Galilei Donna
In una futuristica Firenze vivono le tre sorelle Hazuki, Kozuki e Hozuki Ferrari, discendenti dello scienziato italiano Galileo Galilei che si mettono alla ricerca di un tesoro che il loro illustre antenato le ha lasciato. Tesoro che attira anche una banda di pirati del cielo e la spietata multinazionale Adnimoon disposta ad appropriarsene a qualunque prezzo, in quanto potrebbe rivelarsi la fonte d'energia che risolverà la crisi in cui versa questo mondo e che quindi garantirebbe un grande potere al suo possessore.
Sembrerebbe una caccia al tesoro come tante altre e come viene sviluppata?
Male.
Cominciamo col dire che delle tre sorelle in fin dei conti a noi interesserà solo la minore: Hozuki, le altre sono troppo impegnate a farsi trascinare per inerzia e scassarci l'anima con le loro lamentele. Orbene, Hozuki è un Tony Stark racchiuso nel corpo di un personaggio a caso di "K-ON!" Si è costruita nella cantina sotto casa da sola a 13 anni un robottone armato fino ai denti che all'occasione userà per portare in salvo lei e le sue sorelle ed iniziare la ricerca, tutto questo sotto la supervisione di una AI che ha l'aspetto di un pesce rosso.
Non vi sembra abbastanza assurdo?
Bene, aggiungiamo scelte completamente folli, tipo andare spensieratamente a fare shopping pur essendo delle ricercate globali, situazione rimarcata nell'episodio precedente ma che alla fine non sembra importare, nemmeno ai cattivi.
Già, parliamo dei cattivi: un sicario inespressivo che ha deciso di diventare un killer dopo aver visto morire i suoi genitori (evviva i cliché) e un Jack-Sparrow bishonen che siamo sicuri non si invaghirà di una delle sorelle e per questo non deciderà di aiutarle nella ricerca... (chiamasi "sarcasmo") Oddio, chiamarla "ricerca" poi è esagerare: gli indizi saltano fuori in tre secondi! Il resto degli episodi, se non sono missili che volano a caso, sono il melodramma più finto immaginabile o semplicemente la fiera del filler.
Infine parliamo del trattamento riservato alla cultura italiana.
Ora, passino le parole italiane usate random, la totale mancanza di accuratezza storico-culturale e pure il maldestro richiamo a stereotipi spicci, ma non si può inventare un Galileo-ingegnere quando lui era un matematico e un astronomo. Per carità, avrà pure avuto abilità manuali per fabbricarsi da solo i propri strumenti scientifici, d'accordo, ma di sicuro non fabbricava macchine volanti come viene fatto intuire nella serie, tanto valeva a questo punto tirare in ballo Leonardo da Vinci!
In sintesi: una perdita di tempo. Perfino se cercate un anime trash con cui farvi quattro risate, potreste farne un po' nei primi episodi come è successo a me, ma a lungo andare vi ritroverete o a pregare che finisca presto o a prendere a martellate lo schermo dalla rabbia.
Tutto questo mentre il povero Galileo si sta rivoltando nella tomba.
Sembrerebbe una caccia al tesoro come tante altre e come viene sviluppata?
Male.
Cominciamo col dire che delle tre sorelle in fin dei conti a noi interesserà solo la minore: Hozuki, le altre sono troppo impegnate a farsi trascinare per inerzia e scassarci l'anima con le loro lamentele. Orbene, Hozuki è un Tony Stark racchiuso nel corpo di un personaggio a caso di "K-ON!" Si è costruita nella cantina sotto casa da sola a 13 anni un robottone armato fino ai denti che all'occasione userà per portare in salvo lei e le sue sorelle ed iniziare la ricerca, tutto questo sotto la supervisione di una AI che ha l'aspetto di un pesce rosso.
Non vi sembra abbastanza assurdo?
Bene, aggiungiamo scelte completamente folli, tipo andare spensieratamente a fare shopping pur essendo delle ricercate globali, situazione rimarcata nell'episodio precedente ma che alla fine non sembra importare, nemmeno ai cattivi.
Già, parliamo dei cattivi: un sicario inespressivo che ha deciso di diventare un killer dopo aver visto morire i suoi genitori (evviva i cliché) e un Jack-Sparrow bishonen che siamo sicuri non si invaghirà di una delle sorelle e per questo non deciderà di aiutarle nella ricerca... (chiamasi "sarcasmo") Oddio, chiamarla "ricerca" poi è esagerare: gli indizi saltano fuori in tre secondi! Il resto degli episodi, se non sono missili che volano a caso, sono il melodramma più finto immaginabile o semplicemente la fiera del filler.
Infine parliamo del trattamento riservato alla cultura italiana.
Ora, passino le parole italiane usate random, la totale mancanza di accuratezza storico-culturale e pure il maldestro richiamo a stereotipi spicci, ma non si può inventare un Galileo-ingegnere quando lui era un matematico e un astronomo. Per carità, avrà pure avuto abilità manuali per fabbricarsi da solo i propri strumenti scientifici, d'accordo, ma di sicuro non fabbricava macchine volanti come viene fatto intuire nella serie, tanto valeva a questo punto tirare in ballo Leonardo da Vinci!
In sintesi: una perdita di tempo. Perfino se cercate un anime trash con cui farvi quattro risate, potreste farne un po' nei primi episodi come è successo a me, ma a lungo andare vi ritroverete o a pregare che finisca presto o a prendere a martellate lo schermo dalla rabbia.
Tutto questo mentre il povero Galileo si sta rivoltando nella tomba.
<b>Attenzione: la seguente recensione contiene spoiler </b>
"Galilei Donna" è una serie del 2013 composta da undici episodi ed è l'esempio lampante che il Giappone ama l'Italia e pur di parlarne non esita a mostrare castronerie in alta definizione.
