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Nicola Scarfaldi Cancello

Episodi visti: 12/24 --- Voto 8
Sono un grande amante delle opere di Yoko Taro.
Dopotutto, Taro è quell'artista che, nonostante per buona parte della sua vita abbia fatto videogiochi definibili, a voler essere buoni, mediocri, ha sempre creato delle opere con una forte identità. Tanto memorabili, pur nei loro difetti, da aver avuto una nicchia nutrita di fan appassionata ad esse.

Taro ha personalità, quella cosa che molti tecnici dell'arte si dimenticano esista, perché hanno studiato come crearla, l'arte. Quindi, a volte, si perdono in dei discorsi sul metodo che, per estensione, applicano alla sostanza intera delle opere creative, dimenticandosi che, in quanto macchine imperfette, una volta riconosciuto uno schema, cerchiamo solo come sbarazzarcene per emozionarci su qualcosa di nuovo.

Perché Dio non esiste, ma noi siamo il suo popolo eletto.
Perché l'originalità non esiste, ma la cerchiamo sempre.

Dunque, con questa premessa, siamo entrati nel mood giusto per parlare di quest'anime.
Essendo opere di un autore dalla forte personalità, ma soprattutto consapevole di limiti e potenzialità del suo medium di riferimento, e che non si è mai limitato a incastrare il cinema nel videogioco (vero, Neil Druckmann?), è difficile trasporre un'opera di Taro in una animata.
Perché, per quanto brutti o farraginosi fossero i giochi di Taro prima di "Nier Automata", erano comunque usati in ogni aspetto per raccontare l'arte di Taro, e neanche "Nier Automata" è da meno.
C'era quindi il forte rischio che "Nier Automata Ver1.1a" fosse la brutta copia del suo videogioco d'origine, un prodotto di dubbia qualità ottenuto forzando la trama originale dentro il contenitore di un media diverso.
Tutto ciò è successo? No, per fortuna.

Non so dire se il merito sia di qualche consulenza fatta proprio da Yoko Taro, o se semplicemente dietro questo anime abbia lavorato un team creativo incredibilmente competente (cosa che, purtroppo, non do mai scontata in queste produzioni), ma tutte le alterazioni di sceneggiatura presenti nell'anime sono funzionali a quello che vogliono fare, ovvero accorpare una storia relativamente complessa e farla funzionare al meglio in un'ambiente che non è quello del videogioco. Inoltre, sono tutte alterazioni incredibilmente rispettose del materiale originale, che utilizzano addirittura elementi come missioni secondarie o parti di background esplorate in opere secondarie a quella principale, e le accorpano alla sceneggiatura per dare un intreccio narrativo più interessante e organico, riuscendo a non dare l'effetto di essere un adattamento pedissequo delle missioni del videogioco.

Detto questo, non me la sento di definire questo anime "solo" un adattamento.
Ci sono veri e propri cambi rispetto al gioco originale: essi sono davvero pochi, ma sono abbastanza importanti, se li si va ad analizzare.
Qual è il mio parere a riguardo? Li trovo adatti o traditori della poetica di "Nier Automata"?
La risposta è... non lo so.

Attenzione: la parte seguente contiene spoiler

Saprei rispondere se questo fosse l'adattamento di qualsiasi altra opera videoludica io abbia videogiocato (tranne, forse, quelle di Suda51), ma non questa.
Perché, appunto, la mente creativa dietro "Nier Automata" è Yoko Taro, e Yoko Taro anche sulle quisquiglie a volte mette una poetica sua. Non so quale sia stato il suo ruolo nella produzione di questo anime, non so se abbia detto qualcosa nelle interviste, ma fatto sta che la sua poetica, anche qualora non messa direttamente da lui, può essere imitata.
E ci sono elementi che, anche qualora fossero imitati, danno una prospettiva totalmente diversa sull'essenza di quest'opera.

Per dirla in maniera potabile, questo anime si chiama "Ver1.1a", e Yoko Taro è la stessa persone che ti viene a dire che il remake di "Nier Replicant" si chiama "Ver.1.22474487139...", perché quel numero è la radice quadrata di 2, e simboleggia la natura ibrida di quella riproposizione: né una remastered, ma neanche un remake vero e proprio.
Quindi, perché "1.1a"? Tolta la "a", che sicuramente indica il fatto che questa è l'adattamento animato della prima route, per cosa sta quel 0.1? Serve solo a dare un nome accattivante all'opera? Serve a indicare il fatto che questa racconta la stessa storia, ma con delle inevitabili differenze e "migliorie" (ce ne sono, a onor del vero, Eve ne esce come un personaggio migliore in questo anime, e Adam ricopre meglio il suo ruolo di antagonista)? Oppure va inteso come un "aggiornamento", un'interpretazione che andrà da un'altra parte ancora rispetto al videogioco?

