Honey & Clover
Quella universitaria è un’età particolare di passaggio: non sei più un ragazzino senza responsabilità che prende la paghetta dai suoi genitori, fa il suo a scuola e poi passa vacanze e tempo libero senza pensieri a giocare con amici o a prendersi una cotta per la bella compagna di classe; ma non sei ancora un adulto indipendente che percorre la strada che ha scelto, con un lavoro, una famiglia e i sogni che sono già stati archiviati definitivamente nel cassetto.
Ti trovi ad un bivio con mille diramazioni: devi fare delle scelte, avere le idee chiare sul tuo futuro, puoi cominciare subito a lavorare o continuare a studiare, hai ancora dei sogni ma non sai se sono solo chimere o qualcosa di concretamente raggiungibile. Hai ancora tutta la vita davanti a te ma cominci a realizzare che il tempo non è infinito e che tu non sei immortale.
Dubbi, ansie, illusioni. E la sensazione che quei momenti dolci-amari con gli amici che a volte riesci ancora a vivere saranno gli ultimi fuochi di giovinezza a cui presto ripenserai con nostalgia.
Chi l’ha vissuto lo sa.
Ed è per questo che se avete meno di 25 anni vi sconsiglio di vedere "Honey & Clover": magari vi piacerà ma non lo apprezzerete appieno perchè non le avrete ancora vissute quelle sensazioni, non avrete ancora superato quel momento della vita ripensandoci con malinconia.
"Honey & Clover" è un vero slice of life, forse lo slice of life per antonomasia. Un’opera corale in cui non esiste un vero protagonista, esiste un gruppo di amici alle soglie dell’età adulta che vivono le proprie giornate aspettando di diventare grandi.
Ogni episodio è un frammento di vita: comincia con quella sigla stupenda, trasmette una dolcezza malinconica, quando lo finisci ti lascia con un accenno di sorriso e l’occhio un po’ lucido, parte la malinconica sigla di chiusura, sospiri e pensi “un altro episodio, solo un altro…”.
I personaggi sono profondi, caratterizzati perfettamente. C’è il ragazzo eccentrico, geniale e incostante, il ragazzo maturo e razionale, la ragazza infantile e talentuosa che teme non basti una vita per realizzare tutti i suoi progetti, il senpai che si mette a disposizione degli altri, la ragazza pura che non riesce a rinunciare a un amore impossibile, il ragazzo indeciso che si abbatte nel vedere tutti gli altri apparentemente talentuosi e con le idee chiare. C’è la storia generazionale, c’è la comedy, c’è il romance. In "Honey & Clover" c’è tutto questo.
Non è esente da difetti, in primis il personaggio di Hagu che nonostante sia la ragazza immagine del manga è il personaggio meno interessante di tutta la storia. Inoltre con Hagu c’è la questione del suo character design: ce l’ho messa tutta ma non sono mai riuscito a digerirlo. Va bene voler realizzare il personaggio di una ragazza che sembra molto più giovane ma qui è davvero troppo, una ragazza che fa l’università e che secondo la storia dovrebbe avere 20 anni ma che ne dimostra 8, sia per l’aspetto sia per la voce da infante. Ma che roba è? Tra l’altro questo aspetto ha rovinato la trama romance che la coinvolge perché onestamente vedere un ragazzo ventenne che ci prova con un’apparente bambina delle elementari è disturbante, sembra di assistere a un atto di pedofilia, mette a disagio. Vorrei avere davanti il mangaka per chiedergli cosa diavolo gli sia passato per la testa quando ha concepito l’aspetto del personaggio di Hagu. E’ il motivo per cui abbasserò il giudizio finale.
A parte questo, il resto è la sintesi di tutto quello che dovrebbe essere uno SoL. Le storie vanno avanti lentamente, a volte senza una progressione, si rivoltano su se stesse come in un nastro di Moebius. E’ la sintesi di quell’età.
Ho trovato stupendo il romance tra Yamada e Mayama così come la disperata ricerca di una identità di Takemoto. Il titolo stesso si riferisce a una sequenza innocua ma in realtà così significativa, l’essenza di un periodo della vita a cui ripenseremo da adulti con una lacrimuccia.
Non posso che consigliarlo a qualunque adulto che abbia un cuore.
Ti trovi ad un bivio con mille diramazioni: devi fare delle scelte, avere le idee chiare sul tuo futuro, puoi cominciare subito a lavorare o continuare a studiare, hai ancora dei sogni ma non sai se sono solo chimere o qualcosa di concretamente raggiungibile. Hai ancora tutta la vita davanti a te ma cominci a realizzare che il tempo non è infinito e che tu non sei immortale.
Dubbi, ansie, illusioni. E la sensazione che quei momenti dolci-amari con gli amici che a volte riesci ancora a vivere saranno gli ultimi fuochi di giovinezza a cui presto ripenserai con nostalgia.
Chi l’ha vissuto lo sa.
Ed è per questo che se avete meno di 25 anni vi sconsiglio di vedere "Honey & Clover": magari vi piacerà ma non lo apprezzerete appieno perchè non le avrete ancora vissute quelle sensazioni, non avrete ancora superato quel momento della vita ripensandoci con malinconia.
"Honey & Clover" è un vero slice of life, forse lo slice of life per antonomasia. Un’opera corale in cui non esiste un vero protagonista, esiste un gruppo di amici alle soglie dell’età adulta che vivono le proprie giornate aspettando di diventare grandi.
Ogni episodio è un frammento di vita: comincia con quella sigla stupenda, trasmette una dolcezza malinconica, quando lo finisci ti lascia con un accenno di sorriso e l’occhio un po’ lucido, parte la malinconica sigla di chiusura, sospiri e pensi “un altro episodio, solo un altro…”.
I personaggi sono profondi, caratterizzati perfettamente. C’è il ragazzo eccentrico, geniale e incostante, il ragazzo maturo e razionale, la ragazza infantile e talentuosa che teme non basti una vita per realizzare tutti i suoi progetti, il senpai che si mette a disposizione degli altri, la ragazza pura che non riesce a rinunciare a un amore impossibile, il ragazzo indeciso che si abbatte nel vedere tutti gli altri apparentemente talentuosi e con le idee chiare. C’è la storia generazionale, c’è la comedy, c’è il romance. In "Honey & Clover" c’è tutto questo.
Non è esente da difetti, in primis il personaggio di Hagu che nonostante sia la ragazza immagine del manga è il personaggio meno interessante di tutta la storia. Inoltre con Hagu c’è la questione del suo character design: ce l’ho messa tutta ma non sono mai riuscito a digerirlo. Va bene voler realizzare il personaggio di una ragazza che sembra molto più giovane ma qui è davvero troppo, una ragazza che fa l’università e che secondo la storia dovrebbe avere 20 anni ma che ne dimostra 8, sia per l’aspetto sia per la voce da infante. Ma che roba è? Tra l’altro questo aspetto ha rovinato la trama romance che la coinvolge perché onestamente vedere un ragazzo ventenne che ci prova con un’apparente bambina delle elementari è disturbante, sembra di assistere a un atto di pedofilia, mette a disagio. Vorrei avere davanti il mangaka per chiedergli cosa diavolo gli sia passato per la testa quando ha concepito l’aspetto del personaggio di Hagu. E’ il motivo per cui abbasserò il giudizio finale.
A parte questo, il resto è la sintesi di tutto quello che dovrebbe essere uno SoL. Le storie vanno avanti lentamente, a volte senza una progressione, si rivoltano su se stesse come in un nastro di Moebius. E’ la sintesi di quell’età.
Ho trovato stupendo il romance tra Yamada e Mayama così come la disperata ricerca di una identità di Takemoto. Il titolo stesso si riferisce a una sequenza innocua ma in realtà così significativa, l’essenza di un periodo della vita a cui ripenseremo da adulti con una lacrimuccia.
Non posso che consigliarlo a qualunque adulto che abbia un cuore.
Sono arrivato in ritardo di ben undici anni rispetto all'uscita di questa serie (datata 2005), e ammetto di rimpiangere l'errore di aver aspettato così tanto prima di conoscerla. "Honey & Clover" è un ottimo anime sentimentale/scolastico, che affronta la vita in maniera ironica, ma col giusto peso. Una storia che non racconta le tipiche vicende di un gruppo di liceali, bensì quelle di giovani universitari, che finalmente approdano, o tentano di farlo, nel mondo degli adulti.
Tra drammi sentimentali, vuoti interiori e molte altre disavventure, i vari protagonisti crescono nel corso delle puntate, e noi con loro. Un anime che mi ha colpito per il modo con cui ha saputo trattare alcuni argomenti. Uno stile delicato, poco invadente, che non vuole mettersi in mostra, ma riesce comunque a farlo.
La storia parte in un logoro dormitorio di Tokyo, luogo in cui abita il nostro protagonista, Takemoto Yuuta, un ragazzo che si è iscritto a una scuola d'arte. Con lui vivono anche lo stravagante Morita Shinobu, una sorta di folle genio, che scompare per giorni e ricompare come se nulla fosse, e Mayama Takumi, anche lui (come gli altri due) iscritto alla scuola d'arte, ma leggermente più maturo.
Tuttavia non bisogna attendere molto prima che facciano la propria comparsa altri personaggi di spicco, come la piccola Hagu (in realtà diciannovenne), che ammalia subito il nostro protagonista. Un vero e proprio talento in campo artistico, tanto brava quanto inesperta nella vita di tutti i giorni, e proprio per questo trasferitasi dallo zio (nonché insegnante), Hanamoto Shuuji. Per ultima, ma non meno importante, la tenera Yamada Ayumi, da sempre innamorata di Mayama e da sempre rifiutata. Esatto, anche perché quest'ultimo pare avere occhi solamente per la matura Harada Rika, sua datrice di lavoro.
E allora facciamo iniziare questo valzer di amori, per una storia piena di tormenti, ma anche gioie e colori. "Honey & Clover" riesce infatti a conquistare con il suo racconto, che alterna attimi di tensione a giornate più candide e tranquille.
I personaggi che incontriamo lungo il nostro percorso sono interessanti, ma, se devo essere onesto, non mi ha particolarmente colpito l'estremo utilizzo dell'ironia attuato nel corso della serie. E' vero che questa era essenziale al fine di alleggerire l'atmosfera, ma, a mio avviso, finisce con lo stemperare un po' i toni e amalgamare i vari protagonisti. Questi ultimi, infatti, posseggono sicuramente caratteristiche uniche e originale, ma, in un modo o nell'altro, va finire sempre con una battuta o con una piccola gag semi-demenziale. Nulla di male, ovviamente, ma c'è il rischio di non riuscir più a identificare alla perfezione le molteplici sfumature, coperte dalla risata.
Tralasciando questo dettaglio, puntualizzo che, paradossalmente, il mio personaggio preferito è proprio Morita, il mago della risata. Tuttavia non si può non amare la sua apparente spensieratezza, che cela un animo profondo e attento. Cerca sempre di buttarla sulla comicità, anche se è il primo ad accorrere quando un amico ha bisogno di aiuto. Oltre a lui, l'affetto per Yamada è più che inevitabile. Sono i due personaggi che fanno girare l'intera vicenda (al di là del protagonista); la riaccendono improvvisamente e creano quei continui effetti sorpresa, che rendono l'anime indimenticabile.
Interessante anche la grafica, che, ormai vecchia di un decennio, riesce comunque a colpire e impressionare. Dei disegni tondeggianti, colori acquarellati e toni così candidi da creare alla perfezione l'atmosfera rilassata, necessaria per gustarsi appieno "Honey & Clover". E ciò è quasi paradossale, visto il gran numero di controversie che verranno affrontate nel corso delle puntate.
Carine le musiche, che assecondano lo stile generale dell'anime e ne amplificano i colori. Perché è anche questa la bellezza di tale serie: ovvero la capacità di trasmettere delle sensazioni, che sia l'idea di angoscia, di calma, di sonno, di gioia, di stupore, di amore...
E quando tutto ciò succede, vuole dire che, non solo la storia è all'altezza della situazione, ma anche il comparto tecnico ha svolto il suo lavoro nel migliore dei modi.
Il finale non conclude un bel niente, ma, visto che c'è già una seconda stagione, si può perdonare anche questa piccola "mancanza". Chissà come si risolveranno tutte le varie disavventure? Qualcosa si può già capire, ma spero proprio che, come nella prima serie, anche la seconda regali qualche piccola sorpresa.
Concludo con un semplice consiglio: guardate "Honey & Clover". Ovviamente, deve piacere lo stile pacato e tranquillo, ma credo che anche per quelli meno convinti rappresenti un'ottima opportunità per innamorarsi di questo titolo e dei vari anime affini.
Voto finale: 8
Tra drammi sentimentali, vuoti interiori e molte altre disavventure, i vari protagonisti crescono nel corso delle puntate, e noi con loro. Un anime che mi ha colpito per il modo con cui ha saputo trattare alcuni argomenti. Uno stile delicato, poco invadente, che non vuole mettersi in mostra, ma riesce comunque a farlo.
La storia parte in un logoro dormitorio di Tokyo, luogo in cui abita il nostro protagonista, Takemoto Yuuta, un ragazzo che si è iscritto a una scuola d'arte. Con lui vivono anche lo stravagante Morita Shinobu, una sorta di folle genio, che scompare per giorni e ricompare come se nulla fosse, e Mayama Takumi, anche lui (come gli altri due) iscritto alla scuola d'arte, ma leggermente più maturo.
Tuttavia non bisogna attendere molto prima che facciano la propria comparsa altri personaggi di spicco, come la piccola Hagu (in realtà diciannovenne), che ammalia subito il nostro protagonista. Un vero e proprio talento in campo artistico, tanto brava quanto inesperta nella vita di tutti i giorni, e proprio per questo trasferitasi dallo zio (nonché insegnante), Hanamoto Shuuji. Per ultima, ma non meno importante, la tenera Yamada Ayumi, da sempre innamorata di Mayama e da sempre rifiutata. Esatto, anche perché quest'ultimo pare avere occhi solamente per la matura Harada Rika, sua datrice di lavoro.
E allora facciamo iniziare questo valzer di amori, per una storia piena di tormenti, ma anche gioie e colori. "Honey & Clover" riesce infatti a conquistare con il suo racconto, che alterna attimi di tensione a giornate più candide e tranquille.
I personaggi che incontriamo lungo il nostro percorso sono interessanti, ma, se devo essere onesto, non mi ha particolarmente colpito l'estremo utilizzo dell'ironia attuato nel corso della serie. E' vero che questa era essenziale al fine di alleggerire l'atmosfera, ma, a mio avviso, finisce con lo stemperare un po' i toni e amalgamare i vari protagonisti. Questi ultimi, infatti, posseggono sicuramente caratteristiche uniche e originale, ma, in un modo o nell'altro, va finire sempre con una battuta o con una piccola gag semi-demenziale. Nulla di male, ovviamente, ma c'è il rischio di non riuscir più a identificare alla perfezione le molteplici sfumature, coperte dalla risata.
Tralasciando questo dettaglio, puntualizzo che, paradossalmente, il mio personaggio preferito è proprio Morita, il mago della risata. Tuttavia non si può non amare la sua apparente spensieratezza, che cela un animo profondo e attento. Cerca sempre di buttarla sulla comicità, anche se è il primo ad accorrere quando un amico ha bisogno di aiuto. Oltre a lui, l'affetto per Yamada è più che inevitabile. Sono i due personaggi che fanno girare l'intera vicenda (al di là del protagonista); la riaccendono improvvisamente e creano quei continui effetti sorpresa, che rendono l'anime indimenticabile.
Interessante anche la grafica, che, ormai vecchia di un decennio, riesce comunque a colpire e impressionare. Dei disegni tondeggianti, colori acquarellati e toni così candidi da creare alla perfezione l'atmosfera rilassata, necessaria per gustarsi appieno "Honey & Clover". E ciò è quasi paradossale, visto il gran numero di controversie che verranno affrontate nel corso delle puntate.
Carine le musiche, che assecondano lo stile generale dell'anime e ne amplificano i colori. Perché è anche questa la bellezza di tale serie: ovvero la capacità di trasmettere delle sensazioni, che sia l'idea di angoscia, di calma, di sonno, di gioia, di stupore, di amore...
E quando tutto ciò succede, vuole dire che, non solo la storia è all'altezza della situazione, ma anche il comparto tecnico ha svolto il suo lavoro nel migliore dei modi.
Il finale non conclude un bel niente, ma, visto che c'è già una seconda stagione, si può perdonare anche questa piccola "mancanza". Chissà come si risolveranno tutte le varie disavventure? Qualcosa si può già capire, ma spero proprio che, come nella prima serie, anche la seconda regali qualche piccola sorpresa.
Concludo con un semplice consiglio: guardate "Honey & Clover". Ovviamente, deve piacere lo stile pacato e tranquillo, ma credo che anche per quelli meno convinti rappresenti un'ottima opportunità per innamorarsi di questo titolo e dei vari anime affini.
Voto finale: 8
Il viaggio alla ricerca di se stessi, eh? Credo che quest'anime si chiami "Honey & Clover" perché altrimenti avrebbe avuto un nome troppo lungo.
Quando mi sono avvicinata al mondo degli anime avevo più o meno quattordici anni e uno dei titoli che mi capitava tra gli anime di genere slice of life e shoujo, era sicuramente "Honey & Clover" e, proprio come Takemoto, "pedalavo" il primo episodio e poi tornavo su anime che erano più alla mia portata, lasciando quell' "Honey & Clover" nell'agenda, a prendere un sacco di polvere. Ma perché, dopo cinque anni, ho deciso di "pedalare" tutti e ventiquattro gli episodi?
Arriviamo in un momento della nostra vita, diplomati o laureati, in cui cominciamo a cercare delle risposte e a non accontentarci più del "sei nato sotto un cavolo" o "sei stato portato dalla cicogna". Arriva un momento in cui ci rendiamo conto di non sapere chi siamo, cosa vogliamo davvero essere in futuro e un momento in cui preferiamo credere di essere ancora bambini, ma in realtà siamo diventati adulti. Questo è, più o meno, il centro cui ruotano le vicende di Takemoto, Yamada, Mayama, Morita e Hagumi e altri personaggi (sicuramente) non secondari.