La storia parla delle tre sorelle Ferrari, che, un giorno, senza un motivo apparente, si ritrovano ad essere inseguite da loschi individui e robottoni delle società, si suppone italiane, note come Adnimoon e Messier... Due nomi italianissimi! Il capo della Adnimoon è interessato al Tesoro di Galileo e, poiché le tre sorelle sono le discendenti di Galileo Galilei, hanno la brillante idea di minacciarle, inseguirle e imprigionarle per potersene impossessare. Da questo momento, le tre sorelle cercano di sfuggire alle società, ma anche ai pirati del cielo che le inseguono per lo stesso motivo, e intraprendono la ricerca del fantomatico Tesoro di Galileo.
Prima di tutto, vorrei partire dai nomi... Hazuki, Kazuki, Hozuki. "Originalità dei nomi portale via" a parte, queste in teoria dovrebbero avere dei nomi italiani, essendo le discendenti di Galileo, e invece no! Hanno deciso di mettere loro nomi giapponesi perché faceva figo, dopotutto il padre è un hippie giapponese con l'osceno nome di Geisho Ferrari! E qui voglio sapere, se 'sto hippie è giapponese, cosa c'entra Ferrari? Sei giapponese, devi avere un cognome giapponese... No! Sennò non si capisce che siete italiani... Certo, certo! Qui l'unico davvero italiano è solo Roberto Materazzi, persino più italiano della madre delle ragazze (Sylvia Ferrari), la diretta discendente di Galileo! Per fortuna è la diretta discendente!
Inoltre, inserire frasi o parole italiane a caso durante la serie, come "Bambina" o "Picco Rosso", che, personalmente, se lo pronuncio ad alta voce non ha proprio senso, non rende la serie più italiana e quindi più realistica! Soprattutto se, nei dialoghi, sento personaggi parlare della Toscana come se fosse una città! Info di servizio per i giapponesi in ascolto: la Toscana non è una città!
Per non parlare della castroneria nella storia italiana. Potrei trascorrere ore a parlare della cosa, ma tu, ideatore della serie, non puoi far vedere o dire cose non vere su Galileo! Ciò che si evince da questa serie, è che non vi siete manco sforzati di approfondire la vostra conoscenza della storia dei personaggi storici italiani! Consiglio ai giapponesi: leggete la vera storia di Galileo Galilei.
Come ho detto, la storia si basa sulla ricerca del Tesoro di Galileo svolta dalle discendenti... Ma c'è un punto della storia in cui Roberto Materazzi dice di essersi scocciato di aspettare, ha aspettato tanto che le sorelle trovassero tutti i disegni e quindi ora non vuole più aspettare. Però qui io mi sono chiesta: "Ma questa cosa non la potevi fare tu, Roberto caro?". Una domandina semplice semplice, perché... Adesso, trovare questi disegni non è stato difficile, insomma vedi il simbolo di un pesciolino e sta sicuro che il disegno è lì... Ci voleva tanto, caro Materazzi? Non sapevi farlo da solo? No! Sennò come le facevano le undici puntate?!?
In più, consideri le tre sorelle come delle fuggitive e le fai ricercare a livello internazionale... Ma io tutta 'sta cosa "a livello internazionale" non l'ho vista, anzi, se ne stavano lì a passeggiare in tutta tranquillità per le strade di chissà dov'erano atterrate, solo negli ultimi episodi l'Interpol ha dato segni di vita! E il caro Robertino Materazzi sapeva perfettamente la posizione delle sorelle, così come i pirati del cielo, guidati da Cicinho, interessati al Tesoro di Galileo, che sapevano perfettamente dove si trovavano le sorelle, senza bisogno del localizzatore. E qui nuovamente la domanda, stavolta non rivolta a Robertino: Cicinho, mio bello, non sapevi prendertelo tu il Tesoro di Galileo? Avevi bisogno dell'arte e della scienza di una ragazzina per trovare il simbolo di un pesce rosso? Boh! Io non l'ho capita questa!
Altro personaggio, Anna Hendrix, italianissima anche lei... Mi è puzzata dal primo momento in cui l'ho vista... Solo nell'episodio dieci le ragazze capiscono che lei era una spia di Robertino. Ma non si capiva? Non era ovvio? E tu, Hozuki cara, che dici di averlo intuito, perché allora le hai detto candidamente ogni dettaglio delle tue scoperte? Boh! Nemmeno questo si sa!
La parte del passato di Galileo mi è anche piaciuta, devo ammettere che c'erano degli aspetti interessanti, alcune teorie vere, cioè realmente espresse da Galileo, sono state riprese, ma quando ho visto che si è innamorato di Hozuki e sembra non aver cambiato idea nel corso del tempo, mi sono subito chiesta: "Se è sempre stato innamorato di Hozuki, si è sposato? Aveva qualche fratello o sorella? Come fanno ad essere parenti?". Voglio immediatamente vedere l'albero genealogico!
Ma parliamo del finale... L'unica cosa che mi è venuta in mente è questa: "E cosa me ne dovrei fare di questo finale?". Cioè, non spiega niente! Viene montato un mezzo processo che si smonta da solo, nel nulla, nel giro di due nanosecondi e che serve solo a mandare in galera i cattivoni!
Cicinho ruba il ciondolo di Hozuki, il ciondolo a cui teneva tantissimo, che non voleva dare per nessuna ragione al mondo a Robertino... E Hozuki se ne esce con "Vabbè, posso farne un altro". E come recuperi la polvere magica all'interno cara Hozuki? Che poi, manco si è capito che polvere magica fosse quella e dove l'avesse trovata! Cioè, io sono senza parole! Nessuna logica!
Sempre nel finale, le ragazze affermano di sapere qual è il Tesoro di Galileo. Davvero? Vorrei saperlo anch'io perché sinceramente non ho capito niente dalla tua spiegazione! Cos'è il Tesoro di Galileo? Se me lo chiedete, vi dico "Boh"! Io c'ero, ma se c'ero non l'ho capito!
Infine, a quanto pare topic meno importante, il cambiamento climatico... Come si è risolto? Non si è risolto! Anzi, è stato trattato per soli cinque minuti dell'intera serie ed è poi caduto nell'oblio, un po' come Geisho Ferrari, nel corso delle undici puntate! Quindi, a cosa mi è servito il finale? A niente!
