, vanno piuttosto a "Solaris", allo shintoismo, al surrealismo, ma anche al "respiro del mondo" di Giordano Bruno.
La visione dell'ultima puntata mi ha lasciato un grande senso di perdita per una serie che, come e più di Noein, Lain e Mushishi, considero il vertice dell'animazione TV.
La visione dell'ultima puntata mi ha lasciato un grande senso di perdita per una serie che, come e più di Noein, Lain e Mushishi, considero il vertice dell'animazione TV.
L'apparenza inganna Ecco come si puo definire Eureka 7.Non fatevi ingannare dai robot che serfano questa anime va visto tutto è veramente stupendo e anche il mio preferito.
Praticamente è un bel minestrone con riferimente a Evangelion,Gundam e i classici anime giapponesi basati sulle coppiette il tutto arricchito da una trama fantastica e una caratterizzazione dei personaggi unica.
Speriamo di vederlo presto in italia saro ripetitivo ma è uno dei miglior anime mai realizzati
Praticamente è un bel minestrone con riferimente a Evangelion,Gundam e i classici anime giapponesi basati sulle coppiette il tutto arricchito da una trama fantastica e una caratterizzazione dei personaggi unica.
Speriamo di vederlo presto in italia saro ripetitivo ma è uno dei miglior anime mai realizzati
Facendo una media di tutte le caratteristiche di questo anime, si otterrebbe probabilmente un 8. Ma queste caratterstiche, tutte assieme, danno vita ad un capolavoro. Il fine ultimo di una anime è appassionare lo spettatore, farlo immedisamare nella storia... e posso dirvi che al termine della visione ho provato una forte solitudine (non tristezza), come quando si dice arrivederci ad un amico importante che se ne deve andare. Quindi, dal mio punto di vista, questo anime ha un voto pieno perchè è perfetto così com'è.
Se dovessi fare delle similitudini, direi che guardandolo mi sono venuti in mente Neon Genesis Evangelion, Full Metal Panic, e Blood+ (non se neppure se gli ultimi due siano cronologicamente successivi). Quest'ultimo ha un'ambientazione del tutto differente da Eureka7, ma il tratto dei personaggi e il metodo narrativo sembrano proprio uguali (belli quindi!). Per quanto riguarda gli altri, l'idea dei robot "vivi" è partita da Evangelion (almeno l'ho vista li per la prima volta), ma quell'anime è stato alla fine una delusione, grandissima, viste le premesse. Quindi sono stato felice che qualcuno abbia ripreso l'idea e l'abbia sviluppata come si deve! In Full metal panic invece il metodo di interagire con i mech nonchè il modo di combattere (lambda drive).
Dopo 36 puntate non avrete ancora capito un accidenti, ma avrete una voglia matta di proseguire.
Guardatelo.
Se dovessi fare delle similitudini, direi che guardandolo mi sono venuti in mente Neon Genesis Evangelion, Full Metal Panic, e Blood+ (non se neppure se gli ultimi due siano cronologicamente successivi). Quest'ultimo ha un'ambientazione del tutto differente da Eureka7, ma il tratto dei personaggi e il metodo narrativo sembrano proprio uguali (belli quindi!). Per quanto riguarda gli altri, l'idea dei robot "vivi" è partita da Evangelion (almeno l'ho vista li per la prima volta), ma quell'anime è stato alla fine una delusione, grandissima, viste le premesse. Quindi sono stato felice che qualcuno abbia ripreso l'idea e l'abbia sviluppata come si deve! In Full metal panic invece il metodo di interagire con i mech nonchè il modo di combattere (lambda drive).
Dopo 36 puntate non avrete ancora capito un accidenti, ma avrete una voglia matta di proseguire.
Guardatelo.
Il cartone racconta di come le diversità di due persone possano alla fine contare meno di niente nella lotta per la sopravvivenza. Diversità che pesano però come macigni per chiunque non sia direttamente interessato negli eventi drammatici ed umoristici che si susseguono nei vari episodi. Un altro grandissimo pregio è la longevità della storia. Finalmente viene abbattuto il limita dei 24/26 episodi, che considero una miseria se si vuole raccontare veramente bene una storia ed una qualche morale. L'evoluzione dei personaggi (di tutti quanti) è qualcosa che non avevo mai visto prima, raggiungono una profondità ed una realtà emotiva vicino alla commozione. Aspetto con grande ansia l'uscita degli ultini 11 episodi, credo non mi deluderanno!