Perché, ho deciso di "pedalare" gli episodi proprio adesso? Perché, sicuramente, sono arrivata in un punto della mia vita in cui mi rispecchio in una parte di ogni personaggio di "Honey & Clover", ed è a loro, che mi sento di consigliare la visione di quest'anime. Insomma, se siete incappati in questa recensione per puro caso o perché non sapete se iniziare o proseguire la visione di quest'anime, sicuramente, se avete raggiunto la maggiore età, non posso che dirvi "proseguite!".
"Honey & Clover" non può lasciarvi delusi, è un'opera così candida, pura e vera, dai colori e disegni insoliti che non può deludere.
Chi guarderà questo anime, si riconoscerà nell'impacciato essere di Takemoto, nella frustrazione di un amore non corrisposto di Yamada, nell' "io sono un adulto" di Mayama, nell' "io voglio rimanere un bambino" di Morita e nella dolcezza sconfinante di Hagu.
Penso di aver detto anche troppo, ma questo "troppo" va a giustificare il "10" che devo assolutamente dare a questo anime, che non mi pento di aver visto solo dopo che ha preso fin troppa polvere, ma, probabilmente, era semplicemente questo il momento in cui dovevo farlo.
Quando mi sono avvicinata al mondo degli anime avevo più o meno quattordici anni e uno dei titoli che mi capitava tra gli anime di genere slice of life e shoujo, era sicuramente "Honey & Clover" e, proprio come Takemoto, "pedalavo" il primo episodio e poi tornavo su anime che erano più alla mia portata, lasciando quell' "Honey & Clover" nell'agenda, a prendere un sacco di polvere. Ma perché, dopo cinque anni, ho deciso di "pedalare" tutti e ventiquattro gli episodi?
Arriviamo in un momento della nostra vita, diplomati o laureati, in cui cominciamo a cercare delle risposte e a non accontentarci più del "sei nato sotto un cavolo" o "sei stato portato dalla cicogna". Arriva un momento in cui ci rendiamo conto di non sapere chi siamo, cosa vogliamo davvero essere in futuro e un momento in cui preferiamo credere di essere ancora bambini, ma in realtà siamo diventati adulti. Questo è, più o meno, il centro cui ruotano le vicende di Takemoto, Yamada, Mayama, Morita e Hagumi e altri personaggi (sicuramente) non secondari.
Perché, ho deciso di "pedalare" gli episodi proprio adesso? Perché, sicuramente, sono arrivata in un punto della mia vita in cui mi rispecchio in una parte di ogni personaggio di "Honey & Clover", ed è a loro, che mi sento di consigliare la visione di quest'anime. Insomma, se siete incappati in questa recensione per puro caso o perché non sapete se iniziare o proseguire la visione di quest'anime, sicuramente, se avete raggiunto la maggiore età, non posso che dirvi "proseguite!".
"Honey & Clover" non può lasciarvi delusi, è un'opera così candida, pura e vera, dai colori e disegni insoliti che non può deludere.
Chi guarderà questo anime, si riconoscerà nell'impacciato essere di Takemoto, nella frustrazione di un amore non corrisposto di Yamada, nell' "io sono un adulto" di Mayama, nell' "io voglio rimanere un bambino" di Morita e nella dolcezza sconfinante di Hagu.
Penso di aver detto anche troppo, ma questo "troppo" va a giustificare il "10" che devo assolutamente dare a questo anime, che non mi pento di aver visto solo dopo che ha preso fin troppa polvere, ma, probabilmente, era semplicemente questo il momento in cui dovevo farlo.
"Hachimitsu to Clover", conosciuto come "Honey & Clover" e tradotto letteralmente "Miele e trifoglio", è una serie composta da ventiquattro episodi di durata canonica e prodotta nel 2005, tratta dall'omonimo manga ideato e disegnato da Chika Umino.
La storia vede come protagonista un gruppo di ragazzi universitari iscritti ad un istituto d'arte che convivono in una vecchia palazzina. Yuta Takemoto, quello che potremmo definire il protagonista principale, è un ragazzo nella media e conduce una vita normale e tranquilla, nonostante non abbia ancora capito quale sia la sua vocazione. La sua vita cambia nel momento in cui Hagumi Hanamoto, una piccola ragazza dai lunghi capelli biondi, inizia a vivere nel loro condominio, in quanto nipote del professore e nuova studentessa particolarmente dotata della scuola.
A differenza delle aspettative, la trama si presenta molto articolata e ben più complessa del previsto. L'elevato numero di personaggi principali e, soprattutto, le differenti relazioni che si vengono ad instaurare fra di essi sono esplicate perfettamente e senza contraddizioni. Tuttavia, per comprendere bene il tipo di rapporto che intercorre fra i singoli, è necessario seguire con attenzione la vicenda dall'inizio. L'opera è costituita da un azzeccatissimo mix di demenzialità, drammaticità, interessanti riflessioni e sviluppo dei personaggi. Le scene comiche sono divertenti, non banali, non scontate, non ripetitive; le scene drammatiche emozionanti, non forzate e soprattutto credibili. I personaggi sono caratterizzati ottimamente, simpatici e coinvolgenti sin dalla prima puntata. Nel loro insieme costituiscono un gruppo avvincente ed equilibrato, fornito delle più disparate personalità ed in grado di non annoiare mai.
Tecnicamente un buon lavoro, non eccellente ma comunque piacevole sotto ogni aspetto. Il comparto grafico regala un design dei personaggi piuttosto originale e che personalmente ho apprezzato, delle animazioni fluide e dei fondali suggestivi e sufficientemente dettagliati. Meglio ancora quello sonoro, che propone un doppiaggio più che adeguato, un'opening orecchiabile e atipica, e soprattutto una grande quantità di OST dolci e melodiose che accompagneranno lo spettatore durante ogni puntata.
Il finale non conclude la vicenda, ed è stata infatti prodotta una seconda stagione composta da dodici episodi.
L'adolescenza è un periodo della vita che tutti hanno affrontato (o stanno affrontando) in maniera diversa e personale. Probabilmente sono proprio quelli i momenti migliori, quelli trascorsi spensieratamente con i propri amici, quelli delle prime vere delusioni amorose, quelli che un giorno ricorderemo con nostalgia e con un grande sorriso stampato in volto. La vita è dura, se si hanno particolari aspettative, soprattutto per coloro che nascono privi di talento, ma vale comunque la pena di impegnarsi veramente in qualcosa?
Riflessioni spontanee che sorgono visionando quest'opera meravigliosa, ed emozioni che Chika Umino è riuscita a trasmettere con incedibile naturalezza e sensibilità.
In conclusione, "Honey & Clover" si rivela essere un'opera delicata e divertente allo stesso tempo, in grado di regalare molto con una semplicità e una naturalezza invidiabili. Consigliata la visione in particolare a coloro che amano gli intrecci sentimentali, e in secondo luogo a tutti gli altri. Comunque sia, non ve ne pentirete.
La storia vede come protagonista un gruppo di ragazzi universitari iscritti ad un istituto d'arte che convivono in una vecchia palazzina. Yuta Takemoto, quello che potremmo definire il protagonista principale, è un ragazzo nella media e conduce una vita normale e tranquilla, nonostante non abbia ancora capito quale sia la sua vocazione. La sua vita cambia nel momento in cui Hagumi Hanamoto, una piccola ragazza dai lunghi capelli biondi, inizia a vivere nel loro condominio, in quanto nipote del professore e nuova studentessa particolarmente dotata della scuola.
A differenza delle aspettative, la trama si presenta molto articolata e ben più complessa del previsto. L'elevato numero di personaggi principali e, soprattutto, le differenti relazioni che si vengono ad instaurare fra di essi sono esplicate perfettamente e senza contraddizioni. Tuttavia, per comprendere bene il tipo di rapporto che intercorre fra i singoli, è necessario seguire con attenzione la vicenda dall'inizio. L'opera è costituita da un azzeccatissimo mix di demenzialità, drammaticità, interessanti riflessioni e sviluppo dei personaggi. Le scene comiche sono divertenti, non banali, non scontate, non ripetitive; le scene drammatiche emozionanti, non forzate e soprattutto credibili. I personaggi sono caratterizzati ottimamente, simpatici e coinvolgenti sin dalla prima puntata. Nel loro insieme costituiscono un gruppo avvincente ed equilibrato, fornito delle più disparate personalità ed in grado di non annoiare mai.
Tecnicamente un buon lavoro, non eccellente ma comunque piacevole sotto ogni aspetto. Il comparto grafico regala un design dei personaggi piuttosto originale e che personalmente ho apprezzato, delle animazioni fluide e dei fondali suggestivi e sufficientemente dettagliati. Meglio ancora quello sonoro, che propone un doppiaggio più che adeguato, un'opening orecchiabile e atipica, e soprattutto una grande quantità di OST dolci e melodiose che accompagneranno lo spettatore durante ogni puntata.
Il finale non conclude la vicenda, ed è stata infatti prodotta una seconda stagione composta da dodici episodi.
L'adolescenza è un periodo della vita che tutti hanno affrontato (o stanno affrontando) in maniera diversa e personale. Probabilmente sono proprio quelli i momenti migliori, quelli trascorsi spensieratamente con i propri amici, quelli delle prime vere delusioni amorose, quelli che un giorno ricorderemo con nostalgia e con un grande sorriso stampato in volto. La vita è dura, se si hanno particolari aspettative, soprattutto per coloro che nascono privi di talento, ma vale comunque la pena di impegnarsi veramente in qualcosa?
Riflessioni spontanee che sorgono visionando quest'opera meravigliosa, ed emozioni che Chika Umino è riuscita a trasmettere con incedibile naturalezza e sensibilità.
In conclusione, "Honey & Clover" si rivela essere un'opera delicata e divertente allo stesso tempo, in grado di regalare molto con una semplicità e una naturalezza invidiabili. Consigliata la visione in particolare a coloro che amano gli intrecci sentimentali, e in secondo luogo a tutti gli altri. Comunque sia, non ve ne pentirete.
Quando ho iniziato questa serie non avevo grandi aspettative, invece ho trovato alcune caratteristiche di cui sono rimasto piacevolmente sorpreso.
Tanto per cominciare i protagonisti sembrerebbero essere Takemoto e Hagu, la ragazza che si trasferisce nell'accademia d'arte dove è ambientata la storia. Invece per tutta la storia si darà moltissimo spazio agli altri personaggi, in particolare alla storia di Yamada e Mayama, tanto da mettere quasi in ombra le vicende di quelli che dovrebbero essere i protagonisti.
I sentimenti dei personaggi sono rappresentati molto bene nelle scene. Come l'indecisione e il dolore che compare sul volto di Takemoto quando vede Hagu guardare Morita, ad esempio.
D'altro canto c'è da dire che Hagu è una 18enne dal carattere infantile e dall'aspetto da bambina e queste caratteristiche, unite al fatto che non parli mai e che sia doppiata con una voce da cani, non me l'hanno fatto amare come personaggio.
Mi ha dato un po' fastidio inoltre il fatto che Takemoto non abbia minimamente tentato, durante l'assenza di Morita, ad avvicinarsi a Hagu, ma si sia accontentato di restarle accanto come amico e di gustare le piccole cose. Questo finchè alla fine non ritorna Morita dal suo viaggio di lavoro. Non ho apprezzato nemmeno il fatto che Morita nonostante si sia finalmente diplomato abbia deciso di riniziare la stessa scuola dal terzo anno. E' una cosa che nessuno farebbe mai e non ne vedo nemmeno il senso dato che fino alla fine della prima serie Morita non avrà più alcun peso nella storia, quindi mi sfugge quale sia stata l'utilità di fare questa mossa "innaturale" per poi non sfruttarla. A meno che non torni utile nella seconda serie davvero non la comprendo.
Giunti alla fine Takemoto decide di compiere finalmente l'impresa che ripete dall'inizio della serie "da piccolo mi chiedevo fin dove potessi arrivare con la bicicletta senza voltarmi indietro". Arco temporale che ho apprezzato davvero moltissimo e che trasmette un bellissimo messaggio: volevo capire quanto erano per me importanti le cose che mi lasciavo alle spalle.
Arricchito dalla tanto agoniata dichiarazione del protagonista proprio sul finale, così da fare sperare in un ottima e altrettanto interessante seconda serie.
Tanto per cominciare i protagonisti sembrerebbero essere Takemoto e Hagu, la ragazza che si trasferisce nell'accademia d'arte dove è ambientata la storia. Invece per tutta la storia si darà moltissimo spazio agli altri personaggi, in particolare alla storia di Yamada e Mayama, tanto da mettere quasi in ombra le vicende di quelli che dovrebbero essere i protagonisti.
I sentimenti dei personaggi sono rappresentati molto bene nelle scene. Come l'indecisione e il dolore che compare sul volto di Takemoto quando vede Hagu guardare Morita, ad esempio.
D'altro canto c'è da dire che Hagu è una 18enne dal carattere infantile e dall'aspetto da bambina e queste caratteristiche, unite al fatto che non parli mai e che sia doppiata con una voce da cani, non me l'hanno fatto amare come personaggio.
Mi ha dato un po' fastidio inoltre il fatto che Takemoto non abbia minimamente tentato, durante l'assenza di Morita, ad avvicinarsi a Hagu, ma si sia accontentato di restarle accanto come amico e di gustare le piccole cose. Questo finchè alla fine non ritorna Morita dal suo viaggio di lavoro. Non ho apprezzato nemmeno il fatto che Morita nonostante si sia finalmente diplomato abbia deciso di riniziare la stessa scuola dal terzo anno. E' una cosa che nessuno farebbe mai e non ne vedo nemmeno il senso dato che fino alla fine della prima serie Morita non avrà più alcun peso nella storia, quindi mi sfugge quale sia stata l'utilità di fare questa mossa "innaturale" per poi non sfruttarla. A meno che non torni utile nella seconda serie davvero non la comprendo.
Giunti alla fine Takemoto decide di compiere finalmente l'impresa che ripete dall'inizio della serie "da piccolo mi chiedevo fin dove potessi arrivare con la bicicletta senza voltarmi indietro". Arco temporale che ho apprezzato davvero moltissimo e che trasmette un bellissimo messaggio: volevo capire quanto erano per me importanti le cose che mi lasciavo alle spalle.
Arricchito dalla tanto agoniata dichiarazione del protagonista proprio sul finale, così da fare sperare in un ottima e altrettanto interessante seconda serie.
*la seguente recensione contiene pareri su entrambe le stagioni*
Tutti noi un tempo siamo stati bambini. Tutti noi un tempo siamo stati delle piccole persone in un nuovo grande mondo, tutto da esplorare e da vivere. Tutti noi un tempo usavamo i nostri occhi bambineshi per esplorare il mondo che ci stava attorno. Memorizzavamo ciò che vedevamo, lo rielaboravamo, lo conservavamo come ricordo prezioso. Eppure, non è più così. Siamo cresciuti e spesso ci dimentichiamo che le cose veramente belle sono quelle all'apparenza più piccole. Mentre cresciamo viviamo una vita piena di sacrifici, scelte difficili, soddisfazioni, delusioni, dolori. Una vita dal profumo agrodolce, un quadrifoglio con più profumi. Queste cose sono risapute e, volendo, anche banali, sentite e risentite. Eppure, Honey and Clover mi ha ulteriormente aperto gli occhi. Se una persona dovesse chiedermi "Come descriveresti la vita?", le farei vedere Honey and Clover.
Ma come mai proprio Honey and Clover? Ce ne sono sicuramente tanti di anime realistici, tanto tristi quanto felici, ma soprattutto maturi. Per il semplice fatto che Honey and Clover rappresenta la semplicità, la maturità, la tristezza, la gioia, le soddisfazioni e tutto ciò che ci rappresenta impeccabilmente. Honey and Clover non rappresenta una vita. Honey and Clover rappresenta LA vita.
I protagonisti di questo anime siamo noi. Non sono eroi, non sono personaggi atipici con superpoteri,sono normali esseri umani, uniti dalla loro voglia di maturare,di vivere, di dimenticare i dolori ,ma allo stesso tempo di non doversi mai separare. Honey and Clover non ha un solo protagonista. Togliendo anche solo uno di quei personaggi meravigliosi l'opera non avrebbe senso. E' un comune gruppo di persone,per alcuni anche speciale nella sua normalità. Un gruppo inseparabile,che pian piano viene spezzato dalle difficoltà della vita. Ma non importa quanto i dolori possano intensificarsi, una forte amicizia e un forte legame d'amore non potranno mai spezzarsi. Finchè dietro a tutti questi dolori ci saranno i veri valori della vita, la voglia di tornare bambini per ammirare il mondo nuovo con degli occhi infantili, la voglia di vivere, di conoscere noi stessi, di viaggiare, di espandere i nostri confini, di amare, di sconfiggere le delusioni. Ma la vita non è fatta solo di delusioni e sofferenze, è anche fatta di momenti divertenti, comici, umoristici. In Honey and Clover, questi momenti sono realizzati impeccabilmente e non morire dalle risate insieme ai protagonisti è impossibile. Come del resto sarà impossibile non sentirsi tristi insieme a loro. Honey and Clover mi ha fatto provare ogni singola emozione possibile: mi ha fatto ridere, è quasi riuscito a farmi cadere cascate dagli occhi,mi ha fatto sentire triste, arrabbiato, sollevato. Tutto questo grazie anche ad una colonna sonora perfetta. Honey and Clover adesso rappresenta tutto per me.
Tutti noi abbiamo dei gusti. Col tempo questi gusti sono destinati a cambiare ed è inevitabile. Forse un giorno troverò qualcosa migliore di Honey and Clover,chissà. Ma per ora,non ho davvero niente da ridire. Potrei parlare più a fondo della bellezza dell'opera analizzando singolarmente tutti i punti di vista,potrei parlarne per ore. Ma di sicuro,anche se volessi,non potrei MAI trovarci dei difetti. Honey and Clover è perfetto,senza difetti. Una storia che tutti devono vedere prima o poi. Un'opera meravigliosa, matura, che ci rappresenta alla perfezione. Un'opera che rimarrà nel mio cuore per sempre e che non andrà mai via.
"Tutto passa... e per tutte le cose arriva il giorno in cui si trasformano in ricordi. Ma sicuramente, ci guarderemo indietro e ricorderemo."