La storia d'amore Cicinho/Hazuki abbandonata, Kazuki che cambia idea sul suo amore dopo esserselo guardato per tutta la serie, Hozuki che si innamora del bis-nonno (?), Sylvia Ferrari che finge l'amnesia e torna col marito disperso per undici episodi... Cioè, proprio boh!
Sul comparto grafico, nulla da obiettare, anzi è bellissimo a mio dire, davvero ben fatto!
La opening non è male, ma preferivo la ending.
Trama presente, ma sviluppata male con diverse illogicità, castronerie italiane a palla, personaggi abbastanza variegati, ma comunque non mi dispiacevano (manco quel pazzo di Robertino), finale che lascia un po' a desiderare, musiche buone, disegni buoni.
Qui mi trovo davvero in difficoltà nell'assegnare il voto... Lo salvo con la sufficienza.
"Galilei Donna" è una serie del 2013 composta da undici episodi ed è l'esempio lampante che il Giappone ama l'Italia e pur di parlarne non esita a mostrare castronerie in alta definizione.
La storia parla delle tre sorelle Ferrari, che, un giorno, senza un motivo apparente, si ritrovano ad essere inseguite da loschi individui e robottoni delle società, si suppone italiane, note come Adnimoon e Messier... Due nomi italianissimi! Il capo della Adnimoon è interessato al Tesoro di Galileo e, poiché le tre sorelle sono le discendenti di Galileo Galilei, hanno la brillante idea di minacciarle, inseguirle e imprigionarle per potersene impossessare. Da questo momento, le tre sorelle cercano di sfuggire alle società, ma anche ai pirati del cielo che le inseguono per lo stesso motivo, e intraprendono la ricerca del fantomatico Tesoro di Galileo.
Prima di tutto, vorrei partire dai nomi... Hazuki, Kazuki, Hozuki. "Originalità dei nomi portale via" a parte, queste in teoria dovrebbero avere dei nomi italiani, essendo le discendenti di Galileo, e invece no! Hanno deciso di mettere loro nomi giapponesi perché faceva figo, dopotutto il padre è un hippie giapponese con l'osceno nome di Geisho Ferrari! E qui voglio sapere, se 'sto hippie è giapponese, cosa c'entra Ferrari? Sei giapponese, devi avere un cognome giapponese... No! Sennò non si capisce che siete italiani... Certo, certo! Qui l'unico davvero italiano è solo Roberto Materazzi, persino più italiano della madre delle ragazze (Sylvia Ferrari), la diretta discendente di Galileo! Per fortuna è la diretta discendente!
Inoltre, inserire frasi o parole italiane a caso durante la serie, come "Bambina" o "Picco Rosso", che, personalmente, se lo pronuncio ad alta voce non ha proprio senso, non rende la serie più italiana e quindi più realistica! Soprattutto se, nei dialoghi, sento personaggi parlare della Toscana come se fosse una città! Info di servizio per i giapponesi in ascolto: la Toscana non è una città!
Per non parlare della castroneria nella storia italiana. Potrei trascorrere ore a parlare della cosa, ma tu, ideatore della serie, non puoi far vedere o dire cose non vere su Galileo! Ciò che si evince da questa serie, è che non vi siete manco sforzati di approfondire la vostra conoscenza della storia dei personaggi storici italiani! Consiglio ai giapponesi: leggete la vera storia di Galileo Galilei.
Come ho detto, la storia si basa sulla ricerca del Tesoro di Galileo svolta dalle discendenti... Ma c'è un punto della storia in cui Roberto Materazzi dice di essersi scocciato di aspettare, ha aspettato tanto che le sorelle trovassero tutti i disegni e quindi ora non vuole più aspettare. Però qui io mi sono chiesta: "Ma questa cosa non la potevi fare tu, Roberto caro?". Una domandina semplice semplice, perché... Adesso, trovare questi disegni non è stato difficile, insomma vedi il simbolo di un pesciolino e sta sicuro che il disegno è lì... Ci voleva tanto, caro Materazzi? Non sapevi farlo da solo? No! Sennò come le facevano le undici puntate?!?
In più, consideri le tre sorelle come delle fuggitive e le fai ricercare a livello internazionale... Ma io tutta 'sta cosa "a livello internazionale" non l'ho vista, anzi, se ne stavano lì a passeggiare in tutta tranquillità per le strade di chissà dov'erano atterrate, solo negli ultimi episodi l'Interpol ha dato segni di vita! E il caro Robertino Materazzi sapeva perfettamente la posizione delle sorelle, così come i pirati del cielo, guidati da Cicinho, interessati al Tesoro di Galileo, che sapevano perfettamente dove si trovavano le sorelle, senza bisogno del localizzatore. E qui nuovamente la domanda, stavolta non rivolta a Robertino: Cicinho, mio bello, non sapevi prendertelo tu il Tesoro di Galileo? Avevi bisogno dell'arte e della scienza di una ragazzina per trovare il simbolo di un pesce rosso? Boh! Io non l'ho capita questa!
Altro personaggio, Anna Hendrix, italianissima anche lei... Mi è puzzata dal primo momento in cui l'ho vista... Solo nell'episodio dieci le ragazze capiscono che lei era una spia di Robertino. Ma non si capiva? Non era ovvio? E tu, Hozuki cara, che dici di averlo intuito, perché allora le hai detto candidamente ogni dettaglio delle tue scoperte? Boh! Nemmeno questo si sa!
La parte del passato di Galileo mi è anche piaciuta, devo ammettere che c'erano degli aspetti interessanti, alcune teorie vere, cioè realmente espresse da Galileo, sono state riprese, ma quando ho visto che si è innamorato di Hozuki e sembra non aver cambiato idea nel corso del tempo, mi sono subito chiesta: "Se è sempre stato innamorato di Hozuki, si è sposato? Aveva qualche fratello o sorella? Come fanno ad essere parenti?". Voglio immediatamente vedere l'albero genealogico!