Questo è importante, perché se l'intenzione è solo "adattare", allora certi cambiamenti non sono stati gestiti bene: 9S è molto più violento e spietato contro le biomacchine, e fa alcune cose che nel gioco originale faceva 2B. Addirittura, nel finale della serie, 2B esita nel finire Adam ed è 9S a spingere la sua spada per ucciderlo. Questo cambiamento di caratterizzazione molto grosso non solo è ingiustificato, se si vuole raggiungere lo stesso finale, ma poi contraddice la rabbia con cui 2B sta per scagliarsi contro la testa di biomacchina poco dopo.
Un'aggressività che non ha mai dimostrato nell'anime.

Un altro esempio è l'aver voluto cambiare uno dei momenti più iconici del gioco, il "We become as gods" in "We become as Eve", banalizzando un momento in cui le biomacchine hanno sviluppato una personalità capace di far credere loro che il suicidio sia la via per la divinità, in uno dove l'interpretazione è semplicemente che Adam abbia influenzato la rete delle biomacchine con il suo odio.
Da un lato una riflessione umanitaria, dall'altro un errore logistico.

Inoltre, andare sempre verso lo stesso finale renderebbe la sostituzione di Anemone con Lily piuttosto inutile, fine a sé stesso citare visivamente il primo "Nier" e il finale E del primo "Drakengard", e una presa per i fondelli il fatto che nell'ending di ogni episodio ci sia una 2B che si disperi per un 9S in realtà non presente in quel momento.

Questo elemento di "Nier Automata Ver1.1a" è un'incognita.
A seconda di quale sarà il futuro, potrà essere il suo elemento più virtuoso, capace di donare forte identità all'opera e non vivere di luce riflessa rispetto al gioco originale, oppure la sua condanna, mostrandolo come un adattamento con reinterpretazioni discutibili.
Speriamo in bene.

A livello tecnico, il comparto tecnico è perlopiù sufficiente.
La CGI non brilla, soprattutto nei primi episodi, ma è molto meglio di altre opere e fa il suo. Le animazioni a volte sono un po' rigide, ma nella maggior parte dei casi sono ottime. Inoltre, l'inventiva con cui sono stati reinterpretati gli scontri contro i boss del videogioco è davvero apprezzabile.

L'unica cosa che davvero non mi è piaciuta è la "forma finale" di Adam durante l'ultimo scontro contro di lui.
Già il suo trasformarsi in un Eve gigante l'ho trovato pacchiano a dismisura, ricordandomi quella cosa ridicola che era l'agente Smith gigante di "The Matrix: Path of Neo", ma la forma seguente è davvero malriuscita, secondo me. Di base, è la brutta copia di un boss del videogioco, ma con il suo nero lucido e monocromatico sembra piuttosto un cattivo delle Pretty Cure.
Lo scontro finale è però molto emozionante di per sé, è solo il design di questo antagonista a sembrare fuori luogo.

Dopo tutto ciò che ho detto, voglio solo aggiungere che l'8 che do a questo anime non è un voto, è una speranza. La speranza di una reinterpretazione intelligente, e non di un potenziale sprecato.

'Cause we're gonna shout it loud
Even if our words seem meaningless
It's like I'm carrying the weight of the world
I wish that someway, somehow
That I could save every one of us
But the truth is that I'm only one... Nicola


Auf wiedersehen!

P.S. Ah no! Un momento.
Ci tengo a dire che chiunque nel team creativo abbia deciso di mostrare i piedi di 9S, ma non quelli di 2B, riceverà la mia maledizione per sette generazioni. Cosa credete? Che il vostro pubblico non sia fatto da degenerati? Secondo voi perché "Nier Automata" ha venduto cinque milioni di copie? Ve lo dico io! Perché c'è un fondoschiena così bello che Fellini lo inquadrerebbe in uno dei suoi film.
Quale affronto è contenersi sul fanservice?
Maledetti! Maledetti siate sempre!