Tutti noi un tempo siamo stati bambini. Tutti noi un tempo siamo stati delle piccole persone in un nuovo grande mondo, tutto da esplorare e da vivere. Tutti noi un tempo usavamo i nostri occhi bambineshi per esplorare il mondo che ci stava attorno. Memorizzavamo ciò che vedevamo, lo rielaboravamo, lo conservavamo come ricordo prezioso. Eppure, non è più così. Siamo cresciuti e spesso ci dimentichiamo che le cose veramente belle sono quelle all'apparenza più piccole. Mentre cresciamo viviamo una vita piena di sacrifici, scelte difficili, soddisfazioni, delusioni, dolori. Una vita dal profumo agrodolce, un quadrifoglio con più profumi. Queste cose sono risapute e, volendo, anche banali, sentite e risentite. Eppure, Honey and Clover mi ha ulteriormente aperto gli occhi. Se una persona dovesse chiedermi "Come descriveresti la vita?", le farei vedere Honey and Clover.
Ma come mai proprio Honey and Clover? Ce ne sono sicuramente tanti di anime realistici, tanto tristi quanto felici, ma soprattutto maturi. Per il semplice fatto che Honey and Clover rappresenta la semplicità, la maturità, la tristezza, la gioia, le soddisfazioni e tutto ciò che ci rappresenta impeccabilmente. Honey and Clover non rappresenta una vita. Honey and Clover rappresenta LA vita.
I protagonisti di questo anime siamo noi. Non sono eroi, non sono personaggi atipici con superpoteri,sono normali esseri umani, uniti dalla loro voglia di maturare,di vivere, di dimenticare i dolori ,ma allo stesso tempo di non doversi mai separare. Honey and Clover non ha un solo protagonista. Togliendo anche solo uno di quei personaggi meravigliosi l'opera non avrebbe senso. E' un comune gruppo di persone,per alcuni anche speciale nella sua normalità. Un gruppo inseparabile,che pian piano viene spezzato dalle difficoltà della vita. Ma non importa quanto i dolori possano intensificarsi, una forte amicizia e un forte legame d'amore non potranno mai spezzarsi. Finchè dietro a tutti questi dolori ci saranno i veri valori della vita, la voglia di tornare bambini per ammirare il mondo nuovo con degli occhi infantili, la voglia di vivere, di conoscere noi stessi, di viaggiare, di espandere i nostri confini, di amare, di sconfiggere le delusioni. Ma la vita non è fatta solo di delusioni e sofferenze, è anche fatta di momenti divertenti, comici, umoristici. In Honey and Clover, questi momenti sono realizzati impeccabilmente e non morire dalle risate insieme ai protagonisti è impossibile. Come del resto sarà impossibile non sentirsi tristi insieme a loro. Honey and Clover mi ha fatto provare ogni singola emozione possibile: mi ha fatto ridere, è quasi riuscito a farmi cadere cascate dagli occhi,mi ha fatto sentire triste, arrabbiato, sollevato. Tutto questo grazie anche ad una colonna sonora perfetta. Honey and Clover adesso rappresenta tutto per me.
Tutti noi abbiamo dei gusti. Col tempo questi gusti sono destinati a cambiare ed è inevitabile. Forse un giorno troverò qualcosa migliore di Honey and Clover,chissà. Ma per ora,non ho davvero niente da ridire. Potrei parlare più a fondo della bellezza dell'opera analizzando singolarmente tutti i punti di vista,potrei parlarne per ore. Ma di sicuro,anche se volessi,non potrei MAI trovarci dei difetti. Honey and Clover è perfetto,senza difetti. Una storia che tutti devono vedere prima o poi. Un'opera meravigliosa, matura, che ci rappresenta alla perfezione. Un'opera che rimarrà nel mio cuore per sempre e che non andrà mai via.
"Tutto passa... e per tutte le cose arriva il giorno in cui si trasformano in ricordi. Ma sicuramente, ci guarderemo indietro e ricorderemo."
La vita è fatta da alti e bassi, e il tempo scorre inesorabile non riuscendo a capire quale è la decisione giusta da prendere per avere un futuro quanto più simile a quello che si vorrebbe avere. Allo stesso modo, il lungo pedalare di un viaggio in bici non è altro che lo scorrere del tempo, in cui a ogni pedale portato in avanti vengono associati i giorni, che scorrono inesorabilmente senza sosta, e la meta di quel viaggio non è altro che il punto di arrivo di ogni uno di noi, quel luogo in cui ci si ritrova e si scopre di esistere. Honey and Clover, è una serie anime, la cui trama è incentrata sulla vita di un gruppo di 5 ragazzi che devono fare i conti con le scelte o non, che la vita ha da offrigli.
L'anime ti prende, di coinvolge, ti porta ad immedesimarti nei personaggi e nelle situazioni che gli circondano e ti rende subito partecipe della storia. È una qualità che ben poche serie riescono a fare.
Tutti iscritti all'università delle belle arti, sono degli artisti, e alcuni di loro hanno più talento rispetto agli altri. Il tempo in Honey and Colver passa molto velocemente per questi ragazzi, e ben presto alcuni si laureano e entrano a far parte del mondo del lavoro, altri invece si ritrovano, un po per impegni improvvisi e un po per sfortuna a dover continuare gli studi. Ma ciò che perdura per tutta la serie è la loro amicizia, vera e profonda.
Capacità espressiva di questo anime, è quella di aver dato ai personaggi, una caratterizzazione nel quale difficilmente uno spettatore non riesce a rispecchiarsi in qualcuno di essi. Fanno da padrone i sentimenti che ad ogni puntata vengono analizzati, e ciò che rende unico questa serie è il fatto che questi, vengono raccontati e spiegati per quello che sono, al punto che anche quelli dei protagonisti, vengono solo accennati. Le preoccupazioni sono vere e reali, ci si chiede cosa farò il prossimo mese se non riesco a recuperarmi qualche soldo, cosa farò se non consegno la tesi in tempo, cosa penseranno i miei genitori se mi andrà male quel progetto, non voglio deludere loro e i miei amici. Preoccupazioni che credo almeno per chi è stato o lo è studente universitario, sono all'ordine del giorno, ma anche per chi non lo è o non lo è stato, non è difficile immedesimarsi, visto che questi pensieri si tramutano, in: ho bisogno di un lavoro, devo consegnare quei documenti in tempo, oppure non voglio deludere i miei figli. È per questo che è praticamente impossibile non identificarsi in uno di questi personaggi o almeno in una delle loro situazioni.
L'amore invece viene visto, dalla parte di chi non viene contraccambiato, si formano praticamente due trilogie amorose dove però non trovano il lieto fine. Ma non per questo il lieto fine è pretenzioso, anzi e fondamento e incipit di una analisi personale più profonda. In questo caso l'amore viene descritto come sentimento che determina le scelte dei personaggi, e possono essere giuste solo dal punto di vista di chi ha fatto la scelta. L'amore viene analizzato nel più profondo, perché molto spesso non significa solo trattenersi a se la persona amata ma significa invece incoraggiarlo/a a prendere la decisione giusta per la sua vita anche se ciò comporta la lontananza, oppure una separazione definitiva per il bene di entrambi.
La scelta di aver dato poi a questi ragazzi una caratterizzazione improntata sull'arte, ha reso la serie molto più interessante, perché è vero che chi crea, chi disegna, chi scrive, ha una percezione del mondo che lo circonda in modo differente rispetto agli altri. Cosa che si riflette non solo nella creazione di un'opera, ma anche nella percezione dei sentimenti altrui, e dei propri.
Il tempo passa in modo veloce, almeno per gli avvenimenti meno importanti, mentre i momenti in cui trovano spazio i sentimenti, che molto spesso sono attimi, hanno invece vita temporale più lunga, proprio perché se ne analizzano i contenuti, costringendo lo spettatore ad essere partecipe degli eventi. Questa contrapposizione temporale viene utilizzata molto bene e risulta efficace, soprattutto per sottolineare i sentimenti dei protagonisti, che molto spesso a loro stessi risultano incomprensibili. Nelle scene più malinconiche e tristi, viene messo a confronto il pensiero di colui che si trova in quella situazione, e quello di chi invece non lo è, permettendo di comprendere affondo non il pensiero del protagonista ma il vero e proprio sentimento, analizzandolo anche con i propri occhi, e facendo riflettere. Per cui assumono valore anche le cose non dette o non fatte in quell'istante.
Ottime anche le scene demenziali che smorzano quella sensazione malinconica che pervade per tutto l' anime.
I colori utilizzati rendono molto bene questa sensazione di quasi infelicità dei protagonisti. Nei momenti divertenti i colori accesi e le ambientazioni all'aperto aiutano a renderlo ancora più demenziale, mentre per i momenti più profondi si scelgono sempre luoghi chiusi, come una cabina della ruota panoramica, o una piccola aula della facoltà. Gli sfondi più tenui come il tramonto o la notte, calano lo spettatore nel clima cupo e triste di questi cinque ragazzi. I personaggi sono disegnati in modo semplice, gli occhi e il viso danno un'aria molto normale ai protagonisti di questa storia, per cui ci si affeziona praticamente subito.
É un serie anime molto più profonda di quello che sembra e di quello che ho cercato di descrivere in queste righe, forse risultando anche un po banale, ma credo vada compresa in ogni sua parte, e il mio personale giudizio non può che essere positivo.
L'anime ti prende, di coinvolge, ti porta ad immedesimarti nei personaggi e nelle situazioni che gli circondano e ti rende subito partecipe della storia. È una qualità che ben poche serie riescono a fare.
Tutti iscritti all'università delle belle arti, sono degli artisti, e alcuni di loro hanno più talento rispetto agli altri. Il tempo in Honey and Colver passa molto velocemente per questi ragazzi, e ben presto alcuni si laureano e entrano a far parte del mondo del lavoro, altri invece si ritrovano, un po per impegni improvvisi e un po per sfortuna a dover continuare gli studi. Ma ciò che perdura per tutta la serie è la loro amicizia, vera e profonda.
Capacità espressiva di questo anime, è quella di aver dato ai personaggi, una caratterizzazione nel quale difficilmente uno spettatore non riesce a rispecchiarsi in qualcuno di essi. Fanno da padrone i sentimenti che ad ogni puntata vengono analizzati, e ciò che rende unico questa serie è il fatto che questi, vengono raccontati e spiegati per quello che sono, al punto che anche quelli dei protagonisti, vengono solo accennati. Le preoccupazioni sono vere e reali, ci si chiede cosa farò il prossimo mese se non riesco a recuperarmi qualche soldo, cosa farò se non consegno la tesi in tempo, cosa penseranno i miei genitori se mi andrà male quel progetto, non voglio deludere loro e i miei amici. Preoccupazioni che credo almeno per chi è stato o lo è studente universitario, sono all'ordine del giorno, ma anche per chi non lo è o non lo è stato, non è difficile immedesimarsi, visto che questi pensieri si tramutano, in: ho bisogno di un lavoro, devo consegnare quei documenti in tempo, oppure non voglio deludere i miei figli. È per questo che è praticamente impossibile non identificarsi in uno di questi personaggi o almeno in una delle loro situazioni.
L'amore invece viene visto, dalla parte di chi non viene contraccambiato, si formano praticamente due trilogie amorose dove però non trovano il lieto fine. Ma non per questo il lieto fine è pretenzioso, anzi e fondamento e incipit di una analisi personale più profonda. In questo caso l'amore viene descritto come sentimento che determina le scelte dei personaggi, e possono essere giuste solo dal punto di vista di chi ha fatto la scelta. L'amore viene analizzato nel più profondo, perché molto spesso non significa solo trattenersi a se la persona amata ma significa invece incoraggiarlo/a a prendere la decisione giusta per la sua vita anche se ciò comporta la lontananza, oppure una separazione definitiva per il bene di entrambi.
La scelta di aver dato poi a questi ragazzi una caratterizzazione improntata sull'arte, ha reso la serie molto più interessante, perché è vero che chi crea, chi disegna, chi scrive, ha una percezione del mondo che lo circonda in modo differente rispetto agli altri. Cosa che si riflette non solo nella creazione di un'opera, ma anche nella percezione dei sentimenti altrui, e dei propri.
Il tempo passa in modo veloce, almeno per gli avvenimenti meno importanti, mentre i momenti in cui trovano spazio i sentimenti, che molto spesso sono attimi, hanno invece vita temporale più lunga, proprio perché se ne analizzano i contenuti, costringendo lo spettatore ad essere partecipe degli eventi. Questa contrapposizione temporale viene utilizzata molto bene e risulta efficace, soprattutto per sottolineare i sentimenti dei protagonisti, che molto spesso a loro stessi risultano incomprensibili. Nelle scene più malinconiche e tristi, viene messo a confronto il pensiero di colui che si trova in quella situazione, e quello di chi invece non lo è, permettendo di comprendere affondo non il pensiero del protagonista ma il vero e proprio sentimento, analizzandolo anche con i propri occhi, e facendo riflettere. Per cui assumono valore anche le cose non dette o non fatte in quell'istante.
Ottime anche le scene demenziali che smorzano quella sensazione malinconica che pervade per tutto l' anime.
I colori utilizzati rendono molto bene questa sensazione di quasi infelicità dei protagonisti. Nei momenti divertenti i colori accesi e le ambientazioni all'aperto aiutano a renderlo ancora più demenziale, mentre per i momenti più profondi si scelgono sempre luoghi chiusi, come una cabina della ruota panoramica, o una piccola aula della facoltà. Gli sfondi più tenui come il tramonto o la notte, calano lo spettatore nel clima cupo e triste di questi cinque ragazzi. I personaggi sono disegnati in modo semplice, gli occhi e il viso danno un'aria molto normale ai protagonisti di questa storia, per cui ci si affeziona praticamente subito.
É un serie anime molto più profonda di quello che sembra e di quello che ho cercato di descrivere in queste righe, forse risultando anche un po banale, ma credo vada compresa in ogni sua parte, e il mio personale giudizio non può che essere positivo.
Sin dal primo episodio sembra la "solita e classica commedia scolastica", eppure non è così, poche serie sono come "Honey & Clover", troppo poche, aggiungerei.
Iniziando da opening ed ending, dire particolari è dire poco: sono strane e allo stesso tempo affascinanti, mai visto niente del genere. La trama è buona, altrettanto buona la storia. I personaggi, tutti, anche quelli secondari, sono ben caratterizzati: essi sono persone comuni, proprio come noi; vedendoli all'opera ci si sente parte integrante della storia, e ciò capita molto di rado. Il tutto viene accompagnato da gag divertenti al limite dell'assurdo; situazioni tranquille vengono interrotte e seguite da altre rocambolesche, si passa dalla commedia al sentimentalismo, fino al riproporsi di nuovo dell'allegria e a volte della pazzia di alcuni personaggi che irrompono con forza nelle varie vicissitudini.
Le animazioni sono buone, con uno stile unico, e portano lo spettatore in un mondo che è quello che già conosciamo, ma che spesso diamo per scontato. Amori, gioventù, viaggi "particolari" (capirete seguendo la serie) e cose fuori dal mondo vi accompagneranno in questa avventura.
Consiglio questa serie a tutti: vivete quest'avventura e lasciatevi trasportare dalla particolarità e da tutto ciò che questa serie offre.
Iniziando da opening ed ending, dire particolari è dire poco: sono strane e allo stesso tempo affascinanti, mai visto niente del genere. La trama è buona, altrettanto buona la storia. I personaggi, tutti, anche quelli secondari, sono ben caratterizzati: essi sono persone comuni, proprio come noi; vedendoli all'opera ci si sente parte integrante della storia, e ciò capita molto di rado. Il tutto viene accompagnato da gag divertenti al limite dell'assurdo; situazioni tranquille vengono interrotte e seguite da altre rocambolesche, si passa dalla commedia al sentimentalismo, fino al riproporsi di nuovo dell'allegria e a volte della pazzia di alcuni personaggi che irrompono con forza nelle varie vicissitudini.
Le animazioni sono buone, con uno stile unico, e portano lo spettatore in un mondo che è quello che già conosciamo, ma che spesso diamo per scontato. Amori, gioventù, viaggi "particolari" (capirete seguendo la serie) e cose fuori dal mondo vi accompagneranno in questa avventura.
Consiglio questa serie a tutti: vivete quest'avventura e lasciatevi trasportare dalla particolarità e da tutto ciò che questa serie offre.
Ultimamente mi ritrovo ad assistere al peggioramento, sempre più evidente, delle più recenti serie animate: nessun messaggio di fondo, fanservice a volontà, trame poco interessanti, personaggi stereotipati all'ennesima potenza, un continuo copia-incolla, insomma. Quando poi mi volto indietro, e guardo opere leggermente più anziane, come "Honey and Clover", non posso che confermare tutto quello detto in precedenza, perché di serie che mi hanno divertito, trasmesso e insegnato così tanto mai ne ho trovate, e difficilmente ne troverò altre, tantomeno tra le più recenti.
"Honey and Clover" è una serie del 2005, ed è una delle opere di formazione migliori di sempre, grazie a situazioni più che mai realistiche, e a un cast di personaggi formidabili, simpatici e caratterizzati come mai ne avevo visti finora; la storia si svolge principalmente all'interno di un'università d'arte, dove assistiamo alle vicende di cinque studenti e un professore, più altri personaggi di contorno, il tutto condito da un'animazione molto particolare, quasi soffusa, ma perfettamente in linea con il genere di situazione. Ah, e tecnicamente, questa serie sarebbe uno shoujo, anche se, eccetto il tema dell'amore piuttosto ricorrente, non lo sembra affatto.
Oltre a questo, l'umorismo spesso demenziale è parte integrante della serie, e dire che mi sono sbellicato in certe scene è poco. Di certo l'elemento più divertente in assoluto è Morita-san, che è entrato di diritto nell'olimpo dei miei personaggi preferiti in assoluto, tanto imprevedibile quanto interessante, un uomo capace di qualsiasi cosa, che sia punzecchiare i suoi amici, scomparire per ignoti lavori, o semplicemente dare sfoggio del suo geniale umorismo. Insomma, quale uomo può saltare dalla finestra in infradito, assalendo un amico, rubandogli il monopattino per usarlo per arrivare all'università in tempo per non finire ripetente?