Ma parliamo del finale... L'unica cosa che mi è venuta in mente è questa: "E cosa me ne dovrei fare di questo finale?". Cioè, non spiega niente! Viene montato un mezzo processo che si smonta da solo, nel nulla, nel giro di due nanosecondi e che serve solo a mandare in galera i cattivoni!
Cicinho ruba il ciondolo di Hozuki, il ciondolo a cui teneva tantissimo, che non voleva dare per nessuna ragione al mondo a Robertino... E Hozuki se ne esce con "Vabbè, posso farne un altro". E come recuperi la polvere magica all'interno cara Hozuki? Che poi, manco si è capito che polvere magica fosse quella e dove l'avesse trovata! Cioè, io sono senza parole! Nessuna logica!
Sempre nel finale, le ragazze affermano di sapere qual è il Tesoro di Galileo. Davvero? Vorrei saperlo anch'io perché sinceramente non ho capito niente dalla tua spiegazione! Cos'è il Tesoro di Galileo? Se me lo chiedete, vi dico "Boh"! Io c'ero, ma se c'ero non l'ho capito!
Infine, a quanto pare topic meno importante, il cambiamento climatico... Come si è risolto? Non si è risolto! Anzi, è stato trattato per soli cinque minuti dell'intera serie ed è poi caduto nell'oblio, un po' come Geisho Ferrari, nel corso delle undici puntate! Quindi, a cosa mi è servito il finale? A niente!
La storia d'amore Cicinho/Hazuki abbandonata, Kazuki che cambia idea sul suo amore dopo esserselo guardato per tutta la serie, Hozuki che si innamora del bis-nonno (?), Sylvia Ferrari che finge l'amnesia e torna col marito disperso per undici episodi... Cioè, proprio boh!
Sul comparto grafico, nulla da obiettare, anzi è bellissimo a mio dire, davvero ben fatto!
La opening non è male, ma preferivo la ending.
Trama presente, ma sviluppata male con diverse illogicità, castronerie italiane a palla, personaggi abbastanza variegati, ma comunque non mi dispiacevano (manco quel pazzo di Robertino), finale che lascia un po' a desiderare, musiche buone, disegni buoni.
Qui mi trovo davvero in difficoltà nell'assegnare il voto... Lo salvo con la sufficienza.
Forse più che una recensione é uno sfogo da lettino dello psicanalista ma non posso realizzarla diversamente. D'accordo che nel mondo degli anime é ormai una moda di realizzarne in Italia, d'accordo che con Dan Brown é di moda pensare che Leonardo abbia scoperto chissà cosa, d'accordo la fantascienza impegnata contro i cambiamenti climatici... ma con Galilei Donna si é davvero esagerato. Nel senso peggiore del termine. Siamo nel 2061 (due secoli dopo l'unità, guarda caso) e il temutissimo global warming non solo non si é verificato, ma ha lasciato il passo ad un raffreddamento climatico. La povertà dilaga e la nuova fonte d'energia nel frattempo scoperta non solo é in quantità insufficiente, ma ha fatto si che le società che lo distribuiscono, soprattutto una, abbiano acquisito un grande potere. Ma ecco che tre ragazze fiorentine Hozuki,(20) Kazuki (17) ed Hazuki (13) , discendenti di Galileo e con la madre che lavora per la famosa società salveranno il mondo. Come? Con il tesoro di Galileo che fornirà all'umanità energia a volontà (e alla società potere sul mondo intero) Ma loro non sanno nulla di cosa sia. Benissimo, le arrestiamo e, dopo la loro evasione, le dichiariamo terroriste di livello internazionale...... L'incipit non è incoraggiante, ma le fanciulle non si perderanno d'animo e gireranno per il mondo intero sulla nave volante costruita da Hazuki alla ricerca dei sette disegni di Galileo. Naturalmente nel penultimo episodio ci sarà un viaggio nel tempo e nell'ultimo il processo del secolo contro le tre sorelle finalmente arrestate. Vorrei spoilerare altro sul finale, ma mi limiterò a dire che sarà l'episodio peggiore della serie. Galilei donna fa acqua da tutte le parti. La caratterizzazione italiana non c'é: chi ha visto l'ottimo lavoro di Gunslinger Girls o di Campione! non può non notare come potremmo essere in Italia, Francia o Spagna perché l'unico elemento caratterizzante é il cognome delle protagoniste, l'italianissimo Ferrari! Meno male che nell'ultimo vediamo un vero scorcio fiorentino... E Che senso ha dare alle tre ragazze un nome giapponese? Per il loro padre? Non penso dato che lui é il giullare di famiglia, dato che è l'intelligentissima moglie a portare i pantaloni. Nomi così simili che non piacciono nemmeno a loro dato che si chiamano volentieri Ho , Ka e Ha .Già, il loro padre. E' un ingegnere aereospaziale ma a vederlo sembra un hippie. Ma le tre ragazze non sono da meno. Se la sorella maggiore Hozuki si salva perché ancora credibile e ha un suo ruolo, la mezzana Kazuki é un fallimento totale. Sa solo lamentarsi, una perfetta mezzana frustrata per non avere né l'autorità della maggiore, né la pucciosità della piccola (e la sua intelligenza). Già, la piccola Hazuki é la croce delizia di questa serie. Come si può, a tredici anni, creare da sola una nave volante completa di tutto, armi comprese? E con quali materiali? Semplicemente da non meglio specificati rottami? Ha il cervello di Hawking, le abilità di Juny Peperina e come fornitore Harry Potter? Per non parlare della figura di Galileo, descritto come biondo, grande inventore , e dalla mente così aperta da credere nei viaggi nel tempo senza alcun problema? Guardate che era Leonardo l'inventore...... Onore infine ai boccoli di Anna san, la loro aiutante che, con la conformazione a parrucca inglese, riescono a nascondere un cellulare. I pirati dell'aria, forza di resistenza che combatte le perfide società rubando il combustibile e fornendolo ai poveri sono descritti male, come delle macchiette parodia del furfanti del mistero della pietra azzurra o di Gurren Lagann. E vogliamo parlare del supercattivo Maldini, freddo e spietato con il senso di giustizia di light Iagami e il portamento e il fisico di Haran Benjo?? Davvero stonato in questa serie perché troppo serioso. Non posso negare che, dopo i primi episodi, ci sia stato un vero balzo con il quinto e il sesto, quello dell'ospedale, ove la storia diventa molto seria, cruda, da pugno nello stomaco. Peccato che le montagne russe passino subito a una terribile discesa ove i personaggi deevolvono e la serietà ritorni al livello dei primi episodi. E guardate che i sei disegni della luna, che rendono Galileo il primo planetologo della storia, non sono stati nascosti nel mondo, ma esistono davvero. Inoltre, assurdo nell'assurdo, sono nascosti non proprio a prova di Indiana Jones, per cui è incredibile che siano stati trovati solo ora La grafica è davvero ottima e le sigle carine. Grazioso anche il pensiero di inserire, sotto Galilei donna, il sottotitolo in italiano. Dato tutto lo sfacelo, c'è almeno una cosa che si salva ovvero la piccola Hazuki, un vero campione assoluto di pucciosità, una regina del moe, che invece che essere una genietta seriosa non perde nulla dell'innocenza di una tredicenne. Ma a parte questo che resta? Un buon incipit fantascientifico ma nulla più, per cui, se siete fan del moe guardatevi pure Galilei perché Hazuki vale da sola il prezzo del biglietto ma, diversamente, scappate a gambe levate, anche in nome della nostra cultura e storia italica.