Nicola vi osserva, e vi giudica.


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stefanchenco

Episodi visti: 12/24 --- Voto 8,5
Premetto che non ho mai giocato al videogioco da cui l'anime è tratto. Questo ha avuto i suoi pro (nessuno spoiler sulla trama o preconcetti rischiosi) e contro (difficoltà a capire la trama a volte, i cameo non me li sono potuti godere), in ogni caso la recensione verterà esclusivamente su quest'opera, tralasciando per forza il mondo creato da Yoko Taro.

Regia: 9,5
Ricalca il modus narrativo di un JRPG, cioè esplorazione, narrazione e combattimenti a fasi alternate. Mi è sembrato veramente di vedere un videogioco, ma stando comodo sulla poltrona senza far nulla.
È stato lasciato spazio a tutto con i tempi giusti, non ci si annoia dietro ore di dialoghi fini a sé stessi e neppure a guardare combattimenti senza sosta. Ogni episodio ha una sua connotazione propria, altre volte mischiando il tutto. Ne sono uscite puntate veramente interessanti, impegnative da comprendere per i temi analizzati, ma grazie a un'ottima regia facili da digerire. Penso che la regia possa essere considerata uno dei punti di forza di quest'anime, non ci si annoia mai neppure nelle fasi più narrative. Le boss fight forse potevano essere maggiormente articolate e allungate, per dare una maggior sensazione di difficoltà nello scontro, ma è una sensazione personale, io avrei sbadigliato con scontri troppo lunghi.
L'unico appunto che potrei fare è stata la scelta di fare un primo episodio di puro combattimento, che dà l'idea di un anime d'azione al 100%, quando lo è solo in parte, deludendo quelli che, amando il genere, continueranno la visione e allontanando erroneamente chi preferisce una maggior parte narrativa.

Sceneggiatura: 7
Non è facile dare un voto, in quanto da una parte la trama è estremamente articolata e profonda, dall'altra il fatto che alcuni indizi arrivano solo con l'avanzare dell'opera ne rende difficile la comprensione, questo anche a causa di un background spiegato troppo leggermente.
L'anime è ambientato in un futuro abbastanza lontano, ma tutto parte molto prima, forse addirittura millenni indietro. Quello che è accaduto per secoli è fondamentale per capire le motivazioni che fanno muovere i personaggi, ma molte cose sono omesse, forse per evitare spoiler o per non appesantire la narrazione. Purtroppo questa scelta rende confusionario il tutto.
Comprendo che, come per la regia, anche la sceneggiatura venga da un videogioco, ma su console questa trama ha senso di essere scoperta un pochino alla volta con gli sforzi del giocatore. Al contrario, in "NieR:Automata Ver 1.1a" (anime) è dura fare ipotesi a lungo termine, nel mio caso ad esempio sempre disattese per i pochi indizi dati, quindi ci si può godere solo di quello che succede di volta in volta, senza poter mettere insieme i pezzi del puzzle.
Ovviamente, non che questo sia tutto da buttare, anzi esattamente l'opposto. Ci sono molti approfondimenti psicologici e metafisici, ci si muove spesso sul sottile filo rosso del bene/male, giusto/sbagliato, seguire le regole in pace/scoprire la verità scomoda... I "personaggi" che si vedranno nei dodici episodi scimmiotteranno la società e le emozioni umane, mettendone a nudo alcune contraddizioni e rendendo tutto molto "grigio".
Insomma, con un po' più di coraggio e di lavoro ci si sarebbe forse potuti discostare un po' di più dal videogioco, rendendo migliore l'adattamento, ma in ogni caso è assolutamente più che godibile, quindi un 7 se lo merita anche la sceneggiatura.

Design: 9,5
Altro punto di forza, grazie alla partecipazione di studi di punta in quest'ambito. Escludendo il primo episodio, dove per l'uso della CGI probabilmente è stato chiesto di mettersi davanti ai PC a mia nonna, da tanto era ridicola, per il resto veramente un eccellente lavoro. Animazioni fluide e articolate, dettagli precisi in ogni sequenza e in gran quantità, uso di colori tenui e accesi nei giusti momenti... Insomma, una gioia poterlo vedere.
Potrei dilungarmi tantissimo a segnalare ogni dettaglio delle ombre messe al posto giusto, dei movimenti dei personaggi che di solito vengono omessi per risparmiare tempo, riflessi sugli oggetti che creano bei giochi di luce, animazioni del cybermondo articolate e ben fatte... Difficile trovare difetti!