Ma la cosa che più mi ha colpito, è la capacità di trattare temi semplicissimi eppure ignorati dalla stragrande maggioranza delle altre serie: l'amore incondizionato verso una persona, la ricerca di un obbiettivo nella vita, il ritrovare se stessi tramite un viaggio di auto-realizzazione, le responsabilità che vengono addossate alle persone con talento, la perdita di una persona importante e il superare il dolore, qualsiasi esso sia. Tutti questi temi vengono trattati in modo da rendere partecipe lo spettatore, che non può fare a meno di immedesimarsi in uno dei personaggi. Nel mio caso, a 20 anni e privo di uno scopo, non ho potuto fare a meno di vedermi in Takemoto, che attraversa il paese in bici, solo per scoprire cosa cerca realmente, qual è il suo obbiettivo, e cosa gli è piu caro. E il sentirmi quasi calato in uno dei protagonisti è una cosa che mi ha colpito profondamente, e che mai mi era successa.
Concludendo, che posso dire? Di certo "Honey and Clover" non è un anime per ragazzini, a meno che non lo guardiate unicamente per le gag, ma a tutti gli altri lo consiglio caldamente; se volete un'opera capace di rendervi partecipi, divertirvi, appassionarvi e scaldarvi il cuore, non perdetevela.
"Honey and Clover" è una serie del 2005, ed è una delle opere di formazione migliori di sempre, grazie a situazioni più che mai realistiche, e a un cast di personaggi formidabili, simpatici e caratterizzati come mai ne avevo visti finora; la storia si svolge principalmente all'interno di un'università d'arte, dove assistiamo alle vicende di cinque studenti e un professore, più altri personaggi di contorno, il tutto condito da un'animazione molto particolare, quasi soffusa, ma perfettamente in linea con il genere di situazione. Ah, e tecnicamente, questa serie sarebbe uno shoujo, anche se, eccetto il tema dell'amore piuttosto ricorrente, non lo sembra affatto.
Oltre a questo, l'umorismo spesso demenziale è parte integrante della serie, e dire che mi sono sbellicato in certe scene è poco. Di certo l'elemento più divertente in assoluto è Morita-san, che è entrato di diritto nell'olimpo dei miei personaggi preferiti in assoluto, tanto imprevedibile quanto interessante, un uomo capace di qualsiasi cosa, che sia punzecchiare i suoi amici, scomparire per ignoti lavori, o semplicemente dare sfoggio del suo geniale umorismo. Insomma, quale uomo può saltare dalla finestra in infradito, assalendo un amico, rubandogli il monopattino per usarlo per arrivare all'università in tempo per non finire ripetente?
Ma la cosa che più mi ha colpito, è la capacità di trattare temi semplicissimi eppure ignorati dalla stragrande maggioranza delle altre serie: l'amore incondizionato verso una persona, la ricerca di un obbiettivo nella vita, il ritrovare se stessi tramite un viaggio di auto-realizzazione, le responsabilità che vengono addossate alle persone con talento, la perdita di una persona importante e il superare il dolore, qualsiasi esso sia. Tutti questi temi vengono trattati in modo da rendere partecipe lo spettatore, che non può fare a meno di immedesimarsi in uno dei personaggi. Nel mio caso, a 20 anni e privo di uno scopo, non ho potuto fare a meno di vedermi in Takemoto, che attraversa il paese in bici, solo per scoprire cosa cerca realmente, qual è il suo obbiettivo, e cosa gli è piu caro. E il sentirmi quasi calato in uno dei protagonisti è una cosa che mi ha colpito profondamente, e che mai mi era successa.
Concludendo, che posso dire? Di certo "Honey and Clover" non è un anime per ragazzini, a meno che non lo guardiate unicamente per le gag, ma a tutti gli altri lo consiglio caldamente; se volete un'opera capace di rendervi partecipi, divertirvi, appassionarvi e scaldarvi il cuore, non perdetevela.
"Per quanto si può pedalare senza guardarsi indietro?" Questo è uno degli interrogativi più belli che "Honey & Clover" ci offre. Molti, moltissimi sono gli spunti di riflessione che ogni puntata si pone di stimolare, di farci vivere, attraverso gli occhi dei personaggi e attraverso i loro diversi modi di intendere l'esistenza.
L'ambientazione principale è quella di una scuola d'arte, dove appunto studiano, o hanno studiato, tutti i protagonisti. All'interno di essa vivranno giorni felici, giorni tristi, il loro amore, le loro paure. Come nella vita di tutti, momenti sereni e spensierati si alternano a attimi di disorientamento e tristezza. Il futuro è la cosa che spaventa di più. Cosa voglio farne della mia vita? Una domanda che porterà Takemoto, un giovane ventiduenne, a compiere un lungo viaggio per il Giappone in bicicletta.
"Honey" esprime qualcosa di dolce, ed è proprio la dolcezza delle immagini che caratterizza quest'anime. I fondali sono spesso meravigliosi e suggestivi, così come la luce che li pervade e li colora. Le musiche di sottofondo riescono ogni volta a emozionare e a donare alla storia quel non so che di malinconico.
Ogni personaggio è distinto dagli altri in tutto e per tutto. Rappresentano cinque personalità diverse, con diversi obiettivi nella vita, con diversi modi di fare, ma tutti accomunati da un profondo senso di gioia nello stare insieme, nel condividere i momenti dalla vita. Il loro legame è talmente forte che solo quando stanno tutti insieme si sentono veramente felici.
Ho iniziato a vedere quest'anime per la prima volta circa un anno fa. All'inizio non mi aveva fatto una gran impressione tanto che dopo due puntate ho deciso di sospenderne la visione. I disegni non mi facevano impazzire e mi sembrava ci fossero troppe scene demenziali. Inoltre, vedere una ragazza di diciannove anni disegnata come una bambina mi aveva fatto un po' storcere il naso. Per fortuna, a furia di leggere commenti positivi, mi sono convinto a vederlo tutto. E' stata davvero una gran decisione: si tratta sicuramente di uno degli anime più profondi che io abbia mai visto.
Inizierò a guardare la seconda serie con uno spirito completamente diverso rispetto a quello che avevo per la prima. "Honey & Clover" è un'opera a cui manca davvero poco, in tutti i sensi.
L'ambientazione principale è quella di una scuola d'arte, dove appunto studiano, o hanno studiato, tutti i protagonisti. All'interno di essa vivranno giorni felici, giorni tristi, il loro amore, le loro paure. Come nella vita di tutti, momenti sereni e spensierati si alternano a attimi di disorientamento e tristezza. Il futuro è la cosa che spaventa di più. Cosa voglio farne della mia vita? Una domanda che porterà Takemoto, un giovane ventiduenne, a compiere un lungo viaggio per il Giappone in bicicletta.
"Honey" esprime qualcosa di dolce, ed è proprio la dolcezza delle immagini che caratterizza quest'anime. I fondali sono spesso meravigliosi e suggestivi, così come la luce che li pervade e li colora. Le musiche di sottofondo riescono ogni volta a emozionare e a donare alla storia quel non so che di malinconico.
Ogni personaggio è distinto dagli altri in tutto e per tutto. Rappresentano cinque personalità diverse, con diversi obiettivi nella vita, con diversi modi di fare, ma tutti accomunati da un profondo senso di gioia nello stare insieme, nel condividere i momenti dalla vita. Il loro legame è talmente forte che solo quando stanno tutti insieme si sentono veramente felici.
Ho iniziato a vedere quest'anime per la prima volta circa un anno fa. All'inizio non mi aveva fatto una gran impressione tanto che dopo due puntate ho deciso di sospenderne la visione. I disegni non mi facevano impazzire e mi sembrava ci fossero troppe scene demenziali. Inoltre, vedere una ragazza di diciannove anni disegnata come una bambina mi aveva fatto un po' storcere il naso. Per fortuna, a furia di leggere commenti positivi, mi sono convinto a vederlo tutto. E' stata davvero una gran decisione: si tratta sicuramente di uno degli anime più profondi che io abbia mai visto.
Inizierò a guardare la seconda serie con uno spirito completamente diverso rispetto a quello che avevo per la prima. "Honey & Clover" è un'opera a cui manca davvero poco, in tutti i sensi.
"Honey & Clover" è una commedia sentimentale/scolastica fatta di amori non corrisposti, amicizia e romanticismo, che ha un non so che di già visto, ma che risulta fin dai primi episodi dannatamente coinvolgente e interessante.
I personaggi sono dettagliati e particolareggiatissimi nel loro aspetto psicologico, e tra di loro si sviluppa una ragnatela di legami intensi e ben rappresentati.
Le animazioni non sono certo esagerate, ma svolgono bene il loro dovere, sia nelle sequenze drammatiche sia in quelle divertenti. Il prodotto finale risulta così maturo, e il suo svolgersi naturale e delicato, come i colori usati nella grafica.
I personaggi sono dettagliati e particolareggiatissimi nel loro aspetto psicologico, e tra di loro si sviluppa una ragnatela di legami intensi e ben rappresentati.
Le animazioni non sono certo esagerate, ma svolgono bene il loro dovere, sia nelle sequenze drammatiche sia in quelle divertenti. Il prodotto finale risulta così maturo, e il suo svolgersi naturale e delicato, come i colori usati nella grafica.
"Honey&Clover" narra le vicissitudini di un gruppo di studenti presso un istituto d'arte. Una delle caratteristiche migliori di quest'anime credo sia la dolcezza. I sentimenti dei protagonisti sono sempre tenui e velati, non strabordano mai in passioni forti. L'amore, uno dei temi portanti - seppure non il principale -, non è quell'amore rappresentato in maniera superficiale e monocromatica che facilmente può essere individuato in altre opere. E' e rimane per tutta la narrazione un sentimento tenero, che ancora non è riuscito a emergere in tutta la sua potenza, un frutto acerbo che ha bisogno di maturare. Personanggi come Takemoto e Yamada vivono profondamente quest'emozione, ma la sentono soprattutto con sofferenza e incertezza. D'altronde non potrebbe essere altrimenti dato che i personaggi non hanno una psicologia ben definita, ma quest'ultima è in continua evoluzione e progredisce insieme alla loro maturità.
Interessante è l'uso dell'ellissi temporale che in questo caso risulta una tecnica efficace: soltanto gli avvenimenti principali trovano spazio nella narrazione riducendo il tutto alla descrizione pura ed essenziale degli episodi più significativi. Proprio per questo l'arco di tempo entro cui la storia si svolge è vasto, ma nonostante ciò degli anni che trascorrono sono presi in considerazione relativamente pochi attimi. Ogni singolo istante analizzato diviene così prezioso e irripetibile, quasi sfuggente nel rapido fluire degli anni, come a voler sottolineare la fugacità del tempo di cui alla fine rimarrà soltanto un dolce ricordo. In contrapposizione a questa velocità è da evidenziare invece la lentezza e i continui indugi descrittivi con cui gli attimi sono sviluppati, due tendenze esattamente opposte ma con un buon risultato finale.
Da menzionare il realismo spesso melanconico che attrae lo spettatore in un'atmosfera che risulterebbe forse un po' troppo pesante se non fosse per gli interventi comici che smorzano i toni - esilaranti le scene in cui appare Morita. Esso si snoda attraverso le problematiche che i giovani sono costretti ad affrontare oggi: dubbi sulla carriera da intraprendere, difficoltà nelle relazioni familiari e nei rapporti con la società. Un realismo la cui amarezza può essere superata grazie all'impegno e all'amicizia, in cui i personaggi non hanno ancora imparato a camminare da soli ma supportandosi cercano comunque di reggersi in piedi per compiere il primo passo verso il futuro.
Chiunque veda quest'anime, in particolare gli adolescenti, avrà sicuramente il piacere di rispecchiarsi un po' in ciascun protagonista. Gli sfondi sono per lo più semplici mentre il character design si avvale di corpi dalle forme morbide senza linee spigolose con particolare attenzione all'espressività dello sguardo. Molto bella inoltre l'idea d'inserire una particolare canzone come accompagnamento nei momenti clou di ciascun episodio. In conclusione non riesco a proprio a pensare a giudizi negativi: trovo che "Honey & Clover" sia un anime ottimo sotto tutti i punti di vista per il quale 10 è un voto appropriato.
Interessante è l'uso dell'ellissi temporale che in questo caso risulta una tecnica efficace: soltanto gli avvenimenti principali trovano spazio nella narrazione riducendo il tutto alla descrizione pura ed essenziale degli episodi più significativi. Proprio per questo l'arco di tempo entro cui la storia si svolge è vasto, ma nonostante ciò degli anni che trascorrono sono presi in considerazione relativamente pochi attimi. Ogni singolo istante analizzato diviene così prezioso e irripetibile, quasi sfuggente nel rapido fluire degli anni, come a voler sottolineare la fugacità del tempo di cui alla fine rimarrà soltanto un dolce ricordo. In contrapposizione a questa velocità è da evidenziare invece la lentezza e i continui indugi descrittivi con cui gli attimi sono sviluppati, due tendenze esattamente opposte ma con un buon risultato finale.
Da menzionare il realismo spesso melanconico che attrae lo spettatore in un'atmosfera che risulterebbe forse un po' troppo pesante se non fosse per gli interventi comici che smorzano i toni - esilaranti le scene in cui appare Morita. Esso si snoda attraverso le problematiche che i giovani sono costretti ad affrontare oggi: dubbi sulla carriera da intraprendere, difficoltà nelle relazioni familiari e nei rapporti con la società. Un realismo la cui amarezza può essere superata grazie all'impegno e all'amicizia, in cui i personaggi non hanno ancora imparato a camminare da soli ma supportandosi cercano comunque di reggersi in piedi per compiere il primo passo verso il futuro.
Chiunque veda quest'anime, in particolare gli adolescenti, avrà sicuramente il piacere di rispecchiarsi un po' in ciascun protagonista. Gli sfondi sono per lo più semplici mentre il character design si avvale di corpi dalle forme morbide senza linee spigolose con particolare attenzione all'espressività dello sguardo. Molto bella inoltre l'idea d'inserire una particolare canzone come accompagnamento nei momenti clou di ciascun episodio. In conclusione non riesco a proprio a pensare a giudizi negativi: trovo che "Honey & Clover" sia un anime ottimo sotto tutti i punti di vista per il quale 10 è un voto appropriato.
'Honey & Clover' è una delle più belle commedie romantiche che mi sia capitato di vedere, ha la particolarità di non cercare il lieto fine a tutti i costi ma di raccontare il più realisticamente possibile la vita (sentimentale e non) di un gruppo di ragazzi che, sebbene definirli comuni sarebbe impensabile, affrontano le difficoltà quotidiane di qualsiasi ragazzo della loro età.
Non si fa assolutamente fatica ad affezionarsi ai vari personaggi, che sono nella storia tutti in egual misura protagonisti. La narrazione infatti, coprendo un arco temporale molto lungo, fatto di anni, permette di lambire e fare comprendere allo spettatore ogni lato psicologico dei vari personaggi e di seguire la loro evoluzione verso la maturità.
Detto questo non dovete immaginarvi un anime noioso o di faticosa visione, ogni episodio risulta piacevole, alternando gag esilaranti a momenti più riflessivi.
La trama, se mai ne esista una, è interessante, mai scontata e ha il pregio di evitare facili morali o insegnamenti, lasciando allo spettatore il completo compito di trovare un senso, come si fa con le proprie esperienze reali, agli eventi, a volte frustranti, a volte inaspettatamente positivi, della vita. Si vive con ii protagonisti e li si affianca nelle loro vicissitudini e difficoltà quotidiane che, seppur a volte banali viste dall'esterno, diventano importanti e indimenticabili per chi le vive.
In definitiva 'Honey & Clover' è un anime mai triste ma sicuramente profondo e a volte piacevolmente malinconico.
Ottimo è l'aspetto grafico, con colori caldi e pacati che ben si addicono all'atmosfera, e indimenticabili le sigle.
In definitiva 'Honey & Clover' è un opera veramente di rara bellezza, non convenzionale e originale nella sua semplicità che anche a distanza di tempo fa piacere rivedere. Che aggiungere, vedere per credere.
P.S.: esiste anche la seconda serie
Non si fa assolutamente fatica ad affezionarsi ai vari personaggi, che sono nella storia tutti in egual misura protagonisti. La narrazione infatti, coprendo un arco temporale molto lungo, fatto di anni, permette di lambire e fare comprendere allo spettatore ogni lato psicologico dei vari personaggi e di seguire la loro evoluzione verso la maturità.
Detto questo non dovete immaginarvi un anime noioso o di faticosa visione, ogni episodio risulta piacevole, alternando gag esilaranti a momenti più riflessivi.
La trama, se mai ne esista una, è interessante, mai scontata e ha il pregio di evitare facili morali o insegnamenti, lasciando allo spettatore il completo compito di trovare un senso, come si fa con le proprie esperienze reali, agli eventi, a volte frustranti, a volte inaspettatamente positivi, della vita. Si vive con ii protagonisti e li si affianca nelle loro vicissitudini e difficoltà quotidiane che, seppur a volte banali viste dall'esterno, diventano importanti e indimenticabili per chi le vive.
In definitiva 'Honey & Clover' è un anime mai triste ma sicuramente profondo e a volte piacevolmente malinconico.
Ottimo è l'aspetto grafico, con colori caldi e pacati che ben si addicono all'atmosfera, e indimenticabili le sigle.
In definitiva 'Honey & Clover' è un opera veramente di rara bellezza, non convenzionale e originale nella sua semplicità che anche a distanza di tempo fa piacere rivedere. Che aggiungere, vedere per credere.
P.S.: esiste anche la seconda serie
"Honey & Clover" inizia molto lentamente e delicatamente. E' difficile insinuarsi per bene all'interno della storia che non smette mai d'informarci con nuovi risvolti, tramite dei flashcack, sui rapporti complessi che intrecciano i vari personaggi.
Il design grafico è dolcissimo, come la narrazione della trama, dai colori pastello e dai disegni abbozzati, tondeggianti e simpatici.
Devo ammettere che a primo impatto, "Honey&Clover", non l'ho mandato per niente giù. Mi sembrava che tutto il romanticismo al suo interno non riuscisse a raggiungermi, lo percepivo in modo distaccato, ma con il tempo ho cominciato a capire che in effetti i sentimenti e i rapporti non sono facili, né da comprendere né da classificare in modo superficiale.
E' forse questa la causa per la quale si continua a visionare la serie. Essa dà l'impressione di dovere, e volere, raccontare di più. Sempre, a mano a mano, ci si insinua nella trama che, come nella vita reale, non si presenta in maniera stereotipata.
Non trovo altre locuzioni per definire "Honey&Clover" se non quella di un "viaggio di vita", ma non di un solo personaggio. Ognuno con le sue caratteristiche dovrà affrontare i propri sentimenti d'amicizia, d'amore, di famiglia, le proprie aspirazioni lavorative e creative.