Voto 2
ps grazie per lo sfogo
Voto 2
ps grazie per lo sfogo
Anime originale in undici episodi e andato in onda nel contenitore Noitamina, "Galilei Donna" ha il triste "merito" di essere una delle peggiori produzioni, per non dire la peggiore, andata in onda nel contenitore solitamente indirizzato ad un pubblico adulto e che di solito trasmette serie con argomenti maturi e interessanti.
Protagoniste di questa inutile vicenda tre sorelle "presunte" discendenti di Galileo Galilei in un intreccio di complotti politici e industriali in un mondo futuristico in piena crisi energetica. Le tre ignare sorelle saranno oggetto di una spietata "caccia all'uomo", o piuttosto "alle sorelle", da parte della polizia, di una multinazionale e persino dei pirati. Tutti vogliono sapere, e impadronirsi, del Tesoro di Galilei, ossia una fonte energetica in grado di salvare le sorti di un mondo destinato alla glaciazione e in grado di arricchire chi la possiede.
Le tre ragazze, dopo aver faticato ad accettare la questione, tranne la piccola una sorta di scienziata pazza, una "Doc" in versione moe, decidono di venir a capo della questione mettendosi alla ricerca dei sei schizzi della Luna, ossia dei disegni che Galileo fece osservando le macchie lunari col suo cannocchiale. Il ritrovamento dei sei schizzi indicherà come ritrovare un fantomatico settimo schizzo, chiave per ottenere il Tesoro. Ogni volta che le sorelle recupereranno uno schizzo dovranno decifrarne un messaggio in codice in una sorta di Codice Da Vinci galileiano.
C'è da precisare che le tre ragazze hanno la madre italiana e il padre giapponese; cosa curiosa questa visto che di cognome fanno Ferrari (Il padre è giapponese, eh... forse sono discendenti del fondatore della famosa marca automobilistica) ma hanno tutte e tre nomi giapponesi. E non è la sola incongruenza... Il capo dei pirati ha un nome decisamente "portoghese", tal Cicinho, nonostante sia contornato da tanti "picciotti" (uno si chiama Salvatore). E che dire del cattivo della questione, il solito personaggio di anime che dopo aver subito un trauma infantile si trasforma in un assassino complessato, che si chiama Roberto Materazzi? Facepalm a manetta...
Eviterò poi di addentrarmi nella spinosa questione circa la vera vita di Galileo che non era un costruttore (la macchina volante a forma di pesce). Forse i giapponesi lo hanno confuso con Leonardo Da Vinci, che desiderò veramente di costruire una macchina che permettesse all'uomo di volare come gli uccelli. Ciliegina sulla torta l'incontro tra la piccola scienziata e un Galileo giovincello in versione moe nell'arco narrativo che precede il gran finale. E a tal proposito appare, bucando la sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti, uno strano ammasso nuvolare in grado di fungere da portale temporale, grazie al quale Hozuki incontra Galileo. Eviterò altresì di argomentare la presunta "love story" tra i due perdurata nei secoli e impressa nella storia dai già citati schizzi...
A chiudere questa serie farlocca il gran finale con tanto di processo farsa alle tre sorelle, che si chiuderà però con una magica e irrazionale assoluzione totale da ogni accusa.
Cosa dire infine? Che andassero a studiare seriamente la storia di Galileo? Che hanno perso l'occasione di produrre una serie innovativa sfruttando la figura del fisico italiano, padre della scienza moderna? E infine il processo, che mi rappresenta, un modo simpatico di reinterpretare il processo mosso dall'Inquisizione dell'epoca ai danni del fisico, reo di sostenere il sistema eliocentrico?
Dunque trama e personaggi gravemente insufficienti. Per quanto riguarda il comparto sonoro si salvano le sigle soprattutto l'opening, mentre la colonna sonora è anonima e non pervenuta. L'unico vero pregio di questa serie, che la salva da un voto bassissimo, è il comparto grafico in toto di ottima fattura (chara, ambienti, animazioni, mecha).
Il mio consiglio? Lasciatelo perdere, c'è di meglio, molto meglio in giro anche se amanti dei generi a cui appartiene (animationfag, mecha, moe e prevalenza di personaggi femminili).
Protagoniste di questa inutile vicenda tre sorelle "presunte" discendenti di Galileo Galilei in un intreccio di complotti politici e industriali in un mondo futuristico in piena crisi energetica. Le tre ignare sorelle saranno oggetto di una spietata "caccia all'uomo", o piuttosto "alle sorelle", da parte della polizia, di una multinazionale e persino dei pirati. Tutti vogliono sapere, e impadronirsi, del Tesoro di Galilei, ossia una fonte energetica in grado di salvare le sorti di un mondo destinato alla glaciazione e in grado di arricchire chi la possiede.