Caratterizzazione dei personaggi: 7,5
Qui si parte facile... 2B, permettetemi, è una gran gnocca anche qua, esattamente come si vede nelle locandine dei videogiochi o tra le cosplayer. Ha inoltre un gran carisma, un fascino irresistibile e una forza coerente per un personaggio forte, ma non imbattibile. È però fin troppo una brava soldatina...
Anche S9 è un bel personaggio, anche se le sue azioni le ho trovate a volte un po' lunatiche. Ogni tanto spara dubbi sulla veridicità e coerenza delle loro missioni, in altre non esita ad eseguire gli ordini senza farsi domande... mah!
A parte loro, però, non ci sono personaggi di spicco, a parte una ragazza a cui verrà dato un po' più di tempo, ma a parte un lungo flashback (influente per comprendere la trama) non ha un approfondimento degno di nota.
Nonostante questo, si riesce comunque ad empatizzare almeno un po' anche con i personaggi che mano a mano compariranno nei vari episodi, forse più per le tematiche legate alla sceneggiatura però, che per un vero interesse verso il singolo. Si vedranno un sacco di "nemici" e molti compagni d'avventura di 2B e S9, alcuni di questi con design veramente azzeccati e interessanti (ma non posso parlare oltre o rischio spoiler).
Anche in questo caso forse l'impostazione da videogioco ha penalizzato un pochino questa sezione, dando ampio spazio ai protagonisti, facendoli muovere sulla scena in primo piano, ma togliendone altro ai comprimari. Nulla di grave in ogni caso, e ammetto che non so se si sarebbe potuto fare di meglio.

Sonoro: 9,5
Qui si sono veramente impegnati, per integrare alla regia una OST e dettagli sonori che rendessero bene le emozioni date dalle esplorazioni/scoperte e dai combattimenti.
Per cominciare, dare in mano ad Aimer la sigla di apertura è stata una scelta azzeccata, la sua voce penetrante rende ottimamente l'ambientazione di "NieR:Automata Ver 1.1a". Anche le animazioni realizzate appositamente sono veramente 'fighe'! La sigla finale l'ho trovata addirittura ancora più bella ed emozionante, ottimo lavoro!
Le musiche che accompagnano gli eventi principali della storia sono davvero ben realizzate e riescono a rendere più emozionanti le fasi più narrative e più adrenaliniche quelle d'azione. Da quel che ho capito, c'è pure una OST creata apposta con brani composti da un maestro (o più) per "NieR:Automata Ver 1.1a".
Molto buona anche la cura nel classico rumore di fondo (tipo la pioggia, il ronzio di sottofondo della nave spaziale, il cinguettio degli uccelli a volte, e altro), che mantengono l'atmosfera di sfondo di alto livello.

In definitiva: 8,6
Non saprei a chi non consigliarlo. A parte il finale mancante, che fa venire i nervi, non capendo a fondo il senso della storia (ma è già al lavoro la seconda stagione), tutto il resto è di ottimo livello.
Non è esattamente un prodotto da seratina leggera dopolavoro, ma a parte questo penso possa interessare a ogni tipo di spettatore. Bisogna però avere pazienza con la trama, non è semplice (e così sembra per molti, visti i commenti ai singoli episodi), ma darà sicuramente soddisfazione scoprirne il finale, già comunque in parte svelato alla fine dell'ultimo episodio.
E poi c'è 2B, e già quello vale lo spettacolo.


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esseci

Episodi visti: 12/24 --- Voto 7
Ammetto che recensire "NieR: Automata Ver1.1a" mi è costato qualche fatica, soprattutto in termini di necessità di documentarmi sull'origine della serie.
E quando ho capito che "NieR: Automata Ver1.1a" è basato sul videogioco action RPG "Nier: Automata", sviluppato da Platinum Games e pubblicato da Square Enix, scritto e diretto da Yoko Taro, i dubbi dopo la visione dei primi episodi mi sono stati in parte risolti, soprattutto in tema di trama e character development...
Non conoscendo il gioco, posso solo prendere atto delle critiche e dei dubbi manifestati da coloro che lo conoscono e che, vedendo l'anime, hanno "storto il naso" sulla qualità grafica e sulla storia narrata nell'anime rispetto al videogioco.