C'è un'aurea magica attorno ad "Honey & Clover".
Il design grafico è dolcissimo, come la narrazione della trama, dai colori pastello e dai disegni abbozzati, tondeggianti e simpatici.
Devo ammettere che a primo impatto, "Honey&Clover", non l'ho mandato per niente giù. Mi sembrava che tutto il romanticismo al suo interno non riuscisse a raggiungermi, lo percepivo in modo distaccato, ma con il tempo ho cominciato a capire che in effetti i sentimenti e i rapporti non sono facili, né da comprendere né da classificare in modo superficiale.
E' forse questa la causa per la quale si continua a visionare la serie. Essa dà l'impressione di dovere, e volere, raccontare di più. Sempre, a mano a mano, ci si insinua nella trama che, come nella vita reale, non si presenta in maniera stereotipata.
Non trovo altre locuzioni per definire "Honey&Clover" se non quella di un "viaggio di vita", ma non di un solo personaggio. Ognuno con le sue caratteristiche dovrà affrontare i propri sentimenti d'amicizia, d'amore, di famiglia, le proprie aspirazioni lavorative e creative.
C'è un'aurea magica attorno ad "Honey & Clover".
Trovo "Honey & Clover" un bellissimo anime, tenero, romantico e pazzamente divertente, soprattutto nelle musiche che riguardano Morita. L'anime racconta la storia di 5 amici legati gli uni agli altri sia perché frequentano la stessa università d'arte, anche se con specializzazioni diverse, sia perché tra loro nascono amori, tutti non corrisposti.
I disegni sono davvero dolcissimi e con uno stile d'altri tempi, che allo stesso tempo risulta pieno di modernità. Questa prima serie introduce i personaggi e le loro storie, ma sarà solo nella seconda che verranno a galla tanti interrogativi e soprattutto ci sarà il finale della serie. Tra i personaggi quello che ho preferito in assoluto è Morita, ragazzo pieno di mistero ma che fa morire dalle risate. Il suo amore è quello che ho trovato più sincero, puro e divertente.
Talvolta la prolissità della "tragedia" di queste storie non corrisposte è eccessiva a mio parere, comunque, l'anime, vale assolutamente la pena di guardarlo.
I disegni sono davvero dolcissimi e con uno stile d'altri tempi, che allo stesso tempo risulta pieno di modernità. Questa prima serie introduce i personaggi e le loro storie, ma sarà solo nella seconda che verranno a galla tanti interrogativi e soprattutto ci sarà il finale della serie. Tra i personaggi quello che ho preferito in assoluto è Morita, ragazzo pieno di mistero ma che fa morire dalle risate. Il suo amore è quello che ho trovato più sincero, puro e divertente.
Talvolta la prolissità della "tragedia" di queste storie non corrisposte è eccessiva a mio parere, comunque, l'anime, vale assolutamente la pena di guardarlo.
Una sfumatura lieve, che di tanto in tanto vira verso colori più decisi, per tornare a quello stato di "quiete" che lentamente ti accompagna verso la fine. Questo è Honey and Clover.
Una crescita, un percorso, una semplice parentesi che si apre davanti ai nostri protagonisti per raccontarci le piccole sfaccettature della vita, della quotidianità, degli attimi.
Narra una storia sospesa, che incalza il ritmo nel momento stesso in cui s'intravede la conclusione, trasportandoci attraverso l'inquietitudine dei protagonisti alla ricerca di risposte semplici ma non sempre facili da trovare.
Questo è Honey and Clover.
Una crescita, un percorso, una semplice parentesi che si apre davanti ai nostri protagonisti per raccontarci le piccole sfaccettature della vita, della quotidianità, degli attimi.
Narra una storia sospesa, che incalza il ritmo nel momento stesso in cui s'intravede la conclusione, trasportandoci attraverso l'inquietitudine dei protagonisti alla ricerca di risposte semplici ma non sempre facili da trovare.
Questo è Honey and Clover.
Citando Andy Warhol: "Se raccogliessero tutte le frasi che ho detto capirebbero che sono un idiota e la smetterebbero di farmi domande."
Penso che questa frase, più di tutte le parole spendibili, possa essere la perfetta recensione di questo anime.
Un genio e le sue stravaganze; ormai ci siamo abituati. Honey and Clover sembra riprendere questa impostazione e riunisce in un istituto universitario artistico una serie di personaggi strambi (ma che più strambi non si può) dotati di grande talento.
Attenzione, però, Honey and Clover non è un anime incentrato sul mondo dell'arte - non condivido chi dice che è difficile capire questa serie perché troppo tecnica -, ma quest'ultimo fa solo da sfondo. E' invece una storia di persone abbastanza comuni, che sa unire in modo eccellente momenti demenziali e momenti di grande riflessione.
Il livello di comicità dei personaggi di Honey and Clover, pur non essendo questi ultimi originalissimi nelle loro gags, è veramente ottimo. Il divertimento, specie per chi ama il genere demenziale, è assicurato. Ciò che però impressiona è lo strano modo in cui quest'anime riesce, quasi senza farcene rendere conto, a farci immedesimare con i protagonisti e con i loro problemi. Non sono solo delle "macchiette" vuote, ma si rivelano con il tempo delle straordinarie "teste pensanti" i cui dilemmi sono o sono stati anche i nostri. Ad esempio chi di noi non si è mai sentito come un "frigorifero vuoto" di fronte al proprio futuro, e chi non ha mai pensato di scappare in qualche parte improbabile della Terra alla ricerca di se stesso?
Così un opera fondamentalmente demenziale finisce con il diventare astrattamente realista e questa trasformazione risulta compiuta perfettamente nel finale: nessuno riesce a trovare la soluzione che cerca, ma semplicemente tutti decidono di accettare serenamente la propria condizione.
Lato negativo: una bassa longevità. Ci ho messo un secolo a finirlo, segno che tutto sommato l'interesse viene abbastanza frustrato da una certa ripetitività dei vari episodi. Mi spiego meglio: nessun episodio è noioso, lo si vede sempre volentieri. Tuttavia la voglia di conoscerne il seguito si risveglia solo nel finale e non induce certo a maratone. E' un piccolo difetto ma lo ritengo rilevante in sede di valutazione.
In definitiva Honey and Clover è un ottimo anime, consigliabile a tutti, artisti o non artisti, anche se non è un assoluto capolavoro
Penso che questa frase, più di tutte le parole spendibili, possa essere la perfetta recensione di questo anime.
Un genio e le sue stravaganze; ormai ci siamo abituati. Honey and Clover sembra riprendere questa impostazione e riunisce in un istituto universitario artistico una serie di personaggi strambi (ma che più strambi non si può) dotati di grande talento.
Attenzione, però, Honey and Clover non è un anime incentrato sul mondo dell'arte - non condivido chi dice che è difficile capire questa serie perché troppo tecnica -, ma quest'ultimo fa solo da sfondo. E' invece una storia di persone abbastanza comuni, che sa unire in modo eccellente momenti demenziali e momenti di grande riflessione.
Il livello di comicità dei personaggi di Honey and Clover, pur non essendo questi ultimi originalissimi nelle loro gags, è veramente ottimo. Il divertimento, specie per chi ama il genere demenziale, è assicurato. Ciò che però impressiona è lo strano modo in cui quest'anime riesce, quasi senza farcene rendere conto, a farci immedesimare con i protagonisti e con i loro problemi. Non sono solo delle "macchiette" vuote, ma si rivelano con il tempo delle straordinarie "teste pensanti" i cui dilemmi sono o sono stati anche i nostri. Ad esempio chi di noi non si è mai sentito come un "frigorifero vuoto" di fronte al proprio futuro, e chi non ha mai pensato di scappare in qualche parte improbabile della Terra alla ricerca di se stesso?
Così un opera fondamentalmente demenziale finisce con il diventare astrattamente realista e questa trasformazione risulta compiuta perfettamente nel finale: nessuno riesce a trovare la soluzione che cerca, ma semplicemente tutti decidono di accettare serenamente la propria condizione.
Lato negativo: una bassa longevità. Ci ho messo un secolo a finirlo, segno che tutto sommato l'interesse viene abbastanza frustrato da una certa ripetitività dei vari episodi. Mi spiego meglio: nessun episodio è noioso, lo si vede sempre volentieri. Tuttavia la voglia di conoscerne il seguito si risveglia solo nel finale e non induce certo a maratone. E' un piccolo difetto ma lo ritengo rilevante in sede di valutazione.
In definitiva Honey and Clover è un ottimo anime, consigliabile a tutti, artisti o non artisti, anche se non è un assoluto capolavoro
<b>Attenzione! Contiene Spoiler</b>
Una canzone di Ligabue dice "quando tutte le parole sai che non ti servon più, quando sudi il tuo coraggio per non startene laggiù, quando tiri in mezzo Dio o il destino o chissà che, ché nessuno se lo spiega perché sia successo a te, quando tira un po' di vento ché ci si rialza un po' e la vita è un po' più forte del tuo dirle "grazie no" quando sembra tutto fermo la tua ruota girerà… sopra il giorno di dolore che uno ha"
La vita è caratterizzata da diversi periodi, o meglio da diverse fasi. A volta ci sembra di dover superare delle salite insormontabili, a volte si va sparati in discesa. La vita in fin dei conti può facilmente essere rappresentata come il ciclismo. Ci sono momenti di pianura, ma si sa che molte volte dopo una bellissima discesa ci sarà sempre una salita; a volte sembra insormontabile e tante volte sembra di non riuscire mai ad arrivare in cima. Una volta raggiunta però avremmo sviluppato dei potenti muscoli alle gambe che ci renderanno molto più facile il percorso successivo.
La vita è una sfida continua che ha l’obiettivo di farci crescere, l’importante però e non smettere mai di pedalare e soprattutto non guardarsi troppo indietro, perché si rischia di andare a sbattere; a volte fa bene guardare dietro la strada percorsa, ma non sempre si può rimanere con la testa girata. Il percorso è davanti a noi e purtroppo non conosciamo l’arrivo.
Cosa ci permette di avanzare lungo questo percorso? Senza dubbio le nostre gambe, e poi vi è un altro elemento determinate: la bicicletta e soprattutto la ruota. La ruota: questa metafora può essere rappresentata dal destino che scorre inesorabilmente e sul quale viaggiamo, consapevolmente o meno in questo caso non interessa.
Honey e Clover è proprio la storia di questo percorso in bicicletta.
La storia, semplice nel suo plot, in realtà racconta forse l’aspetto più drammatico per l’uomo, infatti mostra la sua esistenza cosi come è. Non ci sono elementi fantastici che in qualche modo servono a fare prendere, quando lo desidera, le distanze allo spettatore; in fin dei conti viene presentata la vita come è realmente: dura ma tante volte piacevole.
Nella vita vi sono momenti difficili, ma forse è la serenità l’elemento predominante. La serie in questione mostra proprio quattro ragazzi che cercano di vivere la loro vita più serenamente possibile. Siamo in una scuola d’arte e il momento fotografato dall’anime è proprio quello del passaggio dall’età adolescenziale all’età adulta.
I quattro protagonisti saranno proprio costretti ad affrontare questo momento estremamente difficile. Non è l’adolescenza che segna il passaggio dall’infanzia alla gioventù, in questo caso il passaggio è ben più grave perché diventare adulti significa caricarsi sulle spalle molte responsabilità; insomma uno zaino pesante sulla nostra bici.
Ognuno cerca di affrontare questo passaggio a modo suo: c’è chi come Mayama è già adulto, fin da subito mostra una grande responsabilità ed è un po’ la guida per gli altri. La sua maturità è fin troppo chiara ma il più delle volte rischia di essere lo spettro di se stessa. Mayama sembra adulto e cerca di sforzarsi di esserlo, a volte prendendo in giro se stesso. L’amore nei confronti di Rika, donna ben più grande di lui, ne è l’esempio. Mayama considera molte volte forzatamente le sue coetanee non adatte, trovandosi a rincorrere un sogno, il sogno di un amore ma soprattutto la consacrazione a uomo che potrebbe ottenere con questo rapporto. Continuando la metafora sportiva Mayama rappresenta un corridore che parte spesso in fuga da solo per distaccare gli avversari, ma rischia di trovarsi troppo presto a corto di fiato.
Morita al contrario è agli antipodi di Mayama, rappresenta la figura dell’eterno Peter Pan che rifiuta la crescita. L’età adulta non gli interessa, anzi trova molto più stimolante aiutare i suoi amici nel raggiungerla; da questo punto di vista è un po’ come un angelo pronto ad aiutare chi ne ha veramente bisogno, ma in fin dei conti è una figura debole. La scusa di essere l’aiuto principale per gli altri alla fine per lui è forse la più importante scusa per convincere se stesso che è giusto continuare a vivere nel limbo. Ha paura dell’età adulta perché forse teme che non potrà essere più di aiuto ai suoi amici superato questo passaggio. Morita è quindi quel corridore che è addirittura disposto a indietreggiare per sorreggere i suoi compagni con il rischio di non vedere mai l’arrivo.
Yamada, splendida ragazza del gruppo, ha anche lei paura di crescere l’età adulta e per ripudiarla in qualche modo rimane aggrappata con tutta se stessa all’amore che l’ha caratterizzata in gioventù, quel Moyama troppo adulto per pensare a lei. L’amore è certamente forte, ma lei non ha il coraggio e la forza di accettare le cose così come stanno e tagliare con il suo passato per guardare avanti. Yamada corre quindi sempre con la testa girata con il rischio di perdere la strada di fronte a sé.
Takemoto invece è pienamente consapevole di quanto duro sia crescere ed è per questo molto debole, e sono proprio queste sue debolezza e consapevolezza che rendono il ragazzo un personaggio estremamente semplice ma al contempo molto determinato. È consapevole dei suoi limiti ma è preparato ad affrontarli con tranquillità, come quando decide di rimandare di un anno la sua laurea per essere più preparato. È un ciclista quindi inizialmente limitato ma che decide di allenarsi per diventare forte, non gli importa di vincere ma semplicemente gli importa raggiungere il traguardo.
È proprio questa la figura su cui l’anime vuole puntare ed è questo il messaggio che l’anime vuole comunicare. Non a caso ci si concentrerà nelle puntate finali sull’attraversamento in bici del Giappone da parte del ragazzo. Si tratta di un viaggio ovviamente molto più interiore che effettivo. La metafora è quanto mai chiara così come è chiaro cosa significhi il mezzo che Takemoto utilizza. Sono chiare anche le difficoltà che il ragazzo deve affrontare e la sua sofferenza, ma anche la tranquillità e la felicità nel momento in cui si è finalmente riusciti a raggiungere l’obiettivo prefissato.
Takemoto tornerà estremamente forte dal viaggio e proprio grazie a questo ritorno riuscirà a comunicare apertamente il sua amore per Hagu; si tratta di qualcosa che non avrebbe mai pensato di fare prima della sua crescita.
L’anime in realtà non ha un vero finale, in questo caso si assiste al tipico discostamento temporale tra messaggio e trama. La storia in realtà potrebbe proseguire, ma il messaggio che si voleva comunicare è finalmente completo con la dichiarazione del ragazzo. In quel momento Takemto ha simbolicamente raggiunto l’età adulta e quindi di per sé l’anime non avrebbe avuto più niente da dire rispetto all’obiettivo morale che si era prefissato; si può pensare infatti che l’anime finisce con la fine della corsa e il raggiungimento del traguardo. La filosofia Giapponese, essendo strettamente impregnata di Buddhismo, tende infatti molto spesso a concentrare tutte le proprie attenzioni più sul percorso che sul raggiungimento dell’obiettivo finale.
In realtà esiste una seconda serie e spero che effettivamente riesca a concentrarsi su un altro messaggio e a non essere una mero racconto di vicende amorose.
Tutto l’anime racconta quindi le difficoltà della vita con serenità e tante volte umorismo; i colori pastello tendono inoltre a rafforzare questo senso di tranquillità mista a inquietudine. Quello che mi ha più colpito in realtà è l’atmosfera che si respira: piena primavera. La giovinezza è infatti la primavera della vita e guardano l’anime si ha la stessa sensazione che si avrebbe stando in aperta campagna in primavera. Sicuramente i colori, e anche le musiche, aiutano molto in questo.
Per raccontare poi il proprio messaggio di crescita l’anime è strutturato in maniera molto particolare, poiché in 25 episodi mostra qualche anno di vita dei protagonisti con dei salti temporali che però si percepiscono a malapena. Si tratta di un modo molto efficace per esprime il tempo che passa nella vita di ognuno di noi, tante volte infatti siamo noi stessi che non percepiamo quanto grandi siamo diventati.
Ritornando al percorso in bicicletta abbiamo detto che è questo strumento il simbolo stesso della vita, e in particolare ci si concentrerà molto sulla ruota. La ruota in sé rappresenta lo scorrere del tempo e delle cose, la ruota verrà proposta nella prima sigla di chiusura, Takemoto è in bici nella seconda sigla di chiusura, una bicicletta vi è anche nella seconda sigla di apertura, molte volte è protagonista dell’anime la ruota panoramica ecc. La ruota gira così come gira la nostra vita. Honey sta per dolce, invece Clover sta per quadrifoglio; quest'ultimo da sempre ha rappresentato la fortuna. Bisogna però riflettere; strappate un quadrifoglio (chi ha la fortuna di trovarlo), prendetelo dallo stelo e ruotatelo velocemente tra le dita, i quattro petali così ruotati tenderanno a non vedersi più e invece si vedrà una ruota. La fortuna infatti nella vita di ognuno di noi gira, così come non è detto che il quadrifoglio rimanga nelle mani delle stesse persone. Difficilmente la fortuna può essere l’artefice del nostro destino; sì certo, a volte una folata di vento ci può fare comodo in bici, ma non è la folata che ci farà arrivare al traguardo anzi, ci renderà più deboli. Se siamo riusciti a superare un salita difficile con l’aiuto del vento, alla prossima salita saremmo sicuramente in difficoltà perché la fortuna non ci ha aiutato a sviluppare quei muscoli alle gambe che ci servono per affrontare le sfide successive.
Un altro elemento che colpisce nell’anime è la capacità, grazie a tutti questi presupposti, di fare immedesimare chi guarda: chiunque di noi vedendolo si ritroverà in molte delle difficoltà affrontate dai protagonisti e riderà delle stesse ricordando quanto era stato duro oltrepassarle. Si proverà un forte senso di empatia verso i protagonisti, poiché quello che affrontano fa parte della vera vita vissuta.