Le tre ragazze, dopo aver faticato ad accettare la questione, tranne la piccola una sorta di scienziata pazza, una "Doc" in versione moe, decidono di venir a capo della questione mettendosi alla ricerca dei sei schizzi della Luna, ossia dei disegni che Galileo fece osservando le macchie lunari col suo cannocchiale. Il ritrovamento dei sei schizzi indicherà come ritrovare un fantomatico settimo schizzo, chiave per ottenere il Tesoro. Ogni volta che le sorelle recupereranno uno schizzo dovranno decifrarne un messaggio in codice in una sorta di Codice Da Vinci galileiano.
C'è da precisare che le tre ragazze hanno la madre italiana e il padre giapponese; cosa curiosa questa visto che di cognome fanno Ferrari (Il padre è giapponese, eh... forse sono discendenti del fondatore della famosa marca automobilistica) ma hanno tutte e tre nomi giapponesi. E non è la sola incongruenza... Il capo dei pirati ha un nome decisamente "portoghese", tal Cicinho, nonostante sia contornato da tanti "picciotti" (uno si chiama Salvatore). E che dire del cattivo della questione, il solito personaggio di anime che dopo aver subito un trauma infantile si trasforma in un assassino complessato, che si chiama Roberto Materazzi? Facepalm a manetta...
Eviterò poi di addentrarmi nella spinosa questione circa la vera vita di Galileo che non era un costruttore (la macchina volante a forma di pesce). Forse i giapponesi lo hanno confuso con Leonardo Da Vinci, che desiderò veramente di costruire una macchina che permettesse all'uomo di volare come gli uccelli. Ciliegina sulla torta l'incontro tra la piccola scienziata e un Galileo giovincello in versione moe nell'arco narrativo che precede il gran finale. E a tal proposito appare, bucando la sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti, uno strano ammasso nuvolare in grado di fungere da portale temporale, grazie al quale Hozuki incontra Galileo. Eviterò altresì di argomentare la presunta "love story" tra i due perdurata nei secoli e impressa nella storia dai già citati schizzi...
A chiudere questa serie farlocca il gran finale con tanto di processo farsa alle tre sorelle, che si chiuderà però con una magica e irrazionale assoluzione totale da ogni accusa.
Cosa dire infine? Che andassero a studiare seriamente la storia di Galileo? Che hanno perso l'occasione di produrre una serie innovativa sfruttando la figura del fisico italiano, padre della scienza moderna? E infine il processo, che mi rappresenta, un modo simpatico di reinterpretare il processo mosso dall'Inquisizione dell'epoca ai danni del fisico, reo di sostenere il sistema eliocentrico?
Dunque trama e personaggi gravemente insufficienti. Per quanto riguarda il comparto sonoro si salvano le sigle soprattutto l'opening, mentre la colonna sonora è anonima e non pervenuta. L'unico vero pregio di questa serie, che la salva da un voto bassissimo, è il comparto grafico in toto di ottima fattura (chara, ambienti, animazioni, mecha).
Il mio consiglio? Lasciatelo perdere, c'è di meglio, molto meglio in giro anche se amanti dei generi a cui appartiene (animationfag, mecha, moe e prevalenza di personaggi femminili).
Da tempo sostengo che il mondo dell'animazione giapponese dovrebbe lasciarsi istruire su che cosa sia realmente l'Italia (dalla lingua, alla cultura, al popolo, fino ai luoghi), e smetterla di scimmiottarla producendo risultati vergognosi. Il loro amore morboso (ormai è un'ossessione), e le loro conoscenze posticce hanno creato fin troppe mostruosità tra le serie animate. Galilei Donna non fa eccezione.
Galilei donna è una serie della stagione autunnale 2013 composta da 11 episodi di durata canonica. L'opera nasce come anime.
Trama: nell'anno 2061 l'umanità sarà costretta ad affrontare una profonda crisi energetica. La soluzione a tale crisi consisterebbe nell'idrato di metano. In Italia vivono 3 sorelle italo giapponesi la cui madre ostenta ogni singolo minuto la loro discendenza dell'illustre scienziato Galileo Galilei. Come Galileo abbia potuto avere una simile discendenza ci è tuttora ignoto. Sta di fatto che le 3 sorelle sono depositarie di un fantomatico "Tesoro di Galileo", grazie al quale la crisi energetica potrebbe risolversi in men che non si dica. E qui entra in scena una multinazionale spietata, la quale vuole mettere le zampacce sul tesoro e rendere innocue le 3 discendenti. Così si pensa di accusarle di terrorismo e costringerle alla latitanza. E come faranno a fuggire? Nientemeno che con una meravigliosa navetta supertecnologica (con un'intelligenza artificiale che prova sentimenti, santo cielo!) a forma di pesce rosso gigante realizzata dalla minore delle 3 sorelle (13 anni, manco Stephen Hawking sarebbe riuscito in una simile impresa), la quale utilizzò nientemeno che un antico progetto di Galileo! Wow, grazie a quest'anime è possibile scoprire che Galileo era un progettista d'aeromobili, tanto di cappello…
Riusciranno le nostre protagoniste ad essere scagionate dalle accuse di terrorismo, a recuperare il tesoro di Galileo (sparso per il mondo) e a vivere felici e contente?
Grafica: con ogni probabilità è il miglior pregio della serie. Le ambientazioni sono realizzate molto bene con un alto livello di dettaglio. Le animazioni sono molto belle, fluide e rapide. Il character design è gradevole. Il mecha design spesso è orribile pur essendo ben realizzato.
Sonoro: qualcosa di buono c'è. L'opening è piuttosto gradevole e relativamente avvincente. Nemmeno l'opening è malvagio. Gli OST sono carini, nulla d'eccezionale. Gli effetti sonori sono nella media. Doppiaggio orrendo, occorrerebbe un team di professori di madrelingua italiana per insegnar loro sia la pronuncia che il significato di molte parole spesso sparate a caso.