Da quanto appreso, il gioco, nato come spin-off della serie "Drakengard", ha ottenuto fin dalla sua uscita nel 2017 un buon successo di critica e di pubblico e, una volta esaurito un po' l'effetto del successo, Square Enix ha ulteriormente tentato di cavalcare l'onda del successo ampliando la trama del gioco attraverso l'adattamento animato prodotto dallo Studio A-1 Pictures, che sembra volersi affrancare dal gioco e dalle sue vicende, raccontando una trama che si discosti dai multipli e possibili finali del gioco.
Il videogioco ha vinto una serie infinita di premi e riconoscimenti sia per la storia sia per la parte tecnica sia per quella musicale.

Se l'anime non sembra essere riuscito a entusiasmare o soddisfare le aspettative di chi ha giocato o gioca a "NieR: Automata", posso sostenere che anche chi si avvicina alla serie senza conoscere nulla del videogioco (come me) si debba ritenere deluso?
Per questi primi dodici episodi risponderei "No", sebbene, come tutti gli anime che tentano di sviluppare una storia anche nuova da delle premesse di un gioco noto (un soggetto esistente, tanto più un osannato videogioco) di primo acchito e all'inizio mi ha lasciato un po' disorientato.

Iniziare l'anime con un episodio dedicato a un combattimento piuttosto suggestivo visivamente ma senza alcun tipo di introduzione, come se fosse la replica perfetta del videogioco, non mi ha entusiasmato, lasciandomi interdetto anche sulle interazioni tra i due personaggi principali, 2B e 9S, che, come androidi dalle fattezze molto umane e piuttosto ricercate e belle, combattono come macchine contro delle altre macchine (definite biomacchine, ma sembrano dei robottoni tipo il simbolo di un notissimo sistema operativo per telefoni cellulari)... ma non se ne capisce il motivo, se non dopo alcuni episodi e in modo assolutamente molto indiretto, in cui la trama avanza talvolta in modo molto lento e contemplativo, non sempre consequenziale, segno questo ultimo aspetto che in qualche modo l'anime, pur volendo rappresentare un quid novi rispetto al gioco, ne resta probabilmente molto legato, e altrettanto probabilmente non riesce a creare dei veri e propri scenari alternativi e autonomi rispetto al videogioco, diventando uno spezzatino talvolta incomprensibile.

Senza entrare eccessivamente nella trama, al termine della visione allo spettatore diventa chiaro che gli androidi lottano contro le biomacchine "per rappresentanza", per la riconquista del predominio di ciò che resta del nostro povero pianeta.

Man mano che la serie avanza, si intuisce chiaramente che gli androidi lottano "in autonomia" per la difesa dell'umanità contro le biomacchine che hanno colonizzato la Terra e che in apparenza sembra che abbiano "delocalizzato" l'umanità a vivere al di fuori della Terra e in particolare sul suo satellite. Particolarmente suggestiva la loro forma di saluto al termine dei loro confronti e dialoghi sulla strategia da seguire: "Gloria all'umanità", che sembra più una forma di rito ossequioso verso un'entità astratta e superiore piuttosto che a degli individui reali ed esistenti.

Ma gli episodi, piuttosto che rivelare cosa è realmente successo (la Terra sembra priva di esseri umani, le città sono distrutte da un evento apocalittico, ma la vita "naturale" è comunque presente con vegetali e animali anche in modo rigoglioso), si sofferma con degli episodi piuttosto "originali" (e forse anche "surreali") su alcune tendenze verso comportamenti e modalità di pensiero delle biomacchine (e anche degli androidi), fino a giungere a vere e proprie forme di autocoscienza delle macchine stesse e a forme organizzative di vita sociale che sarebbero improprie e non giustificabili per degli oggetti meccanici vagamente antropomorfi.

Idem per gli androidi che difendo l'umanità: si organizzano e combattono le biomacchine sia con delle "cellule" organizzate di resistenza sulla Terra sia con delle unità speciali, denominate "YorHa", che provengono da una stazione in orbita intorno alla Terra che rappresenta il loro quartier generale che si coordina e prende ordini da una fantomatica base allocata altrove, dove si presume ci siano gli umani.