La vita è un percorso in bicicletta, finito Honey and Clover, e finita questa recensione, guardatevi le gambe e verificate effettivamente quanto sono diventate forti. Se sono diventate forti sappiate che tutte le difficoltà che avrete affrontato fino a questo momento non sono state inutili, ma vi hanno rafforzato. Citando Ligabue direi:
"Quando il cuore senza un pezzo il suo ritmo prenderà, quando l'aria che fa il giro i tuoi polmoni beccherà, quando questa merda intorno sempre merda resterà, riconoscerai l'odore perché questa è la realtà,
quando la tua sveglia suona e tu ti chiederai che or'è che la vita è sempre forte molto più che facile, quando sposti appena il piede lì il tuo tempo crescerà…
sopra il giorno di dolore che uno ha."
LightLife
Una canzone di Ligabue dice "quando tutte le parole sai che non ti servon più, quando sudi il tuo coraggio per non startene laggiù, quando tiri in mezzo Dio o il destino o chissà che, ché nessuno se lo spiega perché sia successo a te, quando tira un po' di vento ché ci si rialza un po' e la vita è un po' più forte del tuo dirle "grazie no" quando sembra tutto fermo la tua ruota girerà… sopra il giorno di dolore che uno ha"
La vita è caratterizzata da diversi periodi, o meglio da diverse fasi. A volta ci sembra di dover superare delle salite insormontabili, a volte si va sparati in discesa. La vita in fin dei conti può facilmente essere rappresentata come il ciclismo. Ci sono momenti di pianura, ma si sa che molte volte dopo una bellissima discesa ci sarà sempre una salita; a volte sembra insormontabile e tante volte sembra di non riuscire mai ad arrivare in cima. Una volta raggiunta però avremmo sviluppato dei potenti muscoli alle gambe che ci renderanno molto più facile il percorso successivo.
La vita è una sfida continua che ha l’obiettivo di farci crescere, l’importante però e non smettere mai di pedalare e soprattutto non guardarsi troppo indietro, perché si rischia di andare a sbattere; a volte fa bene guardare dietro la strada percorsa, ma non sempre si può rimanere con la testa girata. Il percorso è davanti a noi e purtroppo non conosciamo l’arrivo.
Cosa ci permette di avanzare lungo questo percorso? Senza dubbio le nostre gambe, e poi vi è un altro elemento determinate: la bicicletta e soprattutto la ruota. La ruota: questa metafora può essere rappresentata dal destino che scorre inesorabilmente e sul quale viaggiamo, consapevolmente o meno in questo caso non interessa.
Honey e Clover è proprio la storia di questo percorso in bicicletta.
La storia, semplice nel suo plot, in realtà racconta forse l’aspetto più drammatico per l’uomo, infatti mostra la sua esistenza cosi come è. Non ci sono elementi fantastici che in qualche modo servono a fare prendere, quando lo desidera, le distanze allo spettatore; in fin dei conti viene presentata la vita come è realmente: dura ma tante volte piacevole.
Nella vita vi sono momenti difficili, ma forse è la serenità l’elemento predominante. La serie in questione mostra proprio quattro ragazzi che cercano di vivere la loro vita più serenamente possibile. Siamo in una scuola d’arte e il momento fotografato dall’anime è proprio quello del passaggio dall’età adolescenziale all’età adulta.
I quattro protagonisti saranno proprio costretti ad affrontare questo momento estremamente difficile. Non è l’adolescenza che segna il passaggio dall’infanzia alla gioventù, in questo caso il passaggio è ben più grave perché diventare adulti significa caricarsi sulle spalle molte responsabilità; insomma uno zaino pesante sulla nostra bici.
Ognuno cerca di affrontare questo passaggio a modo suo: c’è chi come Mayama è già adulto, fin da subito mostra una grande responsabilità ed è un po’ la guida per gli altri. La sua maturità è fin troppo chiara ma il più delle volte rischia di essere lo spettro di se stessa. Mayama sembra adulto e cerca di sforzarsi di esserlo, a volte prendendo in giro se stesso. L’amore nei confronti di Rika, donna ben più grande di lui, ne è l’esempio. Mayama considera molte volte forzatamente le sue coetanee non adatte, trovandosi a rincorrere un sogno, il sogno di un amore ma soprattutto la consacrazione a uomo che potrebbe ottenere con questo rapporto. Continuando la metafora sportiva Mayama rappresenta un corridore che parte spesso in fuga da solo per distaccare gli avversari, ma rischia di trovarsi troppo presto a corto di fiato.
Morita al contrario è agli antipodi di Mayama, rappresenta la figura dell’eterno Peter Pan che rifiuta la crescita. L’età adulta non gli interessa, anzi trova molto più stimolante aiutare i suoi amici nel raggiungerla; da questo punto di vista è un po’ come un angelo pronto ad aiutare chi ne ha veramente bisogno, ma in fin dei conti è una figura debole. La scusa di essere l’aiuto principale per gli altri alla fine per lui è forse la più importante scusa per convincere se stesso che è giusto continuare a vivere nel limbo. Ha paura dell’età adulta perché forse teme che non potrà essere più di aiuto ai suoi amici superato questo passaggio. Morita è quindi quel corridore che è addirittura disposto a indietreggiare per sorreggere i suoi compagni con il rischio di non vedere mai l’arrivo.
Yamada, splendida ragazza del gruppo, ha anche lei paura di crescere l’età adulta e per ripudiarla in qualche modo rimane aggrappata con tutta se stessa all’amore che l’ha caratterizzata in gioventù, quel Moyama troppo adulto per pensare a lei. L’amore è certamente forte, ma lei non ha il coraggio e la forza di accettare le cose così come stanno e tagliare con il suo passato per guardare avanti. Yamada corre quindi sempre con la testa girata con il rischio di perdere la strada di fronte a sé.
Takemoto invece è pienamente consapevole di quanto duro sia crescere ed è per questo molto debole, e sono proprio queste sue debolezza e consapevolezza che rendono il ragazzo un personaggio estremamente semplice ma al contempo molto determinato. È consapevole dei suoi limiti ma è preparato ad affrontarli con tranquillità, come quando decide di rimandare di un anno la sua laurea per essere più preparato. È un ciclista quindi inizialmente limitato ma che decide di allenarsi per diventare forte, non gli importa di vincere ma semplicemente gli importa raggiungere il traguardo.
È proprio questa la figura su cui l’anime vuole puntare ed è questo il messaggio che l’anime vuole comunicare. Non a caso ci si concentrerà nelle puntate finali sull’attraversamento in bici del Giappone da parte del ragazzo. Si tratta di un viaggio ovviamente molto più interiore che effettivo. La metafora è quanto mai chiara così come è chiaro cosa significhi il mezzo che Takemoto utilizza. Sono chiare anche le difficoltà che il ragazzo deve affrontare e la sua sofferenza, ma anche la tranquillità e la felicità nel momento in cui si è finalmente riusciti a raggiungere l’obiettivo prefissato.
Takemoto tornerà estremamente forte dal viaggio e proprio grazie a questo ritorno riuscirà a comunicare apertamente il sua amore per Hagu; si tratta di qualcosa che non avrebbe mai pensato di fare prima della sua crescita.
L’anime in realtà non ha un vero finale, in questo caso si assiste al tipico discostamento temporale tra messaggio e trama. La storia in realtà potrebbe proseguire, ma il messaggio che si voleva comunicare è finalmente completo con la dichiarazione del ragazzo. In quel momento Takemto ha simbolicamente raggiunto l’età adulta e quindi di per sé l’anime non avrebbe avuto più niente da dire rispetto all’obiettivo morale che si era prefissato; si può pensare infatti che l’anime finisce con la fine della corsa e il raggiungimento del traguardo. La filosofia Giapponese, essendo strettamente impregnata di Buddhismo, tende infatti molto spesso a concentrare tutte le proprie attenzioni più sul percorso che sul raggiungimento dell’obiettivo finale.
In realtà esiste una seconda serie e spero che effettivamente riesca a concentrarsi su un altro messaggio e a non essere una mero racconto di vicende amorose.
Tutto l’anime racconta quindi le difficoltà della vita con serenità e tante volte umorismo; i colori pastello tendono inoltre a rafforzare questo senso di tranquillità mista a inquietudine. Quello che mi ha più colpito in realtà è l’atmosfera che si respira: piena primavera. La giovinezza è infatti la primavera della vita e guardano l’anime si ha la stessa sensazione che si avrebbe stando in aperta campagna in primavera. Sicuramente i colori, e anche le musiche, aiutano molto in questo.
Per raccontare poi il proprio messaggio di crescita l’anime è strutturato in maniera molto particolare, poiché in 25 episodi mostra qualche anno di vita dei protagonisti con dei salti temporali che però si percepiscono a malapena. Si tratta di un modo molto efficace per esprime il tempo che passa nella vita di ognuno di noi, tante volte infatti siamo noi stessi che non percepiamo quanto grandi siamo diventati.
Ritornando al percorso in bicicletta abbiamo detto che è questo strumento il simbolo stesso della vita, e in particolare ci si concentrerà molto sulla ruota. La ruota in sé rappresenta lo scorrere del tempo e delle cose, la ruota verrà proposta nella prima sigla di chiusura, Takemoto è in bici nella seconda sigla di chiusura, una bicicletta vi è anche nella seconda sigla di apertura, molte volte è protagonista dell’anime la ruota panoramica ecc. La ruota gira così come gira la nostra vita. Honey sta per dolce, invece Clover sta per quadrifoglio; quest'ultimo da sempre ha rappresentato la fortuna. Bisogna però riflettere; strappate un quadrifoglio (chi ha la fortuna di trovarlo), prendetelo dallo stelo e ruotatelo velocemente tra le dita, i quattro petali così ruotati tenderanno a non vedersi più e invece si vedrà una ruota. La fortuna infatti nella vita di ognuno di noi gira, così come non è detto che il quadrifoglio rimanga nelle mani delle stesse persone. Difficilmente la fortuna può essere l’artefice del nostro destino; sì certo, a volte una folata di vento ci può fare comodo in bici, ma non è la folata che ci farà arrivare al traguardo anzi, ci renderà più deboli. Se siamo riusciti a superare un salita difficile con l’aiuto del vento, alla prossima salita saremmo sicuramente in difficoltà perché la fortuna non ci ha aiutato a sviluppare quei muscoli alle gambe che ci servono per affrontare le sfide successive.
Un altro elemento che colpisce nell’anime è la capacità, grazie a tutti questi presupposti, di fare immedesimare chi guarda: chiunque di noi vedendolo si ritroverà in molte delle difficoltà affrontate dai protagonisti e riderà delle stesse ricordando quanto era stato duro oltrepassarle. Si proverà un forte senso di empatia verso i protagonisti, poiché quello che affrontano fa parte della vera vita vissuta.
La vita è un percorso in bicicletta, finito Honey and Clover, e finita questa recensione, guardatevi le gambe e verificate effettivamente quanto sono diventate forti. Se sono diventate forti sappiate che tutte le difficoltà che avrete affrontato fino a questo momento non sono state inutili, ma vi hanno rafforzato. Citando Ligabue direi:
"Quando il cuore senza un pezzo il suo ritmo prenderà, quando l'aria che fa il giro i tuoi polmoni beccherà, quando questa merda intorno sempre merda resterà, riconoscerai l'odore perché questa è la realtà,
quando la tua sveglia suona e tu ti chiederai che or'è che la vita è sempre forte molto più che facile, quando sposti appena il piede lì il tuo tempo crescerà…
sopra il giorno di dolore che uno ha."
LightLife
Honey & Clover racconta il dramma del "divenire adulti" di un gruppo di giovani universitari, che devono abbandonare il loro essere bambini e adolescenti senza dimenticare di esserlo stati e senza perdere quei tratti che fanno ineluttabilmente parte del loro carattere, a prescindere dall'età. Il bello è che la serie ci riesce il brutto, e il ventiquattresimo episodio non è la fine e purtroppo questo crea una certa ansia (niente panico ci sono altri 13 episodi di H&C 2) nella continuità. Certo c'è il seguito ma, anche consci di ciò, sarebbe a mio avviso stato utile dare un punto fermo più forte alla fine di questa prima serie, ed è questa la ragione che m'impedisce di dare più di 8.
La trama non è niente d'incredibile e proprio per questo è "incredibile": prende uno spaccato di vita di cinque ragazzi, con le figure che li circondano, e li segue nelle loro evoluzioni. La partenza è lenta, macchinosa e forse tediante, perch si deve angolare il punto di vista dello spettatore, far capire i legami già esistenti nei personaggi e in che momento si trovano nella loro crescita interiore,. Tutti sono alle prese con la guerra del diventare grandi, ma tutti in modo diverso, con i loro caratteri aventi punti di forza e debolezza.
Ho trovato interessante e piacevole l'idea di comporre un gruppo di giovani adulti eterogeneo. C'è Hagu, la piccola artista geniale che fatica a essere compresa proprio a causa del suo modo speciale di vedere il mondo. C'è Yamato, una ragazza dall'animo gentile, piena di dubbi e incertezze, ma con capacità e forza d'animo non indifferenti - una persona normale a confronto con la vita, diciamo così. C'è Mayama, il tipico razionale che non soffoca le emozioni, ma teme il confronto con esse e cerca scappatoie, senza però tirarsi indietro dall'effettivo confronto con la vita. C'è poi Takemoto, il tipico confuso che "non sa cosa fare" e deve cercare, e il tempo di diventare adulto lo incalza e lo confonde. E infine c'è Morit,: un'altra forma di giovane geniale che però proprio per il suo carattere eccentrico, estroverso e unico tende a a isolarsi dagli altri, per cui spesso deve combattere per riavvicinarsi agli altri e ha dovuto creare una maschera irresponsabile ed esilarante.
A questi cinque si uniscono le persone che osservano la crescita di questi ragazzi nel passaggio alla fase adulta, e anche se la narrazione segue il punto di vista dei ragazzi (soprattutto quella di Takemoto) si vede come spesso con gli incipit dei "già adulti" cambino le prospettive. Tutto ciò fa riflettere su come si cammini per questa strada psicologica, che anche nella realtà esiste; una strada dove a seconda di chi o cosa incontri cambierà ciò che si diventerà in futuro.
Honey & Clover è un anime profondo, la storia nella sua semplicità è complessa perché, invece di essere presentate situazioni fuori dal mondo, vengono presentate situazioni realistiche, quasi credibili, eccezion fatta per i due geni, che giustamente vanno su binari personali, come di fatto accade anche nella realtà. Non c'è il buonismo gratuito, la vita non viene addolcita perché è una finzione; invece è raccontata con fare asciutto e malinconico, ed è difficile accettare la razionalità degli adulti quando, per esempio, si è innamorati e la propria età impone di essere logici, non sconsiderati, sebbene si vorrebbe tanto essere sconsiderati.
E' una serie ben fatta. E' questa la mia valutazione detta in breve: quella malinconia che si prova nel chiaro scuro del "diventare grandi" è perfettamente resa, come i toni agrodolci della gioia di essere amici e diventare adulti insieme e della tristezza che le cose cambiano, le persona cambiano e anche i sentimenti cambiano.
Le musiche non sono niente di eccelso, ma sono idonee e appropriate; il tratto del disegno è pulito, niente di pretenzioso. Do come nota positiva il fatto che l'aspetto dei protagonisti non sia stupendo, anzi, sono resi "normali", persone con aspetti non sovrumani, nella media.
Senza dubbio Honey & Clover è un anime che consiglio, anche se ovviamente impone la visione della seconda serie; come ho detto prima non c'è una fine per ora nella prima serie, ma una preparazione "del terreno" emotivo e psicologico dei personaggi.
La trama non è niente d'incredibile e proprio per questo è "incredibile": prende uno spaccato di vita di cinque ragazzi, con le figure che li circondano, e li segue nelle loro evoluzioni. La partenza è lenta, macchinosa e forse tediante, perch si deve angolare il punto di vista dello spettatore, far capire i legami già esistenti nei personaggi e in che momento si trovano nella loro crescita interiore,. Tutti sono alle prese con la guerra del diventare grandi, ma tutti in modo diverso, con i loro caratteri aventi punti di forza e debolezza.
Ho trovato interessante e piacevole l'idea di comporre un gruppo di giovani adulti eterogeneo. C'è Hagu, la piccola artista geniale che fatica a essere compresa proprio a causa del suo modo speciale di vedere il mondo. C'è Yamato, una ragazza dall'animo gentile, piena di dubbi e incertezze, ma con capacità e forza d'animo non indifferenti - una persona normale a confronto con la vita, diciamo così. C'è Mayama, il tipico razionale che non soffoca le emozioni, ma teme il confronto con esse e cerca scappatoie, senza però tirarsi indietro dall'effettivo confronto con la vita. C'è poi Takemoto, il tipico confuso che "non sa cosa fare" e deve cercare, e il tempo di diventare adulto lo incalza e lo confonde. E infine c'è Morit,: un'altra forma di giovane geniale che però proprio per il suo carattere eccentrico, estroverso e unico tende a a isolarsi dagli altri, per cui spesso deve combattere per riavvicinarsi agli altri e ha dovuto creare una maschera irresponsabile ed esilarante.
A questi cinque si uniscono le persone che osservano la crescita di questi ragazzi nel passaggio alla fase adulta, e anche se la narrazione segue il punto di vista dei ragazzi (soprattutto quella di Takemoto) si vede come spesso con gli incipit dei "già adulti" cambino le prospettive. Tutto ciò fa riflettere su come si cammini per questa strada psicologica, che anche nella realtà esiste; una strada dove a seconda di chi o cosa incontri cambierà ciò che si diventerà in futuro.
Honey & Clover è un anime profondo, la storia nella sua semplicità è complessa perché, invece di essere presentate situazioni fuori dal mondo, vengono presentate situazioni realistiche, quasi credibili, eccezion fatta per i due geni, che giustamente vanno su binari personali, come di fatto accade anche nella realtà. Non c'è il buonismo gratuito, la vita non viene addolcita perché è una finzione; invece è raccontata con fare asciutto e malinconico, ed è difficile accettare la razionalità degli adulti quando, per esempio, si è innamorati e la propria età impone di essere logici, non sconsiderati, sebbene si vorrebbe tanto essere sconsiderati.