Personaggi: il disastro. Prendete un trio di sorelle inutile, affibbiate loro una caratterizzazione da macchietta, un passato inventato, delle capacità per un 75% inutili, lagne un po' qua e un po' la e avete ottenuto le 3 protagoniste della serie. Prendete dei cattivoni e dei finti cattivoni e avrete inventato il resto del gruppetto. A dir poco spregevole l'intelligenza artificiale "emotiva". Il fattore introspettivo è assente, l'involuzione è costante. L'interazione? Bella battuta!
Sceneggiatura: come una pugnalata al cuore. La gestione temporale si prende tutte le licenze dell'universo, andando a parare un po' qua e un po' la, mescolando passato e presente come più le piace, minando di fatto la comprensibilità dell'opera (per quel poco che c'è da comprendere), il ritmo è altalenante, talvolta è frenetico, talvolta è lento, sintomo della mancanza di idee chiare durante lo svolgimento dell'opera. Le scene d'azione sarebbero anche belle, così come la presenza di scene tragiche, peccato che siano fini a se stesse. Il fanservice tecnico è ben presente, quello sulle grazie umane è assai ridotto. I dialoghi non stanno né in cielo né in terra.
Finale: uno scherzo di pessimo gusto. S'imbastisce un processo più farlocco di quelli di Phoenix Wright e si condisce il tutto con un'overdose di buonismo e trovate che vanno oltre il ridicolo. Ovviamente nulla si spiega su questa presunta "discendenza" di Galileo. Probabilmente è anche il peggiore episodio dell'intera serie.
In sintesi: dopo essere riusciti a tollerare l'intollerabile, che cosa si salva da questo (ennesimo) vilipendio all'italica patria, alla sua lingua ed alle sue genti? Giusto due cose: il sonoro (non tutto) e la grafica, tali da giustificare il 3 e non l'inclassificabile. Se avete un briciolo d'amore (o perlomeno di rispetto) verso lo stato italiano, evitate come la peste questa serie, potreste altrimenti essere affetti da japanofobia.
Galilei donna è una serie della stagione autunnale 2013 composta da 11 episodi di durata canonica. L'opera nasce come anime.
Trama: nell'anno 2061 l'umanità sarà costretta ad affrontare una profonda crisi energetica. La soluzione a tale crisi consisterebbe nell'idrato di metano. In Italia vivono 3 sorelle italo giapponesi la cui madre ostenta ogni singolo minuto la loro discendenza dell'illustre scienziato Galileo Galilei. Come Galileo abbia potuto avere una simile discendenza ci è tuttora ignoto. Sta di fatto che le 3 sorelle sono depositarie di un fantomatico "Tesoro di Galileo", grazie al quale la crisi energetica potrebbe risolversi in men che non si dica. E qui entra in scena una multinazionale spietata, la quale vuole mettere le zampacce sul tesoro e rendere innocue le 3 discendenti. Così si pensa di accusarle di terrorismo e costringerle alla latitanza. E come faranno a fuggire? Nientemeno che con una meravigliosa navetta supertecnologica (con un'intelligenza artificiale che prova sentimenti, santo cielo!) a forma di pesce rosso gigante realizzata dalla minore delle 3 sorelle (13 anni, manco Stephen Hawking sarebbe riuscito in una simile impresa), la quale utilizzò nientemeno che un antico progetto di Galileo! Wow, grazie a quest'anime è possibile scoprire che Galileo era un progettista d'aeromobili, tanto di cappello…
Riusciranno le nostre protagoniste ad essere scagionate dalle accuse di terrorismo, a recuperare il tesoro di Galileo (sparso per il mondo) e a vivere felici e contente?
Grafica: con ogni probabilità è il miglior pregio della serie. Le ambientazioni sono realizzate molto bene con un alto livello di dettaglio. Le animazioni sono molto belle, fluide e rapide. Il character design è gradevole. Il mecha design spesso è orribile pur essendo ben realizzato.
Sonoro: qualcosa di buono c'è. L'opening è piuttosto gradevole e relativamente avvincente. Nemmeno l'opening è malvagio. Gli OST sono carini, nulla d'eccezionale. Gli effetti sonori sono nella media. Doppiaggio orrendo, occorrerebbe un team di professori di madrelingua italiana per insegnar loro sia la pronuncia che il significato di molte parole spesso sparate a caso.
Personaggi: il disastro. Prendete un trio di sorelle inutile, affibbiate loro una caratterizzazione da macchietta, un passato inventato, delle capacità per un 75% inutili, lagne un po' qua e un po' la e avete ottenuto le 3 protagoniste della serie. Prendete dei cattivoni e dei finti cattivoni e avrete inventato il resto del gruppetto. A dir poco spregevole l'intelligenza artificiale "emotiva". Il fattore introspettivo è assente, l'involuzione è costante. L'interazione? Bella battuta!
Sceneggiatura: come una pugnalata al cuore. La gestione temporale si prende tutte le licenze dell'universo, andando a parare un po' qua e un po' la, mescolando passato e presente come più le piace, minando di fatto la comprensibilità dell'opera (per quel poco che c'è da comprendere), il ritmo è altalenante, talvolta è frenetico, talvolta è lento, sintomo della mancanza di idee chiare durante lo svolgimento dell'opera. Le scene d'azione sarebbero anche belle, così come la presenza di scene tragiche, peccato che siano fini a se stesse. Il fanservice tecnico è ben presente, quello sulle grazie umane è assai ridotto. I dialoghi non stanno né in cielo né in terra.
Finale: uno scherzo di pessimo gusto. S'imbastisce un processo più farlocco di quelli di Phoenix Wright e si condisce il tutto con un'overdose di buonismo e trovate che vanno oltre il ridicolo. Ovviamente nulla si spiega su questa presunta "discendenza" di Galileo. Probabilmente è anche il peggiore episodio dell'intera serie.
In sintesi: dopo essere riusciti a tollerare l'intollerabile, che cosa si salva da questo (ennesimo) vilipendio all'italica patria, alla sua lingua ed alle sue genti? Giusto due cose: il sonoro (non tutto) e la grafica, tali da giustificare il 3 e non l'inclassificabile. Se avete un briciolo d'amore (o perlomeno di rispetto) verso lo stato italiano, evitate come la peste questa serie, potreste altrimenti essere affetti da japanofobia.