Stupendo: la caratterizzazione dei personaggi è il fulcro di questo anime. I colpi di sorpresa non mancano ed il finale è quasi commovente. Non ci sono moltissimi scontri con gli KLF, anche se potrebbe sembrare il contrario. Renton Thurston è un protagonista, che da strampalato, timido ed inesperto si rivelerà la persona che farà più progressi, riuscendo a condividere un amore profondo con Eureka, e dando così un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'anime. Davvero ben disegnato, le musiche e l'audio son ben curati, e la trama alla fine fa capire come è il mondo dove vivono i nostri protagonisti, lasciando quindi in dubbio molte componenti. Il gruppo dello Gekko State fino quasi alla fine lascia spazio al tipico "fare gruppo" con una meta comune che è la salvaguardia del pianeta.
Consiglio vivamente di guardarlo tutto dall'inizio alla fine, e semmai dopo giudicatelo! Ne vale la pena...
Consiglio vivamente di guardarlo tutto dall'inizio alla fine, e semmai dopo giudicatelo! Ne vale la pena...
Bellissimo. Allora la qualità della grafica è davvero ottima, i personaggi sono molto ben curati (anche se effettivamente si possono notare alcune similitudini tra Shinji Ikari e Renton Thurston) e le musiche sono mitiche (adora la seconda di apertura e la prima e la terza di chiusura)! La trama è molto articolata, anche se, a mio avviso, presenta un unico neo: fino alla puntata 29 non si capisce molto dei motivi che spingono i Gekko-State a combattere... Mi spiego: per 28 puntate ci sono loro che combattono contro i militari, si capisce che Eureka è speciale e che il Nirvash non è un comune LFO; alla puntata 29 si comincia finalmente ad avere un po di luce sulla trama... Cmq in alcuni momenti è molto toccante, mentre in altri è divertente... Vario! Consiglio molto la serie...
Eureka Seven è un'anime che fa della crescita dei vari personaggi il punto focale della storia, condendola poi con Robot che si muovono serfando in aria grazie al trappar.
Principalmente si segue la crescita di Renton Thurston ed Eureka tramite le esperienze affrontate lungo il corso dello show, ma si vede anche come i vari avvenimenti influenzino anche tutti gli altri personaggi del cast, costringendoli ad affrontare i propri problemi, i propri dubbi, i propri limiti e cercare di superarli, e quindi di crescere come persone. Non manca l'azione, che viene resa magistralmente grazie ad ottime animazioni a mio parere, anche se in alcuni episodi dopo metà serie c'è un certo calo nella qualità di alcuni episodi.
Questa è una serie in cui i personaggi sono ben caratterizzati ed in cui il loro modo di comportarsi è molto credibile, ed è difficile non finire per affezionarsi a loro ed al mondo in cui essi vivono. Ed il tutto è accompagnato da una soundtrack eccezionale.
E' di sicuro un anime da non perdere per chiunque ami vedere qualcosa incentrato su valori come amore, amicizia, coraggio, fiducia, senza disdegnare azione e combattimenti.
Principalmente si segue la crescita di Renton Thurston ed Eureka tramite le esperienze affrontate lungo il corso dello show, ma si vede anche come i vari avvenimenti influenzino anche tutti gli altri personaggi del cast, costringendoli ad affrontare i propri problemi, i propri dubbi, i propri limiti e cercare di superarli, e quindi di crescere come persone. Non manca l'azione, che viene resa magistralmente grazie ad ottime animazioni a mio parere, anche se in alcuni episodi dopo metà serie c'è un certo calo nella qualità di alcuni episodi.
Questa è una serie in cui i personaggi sono ben caratterizzati ed in cui il loro modo di comportarsi è molto credibile, ed è difficile non finire per affezionarsi a loro ed al mondo in cui essi vivono. Ed il tutto è accompagnato da una soundtrack eccezionale.
E' di sicuro un anime da non perdere per chiunque ami vedere qualcosa incentrato su valori come amore, amicizia, coraggio, fiducia, senza disdegnare azione e combattimenti.