E' una serie ben fatta. E' questa la mia valutazione detta in breve: quella malinconia che si prova nel chiaro scuro del "diventare grandi" è perfettamente resa, come i toni agrodolci della gioia di essere amici e diventare adulti insieme e della tristezza che le cose cambiano, le persona cambiano e anche i sentimenti cambiano.
Le musiche non sono niente di eccelso, ma sono idonee e appropriate; il tratto del disegno è pulito, niente di pretenzioso. Do come nota positiva il fatto che l'aspetto dei protagonisti non sia stupendo, anzi, sono resi "normali", persone con aspetti non sovrumani, nella media.
Senza dubbio Honey & Clover è un anime che consiglio, anche se ovviamente impone la visione della seconda serie; come ho detto prima non c'è una fine per ora nella prima serie, ma una preparazione "del terreno" emotivo e psicologico dei personaggi.
Perché Honey and Clover piace così tanto? A livello di base, la trama (la vita di un gruppo di giovani adulti) non sembra molto diversa da altri prodotti già usciti. Alcuni anime trattano di amicizia. Altri anime affrontano la crescita e la transizione da adolescenti ad adulti. Altri anime ancora trattano di amore non corrisposto. Cos'è che rende, allora, così brillante Honey and Clover?
La risposta è nei personaggi. Honey and Clover ha alcuni dei più ben concepiti e simpatici personaggi mai visti sui nostri schermi, sia in animazione che in forma non animata. Si tratta di tre persone con difetti tridimensionali realistici. I personaggi di Honey and Clover soddisfano il nostro bisogno di persone che siano emotivamente complesse. I loro rapporti sono più che meramente superficiali. I loro sogni e obiettivi si estendono oltre i loro piani per la prossima settimana. Tutti i personaggi sono persone intelligenti. Tutti loro sono reali. Non ci sono punte di spillo stupide gettate dentro per ridere a buon mercato.
Honey and Clover non è solo uno spettacolo teatrale. Si va dalla commedia esilarante all'introspezione straziante, senza mai sentire stacchi improvvisi o stridenti. Pensare a Honey and Clover come solo a un "romanzo show" è sbagliato, a mio parere, perché si tratta di molto di più.
Naturalmente, per concentrarsi esclusivamente sui personaggi, tutti i dettagli tecnici sono stati fatti alla perfezione. La musica è fantastica, sia la sigla d'apertura che quella di chiusura. L'arte e l'animazione sono uniche e distintive. La direzione e il ritmo sono fantastici - non c’è mai una scena troppo lunga o fuori luogo. Honey and Clover è il risultato di una grande abilità in cui tutti i reparti si fondono per produrre qualcosa di straordinario.
La risposta è nei personaggi. Honey and Clover ha alcuni dei più ben concepiti e simpatici personaggi mai visti sui nostri schermi, sia in animazione che in forma non animata. Si tratta di tre persone con difetti tridimensionali realistici. I personaggi di Honey and Clover soddisfano il nostro bisogno di persone che siano emotivamente complesse. I loro rapporti sono più che meramente superficiali. I loro sogni e obiettivi si estendono oltre i loro piani per la prossima settimana. Tutti i personaggi sono persone intelligenti. Tutti loro sono reali. Non ci sono punte di spillo stupide gettate dentro per ridere a buon mercato.
Honey and Clover non è solo uno spettacolo teatrale. Si va dalla commedia esilarante all'introspezione straziante, senza mai sentire stacchi improvvisi o stridenti. Pensare a Honey and Clover come solo a un "romanzo show" è sbagliato, a mio parere, perché si tratta di molto di più.
Naturalmente, per concentrarsi esclusivamente sui personaggi, tutti i dettagli tecnici sono stati fatti alla perfezione. La musica è fantastica, sia la sigla d'apertura che quella di chiusura. L'arte e l'animazione sono uniche e distintive. La direzione e il ritmo sono fantastici - non c’è mai una scena troppo lunga o fuori luogo. Honey and Clover è il risultato di una grande abilità in cui tutti i reparti si fondono per produrre qualcosa di straordinario.
Con il "miele e il quadrifoglio", vale a dire con tanta dolcezza e un pizzico di meritata fortuna, Chika Umino sale in cattedra nel 2000, mettendo in mostra capacità stilistiche e narrative tali da consentire alla sua prima perla cartacea di essere premiata con un sacrosanto Kodansha Manga Award, nel 2003; nel 2005 è la volta di una trasposizione animata, che in poco tempo spinge la fama della serie ben oltre i confini nipponici, affascinando una platea estesa e variegata, a dispetto della tipologia di contenuti di mole comico/sentimentale piuttosto distinti dalla massa di shoujo in circolazione, e non solo: particolarissima è anche la forma del racconto, che ricopre un vasto periodo di tempo e s'incentra su un numero di personaggi non troppo elevato, a vantaggio di una sceneggiatura e di una caratterizzazione psicologica meravigliose. Sempre puntuali, soprattutto nella prima metà della serie, affiorano venature di genuina comicità, mirate spesso a mascherare la malinconia dei protagonisti, a strettissimo contatto con lo spettatore, al quale confidano i propri impulsi sfiorando spesso un'intonazione che ha dell'onirico.
Sensazionale è, a questo proposito, la raffigurazione della crescita caratteriale di ognuno dei memorabili personaggi durante la storia; quest'ultima riesce a invogliare la visione di tutti gli episodi, pur destinando lentamente l'attenzione alla sensibilità verso gli argomenti trattati, a discapito degli intermezzi comici. Il bel finale costituisce comunque un'ottima prova del fatto che "la pazienza paga", rivelandosi più che soddisfacente per chi si è affezionato ai vari Takemoto (che è possibile, a mio avviso, considerare come il protagonista principale), Mayama, Morita, Hagu, Yamada, e così via...
Poche parole, che non sono altro che d'apprezzamento, spendo sulla realizzazione tecnica: è impossibile non innamorarsi all'istante dell'aspetto grafico e della colonna sonora di quest'anime! Entrambi vanno a braccetto e allo stesso modo vanno elogiati senza battere ciglio; bizzarre quanto splendide le sigle.
"Honey and Clover" è in definitiva un'opera imperdibile, una mosca bianca degli ultimi anni in un panorama sempre più omologato.
Da segnalare vi sono anche l'omonimo live action, insieme a "Honey and Clover II", sequel della serie.
Sensazionale è, a questo proposito, la raffigurazione della crescita caratteriale di ognuno dei memorabili personaggi durante la storia; quest'ultima riesce a invogliare la visione di tutti gli episodi, pur destinando lentamente l'attenzione alla sensibilità verso gli argomenti trattati, a discapito degli intermezzi comici. Il bel finale costituisce comunque un'ottima prova del fatto che "la pazienza paga", rivelandosi più che soddisfacente per chi si è affezionato ai vari Takemoto (che è possibile, a mio avviso, considerare come il protagonista principale), Mayama, Morita, Hagu, Yamada, e così via...
Poche parole, che non sono altro che d'apprezzamento, spendo sulla realizzazione tecnica: è impossibile non innamorarsi all'istante dell'aspetto grafico e della colonna sonora di quest'anime! Entrambi vanno a braccetto e allo stesso modo vanno elogiati senza battere ciglio; bizzarre quanto splendide le sigle.
"Honey and Clover" è in definitiva un'opera imperdibile, una mosca bianca degli ultimi anni in un panorama sempre più omologato.
Da segnalare vi sono anche l'omonimo live action, insieme a "Honey and Clover II", sequel della serie.
Confesso il mio imbarazzo nello scrivere la recensione di questa serie. Iniziamo con il dire che mi è piaciuta molto, e questo è il tratto più saliente della mia opinione.
Imbarazzo perché, a differenza di molte serie animate che ho visto in passato, in H&C, in definitiva, non accade nulla di particolare.
Abbiamo a che fare con uno spaccato di vita quotidiana, spalmato su un periodo piuttosto lungo (diciamo circa un paio di anni), della vita di alcuni studenti di un'università in cui si studiano materie artistiche.
Si narra del passaggio, per alcuni difficile, ma per tutti non facile, dalla condizione di studenti (e quindi, ancora non del tutto “adulti”, mi si perdoni la semplificazione) a quella di attori a tutti gli effetti della realtà sociale e del mondo del lavoro, con tutte le problematiche a esso associate: speranze, ma anche timori, senso di inadeguatezza e voglia di riuscire nei propri progetti.
Aggiungiamo anche qualche schermaglia amorosa (onnipresente in moltissimi anime), che però viene trattata in maniera poco retorica e assai realistica. E aggiungiamo anche qualche dubbio esistenziale, in particolare in Takemoto, che possiamo definire il protagonista della serie, anche se in fondo in questo lavoro un vero protagonista in senso stretto non c'è.
Forse è per questo che tanto ho apprezzato questa serie: il fatto che vengano trattate situazioni attraverso le quali tutti siamo passati, o verosimilmente, tutti passeremo. Questo crea sicuramente un'immedesimazione dello spettatore, o empatia, che non è merce comune in un anime.
Se in una serie si trattano temi di natura “superomistica”, tanto per fare un esempio, per quanto valida essa sarà, non sarà possibile visionarla senza un seppur minimo senso di distacco rispetto agli avvenimenti. Distacco che in questa serie, a parer mio, si annulla completamente.
Sarà anche il fatto che io non sono più “giovanissimo”, e che quindi in certe situazioni riconosco di esserci passato, anche se non in maniera (ovviamente) identica.
Tutti i personaggi della serie hanno un loro perché, e tutti i loro comportamenti, anche quelli apparentemente meno razionali, hanno delle motivazioni intrinseche; magari non sempre condivisibili, ma motivate e perciò degne di rispetto.
E che cos'è, questa, se non l'essenza della vita quotidiana, quella vera, senza retorica e manfrine varie?
Imbarazzo perché, a differenza di molte serie animate che ho visto in passato, in H&C, in definitiva, non accade nulla di particolare.
Abbiamo a che fare con uno spaccato di vita quotidiana, spalmato su un periodo piuttosto lungo (diciamo circa un paio di anni), della vita di alcuni studenti di un'università in cui si studiano materie artistiche.
Si narra del passaggio, per alcuni difficile, ma per tutti non facile, dalla condizione di studenti (e quindi, ancora non del tutto “adulti”, mi si perdoni la semplificazione) a quella di attori a tutti gli effetti della realtà sociale e del mondo del lavoro, con tutte le problematiche a esso associate: speranze, ma anche timori, senso di inadeguatezza e voglia di riuscire nei propri progetti.
Aggiungiamo anche qualche schermaglia amorosa (onnipresente in moltissimi anime), che però viene trattata in maniera poco retorica e assai realistica. E aggiungiamo anche qualche dubbio esistenziale, in particolare in Takemoto, che possiamo definire il protagonista della serie, anche se in fondo in questo lavoro un vero protagonista in senso stretto non c'è.
Forse è per questo che tanto ho apprezzato questa serie: il fatto che vengano trattate situazioni attraverso le quali tutti siamo passati, o verosimilmente, tutti passeremo. Questo crea sicuramente un'immedesimazione dello spettatore, o empatia, che non è merce comune in un anime.
Se in una serie si trattano temi di natura “superomistica”, tanto per fare un esempio, per quanto valida essa sarà, non sarà possibile visionarla senza un seppur minimo senso di distacco rispetto agli avvenimenti. Distacco che in questa serie, a parer mio, si annulla completamente.
Sarà anche il fatto che io non sono più “giovanissimo”, e che quindi in certe situazioni riconosco di esserci passato, anche se non in maniera (ovviamente) identica.
Tutti i personaggi della serie hanno un loro perché, e tutti i loro comportamenti, anche quelli apparentemente meno razionali, hanno delle motivazioni intrinseche; magari non sempre condivisibili, ma motivate e perciò degne di rispetto.
E che cos'è, questa, se non l'essenza della vita quotidiana, quella vera, senza retorica e manfrine varie?
Quest'opera, insieme a Cara Dolce Kyoko, è sicuramente quella più emozionante, perché, a differenza di altre commedie del suo genere, qui il vero fulcro della storia non è il solito amore scolastico tra adolescenti, ma bensì il modo di condividere, tra persone universitarie, l'aspetto della convivenza e del lavoro, raccontati in maniera frizzante senza mai annoiarti. In quest'opera l'autrice è riuscita con grande abilità a raccontare una storia fatta d forti stati d'animo, sensazioni e ricordi.
<b>ATTENZIONE! POSSIBILE SPOILER!</b>
Altra particolarità della serie è che, a differenza di tante altre, non finisce con il solito amore sdolcinato, ma con il protagonista che si chiede che senso abbia avuto il suo amore non corrisposto, pensando che lo conserverà per sempre tra i ricordi più assopiti del suo cuore.
Bellissimo!
<b>ATTENZIONE! POSSIBILE SPOILER!</b>
Altra particolarità della serie è che, a differenza di tante altre, non finisce con il solito amore sdolcinato, ma con il protagonista che si chiede che senso abbia avuto il suo amore non corrisposto, pensando che lo conserverà per sempre tra i ricordi più assopiti del suo cuore.
Bellissimo!
Sinceramente ho iniziato a guardare Honey & Clover senza aspettarmi granché. Forse è per il primo episodio un po' strano, in cui ci vengono presentati tanti personaggi e non riesci a capire bene chi sono i protagonisti. Ma dopo due-tre episodi ci si fa un'idea più chiara e vengono fuori cinque ragazzi, che saranno i protagonisti assoluti dell'intera serie. Tre sono i ragazzi: Takemoto, Morita e Mayama; e due le ragazze: Hagu e Yamada. Il loro è un gruppo di amici conosciutisi tutti alla stessa università. Ognuno con i propri sogni, aspirazioni, desideri...
Takemoto è un ragazzo timido e tranquillo, il suo cuore batterà all'impazzata quando vedrà per la prima volta Hagu-chan. Morita sembra un ragazzo abbastanza attaccato ai soldi, appena può salta l'università e se ne va in giro per qualche lavoro “segreto” e sparisce anche per settimane, (anche lui è innamorato di Hagu). Mayama, a inizio serie è già all'ultimo anno di studi e si prepara alla laurea, nel frattempo lavora presso uno studio di design e s'innamora della sua datrice di lavoro. Hagu è una ragazza molto minuta e bassa per i suoi 19 anni, è dolce e piagnucolona, ed è la creatività fatta persona, sculture e pitture non hanno segreti per lei, un vero genio dell'arte. Yamada è apparentemente forte e testarda, pazzamente innamorata di Mayama, che non se la fila se non come amica.
Le loro vite, inevitabilmente intrecciate, vengono raccontate con grazia e semplicità. L'atmosfera pacata dell'anime è avvolgente quanto basta per farti immergere nel mondo di Honey & Clover. Un mondo fatto di ragazzi come noi, che cercano di farsi strada nella vita, tra delusioni e gioie, che proseguono per la loro via senza darsi mai per vinti.
Nonostante il tratto insolito dei disegni, piano piano ci si fa l'abitudine. Bella anche la sigla iniziale e la seconda ending.
Se vi piacciono le storie di vita quotidiana è sicuramente un'opera da non perdere, lo apprezzerete senz'altro. Un bel 9 è pienamente meritato!
Takemoto è un ragazzo timido e tranquillo, il suo cuore batterà all'impazzata quando vedrà per la prima volta Hagu-chan. Morita sembra un ragazzo abbastanza attaccato ai soldi, appena può salta l'università e se ne va in giro per qualche lavoro “segreto” e sparisce anche per settimane, (anche lui è innamorato di Hagu). Mayama, a inizio serie è già all'ultimo anno di studi e si prepara alla laurea, nel frattempo lavora presso uno studio di design e s'innamora della sua datrice di lavoro. Hagu è una ragazza molto minuta e bassa per i suoi 19 anni, è dolce e piagnucolona, ed è la creatività fatta persona, sculture e pitture non hanno segreti per lei, un vero genio dell'arte. Yamada è apparentemente forte e testarda, pazzamente innamorata di Mayama, che non se la fila se non come amica.
Le loro vite, inevitabilmente intrecciate, vengono raccontate con grazia e semplicità. L'atmosfera pacata dell'anime è avvolgente quanto basta per farti immergere nel mondo di Honey & Clover. Un mondo fatto di ragazzi come noi, che cercano di farsi strada nella vita, tra delusioni e gioie, che proseguono per la loro via senza darsi mai per vinti.
Nonostante il tratto insolito dei disegni, piano piano ci si fa l'abitudine. Bella anche la sigla iniziale e la seconda ending.
Se vi piacciono le storie di vita quotidiana è sicuramente un'opera da non perdere, lo apprezzerete senz'altro. Un bel 9 è pienamente meritato!
“Honey and Clover” è un prodotto davvero particolare: innanzitutto è formato da ventisei episodi, di cui ventiquattro trasmessi nella tv giapponese, e due speciali, il primo chiamato "speciale L", il secondo "speciale F".
Questi due speciali non sono stati trasmessi in tv, bensì completano il DVD di questa fantastica serie.
Una delle particolarità di quest’anime è sicuramente il tempo di narrazione, insolitamente vasto: abituato a storie che negli anime durano pochi giorni o al massimo mesi, all’inizio mi sono trovato in difficoltà con una narrazione che all’interno della stessa serie sviluppa la vita in anni. Mi spiego meglio: in una sola serie ci saranno svariati Natali, svariate primavere, e di conseguenza l’andamento temporale è molto rapido, alcune volte ci sono veri e propri salti di qualche mese.
La trama è davvero particolare, è sempre in bilico tra una dolce storia romantica e una commedia ben riuscita, a tratti demenziale grazie a Morita.
I nostri protagonisti sono tutti validi artisti, infatti la maggior parte dell’anime si svolge tra le mura della loro scuola d’arte: tra dubbi, problemi esistenziali e triangoli d’amore la storia va avanti in modo fluido e pacato, trasmette molta tranquillità, c’è solo verso la fine un momento in cui l’anime rallenta e risulta, o almeno lo è stato per me, un po’ noioso e ristagnante in quanto si concentra per un periodo eccessivamente lungo sui problemi esistenziali di uno dei protagonisti.
Alcuni rapporti tra i protagonisti sono abbastanza particolari e velati da un alone di mistero, e questo mistero tiene lo spettatore con il fiato sospeso.
I colpi di scena di certo non mancano e alcuni protagonisti nascondono un passato molto particolare.