In questa recensione direi di partire subito con la trama perché voglio concentrarmi in particolare sull'abitudine che hanno i giapponesi di prendere gli elementi di una nazione e di renderli in qualche modo propri,ma andiamo con ordine:
Galilei Donna è un anime originale della stagione autunnale 2013 e la trama di questa serie è una trama futuristica vista in tanti altri anime: siamo nel 2061 e come si capisce dal titolo, le protagoniste sono delle discendenti dello scienziato e filosofo Galileo Galilei e in seguito a varie cospirazioni dietro al loro nome dovranno girare il mondo all'interno di una navicella a forma di pesce rosso creata dalla più piccola delle sorelle per trovare degli schizzi fatti da Galilei che racchiudono appunto il " Galilei Tesoro " ma adesso vediamo nel dettaglio (ma non troppo) le tre protagoniste:
La più piccola delle sorelle, Hozuki, ha una grande passione per la scienza e per i macchinari in generale, e grazie alle sue conoscenze in questi ambiti riuscirà a costruire una navetta a forma di pesce rosso di notevoli dimensioni con dei materiali che sono stati presi da... da... da dove ? Bho, magia. Kazuki è la secondogenita ed è caratterizzata dal suo carattere un po' scontroso ed è brava nelle arti marziali,mentre invece la sorella maggiore Hazuki è una studentessa di legge e il suo sogno è di diventare un avvocato, infatti è facile notare la sua bravura nell'uso delle parole e quando c'è bisogno aiuta sempre le altre due sorelle.
Adesso passiamo alla parte che più mi interessa: il voto insufficiente è dato dal fatto che la storia si evolve in un modo inverosimile toccando apici di trash che ti fanno venir voglia di spegnere il PC e di droppare questa serie, una voglia che ho avuto anche io ma a cui ho saputo resistere. Diciamo anche che il tutto risulta essere scoordinato e alcune puntate non servono a nulla è questo si aggrava se si parla di un anime di soli 11 episodi. Secondo me, ciò che ha reso questo anime quasi mediocre è il prima citato fatto che i giapponesi vogliono impossessarsi degli elementi di altre nazioni, come l'Italia che tanto ammirano, e renderli a loro modo mischiandoli con le loro tradizioni creando un qualcosa di ridicolo e Galilei Donna ne è la perfetta dimostrazione, su avanti, mi rifiuto di credere che qualcuno non abbia almeno arricciato il naso quando ha visto lo stesso Galilei con i capelli lunghi e biondi! Poi si potrebbe anche parlare dell'uso delle parole italiane che qui sono poche ma che risuonano nella nostra testa in modo brutto ma si sa che i nipponici nelle lingue lasciano molto a desiderare.
In conclusione,ritengo che questo Anime sia il perfetto esempio di come il Giappone stravolga la cultura altrui in un modo a volte orribile, certo, apprezziamo il fatto che il Giappone ci ammiri, e noi ricambiamo questa ammirazione, ma se bisogna fare delle serie così trash allora è meglio prendere i propri elementi culturali e usare solo ed esclusivamente quelli.
Galilei Donna è un anime originale della stagione autunnale 2013 e la trama di questa serie è una trama futuristica vista in tanti altri anime: siamo nel 2061 e come si capisce dal titolo, le protagoniste sono delle discendenti dello scienziato e filosofo Galileo Galilei e in seguito a varie cospirazioni dietro al loro nome dovranno girare il mondo all'interno di una navicella a forma di pesce rosso creata dalla più piccola delle sorelle per trovare degli schizzi fatti da Galilei che racchiudono appunto il " Galilei Tesoro " ma adesso vediamo nel dettaglio (ma non troppo) le tre protagoniste:
La più piccola delle sorelle, Hozuki, ha una grande passione per la scienza e per i macchinari in generale, e grazie alle sue conoscenze in questi ambiti riuscirà a costruire una navetta a forma di pesce rosso di notevoli dimensioni con dei materiali che sono stati presi da... da... da dove ? Bho, magia. Kazuki è la secondogenita ed è caratterizzata dal suo carattere un po' scontroso ed è brava nelle arti marziali,mentre invece la sorella maggiore Hazuki è una studentessa di legge e il suo sogno è di diventare un avvocato, infatti è facile notare la sua bravura nell'uso delle parole e quando c'è bisogno aiuta sempre le altre due sorelle.
Adesso passiamo alla parte che più mi interessa: il voto insufficiente è dato dal fatto che la storia si evolve in un modo inverosimile toccando apici di trash che ti fanno venir voglia di spegnere il PC e di droppare questa serie, una voglia che ho avuto anche io ma a cui ho saputo resistere. Diciamo anche che il tutto risulta essere scoordinato e alcune puntate non servono a nulla è questo si aggrava se si parla di un anime di soli 11 episodi. Secondo me, ciò che ha reso questo anime quasi mediocre è il prima citato fatto che i giapponesi vogliono impossessarsi degli elementi di altre nazioni, come l'Italia che tanto ammirano, e renderli a loro modo mischiandoli con le loro tradizioni creando un qualcosa di ridicolo e Galilei Donna ne è la perfetta dimostrazione, su avanti, mi rifiuto di credere che qualcuno non abbia almeno arricciato il naso quando ha visto lo stesso Galilei con i capelli lunghi e biondi! Poi si potrebbe anche parlare dell'uso delle parole italiane che qui sono poche ma che risuonano nella nostra testa in modo brutto ma si sa che i nipponici nelle lingue lasciano molto a desiderare.
In conclusione,ritengo che questo Anime sia il perfetto esempio di come il Giappone stravolga la cultura altrui in un modo a volte orribile, certo, apprezziamo il fatto che il Giappone ci ammiri, e noi ricambiamo questa ammirazione, ma se bisogna fare delle serie così trash allora è meglio prendere i propri elementi culturali e usare solo ed esclusivamente quelli.