Se mi venisse chiesto " a chi consiglieresti quest'anime?" io risponderei a chiunque ama il volo, il surf, la musica e un anime con una storia di fondo molto bella. Ebbense si Erureka 7 ha tutto questo, certo la storia (per i pignoli) non è del tutto innovativa ( come fu Evangelion, solo per citare un esempio), ma vi sono molti punti nuovi ed interessanti; il disegno non può che piacere i combattimenti in volo sono spettacolari. L'audio è come un onda che accompagna lo spettatore durante tutta la visione delle puntate. E' un anime dove, una volta finita di vedere una puntata, si vuole subito vedere quella successiva coinvolgente questo è forse il miglio termine che lo descrive.
Davvero un anime molto bello! I personaggi sono simpatici, ognuno con un look particolare. La cosa che mi piace di più sono i visi, le espressioni sono molto realistiche! Inizialmente ero rimasta un pò perplessa, Robot sugli snowboard?! Cosa riescono a inventare! O_o
Comunque dopo un inizio spesierato, vengono, piano piano, gettati degli indizi che lasciano intuire dei restroscena molto più complicati e misteriosi! Ora sono molto curiosa di sapere cosa succederà! ^o^/
Comunque dopo un inizio spesierato, vengono, piano piano, gettati degli indizi che lasciano intuire dei restroscena molto più complicati e misteriosi! Ora sono molto curiosa di sapere cosa succederà! ^o^/
Eureka Seven non è un vero e proprio anime robotico, anzi questo elemento viene presentato più che altro come contorno ad un menu ricco di personaggi variegati e carismatici.
Il tono generale della serie è divertente, ma lentamente vengono lanciate diverse sottotrame che sembrano preannunciare ad eventi drammatici e sconvolgenti.
Insomma, questa è una di quelle tipiche serie che partono lente, con storie autoconclusive e quasi umoristiche, per poi esplodere in saghe coinvolgenti. D'altra parte è una produzione dei Bones, che ci hanno abituato ad una qualità esagerata.
Nell'attesa che arrivino gli episodi "d'impatto" gustiamoci questi momenti divertenti, con il giovane Renton che è sicuramente uno dei personaggi più simpatici ed identificabili degli anime di questo periodo!
Il tono generale della serie è divertente, ma lentamente vengono lanciate diverse sottotrame che sembrano preannunciare ad eventi drammatici e sconvolgenti.
Insomma, questa è una di quelle tipiche serie che partono lente, con storie autoconclusive e quasi umoristiche, per poi esplodere in saghe coinvolgenti. D'altra parte è una produzione dei Bones, che ci hanno abituato ad una qualità esagerata.
Nell'attesa che arrivino gli episodi "d'impatto" gustiamoci questi momenti divertenti, con il giovane Renton che è sicuramente uno dei personaggi più simpatici ed identificabili degli anime di questo periodo!
Divertente, originale, tecnicamente eccellente.
A tutto questo aggiungiamo anche un cast di personaggi davvero eccezionali, ottimamente caratterizzati! Dal protagonista Renton-kun alla bella Talho, dal fighissimo Holland alla misteriosa Eureka con i suoi "figlioletti" ;P
Devo dire che dei robottoni sugli snowboard ancora mi mancavano, ma a parte un iniziale attimo di smarrimento, l'idea (per quanto stramba) si rivela assai funzionale... gli scontri, per adesso neanche tanto numerosi (non lo definirei neanche un robotico vero e proprio, per il momento!), sono ben fatti e avvincenti al punto giusto... spesso accompagnati tra l'altro da ottime bgm. Il comparto sonoro è infatti un'altra cosa che mi piace molto di questo anime. Una menzione d'onore per la sigla iniziale, molto ma molto bella!
Una delle serie migliori di questa season, vale davvero la pena guardarla... fateci un pensierino ;)
A tutto questo aggiungiamo anche un cast di personaggi davvero eccezionali, ottimamente caratterizzati! Dal protagonista Renton-kun alla bella Talho, dal fighissimo Holland alla misteriosa Eureka con i suoi "figlioletti" ;P
Devo dire che dei robottoni sugli snowboard ancora mi mancavano, ma a parte un iniziale attimo di smarrimento, l'idea (per quanto stramba) si rivela assai funzionale... gli scontri, per adesso neanche tanto numerosi (non lo definirei neanche un robotico vero e proprio, per il momento!), sono ben fatti e avvincenti al punto giusto... spesso accompagnati tra l'altro da ottime bgm. Il comparto sonoro è infatti un'altra cosa che mi piace molto di questo anime. Una menzione d'onore per la sigla iniziale, molto ma molto bella!
Una delle serie migliori di questa season, vale davvero la pena guardarla... fateci un pensierino ;)