I personaggi sono molto particolari, sono sicuramente ben fatti e ben caratterizzati, il mio preferito è sicuramente Morita, genio indiscusso, un po’ maniaco e molto, molto misterioso.
Gli speciali invece parlano di un personaggio che non è presente nell’anime a cui i protagonisti più grandi vogliono un gran bene e che considerano come un Dio da venerare.
Graficamente è fatto davvero bene, i colori sono stupendi così come i paesaggi circostanti, che certe volte sembrano davvero dei quadri.
Sicuramente consiglio di vederlo perché è un prodotto davvero particolare.
Buona visione.
Questi due speciali non sono stati trasmessi in tv, bensì completano il DVD di questa fantastica serie.
Una delle particolarità di quest’anime è sicuramente il tempo di narrazione, insolitamente vasto: abituato a storie che negli anime durano pochi giorni o al massimo mesi, all’inizio mi sono trovato in difficoltà con una narrazione che all’interno della stessa serie sviluppa la vita in anni. Mi spiego meglio: in una sola serie ci saranno svariati Natali, svariate primavere, e di conseguenza l’andamento temporale è molto rapido, alcune volte ci sono veri e propri salti di qualche mese.
La trama è davvero particolare, è sempre in bilico tra una dolce storia romantica e una commedia ben riuscita, a tratti demenziale grazie a Morita.
I nostri protagonisti sono tutti validi artisti, infatti la maggior parte dell’anime si svolge tra le mura della loro scuola d’arte: tra dubbi, problemi esistenziali e triangoli d’amore la storia va avanti in modo fluido e pacato, trasmette molta tranquillità, c’è solo verso la fine un momento in cui l’anime rallenta e risulta, o almeno lo è stato per me, un po’ noioso e ristagnante in quanto si concentra per un periodo eccessivamente lungo sui problemi esistenziali di uno dei protagonisti.
Alcuni rapporti tra i protagonisti sono abbastanza particolari e velati da un alone di mistero, e questo mistero tiene lo spettatore con il fiato sospeso.
I colpi di scena di certo non mancano e alcuni protagonisti nascondono un passato molto particolare.
I personaggi sono molto particolari, sono sicuramente ben fatti e ben caratterizzati, il mio preferito è sicuramente Morita, genio indiscusso, un po’ maniaco e molto, molto misterioso.
Gli speciali invece parlano di un personaggio che non è presente nell’anime a cui i protagonisti più grandi vogliono un gran bene e che considerano come un Dio da venerare.
Graficamente è fatto davvero bene, i colori sono stupendi così come i paesaggi circostanti, che certe volte sembrano davvero dei quadri.
Sicuramente consiglio di vederlo perché è un prodotto davvero particolare.
Buona visione.
Honey & Clover è un titolo molto approssimativo ma riesce a catturare appieno l'essenza di questo capolavoro, un anime difficile da comprendere attraverso una recensione, poiché il tema principale è proprio la vita, ma esposto in una maniera tale da farci rivivere (se li abbiamo provati) o assaporare i momenti più belli di essa. La storia inizialmente si basa su un gruppo di studenti di un'università artistica durante i loro anni scolastici e procede molto velocemente narrando le scelte di ogni singolo personaggio, le difficoltà di ognuno di esso, la vita di ognuno di esso. In Honey & Clover il vero protagonista lo si scopre alla fine poiché durante la narrazione tutti sono i protagonisti, (e non pensate ai protagonisti come ai classici divi o le classiche ragazze provocanti), l'atmosfera è pura e semplice, accompagnando un gruppo di amici nel loro viaggio verso la crescita; inizialmente l'atmosfera è appunto quella dello studio e dei primi amori ma successivamente si affrontano temi sempre più alti e seri, come la ricerca di lavoro, la ricerca di noi stessi.
In questo anime l'atmosfera cambia in base ai momenti della vita, e quando si arriva verso la fine tutti i primi episodi vi sembreranno come momenti passati da cui siamo usciti, con esperienze significative e da cui abbiamo tratto importanti valori.
I percorsi psicologici dei protagonisti sono veramente rilevanti e assumono praticamente il 70% della vicenda, ma comprendono temi di qualsiasi genere quali: la paura, le scelte, l'amore, le difficoltà, la morte delle persone a cui tenevi e il modo di affrontare la vita.
Se si è già adulti guardare questa serie vi porterà un po' indietro negli anni a ripensare ai questi momenti insieme ai 5 o 6 amici abituali con cui passavi sempre le giornate, perché in fondo è proprio questo che l'anime ci vuole trasmettere: non dimenticare tutte le cose a cui abbiamo voluto bene, la volontà di vivere la vita, di continuare a pedalare avanti...
I disegni sono estremamente curati e durante ogni episodio vi è sempre una canzone che accompagna i momenti pi§ riflessivi. Stupendo. Ovviamente non mancano le parti demenziali (che ti fanno veramante cadere dalla sedia XD) che arricchiscono la vicenda e la fanno sembrare più reale e più finta allo stesso tempo, l'anime stesso ti fa comprendere che è appunto solo un anime e non la vita reale anche se Honey & clover ci è andato veramente vicino!
Sperando che la seconda serie non rovini tutto, 10!
In questo anime l'atmosfera cambia in base ai momenti della vita, e quando si arriva verso la fine tutti i primi episodi vi sembreranno come momenti passati da cui siamo usciti, con esperienze significative e da cui abbiamo tratto importanti valori.
I percorsi psicologici dei protagonisti sono veramente rilevanti e assumono praticamente il 70% della vicenda, ma comprendono temi di qualsiasi genere quali: la paura, le scelte, l'amore, le difficoltà, la morte delle persone a cui tenevi e il modo di affrontare la vita.
Se si è già adulti guardare questa serie vi porterà un po' indietro negli anni a ripensare ai questi momenti insieme ai 5 o 6 amici abituali con cui passavi sempre le giornate, perché in fondo è proprio questo che l'anime ci vuole trasmettere: non dimenticare tutte le cose a cui abbiamo voluto bene, la volontà di vivere la vita, di continuare a pedalare avanti...
I disegni sono estremamente curati e durante ogni episodio vi è sempre una canzone che accompagna i momenti pi§ riflessivi. Stupendo. Ovviamente non mancano le parti demenziali (che ti fanno veramante cadere dalla sedia XD) che arricchiscono la vicenda e la fanno sembrare più reale e più finta allo stesso tempo, l'anime stesso ti fa comprendere che è appunto solo un anime e non la vita reale anche se Honey & clover ci è andato veramente vicino!
Sperando che la seconda serie non rovini tutto, 10!
A primo impatto può sembrare noioso ma più si vanno avanti con gli episodi e più diventa bello.
La cosa più interessante di Honey and Clover è l'atmosfera che si respira e soprattutto sono i sentimenti dei ragazzi a coinvolgere di più il lettore perché sono narrati in modo così poetico e profondo. Qui non si parla di ragazzine al liceo che corrono dietro con la bava in bocca al bellone di turno o che si cervellano inutilmente per decidere se stare con questo piuttosto che con un altro... Ma si parla di emozioni e di crescita di un gruppo di persone che si preparano ad entrare in un mondo sconosciuto da quello che hanno vissuto fin'ora: si prendono delle decisioni, si trovano nuovi amori e si apprestano ad affrontare le difficoltà della vita.
Tutto è narrato in modo delicato, malinconico e intenso. Ci sono anche molte scene divertenti che fanno piegare dalle risate! Tuttavia se volete godere il massimo di quest'opera, leggete il manga che è altrettanto meraviglioso.
La cosa più interessante di Honey and Clover è l'atmosfera che si respira e soprattutto sono i sentimenti dei ragazzi a coinvolgere di più il lettore perché sono narrati in modo così poetico e profondo. Qui non si parla di ragazzine al liceo che corrono dietro con la bava in bocca al bellone di turno o che si cervellano inutilmente per decidere se stare con questo piuttosto che con un altro... Ma si parla di emozioni e di crescita di un gruppo di persone che si preparano ad entrare in un mondo sconosciuto da quello che hanno vissuto fin'ora: si prendono delle decisioni, si trovano nuovi amori e si apprestano ad affrontare le difficoltà della vita.
Tutto è narrato in modo delicato, malinconico e intenso. Ci sono anche molte scene divertenti che fanno piegare dalle risate! Tuttavia se volete godere il massimo di quest'opera, leggete il manga che è altrettanto meraviglioso.
Sicuramente non è un'anime per tutti. Il disegno è ottimo, le musiche azzeccatissime. La storia parla della vita di questo gruppo di ragazzi verso la fine del loro iter scolastico. Ogni puntata si focalizza su vari aspetti o su vari personaggi. Scuola, lavoro, amicizia, amori e incompresioni vengono tutti raccontati con una regia grandiosa. I sentimenti e le paure vengono snocciolati ottimamente tanto da renderli vivi e coinvolgenti. Ci sono inoltre scene di puro umorismo dove tutti i personaggi vengono deformati con facce buffissime. Da vedere insomma.
Questa è una delle poche serie che ho recuperato a scatola chiusa, senza neanche chiedermi "ma potrebbe davvero piacermi?", vista la fama di cui gode, sia in Giappone, sia on line, che tra i miei amici.
Devo dire che le opinioni degli altri non mi hanno delusa: per definire questa serie, l'unico termine da usare, per me, è "particolare".
Particolare è la trama: non si tratta della classica vita di alcuni amici occupati nelle loro faccende di cuore, ma è la crescita di ognuno di loro. E, come ogni crescita che si rispetti, c'è il tempo che passa, rapporti che nascono, cambiano, si deteriorano; ci sono scelte da fare, persone da abbandonare, altre da trovare. Ho una passione smisurata per le serie mature, dove non abbiamo un lui, un lei e un altro, ma una combinazione di eventi e situazioni.
La particolarità di questa serie, però, non è tanto questa, quanto la capacità di unire il serio e il comico in modo mai noioso e scontato; elementi demenziali si alternano perfettamente ad altri più profondi, romantici e, spesso, intrisi di una poeticità e malinconia davvero particolari.
Le musiche, poi, si combinano perfettamente in questo quadro: ci sono addirittura episodi che sono accompagnati da un tema particolare, unico, che non ritroviamo - o almeno, io non ho ancora trovato - negli altri.
Per non parlare poi dei disegni: le tinte pastello, le angolazioni da cui una scena è ripresa, tutto rende davvero particolare e unica questa serie.
Devo dire che le opinioni degli altri non mi hanno delusa: per definire questa serie, l'unico termine da usare, per me, è "particolare".
Particolare è la trama: non si tratta della classica vita di alcuni amici occupati nelle loro faccende di cuore, ma è la crescita di ognuno di loro. E, come ogni crescita che si rispetti, c'è il tempo che passa, rapporti che nascono, cambiano, si deteriorano; ci sono scelte da fare, persone da abbandonare, altre da trovare. Ho una passione smisurata per le serie mature, dove non abbiamo un lui, un lei e un altro, ma una combinazione di eventi e situazioni.
La particolarità di questa serie, però, non è tanto questa, quanto la capacità di unire il serio e il comico in modo mai noioso e scontato; elementi demenziali si alternano perfettamente ad altri più profondi, romantici e, spesso, intrisi di una poeticità e malinconia davvero particolari.
Le musiche, poi, si combinano perfettamente in questo quadro: ci sono addirittura episodi che sono accompagnati da un tema particolare, unico, che non ritroviamo - o almeno, io non ho ancora trovato - negli altri.
Per non parlare poi dei disegni: le tinte pastello, le angolazioni da cui una scena è ripresa, tutto rende davvero particolare e unica questa serie.
La parola giusta per descrivere quest'anime è "agrodolce". Tutto, dall'inizio alla sigla finale, è un mix riuscitissimo di dolce e amaro, di comico e drammatico. Le vicende dei protagonisti non possono che appassionare immediatamente: si finisce inevitabilmente per identificarsi con Takemoto, Mayama, Yamada, e per sentire come propri i loro problemi e le loro emozioni. Il disegno è bello e molto originale: quella che stupisce veramente è la colonna sonora, decisamente degna di nota. L'unico (che a me può sembrare un) difetto è la lentezza della narrazione (ci sono un po' di puntate abbastanza inutili...) e la mancanza di una vera conclusione, almeno nella prima serie.
Semplicemente splendido.. è incredibile riuscire ad emozionare tanto raccontando la quotidianità, credo che per riuscire in questo intento si debba avere davvero un animo poetico. Ma questo anime fa anche morire dal ridere, io (avendolo visto di notte) mi sono dovuta mettere un pezzo della mia maglietta di superman in bocca per non svegliare la casa con le mie fragorose risate! Bellissimo e commuovente come pochi. Le atmosfere sono ovattate e chiare e i personaggi sono tra i più espressivi che abbia mai visto. Ottimo in tutti sensi. Un 10 meritatissimo.
Un capolavoro dolce amaro dell'animazione nipponica. Semplicemente una delle più belle commedie romantiche, anche se chiaramente dai toni decisamente piu' maturi. Buono l'aspetto tecnico visivo, assolutamente ottima la parte audio, con una colonna sonora di tutto rispetto ( ritengo un capolavoro l'episodio 13 con soro soro ikanakucha in sottofondo quando hagu parla al maestro di morita ). Vedere H&C è come pensare a quel gruppo di amici che avevi tanti anni fa , con cui hai passato i piu' bei momenti della tua vita e , a causa della vita che va comunque avanti, hai dovuto salutare.
Stupendo!!!
Stupendo!!!
Iniziamo con il dire che gli episodi della serie TV sono 24, con 2 special aggiuntivi (di cui ne ho
visto solo 1), assolutamente non importanti per la storia nel suo complesso.
Detto questo preciso, a scanso di equivoci, che H&C è un CAPOLAVORO ASSOLUTO, inquadrabile solo superficialmente nel genere delle "commedie romantiche".
Infatti, anche se all'inizio potrebbe apparire diversamente, i sentimenti "amorosi" sono solo uno dei temi affrontati. In particolare l'anime si concentra su tutto quello che concerne il "passaggio" dall'età giovanile a quella adulta.
La ricerca della propria identità, di una posizione nella società e, naturalmente, di una relazione
con la persona amata, sono argomenti sviscerati sotto diversi punti di vista, in modo realistico, senza mai cadere nella banalità e sempre con una dose di simpatia e comicità spesso sottile ed intelligente.
La realizzazione tecnica è qualcosa di mediamente eccelso ed in alcuni punti di superlativo (alcune scene sono talmente poetiche che le avrò riviste venti volte), e le musiche accompagnano la storia in modo veramente magnifico.
visto solo 1), assolutamente non importanti per la storia nel suo complesso.
Detto questo preciso, a scanso di equivoci, che H&C è un CAPOLAVORO ASSOLUTO, inquadrabile solo superficialmente nel genere delle "commedie romantiche".
Infatti, anche se all'inizio potrebbe apparire diversamente, i sentimenti "amorosi" sono solo uno dei temi affrontati. In particolare l'anime si concentra su tutto quello che concerne il "passaggio" dall'età giovanile a quella adulta.
La ricerca della propria identità, di una posizione nella società e, naturalmente, di una relazione
con la persona amata, sono argomenti sviscerati sotto diversi punti di vista, in modo realistico, senza mai cadere nella banalità e sempre con una dose di simpatia e comicità spesso sottile ed intelligente.
La realizzazione tecnica è qualcosa di mediamente eccelso ed in alcuni punti di superlativo (alcune scene sono talmente poetiche che le avrò riviste venti volte), e le musiche accompagnano la storia in modo veramente magnifico.
Una pietra miliare nel campo delle commedie sentimentali.
La novità rispetto ad altre serie simili è costituita dal punto di vista della narrazione che passa continuamente da un personaggio all'altro, di modo che alla fine non ci sia un solo protagonista ma in realtà lo è tutto il cast. Brava anche la regia in questo senso. Splendide e divertentissime le gag sparse qua e là per tutta la serie. Disegno eccelso, ottima colonna sonora (la opening secondo me è straordinaria, dai toni gioiosi che mettono di buon umore anche se sei appena tornato a casa triste e stanco dal lavoro o dall'università). Sicuramente un anime da vedere!
La novità rispetto ad altre serie simili è costituita dal punto di vista della narrazione che passa continuamente da un personaggio all'altro, di modo che alla fine non ci sia un solo protagonista ma in realtà lo è tutto il cast. Brava anche la regia in questo senso. Splendide e divertentissime le gag sparse qua e là per tutta la serie. Disegno eccelso, ottima colonna sonora (la opening secondo me è straordinaria, dai toni gioiosi che mettono di buon umore anche se sei appena tornato a casa triste e stanco dal lavoro o dall'università). Sicuramente un anime da vedere!
Mi sono avvicinata ad Honey and Clover con curiosità ma anche con una certa diffidenza. Mi trovavo di fronte ad un'altra delle solite trite e ritrite commedie scolastiche? Avrei conosciuto protagoniste bellissime che avrebbero fatto innamorare tutti gli uomini del pianeta, nel segno delle più banali e stereotipate serie del genere?
MACCHE'!!!!! H&C è una commedia davvero brillante,pervasa da un humor piuttosto inglese che -personalmente-mi ha fatto ridere a crepapelle! E' piacevole oltre l'inverosimile, i disegni sono davvero belli e calorosi, i personaggi assolutamente ben caratterizzati e non riassumibili nei soliti archetipi (grazie al cielo! -_-) le musiche carinissime la storia più matura delle solite avventure liceali, dal momento che i protagonisti sono ragazzi universitari che si confrontano anche con il delicato passaggio dalla dimensione dello studente a quella del lavoratore. Bello. Davvero davvero particolare e meritevole di attenzione,perciò lo consiglio caldamente a tutti :)
MACCHE'!!!!! H&C è una commedia davvero brillante,pervasa da un humor piuttosto inglese che -personalmente-mi ha fatto ridere a crepapelle! E' piacevole oltre l'inverosimile, i disegni sono davvero belli e calorosi, i personaggi assolutamente ben caratterizzati e non riassumibili nei soliti archetipi (grazie al cielo! -_-) le musiche carinissime la storia più matura delle solite avventure liceali, dal momento che i protagonisti sono ragazzi universitari che si confrontano anche con il delicato passaggio dalla dimensione dello studente a quella del lavoratore. Bello. Davvero davvero particolare e meritevole di attenzione,perciò lo consiglio caldamente a tutti :)