In questa prima serie di dodici episodi andata in onda a singhiozzo (annunciata come serie invernale 2022-2023, è stata sospesa per mesi causa Covid - ??? - per completarsi solo a luglio 2023... sigh!) ci sono due grandi assenti: l'umanità e la civiltà antagonista.

La peculiarità della serie è proprio il continuo combattere degli androidi contro le biomacchine per la riconquista della Terra a favore degli umani, che tuttavia non compaiono mai, né nella serie si cita che fine abbiano fatto, lasciando di fatto agli androidi una sorta di delega senza controllo della missione, che loro cercano di adempiere con tutte le loro forze con un'abnegazione e una fedeltà a conferma delle leggi di Isaac Asimov.
Idem per le biomacchine, che, come si apprenderà durante la serie, combattono per una specie aliena che tuttavia non appare al pari degli umani.

Sembra una guerra di cui si è perso lo scopo e la ragione: le biomacchine, consultando le tracce rimaste dell'umanità perduta, scimmiottano comportamenti umani e cercano di esprimere sentimenti, ispirandosi alla letteratura, e cercano di vivere come gli umani, associandosi e organizzandosi in specie di tribù con una larvale e primitiva forma di società, cercando di aiutarsi e aiutare le macchine simili. Anche Adam e Eve, che sembrano a capo delle biomacchine, si comportano in modo capriccioso e così umano.

E i protagonisti androidi? 2B e 9S lavorano in coppia, completandosi: ciascuno ha la sua specializzazione. 2B androide femmina da combattimento e 9S androide maschio di appoggio logistico e assistenza strategica. Sembrano tutto fuorché due macchine. La prima fredda e atarassica, programmata in apparenza solo per eseguire missioni per distruggere il nemico, il secondo più affabile, dotato di un vago senso dell'umorismo e capace di sorridere e cercare di stuzzicare l'apparente incapacità comunicativa di 2B. È inutile evidenziare che il loro aspetto esteriore tende rispecchiare il loro "carattere": 2B è una bellissima "gothic loli", una specie di spietato angelo della morte (un po' troppo kawaii"), mentre 9S sembra uno scolaretto carino in braghette e stivali con un modo di fare scanzonato. Tra i due sembra, soprattutto verso la fine della serie, che si sia instaurato un certo "feeling" di umana memoria... La fascia che copre gli occhi con funzione di visore li rende stravaganti e stranamente intriganti, nascondendo una parte della loro possibile espressività degli occhi.

In questo frangente, "NieR: Automata Ver1.1a" mi ha ricordato vagamente un'altra serie di fantascienza di un po' di anni fa, "Ergo Proxy": in entrambe i personaggi erano alla ricerca di un perché, di un'origine da conquistare e difendere, rendendosi conto che i loro sforzi alla fine non ottenevano l'effetto sperato. E non è difficile intuire che sembra una metafora della condizione umana sempre tesa alla ricerca della verità riguardo la sua origine, che tuttavia resta sempre insoddisfatta a causa dei suoi limiti.

E anche in "NieR: Automata Ver1.1a" questo aspetto resta sotto traccia ma sempre insoddisfatto, in un crescendo molto spesso lento in cui i due androidi prendono man mano coscienza di sé stessi e delle informazioni circa le motivazioni per cui stanno combattendo. Pervenendo a una possibilità di risposta circa l'inutilità di tutte le azioni che stanno compiendo nell'esecuzione della loro missione. Che sia una critica alla guerra e alla sua inutilità una volta appurata l'inconsistenza delle sue motivazioni?

La disillusione sembra portare gli androidi a guardare più verso loro stessi e i loro abbozzi di sentimenti e necessità in una forma primordiale di autocoscienza.

Dal punto di vista tecnico, tanti hanno lamentato la CGI che fa apparire la serie come un videogioco di vent'anni fa: a me non è sembrata così pessima, ma non essendo un cultore dei videogiochi, non mi esprimo, se non per far presente che ho visto di peggio. Il chara design, soprattutto degli androidi, invece mi è piaciuto al pari del worldbuilding ricco di dettagli nel rappresentare la Terra disabitata.
Il comparto musicale mi è sembrato di eccellenza: la opening "Escalate" di Aimer e la ending "antinomy" di Amazarashi sono di livello e rappresentano la cura con cui la produzione ha cercato di dare dignità alla produzione, centrando l'obiettivo.
A lasciarmi meno soddisfatto sono i finali degli episodi con i siparietti con le marionette che integrano con delle spiegazioni i contenuti degli episodi: a me sono sembrati inutili, a detrimento dello sviluppo ulteriore degli episodi e un po' puerili.

Dopo la visione di "NieR: Automata Ver1.1a", mi è sopravvenuto una sorta di aforisma del fisico inglese Stephen Hawking riguardo l'AI: "L'Intelligenza Artificiale sarà la più importante conquista dell'uomo, peccato che potrebbe essere l'ultima". E "NieR: Automata Ver1.1a" ne documenta un possibile esempio.


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Kirad

Episodi visti: 12/24 --- Voto 7,5
Titolo tratto da un famoso videogioco che però non conosco (quindi non ho potuto cogliere le citazioni del gioco che contiene l'anime), è stato un piacevole viaggio di scoperta: questa espressione è adatta, perché il focus della narrazione per buona parte della storia mette in secondo piano lo scontro tra biomacchine e androidi dell'umanità, e si concentra su una esplorazione della Terra ormai abbandonata dall'umanità e colonizzata dalle suddette macchine.

In questo lungo viaggio compiuto dai due protagonisti, la fredda 2B e il socievole 9S, la narrazione riesce nel piccolo miracolo di saper intrattenere in maniera costante, rinunciando all'azione e puntando tutto sul fattore meraviglia, che nasce dalla curiosità e dalla sorpresa di scoprire un mondo che ha un'origine aliena, eppure si esprime con modalità così umane, persino tenere. L'umanità delle biomacchine risalta ancora di più, se messa a confronto con la freddezza e la serietà quasi estreme del mondo umano, anche se una scoperta nel corso della storia ci spinge a chiederci cosa è davvero rimasto dell'umanità in questo futuro distrutto.
Proprio la rappresentazione oscura dell'umanità ufficiale si collega anche agli elementi dell'intreccio che scorrono paralleli alla parte esplorativa: la storia è in fondo semplice e anche lineare, preoccupandosi giusto di inserire ogni tanto elementi che fanno intendere come dietro le quinte ci siano molte cose losche, verità occultate. Si tratta di materiale potenzialmente intrigante di cui comunque viene solo suggerita l'esistenza.
Riguardo invece le scene di combattimento tra gli androidi e i loro nemici, che a parte l'inizio solo nel finale giustificano la loro fama di pericolosità, sono momenti spesso brevi ma realizzati con buona perizia. Il combattimento più spettacolare è comunque quello del primo episodio tra 2B e una intera fabbrica-automa, mentre il duello finale si lascia vedere, ma il mostro che appare in questa occasione mi ricorda troppo un pokémon. Avvincente poi che alcuni scontri siano mostrati tramite le lenti di generi diversi, come il war movie (quando sono coinvolti i resistenti che abitano sulla Terra), il genere horror (specie nella parte finale) e quello onirico (quando 9S si connette con biomacchine che paiono impazzite), dimostrando a volte anche una buona creatività visiva.
Sui personaggi non c'è proprio un grande approfondimento e non creano una grande empatia, forse perché la loro funzione è più quella di giustificare la parte esplorativa: nel caso di 2B ci viene giusto fatto capire che non è fredda come appare, 9S fa sempre il simpaticone (e forse prova qualcosa per 2B), i membri della resistenza umana seguono solo la linea del 'È uno sporco lavoro, ma dobbiamo farlo', mentre i due gemelli Adamo ed Eve appaiono interessanti (di grande effetto il momento della loro nascita), ma poi il loro potenziale narrativo viene speso troppo rapidamente nella parte conclusiva (con annessi 'spiegoni' che rallentano un po' il ritmo), e infine ridotto al solito ruolo del cattivo che vuole distruggere tutto. Forse sono proprio le biomacchine i personaggi che sanno coinvolgere di più, perché suscitano curiosità e anche simpatia.

Le animazioni sono di buon livello, come pure i design dei personaggi, anche se la CG è troppo evidente soprattutto nei primi episodi, mentre le musiche sono orecchiabili e nient'altro.

"Nier:Automata Ver1.1a" è dunque un prodotto capace di affascinare, che non manca di buone idee narrative e visive, anche se appare un po' povero come trama e contenuti. Forse questi aspetti saranno veramente sviluppati in una eventuale seconda serie.